I have seen entire civilizations rise and fall

Role con PNG | Kardama & Günter

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    - Günter Wolff -
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    Günter accompagnava la risata che la volpe aveva fatto vedendo la pacca sulla spalla data a Kardama per fingere di condividere l’ilarità della scena, anche se in realtà non aveva compreso molto bene quella reazione, al tedesco sembrava sensato mostrarsi sulla stessa lunghezza d’onda del criminale, immaginava fosse un passo in più per stargli simpatico, non aveva nemmeno considerato che chi gli stava di fronte lo poteva star sbeffeggiando. Sinceramente il volgere del discorso non era poi così roseo, il biondo aveva la sensazione di non star proprio simpatico al malvivente con cui stava parlando, anzi, sin da subito aveva risposto male alla cicatrice che aveva esibito, gli faceva notare come se l’unico cimelio che aveva reperito da un plausibile incontro con Zack fosse una cicatrice probabilmente non era esattamente la persona più adatta per cacciarlo, un’osservazione impeccabile a dir la verità, una risposta completamente al di fuori dalle valutazioni del tedesco, cosa che implicava anche l’impossibilità di ribattere dello stesso, tutto quello che aveva fatto era semplicemente guardare momentaneamente la volpe con un espressione non troppo infastidita e ascoltare come avrebbe proseguito la conversazione.
    … scuse? Beh, anche queste erano piuttosto inaspettate dal tedesco visto il precedente commento, cos’era successo? Si era perso un occhiataccia da parte di Long Shadow? In effetti poteva incutere abbastanza timore, o magari era stato lui stesso a incutere timore? Decisamente molto più improbabile, sta di fatto che sarebbe tornato nella sua posa tranquilla senza aggiungere parole che potevano in qualche modo torcere la situazione a sfavore della coppia, come se in parte non lo fosse già. Le frasi del ladro erano pungenti, aveva chiamato il tedesco “gaijin”, assumeva un tono abbastanza seccato parlando invece delle sue di cicatrici, dicendo che avrebbero fatto impallidire quelle di Günter. QUESTA frase in particolare aveva colpito il tedesco al cuore, per assurdo probabilmente era la cosa meno offensiva che aveva detto fino a quel momento ma non sapeva che tasto dolente aveva appena inavvertitamente toccato. Il tedesco ne sapeva di cicatrici, eccome se ne sapeva, la sua schiena, la sua schiena era qualcosa di quasi disumano per le sue condizioni proprio in quest’argomento, il residuo di un trauma davvero molto pesante, qualcosa che lo aveva afflitto per svariati anni della sua giovinezza, qualcosa causato dal suo stesso corpo, dal suo stesso quirk.
    Un breve momento di profondo tilt, quello che al suo esterno assumeva l’aspetto di un semplice sguardo rivolto al vuoto assumeva in realtà dentro di sé l’aspetto di una lotta con la sua volontà, voleva strapparsi la maglietta e girarsi, ma non lo voleva fare, voleva dimostrare, ma non ricordare, voleva arrabbiarsi, ma anche compatire, raccogliendo le sue forze era riuscito ad accantonare tutti questi pensieri, e rifocalizzare la sua attenzione sul discorso che stava prendendo luogo, una parte di lui ancora non riusciva, forse era stato troppo azzardato utilizzare quel segno sul braccio ma come poteva sapere che avrebbe risposto proprio in quel modo? Come? Quel Keith non aveva poi tutti i torti, quello stupido taglio aveva l’aspetto del graffio di un felino un po’ stizzito, quello che non sapeva è che il confronto non reggeva solo con quelle che sarebbero state le sue eventuali cicatrici, ma anche con quelle di Günter stesso.
    “Avanti, avanti, non sta succedendo nulla, puoi farcela, torna in te, torna in te… ti supplico, non pensarci, non ora… non è il momento… non hai voglia… non ci riusciresti...” - Il gesticolare eloquente del criminale con cui stavano parlando era un ottimo aiuto per far si che il biondo riacquisisse l’attenzione verso le sue parole, un termine scurrile era l’ultima piccola spintarella che sarebbe servita a tornare in se
    “Respiri profondi, dentro e fuori, dentro e fuori, così… perfetto, pronto a lottare, dov’eravamo rimasti? Ah si, il collezionista” -
    Da questo punto in poi al discorso si aggiungevano svariati dettagli che rendevano la faccenda molto più intricata, stando alle parole della volpe non c’era modo di essere certi se Zack lavorasse in Aogiri o Deep Void, le ragioni che dava facevano pensare che entrambe le ipotesi fossero in egual modo plausibili, una per le parole di alcuni informatori, l’altra per le esperienze personali del criminale che ora procedeva con gli utlimi dettagli prima di concludere il discorso. Il ricercato poteva controllare metallo e probabilmente veleno, probabilmente si trattava di un quirk doppio per quanto fosse peculiare come abbinamento, in più da qualche parte in polizia avevano una foto in cui era impressa la faccia di quell’individuo, Bingo! Queste almeno erano le informazioni più rilevanti per Kardama e Günter, giunti li proprio per apprendere un po’ di più sul famigerato killer, delle altre non sembrava ci fosse troppo di importante o utile, almeno dalla prospettiva del biondo, magari Long Shadow aveva recepito qualche tipo di dettaglio d’oro che gli aveva rivelato informazioni in più sulla situazione, avrebbe aspettato un esito da parte dello stesso per capirne di più.
    “Certo, ce n’è anche per i tuoi amici qui” - diceva rispondendo alla richiesta del ladro di avere un drink guardando gli individui che fino ad allora lo avevano guardiato, alla considerazione che invece aveva fatto subito dopo non sapeva come rispondere, aveva provato ad aprir bocca alzando l’indice, chiudendola poi subito dopo in assenza di parole da proferire, cosa poteva fare? Girarsi verso Kardama e dire “te l’avevo detto”? C’erano modi decisamente più delicati per ottenere un eutanasia, si sarebbe semplicemente limitato a stare zitto camminando via assieme al suo collega salutando con una risatina e un cenno della testa. Sicuramente avrebbe fatto come diceva offrendo loro dei drinks e seguendo chi stava accompagnando fino al prossimo obiettivo, il grande interrogativo nella testa del biondo era cosa dire, già, in confronto parlare con il criminale sembrava più facile, chiaramente, anche avendo ottenuto qualche informazione, il criminale si era incazzato non poco, tecnicamente il tedesco aveva fallito, i dati scoperti sono stati rivelati a discrezione del criminale, non per qualche frase ben piazzata da parte di chi doveva “interrogarlo”.
    “Forse è meglio se sto zitto, vero?” - quando gli si sarebbe presentata l’occasione avrebbe esordito con questa frase, per poi proseguire con
    “O forse che mi scuso, e poi sto zitto” - immaginava che la fine della discussione col criminale sarebbe significata il cessare che l’ansia che lo pervadeva durante quel momento, eppure no, ora aspettava il giudizio di Kardama come se fosse l’esito di un test per qualche malattia, non sapeva cos’aspettarsi e la speranza era quella di essere semplicemente più pessimista del dovuto.
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    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
    Effetto: Protezione da danni lievi

    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
    Danno: Lieve

    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
    Effetto: Cura da danni lievi



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    Kardama Tsukiyo
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    Non ne vedo il motivo. - rispose al giovane tedesco quando ormai i tacchi delle loro calzature emettevano rumori metallici a contatto con le scale che portavano da quella bizzarra impalcatura al piano terra dello Stolen Heart - Abbiamo ottenuto ciò che volevamo e decisamente a buon prezzo. - si fermò quindi sulla scalinata, girandosi verso il ragazzo - Dubito che il ladruncolo sapesse altro. Se si mette tutto sul piano della bilancia, che qualcuno si occupi di Zack rimane nel suo migliore interesse. - aggiunse calmo, guardando il giovane negli occhi - Su una cosa sono d'accordo col ragazzino, però: bisogna decisamente migliorare il tuo vocabolario. - annuì semplicemente, lì dove chiunque altro avrebbe probabilmente aggiunto un accenno di risata per sottolineare la propria provocazione. Dopo aver messo una mano nell'interno della giacca tirò fuori qualche banconota e la porse al tedesco - Ordina quei drink che gli hai promesso, ci vediamo fuori. - e dopo aver finito il proprio Bloody Mary si sarebbe diretto verso l'uscita del locale proprio come aveva appena annunciato.

    Non c'è nulla di più difficile dell'ammettere che la propria sofferenza non ha significato. - avrebbe quindi detto al ragazzo una volta fuori dal locale. L'accettazione che semplicemente il male accade anche se uno non se lo merita era probabilmente uno dei grandi ostacoli che l'uomo non era mai riuscito a superare, inventando demoni e religioni, filosofie e correnti di pensiero al solo scopo di trovare una ragione al male e la corretta via per la felicità. In questo caso, ovviamente, si riferiva al fatto che l'aggressione che quel Keith aveva subito era probabilmente priva di significato per chi l'aveva commessa. Non c'era una ragione, c'era solamente il desiderio di farlo.
    La sua storia è stata decisamente interessante. - riprese a parlare dopo qualche secondo - Il ragazzo è praticamente riuscito ad inimicarsi qualsiasi criminale in città e neppure perché è un ladruncolo su commissione, un curriculum di tutto rispetto. - scosse la testa - Trovo estremamente improbabile che il nostro Zack appartenga a Deep Void, quello che è successo quella notte è stato semplicemente troppo... vero, per essere stato organizzato. - iniziò a spiegare al tedesco - Il fatto che possa essere un membro di Aogiri però è un grosso problema, perché significa che Deep Void e Aogiri stanno davvero collaborando. Ma a che scopo? E anche se fosse, che senso aveva portarlo a quell'incontro? - domandò gesticolando - Credo che la risposta non stia nel trovare un motivo, ma al contrario: era lì perché era necessario. - disse, per poi iniziare a camminare di nuovo per le vie di Roppongi, probabilmente con a fianco il suo... aiutante? Non avrebbe saputo onestamente come definirlo.
    Quella sera vi erano Seiko, Zack e un tipo sconosciuto. Cieco, forse, e questo è il punto. - alzò un indice al cielo - Forse Zack era lì perché era l'unico in grado di riconoscere Cube e Juggler se Seiko fosse morta. Una motivazione strettamente personale. Un favore probabilmente, e visto come le cose sono concluse la collaborazione tra i due gruppi si è conclusa proprio sul suo nascere. - fece un paio di secondi di silenzio - Questa è certamente l'interpretazione migliore per la sicurezza della città, e se così fosse... dovrò fare una chiacchierata col nostro ostaggio. - annuì, per poi spostare lo sguardo sul giovane dai capelli color cenere. Anche Keith aveva confermato i sospetti che il loro uomo appartenesse all'Albero e ora tutto ciò che rimaneva da fare era cercarne la conferma definitiva, il che purtroppo significava che Kardama avrebbe dovuto infrangere il consiglio che aveva dato al ragazzo non molto di più di una mezzora prima.
    Stiamo per andare a caccia, Leichenblass. - gli disse guardandolo negli occhi - Sembra che tutto sommato tu non possa stare lontano da Aogiri. Chissà, magari incontrerai di nuovo il tuo amico alato. - aggiunse - C'è una piazza di spaccio non troppo lontano, Rin l'ha tenuta d'occhio per settimane. Te la senti? - gli chiese, per poi riprendere a camminare senza neppure aspettare la risposta - Se hai domande su qualsiasi cosa tu abbia sentito questa sera puoi farle lungo il tragitto. - concluse camminando.
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    - Günter Wolff -
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    Praeva proprio che, come sperava, avesse una linea di pensiero fin troppo pessimista, il suo interlocutore si mostrava una persona così invidiabilmente calma, sentendo le parole che uscivano dalla sua bocca il tedesco si tranquillizzava non poco, non aveva idea del perché fosse così tanto intimorito da lui in alcuni momenti nonostante si fosse presentato in questo modo sin dall’inizio, forse era l’ansia di deludere le sue aspettative o l’essere condizionato dal fatto che si era rivelato essere Long Shadow, qualcuno circondato da voci che non lo dipingevano esattamente come la persona che aveva davanti, o quantomeno si focalizzavano su aspetti diversi. In effetti, come diceva il suo collega, aveva ottenuto quelle informazioni al modestissimo prezzo di tre drink e dopo una provocazione che poteva semplicemente accettare ridacchiando e annuendo quasi imbarazzato gli aveva addirittura porto i soldi per pagarli, davvero un galant’uomo, pareva quindi che per lui questa potesse essere considerata una missione compiuta nonostante il criminale si fosse quasi adirato per le parole di Günter. Poco ma sicuro il fatto che il suo essere straniero poteva venire usato solo come pallida scusa da lui, aveva scelto delle frasi volutamente provocatorie per provare a ottenere qualcosa e la situazione gli si era ritorta contro, nel futuro prossimo lezioni su come districarsi meglio in situazioni simili erano d’obbligo, chi poteva addestrarlo in una competenza simile però?
    “Heh, nemmeno io potrei essere più d’accordo… ci metto un attimo!” - diceva brandendo le banconote e dirigendosi al bancone ritrovando un precedente incontro:
    “Allora? Ti ho mandato nel posto giusto?” -
    “Beh, alla fine ho trovato chi stavo cercando, quindi direi di si” - diceva sorridendo a quel barman che prima lo aveva mandato nei bagni per cercare il ladro, certo, alla fine l’individuo che gli aveva indicato non era Keith, ma lo aveva comunque mandato nella strada giusta per trovare l’incisione sulle porte, quindi tecnicamente aveva dato un grande aiuto
    “Puoi mandare al piano di sopra tre drink? Fai.. uhmm… tre Blue Temptation, dovrebbe andare” - il ladro non era stato specifico su che drink volesse, Günter poteva sempre prendere quello che costava di meno, ma insomma, dopo aver causato un tale disagio a quel ladruncolo non sembrava elegante, aveva quindi ordinato il drink con il colore più simile a quello che stava stringendo il canide mentre parlavano, per quanto gli piacessero non aveva un estensiva conoscenza dei drink alcolici quindi era molto probabile che quello che gli aveva preso non fosse lo stesso, ma almeno ci aveva provato.
    “Sono per la volpe subito a destra al ‘piano di sopra’” - diceva facendo le virgolette con le dita, riferendosi con una leggera ironia a quella strana passerella con un aspetto abbastanza poco sicuro da sembrare traballante nonostante fosse a tutti gli effetti immobile
    “Certo, li preparo subito, desidera altro?” -
    Nein” - concludeva quell’incontro con un cenno della mano, voltandosi e dirigendosi fuori dal locale dove Kardama lo stava aspettando.




