QUEST VII - "Cala il Sipario"

[Evento: L'ultimo Spettacolo di Madame S.] / Wyrd, DLP, Victor la Volpe, Ryuko

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    C A L A I L S I P A R I O




    o7fLA6v

    I due giorni previsti erano passati e sebbene fortunatamente nessuno avesse deciso di abbandonare quell'operazione, ognuno si era preparato per l'evento come meglio credeva. Il luogo dell'incontro era la stessa villa di Blank dove, un paio di giorni prima, il tutto era stato escogitato. Con sommo piacere, il criminale poté notare che tutti avevano mantenuto la parola e si erano presentati in orario, aspiranti eroi compresi. Sarebbe mentire il negare che avesse qualche particolare riserbo nei loro confronti, un po' perchè avevano fatto irruzione in casa sua rompendo una finestra, un po' perchè erano appunto degli aspiranti eroi. Aveva corrotto dei poliziotti in passato, ma quello era decisamente una questione diversa. In fondo, però, il rischio era lo stesso per ambo le parti: in caso lo avessero "venduto", avrebbe potuto dimostrare che avevano collaborato con lui di loro spontanea volontà e rovinare la loro futura carriera per sempre. Per ora però, vista anche la presenza di due loro compagni come ostaggi, sperava che semplicemente tutto andasse per il meglio.
    I due gruppi si divisero come pianificato: i due ragazzini della Yuuei andarono con Karen e si diressero verso il Teatro Horimiya dove - appunto - erano tenuti in ostaggio gli altri due studenti. Avevano preso una vettura gentilmente offerta da Deep Void ed erano partiti verso la vecchia struttura in disuso. Lui, invece, si sarebbe diretto verso il Teatro Imperiale dove lo avrebbero atteso la Madame e, con un po' di fortuna, sua moglie. Con lui quello strano prestigiatore, il suo compagno e quella ragazzina che ancora non gliela contava giusta. Anche loro avrebbero preso una vettura per dirigersi sul luogo designato. Quel giorno, finalmente, sarebbe riuscito a mettere la parola fine ad una storia lunga anni.
    Prima di dividersi, Blank avrebbe offerto a tutti la possibilità di usufruire della sua unicità. Avrebbe creato una copia di chiunque volesse: le sue copie erano sempre vestite eleganti e di colore nero, con un'arma da taglio in mano. A volte si trattava di katane, altre volte di coltelli.
    Le copie erano spesso più aggressive degli originali, ma tutto sommato tendevano a comportarsi proprio come loro. In ogni caso, avrebbe applicato immediatamente la sua unicità ai componenti del gruppo di Karen mentre, per il proprio, avrebbe atteso di essere davanti al Teatro: sarebbe stato difficile entrare in sette in una singola vettura.

    Ed erano proprio lì, ora, di fronte al Teatro Imperiale. Pose la propria mano di fronte a sé, con l'intenzione di usare il proprio potere su chiunque dei tre ragazzi volesse. Forse ci sarebbe stato solo un po' di imbarazzo con Ayano: la copia, ovviamente, avrebbe avuto l'aspetto di Seishiro. Trucco e capelli lunghi di certo non rientravano nei suoi geni. Era sera inoltrata oramai e la luce al neon dell'Imperiale lampeggiava all'angolo del colossale edificio di fronte a loro. Ora bisognava solo entrare.



    CITAZIONE
    ORDINE DI POST ► Master di Blank, Utenti di Blank (Wyrd, DLP, Victor), Master della Madame, Utenti della Madame (Ryuko).
    Per l'ordine degli utenti di Blank come al solito intervenite come preferite e successivamente manterremo l'ordine che si sarà formato.
    Le copie, se create, hanno i vostri parametri +30 in ogni parametro, non possono usare l'unicità. Dovete ruolarle voi come fossero dei png, quindi sentitevi liberi di utilizzarle come delle versioni più aggressive dei vostri pg e - magari - scoprire loro lati che non avete mai visto prima. Ovviamente disponete di una singola copia ciascuno, e potete comunque non accettare l'offerta.

    CITAZIONE
    Mass Production [Emitter] - L'unicità di Blank gli permette di replicare qualsiasi essere umano tocchi. Il contatto diretto con la cute di un altro essere umano gli permette di analizzarne inconsciamente le informazioni genetiche e replicarle in una materia organica emessa direttamente dal suo corpo. Questo gli ha permesso di creare l'esercito noto come "Uomini in Nero" a partire da un esiguo numero di collaboratori. Blank ha una leggera voce in capitolo riguardo alle copie da lui generate, producendole generalmente con un vestito di colore nero e una katana o un altro tipo di arma da taglio. Pur mantenendo le caratteristiche dei tessuti e dell'arma (durezza, sensazione al tatto etc.) sia gli abiti che le spade sono composte di materiale organico e quindi suscettibili a qualsiasi tipo di quirk o acido che agisca su di esso. Le copie generate da Blank mantengono generalmente la personalità dell'originale ma sono più aggressive. La pratica rende perfetti pertanto i soggetti che sono stati replicati decine e decine di volte non sono più suscettibili a questo influsso.

    Consumerism Will End The World - Attraverso il contatto diretto con la cute di un altro essere vivente, Blank è in grado di replicarlo in un numero potenzialmente infinito di copie. Blank non è in grado di ricordare le informazioni genetiche pertanto è costretto a dover toccare lo stesso essere vivente una seconda volta in caso voglia replicarlo nuovamente a distanza di tempo. Le copie così generate vestono un abito elegante di colore nero e possiedono una katana o un altro tipo di arma da taglio. Questi ultimi contano comunque come materia organica. Le copie hanno un'identità propria e libero arbitrio, generalmente replicando la personalità originale ma comportandosi in modo più aggressivo.

     
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    ブッツバス! YA-HA!!

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    » There is no dark side of the moon really. Matter of fact it's all dark.

    Seishiro Harada
    » Scheda | Livello [4] | Esperienza [500] | Quirk «


    questicon

    Energia 300
    Forza 35 | Quirk 136 | Agilità 104

    Danni: //

    91apt5


    Equipaggiamento: Guanti – Smoke Bombs [3]

    Narrato Parlato Pensato


    The only thing that makes it look alight is the sun. «


    L’ansia è una sensazione spiacevole che si costituisce di una componente emotiva e una fisica; l’aspetto emotivo dell’ansia è noto ai più, manifesto come quell’orribile e incessante senso d’inquietudine che non può essere scacciato, presenza costante rivolta verso un motivo non ben precisato; la manifestazione fisica dell’ansia è, invece, meno nota, più comune in quelle persone predisposte ad alimentare quest’emozione, lasciando il controllo al sistema nervoso vegetativo, abbandonandosi a quel dolore allo stomaco, tremore delle gambe, respiro affannoso, cuore a mille e la sensazione di percezione ovattata del mondo.
    Seishiro viveva così da due giorni.
    Dissimulando, ovviamente.
    Quando era tornato a casa la sera di qualche giorno prima, aveva perso il sonno nell’esplorare la propria interiorità e i propri dubbi, dandosi dello stupido per non aver chiesto determinate cose e cercando un motivo valido per non presentarsi all’incontro. E di motivi ne aveva trovati davvero parecchi, tutti così ragionevoli da essere le alternative più sensate per proseguire la vita in un modo decente; o semplicemente per proseguirla, in realtà.
    Uccidere la Madame.
    Perchè era un cretino? Perchè doveva farsi prendere dal personaggio e dare sempre quel tocco di drama ad una vita che sembrava già abbastanza complicata per un semplice adolescente?
    Ma, sopratutto, se era così intenzionato a portare a compimento quel folle proposito, perché non aveva chiesto nulla riguardo alla Madame? Mah, per esempio le abilità dei suoi collaboratori, o il suo Quirk.
    Era un imbecille.
    Un idiota preoccupato che cercava di insabbiare tutto nascondendo l’insicurezza dietro a un paio di circle lenses e sotto una parrucca.
    Anche in quell’occasione si era truccato e cambiato in un bagno della metropolitana, in equilibrio fra il sotterfugio e la perversione. Scarpe da ginnastica, jeans aderenti, maglione largo, giacca larga, sciarpa, cappello, guanti e mascherina, tutto più o meno nero, con la follia di qualche richiamo grigio o blu grazie agli accessori.

