Swimming Pool Party

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    Seduta sul bordo piscina, Aoi stava muovendo lentamente le gambe nell’acqua, nel vano tentativo di rinfrescarsi. I lunghi capelli corvini erano stati da lei intrecciati in una crocchia poco elaborata, e le forme morbide coperte da un semplice costume a due pezzi dal colore turchese. Sotto il cocente sole di luglio, sparpagliati lungo tutto il perimetro della vasca, addetti alla confusione, numerosi gruppetti formati per lo più da giovani ragazzi e bambini, sembravano, in proporzione, soffrire il caldo poco o per nulla.
    Era un semplice mercoledì mattina, eppure il luogo era decisamente affollato. Complice, forse, l'estate e le scuole chiuse.
    Aoi, con i suoi vispi occhi azzurri, stava "sondando le acque", cercando di capire quale fosse il momento migliore per tuffarsi. Il tessuto del suo costume era quasi completamente asciutto, del tuffo precedente rimanevano umidi solo alcuni ciuffi della sua chioma bicolore, e la sua pelle da anfibio stava iniziando a risentirne. Era da sola, ma questo non sembrava turbarla né metterla a disagio in alcun modo. Anzi, la sua espressione era piuttosto assorta. Il suo pensiero fisso, in quel momento, si poteva semplicemente dire che fosse una riflessione sulle abitudini abitudini di chi la circondava, abbinata al dubbio sul se valeva la pena alzarsi e andare a prendere qualcosa da bere oppure no.
    I terrestri erano strani. Certo, ormai ci aveva fatto l'abitudine. Dopo più di dieci anni a vivere con loro, anche lei aveva preso alcuni dei loro tratti caratteristici.
    Come - appunto - andare in piscina. Anche se i primi tempi capire perché costruissero delle enormi vasche d'acqua dolce per nuotarci dentro, era stato difficile.
    Insomma, avevano il mare!
    Cosa c'era di più comodo e bello dell'oceano? In piscina non c'erano neppure i pesci.
    Con il tempo poi si era convinta che fosse tutto per via della vicinanza. Non tutti, in effetti, potevano dedicare al nuoto il tempo che ci aveva sempre dedicato lei, andando al mare un fine settimana sì e l'altro pure. E quando aveva iniziato a frequentare la Yuuei lo aveva sperimentato abbastanza anche sulla propria persona, poiché la mole delle cose da fare era aumenta, ed il suo tempo libero... diminuito.
    In fin dei conti però non era cambiato molto, anche la piscina le piaceva abbastanza. Preferiva di gran lunga la sensazione del sale sulla pelle piuttosto che del cloro, ma “per raggiungere grandi obiettivi a volte erano necessari dei sacrifici”, parole di quella peste di suo fratello.
    Già, a proposito di suo fratello, di norma, soprattutto un quel periodo, Jun la accompagnava spesso in piscina, sostenendo che fosse per farle compagnia, ma Aoi in fin dei conti lo sapeva che - sotto sotto - un po' nuotare piaceva anche a lui.
    Quella mattina però aveva un po' improvvisato, si era svegliata presto e presa da un'irrefrenabile noia, era sgattaiolata fuori dalla sua camera ai dormitori scolastici, con la scusa di doversi comprare un costume nuovo, cosa non affatto vera, poiché se c'era una cosa che ad Aoi non mancava mai, quelli erano certamente i costumi da bagno.
    Aveva preso la metro, ed era finita nei dintorni di Shibuya, aveva fatto i suoi giri, aveva preso il suo costume, ed aveva preso di nuovo la metro. Questa volta mentre guardava un volantino che le aveano messo nella busta. Garden Pool, recitava, una piscina aperta al pubblico dalla golden week fino alla fine dell'estate.
    Inizialmente non era davvero intenzionata ad andarci, ma una semplice occhiata... insomma non c'era mai stata, nemmeno lì vicino... alla fine, il costume aveva finito per rinnovarlo subito, e di conseguenza Jun non era con lei.
    E per essere la prima volta che ci metteva piede doveva ammettere che come posto non era male, seppur non appartenesse alla categoria di piscine che piacevano a lei, ovvero quelle dove potevi nuotare fino a non sentirti più le braccia. Anche perché ad impedirlo in primis c'erano le forme irregolari delle vasche.
    In tutto quello, comunque, la sua indecisione stava facendo da padrona, ed Aoi non si era ancora mossa dalla sua posizione: continuava a dondolare le gambe.
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    Leonarch So, I made it.
    La piscina da cui ho preso spunto è questa qui:

    Garden Pool
    4-1 Kioichō, Chiyoda City, Tōkyō-to 102-0094, Giappone
    https://maps.app.goo.gl/HgM476rCXV5jfLZ86

    E in realtà si trova molto più vicina a Chiyoda che a Shibuya, ma ormai mi ero messa in testa di aprire qui, quindi who cares. (/❛o❛)/
    Se ti servono info/cose per descrivere il luogo, ispirati pure alle foto e il resto ignoralo perché tanto a chi interessa come funzionano le piscine in Giappone.


