Bad ∞ End ∞ Night

Roppongi non è proprio il tipo di quartiere in cui una persona normale auspica di trovarsi intorno alle quattro e mezzo di notte, soprattutto se si parla di vicoli secondari a lato di discoteche abusive e poco sorvegliate.
Era invece il posto perfetto per Yuya, uno dei suoi preferiti, dove si riunisce la gente credulona e facile da adescare, oltre ad un sacco di turisti in cerca di avventure facili. Andarsene a zonzo per la città ad ore improbabili era pur sempre uno dei suoi hobby preferiti, oltre che l'unico modo che aveva per allenarsi un po' ad usare il suo quirk. Al buio, quando la notte faceva da padrona, e avvolgeva la sua figura tra le sue labili ombre.
Quel giorno però, non era lì per divertirsi. Invero, per quanto ridicolo potesse sembrare, stava pedinando una persona, per conto di un amico di un amico, insomma di uno che non voleva metterci la faccia direttamente. Yuya non sapeva tutta la storia, ma aveva capito che questa persona doveva dei soldi, tanti soldi, a qualcuno.
Ad affidargli quel lavoretto era stato Chris, un conoscente di vecchia data, che si era occupato di lui - e che tutt'ora si occupava di sua madre - da quando più o meno suo padre era sparito senza lasciar traccia. Chiedeva spesso a Yuya di svolgere piccoli compiti del genere in cambio di soldi.
Sarebbe stato sentimentale, forse, ma Yuya poteva quasi definirlo suo amico.
Ovviamente non doveva fare niente, Chris lo aveva ben avvertito di stare ben lontano da quella persona e di limitarsi a raccogliere informazioni. Per quanto Yuya fosse incline a non essere una persona retta infatti, era pur sempre un ragazzo giovane, poco navigato nel mondo criminale vero e proprio.
Per questo si trovava lì, sul tetto di un alto palazzo poco di fronte ad una discoteca di quartiere, il volto celato dalla maschera del suo costume, ad osservare quell'uomo. Visto da occhi esterni in una giornata normale e soleggiata, sarebbe potutao sembrare una persona qualunque, ma lì, no.
Assolutamente no.
Indossava un cappotto nero, lungo, impermeabile, nonostante non ce ne fosse esattamente bisogno, e stava fumando una sigaretta. Teneva le spalle appoggiate al muro dell'edificio, dalla cui cima Yuya lo stava spiando, e nonostante l'apparente tranquillità, era vigile come un cane da guardia. Teneva gli occhi fissi sulla strada, come per assicurarsi che nessuno si avvicinasse troppo. Dopotutto erano vicini ad una zona abbastanza frequentata, e seppur schermata dalle mura dell'edificio si poteva udire il chiaro rimbombare della musica house che caratterizzava la discoteca.
Il motivo era chiaro, nel vicolo di fianco c'era una rissa, e se a prima vista poteva essere scambiata per una schermaglia tra un branco di ubriachi, che magari si stavano scannando per della droga o chissà quale altro futile motivo, il giovane mutante che osservava la situazione già da un po' sapeva che quella gente, quella che ne stava picchiando dell'altra, era compagna dell'uomo con l'impermeabile.
Yuya li fissava, frustando l'aria con la coda. Era piuttosto noioso starsene lì impalati, e la stanchezza stava cominciano a farsi sentire. In più non aveva alcuna intenzione di intervenire, da bravo avvoltoio sarebbe andato a recuperare i loro resti solo alla fine.

