The Ballad of the Dollmaker

Role - Blank e Norio

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    Era strano per Jian Li Wang, l'uomo conosciuto col tenebroso nome "Blank", potersi definire sereno. Si trattava di uno stato mentale per lui in realtà decisamente inusuale, abituato com'era a stare dietro ad innumerevoli affari e questioni legali o meno. Una cosa che non poteva affidare di certo agli uomini in nero era l'aspetto finanziario o di gestione dei commerci che avvenivano sotto la luce del sole ma senza essere notati dalle autorità. Non che non ci avesse provato in passato ma anche i più intelligenti collaboratori finivano per diventare particolarmente inaffidabili quando clonati. Conseguenze della sua Unicità, non poteva fare molto se non addossarsi lui il carico di problemi che Deep Void aveva. Da quando anni prima l'Eden gli aveva quasi tolto ciò che più caro aveva al mondo, sua moglie Ahmya, poteva dire di essere diventato ancora più attento a ciò che poteva metterli in pericolo. Si avvicinava alla paranoia alle volte e tra risistemare tutti gli equilibri di potere nella città ed evitare che qualche furbo gruppo emergente prendesse possesso di ciò che il gruppo della Madame aveva lasciato, negli anni precedenti non aveva avuto praticamente un minuto per rilassarsi. La sua unica salvezza era che i cloni facevano il lavoro sporco esattamente come voleva lui, quindi doveva solo ricordarsi di dare loro istruzioni precise per evitare che fraintendessero le sue intenzioni.
    Ed infatti come già scritto vedere in quel momento l'uomo cinese seduto su una sedia di plastica nel giardino della villa era quasi folle, come se qualcuno avesse deciso di travestirsi da lui per impersonarlo. Quella mattina c'era bel tempo nonostante febbraio fosse iniziato da poco ed un caldo sole illuminava l'erba che circondava il suo castello. Il cielo era limpido, l'aria pulita e salendo su qualche tetto si poteva ammirare tutta la città e persino i monti più lontani dalla metropoli, avvenimento che non capitava così spesso a causa dell'inquinamento. Blank non indossava come suo solito spesse giacche che lo facevano apparire ancora più mastodontico di quanto già non fosse a primo impatto ma portava una semplice camicia bianca le cui maniche arrotolate mostravano le braccia scurissime. Non aveva cambiato i suoi soliti colori comunque, considerati i pantaloni neri di fattura eccellente ma decisamente meno rigidi e le scarpe lucide e scure. Seduta accanto a lui era una donna affascinante che si dilettava a suonare una voluminosa arpa portata lì dagli uomini in nero. Vestita con lunghi abiti scuri, sembrava nel bel mezzo di un'esibizione molto concitata con lo strumento e catturava l'attenzione dell'uomo alla sua sinistra il quale era il suo unico spettatore ed amato. La cosa più notabile di quella performance era che la donna possedeva un altro paio di braccia le quali sembravano meccaniche o di legno, probabilmente la sua unicità.
    In quella mattinata Norio era stato convocato lì a fare rapporto a Blank, per discutere delle varie attività del membro di Deep Void e per capire come stavano procedendo i suoi affari assegnati. Da quando Seiko era sparita molte cose erano cambiate per chi visitava più spesso la villa e per l'uomo di mezza età. In attesa di un ritorno della comandante dei cloni il numero degli uomini in nero che pattugliavano il giardino e la villa erano aumentati, facendo sentire i loro passi pesanti sul sentiero e sul prato. Inoltre si poteva sentire più spesso la voce delle gemelle figlie di Blank tra le spesse mura o talvolta in giardino solitamente intente a litigare tra loro o parlare di affari col padre. Ciò che era cambiato maggiormente era che le persone "originali" dell'organizzazione dovevano assumere più compiti per sopperire alla mancanza della vice, a volte anche supervisionando le varie pedine sparse per la città. A Norio era stato indicato di controllare aste selezionate per una preziosa collezione di ceramiche proveniente da occidente tutte a forma di drago, sperando di poterle ottenere per rivenderle in Giappone in un modo o in un altro.
    Era un periodo di lenta crescita e cambiamento per Deep Void che cercava di mantenere il controllo su quanto conquistato coi sacrifici di innumerevoli collaboratori di Blank e degli uomini in nero, anche se non se ne potevano lamentare nel loro caso, letteralmente. Camminando con quelli che Blank gli aveva assegnato per aiutarlo nelle varie faccende, ormai con soprannomi vari donati dallo stesso Norio, arrivò quindi nell'angolo di giardino dove l'uomo cinese lo stava aspettando. Si era allontanato dalle sedie sistemate all'esterno per dare gli ordini ad un altra coppia di uomini in nero riguardo un problema con alcuni poliziotti. A quanto pare i giorni liberi non esistevano veramente. Il sottoposto poteva sentire in lontananza una melodia di uno strumento a corde molto dolce e ben studiata ma che probabilmente non apparteneva al repertorio giapponese, sembrando più un motivo della vicina terra cinese.
    Buongiorno, Toda. — Blank si girò senza nemmeno alzare una mano in cenno di saluto, ritenendo piuttosto inutile gesti fisici con lui. Norio poté sentire allontanarsi una coppia di uomini in nero, considerata la loro abitudinaria andatura. Il sole scaldava entrambi gli uomini, quasi coetanei. Spero che il suo lavoro stia procedendo senza troppi intoppi, può chiedere un paio di uomini in nero in più se ha bisogno di usare altri metodi. Il tono di voce del criminale era decisamente più tranquillo del solito e quasi sembrava scherzoso quando indicò quella soluzione alternativa, anche se era facile capire che era completamente serio in quel caso.
    C'è un'ottima temperatura per essere febbraio, mh? — Fu un'aggiunta poco necessaria ma decisamente vera. Ci si doveva stupire in questo caso che quell'uomo fosse in grado di fare small talk.
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    Negli scorsi mesi il suo lavoro per Deep Void era andato sia intensificandosi che diversificandosi; in parte era una conseguenza della sparizione di Seiko a cui dovevano ancora sopperire, ma in parte voleva vedervi un buon segno della sua posizione all'interno dell'organizzazione. Quella mattina, come altre volte, Destro e Sinistro erano passati discretamente a prenderlo un pó lontano da casa sua per condurlo alla villa.
    Anche l'atmosfera alla villa era cambiata, in quei mesi. I rumori gli erano ormai familiari, tra i passi degli uomini in nero che ormai conosceva alla perfezione - ancor di piú per le due paia che lo seguivano ormai costantemente quando agiva per Deep Void - alle occasionali voci lontane delle due figlie di Blank... perlomeno, era piuttosto sicuro fossero due. Avevano la stessa voce perció dovevano essere gemelle, e avrebbe sinceramente pensato fosse una figlia unica non fosse stato per l'averle sentite parlare insieme. O litigare insieme, occasionalmente.
    Vestito come sempre in modo elegante (ufficialmente per Seki era a dare lezione di pianoforte ad un suo allievo) si avvió nell'enorme giardino che circondava la villa fino al padrone di casa.
    Mentre camminava, la sua attenzione venne subito attratta dalla melodia che stava risuonando tutt'attorno: era ovviamente suonata dal vivo, e non poté fare a meno di incuriosirlo. L'artista era indubbiamente eccellente, e si chiese per un attimo chi Blank avesse chiamato a suonare per lui. Quella curiositá tuttavia avrebbe dovuto attendere: prima, dopotutto, dovevano parlare di affari. Blank doveva essere stato impegnato a discutere con un paio di cloni, poiché subito dopo il suo saluto udí allontanarsi un altro paio di uomini in nero.
    Norio si inchinó rapidamente prima di raddrizzarsi, il bastone bianco ben stretto in mano, la punta che affondava appena nell'erba morbida.
    « Buongiorno a lei signore. Le contrattuazioni procedono bene: al momento, per tre aste non sembrano esserci particolari concorrenti di nota e dovremmo riuscire a procurarci gli oggetti senza troppe offerte. Per una ceramica in particolare, un collezionista privato americano sembra particolarmente interessato: probabilmente é l'unico che sembra aver realizzato il vero valore degli oggetti e sembra disposto a spendere parecchio. Per il momento non credo ce ne sia bisogno, ma se necessario negli ultimi giorni dell'asta potrei chiedere un paio di uomini in piú per inviargli un messaggio che lo induca a... ritirarsi dall'asta.» illustró. Preferiva sempre ricorrere il piú possibile a vie legali e pulite che esponessero Deep Void il meno possibile per assicurarsi pezzi. Dopotutto, quello era il suo punto di forza, la sua aria completamente inoffesiva.
    Al commento dell'uomo alzó appena il viso verso il calore del sole che stava scaldando la mattinata.
    « Giá. Ha sentito la teoria secondo cui i resti del gas dell'anno scorso avrebbero provocato una sorta di cupola di effetto serra sulla cittá? Onestamente non vi credo molto.» commentó in risposta, con un sorrisetto quasi impercettibile.
    « ... Il musicista che sta suonando é davvero eccellente. Che brano é?» aggiunse poi dopo un attimo, voltando quasi inconsciamente la testa di qualche grado verso la fonte della musica.
