I have seen entire civilizations rise and fall

Role con PNG | Kardama & Günter

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    Chiaramente, quale che fosse la risposta dell'aggressore, non aveva intenzione di dichiarare pubblicamente la sua appartenenza all'Albero. Non per qualcosa, anche perché l'aveva ampiamente sottintesa, ma non gli piaceva l'idea di pronunciarlo, di farlo effettivamente sapere, non importava quanto quel tizio volesse insistere. Nel frattempo la sua schiena si stava curando sempre di più, ma non per questo stava purtroppo riacquistando le forze. Per quanto gli dispiacesse, doveva rimanere in balia del ragazzo che gli stava puntando il coltello al collo e delle sue domande, incapacitato nel liberarsi dalle sue grinfie.
    Huh? - strabuzzò gli occhi (anzi, l'occhio) sentendo il nome di Keith... che non gli ricordava assolutamente nulla - Non ho la minima idea di chi tu stia parlando, heh... - borbottò tossendo. In realtà considerava quella domanda decisamente strana: Aogiri era composta da centinaia e centinaia di membri e sebbene una personalità come quella di Zack non potesse passare inosservata di certo i "pesci piccoli", come li aveva chiamati lui, non erano al corrente di tutto ciò che l'organismo decideva di fare così da evitare fughe di informazioni. Era proprio quella natura quasi da gigantesca azienda a rendere l'Albero veramente pericoloso in confronto alle altre realtà criminali che si dividevano la città. Certamente egualmente influenti e pericolose, non potevano però in alcun modo reggere il paragone con Aogiri in termini numerici. Era possibile che il ragazzo che gli aveva posto quella domanda non fosse al corrente della vera estensione dei suoi rami?
    Alla domanda riguardante una presunta paura di morire, il ragazzo rispose con una semplice ma affaticata scrollata di spalle. Era normale, avere paura è una semplice reazione umana, ma a conti fatti quella era la fine che si aspettava un po' chiunque decidesse di percorrere quella vita. Per quei pochi che riuscivano a morire avvelenati in un salotto a bere vino circondati da splendide ragazze ce n'erano migliaia che morivano in strada, al freddo, come cani randagi senza nome. Forse un giorno, a breve, lo stesso ragazzo che lo stava tenendo in pugno si sarebbe trovato dall'altro lato della lama del coltello.
    Tocca a tutti prima o poi, no? - gli rispose quindi ridacchiando, per poi inarcare un sopracciglio sentendo pronunciare il nome del gruppo capitanato da Blank. Cosa avrebbe dovuto guadagnarci Aogiri a dare aiuto ad un gruppo formato da semplici marionette senza cervello? Onestamente era la prima volta che sentiva quel pettegolezzo e nella sua mente non riuscì a non cercare il collegamento tra quel ladro chiamato Keith, Zack e Deep Void, senza riuscire però a trovarvi risposta. Era chiaro però che se quelle domande giungevano tutte assieme dovevano essere correlate in qualche modo.
    Chissà. - rispose quasi divertito - Sono... successe così tante cose... alla scorsa asta... - ridacchiò, riferendosi all'incontro ormai avvenuto più di un anno prima, ma dove personalmente aveva visto membri delle più importanti fazioni criminali della città chiacchierare coi piani alti dell'Albero. A quel punto trovava divertente l'idea di instillare dei dubbi in quel ragazzo non avendo le risposte che agognava così tanto. Quanto alla sua minaccia, non vi diede particolare attenzione. Se fosse riuscito a portare a casa la pellaccia, dopo essere guarito sarebbe andato a fare rapporto al suo capo-recluta come di consueto e così via. Potevano decidere cosa farne di lui e avrebbe accettato qualunque esito: a differenza di altri non si era unito al gruppo criminale con ingenuità o per fare qualche soldo facile, sapeva benissimo a cosa andava incontro e lo aveva accettato sin dal primo minuto.
    Nel frattempo, Kardama sembrava aver finito di interrogare la sua vittima e si stava nuovamente avvicinando ai due, camminando con calma nel buio. Nonostante se la stesse prendendo comoda, molto probabilmente di lì a poco sarebbero arrivate le forze dell'ordine. Era nell'interesse di tutti sgomberare il piccolo parchetto, ma ora il tedesco stava tenendo letteralmente il coltello dalla parte del manico.
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    - Günter Wolff -
