So I'm a Gamer, So What?

Role Extra || Lawrence Jenkins (Why Bother) & Naru Narusawa (Felio86)

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    È sempre doveroso precisare che Naru non era mai stata una tipa competitiva.
    Beh, magari non troppo. Giusto un po', quel tanto che bastava per sentirsi soddisfatta del risultato... Ovvio che non le piacesse perdere, insomma.
    Ma non era mai stata una persona che ambiva essere al top. Troppe rotture di scatole il farlo per ogni cosa.
    Era più divertente scegliersi alcune cose in cui impegnarsi. Come con la Yuuei.
    Una giornata di studi alla volta... O una pasticceria recensita per finesettimana come la bilancia le ricordava ogni volta che raccoglieva sufficiente coraggio per salirci sopra nel caso dell'altra sua passione.

    «♫♩~♪»

    Di questa categoria faceva pure parte il suo account di Heroes Against Evil.
    Precisiamo. Il suo adorato account di Heroes Against Evil.
    Da brava Nerd del mondo dei Pro-Heroes Naru non poteva lasciarsi sfuggire quell'opportunità.
    Un gioco del genere con la possibilità di creare il party dei suoi sogni portandolo negli scenari (virtuali) più assurdi a sconfiggere i Villain e a salvare poveri civili indifesi?
    Un gioco che poteva portarsi dietro praticamente sempre e che non richiedeva -per lo meno nella modalità single player- strane e sfibranti combinazioni meta per poter essere apprezzato?
    Non poteva farselo sfuggire, allo stesso modo di come ogni codice promozionale presente sul Rising Sun Magazine a casa venisse puntualmente fagocitato dal suo account.
    E poi era divertente... Cosa sarebbe dovuto accadere per vedere nello stesso scenario le sorelle di Magic☆Magic, Whisper e Quiet Perfume contemporaneamente? Naru probabilmente sarebbe collassata per la mera emozione!
    Si, era una casual gamer e ne andava fiera.
    Ma non per questo disdegnava quelle belle -ma rare- occasioni in cui la comunità dei giocatori di HAE si radunava da qualche parte per confrontare le proprie strategie, team e... Perché no, pure gli obiettivi.
    Completato l'ennesimo stage se al termine dello scenario Sophomore non le offriva una cena in game se la sarebbe presa tantissimo! Naru sollevò l'indice, premendo la barra spaziatrice con il sorriso di chi ha concluso un livello con il party dei suoi sogni, fregandosene della strada più facile.
    ...
    ...
    Con un sonoro *CRACK* il tasto centrale che da sempre svolge una funzione imprescindibile nella stesura di ogni testo... Si divise in due metà.
    Una restò attaccata alla tastiera, l'altra cadde ingloriosamente sul pavimento.

    «Uh? M-ma stiamo... MA STIAMO SCHERZANDO???»

    Avvicinando la tastiera del portatile agli occhi quasi si trattasse del peggior scherzo che il destino potesse farle Naru si lasciò andare ad un'esclamazione decisamente poco femminile.
    Qualcosa che mai si sarebbe permessa all'interno della Yuuei, per intenderci.

    «$%&# - !!»

    Con una espressione lifeless™ Naru si accasciò alla parete, sconsolata.
    Aveva sempre il suo potente tablet all'interno del suo zainetto ma c'era troppo affezionata a quel portatile!
    E poi c'era la questione del ricomprarne un altro.
    ...Quanti mesi esattamente poteva sopravvivere a sale, zucchero e germogli di soia?
    Come avrebbe fatto a finire la consegna per il giorno dopo? Minamoto-sensei non era esattamente la persona più comprensiva sulla faccia del pianeta, e giustificarsi con un "Si, dovevo scrivere la traccia... Ma la tastiera mi si è rotta ed ero a nerdare ad un torneo di Heroes Against Evil" non le sembrava esattamente una buona idea.

    «Uwaaah... Temo... Di avere infranto lo spazio...»

    On the bright side aveva acquisito un potere fighissimo, finalmente!
    ...No, non si trattava del potere di distorcere e far collidere le dimensioni.
    Quello accadeva solo nei manga.
    Aveva sviluppato il potere di non poter giocare quel torneo con un comodissimo portatile, accidenti!
    Che fortuna eh?
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    Lawrence Jenkins
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    Avevo le mie cuffie wireless in testa.
    Musica lo-fi che mi accompagnava ad ogni passo.
    Ma non ero a casa.
    Ero qui ad odiarmi.

    E quindi, ero di nuovo in mezzo alla gente.
    E ne odiavo ogni secondo. Ma la necessità mi spingeva a superare i miei limiti, persino andare ad un evento pubblico del genere, mischiarmi con la folla e con i germi.

    Del resto, il merchandising di HAE era il nuovo hot topic sui siti di vendita tra privati.
    E avevo intenzione di provare a far quadrare i miei conti. Fortunatamente il torneo coincideva con gli orari di chiusura del negozio, per questa giornata. Confidavo che gli studenti disperati non avrebbero dato troppo fastidio nel trovare la serranda semiaperta per oggi, con mia cugina che mi dava una mano.

    Cugina che resterà senza nome per ora.

    Avevo scelto comunque di farmi prestare l'account di HAE di Chilling, che aveva detto che non c'era problema e quello era il suo "quinto farming account". Pur sapendo a cosa si riferisse, era spaventoso quanti soldi avesse scaricato su quel giochino. Definire top-tier l'account che mi aveva passato era un'offesa al buongusto. Era terrificante, con tutte le skin promo possibili e immaginabili. E ci giocava mentre usava l'account principale. Terrificante.

    « ... »

    Oh.
    Una potenziale cliente.
    Un'incredibilmente rumorosa e potenziale cliente.
    Troppo rumorosa per i miei gusti. Forse non valeva i soldi che avrei potuto ottenere da lei. Ripensai a mamma, ripensai a papà. Ripensai a Shiro.
    E feci un grosso sospiro, andando contro il mio istinto di autoconservazione e muovendo quattro passi in direzione di quella scalmanata.

    Mi fermai davanti a lei.
    La osservai con uno sguardo carico di pregiudizi, nella speranza che la sciarpa che indossavo sopra la felpa azzurra potesse nascondere il puro disappunto che si poteva leggere sul mio volto. Spoiler, non lo faceva.

    « Ti si è rotta la barra spaziatrice. »

    Conclusi, perplesso dalla situazione.
    Non ne avevo mai vista una rompersi a metà.
    MI chiedevo come fosse fisicamente possibile. Fortunatamente, nel mio zaino nero e senza personalizzazioni, all'infuori di un paio di toppe di colori sbagliate fatte per necessità e non per scelta, avevo un sacco di attrezzi.

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    Naru lo vide avvicinarsi.
    Un ragazzo tutto sommato normale, salvo per il colore dei capelli. Non il classico azzurro-che-poi-è-il-nero-negli-anime. Erano proprio azzurri, una tonalità... Strana. Ma piacevole a vedersi. Non come l'espressione palesemente disgustata diretta grossomodo nella sua direzione. Che fosse diretta a lei, al suo PC o a entrambi era materia di speculazioni.
    Naru lo osservò con aria incuriosita. Sbatté gli occhioni, cercando di capire cosa esattamente volesse da lei.
    Specialmente quando era in semi-lutto per la prematura scomparsa del suo portatile... Per quella giornata, almeno.

    «...»