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    Blank guardò l'uomo cieco reggersi sul suo bastone, le sclere nere che si fissavano con curiosità su di lui. Era difficile pensare che una persona a cui mancava uno dei sensi più importanti per la propria sopravvivenza potesse destreggiarsi tra criminali incalliti e tremendi uomini d'affari in cerca di ricchezze e forse neanche lui avrebbe scommesso troppo su di lui vedendolo così fragile. L'uomo cinese non era di certo un filantropo o una persona caritatevole come Madame de Steal un tempo si autoproclamava ma non era nemmeno una roccia senza cuore. Molte persone che avevano bisogno di aiuto venivano da lui in cerca di denaro o protezione e lui elargiva ciò che veniva richiesto in cambio di lavori per suo conto o per farsi prestare il loro viso per un po'. Quando era venuto a sapere che per lui stava lavorando qualcuno che non aveva mai avuto particolari problemi con la legge, di una certa età e soprattutto disabile pensava fosse uno scherzo del suo sottoposto. Ed eppure aveva cominciato a frequentare la villa e a compiere il proprio lavoro come tutti gli altri disperati e avidi che mettevano piede lì. Probabilmente c'era una grande motivazione dietro questa soluzione di darsi al crimine e aveva cercato informazioni su di lui, scoprendo che l'uomo era vedovo e che aveva una figlia. Sapere le debolezze degli altri non faceva mai male, si era detto.
    Capisco. Gli americani sono sempre quelli dietro alle merci più particolari, non so se lo ha notato. Buono a sapersi comunque. Rispose, prima di concentrarsi nuovamente sul corvino dopo il commento sul tempo. Si chiedeva se Norio fosse così tranquillo a parlare con lui solo perché non poteva vederlo in tutta la sua interezza. Da quel che sapeva era in grado di condividere i sensi con gli altri tramite l'Unicità ma durante le normali conversazioni le loro interazioni si basavano più sulla voce dell'uomo. In effetti nemmeno Blank guardava in maniera particolare Norio mentre i due parlavano uno di fronte all'altro. Ma ad interessare di più l'uomo cinese era il commento sulla musica che riempiva l'aria armoniosamente. Per un attimo rimase in silenzio, emozioni contrastanti che crescevano dentro di lui che dovette ammansire subito.
    E' un arrangiamento con arpa degli Amanti Farfalla. E' una leggenda molto popolare in Cina sull'amore di un ragazzo e una ragazza di origini sociali molto diverse... — Raccontò Blank girandosi poi verso Ahmya poco lontana, che lo salutò con una delle mani meccaniche libere sorridendo, gesto ricambiato dall'uomo dalla pelle d'ossidiana. E a suonare è mia moglie Ahmya, non credo che vi siate mai incontrati. Considerate le sue circostanze particolari non penso sia neanche possibile. Le ho pure detto diverse volte che potremmo vedere un medico specializzato in Quirk ma è veramente testarda su questo punto. Blank guardò scuro il terreno, un po' più scuro nella voce e pensieroso. A volte si chiedeva perché le persone preferissero portarsi dietro le proprie debolezze piuttosto che cercare di scartarle per diventare la migliore forma di sé stessi. Il fatto che persino la donna più vicino a lui nella sua vita avesse queste idee rendeva talvolta incomprensibili per lui i sentimenti degli altri. In un certo senso un minimo della spessa corazza del criminale si era aperta a Norio facendo trasparire uno spiraglio di luce attraverso il vuoto.
    Ah, mi scusi Toda. Ultimamente mi ritrovo a pensare ad alta voce degli affari più disparati. — Era fortunato che gli uomini in nero non potessero rivelare i suoi segreti considerato questo suo manifestare i propri pensieri. Lavorare in questo campo restringe di molto chi può ascoltarti senza finire in pericolo di vita. A volte si vuole solo il meglio per i propri cari e quando non ti ascoltano ti chiedi il perché, non è vero? Penso alla donna che suonava a pochi metri da loro e a quella giovane ragazza arrivata da poco in Giappone. In quel momento Blank sembrava solo un uomo di mezza età intento a parlare di sé, soprattutto con l'espressione rassegnata che aveva in volto e con quei discorsi detti con voce profonda. Nella sua mente stava parlando con Norio Toda di quei problemi perché sapeva che era la sua pedina più fragile e debole, quindi non ci sarebbe voluto molto per punirlo se qualcosa fosse sfuggito dalle sue labbra. Non gli capitava spesso però di avere qualcuno della sua età che non fosse sua moglie che lo ascoltasse e che lo stesse facendo perché era tenuto o meno non gli passò neanche per la testa. E considerato che lo stesso sottoposto aveva una situazione familiare simile, forse la parte più umana di Blank era a suo agio.
    Anche se è diventata mia nemica negli ultimi anni la Madame era un'ottima ascoltatrice. Ad un certo punto eravamo quasi amici, nonostante le nostre rivalità. Alla fine ci siamo scontrati per questioni puramente personali, neanche per il controllo di Tokyo come avevo previsto. Ridacchiò e nostalgicamente ripensò a quei tempi dove il suo unico obiettivo era espandersi, diventare una macchia nera che poteva inghiottire la città in qualsiasi momento, avere uomini in nero a brulicare in ogni via per sostituirsi ai vecchi criminali della città. Quei tempi dove non aveva ancora legami con quella metropoli che per lui era solo un luminosissimo Eldorado da sfruttare appieno. Chissà cos'era successo ad uno come lui per diventare così.
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    Blank non sembró avere particolari commenti o appunti da fare sull'andamento delle aste, che per Norio fu motivo di un certo sollievo; se l'altro avesse avuto qualcosa da ridire sul modo in cui stava gestendo la situazione, voleva credere che glielo avrebbe detto, anche solo come rimprovero. Fortunatamente non sembrava quello il caso, per questa volta. Ritrovarsi a parlare con Blank era... sempre piuttosto particolare. Le loro conversazioni fino a quel momento erano sempre state molto brevi e formali; lui faceva rapporto, Blank commentava. Non potendo fare altro affidamento che non sulla voce dell'uomo, sarebbe stato per certi versi facile dimenticare che si stava rivolgendo ad uno dei criminali piú pericolosi e potenti della cittá, se non fosse stato per gli argomenti di cui si ritrovavano a parlare. Ma anche lí, a volte sarebbero potuti benissimo passare per due semplici uomini che parlavano di affari.
    Non era familiare con la storia menzionata dall'uomo, ma poteva certamente apprezzare la bravura di chi stava suonando. Rimase colpito dal fatto che a suonare fosse la stessa moglie dell'uomo: per un attimo sul volto del pianista apparve un sorriso nostalgico appena accennato: quante volte lui e Namiko avevano passato pomeriggi a comporre musica? Ripetendo brani, discutendo su come un particolare passaggio suonava meglio, o su una scelta di parole particolare di Namiko?
    Quindi era questa la famosa "Ahmya". Doveva ammettere di non sapere molto su di lei... anzi, prima di ora non era sicuro di aver nemmeno mai sentito il suo nome prima d'ora. Sapeva che Blank aveva una moglie, ma piú o meno ció che sapeva di lei veniva dal dettaglio nominato di sfuggita da Fumio di sfuggita mesi prima, cioé che era, a quanto pare, "molto bella".
    ... che nel suo caso non significava poi molto.
    Un particolare di ció che aveva detto Blank tuttavia portó la nostalgia a lasciare lo spazio alla perplessitá. Piegó leggermente il capo di lato, voltandosi appena verso l'altro.
    Non era un gesto strettamente necessario, ma era piú un modo inconscio per rivolgere la sua completa attenzione verso qualcuno.
    « No, non ho avuto il piacere di conoscerla, e... le sue circostanze particolari? Temo di non seguire.» rispose dopo un attimo, perplesso. Poteva capire che Blank non volesse presentare la moglie a tutti quelli che passavano per la sua villa per affari(a lui, onestamente, avrebbe dato fastidio che gente passasse per casa sua), ma cosa intendeva con il fatto che era "impossibile" conoscerla?
    Dalle sue parole successive aveva intuito che doveva avere dei problemi di salute legati al Quirk... che fosse di salute particolarmente cagionevole ed era meglio che evitasse contatti con estranei?
    « Se lei tuttavia non vuole, non resta che rispettare la sua decisione.» aggiunse dopo un attimo a mezza voce, prima di esitare un attimo quando l'altro si scusó, aggiungendo un « Nessun problema.» dopo qualche secondo.
    In quel breve scambio di battute aveva colto uno spiraglio del boss criminale che non si era aspettato di vedere. Aveva pensato, diverse volte, a come doveva essere vivere nei panni di Blank. Aveva letteralmente un esercito infinito a disposizione, eppure doveva guardarsi le spalle notte e giorno per non venire eliminato, dagli eroi, da PHANTOM, da altre organizzazioni criminali e veder crollare quella fortezza di lusso solida come granito che si era costruito negli anni come un castello di carte. Nella sua mente ormai, abituata ad associare sensazioni tattili e suoni anziché immagini a ricordi e persone, Blank era sinonimo di granito. In parte doveva essere stato sempre per la descrizione che gliene aveva dato Fumio.
    Duro, freddo ed elegante.... eppure in quel momento per un momento aveva scorto qualcosa di piú. Solo.
    Per quell'attimo non era stato piú Blank il capo di Deep Void, ma solo un uomo preoccupato per la moglie.
    « Se ascoltassero sempre ció che diciamo, anche se é per il loro bene, smetterebbero di essere le persone che amiamo e di cui ci siamo innamorati, non crede?» commentó in risposta dopo qualche secondo, girando di nuovo il viso in direzione della musica.
    « L'importante é che sua moglie sa che lei glielo dice solo per il suo bene... e che lei continui a provare.»
    Restó in silenzio per qualche secondo nel sentir parlare l'uomo della Madame. Anche di lei, ció di cui sapeva era piuttosto limitato, dopotutto era giá scomparsa quando lui era entrato in Deep Void. Rimase peró sorpreso nel sentirne l'altro parlarne... non esattamente con affetto, ma con una certa... nostalgia?
    « ... immagino che quando si é rivali con qualcuno per cosí tanto tempo, sia impossibile non iniziare a provare un certo rispetto per il proprio avversario. » esitó per un paio di lunghi istanti, poi decise che poteva azzardarsi a fare una domanda. Se all'altro non piaceva, dopotutto, poteva semplicemente non rispondere.