    Ed era tornato alla Villa, salvato più volte dall’applicazione di navigazione e dalla propria voglia di andare fino in fondo: era una sera invernale e decisamente uscire così non era qualcosa che chiunque avrebbe fatto, ma solo chi, spinto da vere motivazioni, avrebbe preferito sfidare il freddo piuttosto che la mediocrità dell’abbandono.
    Percorrere nuovamente la strada fino all’ingresso gli diede modo di pensare come in due situazioni differenti si possano compiere gli stessi passi fisici ma con animo decisamente differente; non era però il suo caso. Se una persona come Edward avrebbe potuto vedere quel percorso come un ingresso nella criminalità, per Seishiro era sempre come un percorso mortale, con trappole ad ogni angolo e il rischio costante non solo di essere scoperto e smascherato ma soprattutto di finire in gabbia; se fosse una metafora per descrivere uno stato mentale o si parlasse proprio di una contenzione fisica, nemmeno il ragazzo poteva saperlo. Era troppo impegnato a non svenire di paura mentre metteva un piede davanti all’altro, sarebbe stato troppo complicato iniziare un percorso d’interiorità in quella situazione.
    E poi è risaputo che indagare sé stessi è qualcosa che va fatto sotto un tetto, su un letto morbido e con la luce della Luna che filtra dalle finestre, possibilmente con delle canzoni di sottofondo; è proprio l’unico modo per riflettere, perché in ogni altro momento bisogna mentire.

    Arrivò all’orario previsto, calcolando bene il tempo per non essere troppo in anticipo ed eliminare la possibilità di passare troppo tempo con le persone. E pensato da lui, faceva quasi ridere: era davvero il segno che la situazione era decisamente seria.

    Sarebbe andato con Blank, Edward e Victor al Teatro Imperiale. Osservò a lungo Karen prima che i gruppi potessero dividersi, sperando che almeno una volta la donna incrociasse il suo sguardo, per poter anche solo immaginare di averle trasmesso un messaggio rassicurante, un chiaro “Torna, voglio rivederti.”… “Non morire.”
    Come se avesse bisogno di augurarlo ad altri perché lui stesso iniziasse a credere di poter fare altrettanto.
    Non morire.
    Sospirò.
    Aveva un numero da chiamare, non poteva morire. Forse ad attenderlo c’era quella vita che tanto aveva cercato e mai aveva capito con che forma si sarebbe presentata.

    Seguì dunque l’uomo d’ebano. In auto cercò di sedersi senza toccare nessuno, composta e carina come ci si aspettava da una ragazzina per bene; silenziosa e non invadente, ma se avessero discusso del piano d’azione si sarebbe mostrata molto interessata: voleva capire come agire.

    « Come procediamo, Blank-san? La Madame ci starà aspettando e dobbiamo anche proteggere Vostra moglie oltre che salvarla! Sarà un ottimo ostaggio per quella donna e questa è una cosa molto brutta per noi. »

    Avrebbe atteso una risposta, con occhi ingenui ma attenti.

    « E… cosa può dirci degli uomini della Madame? Li ha già affrontati? Ha mai… affrontato Lei? Ayano spera di non essere stata inopportuna, vuole solo fare del suo meglio! »

    Avrebbe potuto chiedere anche all’arrivo, ma probabilmente in auto era più sicuro. E poi aveva bisogno di far passare il tempo, dato che ora al concetto di “teatro” associava un forte trauma: non voleva vomitare nell’auto di un Boss.

    E ad un certo punto arrivarono.
    Fece un respiro profondo. Tutto era iniziato all’Antico Teatro Oshida, tutto sarebbe finito al Teatro Imperiale.
    Forse
    Prese coraggio e scese dall’auto.
    E lì, Blank fece l’offerta di utilizzare il proprio Quirk per creare delle loro copie.

    Sì, ma copie basate sulle effettive molecole o su quanto lui vedeva di loro? Non avrebbe mai potuto permettere ad una copia con il suo vero viso di farsi vedere, non da Blank: avrebbe scoperto il suo segreto e utilizzare la scusa di essere confuso sulla propria identità di genere tanto da sentire il bisogno di essere donna non gli sembrava così credibile per quella situazione. Fossero stati solo Edward e Victor avrebbe potuto pensarci, ma ora stava rischiando con un criminale di un certo calibro e perdere uno scudo importante come la sua maschera sarebbe stato tragico.
    Senza contare che normalmente la forza fisica non era la sua arma migliore; per servirsi del suo Quirk nel modo migliore possibile essere solo e poter studiare l’ambiente era fondamentale, perché doveva valutare in modo accurato gli spazi e le persone presenti. Una copia armata sarebbe stata più d’intralcio che d’aiuto, anche se sembra paradossale, perché sarebbe stato un elemento in più da controllare. Troppo per un ragazzino come lui.

    « La ringrazio, Blank-san, ma Ayano preferisce essere solo Ayano! » Sorrise e fece un leggero inchino pieno di cortesia.
    Oltre alla paura, infatti, v’era la genuina intenzione di ringraziare un uomo che, nonostante tutto, si era esposto così a degli sconosciuti mettendo a disposizione le proprie capacità per loro.
    Forse poi li avrebbe uccisi tutti, ma questo sarebbe stato un problema del Seishiro del futuro, in particolare solo di quello che sarebbe sopravvissuto alla Madame.

    Però, a questo punto, si era fatto una promessa. E quale momento migliore della Notte per lasciare un piccolo spazio alla Luna?


    ~ A man who casts no shadow has no soul ~

     
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    Edward Lapsus


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    - Edward
    - Edward Clone
    - Seishiro/Ayano
    - Victor
    - Blank



    Le fauci del leone erano a due centimetri dal volto, i muscoli tesi delle mascelle pronte ad affondare nella carne al primo cedimento. La donna lo fissava negli occhi, mentre con sguardo deciso e spietato affonda le dita tra i denti della bestia, infilandosi come capelli su un pettine d’avorio. Senza sforzo, la donna spalanca le fauci con forza sovrumana, schiacciando la fiera che infine sopraffatta si sottomette ai suoi piedi. Il simbolo dell’infinito solcava la fronte della donna come un terzo occhio, mentre sul capo poggiava una corona d’oro che la avvolgeva come un’aureola.
    A pochi passi da lì, il re dava le spalle alla scena: è impegnato in affari più importanti.
    Poggia la mano sulla spalla del ragazzo, chiedendogli di prendere la sua decisione. Il ragazzo si volta verso una giovane dal viso bello come la luna, e nel chiaro dei suoi occhi trova la sua risposta: Si, lo voglio.
    La ragazza sorride mentre il Re consegna le fedi, tra le nuvole Cupido sbircia la scena da sotto la benda, testimoniando soddisfatto il frutto del suo duro lavoro.

