Lust for Moonlight

Caccia al PNG per the saxofonist/Shoya Ishida

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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    SHOYA ISHIDA
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    Togliersi la maschera fu un gestito avventato, sì ne era consapevole, però aveva sortito l’effetto desiderato perchè Moonlander sembrò parecchio stupito e anche un pò infastidito da tutta questa sicurezza da parte del giovane ospite. Shoya dal canto suo non sapeva bene come aveva fatto a riprendersi dopo gli ultimi avvenimenti: Moodswinger, l’aveva quasi scoperto, e invece adesso si trovava a fare la voce grossa davanti alla figura che tutti là fuori acclamavano come l’oracolo. Nonostante tutto era in piedi, si sentiva vivo, lucido e carico per affrontare a viso aperto il suo interlocutore parzialmente mascherato. La curiosità e la volontà di andare a fondo a questa storia superava di gran lunga il timore delle possibili conseguenze delle sue azioni.
    Dopo aver parlato e posto le sue domande adesso toccava all’oracolo rispondere e fortunatamente non si fece attendere. Egli parlò di Crescent e del fatto che il pensiero di quest’ultimo fosse ingoto agli altri membri del culto, il biondo aveva parlato spesso del giovane eroe, ma senza aver specificato mai che genere di piani abbia in mente, sembra che stia aspettando il momento propizio per far accadere qualcosa. Ma cosa nell’esattezza? Non era dato sapere.
    Shoya abbassò lo sguardo, ancora una volta non aveva ricevuto le risposte alle sue domande, cosa se ne faceva della consapevolezza di essere stato “nominato” più volte da Crescent e di essere nei suoi piani ipotetici? Niente, non se ne faceva nulla e adesso Moonlander voleva anche delle garanzie per poter continuare ad aprirsi. Quell’uomo sapeva molto di più di quanto fingesse di non sapere, era palese che sarebbe stato difficile estorcergli altro senza esporsi ancora di più.
    A quel punto l’oracolo rimase assorto nell’osservare le piccole fiamme davanti a sè, per poi porre delle domande parecchio avventate: prima diede un assaggio di ciò che sapeva, cioè che Crux non agisce a caso, ma che ogni incendio è studiato in quella posizione specifica per colpire il sistema linfatico del pianeta. Questa non era altro che l’ennesima metafora adottata dalla setta; Moonlander voleva che Shoya rivelasse delle informazioni private dell’agenzia e delle indagini della polizia sugli incendi e su Crescent per proseguire con le sue rivelazioni.
    A sentire quelle frasi il giovane eroe d’istinto sorrise e si lasciò scappare una risata sommessa a mezza bocca. Poi alzò gli occhi neri come la pece e fissò ancora una volta dritto in volto il suo interlocutore, rinnovato di una fresca sicurezza in sè stesso percepibile dal suo tono di voce e dal suo imporsi fisicamente all’interno della stanza: alto e gonfio.
    Ahah... non posso credere che tu mi abbia posto davvero queste domande... sia chiaro: al momento VOI avete bisogno di me, mentre IO ancora non ho capito perchè dovrei aver bisogno di voi... per cui non sei nella posizione di avere certe pretese...
    Prese fiato mentre accentuava le parole con i gesti della mano destra, la conversazione era diventata molto più animata e chi conosceva bene Shoya sapeva che mancargli di rispetto era l’ultima cosa da fare.
    Le garanzie che vai chiedendo le hai difronte a te: sono venuto qui da solo e a viso aperto… hai forse paura di me?
    La penombra della stanza creava un particolare effetto di luci e ombre, così il volto di Shoya al momento era solo in parte illuminato dalle flebili fiamme danzanti, così come il resto del suo corpo parte ne era celato il restante era ben visibile con il suo vestito elegante. In quel momento il giovane dai capelli neri era la metafora di se stesso, ciò che dentro di lui si stava dibattendo da tanto tempo, un sottile equilibrio tra luce ed oscurità, al momento era il lato “luminoso” ad aver fatto da protagonista, mentre ora stava emergendo il lato più nascosto, quello più tenebroso del ragazzo.
    Avrebbe rivelato le informazioni in suo possesso sulle indagini della polizia? Forse sì, dopotutto non gliene importava poi molto, il suo obbiettivo era un altro, conoscere i piani di Crux, i membri e valutare se potersi affiliare in qualche modo a loro per estirpare il vero male di Tokyo, del Giappone e dell’intero mondo.
    Forse Moonlander faceva bene ad aver paura dell’uomo che aveva difronte.