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    “Dannazione...” - Pensava tra se e se rendendosi conto che probabilmente aveva formulato delle domande troppo specifiche, probabilmente si comportava in quel modo beffardo proprio per questo motivo: era riuscito a evincere qualcosa e la colpa era del tedesco.
    Alla prima domanda aveva risposto dicendo che non sapeva nulla di Keith, mentre per la seconda aveva conferito una risposta volutamente più vaga, non riusciva a capire di che cosa stesse parlando, asta? Che tipo di asta? Aveva l’aria di essere una cosa piuttosto importante, che si riferisse all’incontro di cui gli aveva parlato Kardama fino a quel momento? Sicuramente avrebbe poi riferito tutto a Long Shadow per attendere spiegazioni nel caso in cui sapesse qualcosa. Il modo in cui quel criminale trattava la morte non faceva altro che aggiungere confusione nella testa del tedesco, stava continuando a non rispondere alle sue domande, quindi tecnicamente avrebbe dovuto ucciderlo come pattuito, ma, scontato dirlo, il biondo stava provando a tenere quella come ultima opzione. Eppure che senso aveva tenerlo in vita se lui stesso dava un valore così infimo alla propria vita? Un valore così basso? Era disposto ad accettare la morte… così. A tal punto qual’era il lato negativo della sua morte se nemmeno a lui dispiaceva? Ci sarebbe stato un criminale in meno nelle strade, uno con un quirk molto pericoloso per giunta, in più avrebbero potuto sbarazzarsi di qualcuno che poteva informare i propri superiori delle domande che gli erano state poste… Ma Günter non voleva, forse i lati negativi erano solo gli effetti psicologici che poteva avere una cosa del genere nella sua testa, eppure la sua testa stessa riteneva che fosse giusto compiere quell’azione, QUELL’azione.
    “Già, tocca a tutti.” - Diceva, riflettendo per un secondo e arrivando alla conclusione che quell’uomo doveva sapere per forza qualche informazione importante che poteva essere utile anche a PHANTOM, probabilmente ne il tedesco ne Kardama sarebbero riusciti a estorcergliela in quel momento, ma se lo avessero rapito? Probabilmente le cose sarebbero cambiate, in più a detta del vigilante in nero PHANTOM non era per nulla estranea a ostaggi o simili, anzi. Quando il suo collega sarebbe giunto abbastanza vicino da udirlo, il Leichenblass avrebbe detto
    “Sa molte informazioni interessanti, purtroppo sa qualcosa anche su di noi...” - senza mollare un secondo la presa con l’enorme paura che corresse via avrebbe poi concluso dicendo
    “Sconsiglio di lasciarlo libero: o lo portiamo con noi o...” - ovviamente non c’era bisogno di specificare quale fosse la seconda opzione, soprattutto a qualcuno con un approccio diretto come quello del suo collega, probabilmente, nella sua testa, si stava chiedendo perché non avesse ancora ucciso il criminale tra le sue mani. Avrebbe aspettato direttive da Kardama, pregando, ovviamente, che tra le due opzioni scegliesse la prima o quantomeno, se avesse scelto di puntare il pollice in basso, che fosse lui a finire il criminale con una delle mosse che aveva potuto vedere prima: qualunque cosa nel suo arsenale era a prescindere nettamente più letale di ciò che c’era in quello del tedesco, magari poteva prenderlo come un modo per “ottimizzare i tempi”. E se invece fosse toccato proprio al tedesco… beh, sarebbe stato impossibile temporeggiare ulteriormente e, purtroppo, da quella posizione non gli venivano in mente altri modi per compiere la tanto spaventosa azione, almeno, non altri modi che involvessero un qualche rischio di fuga da parte di quel criminale: poteva provare a strangolarlo, ma poteva resistere in quel modo ed erano da evitare azioni che potessero prolungare ulteriormente la sua agonia; poteva provare a girarlo e a spezzargli il collo, ma è inutile specificare che rischi avrebbe comportato farlo, tutti concernenti una plausibile fuga del soggetto; e lasciarlo scappare apposta per farlo uccidere da Kardama? Possibile, ma probabilmente era meglio di no, non sapeva se avrebbe preso bene un gesto simile, magari gli sarebbe stato indifferente, ma non voleva scoprirlo con la sua pelle.
    E quindi l’opzione che rimaneva era la medesima a ordine ricevuto avrebbe provato a infliggere un taglio, più netto e profondo possibile in uno dei punti più delicati di tutto il corpo: la gola. Tremava e rimaneva pronto in attesa di sapere cosa fare, pronto a compiere un omicidio qualora gli fosse stato detto di farlo…
    E così… era quella la notte? La luna, all’inizio, presagiva questo?