    Edited by Ryuko - 13/12/2019, 18:19
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    Yumeru Shinso
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    Estate. Calda, afosa e bollente.
    Yumeru non aveva particolari problemi a sopportare la calura stagionale, ma in genere preferiva farlo con un ventilatore puntato sulla faccia, una bibita gelata e magari i piedi a mollo dentro dell’acqua fresca.
    Sfortunatamente nessuno di questi elementi essenziali alla sopravvivenza estiva era al momento a sua disposizione nel suo modesto appartamento: il ventilatore si era guastato durante la notte, la sua scorta di bevande fresche si era esaurita i lgiorno prima e l’unico modo per avere i piedi a mollo sarebbe stato mettersi a dormire dentro la vasca da bagno.
    Il ragazzo si rotola sconfortato a petto nudo sul futon, cercando inutilmente di trovare a tentoni inesistenti punti più freschi. La luce filtra a strisce attraverso le persiane delle finestre.
    Yumeru lancia uno sguardo all’orologio della sveglia ed emette un ennesimo rantolo di esasperazione che si tramuta in un imprecazione “Shit”. La situazione era una battaglia persa. Era necessario trovare un rimedio all’insopportabile calura.
    Uscire a comprare un ventilatore di ricambio e un rifornimento di bevande? Le sue finanze erano abbastanza ristrette al momento, ma qui si trattava di una situazione di vita o di morte. Con uno sforzo assonnato assume una posizione seduta sul futon e si stiracchia pigramente scrutando l’esterno attraverso le fessure delle finestre. Poi improvvisamente il suo sguardo scivola sulla scrivania dove scorge un volantino che gli era stato dato qualche giorno prima: si tratta del volantino di una piscina in Shibuya. Secondo il volantino la piscina sarebbe stata aperta al pubblico dalla golden week fino alla fine dell’estate. Inutile dire che in quell’istante l’idea di andare in piscina era diventata un opzione irresistibile per Yumeru.
    C’erano tre cose che il ragazzo avrebbe potuto trovare in una piscina: sollievo dal caldo, la possibilità di allenare le sue capacità di apnea e cosa più importante – belle ragazze in bikini.
    E si, certo. Nel quartiere di Shibuya poteva trovare un negozio con un ventilatore a buon prezzo. Questo era sicuramente un bonus.
    Inutile perdere ulteriore tempo – la cosa migliore da fare era mettersi subito all’opera cosi da poter tornare ad oziare. Il ragazzo si doccia e si veste rapidamente e dopo aver preparato un toast al burro esce di casa con il toast stretto fra i denti portandosi dietro una tracolla con dentro un costume da bagno.
    Il ragazzo, vestito con una maglietta smanicata blu con la scritta “SHHH I’M STILL SLEEPING” in vista sul petto e un paio di bermuda jeans, guarda fuori dal finestrino del treno con espressione assorta e letargica sbadigliando sonoramente.
    Finalmente raggiunto lo stabilmento della piscina il ragazzo si cambia rapidamente negli spogliatogli e si fionda con la disperazione di un sopravvissuto del deserto verso le invitanti vasche d’acqua. Le vasche erano tutte relativamente piene di gente, prevedibilmente.
    Yumeru ha l’accortezza di fare un rapido stretching dinamico prima di prendere la rincorsa e tuffarsi in un punto meno affollato della piscina principale. Il tuffo è decisamente più energico che aggraziato e la notevole mole del ragazzo genera diversi schizzi d’acqua.
    Il ragazzo preso dall’euforia generata dalla freschezza dell’acqua sulla sua pelle rovente nuota spensieratamente per un po’. Poi infine fa una pausa a bordo piscina e scruta il panorama mentre si aggiusta i capelli in una coda improvvisata. Rapidamente i suoi occhi ambrati scorgono diverse ragazze carine sparpagliate in giro… ma una ragazza in particolare carpisce la sua attenzione: la ragazza era davvero attraente, con lunghi capelli neri con alcune ciocche azzurre nel mezzo, una esotica carnagione caramellata e due ammalianti occhi azzurri. Il ragazzo scruta la ragazza da lontano scudandosi con il dorso della mano gli occhi dal sole e mormora fra se e se “Jackpot”. Basandosi sull’aspetto estetico la ragazza non sembrava essere di origini giapponesi – non con quella carnagione e quegli occhi – “forse una modella straniera?” pondera il ragazzo. La ragazza era seduta sul bordo della piscina con un espressione un po’ assente. Non sembrava essere in compagnia, il che era un plus per Yumeru. Di certo non voleva incorrere in zuffe con fidanzati gelosi.
    Il ragazzo ispira energicamente ed espira, preparandosi mentalmente. Timidezza e introversione non erano decisamente due termini a lui familiari. Per quanto lo riguardava la cosa peggiore che poteva succedere nell’approcciare una ragazza era che lei non ti rivolgesse la parola – quindi struggersi a guardarle a distanza era semplicemente contro-produttivo.