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    Anche Moonlarnder si chiedeva in quel momento che cosa ci avesse visto Crescent in quel ragazzo dai capelli neri. L'unica impressione che aveva avuto di quella persona era che fosse un arrogante bambino che pretendeva di sapere tutto e subito, senza dare nulla in cambio a coloro che l'avevano risparmiato in quella foresta. Il destino spesso era un fardello ed un ostacolo per le proprie azioni umane, molto più semplici e portate all'immediato. Avrebbe preferito eliminare o perlomeno mettere a fine quella collaborazione che non era mai partita ma esisteva solo nelle parole del suo prediletto. Ma allo stesso tempo questo sollevava ulteriori problemi: se non avesse terminato quella serata con Shoya Ishida dalla loro parte, avrebbero dovuto trovare un altro luogo per le loro operazioni di raccolta fondi, avrebbe dovuto spiegare alla proprietaria il perché di questo cambio e spostare tutti i libri dell'archivio da un'altra parte. A Moonlander non interessava particolarmente il potere che un singolo Pro-Hero poteva portare a Crux, ma le informazioni e la possibile collaborazione futura di altri di loro poteva far comodo. Le parole del corvino gli stavano facendo perdere la pazienza però. Entrambi probabilmente ritenevano i propri dubbi e le proprie incertezze di rilevanza maggiore rispetto a quelle dell'altro. Era quasi come osservare due mercanti dei tempi antichi discutere di alleanze commerciali che non soddisfacevano nessuna delle due parti.
    Credo che tu ti stia spingendo un po' troppo oltre, ragazzino. - La voce posata di Moonlander risuonò nella stanza, anche lui mostrando le labbra sorridenti, l'unica parte scoperta del suo volto assieme al naso. Lui? Paura del primo Pro-Hero arrivato? Non aveva bisogno di farsi minacciare da qualcuno che non era disposto a collaborare con lui e che era appena arrivato. Gli stava offrendo fin troppa fiducia e forse questo l'aveva fatto avanzare mentalmente facendogli pensare di essere un suo pari. Il mascherato avrebbe toccato due volte il catino di metallo due volte, facendone risuonare il suono all'interno dello stanzino mentre muoveva impercettibilmente il viso verso la sua sinistra. Avrebbe sentito sibilare sopra la sua testa, notando un portale dentato sarebbe apparso sul soffitto a diversi metri di distanza, come un enorme verme pronto ad azzannarlo se si fosse mosso troppo. In quell'oscurità Shoya avrebbe visto chiaramente che l'interno di quelle bocche sembrava adornato di stelle luminose ma che ad una più attenta visione si poteva notare fossero semplicemente i perlacei denti del portale.
    Penso che nessuno dei due voglia perdere tempo con queste sciocchezze. Per quanto le nostre intenzioni siano pacifiche, le autorità ostacolano l'operato di Crux e quindi è ovvio per me sospettarti. E' vero, probabilmente ci metterei un po' a farti catturare e perquisire. - Inizio l'incappucciato, senza distogliere lo sguardo coperto dal ragazzo in piedi. Ma sarebbe solo una questione di tempo. Abbiamo abili combattenti anche tra le nostra fila, qui. Moonlander aveva deciso che continuare a giocare la parte dell'indifeso indovino non aveva più senso, almeno secondo le proprie valutazioni. Più che altro, gli sembrava che quello Shoya non avrebbe accettato di parlare con lui se non dimostrandogli che poteva essere pericoloso e allo stesso tempo gli sembrava volesse delle garanzie sulla loro convinzione. A volte avrebbe voluto che il signor Crescent potesse essere evocato a comando, per spiegare le sue criptiche decisioni agli ignoranti come lui. Mosse la mano come per scacciare via le loro intenzioni bellicose come se potessero essere disciolte nell'incenso e la poggiò sul ginocchio, prima di ricominciare a parlare.
    Sul serio. Non ho nulla contro di te, Ishida. Ma posso assicurarti che possiamo fornirti più di semplici profezie. Non siamo solo dei sacerdoti che raccolgono fondi in strane serate fuori Tokyo. Abbiamo molti civili che seguono il nostro credo e non ci basiamo su infondate teorie, ma sulla scienza. Abbiamo informatori ovunque in molte parti della città, vantaggio di essere visti come un ordine religioso. Ma gli scambi devono essere equivalenti tra le parti. - Era serio, seppur leggermente irritato, e credeva in ciò che diceva. Voleva fidarsi di Crescent e credere che quello lì potesse essere utile a loro. Ma come aveva appena detto, non si sarebbe spinto di più per collaborare con lui. Se non voleva ricevere l'aiuto di Crux, il cielo lo avrebbe dimenticato come uno dei tanti nomi passati sotto di esso.
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    Qualcuno stava per perdere la pazienza e quel qualcuno era seduto comodamente al centro della stanza e indossava ancora la sua maschera. Shoya non potè fare altro che sorridere compiaciuto al gesto di forza perpetrato dal Moonlander, il quale picchiettando contro il catino e muovendo leggermente il capo fece apparire un appariscente portale luminoso sul soffitto.
    Impressionante, davvero impressionante: fu il primo e unico pensiero dell’eroe mentre con le pupille notava la bellezza di quella struttura misteriosa. Non gli era nemmeno servito eseguire un gesto impegnativo, oppure un rituale o una frase per far apparire il portale, quest’ultimo era comparso immediatamente e dal nulla in una posizione difficile da prevedere.
    Shoya valutò velocemente le sue possibilità di successo in uno scontro contro Moonlander: probabilmente l’agilità dei movimenti dell’eroe potenziata dal quirk sarebbero stati sufficienti per evitare di essere assorbito, infine avrebbe potuto colpirlo molto rapidamente con uno dei suoi colpi migliori per immobilizzarlo, renderlo inabile all’utilizzo del suo potere. Sì, decisamente, avrebbe potuto eseguire il tutto in pochi istanti, fuori avrebbero udito del rumore e le guardie sarebbero entrate, però poteva caricarsi il corpo dell’oracolo e crearsi una via di fuga. Insomma, in quel momento il ragazzo non stava per nulla ascoltando il suo interlocutore, la sua mente stava già viaggiando in possibili scenari di combattimento, con possibili esiti di successo ed insuccesso.
    Moonlander dal canto suo era visibilmente irritato, si era spazientito, era caduto nella trappola del giovane vestito elegantemente, per cui aveva iniziato ad attaccare un discorso pesante, lungo e noioso: disse che era ovvio mantenersi sospettoso, che le autorità ostacolavano il loro operato, che comunque non sarebbe uscito vivo di lì e bla bla bla; tante parole e pochi fatti, perché se davvero avessero voluto uccidere l’eroe in qualche modo avrebbero già tentato di farlo, invece no era ancora vivo e per di più sembrava godere di una sorta di protezione, quella di Crescent, quell’uomo doveva essere davvero importante per il culto per tenerlo in così alta considerazione.
    Shoya iniziò a muovere qualche passo lento e misurato verso il centro della stanza, non voleva più rimanere sull’uscio della porta, doveva accorciare la sua distanza con Moonlander senza sembrare aggressivo, ma questo era tutto parte di quella strategia di prima: se le cose si fossero messe male, la sua velocità più la corta distanza avrebbero favorito la corretta esecuzione del suo piano d’attacco e fuga. Inoltre sul volto del giovane si poteva notare una rinnovata sicurezza in se stesso e una tranquillità quasi irritante, si sentiva protetto dalla benedizione di Crescent, nessuno avrebbe osato torcergli un capello, in quel momento era in una posizione privilegiata solo che il mascherato non voleva ammetterlo o forse gli pesa non essere la persona più importante al centro della stanza.
    Raggiunto uno dei morbidi giacigli vicini al centro Shoya optò per sedersi comodamente, accavallò la gamba destra su quella sinistra e poggiò entrambe le mani sul ginocchio sopraelevato. Seguì particolarmente annoiato il continuo discorso noiosissimo di Moonlander, ancora parole al vento: hanno informatori ovunque, non sono solo un culto religioso e bla bla bla
    A quel punto Shoya sbadigliò abbastanza rumorosamente, davvero che noia questo tizio, e dire che sembrava essere molto più interessante quando stava in silenzio.
    Va bene va bene, ho capito, ti prego non tediarmi ancora con il discorso che avete informatori ovunque, che siete più di quello che dite di essere eccetera.
    Disse l’eroe con voce appesantita e decisamente delusa dalla piega di quella conversazione. Era arrivato il momento di risollevare quella situazione e se Moonlander non aveva il coraggio di prendere posizione, beh Shoya sì che il coraggio ce l’aveva e con estrema leggerezza iniziò a parlare.
    Oggi non ho con me il fascicolo con tutte le informazioni raccolte su Crescent e su Crux, ma sono io la persona incaricata per le indagini per cui tutta l’agenzia Lifeline e la polizia farà riferimento a me in merito a questo caso.
    Il tono di voce era cambiato, parlò con decisione, risolutezza e sicurezza. I suoi occhi si accesero e cercarono di scrutare quelli di Moonlander attraverso la maschera. Allungò lentamente l’indice della mano destra indicando il suo interlocutore
    Come vedi oggi è il tuo giorno fortunato, potrei insabbiare facilmente ogni cosa vi riguardi e con discrezione, probabilmente ci metteranno degli anni a capire che ci sia una talpa nel sistema… ma questo potrà accadere solo e sé deciderete di collaborare con me. Cosa sapete su Aogiri?
    Shoya non aveva dimenticato quanto accaduto al parco di Ueno, aveva un conto in sospeso con Aogiri e forse Crux era la strada per raggiungerli e distruggerli.