    Una frase. A volte basta una frase per poter ricavare una prima impressione.
    E quella prima frase fu l'ovvietà più assoluta che Naru aveva avuto modo di sentire nel corso dei suoi sedici diciassette anni di vita
    Duh, no shit Sherlock!
    ...Ci era andata pericolosamente vicino. A rispondergli in quel modo, almeno.
    Ma non gli aveva insegnato nessuno che quando una giovane e adorabile ragazza ha quell'aria triste e consolata rimarcare l'ovvio è la cosa peggiore possibile??
    Cavolo, doveva insegnargli proprio tutto eh...

    «Si. È esattamente così.»

    L'intonazione di Naru non si mosse di un semitono.
    Sguardo semiabbassato, sopracciglio inarcato, espressione glaciale alla "Complimenti, hai aperto i miei orizzonti. Ora lasciami qui con il mio dolore. Grazie"
    Era tempo di tornare ad attività più interessanti del ragazzo davanti a sé.
    Tipo autocommiserarsi per i prossimi dieci-venti secondi.
    Sospirando in maniera fin troppo marcata la ragazza inclinò la testa di lato: la versione di HAE installata sopra aveva tutte le shortcut necessarie per finire uno stage in tempi (relativamente) veloci, farlo manualmente da cellulare sarebbe stata una rottura di scatole infinita!
    Nel senso, avete idea di quanto fosse complicato azzeccare il timing giusto con le varie skill dei personaggi? Quelle di cura e di supporto poi richiedevano -ai livelli alti o in PVP- una precisione al centesimo di secondo per dare veramente il massimo.
    O per lo meno quella percisione era necessaria a non essere asfaltata da qualunque giocatore degno di tale nome... O da un qualunque Whaler.

    «Awawa~ E adesso come faccio??»

    Non era che la sfortuna tipica di Yuuji le si era misteriosamente attaccata addosso? Che, era pure contagiosa adesso?
    Dai, si era mai sentito di una tastiera la cui barra spaziatrice si spacca a metà? Poteva capire un tasto o due che saltavano... Ma a questo punto cosa doveva fare, riattaccare i due pezzi con un po' di colla e buone intenzioni?
    Aaaargh! Di questo passo neanche il primo scontro sarebbe riuscita a superare!
    Si era preparata un team o due apposta per l'occasione, niente di trascendentale e con un sacco di free units... Però erano i suoi team, e le avevano dato un sacco di soddisfazioni in modalità single player
    No, giocarci con il cellulare era assolutamente fuori discussione.

    «Non mi si sono mai trovata bene per il PVP con questo... Uuuuh...»

    NonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangereNonPiangere...
    La bocca di Naru stava pericolosamente diventando una sorta di V rocesciata, mentre gli occhioni verdi cominciavano ad inumidirsi (le era chiaramente finito qualcosa dentro). Perché le cose dovevano andarle male nel momento peggiore... E in modo assolutamente memorabile?

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    Lawrence Jenkins
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    Bene, mi aspettavo che si lasciasse andare nella storia della sua vita. Invece, probabilmente mi era andata bene. Non era completamente tonta. Ma probabilmente stavo parlando troppo presto, le cose sarebbero rapidamente andate verso una disastrosa valanga di informazioni non richieste.

    « Bene. »

    Fu il mio lapidario commento, prima di sedermi al suo stesso tavolo.
    Con una serie di movimenti precisi e ordinati, avrei prima spruzzato un'abbondante quantità di spray disinfettante sul tavolo, per poi pulire tutto con un tovagliolino di carta. Questo tovagliolino sarebbe successivamente stato lanciato in direzione del cestino lì vicino. Subito dopo, avrei cambiato paio di guanti, per provare a prendere dalle sue mani quel che rimaneva della barra spaziatrice.

    Nel caso in cui si fosse opposta, avrei semplicemente corrucciato lo sguardo sino a farla rinunciare dal suo intento. Ma mi sembrava sufficientemente disperata da non opporsi alla nuova situazione. Uno sguardo al moncherino di tasto che mi trovavo in mano e alla conseguente molla che era rimasta attaccata. Un altro sguardo allo switch rimasto sulla tastiera. La diagnosi era semplice.

    ...
    Non era niente di grave.
    Tirai fuori dalla borsa un piccolo taglierino, per tirare via l'ultima parte irregolare della barra. Subito dopo, girai il tasto, spostando la molla leggermente più verso il centro, incastrandola per bene nell'alloggiamento. Non era il suo alloggiamento, chiaramente, ma sarebbe andato bene per una giornata. Subito dopo, con un gesto morbido e sicuro, avrei sistemato la barra spaziatrice rinata dove era precedentemente posizionata.

    All'atto pratico, c'era mezza barra spaziatrice dove prima ce n'era una intera.
    Ma avrebbe funzionato lo stesso, con un pochino di fantasia da parte della ragazza.

    « Sono cinque yen per l'intervento, più altri cinque per l'urgenza. Ti sconto il prezzo per la trasferta dal negozio, visto che siamo già qui. »

    Tono serio, quasi lapidario.
    Gli affari sono sempre affari e... questa giornata mi stava già costando troppo.

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    Parlare era una seconda natura per Naru.
    Questo almeno dopo aver rotto il ghiaccio, e se la persona era d'accordo a prescindere che la persona fosse d'accordo o meno.
    Ma lì di ghiaccio da rompere ce n'era anche troppo!
    Al di là degli orribili pun sul colore dei capelli di lui, l'atteggiamento del ragazzo era uno di quelli che proprio non ammetteva repliche.
    Il tipo con la peggior compatibilità possibile con una come lei.
    Sedendosi senza neppure chiedere il permesso! disinfettò tutto con una precisione maniacale.
    Naru osservò la cosa, incuriosita. Probabilmente doveva lavorare in qualche impresa di pulizie se arrivava a portarsi gli strumenti di lavoro persino lì ...
    Poi allungò la mano verso di lei, e dove prima si trovava il piccolo cadavere del tasto del suo computer... Non c'era più nulla.

    «E-ehi...!»

    Sul volto di Naru si manifestò un carosello di emozioni.
    Dall'iniziale sorpresa/stupore con tanto di occhi spalancati passò alla stizza malcelata, per poi scivolare alla perplessità e quindi ad una rassegnata accettazione davanti allo sguardo sempre più minaccioso del ragazzo.
    E il tutto senza neppure emettere un suono. Un record, insomma!
    Facendosi piccola piccola Naru abbassò gli occhi mugugnando una singola parola.
    ...Dopo il casino che ho fatto mi sa che ho perso il diritto di parola.

    «...ok»

    Come se fosse la cosa più banale di questo mondo il nuovo arrivato tagliò, spostò e per finire incastrò il pezzetto di plastica con una disinvoltura che tradiva un sacco di esperienza con problemi di quel tipo.
    In capo a... quanto? Troppo poco comunque aveva praticamente risolto il problema, e la tastiera del PC di Naru era improvvisamente tornata ad essere operativa.
    Non era bella esteticamente, ma almeno adesso era funzionante.
    Congiungendo le mani appena sotto le labbra non poté trattenere un'esclamazione di gioia e stupore.

    «Oh. Ooooooh!»

