The Reverand's Creed

[Trama GdR] - Quest 1

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    QUEST I
    THE REVERAND'S CREED



    La vita sociale in Giappone, così come nel resto del mondo, scorre normalmente senza troppi problemi per quel che riguarda la sicurezza e la giustizia sociale.
    Tutti gli esseri umani, ormai, sono abituati ad aspettarsi l'intervento di un eroe nel momento del bisogno: dai crimini alle missioni di salvataggio, gli eroi sono gli unici autorizzati a poter utilizzare le proprie unicità a scopi benevoli. E tutti coloro che optano per l'uso del quirk senza se e senza ma, invece, sono considerati dei fuorilegge ad eccezione fatta per coloro che posseggono quirk che possono migliorare concretamente la vita propria e quella degli altri (Unicità curative o di supporto alle attività produttive e di servizi). Ma anche per loro è richiesto un test di idoneità prima di professare la propria attività lavorativa, ma...
    Sarà giusto proibire l'uso del quirk pubblicamente al fine unico di garantire maggior sicurezza e controllo?
    E' giusto non utilizzare il proprio quirk per autodifesa ed attendere l'intervento di un eroe?
    Dove finisce la giustizia autorizzata e dove inizia quella illegale?
    Sulla base di questo paradigma, c'è anche chi pensa che il Quirk sia di per sé una mera sciagura per l'umanità intera.
    Nel nostro caso, esattamente, stiamo parlando di un uomo, alto, brizzolato, con il fisico piuttosto curato, nato in Polonia alla fine degli anni '60 e trasferitosi in Giappone agli inizi del 2000: Bolek Kozlowski. La sua scelta di vita è stata quella di sposarsi con la religione cristiana, un percorso spirituale che lo ha indotto agli studi di Teologia fino ad ottenere la nomina di Reverendo Bolek. Ad oggi il Reverendo Bolek è il primo parroco di una chiesa di quartiere, nonché il direttore dell'orfanotrofio appartenente alla stessa struttura. La sua dottrina è conosciuta per via delle sue teorie anti-quirk. Spesso durante le celebrazioni delle messe si scagliava contro gli utilizzatori di quirk poiché altro non sono che le "manifestazioni del demonio sulla Terra". E' noto anche per alcune pubblicazioni in cui spiega come "la mano del diavolo si è abbattuta sulla Terra dopo la seconda guerra mondiale" ed egli stesso è chiamato a svolgere una missione di "conversione" degli utilizzatori del quirk. Un personaggio piuttosto carismatico che ha deciso di dare una svolta alla sua dottrina.
    Spesso lo si vede in giro per i corridoi della parrocchia e dell'orfanotrofio assieme al sagrestano Yoshi, un uomo sulla quarantina, molto magro e con qualche capello sulla testa e presto, dovrà incontrarsi con uno dei membri di Yami. Cosa avrà a che fare con uno di quei delinquenti? Quello che sappiamo è che l'incontro riguarda uno scambio, una vendita esattamente: 100 litri di acido fluoridrico. E chi, se non il gruppetto di Yami poteva lasciarsi sfuggire una tale occasione? Sicuramente lo scambio avrebbe fruttato tantissimi yen, soldi che si sarebbero aggiunti a quelli della rapina di qualche mese prima...


    L'orfanotrofio



    Tokyo. Ore 10:02
    Chiesa di Saint Marie (Orfanotrofio Saint Marie)



    La voce del Reverendo Bolek echeggiava in tutto l'atrio della Chiesa. Una struttura massiccia con le soffittature alte una dozzina di metri circa, con diverse colonne sparse lungo la navata centrale, fino all'abside, la zona posta subito dopo l'altare maggiore. Lateralmente, vi erano delle grandi vetrate colorate, raffiguranti la passione di Cristo in più scenari, la Vergine Maria e alcuni santi martiri. Le panche lungo la navata, rigorosamente in legno, ospitavano diversi fedeli i quali, in piedi e con il capo chinato, ascoltavano le parole del prete con profonda devozione.
    «Che la pace nel Mondo possa regnare sovrana, lontana dal male, lontana dai quirk e da tutti coloro che ne fanno uso.»
    «Amen» Rispose la platea all'unisono.
    «Vi benedica Dio Padre Onnipotente. Andate in pace.»
    «Rendiamo Grazie a Dio»
    Concluse la platea, prima di incamminarsi verso l'uscita.

    Dopo aver concluso l'omelia, Il Rev. Bolek aveva la fronte sudata e lo sguardo triste e con movimenti piuttosto lenti raccoglieva la Sacra Bibbia e il Pisside (contenitore sacro in cui vengono deposte le ostie consacrate) prima di incamminarsi verso il corridoio laterale all'atrio.
    "Reverendo Bolek, lasci che la aiuti"
    Chiese con gentilezza il sagrestano, mentre sfilava dalle sue mani il librone sacro e la scatola dorata.
    "C'è qualcosa che la preoccupa, Reverendo?"
    Si guardò intorno con aria sospetta, come a volersi rassicurare che non ci fosse nessuno a vederli o ad ascoltarli e si avvicinò di colpo con il viso a quello del sagrestano: "Dobbiamo prepararci per la pulizia, Yoshi. Hai contattato quel tipo strano?
    "Si Reverendo, l'appuntamento è per questo pomeriggio, nel cortile dell'orfanotrofio... ma credo che non sia questo il problema, o mi sbaglio?"
    "C'è ancora troppo male lì fuori ed io non sono ancora degno di compiere a pieno la mia missione... Adesso basta parlarne, devo fare un ultimo tentativo. Andiamo."
    I due si diressero sul retro della sagrestia, in cui su un lato della parete vi era allocata una piccola porta di legno. Dietro di essa una scalinata in pietra portava ad un seminterrato con un corridoio lunghissimo. Alla fine di questo, un'altra porta, stavolta metallica e molto pesante.
    Il sagrestano estrasse un mazzo di chiavi ed aprì quella pesante porta.

    !PLAY!

    Al suo interno vi era un bambino, di circa 4 anni, legato ed imbavagliato. Dalla luce esterna si poteva notare il volto completamente stremato dalla paura.
    "Ancora non lo hai capito che lo faccio per il tuo bene? Il tuo quirk si è appena rivelato ed è questo il momento migliore per estirparlo!"
    A quelle parole il bambino si agitò ulteriormente, emettendo dei versi soffocati dal bavaglio che aveva attorno alla bocca. Bolek si voltà verso Yoshi e gli ordinò di andare.
    "Come desidera, Reverendo Bolek"
    Si congedò con un inchino ed uscì da quella stanza, lasciandosi alle spalle una luce che gradualmente irradiava su tutta la stanza. Una volta fuori, di colpo quel lugubre silenzio venne interrotto dalle grida di quel bambino. Il sagrestano Yoshi, intanto, continuava ad allontanarsi per i corridoi con un aspetto freddo e malinconico, come se tutto ciò appartenesse alla normalità.



    L'Università



    Tokyo. Ore 10:02
    Università di Fisica ed Ingegneria



    Per gli allievi della Yuuei, quel giorno poteva rappresentare un evento particolare e degno di nota. Qualcosa che sicuramente gli avrebbe arricchito il bagaglio culturale e che avrebbe potuto avere anche dei risvolti divertenti.
    Un modo per staccare anche dalla solita routine accademica. L'ordine del giorno prevedeva una visita guidata presso i laboratori di ricerca dell'Università, a cui avrebbero assistito ad alcune invenzioni e prototipi per eroi realizzati dagli studenti assieme a ricercatori professionisti.
    Verso l'ora di pranzo ci sarebbe stata la presentazione pubblica di un progetto che avrebbe potuto dare dei grossi risvolti nell'ambio della ricerca spaziale: una potente sonda in grado di captare e misurare con altissima precisione i buchi neri finora scoperti.
    La conferenza pubblica avrebbe avuto luogo nel grande cortile dell'Università, all'interno del quale era stato già allestito un piccolo palco con un leggio ed intorno alla piazza alcuni banchi con un ricco buffet per gli ospiti. Improvvisamente, dall'ingresso dell'atrio principale, si udì una potente vociona:
    "Non è ancora stato installato il proiettore?? E cosa vogliamo aspettare, che arrivino i giornalisti così da trovarci impreparati? Quelle canaglie non aspettano altro per gettare fango su di noi, sbrigatevi a terminare la preparazione della conferenza!"
    Il Rettore dell'Università, un uomo molto basso e con una lunga barba rossa, rimproverò tutti gli addetti ai lavori dal corridoio principale mentre un via vai di studenti e tecnici entravano ed uscivano dal cortile frettolosamente. Il preside pareva davvero infuriato!
    "Direttore, gli studenti della Yuuei arriveranno a momenti" Disse una signora del personale di servizio.
    "Bene, facciamoli accomodare nel mio studio per le presentazioni, dopodiché li affiderò a Rosy per un giro all'interno dei laboratori.
    E poi tutti fuori per la presentazione del secolo!!"

