A Pale-Red Vow

KOHAKU KAMIYA

Se qualcosa può andare storto, lo farà.
Non c'era altro modo per descrivere la situazione in quel momento.
Poco alla volta gli era sembrato di aver fatto breccia nella ovvia sospettosità di Benjamin sino a forse convincerlo ad allontanarsi con lui, solo che nel giro di qualche secondo quella contrattazione era precipitata nel caos.
Ying era a terra e Raiden Mei ancora in piedi.
Worst-case scenario: il suo mezzo per scappare da lì era momentaneamente (o forse per sempre?) fuori uso e un avversario palesemente più capace di lui era pronto a farlo a pezzi in nome della giustizia.
«Gli ho promesso che faro male né a lui né a te se verrà via con me.»
Parole decise in un tono abbastanza alto da poter essere udito anche dall'eroina sul ponte.
«Non avvicinarti o l'accordo salta.»
Sempre intenzionato a rendere partecipe l'eroina delle sue intenzioni, si voltò poi verso Benjamin prima di portare le mani dietro la schiena in quello che poteva sembrare il gesto innocente di una ragazzina innocente attenta di fronte a gesti e parole di chi ha davanti.
«A meno che il tuo obiettivo non sia volerlo vedere morto.»
Il suo cuore era decisamente più gelido della cima dell'Everest, non si era fatto problemi a pronunciare parole tanto crudeli né sembrava essersi fatto impietosire da quella umana e comprensibile dimostrazione di umanità del ragazzo.
«Non ti farò del male, ricordatelo.»
Opportunamente nascosta in una tasca che aveva cucito nell'interno del parka, aprì la fiala contenente il sonnifero estratto dal quirk di Shinya e attivò la propria unicità: trasportata da una lieve brezza non troppo diversa da quella che avrebbe potuto soffiare nel parco quel mattino quanto a intensità e velocità, l'obiettivo era far arrivare la polvere venefica sino al più grande ostacolo tra lui e la riuscita della missione.
Se non poteva battere l'eroina con la forza bruta, l'avrebbe fatto con l'astuzia.
O insomma, ci sperava.

« Merciless and tough, never warm enough. A bloody painted love. »