Bitter Steel

Tra mezz’ora dovrei partire…devo iniziare a prepararmi
disse con tono annoiato. In quel momento era steso sul letto e aveva appena controllato l’orario dal telefono.
Spero di fare una cosa veloce e tornare il prima possibile

Il giorno prima aveva ricevuto un messaggio al telefono per un altro dei suoi soliti incontri notturni e doveva farlo con uno dei suoi clienti per vendergli quella maledetta droga.
Da quando la città aveva subito quell’attacco terroristico i controlli erano diventati più rigidi, sempre più agenti e soprattutto eroi svolgevano le costanti ronde notturne che rendevano il suo lavoro un più difficile e pericoloso, anche se con il quirk poteva localizzare gli agenti in pattuglia, non poteva dire lo stesso per gli eroi, ma non era un grande problema, alla fine bastava essere sempre preparati a tutto. Proprio per questo aveva chiesto all’organizzazione di combinare gli incontri in edifici abbandonati o luoghi pressoché chiusi, semplicemente perché gli era più facile la fuga ed era anche avvantaggiato nei possibili scontri. Aveva troppi problemi se lo scoprissero nei luoghi troppo aperti come i parchi, dove poteva ricevere attacchi da qualunque direzione oppure nei vicoli dove era presente solo una via d’entrata e di uscita.

Inizio così a prepararsi. Per prima cosa indossò la cotta di maglia con i rispettivi stinchi e ginocchiere in metallo, sopra si sistemò la sua cintura dalle numerose tasche in modo da poter portare i 12 coltelli dalle lame fine e 2 dalle lame più spesse, nella parte posteriore del corpo avrebbe messo due smoke bombs e la sua pistola con 4 ricariche. Per coprire le mani si sarebbe messo un paio di guanti in pelle di color nero e per finire per coprire la propria faccia, oltre alla sua solita benda, avrebbe indossato una maschera antigas. L’appuntamento era previsto per le 23:00 in un edificio a nord di Tokyo, per questo motivo Zhen sarebbe partito per le 22:15 siccome sarebbe andato a piedi e ci avrebbe messo un bel po' ad arrivare. Prendendo così la busta gialla dove all’interno ci sarebbe stata la droga assegnata sarebbe partito come previsto.
Alle 22:55 sarebbe arrivato a destinazione, come prestabilito l’appuntamento si sarebbe tenuto dietro un edificio in costruzione, dove si era fatto solo il muro esterno e quello interno per distinguere le varie stanze, mentre era privo di porte, finestre, vari tubi, fili elettrici e molto altro. Sarebbe entrato e lo avrebbe aspettato dietro la casa, nascosti dall’interno edificio in quello che dovrebbe essere un giardino anche se in quel momento era pieno di tufo. Generalmente per effettuare un banale scambio sarebbero bastati pochi secondi, e in effetti tale prudenza sembrava troppo esagerata, però il corvino svolgeva il suo mestiere da tanto tempo e molto spesso i clienti avevano da ridire sul prezzo o la quantità della droga che ricevevano e per accordarsi, anche se in effetti non avveniva nessun accordo siccome a Zhen gli erano stati impartiti precisi ordini e non poteva scegliere per volontà sua, potevano perdere anche mezz’ora di tempo ed era meglio parlare nascosti lontani da occhi indiscreti. Dopo una decina di minuti avrebbe sentito qualcun altro arrivare.
Sei Zack?
