One does not hit a girl

Role | Kaito Fujikawa e Yuniko Ren

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    Kaito Fujikawa
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    Tokyo stava affrontando una stagione piovosa particolarmente intollerabile, forse la peggiore mai affrontata. O almeno, così era per Kai, la cui opinione in merito contava relativamente poco, visto che trovava insopportabili le condizioni climatiche caratteristiche di quel periodo dell’anno: per lui, di base, era sempre la peggiore mai affrontata.
    Quella giornata era iniziata come particolarmente umida, ma quando il canuto aveva lasciato casa sua, quella mattina, la percentuale di probabilità che potesse piovere era relativamente bassa, stando alle previsioni. Niente acqua a rovinargli i capelli, that sounded nice. Aveva deciso quindi di approfittare del bel tempo per fare un giro in moto: non aveva in mente una meta, né programmi particolari, a muoverlo il bisogno di un po’ di svago.

    I suoi primi mesi a Tokyo, da quando aveva iniziato la scuola, non erano esattamente stati come se li era aspettato, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di stringere amicizie: probabilmente abituato all’ambiente universitario, aveva trovato difficile l’interazione con i suoi compagni, e la differenza d’età sicuramente si faceva sentire. Certo, l’età mentale di Kaito non superava i dieci anni, ma era comunque strano interagire con persone che non condividevano i suoi stessi interessi, e le sue stesse attività preferite (tipo bere, guidare in maniera spericolata, flirtare con membri dell’altro sesso—o dello stesso sesso, per quel che vale... In fondo Kai aveva anche amici gay!). Fortunatamente, qualche incontro occasionale con Shion (già, il Fujikawa e il Fujihara si conoscevano, ma questa è una storia per un’altra role (?)) gli aveva permesso di sopravvivere a quei mesi altrimenti piatti.

    Il cielo era solo leggermente velato, sottilissime nubi nascondevano parzialmente il sole, contribuendo a rendere quella giornata un po’ più fresca. L’aria che sferzava contro la pelle e tra i capelli gellati gli procurava una piacevole sensazione di sollievo, e una valida distrazione dallo stress accumulato. Il canuto aveva scelto di proposito di indossare vestiti molto leggeri, una t-shirt nera, dei pantaloncini da palestra dello stesso colore, con su stampato il logo di un noto marchio di articoli sportivi, e delle sneaker a completare il look. Come faceva sempre quando non aveva intenzione di andare particolarmente veloce, non indossava il casco (gli rovinava i capelli) o altre protezioni (gli rovinavano l'aesthetic).
    A quel punto, non sapeva quanto tempo avesse trascorso in moto, probabilmente un’oretta; inoltre, non era davvero sicuro di quanto effettivamente si fosse allontanato, o dove si trovasse precisamente in quell’istante: in fondo, Tokyo era una grande città che lui conosceva a malapena.

    A distoglierlo dai suoi pensieri (o meglio, dai suoi non pensieri (?), dato che era praticamente in modalità no braincells da quando aveva montato sul sellino) furono degli schiamazzi concitati. I suoi occhi gialli schizzarono verso la fonte del rumore, e misero immediatamente a fuoco un gruppetto di ragazzini che stavano… giocando, forse? Ci mise qualche attimo ad inquadrare la situazione, ma quando riconobbe che un’altra figura, più minuta, giaceva a terra sotto di loro, realizzò la situazione. Ugh, bulli, realizzò con disappunto.
    Fu più per istinto che altro, ma il ragazzo decise di fare ciò che, secondo la sua opinione, ogni adulto responsabile al suo posto avrebbe dovuto.
    Quando i tre ragazzi realizzarono che Kai stava accostando, occhi stretti in uno sguardo che non lasciava presagire nulla di buono, se la diedero a gambe all’istante, lasciando indietro il ragazzino a terra.

    Mentre metteva il cavalletto alla moto e spegneva il motore, si diede un’occhiata rapida intorno. Non riconobbe la zona in cui si trovava al momento, ma non si sorprese di vedere, poco più avanti, una scuola: non gli fu difficile immaginare che il ragazzino che aveva davanti, con ancora indosso la divisa. Avrà avuto, a occhio e croce, sui 12/13 anni. Immaginò che gli altri compagni fossero suoi coetanei, o al massimo un po’ più grandi di lui, ma non poteva esserne certo dal momento che si erano totalmente dileguati alla vista del ragazzo in moto. Già. Codardi. Lo immaginavo pensò Kai, rivolgendosi mentalmente a quei pusillanimi, con tanto di sorrisetto compiaciuto (e se ve lo state chiedendo, sì, stava competendo con dei ragazzini nella sua testa, e sì, lui si sentiva davvero un gran figo con quell’entrata da eroe, e sì, era una scena un po’ patetica).
    Si accovacciò vicino alla vittima di quello scherzo di pessimo gusto. «Yo, ti sei fatto male?» fece, provando a risultare incoraggiante e a porsi in maniera amichevole. Allungò la mano per dargli una pacca incoraggiante sulla spalla.

    Cosa che, generalmente, sarebbe stato un gesto random non particolarmente significativo; in quell’occasione, tuttavia, non aveva considerato un aspetto importante: molto probabilmente, si trattò di una serie di concause, quali ad esempio il fatto che le pile erano molto sensibili a tutta quell’umidità, e al fatto che lo stress accumulato negli ultimi giorni avesse un po’
    Insomma, il dare la scossa al ragazzino non era assolutamente sua intenzione. Si trattò di un contatto velocissimo, niente di particolarmente doloroso, ma sicuramente sufficiente a cogliere il più giovane di sorpresa.
    A quel punto, infatti, il suo volto attraversò i cinque stadi del lutto in pochi secondi, e Kai potè riconoscere nelle sue pupille dilatate velate dalle lacrime la profondissima delusione e, in parte, anche lo spavento, mentre scrutava stranito il grande e grosso sconosciuto dai capelli bianchi.
    «Uhm… oops?» fece il canuto con un’espressione da cretino stampata in faccia, di quando vuoi sdrammatizzare un po’ ma non hai esattamente idea di come fare.
    Stupidity is not a crime. You're free to go.


    Edit: ho aggiunto i link alla scheda e al pfolio


    Edited by Domedie - 11/8/2022, 18:08
     
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    Yuniko Ren

    “Life’s not easy for unicorns, you know. We’re a dying breed.”

    - Meg Cabot -





    Edo.
    La capitale.
    Il centro dell'Impero.
    La culla della civiltà Nipponica.
    Beh, anche no, fosse stata Kyoto forse.
    Ma Tokyo...
    Tokyo era una città costruita dal nulla da mercanti e impiegati.
    Da amministratori e da passacarte.
    Per desiderio dello Shogun e per pura convenienza.
    E questo, toglieva tutta la poesia alla cosa.
    Yuniko, odiava questo genere di storie.
    Per lei storia e letteratura andavano di pari passo.
    L'essere umano era mosso dalle migliori intenzioni, dai più nobili intenti.
    La storia era fatta da individui speciali ed eroi coraggiosi.
    Da singole decisioni in momenti topici e dai gesti di grandiosi generali che determinavano battaglie che riempivano libri interi.
    Ed era sperando di essere come uno di loro che aveva accettato quest'incarico.
    ...Tch!
    In quel momento, non riuscì a trattenere un singolo schiocco di lingua di fastidio.
    La capitale era completamente diversa da come se l'era immaginata.
    Pensava di vedere enormi pagode, templi a perdita d'occhio.
    Gente indaffarata che correva lungo le strade, bancarelle di venditori, auto scoppiettanti per le strade.
    Un mare di Kimono e gentiluomini in giacca e cappello. (1)
    E invece...
    Invece era tutto così grigio, anonimo, malato quasi.
    Enormi grattacieli in vetrocemento, pali della luce e cablaggi ad ogni angolo.
    E poi fango.
    La cosa più orribile era vedere questi mucchi di immondizia ad ogni angolo delle strade. (2)
    Ogni minuto che passava dopo essere scesa dal torpedone era solo disappunto.
    L'unica consolazione sinora era stata solo vedere una nutrita scolaresca di ragazzini andare o tornare da scuola in gruppo.
    Come tanti piccoli anatroccoli.
    In quel momento si era nascosta dietro un palo del telefono e li aveva osservati passare con un groppo al cuore.
    Il respiro pesante e un sorriso ebete sul viso.
    La parte peggiore era stata convincere quella vecchia signora a non chiamare la polizia certo...
    Ma piccoli inconvenienti del mestiere.

    E ora...
    Ora che era arrivata, ed era stata investita dal disappunto, non sapeva cosa fare.
    Il suo unico contatto in questa città bizzarra.
    Simile ad una carcassa di balena morente, era un mero pezzetto di carta stropicciato con un nome sopra.
    E un indirizzo, o almeno così credeva.
    Quanto sarebbe stato complicato trovare una via a Tokyo?
    Sicuramente ad ogni angolo ci sarebbero state mappe.
    Certamente come in ogni città che aveva visitato sino a questo momento, sarebbe bastato chiedere a qualcuno no?
    Un piano perfetto.
    Se si ometteva il fatto che questa era la prima vera città che Yuniko vedeva in vita sua.
    E che la città in cui si trovava in questo momento era una delle metropoli più tentacolari ed estese del pianeta.
    Avrebbe potuto consultare una mappa online...
    Se il suo telefono avesse avuto accesso ad internet e non fosse stato un residuato dei primi anni Novanta più a suo agio in un museo della tecnologia che altro. (3)
    Il solo fatto che funzionasse ancora era un testamento alla cura con cui era stato conservato.

    E se anche avesse avuto accesso a internet, certamente la giovane ragazza cavallo non avrebbe avuto idea di come usarlo.
    Insomma, era la ricetta perfetta per un disastro.
    Chiunque altro si sarebbe perso d'animo.
    Avrebbe imprecato forse, o si sarebbe fatto prendere dalla disperazione.
    Ma Yuniko, era cresciuta per tutta la vita in mezzo alla foresta selvaggia.
    Aveva rischiato la vita numerose volte.
    Era una donna adulta ormai.
    Aveva titoli di studio presso università prestigiose.
    Era un genio della biologia molecolare e della chimica dei materiali organici.
    E ben presto, fu in grado di prendere atto della situazione.
    Sospirò in un lento e modulato lamento, struffiando dalla bocca e lasciando che l'aria in uscita facesse tremare il labbro.
    Sì, proprio come un equino.
    Prima di commentare lapidariamente.
    ...Mi sono persa.
    Presa di coscienza fondamentale.
    La prima regola era sempre quella, stabilire le condizioni, dopodichè elaborare un piano.
    Basandosi sui dati a disposizione e sull'ambiente circostante.
    Non c'erano segnali nè indicazioni di nessun genere.
    Non aveva idea neppure in che quartiere si trovasse.
    Sapeva solo di essere in una strada.
    Da qualche parte.
    A Tokyo.
    In Giappone.
    Scrollò le spalle.
    La soluzione era già a portata di mano.
    O meglio, di gambe.
    Yokkorashotto! (4)
    E si mise a camminare.
    Con l'ampio camice che svolazzava a destra e manca, e la umida aria del mattino che si iniziava a condensare sui suoi collant.
    Se c'era una cosa che la fanciulla sapeva fare, era camminare.
    Ne era certa.

    Prima o poi, la soluzione si sarebbe presentata da sola.

    Contrariamente alle sue aspettative però, quello che le si presentò non fu la soluzione.
    Bensì un crimine!
    Lo sapeva.
    Ne era certa.
    La grande città era chiaramente un covo di ingiustizie e di malfattori.
    Ma come già detto, era una donna adulta.
    A dispetto delle apparenze sapeva che era meglio farsi i fatti suoi.
    Era scontato che un posto come questo fosse preda di ladri e rapinatori.
    Forse addirittura Ronin, o persino Samurai in cerca di una vittima per il rituale dello Tsuji-giri. (5)
    Aveva la sua idea in merito alla giustizia.
    E sapeva benissimo che non era affar suo.
    Era pronta a lasciar correre, abbandonando chiunque fosse la vittima al suo destino, sino a quando uno dei suoi orecchi non ebbe un tremito.
    Indipendentemente dall'altro, ebbe un brevissimo scatto di lato.
    Aveva sentito bene?
    Quello che aveva udito, leggero, ovattato, a malapena udibile sotto il frastuono di una città troppo grande per badare ai suoi abitanti era forse...un pianto?
    No, non poteva sbagliarsi.
    Era il pianto a malapena trattenuto di un innocente!
    Accesa di sacro fervore, abbandonò immediatamente la strada che stava seguendo.
    E ogni proposito di fingere ignoranza sparì come neve al sole.

    La situazione le fu immediatamente chiara.
    Che bisogno c'era di pensare oltre?
    Un tenero ragazzino di non più di Undici o dodici anni, si stava carezzando una spalla.
    Gli occhi velati di lacrime.
    Davanti a lui un furfante...grosso.
    Molto grosso.
    Capelli bianchi.
    Sguardo torvo.
    Lombrosianamente un criminale. (6)
    Indubbiamente.

