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Specializzazione Doctor ; [ Masao Suzuki ]

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    C'era chi considerava gli ospedali come luoghi pieni di tristezza e simbolo delle malattie che affliggevano il genere umano. Generalmente un ospedale viene associato alla malinconia della permanenza di qualcuno di caro o alla propria e giustamente quando vi si entra all'interno è difficile mantenere una prospettiva positiva rispetto alle cose. Se poi non ci si recava lì per qualcosa di grave ma magari anche solo per un controllo di routine, si entrava in contatto con chi di quella struttura faceva parte come se fosse casa sua. Per questo motivo la 30MINUTES aveva reso il suo ospedale principale il più accogliente e caloroso possibile, provando ad unire la funzionalità con l'idea che qualcuno che si trovasse lì per molto tempo non pensasse costantemente di trovarsi all'interno di una struttura medica. Tralasciando la moderna struttura sia all'interno che all'esterno, con la sua verniciatura bianchissima, dove si poteva trovare già all'ingresso una confortevole ed ampia sala d'attesa dove vi erano numerosi divanetti e sedie raccolte quasi attorno al bancone principale. All'ingresso vero e proprio dell'ospedale due guardie scrutavano chi entrava ed usciva tramite la porta e la sbarra automatica, una misura necessaria per evitare che chiunque di sospetto potesse entrare dopo gli incidenti passati.
    Quello che distingueva di più la struttura era però che al suo interno si potevano trovare sia le persone che stavano per sottoporsi ad una visita medica o ricoverarsi ma anche coloro che erano lì per le numerose attività promosse dall'azienda farmaceutica. Chiunque avesse visto il bancone avrebbe notato come l'ospedale della 30MINUTES gestiva numerosi corsi aperti al pubblico ma anche professionali, oltre che a promuovere manifestazioni esterne all'ospedale di natura umanitaria, in grado di rilasciare un attestato a chiunque li frequentasse. Inoltre, con l'omonima iniziativa di 30MINUTESOFYOURTIME, il contatto tra le persone che soffrivano di Negaquirk e altre patologie e i volontari sicuramente era un toccasana per l'umore dei pazienti. In un certo senso era anche quindi un luogo di incontro ed apprendimento, dove le terapie specializzate nel trattamento dell'Unicità cercavano di progredire per migliorare la qualità della vita di tutti.
    Proprio ad uno di questi corsi si era iscritto Masao Suzuki, tramite l'apposito sito dell'ospedale o chiamando direttamente la segreteria. Da quando aveva contattato il posto sarebbe passata una settimana e gli avevano quindi dato appuntamento un sabato mattina, chiedendogli di presentarsi lì alle 8.00. La modalità del corso non era esplicata online ma veniva spiegato che avrebbe ottenuto diverse conoscenze utili adatte a tutte le situazioni d'emergenza oltre che un certificato valido per il curriculum e ad altre situazioni legate al mondo della sanità. Dopo essere arrivato all'ospedale nel quartiere di Shinagawa, avrebbe potuto parlare all'ingresso con un signore panciuto seduto al bancone che stava chiaramente andando verso la completa calvizie nonostante i folti capelli neri ai lati della testa. Dopo avergli consegnato un documento, lo avrebbe indirizzato verso una porta scorrevole a qualche metro alla sua sinistra indicandogli di entrare nella stanza 16.
    Superate le porte si sarebbe trovato in un corridoio un po' più austero la cui principale decorazione a terra era composta da grosse piante in vaso, mentre alle pareti erano appesi numerosi poster che illustravano il corpo umano o alcune malattie comuni stagionali e consigli come combatterle. Ai lati del corridoio dal pavimento grigio si alternavano sedie blu occupate da persone assonnate di tutte le età, alcune chiari pazienti della struttura altri probabilmente di passaggio per qualche esame. Arrivato verso la fine del corridoio avrebbe quindi trovato la stanza 16, la quale era grande quanto una classe delle superiori probabilmente. In quel momento però nessuno occupava le sedie in metallo grige, le quali erano ordinatamente disposte di fronte ad un grosso tavolo di legno. Dietro esso sulla parete era posizionato un proiettore, mentre il resto della stanza era piuttosto spoglio se non per un quadro che ritraeva delle colline dorate. La porta l'avrebbe trovata aperta e lì vicino c'era anche una macchinetta per prendersi un caffè o uno snack prima di iniziare la lezione. Tutto sommato era una mattina tranquilla.
    SPECIALIZZAZIONE DOCTOR


    CITAZIONE
    Whatnot benvenuta alla tua specializzazione. Come al solito puoi descrivere come meglio credi come Masao viene a contatto con il corso e l'importante è arrivare in orario all'ospedale :zizi:. Ovviamente come già detto in passato il corso è abbastanza facile da trovare e piuttosto popolare.
    Per qualunque cosa chiedi pure!
     