Si…

Dagli altri membri dell’organizzazione e dai clienti si faceva chiamare con quel nome, “Zack”, inoltre gli ultimi erano avvisati che lo spacciatore avrebbe avuto per tutto il tempo il viso coperto, perciò poteva stare in un certo senso tranquillo. Come da prassi, per prima cosa Zhen utilizzò la sua abilità per rivelare gli oggetti in metallo intorno, questo non serviva solo a capire se intorno ci fossero degli agenti o altre forze dell’ordine, ma poteva capire se altre persone gli stavano tenendo un’imboscata, magari era presente un gruppo di delinquenti che volevano prendere la droga senza pagare e per farlo avrebbero sfruttato la superiorità numerica. Per il momento non notò nulla di strano, anche se non era del tutto vero, il cliente appena arrivato, magro, sulla trentina con capelli lunghi e castani, aveva una pistola addosso, lo poteva intuire dalla forma dell’oggetto in metallo, ma non sarebbe stato un problema, da quando c’è stato l’attacco terroristico sempre più persone si sono sentite insicure e non affidandosi completamente agli eroi hanno deciso di procurarsi da soli un mezzo per difendersi. Forse la mafia giapponese, organizzazione che si occupava principalmente di traffico di armi, stava guadagnando molto in questo periodo, ma in fondo non gli importava, in quel momento aveva altro a cui pensare. Sperando di fare in fretta e non perdere molto tempo, Zhen avrebbe afferrato la busta gialla mostrandola al cliente.
Questo è il tuo ordine, hai i soldi?
Sisisi, posso vederla?
avrebbe risposto con tono rapido e frettoloso.
A quel punto lo spacciatore avrebbe aperto la busta mostrando una busta piena di caramelle “XSQ”.
Perfetto…
in quel momento l’uomo afferrò rapidamente la pistola da sotto la giacca puntandola in faccia al corvino
SE NON VUOI CHE TI FACCIA UN BUCO IN TESTA DAMMI LA DROGA E VA VIA!
avrebbe detto urlando, sembrava essere agitato, magari era la prima volta che puntava l’arma su qualcuno oppure aveva solo voglia di assumere quella droga il prima possibile.

Zhen sperava tanto che quell’incontro finisse rapidamente: dà la droga, prende i soldi, li conta e poi chi si è visto si è visto, ma non sembrava essere il suo giorno fortunato. Erano solamente illuminati dalla luna anche se una debole luce arrivava ai contorni di quel grande giardino in costruzione. I due uomini si trovavano a circa un metro di distanza e uno dei due aveva appena puntato la canna della pistola all’altro.
SE NON VUOI CHE TI FACCIA UN BUCO IN TESTA DAMMI LA DROGA E VA VIA!
Allungando il braccio destro verso la sua sinistra, come se stesse facendo un piccolo stretching
Perché oggi non me ne va bene una…
avrebbe detto con tono annoiato, successivamente continuando
…a quanto pare devo seguire il vecchio metodo.
quando era pronto a saltargli incontro, una seconda persona uscì dal profondo dell’oscurità gridando di abbassare la pistola. Il cliente nervoso avrebbe immediatamente cambiato la direzione del bersaglio, dal suo spacciatore alla persona spuntata all’improvviso. Dall’intonazione della voce e da quello che poteva vedere, per via della poca luce, sembrava essere una donna.
E’ un eroe?
avrebbe immediatamente pensato il sadico. Un poliziotto non poteva essere, con se’ non aveva armi e sembrava essere sola, a meno che il suo compagno era rimasto nascosto nel buio, ma non sembrava essere nemmeno un eroe.
Zhen, rapido come un serpente con la sua preda, sarebbe scattato verso il suo cliente alle spalle, e con un braccio gli avrebbe bloccato il busto mentre con l’altra gli avrebbe appoggiato la lama del suo coltello sotto la gola. L’uomo avrebbe iniziato ad agitarsi e provando a premere il grilletto della sua arma di fuoco avrebbe sentito il nulla, infatti prima dell’attaccoil corvino aveva avuto la precauzione di manomettere l’arma.
Se provi ad agitarti ancora ti taglio la gola.
avrebbe sussurrato all’orecchio. Zhen, ponendo l’uomo fra lui e la ragazza in modo da utilizzarlo come copertura da un possibile attacco. Poi con voce gentile e cortese, rivolgendosi alla nuova arrivata
Salve, che ti porta in questo disgustoso posto con due sconosciuti?