    Non c'era tempo.
    E anche se ci fosse stato, non lo avrebbe sprecato.
    Sollevò una mano, puntando il dito verso il brutto ceffo.
    Non le passò neppure per la testa che le enormi maniche del camice coprivano completamente le sue dita, rendendo impossibile vedere che gesto stesse facendo.
    E tuonò con la sua voce da sedicenne.
    Fermo là, lestofante!
    Uno, due gesti esagerati con le braccia.
    Come fosse uscita da un Super-Sentai.
    Le tue malefatte terminano qui, manigoldo!
    Non c'era tempo di parlare.
    Non c'era tempo di spiegare.
    Non c'era tempo di stabilire un nesso di causa ed effetto.
    Era solo tempo di azione!
    Senza aggiungere altro, sospinta dai potenti muscoli delle gambe, Yuniko, saltò in aria.
    La sua voce, a risuonare nell'etere come il verdetto di un Giudice.
    Peggio.
    Era Giudice, Giuria ed Esecutore.
    Per chi osava fare del male ai bambini, la pena era solo una.
    Un

    Alicoooooorn-Kiiiiick!!!



    Diritto nel viso.



    26 yo Liv. 2 Vigilantes U.M.A Musume Scheda History © by ReЙ

    NOTE

    1. L'idea di Yuniko di Tokyo risale presumibilmente agli inizi del 1920...

    2. Si tratta in realtà degli angoli dedicati alla raccolta dell'immondizia, che avviene giornalmente. Ovviamente questo la ragazza non può neppure immaginarlo.

    3. Yuniko usa un antichissimo Motorola Dynatac, per il semplice motivo, che le sue orecchie sono posizionate in cima alla testa, pertanto un normale cellulare non ci arriverebbe mai.

    4. (ヨっこらしょっと) Espressione gergale desueta, usata principalmente dalle signore di una certa età, traducibile approssimativamente con il nostro "Oh-Issa"

    5. (辻斬り) Letteralmente "Omicidio all'incrocio". Una antica leggenda vuole che alcuni Samurai privi di scrupoli testassero le proprie Katane aggredendo un passante a caso nel cuore della notte. Ovviamente idea palesemente anacronistica nella moderna società.

    6. Le Teorie di Cesare Lombroso sulla "origine del comportamento criminale insita nelle caratteristiche anatomiche del criminale" sono state rifiutate e destituite di ogni fondamento scientifico sin dal 1885


    Tecniche · Equipaggiamento · Status
    Parametri
    Liv:
    Livello 2
    Exp:
    100/100
    Peso:
    1 / 5
    Forza:
    025
    Quirk:
    025
    Agilità:
    025

    Status
    Energia:
    100/100
    Status Fisico:
    Ottimale
    Status Psicologico:
    "Furibonda e carica di sacro furore"
    Tecniche Usate:
    None.

    Equipaggiamento
    Reagent Vials [Oggetto Comune] [x2]
    png
    Una serie di Fiale e reagenti che Yuniko utilizza per mixare con il suo sangue,
    In grado di produre effetti quantomai vari e mirabolanti.
    O più spesso solo bizzarri cocktail dall'effetto vario.
    Effetto:Utilizzati per dare vita alle tecniche di Yuniko, consumato dopo l'uso
    Quantità: 8/8
    Costo: 100 Yen
    Peso: [1]


    Tecniche
    Alicorn-KICK!! [Livello 1] [Costo 10 PE]
    Descrizione: It's just a jump to the left...
    Molto semplicemente, Yuniko assume una posa super figa.
    Raccoglie le energie, e si scaglia addosso all'avversario esclamando Alicooorn-Kiiiiiick!!
    Potrebbe sembrare una cosa banale, ma non bisogna sottovalutare l'incredibile potenza muscolare della fanciulla.
    Gente, un calcio di un cavallo fa male!
    E comunque, in pratica Yuniko effettua un calcio volante arrivando fino a 2 metri di distanza.

    Qi-lin [Livello 1] [Costo 15 PE]
    Aggiungendo una piccola quantità di sangue ad una fiala piena di un reagente elettrolitico, Yuniko è in grado di generare un miracoloso tonico in grado di ripristinare la vitalità altrui.
    Beh...almeno in teoria.
    In realtà gli effetti sono blandi e non hanno particolare efficacia, semplicemente i soggetti si sentono rinvigoriti e dalla mente più sgombra.
    E pare aiuti a smaltire molto in fretta scorie e residui biologici negativi.
    E'miracoloso però come doposbornia, e ha un delizioso sapore di arancia!

    Se assunta, una fiala di Qi-lin è in grado di curare un singolo status negativo di intensità massima pari a [Lieve]

    Al-Miraj [Livello 1] [Costo 20 PE]
    Mixando tre parti di eccitanti naturali, due di tonici rinvigorenti e una di sangue, ecco a voi l' Al-Miraj.
    Un efficacissimo potenziatore della produzione di adrenalina e di testosterone.
    Fenomenale per conferire a chiunque un temporaneo boost in più alle proprie capacità fisiche.
    Ideale per chi deve fare sforzi a breve termine, sia esso un pugno ad un cattivo o una disperata corsa per prendere l'ultimo treno della giornata!
    Attenti però: un sovraddosaggio e la tachicardia ve la siete cercata!

    Consumare una fiala di al-Miraj restituisce +20PE

    Sin-You [Livello 1] [Costo 15 PE]

    Erbe curative, Aromi naturali e una abbondante dose di collagene reagiscono con il sangue di Yuniko generando una mistura verdastra, appiccicosa e malleabile.
    Un po' tipo una comma da masticare ciucciata troppo per intenderci.
    Questo composto, applicato su tagli e sbucciature, favorisce la rimarginazione delle ferite e previene il sanguinamento.
    Inoltre, se mantenuto per più di una mezz'oretta evita persino la formazione di antiestetiche cicatrici!
    Oh, e a dispetto delle apparenze, ha un gradevole odore di muschio...

    Se applicata su una ferita, una fiala di Sin-You è in grado di curare una singola ferita di entità pari a [Lieve]


     
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    Kaito Fujikawa
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    Il canuto si schiarì la voce, probabilmente imbarazzato dopo aver praticamente sparato sulla croce rossa. Guardò il ragazzino che aveva di fronte: il ciuffo corvino era tutto scompigliato, probabilmente a seguito della caduta, ma anche a causa della scossa, che aveva finito col fargli rizzare tutti i capelli dandogli un aspetto ancora più dissestato.
    Se ne avesse avuto il tempo, lo avrebbe rassicurato, dicendogli qualcosa tipo «Tutto ok? Mi dispiace, non lo controllo». Tuttavia, una passante decise di mettersi ad urlare proprio in quel momento, catturando la sua attenzione.
    Quando ruotò la testa in direzione della voce, nel suo sguardo era decisamente visibile la sua confusione, mentre tentava di processare le parole appena sentite: termini quali lestofante e manigoldo non rientravano facevano assolutamente parte dell'alquanto ristretto vocabolario del ragazzo, e non aveva decisamente idea di come interpretare quell'intervento. Eppure non aveva visto altri passanti, nessuno a cui potessero essere destinate le parole della sconosciuta. Probabilmente si stava riferendo a Kaito... o al ragazzino, magari? Beh, era un 50 e 50 a quel punto. Lo scolaretto non sembrò reagire immediatamente all'arrivo di Yuniko, forse troppo concentrato per non piangere, o troppo scioccato dal corso degli eventi, o semplicemente rassegnato al fatto che quel giorno attirasse disagiati.
    Kaito non ebbe nemmeno il tempo di domandare che diamine avesse da fare la pazza, che lei aveva iniziato la sua rincorsa, urlando quello che suonava tanto come il nome di una mossa tratta da un videogioco. Diciamocelo, che la sconosciuta non fosse una combattente era palese, perché il Fujikawa avrebbe avuto tutto il tempo di parare il colpo tranquillamente, dopo che lei aveva praticamente annunciato a tutto il vicinato che stava attaccando.
    Avrebbe contrattaccato? Probabilmente no, persino uno come Kai aveva dei limiti: tra questi, sicuramente rientravano una significativa differenza d'età, e l'essere una femmina.

    Queste non erano motivazioni sufficienti a mitigare la sua indignazione per quel gesto totalmente sconclusionato.
    «Ma tutto a posto? Ma che ti fumi?» esclamò, più per la rabbia e la sorpresa che non per lo spavento; tuttavia, sarebbe stato pronto a ricambiare qualora lei avesse tentato un altro calcio... anche perché sarebbe morto piuttosto che ammetterlo, ma ouch, quella pedata era stata un po' più dolorosa di quanto il ragazzo si fosse aspettato, e dovette concentrarsi per non massaggiarsi nella porzione del braccio che aveva utilizzato per assorbire il colpo.
    La osservò meglio, gli occhi ridotti a fessure: sorvolando sulle orecchie da cavallo, ma quella era tutta strana, come si poneva, come si vestiva... «E poi come cazzo parli?» proseguì, storcendo il naso.
    Un'attrice? Da escludere, non vedeva telecamere né direttori di scena. Una paziente sfuggita da un ospedale psichiatrico? Quella era decisamente una possibilità. Una studentessa? Beh, era la spiegazione più probabile, e spiegava anche il motivo per cui fosse arrivata dalla stessa direzione da cui erano sfuggiti gli altri bulli; in ogni caso, il canuto non si sentiva di escludere l'opzione internata da un istituto.
    Fu questione di una manciata di secondi, si posizionò davanti al bambino, chiaro segnale che non voleva che lui venisse anche solo toccato da lei. «Non ti senti troppo grande per prenderla con i ragazzini come lui?» le fece quindi con tono seccato, palesando così il totale fraintendimento delle intenzioni di Yuniko. «Odio i bulli».

    Senza che potesse rendersene conto, quella parola sembrò quasi risvegliare il ragazzino, che quasi si scosse. Il suo respiro si fece improvvisamente affannato mentre si trascinava all'indietro, provando frettolosamente a rimettersi in piedi; quando non ci riuscì, le suole delle scarpe instabili sul marciapiede sdruccioloso, scoppiò improvvisamente a piangere, cogliendo Kaito di sorpresa.
    Quest'ultimo rivolse a Yuniko un'occhiataccia fulminante, che diceva ecco! Vedi cos'hai combinato? Lo hai spaventato.
    Fujikawa CEO dello scaricare la colpa agli altri.
    «Non piangere, bro, dai!» provò a incoraggiarlo, con tono scherzoso e un sorrisetto forzato. Nel vedere che le sue parole non funzionavano, e il più piccolo continuava a singhiozzare e tremare davanti a lui, fece un passo indietro. Non che avesse tante speranze di funzionare comunque, ma Kaito non poteva saperlo. Tutto, dalla sua espressione al linguaggio del suo corpo, comunicava il suo disagio in quella circostanza. Non sapeva mai, mai come comportarsi quando la gente davanti a lui piangeva.
    Suo malgrado, guardò la sconosciuta, la sua espressione mutata completamente: era in cerca di... Supporto? Non ne aveva idea nemmeno lui, ma lei era l'unica sua possibilità di salvezza dal dover avere a che fare con cose tipo i sentimenti di una persona che piangeva; in fondo le ragazze erano notoriamente più brave in queste cose, no?
    Tuttavia, sarebbe rimasto all'erta, teso, a fissarla come un falco seguendo attentamente la reazione della ragazza-equino: se avesse percepito anche la benché minima traccia di una cattiva intenzione nei suoi movimenti, nella sua espressione o nelle sue parole, non avrebbe esitato a darle un jab dritto sul naso e spedirla nell'iperuranio.
    Stupidity is not a crime. You're free to go.