    Il ragazzo si avvicina con discrezione al punto dove era seduta la ragazza nuotando con finta nonchalance fino a che non arriva a toccare “casualmente” il bordo proprio accanto a dove era seduta.
    Da vicino Yumeru può osservare meglio la ragazza e senza dubbio da ravvicinato era ancora più attraente, specialmente i suoi occhi di un azzurro freddo che contrasta amabilmente con la sua carnagione dai toni caldi. ”Okay, let’s do this” pensa il ragazzo appoggiandosi con i gomiti sul bordo alla sinistra della ragazza e senza tergiversare ulteriormente le rivolge la parola come se avesserò già una conversazione in corso “Il tuo è uno sguardo piuttosto assorto e pensieroso per un posto del genere. Forse stai riflettendo su qualche profonda domanda esistenziale? Ma se per caso la domanda è ‘chi è la ragazza più attraente in questa piscina?’, posso toglierti subito il dubbio, perché sei decisamente tu.” il ragazzo conclude rivolgendo alla ragazza un sorriso smaliziato e uno sguardo ammiccante.



     
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    L'avvicinarsi di Yumeru, ad Aoi, non aveva fatto né caldo né freddo. O meglio, troppo immersa nei suoi pensieri, si era accorta della sua presenza solamente quando lui le aveva rivolto la parola.
    Solo a quel punto aveva spostato lo sguardo dalla limpida acqua azzurra della piscina per di dirigerlo verso chiunque avesse avuto il coraggio — perché ce ne voleva molto — di pronunciare quella frase. Le sue iridi azzurro ciano avevano così incontrato la figura tatuata di un giovane ragazzo giapponese dai capelli piuttosto lunghi. Forse aveva la sua età, forse no, dare una stima, con il busto immerso in acqua per metà, senza poter valutare l'altezza o qualsiasi altro dettaglio che non fossero il suo viso e le sue spalle, era impossibile.
    Aoi smise di muovere le gambe, e di riflesso si portò una mano a coprire le labbra per soffocare una risata che non si sforzò nemmeno di nascondere.
    «Woah. — mormorò, schiudendo le labbra in un sorriso alquanto forzato, ma non per quello sgradevole. — Cringe. Come hai fatto a dire una cosa del genere senza provare il minimo imbarazzo?»
    Aoi era sempre stata una tipa schietta e diretta, e non si era mai fatta grossi problemi a dire quello che pensava senza peli sulla lingua. Ormai il danno era fatto. Yumeru l'aveva distolta dai suoi pensieri e che fosse preparato o meno Aoi era pronta a farglielo pesare con tutto il sarcasmo che aveva in corpo.
    Lo sapeva benissimo di essere carina, glielo avevano detto un sacco di volte, ma a lei non importava letteralmente un fico secco. Si prendeva cura di sé stessa per puro spirito di autoconservazione, e perché, ovviamente, essendo l'unica esponente del suo popolo, voleva rappresentarlo al meglio possibile. D'altronde, per quanto ne sapeva, poteva essere l'unica in tutto il Giappone, anzi, nel mondo!
    «Eh~ Non so, la prossima volta che vuoi provarci puoi usare una battuta, come quella dell'orso polare, sono patetiche, ma almeno fanno ridere.» asserì, convinta, sbattendo le ciglia e rincarando la dose. Lentamente riprese a muovere le gambe, cercando di decifrare il tatuaggio del ragazzo. La sua conoscenza sui pesci era molto ampia, e quella sembrava a tutti gli effetti una carpa koi. Il che poteva certamente essere un punto a suo favore, in caso. Ma forse prima avrebbe dovuto avvertirlo, l'ultima volta che era uscita con un ragazzo gli aveva tirato un pugno in faccia e quello era scappato piangendo con la coda tra le gambe. Forse doveva proprio avvertirlo. L'alternativa era... stare in silenzio e dargli una possibilità per vedere quanto avrebbe retto.
    Divertente? Sicuramente.
    Etico? Forse un po' meno.
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    Edited by Ryuko - 13/12/2019, 18:21
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    Yumeru Shinso
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    La ragazza rispose all’approccio di Yumeru in maniera pungente seppur vagamente divertita. Il ragazzo ascolta la ragazza criticare la sua pick-up line mantenendo un espressione imperscrutabile.

    Per poi esplodere in una risata.

    Yumeru ride divertito e genuinamente sorpreso dalla risposta della ragazza e pensa “Oh-oh, schietta e tagliente, eh?” istintivamente il contrasto fra l’aspetto attraente ed esotico della ragazza e quello scorcio di carattere che lei aveva appena mostrato fece balenare nella mente del ragazzo l’immagine di un oceano: meraviglioso ed invitante in superficie – ma sotto le onde azzurre si nascondevano scogli taglienti, squali e probabilmente un kraken.