    Il Rettore pianificò così la giornata per gli aspiranti eroi e con un certo entusiasmo sul volto, si allontanò a passo svelto nel suo ufficio.



    CITAZIONE
    Ciao a tutti e benvenuti alla prima Quest del GdR versione 2.0 :lol:
    Grazie per aver partecipato, speriamo di riuscire a coinvolgervi e a divertirci tutti insieme. Considerato che siamo in 7, per i turni di postaggio ci manterremo non oltre il terzo giorno dall'ultimo post. Vi preghiamo di comunicarci eventuali ritardi.
    E' una quest suddivisa in tre fasi, compresa la parte introduttiva.
    In questa quest i master saranno _JoJo_ e Roy90 che si alterneranno gli arbitraggi.

    PARTECIPANTI

    Ryuko - Yuya Mirokuji - villain
    Jojo - Roy "Ash" O'Connor - villain
    Isaac Orochi- Alucard - villain
    Roy90 - Raul Garret - eroe
    NobleZombie - Luciano Bradley - eroe
    Alchemist - Hans Hawking- eroe
    ZioJk - Jack Khaalerd - vigilante

    RUOLI E AMBIENTAZIONE ON-GdR:

    VILLAIN
    Roy O'Connor, conosciuto come Ash, ha ottenuto da Yami l'ingaggio per incontrarsi con un cliente che ha richiesto 100 litri di acido fluoridrico [(HF) >50%]. Il compenso previsto è di circa 10.000 Yen se la consegna avviene entro 24 ore, altrimenti verrà dimezzata. Queste erano le indicazioni che Ash ha ricevuto da Yami.
    Alucard e Yuya sono stati contattati di nuovo da Yami, spiegandogli di incontrarsi con un tipo strambo magro e con i capelli bianchi al Soseiji, il locale che funge anche da base operativa.
    Sōseiji bar
    Roppongi 16-2-1
    dJfWUZ7

    Recatevì lì entro le 10:00, pertanto descrivete da dove venite, se avete conti in sospeso con qualcuno ad esempio, cosa ne pensate di Yami,, fino a raggiungere Ash, all'interno del locale seduto su uno dei divanetti. Al suo interno non vi è nessuno, soltanto un anziano barman dietro al bancone.

    EROI
    La porfessoressa Tsunade, insegnante di Scienze Mediche e Primo Soccorso, si è offerta volontaria per un'uscita didattica con alcuni suoi allievi: Raul, Hans e il neo entrato Luciano.
    Per voi l'appuntamento è alle 09.30 davanti all'ingresso dell'Università. Anche per voi, come primo post introduttivo, descrivete chi siete, cosa avete raggiunto in Accademia e cosa vi aspettate da questa giornata.

    Università di Fisica di Tokyo
    Bunkyō 3-24-1


    VIGILANTES
    Il locale presso cui lavora Jack, ha ricevuto un ingaggio dall'Università per occuparsi del buffet in occasione di una celebrazione pubblica. Il suo ruolo sarebbe quello di supervisionare il banchetto ed assicurarsi che le cose si svolgano per bene. E' previsto un compenso di 1200 Yen per l'intera giornata.
    Descrivi l'ingaggio con il tuo capo se accetti la giornata extra e recati lì con il tuo nuovo staff il prima possibile. Il banchetto deve essere pronto per le 12. Altrimenti, puoi rifiutarti e scegliere di continuare a lavorare nel locale, ad esempio, l'importante è che identifichi un luogo preciso.

    TURNI VILLAIN
    Isaac
    Ryuko
    Jojo

    TURNI EROI
    NobleZombie
    Alchemist
    Raul

    TURNI VIGILANTES
    ZioJk

    Per il primo post introduttivo, villain, eroi e vigilantes possono postare indipendentemente dalle altre fazioni, rispettando però il turno del proprio gruppo (Isaac, Noble sono comunque i primi a dover postare per forza!)


    Edited by exquisite†corpses - 19/3/2019, 18:05
     
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    Isaac Orochi


    ¦ Nome:Alucard

    ¦ Fazione: Villain

    ¦ Affiliazione: Nessuna

    ¦ Esperienza: 155

    ¦ Livello: 2

    ¦ Energia: 125

    ¦ Parametri: Forza x 23 | Quirk x 45 | Agilità x 32

    ¦ Taglia: 0.000.000 Y

    ¦ Indice GDR: Narrato, Parlato, Pensato, Parlato altri

    ¦ Scheda: Qui



    Erano le otto e mezza del mattino e mi trovato seduto al tavolo del monolocale che avevo affittato per eseguire la prossima missione. Era un palazzo tranquillo quello in cui mi trovavo, niente vicini rumorosi o cani che abbaiano ad orari improponibili della notte. La cosa veramente importante però era il fatto che si trovasse a due isolati dal locale, il Soseiji, in cui era stato programmato l'incontro con il resto della banda.
    Yami, qualche giorno prima, mi fece arrivare una busta sotto la porta del mio vecchio appartamento con su scritto: "Ciao Alucard, sei stato incaricato di fare da scorta ad una consegna che avverrà fra tre giorni. Il luogo di incontro per stabilire i dettagli è il Soseiji, devi arrivare entro le dieci in punto. Ad aspettarti ci sarà un mio collaboratore, lo riconoscerai subito, sarà l'unico nel locale, tolto il barista ovviamente".
    Finii con calma la mia colazione. Ritirai i biscotti e lavai la tazza che avevo appena finito di usare. Mi lavai e mi vestii pronto per uscire di casa. Uscii chiudendomi la porta alle spalle. Partii di casa per le nove e mezza così da arrivare con una ventina di minuti di anticipo.
    Percorsi a piedi i due isolati che mi separavano dal luogo di incontro. La brezza mattutina mi passava tra i capelli facendomeli ondeggiare leggermente. Il locale, al di fuori, sembrava un normalissimo pub mentre, una volta entrato all'interno, aveva un non so che di malinconico, sarà il fatto che fosse pressoché vuoto chi lo sa.
    Una volta dentro mi diressi direttamente verso il barista. Un bloody Mary grazie. preso il drink mi diressi verso l'unica altra figura presente nel locale. Una vita di fronte a lui feci il mio solito inchino e mi presentai: Piacere, lei dev'essere l'uomo con cui devo collaborare. Il mio nome è Alucard ma penso che Yami l'abbia già informata a riguardo. Posso darle del tu?