    Non poteva crederci. Quel tizio strano aveva riportato lo spazio al suo stato naturale!
    Cioè, in realtà adesso era un mezzo spazio. Ma mezzo spazio funzionante era comunque meglio di una tastiera inutilizzabile. A prescindere!
    ...Ah.
    Cinque... più cinque Yen? Altruismo portami via, eh?
    Ok la cosa era onesta. Avrebbe preferito offrirgli un caffé o qualcosa al bar poco distante per il disturbo. Ma il lavoro era lavoro.
    Anche se non richiesto. Non in maniera esplicita almeno.
    Era qualcosa di cui Naru avrebbe approfittato di lì a breve? Si.
    Le aveva fatto comodo quell'intervento? Purtroppo si. E neppure poco.
    Valeva il prezzo chiesto? Anche in quel caso risposta positiva.
    Glie l'aveva fatto notare nel peggiore dei modi, ma era stato un ottimo intervento. Non risolutivo... Ma abbastanza per semplificarle di parecchio la vita.

    «...»

    In fondo dieci Yen erano poco.
    Era più il principio che altro: consegnarglieli senza dire niente sarebbe stato un po' come ammettere la sconfitta!
    Guuuuuuh...
    Con l'espressione più in conflitto che le fosse possibile Naru infilò la mano all'interno del proprio zainetto per estrarne un portaspiccioli evidentemente in sovrappeso.
    No, Naru non navigava nell'oro.
    Era semplicemente abituata a mettere da parte tutte le monetine che le lasciavano senza lasciarle sepolte in chissà quale tasca di giacca/pantaloncini/altro capo di abbigliamento.

    Con evidente ritrosia appoggiò sul tavolo uno sopra l'altro dieci piccoli dischi metallici di ugale dimensione.
    Poi li allungò verso il ragazzo con la gioia dipinta sul volto di chi ha appena masticato una scorza di limone. Acerbo.

    «...»

    Ragionandoci un po' su... Chi diavolo era poi? Un addetto alle pulizie? Un gamer venuto lì per il gusto della competizione? Oppure si trattava di un autentico originale 100% appassionato di Heroes against Evil?


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    Lawrence Jenkins
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    Avevo rapinato una ragazzina dei soldi per la merenda. Perfetto. Non mi sentivo in colpa.
    Avevo offerto un servizio a buon prezzo e avrei emesso regolare fattura.

    Infatti, tirai fuori il cellulare e ... beh, banalmente rilasciai regolare scontrino. Fra una cosa e l'altra, con le agevolazioni a cui avevo diritto, mi conveniva quasi. E visto la faccia che aveva fatto, non volevo farle pensare di essere un individuo più losco di quanto non fossi.

    « Se mi dai un indirizzo email, posso mandarti lo scontrino. O puoi passare in negozio da me a ritirarlo. Come ti fa più comodo - i tuoi genitori possono poi scaricarlo come materiale scolastico, in base a che tipo di dichiarazione di redditi fanno. »

    Si, avevo fatto del mio meglio.
    Avevo fatto la mia buona azione per questo mese - anno?
    Quindi potevo dedicarmi al torneo.
    Tirai fuori il mio portatile - di una fascia più alta di quello della ragazza di fronte a me. Aveva qualche rattoppo di colore diverso rispetto alla scocca bianca e azzurra, difatti tutta la parte del dissipatore era di un nero che non c'entrava niente, ma quel portatile nello specifico aveva cannibalizzato una quantità eccessiva di altri computer. Sul lato sinistro c'era un piccolo adesivo con un fiocco di neve.

    FROST: Sistema operativo.

    Ugh. Non avevo voglia di parlare con Frost.
    Silenziosamente, avrei iniziato a digitare qualcosa sul pc, per tirare su tutti i vari programmini che usavo di solito. Avevo già iniziato ad ignorare la ragazza, avendo già fatto sparire i soldi. Da quell'istante in poi, quella prima rumorosa figura aveva smesso di esistere.

    A giudicare dal trambusto che avevo alle spalle, comunque, stavano iniziando a pubblicare gli abbinamenti. Speravo con tutto il cuore che avremmo potuto confrontarli dal comodo sito che veniva messo in piedi per le occasioni, ma viste le dimensioni del negozio, era più probabile che avrebbero fatto alla vecchia maniera con un foglio di carta appeso in bacheca. Urgh.

    Odiavo il contatto umano.
    Silenziosamente, un piccolo filamento di carne sarebbe fuoriuscito dalla mia manica per andare a infilarsi nella presa USB del mio computer. Dovevo accedere il prima possibile al disco nuovo che avevo scaricato l'altro giorno.

    In maniera... ecco.
    Quasi legale.

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    C'è un limite entro il quale una normale o quasi ragazzina di diciassette anni può arrivare prima di dichiarare bandiera bianca.
    L'impiego e la gestione di scontrini, fatture ed in generale l'economia domestica era qualcosa che nella testa di Naru era da sempre nella cassetta "cose da imparare quando e se ne avrò voglia".
    Dire che la frase del ragazzo dai capelli blu la colse in contropiede era un eufemismo.

    «...Nani?»

    Seriamente. Chiamare casa per dirgli... che cosa poi? Mi venite a questo indirizzo per ritirare uno scontrino da ben dieci Yen?
    Ora, non che Naru fosse nuova a questo genere di stranezze in casa, specialmente quando era coinvolto pure Yuuji. Ma da lì allo scomodare uno dei due genitori per una cosa del genere era un pochino troppo. Si, persino per lei.
    Con l'espressione "Ho capito ma anche no" stampata sul volto Naru alzò la mano di taglio davanti a sé muovendola da una parte all'altra, nel classico gesto Nope! tanto diffuso tra i ragazzi a Tokyo

    «Nai waaa... Facciamo che ti lascio il contatto Babel e me lo mandi lì?»

    Aveva tanti, tantissimi pregi... Ma per certe cose era la persona più pigra di questo mondo!
    E poi dare il contatto email ad un ragazzo era qualcosa che in genere accadeva negli shoujo manga non che lei li leggesse eh! in quei capitoli di transizione quando le cose tra lui e lei dovevano progredire ma non arrivare alla parte piccante!

    «Tanto probabilmente neppure me la ricordo la password della casella di posta da questo PC~♪»

    Con voce trillante ed il sorriso più orgoglioso, Naru confessò candidamente che su quel computer l'email neanche le leggeva.
    Nel senso... Quelle relative alla Yuuei erano tutte belle organizzate sul PC che teneva in camera sua all'Accademia, quello che teneva davanti a sé era il suo personale ed era impiegato al 99% da giochi, video ed immagini le ultime due categorie ben criptate, un sacco di applicazioni più o meno datate ed ogni accesso possibile e immaginabile a tutti i social degni di essere chiamati tali.

    «Il mio contatto è @NaruNaru. E il tuo è...? Almeno non ti cancello assieme al resto dello spam.»

    Era la politica di Naru riguardo a persone, cose e eventi che non le interessavano. Babel era una giungla, e la miglior difesa era la rimozione sistematica dei superflui.
    Probabilmente lo avrebbe segnato come Quello-che-ripara-le-tastiere, Mr.-10-yen o con qualche altro nome simile. Giusto nel caso gli si dovesse rompere di nuovo qualcosa e lui fosse miracolosamente nei paraggi.
    Poi il ragazzo tirò fuori qualcosa che avrebbe potuto vagamente ricordare un portatile.
    O qualcosa che un tempo era stato parte di innumerevoli portatili.
    Seriamente?? Era possibile ricavare qualcosa che funzionasse prendendo pezzi un po' da una parte e un po' dall'altra?
    Allora era semplicemente un Geek!!
    Allungandosi in avanti sul tavolo si era messa persino in punta di piedi! e con le pupille curiosamente a forma di ★, le labbra dell'eccitabile ragazza dai capelli rosati si aprirono come la diga di un fiume mentre un'inondazione di domande si riversava addosso al malcapitato.