    “Diamine, era tanto tempo che non ricevevo una risposta del genere. Ed è in assoluto la prima volta che ricevo una “ramanzina” sulle mie pick-up lines.” Commenta con entusiasmo il ragazzo mentre si ricompone e con disinvoltura si gira su stesso dando le spalle al bordo piscina proseguendo a parlare volto verso la ragazza “…ma penso che tu sia stata un po’ severa. Non è facile trovare un buon rompi-ghiaccio per approcciare una ragazza che ti piace con cui non hai mai parlato prima, sai? Per esperienza personale…” – senza interrompersi il ragazzo appoggia i palmi di entrambe delle mani sul bordo e con poco sforzo si issa con nonchalance in posizione seduta a poca distanza da lei – “…usare battutaccie come rompi-ghiaccio dipende molto dal senso dell’umorismo della persona. Una volta ho usato la battuta del “pinguino grasso” con una ragazza e lei mi ha schiaffeggiato perché pensava che volessi insultarla.” Yumeru ridacchia nuovamente divertito ricordando l’imbarazzante esperienza mentre fa scorrere distrattamente una mano sui capelli bagnati.
    Il ragazzo mostrava di essere totalmente a suo agio, muovendosi e parlando con disinvoltura e sicurezza. C’erano poche situazioni che riuscivano a farlo sentire in imbarazzo e questa non era una di quelle.
    Nonostante la reazione della ragazza non fosse stata particolarmente positiva non era stata neanche particolarmente negativa. Ma soprattutto era riuscito nell’intento di iniziare la conversazione.
    Yumeru era consapevole che a primo impatto il suo approccio poteva sembrare l’ennesimo abbordaggio da gigolò palestrato. Ma il ragazzo era più arguto di quello che sembrava e la facciata di jock sfacciato era più un act costruito e ponderato per approcciare le persone.
    Il ragazzo avrebbe potuto proseguire la sua “dissertazione” sull’abbordaggio. Avrebbe potuto dirle che per esperienza approcciare ragazze con complimenti sfacciati e ridicoli come quello che aveva usato con lei era l’approccio con maggiore percentuale di successo: l’approccio ridicolo e pomposo risultava spesso divertente e il fatto che era essenzialmente comunque un complimento era comunque apprezzato seppur non apertamente.
    Ma mettersi a farle la ramanzina era decisamente un no-no. La ragazza aveva ricompensato il suo coraggio rivolgendogli la parola. Non poteva di certo sprecare quella chance per annoiarla con un discorso da saccente.
    Decide invece di rispondere schiettezza per schiettezza “Visto che tu sei stata cosi… brutalmente onesta con me, voglio ricambiare il favore ed essere altrettanto diretto: ero qui in piscina per sfuggire al caldo e per cercare un po’ di svago. Ti ho visto qui seduta e mi sei sembrata un po’ annoiata quindi ho pensato ‘Hey, quella ragazza è davvero carina. Magari possiamo farci compagnia a vicenda?’ – quindi che ne dici? Ci facciamo un po’ di compagnia a vicenda? Prometto che non sono cosi male dopo i primi minuti… hm, no, meglio giorni che mi conosci” conclude infine. La luce del sole risalta sui suoi intensi occhi ambrati che sembrano quasi brillare di luce propria mentre lui offre alla ragazza un altro ampio sorriso sorriso con una nota di complicità.
    “Ah!” – sbotta un paio di secondi dopo come rammentandosi di aver dimenticato qualcosa – “Ma prima di darmi la tua risposta permettimi di presentarmi per come si deve: mi chiamo Yumeru. Yume o Yu-kun per gli amici…”



     
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    «Allora, vada per Yu-chan mormorò la giovane ragazza, accennando una linguaccia. Aoi era un po' impertinente quando si trattava di queste cose. Parlare con lei di rispetto per le persone aveva avuto effetto fino ad un certo punto: quando gli altri bambini non avevano iniziato a prenderla in giro, i suoi genitori al posto di parlare di rispetto avevano dovuto iniziare a dirle che non si doveva fare a botte con gli altri ragazzini solo perché non erano d'accordo con lei, e poi, persa la speranza anche in quello, le avevano semplicemente detto di non andare a dire ai quattro venti informazioni "top-secret".
    E quello aveva avuto un po' più effetto.
    In ogni caso, nonostante avesse trovato il modo di fare come più le piaceva anche con la scelta del nomignolo da affibbiare al ragazzo, aveva implicitamente accettato la sua compagnia, in caso contrario probabilmente se ne sarebbe semplicemente andata alzandosi da lì il più in fretta possibile. Anche se non era una cosa per niente da lei; Aoi era quello che si poteva definire un "animale sociale" in grado di intrattenere una conversazione anche con un morto.
    «Non direi annoiata. — esordì poi, giusto per ricollegarsi ai discorsi precedenti. — Stavo pensando. Non so se ti è familiare questo concetto, visto che ultimamente ho notato che certi di voi riscontrano qualche difficoltà nel farlo.»