    Edited by Isaac Orochi - 9/2/2018, 22:44
     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    Yuya Mirokuji [Villain] Lv.2
    Energia: 100
    Quirk: 25
    Forza 20
    Agilità: 30
    (Narrato ▪ ParlatoPensato)
    La settimana di Yuya non era cominciata esattamente nel migliore dei modi. In effetti qualcosa non può cominciare nel migliore dei modi quando ti trovi una lettera nella cassetta della posta, con la firma di una persona con cui pensavi non avresti avuto più nulla a che fare.
    D'altronde era una modus operandi che Yuya aveva già visto, l'unica differenza era che la volta prima la lettera era anonima. Sì, una lettera così, Yuya, l'aveva già vista, non molto tempo fa, ed era in quell'occasione che aveva finito per incontrare Yami, la firmataria di quella seconda lettera che aveva ricevuto. Yami, era una giovane ragazza, piuttosto eccentrica se avesse dovuto dare un parere, con delle idee assurde quasi quanto il suo apparire, come ribaltare la società moderna grazie ad una piccola banda di delinquenti e altre stronzate del genere. Almeno questo era quello che aveva avuto modo di capire quando si erano incontrati, purtroppo Yuya non aveva avuto modo di parlarci molto, perché avevano ingaggiato un mezzo combattimento, prima che la giovane stramazzasse a terra ferita da non-si-sa-bene-cosa. In effetti Yuya era anche sorpreso di sapere che fosse ancora viva, dopotutto lui si era comportato in maniera davvero meschina, lasciando una ragazza ferita tra le braccia del suo compagno piangente, quel tale Sajin.
    In realtà il modo di pensare di Yami non gli aveva lasciato una cattiva impressione, lo reputava ancora immaturo, ma era certo che avesse un buon margine di miglioramento. Certo, non era il tipo di pensiero a cui lui era affine, nella sua mente non c'era spazio per ideali nobili di giustizia distorta, ma finché si trattava di soldi e fama poteva dire di averci qualcosa in comune.
    Tra l'altro aveva fatto pure uno strano sogno su Yami, in cui stavano sempre combattendo, questa volta su una sorta di astronave dal design futuristico, e quando Yuya si era svegliato si era ritrovato sul pavimento con ancora il suo costume addosso, veramente tanto confuso, ma quella è un'altra storia.
    Il punto era che era stato davvero stupito di ricevere quell'invito di recarsi ad incontrare un suo collaboratore, e nonostante l'idea che qualcuno dei suoi collaboratori fosse passato nei dintorni di casa sua a lasciare quella lettera non gli piacesse affatto, l'aveva accolto di buon grado.
    Per questo in quel momento si trovava lì, a Roppongi, quattro fermate di metro lontano dalla sua abitazione, di fronte ad un'insegna di un locale che recava scritto "Sosenji".
    Yuya non era il tipo di persona che frequentava spesso la zona di Roppongi, e in quel locale non ci era mai stato. In verità, lui, di mattina, nei locali non ci andava proprio. Ma non solo lui, nessuno ci andava di norma. Roppongi poi era quel tipo di quartiere che di giorno era più frequentato da uomini d'affari, mentre i locali tendevano ad aprire in tarda serata.
    Comunque Yuya era lì per motivi già citati, ed in effetti non per divertirsi; un impermeabile nero a schermarlo dal freddo invernale, una voluminosa sciarpa, una sigaretta elettronica, senza nicotina, solo per scena, e uno zaino con dentro alcune cose utili, tra quelle il suo equipaggiamento, cattive esperienze gli avevano insegnato che non era bene girare senza.
    La lancetta dei secondi ticchettava pigramente sul suo orologio da polso, ed il moro attese lo scoccare delle dieci in punto. Solo allora, con una nonchalanche tipica di pochi, si staccò dal muro dove aveva tenuto appoggiata la schiena per gli ultimi minuti, attraversò la strada, ed entrò nel locale.
    A Yuya basto un'occhiata per decidere che l'interno del Sosenji faceva la sua porca figura. Era un Lounge Bar, dall'atmosfera alquanto noir, colori predominanti nero, viola e grigio, gli arredi davano una certa reminiscenza gotica, e persino l'illuminazione era bassa e, in un certo senso, accattivante. A stare lì dentro, non veniva da pensare che fuori fosse giorno. Gli piacque abbastanza come ambiente, e chissà come gli sembrò un posto quasi adatto per Yami.
    Il posto era, come precisato nella lettera, semi-deserto, fatta eccezione per il barista, che dietro il bancone stava lucidando un bicchiere, un ragazzo dai capelli bianchi e la carnagione pallida, ed un uomo alto e massiccio rivestito da un elegante cappotto rosso, che si era appena accomodato davanti a lui.
    Erano le uniche due persone nel locale, perciò Yuya si avvicinò, fece un cenno al barista, ma non ordinò niente, tirando dritto fino all'angolo del locale dove si trovava il duo, e finalmente ebbe modo di vederli in viso. Il primo sembrava l'alter ego di Yami in versione maschile, l'altro sembrava decisamente il cattivo principale di un videogioco horror.
    Per fortuna Yuya non era mai stato un tipo impressionabile, perciò non si fece troppi problemi.
    «I contatti di Yami, suppongo.» disse, chiedendo una sorta di conferma, anche se era piuttosto sicuro di non sbagliarsi.
    «Io sono Yuya. Piacere.» si presentò, abbozzando un sorriso. Purtroppo non aveva modo di sapere se gli altri si fossero già presentati o se avessero già iniziato a discutere.

    TECNICHE
    //

    [art by: x]

    Edited by Ryuko - 10/2/2018, 22:58
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    (Roy) Ash O'Connor



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    Parametri
    Livello 2

    Esperienza 180

    Energia 125

    Forza 20

    Quirk 50

    Agilità 30

    Scheda

    Quella mattina Roy non sembrava molto in forma e sicuramente non dipendeva dall'abito elegante che aveva deciso di usare per sembrare normale.
    Un abito scuro con camicia nera, cravatta e gilet rossi. Era concentrato sulla missione ma probabilmente c'era qualcos'altro oltre il danaro, a spingerlo così tanto in quel lavoro. Il suo cliente.
    Yami non aveva voluto dargli indicazioni sul suo background, volutamente. Probabilmente nascondeva qualcosa o forse non ne era al corrente neanche lei.
    Nel frattempo, il vecchio barman del Soseiji continuava a scrutarlo, senza staccargli gli occhi di dosso, mentre continuava abilmente ad asciugare i calici di vetro. Voleva che lo notasse. Voleva che si accorgesse di essere osservato.

    Non è una bella giornata... Si mise subito sulla difensiva, Roy.

    Facciamo che lo diventi, allora. Rispose prontamente il vecchio.

    Roy scoppiò in una breve risata. Poi si ricompose e riprese nuovamente l'aspetto lugubre.

    Sei l'unica persona che davvero rispetto, sai? Esordì il ragazzo.
    Sicuramente sentirò la tua mancanza

    Già... Tagliò corto lui.

    Cioè, mi riferivo a me, e non a te, non perché magari tu possa morire a breve, ma perché sarò io invece...

    Lo avevo capito! Interruppe il vecchio barman, per poi riprendere:

    Non avevo dubbi che tu stessi parlando di te, sono molto più longevo di quanto tu possa immaginare. Concludendo con un sorriso.

    Roy guardò l'orologio e proprio in quel momento, come da accordi, alle ore dieci entrarono quasi simultaneamente due individui.
    Il primo, era piuttosto appariscente per i suoi gusti: il cappotto lungo rosso e gli occhialini la dicevano lunga. "Il classico aspetto da serial killer... avrà mica qualche fucile di precisione nascosto dietro quella mantellina?" Commentò tra sé e sé.
    Ordinò qualcosa al bar, per poi avvicinarsi al divanetto.
    Si espose con garbatezza e questo giocò un punto a suo favore.

    Io sono Ash, piacere di fare la tua conoscenza. Certamente ci daremo del tu, altrimenti non riusciremo a svolgere il nostro lavoro, sai.. ci vuole lavoro di squadra, cose del genere...Neanche lui poteva credere a quello che stava dicendo. Al sol pensiero di come era una volta, riservato e individualista, quasi lo divertiva.

    Accomodati, Alucard.

    Il secondo invitato fece la sua comparsa dopo aver salutato il cameriere, di aspetto apparentemente ordinato, con un impermeabile nero ed una sciarpa voluminosa.

    Ash! Piacere mio Yuya! Ripeté quasi divertito.

    Il barman, dal fondo del bancone, piegò la testa lateralmente scrutando negli occhi Roy il quale, accortosi, ricambiò con un sorriso.
    "Facciamo che lo diventi allora..." Pensò con un ghigno sul volto.

