Danse Macabre

A quelle parole, Roy intuì che probabilmente lei avrebbe dovuto essere una delle sorelle della finta poliziotta con cui si era imbattuto, per uno scherzo del destino. E di circostanze casuali ve ne erano ben poche, ormai.

"Mi ha chiamato col mio vero nome... da quanto tempo che non lo sentivo pronunciare?"

Seppur per qualche istante, provò quasi piacere ad essere chiamato con quel nome tuttavia, ebbe suo malgrado la conferma che avevano puntato anche lui e, proprio in quel momento, gli vennero in mente alcune raccomandazioni di Yoshimura.
Qualche giorno dopo la vicenda del rapimento dello studente della Yuuei, il vecchio gli disse che probabilmente non era escluso che si sarebbe dovuto imbattere in un altro spiacevole incontro.

"Quel vecchio genio di Yoshimura ci ha preso in pieno..."


Yami??

Ripeté immediatamente dopo aver sentito il suo nome.

Col cazzo che mi faccio gli affari miei, avete preso una dei nostri. Pensi che mi freghi qualcosa delle tue minacce? Dove l'avete portata??

Si fermò un istante. Era consapevole che si stava scaldando troppo ed in quel modo, non avrebbe avuto alcuna informazione. Yoshimura avrebbe preferito risolvere le cose in maniera pulita, evitando le guerriglie urbane ma andando dritto all'obiettivo. Ma stavolta c'era in ballo la sicurezza o forse la vita di Yami.

Ti faccio una proposta. Tu mi metti in contatto telefonico con Yami in questo momento e in cambio vi daremo qualcuno con un quirk alquanto insolito, raro, anzi, più che raro, esclusivo. Che ne dici?

Dal taschino della giacca tirò fuori il suo cellulare, un normalissimo smartphone di fascia medio-bassa e glielo porse, in segno di accettazione della proposta.

Roy non riusciva a credere alle parole della ragazza o, forse, non voleva farlo. Era tutto troppo strano, avvenuto senza alcuna motivazione o giustificazione.
Eppure, le cose non stavano andando male dal suo punto di vista. Il colpo in banca fu un successo, avevano recuperato un bel po' di soldi per finanziare le attività del Soseiji.
C'era sicuamente qualcosa di più di una semplice scelta volontaria da parte di di Yami.

"L'avranno per caso riempita di soldi? Non riesco a trovare una valida motivazione a volersi schierare con quella banda di esaltati."

La ragazza le era sembrata piuttosto sincera, diversamente, si sarebbe trovato di fronte ad un'attrice straordinaria! E fu proprio questo particolare a renderlo confuso al riguardo.
Ma subito dopo, nell'arco di pochissimi secondi, realizzò che probabilmente quella donna effettivamente non stava mentendo. Nella sua mente mise a fuoco le dichiarazioni della ragazza sul suo conto.

"... Sanno troppe cose su di me, e non mi sorprenderei se fossero a conoscenza anche del mio quirk... che tali informazioni le abbia passate la stessa Yami? In tal senso non si tratterebbe di un semplice cambio di team, bensì di un vero tradimento!"

Aveva bisogno di conferme ora che aveva di fronte colei che era in contatto con Yami.

«Non ho alcuna intenzione di rapire nessuno, vorrei soltanto accertarmi del suo stato di salute e vorrei saperlo da Yami in persona. Ti chiedo di chiamarla e di passarmela, non ci metterò molto, non ho intenzione di rubarti altro tempo»

Concluse Roy con un tono sereno, quasi gentile. Per lui era prioritario venire a capo della verità e non voleva in alcun modo indispettirsi la ragazza che aveva di fronte.

La conversazione tra Ash e Yami ebbe dei risvolti interessanti ma alquanto inaspettati, secondo il punto di vista dell'inglese. Ciò che la ragazza dai capelli verdi le aveva detto poco prima, corrispondeva al vero suo malgrado, in quanto avrebbe preferito scoprire che stesse mentendo.
Yami Dodson si era schierata con i Bloody Snake, capeggiata dal'imprendibile e senza scrupoli Orochimaru, uno dei boss più pericolosi e ricercati del Giappone, lo stesso che - a seguito dello scontro avuto giorni prima con lo studente della Yuuei - aveva ficcato il naso nei suoi affari, mettendosi forse anche sulle sue tracce.
Non riusciva bene a comprendere se la sua ex collega fosse del tutto consapevole della bolla conflittuale che stava esplodendo tra le due fazioni, ma quasi sicuramente ne era all'oscuro.
C'era, infine, un'ultima questione in sospeso per Ash: così come per Yami, anche lui non aveva più notizie dell'altro ragazzo con cui fece il colpo alla banca, Sajin.
Tutte queste improvvise sparizioni lo misero in guardia e non tanto per premura o preoccupazione nei confronti di queste persone, anzi, per quel che gli riguardava potevano andarsene anche tutti all'inferno, l'importante era preservare se stessi. Se le persone con cui era entrato in contatto nell'ultimo anno trascorso a Tokyo, erano scomparse - fatta eccezione per la svedese - non era escluso che anche lui sarebbe potuto essere una possibile vittima.

Non gli piacque affatto quando una delle Jenny lo chiamò con il suo nome originario, Roy. Era evidente che sapevano già diverse cose sul suo conto.

Un thè dici? Volentieri... il mio numero ce l'hai. Nessuno problema con te, comunque.

Terminò la chiamata così, di colpo, restituendo l'apparecchio alla ragazza che aveva di fronte. Era visibilmente preoccupato ma non si curò di come potesse apparire esternamente. La sua mente stava elaborando ed assorbendo tutto ciò che aveva appreso.

A quanto pare vi piace vincere facile?
Chiese poi con un tono polemico alla Jenny. Era consapevole di quello che stava dicendo e facendo, non era di certo il tipo a cui piaceva fregnare di frongte al nemico.

Sono sicuro che ci rincotreremo di nuovo ma stai pure certa che quel giorno non mi limiterò ad atterrarti come ho fatto poco fa...
Concluse con sicurezza, per poi darle le spalle ed incamminarsi verso il sentiero, da dove era provenuto, a passi lenti. La sua concentrazione rimaneva focalizzat sulla ragazza alle sue spalle, doveva essere pronto a tutto.