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    Forza: 36
    Quirk: 3
    Agilità: 36

    • Status: Danni Lievi (da fuoco) alla schiena
    • Tecniche usate: Crumble Me (Mantenimento)



    • Tecniche
    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
    Effetto: Protezione da danni lievi

    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
    Danno: Lieve

    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
    Effetto: Cura da danni lievi



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    Kardama Tsukiyo
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    Ormai giunto in prossimità dei due, inclinando il capo Kardama osservò il ragazzo dai capelli bianchi e l'occhio bizzarro, per poi ascoltare le parole del tedesco. Anche se magari poteva non sembrare così ad un occhio esterno, l'uomo stava imparando molto quella sera: come relazionarsi con le persone in un modo che non fosse necessariamente incutere paura, il timore di privare della vita e quello di vedersela privare a propria voltà, il valore della misericordia. Erano tutti sentimenti comuni a tutti gli esseri umani ma che non troppi anni prima erano andati ad annidarsi in un qualche posto sconosciuto all'interno del suo cuore, facendolo diventare nulla più che un fantasma, un'immagine sbiadita dell'uomo brillante, felice ed empatico che era un tempo. Chiaramente, però, per quanto potesse essere prono ed interessato ad imparare certi valori da una persona certamente più... all'interno del mondo di lui, era anche vero che aveva la sua bella dose di esperienza sulle spalle, specialmente per quanto riguardava quel tipo di affari: il rapimento, la tortura, l'omicidio. Ed erano proprio quelle esperienze a guidarlo nelle sue decisioni, almeno da quando erano arrivati al parchetto qualche minuto prima.
    No, va bene così. - disse chinandosi in avanti e avvicinando il suo volto a quello del criminale ferito - E' il momento di andare ora, Leichenblass. - aggiunse scandendo per bene il suo nome ed avviandosi poi per un'altra via rispetto a quella da cui erano arrivati. Era il caso di sgomberare quel posto in fretta prima che arrivassero le autorità o, ancora peggio, i rinforzi dei due tizi che avevano malmenato.
    Sembrava che il ragazzo dai capelli color cenere fosse timoroso di lasciare troppe informazioni al nemico, ma Kardama non era dello stesso avviso: è chiaro che un nemico in grado di leggerti come un libro aperto sia qualcosa di temibile, ma non per questo bisogna lasciare gli altri all'oscuro di tutto. L'ingegnere riteneva che la paura fosse uno strumento molto potente, o almeno era ciò che l'esperienza gli aveva insegnato. Quando aveva iniziato quella carriera, se così si poteva chiamare, lo aveva fatto solo per vendetta. Non aveva alcun piano in testa né alcun desiderio di proseguire dopo averla fatta pagare a chi gli aveva tolto la sua famiglia. Immediatamente, però, Long Shadow era diventato qualcosa di altro, un nome diffuso per le strade, quasi un ruolo con un'identità propria. I criminali avevano giustamente iniziato a temere quel nome, quella figura e tutto ciò che comportava. A meno che il tedesco non si fosse lasciato sfuggire informazioni davvero importanti, e chiaramente sperava così non fosse, andava bene lasciare qualche informazione al nemico. Dovevano sapere chi erano e dovevano sapere che erano sulle loro tracce. Questo forse li avrebbe resi più prevedibili, certo, forse gli si sarebbe ritorto contro ad un certo punto, ma forse avrebbe anche instillato il terrore nelle fila nemiche.
    Aogiri non era un'organizzazione criminale, era forse più corretto paragonarla ad un vero e proprio esercito. Gruppi come Deep Void o l'Eden trovavano motivo di coesione negli affari, o nell'onore, o nella famiglia. Ciò che rendeva temibile l'albero era invece al contempo la sua principale fonte di debolezza: era più come una sorta di belva disorganica, almeno per quanto riguardava i gradi gerarchici più bassi e quindi di riflesso la maggior parte dei suoi membri, che vi gravitavano attorno più per il peso che quel nome portava che per altro. Per questo forse sarebbe bastato il semplice passaparola sull'aggressione da parte di Long Shadow e dello sconosciuto Leichenblass a far ravvedere molti di coloro che volevano sì guadagnare un po' di soldi ma preferivano il rischio della galera o della latitanza a quello della morte.
