La Cieca, il Candyman e l'Italiano

Role: Lucio Candela|Jack Sballow|Momo

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    Lucio Candela
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    Era passato del tempo tempo dal suo incontro con l'ex Yakuza. L'uomo era riuscito a sfuggire alla macabra lezione di violenza dell'italiano qualche attimo prima che questi potesse porre la parola fine alla questione. C'era stato lo zampino di un uomo alto e calvo. Lucio era oramai certo che qualsivoglia male o guaio potesse essere generato dai pelati, era sempre colpa loro. Anche quando al ristorante cascavano dei piatti sul pavimento era sempre colpa di qualche calvo! Ne era certo. Come mai tanto astio? Non sapeva dirlo con certezza, magari in una vita precedente un uomo senza capelli lo aveva seviziato o qualcosa di simile.
    Aveva litigato con suo zio riuscendo poi ad ottenere una settimana di ferie dal lavoro: la ferita al collo necessitava di riposo per potersi rimarginare dopo il lavoro pessimo e approssimativo di cucitura messo in atto dallo stesso italiano. Nella realtà dei fatti Lucio diede sfoggio della sua incredibile capacità di individuare o generare qualche guaio in ogni dove. Iniziò una settimana piena di vagabondaggio tra i locali meno raccomandabili della metropoli giapponese ed infine, sotto indicazione di uno sbronzo di mezz'età che non avrebbe mai più rivisto, riuscì a venire a conoscenza di un locale che lui definiva magico.
    Il nome del posto era di una semplicità disarmante: "Il 53". Si trovava ad Edogawa e gli avventori tipici del posto erano individui beceri, certamente poco abbienti e fortemente dediti all'alcol e alle azzuffate. Lucio adorava quel posto. Si convinse che in quel locale si mangiasse uno dei piatti più appetitosi mai assaggiati: una braciola di maiale cotta con una mistura indecifrabile di spezie e alcol servito senza contorni. Lucio trovò curioso il nome che gli avventori avevano dato al piatto: lo chiamavano il Sandrone sgozzato.
    Quella sera Lucio raggiunse il locale a mezzanotte inoltrata: c'era confusione ed un buon numero di avventori. I tavoli, pochi, erano tutti occupati da gente dall'aspetto poco curato mentre dal sistema audio del locale proveniva musica rock giapponese poco entusiasmante per un europeo come lui. Raggiunse il bancone camminando spavaldo e di gran carriera occupando uno dei pochi sgabelli ancora liberi rivolgendo un fulgido sorriso sornione alla cameriera. Che non era una cameriera. La differenza era nei quindici centimetri sotto la cintola, il cui rigonfiamento era ben vistoso nei jeans stretti e attillati. Lucio, durante il primo loro incontro, riuscì ad accorgersene giusto in tempo quando lei lo aveva invitato a divertirsi in bagno. Dei del cielo, avrebbe pianto come un bambino quella sera se non avesse avuto spirito di osservazione declinando l'offerta.
    La salutò con un cenno del capo per poi ordinare il suo solito adorato piatto di carne di maiale ed una gelida birra lager alla spina di infima qualità.
    Passò i dieci minuti di attesa tamburellando le dita sul bancone seguendo il ritmo della musica che inondava il locale, aguzzando le orecchie sperando di ascoltare qualcosa di interessante. Spesso in quei posti si riusciva ad ottenere informazioni preziose su qualche lavoretto da svolgere sottobanco per racimolare qualche spicciolo e, soprattutto, dar sfogo alle proprie primordiali ambizioni.
    Il Sandrone sgozzato venne servito con la birra e subito gli odori indistinti ma appetitosi travolsero le sinapsi del suo olfatto. Annusò beato per poi ingollare un copioso sorso di birra che gli gelò il ventre. Non riuscì però a godere della portata: appena afferrate le poco pulite posate, si sentì afferrare con vigore la spalla destra, quella che ancora portava i segni di un terribile affondo da arma bianca.
    Lucio grugnì, più indispettito che dolorante, e subito l'asprigno sapore del luppolo gli invase nuovamente la bocca. Si voltò verso colui che lo aveva disturbato per accorgersi di avere a che fare con tre tizi. Nel frattempo la cameriera si era defilata dal bancone, certamente aveva fiutato l'aria di una imminente zuffa in arrivo (che da quelle parti rappresentava niente più che l'ordinarietà).
    Lucio osservò con disprezzo l'individuo che lo aveva afferrato per la spalla: un uomo di media statura, assolutamente giapponese, con gli zigomi poco pronunciati e le labbra, normalmente sottili, gonfie come se avessero subito un duro colpo di recente. Aveva i capelli corti tirati all'insù con del gel in una pettinatura molto old style. Gli occhi corvini fissavano l'italiano con aria di sfida.
    Non dovette scavare troppo a fondo nel suo archivio personale per ricordarsi di quel tipo: lo aveva picchiato. Beh se per picchiare si può intendere il tirare un gancio destro a tradimento sul labbro di una persona che aveva avuto il coraggio di dire che i Police erano la migliore rock band di tutti i tempi. Per la miseria, si può essere così stupidi? Lucio odiava i Police, ogni qualvolta che ascoltava una loro canzone sentiva l'ira montargli impetuosa. Ora quell'uomo era venuto per... cosa? Chiedere scusa? O per un secondo round? Gli uomini che accompagnavano il tizio con il labbro gonfio fecero propendere l'italiano verso la seconda deduzione.
    Quei tizi erano alti circa quanto Lucio ma certamente meno muscolosi, indossavano entrambi delle t-shirt (una bianca e una grigia) con dei jeans scoloriti. Giapponesi anche loro e molti dei loro tratti combaciavano con quelli dell'uomo con i capelli corti, che fossero fratelli? Un dettaglio fece trasalire Lucio che non si trattenne dal mostrare loro stupore: erano pelati! Diavolo!
    Sforzandosi di trattenere l'ira, Lucio abbandonò il suo modesto scranno per poi iniziare ad indietreggiare con flemma verso una vetrata del locale. Non che avesse timore di quei tizi, anzi! Temeva però che una azzuffata gli avrebbe precluso l'accesso in quella gemma di posto incastonata tra le strade di Edogawa. Non poteva permetterselo dannazione! Mentre indietreggiava e cercava con il pensiero di acciuffare un metodo per uscire dal locale i suoi occhi si posarono fugacemente sulla braciola di maiale abbandonata sul bancone.
    Merda! Aspettami lì piccolina... Dopotutto aveva pagato in anticipo per quella roba.
    La sua schiena impattò contro il vetro di una ampia finestra: il vetro colorato di rosso scricchiolò pericolosamente sotto il peso del trentenne italiano che, a quel punto, era riuscito ad ideare la sua strategia. Sorrise acidamente verso uno dei fratelli calvi mostrando loro la candida dentatura.
    Volete anche voi lo stesso intervento di chirurgia estetica che ho fatto a vostro fratello? Vi piace il labbro leporino in famiglia eh, pelato del cazzo? L'uomo non si trattenne e scagliò un pugno verso Lucio. L'italiano ebbe la certezza di non avere a che fare con chissà quale pericolo quando vide la lentezza con cui l'uomo si scagliò contro di lui. Erano dei pivelli... Ma erano pur sempre in tre.
    Lucio riuscì a schivare per un pelo il pugno tozzo dell'uomo che si infranse sulla precaria vetrata del locale dandole in pratica il colpo di grazia. Sentì i scricchiolii dapprima sommessi aumentare di intensità fino ad esplodere in una deflagrazione di schegge di vetro. Sentì il suo corpo scivolare all'indietro ed in quel preciso istante si diede una aggraziata spinta con le gambe per assecondare il movimento e per evitare che troppe schegge finissero su di lui.
    Udì gli ululati di approvazione e le risa sguaiate degli avventori del locale: gente becera, marcia dentro e priva di freni inibitori. Che spettacolo!
    Sorrise beato mentre precipitava sul freddo asfalto della strada. L'urto con il pavimento gli ridestò un intenso bruciore all'altezza del collo mentre le brillanti luci neon dei locali vicini gli coloravano il modesto abbigliamento: una camicia violacea di scarso gusto estetico, sbottonata dal collo fino a metà del petto, un paio di jeans stretti e degli stivali di pelle nera consumata.
    Sognò di rimettersi in piedi con un amabile colpo di reni in una esibizione aggraziata, ma la ferita al collo protestava e soprattutto lui non era Shawn Michaels. Con flemma si rimise in piedi senza scomporsi più di tanto, ripulendosi delle schegge di vetro in eccesso. Alcuni graffi superficiali erano apparsi sulle braccia.
    Guardò per un secondo l'esterno, qualche curioso aveva preso ad osservare la scena con velato interesse. Poi indirizzò lo sguardo verso quei tre che lo avevano distolto dall'intimo rapporto che avrebbe voluto con la carne di maiale, in attesa al bancone, e sorrise. Stavano attraversando la finestra intenzionati a saldare i conti con l'irriverente italiano. Lucio dal canto suo prese a disciogliersi i muscoli della schiena per poi stiracchiare entrambe le braccia con un sordo scricchiolio di ossa e articolazioni.
    Allora, come preferite farlo? Uno alla volta o tutti insieme? Nonostante la spavalderia Lucio non avrebbe scommesso con certezza circa l'esito dello scontro: gli era già capitato più di una volta di scontrarsi con più persone alla volta. Molto spesso non ne era uscito vincitore.