Guardandola meglio, non sembrava affatto essere un eroe, in televisione li vedeva sempre con una tuta addosso e con vari gadget addosso e lei non aveva niente di tutto questo, forse si era fatto un’idea sbagliata degli eroi, ma quando li aveva visti qualche mese prima in quella discoteca malandata erano vestiti esattamente come se li immaginava. Probabilmente la donna era stata attirata dagli urli di quell’uomo trovandosi di colpo in quella situazione, ma non capiva la sua reazione, non sarebbe stato meglio chiamare la polizia che intervenire?
Ti consiglio di ignorare questo brutto spettacolo, tanto tra poco ci mettiamo d’accordo, è stato solo un piccolo litigio. Vero?
avrebbe premuto la lama sulla sua pelle
S-Sisisi
Mettersi d’accordo? Non era per niente vero. Che succedeva ai clienti che facevano questi generi di scherzi? In questi casi l’organizzazione dava la possibilità di utilizzare la forza e dovevano fare in modo che quei clienti dispettosi si ricordassero la lezione per bene. Gli Aogiri erano molto seri e non pretendevano persone che si prendevano gioco di loro, in questo caso quella persona aveva organizzato un incontro per derubare il suo spacciatore perciò Zhen era libero di fargli ciò che voleva, senza ucciderlo. Se la ragazza se ne fosse andata, probabilmente si sarebbe occupato di lui, magari gli avrebbe spezzato un braccio o gli avrebbe rotto il naso. Poteva ritenersi abbastanza fortunato, lo Zhen di qualche mese prima gli avrebbe fatto di peggio.

Zhen era calmo, d’altronde perché dovrebbe essere agitato quando si era trovato in situazioni ben peggiori di quella, anche la nuova arrivata sembrava alquanto tranquilla, almeno sembrava così dalla voce non riusciva a guardarla attentamente in faccia e ogni tanto con la coda dell’occhio si guardava intorno, giusto per non ricevere un attacco a sorpresa da un quarto individuo, l’unico ad essere agitato sembrava essere il cliente, con l’arma ancora in mano anche se ormai non era più utilizzabile, probabilmente essendo un’arma di fuoco gli dava qualche segno di sicurezza oppure per quanto l’aveva pagata non voleva abbandonarla così tanto facilmente. In quel momento Zhen aveva bloccato con il braccio sinistro il busto dell’uomo terrorizzato mentre con il destro gli aveva posto una lama vicino la gola. Aveva detto che era stata attirata dal frastuono che i due stavano producendo anche se il sadico non era molto convinto di questa sua affermazione, aveva gridato solo il suo cliente ed era stata fin troppo rapida a reagire.
Diciamo che mi guadagno da vivere svolgendo vari lavori, tra cui si, faccio anche lo spacciatore.
avrebbe risposto con aria tranquilla alla domanda della ragazza mentre con la mano sinistra teneva ancora quella busta gialla.
Proprio perché è un imbecille devo fare in modo che non commetta più questi piccoli errori
avrebbe risposto con un tono più cordiale ed estremamente sarcastico. Anche se aveva alzato entrambe le braccia la ragazza sembrava che non se ne volesse andare, forse Zhen doveva intervenire? No, avrebbe aspettato qualche altro minuto prima doveva analizzare meglio la situazione.