    Sul tavolo di compensato marcio e scrostato il Prestigiatore osservava i due tarocchi che aveva estratto: Gli Amanti e La Forza creavano una dinamica vivace e proattiva: potevano indicare un semplice “Uniti sarete più forti”, ma Edward sapeva che c’era sempre dell’altro. In particolare la Forza, che come la Morte trae in inganno i profani, non indicava forza fisica bensì la potenza della mente che sottomette la forza bruta. Gli amanti invece nascondevano promesse occulte: unione, legami spirituali, ma anche di attese, di rapporti in formazione, e di scelte definitive.
    Aveva l’impressione che le carte lo volessero mettere in guardia: per riuscire in questa prova avrebbe dovuto mantenere una mente salda, ma soprattutto fiducia nei suoi compagni, cosa che normalmente non era abituato a fare.

    ------------

    L’aria scorreva fredda nella strada davanti al Teatro Imperiale, il mantello scuro del prestigiatore ondeggiava leggermente come un’onda sull’oceano. Di fronte a lui la mano tesa di Blank gli proponeva un invito interessante. Un breve silenzio, poi un cenno di assenso: avevano bisogno di tutto l’aiuto che potevano trovare. La melma scura fluiva in maniera innaturale, come fosse un essere vivente, in qualche modo lo incuriosiva, soprattutto quando vide spuntare la forma del suo viso, che in pochi istanti cominciò a muoversi di vita propria.
    -Affascinante…- mormorò il Mago, vedendo ora il suo clone che lo fissava negli occhi con un sorriso infido. Il volto era identico al suo, tuttavia aveva un vestito elegante nero che lo avvolgeva, assai diverso dal più estroverso costume di scena di Edward, inoltre sembrava avere al suo fianco quella che sembrava una katana. I due si osservarono in silenzio per qualche istante… Poi Edward estrasse dal nulla un cilindro simile al suo, e senza dire nulla lo porse al clone, che a sua volta lo accettò come se fosse ovvio che dovesse averne uno. Con un sorriso indecifrabile, il clone estrasse dall’interno del cilindro un lungo mantello nero che indossò con naturalezza. Il cappello, seppur meno decorato e dal design più semplice, tutto sommato si sposava meglio con l’abito scuro del clone; ora visti da lontano avevano una siluette praticamente identica, anche se ovviamente i diversi colori degli abiti li rendevano facilmente distinguibili l’uno dall’altro.
    -Non ti stai scordando qualcosa, Edward?- disse il clone con sguardo beffardo. Sogghignando, Edward gli porse un sacchetto di seta nera, legata da un nastrino rosso: al suo interno, riposava un mazzo di tarocchi nuovo di zecca -Eh, eh, era giusto per vedere se ne sentivi il bisogno- rispose il mago facendo spallucce con faccia innocente. I tarocchi sparirono tra le mani guantate del clone –Dicono che i tarocchi sono più potenti se regalati da qualcuno, chissà quanto sono potenti quando ti vengono regalati da te stesso- disse il clone con un sorriso ambiguo. La sua voce era simile all’originale, ma aveva un timbro leggermente differente, vagamente più roco, anche se solo gli uditi più fini avrebbero saputo percepire la differenza. Edward non rispose, si limitò ad indicare uno zainetto che aveva posato lì vicino: -lì dentro ci sono un po’ di giochi di prestigio, prendi quelli che vuoi, magari ne avremmo bisogno-
    il clone diede una rapida occhiata, estraendo subito un mazzo di carte che aprì subito. Poi, con naturalezza disarmante, cominciò a far danzare le carte fra le sue dita, creando pattern quasi ipnotici alla vista. In pochi secondi anche Edward estrasse il suo mazzo, e sebbene inizialmente sembrarono competere in vari trucchi e figure complesse, in poco tempo sembrarono aumentare la loro sintonia, cominciando a creare bizzarri e incantevoli movimenti a quattro mani, in cui le carte sembravano quasi fluttuare con vita propria. Nel mentre, le labbra sui volti dei due maghi si allargarono in sorrisi inquietanti, tanto che se qualcuno fosse stato abbastanza vicino avrebbe potuto sentirli persino ridacchiare sottovoce.
    -Fufufufu…-
    -Fufufufu…-

    Visto dagli altri, sarebbe stato difficile capire se la scena fosse inquietante o comica.

    Dopo la breve distrazione, Edward lasciò il suo clone frugare nello zaino, nel frattempo ascoltò il discorso tra Ayano e Blank: -La ragazza ha ragione, sono passati due giorni e ancora non sappiamo le abilità della Madame, nè dei suoi sottoposti più pericolosi, arrivati a questo punto sarebbe… poco efficiente iniziare l’operazione senza queste informazioni fondamentali- Avrebbe ascoltato in silenzio la risposta, poi avrebbe preso in disparte Viktor.
    Finalmente era arrivata la grande occasione, ma aveva bisogno del suo assistente.
    -Quello che è successo in quel parco non è stato un caso. I fili invisibili di questa vicenda sono guidati da mani molto potenti, forse anche più della Madame. Stiamo sempre a portata dei nostri quirk: se il Fato ci dovesse giocare un tiro mancino, noi dovremo essere preparati. Oggi il Destino è nelle nostre mani.-



    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 4



    Attacco: 16 Clone:46
    Quirk: 150 Clone:180
    Agilità: 134 Clone:164
    Energia: 325
    Peso Trasportabile [4]
    Tecniche/Equipaggiamento usato: -
    CITAZIONE
    TECNICHE
    -
    EQUIP
    -Mazzo di carte e Tarocchi
    -Vari oggetti per giochi di prestigio (non da combattimento)
    -Bacchetta con sorpresa (un colpo in canna, 2 proiettili in tasca)
    -Mazzo di carte lama (danno lieve)
    -Coltello finto con lama retrattile in metallo (con dentro sangue finto)
    -Pistola finta in metallo
    -1 granata giocattolo
    -1 Tubo spara-coriandoli

     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Parlato Clone - Pensato - Parlato altrui 1




    La situazione in cui erano i Villain era delicata e instabile, esattamente come un ragno sul suo ultimo filo di ragnatela, dondolante e in balia del vento, ma con la presa forte e l'obiettivo chiaro in vista, terribilmente pericolosa eppure allo stesso tempo perfettamente sotto controllo.
    Erano trascorsi 2 giorni dall'appuntamento al parco, e dal suo fallimento, e Viktor li trascorse senza chiudere occhio, nell'agitazione costante e la paura che il suo amico "zack" potesse rivelare alla madame la sua abitazione, e da un momento all'altro essere sotto un assedio per lui fatale, e così trascorse le ore di veglia a sorvegliare e istallare telecamere, mentre le ore dove avrebbe dovuto dormire le passò a rimuginare sull'accaduto e pensare a quali scelte sarebbero state migliori per la riuscita complessiva del piano.
    Solo al termine dei due lunghi giorni, durante il viaggio per l'appuntamento con Black, il ragazzo capì che poteva fidarsi del suo compare "zack" e che quel segno, quelle parole, dette prima del loro saluto, erano sincere. Ma quell'insicurezza data dall'inesperienza e dall'agitazione, non gli permisero di allenarsi a dovere, e questo si sarebbe potuto rivelare come l'errore piu grande di tutti.