    « Si é mai... chiesto se le cose potessero andare diversamente? Diventare alleati, anziché... scontrarvi?» chiese.
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    Questa volta l'uomo di ossidiana guardò Norio in volto mentre lui rispondeva come poteva. In effetti sembrava quasi l'inizio di una conversazione tra amici che parlavano dei loro problemi accumulati inevitabilmente nel corso del tempo. Era proprio vero che a Blank non capitasse così spesso di avere un ospite con cui si sentisse a suo agio parlare e quindi riversava ciò che sentiva con la persona che inconsciamente gli sembrava ideale. In questo caso era l'uomo cieco che sembrò semplicemente piuttosto confuso da ciò che stava dicendo sulla moglie, ricordando al cinese che effettivamente per chi non poteva vedere era ancora meno ovvio. Non era poi così raro che una mutazione causata da Unicità portasse ad effetti collaterali piuttosto negativi ed in quel momento Blank si chiese se Norio avesse in mente la fisionomia dei Mutant che camminavano per strada. In quei decenni di Quirk il cervello umano si era evoluto abbastanza da pensare anche a questi fattori? Considerata la stranezza dei poteri che si trovavano in giro forse nella mente di Norio le persone erano semplicemente tutte uguali con qualche differenza fisica molto più evidente di quanto non fosse agli altri. Non poteva distinguere i diversi colori dei capelli ma come reagiva ad esempio nel trovare un'ingombrante coda mentre camminava?
    Siete molto incompatibili. Ahmya non è in grado di produrre un singolo suono dalla bocca, tanto meno di parlare. A quanto pare è dovuto al fatto che il suo Quirk Mutant ha influenzato anche l'apparato respiratorio. - Rispose tranquillo Blank, non punendolo col tono per la sua ignoranza della faccenda. Non si preoccupò di spiegare che l'Unicità della moglie le donava due braccia in più, non gli sembrava necessario.
    Ma non dovrebbe essere nulla di irrisolvibile, per questo non capisco. Dovrebbe ritenersi fortunata con tutte le persone al mondo che hanno Negaquirk incurabili. Questa volta era invece più perplesso, come se fosse irritato da una porta che non si apriva dopo aver girato la chiave. Ancora una volta stava semplicemente ammettendo la realtà dei fatti in maniera molto semplice. Per quanto fosse duro con gli altri Blank non si riteneva insensibile e quella confusione per lui nasceva semplicemente dall'affetto che provava per sua moglie. Ed era particolarmente grave che non riuscisse proprio lui a capire una persona che gli era così vicino da così tanto tempo.
    Fu piacevolmente sorpreso nel sentire le parole di Norio. No, se lo sarebbe dovuto aspettare. Dopotutto lui era il primo che aveva perso qualcosa che gli era prezioso e neanche lui sapeva cosa avrebbe fatto nel perdere così Ahmya. Già il mondo non gli era crollato addosso per poco quando era stata rapita dagli scagnozzi della Madame e fu proprio quella sera che aveva capito che Rika Kimura non sarebbe mai più tornata indietro allo splendore passato. Sicuramente poco prima della sua morte la donna si era circondata del più grande e vistoso sfarzo della città, tra i suoi possedimenti ed i fiori rari che risiedevano nel suo giardino. Allo stesso tempo tutta quella ricchezza l'aveva rovinata ed era stata quella la più grande differenza tra loro due, forse quello che aveva salvato l'uomo cinese. Ma considerato come era andata la serata, ripensandoci era stato solo fortunato.
    Anche lei ha ragione. Magari arriverà il giorno in cui si sentirà pronta ad andare avanti. Blank sorrise, soddisfatto di quella risposta. Si girò quindi verso la donna, prima di continuare il discorso in un'altra direzione. Mi spiace parlarle così liberamente di lei considerata la sua...situazione. Spero che possa aver trovato un po' di pace dopo quel momento difficile. Questa volta non si trattò di una scusa di circostanza o per fare conversazione. Era veramente dispiaciuto di aver sventagliato il suo amore per Ahmya di fronte ad una persona che aveva perso la moglie e nonostante i suoi principi morali decisamente non comuni, non poteva semplicemente ignorare la faccenda. Si chiedeva se Norio si sarebbe aperto un po' o meno considerato come stava andando quella chiacchierata ed in caso l'avrebbe ascoltato, forse per sdebitarsi di quelle parole di conforto.
    Alleati? Difficilmente. Prima o poi ci saremo scontrati per il controllo di Tokyo e forse le cose sarebbero finite in maniera peggiore. Ma non tornerei mai indietro e la riaffronterei tutte le volte necessarie per Ahmya. Le nostre strade si sono divise di netto quando lei ha deciso di abbandonare l'Eden per venire qui. Era uno dei "fiori" preferiti della Madame dopotutto. Era una storia che non gli dava vergogna raccontare, anzi. Per lui era come la prova che fossero fatti l'uno per l'altra nonostante le origini completamente diverse.
    Ciò che avevo in comune con la Madame era che eravamo entrambi partiti dal niente. Ma se io ho avuto innumerevoli alleati e pedine, lei è riuscita a costruire tutto da sola con la sua sola furbizia. La ammiravo molto per questo e per lo strano amore che provava per i suoi sottoposti. Ancora oggi esiste una fazione di fedelissimi che tentano di seguire le sue orme, no? Aveva sentito parlare di strane voci e sapeva che l'Eden non era totalmente morto nonostante il durissimo colpo che aveva avuto il tradimento di Karen Hanabira. Quella donna era ora da qualche parte a Nagano a godersi una vita tranquilla e spensierata tra i giardini di ciliegio.
    Sarebbe ottimo liberarsi di loro, ma per ora meglio tenerli lì che far avanzare Aogiri e altri approfittatori. Meglio avere dei nemici che ti odiano con ogni loro singola cellula ma che conosci, no? Partì una specie di risata da parte sua e chiese l'opinione di Norio. Era curioso della sua visione da civile in quel rompicapo da cui non riusciva ad uscire.
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    Norio si ritrovó ad alzare le sopracciglia sorpreso alla risposta dell'uomo, preso alla sprovvista. Sí, tra tutte le risposte possibili, doveva ammettere che non si aspettava quella; aveva pensato ad una condizione particolare di salute, non qualcosa che rendeva la comunicazione difficile con lui in particolare.
    « ... ah. Potrebbe rendere le presentazioni difficili, sí.» rispose solo, pacato. Aveva appositamente detto difficile e non impossibile perché, volendo, aveva in mente un paio di modi possibili per comunicare... anche se sarebbe comunque stata una comunicazione piuttosto rudimentale e basilare. Picchiettó pensieroso sul bastone con un dito mentre ascoltava le successive parole di Blank.
    Parole che gli suonavano fin troppo familiari, anche se per motivi diversi.
    « Forse allora sta vedendo la cosa dal lato sbagliato.» commentó a mezza voce, schiarendosi poi la gola e mettendosi piú dritto.
    « Lei dice che é un problema facilmente risolvibile e non capisce perché sua moglie non vuole vedere un dottore a riguardo... ma é sicuro che sua moglie vorrebbe guarire? O che lo veda come qualcosa da curare da principio?» chiese lentamente, scandendo bene le parole. Dal suo tono era abbastanza ovvio che era un discorso che aveva affrontato diverse volte nel corso degli anni.
    « Da come ne parla, mi sembrate perfettamente in grado di comunicare e capirvi in ogni caso. Forse sto solo proiettando su sua moglie delle opinioni personali, ma...» alzó una mano dal bastone a sfiorare pensieroso le palpebre chiuse, passandoci un dito sopra prima di riabbassarla nuovamente.
    « Mi chiedono spesso se, avendone la possibilitá, sceglierei di utilizzare una qualche tecnologia o sottopormi ad una operazione per recuperare la vista... e quando dico di no, mi chiedono sempre perché. Perché non vorrei recuperare la vista?» chiese retoricamente.
    « Per chi puó vedere, la mia risposta é incomprensibile... ma per me la mia condizione é normale. Non é quella attorno a cui é costruita gran parte della societá, ma per me riacquistare improvvisamente la vista sarebbe... incredibilmente stressante, forse anche doloroso. Non saprei minimamente come adattarmi. Mi bastano gli impulsi che ricevo dal mio Quirk, e lí si tratta di pochi istanti... non riuscirei a immaginare dover gestire tutte quelle immagini in ogni momento. Sembra estenuante.» commentó con un sorrisetto rapido, prima di tornare serio.
    « Forse per sua moglie é una situazione simile... e non sente la sua condizione come qualcosa da cui deve "guarire".» concluse, sperando che la sua spiegazione avesse dato, se non una risposta, perlomeno una possibile delucidazione all'uomo.
    Restó per un lungo attimo in silenzio alle parole di Blank.
    Norio solitamente non si lasciava andare a grandi gesti o aveva un linguaggio del corpo particolarmente sviluppato, per ovvi motivi. Quando li faceva, erano piú che altro gesti istintivi, o cenni intenzionali che si sforzava di fare. Quella mancanza di tutti quei piccoli gesti come lo stringersi nelle spalle, il distogliere lo sguardo e la miriade di altre reazioni naturali del corpo umano durante una conversazione potevano dargli un'aria piuttosto fredda e distaccata, impassibile. Di solito, un buon modo per capire il suo stato d'animo era osservare le mani.
    Fino ad ora erano state posate placidamente sul bastone poggiato ritto davanti a sé, una mano sopra l'altra. Aveva stretto brevemente la presa sul pomello prima di rilassarla, il pollice di una mano ad accarezzare la fede che ancora portava sull'altra.