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Dall'alto, Yuya, riusciva ad avere un'inconsueta prospettiva di ciò che accadeva in strada: l'uomo in impermeabile, pochi coraggiosi passanti che tiravano dritto di fronte agli ubriachi sotto la luce scarna dei lampioni, e la folla ancora accalcata davanti alla discoteca.
Per fortuna non vi era poi così interessato, – anche perché solo pensare che qualche anno fa anche lui perdeva tempo in posti simili lo faceva rabbrividire – e probabilmente era una cosa reciproca, del resto nessuno dei passanti era interessato a lui, né tantomeno l'uomo dall'impermeabile nero.
Yuya aveva il sospetto che lo sapesse, o perlomeno che ne avesse il sentore, di essere osservato. Doveva essere un professionista, oppure era solamente irrimediabilmente sicuro di sé e non se ne preoccupava affatto.
In ogni caso, stava iniziando a non poterne più di sentire i tonfi delle botte e i conseguenti lamenti sovrastati da grugniti e urla che provenivano dal vicolo secondario di fianco all'edificio.
Possibile che ancora nessuno fosse svenuto? Perché non si muovevano e non se ne andavano? Almeno poteva tornare a casa anche lui.
Proprio mentre faceva quei pensieri, Yuya udì qualcos'altro, dalla parte opposta della strada, in direzione della discoteca.
Incuriosito, si spostò dal suo punto di vedetta, e si affacciò alla balaustra del tetto, volgendo lo sguardo in direzione della strada.
Un'altra rissa? Non avrebbe saputo dirlo con precisione, ma riuscì chiaramente a vedere un ragazzo prenderne a parole, e non solo, un'altro, più mingherlino di lui e sicuramente sull'orlo di essere ubriaco.
A quanto pare non aveva scelto la serata giusta per uscire. Poveretto.
Yuya comunque se ne infischiò di nuovo, aveva captato qualche parola, ma alla fine i problemi degli altri non erano affari suoi.
Stava quasi per tornare alla sua postazione precedente, quando vicino ai due, che avevano attirato l'attenzione di metà persone presenti fuori dal locale, passò un individuo un po' barcollante.
E con un po', si intendeva molto barcollante.
Era ubriaco?
Sì, probabilmente anche parecchio, e si stava dirigendo nella direzione del "suo" edificio, quindi in una direzione sbagliata.
Un cattivo presentimento si insinuò fra i meandri della sua mente.
'Non andrà mica...'
E invece sembrava proprio avere tutte le intenzioni di intrattenere una simpatica conversazione con l'uomo con l'impermeabile.
'Cazzo, questo mi rovina tutto.' Yuya strinse i denti. Ma cosa poteva fare? Non poteva mica scendere così senza preoccuparsi di niente. Come minimo avrebbe fatto scoppiare un'altra rissa.

L'uomo con l'impermeabile nel vedere avvicinarsi quel giovane ragazzo rimase impassibile, aspettandosi probabilmente che tirasse dritto come tutti gli altri.
Quando invece si sentì rivolgere la parola, fulminò il suo interlocutore con un'occhiataccia, poi un'idea si insinuò nella sua mente.
Il ragazzo era ubriaco, e a stento ragionava, quindi...
«Io no, mi spiace. I miei compagni sì però, sono qui accanto che fumano.» rispose, indicandogli il vicolo di fianco alla palazzina.