    Che con "voi" intendesse voi ragazzi o voi terrestri, quello non era dato saperlo. Aoi tirò fuori dall'acqua una gamba e la piegò in modo da poter appoggiare il mento sul ginocchio, e si mise a fissare Yumeru, concedendogli un briciolo d'attenzione in più di quanto gliene avesse data all'inizio. Occhi ambrati, lineamenti squadrati, capelli scuri e rasati, un sacco di piercing. Non c'era molto da dire, sembrava effettivamente un gigolò palestrato, e poi... quel tatuaggio....
    «Mmh. Io mi chiamo Aoi comunque, anche se non è il mio vero nome, ovviamente.» commentò la giovane, inarcando appena un sopracciglio. Un secondo di pausa, poi schiuse le labbra in un soffice ghigno. Anche Aoi avrebbe potuto rispondere in modo sensato all'argomentazione di Yumeru, nel senso, il ragazzo aveva tutta la ragione del mondo a parlare di senso dell'umorismo e quant'altro quando si trattava di abbordare una ragazza, ma Aoi, ed aveva già avuto modo di constatarlo, era impertinente. «Quindi, Mister Muscolo... mi sento particolarmente gentile, per cui ti darò un'altra lezione. Se ci stai provando con una ragazza è buona regola non menzionare mai cosa ti è successo con le altre, lo sai?» mormorò, sollevando il mento, per poi schioccare le dita in sua direzione. Schiettezza per schiettezza, di nuovo. «Beh, con me ormai hai perso su tutti i fronti, ma sia mai che possa servirti per il futuro. — rincarò, con una delicatezza pari a quella di un carro armato. — Quindi vogliamo fare qualcosa o parliamo del perché hai una carpa koi tatuata sul braccio?»
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    Edited by Ryuko - 13/12/2019, 18:22
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    Yumeru Shinso
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    Yu-chan. Questo era il nomignolo che la ragazza aveva deciso di dargli con una mezza smorfia linguacciuta come bonus. Yumeru si porta la mano alla bocca per nascodere institivamente un sorriso compiaciuto e divertito “Damn, that was cute.”
    Yumeru non era in alcun modo disturbato dal nomignolo – se la ragazza voleva indispettirlo avrebbe dovuto decisamente provare con qualcosa di più offensivo. Inconsciamente il ragazzo pensò che suo nonno avrebbe sicuramente potuto fornirle più che volentieri una lunga lista di nomignoli e appellativi perfettamente in grado di irritarlo. Il giovane scaccia subito prontamente il vecchio dai suoi pensieri. Non voleva rovinarsi il buon umore in una situazione cosi divertente per lui.
    Yumeru amava flirtare con le ragazze e correre loro dietro, e non si vergognava assolutamente della cosa. Per lui si trattava tutto di un gioco – un po’ come un videogame. Per lui il 'corteggiamento' era già un divertimento tutto a se. Non aveva bisogno di storie di amore e neache necessariamente di eventuali momenti passionali e piccanti. Era una sfida: quanto in la poteva arrivare con una ragazza senza fare 'game over'? Si rendeva conto che era un atteggiamento poco maturo e di certo non sano a lungo andare, ma d’altro canto pensava che quando sarebbe stato adulto avrebbe avuto tutto il tempo per relazioni mature e stabili, e che adesso voleva solo divertirsi.
    Questo rendeva per lui la sua attuale situazione un piacevole intrattenimento a prescindere dai tentativi della sua interlocutrice di risultare indisponente. In termini da 'videogame' la sua attraente di compagna di conversazione sarebbe stata decisamente un boss di fine livello – un livello di sfida più che apprezzato da Yumeru.
    La ragazza prosegue prima con un'altra stoccata di lingua tagliente mettendo in dubbio le capacità intellettive del ragazzo, che in risposta pensa alzando le sopracciglia “Wow, that’s really rude.”, e poi finalmente si presenta con un nome: Aoi.
    Per poi però aggiungere che si tratta di un nome falso. Ancora una volta l’espressione del ragazzo, che ascolta con attenzione ma in silenzio, si contorce in maniera interrogativa per esprimere la sua perplessità.
    Aoi poi rincara la dose rimproverando all’adolescente il fatto che abbia menzionato una sua passata esperienza con un'altra ragazza punteggiando il rimproverò con uno schiocco di dita come una sfacciata power move. Dopo di ciò però Aoi, dove magari un'altra ragazza avrebbe fatto la sua uscita di scena 'trionfale' dopo avergli dato il ben servito, invece rimane dov’è e prosegue la conversazione – dopo però aver puntualizzato che le chance di Yumeru con lei erano defunte. La ragazza interroga il ragazzo sul suo tatuaggio.