    «Wow, è davvero un Fu-ran-ken-su-tein! Come fa a funzionare? Non ti si surriscalda? Quanto ti è costato? ...E che cos'è questo Fu-ro-su-to? Mai sentito questo OS, da dove viene? Sai se... Ah!»

    Il torrente di punti interrogativi si interruppe bruscamente, precisamente nel momento in cui l'attenzione di Naru venne calamitata da un evento poco distante.
    Un capannello di ragazzi stava avvicinandosi ad una delle pareti del negozio, presumibilmente il foglio degli abbinamenti per il torneo.
    La presenza di Naru evaporò dal tavolo, per manifestarsi in mezzo alla gente dove -con difficoltà- riuscì a vedere il suo nome.
    L'avversario era un tizio che non le diceva assolutamente niente.
    Nel senso che non l'aveva davvero mai visto o sentito. Emozionata com'era all'idea dell'inizio del torneo non avrebbe neppure fatto attenzione se uno dei suoi avversari fosse stato uno dei suoi compagni di corso alla Yuuei.
    Circondata da un'immaginaria aura rosa confetto e coniglietti bianchi Naru ritornò al tavolo con un sorriso a trentadue denti.

    «Si comincia, si comincia~★»

    Che squadra avrebbe potuto impiegare? Il suo bel main team che usava per le quest di trama oppure quello fatto apposta per le challenge quest? La rarità dei suoi personaggi era desolatamente bassa, ma questo non era mai stato un problema per lei.
    Quello che le mancava come statistiche o come potenza di abilità lo compensava bene con l'affezione per i suoi adoratissimi piggì.
    Aveva tirato su le sue squadre con tanto amore e conosceva strabene quali erano i loro punti di forza e che tipo di sinergia poteva funzionare meglio o peggio.
    Guide? Forum? Video tutorial?
    Naaaah, quella era roba per sfigati senza passione.

    Heroes Against Evil era un gioco sorprendentemente onesto sotto certi aspetti.
    Avere il team con i personaggi più rari non era garanzia di vittoria. C'erano troppe variabili in gioco, e le mappe randomiche riuscivano a mettere in difficoltà persino i giocatori più esperti ai livelli alti di difficoltà.
    Si, conoscere i membri del proprio party era molto più importante che avere personaggi super-rari.
    Anche se quelli che piacevano a lei erano quasi impossibili da trovare da free-to-play.

    ⁎ ⁎ ⁎

    Il primo round era durato qualcosa come dieci-quindici minuti. Un tempo non eccezionale alla fine del quale Naru -sfoderando il suo miglior smug look- osservava compiaciuta e assai poco umile l'impietoso risultato dello scontro.
    Vittoria schiacciante. Per lo più contro un avversario il cui team era, sulla carta, stra-favorito per rarità dei PG, caratteristiche ed abilità speciali.
    Motivo? Abbastanza semplice in realtà.
    Aveva poco senso impiegare un team in grado di polverizzare chiunque si trovasse davanti se lo stage comprendeva prevalentemente il salvare degli ostaggi.
    Errore che persino una casual come Naru aveva imparato ad evitare con il tempo e l'esperienza.
    Un team era appunto... un team. E non avevi idea in che tipo di sfida si sarebbe dovuto cimentare.
    C'erano dei ruoli e ognuno dei quattro personaggi doveva fare il suo lavoro, come pure supportare gli altri tre.
    Solo così era possibile -anzi, perfino consigliato- di impiegare non solo gli SSR ma un po' tutte le unità presenti nel gioco.
    Cosa della quale Naru era molto grata, visto che i suoi personaggi davvero rari si potevano contare sulla punta delle dita (e le ne sarebbe pure avanzato un dito o due se si fosse messa a contarli).

    «Nyahahaha~♫»

    Con malcelata soddisfazione Naru si stiracchiò preparandosi al prossimo scontro.
    A questo giro era stata parecchio ma parecchio fortunata... Meno male aveva deciso all'ultimo di includere Kurown nel party: non fosse stato per lui quel maledetto Umbrat dalle statistiche tanto alte da essere ridicole le avrebbe macellato almeno tre PG su quattro!
    Però dai... Non c'è problema che non possa essere risolto bandendo temporaneamente dal campo il tuo avversario ♡

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    No, non mi pesava l'idea di essere cancellato insieme al resto dello spam.
    Speravo vivamente di essere cancellato insieme al resto dello spam. Io la mia parte l'avevo fatta e avrei avuto eventualmente la mail a fare fede con i controlli federali sulle tasse. Quindi, la mia coscienza e il mio negozio erano perfettamente a posto.

    « @starrysky. »

    Speravo vivamente che la conversazione finisse là. Non sarei mai riuscito a sostenere una conversazione più lunga con quella ragazza. Avrei preferito sciogliermi in quel momento per una colata d'acido in testa. Sarebbe stata una soluzione molto più adatta. E invece, il mio computer aveva attirato attenzioni indesiderate - avevo sbagliato. Un errore da principiante. Mai dare occasione all'altro di parlare di qualsivoglia argomento.

    « Si dice Frankenstein. E il mio sistema operativo si chiama Frost. »

    Un giorno avrei capito come mai i giapponesi erano così refrattari alla pronuncia di certe lettere. Certo, era colpa mia per essere cresciuto sotto un tetto quasi bilingue, quindi me lo meritavo. Avrei dovuto convivere con quest'odio per il genere umano ancora a lungo. Per fortuna, proprio come a scuola, la campanella mi aveva salvato.


    Consultando il tabellone online, vidi che ero finito contro una certa Fuuka Tsuyoshi. Una mutant con le orecchie da gatto. Ed era anche vestita da maid, ricalcando il cosplay di chissà quale hero sconosciuto.

    La cosa aveva avuto l'imprevisto di radunare un capannello di nerd grassi e sudati intorno al nostro tavolo. Non mi dava fastidio il fatto che la guardassero come se fosse un prosciutto, più il fatto che puzzassero ed emanassero germi. Come risultato, la prima partita risultò venti volte più difficile per me.

    Non perché la ragazza fosse attraente, oppure facesse Nyan ad ogni mossa, sorridendo con il suo team più o meno da meta. No, era il fatto che quei grassoni schifosi continuassero ad avvicinarsi pericolosamente a me. La ragazza era anche simpatica, a suo modo. Un pochino vanesia, ma una persona gradevole con la quale parlare. Peccato fosse in 3D.

    Per essere precisi, avevo passato tutto il match a perdere unità per cercare di capire meglio le meccaniche del gioco. Mi ero informato, ma avevo poca pratica. Quindi, avevo stallato tutto il match per vedere tutte le skill dei miei team, tutte le meccaniche presenti sul campo di battaglia, approfittando del fatto che la ragazza davanti a me fosse un pochino inesperta. Come risultato, l'adorabile (per qualcun altro) neko maid continuava a fare punti, mentre io ne avevo pochissimi.