    « Tra poco saranno tre anni che non c'é piú.» rispose infine, dopo un profondo sospiro, il viso rivolto dritto davanti a sé.
    « Non so se la definirei esattamente pace, ma... trovo conforto nel pensare a tutte le esperienze che vivró ancora con mia figlia, e all'essere forte per lei. Ma inevitabilmente mi trovo a pensare che quelle stesse esperienze avrei potuto viverle con Namiko tutti insieme ed... é dura.» aggiunse a voce piú bassa.
    « Era una cantante, sa? Da allora risentire le sue canzoni fa sempre un pó male.» commentó, con l'ombra di un sorriso un pó triste sul volto.
    Non era a conoscenza del fatto che Ahmya era stata apparentemente uno dei "fiori" dell'Eden, e che avesse deciso di lasciare l'organizzazione, perció quel commento lo prese un pó di sorpresa, aiutando a distrarlo dalla piega un pó cupa che aveva preso la conversazione.
    «"Meglio il nemico che si conosce che uno sconosciuto"... ? Suppongo di sí... la presenza di Eden impedisce il crearsi di un vuoto di potere che le altre organizzazioni altrimenti riempirebbero... ma aumenta anche il numero di potenziali nemici da cui guardarsi le spalle...e la possibilitá che quei nemici si coalizzino tra loro.» puntualizzó dopo un attimo. Incosciamente aveva assunto un'aria pensierosa, approcciando la questione un pó come avrebbe fatto con uno dei giochi logici che tanto gli piacevano, picchiettando il bastone con due dita mentre rifletteva.
    « Quella sera contro PHANTOM, il sicario di Aogiri non ha esitato a rivoltarsi contro di noi per aiutarli, a costo di rischiare di venire catturato, per poi cercare di uccidere gli ostaggi pur di non farceli recuperare... in altre parole, ha cercato di sabotarci in ogni modo. Non vorrei che fosse stata solo una prima alleanza tra Aogiri ed altri contro di noi, che Eden potrebbe sfruttare a suo vantaggio.» rispose infine, prima di scuotere la testa.
    « Sono solo delle considerazioni fatte sul momento, ovviamente. » commentó, prima di voltare di nuovo lo sguardo verso la musica.
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    Si chiese proprio mentre Norio parlava se in una vita alternativa avrebbero potuto parlare in questo modo come se fossero due conoscenti o amici. Non che lo fossero in quel momento, Blank voleva mantenere il più possibile le distanze dai suoi sottoposti per varie ragioni. Innanzitutto rivelare fatti personali era sempre una debolezza in più che gli avversari potevano utilizzare contro di te e ciò era stato dimostrato anni prima con il rapimento di Ahmya. Secondariamente l'uomo di ossidiana non era granché nel fare conversazioni piacevoli in ogni caso. Come se la sua pelle fosse veramente uno di quei cristalli venduti in negozi che trattavano di occulto, era particolarmente bravo a captare le emozioni negative nelle persone. Era un'abilità che aveva sviluppato nel corso degli anni per sopravvivere a Tokyo, che di certo non era un campo di margherite quando si trattava di lottare per il controllo. Più volte aveva pensato che fondare Deep Void nei tempi in cui stavano vivendo sarebbe stato impossibile, non era più come un tempo dove i criminali che utilizzavano i Quirk avevano molta più mano libera.
    Mh. Capisco. Dopo le sagge parole di Norio, Blank emise solo questo quieto verso che conteneva nonostante le apparenze emozioni contrastanti. Se prima lo aveva sentito parlare con tono di interesse più che di sorpresa questa volta il corvino avrebbe avvertito come un vacillare, una riflessione più profonda. Il modo di parlare di Blank era molto asciutto e aggiungeva sempre la sua opinione alla conversazione, ritenendola importante, ma questa volta non proferì altro. Era stato preso di sorpresa dopo tanti anni. Il discorso precedente di Norio gli era sembrato logicamente corretto, anche se non si aspettava che una persona qualunque capisse lui, la sua situazione o quella di Ahmya. Quello che piaceva a Blank nelle persone era la loro capacità di rendersi utili e se qualcuno non aveva utilizzi particolari o diveniva difettoso, era meglio scartarlo subito. Dell'esperienza non se ne faceva niente l'uomo cinese, che credeva di averne abbastanza per sé da non doverne chiedere agli altri. Ma in quel caso solo Norio poteva capire cosa significasse vivere con un difetto generato dal proprio Quirk e che cosa comportasse accettare quella parte di sé senza ritenerla un peso. Lui e Ahmya consideravano quei loro problemi un abbellimento? Norio non voleva vivere la sua vita con estenuanti immagini ad occupargli i pensieri. Forse sua moglie pensava che non servissero parole tra di loro e che lei era perfetta in quel modo?
    Le devo essere sembrato insensibile. La ringrazio, mi è stato molto utile in questo caso. Ammise mentre parlava della moglie, rivolgendole un altro sguardo. Si sarebbe scusato, dopo. Forse è una deformazione professionale che viene dal mio Quirk. Nel cercare soggetti privi di difetti devo aver dimenticato che chi non ne ha non è normale. Terminò lì il discorso prima di scendere a particolari dettagli, anche se aveva imparato molto da Toda in quei pochi minuti di conversazione. Era la prima volta che qualcuno del genere offriva la sua prospettiva all'uomo cinese e ne era rimasto parecchio meravigliato.
    Blank osservò anche l'uomo di fronte a sé aprirsi leggermente seguendo le sue aspettative, facendo sfuggire uno spiraglio dei suoi sentimenti dietro l'aria seria che si portava dietro. Si era chiesto se il suo rimanere più indipendente possibile nelle operazioni derivasse dal suo volersi sentire utile o qualche tipo di paura di sembrare un peso. Se glie lo avesse chiesto gli avrebbe affidato un accompagnatore un po' più carismatico di un uomo in nero ma forse era meglio che brillasse da solo, nonostante non potesse vedere la sua luce. Anche se a volte si poteva aggiungere qualcosa ad un discorso più o meno intenso, non si sentì di dire qualcosa se non un "mi dispiace" di circostanza. In quel caso non poteva né comprenderlo né aiutarlo. Non c'era modo di riportare in vita i morti e la destinazione finale di ogni essere umano era qualcosa di inevitabile. Aveva sentito di Quirk che allungassero la vita ma la vera immortalità era impossibile. Inoltre era il suo "capo" e dimostrare una qualsiasi felicità per la sua situazione familiare gli sarebbe sembrata estremamente ipocrita, cosa che lui non voleva essere. Non andavano in giro a vendere quadri, dopotutto.
    E soprattutto non si sentiva in grado di poter offrire consigli familiari considerata la sua situazione. Questa volta girò lo sguardo più lontano, dove vedeva Ying Yue parlare con il suo clone in maniera seria. Quella ragazza era stato un imprevisto lungo la sua ascesa al potere. Era un pensiero terribile per qualunque genitore ma Blank non riusciva nemmeno a considerarsi un padre, a differenza della Madame che era diventata la madre di decine di orfani senza alcuna ragione. L'Eden era un giardino accogliente dove l'amore donato era sì distorto ma profondamente sincero. Deep Void era proprio come lui, uno spazio infinito che però rifiutava gli influssi esterni. Non sapeva nemmeno lui perché quella ragazza volesse seguire le sue orme, non aveva avuto né l'occasione né il coraggio di chiederglielo. Verso di lei provava una sorta di affetto che veniva totalmente nascosto ed ogni tipo di avvicinamento tra i due era impossibile. Ying Yue sembrava aver ereditato la parte peggiore del suo carattere ed erano quindi due pezzi di granito distanti e che non si sarebbero mai incontrati. Era meglio considerarla una figlia o una pedina? Nel primo caso sarebbe stato un po' geloso di Norio che poteva almeno avere un rapporto con la sua. Sospirò e cambiò totalmente discorso.
    Si stanno già muovendo per tornare al loro splendore in realtà. A quanto pare la Yakuza ha offerto loro una collaborazione. Quei buoni a nulla nostalgici... Non era certo così sciocco da non controllare i loro movimenti e dal non sentire una notizia così eclatante. Non mi aspetto molto da loro, anche se un eventuale ritorno di quel gruppo di mafiosi sarebbe un bel problema. Difficilmente per noi ma vorrei evitare di fare il pacificatore per questioni futili e passate come la Yakuza. Spiegò infastidito, dimostrando un certo astio rivolto a loro. In realtà erano già quasi storia passata quando era salito al potere lui ma non c'era niente che odiasse di più di chi rimaneva fisso rifiutando il cambiamento. Successivamente Norio menzionò quella serata con PHANTOM, un punto piuttosto basso del percorso di Deep Void. Si toccò il mento con l'indice e rimase tranquillo parlando d quella faccenda.
    Il motivo di quel tradimento è tristemente banale. Cutter è semplicemente instabile mentalmente, così come molta gente che lavora per Aogiri. Non si fece problemi ad insultare quelli che erano teoricamente loro alleati e con cui stavano collaborando tuttora. I giovani vengono esposti ai loro Quirk pericolosi in giovane età ed è normale che qualcuno si riduca come lui o tanti altri. Ma ogni gruppo ha bisogno di cani rabbiosi per certe questioni e Deep Void ne dispone di infiniti per fortuna. Tutti al guinzaglio, aggiungerei. Era quasi divertito da quel confronto. Per fortuna il modello base degli uomini in nero non era un Mutant con caratteristiche da cane.
    Aogiri si è scusata molto dopo quella sera se può renderla più soddisfatto del risultato. Stiamo collaborando per un interessante progetto. Mi dica, secondo lei qual è il difetto maggiore degli uomini in nero? Può essere sincero, non si preoccupi. Pose questa domanda a Norio curioso della sua opinione, considerato quanto fosse a contatto con loro dopotutto.