    “Ecco il resto, e perdonami per la pacca di prima” - aveva detto queste parole appena giunto da Kardama accompagnandole con una leggera risatina, per poi aspettare un eventuale risposta e ascoltare le successive esposizioni dell’individuo. Lo stava mettendo davanti a delle dinamiche piuttosto complesse che purtroppo il tedesco non poteva capire a pieno vista la conoscenza ancora ridotta di quelle fazioni e visto anche che lui non era presente all’evento su cui si basavano le loro indagini quella serata, però, fino ad ora, Kardama si era sempre reso disponibile a rispondere alle domande del tedesco, era importante fare le domande giuste per ottenere pezzi nuovi che, assieme a quelli che aveva già, potevano completare il puzzle e fargli comprendere a pieno la situazione, o almeno i dettagli che non erano taboo anche per il suo collega. Quindi, ricapitolando: Tutti quella sera erano convinti che questo fantomatico Zack facesse parte di Aogiri nonostante ci fossero anche prove che agisse per conto di Deep Void, se avesse effettivamente lavorato per la fazione del pennuto, secondo Long Shadow, poteva significare che le due stavano collaborando vista la sua presenza durante il fantomatico scambio di cui si parlava in quella serata, da Keith però era anche emerso che lo aveva cacciato per riscattare una taglia posta da un tale conosciuto come “il Collezionista”, persona di cui nessuno conosceva l’identità, quest’ultimo dettaglio, per quanto irrilevante, era sempre da tenere a mente. Il tedesco era pronto con la sua sfilza di domande, a tal punto, però, Long Shadow non aveva ancora finito di parlare, anzi, le sue ultime frasi avevano colto il tedesco piuttosto di sorpresa, era il momento della serata in cui molto probabilmente si sarebbero dovute menare le mani, per usare le parole del vigilante dalla folta chioma nera: stavano per andare a caccia. Kardama si era già messo a camminare per raggiungere il luogo d’interesse, senza esitare anche il biondo si era messo a seguirlo, cominciando quindi con considerazioni e domande:
    “Oh mamma, beh, si, sono pronto, ma tra tutti credo che la cornacchia sia l’ultima persona che mi auguro di trovare” - diceva sbarrando gli occhi e scuotendo leggermente la testa, proseguiva poi con una risatina e un sospiro, continuando con
    “Non che mi dispiacerebbe fargliela pagare, certo, anzi, prima o poi sarò io a cercarlo...” - guardandosi il braccio ferito con una certa aria sconfitta diceva poi
    “… Ma quel giorno non è oggi, da quell’avvenimento mi sono allenato con il quirk, ma non so se sono già pronto per riaffrontarlo” - con un tono più scherzoso aveva poi proseguito dicendo
    “Insomma, io creo armature, al massimo posso scheggiarle per renderle taglienti, ma in sostanza questo fa il mio quirk. Quello è arrivato e me ne ha frantumata una senza fare nulla di particolare: ha tirato un coltello! Questo è bastato a procurarmi la cicatrice che hai visto prima mentre parlavo a Keith” - diceva queste parole stando ben attento a non farsi sentire da nessuno, non che quelle zone fossero molto trafficate a quell’ora, ma era sempre meglio tenere una certa circospezione
    “In poche parole vorrei sentirmi più sicuro prima di riaffrontarlo, vedere un vero miglioramento nell’utilizzo del quirk e… chissà, magari equipaggiarmi con qualcosa di particolare per affrontarlo” - concludeva così guardando Kardama, probabilmente poteva capirlo, adesso era Long Shadow, certo, ma anche lui probabilmente era partito in uno stato come quello del biondo no? Qualunque fosse il suo quirk era presumibile che servisse un po’ di maestria per usarlo e riuscire a sgominare un organizzazione criminale. Günter non si aspettava certo di arrivare a quei livelli, o almeno non in tempi particolarmente brevi, ma quantomeno non vedere le proprie armature frantumate contro un un coltellino da lancio, per quanto benfatto e intarsiato, poteva essere un inizio.
    “Quanto alle domande sulla situazione che mi hai descritto, beh ne ho alcune:” - diceva adottando un tono più serio e mettendosi le mani in tasca, pronto a interpellare il suo collega,
    “Cube e Juggler? Si tratta per caso dei nomi dei due ostaggi?” - Un fattore in particolare lo incuriosiva di questo Zack di cui parlavano quella notte, qualcosa che non avendolo visto di persona non poteva comprendere:
    “Comunque, di preciso che cos’ha fatto il fantomatico Zack per costruirsi questa reputazione da tizio ‘disumano’? Si comporta da completo malato mentale?” - guardando momentaneamente il vuoto con aria indagatoria aggiungeva poi
    “Se questo è il caso quale parte del suo atteggiamento lasciava intendere che stesse collaborando con questo Seiko e il tizio cieco? È possibile che, piuttosto di seguire ordini dalla fazione di provenienza, si potesse trovare lì senza alcun motivo preciso o magari di sua sponte per motivi personali?” - Non stava facendo ipotesi, stava solo provando a capire meglio quella situazione che non era riuscito ad approfondire bene prima di entrare nel locale, alla fine se si trattava di un individuo così imprevedibile non era forse possibile che, piuttosto che collaborassero le fazioni, fosse lui stesso ad agire per entrambe? O addirittura a presentarsi a un evento simile giusto perché quella sera si stava annoiando? Il tedesco non aveva idea dell’effettivo grado di pazzia di questo serial killer, ma da come l’aveva descritto Kardama e da come aveva reagito la volpe quando quest’ultimo gli era stato nominato doveva essere qualcosa di abbastanza spaventevole.
    Questo o questa Seiko, devo ancora capire come funzionano i generi dei vostri nomi” - diceva grattandosi la testa per sdrammatizzare. Ora rimaneva solo una piccola osservazione da fare rispetto proprio all’ultimo individuo citato, una cosuccia che colpiva il tedesco, probabilmente per il semplice fatto che la sua mentalità era un po’ troppo nobile per pensare come un criminale:
    “Hm, Blank ha mandato un individuo importante come Seiko a quello scambio con il prospetto che potrebbe essere morto? Forse mi manca un tassello ma sembra quasi uno spreco” - gesticolando un po’ per enfatizzare il suo ragionamento diceva poi
    “… Per di più con quel serial killer? Non saprei, non era il trattamento che avevo in mente quando l’hai chiamato il suo braccio destro” - riposizionando le mani lungo i fianchi continuava il suo ragionamento dicendo
    “Se, come dici tu, è per una ragione così personale perché servirsi proprio di quel Zack? Non c’era proprio nessun’altro di meno schizofrenico ad Aogiri?” - a tal punto avrebbe terminato con la domanda che nella sua testa sembrava la più sensata:
    “Sarebbe possibile presumere che il favore personale non fosse di riconoscere i due ma che in realtà l’obiettivo fosse in qualche modo di fare del male o uccidere Seiko o il tizio cieco? Magari per qualche interesse a noi sconosciuto voleva uno dei due fuori-gioco” - Rendendosi conto che non sapendone nulla probabilmente stava dicendo una pazzia dopo l’altra avrebbe poi concluso alzando le mani e dicendo
    “Uhh, probabilmente queste domande ti sembreranno stupide, folli addirittura, ti prego di perdonare la mia ignoranza in materia” - insomma, non voleva certo sembrare presuntuoso con tutte le sue teorie, era comunque molto curioso di sentire la risposta di Long Shadow alle sue domande.
    Erano quindi diretti verso degli spacciatori di Aogiri, a tal punto l’unica cosa che avrebbe potuto evitare uno scontro sarebbe stata non trovare criminali in giro, ipotesi più unica che rara considerato che, a detta di chi stava accompagnando, Rin stava monitorando le attività nella zona da un bel po’. Avrebbe aspettato di arrivare al luogo d'interesse per il veloce cambio d'abito, si stava già preparando psicologicamente per uno scontro, sarebbe stato all'altezza? Inutile a dirsi, sperava proprio di si.