Inoltre…Sei in inferiorità numerica qualora non te ne fossi accorto
avrebbe visto la spalla della donna indicargli di guardarsi alle spalle, ma in quel momento un enorme dubbio lo avrebbe colpito. Sapeva che alle spalle non c’era niente se non un grande muro in costruzione, ma se ci fosse stato qualcuno? Nel mondo esistevano numerosi tipi di quirk, e tra questi esistevano persone in grado di teletrasportarsi, muoversi velocemente, perfino oltrepassare oggetti solidi, perciò in quel momento questa sua grande incertezza lo avrebbe convinto a girarsi rapidamente alle spalle e sarebbe stato proprio in questa occasione che la ragazza iniziò con il suo attacco. Avvicinandosi di colpo avrebbe prodotto un frastuono che avrebbe colpito entrambe le persone. I timpani sembravano scoppiare, sentiva un forte dolore colpirgli l’interno del cervello e chiudendo gli occhi abbassandosi lievemente con il busto in avanti, Zhen avrebbe lasciato l’ostaggio, in fondo non gli importava nulla di lui era inutile tenerlo, e con entrambi i palmi avrebbe coperto le orecchie, come se stesse cercando di tapparli da quel rumore. Arabella probabilmente avrebbe afferrato la maglietta del cliente, anche se quest’ultimo avrebbe cercato di coprirsi dal fastidioso rumore e si sarebbe chinato in avanti per via del frastuono, in più, Zhen, anche se per pura coincidenza si sarebbe parato con la parte superiore della mano e parte del polso dal colpo della donna verso la sua tempia. In quell’attacco probabilmente Arabella avrebbe sentito l’impatto con qualcosa di abbastanza rigido. Tutti i tre gli individui erano a meno di un metro di distanza anche se i due uomini stavano cercando di riprendersi da quel violento stordimento, anche se ormai il peggio era passato e Zhen aveva già riaperto entrambi gli occhi.

Dov’era che aveva sentito già questo rumore fastidioso rimbombargli nella testa provocandogli così tanto dolore ai timpani? No, non era esattamente questo suono però l’effetto era pressoche’ lo stesso. In quelle frazioni di secondi non aveva la possibilità di percepire niente, non si sarebbe nemmeno reso conto che la ragazza aveva provato a colpirlo. Avrebbe lentamente riaperto gli occhi mentre il fischio alle orecchie diminuiva, avrebbe visto la ragazza con l’uomo accanto a distanza di qualche metro, sembravano essere a circa 4 metri di distanza da lui, la donna avrebbe provato a parlargli ma il sadico sentiva ancora un leggero fischio nelle orecchio e non avrebbe sentito con esattezza che cosa gli aveva detto. Per qualche strana ragione il sadico non era più calmo come lo era qualche minuto fa, sentiva entrambe le braccia pulsare mentre il sangue scorreva rapidamente nelle sue vene e d’istinto avrebbe formato dei pugni che avrebbe stretto con forza. Se non fosse che la busta era sigillata decentemente probabilmente avrebbe fatto saltare tutte le caramelle al suo interno. Come mai si era innervosito? Non lo sapeva nemmeno lui, era come se quel rumore gli avesse risvegliato un vecchio e brutto episodio. Richiuse gli occhi e fece un espiro profondo, voleva calmarsi, in quella situazione non poteva permettersi di stare nervoso, doveva analizzare tutto con tranquillità. Mise la busta gialla sotto la giacca direzionando gli occhi verso i due. Ora in mano aveva solo la lama che aveva usato per minacciare l’uomo. Quest’ultimo probabilmente avrebbe lasciato l’arma facendola cadere ai suoi piedi, in quel momento si sentiva parecchio in pericolo e dopo che il suo piano era andato completamente a rotoli voleva andarsene al più presto di lì. Zhen doveva ancora dare una lezione all’uomo
Hey te…
si rivolse con aria scorbutica al cliente
…se provi a fare anche un singolo passo la punizione che riceverai sarà più dolorosa.
All’uomo conveniva vivamente ascoltare le parole che gli aveva suggerito il corvino, semplicemente perché in quel momento era seduto su una mina nascosta, dove stava? Era quella stessa pistola che aveva lasciato qualche secondo prima. Se non lo avesse ascoltato il corvino mascherato avrebbe fatto scoppiare l’arma provocando una piccola esplosione colpendo tutti i corpi circostanti. Molto probabilmente l’uomo era ancora scombussolato per via di quel frastuono di prima e per questo lo avrebbe ascoltato, ma sicuramente appena si sarebbe ripreso avrebbe cercato di scappare. Il sadico si sarebbe trattenuto un minimo con l’esplosione anche perché se lo usasse con la massima potenza si colpirebbe da solo, perciò aspettando la reazione dell’uomo e soprattutto della donna, cercò di riattivare la sua abilità che gli si era interrotta.
Riguardo a te
rivolgendosi all’eroina.
Che cosa hai deciso di fare? Ti avviso, se rimani rischi di farti parecchio male.