    BLANK
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    Perdonami per il ritardo!
     
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    Blank era un uomo di poche parole, e nelle poche occasioni in cui lo aveva incontrato gli era sempre stato difficile valutare la sua reazione. Una parte dell'uomo rimaneva sempre imperscrutabile, sepolta sotto strati e strati di freddezza. Aveva apprezzato ció che gli aveva detto? O l'aveva ritenuta un'opinione non richiesta, ed era infastidito? La risposta arrivó dopo qualche secondo di silenzio, al "capisco" dell'altro. Stranamente, non aggiunse altro, peró gli era sembrato piuttosto colpito. Lui stesso invece era rimasto colpito da quella definizione che Blank aveva dato di sé.
    « Mettersi nei panni di un'altra persona é una delle cose piú difficili che si possono fare, sono sicuro che sua moglie non si sia offesa.» ribatté. Si trovó ad inarcare un sopracciglio al commento successivo di Blank sull'Eden.
    «... non una collaborazione che mi aspettavo.» commentó in risposta nel sentire che sembravano essersi coalizzati con la Yakuza. Era anche vero che la sua unica esperienza diretta con Eden era stato quell'incontro (poi divenuto scontro) con Robin Allard, ed era... forse la persona piú improbabile che riusciva ad immaginare per interagire con la Yakuza... era vero anche che della Yakuza stessa aveva una immagine solo piuttosto... stereotipata, ma sapeva che era composta perlopiú da gente Quirkless.... "nostalgici" per certi versi, come li aveva definiti Blank. Eppure ora stavano collaborando con l'Eden, che dei Quirk faceva spettacolo e li esaltava. Curioso.
    E al commento sul... "progetto" accennato da Blank restó prudentemente in silenzio. La veritá era che aveva solo brutte idee su cosa potesse implicare una collaborazione con Aogiri, e onestamente... preferiva saperne il meno possibile. Lui in Deep Void faceva ció che gli veniva ordinato. Sapeva benissimo che non si occupava "solo" di traffico illegale di opere d'arte, ma finché non doveva venirne coinvolto personalmente, poteva illudersi del fatto che la cosa non lo toccasse.
    Occhio non vede, cuore non duole dopotutto.
    Peró... la domanda sugli uomini in nero era interessante. Il "progetto" aveva qualcosa a che fare con quello?
    Restó in silenzio per qualche secondo, riflettendo.
    « A costo di risultare banale, la loro... uniformitá, chiamiamola a questo modo. Sorvolando sul loro non avere il quirk dell'"originale", mi riferisco piú al loro... modo di pensare, di agire. In teoria, essendo tutti identici, hanno tutti la stessa reazione ad un avvenimento imprevisto, o l'impulso a dire le stesse cose. Me ne sono accorto diverse volte con Destro e Sin... con i due uomini che mi ha fornito.» si corresse dopo un attimo. Il fatto stesso che aveva dovuto dare loro un soprannome per distinguerli basato unicamente su dove si piazzavano al suo fianco la diceva lunga. Magari ogni giorno in realtá facevano cambio e chiamava "Destro" quello che il giorno prima era "Sinistro" e non se ne sarebbe mai accorto, perché erano.... troppo identici. Sapeva che erano sempre gli stessi due cloni solo perché avevano ormai imparato alcuni piccoli dettagli e cose di lui (motivo per cui si era quasi a suo modo affezionato ai due, anche se il fatto che fossero il prodotto di un quirk continuava a stranirlo). Eppure anche tra i cloni... prima o poi poteva nascere dell'individualitá? Si ritrovó a pensare a Seiko, con cui aveva parlato e interagito come una persona chiunque, al punto da non essere inizialmente sicuro se fosse un clone prodotto da Blank o meno.
    Seiko era cosí perché era un clone "unico", perché aveva vissuto ogni giorno senza vedere infinite altre sue copie venire create e distrutte? O perché era sopravvissuta abbastanza a lungo da fare abbastanza esperienze sue, proprie?
    In ogni caso, ormai non c'era piú. Non lo avrebbe mai saputo.
    « Questo é sia un punto di forza, perché li rende precisi e affidabili. Posso dare le stesse indicazioni ad uno di loro o dieci e so che la eseguiranno tutti con lo stesso grado di precisione. Ma é anche una debolezza, perché li rende estremamente prevedibili. Un pó come i pedoni nel gioco degli scacchi. Sono i pezzi piú numerosi sulla scacchiera, ma anche i piú limitati. Ma se un pedone arriva in fondo alla scacchiera, puó venire promosso a qualsiasi altro ruolo... perfino un'altra regina, il pezzo piú potente.» concluse, assumendo un'aria leggermente pensierosa.
    « Quindi si, direi la loro uniformitá. "Differenziarli" in qualche modo, li renderebbe... temibili.» la prima cosa che gli veniva in mente era addestrarli a diverse tecniche di combattimento e uso di armi, ma... che il progetto con Aogiri avesse qualcosa a che fare proprio con quello?
    Era una prospettiva... esaltante e terrificante allo stesso tempo. Finché non sapeva troppo il come tutto ció avveniva, perlomeno.
    « Lei gioca a scacchi, per caso? O a Go.» chiese dopo qualche altro secondo.
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    Scusa anche tu per il ritardo, ho avuto una settimana intensa!
     
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    Tenere bene a mente che ogni singolo gesto e cambiamento della voce poteva essere colto dalle persone più attente era una prerogativa di ogni interazione del cinese. Aveva imparato nel corso degli anni che sopprimere ogni singolo aspetto inconscio del proprio essere era pari a voler raccogliere tutte le formiche del mondo in un singolo punto, ovvero impossibile. Anche provare a rimanere immobili o dimostrarsi eccessivamente sicuri dava informazioni agli altri da leggere. Per questo motivo Blank aveva imparato come apparire ma anche come sentirsi. Non c'era bisogno di apparire sicuri se lui lo era veramente e conosceva alla perfezione i rischi e gli stessi gesti che potevano suggerirgli come comportarsi. Chissà se nel buio della sua vista Norio poteva passare oltre le barriere del suo superiore e comprendere i suoi toni meglio degli altri. Non lo avrebbe stupito più di tanto pensandoci, dopo che si era andata a creare una tale atmosfera.
    Posso immaginare che si sentissero abbastanza disperati da chiedere a chiunque. E soprattutto senza un vero leader. Rispose, prima di spiegare meglio la situazione. In realtà nonostante la calma la situazione era ben più grave di quanto non dimostrasse la sua voce. Non era il tipo di persona da sperperare le informazioni e le rivelazioni solo per scatenare il panico tra i suoi sottoposti e soprattutto la sua famiglia.
    A quello ci hanno già pensato. A quanto pare dalle ceneri è sorta una nuova Madame. Una delle sue figlie, quella che l'ha vista morire anni fa. Immaginavo che prima o poi sarebbe successo ma non mi aspettavo così presto e soprattutto non lei. Nella voce di Blank c'era un po' di preoccupazione ma anche rassegnazione. Più che altro, in quel caso non sapeva quale sarebbe stata la sua prossima mossa. Che l'Eden tornasse come prima e sotto il controllo di Junko non gli suggeriva nulla di buono. L'aveva vista in azione e ne conosceva i modi e gli era sembrata subito una donna pericolosamente più impulsiva di Rika Kimura. Dopotutto era colpa sua se la Madame era rimasta intrappolata nel fuoco ed era morta.
    Per ora sto decidendo cosa fare di loro e se attaccarli direttamente. Levare il problema appena spunta è decisamente un buon corso d'azione ma sarebbe molto dispendioso di energie ora come ora. E renderlo noto agli altri collaboratori...alcuni odiano l'Eden profondamente e vorrei evitare di trovarmi anche la polizia alle calcagna per un passo falso. Era un discorso puramente strategico e voleva solo mettere al corrente Norio della situazione perché gli sembrava abbastanza tranquillo ed intelligente da non fare pazzie. Che resti tra di noi quindi. Prima o poi lo scopriranno visto che quella Junko è estremamente rumorosa ma meglio avere un po' di tempo. Soprattutto mia figlia andrebbe subito ad affrontarla direttamente, con tutta probabilità. Non fu tanto un richiamo ma per un secondo Blank tornò al suo solito tono duro e secco di quando dava gli ordini, non tanto per intimorire il cieco ma per semplice e pura abitudine. Tornarono quindi al discorso di Aogiri e degli uomini in nero, che fornì al cinese invece un punto di vista piuttosto interessante. Sorrise quando sentì i nomignoli dei due uomini in nero assegnati a lui, cosa successa in passato ma non in maniera così evidente e quasi fanciullesca. Ripensandoci, anche Seiko si riferiva spesso ai cloni che la servivano con nomi propri e non aveva mai capito se lo facesse per l'utilità pratica di distinguerli o per affetto. La pratica di affezionarsi a loro era qualcosa che Blank sconsigliava totalmente. Erano esseri effimeri che sopravvivevano solo per sua volontà e che erano coriacei quanto fragili. Non avrebbero mai potuto avere una vita normale piena di imprevisti ed incidenti senza prima o poi scomparire. E la loro origine era qualcosa che avrebbe difficilmente reso una qualsiasi relazione con loro possibile.
    Interessante. Immagino che quei due in un certo senso abbiano imparato da lei, come quelli che pattugliano la villa da anni siano più attenti a certi fattori. Portò il viso al cielo, facendogli tornare in mente sgradevoli memorie accumulate durante gli anni.
    La loro forza è il loro numero e la loro assoluta obbedienza, come ha detto lei. Ma ormai stanno cominciando a diventare stagnanti nei loro comportamenti e le loro abilità. Il modello base ormai non è più in grado di reggere il confronto con i nemici che stiamo affrontando. Sospirò, prima di terminare quel curioso discorso.