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    Non importa. - rispose con la sua presunta noncuranza alle scuse riguardo alla pacca sulla spalla, afferrando il denaro rimanente per poi riporlo nella giacca. Per quanto rifuggisse il contatto umano era conscio di essere lui quello sbagliato, o se non altro l'anormale. Ascoltò poi la storia del tedesco riguardante il tizio con cui si era scontrato. Bizzarro che lo avesse smosso con un coltello quando continuava a ricevere tutti quegli appellativi riguardanti gli uccelli. Non riusciva a conciliare le due informazioni, uccelli e coltelli, doveva per forza esserci qualcos'altro dietro. Magari quel tizio si vestiva solamente coperto di piume e si era guadagnato in quel modo gli appellativi del giovane straniero, magari c'era qualcos'altro dietro, ma non lo avrebbe mai saputo non chiedendoglielo e la verità era semplicemente che non gli interessava così tanto da informarsi a riguardo. Forse non sarebbe mai stato un buon mentore e di certo non lo era mai stato con Rin, lasciandola da sola ad affrontare tutte le situazioni che creava, ma non credeva molto nell'accollarsi i problemi degli altri, neanche per una qualche imprecisata e ipotetica funzione formativa dietro l'aiuto.
    Beh, questo è un problema. - disse monotono riguardante la storia raccontata dal tedesco - Sembra che tu abbia molta paura di questa persona, forse quello è il problema. - aggiunse continuando a camminare - Le tue convinzioni sono state sfaldate e questa cicatrice è più grande di qualsiasi taglio possa segnare la tua carne. Anche un coltello senza lama può superare il migliore degli scudi se non c'è convinzione a reggerlo in posizione. - scosse la testa, convinto di ciò che aveva detto ma in dubbio sul modo in cui aveva cercato di esprimersi. Nuovamente, poco gli importava se le sue parole risultavano di qualche aiuto o meno. Era fermamente convinto che, in ogni caso, ad essere importanti non sono davvero le parole del saggio, ma ciò che quelle parole risvegliano in chi le ascolta.
    Sì, si tratta di due membri di Deep Void che Rin ha catturato qualche tempo fa. - iniziò quindi a rispondere alle domande del ragazzo, partendo dalla questione riguardante i due ostaggi - Avevano una bella taglia sulla testa ma col tempo abbiamo deciso di utilizzarli per ottenere informazioni piuttosto che denaro. Non è andato nel migliore dei modi, come piano. - ammise candidamente al ragazzo.
    Non ho il suo curriculum nei dettagli ma la polizia pare abbia collegato numerosi omicidi alla sua persona. - riprese quindi riguardante la fama di Zack - Il più noto è certamente l'omicidio del Sagrestano Homura e di un manipolo di poliziotti fuori dalla Cattedrale di Tokyo. - continuò a spiegare - In questi casi la fama vale più della realtà. Suppongo ad intimorire sia l'assenza di movente o di un ideale che colleghi i suoi omicidi. Solitamente un serial killer sfoga i suoi impulsi omicidi su una tipologia ben specifica di persone, utilizzando lo stesso modus operandi. Questo sembra essere totalmente assente nei suoi crimini... - spiegò sospirando - Da questo punto di vista, se fosse davvero collegato ad Aogiri, potrebbe delinearsi maggiormente l'idea che si tratti di un sicario piuttosto che di un serial killer. - e tristemente le informazioni a sua disposizione si limitavano a questo e alla sua descrizione fisica, perché se ne avesse saputo di più chiaramente tutta quella fase di indagine sarebbe stata del tutto superflua.
    Certo, è possibile. - ammise di nuovo con semplicità all'idea che Zack lavorasse semplicemente da solo - Ma se non conosco bene il nostro uomo, non si può dire lo stesso di Blank. - l'uomo era decisamente più famoso e longevo come criminale, non ci voleva molto a farcisi un'idea - E' un calcolatore e con un esercito a disposizione. Difficilmente avrebbe accettato qualcuno di simile in un'operazione così delicata senza una motivazione.
    Era estremamente convinto di quell'affermazione: Blank in prima persona aveva visto che ciò che aveva fatto crollare l'impero della Madame era stata proprio la sua follia, la sua assenza di controllo. Ciò che era accaduto la notte del riscatto degli ostaggi era proprio questo, una mancanza di controllo, qualcosa che l'uomo non avrebbe mai permesso se non ci fosse stato un motivo dietro. Doveva esserci una ragione per cui quella notte, al posto di cento uomini in nero, si trovava il presunto sicario di Aogiri. Le forze di certo non gli mancavano.
    A questo punto della questione tutto è possibile, ma Seiko è da sempre l'alleata più fedele di Blank. - aggiunse - E'... un'idea, più che una persona. Un clone tra i tanti, ma più particolare. Per questo motivo suppongo che non avesse né una ragione per eliminarla ma neanche per temere la sua eliminazione. - cercò di rispondere a suo modo ai dubbi che il tedesco aveva riguardo alla presenza della donna alle trattative - Quanto all'altro, onestamente non ho la minima idea di chi sia. Eliminabile forse, ma credo che Zack avrebbe potuto averne facilmente ragione se avesse voluto.
    Le chiacchiere si erano decisamente prolungate e ormai erano arrivati al luogo designato. Ironicamente si trattava di un semplice parchetto con giochi per bambini, cavallucci in legno, uno scivolo, un paio di altalene... il tipo di luogo che di giorno era trafficato da bambini e genitori appena usciti da lavoro e la sera diventava un punto di attrazione per giovani dalle intenzioni più o meno variegate. Alcuni andavano lì semplicemente a bere o a fumare e altri a cercare di guadagnare qualche soldo.
    Le osservazioni di Rin avevano evidenziato un luogo piuttosto... cangiante. Non c'era modo di avere la certezza che gli spacciatori fossero di Aogiri, era frequentata da diversi tipi di spacciatori che vendevano diversi tipi di sostanze. Si trovava in uno dei quartieri principali della movida di Tokyo in fondo, perlomeno quello che non era sotto il controllo della Yakuza, quindi più o meno chiunque cercava di trarne guadagno. L'unico vero problema era che quando si trattava di criminali, chiunque essi fossero, Kardama... non era una persona molto paziente ed educata nell'approccio.
    Si tolse il guanto dalla mano destra e una lunga spada di sangue apparì nella sua mano come per magia. C'erano quattro persone nel parchetto, due ciondolavano sull'altalena mentre le altre due chiacchieravano appoggiate sullo scivolo ad un paio di metri alla loro destra.
    Lo scivolo. - disse con pacatezza, facendo un cenno col capo al tedesco, prima di gettarsi verso i due tizi seduti sull'altalena.
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    Aveva preso sempre con molta calma le scuse per la pacca sulla spalla, pareva che in qualche modo avesse inteso che il tedesco l’aveva tirata per il bene della missione, quella piccola frase d’indifferenza, per quanto rassicurante, non era la cosa più importante che usciva dalla bocca di Long Shadow, aveva infatti cominciato a rispondere alle precedenti interazioni del tedesco.
    Partendo dalle considerazioni su quel misterioso pennuto, filosofeggiando un po’, aveva evidenziato quello che secondo lui poteva essere un profondo timore del tedesco nei confronti del fringuello, come dargli torto?
    “Paura, hm? Non la definirei paura, dentro di me c’è qualcos’altro che non so ben descrivere… ” - diceva tendendo lo sguardo alla luna e assumendo un tono più indagatorio, in effetti non riusciva a categorizzare quell’emozione come paura, sentiva una forte voglia di migliorarsi e un profondo senso di aggressività nei confronti dell’essere alato, certo, sperava con tutto se stesso che quando l’avrebbe trovato una seconda volta sarebbe stato in grado di difendersi, ma non era una speranza dettata data dal terrore, piuttosto da un forte risentimento, non si capacitava di essere stato più debole di un individuo così pericoloso per il semplice fatto che molto probabilmente ora era ancora in circolazione a spacciare a chissà quali povere anime. Sospirando diceva quindi
    “… ma si, non posso biasimare nessuno che vedendomi dall’esterno la interpreti come paura” - prima di rivolgersi verso Kardama per ascoltare le sue sagge parole, la sua considerazione non faceva una piega, anzi, probabilmente aveva molto più senso di quanto credeva: il suo aforisma spiegava il modo in cui i sentimenti possono impattare una battaglia, una considerazione abbastanza semplice considerata come base di molte arti marziali, per il tedesco però acquistava un significato in più, alla fine in passato il suo maestro lo aveva aiutato proprio provando che le sue placche d’armatura erano in parte controllate anche dai suoi sentimenti. Questa frase non instaurava nessun concetto nuovo nella mente del tedesco, piuttosto risollevava un dubbio che nei giorni seguenti allo scontro lo aveva già attanagliato: poteva essere stata proprio la sua insicurezza a indebolire le armature? Ricordava la sensazione che aveva sentito anche prima che il soggetto cominciasse ad attaccare, quella di essere più debole. Come gli aveva appunto riportato alla mente Kardama, probabilmente pensare di non eguagliare le abilità del proprio avversario aveva fatto si che lo scudo si rompesse, non che la sua qualità fosse compromessa dalle emozioni, ma che in qualche modo fosse stato il tedesco stesso a rompere lo scudo per il merlo, il suo subconscio aveva in qualche modo deciso che la protezione era troppo debole per parare il coltello, distruggendola.
    Aveva da sempre provato a non far influire così tanto le emozioni in battaglia, ma ovviamente non poteva farci molto, alcune emozioni un essere umano non può fare a meno di provarle, voleva questo dire che probabilmente, anche con le armature migliori che avrebbe potuto creare, un briciolo di incertezza sarebbe stato abbastanza per perdere rovinosamente un combattimento? E poi l’incertezza… tsk… che circolo vizioso, o forse è meglio definirla una specie di cancro? Quando pian piano si accumula è capace di far sbagliare chiunque e quando sbagli non fa altro che moltiplicarsi, creando quindi errori a catena e continuando quindi ad aumentare a dismisura, come si può contrastare una cosa simile? E soprattutto, come avrebbe fatto il tedesco a renderla ininfluente durante le sue ronde da vigilante? E se non fosse riuscito a tenere questi timori a bada nemmeno con i criminali che avrebbe affrontato quella sera? Ecco, come volevasi dimostrare uno sbaglio commesso ormai da più di una o due settimane rischiava di intaccare anche quella serata, la cosa migliore da fare era provare a stare tranquilli e concentrarsi su altro.
    “… questa cicatrice è più grande di qualsiasi taglio possa segnare la tua carne” -
    “Non sai quanto mi piacerebbe darti ragione, amico” - pensava tra se e se accogliendo amaramente la considerazione, nonostante l’argomento fosse il medesimo non l’aveva colpito nel profondo come quella della volpe semplicemente perché proveniva da una bocca più amichevole, aveva fatto l’errore di accennare quella cicatrice sul braccio quella sera e questo gli si era rivoltato contro con due frasi che lo avevano fatto ripensare a quello che c’era sul resto del suo corpo, poco ma sicuro la prossima volta si sarebbe ricordato di non farlo.
    Si guardava un attimo il dorso della mano destra immaginandolo con le armature di quella famigerata sera, nel frattempo Long Shadow gli dava un bel po’ di informazioni interessanti su cui posare la sua attenzione, in tempi molto ridotti la sua attenzione era totalmente catturata dalle sue risposte rispetto ai precedenti dubbi. Quindi i due soggetti misteriosi erano proprio i due ostaggi di cui aveva già parlato, ogni tanto quando Kardama ometteva dettagli così importanti dava l’impressione di non essere molto abituato a parlare con altri esseri umani, non era la prima volta che dava qualcosa per scontato durante quell’uscita, inizialmente non ci aveva fatto molto caso, presumendo si trattasse di informazioni che generalmente i vigilanti del posto sapevano e di cui lui era ignaro solo per le sue origini straniere, ma ora aveva decisamente parlato come se il tedesco stesso fosse presente quella sera, anche se sicuramente aveva ben presente che il caso non era quello. Sicuramente le sue parole lo aiutavano a farsi un immagine molto più curata di quel criminale, Zack, artefice dei famosi omicidi dei poliziotti e del Sagrestano Homura, il tedesco ricordava di quell’avvenimento, non si era informato troppo sui fatti ma questa cronaca terribile aveva shockato Tokyo quando lui era praticamente appena arrivato in Giappone, non era esattamente la più rassicurante delle realizzazioni capire che stavano cercando proprio quel temibile essere, certo, dopo quella frase e quelle che la seguivano il fantomatico assassino si era guadagnato l’appellativo di “bestia” anche nella testa del biondo, non poteva fare altro che stare ad ascoltare con una faccia a dir poco stupita quello che c’era da dire sul soggetto. Alla fine, comunque, pareva che le considerazioni del tedesco non fossero così insensate, ai pensieri che aveva messo in tavola il vigilante dalla folta chioma nera rispondeva etichettandole come ipotesi possibili, aggiungendo, com’era giusto che fosse, i motivi che lo avevano spinto a considerare delle possibilità diverse, puntualizzava come conoscesse ormai da molto questo fantomatico Blank e che era molto più probabile pensare che fosse un suo piano piuttosto che il contrario, rivelava in oltre qualche informazione in più su Seiko.
    “… Un clone? Huh, capisco, quei cloni sono davvero bizzarri, pare possa plasmarli più o meno come vuole manipolando la materia che li compone, o almeno, questa è la sensazione che da” - metteva una mano sul mento riflessivamente proseguendo con
    “I due che ho affrontato io a un certo punto si sono uniti e ne hanno formato uno relativamente enorme, piuttosto indimenticabile come scena, quello è un combattimento che mi è andato bene!” - diceva tingendo il suo volto con un’espressione decisamente più compiaciuta, quasi non era da crederci che se quella sera non avesse aiutato lo strano rettile quel momento non l'avrebbe passato ad aiutare Kardama, cosa che aveva i suoi lati positivi come i suoi lati negativi, pian piano il biondo stava isolando quelli che rendevano quell’uscita una buona evenienza.
    Camminando e scambiando queste informazioni i luoghi che li circondavano cominciavano a farsi sempre più deserti, probabilmente si stavano avvicinando al luogo d’interesse: nonostante il freddo il tedesco doveva quindi togliersi le maniche e liberare i suoi avanbracci da qualsiasi ostacolo, quando tutto intorno a loro sembrava privo di ogni passante toglieva le maniche dalla felpa e srotolava finalmente il cappotto da quella cintura infilandoselo e riponendo poi i pezzi di vestiario in eccesso nelle tasche dei pantaloni, avrebbe poi messo il cappuccio generando, come tocco finale, la sua maschera di sangue. Non ci era voluto troppo ad arrivare al luogo d’interesse in effetti, era un parchetto abbastanza desolato in cui bighellonavano quattro presunti spacciatori… non che Kardama lo avesse accennato certo, nessun “Hey siamo arrivati” o “Ecco la piazza di spaccio”, c’era modo e modo di dare le cose per scontate, pareva che Long Shadow fosse un asso in questa pratica, il tedesco aveva capito che probabilmente avevano raggiunto il luogo designato quando il vigilante aveva finalmente rivelato il suo quirk. Notando che si era appena tolto uno dei guanti il tedesco guardava incuriosito per capire finalmente quale temibile segreto essi custodissero e, come per incanto, un fiotto di sangue usciva dal suo braccio e si solidificava sotto la sua presa diventando una spada… una spada, magari poter creare una cosa simile invece di dei semplici para braccia. E così questo era il suo quirk, il suo compagno aveva un quirk di sangue come il suo, potevano entrambi creare cose, solo nettamente diverse in qualità e utilizzo, il biondo era a dir poco piacevolmente stupito dalla sorpresa, provava a esordire con
    “Wooah, hey, questo anche io lo so-” - prima di venire interrotto da due semplici parole da parte di Kardama, “lo scivolo” diceva lui, se la spada glie ne aveva dato un vago presentimento ora aveva appena avuto la conferma che erano al luogo d’interesse.
    “Huh!? Roger!” - Un momentino di incredulità, poi sull’attenti, doveva mirare ai criminali sullo scivolo mentre Long Shadow si era già fiondato contro quelli sull’altalena, avrebbe sfruttato la cosa a suo vantaggio: probabilmente, considerato l’approccio a dir poco aggressivo e la spada di Kardama, gli occhi sarebbero stati tutti puntati su di lui, gli spacciatori sullo scivolo però erano tropo lontani per intervenire efficientemente in difesa dei loro amici prima che il tedesco li potesse raggiungere, Günter avrebbe quindi aspettato un istante in più per poi lanciarsi contro il più vicino tra i due criminali a fianco allo scivolo, quello che, parlando con il suo amico, gli stava dando le spalle, provando a sferrare un potente pugno diretto al fianco destro più o meno all’altezza del rene, sperava che un colpo del genere gli avrebbe donato un vantaggio in quello che si prospettava a tutti gli effetti come uno scontro due contro uno.
    A fianco di un alleato come il vigilante in nero si sentiva al sicuro, ironicamente venire preso così alla sprovvista dall’inizio di quel conflitto lo aveva aiutato a concentrarsi e decidere più razionalmente la strategia da adottare, aveva un buon presentimento, ma era il presentimento giusto?