    A quel punto Yumeru prende finalmente la parola “Wow, devo darti atto che quello era un valido punto di critica.” Il ragazzo si porta la mano al mento assumendo una posa pensierosa con lo sguardo rivolto al cielo “Effettivamente menzionare ‘passate esperienze’ è stata un po’ una gaffe da parte mia...” mormora il ragazzo in posa riflessiva “…ma” – lo sguardo del ragazzo si sposta a fissare direttamente il volto della ragazza – “è anche vero che il mio era un punto argomentativo di un determinato contesto… e poi si trattava di un approccio fallito quindi la ragazza in questione non dovrebbe essere fonte di gelosia, a meno che tu non le invidi l’avermi schiaffeggiato” aggiunge il ragazzo accompagnando le ultime parole con un sorriso provocatorio.
    Yumeru aveva capito che la ragazza aveva un carattere dispettoso e tagliente e che probabilmente per lei era più divertente imbarazzarlo e punzecchiarlo piuttosto che lasciarlo li a mollo da solo. Il giovane era determinato però a non dargliela vinta cosi facilmente. Quindi prosegue nel rispondere “Però devo dirtelo… basarti su una osservazione superficiale per trarre conclusioni su una persona che non conosci non è molto carino. Voglio dire ‘Mr Muscolo’? Posso scommettere che hai squadrato il mio aspetto estetico e sei saltata alla conclusione che io sia un ‘fusto da spiaggia, tutto muscoli e niente cervello’. Dalle tue parti non si dice ‘mai giudicare dalle apparenze’?” – il giovane aveva intenzionalmente aggiunto questa ultima parte per ‘spronare’ vagamente la ragazza a rivelare la sua provenienza. Al momento Yumeru supponeva che Aoi venisse da qualche luogo lontano, come il Sud America… forse dal Brasile? O magari Argentina?. Inoltre c’era la questione del nome falso. Aveva qualche ragione in particolare per usare apertamente un nome falso? Forse era davvero una modella come aveva ipotizzato all’inizio, qui in ‘incognito’ per non farsi riconoscere.
    L’adolescente mette temporaneamente da parte la sua curiosità e prosegue “…ovviamente questo è solo un modesto pensiero di uno come ‘me’. Sai nei rari momenti in cui riesco a farlo, Aoi-chan” – aggiunge in tono bonario ma pregno di sarcasmo, e mettendo molta più enfasi del necessario nel pronunciare il “chan”.
    Yumeru aveva deciso di indispettirla intenzionalmente, controbattendo tono su tono, all’irreverenza della ragazza. Ipotizzando che visto il carattere che Aoi aveva mostrato finora, aveva forse più chance di darle una impressione positiva con mostrando un carattere altrettanto sfrontato e irreverente piuttosto che uno passivo e accondiscendente.
    In più era curioso di vedere quale sarebbe stata la reazione della ragazza.
    Dopo aver lasciato una breve pausa di tempo – il ragazzo prosegue con non chalance a rispondere alla domanda posta alla fine della ragazza “Per quanto riguarda il mio tatuaggio…” – il ragazzo solleva il braccio per mettere ulteriormente in mostra il tatuaggio in questione “…me lo sono fatto fare ispirandomi ad una leggenda della mitologia cinese che mi è stata raccontata quando ero piccolo. Conosci la leggenda della carpa che si tramuta in drago? Narra la leggenda che un giorno d’autunno una carpa Koi arrivò al termine del suo lungo viaggio: la risalita del fiume giallo. Affrontando, con forza e coraggio, mille pericoli e difficoltà si trovò davanti all’ultimo ostacolo: la cascata chiamata Porta del Drago e, superandola, raggiunse la sorgente.
    Gli dei, ammirati dalla tenacia e determinazione mostrata, la trasformarono in Drago, donandole così l’immortalità.”
    – il giovane racconta la storia con tono entusiasta ma anche vagamente nostalgico.
    La leggenda gli era stata raccontata dal padre quando aveva nove anni, ed era uno dei pochi ricordi che aveva di lui in quanto solo un anno dopo che gli aveva raccontato quella storie il padre era morto insieme alla madre in un tragico incidente. “Questa storia ha un significato speciale per me: se ti dedichi con tenacia e determinazione al tuo obbiettivo alla fine in un modo o nell’altro la tua dedizione verrà premiata. Questo è uno dei motivi che mi ha spinto a intraprendere la strada che ho scelto e a fare di me quello che sono e quello che spero di diventare in futuro…” il ragazzo smette di parlare finendo inconsciamente assorbito dai suoi ricordi. Nonostante gli anni passati la perdita dei genitori era una ferita ancora aperta per lui e cosi il solo ricordo porta un velo di tristezza nella sua mente – gli occhi gli si fanno lucidi e perde per un istante di vista la situazione attuale immerso per un istante nei pochi momenti che ricordava con piacere delle sua infanzia. Un istante di debolezza sentimentale.