Dopo quello scherzo di prima, Zhen era quasi sicuro che lei si trovasse da sola, almeno credeva.

Quel brutto stordimento ormai era passato completamente, sembrava avere tutto sotto controllo. Ora che la sua abilità era attiva sarebbe ritornato a sentire tutto ciò che fosse in metallo intorno a lui e sembrava che la ragazza non avesse armi sopra, anche se in effetti se l’avesse avute se ne sarebbe accorto prima quando lei si trovava ancora nascosta nel buio.
E quindi non se ne vuole proprio andare…
ma chi era questa? Perché fare tanto per uno sconosciuto? Era davvero disposta a farsi parecchio male per uno per cui non sapeva nemmeno il nome? Che cosa stupida, sarà peggio per lei, ormai l’aveva avvertita.
Il tossico stava iniziando a riprendersi e che cosa avrebbe fatto appena sarebbe stato cosciente della situazione in cui si trovava? Con uno scudo umano davanti avrebbe cercato sicuramente di scappare e questo Zhen lo sapeva benissimo, perciò doveva agire il più fretta possibile.
Ormai ti ho avvertita…
Avrebbe rinforzato la sua cotta di maglia in modo da proteggersi da eventuali danni al busto, di certo non poteva sapere che quirk avesse la ragazza e se fosse o meno pericolosa. Con tutti gli eventi che aveva passato era normale che fosse cauto, di certo non poteva sottovalutare i nemici, d’altronde qualche secondo prima lo aveva completamente immobilizzato e anzi, proprio di questo doveva stare attento, se dovesse riutilizzare quella mossa fastidiosa, producendo quel rumore insopportabile, sarebbe un problema siccome sarebbe rimasto completamento indifeso. Come dovrebbe comportarsi se riutilizzasse quell’attacco, non sapeva nemmeno come aveva fatto e che cosa gli era successo, sapeva soltanto che doveva agire il più rapido possibile, stare attento ai suoi movimenti e soprattutto, non doveva far scappare quel brutto tossico, anche se sapeva cosa fare se avesse provato a scappare.
Strinse con forza il manico della lama, ora il suo nemico era la ragazza davanti a lui, doveva per prima cosa togliersela di torno. Con la sinistra afferrò un altro dei suoi coltelli leggeri, successivamente fece qualche passo verso la sua destra, in modo da avere una buona visione dell’uomo più dietro. Dopo aver preso brevemente la sua mira, scagliò entrambe le lame sui due bersagli. Con la lama destra cercò di colpire la spalla destra della donna, per il momento evitò di colpire i punti vitali, non aveva in mente di ucciderla, magari infliggendole dei danni sarebbe in qualche modo scappata per il dolore rimanendo così da solo con il tossico. La seconda lama invece mirò alla gamba destra di quest’ultimo, esattamente avrebbe cercato di prendere il suo polpaccio, almeno avrebbe evitato di scappare per il momento. Dopo aver lanciato entrambi i coltelli, rapidamente, afferrò altri due armi leggere. Voleva evitare di rimanere disarmato, d’altronde non voleva perdere molto tempo con loro. Il suo intento era solo farli capire che con lui non ci si poteva scherzare.