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    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
    Effetto: Protezione da danni lievi

    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
    Danno: Lieve

    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
    Effetto: Cura da danni lievi



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    Nonostante la lunga spiegazione che aveva appena fornito al tedesco, Kardama continuava comunque a sembrare un uomo di poche parole. Appena giunto al parchetto che era la sua destinazione, senza pensarci un attimo né dispensare troppe parole al ragazzo che lo seguiva si gettò a capo chino nello scontro. Il tedesco non sembrò farsi troppe domande a riguardo, ma riflettendoci un attimo l'indole impetuosa dell'uomo poteva essere pericolosa: a conti fatti non avevano alcuna prova che quelli fossero effettivamente degli spacciatori, né dei membri di Aogiri, né dei criminali in generale e forse iniziare a menare fendenti con una spada di sangue senza informazioni non era l'idea migliore possibile. Non che le sue informazioni non fossero affidabili, anzi, ma nulla vietava anche a dei semplici civili di passare una serata in un parchetto a bere e fumare. Fortunatamente il comportamento dei quattro rese subito palese che, membri di Aogiri o meno, certamente avevano qualcosa da nascondere.
    Almeno per ora, nella foga dell'azione e soprattutto nel buio della notte, probabilmente l'europeo non sarebbe riuscito a concentrarsi sullo scontro del suo compagno, quindi si sarebbe dovuto concentrare sul compito che gli era stato assegnato. Ovviamente considerato che la stazza di Kardama e la spada che brandiva non erano molto facili da ignorare il suo assalto a sorpresa non avrebbe avuto un grande effetto dato che tutti i presenti vennero allarmati dalla sua stessa presenza. Uno dei due ragazzi che si trovavano nei pressi dello scivolo allarmò l'altro, quello su cui Günter aveva posato gli occhi, che se la diede a gambe via dal parchetto. Ci provò, almeno, nella speranza che l'anonimo aggressore apparso dal nulla non lo fermasse.
    L'altro, quello rimasto, era decisamente il contrario di una persona dall'aspetto anonimo. Vestito interamente di nero, la sua pelle era molto pallida e i suoi lineamenti erano ben definiti ed affilati. Dai lobi delle sue orecchie, leggermente appuntite quasi come fosse l'elfo protagonista di qualche film fantasy, pendevano degli orecchini a forma di croce. L'unico occhio visibile sul suo volto era di colore indaco mentre l'altro era coperto da un bendaggio che sembrava incrostato di sangue. I capelli, abbastanza lunghi ma impigliati qui o là dalle bende, erano di colore bianco. Cosa più importante, per quanto ovvia, non sembrava per nulla felice di vedere i due ospiti.
    E voi chi cazzo siete? - domandò al plurale ma rivolgendosi ovviamente solamente al tedesco che poteva sentirlo mentre l'uomo dai lunghi capelli scuri teneva impegnati i suoi due compagni. Chissà, forse ci sarebbe ancora stato modo di risolverla con le parole sebbene il ragazzo sembrasse in procinto di prepararsi a combattere. E forse, in fondo, quella era la vera questione: quale era il vero desiderio del tedesco? Si poteva dialogare con i criminali oppure tutti andavano puniti indipendentemente da ciò che avevano fatto e dai motivi che li muovevano? Kardama ovviamente sembrava già avere trovato la sua risposta, considerato anche che lasciare andare Zack quella serata delle trattative con Deep Void non sembrava aver portato a brillanti risultati, anzi. Günter però era alle sue prime esperienze e probabilmente quell'incontro, come tanti altri, avrebbe plasmato le sue idee e il suo modo di fare per tutto il suo futuro. Esistevano numerosissimi tipi di vigilantes a Tokyo e ognuno aveva i propri modi di agire e le proprie ideologie. C'era chi pensava che i criminali fossero un cancro da eradicare e aveva deciso di prendere la questione tra le proprie mani, sentendo di non poter fare affidamento sulla polizia e gli eroi. C'erano invece cittadini che temevano il crimine ma volevano comunque credere al sistema della giustizia, sentendo solamente di dover fare la propria parte. C'erano anche persone per cui la questione era del tutto personale, che avevano preso quella via per regolare dei conti o per cercare vendetta. Come gli aveva detto Kardama qualche tempo prima, la comunità di vigilanti di Tokyo era decisamente variegata e molto probabilmente gli uni e gli altri si sarebbero persino potuti vicendevolmente considerare criminali. Era difficile riuscire a discernere tra amici e nemici, tra alleati e rivali.
    Il ragazzo di fronte a lui mosse la mano destra verso le bende che ricoprivano il suo occhio destro, strappandole via. Pur nel buio della notte il tedesco avrebbe potuto notare che al posto delle palpebre e dell'organo dedicato alla vista su quella parte del suo volto non campeggiava altro che un profondo buco di colore nero il cui fondo sembrava impercettibile. Il vuoto brillò per un breve secondo di colore viola e attorno a lui iniziarono a crearsi vari occhi dall'iride violacea, galleggianti in aria come fossero bolle di sapone. Non era particolarmente rivelatorio ma quella era probabilmente l'entità del suo quirk.
    LVL 2FRZ: 15QUI: 35AGI: 25NRG: 100


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    Spero che il post sia chiaro, sei libero di ingaggiare in combattimento se lo ritieni necessario!
     