    Non c'è alcuna ragione per ucciderlo né per tenerlo in custodia. - disse quindi, camminando via a passo spedito, presumibilmente seguito dal tedesco - Non ha alcun valore di scambio e dubito possa dire più di quanto ti ha detto... - e questa era chiaramente una supposizione, perché ancora non sapeva nulla delle informazioni ricevute dal ragazzo, ma si era reso conto grazie alla simpatica esperienza offerta gentilmente da Rin che mantenere degli ostaggi era più oneroso che remunerativo - La sua unica sfortuna è stata trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Se sopravviverà forse si ravvederà, o si libereranno di lui i suoi superiori... O se non accadrà nessuna delle due, al nostro prossimo incontro non mostreremo la stessa pietà. - concluse tenendo lo sguardo fisso in avanti. E quel concetto, quello di pietà, era qualcosa con cui faceva davvero fatica a ragionare. La aveva mostrata allo stesso Zack che ora stavano cercando e si era chiaramente rivelato un errore. Forse anche questa volta gli avrebbe mostrato di aver preso la scelta sbagliata. Al contempo, però, più passava il tempo e più si rendeva conto che non si poteva togliere la vita indiscriminatamente, perché non tutti hanno le stesse colpe.
    La tua unicità... - esordì quindi, aggrottando le ciglia. Ci aveva fatto caso solo avvicinandosi quest'ultima volta, ma gli sembrava abbastanza evidente riguardasse il sangue. Un po' per ovvie questioni personali e un po' come deformazione professionale, dato che il suo lavoro lo metteva spesso a contatto con tante unicità diverse, Kardama ci aveva fatto abbastanza l'occhio e riusciva a comprendere le meccaniche di molte unicità abbastanza in fretta - Dovresti trovare un modo più furbo per utilizzarla. - aggiunse quindi, mostrandogli la mano nuda sul cui palmo campeggiava un profondo buco dai bordi ornati in metallo a rappresentazione di una sorta di bocca. Era il dispositivo che aveva preparato per suo figlio quando questi aveva espresso il desiderio di diventare un eroe e che era finito per installare nel suo corpo come unico ricordo rimastogli di lui e di sua moglie, con la quale lo aveva costruito. Si trattava di un lungo canale in metallo, chiaramente chiuso e gestito da varie valvole, che gli permetteva di utilizzare il proprio sangue senza bisogno di procurarsi ogni volta delle ferite. Fortunatamente il tedesco aveva comunque un bel po' di anni, perché se fosse stato più giovane gli avrebbe pericolosamente ricordato il suo compianto figlio... più di quanto già non lo facesse semplicemente così.
    Quindi, hai ottenuto qualche informazione interessante? - gli chiese inarcando un sopracciglio, provvedendo a coprire di nuovo le mani con i guanti in pelle. Non se li toglieva mai in pubblico, perché probabilmente in molti si sarebbero chiesti come mai un semplice ingegnere avesse il bisogno di impiantarsi un meccanismo che rendeva più facile l'utilizzo della propria unicità. Era impossibile non notare i guanti e il mistero si era diffuso specialmente sul posto di lavoro, dove girava un giro di scommesse clandestine in attesa del fatidico giorno della rivelazione. Era solo uno dei tanti cambiamenti che i colleghi avevano notato dal ritorno di Kardama dal viaggio spirituale che aveva compiuto in India.
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    Quando Kardama aveva cominciato a parlare la tensione del tedesco si era immediatamente sciolta: allora non era così spietato come sembrava! Le sue parole erano più affini all’immagine da uomo mansueto e coinciso che il tedesco si era fatto inizialmente. Dopo aver dato un occhiataccia al criminale, il tedesco aveva cominciato ad allentare la presa e alzarsi utilizzando come piano d’appoggio per la sua gamba il torace del criminale, non gli aveva tirato un pestone, si era solo alzato in modo antipatico, assicurandosi anche di recuperare la fiala ormai vuota che gli aveva precedentemente allungato Long Shadow. Aveva quindi cominciato a seguire il suo collega in tutta calma guardandosi di tanto in tanto le spalle tenendo d’occhio dove si sarebbe diretto il criminale, ancora sudato dalla pressione data dal dubbio di doverlo uccidere e grato di non averlo dovuto fare
    “Credo che la prima opzione sia esclusa per quell’uomo, sembrava pronto a morire a costo di non rivelare troppo” - scrollando le braccia lungo i fianchi avrebbe poi aggiunto
    “O più semplicemente non gli interessava molto di vivere, insomma, non credo avesse molto da perdere da come parlava” - cominciando quindi a ritrarre le armature sulle sue braccia e accorgendosi ben presto dell’effetto che quelle esplosioni avevano avuto su di esse: inizialmente una sensazione tollerabile, sembrava gli stessero pizzicando il braccio, poi un dolore molto forte, il tedesco non aveva davvero idea di cosa portasse il sangue coagulato a comportarsi in quel modo, stringendo pugni e denti e sopportando con il fiato sospeso. Una piccolissima e breve vocale di lamento sfuggiva dalle sue labbra proprio mentre Kardma aveva cominciato con la sua osservazione sull’utilizzo del suo quirk, il biondo guardava, con le mani ancora raccolte al torace, lo strano innesto che gli stava mostrando
    “Beh, normalmente non ho bisogno di altri buchi per far uscire il sangue dal mio corpo, però qualche innesto per far funzionare meglio l’unicità potrebbe farmi comodo” - diceva provando a toccare con le sue mani quella che gli stava mostrando Long Shadow, non riuscendo però a raggiungerla prima che la ricoprisse con uno dei suoi guanti