    « Beh, a posto. Signorina felina, con permesso, adesso vincerei. Grazie per avermi fatto controllare come funziona questo gioco. »

    Nel giro di altre tre mosse, visti i bonus passivi che avevo accumulato su altri personaggi, ribaltai la situazione come in un famoso show di cucina. Come risultato, tutti gli eroi della nekomaid perirono miseramente, mentre i villain (i miei villain) prendevano il controllo di tutto.

    ... e ovviamente scoppiò in lacrime.
    La cosa causò un'esplosione di proteste dai vari nerd puzzolenti intorno a me, ma prima che tutto esplodesse, mi ero già dileguato tra la folla. Tch - l'avevo trattata esattamente come avrei trattato un maschietto parimenti. Del resto, non avevo alcun interesse nelle ragazze in 3d, come avevo detto più volte. Adesso... a chi potevo riparare il pc senza che me l'avessero chiesto?

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    Allontanandosi dal tavolo occupato fino a quel momento Naru tirò fuori il suo imbarazzante estremamente personalizzato cellulare, inserendo senza quasi neanche farci caso il nuovissimo contatto della rubrica di Babel.
    Rubrica che, tra parentesi, stava crescendo parecchio più rapidamente da quando era entrata alla Yuuei.
    La ragazza alzò lo sguardo verso il tabellone dei risultati.

    «@starrysky... Ok, salvato!»

    Avrebbe potuto vedere il suo nome sopra... Se soltanto glie lo avesse chiesto.
    Accidenti. Ora avrebbe dovuto trovare un nome alternativo adeguato. Qualcosa che le permettesse di collegare quel nick così incredibilmente poetico a quel ragazzo dall'espressività di un muro di mattoni. Intonacato da poco.

    «E...Grazie, tizio che ripara le tastiere~♡»

    D'accordo magari metterci nome e cognome sarebbe stato un pelo più adeguato. Ma neppure lui le aveva chiesto come si chiamava in fondo. Uno-a-uno-e-palla-al-centro, si diceva così no?

    ⁎ ⁎ ⁎

    Lo scontro successivo fu duro. Molto duro. Incredibilmente duro.
    Al di là del terreno di gioco -pieno di ostacoli e saturo di nemici- il suo nuovo avversario era... come dire?
    Non avrebbe potuto essere più otaku di così neanche volendo. Kit completo, di quelli che potevi aspettarti al Fuyucomi: camicia a quadrettoni d'ordinanza, occhiali che potevi usare come lente d'ingrandimento, Jeans che probabilmente erano usurati fin dal momento in cui erano stati cuciti, uno zaino enorme alle spalle con non uno -addirittura due!- contenitori cilindrici probabilmente per raccogliere qualche poster.
    Inutile dire che tra il respiro affannoso e quei... quanti erano? cento e passa chili di troppo gravavano sulla sedia dall'altra parte del tavolo dove oera lei si trovava.
    Il nome -Yamada, Yoshida... oh pace- le diceva poco e nulla. E forse era anche meglio così.

    «Gyaaah!»

    Allungando in maniera molto teatrale la mano verso lo schermo, Naru osservò mentre il suo povero All Might quello giovane, è bene specificarlo veniva brutalizzato dal boss dello stage.
    Grosso, Umbral, orribilmente forte e piazzato strategicamente al centro dell'area di gioco aveva richiesto a Naru ogni briciola della sua concentrazione.
    Solo il mix di skill di supporto dei quattro PG scelti aveva impedito al giovane Arumaito di sopravvivere così a lungo.
    Il tutto mentre il resto del party seminava morte e distruzione nei confronti del resto dei Villain nell'area, fortunatamente più gestibili.
    All Might era probabilmente il personaggio con cui aveva più confidenza su HaE... Probabilmente per il fatto che lo aveva ottenuto dal giorno del lancio dell'applicazione.
    Impossibile anche solo ricordare quante risorse ci aveva investito per potenziarlo. Ed ora eccolo lì, impegnato in una battaglia impossibile da vincere.

    «Nooo, Joung-Maito!!»

    Nonostante tutte le previsioni era riuscito a resistere... Quanto? Sei turni da solo? O erano addirittura sette? Impensabile per un personaggio neanche top-tier... O per lo meno che non fosse stato maxato all'inverosimile!
    Eh già. Perché se c'era una cosa che Naru faceva praticamente ogni sera prima di andare a letto era quella di passare un po' di tempo su HaE, potenziando giusto un po' tutti i suoi beniamini.
    A partire dagli starter, tutti coloro che in un modo o nell'altro la ispiravano venivano portati su lentamente ma inesorabilmente.
    E il leggendario Hero non faceva eccezione. I suoi punti ferita avevano continuato a scendere turno dopo turno, ma di certo si poteva dire che avesse venduto cara la pelle.
    Questo fino all'ottavo e -ahimé- conclusivo turno. Nessun personaggio avrebbe potuto sopravvivere contro l'equivalente di un boss a quella difficoltà... E con gli HP al di sotto del cinque per cento.

    «Saramada Aru Maito... Ti vendicherò, loggiuro!»

    Stringendo il pugno davanti a sé e con tutta la drammaticità di uno Shonen manga in fondo era quello il concept del gioco, no? con gli occhi lucidi una Naru fin troppo commossa salutò definitivamente per quello scontro il suo adorato trestelle .
    Erano rimasti in tre. Ed il punteggio era parecchio a favore del suo abbondante avversario, che a differenza sua se ne stava afflosciato sulla sedia a capo chino, ansimando e sudando quasi fosse lui a combattere al posto degli Heroes.
    Le rimanevano tre eroi, appunto.
    Electro Slime of Darkness, che fino a quel momento aveva fatto poco e nulla.
    E le sue due eroine preferite, posizionate strategicamente per sferrare la sua best combo.
    Operazione impossibile se All Might non avesse guadagnato quei preziosissimi turni permettendo a due dei suoi migliori personaggi di trovarsi nella migliore posizione possibile.
    Alzandosi in piedi e allungando la mano verso il gioco l'eccitabilissima diciassettenne spiegò il braccio verso lo schermo con il trasporto degno del capitano di una corazzata spaziale quando ordina alla flotta di fare fuoco sul nemico nella battaglia finale

    «Lucky ★ Dreamy ★ combination Whisper X Quiet Perfume!! »

    Il destino del Villain era segnato. E con quello pure quello dei tre Civilian in procinto di venire brutalizzati dal malvagio boss, salvati sul filo del rasoio.
    Inutile dire che la quantità di punti ottenuta in quel singolo turno bastò -per poco- a Naru per passare in testa.
    Mai sottovalutare le combo derivate dal completare obiettivi a catena.
    C'era da dire che a Naru c'erano voluti mesi di sudati risparmi della valuta in game, tutte le pull gratuite disponibili, rate-up assurdi delle sue due eroine preferite... Ed aver allontanato piuttosto violentemente Yuuji di casa per quella giornata.
    Ma le aveva ottenute. Tutte e due.
    Le sue preziosissime, adorate, SSR. Poco importava che in quei quindici minuti di pull selvagge avesse bruciato più risorse di quante ne avesse mai spese a Heroes Against Evil. Aveva finalmente ottenuto una buona metà del suo DreamTeam... E prima o poi sarebbe riuscita a infilarci pure le sue adorate sisters, Temple & Thelema.
    Con entrambe le mani in posa a "V" di vittoria Naru saltellò giù dalla sedia e tanti saluti alla sportività.
    Ovvio, un po' le dispiaceva per il ragazzo scavalcato all'ultimo nanosecondo... Ma alla fine erano così quei giochi.
    E poi vincere con un team non-meta ok c'erano due cinquestelle ma non stiamo a guardare il pelo nell'uovo dava sempre una maledetta soddisfazione!
    Un altro avversario era andato (e per fortuna, Naru non odiava gli otaku ma erano comunque persone un po' strane. Beh, strane in modo diverso da lei comunque).
    Chi le sarebbe toccato? E... Sarebbe bastato quel mix di fortuna/abilità che le aveva permesso fino a quel momento di sopravvivere?