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    Purtroppo il criminale a cui stava puntando il tedesco, venendo avvertito da un suo compagno, aveva notato il pericolo ed era quindi scappato dal parchetto: Günter non era estraneo a situazioni in cui vedendolo, per un motivo o per l’altro, i criminali scappavano, quando questo accadeva tendenzialmente non li seguiva, per quanto fosse dotato di un endurance rispettabile era tutt’altro che un velocista, con una stazza come la sua diventa piuttosto normale risultare più lenti di chi, come sembrava essere il caso per quel criminale, mostrava un fisico più agile e magrolino.
    Vedendolo fuggire aveva quindi due opzioni, o fermarsi e valutare per qualche secondo in più la situazione o perpetrare il suo assalto mirando al secondo criminale, tra le due nella sua testa aveva scelto proprio la prima. Non poteva sapere se quell’uomo era armato o meno, corrergli in contro senza le sue armature si sarebbe rivelato fatale qualora stesse tenendo un coltello nascosto da qualche parte, gli bastava tirarlo fuori e il tedesco ci si sarebbe praticamente fiondato sopra, non esattamente ciò che si definirebbe un inizio ideale per uno scontro. Fermandosi quindi a un paio di metri abbondanti dall’uomo provava a inquadrarlo velocemente, ponendosi solo in quel momento la domanda che probabilmente avrebbe dovuto precedere il suo assalto: si trattava effettivamente di un criminale? A giudicare dalle apparenze sembravano tutti dei tizi qualunque, magari quel poveretto non era scappato perché era un malvivente ma piuttosto un semplice innocente terrorizzato. Normalmente il biondo queste domande se le faceva prima di cominciare uno scontro, in questo particolare caso però aveva agito senza pensarci troppo per la fiducia che aveva riposto in Kardama, se li stava attaccando dovevano essere i soggetti che cercavano no? Aveva degli informatori dopotutto, certo, si trattava pur sempre di una ragazzina a occhio davvero molto più giovane dello stesso Günter, ma il vigilante in nero probabilmente era abbastanza fiducioso delle sue capacità da ritenere opportuno che fosse lei a tenere d’occhio quel luogo. Aveva forse fatto male a gettarsi a capofitto nel duello seguendo Long Shadow? Probabilmente no, quest’ultimo aveva adottato un approccio così aggressivo da non poter essere ingiustificato, l’indole calma e ragionata che aveva mostrato fino a quel momento non faceva altro che rendere un caso simile ancora più improbabile, il tedesco non si sarebbe quindi tirato indietro.
    Piuttosto di rispondere immediatamente in modo aggressivo il criminale chiedeva chi fossero i due misteriosi individui che li avevano appena attaccati, domanda più che legittima, era strano però che l’avesse effettivamente chiesto, stava cercando un dialogo piuttosto di difendersi? Difficile da credere e, anche se fosse, era qualcosa di piuttosto lontano dai metodi del tedesco: per quanto nella vita di tutti i giorni puntasse sempre a risolvere i suoi problemi nel modo più tranquillo e pacifico possibile, nel modo in cui svolgeva i suoi compiti da vigilante il dialogo non era esattamente una priorità, come elemento era presente, ma veniva dopo un eventuale pestaggio o qualche altra azione intimidatoria ma pur sempre fisica. Agiva in questo modo dal primo reato che aveva fermato, prima malmenava i suoi bersagli finché non scappavano o smettevano di resistere e poi, al limite, parlava con loro per avvisarli di non farsi rivedere e per capire se avevano o meno imparato la lezione, non importava di che tipo di crimine si trattasse o di che movente potesse esserci in ballo, linea di pensiero apparentemente molto simile a quella del vigilante in nero. Questo può far sembrare Günter una persona oltremodo cinica e spietata in quest'ambito, ma è veramente considerabile tale? Forse per decretarlo sarebbe meglio delineare cosa, nella sua mentalità, veniva considerato un vero e proprio crimine: è scontato dire che se avesse incontrato qualcuno di economicamente piuttosto sfortunato durante lo svolgimento di qualche tipo di mansione normalmente legale in nero non si sarebbe certo preso la briga di menarlo, insomma, non si parla mica di qualcuno intento a fare del male a qualcuno, solo di un poveretto intento a fare del suo meglio per sopravvivere. Se la stessa persona nel tentativo di guadagnare qualcosa in più invece fosse diventata uno spacciatore non avrebbe esitato a fargli saltare qualche dente, questo perché in questo caso sta limitando la libertà altrui o nuocendo ai loro diritti. Uno spacciatore vende droghe, dipendenze, insomma, morte, come si può scaricare tutta la colpa sul tossico semplicemente perché è lui ad averla comprata? Almeno metà delle responsabilità a rigor di logica vanno al fornitore, qualcuno che ha preso la decisione conscia di spacciare quelle sostanze a degli sconosciuti con la piena consapevolezza che li avrebbe lentamente uccisi, senza distinzione tra uomini, donne o ragazzini, fa quasi paura pensare al numero di ragazzi sotto ai sedici anni che hanno già provato l’ebrezza di farsi, anche con sostanze pesanti.
    Quella gente, a detta di Kardama, corrispondeva proprio a quest’ultima categoria, ciò si traduceva in un rifiuto categorico di qualsiasi forma di contrattazione prima di aver sferrato almeno il primo gancio contro l’individuo difronte a lui, avrebbe quindi risposto semplicemente
    “Nemici.” - Si reputava anche troppo cortese ad aver dato una risposta simile, aveva praticamente esplicitato le sue intenzioni di attaccarlo, certo, erano ormai piuttosto scontate vista la precedente carica, ma visto che il tizio bendato cercava di parlare probabilmente sarebbe riuscito a mettere più pressione psicologica attaccando senza parlare o fingendo un’apertura a eventuali trattative. Ora il malvivente toglieva le bende dalla sua fronte, mostrando il suo occhio apparentemente assente, una visione inquietante, sicuramente, subito seguita da un altro avvenimento che suscitava una certa preoccupazione. Grazie a ciò che presumibilmente era il suo quirk, delle sfere fluttuanti si materializzavano attorno a lui minacciosamente senza dare un indicazione precisa su quale potesse essere il loro utilizzo o il loro effetto, sembravano proprio occhi, avevano le iridi di uno strano colore violaceo, il biondo doveva riflettere in fretta e provare ad agire più velocemente di quest’ultime.
    Prima di tutto avrebbe attivato le sue armature tenendosi pronto a bloccare, pregando che potessero effettivamente parare qualcosa, dio se c’era un momento in cui dovevano farlo era proprio davanti Kardama, lo pregava con tutto se stesso ripensando alle parole che Long Shadow aveva detto poco tempo prima, rispetto all’insicurezza e alla convinzione, soprattutto come queste potevano giocare un ruolo importante nel suo successo, forse pensare a queste frasi era in se un pensiero insicuro, forse pregare che parassero qualcosa era una mentalità peggiore di essere convinti che potessero farlo. Avrebbe quindi provato ad agire con tutta la confidenza che poteva, immaginandosi già di annientare il suo avversario, la mossa di scelta per cominciare pian piano a farlo sarebbe stata molto semplice: avrebbe compiuto un leggero balzo in avanti dandosi la spinta con la sua gamba destra, atterrare con la sinistra a una distanza ragionevole dal suo avversario e utilizzare quindi nuovamente la destra per provare a colpirlo con un calcio diretto lateralmente al ginocchio sinistro, lo avrebbe sferrato con un moto semicircolare, più prevedibile rispetto a un colpo dritto ma sicuramente più difficile da schivare, ricevendo un colpo di fronte è possibile schivarlo anche gettandosi ali lati, al contrario una simil-spazzata del genere si può evitare solo indietreggiando o saltando. Mirava alle gambe puntando a farlo cadere, si sa, è sempre un vantaggio che il proprio avversario sia steso a terra, aveva funzionato con il piccione, probabilmente avrebbe funzionato anche adesso.
    Il duello era ufficialmente iniziato.

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    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
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    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
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    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
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    Tch. - alla risposta dell'europeo alla sua domanda, per quanto visibile, il volto del ragazzo bendato si tinse di colori tra il divertito e lo stizzito. Non era mai stato un grande fan delle risposte a tono, ma quelle parole significavano una semplice cosa: non erano poliziotti, e alla fine era tutto ciò che voleva sapere. Che fossero nemici si evinceva, ma entrare in uno scontro con le forze dell'ordine era tutt'altra cosa. Non che il loro comportamento avesse molto a cui spartire con la polizia in ogni caso, ma sempre meglio esserne sicuri. Messa mano alla benda che copriva il suo occhio la rimosse e vari bulbi oculari iniziarono a formarsi attorno a lui. Era evidente dal fatto che avesse cercato di ridurre le distanze per colpire il suo amico che era fuggito che il ragazzo dai capelli cinerei fosse un combattente fisico. Non poteva certo immaginarsi la sua unicità senza alcun indizio ma molto probabilmente doveva trattarsi di qualche potere in grado di creare armi o migliorare le prestazioni fisiche. Lui era invece tutto l'opposto, un emitter abituato al combattimento a distanza: quello scontro si sarebbe risolto quando uno dei due sarebbe riuscito a mantenersi alla distanza prediletta dall'altro sfidante.
    Le sue deduzioni parvero avere una conferma quando qualcosa si generò attorno alle braccia del tedesco. Era troppo buio per riuscire a discernere ma alla fine doveva davvero trattarsi di qualcosa per il combattimento fisico. Senza pensarci troppo il ragazzo cercò di ridurre le distanze, non badando ai vari occhi che iniziavano a crearsi attorno al presunto spacciatore. Questi decise almeno per il motivo di lasciarsi avvicinare, cercando di studiare le mosse dello straniero. Finché voleva avvicinarsi alle sue armi di sua spontanea volontà non era certo sua intenzione fermarlo, ora doveva solo assicurarsi che non picchiasse troppo forte.
    Nonostante qualsiasi-cosa fosse apparsa sulle sue mani, l'aggressore decise di attaccarlo con un calcio. Decisamente bizzarro, ma avrebbe riflettuto su quella scelta più avanti, forse. Il colpo era diretto a sua volta alla sua gamba, forse con l'intenzione di destabilizzarlo o farlo cadere. Non era molto portato al combattimento fisico ma, di contro, il suo avversario non sembrava troppo veloce. Abbassando il baricentro e di conseguenza il busto portò la mancina e l'avambraccio a protezione della zona a cui l'altro stava mirando, attutendo l'impatto del colpo che lo stava approcciando.
    Doveva ammetterlo, non era il colpo più forte che aveva mai incassato in vita sua ma purtroppo neanche il più debole. Pur salvandolo dal cadere a terra il formicolio alla parte colpita si diffuse per tutto il braccio. Ora però stava a lui contrattaccare, e a differenza del suo aggressore i suoi attacchi erano molto più invasivi e difficili da parare o da schivare. Indietreggiando in fretta, il ragazzo puntò la sua mano destra verso il tedesco. Günter avrebbe visto quegli occhi che gli galleggiavano attorno brillare, cinque luci violacee soffuse che diventavano velocemente più intense. Di lì a poco gli occhi sarebbero esplosi in una luce viola estremamente ustionante mentre altrettanti globi oculari si formavano nuovamente attorno alla figura del presunto spacciatore a due o tre metri di distanza. In un tipo di scontro simile si sentiva certamente in vantaggio, doveva solo continuare a bombardarlo fino allo sfinimento.
    LVL 2FRZ: 15QUI: 35AGI: 25NRG: 100


    CITAZIONE
    Danni lievi al braccio sinistro.

    Eye for an Eye - Dopo aver creato uno o più occhi di energia questi vengono fatti esplodere vicino al nemico, danneggiandolo grazie all'energia scaturita dalla deflagrazione.
    Costo: 15 PE
    Area: 2m.
    Danno: Lieve.

    CITAZIONE
    Quando hai voglia ti chiedo di ricordarmi in MP la tecnica che eri interessato a vedere. :neko: :**:
     
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    Il colpo era andato a segno, solo non esattamente nel modo in cui sperava: il criminale aveva parato il calcio con il suo avanbraccio, sicuramente gli aveva fatto male ma ovviamente sarebbe stato meglio colpirlo nel luogo che aveva in mente, non venendo sbilanciato era infatti riuscito a indietreggiare senza troppi problemi perpetrando l’uso del suo quirk, un maledettissimo emitter a distanza, decisamente quello che non ci voleva. La cosa migliore da fare era provare a proteggersi al meglio da un attacco del malvivente per provare a comprendere di cosa fosse capace e agire di conseguenza, ma aveva cominciato un po’ a preoccuparsi vedendo quegli strani occhi formarsi attorno a lui, non capiva esattamente di che si trattasse, si aspettava che a un certo punto uno di quelli gli sarebbe scattato contro con l’obiettivo di schiantarglisi violentemente addosso, ma così non era stato, era successo qualcosa di decisamente più inaspettato e sconveniente.
    Stavano cominciando a brillare, probabilmente sarebbero esplosi o forse avrebbero sparato, non aveva modo di saperlo ma in ogni caso non c’era modo di parare cinque deflagrazioni o cinque proiettili in quella situazione, a tal punto tutto quello che poteva fare era provare a minimizzare i danni: si sarebbe inginocchiato sulla gamba destra appallottolandosi verso il terreno per far si che, indipendentemente da cosa avrebbero fatto quei bulbi, la faccia e più organi vitali fossero protetti, avrebbe in oltre piegato le braccia giungendole sopra la sua testa in modo da parare più danno possibile, una specie di posizione a riccio insomma, peccato ci fosse qualcosa che il tedesco ancora non sapeva. Putroppo, in casi come questi, provare a fermare solo criminali quirkless in Germania era un gran svantaggio poiché, anche con le eventuali eccezioni in cui aveva fronteggiato anche chi un quirk lo aveva, non lo aveva messo al corrente di uno dei punti deboli del suo quirk, ossia il troppo calore. Le temperature ustionanti, infatti, erano capaci di rendere le sue armature davvero difficili da gestire, non rompendole o danneggiandole più di altri elementi, il modo più efficiente per liberarsi delle placche del tedesco rimaneva comunque l’acqua, il fuoco però alterava profondamente la composizione di quest’ulòtime sostanzialmente essiccandole più del normale. Questo avveniva perché il fuoco e il calore deprivavano i coaguli di determinate sostanze, nutrienti o meno, facendole evaporare o distruggendole, ciò non rendeva le armature più fragili in alcun modo, ma le rendeva molto più difficili da riassorbire. Sostanzialmente il tedesco doveva espellere minime quantità di sangue aspettando qualche secondo per rendere nuovamente umida la parte di armatura più addiacente al braccio, riassorbirla e ripetere il processo strato dopo strato, insomma, qualcosa di abbastanza inapplicabile in un vero combattimento, era comunque possibile assorbire i costrutti senza questo lungo processo e in realtà non ci sarebbero state nemmeno troppe conseguenze: era comunque possibile scomporre l’armatura in schegge abbastanza piccole da entrare nei pori della pelle resi molto elastici dal quirk del biondo, queste sarebbero state naturalmente diluite dal quirk una volta raggiunto uno strato di profondità sufficiente a ritornare abbastanza umide, il problema di utilizzare questo metodo era proprio che si trattava di schegge, provocava quindi molto dolore, la sensazione probabilmente potrebbe essere paragonata a quella che si ha spargendo dei vetri rotti su un tavolo e sbattendoci sopra la parte del corpo interessata.
    Indipendentemente da che tipo di colpo sarebbe scaturito da quegli occhi violacei, sempre se qualunque tipo di danno ricevuto gli avesse permesso di muoversi, avrebbe provato ad assicurarsi che lo spazio tra i due si abbassasse, scagliandosi contro lo spacciatore a braccio teso, il suo intento era quello di avvolgere il suo arto sul busto o sul collo dell’avversario e dargli un forte strattone per farlo finire a terra davanti a se. Alla fine inginocchiarsi in quel modo sicuramente gli proteggeva le gambe, sperava almeno che rimanessero abbastanza intatte da scattare verso la salvezza qualora fosse servito, o magari che, al contrario, le sue braccia potessero rimanere in condizioni tali da parare qualche colpo in più prima di un soccorso da parte di Kardama, ovviamente sperava di non fallire così presto proprio quella sera, anzi, non aveva ancora idea dell’entità del danno che potessero provocare quelle sfere, poteva solo prepararsi al meglio e attaccare nel modo migliore che poteva, che la sua moderata esperienza da vigilante fosse abbastanza per battere quel criminale? Non aveva la minima idea di chi fosse, sicuramente visto come stavano volgendo gli eventi, aveva potuto confermare che si trattava di un criminale e che molto probabilmente era restio a trattare tanto quanto lui.