    Come svegliatosi di soprassalto il ragazzo ritorna alla realtà, con una espressione sorpresa e questa volta genuinamente imbarazzata, e arrossendo bofonchia in maniera disconnessa “Er- si… insomma… Bla, bla, bla, solfa sentimentale a parte, mi piacciono le carpe, perché… sono colorate e -e… colorate. Erh.. diamine questo cloro brucia davvero gli occhi…” – imbarazzato il ragazzo si strofina una mano sugli occhi approfittandone per coprire la propria espressione imbarazzata.
    Questo era terribile. Davvero un incubo. Non poteva credere di essersi imbarazzato cosi da SOLO. Se la ragazza avesse colto l’occasione per infierire questa volta non avrebbe avuto scampo…




     
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    Aoi lasciò che Yumeru finisse il suo monologo, apprezzando silenziosamente il fatto che le avesse rigirato il suo stesso umorismo. Demolire le persone a suon di sarcasmo non la divertiva affatto, se doveva essere una cosa a senso unico.
    Era testarda sì, ma non per questo non apprezzava le persone che cercavano di tenergli testa. A volte ci riuscivano persino bene, e allora era lei quella che doveva capitombolare e ammettere a sé stessa di aver perso su tutti i fronti. Alcuni terrestri erano troppo strani, e anche Yumeru ci stava mettendo del suo.
    Non voleva nemmeno schiaffeggiarlo, o almeno, non ancora.
    Nonostante fosse piuttosto facile far scatenare la sua "voglia di fare a pugni", aveva ancora un po' di sale in zucca e amor proprio per capire che se si fosse messa a fare a pugni con uno come Yumeru sarebbe stata atterrata nel giro di... un minuto? Trenta secondi? Non importava quanto fosse alta la sua autostima, il ragazzo era semplicemente il doppio di lei ed i fatti erano i fatti. Per quello l'aveva chiamato Mister Muscolo, mica per altro.
    «In realtà non l'ho fatto. — asserì, assottigliando lo sguardo, riferendosi, difatti, proprio al nomignolo su cui il giovane aveva avuto da ridire. Aoi era ben convinta di aver distinto le cose: prima aveva rivolto un commento generale ad una categoria di persone, poi si era riferita a Yumeru in persona. Se i due insiemi si intersecavano poi ancora non aveva avuto modo di verificarlo. — Cioè, nel senso. Sei in costume, che altro devo guardare?» mormorò, con quel tono ironico da capitan ovvio. «Uno può benissimo essere un "fusto da spiaggia" ed avere un quoziente intellettivo di 180. Per il resto puoi prendertela con la natura.» Yumeru se ne sarebbe potuto accorgere molto in fretta, nella mente di Aoi una cosa come i pregiudizi non esistevano minimamente. Per quanto non lo dimostrasse minimamente e per quanto, certe volte, faticasse a comprenderli, Aoi amava gli esseri umani. E li rispettava finché loro rispettavano lei. Il suo comportamento non aveva niente a che vedere con quello. Se Yumeru avesse avuto una maglia gialla, con ogni probabilità lo avrebbe chiamato "Signor Canarino". A conti fatti gli era andata piuttosto bene.
    «Non ti stavo giudicando.» Touché. C'era la possibilità che lo avesse spiazzato di nuovo, non intenzionalmente. Oltre tutto il resto, Aoi riusciva anche ad essere incoerente in un modo meraviglioso, cambiando tono della conversazione di punto in bianco senza alcuna motivazione. E non lo faceva apposta.
    Comunque fu abbastanza contenta di conoscere il motivo del tatuaggio di Yumeru, quella leggenda la conosceva anche lei, e le piaceva. In generale le piacevano le carpe koi ed i pesci. Rimase ad ascoltare continuando a dondolare l'unica gamba che aveva lasciato immersa nell'acqua.
    Già, la tenacia e la determinazione erano caratteristiche importanti. Lo pensava anche lei, ben conscia che un giorno o l'altro si sarebbe potuta reggere in piedi sulla cima delle sue ricerche dimostrando a tutti quelli che l'avevano presa in giro che Atlantide non era solo il sogno di una pazza destinato a rimanere nelle sue fantasie. Prima o poi, sarebbe stata premiata così come la carpa koi trasformata in drago, e come Yumeru nel raggiungere il suo obiettivo.
    Si perse un po' a gongolare nei suoi pensieri, poi di colpo... Cosa? Il cloro?
    «Ma se sei fuori dall--oh.» cominciò, stupita, bloccandosi però immediatamente. Interdetta, stirò le labbra in un sorriso, e irrigidì la schiena. "Eh?? Cosacosacosa?! Stava piangendo sul serio?" No, Aoi non era stupida, ma era sicuramente meno arguta di Yumeru quando si trattava di faccende che coinvolgevano i sentimenti. Era più forte di lei, ma alcune cose non le capiva e basta. Accusando un briciolo di senso di colpa, penso addirittura che fosse colpa sua per averlo offeso. Rimase in silenzio per qualche lungo disagiante secondo, senza sapere assolutamente cosa fare.