    Invitò Yuya a sedersi attorno al tavolino e, da sotto di esso, tirò fuori una cartellina nera con all'interno alcune mappe e piantine di edifici. Erano in triplice copia, così Roy le distribuì ai due nuovi colleghi in un silenzio quasi... religioso. Non aveva voglia di fare troppe presentazioni e preferiva parlare di Yami il meno possibile.

    Attese qualche secondo, giusto il tempo di scrutare gli sguardi e le reazioni dei due, per poi spiegare brevemente la missione per cui erano stati interpellati.
    Abbiamo un cliente, se così lo si può chiamare... che è disposto a pagarci 10.000 Yen se gli procuriamo entro 24 ore della roba custodita in quel luogo. Indicando con l'indice gli edifici ad ovest della struttura cerchiata in rosso.

    Sicuramente l'acquirente non saprà nulla della provenienza del materiale, quello che conta è che glielo procuriamo subito. Cento litri di acido fluoridrico. E' una missione mordi e fuggi, una cosa piuttosto veloce, l'unico inconveniente è che in quel posto, oggi ci sarà una conferenza pubblica... ironico vero?

    Si fermò un attimo come a voler calare l'attenzione sul problema. Poi riprese col monologo:
    Stiamo parlando dell'Università di Fisica di Tokyo, un posto veramente grande e molto frequentato, in cui risiedono i migliori laboratori all'avanguardia nell'ambito della ricerca aerospaziale e supporto quirk. Con il camuffamento giusto dovremmo mescolarci agli studenti senza problemi ma questo evento pubblico avrà attirato l'attenzione dei media e delle forze dell'ordine, vietando il transito dei veicoli... Sapete, avevo intenzione di usare il nostro furgone bianco... pertanto resta un problema da risolvere: come ci portiamo via cento litri di acido fluoridrico? Un nostro informatore ci ha detto che solitamente sono contenuti all'interno di bidoni di colore blu ma le dimensioni possono variare. Potrebbero essere due bidoni da cinquanta litri, così come tante bottigliette da un litro ciascuna. Se avete domande fatemele subito ma vi esorto anche a trovare una soluzione al trasporto.

    Detto questo, si rilassò un momento sullo schienale del divano, estrasse dal taschino interno del corpetto un taccuino e annotò qualcosa.


    Tecniche

    //


    Edited by _JoJo_ - 11/2/2018, 04:12
     
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    The Chesapeake Ripper

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    “Keep your 'lectric eye on me babe! Put your ray gun to my head! Press your space face close to mine, love! Freak out in a moonage daydream oh yeah!” canticchiava il ragazzo creando un calo demografico di Zigzagoon nella regione di Hoenn tale da far temere un’epidemia di peste bubbonica. Le persone vicino a lui erano imperscrutabili sconosciuti fissati con una saldatura d’eccellente fattura al cellulare, gli occhi che scorrevano chi le notizie, chi le nuove foto piccanti di Jennifer Lawrence “hackerate” di recente, chi meme di bassa lega e qualcuno, magari, momenti di reale felicità. Quei sorrisi davanti ad una chat miglioravano la giornata dell’alchimista. Da qualche parte, in qualche modo, qualcuno era riuscito nella più grande delle imprese: rendere qualcuno felice. Lui invece era diverso da loro, non perché non sorridesse o perché avesse un vecchio GameBoy Advance al posto del telefono ma per il semplice fatto che lui, nella sua eccentricità, non sembrasse nemmeno lì mentalmente. L’altoparlante dovette gridare ben due volte il nome della fermata della Yuuei prima che il ragazzo si rendesse conto di dover scendere ed anche piuttosto in fretta. Quel giorno la professoressa Tsunade Senju l’avrebbe accompagnato insieme ad altri suoi due compagni ad una presentazione all’Università e questo non poteva che far scalpitare il cuoricino del ragazza. Avrebbe preferito sicuramente la compagnia del professor Stark o del dottor Stein ma anche quella dell’insegnate più prosperosa che l’universo avesse mai visto non era male… nei momenti di sobrietà. Una volta Stark scherzò sull’età e le forme della Senju, da quanto si racconta nei corridoi, e sembrerebbe che nonostante il Fullmetal, la donna fosse riuscita a scagliarlo così lontano da dovergli far prendere il pullman per tornare al liceo. Quelle favolette insegnavano, però, che fosse meglio di non irritare troppo la professoressa. Sa benissimo che l’incontro alle 09:30 davanti all’Università è tassativo ma non poteva non fare prima un salto a scuola per recuperare giusto qualche penna e non dover fare il barbone chiedendo in giro. Teoricamente avrebbe potuto trasmutarne una ma poi sarebbe mancato l’inchiostro oppure sarebbe stata fragile come una piuma, molto difficilmente vengono lasciati dei blocchi di plastica dura di metallo in giro così, per sport. Penna appuntata al taschino interno della giacca, blocco appunti dentro la tasca del cappotto e via per nuove magiche avventure. Anche andando a piedi, a quel punto, sarebbe potuto arrivare tranquillamente senza fare ritardo e forse persino in leggero anticipo. Le mani in tasca, le cuffiette nelle orecchie e David Bowie con “Cat People”: cosa desiderare di più nella vita? Beh, magari i soldi di Stark ma nulla di eccessivamente influente. Passeggiava tranquillamente, le persone intorno a lui sfrecciavano come possedute da qualche demone che ordinava loro di muoversi meccanicamente: perché il mondo avrebbe mai dovuto agire così? Perché quel essere macchine che s’illudono di non esserlo? Guarda l’orologio al polso: in anticipo di dieci minuti, non male. Si avvicinò all’insegnante individuata poco oltre l’ingresso: “Buongiorno”. Un saluto educato, un sorrisetto e via le cuffiette. Gli occhi indugiavano sulle persone che vanno su e giù: “Stanno smontando l’Università per noi? Ma che dolci! Chissà gli altri dove sono andati a finire…”. L’attesa li avrebbe tenuti su filo del rasoio, sul filo che separava la pace dall’inizio delle danze.
    ↘Una lezione priva di dolore non ha valore. Perché, senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla
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    Hans Hawking
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    Isaac Orochi


    ¦ Nome:Alucard

    ¦ Fazione: Villain

    ¦ Affiliazione: Nessuna

    ¦ Esperienza: 155

    ¦ Livello: 2

    ¦ Energia: 125

    ¦ Parametri: Forza x 23 | Quirk x 45 | Agilità x 32

    ¦ Taglia: 0.000.000 Y

    ¦ Indice GDR: Narrato, Parlato, Pensato, Parlato altri

    ¦ Scheda: Qui



    Ash, il nostro capo per questa missione, ci espose il piano. Tutt'altro che semplice a parer mio. Portate cento litri di acido fluoridrico al di fuori di un'università che pullula di eroi sicuramente non sarebbe stata un'impresa facile, d'altro canto però, la ricompensa era abbastanza cospicua da rischiare.
    Continuai a sorseggiare il mio drink fino a quando Ash, una volta conclusa la spiegazione, non tirò fuori un taccuino e iniziò a scriverci sopra qualcosa. Appoggiai il bicchiere mezzo vuoto sul tavolo e mi presentai anche a Yuya.
    Bella domanda, asserii in risposta ad Ash purtroppo io non posseggo alcun potere per spostare oggetti a gran velocità mi spiace, anzi, già che ci siamo, perché non esponiamo agli altri i nostri poteri. Dato che dobbiamo fare lavoro di squadra conviene conoscerci il più possibile, riguardo alle nostre abilità intendo.
    Inizio io: posseggo il controllo del sangue che fluisce all'interno del mio corpo, che a dir la verità, è composto interamente da esso, niente osa o robe simili. Questo mi dà la capacità di rigenerarmi con grande rapidità.