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    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
    Effetto: Protezione da danni lievi

    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
    Danno: Lieve

    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
    Effetto: Cura da danni lievi



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    Probabilmente se lo sarebbe dovuto aspettare: per qualcuno che combatte corpo a corpo è fisiologico ridurre le distanze, anche a costo di subire qualche danno, sperando di poterli poi restituire con gli interessi una volta avvicinato il nemico. Dopo aver incassato le sue esplosioni il ragazzo dai capelli bianco sporco si mosse più o meno velocemente verso di lui cercando di divorare lo spazio che aveva cercato di prendersi, indietreggiando e minacciandolo con la sua unicità. Non era nulla di strano, semplicemente il naturale svolgimento di uno scontro tra due persone dalle inclinazioni profondamente diverse. Come detto in precedenza, proprio come in una minuziosa partita a scacchi dal condimento leggermente più eccitante, a vincere sarebbe stato chi fosse riuscito a far prevalere la propria strategia sull'altro. Mantenendo la distanza e continuando a coprirlo di esplosioni, ad un certo punto quelle placche presenti sulle sue braccia si sarebbero infrante e gli avrebbero permesso di infliggere più danni possibili all'avversario. Dal punto di vista dell'altro, invece, qualora fosse riuscito ad avvicinarsi avrebbe avuto la soluzione in pugno, impedendogli di utilizzare la sua unicità per evitare di colpirsi con le proprie esplosioni ed avvicinandosi pericolosamente ad uno scacco matto. Era tutto un semplice gioco di equilibri, ma se doveva fare la propria scommessa avrebbe giurato di essere in vantaggio: chi doveva tenere l'altro lontano era solitamente chi era in possesso del giusto deterrente per impedirgli di avvicinarsi salvo rischiando pericolosamente la propria vita.
    Il problema, però, era che la sua unicità non era particolarmente veloce. Non era in grado di sparare sfere di fuoco o fulmini, la sua unicità era decisamente più complicata. I globi andavano creati in un punto per poi esplodere, non era così facile come lanciare qualcosa. E anche quell'esigua quantità di tempo che passava tra il pensare ad un attacco e la sua effettiva detonazione poteva essere mortale. Aveva imparato a farci i conti nel tempo, ma mai nessuno lo aveva caricato a testa bassa come stava facendo l'europeo in quel momento.
    Ugh. - il braccio del nemico cercò di avvolgersi sinuoso al suo busto mentre lui, portando una mano alla piega del gomito e l'altra al suo polso cercava di impedire la sua mossa, non riuscendo però ad evitare un po' di sbilanciamento. Ed ecco realizzatosi ciò che più temeva: che la distanza venisse colmata. Non era stato abbastanza veloce da creare dei nuovi globi ma dubitava a quel punto che sarebbero serviti, molto probabilmente quel tizio si sarebbe buttato a capo chino in ogni caso. A quel punto, l'istinto di autoconservazione gli stava dicendo che per rimanere in vita doveva per forza accettare l'idea di farsi male, come una preda che deve per forza buttarsi giù da un burrone conscia che qualche osso rotto da comunque più probabilità di sopravvivenza del finire tra le fauci del predatore. Mentre cercava di divincolarsi dalla presa dell'avversario una nuova serie di globi violacei iniziò a prendere forma attorno a loro. Anche a costo di farsi male, avrebbe distratto il nemico e poi avrebbe cercato di scappare.
    L'unico fatto che non aveva considerato era che il tedesco non era lì da solo. Mentre i loro vestiti iniziavano ad essere illuminati da una flebile luce violacea, un forte colpo piegò la sua schiena, facendolo accasciare sul corpo dello stesso avversario da cui cercava di liberarsi. Una freccia di sangue scagliata da Kardama lo aveva colpito proprio in mezzo alle scapole. Sempre coi riflessi di quella tenue luce rosastra Günter avrebbe potuto vedere tutta una serie di spuntoni di sangue prendere forma dalla ferita che si era appena creata sulla schiena dello spacciatore, come una sorta di pianta parassita che cresce con vorace fretta assorbendo il sangue del suo ospite. Il ragazzo strinse con forza la maglia del tedesco, rilasciando un mugugno di dolore.
    Ah, cazzo. - borbottò stringendo i denti, cercando di resistere a quel dolore inaspettato - Merda. - aggiunse mentre il peso sulle sue ginocchia aumentava, e il tedesco lo avrebbe sentito tutto dato che era praticamente appeso al suo vestiario. Il colpo che lo aveva sorpreso doveva essere decisamente doloroso. Che fare quindi? Aiutarlo o lasciarlo al suo destino? Un colpo alle spalle era una conclusione degna per un duello onorevole?
    LVL 2FRZ: 15QUI: 35AGI: 25NRG: 85


    CITAZIONE
    Danni lievi al braccio sinistro, danno grave alla schiena.
    Günter: danni lievi alla schiena dovuti alle esplosioni.

    CITAZIONE
    Bene, ecco a te Crown of Thorns, applicata da una freccia. Decidi come proseguire!
     
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    - Günter Wolff -
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    “Agh!” - Un breve lamento dato, più che dal dolore, dallo scoppio improvviso di quelle strane sfere viola orbitanti, non che non avesse subito danni, anzi, gli era arrivato un bel colpo alla schiena, non era sicuro dell’entità della ferita che gli aveva provocato, poteva constatare con certezza che si trattava di qualcosa di superficiale ma comunque piuttosto diffuso, si sa, anche con la peggiore delle bruciature solitamente il dolore arriva dopo, c’era solo da pregare che non fosse troppo forte. La cosa più importante in quel momento era che le sue armature avevano parato con successo quel colpo, senza frantumarsi, senza cedere, il biondo aveva ricevuto danni solo in una parte che non era in nessun modo protetta da esse, da questo punto di vista la sua difesa era stata un enorme successo! Aveva protetto quello che doveva nel modo in cui voleva, avvenimento che gli dava non poca sicurezza. Poco ne sapeva di che rogna sarebbe stata riassorbire quelle placche più avanti nel combattimento, ovviamente, trattandosi di un esplosione, l’esposizione al calore non era stata così prolungata da essiccare del tutto quelle armature, ma una buona porzione di esse era comunque compromessa, a seconda dello svolgersi dello scontro prima o dopo se ne sarebbe accorto con le cattive. Per ora ritirare quelle armature non era assolutamente nei piani: funzionavano! Ora sapeva che, quando le sfere cominciavano ad apparire, doveva solo trovarsi in una posizione in cui poteva averle tutte davanti a se in una volta sola per bloccare efficientemente, al contrario la priorità era riuscire a raggiungere l’avversario con lo scatto che si era prefissato di compiere.
    Correva solcando la polvere dapprima con le braccia giunte davanti al volto e in seguito aprendo la presa e provando a buttare a terra il nemico secondo i suoi piani, scontato che quest’ultimo, molto probabilmente, si sarebbe aspettato un assalto del genere da parte del biondo, di conseguenza non si aspettava di riuscire ad attuarlo con successo, ma come attacco poteva avere anche semplicemente lo scopo di mantenere una certa pressione sull’avversario. Per quanto riuscisse comunque a stare in piedi il criminale aveva visibilmente incassato un bello strattone, aveva bloccato il braccio del tedesco provando a respingerlo, nei suoi tentativi di attuare la presa il tedesco aveva notato che altri bulbi viola si stavano formando attorno a loro: il suo piano era chiaro, molto probabilmente stava provando a far allontanare il tedesco intimorendolo con il suo quirk esplosivo, in un caso come questo era davvero sollevato dal fatto che, tra tutto quello che avrebbero potuto fare quelle sfere, si trattasse di esplosioni e non di proiettili, nel secondo caso probabilmente sarebbe stato molto più facile colpirlo senza procurarsi dei danni collaterali, in quel momento invece lo spacciatore doveva fare decisamente attenzione a come utilizzava il suo potere, anzi, forse si trovava già in un angolazione dov’era impossibile non farsi male.
    Il biondo considerava le varie strategie, qual era il piano migliore? Prendere di forza il criminale e spostarlo di forza dal raggio delle esplosioni per non venire colpito e, al contempo, buttarlo a terra? O più semplicemente cedere alla sua esca e proteggersi per attaccare in un modo diverso durante l’azione successiva? Beh, la risposta l’aveva data Kardama. L’individuo, sussultando improvvisamente, sembrava accasciarsi contro Günter in preda a un enorme dolore, inizialmente il tedesco non capiva cosa stesse succedendo, ma appena il malvivente aveva cominciato a perdere altezza non c’era voluto molto per realizzare il tutto: una freccia, una strana freccia era conficcata tra le scapole del criminale, pienamente giustificabile allora piegarsi in due dal dolore, ma dopo una rapida ispezione quella ferita si rivelava molto peggiore di quel che sembrava. La freccia generava spine, assorbiva il sangue e si espandeva nella ferita bucandogli violentemente la pelle, una visione davvero orribile, un attacco quasi definibile crudele, guardandolo il tedesco aveva quasi fatto un tonfo al cuore, non tanto perché il tipo di ferita gli faceva senso, ma vedendola, soprattutto sulla schiena di quell’individuo, non poteva che ricordargli le stesse cose che gli aveva accidentalmente ricordato Keith poco prima con il suo commento sulle cicatrici.
    “Ma che hanno tutti sta sera!?” - Pensava tra se e se provando a contrastare i ricordi tremendi che quei pochi istanti di input visivi gli avevano portato, era rimasto quasi completamente senza fiato, immobile, fissava quella freccia in una sorta di stasi, il criminale che capitombolando si aggrappava alla sua maglietta trascinandolo verso il basso era riuscito a riportarlo al presente, non ci aveva messo molto a realizzare quanto tempo aveva perso in quel momentaneo smarrimento. A dire la verità, non sapendo come funzionava il suo quirk, non poteva sapere se dopo una scoccata simile avrebbe comunque detonato i globi, probabilmente anche la sua unicità, come quella di Günter, era pesantemente influenzata dallo stato psicofisico dell’utilizzatore, in ogni caso non poteva rischiare, avrebbe fatto qualcosa per spingerlo via per poi provare a spostarsi velocemente, una piccola intuizione ce l’aveva avuta: per spingerlo via avrebbe provato a tiragli un pugno diretto su quello strano occhio similmente vuoto, in questo modo, mal che fosse andata, l’avrebbe almeno fatto staccare dalla sua maglietta, ma se effettivamente quell’occhio fosse stato in qualche modo collegato al suo quirk probabilmente avrebbe potuto prevenire le detonazioni, in ogni caso non sarebbe stato fermo ad attendere la conferma della sua tesi, sarebbe balzato indietro provando a rotolare e finire con gli avanbracci nella sua solita posizione difensiva, coprendo faccia e busto, questo avrebbe limitato al massimo i danni.
    Finito il trambusto, la prima cosa che avrebbe controllato sarebbe stata lo stato di salute del criminale, voleva quantomeno vedere se fosse ancora in vita, quel poveretto, quella freccia, non riusciva a togliersela dalla testa, come quelle placche che uscivano dalla sua pelle portando con loro ciò che si frapponeva tra loro e le sue vene, sensazioni terribili che non riusciva a scordare. Si sarebbe poi dato un occhiata in torno provando a colmare un ultimo leggero dubbio che gli era venuto riflettendo qualche secondo sugli atteggiamenti di Long Shadow e sui risultati che stavano portando:
    “Ma non dovevamo interrogarla questa gente!?” -

