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Free role | Evelynn - Aya

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    Repubblica di Pisa

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    Ormai avevo imparato, mai avere delle grosse aspettative riguardo---beh, qualsiasi cosa mi riguardasse e che avessi in testa. Sia ben chiaro che l'idea di incontrare la mia cara e dolce Aya finalmente senza un costume addosso un bel po' mi aveva mandato su di giri, ciò che era successo la sera precedente però mi aveva un pochino spenta: mi aspettavo che la ragazza sarebbe stata un po' più contenta, solo qualche ora di prima, di sapere che finalmente aveva trovato quella persona che aveva condiviso un momento speciale qualche tempo fa sul tetto di un edificio invaso da farfalle, invece era stata talmente guardinga che mi aveva fatto persino dubitare dei miei mezzi.
    Dite che contattare una persona tramite lettera anonima dicendo di conoscere un piccolo segreto di cui non vorrebbe far presente nessuno non era proprio un biglietto da visita che ti invogliava a ben accogliere quella parte a te del tutto sconosciuta? Potrebbe essere, non dovrei biasimarla eppure non posso fare a meno di crearmi sempre delle aspettative per quel che riguarda i miei incontri che reputo sempre speciali, nonostante in fondo questo sia quello che porto più avanti di tutte le mie avventure e...in fondo questa non posso nemmeno chiamarla avventura. Non so nemmeno che faccia abbia, conosco solo il nome. Diamine, ne sto parlando come se fosse un incontro "di lavoro" con del potenziale in più.
    Forse però era lavoro davvero, non avevo bisogno di parlarle di un piccolo piano? Sempre che ci stesse, sia ben chiaro, in fondo una persona che di lavoro fa l'investigatore privato non la vedo molto propensa a quel tipo di lavoretto. Il prof aveva bisogno in fondo di incontrare una persona, no? Se gliela mettevo su questo piano forse riuscivo anche a convincerla, dovevo trovare il modo di raggirarla e me ne dispiaceva: non sarebbe stato brutto instaurare un piccolo rapporto di fiducia con qualcuno che svolgeva un determinato tipo di attività. Faceva parte di una cerchia di vigilantes da quel che mi era stato detto dalla mia piccola affezionata amica dai cristallini capelli rossi ed avrebbe semplicemente potuto fare un piccolo report per darmi la caccia e nonostante stessi facendo di tutto per evitare di avere troppe aspettative, una l'avevo: non si sarebbe comportata in questo modo. Perché? Perché mi ero presentata io per prima facendo sapere che conoscessi la sua identità, non avrebbe cercato di fregare una persona del genere che avrebbe potuto probabilmente avere delle contromisure in caso di esposizion e la cosa forse divertente era questa: non ne avevo se non il fatto che anche due miei amici fossero a conoscenza di quest'informazione.

    Ma perché pensare al peggior scenario possibile? Intanto dovevo incontrarla prima, no?
    Certo che potevo scegliere anche un momento meno caldo della giornata, probabilmente avevo sottovalutato la mia capacità di sopportare il caldo ma per fortuna questo era un parco e come tale, esistevano degli alberi in grado di dare ombra. Non era un caso se mi fossi messa proprio all'ombra di uno di questi e non era un caso se avessi scelto proprio questa zona del parco, quella con le luci che personalmente avevo spento per creare una piccola cappa notturna dove, giusto la sera prima, avevo incontrato per la prima volta la mia (spero) nuova amica.
    Mi sembrava la scelta più logica per un incontro particolare e senza dei punti fissi di riferimento nonché la più ovvia. Il fatto poi che volessi incontrarla in un posto a lei congeniale poteva solo farle vedere che avessi fiducia in lei---o che non avessi paura io, questo però non lo avrei potuto sapere finché non l'avrei incontrata di nuovo per vedere il suo volto di persona: chissà che tipo di ragazza era.
    Per essere sicura mi notasse avevo scelto anche un abbigliamento che non passasse inosservato, tipico del periodo dell'anno costellato da vestiti leggeri: minigonna nera ed abbastanza stretta accompagnata da quello che poteva essere tranquillamente definito come pezzo superiore di un costume da mare nero. Ma dato che andare in giro solo in minigonna e top neri non sarebbe stato comunque indicato, mettermi anche una giacca leggera (color azzurro metallizzato) a mezza manica non mi era sembrata una brutta opzione giusto per coprirmi un po' e non rischiare di ricevere richiami particolari. L'avevo tenuta chiusa fino a qui, al parco l'avevo semplicemente aperta e tenuta addosso senza toglierla. E dove mi trovavo, dunque, adesso?
    Sdraiata a terra all'ombra di un albero pieno di farfalle, stesa su un telo da mare che mi ero portata da casa, gambe distese ed appoggiate al tronco stando ben attenta che la gonna non scivolasse giù grazie al supporto delle code usate come momentanee cinture, borsa usata come momentaneo cuscino affiancata dalle scarpe e libro in mano giusto per passare il tempo. Non credo mancasse molto, per fortuna il libro (un qualsiasi romanzo che si poteva trovare in una qualsiasi libreria) mi stava tenendo tutto sommato abbastanza impegnata.
    « Chissà se c'è qualche chiosco qui vicino. »
    Non ci avevo fatto molto caso, speravo che Aya, dopo, mi avrebbe saputo dare la risposta.

    | Villain | Livello 7 | Scheda | © | E: 750 | F: 115 | Q 300 | A: 310
     
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0 replies since 22/8/2023, 11:54   32 views
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