    Ed in quel momento, appena finite di pronunciare quelle parole, mi venne un'idea su come portare l'acido al di fuori dell'edificio senza farci beccare, o quasi.
    Ripresi a parlare, la mia arma preferita è la mia Casull ed intanto estrassi la mia pistola dalla fondina sul mio fianco sinistro. Non vorrei essere indiscreto ma forse mi è venuta un'idea su come portarci via l'acido fluoridrico senza troppi problemi.
    Può sembrare banale come piano ma chi ha detto che un piano banale non sia un buon piano no? L'idea è che due di noi, io e qualcun'alto, attiri l'attenzione di tutti iniziando a sparare al'impazzata all'ingresso dei laboratori per permettere al terzo di fuggire dall'uscita secondaria.
    Una volta abbastanza distante anche noi ce la daremo a gambe. A giusto, quasi dimenticavo, posso anche rintracciare il mio stesso sangue quindi basterà che ve ne versi una goccia addosso, magari sotto i vestiti così da non essere visibile, e posso sapere la vostra posizione.




     
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    Isaac autorizzato a postare prima in quanto mancherà fino a lunedi prox. Pertanto, heroes e vigilantes...
    aspettiamo voi, la scadenza è domani, 15/02!
     
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    Dopo gli eventi che avevano coinvolto Luciano e quell'altro ragazzo Bruce un primino come lui la vita scolastica procedette senza intoppi anzi Luciano si aspettava di venire punito per aver partecipato ad una rissa a scuola anche se aveva agito per difesa personale aveva comunque combattuto contro degli altri aspiranti eroi,bulli sì ma sempre aspiranti eroi.
    Invece un paio di giorni dopo venne invitato dalla stessa professoressa che lo aveva salvato a partecipare ad un uscita didattica insieme ad altri due ragazzi suoi senpai.
    Luciano non sapeva ancora se questo invito era un premio o una scusa della professoressa per tenerlo d'occhio; ma poco importava era una gita e non c'erano lati negativi nel partecipare ma solo positivi: come il conoscere altri ragazzi più esperti che non era mai un male,saltare le noiose lezioni mattutine e magari trovare qualche spunto all'università per potenziare il proprio costume da hero dopotutto avremmo visitato l'università di fisica ed ingegneria.
    L'appuntamento con la professoressa e gli altri ragazzi era alle 9:30 davanti all'università per non rischiare di arrivare in ritardo e fare una brutta impressione sugli altri ragazzi ma soprattutto non far arrabbiare la professoressa più irascibile dell'accademia.
    Luciano partì molto presto non prese nemmeno i mezzi per non rischiare di rimanere impantanato nel traffico partì a piedi un ora e mezza prima dell'appuntamento e con le cuffie nelle orecchie e tutta la calma del mondo arrivo all'appuntamento per le 9:00 ma non vide nessuno quindi si accese una sigaretta si sedette su una panchina ed aspettò.
    Fu verso le 9:20 che vide un ragazzo dai capelli biondi legati in una treccia avvicinarsi alla professoressa Tsunade quindi Luciano spense la sigaretta si tolse le cuffie ed una volta avvicinatosi disse con la sua aria annoiata che lo accompagnava sempre: Buongiorno....io sono Luciano manca ancora qualcuno o sbaglio? e visto che mancava ancora tempo tirò fuori una sigaretta se la accese e rivolgendosi ai suoi interlocutori disse: se vi da fastidio ditemelo e mi allontano.. detto ciò aspetto fumando una risposta.
    Chiedo scusa a tutti per il ritardo nei post fino a martedì ero impegnato con il carnevale e quindi non ero praticamente mai a casa se volete sapere di che parlo cercate carnevale di Ivrea e capirete.
    Inoltre ho avuto diversi problemi con il computer per mia fortuna lo mandato in piarazione e mo hanno restituito funzionante il giorno dopo quindi in poche parole chiedo ancora scusa e sono tornato.
     
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    Il gran giorno era arrivato, mi alzai di buon mattino in modo da potermi dedicare a qualche immancabile esercizio ed una volta terminato mi apprestai ad un rapida doccia ed una sostanziosa colazione. Erano quasi le otto quando varcai la porta di casa pronto all'impegnativa giornata che mi attendeva, io ed alcuni altri studenti della Yuuei saremmo stati condotti in visita all'Università di Fisica ed Ingegneria. La nostra accompagnatrice, la professoressa Tsunade Senju, mi aveva anche contattato alcuni giorni prima per comunicarmi che sarei stato responsabile del buon andamento della giornata, avrei quindi dovuto tenere in riga i miei compagni ed evitare problemi. Per quanto quelle mi sembrassero le responsabilità dell'insegnante accompagnatore, non era il caso di contraddirla perciò accettai.

    Bene... Sono certo che sarà una giornata indimenticabile...

    Pensai tra me e me mentre avanzavo a passo svelto verso l'ingresso dell'Università, cercavo di immaginare quante meraviglie avrei potuto vedere e chissà, magari avrei potuto prendere qualche spunto per migliorarmi. Tra un pensiero e l'altro, mi sembrò di arrivare in un batter d'occhio a destinazione dove trovai tutti gli altri, anche la professoressa era già arrivata e devo confessare che la cosa mi stupì molto.

    Buon giorno professoressa...

    Dissi mentre davo uno sguardo ai miei compagni riconoscendone qualcuno a cui io stesso avevo fatto da esaminatore tempo prima.

    Buon giorno... Su è quasi ora... Mi raccomando non voglio problemi oggi!

    La voce di Tsunade era agitata e la cosa non era per nulla comune, ma ecco che una possibile soluzione mi balzò in mente, l'unico a poter creare un tale stato di agitazione in un insegnate come lei era il preside della Yuuei.

    Mmh... Mi sa che il nostro preside le ha intimato di far andare tutto liscio...

    Con quell'idea per la mente la tranquillizzai per poi rivolgermi a tutti gli altri mentre lei si avvicinava all'ingresso dell'università

    Bene ragazzi, eccoci qui... Dovremmo esserci tutti... Vi do un paio di indicazioni al volo prima di dare il via alla visita guidata.
    Io vi farò da supervisore in assistenza alla professoressa Tsunade, non vuole assolutamente casini oggi quindi comportatevi di conseguenza... Ho l'impressione che sia stato il preside in persona a raccomandarsi con lei quindi potete immaginare la situazione...
    Beh ora basta chiacchiere... ANDIAMO!!!


    Una grande enfasi cadde su quella parola finale come a mostrare tutta la curiosità e tutta la voglia che avevo di iniziare quella visita, per alcuni sarei anche potuto apparire come un bambino davanti ad una montagna di caramelle. Ma senza ulteriori indugi mi avviai al seguito della prof che intanto era stata accolta da un ragazzo ed una ragazza entrambi sulla trentina che ci esortarono a raggiungere prima di tutto l'ufficio del rettore.

    Bene ragazzi... Prima di tutto siamo invitati a porgere i nostri saluto al rettore... Ansiamo su...

    Ci addentrammo quindi attraverso la grande porta e venimmo condotti attraverso svariati corridoi fino a trovarci davanti ad una grande porta che si aprì davanti a noi mostrandoci una figura che mi ricordava quella di un certo nano che qualche anno prima avevo visto in un film. A quel pensiero non potei che sorridere divertito ma cercai subito di ricompormi mentre venimmo tutti fatti accomodare ed il rettore si prodigò in un discorso di apertura giornata.

    Innanzitutto benvenuti... Voi ragazzi siete il futuro della nostra società, ma non solo... Siete anche il futuro delle speranze che noi riponiamo nella giustizia e negli ero che la proteggono... Qui, all'Università di Fisica ed Ingegneria, cerchiamo di fare del nostro meglio per assistere coloro che come voi vogliono intraprendere il comino che avete scelto.

    In una breve pausa il rettore iniziò a passeggiare per l'ampio ufficio osservando tutti noi studenti

    Come lo facciamo? Semplice, grazie alle più innovative tecnologie sia in termini di analisi e sviluppo dei Quirk che di supporti per un migliore controllo e sfruttamento di questi!

    Un sorriso carico di orgoglio e compiacimento si fece strada sul volto del barbuto ometto che riprese nuovamente

    Oggi sono orgoglioso di offrirvi un assaggio delle nostre abilità e per farlo vi invito innanzitutto ad una visita dei nostri laboratori, nel pomeriggio avrete poi modo di assistere alla presentazione del nostro pezzo forte!