    Avevo già sentito Allen riguardo i tempi con cui avrei risposto, ma in ogni caso gli chiedo di nuovo scusa per aver trascinato la risposta qualche giorno più del dovuto :sadbunny:
     
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    - Ancient tibetan proverb -




    Era una giornata piena di sorprese.
    Yuniko dovette ammettere con aria sconsolata.
    Decisamente era una giornata piena di sorprese.
    Prima la grande città.
    Che grande era, e una città pure.
    Solo che non era la Grande città che si aspettava.
    Poi si era persa.
    Terribilmente.
    E subito dopo aveva già incontrato uno degli abitanti di questa fortezza del suburpio.
    Chiaramente un criminale incallito, che non solo osava aggredire gli innocenti.
    Ma anche dei bambini oltretutto.
    Se ci fosse stata una motivazione valida per averlo aggredito, anche solo quello sarebbe bastato.
    Ma non solo!
    Invece di ricevere la giusta punizione celeste, impartita sotto forma di possente calcio al volto, il lestofante aveva anche osato pararsi!
    Una cosa imperdonabile.
    A tanto arrivava il suo disprezzo per la giustizia.
    Erano state tante le sorprese.
    Invero erano state anche troppe, ma quello che sorprese di più la giovane ragazza-cavallo furono le parole successive.
    «Ma tutto a posto? Ma che ti fumi?»
    Domanda bizzarra, si disse.
    Indubbiamente inadeguata alla situazione.
    Era forse rivolta a lei?
    Senza dubbio alcuno.
    Il suo sguardo scimmiesco non aveva altra direzione se non lei.
    Le orecchie sulla sommità del capo si flessero leggermente.
    Un vago moto di stizza, o forse solamente di sorpresa.
    Ma sì, aveva udito chiaramente le sue parole.
    Le aveva proprio chiesto quale tipo di tabacco assumesse.
    Che cosa assolutamente fuori luogo, dovette riconoscere, da chiedere in un momento del genere.
    Poi, a una come lei.
    Ci fosse stato il professore, gli avrebbe risposto certamente: Montecristo importati dall'Europa, se era in vena di sigari.
    Altrimenti trinciato sottile di Kumamoto, quando invece era in vena di usare il Kiseru. (1)
    Ma Yuniko?
    la ragazza odiava il tabacco, il fumo, e le sigarette in particolar modo.
    Inspirò.
    E con tutta la flemma possibile si limitò ad agitare la mano coperta dalla manica spropositata come a scacciare via del fumo e, in maniera più prosaica, quella ridicola domanda dall'aria attorno a lei.
    Non avrebbe saputo dire quale delle due l'avrebbe infastidita di più.
    Domanda sciocca e quantomai ridicola.
    Io non fumo.
    Il fumo uccide le cellule cerebrali e può causare problemi alle donne in gravidanza.

    Disse.
    Lapidaria.
    Per poi aggiungere come fosse un pensiero subitaneo ed automatico.
    Specialmente ai bambini in età pre-scolare.
    E non menziono neanche gli effetti nocivi del fumo passivo.

    Yuniko aveva abbastanza conoscenze di medicina per conoscere le nefaste conseguenze del consumo di tabacco.
    Oltretutto aveva pure una nutrita esperienza nel trattare malattie e sui principi attivi delle piante.
    Piante che peraltro, alla fine erano quasi assenti nelle sigarette che tanto andavano di moda.
    Se solo, la ragazza, avesse saputo che genere di abominio erano ora le sigarette in commercio le sarebbe probabilmente venuta una sincope.
    Fortunatamente, per il bene della sua psiche, la sua esperienza si limitava a quei sottili listelli di carta ripieni di tabacco trinciato tanto in voga per le strade di Edo nei primi del '900.
    Oh, e aveva qualche conoscenza dell'oppio.
    Ma di quello, non sarà il caso di parlare in questa sede.
    Stava iniziando a dubitare quasi dell'intelligenza del suo interlocutore, quando la frase successiva, le tolse ogni dubbio.
    «E poi come cazzo parli?»
    Le orecchie si fletterono verso l'alto, dritte come fusi.
    La lunga coda equina si drizzò di colpo.
    Come se una scossa elettrica l'avesse attraversata di colpo.
    Struffiò.
    Sbattè con forza il tallone delle sneakers che portava ai piedi per terra.
    Uno scatto nevrotico le fece scuotere per un istante il capo.
    Tutti cenni che in un esperto di maneggio, o almeno di cura dei cavalli, avrebbero immediatamente fatto comprendere il suo stato emotivo.
    Era alterata.
    Assai.
    Era il tipico stato di tensione che precedeva un calcio nei denti.
    Fortunatamente per il giovane Fujikawa, Yuniko era una ragazza-cavallo.
    Ma la percentuale di Ragazza, certamente era maggiore di quella animale.
    Ragion per cui invece di un ricorso immediato alla violenza fisica, la giovane preferì ricorrere al dialogo.
    Mani sui fianchi.
    Espressione di scorno.
    Altera, fissò il ragazzo con tutto il suo metro e Cinquanta di altezza.
    Dal basso verso l'alto.
    Una luce rabbiosa negli occhi.
    Io? Piuttosto bada tu a come parli.
    Modera il linguaggio signorino, ci sono dei ragazzini qui presenti!
    Ci baci tua madre con quella bocca, bo-ya?
    (2)
    Non ebbe tempo di assorbire una eventuale risposta però.
    Perchè apparentemente il mariuolo, la oltrepassò per frapporsi tra lei e il bambino.
    Una mossa, quantomai inaspettata.
    Abbastanza da farle fare un passo indietro, e valutare meglio la situazione.
    Era molto in confusione.
    Confusione, che venne rapidamente amplificata dalla frase successiva.
    «Non ti senti troppo grande per prenderla con i ragazzini come lui?»
    Una frase le cui implicazioni la lasciarono a bocca aperta.
    Fece un passo indietro.
    Poi un altro.
    Il terzo, non arrivò mai.
    Dovette invece, coprirsi la bocca con una manica per non far vedere la sua espressione.
    E in effetti, quest'ultima era un mistero anche per lei.
    Che espressione avrebbe dovuto fare?
    Sorpresa?
    Arrabbiata?
    Perplessa?
    Oho?
    Mormorò, come a cercare di darsi un punto fermo nel marasma dei suoi pensieri.
    Questa poi.
    Adesso era lei la cattiva?
    Era forse possibile che...
    No, lo escluse a priori.
    D'altronde il fanciullo aveva iniziato a piangere già prima del suo arrivo.
    Però era del tutto possibile che fosse lei ad essersi sbagliata. (3)
    D'altronde, Yuniko era capace di commettere errori.
    Era infatti possibile che il grosso malfattore, non fosse un malfattore e fosse stato tutto un banale fraintendimento?
    D'un tratto la ragazza, si ritrovò a sghignazzare.
    Era tutto così deliziosamente ridicolo.
    Era così ossessionata dal fatto che questa città fosse piena di pericoli, che ne era diventato uno lei stessa.
    Nande-yare? (4)
    Sibilò.
    Più rivolta a se stessa che altri.
    Prima di sentire l'ennesima frase fuori luogo.
    «Odio i bulli».
    E fu quello il momento in cui si mise a ridere.
    Una risata, bassa e graffiante.
    La tipica risata di una donna adulta.
    Decisamente fuori luogo con il suo aspetto fisico, ma che trovava un riflesso nel suo sguardo.
    In fondo, cos'era Yuniko se non una donna adulta in un corpo da ragazzina?
    Per molti una benedizione.
    Per altri, una maledizione.
    Per lei, invece, solo un dato di fatto.
    Di risposta lo indicò.
    Sperando che vedesse egli stesso quanto paradossale fosse la situazione.
    Era lui, che stava spaventando il bambino, non lei.
    Cos'è questo, uno di quei casi in cui il Bue dice cornuto al cavallo? (5)
    Non ebbe tempo di godersi la replica però.
    In un momento di puro orrore, il suddetto fanciullo, arretrando finì per sdrucciolare e cadere a terra.
    E da lì, il più brutto dei suoni.
    Un suono che per la giovane, era peggio del lamento di una banshee.
    Il pianto a dirotto di un bambino.
    Chissà, forse era qualcosa nella frequenza della voce.
    Forse una risposta ingranata nell'animo femminile e l'istinto materno.
    O forse, solamente una vita vissuta tra genitori protettivi.
    Ma la voce rotta dei piccoli era un qualcosa che straziava il cuore di Yuniko.
    La faceva stare male fisicamente.
    A nulla poi, sembrava valere i tentativi goffi del giovane.
    Che, momento dopo momento, pareva sempre meno mariuolo e sempre più un banale passante goffo e smarrito.
    «Non piangere, bro, dai!»
    Che carino, sembrava quasi un enorme elefante che cerca di rimettere insieme i pezzi di una teiera.
    Eppure, i suoi tentativi maldestri, stavano sortendo poco effetto.
    Come era ovvio, pensò con un moto di orgoglio la ragazza.
    In questi momenti occorreva una professionista di bambini.
    E lei, lo era per davvero.
    Si avvicinò.
    Le sneakers che gracchiavano sul pavimento bagnato.
    La coda che ondeggiava nell'aria a scacciare mosche invisibili.
    Le dita coperte dalle maniche esageratamente lunghe del camice e le orecchi tese in avanti sulla sommità del cranio.
    Hey Bo-ya...
    Sibilò.
    Con veramente poca pazienza.
    Probabilmente anche in virtù del devastante mal di testa che le stava trapanando il cervello.
    Il bambino doveva calmarsi.
    Per il bene di tutti, ma soprattutto il suo.
    A maggior ragione, quando parlò al grosso bruto, il suo sguardo, non ammetteva repliche.
    ...CAVATI, -onegai itshimasu. (6)
    Dopodichè si accoccolò per terra davanti al piccolo mucchietto d'ossa piangente, e gli agitò davanti una mano a mo' di saluto.
    Abbastanza da distrarlo.
    Da farlo smettere di sgolarsi.
    E lasciar posto alla ben più fisiologica azione di tirare su con il naso.
    hoi, hoi hoi, hoi hoi hoi... che c'è il buzzurro ti ha fatto male ragazzino?
    Disse, sorridendo.
    L'attenzione del bambino totalmente catturata dalle due orecchie che si muovevano ritmicamente.
    Uno dei tanti lati positivi dell'avere orecchie equine, era la loro capacità di muoversi indipendentemente in varie direzioni.
    Funzionava quasi meglio che le chiavi per attirare l'attenzione di qualcuno.
    Dai fai vedere alla Onee-sama, qui presente...
    Lasciò che il ragazzetto allungasse il braccio e lo guardò con attenzione.
    ...hmmmm, sei un tipetto coraggioso eh?
    Scommetto che ti sei spaventato a vedere quel brutto gorilla eh?
    Guarda, ti insegno un segreto, porgimi la mano avanti e chiudi gli occhi...

    Attese che la mano si poggiasse sul suo palmo.
    La pelle candida spiccava come un faro sulla stoffa bianco latte del camice.
    Con un sospiro di sollievo notò che non c'erano graffi a lesioni di alcun genere.
    Ecco, bravo, così.
    Era stato solo spavento e niente altro.
    Con delicatezza sollevò l'altra mano, e coperta dalla manica stappò rapidamente una delle molteplici fiale che portava sotto l'abito.
    Era un banalissimo estratto floreale di Lavanda e Gelsomino selvatico.
    Uno di quegli estratti tipici da erboristeria che calmano e aiutano il sonno.
    Erano anche ottimi per distrarre qualcuno dai suoi problemi.
    E agli occhi di quella creatura spaventata il delicato profumo non sarebbe sembrato dissimile da una magia.
    Pain, Pain go away! (7)
    Disse, sollevando teatralmente la mano.
    Fu tutto uno svolazzare di stoffa e profumi.
    E in quegli occhi spaventati si dipinse solo meraviglia e stupore.
    Hee hee hee, visto?
    Sorrise soddisfatta.
    Il tinnitus nelle sue orecchie stava sparendo.
    Fortunatamente, avrebbe aggiunto.
    I lamenti dei bambini facevano malissimo al cuore.
    Ma a lungo andare, sfondavano anche i suoi delicatissimi timpani.
    Bravo! Sei proprio un tipetto Super-coraggioso!
    Aggiunse soddisfatta, prima di sollevare la mano e fare un gesto brusco al grosso omaccione alle sue spalle.
    In fondo, da quello che aveva visto, non era un cattivo ragazzo.
    Solo un bambino, molto molto grosso.
    E probabilmente impacciato.
    Persino questo gorilla vuole chiederti scusa, perchè gli dispiace...
    Completò la frase con una occhiataccia che non ammetteva repliche.
    ...Non è vero?!



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    NOTE

    1. il Kiseru è la tipica pipa lunga Giapponese

    2. (ボーヤ) Traslitterazione dell' inglese "Boy", spesso associato alle persone di una certa età che parlano ai ragazzini

    3. Perchè Yuniko, a differenza di Rena, può sbagliare

    4. Espressione arcaica traducibile con "Ma cosa diamine sta succedendo?"

    5. Sì, sarebbe asino, ma in questo caso Bue e Cavallo suona decisamente meglio no?

    6. Modo estremamente cortese di apostrofare qualcuno... se non fosse per il contenuto, che suona pressappoco come "Gradirebbe vossia gentilmente levarsi dalle palle per favore?"

    7. (痛いよ 痛いよ 飛んでけ!!) E' una filastrocca molto diffusa in Giappone, che le mamme usano per distrarre i bambini dal dolore, simile al nostro "Ti sei fatto la Bua? Ora passa tutto"


    Tecniche · Equipaggiamento · Status
    Parametri
    Liv:
    Livello 2
    Exp:
    100/100
    Peso:
    1 / 5
    Forza:
    025
    Quirk:
    025
    Agilità:
    025

    Status
    Energia:
    100/100
    Status Fisico:
    Ottimale
    Status Psicologico:
    "Determinata a tranquillizzare il fanciullo"
    Tecniche Usate:
    None.