    -----

    Attese in disparte, in assoluto e religioso silenzio tutta la scena, ascoltò con attenzione ogni frase e ogni parola detta dai presenti, voleva porgere anche lui alcune domande, ma alla fine optò per evitare, era inutile arrivati a questo punto esporre dubbi sulla fiducia reciproca. Inoltre restò stupito quando vide Edward sdoppiarsi davanti i suoi occhi, anche se già gli era stato detto, vedere un quirk simile, all'opera, era meraviglioso e la sua curiosità medica e sull'anatomia, non pote che fargli balenare diversi pensieri, che però dovette toglierle dalla mente, non era quello ne il momento nel il luogo.
    Così dopo aver ammirato qualche secondo i 2 prestigiatori intendersi alla perfezione, si avvicinò a Blank Vi ringrazio per questa opportunità, non la sprecheremo. e si fece così toccare, al suo fianco comparse una gelatina nera, che lentamente prese una forma umana sempre più simile al futuro medico, si iniziò a comporre creando prima strati ossei, andando così a creare tutte le ossa essenziali al corpo, in seguito, filamenti venosi che a loro volta crearono organi, tendini e muscoli, e infine la pelle esterna che prese però la forma di uno smoking completo nero, molto diverso dal suo classico stile di abbigliamento, nel mentre anche il volto aveva preso le stesse identiche sembianze, dandogli la sensazione di trovarsi davanti ad uno specchio terribilmente accurato.
    Mentre il giovane Viktor era concentrato nel vedere ed esaminare il suo clone, chiedendosi inoltre il perche, il suo clone aveva un coltello invece di una katana come tutti gli altri, visti fino a quel momento.... quest'ultimo iniziò a parlare rivolgendosi al suo creatore
    Signor blank, o meglio, paparino! Avrei anche io una domanda, forse la risposta già era stata detta... ma sua moglie che quirk possiede? Quali sono le sue doti combattive? E nel caso la trovassimo, la dovremmo considerare alla pari di un peso morto o può tornare utile?
    Al termine di quelle parole il corpo originale spalancò gli occhi, ciò che aveva appena detto il suo clone, lui non si sarebbe mai e poi mai permesso di dirlo, o almeno, di certo non in quel modo! Dopo anni aveva fatto l'abitudine a celare i suoi pensieri e le reali intenzioni, e vedere il clone appena creato esprimersi in quel modo.... non pote fare a meno di immaginarsi così una volta raggiunto il suo obiettivo finale. E ciò che vide non gli piacque. Con arroganza e superbia non si comandano uomini fedeli. Gli afferrò così la spalla e rivolgendosi anche lui a Blank Lo scusi… o meglio, mi scusi. Ma più informazioni abbiamo meglio potremmo agire. a quelle parole seguì un profondo inchino, in segno di scuse e di rispetto, che però ovviamente non fece il suo clone, guardando con disprezzo il comportamento dell'originale, accompagnato da un sonoro Tch
    La differenza tra i due era lampante e molto particolare, era bastata una piccola dose di arroganza in più, per rendere evidente il suo pensiero di superiorita e di non essere meno a nessuno, eppure i loro modi di pensare erano così differenti da rendere difficile pensare che si trattasse della medesima persona.
    Restò poi fermo in attesa della risposta del loro possibile futuro nuovo "boss" e in seguito, appena avrebbe avuto tempo, avrebbe ascoltato ciò che voleva dirgli il prestigiatore in disparte, mentre con un occhio teneva sotto controllo il suo clone, ora aveva una preoccupazione in più... forse aveva fatto male ad accettare, ma era troppo curioso per rifiutare.
    Sai qual’è la cosa bella della tua frase? Che è la stessa cosa che dissi a Zack, quella notte. Non poteva trattarsi di una coincidenza e che se tu fossi stato con me in quel momento, avresti sicuramente detto che si trattava del destino! ahaha. Comunque oggi sarà il giorno del nostro spettacolo, la nostra entrata in scena nel mondo della malavita, e la dovremo fare con il botto! allungò poi la mano destra verso il compagno in segno di accordo, riferito non solo a quel giorno, ma tutti i loro trascorsi fino a quel momento.




    Viktor Asui
    Statistiche:

    Attacco: 15 - Quirk: 45 - Agilità: 40

    Energia: 125


    Tecniche: Wall - Creation - Explosion - Black Hole - Orbs Rain
    Stato attuale: Illeso


    Equipaggiamento usato:
    CITAZIONE
    Bracciale d'aria compressa
    Descrizione oggetto: Braccialetto contenente una piccola capsula con aria compressa all'inverosimile
    Effetto: Rilascia una grande quantità d'aria in grado di ripulire qualche metro intorno al soggetto.
    Ricariche: x10

    CITAZIONE
    Giubbotto antiproiettile
    Descrizione oggetto: Un giubbotto antiproiettile con maniche.
    Resiste a danni lievi da impatto.


     
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    La donna che tutti conoscevano come Madame de Steal se ne stava irrequieta sulla sua poltrona-trono, come un sovrano preoccupato di venire avvelenato da astuti cortigiani. Di quel grande spettacolo teatrale, quello era l'atto finale. La donna si paragonava ad una testuggine, che viveva imperterrita rispetto al tempo e alle disgrazie della vita. Se qualcuno avesse dovuto stilare una lista di tutte le persone che aveva conosciuto in poco più di mezzo secolo, probabilmente avrebbe finito carta ed inchiostro. Tutte le cose che aveva visto, tutte le esperienze e i piaceri che aveva provato l'avevano resa la donna che era in quel momento. Era lei la regina di Tokyo, un titolo che le apparteneva di diritto. Non si sarebbe fermata perché uno degli eredi si era ribellato al suo destino ed era stato cacciato dall'Eden, né avrebbe fatto un trattamento di favore per lei o i suoi alleati. Era ciò che si ripeteva da qualche giorno, nonostante l'ammutinamento di Karen avesse causato una forte scossa dentro di lei. Dopotutto, si conoscevano da praticamente tutta la vita. Lei era stata come una madre per la donna, quando i suoi genitori l'avevano tranquillamente abbandonata in vista del denaro, ed era così che la ripagava? Non avrebbe lasciato che dei fiori marci e malati rovinassero tutto il giardino che aveva costruito con tanta fatica, lavorando per tutta la sua giovinezza come una burattinaia tra le strade di Tokyo. I suoi figli non sarebbero stati soli contro le avversità della vita come aveva dovuto fare lei, ma sarebbero stati protetti dalla ricchezza che aveva accumulato.
    Doveva però considerare un altro aspetto di quella opera teatrale ordita quella sera. Non ci sarebbe stata solo Karen ed il suo sgangherato gruppo di comparse in quella battaglia, ma anche un altro pericoloso antagonista. Blank era l'uomo che le aveva rubato il gioiello più bello della sua corona, la sua figlia prediletta Ahmya. Una rosa così delicata di un colore così raro, quello del cielo scuro visto dalla luna. Oltre a volerla distruggere economicamente e volerla eliminare dal giro per accaparrarsi tutte le risorse ed i mercati di Tokyo, gli aveva sottratto la cosa a cui teneva di più. Dopo tutto quel tempo era tornata da lei, ma inevitabilmente cambiata e corrotta da quell'uomo malvagio e non la riconosceva neanche più. Era stata nuovamente scossa e tradita, ma aveva deciso che non le importava più di nulla. Ahmya Kurosawa sarebbe stata solo un'altra pedina contro Blank, l'uomo dalla pelle color ossidiana, e tutti i suoi cloni. La battaglia sarebbe avvenuta all'interno del suo territorio ed avrebbero avuto il vantaggio di giocare in casa.