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    Masao
    Suzuki
    Era sempre stato il tipo di persona che i problemi li risolveva a pugni, quando non li evitava, ma ultimamente aveva iniziato a pensare che forse poteva fare altro con quelle sue mani disastrate.

    La colpa, tanto per cambiare, era stata di Castiel — l'ex idol che gli era quasi morto davanti, facendogli desiderare per la prima volta nella vita di capirci qualcosa di pronto soccorso. Un desiderio dovuto alla paura, subito dimenticato, solo che poi c'era stato l'attacco delle farfalle. Il ritrovamento del suo gattaccio incidentato. Il tipo che era caduto nell'acquario quando aveva lavorato con Jun. Il peggioramento del quiek di Shinji. Desmond che al termine di ogni allenamento si bendava le dita piene di tagli.
    Se non poteva evitare che le persone intorno a lui si facessero male, allora voleva essere quello che gli bendava le ferite.

    L'aveva deciso mesi fa: si sarebbe iscritto a un corso di pronto soccorso. Solo che poi aveva tergiversato. No, diciamo la verità: si era cagato sotto. Sapeva di non essere superintelligente, e aveva paura di fallire la parte teorica, non capire nulla dei libri, fare errori coi kanji come i bimbi delle elementari. Avrebbe potuto chiedere a Desmond, che ormai non aveva più bisogno del suo supporto per studiare Giapponese, ma l'idea di farsi aiutare per poi fallire comunque era ancora più umiliante. Quindi si era arreso prima ancora di iniziare, e poi...

    E poi c'era stato l'anniversario di quando si era licenziato, e lui aveva realizzato di non aver fatto un cazzo fin'ora nella vita. Cioè, in quell'anno aveva fatto mille lavoretti occasionali più o meno assurdi, e aveva ripreso un po' il fiato, ma ancora non aveva capito cosa gli piacesse fare.

    E quindi ecco, si era finalmente iscritto a quel corso, senza dirlo a nessuno. Ce l'aveva fatta, vedete? Ed era arrivato lì anche troppo presto, perché si era svegliato alle sei del mattino con le farfalle nello stomaco. Si era fumato una sigaretta prima di andare in'ospedale, come premio superspeciale per calmarsi i nervi, ma non aveva funzionato un granché: era arrivato al corso per primo, e ora era lì che camminava avanti e indietro nella sala del corso come un animale in gabbia, camicia già umida sotto le ascelle.
    Si prese un caffé dalla macchinetta all'angolo, per poi piazzarsi su una sedia e cercare di rilassarsi. Vedete? Uno studente modello. Aveva il suo blocchetto degli appunti, era seduto composto, e si era messo pure una cravatta così sembrava più serio.
    Era calmo. Tranquillo. Rilassato.

    Ora per favore nessuno gli dica che sta letteralmente vibrando sulla sedia per colpa del suo Quirk o si agita ancora di più.

    Scheda Vigilantes Bloodpact Livello 7



    Grande hype per questa spec, grazie Delin :capra:
     