    Quasi contemporaneamente alla conclusione del discorso ecco che la porta si aprì nuovamente lasciando entrare quella che sembrava una studentessa dai lunghi capelli neri e dal fisico atletico decisamente ben proporzionato.

    Oh ecco la nostra Rosy, una delle nostre migliori menti... Sarà lei ad accompagnarvi nel tour... Ora bando alle ciance e buon divertimento ragazzi!

    Fu così che Rosy prese la parola

    Benvenuti ragazzi, ora inizieremo il tour dai laboratori in cui vengono sviluppate le nostre migliori tecnologie... Prego seguitemi

    Ci incamminammo così seguendo la nostra bella accompagnatrice attraverso altri corridoi fino a raggiungere i fantomatici laboratori, erano grandi stanze con pareti quasi interamente trasparenti. All'interno si vedevano molti studenti intenti ognuno nel costruire o testare un loro progetto

    Se avete domande non esitate a porgerle... Abbiamo deciso inoltre di darvi anche un assaggio pratico d cosa possiamo fare qui, per questo vi sarà permesso sfruttare la sala al piano di sopra per dare eccezionalmente sfogo ad i vostri Quirk per poi confrontarvi con alcuni dei nostri migliori studenti per elaborare un nuovo equipaggiamento tutto per voi... Ovviamente niente di esagerato, purtroppo il tempo a nostra disposizione è limitato, ma sono certo che lo faremo fruttare al massimo.

    Con questa splendida notizia ci fu quindi dato il via libera nell'osservare i vari progetti in sperimentazione o di salire nella sala allenamenti al piano di sopra. L'importante era non fare guai e non allontanarsi da soli.

    Bene ragazzi, avete sentito? Non sprechiamo questa occasione... Abbiamo un permesso speciale per usare i nostri Quirk ma cercate di non strafare. Aprite gli occhi ed imparate!

    In tutto questo la professoressa girava un pò distratta osservandoci ed ogni tanto sorseggiando da una bottiglietta che portava sotto il suo solito ampio e scollato kimono.

    Bene, altro post descrittivo per voi... Potete inoltre interagire con gli studenti dei laboratori per chiedere un oggetto di supporto semplice che vi sarà costruito all'istante e gratis. Anche la sala al piano di sopra è accessibile per provare i Quirk o mostrarli. A voi eroi!
    :uhuh:
     
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    Dai tuoi incubi peggiori...e oltre. Mai stato nella testa di un folle?

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    Chiedo scusa per l'enorme ritardo

    Da quando avevo combattuto casualmente contro Headsmasher facendomi vedere praticamente da un sacco di gente per colpa delle telecamere, stavano cominciando a succedere cose che non volevo. Prima l'incontro-scontro con quel Ash O'Connor, persona molto poco raccomandabile e da cui speravo di non incontrarlo più. oggi invece il mio capo dal nulla mi chiede -praticamente obbligandomi per mancanza di personale- di fare un lavoro per lui, avendo avuto un ingaggio dall'Università per occuparsi del buffet in occasione di una celebrazione pubblica. Il mio ruolo sembrava parecchio semplice, dovevo supervisionare il banchetto e assicurarmi che le cose andassero senza problemi, e mi avrebbero dato anche una divisa nuova per potermi differenziare dagli altri. La paga era davvero buona effettivamente, il problema era che mancavo di esperienza...e di tempo, difatti dovevo muovermi il prima possibile perchè il banchetto ci sarebbe stato il giorno dopo.

    Dovrei dirigere un team di 20 persone? Deve essere proprio disperato per chiedere a me una cosa simile

    Assieme ad un paio di "consiglieri", ci eravamo messi subito ad organizzare il tutto.
    Come prima cosa avremmo fatto una lista di piatti non pesanti e di facile digestione. Essendo un banchetto piuttosto importante, serviva una certa dose di qualità nel cibo, e qualcosa di troppo grasso o con troppi carboidrati avrebbe potuto creare sonnolenza, quindi in base alle nostre conoscenze e alle nostre esperienze, avremmo cominciato con un numero parecchio alto di piatti, che poi avremmo scelto accuratamente più avanti con una cernita del menù.
    Successivamente, dividemmo il catering in quattro aree. Una normale, una per celiaci, una per vegetariani e una per vegani (con la possibilità comunque di poter avere una maggiore personalizzazione del catering grazie ad un addetto specializzato), in modo da accontentare qualsiasi esigenza e qualsiasi tipo di dieta.
    Infine, dopo aver escluso un po' di pietanze troppo lunghe e/o difficili da preparare -la mancanza di tempo si sentiva- stilammo un menu con la lista dei piatti. Si misero tutti all'opera per poter cominciare a preparare i cibi "freddi" per il giorno dopo, mentre altri facevano una grossa spesa per prendere tutto ciò che serviva. Il mio scopo lavoro sarebbe venuto il giorno dopo, e la cosa mi spaventava parecchio, perchè se avessi sbagliato probabilmente oltre a non essere pagato sarei anche stato licenziato, e a me serviva lavorare.
    Il giorno dopo cominciammo il trasferimento. Cominciammo ad allestire all'università intorno alle 6 del mattino, poichè oltre alla qualità del cibo doveva essere tutto in ordine e pulito, e i piatti dovevano essere messi in un determinato modo affinchè risultassero più gradevoli anche visivamente. Spesso, il bello è associato al buono, quindi anche le stoviglie erano state prese apposta per risultare accattivanti.

    Avevamo sei ore a disposizione, e cercavo di controllare ogni minima cosa, specialmente a livello visivo, che fossero stati piatti, cibi o persone. Tutto doveva essere impeccabile.
     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    Il primo ad esporre i propri pensieri dopo quanto detto da Ash, fu Alucard. L'albino, in effetti, aveva spiegato loro quel piano, quella missione, che li avrebbe coinvolti nelle prossime ore, e adesso stava scrivendo con una matita qualcosa su di un piccolo taccuino che aveva estratto dal gilet, come un vero e proprio gentiluomo. Yuya aveva ascoltato con attenzione, e stava fissando la mappa. In realtà non era una cosa di cui aveva espressamente bisogno, perché lui quel posto ovviamente lo conosceva. Era l'edificio che ospitava le sedi universitarie di fisica ed ingegneria più importanti di Tokyo, e lì si trovavano effettivamente quasi i migliori laboratori e le migliori attrezzature di tutto il giappone, o almeno sicuramente più avanzate di quelle che avevano loro al polo di medicina. Yuya qualche volta aveva frequentato delle lezioni lì, per lo più corsi di fisica, matematica e statistica che aveva avuto nel primo semestre del primo anno, per cui la sua sede non era attrezzata molto bene. E sapeva in effetti, anche della conferenza pubblica. Yuya era un ragazzo popolare, usciva con la gente, frequentava i social, ascoltava le notizie in televisione, le vicende del mondo gli interessavano; e ovviamente anche a quell'università conosceva alcune persone che si ritenevano sue "amiche". Impossibile che gli fosse sfuggita una notizia come quella. Ovviamente in una situazione normale non gliene sarebbe neanche fregato niente, eppure a sentire nominare l'evento da Ash, ci mise poco a fare mente locale e ricordarsi di averne già sentito parlare.
    Comunque il punto della situazione non era quello, adesso. Era Alucard, che... «...hai appena proposto di sparare sulla folla, e scappare correndo con cento litri di acido fluoridrico in spalla?» fece eco, quasi incredulo. Detta così sembrava una missione suicida.
    Non che a Yuya importasse delle vite di una manciata di persone - o forse un pochino sì, insomma era un ragazzo di ventuno anni - ma nel sentire parlare Ash aveva inteso che non volesse destare troppo l'attenzione. E d'accordo, forse per lui, che era uno studente universitario a tutti gli effetti, andare a zonzo per i corridoi di un'università che non era la sua non sarebbe stato un problema; Ash sembrava giovane e, secondo Yuya, sarebbe potuto benissimo passare per uno studente; Alucard, beh aveva paura che nemmeno ce lo lasciassero arrivare all'ingresso dei laboratori senza prima perquisirlo: si poteva dire tutto, ma non che sembrasse una persona tranquilla.
    Comunque non voleva risultare troppo antipatico o fare il guastafeste, quindi sollevo una mano verso Alucard in segno di scuse e sospirò. Da sotto i vestiti, sentì fremere la proria coda, mentre in lui si faceva largo la consapevolezza di avere un quirk che in una situazione del genere si sarebbe sì, potuto rivelare utile, ma anche un'arma a doppio taglio. Lui era debole, in una situazione così complessa non avrebbe mai potuto agire da solo. Era l'ora di scoprire le proprie carte in tavola, come aveva fatto Alucard, soprattutto Yuya voleva sapere se nelle intenzioni di Ash rientrava anche il "sabotiamo allegramente la conferenza", oppure no. Perciò, lanciò un'ultima occhiata ai presenti, prima di parlare.
    «Vediamo, io posso teletrasportarmi e, sotto determinate condizioni, trasportare con me oggetti o persone, ma prima di scendere in ulteriori dettagli voglio mettere in chiaro che io non sono qui per farmi arrestare.»
    Non ci poteva fare niente, lui era sospettoso per natura. Era ovvio che con un quirk come il suo avesse almeno trecento opzioni in mente su come portare via l'acido.