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    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
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    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
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    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
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    Kardama Tsukiyo
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    Chiunque avesse letto qualche resoconto giornalistico sulle gesta di Long Shadow, ovviamente scritti a partire dalle informazioni fornite dalla polizia, si sarebbe fatto un'idea molto chiara di lui: chiunque fosse, si trattava di un individuo a cui piaceva andare al sodo e risolvere le cose in fretta. Nonostante le ferite che rimanevano sulle sue vittime, era evidente anche dalle dichiarazioni di quei pochissimi testimoni oculari che avevano visto la sua imponente stazza stagliarsi nel buio che non vi era alcuna vena di sadismo nelle sue azioni ma che quell'essere andava dritto al punto nell'eliminare i criminali, combattendo il minimo necessario e cercando di annientarli il più in fretta possibile. I suoi erano veri e propri blitz.
    Mentre Kardama si avvicinava a loro due camminando il ragazzo che era stato colpito dalla freccia, dolorante, aveva chiaramente bloccato la sua offensiva. Era ancora vivo ma era chiaro che se avesse deciso di proseguire col suo attacco, danneggiando anche sé stesso, difficilmente sarebbe riuscito a sopravvivere a quella situazione. Gli occhi che li circondavano si spensero come vere e proprie lampadine quando il presunto spacciatore decise di risparmiare le sue forse ultime energie.
    All'esaurirsi di quei globi luminosi, Kardama si trovava ormai a non più di un paio di metri dal ragazzo ferito e dal nuovo membro dell'organizzazione, aveva deciso di avvicinarsi per assicurarsi del suo stato. Forse per premura, forse per gentilezza, forse semplicemente per cercare di capire se era riuscito a superare quello scontro indenne, probabilmente le vere motivazioni dietro quel gesto non erano in fondo poi così importanti per l'uomo stesso.
    Non servono mica interi per rispondere alle domande. - per quanto sembrasse serio nel dare la risposta al quesito del tedesco, in realtà si trattava di un tentativo probabilmente fallito di risultare comico. La domanda del ragazzo gli sollevò qualche dubbio sul suo modus operandi: Rin non si era mai lamentata di quei mezzi e anzi, era la prima a sfruttarli. Forse però non era corretto basarsi sull'idea di normalità di una ragazzina che era stata cresciuta nelle fogne da dei criminali che la avevano allevata, giorno per giorno, allo scopo di farla diventare una macchina assassina. A conti fatti, per la prima volta quella domanda onestà gli sollevò un lecito dubbio sulle sue manovre d'azione, ammesso comunque che continuava a credere i criminali necessitassero di una punizione esemplare. Era anche vero però che non tutti i criminali erano uguali e non tutti avevano le stesse colpe. Che la punizione che aveva inflitto non fosse commisurata alle colpe di chi l'aveva ricevuta?
    Devi vedere ancora molto di Tokyo. - aggiunse con calma dopo qualche secondo di riflessione, allungando poi la mano destra verso di lui e sporgendogli una boccetta piena di liquido rosso mentre l'arco composto da sangue che era stretto nella sua mano destra si discioglieva sotto gli occhi dell'europeo, che forse avrebbe potuto capire qualcosa di più sull'unicità dell'uomo - E' una medicina, versagliela sulla schiena e fallo parlare. Io mi occupo della mia preda. - aggiunse pacatamente mentre il macabro monumento di spine di sangue costruito sulla schiena del povero presunto spacciatore si discioglieva proprio come l'arco che lo aveva scagliato. Avrebbe riflettuto sulle proprie azioni più tardi: anche se poteva sembrare che dare quella boccetta di sangue curativo al giovane fosse frutto della pietà che la sua domanda gli aveva instillato, in realtà era un gesto piuttosto frequente da parte dell'Ombra, un regalo che in molti avevano ricevuti. I più maliziosi avrebbero potuto persino pensare fosse uno sponsor ufficiale della clinica di Teruko.
    Ammesso che Günter avesse lasciato Kardama allontanarsi nuovamente sarebbe rimasto con il ragazzo ferito e la miracolosa cura da somministrargli in mano, per poi eventualmente rivolgergli le sue domande, che riguardassero la missione e Zack o magari più strettamente legate ad una vendetta personale e l'identità di quel misterioso piccione che lo aveva ferito sia nel corpo che nell'orgoglio. Decidere che direzione prendere però spettava solamente a lui.
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    Il pugno del tedesco era stato bloccato dal criminale inginocchiato davanti di lui, quell’individuo doveva essere un osso duro, dopo essersi preso una frecciata del genere sulla schiena era comunque riuscito a parare il colpo, magari non senza problemi, ma comunque riuscendo a prevenire qualsiasi danno, e il tedesco sapeva tirare dei cazzotti belli forti in queste situazioni! Ora il biondo era davvero nei guai, non essendo riuscito a colpire il bersaglio probabilmente sarebbe riuscito a perpetrare le sue azioni facendo esplodere i bulbi e colpendolo prima che potesse schivarli come aveva programmato, di tanto in tanto però, come in questo caso, nei combattimenti di Günter si svelavano piccoli barlumi di fortuna. I globi cominciavano a scomparire privando il campo di battaglia della loro luce purpurea, annunciando che il malvivente aveva deciso di evitare il rischio di colpirsi da solo sferrando il suo attacco, il tedesco era quindi fuori pericolo, non si poteva dire lo stesso del poveretto ora disteso ai suoi piedi ancora trafitto da quel terribile costrutto che il vigilante in rosso faceva di tutto per non guardare.
    Kardama si avvicinava minacciosamente per ragioni imprecisate, rispondendo alla domanda postagli con l’atteggiamento flemmatico che si accosterebbe a qualunque situazione tranne quella che stavano vivendo in quel momento: il tedesco provava a rispondere, senza riuscirci, alla sua considerazione tanto spietata quanto sensata, quasi ilare, ma comunque qualcosa a cui il tedesco veniva sinceramente difficile rispondere con una risata, in quel momento probabilmente nulla avrebbe potuto strappargliela. In sostanza si era limitato a balbettare qualcosa per poi semplicemente annuire giusto per far intendere che aveva afferrato il messaggio, avvenimento subito dopo il quale la freccia e l’arco di Kardama si erano dissolti così com’erano apparsi, invidia e ciò che potrebbe essere in parte descritto come disgusto erano dosati in quantità equale nel cuore del tedesco mentre vedeva le punte ritrarsi nel corpo del malvivente e poi tornare alle mani di Long Shadow.
    “Devi vedere ancora molto di Tokyo” - Già, anche questa era una sensazione che in quel momento stava pervadendo il tedesco, non l’aveva mai provata così forte come in quel momento, la sua mente provava a rispondere a una semplice domanda:
    “Se noi, i ‘buoni’, di norma facciamo questo… che cazzo combinano di solito i ‘cattivi’!?” - Se il vigilante in nero o altri come lui facevano quello che facevano, sicuramente era con la certezza di combinare più bene che male, di salvare la società da qualcosa che in qualche modo era più terribile e spietata di come lo erano appena stati lui e il tedesco… uhmm… ok, tra i due era chiaramente risultato più spietato Kardama, ciò non toglie però che anche Günter era partito in quarta pronto a assaltare delle persone senza se e senza ma o a piantare un pugno nell’occhio di un criminale ancora vittima del dolore lancinante di una freccia sulle vertebre, insomma, non il più soffice dei trattamenti per quelli che potevano benissimo essere i tipici teppistelli da graffiti che si trovano in giro a quelle ore. Cosa facevano allora quelle organizzazioni criminali di peggio? Aogiri? Deep Void? Certo, i silenziosi stermini di massa che Aogiri compiva con le sue droghe erano davvero deplorevoli e già di per sé potevano essere considerati qualcosa di ben più tremendo di quello che avevano trascorso quella sera Kardama e il suo stagista, ma, effettivamente, per quanto ne sapeva il tedesco quella poteva semplicemente essere la punta dell'iceberg.
    Dopo avergli allungato una fiala contenente uno strano liquido rosso, Long Shadow si era diretto verso il secondo criminale che aveva incapacitato per interrogarlo, istruendo il biondo di versare suddetto liquido sulla ferita del criminale sostenendo che l’avrebbe curato
    “Eseguo” - diceva con un tono solenne, quasi monotono, recandosi verso il criminale e facendo ciò che gli era stato ordinato: la ferita si rimarginava sotto i suoi occhi, non aveva idea di che cosa fosse quel fluido, più che medicina l’avrebbe definito una specie di elisir miracoloso visti gli effetti, sinceramente stupefacente, sicuramente dopo una tale dimostrazione era nei suoi programmi chiedere a chi glie l’aveva dato se ne avesse ancora o da chi poteva comprarlo. Avrebbe poi creato delle placche sulle cosce e sbattendoci violentemente sopra quelle che aveva creato sui suoi avambracci, ora erano diventate taglienti, non esageratamente ma abbastanza da fare paura e da brillare sotto la luce della compagna luna, insomma, quello che serviva per interrogare qualcuno, avrebbe poi provato a girare il criminale e tenerlo stretto per il collo della maglietta con una mano, premendo l’armatura affilata dell’altro braccio permuta contro il suo collo per minacciare al suo meglio quel poveretto.
    “Partiamo dal principio ragazzone, lavori per Aogiri?” - andavano, logicamente, accertate le basi prima, subito dopo aver fatto questa domanda avrebbe chiesto anche
    “Cerco informazioni su un certo Zack, il killer del Sagrestano” - il suo tono era serio, non necessariamente aggressivo, voleva intimidirlo ma senza adottare un espressività così bruta da sfociare nell’ilarità, al contrario
    “Allora? È dei vostri? Cosa mi sai dire sul suo conto” - premendo poi un po’ più forte la lama contro la sua gola aveva poi concluso con
    “Prega di sapere qualcosa di utile” - non era premuta abbastanza forte da provocare tagli troppo fondi, giusto qualche graffio, l’importante era che il criminale percepisse quanto la stessa era affilata.
    Moriva dalla voglia di chiedergli anche qualcosa su quel maledettissimo martin pescatore ma quello era un obiettivo secondario, la priorità era compiere la missione assegnata da Kardama, la vendetta era marginale e in oltre, si sa, come piatto che va servito freddo, c’era tempo per ottenerla, ora era curioso di sentire le informazioni che poteva avere l’individuo nella sua presa.