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    Le dita di Moonlander facevano tip-tap nascoste dalla penombra e dal lungo vestito che portava indosso. Non aveva ancora idea delle vere motivazioni del ragazzo che aveva davanti e l'unica cosa che onestamente aveva capito di lui era che gli piaceva fare il gradasso. Ma in quel momento aveva le mani legate dall'agire in maniera indipendente e per quanto lo avesse minacciato, non poteva fare alcunché in quel contesto. Si può dire che il membro di Crux non avesse particolare esperienza con gli "energumeni" come Shoya ed era proprio l'ultima delle sue intenzioni avercelo come nemico, ma allo stesso tempo stava toccando tutti i suoi nervi scoperti. Tutte le aree del suo cervello concordavano per sbatterlo fuori dopo la sua ultima uscita, ma il sacerdote mantenne la calma un'ulteriore volta. Era piuttosto ovvio che non fosse lui l'unico detentore dei dati su di loro considerato che vivevano in una società ormai basata su archivi cloud e ciò rendeva i loro tentativi di allontanarsi dai riflettori più complicati. Anche se non sopportava il suo modo di rivolgersi alla sua persona, perlomeno ora il giovane stava facendo un po' di business talk con delle cose che riguardavano direttamente anche a lui. Le labbra pallide di Moonlander divennero meno sottili e dopo un sospiro accettò a malincuore di proseguire la conversazione.
    Vedo che ti piace andare dritto al punto. Potevi evitarti tutta questa strada se era solo per chiedere di Aogiri. - Anche se nessuno dei due voleva perdere tempo in inutili chiacchiere, questa volta fu proprio il membro di Crux a chiedersi se quello che stava richiedendo Shoya non fosse una perdita di tempo per entrambi. Aveva riconosciuto che forse in loro avrebbe trovato informazioni che non poteva trovare stando comodamente seduto nel soleggiato ufficio dell'Evergreen Terrace, ma imporsi in quel modo nella trattativa solo per qualcosa che avrebbe potuto chiedere tramite altri mezzi... Moonlander intuì che doveva avercela in maniera particolare con loro. Non che fosse difficile, considerato quanto si allungava la loro mano sulla città probabilmente metà popolazione aveva qualcosa contro di loro, criminali o meno.
    Sappiamo che hanno un'attività legale che copre le loro tracce ben nascosta e stiamo cercando di stanarli per fermare il traffico di sostanze che hanno portato tra le strade. Quasi tutti gli spacciatori di XSQ che abbiamo interrogato non hanno idea di chi siano i loro fornitori, ma ci sono alcune descrizioni che combaciano con i report della polizia di membri più o meno importanti. - L'incappucciato diede per scontato che Shoya sapesse della droga che girava per le strade di Tokyo, ma non si sarebbe risparmiato una spiegazione in caso glie lo avesse chiesto. Sperava che il giovane fosse almeno arrivato a quel punto nelle sue indagini.
    Questi membri a volte vengono impiegati come assassini e mediatori, quelli che risolvono le situazioni difficili. Sono più che altro giovani ragazzi specializzati nell'utilizzare l'Unicità e sono in contatto con i piani alti da quel che abbiamo capito. - Moonlander descrisse tutto ciò come se non fosse di particolare importanza ed effettivamente per lui era molto meno sospettoso di ciò che stava per dire. Dopo quelle parole dette con superficialità avrebbe mostrato di nuovo le dita incrociate tra di loro.
    Ma più urgentemente sembra stiano trafficando qualcosa con Deep Void. Non sarebbe così strano ma sono stati avvistati in alcuni punti della città dei corpi usati come merce. Potrebbe trattarsi di un traffico di esseri umani o di organi o qualcosa di ben peggiore. Penso che il mondo criminale sia in subbuglio di nuovo dopo l'attacco del Culto, onestamente. - C'era dell'amarezza nella sua voce nel parlare di quell'oscuro gruppo di persone che assomigliava così tanto a loro ma a cui mancava quell'aria di regalità ed officiosità di cui loro si vantavano. Moonlander, leggermente più rilassato ma non per nulla meno esasperato interiormente, avrebbe provato a chiedere questa volta una sua curiosità al giovane.
    Se li stai cercando per una faccenda personale, ti consiglio di fare attenzione. Non sono gente molto propensa alle parole e non si fanno scrupoli ad uccidere, nemmeno i loro familiari da quel che so. - Non era una domanda diretta, ma sperava di cavare qualcosa da quello strano ragazzo a cui piaceva così tanto vivere sul filo del rasoio.
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    Seduti entrambi si erano posti allo stesso livello, Shoya aveva fatto il suo passo avanti, adesso toccava a Moonlander e la reazione non tardò ad arrivare: infatti quest’ultimo iniziò a parlare di Aogiri come se fosse un argomento di conversazione banale, una di quelle cose di cui ne parli al bar con gli amici al pomeriggio, tuttavia l’eroe non era per nulla abituato a parlare di organizzazioni criminali con altre persone; non ricoprendo una posizione particolarmente elevata in agenzia non poteva affrontare grandi temi che riguardassero le organizzazioni criminali: infatti per lo più gli venivano affidati compiti relativi a piccoli crimini facilmente risolvibili o piccole indagini ai limiti del ridicolo.
    Con questa premessa era facile capire perchè Shoya si zittì praticamente subito e rimase assorto per tutta la durata del discorso del biondo, i suoi occhi erano fermi fissi sul suo interlocutore, il battito delle ciglia era limitato allo stretto necessario quasi avesse paura di perdersi qualche informazione, la bocca leggermente aperta e un’espressione in viso molto diversa da quella di prima, era evidente che più del cinquante percento di ciò che stava venendo detto era totalmente ignoto al giovane eroe.
    “XSQ”, sì conosceva la droga più in voga del momento, delle palline colorate molto simili a caramelle che venivano spacciate nel mercato nero dei bassi fondi di Tokyo come merce preferita per gli utilizzatori abusivi di Quirk, persone che necessitavano maggiore aggressività dai loro poteri, e da quel che aveva sentito dire in agenzia questa sostanza sconosciuta causava una dipendenza fortissima, quasi inarrestabile; Shoya annuì con la testa, era molto interessato all’argomento, che Aogiri fosse coinvolto era noto anche alle autorità ma che addirittura ci fosse un’attività legale a coprire le loro tracce, beh questo non era stato detto da nessuno, c’era poco da stupirsi, la corruzione dilagava tra le agenzie dei Pro-Hero, non si poteva fidare di nessuno, lui stesso ne era un esempio. Se si voleva ottenre qualche informazione in più bisognava scendere a patti con vigilantes e piccoli criminali, altrimenti non si sarebbe mai raggiunto il bene superiore.
    Crux aveva intercettato gli spacciatori, giovani ragazzi possessori di quirk che erano in contatto con i piani alti di Aogiri, ma fino ad ora non erano riusciti ad incastrare nessun pezzo grosso; che questo fosse vero o meno non era dato sapere, era invece evidente che Moolnader sapesse di cosa si stava parlando, era molto informato sui fatti e ne conosceva i dettagli più precisi.
    Shoya ne voleva di più, adesso che aveva assaggiato un pò di quel nettare voleva buttarcisi dentro, nonostante le premesse non aveva per nulla paura, anzi era euforico. Il suo volto mutò nuovamente, gli occhi gli si illuminarono e l’espressione in viso emanava lucentezza, non timore come magari si sarebbe aspettato Moonlander.
    Voglio farne parte, sì... voglio fermare anche io Aogiri... se poi mi dici che trafficano corpi umani con Deep Void a maggior ragione voglio essere coinvolto.
    Strinse entrambi i pugni con forza e si accigliò mentre parlava con un tono carico di energia e molto sicuro di sè.
    Pare che stiate facendo più passi avanti voi con Crux che le agenzie di Pro-Hero con cui collaboro, per cui vorrei capire anche il vostro di obiettivo.
    Abbassò lo sguardo e continuò con un tono di voce un pò più cupo.
    Beh io ho un conto in sospeso con una delle loro pedine, si chiamava Mary Westmacott, ma dubito che questo fosse il suo vero nome... non troppo alta, carnagione pallida, capelli lunghi di un colore simile al viola e gli occhi rosa... l’avevo in pugno... mancava poco e l’avrei fatta fuor...ehm arrestata... proprio il giorno dell’attacco del culto e del grande incendio al parco di Ueno.
    Shoya rivisse quei momenti tragici e drammatici dove toccò il punto più basso della sua carriera da Pro-Hero, non tanto per quello che aveva fatto, tanto per quanto aveva compreso e imparato quel giorno. L’attuale sistema di agenzie non poteva funzionare se non fosse avvenuta prima una sanificazione e una purga degli elementi marci.
    Penso che possiamo raggiungere un accordo, tu mi dai qualcosa da portare indietro in agenzia al termine della serata così che possa raccontare qualcosa e io metto a disposizione me stesso per fermare Aogiri tramite i vostri metodi... che ne dici?
    Alzò la testa e puntò dritto negli occhi di Moonlander, il suo tono di voce cupo era colmo di risentimento e decisione.