    Se riuscissimo a dotarli di unicità o a trovare qualcuno da moltiplicare di qualità superiore...non dovremmo più temere nessuno. Ma i favori non vengono mai fatti gratuitamente. Non aggiunse altro in quel momento, rispondendo poi alla domanda di Norio che chissà dove andava a parare. Forse a qualche metafora sul gioco? Quando abitavo in Cina ero un grande appassionato di Go. A scacchi ho giocato qualche volta in incontri più raffinati ma non mi ha mai preso molto. Perché? Stava per aggiungere un educato "E lei?" ma non era proprio il caso. Non pensava che Norio avesse la possibilità di giocarci.
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    Quindi Eden aveva una nuova "Madame", ma Blank non voleva che la voce si spargesse troppo... che trovó comprensibile, se voleva evitare... azioni frettolose e indesiderate, potenzialmente imprevedibili. L'accenno alla figlia che sembrava pronta ad affrontare tutta Eden... continuava a fargli strano e rendere ancora piú chiaro quanto abissalmente diversi erano i mondi in cui i due vivevano, il modo in cui interagivano con le persone attorno a loro. Inconsapevolmente, si ritrovó a fare un ragionamento non troppo diverso da uno simile che aveva fatto lo stesso Blank qualche minuto prima.
    Si limitó ad annuire placidamente, accettando implicitamente di restare in silenzio.
    « Non c'é problema.» commentó solo.
    « Suppongo di sí... piccole differenze e "specializzazioni" nate dai compiti a cui sono stati affidati... li rende meno omogenei e piú... "preziosi"?» propose, inclinando appena il capo di lato.
    « Ma anche piú difficili da rimpiazzare. Se i due cloni che mi seguono venissero eliminati, dovrei... in sostanza... perdere tempo ad "addestrarne" dei nuovi. Nel mio caso si tratta solo di piccole accortezze, ma per cloni su cui é stato "investito" di piú, si tratterebbe di perdere risorse sostanziali... un pó come é successo per Seiko. Bisognerá fare attenzione a trovare il giusto equilibrio... a meno che queste capacitá non vengano trasmesse insieme alla relativa esperienza?» chiese, sovrappensiero. Non era scontata come cosa, se si riusciva a dotare gli uomini in nero di quirk, veniva trasmessa anche la capacitá di usarlo, il quirk? Supponeva di sí, o si trovavano un pó punto a capo. Il problema peró, non si poneva se, come la aveva messa Blank, si trovava "qualcuno di qualitá superiore" da moltiplicare.
    A quelle parole Norio restó un attimo in silenzio, pensieroso. Se aveva in mente qualcosa, per ora non si stava esprimendo.
    Assunse un'aria piú compiaciuta (per quanto potesse sembrarlo con gli occhi chiusi, ma il leggero sorriso sulle labbra e la curva delle sopracciglia riuscivano comunque a lasciar trasparire, anche se forse in misura piú smorzata, l'emozione) alla menzione del Go.
    « Solo una curiositá: i giochi strategici mi hanno sempre affascinato molto. Non ha piú giocato da allora? Non sono un grande esperto di Go e gioco solo a livello amatoriale, ma sarei felice di giocare qualche partita insieme, una volta o l'altra, se le va.» rispose, lasciando (forse sorprendentemente per Blank) intendere che in qualche modo, evidentemente, ci giocava.
    « Dovrei portare la mia scacchiera, nel caso.» aggiunse dopo un attimo, pensieroso. Era una scacchiera con appositi rilievi che gli permettevano di trovare facilmente le intersezioni in cui venivano inserite le pietre -bianche o nere- del Go. Per distinguere le pietre, bastava un segno in braille, e passandovi le dita sopra poteva farsi un'idea dello stato attuale della scacchiera.
    Tornó poi un pó pensieroso, lasciando svanire quella piccola scintilla di entusiasmo emersa in quel momento.
    « Per trovare qualcuno da moltiplicare... di cosa ha bisogno, se posso chiedere?» chiese infine dopo un breve attimo di silenzio.
    « Con Seiko ha menzionato l'ottenere il suo DNA, se ricordo bene... le basterebbe anche un capello o altro frammento?» chiese.
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    Ottenuto il silenzio dal sottoposto Blank si rimise a parlare con lo stesso della questione cloni. Per la maggior parte degli abitanti del Giappone e del pianeta l'Unicità era qualcosa di personale come una qualsiasi parte del corpo e poteva assumere svariate forme. Per lui invece era abitudine discuterne come un qualcosa di esterno, una risorsa da cui attingere ed in questo caso migliorare. Capitava poco spesso che si affezionasse ad un clone ed evitava farlo con le persone a lui care a meno che di non estreme necessità. Erano pur sempre delle armi destinate ad un'effimera vita e nessuno voleva vedere i propri affetti dissolversi in una poltiglia nera. Non erano poi così lontani nelle loro idee ed anche Blank pensava convenisse molto di più avere dei cloni di base più forti che cercare di migliorare quelli esistenti. Il suo problema principale però era trovare qualcuno che potesse servire a tale scopo in maniera quasi permanente.
    Esattamente. Se esistesse una medicina in grado di donare loro un Quirk, la sprecherebbe su dei semplici fantocci? Agitò la mano ponendo quella domanda retorica a Norio. Ovviamente cercherebbe dei soggetti con determinate caratteristiche. Qualcuno fisicamente prestante ma allo stesso tempo con grande autocontrollo per limitare gli effetti negativi della clonazione. L'unica cosa che non penso sia possibile innestare sia l'esperienza e la capacità di giudizio, purtroppo. Era un po' particolare alternare ciò che sembrava uscito da un film dell'orrore e tranquilli discorsi sui giochi da tavolo. Blank si trovò nuovamente sorpreso nel sapere che per i non vedenti erano state create apposite per un gioco che richiedeva una certa visione della partita. Nella sua poca esperienza con quel mondo pensò a qualche rilievo sopra il tavolo da gioco per aiutare il proseguimento della partita ma non riusciva ad immaginare un'intera partita con Norio. Ed era effettivamente una visione che lo incuriosiva, essendo alla fine qualcosa che non aveva mai visto.
    Solo con ospiti a cui piaceva. Ho provato anche a giocarci tramite computer anche se la sensazione non è proprio la stessa. Nonostante non impiegasse il 100% del suo tempo a lavorare, non era sicuramente nella sua lista di priorità il riprendere a giocare ad un "giochino" come aveva iniziato a chiamarli più avanti con gli anni, nonostante lo divertisse. Volentieri comunque. In qualche modo dovrei riuscire a ritagliare un momento per riprovare. Rispose al sorriso di Norio con il suo, richiamando periodi della sua vita ormai passati. Era passato davvero tanto tempo da quando era quasi diventato un hobby fisso, così tanto che probabilmente quella scacchiera di legno era ormai consumata dalle tarme.
    Diciamo che è necessaria una certa quantità di DNA per evitare spiacevoli incidenti, una ciocca di capelli potremmo dire. Il materiale deve essere anche, come dire, fresco. Blank non era un esperto di biologia e conosceva i limiti del suo Quirk solo tramite la sua esperienza pratica. Qualcosa di appena prelevato diciamo, anche se lavoro molto meglio con le persone in carne ed ossa. La creazione di Seiko con la base di Saeko Saotome fu una coincidenza molto fortunata ad esempio. Richiamò un'altra volta quell'evento a cui aveva partecipato, quando ancora il nome di Deep Void doveva colpire con fermezza la città. Era stato invitato come semplice ospite per parlare di affari con uno dei tanti spettatori, il quale aveva una figlia che gareggiava in quella categoria. Non che interessasse moltissimo all'uomo di ossidiana, ma era pur sempre lavoro.
    Fu un torneo di arti marziali se non erro...era un prodigio sotto tutti gli aspetti. E una cosa che mi sorprese molto era l'estrema cattiveria che possedeva non appena creata. Mi sono sempre chiesto del perché fosse così diversa dagli altri cloni. Blank si mise un'altra volta a viaggiare nei suoi ricordi, questa volta nostalgico di colei che era una delle forze portanti dell'organizzazione, tanto che si era persino dimenticato di chiedere all'uomo il perché di quel quesito.
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    Stava affrontando quel discorso con la stessa attitudine a cui si approcciava ad un gioco di strategia, come se fosse un qualcosa di puramente ipotetico, invece che di un piano effettivamente in corso. Impiegó qualche secondo a rendersene conto: forse era il suo modo di... approcciare la situazione. Quello che stava dicendo Blank aveva senso, anche se non poté fare a meno di notare la naturalezza con cui stava parlando del passare quirk in giro come fossero nient'altro che un normale pezzo di equipaggiamento, non diversi dal Poison Ring che aveva acquistato qualche mese prima. Era anche quella deformazione professionale dovuta al suo quirk? Dopotutto, il suo quirk gli permetteva di clonare tutte le capacitá fisiche e i ricordi di una persona. Se quello poteva essere ridotto a mera merce di scambio per Blank, perché non i quirk?
    Una cosa che peró non sembrava in grado di fare quell'ipotetico "trapianto di quirk", era dare a chi lo riceveva la capacitá automatica di usarlo: quello forse, era chiedere effettivamente un pó troppo.
    Quel dettaglio peró fece riflettere Norio.
    « Anche se non puó trasmettere la capacitá di usare il quirk, forse puó alleviare le difficoltá con la scelta del giusto... "template". Dare un quirk basato sul calore ad un clone basato su una persona che aveva un quirk simile basato sul calore... non saprá comunque usarlo immediatamente, ma istintivamente, forse avrá piú familiaritá nell'adattarsi di chi aveva un quirk completamente diverso, o nessun quirk.» commentó a mezza voce.