    Non troppo lontano da lì, Yuya si trovava di fronte all'omonimo centro pulsante dell'organizzazione della Madame, l'Eden Rose. Quella sera il locale sembrava ancora inneggiare al piacere, incurante ed irrispettoso degli eventi che riguardavano il suo fondatore. L'avida donna non sembrava pronta a chiudere nonostante le circostanze, anche se probabilmente la sicurezza sarebbe stata decisamente minore quella sera. Chi non era utile sarebbe rimasto lì, anche perché la Madame era sicura di vincere. Nulla sarebbe cambiato per i dipendenti quella sera, almeno secondo l'opinione del loro capo. Il ragazzo sarebbe potuto arrivare tramite i propri mezzi o più comodamente attraverso il suo quirk ed entrando avrebbe potuto assaporare la stessa atmosfera che lo aveva accolto qualche sera prima. Odore di alcolici, ragazze poco vestite che ballavano per ammaliare clienti succubi del loro fascino e musica ad alto volume sembravano formare un mare calmo e dolce che lo invitava a rimanere lì. Poco dopo aver messo piede nel locale però, avrebbe avuto poco tempo per girare o perdersi nei profumi del bar. Quasi come se al suo passaggio si dividessero in due le acque del mare, un dipendente del locale dal fisico ben piazzato raggiunse velocemente il ragazzo, invitandolo a seguirlo al piano superiore. Questa volta però ad attenderlo nei divanetti riservati ai VIP non ci sarebbe stato Billie, ma una figura che aveva già incontrato seppur brevemente. Una massa di splendidi e lunghi capelli bianchi incorniciavano un viso aggraziato, ma dall'espressione decisamente più affilata e dura dei suoi tratti. Era la stessa ragazza che aveva accompagnato la Madame qualche sera prima e che gli aveva consegnato il compenso per il suo lavoro. Era anche questa volta vestita in modo elegante e sembrava impaziente di mettersi in piedi, quasi volesse fuggire da quel divanetto che la incatenava come un drago imprigionato.
    Umpf...ce ne hai messo di tempo ad arrivare. Avrebbe detto sbuffando la ragazza, guardandolo con un certo disprezzo. Si sarebbe poi alzata in piedi, incrociando le braccia mentre camminava verso Yuya.
    Il nostro compito questa sera sarà proteggere la Madame. Dovremmo raggiungere prima possibile il Teatro Imperiale.




    CITAZIONE
    Turno di Ryuko per postare. Per bilanciare lo scontro, Yuya avrà al suo fianco un PNG dipendente dell'Eden Rose, di cui posterò la scheda qui sotto. Lo controllerà come voi controllate le vostre copie e dovrà dirigersi assieme a lei al teatro.

    qkgisJF
    informazioni personali

    Nome: Junko Tomomi.

    Unicità: Dragon Witch; Emitter

    Età: 25 anni.

    Data di Nascita: 14 agosto.

    Fazione: Villain.

    Affiliazione: Eden's Rose.

    Parametri

    Livello: 5

    Energia: 425
    Forza: 100
    Quirk: 150
    Agilità: 150

    Aspetto Fisico

    ASPETTO FISICO

    Carattere

    CARATTERE

    Quirk

    Dragon Witch; Emitter Quirk ~ Il quirk di Junko pare essere il risultato della fusione di due Quirk di tipo Emitter, che la fanno funzionare come una vera e propria fucina.
    La donna è infatti in grado di creare, a partire dai palmi delle mani, una sostanza incandescente, simile in tutto e per tutto a del metallo fuso. Inizialmente essa, appare come un fluido infuocato: le fiamme però a contatto con l'aria si spengono in pochi secondi ed il materiale solidifica raffreddandosi.
    Nel lasso di tempo in cui le fiamme sono accese però, il fluido può essere modellato a piacere fino ad assumere le più svariate forme.
    L'unico modo che ha Junko per impedire che esso si solidifichi e mantenerlo più malleabile, è letteralmente lasciarlo acceso il fuoco che rende incandescente il fluido, ma questo richiede una concentrazione ed uno sforzo nettamente maggiore.
    Questo materiale è incandescente pertanto qualsiasi oggetto infiammabile o suscettibile al fuoco, potrebbe, se entra a contatto con esso prima che si solidifichi, diventare preda delle fiamme. A tal proposito è da notare che Junko non ha alcun controllo sulle fiamme generate dal contatto del suo Quirk con qualcos'altro, per cui, nonostante sia resistente alle alte temperature, deve fare attenzione a non esagerare altrimenti potrebbe ritrovarsi invischiata in incendi totalmente fuori da suo controllo.

    Il metallo da lei generato è simile, in tutto e per tutto, al ferro, ma, diversamente da questo, non è eterno. Essendo un prodotto del corpo di Junko, questo è, come tutte le cose di natura organica, deperibile. Non può essere usato come sostitutivo del vero ferro, perché ogni creazione o costrutto della donna si corrode a contatto prolungato con l'ossigeno fino ad arrivare a sbriciolarsi - in un tempo massimo di un paio d'ore - in una sostanza simile a sabbia color ruggine, sulla quale Junko non ha più controllo.
    Ovviamente più i suoi costrutti vengono danneggiati più essi si sbricioleranno in fretta.

    Altro effetto collaterale del suo potere è che, se usato in modo continuativo, finisce per esaurire il ferro all'interno del suo corpo, causandogli tutti i sintomi dell'anemia, con le sue sensazioni di debolezza e di stanchezza. Di solito, per rimettersi completamente, dopo aver esagerato nell'uso del suo Quirk, Junko è costretta ad assumere degli integratori oppure a mangiare alimenti ricchi di ferro.

    Background
    BACKGROUND

    GeneraliQuirk
    Jeanne D'arc (Alter), Fate/Grand Order | Code © Only for MHA GDR
     
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    Mirokuji Yuya ; Tomomi Junko

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    Narrato - Parlato Yuya - Parlato Junko