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    Le maschere che Moonlander portava sul suo viso non si incrinarono così facilmente sotto l'entusiasmo di Shoya, ma allo stesso tempo il vero volto dell'uomo fece capolino in quell'oscurità. Quell'accessorio dorato rimase ben fermo sul suo naso ma ciò che mascherava le sue intenzioni si faceva più fragile a causa di quella che lui avrebbe chiamato "benevolenza". Sì, rispetto a Crescent e a molti altri membri possedeva un raziocinio e maggiore giudizio, ma era comunque una persona che credeva in maniera tanto quanto loro a quel filo del destino che li legava tutti. Ed ogni tanto gli sembrava di poterne scorgere le trame se si concentrava a dovere, come se il suo cervello possedesse un senso capace di captarne le forme. E per quanto fossero visioni folli rispetto alla scientificità di altri gruppi criminali e di giustizieri, non c'era nulla di più vero per loro di quello che era per gli altri un semplice aggrapparsi alla speranza. Per quel motivo non riuscì a non vedere un minimo di collegamento tra lui, Crux e quell'Ishida. Forse era ciò che aveva visto Crescent con più chiarezza, con la sua mente più libera dalle costrizioni? Non poteva che sperare che i suoi occhi, quelli veri, non lo stessero ingannando.
    Cosa può vedere un gigante guardando il terreno, dopotutto? E' di chi guarda il cielo dal basso che ti devi fidare. - Pronunciò Moonlander altisonante, rispondendo alla constatazione di Shoya. C'era sicurezza in quella frase che tentava di gettare una nuova prospettiva, come per accettare quello che poteva essere considerato un complimento. Prima di parlare del loro obiettivo però il sacerdote ascoltò il rancore di Shoya verso questa persona che personalmente non conosceva, ma non poteva essere allo stesso tempo esclusa come merce di scambio per il corvino. Era piuttosto interessante che quella ragazza fosse lì lo stesso giorno dell'incendio di Ueno e un po' lo rattristava che sotto le mani di quello che sembrava più un mietitore non l'avrebbe potuta conoscere.
    Potrebbe essere un'idea. Anche se ho una condizione. - Questo alternare tra la parlata pratica e da mercante e quella di profeta visionario era un aspetto del carattere di Moonlander che ormai Shoya aveva notato in maniera piuttosto evidente. In questo caso stava utilizzandola prima ed aveva alzato un singolo indice della mano sinistra.
    Noi ti daremo quante più informazioni possibili su Aogiri. In cambio però vogliamo sapere com'è organizzata LIFELINE e i casi che stanno seguendo. Non solo sono quelli che più ci stanno alle costole, Crescent-sama ha una certa... Preferenza per la signorina Kaori. - Osservò la reazione del giovane, chiedendosi se fosse disposto ad accettare uno scambio simile. Entrambi avevano da perdere la segretezza di quel luogo e diverse informazioni che stava per rivelare, ma sapeva bene che anche lui era con le spalle al muro. Gli diede un po' per pensarci e avrebbe continuato a parlare con lui poco dopo, riprendendo il discorso di prima.
    In ogni caso... Mi avevi chiesto il nostro obiettivo. Mi sembra qualcosa di buono da portare a casa. - Iniziò, riprendendo a guardare il catino, le cui fiamme si stavano affievolendo pian piano. Noi desideriamo l'evoluzione dell'uomo alla sua prossima fase. I Quirk sono un buon punto di partenza, ma abbiamo di recente scoperto che c'è dell'altro. Non so se sei familiare con il concetto di piani di esistenza diversi. Molti Quirk utilizzano questi spazi alternativi per funzionare. - Moonlander stava rischiando molto a parlare con leggerezza di quegli argomenti, ma pensava che il gioco ne valesse la candela.
    Uno scienziato di Crux è riuscito ad attraversare questa"dimensione" e a tornare indietro tramite la sua unicità. Se riuscissimo ad attingerne l'energia, l'umanità potrebbe raggiungere nuovi livelli di tecnologia. Ma questa strada richiede numerosi sacrifici, come gli incendi che usiamo come punti di riferimento mentre navighiamo questi spazi. - Era un discorso piuttosto confusionario ed astratto e l'unico concetto conosciuto dal pubblico era l'esistenza di Quirk di teletrasporto o che permettevano di conservare oggetti in luoghi non ancora osservati dall'uomo. O forse no, considerato che Crux pareva studiare questa dimensione. Il sacerdote aveva usato con attenzione quella parola, per evitare che potesse essere confusa con qualche concetto di fantasia su universi paralleli e quant'altro.
    Non è facile digerire il tutto, lo so. Ma credo che questi argomenti potrebbero interessare molto qualche persona attenta agli studi recenti. Persone che per ora sono concentrate sullo studio dei Quirk e Negaquirk. - L'uomo incappucciato terminò di raccontare la sua storia, attendendo il giudizio del corvino il quale aveva molto sulle spalle.
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    Quando si passa tanto tempo nello stesso ambiente non ci si accorge più dell’odore nella stanza, come non si percepisce il caldo o il freddo se la temperatura dovesse restare costante, ecco Shoya in quel momento si sentiva come se fosse in un limbo, in un luogo fuori da ogni schema o spazio riconosciuto; parlare di Aogiri con Moonlander forse era l’ultima cosa che si sarebbe potuto immaginare, eppure era innegabile che per certi aspetti tra i due uomini ci fosse un certo feeling, almeno sul piano ideologico.
    Il biondo continuando ad alternare metafore impossibili da capire con frasi pragmatiche rispose al ragazzo moro aprendosi per un accordo a cui però dovranno seguire delle condizioni ben specifiche e molto “pesanti”: in breve si trattava di tradire l’agenzia che l’aveva formato e che gli aveva permesso di diventare un Pro-Hero, fare il doppio gioco da entrambe le parti, quindi muoversi su una sottilissima fune in sospensione a cento metri di altezza.
    Shoya strinse i denti e deglutì molto più rumorosamente del solito, aveva la fronte umida di sudore e il vestito elegante iniziava a sembrargli un pò stretto. dov’era finita tutta la sicurezza in se stesso che aveva avuto fino a pochi secondi fa? perchè adesso stava esitando? aveva aspettato così tanto tempo per arrivare esattamente a questo punto, ad un passo dal poter lavorare su Aogiri o su Deepvoid o sull’Eden: insomma a pochi metri dalle più grandi organizzazioni criminali del paese, quale agenzia gli avrebbe mai permesso di lavorare su casi simili? nessuna ecco la risposta, ai Pro-Hero non interessava minimamente agire e scardinare un sistema ormai così profondamente radicato. Strinse i pugni e li batté sulle ginocchia per riprendersi, sì, doveva continuare, costi quel che costi.
    Va… bene. vi farò avere lo schema organizzativo di Lifeline e vi terrò aggiornati sulle indagini principali. Dovremo trovare un canale di comunicazione sicuro, forse il tuo Quirk può aiutarci?
    la voce inizialmente tremante divenne più decisa man mano che le parole uscivano fuori, un pò come se piano piano il parlarne ad alta voce rendesse il tutto molto più reale e sensato: era anche sinceramente curioso di capire il Quirk di Moonlander, come potesse essere usato anche forse nella comunicazione? aveva senso indagare.
    Nel frattempo l’oracolo fece la sua buona azione esponendo l’obiettivo di Crux con parole concrete e facili da capire, restava però difficile seguire il filo del discorso: piani di esistenza? Spazi alternativi? Nuovi livelli di esistenza? Shoya aveva un gigantesco punto interrogativo stampato in volto, non sapeva assolutamente nulla dell’argomento, nè si era mai posto il problema dell’evoluzione dei Quirk; ultimamente aveva approfondito l’argomento dei Negaquirk visto il caos scatenato dal Dr. Takashi e il lavoro fatto dal signor Matsumoto, ma non poteva di certo considerarsi esperto in materia.
    Beh mi piacerebbe approfondire il tema dell’evoluzione dei Quirk… al momento non ho molta conoscenza al riguardo, Lifeline per quanto ne sappia io non si sta occupando di questo. Puoi aggiungere qualche dettaglio o forse dovrei consultare la biblioteca al piano di sopra?
    Rispose in maniera del tutto sincera e anche con una piccola vena di curiosità. Benchè il focus dell’eroe fosse molto più pratico e mirato allo smantellamento delle organizzazioni criminali, certamente non faceva male continuare a studiare e rimanere aggiornato sui temi del momento, forse però su questo gli avrebbe fatto utile parle con Moodswinger.

