SQ - Dicono che il mondo cambi insieme a te

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    SQ ambientata dopo gli eventi di wanderer above the sea of blood e prima delle altre role in corso, quindi indicativamente dopo l'evento.


    Ryo Sasaki
    Dicono che il mondo cambi insieme a te. Al buio della sua stanza, inerme mentre lì fuori il mondo reale ancora si riprendeva dalla battaglia tra gli eroi, quelli veri, ed i criminali che avevano portato la distruzione per le strade, a Ryo tornò in mente quel modo di dire.
    Da quando aveva cominciato il suo percorso come aspirante eroe alla UA il ragazzo si era davvero impegnato per poter cambiare. Prima di allora, non si era mai realmente interessato a qualcosa e non solo non riteneva di poter mai arrivare a concludere niente di buono, non lo riteneva neanche necessario. La verità era che lui stesso non si aspettava di riuscire a diventare un eroe, avrebbe tentato solo per poter dire di averlo fatto e lì si sarebbe fermato tutto, come a voler dimostrare che in fondo non tutti dovevano aspirare a diventare qualcuno.
    Eppure, che fosse per fortuna, abilità o per l'aiuto dei suoi compagni, era stato realmente ammesso. Nonostante ciò, in accademia aveva continuato a sentirsi fuori posto: non importa dove guardasse, attorno a lui vedeva solo gente più preparata e più idonea di lui per diventare un eroe della società. Proprio per questo, aveva cominciato ad allenarsi sempre più duramente, cercando di perfezionare il proprio fisico e studiando a fondo per poter mettersi in pari con gli altri. Se per non restare indietro rispetto ai suoi compagni doveva impegnarsi maggiormente, così avrebbe fatto.
    Con il tempo aveva cominciato a creare dei legami, sia dentro che fuori dall'accademia. Aveva cominciato a trovare persone che credevano di lui, aveva trovato un rivale ed aveva trovato delle motivazioni per andare avanti. Per una strana ragione, a lui ancora ignota, qualcosa era mutato. Aveva cominciato a dispensare promesse in giro ed aveva cominciato a credere che con il duro lavoro sarebbe riuscito a farcela.
    Poi arrivo il giorno della verità. L'incarico al museo doveva essere apparentemente semplice, forse nessuno al suo posto sarebbe comunque stato preparato per quello che era accaduto. Eppure in quel momento c'era lui lì e la verità era che non sentiva di aver fatto nulla di utile. Il quadro era stato rubato, aveva perso di vista i civili permettendo che venissero feriti e non era stato neanche in grado di fermare una singola criminale, costringendo Mirai ad usare la sua Unicità per difendersi. Dopo quegli avvenimenti, per un certo periodo aveva iniziato a sentirsi inutile e si trovava spesso a pensare se, effettivamente, qualcosa nel suo mondo fosse mai cambiato.
    Le cose non migliorarono di certo quando, a poche settimane dagli eventi del Mori Art Museum, il gruppo di terroristi che in precedenza aveva minacciato la città di Tokyo su internet era passato all'azione, concretizzando le proprie minacce a discapito di chi era coraggiosamente rimasto in città. In precedenza Ryo non si era mai veramente preoccupato di loro. Aveva abbastanza fiducia negli eroi e nelle forze dell'ordine per credere che alla fine sarebbero riusciti a fermare i criminali ben prima che le cose si facessero serie. Probabilmente, quell'ingenua fiducia che riponeva nella giustizia derivava dall'essere cresciuto con entrambi i genitori nel corpo di polizia. Eppure, ancora una volta, non fu la giustizia a vincere. Iniziati gli scontri, l'unica cosa reale era la distruzione che questi portarono per le strade, seminando morte e disperazione. Recluso all'interno delle sicure mura dell'accademia, Ryo non poté far altro che vivere la situazione attraverso le frammentate notizie che arrivavano da fuori. L'esperienza si rivelò a tratti alienante ed a tratti frustrante, ricordandogli quanto inutile in fin dei conti egli fosse. Fu solo per pura fortuna che, quando tutto si concluse, nessuno delle persone a lui care fosse rimasta coinvolta in quegli eventi. Purtroppo, non si poteva dire lo stesso per molte persone, con intere zone che dovettero essere evacuate per via della nebbia tossica che le inquinava. Il mondo era sì cambiato, ma non era sicuramente cambiato assieme a lui.