    «Ehm, ti sei offeso... per la cosa dei muscoli...?» esordì poi, ma la frase morì poco dopo, non appena la giovane si rese conto di aver detto una cavolata. Non era semplicemente possibile che si fosse offeso quando pochi secondi prima era tutto allegro e motivato. Si era commosso per la storia della carpa? Aoi doveva ammetterlo, era una bella storia, ma così tanto da commuoversi?!
    Disperata, si schiarì la voce, inscenando un colpo di tosse. La sua espressione diceva chiaramente "Send Help". «Fa caldo! Non sarebbe meglio andare a prendere qualcosa da bere?» Certo, avrebbe potuto aggiungere qualcosa come "credo che le tua lacrime siano troppo salate" e lo avrebbe fatto, se non fosse che si conoscevano da circa tre minuti e mezzo, in un certo senso a Yumeru era andata bene anche questa volta.
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    Edited by Ryuko - 13/12/2019, 18:24
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    Yumeru Shinso
    Narrato - Parlato - Pensato
    Le parole giungono alle orecchie del ragazzo che ancora teneva una mano sul volto per coprire l’imbarazzo della sua gaffe.
    Mentre Aoi, misericordiosamente, cerca di risolvere la situazione d’imbarazzo per entrambi suggerendo di andare a prendere da bere – il ragazzo rimugina rapidamente le sue parole dentro la testa “Pensa che mi sia offeso per la faccenda dei muscoli- non può... Really? Wait-”
    Yumeru si volge direttamente verso la ragazza e, con uno sguardo perplesso, squadra la sua espressione vagamente confusa e in difficoltà.
    Il giovane rimane forse due secondi pieni a fissarla per infine iniziare a ridere sguaiatamente.
    Scosso dalle risate si sforza di spiegare “Perdonami, ma ho appena realizzato quanto sia buffa la situazione. Stavo cercando di impressionarti con la storia del mio tatuaggio e sono finito per impressionare me stesso e farmi venire gli occhi lucidi -pftt hahaha” continua a ridacchiare imperterrito.
    Come aveva già dato mostra prima Yumeru non era una persona che si metteva facilmente in imbarazzo, e soprattutto era una persona che non aveva problema a ridere di se. E la situazione attuale per lui era piuttosto esilarante: in termini di videogioco era l’equivalente del protagonista che inciampa di fronte al boss infilzandosi con la sua stessa arma … e il boss imbarazzato cerca di aiutarlo a rialzarsi invece che infierire.
    Yumeru si ricompone e cerca di salvare la situazione per quanto fosse ormai una causa persa. Mentre cercava di risultare 'cool' e sagace aveva finito solo per rendersi ridicolo. D’altro canto adesso non aveva più niente da perdere “Mi dispiace, per la scena imbarazzante – la verità è che la storia che ti ho raccontato l’ho imparata da una persona che mi era cara e mi sono lasciato trasportare dai ricordi sentimentali.”
    Forse era stato il fatto che era parecchio tempo che non raccontava quella storia a qualcuno. Forse era il fatto che da quando era diventato studente della Yuei sentiva ancora di più la mancanza dei suoi genitori. Avrebbe voluto che fossero ancora vivi per vederlo diventare un eroe, un pilastro della comunità, ed essere fieri di lui.
    Yumeru lancia uno sguardo indagatore alla ragazza “…ma sono anche sorpreso. Vista la tua lingua tagliente e il caratterino che hai sfoggiato finora mi aspettavo che tu mi avresti dato il giusto ben servito. Invece mi hai graziato…” a questo punto rivolge i suoi occhi ambrati direttamente agli occhi color cielo di lei “In realtà sei davvero una persona terribilmente gentile, eh?” segue il complimento con un semplice sorriso sincero. Nessun tentativo di impressionarla o di fare colpo. Era solo il sorriso genuino di chi si è imbattuto in qualcosa di bello e inaspettato.
    SPOILER (click to view)
    QGlKNIN

    Detto questo il giovane adolescente si mette agilmente in piedi e dopo aver scotolato in maniera sbrigativa il costume con le mani si volge verso la ragazza. Abbozzando uno scherzoso inchino scenico “Now, Aoi-chan, permettimi di accettare il tuo invito a bere qualcosa. Anzi per farmi perdonare di averti messo a disagio, permettimi di essere io a offrire…” dicendo questo il ragazzo le porge gentilmente la mano per aiutarla a mettersi in piedi “...devo però farti notare che il fatto che tu abbia suggerito l’idea per prima significa che almeno un po’ io ti piaccia.” – il ragazzo aggiunge l’ultima parte con un palese tono di ‘sfida’ rivolgendole questa volta un altro sorriso smaliziato e rincarando la dose strizzandole l’occhiolino. Era un chiaro modo di Yumeru per dire alla ragazza che ora che aveva ‘risolto’ la sua gaffe era pronto di nuovo a ‘giocare’ con lei.



     
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    Role momentaneamente congelata!
    Leonarch ha di nuovo uno slot role libero in più!

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