    Born to lose
    LIVE TO WIN

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 2

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    Tecniche utilizzate: //

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    ReЙ Iruko


    Edited by Lupen_DK - 26/7/2021, 13:32
     
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    JACK SBALLOW
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    Le mani scattarono in un movimento secco, dando l'attacco ad una batteria immaginaria mentre reggevano delle bacchette invisibili



    Con passo allegro, le snickers rosse di Jack molleggiavano al ritmo della musica che aveva nelle cuffie. Il filo degli auricolari passava poco sopra il doppio orecchino del lobo sinistro, sballottando ritmicamente sulla t-shirt nera prima di finire dentro alla tasca dei pantaloni a mezza gamba grigio chiaro, dove il cellulare del Candyman faceva del suo meglio per non volare fuori dal suo alloggio. Incurante degli sguardi di chi gli passava accanto, Jack muoveva le labbra seguendo la voce di Sting quasi fosse lui a cantare. Era di buonumore, quella calda sera di fine Luglio. Forse perché il fine settimana era alle porte, o forse perché Erika si trovava a casa di alcune sue compagne di scuola, e lui aveva tutta la serata per sé. Uscendo da lavoro, si era piazzato le cuffie nelle orecchie, impostando shuffle nella sua playlist preferita, determinato ad andare a raccogliere qualche informazione su qualche traffico di stupefacenti cui avrebbe potuto mettere un fermo. E quale posto migliore se non Edogawa, dove un tizio su due era losco? Per evitare il traffico dell'ora di punta, il Candyman aveva deciso di affidarsi agli eccellenti mezzi pubblici giapponesi, accettando la compagnia della musica e giungendo a destinazione con intenzioni decisamente diverse rispetto a quelle di partenza. Per strada aveva canticchiato, certo, ma erano stati proprio i Police a ricordargli di non avere molti amici, lì in Giappone. Forse per una volta poteva lasciar perdere la lotta alla droga e andare a incontrare gente nuova, aveva pensato. Un'eccellente idea, non gli fosse venuta quando già si trovava tra gente poco raccomandabile. Eppure contro ogni aspettativa, Jack si sentiva quasi a casa. Diciamo pure che New York non è proprio il posto più innocuo del mondo, per non parlare poi degli ambienti che usava bazzicare quando era ancora al college. E sia! si decise battendo il pugno su un palmo questa sera vado a conoscere gente nuova e a spararmi qualche birra!. Il caso volle che quell'illuminazione gli giungesse alle porte di un postaccio da quattro soldi, il 53. Dalla vetrata sporca e l'insegna mezza al buio, sembrava davvero uno dei locali di Manhattan dei film d'azione. Chissà, magari avrebbe potuto beccare anche qualche soffiata su uno spacciatore, così avrebbe unito l'utile e il dilettevole. Indugiò un momento sulla porta, prima di entrare. In effetti non gli correva dietro nessuno, quindi perché non farsi un cicchino con tutta calma? Si tirò indietro, urtando leggermente contro qualcuno alle sue spalle ops! Jack si tolse una cuffia voltandosi, giusto per ritrovarsi faccia a faccia con tre tizi calvi come monaci buddisti, ma con la faccia da Yakuza della domenica mi scusi, colpa mia fece con un breve inchino. Fortunatamente, i tre lasciarono correre senza tante storie. Era davvero una fortuna che non esistesse la gente bellicosa dei film polizieschi, quelli che magari ti picchiano solo per averli guardati male o cavolate del genere. Lasciato passare il trio di bonzi urbani, Jack si appoggiò alla parete tra porta e vetrata, estraendo con un unico movimento accendino e sigarette e preparandosi al primo tiro. Fece per avviare la fiamma ma... Click...ClickCliClick...Clik... oh eddai! il Candyman sospirò, rendendosi conto di avere l'accendino scarico. Si guardò un momento intorno, individuando qualche persona poco lontana cui poter domandare da accendere. Col ghigno di chi crede d'averla fatta in barba al fato, l'Americano si staccò dalla parete, passando davanti alla vetrata. E fu lì che le cose presero una piega decisamente bizzarra.

    Il vetro deflagrò in pezzi grossolani con abbastanza rumore da far girare Jack nonostante le cuffie. Ebbe a malapena un momento per registrare la rovinosa caduta di due soggetti, prima che uno di questi gli finisse addosso, facendo finire a terra anche lui. L'urto a terra non fu dei peggiori, fortunatamente, tanto che Jack ebbe addirittura modo di fare dello spirito cazzo... commentò con voce strozzata per via del peso sopra di lui "It's raining man" è un po' troppo letterale qui... non si era fatto particolarmente male, grazie alla sua stazza, ma non per questo aveva ulteriore voglia di fungere da cuscino. Con solo una cuffia rimastagli nell'orecchio, l'Americano fece per spostare il tipo sopra di lui, il quale, per tutta risposta, cerco di colpirlo alla cieca, fortunatamente fallendo oi ma che, sei scemo!?! se prima aveva tentato un approccio più delicato, ora Jack si liberò senza troppe cerimonie con una gomitata ben assestata. Davanti a lui un po' dolorante ma già in fase di rimettersi in piedi, c'era uno dei tre tizi pelati che per via del vetro infranto aveva più di un rivolo di sangue negli occhi. Il mistero fu risolto quando Jack vide il secondo soggetto, quello con cui il pelato se la stava prendendo prima di finire fuori dal locale. Biondo, muscoloso e alto quasi quanto lui, potevano essere scambiati per parenti, non fosse che Jack non era biondo naturale ehm aspetta un momento zio cercò di ragionare rivolto al pelato, tirandosi rapidamente in piedi a sua volta credo tu ce l'abbia con lu... e niente, il tipo si era messo a urlare sfoggiando mosse di Kung Fu neanche fosse Bruce Lee. Jack roteò gli occhi.

    Poco dopo, il trio di fratelli pelati cercava di sorreggersi a vicenda, mentre levavano le tende con la coda tra le gambe. Non era stato un combattimento particolarmente lungo o difficile, stava di fatto che Jack aveva ricevuto appena qualche calcio e pugno neppure bene assestato. E per ognuno che aveva ricevuto, aveva ridato il doppio. Togliendosi la polvere della zuffa di dosso, recuperò le cuffie che si erano staccate dal telefono, mettendole in tasca alla bene e meglio. Al giro di schiaffi aveva partecipato qualcun altro, oltre al tizio biondo, e l'atmosfera sembrava ancora tesa. Il Candyman scrollò le spalle, risistemandosi la maglietta beh, io vado a farmi qualche birra annunciò ad alta voce rivolto al biondo e a chi aveva partecipato alla rissa se vi va di unirvi, da questa parte e come se nulla fosse riattraversò la vetrina infranta, diretto al bancone con tutta l'intenzione di bere e mangiare a sazietà il primo giro lo offro io aggiunse senza voltarsi. Se voleva farsi nuovi amici, tanto valeva che sapessero difendersi no? E la birra, di genere, è sempre un buon modo per attaccare bottone, specie dopo una rissa.




    Vigilantes 🍬 21 y/o🍬 Liv.2 🍬 Scheda



    Tecniche, Equipaggiamento & Status
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    Status: Illeso
    ► Energia: 100
    ► Forza: 25
    ► Quirk: 36
    ► Agilità: 14

    • Tecniche Usate:




    EDIT: non so per quale ragione, ma era rimasta una stringa dell'altro codice post. Quindi l'ho rimossa


    Edited by Iruko - 6/8/2021, 17:03
     
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    Moumoku Hizoku
    avete presente quelle quelle giornate di merda?
    La sveglia s'era rotta.
    e comprane una nuova.
    Il latte era finito e non poteva fare colazione.
    magari la prossima volta fai la spesa.
    Il suo vestito preferito, bruciato dal ferro da stiro.
    aspetta, mi stai dicendo che stira? come cazzo fa?

    Tutte le premesse per una giornata di merda nera erano già tutte lì sin dal mattino.
    Ma come tutte le storie di questo genere perché esiste un "genere" per questo tipo di storie? ovviamente le sorprese non potevano essere di certo essere finite là.