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    I pensieri del tedesco erano senza alcun dubbio logici e sensati, probabilmente delle considerazioni sul quale ogni vigilante sano di mente si ritrovava a riflettere prima o poi. Dal canto suo, però, Kardama non ci aveva mai riflettuto più di tanto. Mi riferisco ovviamente alla questione riguardante la misura della pena inflitta ai criminali: per quanto fosse logico che il Wolff si interrogasse sul male che i criminali potevano compiere vista la pena che Kardama sembrava intenzionato ad infliggergli, lui stesso nella discussione di prima era stato cristallino nell'affermare che probabilmente qualcuno dei suoi colleghi lo avrebbe messo al pari dei criminali che cacciava, e viceversa.
    Che sia chiaro: i criminali di Tokyo erano davvero pericolosi e spietati. Era emblematico il fatto che solo un anno prima un gruppo avesse preso in ostaggio la città per quasi una settimana diffondendo per le strade un gas in grado di uccidere le persone al semplice inalarlo... ed erano convinti di farlo per il bene delle persone. Figuriamoci quindi a cosa potessero giungere a fare coloro che non avevano neppure l'intenzione di fingere di operare per il bene comune. Ciononostante, le riflessioni sulle leggi e sulle pene avevano occupato la testa degli esseri umani sin dalla nascita delle prime civiltà, dal codice di Hammurabi all'occhio per occhio biblico fino alle considerazioni più recenti. Il Giappone era uno di quei paesi al mondo che ancora si arrogava il diritto di infliggere una pena capitale. Era giusto che uno stato possedesse un simile diritto decisionale nei confronti dei suoi cittadini? Esiste davvero un crimine la cui pena si può inequivocabilmente stabilire come la privazione della vita di chi lo ha commesso?
    Certe domande sono probabilmente troppo grandi per far reggere il proprio peso dalle spalle dell'individualità e proprio per questo Kardama tendeva a non interrogarvisi a riguardo: come cittadino di uno Stato che ancora ammetteva la morte come pena per determinati crimini non sentiva il dovere di addolcire i propri metodi, anche quando l'unica risposta che sembrava valida era la morte. In questi termini, Kardama agiva come il proprio esercizio di giustizia, seguendo una bussola di valori da lui arbitrariamente costruita. L'unica cosa che lo differenziava da un pazzo qualunque era il non avere mai la pretesa di trovarsi nel giusto. Che questo lo rendesse sano o semplicemente un pazzo diverso non se ne curava, lo avrebbero probabilmente deciso i posteri, o forse a nessuno sarebbe più importato di disquisire della sua figura e della sua moralità quando sarebbe inevitabilmente morto, forse a causa di un criminale, forse a causa di un eroe, forse a causa di quello stesso sistema che lo aveva plasmato. Questo, ovviamente, se non si teneva in considerazione il suo ritenersi già morto.
    Ugh. - strizzando gli occhi, lo sconosciuto ferito stava pian piano riprendendo conoscenza, allentando la presa che istintivamente si era stretta sui vestiti del tedesco - C-che cazzo...? - borbottò strabuzzando gli occhi (l'occhio, in realtà) e cercando di mettere a fuoco il circondario nel buio. Conosceva bene la sensazione che sentiva sulla schiena, come molti di coloro che si sporcavano le mani a Tokyo: si trattava del sangue di Nightingale. Così affini nelle loro unicità, Teruko Omori e Kardama Tsukiyo operavano invece agli opposti. Mentre quest'ultimo si arrogava il diritto di giudicare tutto e tutti, la dottoressa dispensava le sue cure senza giudicare nessuno. Se Kardama avrebbe potuto uccidere lo scopritore della cura per il cancro per una rapina, Teruko avrebbe curato anche il serial killer più incallito.
    Pffft, davvero ti aspetti che... - iniziò a ridacchiare, trovandosi nel giro di qualche secondo a tossire affaticato. Per quanto potesse sembrare miracoloso, il sangue di Nightingale non lo era affatto e si limitava semplicemente a velocizzare all'inverosimile i naturali processi di cura, affaticando però non poco l'organismo. Nonostante tutto, il ragazzo era completamente impotente. Si ritrovò però a strabuzzare gli occhi sentendo nominare Zack.
    Hah! Qualcosa di utile? - sbottò, non confermando né negando un suo coinvolgimento con l'Albero - E chi lo conosce, quello. Spaventa tutte le reclute. - portò lentamente la mano destra alla bocca, passandovi sopra il dorso, ignorando la lama che premeva sul suo collo - Quando c'è qualcuno da fare fuori lo chiamano, e poi sparisce fino al prossimo da ammazzare. - concluse con un lungo sospiro, riuscendo a parlare a malapena. Sembrava aver fatto del suo meglio nonostante la sua situazione a non spillare troppi dettagli incriminanti, ma sembrava comunque sincero in ciò che aveva detto.
    Quindi... avete intenzione di ucciderci? - domandò al ragazzo, aggrottando le ciglia. Considerata la situazione in cui si trovava e visto qualsiasi-cosa lo avesse colpito alla schiena, gli sembrava anche plausibile. Sprecare del sangue di Nightingale solo per interrogarlo però, chiunque quei tizi fossero dovevano davvero essere incapaci di controllarsi. Forse erano i familiari o gli amici di una delle innumerevoli vittime dell'assassino di Aogiri, uno dei tanti verso cui i piani alti dell'Albero avevano puntato il dito. Il ragazzo aveva menzionato il Sagrestano, ma dei legami con quella storia erano improbabili. Era passato ormai troppo tempo, probabilmente lo aveva citato solo perché era stata una delle vittime che aveva rivendicato, nonché una delle più famose.
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    Il tedesco ascoltava, provando a tenere una certa calma, le parole del criminale che si esprimeva con una vaghezza tale per cui sarebbe riuscito a far innervosire davvero chiunque, ora almeno aveva la certezza che quel soggetto sapesse di chi stava parlando, anzi, aveva proferito dei dettagli piuttosto interessanti, ovviamente, non sapendo cosa volevano Günter e Kardama, doveva aver detto quelle cose immaginando che fossero informazioni irrilevanti: A quanto pare Zack era davvero un individuo così imprevedibile come appariva dal modo in cui ne aveva parlato Long Shadow, tanto da spaventare i membri stessi della sua fazione, qual era questa fazione? Beh…
    “Credo tu abbia accidentalmente saltato la prima domanda” - Diceva con un tono particolarmente seccato stringendo la presa che aveva sul criminale, era quasi sicuro che facesse parte dell’Albero, ma voleva una conferma definitiva. In ogni caso, un altro dettaglio interessante che aveva rivelato era il ruolo di Zack come criminale, da come lo descriveva pareva proprio essere un sicario, proprio come aveva detto poco prima il suo collega, quindi, teoricamente, problema risolto no? Era plausibile pensare che, in quanto sicario, fosse semplicemente lui stesso ad aver accettato un qualche contratto di omicidio da parte di Blank e non che fossero le fazioni stesse a collaborare, sapere quel dettaglio, in poche parole, era un ottima notizia! Ma c’era pur sempre il rovescio della medaglia no? Ossia presumere che le due fazioni stessero effettivamente collaborando e che Aogiri avesse mandato Zack come sicario per compiere la missione presumibilmente assegnata da Deep Void, insomma, era un dettaglio importante, ma pur sempre abbastanza circostanziale da generare una linea di pensieri che, per quanto serpeggiante potesse mostrarsi nel suo sviluppo, finiva sempre al punto di partenza.
    “E che mi dici di Keith? Lo avete mandato anche contro di lui, no? Per quale motivo volevate morto quel ladro?” - Chiedeva con una certa aggressività, probabilmente anche lui, senza saperlo, era un tassello in tutta questa storia, certo, ammesso sempre che come aveva dichiarato prima non ne sapesse nulla, magari aveva semplicemente mentito e una delle due fazioni in causa lo voleva morto per un qualche motivo piuttosto importante, sta di fatto che sembrava davvero onesto nel suo parlato. E poi, la fatidica domanda da parte del criminale
    “Tsk, perché quella faccia? Hai paura?” - diceva in quello che era un mero tentativo di temporeggiare una risposta: ucciderlo? Beh a dire la verità non era assolutamente nei piani, almeno, non quelli di Günter, Kardama sembrava essere molto più spietato di quest’ultimo, sicuramente per lui non ci sarebbero stati grandi problemi a terminare la vita di quelle persone, ma era davvero necessario?
    “Ucciderti? Dopo aver buttato una fiala di quella roba? Sarebbe uno spreco, non trovi?" - graffiando improvvisamente la sua gola con il taglio dell’armatura proseguiva dicendo
    “Ma, se proprio mi costringi, un secondo sorriso qui sotto non ti starebbe male...” - Non sarebbe passato subito al dunque, sperava di poter spremere ancora un filo di informazioni dal poveretto, sicuramente non sembrava particolarmente invogliato a morire
    “Dimmi un’altra cosa: tra voi pesci piccoli per caso gira qualche voce rispetto a una qualche collaborazione tra Aogiri e Deep Void?” - avrebbe concluso con questa domanda, una domanda molto specifica e dalla quale forse anche quell’uomo poteva capire qualcosa su chi potessero essere i due aggressori, ma probabilmente non c’erano altri modi per ottenere la stessa informazione
    “Non ho nulla contro di te, ti posso lasciare andare, basta che rispondi per bene a tutte le mie domande...” - avvicinando poi il suo volto a quello del criminale avrebbe aggiunto
    “… e che scappi da questa fottuta città, non so se dovresti avere più paura di rincontrare me o i tuoi capi” -
    Ma ne sarebbe davvero stato capace?
    Di ucciderlo, si intende, alla fine il tedesco non aveva mai ucciso nessuno e sicuramente quella sera non era uscito dalla sua porta di casa con la consapevolezza che probabilmente lo avrebbe fatto, Long Shadow prima aveva detto proprio questo, probabilmente il tedesco credeva di essere pronto, ma lo era davvero? Lui era convinto di si, pensava che tutto ciò che gli sarebbe servito non era altro che più preparazione psicologica, cosa che quella sera, scontato dirlo, non aveva assolutamente avuto il tempo di attuare, stava accadendo tutto così in fretta che sembrava quasi surreale, uno scenario onirico, molto probabilmente gli istanti che avrebbero seguito le sue frasi avrebbero determinato se si trattava di un sogno o di un incubo.
    E come lo avrebbe ucciso se il caso lo avesse richiesto? Esattamente come aveva detto, sgozzandolo, questo era un altro dei motivi per cui pregava con tutto se stesso che l’evenienza non si presentasse. Si trattava di un tipo di morte lenta e terribile, una metà tra l’annegamento e il dissanguamento, di per sé due tra le peggiori esperienze che un umano potrebbe mai vivere, ma la cruda verità era che il tedesco non aveva metodi migliori per uccidere qualcuno, purtroppo non poteva finire tutto con un rapido colpo di pistola o decapitandolo con una spada come quelle che aveva visto da Kardama, il suo quirk era tanto inetto nella difesa come lo era nell’attacco. L’unica lama di cui disponeva era già esattamente dove doveva essere, il criminale era in una posizione di netto svantaggio, anche se avesse provato a creare le sue sfere luminose non sarebbe riuscito a farlo abbastanza in fretta, poi anche se fosse riuscito a sfuggire a Günter c’era sempre Kardama crivellarlo di frecce o a tirare fuori chissà che altra arma di sangue per ucciderlo, magari, lo avrebbe semplicemente fatto implodere con quelle orrende spine che aveva visto prima… tutte sicuramente morti più rapide e dignitose di quello che poteva donargli il biondo.
    Tra se e se, quest'ultimo, non faceva che pensare
    “Non resistere, ti prego, non ne vale la pena” -

    ❖ Art by XamHell ❖


    Livello: 2
    Energia: 60/100
    Forza: 36
    Quirk: 3
    Agilità: 36

    • Status: Danni Lievi (da fuoco) alla schiena
    • Tecniche usate: Crumble Me (Mantenimento)



    • Tecniche
    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
    Effetto: Protezione da danni lievi

    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
    Danno: Lieve

    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
    Effetto: Cura da danni lievi



    • Equipaggiamento
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36 replies since 10/11/2021, 18:59   743 views
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