    Equipaggiamento
    Reagent Vials [Oggetto Comune] [x2]
    png
    Una serie di Fiale e reagenti che Yuniko utilizza per mixare con il suo sangue,
    In grado di produre effetti quantomai vari e mirabolanti.
    O più spesso solo bizzarri cocktail dall'effetto vario.
    Effetto:Utilizzati per dare vita alle tecniche di Yuniko, consumato dopo l'uso
    Quantità: 8/8
    Costo: 100 Yen
    Peso: [1]


    Tecniche
    Alicorn-KICK!! [Livello 1] [Costo 10 PE]
    Descrizione: It's just a jump to the left...
    Molto semplicemente, Yuniko assume una posa super figa.
    Raccoglie le energie, e si scaglia addosso all'avversario esclamando Alicooorn-Kiiiiiick!!
    Potrebbe sembrare una cosa banale, ma non bisogna sottovalutare l'incredibile potenza muscolare della fanciulla.
    Gente, un calcio di un cavallo fa male!
    E comunque, in pratica Yuniko effettua un calcio volante arrivando fino a 2 metri di distanza.

    Qi-lin [Livello 1] [Costo 15 PE]
    Aggiungendo una piccola quantità di sangue ad una fiala piena di un reagente elettrolitico, Yuniko è in grado di generare un miracoloso tonico in grado di ripristinare la vitalità altrui.
    Beh...almeno in teoria.
    In realtà gli effetti sono blandi e non hanno particolare efficacia, semplicemente i soggetti si sentono rinvigoriti e dalla mente più sgombra.
    E pare aiuti a smaltire molto in fretta scorie e residui biologici negativi.
    E'miracoloso però come doposbornia, e ha un delizioso sapore di arancia!

    Se assunta, una fiala di Qi-lin è in grado di curare un singolo status negativo di intensità massima pari a [Lieve]

    Al-Miraj [Livello 1] [Costo 20 PE]
    Mixando tre parti di eccitanti naturali, due di tonici rinvigorenti e una di sangue, ecco a voi l' Al-Miraj.
    Un efficacissimo potenziatore della produzione di adrenalina e di testosterone.
    Fenomenale per conferire a chiunque un temporaneo boost in più alle proprie capacità fisiche.
    Ideale per chi deve fare sforzi a breve termine, sia esso un pugno ad un cattivo o una disperata corsa per prendere l'ultimo treno della giornata!
    Attenti però: un sovraddosaggio e la tachicardia ve la siete cercata!

    Consumare una fiala di al-Miraj restituisce +20PE

    Sin-You [Livello 1] [Costo 15 PE]

    Erbe curative, Aromi naturali e una abbondante dose di collagene reagiscono con il sangue di Yuniko generando una mistura verdastra, appiccicosa e malleabile.
    Un po' tipo una comma da masticare ciucciata troppo per intenderci.
    Questo composto, applicato su tagli e sbucciature, favorisce la rimarginazione delle ferite e previene il sanguinamento.
    Inoltre, se mantenuto per più di una mezz'oretta evita persino la formazione di antiestetiche cicatrici!
    Oh, e a dispetto delle apparenze, ha un gradevole odore di muschio...

    Se applicata su una ferita, una fiala di Sin-You è in grado di curare una singola ferita di entità pari a [Lieve]


     
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    Kaito Fujikawa
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    «Il fumo uccide le cellule cerebrali e può causare problemi alle donne in gravidanza. Specialmente ai bambini in età pre-scolare.»
    Ecco, ora sì che Kai era confuso. Il suo sguardo esitò per pochi secondi, per poi spostarsi sull’addome della ragazza. Il suo ventre piatto non faceva assolutamente pensare ad una gravidanza, e… e non coglieva il nesso con l’età prescolare, cioè, lei era palesemente una studentessa… No? Sembrava giovane, ma non le avrebbe dato meno di 16, massimo 17 anni.

    Insomma, la spiegazione di Yuniko, che pareva stesse citando una voce enciclopedica, non riuscì a far presa sui due neuroni temporaneamente attivi di Kaito, distratto dal movimento delle orecchie animalesche di lei e ommioddio ma quindi sono vere?
    Per un breve attimo, la ragazza-cavallo avrebbe facilmente potuto cogliere la confusione nel volto del canuto, che tuttavia impiegò breve tempo per decidere che, semplicemente, non gli importava: dov’era scritto che doveva andare appresso a una che sembrava uscita dal set di un pessimo film di fantascienza? Non gli importava di capire cosa lei stesse dicendo, non gli importava capire cosa lei stesse pensando, e non gli importava di capire nemmeno cosa fosse o perché fosse vestita così. Che poi sembrava davvero fuori dal mondo, quella.

    «Ah, perché sono sicuro che non abbia mai sentito la parola cazzo a scuola…» commentò ironico quando lei gli intimò di fare attenzione al modo in cui lui parlava—queste argute dimostrazioni di maturità.
    Yuniko proseguì con la sua affermazione, e il volto di Kai assunse un cipiglio disgustato: «no, non bacio mia madre, perché, tu sì?»
    Ma era una domanda ironica, perché, come già specificato prima, il Fujikawa era oramai pienamente convinto di non essere assolutamente interessato ad avere una concreta conversazione con la sua non-più-interlocutrice, perché aveva deciso che la avrebbe totalmente ignorata, ma non prima di averla rimproverata delle sue riprovevoli azioni implicando che fosse una bulla.
    Finalmente ebbe dalla ragazza la reazione che voleva: incredula, sorpresa e... e come l'aveva chiamato?

    Si sarebbe decisamente arrabbiato per la questione del bue, ma a distoglierli entrambi dal loro battibecco fu il pianto improvviso del ragazzino, che portò Kai a chiedere silenziosamente soccorso alla sconosciuta.
    Intuito o fortuna, non aveva importanza, perché effettivamente si era mostrata adatta al compito: il canuto aveva studiato alcuni aspetti dell'aromaterapia in un vecchio esame e, anche se non ricordava assolutamente niente data la mancanza di interesse nei confronti dell'argomento, non ci volle molto per capire che quell'intenso profumo floreale che stimolò il suo stesso olfatto

    Fu in quel momento che notò qualcosa di strano. Dalla sua posizione, in piedi dietro Yuniko, era ben visibile la sua coda equina, che prima non aveva notato, parzialmente celata dal camice. Stavolta, fece presto a dedurre che fosse una coda vera e non un’appendice tipo quelle che trovi ai sexy shop. Storse il naso disgustato, mentre l’intelligenza media del suo conflitto interiore raggiungeva i suoi minimi storici: i peli su una femmina sono decisamente poco sexy, seguito da però sembra avere delle belle tette, con un tocco di se non fosse una mutant sarebbe una bella ragazza, e per finire la realizzazione: smettila, cazzo, è minorenne. Improvvisamente un punto qualsiasi all’orizzonte era diventato decisamente interessante, il più possibile lontano da Yuniko che, nel frattempo, era riuscita a calmare il ragazzino. Anche Kai tirò un sospiro di sollievo: che ansia i pianti dei bambini.

    «Oi! Gorilla sarai tu!» esclamò, incrociando le braccia sul petto, mento alzato e sopracciglia aggrottate in un'espressione indignata... Considerate le orecchie e la coda di lei, eravamo sicuramente ben lontani dall'essere accurati nell'albero filogenetico. «Prima bue, poi gorilla, ti sei imparata a memoria un volantino dello zoo di Ueno?» tuttavia, quell’insulso battibecco sembrò alleggerire la tensione: tra gestacci e risposte acide, riuscirono finalmente a strappare un sorriso al quattordicenne.
    Quando Yuniko si rivolse al canuto incoraggiandolo a scusarsi, la velocità con cui il ragazzo storse il naso e si girò dall’altra parte, trattenendo con tutte le sue forze un’imprecazione, fu notevole. Un memo per il futuro, cara Ren: Kaito Fujikawa chiede scusa solo quando lo decide lui ovvero, non chiede scusa. A rimarcare il concetto, la linguaccia che le avrebbe riservato in risposta al tono da paternale. Su una cosa la ragazza-cavallo c'aveva sicuramente preso: non era che un bambino troppo cresciuto.

    In ogni caso, quell'aria tesa e seriosa di prima sembrava essersi alleggerita un po', tanto che Kai approfittò del momento di quiete e si azzardò a fare la domanda da un milione di dollari.
    «Ma quindi, uhm... cos'è successo?» fece quindi allo scolaretto, con tono amichevole. Ecco, lo vedi che anche io mi interesso di lui? pensò, e dovette reprimere il sorrisetto vittorioso per essere riuscito a cambiare discorso senza doversi assumere la responsabilità di scusarsi.
    Nel frattempo, di fronte a lui, l’espressione del ragazzino era cambiata: era ancora tranquillo, solo un po' più... triste? Pensieroso? Si prese qualche istante per ripulirsi le mani sulla sua divisa, contemplando l'idea di rispondere, rendendo partecipi della sua situazione due perfetti sconosciuti che dubitava potessero effettivamente aiutarlo.
    Stupidity is not a crime. You're free to go.
     
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    Yuniko Ren

    “Well, now that we have seen each other,"
    said the unicorn, "if you'll believe in me, I'll believe in you.”

    - Lewis Carroll -






    Yuniko aveva una soglia di sopportazione.
    Bassa, ma ce l'aveva.
    E il bruto, l'aveva chiaramente oltrepassata.
    Per una fanciulla illibata e cresciuta nel profondo del nulla, con dei valori così arcaici da essere arretrati persino in un drama dell'era Showa questo voleva ovviamente dire che bastava un nonnulla per indispettirla.
    Letteralmente.
    Ma imprecare!
    Ripetutamente!
    Volontariamente!
    Una parola così volgare poi!
    La sola menzione di quel termine così... impuro.
    Era abbastanza da colorarle le guance e farle rizzare la coda.
    Tanto da farla girare con uno sguardo severo negli occhi, non dissimile a quello di una maestra d'asilo che abbia visto uno dei suoi marmocchi tirare i capelli ad una compagna.
    OI!
    A ulteriore riprova della maleducazione e della nequizia di cui quel losco figuro si macchiava, aggiunse anche il suo disprezzo per le istituzioni materne.
    Non baciare la propria madre. (1)
    Che insolenza, quale alterigia.
    Certo, era ovvio che non avesse ricevuto affetto, solo una formazione scevra di figure di rispetto avrebbe potuto trasformarlo in questo concentrato di rozzezza.
    Era basita.
    Yuniko era assolutamente sconcertata.
    La città, si decise, non era certo un luogo come si aspettava.
    Affatto.
    Era una foresta di vetro e cemento, che generava mostri.
    Come questo bruto, una bestia che pareva allevata dai lupi e non da esseri umani.
    Maa maa (2), che figlio degenere...
    Si schermì, coprendosi il volto con una sproporzionata manica del camice.
    Quasi non volesse avere a che fare con il puzzo di questo manigoldo.
    Come se la sua rozzezza fosse contagiosa.
    Cielo, era privo di qualunque fondamento scientifico, ma la maleducazione era infettiva.
    Pervicace.
    Bastava poco per una giovane mente per esserne affetta.
    E questo era un qualcosa che la giovane non avrebbe mai permesso.
    Ma, tuttavia, doveva dare l'esempio.
    Mostrare al ragazzino che aveva davanti, come si comportano gli adulti.
    Pertanto si limitò a scuotere la testa quasi avesse perso le speranze.
    Gesto, peraltro, accompagnato da un afflosciarsi delle orecchie, tipico gesto di scorno.
    Piango per le sorti della tua famiglia.
    Tornò a ministrare eventuale ferite del ragazzino, accertandosi che non ve ne fosse alcuna...
    Quando percepì chiaramente uno sguardo su di se.
    Un brivido la attraversò dalla testa ai piedi.
    Lo sentiva.
    Era uno sguardo lubrico, viscido, ripugnante.
    Per una come lei che considerava la minima parvenza di sessualità tra generi diversi un crimine imperdonabile, era paragonabile ad incontrare un Flasher in impermeabile nel mezzo di strada.
    Per un attimo valutò l'idea di stampargli un piede nel viso.
    Cosa che dalla posizione in cui si trovava non sarebbe neanche stata difficile...
    Ma rinunciò, ancora una volta fermata dal bisogno di apparire come una persona seria e matura.
    Almeno qualcuno, commentò laconicamente rivolta a se stessa, doveva farlo.
    Brr...
    E poi, eccolo nuovamente alla carica.
    Brutale creatura, scimmia bipede quale era.
    Davvero era un gorilla...
    Quando Kaito la apostrofò rispendendole al mittente l'offesa, trovò solamente un muro di indifferenza e forse...perplessità?!
    Yuniko infatti si limitò a fissarlo con un aria come a dire "Ma sei completamente scemo? O forse cieco?"
    E chiosò stancamente.
    No.
    Affatto.
    Yuniko infatti, sebbene fosse lontanamente imparentata con i primari, si sentiva un Homo sapiens.
    Sapiens Sapiens per la precisione.
    Sapiens Sapiens Mutantibus (Equensis), come si era sentita definire in particolare.
    Ma qui si entrava in un circolo vizioso di specie, ordine, genere e tassonomia che era decisamente discutibile.
    E come tutti gli esseri viventi aveva delle caratteristiche.
    Erano diverse da quelle del Gorilla, seppur con qualche similarità in comune.
    Una di esse infatti, era l'incapacità di capire le metafore.
    Umana.
    Disse con voce monocorde.
    Dottoressa.
    Aggiunse.
    Per poi pensarci un secondo e capendo con chi aveva a che fare, decise di essere più precisa.
    Avrebbe potuto dilungarsi su come le sue caratteristiche fisiche la accomunavano ad un U.M.A più che ad un Cavallo. (3)
    Ma sapeva che sarebbe stato fiato sprecato.
    Con persone del genere, quale era il suo interlocutore, bisognava essere cauti.
    In fondo, cos'era se non una persona..."Semplice". (4)
    Cavallo al massimo.
    Disse.
    Nella voce un tono amareggiato.
    Odiava definirsi un cavallo.
    Non lo era.
    Non lo era affatto.
    C'erano troppe caratteristiche che non tornavano.
    Si sarebbe definita un unicorno se fosse stata capace di accettare l'assurdità della cosa.
    Ma per lei era impossibile.
    Gli unicorni erano creature mitologiche e pertanto antiscientifiche.
    Di fantasia.
    Si aspettava di sentire una risposta cattiva.
    Sguaiata.
    Magari un commento acido, forse violento.
    Certamente maleducato.
    E invece rimase nuovamente, piacevolmente sorpresa.
    Infatti in un anti-caratteristico sfoggio di empatia il bruto....smise di essere bruto.
    Con fare amichevole si approcciò al ragazzino e cercò di aiutarlo.
    Impossibile, era forse capace di sentimenti umani?
    Questa creatura, come un Enkidu dei miti Sumeri, era forse atta ad imitare emozioni umane?