    Mmmerda! con quante emme?
    L'ultimo messaggio in segreteria le ricordò che quella sera aveva un impegno di lavoro a cui non poteva rinunciare: doveva cantare in un locale nei pressi di Edogawa, l'Idra Ubriaco, un postaccio ch'era però frequentato da parecchi pezzi grossi e le, ovviamente, se n'era completamente dimenticata la prossima imposta la sveglia def... ah, già.
    Il messaggio in segreteria era del proprietario, nonché fonte d'ispirazione del locale: un mutant con più teste ndr, una più testa di cazzo dell'altra con il vizio dell'alcol e del gioco d'azzardo. Un tipaccio di nome Uthrax, che l'aveva ingaggiata sotto raccomandazione del fratellino Kensei. ma chi cazzo frequentano questi soggetti? è una malattia di famiglia?

    No-no-no-no-no-no-NO!
    In pieno panico, Moumoku iniziò a rovistare selvaggiamente tra le proprie cose.
    Dove cazzo l'ho messo!?
    Era alla furiosa ricerca del proprio portafoglio ma l'impresa terminò a breve in un completo insuccesso.
    beh è difficile trovare qualcosa non hai ordine... E NON CI VEDI NEMMENO!
    Cavolo! Esclamò esasperata. Mi sa che dovrò fare ciao ciao all'idea di prendere un taxi e accontentarmi di prendere... la metro. Terminò di parlare da sola come una pazza la frase come se fosse disgustata dall'idea di prendere i mezzi pubblici. Per sua sfortuna non aveva molte alternative: il portafoglio sembrava aver deciso di volatilizzarsi se vengo io vuoi vedere che lo trovo? cit. mamma a caso, a quell'ora non aveva nessuno da chiamare che potesse accompagnarla e, rovistando trai cassetti, era riuscita a trovare solo qualche spicciolo, dei fazzoletti di carta e la stecca di legno di un gelato. Era poco, ma abbastanza per permetterle un viaggio in metro. aspetta, compresi fazzoletti e la stecca del ghiacciolo?
    Peccato che io sia a Ginza ed Edogawa è dall'altra parte di Tokyo, CAZZO! tiè! ben ti sta!

    Con poco tempo a propria disposizione da poter sprecare, si preparò in fretta e furia e, col passo di un toro alla corrida, si incamminò verso la stazione più vicina, ch'era a dieci minuti da casa sua.
    Questa giornata è incominciata malissimo! Borbottò ad alta voce mentre camminava per strada ormai non si preoccupa nemmeno più di nascondere che è pazza. Che altro deve succedere, eh!? Magari adesso mi rapisce qualche organizzazione governativa segretissima, per assoldarmi come agente sotto ricatto. Affibbiandomi anche qualche stupido numero come soprannome identificativo, e ovviamente nulla di figo come per James Bond! un esempio stranamente molto accurato, ma comunque direi che è andata. ormai farnetica.
    Arrabbiandosi con un nemico invisibile o immaginario come fanno i vecchi mentre passava il tornello della metropolita, tirò fuori il bastone e lo agitò per aria! iniziò a picchiettare il pavimento davanti a sé close enough per farsi strada mentre scendeva le scale.

    Attese il treno più di quanto avrebbe sperato e, dopo esser entrata in metro, passò le successive due ore ferma al suo interno, brontolando a bassa voce ed ascoltando musica grazie a cuffie e walkman l'ho già detto che è pazza?. Raggiunse Edogawa in 2 ore e 12 minuti e senza ulteriori particolari problemi a rallentarla, di lì raggiunse il locale dopo venti minuti di camminata Cristo! e con cinque minuti di ritardo sull'inizio della sua serata. puntuale come un orologio svizzero... rotto.
    Qui fece i salti mortali per cambiarsi in tempo e convincere il proprietario del locale a non farle saltare l'esibizione Jackass! che t'aspettavi, un premio? ma comunque la serata si poté comunque considerare un disastro.
    Il locale quella sera era quasi vuoto, colpa di una pubblicità mal gestita da parte del locale ovviamente immaginatevi voi il resto, e quei pochi soggetti ch'erano lì ad osservarla, o non erano interessati o erano troppo allupati per apprezzare la sua esibizione o meglio, apprezzamenti arrivarono, ma non riguardanti le sue abilità canore e musicali. un po' di cat calling non ha mai fatto male a nessuno, su! ijk don't kill me

    Must... Resist... Temptation!
    ah conosco questo meme, per cavo si vuole mas...
    Resistendo a denti stretti per tutta la serata, all'infrenabile voglia di ringraziare per quei complimenti con delle risposte taglianti o con le sue nocche suoi loro denti, Moumoku terminò lo spettacolo per fortuna senza far scenate, nonostante il suo solito modo di fare arrogante ed irriverente, era estremamente professionale quando era a lavoro sotto le spoglie di Monika. e questa cosa ha un che d'incredibile
    Ma come detto all'inizio, questa non era una buona giornata per l'albina.
    Dopo che lasciò il locale, col proprio compenso e pronta per rincasare, venne fermata da uno sconosciuto che voleva attaccare brighe: a quanto pareva lei non conosceva lui ma lui conosceva lei, era un qualche vigilante o criminale di qualche organizzazione criminale uno così di poco conto da non ricordarsi nemmeno il nome ovviamente, che voleva minacciarla, o ricattarla, o un qualcosa del genere.

    Purtroppo per lui, aveva scelto la sera sbagliata.
    se volete sapere di più, sarà tutto spiegato in una futura single quest!
    forse...


    Sistemato lo scocciatore e abbandonato sui binari ferroviari, la donna si ritrovò sola ad Edogawa in tarda serata, con nervi a fior di pelle e un pessimo retrogusto amaro in bocca in bocca.
    Basta vado a bere qualcosa.
    tutta questa mega prefazione solo per farvi capire che è incazzata. perché scriverlo in due righe era troppo poco mi sa.
    Era quasi mezzanotte e, con una sigaretta in bocca e con gli AC/DC sparati nelle orecchie, vagabondava per quelle parte della città senza una meta specifica in mente.
    da back to black a black ice è un attimo.

    Faccia corrucciata, mani in tasca ed un passo pesante, col fumo della sigaretta che lasciava una scia dietro di lei e questa dovrebbe tipo essere la sua migliore interpretazione di un teppista., camminava per scaricare la rabbia mentre annusava i dintorni alla ricerca di un forte odore di alcol dai locali vicini cos'è un cane?, era un metodo strano ma secondo lei solo così puoi trovare le migliori bettole dove ubriacarti. ah beh, se lo dice lei.

    Si fermò giusto per un attimo a prestare orecchio ad un tipo che cercava un accendino.
    Chi sono io per impedire ad un collega fumatore di sviluppare il proprio tumore?
    Sogghignando beffarda ed esibendo un umorismo asciutto, porse l'accendino allo sconosciuto senza far molte storie beh non poteva uscirsene mica con la classica balla del "non fumo" e mentre quello si allontanava, lei continuò la sua ricerca olfattiva del locale perfetto magari perché non prova a cercare anche un tartufo o due?.
    Era ancora nervosa ma la passeggiata stava avendo il suo effetto... Peccato da lì ad un momento si sarebbe accesa la miccia che la fece scoppiare.
    Rumori di vetri che s'infrangono, urla e delle gocce di sangue che schizzano sul suo viso ad anticipare l'arrivo di un energumeno che gli si schianta addosso. ehi guarda, ti sei fatta un'ammiratore!
    Ma... Che... CAZZO!
    Senza un buon motivo, se non l'esserle venuta addosso pessima scelta di parole, Moumoku s'infervorò in un istante, come una fiamma che incontra la benzina, e tirò un pugno verso il mal capitato scaricandogli contro tutta la rabbia che aveva in corpo.

    ORA! è mezzanotte e qualche minuto.
    Urlando a squarcia gola verso il mal capitato e chiunque altro avesse avuto l'ardore di mettersi in mezzo, iniziò a sferrare una scarica di pugni verso il tipo che aveva osato sporcarla col proprio sangue, mentre strepitava il famoso urlo di battaglia di un personaggio degli anime.
    ORAORAORAORAORAORA~
    dopodopodopodopodopo~
    Senza volerlo, s'era trovata in mezzo ad una rissa da strada in piena regola, dando manforte a tizi ch'erano dei perfetti sconosciuti per lei. certo, come se tutta questa role non fosse stata organizzata su whatsapp.
    Picchio, incassò, schivò e scalciò, in quel momento non le importava nulla di chi fossero quei tizi e di cosa stesse succedendo, l'importante era menare le nient'altro; non poteva perdere mica l'occasione di sfogare così i suoi impulsi primordiali e completamente gratis perché paga per farlo?.