    «Che schifo, cazzo! Che schifo! Come cazzo ti permetti di usare una cosa del genere su di me?! Fanculo!»
    Quando Yuya si era presentato all'Eden's Rose e aveva incontrato Junko, ne aveva avuto un'impressione sinceramente positiva.
    Prima di tutto perché era una bella donna: gli occhi sottili, dorati, i capelli color paglia, il viso dai tratti delicati, e quel vertiginoso scollo a V che lasciava intravedere decisamente più del dovuto. Vestita di nero, stivali alti sotto al ginocchio, anche il resto dei suoi abiti succinti abbastanza da rendere il suo outfit non totalmente adatto per presenziare in teatro. Non che comunque dovessero davvero assistere ad uno spettacolo. Invero, le era sembrata anche una persona decisamente sbrigativa e concisa, una con cui poter andare d'accordo facilmente. Soprattutto perché si erano già visti di sfuggita, dato che era stata lei a consegnargli il denaro qualche giorno prima.
    Eppure, le sue convinzioni erano state spazzate via come un castello di carte dopo una folata di vento.
    «Davvero, potresti fare silenzio? Ci siamo teletrasportati, sì. E ha fatto schifo. Ma ti avevo avvertito! Quindi smetti di lamentarti!»
    Per le strade di Chiyoda-ku, in teoria, non volava una mosca. In teoria, perché c'erano due ragazzi, entrambi non più grandi di venticinque anni, diretti al Teatro Imperiale di Tokyo, che stavano battibeccando da circa tre minuti. Ovvero il tempo esatto dal quale si conoscevano. E a voce piuttosto alta.
    Uno era Yuya, vestito con la maglia, i pantaloni e tutto l'occorrente che formava il suo costume; teneva sottobraccio un casco nero dalle rifiniture argentate e la coda attorcigliata al busto. L'altra era la ragazza che Yuya aveva incontrato poco prima all'Eden's Rose: Junko, dipendente della Madame e sua compagna per quella sera. In breve, una persona pessima. Sboccata, isterica e donna.
    E Yuya non era tipo da lasciarsi andare ai pregiudizi, di solito, ma in quel momento non riusciva a pensare ad altro che all'eventalità che con un collega uomo sarebbe stato più facile lavorare. Uno come Billie, magari.
    Soprattutto perché era stata Junko ad insistere, nonostante il suo rifiuto iniziale, di utilizzare il suo teletrasporto per arrivare più in fretta al teatro. E ora se ne stava lamentando!
    «Ugh, rischio di vomitare anche l'anima.»
    «Credimi, se tu ne avessi una avrei pietà di lei.»
    «Sta zitto! Come cazzo fai ad usare questa cosa senza star male tutte le volte?!»
    «È il mio quirk, forse?»
    Yuya, inoltre, al Teatro Imperiale di Tokyo non ci era mai stato, nonostante fosse passato molte volte lì vicino, per questo non era potuto giungere direttamente sul posto, ma solo in sua prossimità.
    L'unica nota positiva, in tutto quello, era che Junko lo stava tenendo occupato, impedendogli di pensare a questioni più importanti.
    Ahmya, per esempio.
    Anche stavolta, Yuya, non aveva il quadro completo della situazione. Capitava spesso quando lavorava, ma ancora non era riuscito a dimenticare lo sguardo terrorizzato della bellissima donna giapponese quando la Madame era venuta ad accoglierla dopo il loro ritorno. Eppure gli era stato detto che la avrebbe salvata. Capiva di dover mettere da parte i sentimenti, però...
    «Gira a sinistra, idiota, ci siamo.»
    L'ennesima frase scocciata fuoriuscita dalle labbra della donna lo riportò con i piedi per terra. Per confermare, non faceva in tempo a registrarli dei pensieri, che Junko aveva doveva per forza dire qualcosa. Yuya obbedì, fulminandola con lo sguardo. Ma effettivamente Junko aveva ragione, la figura del teatro in stile occidentale si stagliava precisa precisa davanti ai loro occhi.
    Nelle azioni di Junko c'era, tuttavia, una certa fretta. Non si soffermò a spiegare nulla, intimò solo al suo compagno di seguirla e si diresse all'interno dell'edificio. Sapeva che Blank sarebbe stato lì a momenti. E la nausea di quel fastidiosissimo quirk gli sarebbe passata a momenti. Lei, come tutti, aveva delle cose che voleva proteggere. E soprattutto non voleva deludere Billie.
    Precedette Yuya, ma non si diressero comunque all'ingresso principale, ma ad un'altra entrata secondaria.
    Fu Yuya a decidere di smorzare il silenzio.
    «Ehi, posso farti una domanda?»
    «No.»
    «Ti uccido.»
    Junko si fermò in mezzo al corridoio che stavano attraversando. «Oh. Provaci pure se ti credi in grado. Cosa vuoi?»
    Yuya la ignorò. «Tu e Ahmya... in che rapporto siete?»
    «Non ti paghiamo mica per saperlo. - replicò schietta la donna ed il corvino sospirò sconsolato, alzando lo sguardo al cielo, o meglio al soffitto, e le labbra di Junko si piegato o in un sorriso soddisfatto. - Sorelle, più o meno. Muovi il culo, ora.» ghignò, e girò i tacchi tornando sui suoi passi.
    Yuya ancora non lo sapeva, ma avrebbe riflettuto su quelle parole per tutta la serata.
    Si destreggiarono un altro po' per corridoi e scale, poi, quando a Yuya pareva d'aver perso la cognizione spaziale del luogo, Junko si fermò davanti ad una porta e bussò tre volte. Erano le cabine riservate alla platea VIP.
    Lì dietro si trovava, probabilmente, la Madame.


    Y u y a

    | Villain | #Livello 6 | Energia: 550
    Forza: 170 | Quirk: 170 | Agilità: 185
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: The Devil.

    J u n k o

    | Villain | #Livello 5 | Energia: 425
    Forza: 100 | Quirk: 150 | Agilità: 150
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Dragon Witch.


    tecniche & equipaggiamento
    Yuya  Equipaggiamento & Tecniche:
    ♛ Black Panther [Costume + Casco]:
    ► Descrizione: Quando Yuya entra in azione cela la sua identità grazie ad uno speciale costume composto da una maglia e da dei pantaloni separati fra loro, entrambi aderenti e dal color nero pece. Il tessuto è in fibra di carbonio, materiale molto resistente in grado di fornire una difesa basilare, senza tuttavia limitare i movimenti.
    Porta dei lunghi guanti che si fondono con le maniche della maglia e che in corrispondenza della punta delle dita hanno degli artigli affilati, taglienti ed intrisi di una droga che inibisce i sensi. Abbinato ad esso, un casco integrale, nero, rigido e antiurto, che gli cela completamente i lineamenti, e dal design pare ricordare vagamente le sembianze di un gatto o una pantera.
    ► Effetto Suit: Protegge da danni [Medi].
    ► Effetto Helmet: Protegge da danni [Gravi] alla testa.

    ♛ Lynx's Claw [Supporto]:
    ► Descrizione: Sono un paio di guanti tessuti con lo stesso materiale del costume di Yuya. Gli sono stati regalati da Chris. Sopra ogni dito ci sono degli accessori metallici dalla forma di un artiglio, che possiedono delle lame retrattili dalla lunghezza di due centimetri. Esattamente come degli artigli, sono degli ottimi strumenti di supporto per arrampicarsi e infliggere graffi. Inoltre le lame secernono una lieve droga eccitante, che se entra a contatto con il sangue nel giro di qualche minuto inebria e confonde i sensi del bersaglio, rendendolo facilmente vulnerabile.
    ► Effetto: Stordimento [Lieve]
    ► Peso: [2]

    ♛ Smoke Bombs [Supporto]:
    ► Descrizione: Le granate fumogene sono granate che nel loro funzionamento mediante la combustione di miscele piriche (fumogeni), o mediante la combinazione di sostanze chimiche che si combinano con l'umidità atmosferica (nebbioggeni), producono fumo. Nonostante il suo uso sia quasi, ormai, relegato totalmente a fine decorativo o di spettacolo, a volte vengono anche usati per occultare la propria figura.
    ► Effetto: Fuga
    ► Peso: [1]
    ► Quantità: [2]




    code © exquisite†corpses & Ryuko




    Okiz visto che mi piace usare i codici stronzi: per visionare l'equipaggiamento e le tecniche è sufficiente cliccare sopra il rigo "tecniche e equipaggiamento". Si apre come uno spoiler! 🌻