    Fu allora che una realizzazione si affacciò alla mente di Yuniko.
    Come il sole che sorge da dietro una collina.
    Una improvvisa, subitanea e spontanea illuminazione.
    Era stata una sciocca.
    Tratta in inganno da questo corpo enorme, dai tratti scimmieschi e brutali.
    Da questo aspetto debosciato e animalesco.
    Era forse possibile, che sotto questa montagna di muscoli e rozzezza, ci fosse il cuore puro di un ragazzino?
    Effettivamente, più ci pensava e più quei comportamenti infantili iniziavano ad avere senso.
    Ma certo, quella che aveva scambiato per maleducazione, doveva essere semplicemente imbarazzo.
    E forse, quella sicumera che tanto l'aveva irritata, era certamente un modo di farsi notare.
    La ragazza-cavallo non riuscì più a trattenersi.
    Dalle sue labbra fluì una crassa risata divertita, che non sarebbe stata fuori luogo in un teatro kabuki.
    Kuhahahaha!.
    Cos'era successo, il (non più così) bruto aveva chiesto.
    Con semplicità, con innocenza.
    E la risposta, era così aspramente ironica da far arricciare i bordi della bocca peggio di un limone di Yuzu.
    Che tra me e te, forse il più adulto di tutti è questo ragazzino, Bōya!.
    In effetti, era lì fermo, immobile.
    Pensieroso.
    E beh, non sarebbe stata altrettanto adulta e matura, se non avesse dimostrato anche lei altrettanta empatia.
    Quindi si rivolse a sua volta al bambino.(5)
    Allora Bocchan (6), dicci tutto, come possiamo aiutarti?


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    NOTE

    1. Sulla guancia ovviamente, qualunque altro genere di atto è assolutamente disdicevole per chiunque non provenga dall'era Heian

    2. ( まあ まあ )Tipica espressione gergale che esprime sorpresa, usata usualmente dalle persone di una certa età, equivalente a "oh cielo, oh cielo..."

    3. Pun su (U.M.A) sigla che, come U.F.O, indica Criptidi, creature mitologiche del folklore come lo yeti o il Mostro di Loch Ness e (馬) Uma, cavallo.

    4. Perchè "Semplice" suona meglio che "Cretino"

    5. Quello piccolo dei due.

    6. (ボっちゃん) "Signorino", termine vezzeggiativo e accondiscendente usato con rispetto verso i bambini da parte degli adulti.

    Tecniche · Equipaggiamento · Status
    Parametri
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    100/100
    Peso:
    1 / 5
    Forza:
    025
    Quirk:
    025
    Agilità:
    025

    Status
    Energia:
    100/100
    Status Fisico:
    Ottimale
    Status Psicologico:
    "Perplessa, ora ha a che fare con DUE bambini"
    Tecniche Usate:
    None.

    Equipaggiamento
    Reagent Vials [Oggetto Comune] [x2]
    png
    Una serie di Fiale e reagenti che Yuniko utilizza per mixare con il suo sangue,
    In grado di produre effetti quantomai vari e mirabolanti.
    O più spesso solo bizzarri cocktail dall'effetto vario.
    Effetto:Utilizzati per dare vita alle tecniche di Yuniko, consumato dopo l'uso
    Quantità: 8/8
    Costo: 100 Yen
    Peso: [1]


    Tecniche
    Alicorn-KICK!! [Livello 1] [Costo 10 PE]
    Descrizione: It's just a jump to the left...
    Molto semplicemente, Yuniko assume una posa super figa.
    Raccoglie le energie, e si scaglia addosso all'avversario esclamando Alicooorn-Kiiiiiick!!
    Potrebbe sembrare una cosa banale, ma non bisogna sottovalutare l'incredibile potenza muscolare della fanciulla.
    Gente, un calcio di un cavallo fa male!
    E comunque, in pratica Yuniko effettua un calcio volante arrivando fino a 2 metri di distanza.

    Qi-lin [Livello 1] [Costo 15 PE]
    Aggiungendo una piccola quantità di sangue ad una fiala piena di un reagente elettrolitico, Yuniko è in grado di generare un miracoloso tonico in grado di ripristinare la vitalità altrui.
    Beh...almeno in teoria.
    In realtà gli effetti sono blandi e non hanno particolare efficacia, semplicemente i soggetti si sentono rinvigoriti e dalla mente più sgombra.
    E pare aiuti a smaltire molto in fretta scorie e residui biologici negativi.
    E'miracoloso però come doposbornia, e ha un delizioso sapore di arancia!

    Se assunta, una fiala di Qi-lin è in grado di curare un singolo status negativo di intensità massima pari a [Lieve]

    Al-Miraj [Livello 1] [Costo 20 PE]
    Mixando tre parti di eccitanti naturali, due di tonici rinvigorenti e una di sangue, ecco a voi l' Al-Miraj.
    Un efficacissimo potenziatore della produzione di adrenalina e di testosterone.
    Fenomenale per conferire a chiunque un temporaneo boost in più alle proprie capacità fisiche.
    Ideale per chi deve fare sforzi a breve termine, sia esso un pugno ad un cattivo o una disperata corsa per prendere l'ultimo treno della giornata!
    Attenti però: un sovraddosaggio e la tachicardia ve la siete cercata!

    Consumare una fiala di al-Miraj restituisce +20PE

    Sin-You [Livello 1] [Costo 15 PE]

    Erbe curative, Aromi naturali e una abbondante dose di collagene reagiscono con il sangue di Yuniko generando una mistura verdastra, appiccicosa e malleabile.
    Un po' tipo una comma da masticare ciucciata troppo per intenderci.
    Questo composto, applicato su tagli e sbucciature, favorisce la rimarginazione delle ferite e previene il sanguinamento.
    Inoltre, se mantenuto per più di una mezz'oretta evita persino la formazione di antiestetiche cicatrici!
    Oh, e a dispetto delle apparenze, ha un gradevole odore di muschio...

    Se applicata su una ferita, una fiala di Sin-You è in grado di curare una singola ferita di entità pari a [Lieve]


     
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    Kaito Fujikawa
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    È vero che la soglia di sopportazione di Yuniko fosse di partenza molto bassa, ma è altrettanto vero che Kai ci stesse proprio prendendo gusto, a vederla così infastidita.
    Iniziò a fare un gesto sconcio con la mano chiusa a pugno, ripetendo in maniera stupida «cazzo cazzo cazzo c a z z o». Rimarcò ogni sillaba, scandendo le lettere con dei movimenti esagerati della bocca: la ragazza poteva ricordare una maestra d'asilo, ma quell'ammasso di muscoli era a tutti gli effetti l'unica cosa che distingueva lui da un bambino dalla scuola dell'infanzia. A quel punto iniziava a diventare ovvio, il suo unico fine a quel punto era infastidirla: era quasi divertente la sua reazione spropositata, non l'ombra di un neurone acceso. In ogni caso, un occhio attento avrebbe notato facilmente come si tenesse a distanza di sicurezza dagli zoccoli già precedentemente sperimentati.
    Il tono ironico e giocoso usato per stuzzicarla, tuttavia, svanì in un istante quando la ragazza-cavallo gli diede del figlio degenere. Ouch, that kinda hit close to home.
    «Ma che ne sai!» sbottò, visibilmente alterato. Su una cosa sicuramente Yuniko aveva avuto occhio: la signora Fujikawa era una donna che difficilmente dimostrava affetto. Tuttavia, correlare il suo carattere rissoso e il suo colorito vocabolario alla mancanza di amore materno era decisamente un azzardo: quelli erano, di fatto, più plausibilmente attribuibili al suo essere un figlio unico estremamente viziato (insomma, ci sarà occasione per parlare dei parent issues del Fujikawa, ma non ora (?)).
    Era lì lì per superare il limite con una battuta esageratamente offensiva che includeva la madre della mutant e la stalla da cui probabilmente veniva, ma la conversazione si era spostata sui bulli, e da lì la luuuunga catena di eventi che l'avrebbe portato a mettere temporaneamente da parte il suo orgoglio e la sua palese antipatia per la ragazza

    «Allora Bocchan, dicci tutto, come possiamo aiutarti?» ribadì quindi Yuniko, dimostrandosi altrettanto propensa a offrire la sua assistenza.
    Ci fu qualche istante, in cui il ragazzino sembrò seriamente ponderare la proposta; infine, una scrollata di spalle. «Nah, credo di no, mi mettereste solo nei guai con quei prepotenti, sono molto più grossi e forti di me» «E poi come mi aiutereste? Prendendoli a calci volanti? Folgorandoli?» Yuniko, in fondo, non aveva tutti i torti: tra i tre, quello più maturo era proprio lui (affermazione che Kai aveva palesemente deciso di ignorare, se non altro perché non poteva sicuramente negarlo). Un giovane ragazzino si sarebbe spaventato, o avrebbe chiesto aiuto a dei passanti: lui, invece, era finalmente riuscito a capire che dietro il livello di idiozia erano persone a posto, se non anche un pochino intrattenenti quando litigavano tra loro.
    «Posso aiutarti a difenderti!» annunciò l'aspirante Hero, esibendo i suoi muscoli assumendo la sanchin dachi, una delle posizioni fondamentali nel karate. «Sono un bravo insegnante!»
    Nonostante il suo solido curriculum (ovvero il suo fisico prestante), però, non ottenne la risposta desiderata. «Uhm, no, grazie» rispose il giovane, con semplicità: in fondo, quale ragazzino sano di mente avrebbe accettato la proposta di uno così? Kai non aveva decisamente fatto una bella impressione. E la Ren non era da meno—qualora lei avesse deciso di provare ad essere incoraggiante, o a proporsi per dare una mano, avrebbe avuto all'incirca le stesse probabilità di convincerlo, ovvero molto basse.
    Kai non prendeva bene i rifiuti: incrociò le braccia sul petto, con un broncio che andava dal deluso al vagamente infastidito.
    A quella vista, il ragazzino sembrò avere un'idea. «Però se volete aiutarmi c'è una cosa...» annunciò, pensieroso. «Mi hanno rubato i soldi per tornare a casa, mi date... 50 yen?» tentò quindi, il viso celato dal suo ciuffo corvino. Scrutò la reazione degli altri due, perfettamente consapevole che fosse un prezzo decisamente eccessivo per un normalissimo biglietto del bus. Evidentemente, era il suo giorno fortunato: lo sguardo del Fujikawa si accese all'improvviso, mentre la sua mano raggiungeva la sua tasca ad una velocità che i segnali neurali tra le cellule della sua materia grigia non avrebbero mai raggiunto. Il canuto non avrebbe mai saputo che quel prezzo fosse fin troppo esagerato anche per una città costosa coome Tokyo. E come avrebbe potuto? Non aveva messo piede in un mezzo pubblico in vita sua! E, in ogni caso, in quella circostanza non avrebbe avuto molti problemi ad accontentare la richiesta del ragazzino: primo, perché non comprendeva assolutamente il significato del denaro, ed era sempre molto superficiale con le sue spese; secondo, perché era molto orgoglioso, e aveva la fortissima necessità di contraddire il ragazzino e dimostrargli di essere una brava persona; terzo, perché era terribilmente competitivo, e non poteva permettere all'asina di batterlo sul tempo.
    Stupidity is not a crime. You're free to go.
     