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    (Roy) Ash O'Connor



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    Forza 20

    Quirk 50

    Agilità 30

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    Dopo aver ascoltato in silenzio le parole dei suoi nuovi collaboratori, un fremito gli pervase il corpo sfogandosi in un piccolissimo brivido che gli scosse appena la schiena e il collo. Aveva dinanzi a sé due figure notevolmente diverse e potenzialmente valide per la missione. La cosa gli piacque abbastanza perché preferiva sempre lavorare con persone e punti di vista diversi ma, soprattutto, con unicità diverse.
    Mentre il "killer", così lo aveva definito all'inizio, dava l'idea di essere un esperto con le armi da fuoco e non poté fare a meno di notare la pistola da grosso calibro che gli espose da sotto la giacca, Yuya aveva la capacità di teletrasportarsi.

    "Se Alucard non teme di affrontare le forze dell'ordine a cielo aperto, vuol dire che è estremamente sicuro di sé oppure è semplicemente un pazzo. Yuya, invece, sembra più equilibrato e il suo quirk potrebbe fare al caso nostro."

    Fece queste brevi riflessioni prima di riprendere parola e rivolgersi a Yuya.

    Hai detto che a determinate condizioni puoi trasportare oggetti con la tua unicità. Allora faremo di tutto per far si che quelle condizioni vengano rispettate. Mi spiace Alucard, ma il tuo piano potrebbe andar bene al massimo come piano B e solamente se dovessero metterci alle strette. Non possiamo permetterci di dare troppo nell'occhio anche perché il trasporto di quell'acido estremamente corrosivo, potrebbe trasformarsi in un'azione suicida. Il motivo per cui preleveremo l'acido dell'Università è perché la sua concentrazione acida è decisamente più elevata rispetto a quella in commercio. Una sola goccia sulla vostra pelle potrebbe distruggere immediatamente i tessuti fino in profondità. E' importante evitare di combattere durante il trasporto o correremo dei guai seri.


    Si fermò un momento per poi puntare con la sua mano destra aperta verso una bottiglia di vino esposta sul bancone. Si concentrò appena ed ecco che la natura del suo quirk si palesò davanti ai due villain: la bottiglia, di colpo volò direttamente nella mano di Ash.

    E questo è il mio potere. Posso controllare la gravità a piacimento e trasformarla in un'arma di attacco o di difesa... volete favorire?

    Chiese con gentilezza indicando con la mano la bottiglia di vino mentre il sig. Yoshimura, il barman del locale si avvicinava al loro tavolo con tre calici di vetro.

    Immagino che i signori gradiscono del buon vino? Tuttavia, disse rivolgendosi ad Ash con toni un po' severi, bastava chiedere e sarei arrivato ugualmente con la bottiglia... lo sai che non mi va che si utilizzino i quirk nel mio locale.

    Ti chiedo scusa Yoshimura, dovevo presentarmi per bene ai nostri nuovi amici! Rispose con un certo imbarazzo, Ash.




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    QUEST I

    THE REVERAND'S CREED

    Università di Fisica di Tokyo



    Dopo le presentazioni ed il primo briefing di missione, i tre villain entrarono nel furgone bianco del Soseiji e si diresso all'Università.
    Come previsto, in occasione della conferenza pubblica, le misure di sicurezza erano molto stringenti. Tutta la zona universitaria era stata inibita ai mezzi a motore, perciò i tre ragazzi furono costretti a lasciare il furgone ad un chilometro circa dall'ingresso dell'istituto.
    Avrebbero potuto anche cambiarsi di abito all'interno del mezzo, se lo avessero voluto. Subito dopo, si sarebbero messi in viaggio a piedi fino all'ingresso dell'Università.
    Nel frattempo, gli Eroi, giunti ai laboratori dell'Università di Fisica, si sarebbero dilettati con alcuni studenti nella creazione di equipaggiamenti a supporto del loro quirk. La cosa veramente entusiasmante è che avrebbero anche pututo testare l'equipaggimento e quindi il quirk, direttamente in una delle Test Area dei laboratori, legalmente!
    Il vigilantes, invece, avrebbe avuto un gran bel lavoro da fare con i suoi collaboratori affinché il servizio di catering funzionasse correttamente.


    Bravissimi tutti, continuate così...


    CITAZIONE
    Indicazioni del Master

    Eroi: vi trovate al primo piano dei Laboratori. Per poter accedere al secondo piano dei "test", dovrete prima di tutto parlare con qualche studente dell'Università, presentarvi, spiegare il vostro quirk ed ideare (insieme) un equipaggiamento di SUPPORTO (no attacco o difesa). Una volta ideato, potrete recarvi al secondo piano per testare il quirk in attesa dell'equipaggiamento CHE VI VERRA' CONSEGNATO dallo studente universitario al turno successivo.
    Quindi, ruolate liberamente e fermatevi una volta entrati nella sala test in attesa dello studente che ha lavorato con voi all'equipaggiamento. Ci saranno tre sale test per ciascun Studente: Sala A, B, C.
    NobleZombie --> sala A
    -The Alchemist- --> sala B
    Roy90 --> sala C

    Villain: Inizierete da quando Ash si ferma per parcheggiare il furgone. Siete liberi di cambiarvi indossando abiti da studente (pantaloni grigi e camicia lunga grigia con colletto orientale e bottoni dorati), oppure continuare ad utilizzare il vostro abito, purché sia descritta la scelta di cambiarsi oppure no. Una volta arrivati all'ingresso dell'Università, dirigetevi tutti all'ingresso del laboratorio. Nel mentre che vi avvicinate, descrivete l'ambiente circostante e se volete, potete aggiungere ulteriori dettagli sui passanti, forze dell'ordine e personale di servizio.
    Fermatevi una volta varcata la soglia dei Laboratori.

    Vigilantes: Posterai subito dopo il turno di Roy90. Libero di descrivere il catering allestito, gli ospiti e di "reagire" all'ambiente circostante. Ad un tratto si avvicinerà una studentessa, chiedendoti se hai degli alcolici. In una delle casse di scorta sai di avere qualche birra e decidi come gestire tale richiesta!

    Mappe Laboratori

    Per tutti: siete liberi di manovrare i PNG che incontrerete (senza strafare però) e con cui vi interfaccerete in questo giro di post.
    Turnistica: si riprende normalmente da NobleZombie, -The Alchemist-, Roy90, ZioJk, Isaac Orochi, Ryuko, JoJo_ ...
     