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Agire d'impulso, nella mente razionale di Yuya, equivaleva a improvvisarsi equilibrista su di un filo sospeso sopra una distesa d'acqua popolata di coccodrilli.
Ora, il caso voleva che la natura gli avesse donato un ottimo senso dell'equilibrio e quindi come paragone, forse, non era proprio adatto.
Il concetto di fondo era sicuramente che ci volesse pratica anche per improvvisare.
Nel vicolo che fiancheggiava l'edificio, la situazione era degenerata. Tutto per colpa... di un ubriaco.
Yuya davvero aveva pensato di dover intervenire, aveva più di un motivo per volerlo fare. Quel ragazzo che poco prima si era avvicinato al suo uomo con l'impermeabile, aveva deciso di irrompere anche nel vicolo, e con qualche stratagemma, che Yuya a causa della sua posizione non poteva aver colto, era riuscito a bloccare la rissa creando un'imbarazzante situazione di disagio.
Yuya invece aveva bisogno che quel combattimento continuasse, o quantomeno che l'uomo con l'impermeabile ottenesse ciò per cui era lì prima di andarsene e tornarsene alla sua base, così lui avrebbe potuto pedinarlo.
Ma, a quanto pareva, doveva dare un'aggiustatina ai suoi piani, e sbarazzarsi prima di quel tizio là.
Tanto era un ubriaco, non gli avrebbe occupato poi così tanto tempo, giusto?
Con uno sbuffo, si calò sulla testa il casco nero che si era tolto per vedere meglio, e alzandosi in piedi, decise che era l'ora di scendere da lassù.
Adocchiò la scala antincendio che fiancheggiava il muro vecchio e crepato di quel magazzino, la raggiunse con un paio di balzi, e si calò giù quasi scivolando lungo il corrimano.
Si perse purtroppo il resto della conversazione amichevole che il gruppetto stava avendo, ma quando le suole delle sue scarpe toccarono terra, era ormai talmente alterato, che il suo istinto da maschio alfa aveva solo voglia di prendere a pugni qualsiasi cosa si muovesse.
O meglio non proprio qualsiasi cosa, ma la cosa che aveva mandato al diavolo il successo della sua missione su cui lavorava da giorni.
Senza troppe cerimonie, e senza nemmeno ormai la voglia di nascondersi, raggiunse il tizio che era stato terrorizzato da Key, e lo affiancò. Del resto schierarsi dalla parte dei cattivi era la cosa che gli riusciva meglio.
«E tu chi saresti?» domandò, quello, confuso, nel vedersi apparire alle spalle un losco figuro mascherato.
«Mi manda il tuo capo, raccogliete la vostra merda e sparite.» mentì Yuya, quasi ringhiando sottovoce, prima di voltare la testa in direzione del ragazzo biondo. «Sono qui per sbarazzarmi delle scocciature, visto che voi non sapete farlo.»
Nel profondo sperava che quelli fossero abbastanza tonti da cascarci, e che se ne andassero in fretta.

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Come Yuya rivolse la parola alle persone presenti nel vicolo, quelle scapparono in preda alla confusione ed all'agitazione, lasciandolo solo con Kei. Probabilmente si erano resi conto di non avere più la situazione sotto controllo.
Yuya pensava che da un momento all'altro sarebbe spuntato l'uomo con l'impermeabile, ma... non successe. Perciò sì limito a fissare Kei, da dietro la visiera del casco. Che fare? Davvero avrebbe evitato volentieri di prendere a pugni quel povero ragazzo ubriaco, che non c'entrava nulla con la sua situazione, ma se avesse provato ad andarsene in favore di gettarsi all'inseguimento di subordinati dell'uomo con l'impermeabile, sarebbe stato scoperto prima di subito.
Ovviamente l'altro ragazzo era lì con intenzioni pacifiche e provò a farlo presente al suo avversario, mettendosi sulla difensiva.
Yuya si alterò solamente in misura maggiore. Se aveva intenzioni pacifiche perché cazzo si era infilato in quel vicolo? E perché conosceva l'uomo con l'impermeabile? Ovviamente non essendo a conoscenza del passato del ragazzo poteva solo immaginarselo.
In un normalissimo momento si sarebbe solo incazzato, e per via dell'ora tarda e della stanchezza avrebbe probabilmente ingaggiato una rissa con l'altro ragazzo, ma... In quel momento c'era qualcosa di più importante in gioco. L'incarico affidatogli da Chris, e i soldi che gli servivano per le cure di sua madre.
Non poteva perdere tempo.
Lentamente, fece un passo indietro, una sorta di nebbia nera lo avvolse ed i contorni della sua immagine si fecero poco nitidi, fino a fondersi con l'oscurità.
Yuya sparì dalla vista di quel ragazzo e dalla sua vita, e con il proposito di rimanere solo un ricordo sfuocato nella mente di un ubriaco, si rigettò all'inseguimento del suo primo obiettivo.

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