A Pale-Red Vow

KOHAKU KAMIYA

Per fortuna la ragazza non nascondeva armi dietro la schiena, perché sarebbe stato un incidente diplomatico non da poco che gli esponenti di due organizzazioni criminali intenzionate a collaborare arrivassero alle mani prima ancora dell'inizio dell'operazione che li aveva portati sulla stessa strada.
«Facciamo le persone sospette in due, allora.»
Un sorriso falso come una moneta da tre yen alla ragazza bizzarra e poi la seguì, intenzionato a scoprire il più possibile sui risvolti di quell'attività e, perché no, su di lei.
Ciò che scoprì, però non gli piacque più di tanto.
Quattro minuti e quarantanove secondi erano troppo pochi.
Da una parte gli piaceva la prospettiva di concludere tutto quanto nel minor tempo possibile, meno aveva a che fare con i pro-hero e più era felice, dall'altra l'idea di poter agire e pianificare con calma lo rassicurava, alla fine lui era un uomo di scienza e non d'azione, quindi essere costretto a mettere fuori combattimento il protetto dell'eroina – pur senza quirk – in così poco tempo gli metteva un filo d'ansia.
Rettifica: un sacco d'ansia.
Era palese che la ragazza di Deep Void fosse lì solo per portare a termine i propri sporchi comodi – lui avrebbe fatto lo stesso, come biasimarla – quindi in caso di sua difficoltà o, peggio ancora insuccesso, probabilmente non gli avrebbe né dato una mano né provato a collaborare davvero, lasciandolo al suo destino di persona che ha perso irrimediabilmente la fiducia di Shinya, il suo grande amore, nonché superiore noto per la severità delle sue punizioni ed incredibile cattivo umore.
Se c'era una cosa a questo mondo di cui aveva davvero paura, quella era Shinya di cattivo umore.
E fallire, non portargli il giocattolino che desiderava da così tanto tempo, era un modo certo per vederlo incazzato nero.
Deluso.
Incapace di fidarsi ancora di lui.
La prospettiva gli spezzava il cuore.
Quindi non doveva fallire! Doveva credere nelle proprie abilità e, solo per amor di Shinya, il buon nome dell'Albero di fronte ai sporchi topi d'appartamento che erano gli appassionati d'arte di Deep Void, nonché per la propria incolumità, doveva farcela.
Poteva farcela.
Ma soprattutto prima doveva non uccidere Yang.
Gli aveva appena offerto del mangime per le anatre.
A lui.
LE SEMBRAVA UN'ANATRA, PER CASO?
Era O V V I O che non lo fosse, eppure aveva deciso di offenderlo in quel modo!
«Spero non sia pane, perché induce senso di sazietà nelle anatre ed altri uccelli acquatici, portandoli a non cercare cibo più nutriente ed adatto al loro sostentamento.»
Tono ben lontano dall'odio che aveva in testa, sembrava uno seriamente preoccupato per la sorte di quelle povere creature.
«In ogni caso ti faccio compagnia volentieri, ma sono sazio, grazie.»
Le fece l'occhiolino come per dirle che aveva colto la battuta.
Anche se in realtà era pronto a sbilanciare la dieta delle anatre con il suo cadavere.
«In che modo avete intenzione di... intrattenere la pro-hero, tu e i tuoi uomini?»
Un discorso perfettamente in linea con quelli che si fanno dando da mangiare agli animali, no?

« Merciless and tough, never warm enough. A bloody painted love. »