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    Shigeki Yamaguchi
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    A disturbare il nervosismo di Masao fu l'arrivo di una figura abbastanza sciupata in classe, la quale si presentò più precisamente alle 8.07. Era un uomo che a primo impatto poteva essere sulla trentina ma quando il biondo alzò lo sguardo sul viso del nuovo arrivato si sarebbe forse trovato in dubbio. I capelli bianchi uniti ad un viso particolarmente asciutto e ad una carnagione sul pallido lo facevano sembrare appena uscito da un lungo ricovero i ospedale e l'unico tratto leggermente scuro in quella figura era composto dalle occhiaie. Più che di mezza età, sembrava che qualcosa lo avesse fatto invecchiare parecchio. Portava con sé una borsa nera che sembrava particolarmente pesante sulla sua spalla destra, la quale poggiò con calma sulla scrivania. Entrò zoppicando, abbastanza lentamente e non appena notò il giovane spalanco gli occhi grigi in un'espressione di sorpresa, prima di fare un profondo inchino.
    Buongiorno...mi scusi immensamente per il ritardo... - La camicia bianca che l'uomo portava con dei pantaloni grigi, abbastanza spiegazzata e sudata almeno quanto quella di Masao, fece varie pieghe invece di aderire sul suo corpo magro. La voce dell'uomo era delicata e sembrava dispiaciuto sul serio della faccenda.
    Il mio nome è Shigeki Yamaguchi, sarò il suo insegnante per il corso di oggi. Ripasseremo un po' di pronto soccorso base prima di parlare di cosa fare in caso di incidenti legati alle Unicità o meno. - Rialzò quindi il capo dopo essersi presentato, unendo tra di loro le mani rimanendo rigidamente in piedi di fronte al suo studente. L'uomo lo guardò per un attimo in silenzio, prima di fare il giro della scrivania per tirare fuori dalla borsa un computer portatile grigio il quale venne acceso e collegato tramite un cavo al proiettore sopra la testa di entrambi. Per qualche secondo di fronte ai due si presentò una schermata nera, più che altro grigio sbiadito a causa della luce che entrava dalla finestra, per poi mostrare il desktop pieno di cartelle disordinate. Shigeki si prese un attimo per aprire un file all'interno di una cartella, il quale sembrò essere la tipica presentazione usata per mostrare in poche slide dei concetti importanti. Piegato leggermente sul computer si raddrizzò, prima di andare verso la finestra per chiudere le tapparelle. Nel frattempo, riprese a parlare.
    Il corso sarà valido come certificazione adatta al lavoro e tirocini. Abbiamo deciso di sperimentare con un tipologia di corso individuale, anche per provare a smaltire le richieste e non prolungare i tempi di attesa...spero non le dispiaccia questa scelta. - Avrebbe detto educatamente, prima di riprendere fiato un attimo. Con un po' di fatica avrebbe poi provato ad abbassare la tapparella quanto bastava per rendere il proiettore visibile quanto bastava per rendere il titolo della prima slide leggibile, ovvero "Corso di primo soccorso". La grafica era particolarmente moderna e le transizioni sembravano essere state fatte da qualcuno che se ne intendeva.
    E' la prima volta che viene in questo ospedale? Mi sembra di averla già vista... - Lo avrebbe guardato interrogativo, abbastanza impacciato nel dover fare conversazione ma forse sperando di rompere il ghiaccio. Sa, qui ci viene spesso gente che ha Negaquirk quindi conosco un po' tutti. Non che sia una cosa buona eh... - Avrebbe fatto una mezza risata distogliendo lo sguardo, prima di ritornare alla cattedra e mostrare una serie di immagini su cosa fare e non fare in caso di una persona ferita.
    La prima cosa da fare sempre è chiamare i soccorsi, poiché queste sono solo operazioni basilari per tenere in vita qualcuno seppur molto importanti. Capire se la persona che stiamo soccorrendo ha una patologia particolare o una mutazione importante può salvare una vita. Se le capita le consiglio di aprire il portafoglio della persona in questione e controllare, molti lo segnano lì o sul telefono... - Avrebbe iniziato, puntando il cursore su particolari immagini per illustrarle a voce. Una volta conobbi un uomo la cui pelle generava scintille pericolosissime se qualcuno gli si strofinava contro...una volta per salvarlo un soccorritore si ustionò le mani. Un'altra regola è quella di mettere la propria sicurezza prima di tutto ovviamente. Conosce qualcuno che ha Unicità particolarmente insidiose, per esempio? - Chiese, unendo le mani tra di loro e guardando lo studente, accennando un sorriso.
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    Masao
    Suzuki
    L'uomo era entrato alle ore otto, sette minuti e trentaquattrosecondi per la precisione — perché sì Masao stava fissando l'orologio appeso al muro come un condannato a morte che attende l'ora dell'esecuzione. È che lui era era arrivato lì puntuale, anche troppo puntuale, ma se l'insegnante non arrivava forse aveva sbagliato qualcosa lui? Era nella classe sbagliata? Nell'ospedale sbagliato? Aveva segnato l'appuntamento nel giorno sbagliato? No perché una volta doveva andare in montagna con degli amici ma aveva perso il treno perché si era svegliato convintissimo che il treno fosse di martedì e invece era lunedì-
    E insomma la porta si aprì e a lui prese un colpo.

    "Ah! Buongiorno!" esclamò, rizzandogli in piedi ed esibendosi in un profondissimo, seppur tremolante inchino frutto di anni da esperienza da salaryman. "Il mio nome è Masao Suzuki! Felice di conoscerla! Nessun problema per il ritardo il suo tempo è più importante del mio!" Si vedeva che era nervoso? Forse sì, anche perché la notizia che quello era un corso individuale non l'aiutò certo a rilassarsi. Deglutì, tornò a sedersi, spostò la sedia un po' più vicino al professore — che ah a quanto pare di vista lo conosceva già.
    Partiamo malissimo. Anzi, benissimo! Si conoscevano per una cosa bella, mica perché l'aveva visto rotolare sul marciapiede da ubriaco o altri simili incidenti imbarazzanti.

