Destiny Draw

Role -- Sakiko Yumeno (Leonarch) x Hisoka Morow / Gabriel Daystar (Stan)

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  1. Stan
     
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    « Fra le tue carte sceglierai la migliore, e in un momento capirai il tuo valore. »
    Spesso rifletteva sulle nuove compagnia, su quanto diversi fossero i circoli che frequentavano Hisoka e Gabriel. Il primo si circondava di lupi e volpi, individui scaltri e sempre schermati da qualche doppio o triplo fine, indipendentemente dai loro scopi. L'azzurro invece – magari per coincidenza? o per un desiderio subconscio? – si trovava spesso al fianco di persone... Meno furbe.

    Nessuna delle vecchie conoscenze avrebbe mai saltellato così spensieratamente di scaffale in scaffale, Sakiko emanava un'innocenza che toglieva ogni dubbio sui desideri della ragazza. La sua non era un'esistenza calcolata.

    L'avrebbe definita "noiosa", una volta, proprio per la mancanza di strati che il Jester potesse divertirsi a scalpellare. Stranamente oggi quel tipo di persona lo rilassava. Si era proprio rammollito se riusciva a godersi la comodità di abbassare la guardia.

    « Aww~ Allora prometto che anche se qualcosa non mi piacesse ti mentirei spudoratamente e direi d'amarlo ♥ ​»

    Scherzò con palese ironia in risposta all'imbarazzo della compagna. Sarcasmo a parte era probabile i suoi lavori non l'avrebbero smosso da una parte o dall'altra. Non era fan di film o musica... Però qualche documentario visto con Akahito se l'era goduto, così come il canto della bionda stessa in limousine.

    In entrambi i casi sospettava fosse la compagnia l'ingrediente segreto.

    L'interesse della donna venne carpito da qualcosa che solo lei poteva vedere... Finché non estrasse proprio quella scatola. E in un istante Gabriel sbiancò.

    Senza alcun riguardo per l'espressione spiritata che ora invadeva il volto dell'ex-Villain lei gli schiaffò la box in mano, che tra le sue dita bruciava come ferro rovente. Lui immobile, occhi sgranati, subiva inerme lo sguardo crudele di una delle ragazze stampate sul cartone. Il suo sorriso era una minaccia.

    « ...Tanoshī Itami – A pleasant pain. ​»

    Mormorò il titolo della serie con l'esitazione di chi pronunciava l'incantesimo di un'antica maledizione. Leggere quei kanji sulla scatola estratta tra tante altre del suo ordine all'ingrosso quasi lo mandò in iperventilazione. Non sempre erano descritti tutti gli item contenuti in un grosso bulk a tema... Avesse saputo della sua presenza si sarebbe tenuto ben lontano.

    E ora era costretto a dar rifugio e quelle Mahou Shoujo proprio nel suo stesso negozio, una punizione degna di una tragedia greca. Non avrebbe bruciato i soldi di Akahito gettandole nella spazzatura, e per quanto desiderasse liberarsene, voleva risparmiare qualche povero ignaro dal possederle e subire il suo stesso destino. Per questo le imboscava dov'erano meno visibili.

    Ma ogni artefatto malefico che si rispetti sa incatenarsi a nuove vittime.

    « È... Un gioco malato. Tra i più sadistici, crudeli, e contorti mai congeniati dalla mente umana. ​»

    Ne parlava con il sussurro di un reduce di guerra, senza ancora aver distaccato la sua attenzione dalla copertina, dalle ragazzine che come un vortice rischiavano d'inghiottirlo un'altra volta.

    « ...Il solo e unico gioco di carte che è riuscito a sconfiggermi. Tutti gli altri li ho abbandonati per noia, loro no... Ho gettato la spugna. Ad oggi devo ancora trovare un sistema che lo rivaleggi in complessità, difficoltà, o spietatezza. ​»

    Una ferita dolente al suo ego dal quale non si sarebbe mai ripreso del tutto. Ci aveva sbattuto la testa per troppo tempo cercando invano di carpire un ordine dalla sua follia, senza risultati. Dietro a quei bei faccini, dietro ad un franchise così collezionabile e ben prestato al merchandise, giaceva in agguato un oceano d'intricate meccaniche.

    Nelle mani dei suoi giocatori più esperti gettava vergogna su giochetti come scacchi o shogi.

    « Ascoltami!– ​»

    D'improvviso la sua mano scattò verso la sua, afferrandola per il polso ma senza violenza.

    « Qualsiasi cosa tu faccia... Non aprire nemmeno il libretto d'istruzioni. Colleziona le carte, compra i peluche, fai tutti i cosplay che vuoi... E non spingerti oltre. ​»

    Le riconsegnò l'occulto scrigno, poggiandolo con gentilezza sul suo palmo come stesse maneggiando una granata. E non appena mollò la presa il suo intero corpo fu visibilmente percorso da un brivido. Davvero sentiva come essersi scrollato di dosso un malocchio, e il suo umore si sollevò quasi immediatamente.

    « ...Però hai ragione, sono molto cute~ ♣ ​»

    Disse sforzando un sorriso per svoltare argomento. E gli argomenti che interessavano a lei erano più inappropriati di ciò che solitamente forniva Gabriel.

    « Una persona più maliziosa direbbe che riveli un sacco di te il fatto che quelli siano stati i tuoi primi pensieri. ​»

    Le rispose con un ammiccare un po' divertito, sentendo che la prima ipotesi di Usaki sul mistero dell'azzurro fossero "cose sconce". C'erano poche persone meno colpevoli di lui verso certe accuse.

    Raggiunto il capolinea del corridoio e adocchiate con cura le ultime scatole, Gabriel la guidò su per le due brevi rampe di scape che conducevano al piano di sopra. Proprio appena dopo il giurin giurello della ragazza su quanto fosse capace a custodire un segreto... Gossip verso cui forse avrebbe perso interesse, messa faccia a faccia con la seconda metà dell'Heart Odyssey.

    Vennero accolti da una statua a misura uomo della mascot di un famoso gioco di carte, un draghetto arancione più alto della bionda posato lì vicino all'ultimo gradino. Chi non vedeva nei "giochi" lo stesso potenziale di Gabriel ma aveva varcato la soglia del suo negozio... Probabilmente era disposto a spendere molti, molti yen in tutti i gadget associati a quel mondo.

    Tra gli scaffali che si estendevano davanti a loro come in un supermercato avrebbero trovato merchandise di ogni tipo, dai portachiavi alle tazze ai pupazzi alle statuette, ogni cosa anche solo tangenzialmente associata a qualsiasi proprietà che fosse mai stata adattata in un gioco di carte o da tavolo. Categoria che – inevitabilmente – coinvolgeva molti videogiochi o serie animate... Se Yumeno apprezzava il mondo "cute" quanto quello "geek", lì avrebbe avuto pane per i suoi denti.

    « Se t'interessa qualcosa probabilmente riusciamo a fari lo sconto, siccome stai simpatica al proprietario. ​»
    Livello 9 ⋆ 27yo ⋆ Vigilante ⋆ The House of Cards ⋆

    © psìche

     
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