    Quando tutto finì aveva le mani doloranti e le nocche sanguinanti, ma non siam sicuri che fosse suo quel sangue. Quando il trio di fratelli se la diede a gambe, lanciando minacce ed insulti a vuoto verso i loro perpetratori, Momo aveva un viso indemoniato, sormontato da un sorriso isterico e al limite dell'inquietante mentre alzava i pugni al cielo ed urlava ADRIANA~! inserire qui tema musicale di rocky 1.
    Iniziò poi ad ansimare pesantemente come un atleta dopo un'intensa attività anaerobica, e stringendo strette le dita nei suoi pugni, iniziò a festeggiare saltellando sul posto ed esclamando frasi come Si cazzo! oppure Mi ci voleva proprio! è particolarmente sboccata in questo post o sbaglio?
    Fogatissima per la scarica d'adrenalina che le scorreva in corpo, euforica per aver potuto scaricare la propria rabbia repressa su dei perfetti sconosciuti, rispose con un non indifferente entusiasmo alla proposta dell'estrano e compagno di scazzottata, di andarsi a fare una bevuta.
    Cazzo, si! Una bevuta è proprio ciò che ci vuole! Si portò la mano al collo macchiandoselo di rosso e si schiarì la gola e schioccò la lingua, come per suggerire che fosse secca. Non so chi tu sia, ma fai che sia uno Scotch e fai sì che sia doppio e sono dentro! quando si dice offrire la mano e perdere il braccio.

    Woo!
    Ancora carica per l'esperienza appena vissuta, la donna continuò a saltellare sul posto e a prendere a pugni l'aria, mentre aspettava che l'altro facesse strada.

    da notare come il 90% di questo post sia solo fuffa completamente inutile per chi verrà dopo.
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    La situazione, già di per sé profondamente paradossale, assunse contorni tipici degli american movie carichi di azione ma privi di ragionamento. In un baleno Lucio venne raggiunto dal tizio con la testa lucida e pelata che poco prima aveva contribuito a sfondare una malmessa vetrata del locale noto come "Il 53" e, per qualche minuto, la violenza diventò protagonista indiscussa di quella tranquilla serata in Edogawa. L'italiano non si avvide della presenza di alcuni sconosciuti che, loro malgrado, si ritrovarono coinvolti, mostrandosi abili mestieranti, nella rissa scatenatasi. Il tutto si risolse in poco tempo, dimostrando che quei balordi altro non erano che dei palloni gonfiati privi di vera valenza combattiva. Ciò nonostante incassò qualche colpo, o dovremmo dire carezza, dal suo avversario prima di dedicarsi totalmente al suo problema di calvizie. Cominciò a prenderlo ripetutamente a sonore testate laddove sarebbe dovuta iniziare l'attaccatura del cuoio capelluto. Smise di contare alla decima capocciata ma ne seguirono altre, molte altre.
    Con la fronte macchiata e abrasa dal continuo impatto con l'altrui cranio Lucio vide i tre balordi fuggire claudicando e reggendosi l'un l'altro. Sembravano tutti belli pesti, era chiaro che gli sconosciuti per strada avessero avuto agilmente la meglio. Sentì l'adrenalina esaurirsi con la stessa rapidità con la quale era montata dentro di lui, si osservò in giro con gli occhi castani ed i capelli sconquassati individuando i suoi, malgrado loro, compagni di rissa: un ragazzo alto quanto lui dai capelli ossigenati ed una donna di media statura dalla carnagione pallida e dai capelli cerulei. Fu proprio lei ad attirare maggiormente la curiosità dell'italiano che, una volta scrollatosi di dosso la polvere e le schegge di vetro in eccesso sul suo abbigliamento, si avvicinò ai due con fare tranquillo e rilassato.
    Vide la tizia con i capelli bianchi quasi vaneggiare ancora in preda all'energia che la rissa aveva scatenato, sembrava davvero fuori di sé come se avesse da poco tirato su col naso della speciale polverina bianca. Lo sguardo di Lucio si fece torvo ma non per questo minaccioso.
    Che diavolo! Sei fuori come un balcone eh? Disse in perfetto giapponese macchiato solo da un accento straniero, italiano.
    Poi l'altro biondo, quello finto, proruppe con uno dei più classici inviti dopo rissa. Come una sorta di after, era arrivato il momento di ubriacarsi e dimenticarsi della zuffa di qualche secondo prima. Lucio osservò l'altro ragazzo, uno straniero anche lui probabilmente, con la t-shirt nera ed i pantaloncini grigi dopodiché accettò l'invito con una semplice alzata di spalle.
    Se il primo giro lo offri tu a me va bene! Disse per poi seguire quel tipo all'interno del locale. Curiosa fu la scelta dei due di rientrarvi non attraverso la porta di ingresso bensì riattraversando la finestra in frantumi. Sentì i vetri scricchiolare sotto la suola dei suoi vecchi stivali di pelle poi in un attimo fu investito nuovamente dagli odori forti del locale: birra, maiale arrosto e spezie varie. Ancora una volta quella insulsa musica rock giapponese prese a martellare i suoi timpani.
    L'italiano superò di misura lo sconosciuto ossigenato recuperando rapidamente il piatto del suo "Sandrone sgozzato" dal bancone: la pietanza si era raffreddata e la carne dava l'impressione di essere diventata dura e stopposa come un pezzo di cuoio.
    Merda... Dannati pelati! Inveì il ragazzo, questa volta in italiano. Lanciò il piatto sbadatamente contro il bancone poi ruotò i tacchi osservandosi in giro: il locale si era svuotato di buona parte degli avventori che, dopo aver assistito con divertimento sfrenato alla rissa fuori dal locale ora migravano verso il ritorno alle loro abitazioni. Molti di loro avrebbero avuto a che fare con mogli indiavolate.
    Incurante dei suoi nuovi colleghi di zuffa Lucio raggiunse uno dei tavoli, sistemò rapidamente tre sedie, per poi accomodarsi pesantemente e maleducatamente su una di esse. Con un gesto della mano chiamò la cameriera (che non era una cameriera) invitandola ad avvicinarsi ai tre nuovi avventori.
    Testa ossigenata ti avviso, ho anche una fame da lupi... Mi paghi una bistecca vero? Sentenziò l'italiano con un sorriso beffardo. Difficilmente il ragazzo avrebbe accettato la proposta, dopotutto quei due erano stati catapultati in una rissa non certo per loro volontà ma, bensì, per colpa sua.
    Io sono Lucio... Concluse presentandosi ai due sorridendo tranquillamente mentre un livido marroncino iniziava a delinearsi sulla sua fronte.


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    Ancora girato di spalle, Jack ghignò tra sé. In una maniera o nell'altra, alla fin fine era riuscito a trovare compagnia, seppure poco raccomandabile, ma poco importava. Sapeva badare a sè stesso, e inoltre faceva sempre comodo conoscere una persona o due che sapesse fare a botte. Alcuni degli avventori del locale avevano già incassato il risultato delle scommesse piazzate sulla rissa di poco prima, e quasi come se nulla fosse accaduto ognuno tornò a farsi i fatti propri, o si allontanò scocciato per aver perso qualche bigliettone. Appoggiando i gomiti sul bancone, il Candyman si rivolse alla cameriera chiaramente transessuale, che evidentemente doveva essere avvezza a casini come quello di poco prima beh zia si rivolse a lei con nonchalance quel che hanno detto loro più una birra per me. Questo giro sul mio conto nel frattempo il biondino straniero -che di lì a poco si sarebbe presentato come Lucio- si era accorto che la sua cena era ormai immangiabile, e cercò di sondare la generosità di Jack dopo aver occupato un tavolo libero mi hai preso per l'omino del monopoli? Nah. Io sono solo Jack. Jack Sballow. rispose passando a Lucio la sua birra ed offro il giro post scazzottata. Per la bistecca mi sa che dovrai rivolgerti ai tre pelati mandò giù un sorso dalla sua bottiglia che poi... Perché ce l'avevano con te? Hai dato della parrucchiera a loro madre? con uno sbuffo divertito, Jack prese posto davanti allo straniero, lasciando una sedia per la ragazza con gli occhiali da sole, che nel frattempo non stava facendo nulla per nascondere il suo entusiasmo. Con la coda dell'occhio, il Candyman adocchiò la cameriera in arrivo vieni a sederti anche tu, Rocky, che sta arrivando il tuo bibitone non poté fare a meno che esibire un sorriso d'intesa seguito da un cenno della mano cazzo avrei voluto pensarci io a fare la citazione. Tanto di cappello, sei una donna di cultura inclinò leggermente la bottiglia che aveva in mano, in modo da indicare gli occhiali da sole dimmi che quelli li tieni come tributo ai Blues Brothers e potrei seriamente diventare invidioso mandò giù un altro sorso, prima che il suo stomaco iniziasse a protestare. In effetti, fare a pugni gli aveva fatto venire una gran fame. E un po' come nel suo caso, doveva fare in modo di far trovare un po' di compagnia alla birra senti zia chiamò la cameriera alzando un braccio ti dispiacerebbe portarmi un... si prese un momento per ricordarsi lo strambo nome del piatto, che in giapponese suonava quasi come un gioco di parole Sa-Sandrone Sgozzato? Ma sgozzalo bene. Adoro la carne al sangue Si appoggiò quindi allo schienale della sua sedia, rilassato. Fu solo allora che lo sguardo gli cadde su un quadretto poco lontano. Uno di quei quadretti sbiechi con la cornice ingiallita dal fumo. Sembrava un dipinto sbiadito di una nave attaccata da un qualche mostro con tante teste, solo che anziché gettarsi in acqua per salvarsi la vita, alcuni marinai stavano lanciando addosso alla belva tutto quello che avevano a portata di mano -per inciso, perfino un tostapane. Il nome dell'artista era illeggibile, ma aveva deciso di aggiungere alla fine della sua firma quello che sembrava un grosso lombrico con una tuba e un monocolo. Era chiaramente il dipinto più bizzarro che Jack avesse mai visto, ma non ci badò molto. Del resto, di arte non ne capiva nulla. E fare arte in un locale come quello era decisamente fuori luogo voi due ci venite spesso qui? domandò per rompere il ghiaccio, sorseggiando un altro po' la sua birra.