    "Un mio amico fa volontario qui in ospedale, fa l'insegnante di inglese ai bambini coi Negaquirk. Des-" No non poteva chiamarlo per nome senza onorifici davanti a un altro giapponese. Abitudine. "Archisorte-san, lo ha presente? Alto, europeo, capelli neri lunghi, vestito sempre elegante?" Seguirono gesticolamenti vari atti a descrivere la figura dell'inglese. "Lo accompagno spesso, infatti mi hanno detto che dovrei iscrivermi anche io a 30Minutes perché intrufolarsi qui una volta a settimana senza essere un volontario ufficiale non va benissimo..." Ma lui aveva un'aura da scemo e grossi problemi nel seguire le regole quindi si intrufolava lo stesso. "Poi compilo i moduli anche per quello loggiuro."
    Un problema alla volta, okay? Per prima cosa doveva sopravvivere a quella lezione. Si mise seduto composto, prese il suo quadernino, iniziò a prendere appunti e...

    ...E ecco un po' si stava già perdendo. Aveva una calligrafia terribile, faceva tanti errori, scriveva più lento di quanto l'altro parlasse e più si concentrava sul foglio e meno riusciva a seguire.
    "Ah, le dispiace se registro la lezione? Studio meglio con l'audio che con gli appunti scritti." In caso di risposta positiva, avrebbe poggiato il suo cellulare sulla cattedra, vicino al professore, per usarlo come registratore. E sperava il docente dicesse di sì, perché ci aveva messo anni di character development ad accettare che non c'è nulla di male nell'essere incapaci a scrivere; significava solo che imparava le cose in maniera diversa, non che era scemo.
    Forse un po' aveva fatto bene ad aspettare.

    "Unicità insidiose?" Si portò una mano al mento. "Ho un'amico che tende a scaldarsi, in estate ha avuto parecchi problemi..." Una pausa. Scintille nelle mani... "Però tutte le unicità sono insidiose in un certo senso, anche la mia." Okay adesso si era calmato un po' ed era pronto a fare un discorso serio, cosa molto rara per quest'uomo dalle capacità cognitive di un chihuaua. Si era anche alzato in piedi, giusto per darsi un tono.

    "Cioè per dire, il mio è un Quirk di controllo dell'energia cinetica. Non è classificato come Negaquirk, anzi, è molto utile — infatti mio padre che aveva lo stesso potere era un pro-Hero. Però come ha notato prima, quando sono nervoso faccio fatica a controllare l'energia e tremo un po'. Se io stessi seriamente male... Non solo tremerei, ma rischierei anche di infondere energia cinetica in cose e persone a contatto con me, sbalzandole via o stritolandole." Una smorfia. Parlava per esperienza, chiedete a Jun come l'aveva accidentalmente fatto volare la prima volta che aveva provato a spogliarlo. "E il fatto che la stragrande maggioranza delle persone non possono usare la loro Unicità in pubblico, non hanno occasione di prenderci confidenza né ricevono addestramenti sul come gestirla significa... Che se una persona sta male, il loro Quirk può agire in una maniera che neanche loro possono prevedere." Però questi discorsi sovversivi pro-Quirk forse era meglio non farli davanti a un dipendente del settore pubblico, eh? Meglio abbassare un po' la cresta. "E insomma quello che intendo dire ecco, è che... Tutti i Quirk sono insidiosi per un soccorritore, credo. Ogni persona che sta male è un po' come una bomba inesplosa. Potenzialmente."

    Deglutì, fissando il docente con aria persa come a volergli chiedere "sono andato bene o no?"

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    Ritardo segnalato in assenze, perdonami ma è stato proprio un periodo di merda ;_; ora dovrei più o meno essre tornata.
     