    Se tu ci credi, i tuoi sogni diventeranno realtà.

    La gente continuava a ripetersi cose simili e probabilmente era vero. Eppure secondo Ryo era solo un riassunto. Se ci credi e continui a lavorare duramente, impegnandoti ogni giorno più di tutti gli altri, allora puoi riuscire a realizzare i tuoi sogni. La frase originale probabilmente era questa, ma qualcuno aveva sicuramente deciso che era troppo lunga e la versione più breve aveva sicuramente un effetto migliore. Mentre ci pensava, Ryo decise che si doveva rassegnare al fatto che il tanto agognato sonno non sarebbe arrivato quella notte. Si alzò quindi dal letto e si avvicinò lentamente alla finestra. Dietro il vetro si apriva il mondo, ma il suo sguardo cadde sul proprio riflesso. Apparentemente non era cambiato poi molto, sebbene nell'ultimo periodo avesse ripreso ad esercitarsi con maggior convinzione. Lo scontro con i criminali così come il confronto con il compagno di classe Yoshito lo aveva reso consapevole di avere ancora diverse lacune. Soprattutto, voleva sviluppare una maggior coordinazione nei suoi movimenti mentre utilizzava la propria Unicità.
    Decise quindi di approfittare di quell'isolamento forzato all'interno della scuola a cui sarebbe stato obbligato per settimane se non mesi ed intraprese un nuovo regime di allenamento. Cominciò quindi ad usare i propri poteri molto più spesso quando si trovava da solo, provando per esempio ad usarli sui propri arti inferiori mentre camminava, in maniera tale da allargare l'estensione delle proprie falcate. Non fu tanto l'impaccio il vero problema di questi esercizi, quanto il dispendio di energie che ne derivava. Certe volte infatti arrivava a fine giornata privo di forze, ma convinto che fosse l'unico modo per migliorare la situazione. In quei momenti non poteva che chiedersi se fosse veramente lui a desiderare quel cambiamento o se non fosse solo il suo modo di adattarsi.
    In un certo senso, si sentiva come se stesse solo venendo trascinato dalla corrente, trasportato via dal corso degli eventi nonostante la convinzione di poter fare qualcosa a riguardo. Veniva da domandarsi se valesse davvero la pena impegnarsi tanto quando tutto era già scritto ed alla fine non si sarebbe arrivati dove si desiderava.
    Dietro il suo riflesso, lì fuori il mondo continuava a sembrare sempre lo stesso. Sospirò realizzando solo in quel momento quale fosse la realtà.
    Dicono che il mondo cambia insieme a te, ma è una bugia. Tutto quello che possiamo fare e cambiarci per non soccombere alla realtà. Cosa si doveva fare quindi se si volevano veramente cambiare le cose? Lo sguardo riflesso sul vetro mutò leggermente mentre trovava la sua soluzione e per un istante Ryo ebbe l'impressione di vedere il volto di un estraneo. Ciò che doveva fare, era diventare il dio di un nuovo mondo, un mondo che poteva decidere di cambiare.
    17 YO - HERO - UA Academy - Scheda


    SQ noiosa ma che mi serviva per giustificare un piccolo cambio di atteggiamento :zizi: . Se viene il sospetto che certi pezzi siano citazioni probabilmente lo sono :**:
     
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    CITAZIONE
    diventare il dio di un nuovo mondo

    ( ( ( C o n c e r n ) ) )

    Nulla da dire. Credo.

    Ryo: +25exp

    C-chiudo.
     
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1 replies since 22/5/2021, 16:05   71 views
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