    “Dove hai preso il tuo? Ti è costato molto? Immagino di si, cose del genere di solito si fanno su misura, no?” - insomma, in un mondo pieno di unicità così diverse l’una dall’altra era impossibile produrre in massa aggeggi per far funzionare meglio il proprio quirk, l’unico vero modo per ottenere qualcosa di simile era avendo un contatto di fiducia da cui farselo costruire, certo, questo per qualcuno come il tedesco che non aveva neanche lontanamente le conoscenze necessarie per costruire qualcosa del genere da solo, probabilmente era quello il caso per il misterioso vigilante in nero. Gadget o non gadget, su una cosa aveva ragione, il tedesco doveva ancora imparare al meglio ad utilizzare il suo quirk, si stava allenando proprio per questo e vedere in azione colui che stava accompagnando gli aveva dato qualche spunto, stava già provando a formulare ipotesi sul come avesse fatto a generare determinati costrutti tra spade, archi... rimanendo ancora intimamente scosso al pensiero degli spuntoni che bucavano la pelle del malvivente, non riusciva a descrivere i brividi che gli correvano lungo la spina dorsale, quel potere era così… brutale, brutale per via del modo in cui agiva e per quanto era grottesco, ma anche brutale per la sua indiscutibile potenza ed efficienza: il tedesco, comprendendo bene quel, QUEL, dolore quasi stentava a credere di star prendendo seriamente in considerazione un utilizzo del genere del suo quirk in battaglia.
    “Ecco qui… sembra roba tosta, se sei disposto a darmi un contatto per procurarmela potrei pensare di farmene una scorpacciata” - Diceva porgendo la fiala vuota a Kardama in attesa che la prendesse, insomma, sembrava una sorta di pozione curativa, probabilmente un qualche tipo di soluzione ferrosa a giudicare dal suo odore, in generale qualcosa che faceva comodo portarsi dietro, aveva curato quasi del tutto le gravissime ferite di quel malvivente, in più lo aveva fatto in dei tempi straordinariamente corti
    “Ma di che si tratta di preciso?” - concludeva con questa domanda, ora approntandosi a rivelare ciò che il criminale gli aveva rivelato.
    “Beh, direi di si, o almeno, lo sembrano a me” - Diceva con un piccolo sorrisetto apologetico prima di cominciare, listando quindi in ordine cos’aveva scoperto:
    “Dunque, prima di tutto il tizio parlava di Zack come se non facesse davvero parte di Aogiri, diceva che spaventa i nuovi arrivati e che in generale lo chiamano solo quando c’è da assassinare qualcuno, letteralmente scompare tra un omicidio e l’altro, un sicario insomma” - gesticolando verso Kardama proseguiva quindi dicendo
    “Questo potrebbe rinforzare la tesi che agisca piuttosto indipendentemente, di conseguenza che non siano veramente le due fazioni a collaborare ma che lui sia semplicemente stato assunto da Deep Void come poteva essere assunto da chiunque altro” - concludendo questo primo punto dicendo
    “Pensa anche a Keith, a detta sua Aogiri non avrebbe motivi di volerlo morto, no? Dunque Zack non lo aveva scelto senza un motivo, era solo un omicidio commissionato da qualcuno di diverso” -
    Il tedesco non si reputava l’individuo più intelligente del globo, ma sapeva fare due più due e proporre eventuali teorie che potevano aiutare gli altri o se stesso a comprendere in una determinata situazione e macinando tutte le informazioni che avevano penetrato le sue meningi quella sera questo era quello che aveva ottenuto, non restava che aspettare il verdetto di Kardama per capire se ciò che aveva formulato fosse sensato.
    “Poi… beh, ha detto qualcosa che io non ho minimamente compreso” - Guardando il vuoto e provando a ricordare al meglio delle sue capacità con un volto piuttosto stranito diceva
    “Ha detto qualcosa tipo: ‘Sono successe molte cose alla scorsa asta’” - provando quindi a non sopravvalutare le sue conoscenze della lingua giapponese, chiedeva
    “Le aste non sono quelle cose dove alzi una mano per alzare il prezzo di un articolo finché nessuno è disposto a offirre di più?” - realizzando quanto svampito lo faceva sembrare la frase sarebbe quindi andato avanti quasi senza lasciare il tempo a Long Shadow di rispondere a quest’ultima domanda
    “Considerato che c’è di mezzo Aogiri potrebbe trattarsi di vendita di partite di droga in grandi quantità, non so se anche Deep Void si occupa di spaccio, ma probabilmente non tutte le droghe che vende Aogiri hanno effetti negativi, alcune tipologie sono solo doping per aumentare le prestazioni dei propri uomini” - Con un tono e un espressione ancora più confusi avrebbe poi detto
    “Solo che… li ho visti, gli uomini di Deep Void intendo, non hanno organi, sono solo… gelatina? Insomma, avendoli affrontati sono pronto a scommettere che non possano assumere sostanze come cibo o droghe, quindi suppongo non sia questo il caso” - sperava sinceramente che Kardama avesse una risposta, in caso contrario… beh, probabilmente sarebbe stato proprio questo il primo compito da svolgere per PHANTOM, indagare proprio su queste aste.
    “Oh, uhhh, aspetto il tuo segnale per tornare in abiti civili” -