    Edited by Ryuko - 11/8/2019, 22:26
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    C A L A I L S I P A R I O




    o7fLA6v

    In automobile, Blank era seduto assieme ai suoi alleati. A guidare era uno dei suoi più fidati alleati, mentre l'uomo era infatti seduto nei sedili per i passeggeri osservando la città sfrecciare fuori dal finestrino. Alla domanda di Ayano rispose con un breve cenno della mano, indicando che avrebbe risposto dopo. Probabilmente, per qualche motivo, informare anche le copie sarebbe stato più efficace. Magari la sua unicità non riusciva a replicare le informazioni non ancora registrate nella memoria a lungo termine o replicava solamente comportamenti istintivi, senza generare effettivamente copie funzionali con una memoria condivisa per l'originale. Quello, insomma, i giovani non potevano saperlo.
    Visto l'accaduto, il cinese aveva certamente le sue riserve nei confronti dei ragazzi: sua moglie era stata rapita proprio quando loro erano apparsi ed erano alleati di Karen. Per quanto potesse fidarsi sulla carta, aveva comunque deciso di non precludersi la possibilità che fossero dei traditori. Era proprio la ragazza a insospettirlo maggiormente. Mentre gli altri si erano limitati a domande sulla paga o le conseguenze dei loro gesti, lei aveva sempre fatto domande sul piano o sul da farsi. E ora, tra i tre, era l'unica a rifiutare la sua copia. L'aveva rifiutata anche il leoncino, a dire il vero, ma non gli era mai capitato di eseguire una copia di un essere simile: ad essere onesti non era neppure sicuro di poterci riuscire.
    Lei, invece, che motivi aveva per rifiutare? A tranquillizzarlo solo il fatto che si trattasse di una ragazzina e di sicuro non sarebbe potuta essere una minaccia seria, a meno che non sfruttasse un qualche tipo di unicità di camuffamento o ringiovanimento. Ma non era questo il momento per pensarci. Eseguite le copie dei due ragazzi, mentre quello strambo e la sua copia ancora più stramba mettevano in moto uno strano teatrino, si avviò verso il cofano dell'auto e, apertolo, tirò fuori una katana lunga settanta centimetri dal fodero nero con venature in oro.
    Alle parole della copia di Victor si ricongiunse al gruppo, massaggiandosi gli occhi con l'indice e il pollice della mano sinistra. Estratta la katana in un baleno, tagliò in due la copia del ragazzo albino che si sciolse nuovamente nella stessa melma nera che la aveva generata. Nessun rancore con l'originale - era conscio dei problemi relativi alle sue copie, soprattutto nelle prime versioni - ma non erano parole da proferire ad un uomo la cui moglie era stata rapita ed era potenzialmente in pericolo di vita.
    Mia moglie non è in grado di combattere. - rispose brevemente, sfiorando Victor e generando una seconda copia, sperando che questa si comportasse in modo più consono. In un certo senso quell'avvenimento gli aveva anche dato occasione di mostrare che era meglio non fargli scherzi - Ha una semplice unicità mutant. Quanto alla Madame e ai suoi uomini... - proseguì per rispondere alle domande di Ayano, rinfoderando la katana - Non ci siamo mai affrontati direttamente, no. Dovrebbe avere una sorta di unicità in grado di renderla una massa gelatinosa, non saprei dire se mutant o transformation. - aggiunse, alzando la katana di fronte ai tre - La mia scommessa è che sia immune a colpi contundenti, ma non saprei dire se possa essere in grado di ricongiungersi a parti tagliate o meno. Viene da sé che se così fosse, le vostre copie saranno inutili e sarà meglio concentrarle altrove. Gli uomini, invece... - fece una pausa, indicando Victor ed Edward - Come i tuoi amici sapranno bene, la Madame tende spesso ad assoldare "mercenari" e ha ben pochi fedelissimi. Uno di loro è all'Horimiya al momento, dove si sono diretti Karen e i due ragazzini. - proseguì, dirigendosi nuovamente verso l'auto - Potremmo trovarci chiunque davanti, non ho molto altro da dire.
    Dopo aver suggerito al suo collaboratore al volante di rimanere lì ed entrare dopo un quarto d'ora per dare il colpo finale all'Eden, si diresse coi ragazzi verso l'entrata del Teatro. Una volta giunti in sala, una miriade di luci e sedili di colore rosso sgargiante li avrebbero attesi. Si trovavano al piano terra, dove cinque file di sedute erano inframezzate da dei percorsi per dirigersi al palco in legno che, celato da pesanti tende beige, nascondeva probabilmente ciò che avrebbero dovuto affrontare.



    CITAZIONE
    ORDINE DI POST ► Master di Blank, Wyrd, DLP, Victor, Master della Madame, Ryuko.
    Innanzitutto complimenti a tutti per i post che erano molto carini. Victor, se riesci inserisci anche i parametri del clone, ricordati che ha +30 ad ogni parametro. Proseguiamo!
     
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    ブッツバス! YA-HA!!

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    Mi scuso se il layout avrà dei problemi, ma sto postando dal telefono perché non riesco ad usarlo come hotspot. Gli equipaggiamenti scelti per la role sono comunque elencati nel primo post, anche la icon del pg "truccato" è lì come riferimento!
    Mi scuso per il disagio, ma ci tenevo a postare velocemente anche senza rete.

    » There is no dark side of the moon really. Matter of fact it's all dark.

    Seishiro Harada

    » Scheda | Livello [4] | Esperienza [500] | Quirk «


    Energia 300

    Forza 35 | Quirk 136 | Agilità 104



    Danni: //

    91apt5




    Equipaggiamento: Guanti – Smoke Bombs [3]



    Narrato Parlato Pensato



    The only thing that makes it look alight is the sun. «



    Ogni persona è unica e i momenti migliori per rendersi conto di quanto ciò sia meraviglioso sono proprio le situazioni in cui è possibile che si verifichino eventi significativi per l’interiorità dell’individuo. Se da una parte Seishiro aveva rifiutato la copia del Boss di Deep Void, dall’altra parte il Prestigiatore stava già entrando con entusiasmo nella parte mentre Viktor sembrava avere qualche problema di disciplina con l’altro se stesso.
    Blank sembrò ignorare la platealità teatrale di Edward per risolvere invece i possibili problemi che la copia irriverente avrebbe causato: semplicemente la eliminò e ne creò un’altra; uguale ma al tempo stesso completamente diversa.
    Una seconda scelta conveniente, in pratica.

    Seishiro fu sinceramente scosso da quella scena. Non avrebbe saputo dire se la cosa che lo impressionava maggiormente fosse la vista della figura umanoide sciogliersi in melma nera o il rendersi conto di come il gusto esagerato dell’uomo permeasse ogni dettaglio che lo riguardava, coprendo quindi anche la katana dall’elaborata quanto vistosa decorazione.
    In ogni caso, la leggerezza con cui il colpo era stato portato, la noncuranza e sentimento di consapevolezza che nessuno era necessario ma sostituibile in qualsiasi momento… lo trafissero. Si sentì piccolo piccolo di fronte ad un modo di vivere che lo faceva rabbrividire, era insignificante e indifeso di fronte a quel peso che tornava a farsi sentire nella sua vita, rendendo insostenibile una situazione già difficile.
    Molti avrebbero trovato strano che una persona nella sua situazione potesse essere turbata dalla semplice sostituzione di una copia poco rispettosa. Un normalissimo fix, come ogni giorno capitava a in molti altri contesti.

    Ciò che davvero rendeva Seishiro irrequieto era la facilità con cui qualcosa di apparentemente difettoso potesse essere sostituito: a suo modo, Blank incarnava alla perfezione l’idea per cui o una cosa viene fatta secondo le regole oppure si elimina chi non è in grado di farlo. Tutto ciò si sposava alla perfezione con l’ossessione giapponese della società perfetta, in cui ognuno deve trovare il proprio posto e seguire un copione già scritto, senza la libertà di improvvisare, senza la libertà d’avere interessi che non siano già stati considerati nel suo personaggio.
    Era esattamente quello ciò che si era ripromesso di combattere, a modo suo, perché le sue menzogne diventassero una scelta e non più un obbligo.
    Come se non bastasse, per comprendere al meglio il quadro è necessario aggiungere tutto l’aspetto criminale collegato con il sangue freddo di sferrare un colpo per eseguire qualcuno, indipendentemente da chi sia.
    E lui aveva stupidamente chiesto di poter uccidere la Madame, senza ricordarsi che ad ora non credeva di esserne capace. Oltre alla lotta morale per cui riteneva che quella donna meritasse comunque rispetto in quanto forma di vita, lotta accompagnata dal costante dubbio che non sarebbe mai stato pronto a prendere una vita né a sopportare il peso di quell’azione, v’era anche il problema pratico che Seishiro non aveva idea di come poter uccidere in modo efficace.
    A dirla tutta, chi alla sua età sapeva bene come poter prendere una vita? Solo uno psicopatico. E lui non lo era.
    Aveva tanti problemi oltre ai normali drammi adolescenziali, ma rientravano tutti nei limiti di personalità considerati normali; soffriva di nevrosi, non era un criminale.
    Non ancora, almeno.