    «... o, se troppo restrittivo, quirk della stessa generica tipologia. Dare un quirk Emitter a cloni di persone che possiedono un quirk Emitter di partenza.» aggiunse dopo un attimo.
    E oh, quindi ogni tanto giocava ancora! La prospettiva di una partita prima o poi lo rallegró, era parecchio che non trovava nuovi avversari.
    « Mai giocato contro il computer, ma ho una partita in corso con un amico lontano tramite corrispondenza... sa, come si usava una volta? Solo che, invece di piccioni viaggiatori, usiamo i messaggi vocali... utili anche per poter ripercorrere tutte le mosse fatte.» commentó con un sorrisetto divertito.
    Al cambio di argomento l'uomo assunse un'aria nuovamente pensierosa. Nel sentir nominare che bastava "una cioccia di capelli" aveva provato una assurda e irrazionale speranza: per un attimo, prima che potesse fermarsi, si era ritrovato a pensare "Forse lei ha conservato una cioccia di capelli quando se li taglió anni fa". La speranza per quanto flebile venne immediatamente distrutta subito dopo. Anche se l'avesse ritrovata, sicuramente non sarebbe stata "fresca". E anche se lo fosse stata, cosa ne avrebbe ottenuto? Perché si era dovuto illudere a quel modo?
    Scacció quel pensiero, concentrandosi invece su ció che aveva appena appreso.
    « Stavo pensando che... detta in termini franchi, la mia cecitá mi mette piú facilmente nella condizione di potermi avvicinare a qualcuno. A volte la gente é fin troppo disposta ad avvicinarsi per "aiutare" mettendomi le mani addosso.» commentó, una breve punta di fastidio ben udibile nel tono che aveva -inconsciamente- assunto, nella piccola smorfia delle labbra.
    « Se questo puó... tornar utile a creare occasioni per ottenere il dna di cui ha bisogno...» lasció in sospeso la frase mentre tracciava dei piccoli cerchi sul pomello del bastone con il pollice, sicuro di non dover elaborare oltre.
    E la considerazione su Seiko lo fece riflettere un attimo.
    « Forse il suo carattere era una sorta di... "riflesso" della personalitá originaria?» azzardó.
    L'originale era diventato un Pro-Hero modello, dopotutto, un prodigio. Una interpretazione un pó cliche, ma forse quanto piú... "virtuosa" era una persona, tanto piú "cattivo" veniva fuori il clone?
    ... il che gli fece tornare in mente l'ultima richiesta fatta da Seiko prima di venire distrutta.
    «... se posso chiedere... la clonerebbe di nuovo, se si presentasse di nuovo l'opportunitá?» azzardó. Mesi prima aveva riferito le sue ultime parole a Blank, e l'uomo gli aveva detto di non dar loro peso, ma... gli veniva un pó difficile farlo, anche se per il suo quieto vivere cercava di pensarci il meno possibile.
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    La differenza di pensiero tra i due uomini era diventata più netta nella mente di Blank, anche se non era una cosa negativa. In quel caso si trattava comunque di un discorso teorico, disumano: non tanto diverso a chi decenni prima avrebbe ritenuto fantascienza avere dei robot umanoidi al proprio servizio. Norio stava pensando ai cloni come un artigiano coi propri prodotti da curare e presentare al meglio, scegliendo materiali di alta qualità ed adattando gli strumenti a loro. Non poteva ritenerlo un ragionamento erroneo quando questo era stato il modo in cui aveva agito nei suoi primi anni di carriera. L'esperienza aveva però cambiato il suo modo di vedere i risultati della sua Unicità come un prodotto a livello industriale. Inizialmente aveva reso i cloni dozzinali e così ancora continuava, sostituendo la qualità alla quantità. Anche per questo prendere il controllo di zone difese da qualche male organizzato utilizzatore di Qurik era così facile ma allo stesso tempo rendeva inespugnabili certi nemici più preparati. Bastava un minimo di organizzazione per intrappolare ed eliminare alla svelta gli Uomini in Nero. In uno sforzo che non avrebbe richiesto solo il suo potere ma anche la conoscenza di molti altri, avrebbe sopperito a questo problema trovando la base perfetta per tutte le Unicità.
    E se le dicessi che il mio obiettivo è trovare questo template che si adatta a tutti i Quirk? Lo riterrebbe impossibile? Chiese con aria ambiziosa, come se conoscesse già la risposta. Ci sono pochi esempi nella nostra storia di Quirk impiantati artificialmente e sono quasi tutti finiti in maniera pessima purtroppo. Per questo il primo passo è trovare soggetti robusti che siano adatti ai più vari test. Sapeva che la Serpe lavorava in questo campo prima della sua dipartita e che era pure riuscito in un paio di casi a trapiantare Quirk in altre persone. Purtroppo la sua ricerca era andata perduta con lui nella tomba. Se Norio lo avesse mai incontrato di persona (cosa che Blank non avrebbe mai augurato a nessuno) avrebbe percepito che i due uomini erano molto simili in quel momento. Forse il cinese conservava un briciolo di umanità nell'utilizzare i suoi cloni e non persone "vere", anche se la base doveva essere sempre un essere umano.
    Davvero? Non è molto lungo come procedimento? Sbuffò un po' d'aria come per ridere, chiedendosi quanto ci volesse per terminare una partita del genere. Se avesse mai giocato con lui sicuramente lo avrebbe invitato un pomeriggio per evitare il doversi giostrare un'intera partita da telefono. E se qualcuno sbagliava a piazzare un pezzo, come si procedeva? Forse Blank non poteva capirlo perché non utilizzava i sensi alla sua stessa maniera e quello che alcuni chiamavano "teatro della mente" era molto più sviluppato in una persona come Norio. Non si sarebbe mai aspettato che una persona pacata come il corvino potesse suggerire un tale corso d'azione così improvvisamente, appena recepite quelle informazioni. Squadrò l'uomo chiedendosi cosa ci potesse guadagnare lui da quel progetto. Forse era molto più ambizioso di quel che volesse far vedere. A Blank non dispiacevano quel tipo di persone, se poteva tenerle d'occhio.
    Non pensavo che avrebbe proposto lei di usare questa sua...caratteristica per una cosa del genere. Non è una pessima idea, se è disposto a tanto. Un ghigno apparve sul volto del cinese, prima di continuare. Quello che mi serve ora è trovare persone resistenti. Persone che convivono talmente tanto col Quirk che non se ne possono staccare. Se riuscirà a portarmi DNA di Mutant con queste caratteristiche, la ricompenserò a dovere e potrà prendersi una pausa dalle aste. I tasselli sembravano cadere al loro posto e l'unico rischio per il corvino era che Norio si facesse notare da qualcuno con le orecchie troppo attente. Il rischio per Blank era comunque poco e mentre Aogiri lavoro con i loro metodi, lui avrebbe lavorato coi suoi.
    Se vuole farlo per impressionarmi è sicuramente un buon metodo, ma non è certamente privo di rischi. Concluse, portando quella domanda indiretta rivolta verso Norio.
    Le va se camminiamo un po'? In caso le faccio strada io. Stavano parlando da un po' e getto un'occhiata su Ahmya, facendole un gesto per chiederle se andasse tutto bene. Lei rispose come al solito agitando la mano, segno che poteva concedersi quel momento per sgranchirsi le gambe e non rimanere troppo fermo. Se avesse accettato avrebbero cominciato a fare il giro dell'ampio giardino che circondava la villa, curandosi di usare solo il sentiero lastricato per evitare al sottoposto inconvenienze. Era una bella giornata ed era quasi un peccato rimanere lì fermi a godersi l'aria fresca leggermente più pulita del solito. Ad accompagnare i loro passi ogni tanto si sentivano degli uomini in nero pattugliare la zona, oltre che il fischiare del vento.
    Strano a dirsi ma tendono semplicemente ad assomigliare all'originale. Per questo mi stupii, vedendola così brillante ora che è una Pro-Hero il clone dovrebbe essere al massimo solo interessato a perseguire il proprio obiettivo. Immagino che ognuno abbia i propri segreti alla fin fine. Non era sicuro che Raiden fosse malvagia, ma ne sapeva abbastanza di cloni per capire che almeno in parte rispecchiavano l'originale. Mi piacerebbe vedere se creare cloni in diverse parti della vita di una persona cambia il risultato. E se la sostanza con cui vengono creati può contenere delle memorie. Quindi sì, non appena si presenterà l'occasione cercherò di riottenere Seiko. Un po' mi manca sentire la sua voce chiedere gli ordini della giornata in toni leggermente diversi rispetto agli uomini in nero. Era qualcosa di quasi affettuoso o forse simile all'affezionarsi ad un'abitudine particolare. Blank non avrebbe mai ammesso sentimenti verso quelli che non erano veri esseri umani.
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    Si potevano dire molte cose di Blank, ma non che non fosse ambizioso.
    Alle parole del superiore l'uomo restò impassibile, limitandosi ad un prudente silenzio per qualche secondo mentre l'altro continuava.
    « Non.... Impossibile, ma ... Statisticamente molto più difficile.» rispose infine, pragmatico.
    E nel sentir parlare di soggetti adatti a test da utilizzare si ritrovò a sperare in cuor suo che per semplice abitudine Blank stesse dando per scontato il fatto di voler effettuare quei test sui cloni di soggetti, e non sui soggetti stessi.
    Il suo commento sulle partite di scacchi a distanza, invece, parve divertire l'altro a giudicare dal tono con cui gli rispose.