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    Diciamo che il mio scontro successivo non fu niente di emozionante. Una partita standard e noiosa, visto che a questo punto avevo capito il funzionamento della maggior parte degli obiettivi e diciamocela, il team che mi aveva montato Chilling giocava praticamente da solo.

    Per questo, non c'era molto da dichiarare a riguardo. Lo scontro andò via in un moderato numero di turni, un paio di scambi carini ma niente di eccessivo. Il mio avversario fece qualche timida lamentela fra sè e sè, ma tutto sommato era stato molto sportivo. Non aveva neanche provato a chiacchierare - bravissimo.

    Mi alzai per guardarmi intorno, dopo quella breve partita. Non credevo sarebbe stato un torneo complicatissimo. C'era qualche elemento di spicco ma qui vedevo principalmente gente che sembrava volersi divertire. Quindi, insomma, niente di impossibile come gente che pensa dodici mosse avanti - ma veri fanatici degli eroi. Tch - ragazzini, insomma. Ma era quello che mi meritavo per essermi invischiato in questa roba.

    « Uhm. »

    Per il prossimo turno ero contro una certa Naru Narusawa.
    ...
    ma i genitori...
    l'avevano davvero chiamata con un nome con un'assonanza simile?
    C'era qualcosa di cattivo in loro. Ero curioso di sapere quale era la storia dietro una simile coincidenza. In realtà no, non ero curioso. Placidamente, presi posto al tavolo assegnato, con un'espressione quantomai rassegnata. Ero certo che si sarebbe trattato di un'altra tipa come la nekomaid e avrei dovuto rischiare un altro linciaggio. Del resto la fortuna sembrava avercela con me, in questi giorni.

    Sistemai il pc al suo posto, iniziando a scartabellare con le applicazioni sul desktop.

    « FROST. Avvia una diagnosi di sistema sul disco fisso numero due. »

    Beh, non c'era molto da fare.
    Avrei fatto bene a impegnare il mio tempo in qualche maniera.

    FROST: Sì, Starrysky.

    Alzai lo sguardo per vedere la tizia con i capelli rosa caminare in mia direzione.
    Oh, no. Mi toccava parlarle di nuovo? Feci finta di nulla, abbassando lo sguardo.
    Anche se c'era la remota possibilità che fosse lei la mia avversaria.

    Oh no.
    Il suo contatto era NaruNaru.
    Era davvero lei la mia avversaria.

    Scelsi di non alzare lo sguardo.
    Come se fossi un opossum morto.

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    Era tempo di trovare il nuovo posto dove sedersi... Ormai non erano rimasti in molti in quel mini-torneo e la proporzione sfidanti-spettatori stava rapidamente spostandosi verso la seconda tipologia. Decisamente carino da parte loro, anche perché nulla avrebbe impedito a un sacco di partecipanti di andarsene via senza neanche salutare.

    «Tavolo tre, tavolo tre...?»

    Il locale non era esageratamente grande, ma riusciva ad ospitare una buona quantità di tavoli. Ormai gli scontri stavano concentrandosi verso i tavoli centrali, quindi Naru si diresse canticchiando al posto che le era stato assegnato.
    ...Solo che davanti a lei lo sfidante era un volto noto.
    Beh relativamente visto che l'aveva conosciuto poco prima.
    Capello blu, espressione da "ma chi me l'ha fatto fare di essere qui?" ed il mitico furankensutein davanti a sé!
    StarrySky, questo era il contatto Babel che le aveva dato... Ma per Naru era e sarebbe rimasto con il soprannome che gli aveva arbitrariamente assegnato.

    «Eeeeeh?! TizioCheRiparaLeTastiere?»

    Seriamente, quante erano le possibilità che i due si incontrassero (anzi si scontrassero) una seconda volta in quel particolare evento? Lasciando cadere appoggiando con cura lo zaino sul tavolo Naru gli saltellò davanti con gli occhi di chi ha appena scoperto un nuovo e interessante show in tv e vuole sviscerarne ogni minimo dettaglio.
    E' abbastanza chiaro ormai quanto Naru fosse una persona molto loquace.
    Un modo carino per dire che quando cominciava a parlare non la smetteva più... La fase peggiore era quella del primo contatto, dove si doveva rompere il ghiaccio.
    Ma quella -che fortuna!- era già stata superata prima, al momento di ripararle la tastiera.

    «Sei arrivato fin qui? Complimenti! Come hai fatto? Hai un team preferito? Qual è il tuo Best Hero? Attacchi subito i Villain o salvi gli ostaggi??»

    In una -ahimè- replica del loro precedente incontro la sequela di domande della ragazzina si interruppe bruscamente. Naru ci pensò un po' su, quindi gli si avvicinò quel tanto che bastava per mettere a disagio una persona normale.
    Coprendo in parte la propria bocca con la mano sussurrò con aria serissima al giovane sfidante un singolo, prezioso consiglio.
    In fondo... il TizioCheRiparaLeTastiere continuava a non chiedergli il nome rischiava di rivelargli informazioni preziose, e lei dopotutto era una personcina attenta al fair play. E ci credeva sul serio!

    «Ok, guarda. Forse è meglio che non le dici queste cose alla tua prossima avversaria...»

    Si mise quindi a sedere dal lato opposto del tavolo tirando fuori dallo zaino, oltre all'ormai familiare Personal Computer, una serie di accessori dal design particolarmente bizzarro.
    Un paio di grosse cuffie blu intenso, che andò prontamente a collegare al PC.
    Un mouse strapieno di pulsanti e pulsantini, regalo del fratellino di qualche mese prima tanto usava sempre i soliti due tasti
    Un poggiapolso semitrasparente a forma di coccodrillo, deformato e consumato nel corso del tempo.
    Un pacchetto di pocky-stick di un verde quasi offensivo, palesemente dolcissimi e al matcha tea.
    Vai, era tutto pronto. Il suo equipaggiamento preferito era lì, e galvanizzata dalle vittorie precedenti sentiva di poter sconfiggere qualunque Villain da sola beh magari con l'aiuto del suo potente team, non restava che accendere il PC... E prepararsi allo scontro con il buon samaritano il ragazzo che l'aveva aiutata. Al giusto prezzo.
    Messe le cuffie, il mondo esterno sembrò farsi lontano lontano mentre il familiare tema di Heroes Against Evil le risuonava in testa.
    Felicissima di trovarsi lì, a condividere la passione per i suoi beniamini Naru Narusawa sfoderò un sorriso così abbagliante da richiedere un paio di occhiali da sole, di quelli buoni.

    «Tee Hee~★ Buona fortuna, e che vinca il migliore!»