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    ma che ca**o scrivete?capelli cerulei? non so quanta joy si sia fumato il narratore di lucio, ma i capelli di questa de- "tizia" sono bianchi! albini al massimo.
    ma lo hai mai visto il ceruleo? mi sa di no.
    e non so di quale "polvere la bianca" parla, ma sarà chiaramente forfora o farina zero zero!
    ...
    eheh, non ci credo nemmeno io a questa cazzata.

    Dopo aver menato pugni come le avessero offesa sul personale o verso qualcuno a lei caro le hanno chiaramente detto che la mamma è così grassa che come cinta usa l'equatore!, Moumoku si lasciò andare all'euforia post-combattimento, dettata dalla scarica di adrenalina che veniva rilasciata nel suo corpo o forse c'entra veramente la polvere bianca; un entusiasmo che venne interrotto solo dopo che gli altri due "spadriati", apolidi per i meno fluenti compagni di rissa, la invitarono a brindare con loro al suddetto "tavolo dei vincitori" e se ne pentiranno entro un paio di giri di post, fidatevi.
    Beh? Stiamo aspettando la carrozza? Esordì lei in risposta. Forza! Andiamo a bere!
    Sfoggiando allegria ed un comportamento decisamente sopra le righe ecco l'ha detto! ha detto che si fa le "righe"! e poco adatto ad una signora signora? chi, lei?, l'albina con gli occhiali da sole rubati a terminator passò da far l'invitata ad essere lei quella che spronava gli altri due ad entrare nel locale.
    Ora! Ora! "forza! forza!" per i più profani Gli gridò nelle orecchie mentre quasi li spingeva all'interno. I need some booze!

    Seguendo come chiudi-fila i suoi futuri compagni di bevuta, entrò nel locale attraverso la vetrata infranta. Mi piace questo posto, ha un in ingresso davvero spazioso! Un po' strana la scelta dello zerbino però, fa uno strano rumore quando lo calpesti. ovvio, perché non è mica uno zerbino Mentre entrava, gli stivali andarono a schiacciare ed infrangere ulteriormente i frammenti di vetri sparsi sul pavimento del locale, facendo scricchiolare ogni loro passo.
    Si accomodò per ultima al tavolo gettandosi sulla sedia con foga e, spaparanzandosi su di essa, sfoggiò una completa assenza di grazia ho visto scaricatori di porto più femminili di lei.
    Aah~ finalmente! Non ce la facevo più a stare in piedi! Esclamò con fare stremato.
    Per un attimo ebbe persino il desiderio di togliersi scarpe e calze e piazzare piedi nudi sul tavolo cristo no!, per fortuna si astenne dal farlo e si limitò solamente ad incrociare le gambe... Ed appoggiare le scarpe sul tavolo. ma questa un ceffone -o una ciabatta di legno- in faccia l'ha mai avuto?
    Beh, dove sono queste birre? Esordì mentre iniziava a dondolarsi sulla sedia con le braccia larghe e poggiate sullo schienale, mentre la testa era inclinata indietro e puntava fisso verso il soffitto. Ehi! Qui c'è gente che vuole ordinare!
    Completamente priva di tatto o femminilità tu dici? non s'era notato, cercò di evocare a sé una cameriera ma fortunatamente fu l'uomo che si presentò col nome di "Jack Sballow" questo nome è così stupido che non può essere vero a prendere le redini della situazione e ad ordinare per il gruppo.

    Oh-ho~! Esclamò l'albina quando udì le parole di Jack. Un collega cinefilo o un semplice amatore? sappiate che aveva scritto cinofilo. Senza degnarlo di uno sguardo, Moumoku rispose al biondo ossigenato con un tono provocante e malizioso, curiosa di scoprire di più dal ragazzo; era un'appassionata di cinema e, che ci crediate o meno, erano davvero poche le persone di sua conoscenza che condividessero la sua stessa passione. qu4l'è il tu0 er03 m4rvel pr3ferit0? 1l mi0 è b4tm4n!!1!
    Questi occhiali? Continuò rispondendogli. Per quanto ami quel film, non penso d'aver mai visto la "luce". if you know what she means. Quindi facciamo che vengono da "Le Iene"... O Terminator! Scegli tu, non so quali sono i tuoi gusti...
    Zittendosi mentre l'altro ordinava, spese i momenti successivi tirando su col naso e schioccando la lingua mentre cercava di togliersi qualcosa tra i denti.
    il suo sex appeal è al pari di quello di lebowski al supermercato.
    Fu poi del signor Candela il turno di prendere la parola. qua si va a turni come un jrpg vecchio stile.

    Non me ne parlare! Proruppe l'albina quando Luciò inveì contro i calvi chiamati anche "diversamente accapigliati" Una volta ho dovuto fare affidamento ad una... organizzazione governativa segretissima ...Ditta appaltatrice per un lavoretto di ristrutturazione a casa. close enough E il capoccia era questo pelatone, o così mi hanno detto, che tu non puoi capire... Come se la tira~va!
    Un soggettone fissato con questa cavolo di musica classica...
    Iniziò ad agitare le mani verso l'alto come se stesse sbraitando contro una divinità o contro il soffitto o forse perché è semplicemente pazza. Giuro, me l'ha fatta sorbire per tutta la durata dei lavori!
    Un tipo tutto perfettino e così tirato... Continuò mimando una voce più acuta e canzonatoria. Che sembrava essere da qualche catena di montaggio quello lì! Per poi ritornare ad un tono più aggressivo.
    Giuro! Era fatto così tanto con lo stampo che penso che se lo avessi fatto strisciare sulla casa del supermercato, avrebbe pure bippato! E sottolineò il concetto puntando il dito verso l'alto all'ultima parola. Peccato che per un tipo del genere non spenderei nemmeno... Boh, che ne so... Quarantasette Yen!
    Dopo aver raccontato questa piccola storia completamente inutile e che nessuno aveva chiesto, tornò a poggiare le braccia sullo schienale mentre continuava ad usare la propria sedia come un dondolo. se cade, giuro che faccio un post di sole risate.

    Comunque Buddha! Come cazzo parli? Il tuo accento sembra uscito da uno di quei film di classe D che fanno da queste parti! ... Mi piaci!
    Disse verso l'italiano mentre in viso aveva stampato un sorriso così largo da mostrare tutti i suoi trentadue denti aspetta, mi sa che ha una carie a destra, rendendo decisamente difficile comprendere se fosse seria oppure sarcastico. Una cosa era certa però, l'accento di Lucio la incuriosiva perché parecchio atipico nella zona; non aveva mai conosciuto prima d'ora un italiano migrato in terra nipponica infatti solitamente non è il contrario?, quindi non riusciva a riconoscere le origini di quella parlata. ah no, quelli sono i cinesi. sono tutti uguali questi asiatici. Da quale buco di culo di mondo arriva uno che zappa pugni come te, eh? Chiese dunque guidata dalla sua curiosità... Non che me ne freghi veramente. Ah! O forse no. ma tu guarda questa. e pensavo di essere io il pezzo di cacca qui.