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    Quella non era certamente stata una serata all'altezza delle leggende che giravano sul misterioso giustiziere chiamato Long Shadow, ma come detto ultimamente l'uomo stava anche imparando il valore della pietà. D'altro canto quell'intero incontro era avvenuto per testare le capacità del nuovo membro del gruppo, giusto per assicurarsi che Rin non avesse commesso un errore. Nonostante tutto era ancora una ragazzina e tra lui, Arabella e Saito era anche naturale che cercasse qualcuno di più vicino alla sua età... o se non altro più aperto al dialogo, requisito questo che l'altra donna del gruppo raramente soddisfaceva. Tutto sommato però il ragazzo sembrava sapere il fatto suo e soprattutto sembrava essere assetato di giustizia.
    Ascoltò le parole del giovane europeo mentre si rimetteva il guanto, pentendosi immediatamente di ciò che aveva detto. I suoi occhi si assottigliarono al contrarsi delle palpebre, quasi come se un'invisibile lama lo avesse colpito dritto in petto. Nonostante tutto il tempo che era passato e nonostante tutto ciò che fosse successo, quel lutto sembrava troppo difficile da superare anche per lui. Ma era normale in fondo, considerando che ai tempi non era nulla di più che un semplice ingegnere di successo che si è visto strappare via la propria famiglia davanti ai propri occhi. E c'era un motivo se quell'evento lo aveva cambiato così drasticamente.
    ... L'ho costruito io. - si limitò a rispondere dopo aver deglutito, senza entrare troppo nei dettagli di quella storia dolorosa. Una piccola parte di lui, egocentrica e seppellita ben in fondo al suo petto, si domandò se fosse davvero possibile che il ragazzo non lo conoscesse, ma a conti fatti non era mai stato una personalità di spicco come Shinichi Matsumoto o Mieko Sasaki, pur pensando almeno personalmente di vantare traguardi equivalenti. Anche quella punta di narcisismo, però, faceva difficoltà a scalfire il ghiaccio che circondava il suo cuore ormai da anni e trasparire all'esterno.
    Fortunatamente venne distolto ben presto dai propri pensieri cupi, ritrovandosi ad inarcare un sopracciglio stupito ancora una volta, ma senza alcun intento offensivo, dell'ignoranza del giovane che gli stava porgendo la boccetta di sangue di Teruko, che si apprestò ad afferrare senza esitazione. Era possibile che non conoscesse neppure la clinica? Se davvero aveva avuto degli scontri con dei membri dell'Albero in precedenza come aveva fatto a sopravvivere? Magari il suo sangue oltre ad assumere varie forme aveva anche qualche potere curativo come quello della dottoressa? Una valida ipotesi.
    Come hai fatto a sopravvivere finora, giovane? - domandò quasi con della reale preoccupazione - C'è una clinica a Roppongi, diretta dalla dottoressa Nightingale... è un luogo sicuro per tutti. - aggiunse quindi - A volte bisogna seppellire l'ascia di guerra se si vuole essere in grado di tornare a combattere. - aggiunse facendo spallucce. Kardama nutriva sincero rispetto per Teruko Omori e il suo lavoro e forse era persino invidioso della sua capacità di non prendersi colpe non necessarie. Lei e lui erano fondamentalmente agli opposti: se la dottoressa avrebbe curato anche il peggior criminale sapendo che sarebbe tornato a minacciare la città una volta messo piede fuori dalla clinica lui sarebbe stato in grado di uccidere anche un bambino se avesse potuto avere la certezza che una volta cresciuto sarebbe diventato un omicida. Forse era proprio lei che pian piano stava riuscendo ad instillargli un po' di pietà.
    ... E' sangue. - rispose alla domanda sulla composizione della medicina mentre le sue labbra si accartocciavano in un sorriso sghembo vista l'ironia della sorte. Sembrava quasi che non esistessero unicità non collegate a quel fluido corporeo quella sera - Sangue della dottoressa, è la sua unicità. - specificò poi per non rendere la questione più inquietante di quanto già non lo fosse con una spiegazione normale.
    A quel punto il tedesco iniziò a riferire ciò che aveva ottenuto dal suo uomo e Kardama lo ascoltò continuando a camminare. In un'organizzazione come l'Albero non era strano che i membri, specialmente quelli di livello più basso, non fossero a conoscenza degli altri membri del gruppo, anzi. Era senza dubbio ragionevole pensare, ad esempio, che la maggioranza di loro non conoscesse neppure chi si trovava in cima alla gerarchia o chi aveva fondato il gruppo. L'anonimato era l'unico modo per tenere in piedi una macchina così complessa e con così numerosi ingranaggi. Era probabile anzi che i membri conoscessero solamente alcune personalità chiave e che queste avessero protezioni legali ed alibi veramente forti... tanto che non era da escludere che semplicemente non esistessero nella società, che la loro intera vita si svolgesse all'interno dell'Albero. Proprio come le radici di una pianta non vedranno mai la luce del sole pur ricevendone nutrimento, così i pesci piccoli una volta catturati non sarebbero mai stati in grado di compromettere l'operazione e la totalità del gruppo criminale.
    Al di là di questo logico assunto, comunque, le deduzioni dell'europeo non erano errate. Se non avevano ricevuto una conferma che Zack fosse un membro di Aogiri erano allora punto e a capo al gossip, quindi le probabilità che fosse un membro dell'organizzazione erano le stesse che non vi appartenesse. Avrebbero dovuto cercare un altro modo per rintracciarlo, magari cercando una qualche corrispondenza tra le identità delle sue vittime... o cercando qualcuno che, pur essendo finito nel suo mirino, non era giunto al punto da poter essere definito "vittima" a sua volta. Nonostante le sue evidenti capacità lo stesso Keith era un sopravvissuto, giusto? Dovevano per forza esisterne altri in città, non poteva essere l'unico sopravvissuto.
    Capisco. - rispose con lo sguardo perso nei suoi pensieri - Cercherò qualche altro indizio, dovrà pur esserci qualcun altro come quel ladruncolo. - aggiunse annuendo. Successivamente, il ragazzo dai capelli color cenere parlò di una qualche asta tenuta dall'organizzazione criminale. Come logico che sia, informazioni riguardo a qualcosa di simile erano perfettamente filtrate tra le orecchie del mondo criminale della città, perché qualsiasi informazione a riguardo avrebbe messo gravemente a rischio la sua intera struttura. Giravano voci a riguardo di un presunto incontro tra le varie organizzazioni malfamate di Tokyo, organizzato da Aogiri allo scopo di vendere determinata merce, ma chiaramente le voci di corridoio erano più o meno tutto ciò che si sapeva. Se si fosse conosciuto il luogo in cui si teneva un incontro a cui prendevano parte i più importanti criminali della città si sarebbe potuto mettere la mano sul fuoco che qualsiasi vigilante della città ci sarebbe andato per fare il proprio lavoro. Ammesso che lo spacciatore non lo stesse prendendo in giro, però, a quanto pare quelle voci si rivelavano vere. Tra le molte leggende a riguardo, innumerevoli descrivevano qualsiasi tipo di merce venisse venduta a tali incontri...
    Peggio. - grugnò l'uomo, aggrottando la fronte - Il mercato della droga, è questo, sono le strade. - spiegò - La merce venduta alle presunte aste di Aogiri... animali dotati di unicità, bizzarri macchinari... Persone... - fece un paio di secondi di pausa - Ho sentito delle storie a riguardo di recente e qualcuno diceva avessero venduto anche opere di Iza Adachi. Se non erro, un paio di anni fa Deep Void ha provato a rubare un suo famoso quadro durante una mostra. Forse è stato quello il motivo del loro contatto. - ma il mercato d'arte difficilmente giustificava un qualche tipo di collaborazione criminale tra le due fazioni. Era senza dubbio un'informazione su cui finalmente si poteva lavorare.
    Umh, sì, certo. - borbottò poi, distogliendosi dai suoi pensieri - Direi che per stasera abbiamo finito, c'è molto su cui ragionare. - rispose al ragazzo - Nel caso, puoi chiedere a Rin dove si trova il nostro covo... O verrà lei da te. In ogni caso stiamo cercando un'altra sistemazione, dato che si trova in zona contaminata. - aggiunse sospirando - ... Bel lavoro. - concluse col suo solito tono monotono, quasi imbarazzato da quelle parole. Gli sembrava però la cosa giusta da dire... per mantenere l'unità di un gruppo.
    You mortals are but dust to me