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    Rimasi a guardare quel tornado su gambe per tre secondi buoni. Stavo valutando le mie possibilità - avrei potuto ignorarla e basta. Sarebbe stato un modo come un altro di affrontare il problema e arrivare alla fine di quella giornata. Non mi dispiaceva troppo.

    Ma non andava bene, non potevo ghostarla in real life. Anche se in determinati casi funzionava. Solo che essendo qui fisicamente, avrebbe potuto inseguirmi e ancora peggio, toccarmi. No, no, serviva una soluzione più radicale. Avrei potuto insultarla velatamente sino a quando non si fosse arresa - ma no, non avrebbe capito gli insulti velati.

    Non mi restava molto.

    « Seguo la strategia del "non rivelare al tuo avversario la tua strategia". Funziona nel sempre percento dei casi. »

    Risposi, notando per fortuna che anche lei si era resa conto che la sua domanda era leggermente fuori luogo. Beh, anche io ero fuori luogo, probabilmente - lei era molto più nel suo ambiente. Se si vuole escludere il fatto che fosse una ragazza in mezzo a quel marasma di omaccioni brutti.

    « Uh, si. GLHF. »

    In effetti...
    c'era anche il lato del divertirsi.
    Ma non era un gioco che mi divertiva: ero qui per un puro fine utilitaristico. Pagare le bollette. Rivendere il merchandising. Profit. Non avevo tempo da perdere, comunque - non era davvero il caso di perdere le prime battute. Rapidamente, sfruttando il team precostruito da Chilling e altamente sinergico, il mio Endeavor e Origin All Might iniziarono a macinare obiettivi ad una rapidità... beh, nello standard per chi è abituato alle build da meta.

    « Uh... è il tuo primo torneo? »

    Le chiesi, senza alzare lo sguardo.
    Non mi interessava davvero, ma se parlava si distraeva. E non dovevo per forza ascoltarla, anche se parlava.

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    Se c'era una cosa che il suo sfidante sapeva fare, era sicuramente come giocare ad HAE oltre che riparare tastiere. Il team era abbastanza simile a diversi che aveva visto fino a quel momento, ma sembrava funzionare anche un poco meglio di quelli che aveva visto finora.
    Usare Aru Maito e Endeavor era una scelta abbastanza meta, per chi aveva i soldi per o la fortuna di averi trovati. In fondo la cosa andava anche bene, nel senso... Era un torneo PVP, era ovvio qualcuno avrebbe vinto e tutti gli altri avrebbero perso, no?
    Naru mordicchiò un pochi stick girandolo fra i denti e facendo danzare l'altra estremità davanti a sé.

    «Eeeeh~ Si, in effetti si!»

    Approcciarsi al gioco era stato qualcosa per Naru di molto spontaneo, tant'è che il PVP come feature in game era stata una scoperta quasi casuale. Alla fine era una fan degli Heroes, ed un gioco -praticamente ufficiale- che li celebrava era qualcosa molto in linea con le sue corde... Usava i team che le piacevano con le strategie che le piacevano. E se i nemici si facevano troppo forti voleva dire semplicemente che c'era da livellare qualche serata in più.
    Fino a quel momento aveva funzionato e, sorprendentemente, pure nelle prime fasi di quel torneo.
    C'era già abbastanza competizione nella vita reale senza bisogno di scomodare un mobile game...
    Sporgendosi dal lato dello schermo avvicinò ancora la mano alla bocca assumendo l'aria seria che la contraddistingueva quando si apprestava a sussurrare auna stupidaggine incredibile.

    «Ti confesso, mi interessa il giusto vincerlo il torneo... Quello lo lascio volentieri a chi gli importa davvero.»

    Questo se ovviamente qualcuno fosse riuscito a batterla. C'era un qualcosa di stranamente attraente in quel gioco, una componente così randomica che rendeva impossibile trovare il team adatto a qualunque stage. Livellare tutte le unità era ancora impossibile quindi la maggior parte dei giocatori rifletteva attentamente su quali Heroes investire.
    Poi c'era Naru, che andava a sentimento fregandosene altamente di tutto il resto.
    Era il suo gioco e non aveva niente da dimostrare agli altri, se non che si divertiva un sacco affrontando uno stage.

    «Alla fine è bello passare una giornata così, stare assieme ad altri fan di HAE, scoprire nuovi team...»

    Ridendo e scherzando stava andando discretamente bene pure lei come punteggio: quantomeno riusciva a star dietro al ragazzo, per quanto il divario tra i due stesse allargandosi ad ogni minuto di gioco.
    Però... Che noia! Più che svolgere una partita sembrava che il riparatore di tastiere stesse compilando una dichiarazione delle tasse, almeno a giudicare dal ritmo metodico dei tasti del mouse e della tastiera.
    Fosse stata lì come spettatrice probabilmente le sarebbe venuto sonno dopo neanche le prime battute...

    «...Uh?»

    Gli occhioni di Naru si focalizzarono sullo schermo. Anzi, è più corretto dire che la ragazza schiacciò letteralmente la propria faccia allo schermo quando -in un angolo della mappa- fece la sua comparsa un qualcosa che... beh, non avrebbe dovuto esserci.
    Era enorme, almeno un 3x3 caselle quando anche i boss più grossi ne misuravano due per lato.
    Una massa nera che non prometteva nulla di buono. Cosa diavolo era quella roba lì?
    Un civile da salvare poteva escluderlo. Una feature che non conosceva? Ci stava tranquillamente... Non che avesse tempo e voglia di frequentare forum, seguire guide che non comparissero sulle pagine del Rising Sun.
    L'icona aveva più punti interrogativi che numeri, il che non era esattamente una buona notizia.

    «Ehm... Tizio Che Ripar-...Su-ta-ri-su-ka-i-san, che cos'è questa roba qui? »

    Sporgendosi di lato per fissare l'avversario (?) si corresse appena in tempo più o meno per evitare l'ennesima gaffe. D'accordo, un torneo non è il momento adatto per chiedere consigli al proprio avversario, ma la situazione non era esattamente "normale".
    Qualcuno con un minimo di buonsenso avrebbe potuto farle notare che in quella stanza c'erano un sacco di persone in grado di rispondere a quella domanda ma in quel momento per Naru c'erano solo lei, il ragazzo dai capelli blu, il tavolo, i due PC e quel che si trovava nei rispettivi schermi.

    «E' apparsa sulla mappa una roba grossa, scura, che pulsa e dall'aria cattivissima... Oddio, che faccio? »

    In un torneo l'obiettivo è molto semplice. Sconfiggi gli avversari, avanzi nelle fasi successive, punti alla vittoria.
    Niente di complicato, giusto?
    Ecco, è lecito dire che anche tutto questo valeva per Naru... E così sarebbe rimasto fino a quando non fece la sua comparsa qualcosa di ancora più interessante.
    Qualcosa di sconosciuto, di palesemente malvagio e completamente al di fuori del concetto faccio-più-punti-di-te.
    Come affrontare qualcosa di sconosciuto? Caricarlo a testa bassa? Evitarlo e completare lo stage? Oppure c'erano degli obiettivi segreti da raggiungere?
    Se questo fosse stato un anime, gli sparkle luminosi attorno a Naru sarebbero decuplicati, tanta era l'eccitazione nel trovarsi protagonista di un qualcosa di nuovo e inaspettato...
    Naru Narusawa sorrise.
    Amava troppo quel gioco e le sorprese che continuava a riservargli.