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    Yuniko Ren

    “Just like the Little Unicorn, you can create magic when you believe in yourself and cherish your friends. Your sparkle is always within you and shines brightest when you spread love, joy, and kindness. Never let anything dim your sparkle.”

    - Sheri Fink, The Little Unicorn -





    Una persona normale, avrebbe sicuramente registrato una offesa alle parole del bambino.
    Quello più grosso dei due ovviamente.
    Si sarebbe alterata, avrebbe avuto delle rimostranze.
    Ma Yuniko Ren, non era, oramai lo si sarà capito, una persona normale.
    Affatto.
    Anzi, era quanto di più lontano ci potesse essere dal banale.
    Era una donna adulta.
    Una persona seria.
    Laureata e in possesso di un PHD.
    Un quoziente intellettivo sopra la media, ma soprattutto un'anima sensibile.
    Ed era per questo che ancora non aveva calciato quel brutale primate per terra prendendolo a calci nel viso sino a quando non avesse smesso di dimenarsi come un pesce fuor d'acqua.
    Oh no
    Si limitò a fissare il ragazzino (quello più piccolo), cercando disperatamente di tenere a freno la coda che frustava il terreno come una ramazza e le orecchie che fremevano come un diapason.
    Cercando di dimostrarsi ancora una volta una persona adulta.
    Fu per questo, e probabilmente solo grazie a questo, che riuscì a mantenere la calma alle successive parole che udì.
    No.
    Parole mortali che la colpirono al cuore.
    Non credo possiate aiutarmi.
    E il problema più grosso, era che aveva ragione.
    Cosa avrebbero potuto fare?
    Picchiare a loro volta i bulli?
    Impensabile, erano comunque bambini, intromettersi in tutto questo sarebbe stato impensabile.
    Aiutare il piccolo e spingerlo ad entrare in una insensata spirale di violenza?
    No, solo una scimmia avrebbe potuto proporre una cosa del genere.
    Come in effetti aveva fatto, ben dimostrando il suo comodo posto in alto dei rami dell'albero evolutivo umano.
    No, ci sarebbe voluta un'altra soluzione.
    Mentre si lambiccava la mente alla ricerca di una risposta, la fanciulla cavallo incrociò le braccia e si mise a meditare.
    Hmmmmmm.
    Che fare?
    La potenza di milioni di miliardi di neuroni, in grado di teorizzare una applicazione pratica per le macromolecole degli oli essenziali presenti nei vegetali della campagna Nipponica in meno di un'ora, era devota in quel momento all'unico monumentale compito di trovare una soluzione.
    Come un arcaico motore a nafta e carbone, la camera di espansione che era la mente della ricercatrice stava andando a tutta velocità.
    Compito facile per una delle (autoproclamate) menti più brillanti del Giappone moderno.
    HMMMMMMMMMM.
    O così sarebbe stato...
    Se le conoscenze di Yuniko sui rapporti interpersonali e la socialità fossero state almeno il doppio di quello che erano.
    O forse anche il triplo, perchè siamo onesti...
    Il doppio o il triplo di zero, sarebbe comunque stato zero.
    Pertanto al termine di una lunga introspezione personale, vagliando i pro e i contro, esaminando le possibilità future con i dati a disposizione, ben presto alla giovane una cosa fu chiara.
    Che non aveva la più pallida idea di cosa fare.
    E ancora una volta, in quello che stava diventando uno schema abbastanza ripetitivo, a trovare la soluzione, fu proprio il ragazzino che stavano provando ad aiutare.
    In maniera molto semplice peraltro.
    Umu?
    Soldi.
    Denaro.
    Ma certo!
    Una soluzione così banale che una mente sopraffina come quella di Yuniko non aveva minimamente considerato.
    Ben al di sotto dei suoi elevati standard di pensiero!
    Fu così che per non essere da meno al suo brutale rivale, portò anche lei una mano alla tasca per estrarne il dovuto.
    No, anzi, sicuramente di più del suo avversario! (1)
    Gliel'avrebbe fatta vedere!
    Sarebbe stata lei a trionfare!
    Con malagrazia aprì il pugno e dopo un brevissimo picosecondo prese atto del contenuto delle sue tasche:

    Contenuto delle tasche di Yuniko Ren

    - Otto Fiale di vetro con reagenti

    - Un biglietto per la corriera Ibaraki-Tokyo (leggermente stropicciato)

    - Tre diversi lanicci composti da polvere e svariati lunghi capelli color rame.

    - Due spilli da balia (di cui uno un po' storto)

    - Un buono da 10 Yen per un Sunkus(2) della prefettura di Tokushima. (Scaduto)

    - Un esemplare di Harmonia axyridis(3) (presumibilmente defunta)


    Numero totale di Yen in suo possesso...ZERO.
    Forse, sarebbe stato questo il momento giusto per notare, che Yuniko possedeva una discreta somma di denaro, ma tale somma era stata interdetta salvo che per essere usata per vitto e alloggio personale, sotto strettissimo giuramento.
    E Yumiko Ren, prendeva molto sul serio i suoi giuramenti.
    All'atto pratico dunque, la rivelazione la colpì in pieno viso come una mazza da baseball. (4)
    ...
    Era innegabile.
    Era inappellabile.
    Era definitivo.
    Una verità ineludibile.
    Yuniko Ren... non aveva il becco di un quattrino.
    AH
    Crollò a terra.
    Lo sguardo perso nel vuoto.
    Le orecchie basse, attaccate al cranio.
    La coda floscia sul pavimento.
    Il corpo attraversato da brevi tremiti.
    Come poteva avere fallito, nel proteggere e aiutare un ragazzino.
    Ma soprattutto, come aveva fatto a farsi superare da quella scimmia!
    aaaaah....
    Si lamentò debolmente.
    Gli occhi lucidi.
    Ogni speranza la aveva abbandonata.
    Persino la coccinella, (che apparentemente non era così morta) prese quel momento per spiegare le ali e volare via, alla ricerca della libertà.
    Abbassando di conseguenza il budget di Yuniko di un altro po'.
    ah....ah...
    Balbettò, stringendo i pugni.
    Momento drammatico, mentre il mondo si tinteggiava di tratti foschi.
    La certezza della sconfitta era un macigno.
    In una splendida scena da drama dell' era Showa si lasciò andare ad un lungo e modulato
    Shikushooooooooooooo!!!!! (5)
    di frustrazione.
    Prima di ricomporsi.
    Era una adulta.
    Era una adulta.
    Era una persona adulta dotata di grazia ed eleganza.
    Fu per questo che dopo qualche istante si alzò in piedi
    ah....ah...
    E con una risata falsa come Giuda.
    Trattenendo i singhiozzi.
    Con gli occhi lucidi.
    Con il braccio tremante e il labbro tremulo.
    Sollevò il braccio destro e con la mano coperta dalla manica, sollevò il pollice.
    Pollice recto.
    E mormorò, con una espressione super-drammatica che non c'entrava nulla con la situazione attuale...
    ...you win, boyo.


    26 yo Liv. 2 Vigilantes U.M.A Musume Scheda History © by ReЙ

    NOTE

    1. Tipico comportamento da persona matura, ci terremmo ad evidenziare.

    2. Catena di supermercati estremamente economici diffusi nella periferia Giapponese

    3. Comunemente nota come Coccinella Giapponese.

    4. Qualcosa di QUESTO genere per intenderci

    5. Espressione traducibile con Stramaledizioneeeeeee!!!(6)

    6. Spesso associata a QUESTA posa.


    Tecniche · Equipaggiamento · Status
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    "Ha perso, contro il CAPITALISMO"
    Tecniche Usate:
    None.

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    Reagent Vials [Oggetto Comune] [x2]
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    Una serie di Fiale e reagenti che Yuniko utilizza per mixare con il suo sangue,
    In grado di produre effetti quantomai vari e mirabolanti.
    O più spesso solo bizzarri cocktail dall'effetto vario.
    Effetto:Utilizzati per dare vita alle tecniche di Yuniko, consumato dopo l'uso
    Quantità: 8/8
    Costo: 100 Yen
    Peso: [1]


    Tecniche
    Alicorn-KICK!! [Livello 1] [Costo 10 PE]
    Descrizione: It's just a jump to the left...
    Molto semplicemente, Yuniko assume una posa super figa.
    Raccoglie le energie, e si scaglia addosso all'avversario esclamando Alicooorn-Kiiiiiick!!
    Potrebbe sembrare una cosa banale, ma non bisogna sottovalutare l'incredibile potenza muscolare della fanciulla.
    Gente, un calcio di un cavallo fa male!
    E comunque, in pratica Yuniko effettua un calcio volante arrivando fino a 2 metri di distanza.

    Qi-lin [Livello 1] [Costo 15 PE]
    Aggiungendo una piccola quantità di sangue ad una fiala piena di un reagente elettrolitico, Yuniko è in grado di generare un miracoloso tonico in grado di ripristinare la vitalità altrui.
    Beh...almeno in teoria.
    In realtà gli effetti sono blandi e non hanno particolare efficacia, semplicemente i soggetti si sentono rinvigoriti e dalla mente più sgombra.
    E pare aiuti a smaltire molto in fretta scorie e residui biologici negativi.
    E'miracoloso però come doposbornia, e ha un delizioso sapore di arancia!

    Se assunta, una fiala di Qi-lin è in grado di curare un singolo status negativo di intensità massima pari a [Lieve]

    Al-Miraj [Livello 1] [Costo 20 PE]
    Mixando tre parti di eccitanti naturali, due di tonici rinvigorenti e una di sangue, ecco a voi l' Al-Miraj.
    Un efficacissimo potenziatore della produzione di adrenalina e di testosterone.
    Fenomenale per conferire a chiunque un temporaneo boost in più alle proprie capacità fisiche.
    Ideale per chi deve fare sforzi a breve termine, sia esso un pugno ad un cattivo o una disperata corsa per prendere l'ultimo treno della giornata!
    Attenti però: un sovraddosaggio e la tachicardia ve la siete cercata!

    Consumare una fiala di al-Miraj restituisce +20PE

    Sin-You [Livello 1] [Costo 15 PE]

    Erbe curative, Aromi naturali e una abbondante dose di collagene reagiscono con il sangue di Yuniko generando una mistura verdastra, appiccicosa e malleabile.
    Un po' tipo una comma da masticare ciucciata troppo per intenderci.
    Questo composto, applicato su tagli e sbucciature, favorisce la rimarginazione delle ferite e previene il sanguinamento.
    Inoltre, se mantenuto per più di una mezz'oretta evita persino la formazione di antiestetiche cicatrici!
    Oh, e a dispetto delle apparenze, ha un gradevole odore di muschio...

    Se applicata su una ferita, una fiala di Sin-You è in grado di curare una singola ferita di entità pari a [Lieve]


     
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    Kaito Fujikawa
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    Kaito e il ragazzino rimasero lì, a fissare con espressione incredula le azioni melodrammatiche di Yuniko, incerti se fosse il caso di indietreggiare lentamente mentre lei era in preda al suo meltdown. Kai era apparso visibilmente a disagio... almeno, in un primo momento. Ma eccole lì, quelle parole che lui così tanto adorava sentire. You win, forse una delle frasi che il ragazzo preferiva, tanto che dovrebbe trattenersi a malapena dall'esultare e dal mettersi ad urlare «sìììì!» davanti ai due interlocutori. Il suo spirito competitivo gli sarebbe probabilmente costato il collo, prima o poi. Per ora, comunque, il prezzo da pagare era molto più basso, dato che se la cavava con soli 50 yen.
    Soddisfatto, aprì quindi il suo portafogli. Si ritrovò ad aggrottare le sopracciglia: il suo contenuto era certamente dissimile da quello delle tasche della Ren, dal momento che non portava fiale di vetro e insetti schifosi con sé; tuttavia, la mancanza di banconote era palese. Non perché fosse in gravi difficoltà economiche come palesemente era per la ragazza, ma perché era talmente abituato ad usare la sua carta di credito per qualsiasi acquisto che difficilmente si trovava contanti a portata di mano.