    E te invece? Si rivolse poi verso l'altro, continuando a dondolarsi e senza mai smettere di guardare un punto fisso sul soffitto. Da come parli direi dal paese degli hamburger e delle patatine fritte immagino. Portò le mani dietro la testa mentre continuava a sfoggiare un sorriso a trentadue denti. Sai anch'io vengo dalla 'Mérica! Accentuò. O almeno così mi hanno detto... Ma non chiedermi da dove che non so un cazzo! Ahaha!
    Ridacchiava, probabilmente da sola come una psicopatica, e si zittì per qualche momento per ascoltare le risposte fate che siano insulti dei due diretti interessati.
    Tzé!
    Mise giù i piedi dal tavolo e con uno scatto di reni si lasciò cadere in avanti; la sedia tornò dritta e sbatté con forza sul pavimento, mentre lei poggiava con altrettanto impeto le proprie braccia sopra il tavolo. la solita esibizionista.
    Visto che ci tenete tanto... La testa tornò a puntare davanti a sé, fissando un punto a caso tra Jack Lucio, mentre la destra mano iniziò a muoversi lenta verso il suo viso. Il mio nome è Mokshin... Mohana Mokshin...! diventa sempre più difficile trovare tutti questi nomi che iniziano con "mo" Le dita afferrano la stecca degli occhiali e li alzò, rivelando le due pupille pallide ch'erano celate sotto le lenti nere. E sappiate che non ci vedo un cazzo!
    che twist! ed io che pensavo che avrebbe aspettato che lo capissero da soli per fare il big reveal.
    Ma chiamatemi pure Momo! Anche perché quel nome me lo sono già dimenticato.
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    Come previsto l'americano, che si presentò con il nome di Jack Sballow, non sembrava assolutamente disposto a dar fondo al suo portafogli per accontentare l'appetito dell'italiano appena conosciuto. Richiamando l'attenzione della cameriera ordinò da bere birra per tutti e tre mantenendo la parola data circa il primo giro a suo nome. Il biondo ossigenato chiese, preso dalla curiosità, perché i tre tizi pelati della rissa se la fossero presa con Lucio. L'italiano ingollò sonoramente una bella sorsata di birra ghiacciata in bottiglia (l'americano non avrebbe potuto mai immaginare che Lucio preferisse quelle alla spina) che subito lo rinvigorì e gli rinfrescò la gola leggermente riarsa.
    Perché?! Sbuffò infastidito dal ricordo. Perché uno di loro ha avuto il coraggio di dirmi che i The Police... c'hai presente quei tre scappati di casa? Si? Gesticolò abbondantemente da bravo italiano, indicando un numero tre con pollice, indice e medio sollevati dal pugno chiuso. Cioè mi ha detto che sono il migliore gruppo rock di sempre... Hai capito?! Di sempre! Concluse scandendo con attenzione ogni singola lettera dell'ultima parola. Roba da fuori di testa secondo me... Alzò indice e medio della mano destra all'altezza della tempia per poi farle ruotare in un senso abbastanza chiaro. Ingollò un'altra ampia sorsata di liquido ambrato e luppolato. Le possibilità di rientrare in casa sobrio si assottigliavano sempre di più.
    Nel frattempo la ragazza dai capelli candidi* si accasciò scompostamente su una delle sedie preparate dall'italiano per l'occasione poggiando poi i piedi incrociati sul tavolo. Lucio osservò la scena con occhi quasi sorpresi per poi allargare i lineamenti delle labbra in un sorriso scomposto, quasi psicotico: mai gli era capitato di vedere degli atteggiamenti così mascolini e scomposti da parte di una ragazza.
    Questa è davvero fuori come un balcone! Ma che balcone, come un fottuto terrazzo!
    Poi lo Yankee e l'albina si lanciarono in una conversazione da amanti di pellicole che non attirò minimamente l'attenzione dell'italiano che col cinema aveva ben poco a che fare. Era più tipo da musica, da concerti e magnifiche scazzottate dietro i vicoli non da salette buie da cineamatori.
    Poi la ragazza, che ancora non si era presentata, cominciò a narrare all'italiano una assurda e, soprattutto non richiesta, storiella circa un tipo senza capelli, titolare di una ditta di ristrutturazione che le aveva dato noia con dei lavori in casa. Lucio la osservò con l'aria di chi ci sta capendo ben poco ma la lasciò terminare quell'assurdo monologo. Sollevò un sopracciglio e scrollò le spalle, cosa avrebbe potuto farci lui se a lei mancava qualche rotella? Era un picchiatore, un bruto, mica uno psicologo!
    Jack ordinò una porzione del piatto preferito di Lucio che subito ne approfittò per aggiungerne un piatto all'ordinazione indicando un numero due con un braccio alzato alla cameriera (che non era una cameriera). Poi si voltò verso l'americano truce in volto.
    Per gli dei! Si vede che sei uno Yankee... La carne di maiale non si mangia al sangue ma ben cotta, capito? Impara l'arte e mettila da parte... te lo dice un italiano! Concluse indicandosi con il pollice rispondendo così, indirettamente, alla domanda postagli dalla ragazza. Proprio lei, dopo aver smesso di dondolarsi con la sedia, facendo un baccano non indifferente nel risistemarsi, si presentò con un nome che avrebbe messo seriamente in difficoltà la dizione dell'immigrato italiano nel sol levante. Fu il soprannome da lei suggerito che lo salvò da brutte figure pressoché certe. Momo era cieca, come una talpa a giudicare dalle pupille prive di pigmentazione.
    Ah... Temporeggiò per un momento l'italiano, dopodiché un dubbio si insinuò nella sua testolina da berserk criminale. Ma la fuori... Come diavolo hai fatto a pestare quel tipo senza neanche vederlo? Attese la risposta di lei, poi continuò: Io ci vengo ogni volta che posso... E' un bel posto per le teste calde come me, o dovrei dire come noi? Sorrise riprendendo a sorseggiare la sua birra. Voi che ci fate da queste parti? Avete qualche lavoretto da sbrigare? Chiese più per amore della conversazione che per vero interesse ma avrebbe sperato di recuperare qualche informazione interessante, dopotutto era finito in quel locale proprio per questo motivo.



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    *Cerulei/Candidi --> Chiedo scusa a Red per il fraintendimento, ero praticamente sicuro di aver scritto candidi ma alla fine m'è uscito cerulei. Spero tu possa perdonare il refuso.
     
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    La risposta di Lucio fu così spiazzante che per poco al povero Jack non andò di traverso la birra ma che cazzo si erano fumati!? riuscì a dire dopo aver tossicchiato ora, con tutto il rispetto per Sting e compagnia, li stavo pure ascoltando poco fa... e indicò genericamente verso la tasca in cui teneva riposto il telefono ma da qui a dire che sono i migliori del mondo.... con occhi sgranati e labbra serrate, guardò per un momento il soffitto è una bestemmia elencò brevemente il nome di qualche altra band decisamente più famosa con un crescendo di tonalità, man mano che la sua incredulità cresceva. Infine batté una mano aperta sul tavolo, voltandosi quasi con ira verso il bancone OI ZIA! berciò, facendo affacciare la cameriero (si, ho scritto proprio così!) dalla porta della cucina CONTRORDINE. L'altro Sandrone mettilo pure sul mio conto. 'Sto tizio è un cazzo di eroe e rivoltandosi mise la mano aperta e leggermente inarcata innanzi a sé, proponendo senza dirlo un "cinque con stretta di mano" al biondo cazzo a saperlo prima pestavo più forte. Ben fatto Lucio aggiunse.

    E così non solo Jack aveva trovato della cattiva compagnia, ma addirittura qualcuno aveva anche i suoi stessi interessi. Battendo con entusiasmo il fondo della bottiglia sul tavolaccio di legno, Jack rispose a Momo -così si sarebbe presentata di lì a poco- con occhi che brillavano potessi mi trasferirei in un cinema! e già era sufficiente per far capire che non era un semplice amatore camperei a popcorn e film se potessi nel caso in cui ci fossero stati dubbi. Momo poi riprese, ma fu abbastanza criptica da confondere un povero Jack, che annuì mestamente al commento della ragazza beh, a meno che tu non abbia il fetish più strano del mondo, quelle corna e quella coda sono vere osservò suppongo che per un diavolo sia difficile trovare la... e fece il segno delle virgolette con le dita ..."luce" in effetti, Jack non aveva capito un bel niente di quello che intendeva Momo. Ma il mistero sarebbe stato svelato di lì a poco da Lucio. Ignaro di questo, si limitò a disquisire sugli occhiali di lei a me piacciono entrambi i film ma cazzo... e si fece leggermente più in là mentre il bisteccone che aveva ordinato gli veniva messo davanti dalla cameriera che non era una cameriera ...Mi hai ricordato i Blues Brothers, quindi per me vengono da lì senza pensarci, inalò i vapori che s'innalzavano dalla fetta, più che sufficienti a fargli venire l'acquolina in bocca. Un lato del suo cervello si domandò come quasi un chilo di bistecca potesse essere arrivato così in fretta al tavolo, ma la questione fu presto archiviata: con tutta la gente che se n'era andata, qualcosa doveva essere rimasto sui fornelli. Meglio così, pensò tra sè mentre anche Lucio riceveva il tanto atteso pasto caldo. Non poté però fare a meno di fare la sua migliore faccia da Yakuza, quando Lucio espresse la sua idea di carne HaaaH!? fece, inclinando la testa verso il biondo amico ma sei fuori? Voglio mangiare una bistecca, mica una suola di scarpa oltretutto, da dove veniva lui la carne si mangiava solo al sangue ho capito che gli "italians do it better" però cazzo e infilzò coltello e forchetta dentro il Sandrone, cominciando a sgozzarlo per benino se in America abbiamo i tornei di grigliata ci sarà un motivo no? fece per mettere in bocca il primo boccone, fermandosi poco prima che arrivasse a destinazione però sai cosa? Anche chissenefrega commentò con una scrollata di spalle se cominciamo a pontificare pure su come deve essere la carne siamo fottuti ragionò quindi mettiamo d'accordo tutto il mondo: ognuno se la mangia come cazzo gli pare. L'importante è che sia buona e con quella buona filosofia assaporò la specialità di quel posto, che non deluse le aspettative.