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    Sapeva che stava chiedendo molto a Shoya e quello era il momento dove tutta la tensione della serata si raccoglieva, come una bacinella che raccoglie la pioggia ed è sul punto di strabordare. Moonlander sentiva e vedeva che il suo giovane collaboratore non stava prendendo una decisione facile. Pensare di poter cambiare il mondo era ciò che avevano i due in comune e ad entrambi sembrava di avere la soluzione tra le dita ed eppure così lontana. Proprio come quando si allungano le mani verso il cielo e si prova a prendere la Luna ma ritrovandosi solo l'aria della notte nei palmi. Moonlander non credeva che l'eroe avesse perso totalmente la fiducia in sé stesso e riteneva quella tensione più alla lotta interna che probabilmente si stava diramando dentro di lui. Tradire o meno quello che era il mestiere che aveva conquistato dopo anni di studi? Andare contro o aiutare la società che lo aveva cresciuto e in cui aveva fino ad un certo punto fiducia? O c'era anche una questione personale con Kaori Shizune, la promessa dei Pro Hero che aveva provato ad aiutarlo? Quest'ultimo dettaglio non era noto al membro di Crux, ma immaginava che nella mente di un ventenne ci fosse ancora l'ancorato e duro a morire concetto di dipendenza e fedeltà. E forse era questo che li diversificava di più, ovvero che i membri più in alto dell'organizzazione avevano da tempo abbandonato quei legami che tanto li imprigionavano al terreno. Erano partiti alla ricerca del loro senso dietro il satellite della Terra, ma ne sarebbe passato tempo prima di arrivare.
    Perfetto. Ne sono felice. Moonlander sorrise, mostrando per un istante i denti perlacei. Era probabilmente meglio quando non mostrava quella maschera agli altri, si era detto spesso. Non c'erano strette di mano per sigillare quell'accordo, ma qualcosa che lui riteneva molto più importante. Si levò il delicato cappuccio che aveva coperto qualsiasi tratto riconoscibile. La prima cosa che mostrò a Shoya fu la sua capigliatura. Dei semplici capelli castano chiaro mossi ed illuminati dal fuoco, una caratteristica difficilmente non comune. Ma il membro di Crux arrivò a levarsi la maschera dorata appoggiandola sul cuscino, l'oggetto che nascondeva il suo viso e che gli donava quell'aria regale. E sotto quella maschera non c'era nessun volto sfigurato, nessuna apertura sul vuoto o occhi che brillavano come stelle. Era una persona comune, seppur non giapponese, con occhi, naso e bocca senza particolari segni di riconoscimento. Un volto da signor nessuno, si poteva quasi dire. E l'unica cosa che in quel momento dava un'aria strana a quel trentenne era un simbolo tribale le cui punte terminavano sugli zigomi, tatuato o forse truccato sul volto sudato a causa degli abiti che indossava.
    Ora mi posso fidare di te. Perdonami per la mia trascuratezza. - Era quella una dimostrazione di fiducia? No, gli stava soltanto dando la responsabilità del suo volto e avrebbe potuto sapere subito di un eventuale tradimento se qualcuno lo avesse riconosciuto. I suoi occhi ora liberi lo osservavano intensamente, le iridi scure che si perdevano nel vuoto della stanza e che quasi non riflettevano la luce del fuoco. Ti fornirò una persona fidata in grado di passare messaggi. E' un altro importante membro di Crux, nonostante sia... Particolare. La mia Unicità non funziona benissimo con le lunghe distanze. - Non voleva che sapesse troppo di quel potere, anche perché non poteva rivelare tutte le sue armi vincenti ad un ragazzo che aveva appena tradito tutto ciò che lo aveva curato e cresciuto in quasi vent'anni di vita.
    Capisco, sei già stato lì. Questa persona si trova proprio nella biblioteca e gestisce tutti i libri che abbiamo qui. Per quanto io possa studiare, non mi paragonerei ad uno scienziato in questo campo. - L'aveva già incontrata? Non era così impossibile. Per qualche motivo Shoya era arrivato ben prima dell'orario pattuito delle visite e poteva esserci benissimo lo zampino di Moodswinger. Non sapeva cosa il corvino volesse sapere in particolare, ma una visita non avrebbe di certo fatto male. O forse sì, considerato di chi stavano parlando. Avrebbe fatto cenno a Shoya di uscire, per continuare la sua esplorazione del cielo di Crux da solo.
    Vai da lei e dille chi ti manda, ti ascolterà. Da oggi ci rivolgeremo a te come Moonquake. Spero che la nostra collaborazione sia lunga e duratura. - Un terremoto nella luna, forse era ciò che il giovane eroe era per loro. Nello spazio freddo ed imperturbabile c'era ancora l'azione della natura di voler smuovere la gelida superficie lunare. Nemmeno lui dall'alto delle sue profezie poteva sapere se fosse una cosa positiva o negativa. Per ora, gli andava bene poterlo osservare e tenerlo d'occhio. Era stata sicuro una serata piena di sviluppi per loro.