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    Vide il ragazzo spuntare dalla sedia come una di quelle piante che si vedono nei video accelerati ed in effetti era dritto come un albero. Al contrario di un vegetale però Masao parlava molto e parecchio veloce, cosa che disarmò leggermente l'insegnante appena entrato. Gli piaceva però avere gente entusiasta ai corsi, anche perché era generalmente molto più paziente di chi andava lì un po' svogliato perché doveva prendersi il titolo. Non che giudicasse quel tipo di persone, alla fine ognuno aveva le proprie motivazioni per presentarsi ad un corso del genere.
    Molto piacere. - Avrebbe semplicemente aggiunto poco dopo, mentre ancora i due si sistemavano all'interno dell'aula. La preparazione per un corso di tale entità per fortuna era veramente poca, considerato che erano obbligati semplicemente ad esporre gli argomenti tramite proiettore o libri di testo. Era molto più facile l'apprendimento visivo secondo lui e secondo l'ospedale, anche se sicuramente l'esperienza di un vero membro del corpo sanitario sarebbe stata ben più preziosa della sua. Gli dispiaceva quasi non poter offrire quel tipo di visione ma alla fine sapeva che certi corsi si riducevano alle volte a lezioni online dove non era garantito che chi dovesse imparare stesse seguendo. Poter salvare la vita di qualcuno non era di certo scontato.
    Ah certo, l'ho visto tante volte. Si distingue, impossibile dimenticarlo. E' molto amato dai suoi studenti. - Annuì, conscio che probabilmente il signor Archisorte non aveva nemmeno presente la sua esistenza. Certo, anche lui frequentava l'ospedale spesso e poteva dire di conoscere tutti i membri dello staff ma alla fine era facile dimenticarsi qualcuno con cui non si ha mai parlato e magari visto di sfuggita. D'altra parte l'inglese non era di certo il tipico giapponese basso e vestito da infermiere, quindi era normale ricordarsi di qualcuno di così notabile. Oh beh, l'importante è la voglia di fare in queste cose secondo me. Non è facile aiutare le persone, soprattutto quelle che non si sentono bene...poi ovviamente se è registrato può venire quando vuole. - Un sorriso alla dichiarazione del giovane, anche perché apprezzava la sincerità. Un po' gli venne il sospetto che lo facesse solo per seguire l'insegnante di inglese, non era di certo il primo che andava lì solo perché ci andava un amico o un interesse amoroso, ma alla fine per come si era presentato gli sembrava genuino. Se poi veniva solo per un secondo motivo non era di certo da cacciare se faceva un buon lavoro.
    Uh...no nessun problema. - Non era una domanda che gli era mai stata posta quindi si mise un attimo a pensare se ci fosse qualcosa di illegale nel registrare le lezioni dell'ospedale. In realtà non sapeva proprio se fosse legale o meno, però immaginava che non stesse di certo rivelando qualche conoscenza arcana proibita. Capisco...mi spiace, dev'essere terribile soffrire di caldo in continuazione. - Avrebbe risposto l'insegnante dai capelli bianchi, unendo le mani. C'era del vero dispiacere nella sua voce ed era curioso di ascoltare cosa avesse da dire il biondo sulla sua storia, tanto che non lo avrebbe interrotto fino a quando non avesse finito di parlare. Dalla sua espressione in un certo senso gli pareva preoccupato e per questo alla fine del discorso avrebbe semplicemente scosso poco la testa come per rassicurarlo.
    Non si preoccupi, nessuno la giudicherà per delle idee, soprattutto nella sua situazione. - Avrebbe iniziato, mentre guardava prima le mani giunte tra loro e poi Masao. Purtroppo la scelta di limitare le Unicità ha degli evidenti svantaggi dal punto di vista medico e personale, sì. Anche se dal punto di vista della sicurezza è chiaramente la scelta migliore...purtroppo viviamo un po' in balia dei nostri poteri, no? Una carta dell'Unicità obbligatoria sarebbe un ottimo passo ma ormai stanno diventando sempre più complicate. - Concluse riferendosi ai Quirk. Era un chiaro argomento da mal di testa e tristemente non se ne parlava abbastanza, almeno per Shigeki. Gli dispiaceva per la situazione del ragazzo, poteva comprendere benissimo che l'incapacità di toccare le persone potesse creare dei disagi a livello personale. Si era un attimo perso nel discorso in realtà e riprese la lezione, anche se da un certo punto di vista era personalizzata.
    Ero passato a quest'argomento per dirle...ad esempio se una persona con l'Unicità del suo amico si sentisse male, il trattamento sarebbe abbastanza simile a quello di una persona che sviene per un colpo di calore. Così come nel pronto soccorso dobbiamo solo agire a livello di ciò che sappiamo per certo e che può mettere in salvo un paziente. - Le slide successive sarebbero poi passate alla spiegazione del massaggio cardiaco, una delle pratiche più importanti per salvare una persona. Per continuare il discorso di prima, avrebbe preso la palla al balzo per riprenderlo.
    Ad esempio, cosa farebbe se qualcuno dotato della <i>suaUnicità avesse bisogno di un massaggio cardiaco? So che potrebbero sembrare indovinelli tutte queste domande, ma trovo che azionare la logica in questi momenti sia molto utile. - Dicendo così, avrebbe per ora smesso di scorrere la presentazione.
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    Perdonami anche il mio ritardo, riprendiamo :neko:!
     
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