    CITAZIONE
    Bene, credo che siamo arrivati alla fine! :neko: Spero che la role ti sia piaciuta, effettua pure il post finale: se lo riterrò necessario ne farò uno conclusivo a mia volta altrimenti mi limiterò a darti i premi per la conclusione. :**:
     
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    Pareva proprio che Kardama avesse costruito da solo quel marchingegno, mica male! Il tedesco avrebbe quindi risposto con un mugugnio abbastanza sorpreso, era quasi tentato di chiedergli di dargli una mano a costruirne uno suo, ma forse era troppo presto per spingersi così tanto oltre con le confidenze. Il tedesco non aveva ne le competenze mediche ne quelle meccaniche per costruire qualcosa di simile, l’unico modo per procurarsi qualcosa di simile era quindi avere un contatto che potesse produrla illegalmente, magari PHANTOM poteva mandarlo precisamente da qualcuno del genere insomma, probabilmente avevano conoscenze di questo tipo no? Un medico di fiducia, qualcuno da cui andare dopo le loro missioni. Pareva proprio che il vigilante in nero fosse in procinto di rispondere a questa domanda
    “Il mio quirk ha del potenziale curativo, rimargina le ferite piccole quasi subito, per quelle un po’ più gravi invece devo restare fermo anche per una settimana, anche se noto che la velocità di guarigione sta migliorando!” - diceva, ascoltando poi le sue parole sulla clinica di cui stava parlando: Non sembrava proprio un posto sicuro da come lo descriveva, una clinica sostanzialmente per tutti? Ne aveva parlato come se fosse un luogo dove anche i peggiori rivali non si combattevano per usufruire dei servizi medici offerti… un clima di cui il tedesco non era esattamente un fan. Se gli era stata consigliata in quel modo così sicuro probabilmente anche Kardama stesso la frequentava in modo abituale, eppure aveva una strana sensazione immaginandosi un ambiente del genere, non si immaginava che qualcuno come il pennuto sarebbe rimasto fermo davanti a lui in un contesto simile, ma forse era solo una vaga sensazione negativa.
    “Scusa?” - Chiedeva, dopo la rivelazione che quel liquido curativo era in realtà sangue… aveva versato sangue sulla ferita sanguinante di un criminale ferito da una freccia di sangue, quale vaga ironia, anche il vigilante in nero, dicendolo, sembrava accennare una sorta di impacciato sorriso, specificando poi che si trattasse dell’unicità della dottoressa dalla clinica di cui gli aveva parlato
    “Beh, allora forse forse conviene fare un po’ meno di una scorpacciata” - diceva con tono scherzoso, alludendo al fatto che non fosse sua intenzione far morire di dissanguamento il medico in questione.
    Dopo aver parlato di ciò che il criminale gli aveva rivelato e delle sue deduzioni ascoltava interessato le risposte, sulla prima affermazione non aveva detto molto, solo che avrebbe eventualmente cercato indizi sulla faccenda, com’era intenzionato a fare anche il tedesco. Elaborando qualcosa sulla seconda invece, metteva il biondo davanti a una realtà davvero malata, il tipo di criminalità organizzata con cui non aveva mai avuto direttamente a che fare, quella che scambia merci che definire “illegali” paragonandole a droga o armi sarebbe un eufemismo... tra queste anche persone. Questo aveva fatto gelare il sangue al tedesco, quella frase gli sarebbe rimasta in mente non poco, certo, non che fosse del tutto ignaro del fatto che queste cose accadessero nel mondo, ma sentirle ora in questo modo così diretto, così vicino, averci a che fare in prima persona… quella era tutta un’altra storia. Si era limitato ad ascoltare, tacito, con lo sguardo rivolto al vuoto, finché Kardama non aveva concluso cominciando a fare gli ultimi resoconti prima del congedo
    “Un nuovo covo? Capisco, mi assicurerò di tenermi informato a riguardo” - diceva mentre rimetteva il suo vestiario com’era prima di recarsi in quel parchetto, sfoggiando poi un sorriso a trentadue denti dopo quello che a tutti gli effetti sembrava essere un complimento: non sapendo bene cosa rispondere a tale interiezione si sarebbe quindi limitato a salutare e a tornarsene a casa felice e soddisfatto, ma tutt’altro che sereno.
    “Persone”.
    Quella parola in particolare nelle frasi di Kardama riguardo alle aste lo aveva colpito nel profondo, non riusciva a immaginarsi la cosa, o meglio, ci riusciva benissimo, ma non voleva. La sua mente proiettava scene forti pensando alla cosa, immagini che nella notte insonne che stava passando provocavano una reazione mista: disgusto, angoscia, un sincero nodo alla gola per quanto empatizzava con quei poveri individui reificati… ma con questo anche motivazione, la voglia di riuscire a fare qualcosa per mettere i bastoni tra le ruote a questa gente, il desiderio ardente di evitare che certe tragedie e sorti terribili si abbattessero sulla vita di qualcuno.
    Se prima di quella sera poteva esserci qualche dubbio, qualche timore o qualche incertezza, quell’incontro li aveva completamente annullati…
    Costi quel che costi, ora Günter Wolff, per i criminali Leichenblass, si sarebbe impegnato con tutto se stesso per partecipare attivamente al mondo del vigilantismo.
    Forse evitare di usare un vecchio cappotto sfregiato e rovinato come “tuta” poteva essere un inizio...