Erano passati ormai parecchi anni da quando Zhen aveva intrapreso questa strada tanto oscura, la via del male, o precisamente, quella di diventare un assassino per puro divertimento personale e anche se recentemente la sua personalità stava lentamente mutando, le esperienze affrontate e gli allenamenti svolti avevano dato i suoi frutti. La prima cosa che ha voluto imparare, che andava a pari passo con la sua unicità, era quello di lanciare le lame. Dopo anni ha migliorato di tanto la sua mira tanto che’ era diventato il suo attacco principale, certo non poteva avere la stessa potenza di un’arma di fuoco o non poteva lanciare il proiettile così tanto lontano come avrebbe fatto con un arco o una balestra, ma ovviamente aveva anche i suoi vantaggi, poteva sfruttare la silenziosità del colpo per sorprendere gli avversari con attacchi a sorpresa e tenendo conto che lui attaccava da vicino, sarebbe stato più rapido lanciare coltelli che utilizzare un arco, considerando la mobilità che avrebbe avuto in più. In fondo lo avevano soprannominato Cutter per un motivo. Quei due lanci erano riusciti a prendere entrambi i bersagli, si sarebbero potute sentire le forti urla di dolore che avrebbe sprigionato il tossico una volta che il coltello aveva infilzato il suo polpaccio, almeno per il momento sarebbe rimasto fermo lì buono e non avrebbe cercato di scappare, così poteva pensare a quella donna che aveva tanto intenzione di proteggere la stessa persona che poco prima le aveva puntata la canna della pistola. Quest’ultima aveva deciso di partire all’attacco. Si sarebbe scagliata incontro al corvino, e quello che poteva sembrare essere un pugno in pieno petto, si sarebbe rilevato essere un colpo che puntava all’arto inferiore del sadico. Avrebbe potuto schivare l’attacco? Probabilmente. Lo aveva fatto? Per niente. Per un semplice motivo, voleva sfruttare la brutta posizione che in quel momento aveva preso la ragazza. Inclinarsi per tirare un pugno agli arti inferiori a nemico, anche più alto di te, voleva a dire scoprire la schiena, prive di arti per proteggerle e soprattutto mettere in avanti la parte più importante, la testa, e questo Zhen lo sapeva benissimo. Avrebbe irrigidito la gamba e all’impatto avrebbe subito un colpo più forte di quanto si aspettasse, il suo ginocchiere non era servito pressoche’ a nulla, sembrava aver sbattuto il ginocchio con una lasta d’acciaio, e nonostante la sua gamba destra era indietreggiata di qualche centimetro, il sadico era partito con la controffensiva. Ponendo il busto in avanti e girandola di qualche grado in senso orario in modo da prendere il punto in pieno, avrebbe tirato una rapida gomitata con il braccio destro mirando alla nuca della ragazza. Poteva pure utilizzare entrambe le lame che aveva in mano, ma il suo intento non era ucciderla, in fondo non si era messa contro l’organizzazione e non voleva nemmeno ferirla per gusto personale al contrario di come avrebbe fatto qualche mese prima. Il suo scopo era di buttarla per terra e se il fosse stato preciso e abbastanza potente, forse l’avrebbe potuto mettere K.O. in modo da pensare al tossico.

Nonostante l’impatto era riuscito a resistere al dolore, forse la ragazza non era riuscita a prenderlo precisamente sul ginocchio oppure la ginocchiera aveva assorbito parzialmente il colpo, in ogni caso il suo piano di attacco non era cambiato. Inclinando il busto cercò di darle una gomitata precisamente sulla nuca, sembrava averla colpita in pieno quando nello scontro, quello che doveva essere metallo contro carne, aveva prodotto uno strano suono acuto e rigido. Subito dopo il colpo si ritirò indietro e solo allora avrebbe visto il cambio di colore dei capelli della donna. Se era riuscita a pararsi dalla gomitata probabilmente aveva l’unicità di indurire le parti del corpo, o per lo meno era quello avrebbe pensato il sadico sul momento.
Tu non sei uno spacciatore da due soldi.
come avrebbe dovuto dire? Forse lo stava sottovalutando E poi, se aveva detto così, sembrava che era solita a scontrarsi con gente malintenzionata. Come si chiamavano queste persone? Vigilanti? Persone che non sono eroi ma si scontrano contro persone per un loro senso di giustizia. Che idiozia.
Sembra di no
avrebbe risposto Zhen con un tono un po' sarcastico. Alla domanda successiva, il corvino avrebbe aspettato qualche secondo prima di rispondere. Sembrava che la donna si fosse trovata lì per caso e non sapeva del loro incontro, quindi di certo non poteva trattarsi di una trappola.
Non lavoro per nessuno
avrebbe risposto con lo stesso tono di prima. Di certo non poteva rivelarle per chi lavorasse, non poteva condividere tante informazioni così facilmente, soprattutto se queste lo riguardassero.