    Fu allora che Momo si lanciò in una storiella cui Lucio non sembrava davvero molto interessato. A onor del vero, neppure Jack aveva ben compreso le origini di quello sproloquio, ma un "ah-ha" e un "uhm-uhm" qui e là non avrebbero certo guastato, mentre tutti i sensi dell'americano rimanevano ben concentrati sul suo succulento pasto. Attenzione che però fu catturata dalla ragazza, quando -come se nulla fosse- inquadrò le origini di Jack dalla sua parlata cazzo che orecchio! esclamò lui stupito, dopo aver mandato giù l'ennesimo boccone mi hai beccato! allargò un momento forchetta e coltello verso l'esterno, prima di passare alla sua lingua madre New York City, ma'am! You got me! alzò quindi un dito con un sogghigno e -wild guess- come minimo vieni dal texas, ragazza in effetti, Jack aveva visto redneck meno rozzi della sua interlocutrice, e c'era un solo posto al mondo in cui questo poteva accadere: la casa dei redneck ti ci vedrei bene in un ranch a tirare lazzi e a cuocere uova sul cofano di un'auto alzò una mano in segno di pace ti prendo in giro eh, non incazzarti e fu allora che Lucio giunse alla conclusione cui non era arrivato Jack. E questa volta, all'americano andò di traverso sul serio la birra. Riuscì fortunatamente a mandarla giù, prima di scoppiare in un impeto di tosse cos...? gracchiò tra un fiato e l'altro ma com...? ancora col fiatone Jack si sporse dalla sedia, in modo da cambiare angolazione e vedere dietro agli occhiali di Momo what the actual fuck!! se prima era stupito, adesso era del tutto strabiliato. Pose la domanda nello stesso momento in cui lo fece Lucio. Solo che mentre questi pensava a come avesse fatto a stare in mezzo alla rissa, Jack era interessato alle vere priorità e come cazzo hai fatto a vederti dei film!? in realtà la domanda era abbastanza scontata, dato che evidentemente le orecchie di Momo dovevano funzionare piuttosto bene. Ma tant'è, dopo il momento di assoluto sconcerto, Jack riprese a mangiare con gusto, fino a che Lucio non pose la sua domanda macché, il lavoro sporco lo faccio la fuori sarà stato per la birra, per l'entusiasmo di essere in compagnia o perché aveva fatto una rissa assieme a quei due, ma Jack ritenne di poter parlare liberamente con quei due a me stanno sul cazzo da morire gli spacciatori spiegò formato fottuti eserciti di zombie. E gli eroi che fanno? Niente! tagliò l'ennesimo pezzo di bistecca con più foga del normale quindi ad una certa ho detto "fanculo, lo faccio io". Ed eccomi qui a girare per postacci in cerca di quei figli di puttana masticò con veemenza e già che ci sono salvo anche qualche zombie. Quei poveri diavoli non hanno colpe mandò giù il boccone senza offesa aggiunse verso Momo e la vuoi sapere la cosa ironica? continuò rivolto a Lucio. La parte razionale del suo cervello doveva essere incaprettata come Marsellus Wallace nel sotterraneo di Zed, come nella famosa scena di Pulp Fiction, e non poteva gridare il "You blew my cover" di Schwarzenegger li fotto con una droga il sorriso sornione che seguì fu accompagnato da una mano chiusa a pugno che appoggiò sul tavolo. Quando la aprì, tre cristalli di Joy dondolarono sulla superficie di legno il mio quirk. Questa è la Joy asserì indicando i cristalli rosa, facilmente scambiabili per delle semplici caramelle nelle giuste dosi quella roba è felicità cristallizzata. In altre... scrollò le spalle ha vari effetti tirò fuori di tasca un paio delle sigarette artigianali che si portava sempre dietro. La firma del Candyman, per così dire. Poggiò anch'esse sul tavolo quelle tre ti fanno divertire esemplificò indicando i soggetti queste invece ti rilassano. Roba da far invidia a Bob Marley sollevò quindi un dito e udite udite, non causa assuefazione mise in bocca un altro pezzo di bistecca, ormai quasi terminata così quegli stronzi si fanno un bel trip mentre io li legno per bene. E quando passa "surprise! There's no Joy for you!" lasciò lì sul tavolo i frutti del suo quirk, incurante del fatto che poteva essere visto o udito. In effetti, in quel posto il più onesto degli avventori sembrava il classico pazzo omicida di quartiere. Lui a confronto era poco più di un teppistello non lo faccio da un po' ma... allargò la mano in un cenno di invito se volete farvi un giro offre la casa. Magari andiamo a farci quattro risate fuori di qui e indicò la vetrata infranta senza neppure guardarla 'sti merdoni lasciano le finestre aperte ed entra freddo e con un finto sbuffo stizzito, tornò a divorare l'ormai più che sgozzato Sandrone, il quale non poteva sfuggire al suo destino.
    Lucio e Momo non potevano sapere che Jack stava infrangendo un tabù autoimposto. E forse neanche Jack ci stava pensando tanto. Tutto quello che voleva fare era -per quella sera- divertirsi senza pensieri. Tornare ad essere, anche se per pochissimo, il Jack del college. E per il momento, era sulla buona strada



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    PUAHAHAH!
    Dopo essere esplosa in una risata così fragorosa da poter essere udita anche all'esterno specie se conta che non c'è più una vetrata, Moumoku si spinse indietro con la sedia ed iniziò a battere alternativamente i piedi a terra, mentre stringeva con forza le braccia sotto il petto come se cercasse di contenere le budella all'interno.
    E magari Rebecca Black e Justin Bieber sono i nuovi Madonna e Micheal Jackson!
    e il solo scriverlo è al pari di una bestemmia.
    Continuò a ridere senza nemmeno provare a darsi un po' di contegno, Lucio l'aveva davvero uccisa con quell'affermazione. magari...
    Si fermò solo dopo aver riso per un minuto sano senza mai arrestarsi, come se quei peluche di babbo natale con il jingle messo in loop.
    Oddio~ Col fiatone ed il sorriso in volto, si asciugò con l'indice una lacrima da sotto l'occhio.
    Che deficienti! Concordò con Lucio. E poi lo sanno tutti che la miglior band di tutti i tempi sono i Sabbath con RJD!
    affermazioni tali posso scatenare una rissa.

    Dopodiché afferrò la birra che gli era sta messa davanti ma solo dopo averla cercata per qualche istante sbattendo qua e là la mano sul tavolo e la trangugiò con la stessa bramosia di chi non tocca un qualsiasi tipo di liquido da almeno una settimana.
    Waah~! Esclamò esalando soddisfatta e no, non è il verso di waluigi. Ci voleva proprio!
    Sbatté la bottiglia di fondo sul tavolo e si lasciò scivolare nella sedia in completo relax ed estasiata dal momento; completamente stravaccata e con mezza pancia in fuori, assunse una posa più adatta ad uno scaricatore di porto dopo una serata al bar con gli amiche che ad una lady, ma ormai ormai Momo era riuscita a mitizzare qualsiasi segno di femminilità potesse avere. altro che terrazzo, questa è fuori come un intero palazzo!

    Ehehe. Sì sì, tu mi piaci!
    Disse verso Jack puntandolo con indice e pollice posti a mo' di pistola, mentre esibiva un sorriso asimmetrico praticamente è più un ghigno che un sorriso insomma. Vieni a casa e ti faccio fare una scopata!! E parafrasando le famose parole del Sergente Maggiore Hartman, Momo cercò di provocare il compagno cinefilo ma senza metterci nemmeno troppo impegno; probabilmente l'americano non l'avrebbe presa sul serio e quasi certamente nemmeno lei lo era. Anche se...
    jack fa attenzione che questa non mi convince. da come si comporta potrebbe nascondere delle "sorprese"!
    Dopotutto devo pur sdebitarmi per questa gentile offerta, no? Dondolò davanti a sé la bottiglia di vetro reggendola dal collo con due dita. Il suo sguardo era tra il maligno e il seducente, era seriamente difficile capire le sue vere intenzioni o se ci fossero secondi fini dietro le sue affermazioni. questa è chiaramente una succube. che qualcuno chiami un prete!
    Oh~ E puoi unirti anche tu se vuoi. Aggiunse poi riferendosi a Lucio. Non sono una che ama molto fare "gioco di squadra"... *inserire qui meme di mr. bean* Ma ultimamente ho messo su un po' di peso e pensavo di cambiare un po' la mia dieta. Magari potrei aggiungerci un po' di manzo italiano, che dici?
    Abbassò gli occhiali e gli esibì un occhiolino, o almeno ci provò visto che probabilmente nemmeno aveva puntato nella giusta direzione, il tutto mentre non smise mai di ostentare il proprio ghigno.