    ❖ Art by XamHell ❖


    Livello: 2
    Energia: 40/100
    Forza: 36
    Quirk: 3
    Agilità: 36

    • Status: Illeso
    • Tecniche usate: N/A



    • Tecniche
    When Demons Awake [Livello 1] [Costo 15+5 Mantenimento]L’utilizzatore attiva il suo quirk e genera delle placche di sangue coagulato sui suoi avambracci e sui dorsi delle sue mani aumentando la sua difesa. Se Crumble Me è attiva il suo effetto viene annullato.
    Effetto: Protezione da danni lievi

    Crumble Me [Livello 1] [Costo 10+5 Mantenimento]L’utilizzatore ammorbidisce l’armatura sulle sue braccia e facendola impattare contro un muro, delle placche appositamente create sulle gambe o un oggetto contundente la scheggia significativamente compromettendone l’integrità ma rendendola tagliente e affilata. Un personaggio colpito da queste placche rotte riceverà danni lievi e se When Demons Awake è attiva il suo effetto viene annullato.
    Danno: Lieve

    Dying to Heal [Livello 1] [Costo 15]L’utilizzatore riassorbe il sangue coagulato ovunque sul suo corpo rimanendo senza nessuna parte corazzata, curandosi e diminuendo il rischio di soffrire di anemia con l’utilizzo del quirk. Se gli effetti di When Demons Awake o Crumble Me sono attivi vengono annullati.
    Effetto: Cura da danni lievi



    • Equipaggiamento
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