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    Una volta arrivato anche l'ultimo studente che guarda caso era Raul il ragazzo che mi aveva fatto da esmaninatore per il mio ingresso alla Yuuei, entrammo accompagnati dalla professoressa Tsunade all'interno dell'università dopo di che il rettore ci accolse e ci spiego in poche parole cosa facevano qui all'università poi ci affidò ad una studentessa di nome rosy che ci avrebbe guidato nel tour.
    Mentre iniziavamo il tour rosy disse una cosa estremamente importante:Abbiamo deciso inoltre di darvi anche un assaggio pratico d cosa possiamo fare qui, per questo vi sarà permesso sfruttare la sala al piano di sopra per dare eccezionalmente sfogo ad i vostri Quirk per poi confrontarvi con alcuni dei nostri migliori studenti per elaborare un nuovo equipaggiamento tutto per voi... Ovviamente niente di esagerato, purtroppo il tempo a nostra disposizione è limitato, ma sono certo che lo faremo fruttare al massimo.
    Quell'affermazione era sorprendente, non solo potevamo usare i nostri quirk liberamente in un luogo che non fosse la scuola, ma inoltre ci avrebbero creato un equipaggiamento creato su misura per noi secondo delle nostre specifiche wow questa sì che è un ottima notizia pensai.
    Quindi dopo che persino la professoressa ci diede il permesso mi diressi verso il primo studente del università che avevo davanti un ragazzo biondo e con gli occhi viola ed una espressione sprezzante in volto e gli rivolsi la parola dicendo: ehi ciao...io mi chiamo Luciano Bradley ed il mio quirk si chiama rope hook, questa unicità mi permette di creare dei filamenti molto resistenti da mani e piedi i fili che creo possono terminare in tre diverse estremità uno con un peso di forma sferica che uso per attaccare,uno con estremità ad amo che può essere usato come rampino ed uno con estremità un cappio, se posso permettermi quello che mi servirebbe è un modo per aumentare la velocità di lancio e di riavvolgimento dei fili per aumentare la mobilità; questo e che quello che avevo in mente che ne pensi?
    Lo studente mi rispose dicendomi: piacere Luciano io sono Izayoi hai un quirk interessante e vorresti potenziare la già grande mobilità concessa dal tuo quirk giusto? Mi sembra fattibile che ne dici se creassimo per te quattro piccoli ma potenti rotori? Li potresti posizionare nei tuoi guanti e stivali ed una volta attivati aumenterebbero la velocità di riavvolgimento ed il lancio dei fili in questo modo la tua mobilità aumenterà esponenzialmente che ne pensi?
    Presi immediatamente parola dicendo: si esatto hai capito benissimo, la tua idea mi piace molto anzi se possibile ti chiederei di metterti subito all' opera mentre io vado a mostrare nel dettaglio come funziona il mio quirk ok? dopo aver ricevuto come risposta affermativa un pollice alzato da parte di Izayoi mi diressi al piano superiore nella sala A dove mi era stato indicato e li aspettai il ritorno di Izayoi con l'equipaggiamento che poi avrei testato lì mentre lui avrebbe preso dei dati a riguardo.

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    The Chesapeake Ripper

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    Non aveva mai sopportato quei tour farlocchi per le strutture, erano una versione più astratta di un bodybuilder pieno di steroidi a Mr. Universo. “Guardate come siamo belli, bravi e buoni!” era il grido che tormentava le orecchie del ragazzo ad ogni singola parola dell’assistente incaricata di scorrazzarli in giro per la struttura. Solamente all’accenno sul lavorare ad un nuovo equipaggiamento, gli occhi del biondo sarebbero schizzati nuovamente contro la donna davanti a sé. “L’università ha così tanto bisogno d’iscrizioni da doversi fare pubblicità così?” chiese con un sorriso mefistofelico stampato in volto. Era palese come quello non fosse un gesto di carità cristiana ma bensì solamente un modo per mettersi in bella luce davanti a tutti. Chi mai avrebbe potuto criticare la buona scuola che forniva a gratis gli strumenti agli eroi per difendere il mondo? Finita la presentazione sommaria, furono tutti inviati da degli studenti universitari che avrebbero loro mostrato il proseguo. Tra tutti, quello di Hans sarebbe potuto sembrare il peggiore in assoluto: alto e dinoccolato, le mani che si torcevano continuamente quando non sistemavano nervosamente gli occhiali al loro posto ed i capelli contorti che ricadevano casualmente lungo un viso madido di tensione. Probabilmente erano giorni che non dormiva per l’ansia, le occhiaie e la barba incolta l’avrebbero tradito anche avesse avuto il self control di John Locke. “Iniziamo?” chiese l’Inglese alzando un sopracciglio. Entrando dentro il laboratorio sorrise di gusto, avrebbe tanto voluto avere delle strumentazioni del genere anche a casa. “Versione veloce, non credo t’interessi quale sia il mio pub preferito di Londra o l’allegra storia della mia vita: Hans Hawking, quirk che mi permette di andare a giocare con la materia” partì a macchinetta camminando su e giù per il laboratorio guardando tutte le bellezze conservate in quella caverna di Aladino. “Non sono forte, non sono veloce, non sono resistente e ritengo sia inutile lavorare su cose del genere: fossi dovuto nascere superuomo, lo sarei già… oppure dovrei uccidere Dio, dipende quale superuomo prendiamo in considerazione”. Si sedette prendendo dalla tasca il proprio telefono: “Dunque non rimane che lavorare su quel che rimane, non credi?”. Il ricercatore scarabocchiava furiosamente ogni parola del ragazzo facendo brillare d’entusiasmo gli occhi dietro le lenti degli occhiali. Collegò il telefono al computer presente e proiettò a mezz’aria un progetto: “L’ho chiamata TARS, dovrebbe essere simile ad un’intelligenza artificiale ma non ho ancora le conoscenze sufficienti per renderla tale e tantomeno i soldi per realizzarla. La base c’è ma non ho idea di come poterla sviluppare, è lenta e nemmeno facendo un confronto con Stark sono riuscito a capire come sistemarla”. L’uomo gettò via il blocco appunti e cominciò a studiare le linee bianche su sfondo blu che aleggiavano nell’aria. “Bisognerebbe implementare una fonte d’energia più grande, il sistema da solo richiede più di quanto una fabbrica di pile potrebbe produrre” commentò sorridendo divertito. “Se sostituissimo il principio della pila con un cuore di un materiale più forte e…” non terminò nemmeno la frase che corse via dalla stanza, quasi gli si fosse acceso dentro un fuoco. Un po’ di minuti ed eccolo ricomparire con un carrello pieno di scatole dalle diverse dimensioni, alcune minuscole come una tazza da caffè ed altre voluminose da far spavento. “Credo di aver capito come fare: non dobbiamo seguire lo scheletro di Stark ed il suo Jarvis, non potremmo replicarlo” borbottò iniziando a scaricare parte dello scatolame. “Adesso lascia fare a me, tu vai di sopra nella sala dei test”. Hans sorrise di gusto prendendo il telefono del ricercatore. Lui alzò leggermente lo sguardo non capendo. L’Inglese spaccò con un colpo secco lo strumento riducendolo a frammenti di sparsi per il tavolo. Con un dito fece cenno di rimanere in silenzio. Prese un foglio, disegnò sopra un cerchio con un pennarello sistemando sopra i resti del povero telefonino. Un piccolo lampo ed eccolo di nuovo funzionante ed integro. “Come ho detto: non sono forte, non sono veloce e non sono resistente” ridacchiò aiutandolo nel finire la preparazione. “Credo ti possa essere più utile qui che di là, che dici? Dopotutto, come potrei mancare alla nascita di un mio figlio?”. Ridettero in due, una pacca sulla spalla ed eccoli a lavorare insieme. “Non ti ho chiesto quale sia il tuo nome” notò Hawking sorridendo al ricercatore. “Rick, Rick Hobb: piacere mio, Hans Hawking”. Ed eccoli lì a lavorare su quello che sarebbe stato un super computer portatile, un compagno d’avventure artificiale: “Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora” scrisse Goethe. “Preparati, TARS: ci aspetta un lungo viaggio…” mormorò il ragazzo, la fiamma della passione negli occhi.
    ↘Una lezione priva di dolore non ha valore. Perché, senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla
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    Hans Hawking
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