    Oi, figlio di zio Sam scappato di casa...! Tornò poi a rivolgersi nuovamente all'altro. Ricordati però che il Diavolo veste Prada... Gli disse in risposta alle sue allusioni sull'aspetto da diavolessa dell'albina. Ma io preferisco Armani.
    ormai le citazioni si sprecano a caso.
    Comunque posso capire il perché te li ricordi tanto. Continuò lei. Io e Belushi condividiamo molte passioni... Ed una tra questa è proprio l'alcol! Iniziò a sventolare la bottiglia di birra ormai mezza vuota. Tranne che io sono ancora qui... E invece lui no! AHAHA! that... that was dark. but not enough shinku.
    Iniziò a scolarsi il resto della bottiglia per poi lanciarla -vuota- alle sue spalle e, mentre un rumore di vetri le scoppiava dietro, urlò a squarciagola verso l'oste. Ehi donna! anche se in realtà non era una donna. Portami un'altra birra! Anzi, facciamo due!
    Sempre tutte sul tuo conto, vero amicone?

    Disse a Jack sfoggiando il più beffardo dei sorrisi.

    Seguirono poi dei discorsi sul cibo a cui decise di non prendere parte; era una tipa che apprezzava quasi tutti i tipi di arte ma la cucina non era di certo fra queste. Era sì un'amante della carne, ma non quella che intendevano gli altri due. è una tipa molto yabe.
    Il suo motto era semplice: Se è mangiabile allora è buono. Non capisco a cosa servono tutte queste pippe mentali su cotture o quali tipi di spezie mettere.
    lo so, è un eretica, anche il narratore soffre a scrivere certe cose.
    Probabilmente era il suo lato americano ad influenzarla dannata 'murica e come ogni buona statunitense la sua cultura in ambito culinario poteva essere riassunta in: coca cola, burro ovunque e patatine fritte. e qui c'è da domandarsi come faccia a mantenere la linea... o non aver avuto ancora un infarto.

    Ben differente fu invece il suo interesse quando si iniziò a parlare della sua disabilità. dopotutto è una cavolo di diva autoproclamata, cosa vi aspettavate a renderla protagonista della discussione?
    Eheh. Chissà... Chissà... Sghignazzò verso Lucio facendo la misteriosa. Forse sono come Van Damme in <i>Senza esclusione di colpi
    Disse verso il biondo. quale dei due? si. O forse ho iniziato a crederci così tanto che adesso schivo anche i proiettili!
    Il suo ineclissabile ghigno a denti scoperti era sempre lì pronto a venir sbattuto in faccia agli altri due, come se per lei tutto in quella serata fosse uno scherzo o non degno d'essere preso sul serio e forse era così. beh, basta guardarli in faccia.
    Ogni donna ha i suoi segretucci. Sapete? ♥
    Non gli diede la soddisfazione di una risposta decente, avrebbero dovuto immaginare oppure farselo dire diversamente.
    Ben diversa fu la sua reazione quando fu Jack a riformulare lo stesso quesito.
    Audiodescrizioni. DUH!?
    Fu decisamente più schietta ed era quasi indispettita da quella domanda, come se la risposta fosse ovvia.
    Aggiungici poi che mi informo su tipo TUTTI i retroscena di quando si parla dei film, dai personaggi, agli attori, al regista... Tutta roba che puoi farti leggere dal tuo smartphone senza aver bisogno di leggere un cazzo! Si fece più dispotica sul finale. Che Jack avesse toccato un nervo scoperto? Perché non scherzo quando di che sono una vera appassionata, IO. Aggiunse alludendo altro mentre si puntava il petto col pollice. Posso dirti tutta la filmografia di Spielberg e Tarantino in ordine alfabetico e di uscita se vuoi! Gli disse con un tono di sfida dopo aver sbattuto la mano sul tavolo.
    per favore no perché poi lo fa veramente, ed il narratore sarà costretto a far copia e incolla da wikipidea.

    Dopodiché incrociò le gambe, iniziò a dondolarsi con la sedia e riprese a bere, ascoltando gli altri due che continuavano la discussione. dai che cade, dai che cade...!
    Rimase in religioso silenzio quando Jack iniziò il suo monologo non richiesto sul suo quirk e le proprie motivazioni di vita; lei invece si fece furba ed evitò con nonchalance di rispondere alla domanda Lucio, o almeno per ora. Cercò invece di metabolizzare la storia assurda che stava raccontando l'americano, inizialmente aveva pensato di bypassarla ignorandola completamente, ma per qualche motivo n'era incuriosita.
    Indugiò nei propri pensieri per più di un momento, probabilmente la risposta di Lucio sarebbe arrivata prima dell'intervento di lei.
    abbiate pazienza. è lenta di testa quindi le ci vuole qualche minuto.
    Fammi capire... Ribatté lei continuando a dondolarsi e sorseggiando tra una frase e l'altra. Odi gli spacciatori perché distribuiscono merda che trasforma gli zotici in zombi. *Glu Glu* E allora per contrastarli, distribuisci l'infermiera di Pocket Monsters agli zotici che fa praticamente la stessa cosa tranne che è più "felice e divertente"? *Glu Glu*
    Il suo volto era corrucciato in un'espressione tra il confuso e lo scettico. In pratica così elimini la concorrenza al loro stesso gioco. *Glu Glu* E senza più nessuno spacciatore in giro, il mondo diventerebbe un posto un pelo migliore. Giusto? *Gul Gul* ma questa birra è infinita? Ma così facendo l'unico spacciatore rimasto sarai tu, o sbaglio? *Gul Gul* Cazzo è finita...! ecco, appunto.
    Lanciò anche questa birra e si lasciò cadere in avanti per poggiare entrambe le braccia sul tavolo; aprì la seconda bottiglia e alzò la testa lenta verso Jack corrucciata in un'espressione dietro gli occhiali da sole.
    Non so dire se con un piano del genere, tu sia un genio o un completo deficiente...
    disse quella con un qi ad una cifra.
    Ma mi piace!

    Mostrò un sorriso a trentadue denti e tirò giù un altro grosso sorso di birra.
    Aaah~ Esalò. Di questo passo me ne servirà un'altra!
    di questo passo ti servirà un dottore!
    Dal rumore di biglie che ho sentito prima direi che hai appoggiato qualcosa sul tavolo. Disse a Jack riferendosi ai tre cristalli che aveva appena generato. Ma ti ricordo che io non vedo un cazzo! Alzò gli occhiali col pollice per svelare nuovamente le sue pupille cineree.
    Allungò poi una mano muovendola a casaccio sul tavolo finché non trovò ed afferrò uno dei cristalli; si tolse un guanto e lo fece rotolare più e più volte nella mano destra nuda.
    Allora sarebbe questa la cosiddetta Joy?
    Dopo averne testato la consistenza, portò il cristallo vicino al naso e come un cane iniziò ad annusarlo; la sua faccia era titubante, si fidava limitatamente dell'americano, dopotutto s'erano appena conosciuti. Provò poi a saggiarlo con la punta della lingua, per capire se avesse un qualche tipo di sapore, sperando che non fosse così disgustosa da farla sbrattare non appena ci avesse provato.
    Beh? Che cosa ci dovrei fare con questa adesso?
    Non era novizia a questo genere di cose ma, come per i medicinali, anche le droghe hanno un corretto modo per essere assunte. Potevano essere ingerite, inalate, iniettate, e non conoscendo la Joy era d'obbligo chiedere al produttore stesso quale fosse il modo migliore.
    io un'idea ce l'ho. potrebbe mettersela su per il c...

    Al momento Momo era però scettica all'idea di assumere sulla fiducia una droga sconosciuta. Non era la droga di per sé a spaventarla, ma la sua inabilità fisica dopo che assumeva sostanze stupefacenti.
    Il suo senso dell'orientamento era strettamente basato su un uso corretto del suo quirk e se i sensi erano offuscati, diventava praticamente cieca in tutti i sensi.
    e allora per quale cavolo di motivo beve birra come se il mondo finisse domani!?
    28 yo Villain Eden's Thorn Scheda Portfolio ©


    [spoiler_tag]@lupo lucio[/spoiler_tag]
    la seconda voce del narratore ti perdona il reflusso. capita di vomitare certe parole senza volerlo. ti consiglio un buscopan e latto caldo prima di andare a letto.
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