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    Oh bene, era una di quelli che giocava per divertirsi. DIvertirsi di che, poi. Non era divertente giocare ad HAE. Era un gioco di quinta categoria sviluppato da developer interessati solo ai soldi. O almeno, così lo vedevo io - e raramente avevo torto in questo ambiente. A sentire Chilling era la vita, il fanservice, il gameplay, i pull rate, il fanservice...

    « Beh, meglio così allora. »

    Voleva dire che non sarebbe scoppiata a piangere come quell'altra, quando avrebbe perso. Non per mia eccessiva sicurezza, ma semplicemente sapevo che le cose sarebbero andate a finire in una certa maniera. Era così contenta di giocare che... meh, non mi faceva provare niente di particolare. Finchè teneva le mani a posto e non mi toccava, poteva fare quello che voleva. Il problema sarebbe nato appunto nel momento in cui avesse deciso di ignorare i miei boundaries.

    « Questa roba qui cosa. »

    Risposi in maniera monotonale, gli occhietti ben concentrati sul cercare di usare adeguatamente gli oggetti carbonizzati da Endeavor per fare più punti con All Might. Mi sporsi appena per dare un'occhiata a ciò a cui la ragazza si stava riferendo, comprendendo dopo di che si trattava. Feci un piccolo sospiro - povera stella. Era appena arrivata o cosa? Non era un avvenimento propriamente comune, ma succedeva.

    « Posso anche dirtelo, ma ti rovinerebbe la sorpresa. Oppure non voglio dirtelo perché vorrei vincere. Vedi tu, una delle due. »

    Insomma era anche intuibile di cosa si trattasse - ma non volevo essere io a dirle tutto, ecco.

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    No, il suo avversario non era esattamente una persona disposta ad aiutare il prossimo.
    Quello, o la sua avversaria in uno scontro a eliminazione diretta in un torneo di Heroes Agains Evil esempio questo molto specifico. Ad ogni modo che fosse per pura competitività o per salvaguardarle l'effetto sorpresa aveva ignorato bellamente la richiesta di questa charming & lovely girl! Ma come si permetteva?
    Dire che Naru rispose in maniera stizzita era un eufemismo.

    «E-ehi! E' così che si tratta la tua raibaru??»

    Erano rivali destinati... così aveva arbitrariamente deciso, almeno. E tra rivali aiutarsi era il minimo, giusto? Quindi... Come faceva adesso? Come poteva uscire fuori da quella situazione di crisi nera? Non aveva il team più competitivo in assoluto, né per quel particolare scontro aveva impiegato la stessa squadra di prima.
    No, non c'era un motivo strategico dietro. Semplicemente non le piaceva usare due volte lo stesso team: era una questione di rispetto nei confronti dei suoi adorati piggì, che piano piano dovevano diventare tutti forti.
    Puntellando il centro della fronte con l'indice della mano libera (l'altra era impegnata a muovere i suoi Heroes da una parte all'altra della mappa e a completare quelli che sembravano essere obiettivi minori) Naru meditò a lungo e con grande concentrazione.
    Più o meno come durante ogni verifica d'inglese all'Accademia. E con gli stessi risultati oltretutto.

    «...Uh?»

    Una presenza abbastanza riconoscibile attirò il suo sguardo. Era ad un paio di metri dal tavolo, indossava una squisita divisa da maido, orecchie da gatto vere al 100% cosa non avrebbe dato per un Quirk simile... Ed un libro aperto nella sua direzione!
    Ora che ci faceva caso, attorno a loro si era radunato un discreto capannello di persone. Della tipologia che ti aspetteresti al Comiket questa era cattiva e dal brusio che sentiva era chiaro che ne sapessero tutti più di Naru sul gioco. Non che ci volesse molto almeno.
    Incuriosita Naru si girò verso il libro. Che poi era un tomo. Anzi, un sacro tomo visto il momento ed il fatto che si trattava di una guida -anche abbastanza aggiornata- del gioco. Una di quelle che Naru avrebbe dovuto comprare prima o poi, quando avrebbe avuto tempo, soldi e voglia.
    Aww~ che tesoro di neko-maido ♡ Sempre sostenuto che questa categoria è un tesoro nazionale!
    Appuntandosi di offrirle qualcosa a torneo finito e probabilmente sapere come si chiamasse Naru lesse in fretta e furia quello che c'era da sapere sulla massa informe, oscura e minacciosa.
    E no, non erano per niente buone notizie.

    «Aaah, un boss Umbrat? Appare sempre in certe missioni a difficoltà... E-eeeeek?! Ma stiamo scherzando??»

    E chi ci era arrivato alle missioni PLUS ULTRA di farming? Naru giocava in modo molto casual e non era neppure in pari con la trama! Figuriamoci se era arrivata al punto in cui doveva affrontare boss del genere? Per quelli servivano strategie super-calibrate, personaggi molto specifici ok di quelli ne aveva alcuni e soprattutto restare informati su tutte le novità del gioco.
    Ecco anche spiegato il perché dell'aspetto informe e minacciosissimo... Non erano un nemico che Naru avrebbe dovuto ancora conoscere, figuriamoci affrontare.
    Grazie missioni PVP, che andavano a pescare da un pool di eventi indipendenti dallo status del singolo giocatore. Per lo meno non le stava venendo spoilerato nessuno dei futuri antagonisti di Yui. Avrebbe odiato scoprire qualcosa anzitempo sulla trama, che per la cronaca l'aveva presa tantissimo.

    «Ah... Sophomore blocca il loro debuff principale? Nyahaha~★ Lo sapevo che doveva avere una qualche funzione segreta!»

    No, seriamente. Era la main heroine del gioco, era ovvio che avesse dato fondo a tutte le risorse per pullarla... quelle avanzate dalla strage per ottenere Whisper e la sua adoratissima Quiet Perfume, naturalmente.
    Sorry sorelline Temple & Thelema. Sarebbe stata per la prossima volta il prossimo rateup.
    Con un sorrisone a trentadue denti lo schermo di Naru si centrò sull'ultima 5★ arrivata, l'Electromaster Emitter più carina e meglio descritta di HAE... e compagna di (dis)avventure della protagonista chiamata in modo molto originale Naru.
    A quanto pareva la scelta di un team nostalgia con i personaggi ripresi dai primissimi capitoli del gioco rischiava di dare buoni, anzi ottimi frutti.
    Sfoggiando il suo proverbiale smug look Naru fece del suo meglio per sembrare assolutamente convinta di quel che stava facendo.
    Beh, per lo meno adesso sapeva di avere una possibilità.

    «E io che mi ero portata dietro Yui solo per livellarla... Haha, ma certo! Era chiaramente parte del mio piano!!»

    In particolare c'era una cosa che aveva intravisto, e che rischiava di rendere il torneo giusto un pelo accessorio.
    Quirkstal. Uno dei rare drop del boss... Ed un oggetto super-raro di cui i PG più amati da Naru sembravano incredibilmente ghiotti.
    Si asciugò la bavetta dall'angolo della bocca al pensiero di poter incrementare le abilità della sua Yui-chan.
    Gli occhi della giovane scintillarono in modo decisamente poco eroico nel momento in cui decise che tutte le risorse sarebbero dovute andare ad obliterare quel salvadanaio di mats preziosi e -per il momento- impossibili da ottenere altrimenti.


    #AboutMe#MyFirstStory#I♡Babel#UnReliableLv3#YuueiStudent
     
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