    Ripercorrendo lo sfarzoso corridoio con le numerose effigi appese alle pareti, nonostante le occhiate sotto le maschere nessuno si sarebbe opposto all'avanzare di Shoya. Probabilmente Moonlander aveva un qualche modo di comunicare con i suoi sottoposti, possibilmente anche la più rudimentale comunicazione via radio. Non poteva dire che quella villa fosse anche sua, ma era sicuramente in una posizione molto più neutrale adesso. E Moodswinger era proprio lì, seduta sul suo scrittorio a leggere quello che sembrava un libro illustrato da abili disegnatori. Con occhio più attento, si poteva capire che si trattasse di un qualche trattato di anatomia che raffigurava creature fantastiche piuttosto che esseri umani.
    Già di ritorno? Hai ottenuto ciò che volevi? - Non distaccò inizialmente gli occhi dal foglio, ma la donna si girò poi a guardarlo incuriosita. E anche un po' beffarda, in realtà.
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    Abbiamo concluso il "fulcro" dell'attività. Riepilogherò il tutto nel post finale, ma sei riuscito ad allearti con Crux e ad ottenere vantaggi narrativi che saranno utili per attività ufficiali future. Ovviamente Shoya è in una posizione di rischio per ottenere tutto ciò, ma per ora la tua identità è al sicuro.
    Puoi chiedere ciò che vuoi a Moodswinger e provare ad ottenere altre prove ed informazioni, il tutto dipende da come ti approccerai a lei.
    Per qualsiasi dubbio scrivimi un MP!
     
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    Non ci fu stretta di mano, né firma su di un contratto, quello che accadde fu più importante di ogni altro gesto: Moonlander si tolse la maschera e mostrò il suo volto in segno di aperta fiducia verso il giovane eroe, il quale rimase attonito nell’osservare quei movimenti lenti eppure così sacri.
    Da misterioso oracolo a normalissimo ragazzo occidentale, l’uomo avrà avuto all’incirca una trentina d’anni, senza alcun connotato giapponese con dei capelli castani e un segno tribale sul volto: un tatuaggio o un semplice disegno? Non era facile capirlo, ma in fin dei conti poco importava; adesso che si era mostrato l’accordo di collaborazione era ufficialmente sancito, entrambi detenevano in mano informazioni che avrebbero potuto rovinare la vita dell’altro, per cui si era appena formato un perfetto bilanciamento tra le parti.
    Shoya avrebbe retto il peso del doppio gioco? Crux avrebbe tenuto fede alla loro promessa? Solo il tempo avrebbe dato una risposta a queste domande, ma i presupposti risultavano essere buoni. Moonlander spiegò come avrebbero comunicato, il suo quirk non era sufficientemente forte nelle lunghe distanze, avrebbero utilizzato il buon vecchio metodo delle persone, anche se questa informazione non rese felice Shoya.
    Più persone inseriamo nel sistema, più è facile che qualcuno prima o poi ci tradisca, ipotizzo che abbiate i vostri metodi per far giurare fedeltà ai membri del culto e pertanto mi fiderò dei vostri mezzi… per il momento.
    Disse molto velocemente e con fare sbrigativo, voleva sottolineare che la situazione d’ora in poi sarebbe stata molto difficile, soprattutto per lui e doversi fidare di un messaggero era l’ultima delle opzioni che gli venivano in mente, avrebbe preferito piuttosto essere lui stesso il movimentatore delle informazioni e rischiare sulla sua pelle piuttosto che essere scoperto per l’errore di altri; tuttavia al momento in segno di buona collaborazione decise che si sarebbe fidato dei loro metodi e sistemi.
    Infine gli fu assegnato un nome in codice, d’ora in poi per Crux il ragazzo dai capelli neri sarebbe stato Moonquake, un soprannome occidentale che faceva riferimento al terremoto: strano soprannome, ma forse molto azzeccato in quel preciso momento, Shoya era come una bomba ad orologeria e stava ticchettando, sarebbe potuto esplodere in un qualsiasi momento e generare danni irreparabili o comunque che avrebbero richiesto anni per essere riparati. Come un vero terremoto, quando accade non puoi fare nulla, se non sperare che qualcuno ti venga a salvare sotto le macerie.
    I nomi sono molto importanti, accetto questo e farò in modo di onorare questa collaborazione, mi aspetto altrettanto.
    Infine di due si congedarono con un cenno del capo, nessuna parola di addio o arrivederci, le loro strade si erano appena intersecate e il percorso era ancora da tracciare. Adesso Shoya poteva dirigersi nuovamente in biblioteca e presentarsi a Moodswinger con un atteggiamento diverso.
    L’eroe si rimise la maschera Kitsune e uscì a passo lento dalla stanza senza mai voltarsi, assorto nei suoi pensieri ripercorse i passi che aveva fatto qualche minuto prima come se fossero passati giorni, infiniti gli occhi su di lui da parte di tutti gli ospiti nella villa e fu singolare l’atteggiamento delle guardie, le quali lo lasciarono passare prostrandosi; l’informazione aveva già fatto il giro dell’organizzazione, Shoya era diventato Moonquake.
    Raggiunse la biblioteca molto velocemente, la sua testa piena di domande, ritrovò Moodswinger assorta nelle sue letture, la quale si voltò e chiese come mai fosse già di ritorno.
    Shoya si destò dal suo torpore e realizzò di trovarsi ancora nella villa, quasi come se fosse stato un automatismo a portarlo lì.
    Salve Moodswinger-san, ho più domande che risposte… tramite l’oracolo ho compreso che sono troppe le cose che non conosco e che mi sfuggono, sono qui a chiederle di insegnarmi quanto più possibile sull’evoluzione dei Quirk… sarò un bravo… studente.
    Si era lasciato da poco alle spalle il percorso accademico, per cui ripetere certe frasi di riverenza e di umiltà verso un insegnante fu più difficile di quanto potesse immaginare, ma questo evidente sforzo di dialettica era necessario per poter ottenere le informazioni di cui aveva bisogno, questo bagno di umiltà era necessario seppure difficile per lui chinare il capo e dare del lei ad un’altra persona.
    Avrebbe atteso impaziente il verdetto conscio che non sarebbe stato facile ingraziarsi la donna.