    « Beh, sì... Diventa un modo un po' diverso di giocare. Ci si prende tempo per valutare la prossima mossa, analizzare l'avversario, conoscerlo... Ovviamente richiede anche una certa dose di fiducia tra le due parti, nel muovere correttamente anche i pezzi dell'avversario... Il telefono aiuta in questo. Con tutti i messaggi salvati si può facilmente ripercorrere ogni movimento sulla scacchiera. Nei tempi antichi erano anche un modo per mandare avanti relazioni diplomatiche.» rispose, inizialmente annuendo e poi aggiungendo la sua opinione. Generalmente, non tendeva mai a rispondere con un semplice cenno non verbale: se era vero che al contrario di lui gli altri potevano effettivamente vederli, non gli venivano mai perfettamente naturali, non sapendo se venivano effettivamente colti o meno. Se annuiva e a chi stava rispondendo era sfuggito? Se non stava guardando proprio in quel momento? Quando tutte le conversazioni erano per lui puramente verbali, meglio evitare completamente il problema.
    « Chissà se una guerra è mai stata evitata perché le due parti non volevano interrompere una partita in corso.» aggiunse, con un sorrisetto.
    La sua proposta non sembrava essere dispiaciuta, e sì, Norio era disposto a tanto. Se era qualcosa che poteva contribuire solo lui a Deep Void, voleva farlo. Il fine ultimo non era puramente altruista, ovviamente: cloni migliori equivalevano ad una organizzazione più forte e maggior sicurezza e stabilità anche per lui.
    Individui dal quirk Mutant, quindi... Si ritrovò a pensare a Kairi, la ragazza alata che aveva incontrato tempo prima. In genere, a meno che non si ritrovasse letteralmente a inciampare su una coda, per lui non era immediato capire se chi aveva di fronte aveva delle mutazioni fisiche o meno. Vero anche che poteva capirlo facilmente usando invece il quirk.
    « Immagino che soggetti con mutazioni fisiche non strettamente legate al quirk non andrebbero quindi bene, corretto?» chiese. Distinguere quelle tra chi aveva un vero e proprio quirk Mutant poteva essere più complicato, ma nulla di ingestibile. Anche perché si trattava di dna, non doveva mica trovare un modo di consegnare tutta la persona (grazie al cielo).
    E ora che ci pensava... La stessa Kairi gli aveva donato una sua penna da una delle ali per fargliela tastare, realizzò con un sussulto. Forse la aveva ancora da qualche parte in casa, nel suo studio.
    «... Potrei avere già qualcosa da un soggetto potenzialmente adatto, ma risale a un anno fa circa. » commentò.
    Non sapeva se fosse considerato abbastanza "recente" per il quirk di Blank, ma si poteva comunque tentare.
    Accettò di buon grado l'invito a fare due passi: esitò un attimo, il tempo di sentire Destro e Sinistro disporsi mezzo passo dietro di lui prima di avviarsi, il bastone tenuto davanti a sé. Era più familiare con gli interni della villa che con i giardini, ma quando realizzò che stavano seguendo il sentiero lastricato i passi si fecero più sicuri, accompagnati dallo strusciare della punta del bastone sul sentiero per tastarne i bordi, e l'occasionale tonfo quando affondava invece nell'erba oltre i bordi. La risposta alla sua ipotesi sul carattere dei cloni sembrava essere molto più semplice di quanto pensasse. Quindi, secondo Blank rispecchiavano invece il carattere della persona da cui venivano create... Forse addirittura il loro lato più "vero" o nascosto?
    E la domanda sul creare cloni dalla stessa persona in momenti diversi era... Parecchio interessante. Da quel poco che ne sapeva, il dna di una persona non cambiava dopo la nascita (quirk a parte, forse? Il fattore quirk una volta manifestato era una modifica, o qualcosa di già presente che si "attivava" solo dai quattro anni in poi? Doveva ammettere di non aver seguito quel discorso ai tempi dell'attacco del culto come avrebbe dovuto, forse), ma con il quirk non si poteva essere certi di nulla. Forse oltre al "semplice" dna il quirk di Blank utilizzava anche... Altro.
    « L'originale che usa al momento per tutti i cloni... Ha mai notato differenze in... Possiamo chiamarle "generazioni" diverse?» chiese dopo un attimo, incuriosito. Non sapeva effettivamente da quanto tempo Blank usasse quello specifico template, se così volevano chiamarlo, ma sicuramente erano sempre gli stessi almeno da quanto era presente lui in Deep Void. Lo sapeva bene, perché la cosa non avrebbe mai smesso di essere motivo di confusione per lui. Avrebbe riconosciuto un clone diverso immediatamente, tanto quanto avrebbe riconosciuto immediatamente il passo di un estraneo diverso dal ritmo inconfondibile e soprattutto invariabile degli uomini in nero attuali.
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    Essere realistici e al contempo ambiziosi era un mix di tratti caratteriali che Blank non vedeva spesso nelle persone. Avere la testa sulle spalle non era l'unico requisito per essere una persona che avrebbe combinato qualcosa nella vita. Ne aveva incontrati a non finire di uomini seri intrappolati nei loro abiti eleganti di lino e la maggior parte finivano per ottenere posizioni di poco conto o sparendo nel nulla come ricordi poco importanti. Era importante avere in sé un minimo di fiamma che potesse ardere per far alzare lo sguardo al cielo e realizzare i propri "sogni". Ma essere eccessivamente zelanti senza basi solide portava molto spesso ad ottenere il risultato contrario e finire per distruggere un castello di sabbia già fragile.
    Erano discorsi che probabilmente avrebbe fatto ad un potenziale erede ma sapeva benissimo che chi avrebbe potuto succederlo sapeva già benissimo queste cose. La cosa che più Ying Yue aveva ereditato dal signore del crimine era sicuramente la realizzazione che per costruire qualcosa bisognava calpestare tutto ciò che c'era prima. Secondo Blank coniugare ambizione con del puro materialismo poteva dare vita alla ricetta per il successo. Andando avanti con gli anni si era ammorbidito, ma quando aveva iniziato aveva tolto di mezzo numerosi rivali per ascendere al potere. E come ultimo ostacolo aveva eliminato anche la Madame naturalmente e ora c'era poco e nulla da conquistare veramente. I suoi impegni erano però raddoppiati nonostante avesse dimezzato i nemici, rendendo giornate come quelle ormai rare. Era assurdo pensare che quando anni fa era occupato in guerre tra fazioni gli sembrava di avere più tempo per sé stesso. Camminando per quelle vie insieme a Norio gli sembrava di tornare a quando erano le persone a recarsi alla sua villa per discutere di problemi, invece di dover partecipare a serate di gala dove i criminali provavano a sentirsi cittadini esclusivi.
    Pensa un po'. Che cosa curiosa. Blank era genuinamente interessato a quel metodo di gioco, anche perché gli piaceva ascoltare le storie delle persone che avevano camminato quella loro stessa terra nell'antichità. Pensare che fossero come loro e che i loro drammi ormai scomparsi li affliggevano come affliggevano i giapponesi di oggi...seppur diversi, era una cosa grandiosa per loro. Trovo queste storie molto intriganti. In tutta la storia umana sarà pure successo. Potrei chiederle di cercare qualche scacchiera antica dopo quest'ultimo affare. Rispose un po' scherzando e un po' serio. Sapeva che certe scacchiere erano opere d'arte ed ogni singolo pezzo era intagliato a mano, facendole vendere a prezzi stellari. Sapeva che da qualche parte si vendevano rarissimi pezzi intagliati da avorio di Mutant ma la loro reperibilità era talmente scarsa che non sapeva quanto valesse neanche rivenderla a qualcuno. Ed era anche un prodotto fin troppo macabro anche per lui, si sarebbe accontentato di qualcosa di semplicemente sfarzoso.
    Si trovarono a parlare proprio di quello alla fine, mentre calpestavano il terreno con i due uomini in nero che li seguivano. I loro passi regolari scandivano la conversazione e i due originali sembravano quasi due generali scortati da una coppia di soldati. Blank non era molto veloce, era più intenzionato a godersi la passeggiata.
    Non sono un esperto di genetica ma mi è stato detto che spesso sono semplici mutazioni casuali. Alcune persone infatti le hanno dalla nascita. Un po' come me, alla fine. Era semplicemente qualcosa che c'era nella sua famiglia. Alcuni zii avevano un aspetto normale, altri parenti erano più minacciosi come lui. Un anno...è molto difficile che funzioni. Le piace collezionare manufatti del genere? Chiese lui questa volta, alzando il sopracciglio. Sicuramente non avrebbe di certo giudicato l'uomo per i suoi gusti, ma forse si era proposto perché aveva già dalla sua una passione nascosta? Forse alla fine Deep Void attirava persone del genere naturalmente. In ogni caso, il discorso successivo apriva decisamente più spunti per parlare e la curiosità dell'uomo non sembrava cessare. Chissà se gli interessava veramente il futuro di quei cloni, come se fossero poveri uomini sfruttati.
    Mh. Non è una storia semplice come quella di Seiko. Non è nemmeno un segreto, penso chiunque in Deep Void lo possa intuire dopo aver capito come funziona il mio Quirk. Rallentò, guardando la villa amareggiato. Di segreti ne aveva, ma quella era più un qualcosa che non sapeva bene come spiegare senza fornire l'intera versione dei fatti. Alla fine non gli importava molto di sembrare amorale, ma si sarebbe risparmiato volentieri che i vari visitatori della villa fossero sempre a disagio. Se i cloni sono una copia dell'originale e copiano le loro caratteristiche permanenti, chi potrebbe generare dei cloni che si comportano come gli uomini in nero? Era posto come un indovinello macabro quello e da quel che aveva capito, a Norio piacevano i puzzle. Forse Blank voleva vedere a che conclusione sarebbe arrivato l'uomo.
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