Tra le mani aveva ancora i due pugnali, forse era il caso di usarli. Senza perdere altro tempo, sicuramente non aveva intenzione di chiacchierare con lei in fondo non aveva niente da dirle e non gli interessava niente di lei, iniziò a prepararsi per il prossimo attacco, con questo non sarebbe stato molto leggero. Ponendo le mani in avanti incrociando entrambi gli arti con la lama puntata verso di lei, le scattò rapidamente addosso. Una volta entrato nel raggio d’azione avrebbe aperto le braccia cercando di colpirla per tutto il busto con entrambe i pugnali formando una specie di X. Il suo obiettivo non era di ucciderla infatti quando avrebbe tirato entrambi i fondenti non avrebbe messo tutta la forza delle braccia, ma sperava almeno di colpirla, almeno di striscio, in questo modo avrebbe cercato di farla ritirarare.

In quel momento Zhen non era agitato, era calmo. Dopo tutti i combattimenti e scontri che ha fatto era normale prenderci la mano, anche perché essere nervosi molte volte poteva provocare errori e distrazioni, cose che lui non poteva fare. Quando ha provato a stordirlo colpendola dietro la nuca aveva sentito un corpo rigido, quindi era scontato che lei avesse la capacità di indurire le sue parti del corpo, ma quanto le poteva indurire? Per questo aveva deciso di effettuare quell’attacco. Anche se il corvino aveva delle armi con se’, la vigilante sembrava non battere ciglio, il che significa non avere paura di quei coltelli affilati, quindi le sue armi gli erano inutili? Ma prima era riuscito a ferirla con uno dei suoi coltelli, perciò non era del tutto immune, e questo lo lasciava al quanto perplesso. Era caso di effettuare qualche test. Scagliandosi contro di lei con quella posizione aveva liberamente dichiarato di volerla colpire per tutto il busto, ma lei continuava a coprirsi solo la faccia. Il che lo fece insospettire, ma nonostante ciò decise di continuare con la sua azione. Quando entrò in portata, abbassò rapidamente le braccia facendo strisciare il filo della lama con quella superficie rigida, dura e metallica, provocando un fastidioso rumore e rovinando leggermente le punte dei coltelli, anche se effettivamente poteva risistemarle grazie al suo quirk. Ad ogni modo in quel momento avrebbe avuto la risposta a quel suo piccolo dubbio. Sembrava che lei potesse resistere al ferro delle sue armi, ma in quel momento il problema era un altro, sfruttando la posizione con la guarda alzata, la donna scagliò un gancio sinistro contro la faccia dello spacciatore mascherato. Forse se lo aspettava, oppure erano semplicemente i suoi riflessi ben allenati, Zhen avrebbe rapidamente spostato le spalle a destra e con esse tutta la testa evitando il colpo per un soffio, probabilmente avrebbe sentito lo spostamento d’aria prodotto dal braccio della vigilante sul suo collo, ma di certo l’azione non era finito qui. Sapeva che le sue armi sarebbero state inutili, perciò doveva cambiare stile di attacco. In quel momento le sue braccia stavano posizionate verso il basso, e mollando la presa delle armi lasciandole cadere a terra, avendo così le mani libere. Con la mano sinistra avrebbe cercato di prenderle il polso sinistro, successivamente l’avrebbe spinta verso di lui. Rapidamente con la mano destra avrebbe preso, anzi, bloccato la spalla sinistra prendendola da dietro, e fu in quel momento che dalla parte inferiore della manica del corvino sarebbe spuntato una lama che le avrebbe infilzato le carni. Si trattava di un punto del corpo non letale, non le avrebbe infilzato nessun organo interno, ma il dolore l’avrebbe sentito comunque. Una fredda e silenziosa lama di 20 cm le avrebbe colpita e forse attraversato l’intera spalla. Quella lama, generata dalla sua stessa cotta di maglia, era molto più dura e molto più pericolosa dei suoi coltelli, e quello era ancora un altro test, sarebbe riuscita a proteggersi da quel colpo?