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    Le poche parole rimaste tra i due uomini furono brevi ed ancora cariche di tensione ed aspettative per il futuro. Almeno da parte di Moonlander non c'erano secondi fini nelle sue parole o nei suoi gesti. Credeva che quel ragazzo potesse essere una felice novità per il gruppo, seppur il suo ruolo si sarebbe limitato a stare ai margini del culto. Non era così sciocco da credere totalmente in lui ma allo stesso tempo gli sembrava di aver visto della vera determinazione nei suoi occhi, se i suoi istinti non lo ingannavano. Avrebbe dovuto comunicare a Crescent dell'accaduto, aumentare la sorveglianza giusto per sicurezza, avvisare Amanda per variare il calendario di quel mese.
    Sarà fatto. E non ti preoccupare, lei è una persona veramente fidata. - Pronunciò il ragazzo castano sorridendo, prima di lasciare che Shoya si rimettesse in viso la sua maschera e sparisse nell'ombra dove il fuoco non raggiungeva il buio. Piegò il collo tirando i muscoli tesi, con davvero poca voglia di continuare le udienze per quella serata. Era impaziente, aveva il desiderio di osservare in che strada si sarebbe infilata Crux dopo quell'incontro. Pensò solo, rimettendo la maschera, che per ora il suo ruolo era quello di osservare e comunicare la verità agli altri. Il tempo per l'azione sarebbe arrivato.

    Sei piaciuto molto a Moon vedo. Non è una persona facile da convincere, con tutta quell'aria regale che si porta dietro. - Metà della frase fu rivolta a Shoya, mentre quella rimanente fu quasi un ragionamento fatto giusto per sparlare di Moonlander, lo sguardo rivolto al cielo. Nonostante la totale mancanza di sorpresa nella voce rispetto alle parole scelte, quel sorrisino di quando aveva appena incontrato il giovane con la maschera da kitsune riapparve. Chiuse il libro che aveva davanti, rivelando la copertina di un manuale di anatomia piuttosto voluminoso.
    Ti ha mandato qui per questo? Non è qualcosa che si può spiegare in una serata. I miei studi sono puramente per motivi personali, quindi posso solo indicarti qualcosa di interessante. - Moodswinger si alzò, poggiando l'indice sul mento mentre si muoveva ad ampi e lenti passi verso una libreria poco lontana allungando la mano pallida per tirare fuori un paio di volumi dalla copertina chiara e molto anonima. Gli autori erano entrambi giapponesi e non sembravano le letture più divertenti al mondo. Li passò tra le mani di Shoya, guardandolo seria.
    Leggiti questi se vuoi capirci qualcosa. Spiegano l'evoluzione della Quirk Singularity. Costano tanto, trattali bene. Ah, poi il trattato di Hanzo Takashi naturalmente. Perlomeno ha avuto la decenza di pubblicarlo. - Per una volta Moodswinger sembrò provare sentimenti diversi dal divertirsi nel prenderlo in giro. Nonostante quei libri non fossero particolarmente utili nell'immediato, erano comunque prove concrete su cosa stesse studiando Crux.
    Moonlander ti ha detto qualcosa su di me? O sei qui solo per studiare? - Chiese infine la donna, rimanendo di fronte a lui.
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    Perdonami per il ritardo ma come scritto, ero in vacanza pure io :zizi:. Probabilmente termineremo nel prossimo post, se desideri comunicare ciò che ti è stato rivelato da Moonlander. Seguirà poi un turno in cui farai rapporto ai Pro-Hero, ci siamo quasi :**:.
     
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    l’odore della carta penetrava nelle narici di Shoya, il quale faticava a respirare attraverso la maschera kitsune, ormai abituatosi all’odore dell’incenso e al non indossare più il copriviso. Difronte al giovane vi era la donna conosciuta poco prima che assorta nei suoi pensieri fissava il soffitto e si lasciava a commenti poco discreti su un suo collaboratore/sottoposto (?), la gerarchia all’interno di Crux non era poi così facile da comprendere. Che ruolo occupava Moodswinger rispetto al castano oracolo e al biondo stregone? Sarebbe stato meglio indagare, ma prima arrivò il momento di accogliere tra le braccia due libri particolarmente voluminosi e allo stesso tempo anonimi: copertina pallida, pagine chiare, scritte in giapponese sui lati, un peso decisamente considerevole, non era di certo quel genere di lettura che ti porti a letto prima di dormire.
    Difficile dire se sia piaciuto a Moonlander oppure se abbia visto in me solo un’opportunità, abbiamo chiarito le nostre posizioni e sicuramente adesso vige del rispetto tra di noi.
    Disse annuendo con la testa e con un tono di voce particolarmente caldo e tranquillo, mentre con le mani stringeva i libri che gli erano stati prestati.
    Non mi ha mandato nessuno, sono venuto di mia spontanea volontà perché riconosco in lei una probabile autorevolezza in queste materie…
    Rispose alla domanda con un pizzico di incertezza, non era poi davvero sicuro che Moodswinger conoscesse tutto in merito ai Quirk, aveva l’aria di una donna che passava parecchio tempo sui libri e che conosceva molto bene la biblioteca di quella villa, ma poi cos’altro nascondeva?
    Libri su “Quirk Singularity” e del Dr. Takashi, quell’uomo non smetteva di tormentargli la vita, d’altronde le sue azioni avevano sconvolto Tokyo e i suoi studi probabilmente avevano cambiato parecchio le carte in tavola e gli equilibri, era fondamentale conoscere di più.
    A proposito di questo, no, non so nulla su di lei Moodswinger-san e se volesse dirmi qualcosa di più le sarei grato… ma non vorrei essere indiscreto, ecco.
    Aggiunse rapidamente in risposta alla donna. Era curioso sì, ma non voleva certo sembrare un poliziotto che raccoglieva informazioni, doveva muoversi molto discretamente, non avrebbe mai forzato la mano. Rimase in attesa di conoscere qualcosa di più o essere congedato.