    In un'altra circostanza, probabilmente sarebbe finito ad avere una crisi pari a quella di Yuniko. Tuttavia, un apparecchio elettronico dall'altra parte della strada attirò immediatamente la sua attenzione, le lettere "ATM" palesavano la sua funzione... Avrebbe giurato che quello sportello automatico non fosse lì prima. "È comparso dal nulla? si chiese inizialmente, ma con un cenno del capo scartò subito l'idea: non era mica un post da quattro soldi scritto male per un Gdr (?), nella vita vera queste cose non succedevano. Non avrebbe perso molto tempo ad interrogarsi sui meccanismi del grande universo che lo avevano condotto proprio lì. In effetti, la sua mente era pienamente concentrata su quella semplice richiesta: doveva onorare la sua promessa al ragazzino di aiutarlo per come avesse potuto e, beh, sganciare soldi era di sicuro nel pieno delle sue possibilità. «Ok, arrivo subito!» esclamò, sfrecciando verso la macchina. Inserì quindi la sua carta di credito: la tessera, argentata dai numeri dorati, fu immediatamente accettata dal dispositivo, e al ragazzo bastò seguire le istruzioni per prelevare la somma desiderata.
    «40 e... 50» contò le banconote una per una, quindi tornò sul marciapiede opposto, dove i due le porse al ragazzino con un sorriso che andava da un orecchio a lato. Finalmente aveva dimostrato di essere, a modo suo, un Eroe, una persona dal buon cuore che aiuta la gente, che piano piano tutti avrebbero conosciuto e amato!

    O forse no? L'espressione sul volto del ragazzino era tornata ad essere totalmente indecifrabile (o almeno, era indecifrabile per una persona emotivamente immatura come Kaito Fujikawa, ma Yuniko avrebbe potuto individuare la punta di timore che gli attraversò il viso in quel momento, mentre si rivolgeva a lei indeciso: «me... me le passi tu?». Beh, se non altro, aveva avuto modo di constatare che il suo, di tocco, non gli avrebbe fatto male. Apparentemente, era rimasto scioccato (in tutti i sensi) dalla scossa che il canuto gli aveva dato prima. A sentire le sue parole, il Fujikawa impiegò un paio di secondi a capirne il motivo; tuttavia, non appena realizzò la ragione dietro quella richiesta, il suo sorriso si dileguò immediatamente, sostituito da una smorfia di offesa. Like, a full 180 in un istante. Che mancanza di fiducia! E lo stava pure aiutando! L'audacia! La sfacciataggine! La sfrontatezza! Non ci fu bisogno di parole, da parte sua, perché il disdegno era palese, considerando la sua tendenza al melodramma almeno alla pari della Ren.
    Prima che la ragazza potesse muovere un muscolo, il canuto, improvvisamente infastidito, espirò pesantemente dalle narici. «Non serve, tieni» rispose stizzito, accartocciando le banconote che aveva tra le dita, per poi buttarle contro i due. Dei tre biglietti, due da 20 e uno da 10, uno rotolò a terra, uno rimase incastrato alla tasca del camice di Yuniko, mentre l'ultimo fu afferrato dal ragazzino. Infine, si voltò e, senza nemmeno un saluto, iniziò a camminare verso la sua moto, parcheggiata a pochi metri di distanza. Può sembrare una reazione esagerata, ma Kaito era fin troppo sensibile all'argomento Quirk.
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    Yuniko Ren

    “Someone told me to grow up yesterday. I immediately banned that person from ever riding my unicorn!”

    -Anonymous -


    Qui avremmo dovuto inserire una accurata introspezione di Yuniko.
    Una elaborata analisi dei suoi pensieri e delle sue emozioni sul momento.
    Magari forse, anche uno spunto per l'evoluzione del suo personaggio.
    Sarebbe stato un intervento di grande impatto emotivo.
    Una accurata analisi delle emozioni di una donna in un corpo di bambina.
    Mai presa sul serio.
    Perchè no, avremmo potuto anche inserire una denuncia sull' importanza della apparenza in Giappone.
    Sulla formalità, su come il porsi con gli altri sia di assoluto primato nel paese del Sol Levante.
    Avremmo potuto inserire questo e molto altro...
    Se solo Yuniko fosse stata una adulta ragionevole e posata.
    E come avrete potuto intuire... No.
    Yuniko non lo era.
    EHI!
    Tuonò.
    Come poteva essere tonante la sua voce di sedicenne.
    Stava letteralmente tremando di ira a stento repressa.
    Quel bellimbusto se ne stava andando, dopo aver compiuto un crimine così grave.
    Così imperdonabile.
    Così terribilmente brutale e violento da lasciare senza parole.
    Oh, no,non sarebbe finita così!
    Yuniko Ren, non l'avrebbe permesso!
    Ehi dico a te, incivile screanzato!
    Alzò ancora il tono di voce.
    E istintivamente, come usano fare i cavalli, sbattè il piede a terra.
    Fu come se si fosse scatenato un terremoto.
    Un tuono tale da far tremare i sismografi di Kiev... (1)
    Dove pensi di andare?
    Le orecchie della ragazza tremavano ritmicamente.
    Come un diapason sottoposto ad un concerto da camera.
    Gli occhi erano taglienti.
    Sbuffava.
    Col naso.
    Ripetutamente.
    Non perchè avesse del moccio o qualcosa, ma perchè altrimenti sentiva che l'aria bollente le avrebbe fatto evaporare il cervello. (2)
    Il suo preziosissimo cervello.
    Vuoi andartene così senza neanche esserti scusato?!
    Esclamò,una volta certa di avere la sua attenzione.
    Le braccia poste sui fianchi.
    Una novella Napoleone che attraversa le Alpi. (3)
    Inspirò, sentendosi come se avesse guadagnato almeno dieci centimetri d'altezza solo con l'aria all' interno.
    Sei stato imperdonabile
    La coda spazzava la strada ritmicamente, trasmettendo tutta la sua irritazione.
    Era il tono di una maestrina che redarguisce un allievo.
    Di una sorella maggiore che difende il fratellino.
    Di una madre che sgrida il figlio per avere rotto una pianta per strada.
    Fare così del male ad una creatura così innocente e indifesa e poi voltare le spalle?
    Come fosse niente più che un banale sassolino lungo la strada?!

    Sibilò.
    La bocca con i denti stretti per non far fuoriuscire profanità.
    Raramente Yuniko si arrabbiava.
    Raramente perdeva le staffe, ma purtroppo per Kaito Fujikawa, quella era una di quelle rare volte.
    Stavolta, si era passata il limite.
    Sollevò la mano, osservando il foglio di carta stretto tra le dita.
    Stropicciato, rovinato.
    Gettato via con così tanta noncuranza.
    A spregio.
    Trasformare tanta gentilezza verso un bambino in un atto così orrendo.
    Non ti permetterò di andartene...!
    Disse.
    I capelli sparsi sulla testa bassa.
    A coprire il volto in maniera drammatica.
    Il pugno si strinse sotto la manica, sino ad esplodere in avanti.
    In un gesto di stizza.
    Stese la mano avanti a sè, mostrando la banconota ferma nella solida presa.
    Gli occhi lucidi, resi brillanti da una singola lacrima.
    ...Finchè non ti sarai scusato con Yukichi!! (4)
    ...
    ...
    ...
    Urge una nota, e speriamo che le note a piè di pagina ci perdonino. (5)
    Questo comportamento, potrebbe sembrare strano, specie per una fanciulla assolutamente non in contatto con la vita moderna.
    Guidata dalle passioni e dal desiderio di fare del bene, incline alla gentilezza e alla condivisione.
    Perchè, Yuniko, avrebbe dovuto preoccuparsi così tanto per dei soldi?
    E' presto detto, non era certo per il loro valore monetario, oh no.
    Come già ampiamente dimostrato la ragazza era negata per le spese.
    Oh no, per la dottoressa, ciò che contava veramente, era il valore e significato storico.
    Da grande appassionata di storia, persone come Yukichi Fukuzawa o Hideyo Noguchi(6) erano per lei dei miti.
    Vedere lo sguardo supplichevole di tali personalità apparire sotto un reticolo di pieghe e strappi era assolutamente intollerabile.
    E sì, una offesa ad un bambino era grave.
    Ma ora, si sentiva di avere a che fare con DUE bambini, quindi le sue priorità erano relativamente divise.
    Il Kami Fumi-e (7) è un atto che solo i più spregevoli potrebbero compiere.
    Ora mi è chiaro, sei un Criminale!
    E in quanto tale, ti fermerò!

    Disse.
    Con sicurezza e autorità.
    Finchè non si fosse scusato, solo uno di loro due se ne sarebbe andato via di qui in piedi.



    26 yo Liv. 2 Vigilantes U.M.A Musume Scheda History © by ReЙ

    NOTE

    1. E' una iperbole ovviamente, anche se i calci di Yuniko possono strappare una portiera di una macchina dalla sua sede, questo è un po' troppo anche per i suoi standard.

    2. Altra iperbole, ce ne sono così tante che ci doveva essere una svendita al discount...

    3. Il cavaliere, non il cavallo.

    4. Yukichi Fukuzawa è la figura storica riportata sulla banconota da 10.000 Yen. Per comodità visto che si parla di banconote, terremo di conto che si tratti dei 10Yen

    5. Prego, no offense taken.

    6. Figura che appare sulle banconote da 1000 Yen.

    7. Antica pratica del Giappone feudale, che consisteva nel costringere la popolazione a calpestare una immagine sacra al cristianesimo. Si riteneva che questo potesse permettere di trovare quei cristiani che praticavano la religione a dispetto degli editti dello Shogunato, qualora si fossero rifiutati di compiere sacrilegio su una immagine del loro dio.


    Tecniche · Equipaggiamento · Status
    Parametri
    Liv:
    Livello 2
    Exp:
    100/100
    Peso:
    1 / 5
    Forza:
    025
    Quirk:
    025
    Agilità:
    025

    Status
    Energia:
    100/100
    Status Fisico:
    Ottimale
    Status Psicologico:
    "Ha perso, contro il CAPITALISMO"
    Tecniche Usate:
    None.

    Equipaggiamento
    Reagent Vials [Oggetto Comune] [x2]
    png
    Una serie di Fiale e reagenti che Yuniko utilizza per mixare con il suo sangue,
    In grado di produre effetti quantomai vari e mirabolanti.
    O più spesso solo bizzarri cocktail dall'effetto vario.
    Effetto:Utilizzati per dare vita alle tecniche di Yuniko, consumato dopo l'uso
    Quantità: 8/8
    Costo: 100 Yen
    Peso: [1]


    Tecniche
    Alicorn-KICK!! [Livello 1] [Costo 10 PE]
    Descrizione: It's just a jump to the left...
    Molto semplicemente, Yuniko assume una posa super figa.
    Raccoglie le energie, e si scaglia addosso all'avversario esclamando Alicooorn-Kiiiiiick!!
    Potrebbe sembrare una cosa banale, ma non bisogna sottovalutare l'incredibile potenza muscolare della fanciulla.
    Gente, un calcio di un cavallo fa male!
    E comunque, in pratica Yuniko effettua un calcio volante arrivando fino a 2 metri di distanza.

    Qi-lin [Livello 1] [Costo 15 PE]
    Aggiungendo una piccola quantità di sangue ad una fiala piena di un reagente elettrolitico, Yuniko è in grado di generare un miracoloso tonico in grado di ripristinare la vitalità altrui.
    Beh...almeno in teoria.
    In realtà gli effetti sono blandi e non hanno particolare efficacia, semplicemente i soggetti si sentono rinvigoriti e dalla mente più sgombra.
    E pare aiuti a smaltire molto in fretta scorie e residui biologici negativi.
    E'miracoloso però come doposbornia, e ha un delizioso sapore di arancia!

    Se assunta, una fiala di Qi-lin è in grado di curare un singolo status negativo di intensità massima pari a [Lieve]

    Al-Miraj [Livello 1] [Costo 20 PE]
    Mixando tre parti di eccitanti naturali, due di tonici rinvigorenti e una di sangue, ecco a voi l' Al-Miraj.
    Un efficacissimo potenziatore della produzione di adrenalina e di testosterone.
    Fenomenale per conferire a chiunque un temporaneo boost in più alle proprie capacità fisiche.
    Ideale per chi deve fare sforzi a breve termine, sia esso un pugno ad un cattivo o una disperata corsa per prendere l'ultimo treno della giornata!
    Attenti però: un sovraddosaggio e la tachicardia ve la siete cercata!

    Consumare una fiala di al-Miraj restituisce +20PE

    Sin-You [Livello 1] [Costo 15 PE]

    Erbe curative, Aromi naturali e una abbondante dose di collagene reagiscono con il sangue di Yuniko generando una mistura verdastra, appiccicosa e malleabile.
    Un po' tipo una comma da masticare ciucciata troppo per intenderci.
    Questo composto, applicato su tagli e sbucciature, favorisce la rimarginazione delle ferite e previene il sanguinamento.
    Inoltre, se mantenuto per più di una mezz'oretta evita persino la formazione di antiestetiche cicatrici!
    Oh, e a dispetto delle apparenze, ha un gradevole odore di muschio...