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    Shoya farà rapporto a Lifeline riportando che non è riusciuto a catturare nessun membro di Crux, ne tantomeno Moonlander.
    Per mantenere la fiducia dell'agenzia alta su di lui racconterà che Crux sta compiendo studi sui "piani di esistenza diversi" e sull'evoluzione di quirk, gli incendi sono appositamente studiati per tali scopi di ricerca.
    Non fornirà altri dettagli specifici.
     
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    Tipico. Non dice mai quello che vuole dire. Moodswinger sogghignò, mentre consegnava i libri a Shoya come preziosi manufatti antichi. Dava l'aria di una bibliotecaria esperta ora, di quelle che invogliano i ragazzini a leggere. Era anche una di quelle persone di cui era difficile capirne veramente l'età, se non potendole descrivere come "giovani" come per riferirsi a qualche pianta strana. La voce era limpida, la pelle priva di imperfezioni in maniera innaturale. Ma il suo portamento ed i movimenti più adatti ad una bambola di porcellana difficilmente suggerivano una ragazza di poco più di vent'anni. Non reagì a quello che le sembrava un elogio, semplicemente mosse gli occhi nuovamente sul Pro-Hero schiudendo lievemente le labbra.
    Aw, quanti complimenti. Continua pure. Lo fissò per un paio di secondi ancora, prima di sospirare. Sentire qualcuno che voleva conoscere più su di lei non era una cosa che le capitava spesso. In quel culto vigeva l'anonimato nonostante lei girasse a volto scoperto. C'era un ovvio motivo per cui non le serviva nascondere la propria identità e forse era proprio quello che rendeva così curioso il ragazzo. Si chiese se fosse stata una buona idea da parte dell'indovino prenderlo sotto la propria ala, con quell'aria da ficcanaso che si portava dietro. Si sarebbe fatta spiegare di più dopo, questo era sicuro.
    Mh. Mi piacciono molto le feste in spiaggia e i tatuaggi. — Iniziò toccandosi di nuovo il mento, fissando il soffitto con occhi grandi di chi vuole raccontare una storia. Una mia grande passione è collezionare gioielli, anche se qui preferisco non portarli. Nel tempo libero leggo e monitoro persone per conto di Crux, nulla di particolare. Aggiunse quel piccolo dettaglio per ultimo come se si trattasse di parlare del proprio sport preferito, prima di scrollare le spalle. Quando si presentava in quel modo, soprattutto senza aspettare nessuno, era una frana nelle conversazioni. Nonostante fosse affezionata a quel viso, a quei capelli, a quegli occhi, a quella pelle che amava così tanto, non poteva che avere brutti ricordi ogniqualvolta ascoltava la voce di Misa Tenoseki. Si chiedeva ancora cosa stesse facendo ora quell'americana coinvolta per caso. Si ricordava di lei? Navigava nella sua testa color oro come faceva lei?
    Ah a proposito. E' probabile che comunicheremo in futuro. Aspettati una chiamata da Mira-chan prima o poi, eh. — Fece una risatina, prima di agitare la mano. Ora sciò. Ho ancora molto da fare per stasera. Ti consiglio di restare fino alla fine se non vuoi che la gente si ricordi di te. Fu così che Shoya fu "gentilmente" lasciato libero da Moodswinger, prima di essere lasciato libero per il resto della serata. Poteva a tutti gli effetti andarsene via subito, nessuno gli avrebbe detto niente. O comunque restare a godersi il banchetto e a conversare futilmente con gli ospiti. Per gli altri era una semplice presenza anonima come tante altre, nonostante gli avvertimenti di Moodswinger. Gli occhi delle persone erano per la maggior parte nascosti e nessuno si posava sull'anonimo kitsune, che come un fantasma sarebbe scomparso dalle loro memorie.
    LIFELINE fu piuttosto contenta di avere finalmente una pista da seguire, nonostante questa li portasse da punto e a capo. Smascherare le intenzioni di un nascente gruppo terroristico, considerata la situazione recente impressa ormai nella memoria di tutti, era sia un'occasione lieta che la formazione di nuove tensioni. Anche Bookworm chiese più volte se Shoya fosse sicuro che fossero veramente quelle le intenzioni del gruppo e la sua faccia stranita e preoccupata non faceva che confermare che nella sua testa ci fossero solo dubbi. Un obiettivo "preciso" come quello di eliminare le Unicità o assumere il controllo di una certa zona era comunque spaventoso ma allo stesso tempo tangibile. Si poteva pensare in qualche modo a delle contromisure e come agire in caso di attacco. Ma perché i membri di Crux cercavano il fuoco come metodo per studiare queste zone ancora non esplorate? Il discorso sull'evoluzione dei Quirk non fece che peggiorare il nervosismo tra i membri dell'agenzia e riaprì diverse cicatrici sull'attentato che aveva portato così tanta distruzione alla città. L'incubo non era ancora finito? E perché la gente ce l'aveva così tanto con le Unicità, il dono che la natura aveva fatto all'umanità? Shoya avrebbe ascoltato tutti questi discorsi parlando durante una delle tante riunioni dove aveva esposto le informazioni ottenute. Ed anche se il clima non era di certo sereno, avevano ringraziato il ragazzo che si era esposto a tale pericolo per fornire quelle briciole su di loro. Per il pubblico, probabilmente Crux sarebbe apparso come un gruppo di folli che volevano unire studi impossibili con qualcosa di molto pericolosi. Ricercatori dell'ignoto, i più distruttivi. Ma anche se il suo mondo era stato sconvolto, se Moonlander gli aveva dato tutte quelle grosse responsabilità e se doveva essere pronto a tradire chi gli dava fiducia ora, alla luna e alle stelle non importava.
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    CITAZIONE
    Abbiamo finalmente terminato! Mi spiace per i lunghi tempi di attesa ma spero che la role ti sia piaciuta. Passiamo subito alle ricompense:

    Shoya: +25 EXP, +3000 yen

    Come scritto in precedenza spero che questo spunto narrativo ti aiuterà a ruolare in futuro e a trovare collegamenti per attività ufficiali. Ho apprezzato molto il comportamento di Shoya e la sua convinzione che è stata messa a dura prova, soprattutto per la parte riguardante LIFELINE.
    Come scritto inizialmente l'obiettivo principale non era quello di catturare Moonlander, anche se era possibile se tu avessi scelto questa strada. Per questo motivo la caccia verrà considerata come "fallita" ma grazie al tuo contributo riceverai comunque parte della taglia sul nostro amico di Crux.
    Per quanto riguarda la classifica, non mi è chiaro se è stato un typo ai tempi della richiesta ma portare a termine questo compito ha inserito Shoya nella fascia D, non C :zizi:.
    Grazie per l'attività, ci rincontreremo presto :stare:. Chiudo qui!

    Moonlander non è stato catturato.
    La Caccia è FALLITA

     
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26 replies since 10/9/2021, 20:58   546 views
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