    Se applicata su una ferita, una fiala di Sin-You è in grado di curare una singola ferita di entità pari a [Lieve]


     
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    Yuuei Student
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    Kaito Fujikawa
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    «Fare così del male ad una creatura così innocente e indifesa e poi voltare le spalle?»
    «Io non ho fatto male a nessuno!» negò l’evidenza con voce offesa ostentando, per l’ennesima volta in quei pochi minuti, livelli di maturità non indifferenti. In realtà non era nemmeno così arrabbiato, era più che altro infastidito e scocciato dalla mancanza di fiducia; tuttavia, l’insistenza di Yuniko lo avrebbe pressato solo a muoversi più velocemente e, in una manciata di falciate si ritrovò accanto al suo mezzo.
    «Non ti permetterò d’andartene»
    «Wow, non sapevo che mi servisse il tuo permesso» esclamò e, a sottolineare il concetto, tirò fuori le chiavi della sua moto.
    Un criminale? Kai?
    Il canuto esplose in una fragorosa risata: ma che aveva per la testa quella?
    «Ma ferma stoc-» rispose. Il resto della parola fu coperto dal rombo del motore, ma dal labiale (sì, perché ricordiamoci che Kai è senza casco) a Yuniko e al ragazzino il messaggio in questione sarebbe arrivato chiaro, cristallino.

    Adesso.
    Il Fujikawa era stupido. Ma di una stupidità atroce. Tuttavia, non lo era così tanto da voler rischiare un altro cazzotto dalla Ren, e dallo sguardo agguerrito che la ragazza-cavallo aveva stampato in volto Kai non era sicuro di voler rimanere a lungo. In altre circostanze, con altri interlocutori, e possibilmente in assenza di minori, si sarebbe gettato volentieri nella rissa, ma per lui quella era una sedicenne (?) un po’ strana, e nonostante la sua miccia corta non voleva proprio arrivare alla violenza fisica con lei, una ragazza. Quindi, con una torsione della mano, accelerò e partì prima che la ragazza potesse avvicinarglisi troppo e colpirlo con un altro calcio, tagliando definitivamente ogni ennesimo tentativo di Yuniko di provare a ragionare con lui (se così si poteva chiamare).

    Se non altro, quella breve interazione aveva totalmente distolto Kai dalle sue preoccupazioni iniziali: gliene aveva date di nuove, certo, ma gli aveva comunque offerto una distrazione. Una distrazione che, in fin dei conti, aveva tolto tutta la solitudine e la desolazione e, in cambio, lo aveva lasciato piccato e senza 50 yen…
    No, ok, non era decisamente stata una passeggiata gratificante, tutt’altro.
    Proprio mentre iniziava a sentire una lieve scossa procurargli una sensazione di solletico dietro la nuca decise che, invece di tornare a casa, si sarebbe fermato in palestra per sfogarsi un po’ facendo qualche ripetizione.

    Piuttosto, la domanda che ci stiamo ponendo tutti: e il ragazzino? Beh, anche per lui quell’incontro era stato d’aiuto nel fargli dimenticare le vicende di quella giornata e, nonostante la confusione iniziale, non poteva lamentarsi di quell’epilogo. Adesso che era rimasto con la Ren, sembrò anche un po’ più a suo agio.
    «Mi regali quella bottiglietta di profumo di prima?» domandò, indicando la banconota da 10 yen che Yuniko stringeva tra le dita. Un po’ accartocciata, forse, ma non di certo senza valore. «Te la compro! I 10 tanto non mi non mi servono…» trascinò la frase, facendo intendere che volesse proseguire, ma non era sicuro che a te servono palesemente di più fosse una frase molto carina da rivolgere alla Ren.
    Non le avrebbe detto che in realtà abitava a soli due isolati da lì e che, quindi, quei soldi non gli sarebbero serviti affatto. Per qualche motivo, aveva il sentore che la ragazza-cavallo non avrebbe accolto di buon grado quella informazione.
    Stupidity is not a crime. You're free to go.
     
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    Yuniko Ren

    "Q: How long should a unicorns legs be?
    A: Long enough to touch the ground."

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    Yuniko, era stata molte cose quel giorno.
    Persa.
    Preoccupata.
    Piena di sdegno.
    Tanti altri stati d'animo che iniziano con la P.
    E forse anche altre lettere.
    Ma senza dubbio, perplessa, era un qualcosa che ora non si sarebbe certo aspettata.
    Uh?
    Se ne era andato.
    Il Buzzurro dai capelli bianchi.
    Quel maleducato pompato dall'aria infantile, proprio come un ragazzino.
    Si era letteralmente dileguato.
    Lasciando la giovane donna a bocca aperta.
    Con un pugno di mosche e niente altro a testimoniare quell'incontro se non polvere sui vestiti e lo sdegno nel cuore. (1)
    Impiegò qualche minuto, a rimettere in ordine le emozioni.
    Uuuuh?
    Non riusciva a capire.
    Non riusciva a concepire, come poteva essere finita così.
    Avrebbe dovuto fermarsi, confrontarsi con lei.
    E poi, al termine di un lungo dibattito, darle ragione.
    Perchè, siamo chiari, lei aveva perfettamente ragione.
    Ma no.
    Aveva inforcato la moto ed era sparito.
    Lasciando dietro di se solo il rombo di un motore e una frustrazione incalcolabile.
    Frustrazione, che aveva bisogno di un outlet.
    Uuuuuuuuuuuuuuuh?!
    Fu così che la fanciulla si lasciò andare ad un muggito più simile a quello di un bovino che di un equino.
    Non ci poteva credere.
    Non aveva mai incontrato qualcuno di così scorbutico e maleducato.
    Un aggressore di bambini.
    Uno zozzo manigoldo capace di praticare il male in tal guisa.
    Imperdonabile.
    Assolutamente imperdonabile.
    Co....cos...com-
    Balbettò ancora per un qualche istante, prima di sollevare la lunga manica (che celava un indice accusatore) ed esclamare a gran voce.
    Ad un pubblico che non era più presente e più per darsi un contegno che altro.
    Codardo!
    Ignorando ovviamente, che Kaito oramai non poteva più sentirla.
    Non poteva sentirla e, presumibilmente, quella era l'idea in generale dietro la sua improvvisa partenza.
    Eppure quella singola accusa parve essere sufficiente per lei.
    Inspirò a fondo, lasciando che l'aria fredda le raffreddasse i bollenti spiriti.
    Calciò un paio di volte il terreno facendo schioccare la coda e infine rilassò le orecchie, che a poco a poco persero la loro rigidità per tornare ad afflosciarsi tra i suoi capelli castani.
    Finalmente, aveva recuperato il proprio equilibrio.
    Più che abbastanza da non schioccare una occhiataccia fulminante al bambino (quello piccolo e l'unico rimasto) quando la apostrofò.
    No, non sarebbe stato carino.
    Con un cucciolo del genere, bisognava essere delicati come una nuvola di zucchero filato e niente altro.
    Povera inocente creatura.
    Questo tesoro nazionale poi, voleva darle una mano.
    La cosa la intristiva e allo stesso tempo la inorgogliva.
    Hah! Mai nella vita!
    Tuonò, portando le mani ai fianchi:
    Cercando di mostrarsi quanto più sicura e adulta possibile.
    Non aveva certo bisogno dell'aiuto di un fanciullo così puro.
    No, non lo meritava.
    Non erano i bambini a dover aiutare gli adulti, bensì il contrario!
    Lo fisso e sorrise, con il tipico sguardo di un qualcuno che dovrebbe dovuto essere arrestato se si fosse avvicinato a meno di 30 metri da una scuola elementare.
    Ti sembro il tipo di persona che ha bisogno di ricevere soldi da un bambino?! (2)
    Senza dire altro strinse la banconota e la lascio al ragazzino nonostante le sue proteste.
    Internamente Yuniko stava piangendo calde lacrime, ma il suo orgoglio non le avrebbe mai permesso di cedere.
    No, era una adulta e si sarebbe atteggiata come tale.
    Ne hai chiaramente più bisogno di me.
    Prendi il bus e torna a casa.
    E mi raccomando diffida dagli sconosciuti...

    Da che pulpito veniva la predica.
    Era fortunata che in quel momento non stesse passando alcun poliziotto, altrimenti sarebbe stato un biglietto di sola andata per la stazione di polizia più vicina.
    Finse di non vedere i sensi di colpa negli occhi del ragazzino...
    O forse semplicemente era troppo presa dalla sua recita da eroina tragica per accorgersene, ben più probabile.
    Infine prese una delle piccole fiale nel quale aveva mescolato il composto e la passò al suo piccolo protetto.
    Un sorriso trionfale sul volto.
    Fiera.
    Certa di aver fatto la cosa giusta.
    Tienila pure, giovane guerriero, te la sei guadagnata.
    La sorellona, qui, ne ha sin troppe a disposizione!

    Tralasciando sul fatto che appena il 50% della frase precedente fosse vera, si alzò in piedi.
    Scosse parte della polvere dal lungo camice che indossava.
    Sbattè il tacco a terra in un moto di stizza per sfogare la rabbia e mani in tasca, in quello che sperava sembrasse un drammatico addio, si diresse verso il tramonto.
    Non un'altra parola.
    Non un ulteriore cenno che spezzasse quel drammatico silenzio.
    O almeno... così lo vedeva lei ovviamente.
    Fu solo quando fu ben lontana, che sollevò un pugno al cielo ed esclamò a gran voce.
    Puoi fuggire, ma non nasconderti, lestofante!
    Un giorno, avrò la mia vendetta!

    Del tutto ignara, di quanto quella frase la facesse sembrare un Saturday Morning Villain.



    26 yo Liv. 2 Vigilantes U.M.A Musume Scheda History © by ReЙ

    NOTE

    1. Magari Yuniko avesse stretto davvero un pugno di mosche, sarebbero comunque stati più insetti di quanti possedeva all'inizio...

    2. Palesemente sì.


    Tecniche · Equipaggiamento · Status
    Parametri
    Liv:
    Livello 2
    Exp:
    100/100
    Peso:
    1 / 5
    Forza:
    025
    Quirk:
    025
    Agilità:
    025

    Status
    Energia:
    100/100
    Status Fisico:
    Ottimale
    Status Psicologico:
    "I will have my revenge... and Yuniko TWO!!"
    Tecniche Usate:
    None.

    Equipaggiamento
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    Una serie di Fiale e reagenti che Yuniko utilizza per mixare con il suo sangue,
    In grado di produre effetti quantomai vari e mirabolanti.
    O più spesso solo bizzarri cocktail dall'effetto vario.
    Effetto:Utilizzati per dare vita alle tecniche di Yuniko, consumato dopo l'uso
    Quantità: 8/8
    Costo: 100 Yen
    Peso: [1]


    Tecniche
    Alicorn-KICK!! [Livello 1] [Costo 10 PE]
    Descrizione: It's just a jump to the left...
    Molto semplicemente, Yuniko assume una posa super figa.
    Raccoglie le energie, e si scaglia addosso all'avversario esclamando Alicooorn-Kiiiiiick!!
    Potrebbe sembrare una cosa banale, ma non bisogna sottovalutare l'incredibile potenza muscolare della fanciulla.
    Gente, un calcio di un cavallo fa male!
    E comunque, in pratica Yuniko effettua un calcio volante arrivando fino a 2 metri di distanza.

    Qi-lin [Livello 1] [Costo 15 PE]
    Aggiungendo una piccola quantità di sangue ad una fiala piena di un reagente elettrolitico, Yuniko è in grado di generare un miracoloso tonico in grado di ripristinare la vitalità altrui.
    Beh...almeno in teoria.
    In realtà gli effetti sono blandi e non hanno particolare efficacia, semplicemente i soggetti si sentono rinvigoriti e dalla mente più sgombra.
    E pare aiuti a smaltire molto in fretta scorie e residui biologici negativi.
    E'miracoloso però come doposbornia, e ha un delizioso sapore di arancia!

    Se assunta, una fiala di Qi-lin è in grado di curare un singolo status negativo di intensità massima pari a [Lieve]

    Al-Miraj [Livello 1] [Costo 20 PE]
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    Un po' tipo una comma da masticare ciucciata troppo per intenderci.
    Questo composto, applicato su tagli e sbucciature, favorisce la rimarginazione delle ferite e previene il sanguinamento.
    Inoltre, se mantenuto per più di una mezz'oretta evita persino la formazione di antiestetiche cicatrici!
    Oh, e a dispetto delle apparenze, ha un gradevole odore di muschio...

    Se applicata su una ferita, una fiala di Sin-You è in grado di curare una singola ferita di entità pari a [Lieve]


     
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    Apprezzo sempre Kaito nel codice che mi indica dove leggere, grazie.
    Niente di particolare da segnalare.

    Kaito: +50exp
    Ren: +50exp

    Chiudo!
     
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