    Blank aveva risposto alle sue domande, dandogli la fondamentale informazione relativa al Quirk di quella donna, seppur non precisissima.
    E lui come poteva uccidere qualcuno in grado di diventare gelatina? Non sapeva usare armi e dubitava che non si sarebbe fatto del male da solo se avesse impugnato un coltello, ma non aveva nemmeno un Quirk in grado di fare del male. Non ad una cosa che poteva probabilmente sfracellarsi dal tetto e ricomporsi viscidamente.
    Era un problema e come uno stupido non aveva considerato che la donna avrebbe potuto avere capacità utili per la sopravvivenza e non necessariamente il suo Quirk dovesse essere d’influenza sulla mente altrui. Dannazione, significava che se era arrivata a costruire quell’Impero era pure brava, dato che non si basava sull’inganno o sul controllo dati dal Quirk.

    Sentiva il bisogno di urlare, ma si trattenne. Non voleva che la katana di Blank calasse anche su di lui in seguito ad un comportamento impulsivo e, soprattutto, non voleva rovinare la scena che stava facendo con Ayano.

    « Vi ringrazio molto, Blank-san » disse pensieroso al termine della spiegazione. Alla fine non avevano un piano.
    E temeva che non l’avrebbero mai avuto veramente, almeno non che lui ne avrebbe fatto parte. Aveva visto Edward e Viktor confabulare poco lontano, lasciandolo solo con i suoi dubbi, dandogli il tempo di sollevare gli occhi al cielo ed aggrapparsi a quel Simbolo che gli era stato affidato tempo prima.
    Lui era l’Enigma, l’Ignoto, il Presagio, l’Inganno.
    Sospirò.
    Era pronto, anche se non abbastanza.

    Non fece mai strada, rimanendo sempre leggermente indietro rispetto a Blank, lanciando spesso delle occhiate a Edward o Viktor per cercare di capire se ritenevano opportuno metterlo a conoscenza di qualcosa oppure no.
    Lui, da parte sua, era come al solito una precisa e logica fucina di idee, catalogate sempre con ordine e aggiornate in base ai nuovi dettagli.
    Apprendeva la disposizione interna del luogo, notando con piacere che si trattava di un unico ambiente diviso in due piani, privo di palchetti, tanto comodi ma altrettanto insidiosi.
    Osservò attentamente, cercando di memorizzare la posizione degli estintori del piano in cui si trovavano, calcolando nel modo più preciso possibile anche la distanza; cercò anche l’indicazione per il defibrillatore, anche se temeva che in un posto tanto di classe sarebbe stato collocato in una stanza di servizio e non in bella vista a rovinare le decorazioni degli interni.
    Notò con piacere che il palco non era preceduto dalla buca dell’orchestra: dover percorrere solo una determinata distanza in altezza rendeva meno probabile una sua vergognosa caduta se le circostanze lo avessero obbligato a correre sul palco. In verità che il sipario fosse chiuso non lasciava promettere nulla di buono e, anzi, lasciava intendere a Seishiro che lui su quel palco non ci sarebbe voluto salire.
    Osservò la disposizione delle luci, amareggiato per la mancanza del classico lampadario da film, sostituito con un soffitto tappezzato di faretti, l’eventuale presenza di un sistema antincendio – sempre molto utile per un diversivo - e gli accessi al piano in cui si trovava, dando anche uno sguardo, per quanto possibile, al pavimento.

    Ad aspettarli v’era una donna che poteva diventare schifosa gelatina e aveva ottenuto il rispetto della malavita con mezzi che Seishiro non voleva davvero conoscere; era teso, avrebbe tremato se solo le sue gambe non fossero paralizzate dalla paura, e avrebbe cercato di deglutire se la sua saliva non si fosse già esaurita.

    Così spaesato, armato solo di una determinazione inspiegabile e una buona mappa mentale con già delle idee su come muoversi.
    Buffo che, alla fine, temeva che sarebbe stato costretto ad improvvisare.


    ~ A man who casts no shadow has no soul ~

     
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    Edward Lapsus


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    - Edward
    - Edward Clone
    - Seishiro/Ayano
    - Victor
    - Blank



    Osservò la mano tesa di Viktor per qualche secondo, prima di stringerla con un sorriso ambiguo. Non era ancora certo ci come sarebbe andata a finire la serata, ma se aveva una possibilità di riuscita sarebbe stato anche grazie alla loro sinergia.

    Un Mago, il suo assistente, e un grandioso palcoscenico che ora si trovava davanti a loro. Celato, ma ricco di promesse…

    … e di minacce.

    Ascoltò Blank parlare una volta per tutte dell’unicità della Madame. Finalmente era riuscito a farsi un’idea di quello che avrebbero potuto affrontare, tuttavia la vaghezza delle risposte del boss gli diedero molte cose di cui pensare.
    Supponendo che Blank in questi giorni avesse parlato con Karen prima di formulare il suo piano definitivo, il fatto che nessuno dei due - compresa la ex mano destra della Madame - avesse un’idea precisa delle potenzialità della donna aveva un che di impressionante. Soprattutto considerando la facilità con cui erano riusciti a scoprire informazioni su lui e Viktor, significava che la Madame usava la sua unicità molto raramente, anche in presenza dei suoi seguaci. E quando lo faceva, nessuno rimaneva per poterlo raccontare.
    Considerando queste premesse, che la donna fosse a capo di una delle organizzazioni più potenti di Tokyo era ancor più preoccupante, poiché significava che era riuscita ad accumulare potere senza abusare della sua unicità, probabilmente utilizzando i suoi sottoposti in maniera spietatamente efficiente.
    Incrociò lo sguardo con la sua copia; senza dirsi una parola, capirono di aver capito.
    Anche Ayano sembrava pensierosa, forse anche lei stava pensando la stessa cosa… anche se arrivati a quel punto lo riteneva improbabile. Fino a quel momento, la ragazzina non aveva dimostrato particolare acume, e sebbene fosse sicuro che gli stesse nascondendo qualcosa, non era certo che l’astuzia fosse nella lista delle cose nascoste.
    - Cielo, cielo, Ayano-chan: non ci hai detto di essere stata violata da una massa gelatinosa, ora capisco perché vuoi vendicarti personalmente… - Era stato il clone di Edward a parlare alla ragazza, lo disse con sereno, come se stesse parlando di quello che aveva mangiato a pranzo, o del tempo di quella mattina. Aprì il palmo della mano, rivelando tra l’indice e il medio una pallina di spugna rossa, apparentemente apparsa dal nulla. Continuando a parlare, giocherellò con la pallina premendola tra il pollice e l’indice, come per saggiarne la morbidezza - … devo dire che sono impressionato, immagino sarà difficile uccidere una gelatina con la tua unicità, probabilmente dovrai usare un’arma o qualcosa del genere, dovrai tagliare la melma ancora e ancora, finché non sarà sparsa per tutta la sala… Semplicemente spaventoso! - Guardò la ragazza con occhi pieni di rispetto, poi diede un paio di colpetti sull’elsa della sua katana - Non vedo armi con te, ma non preoccuparti: se dovesse servirti, ti passerò la mia katana senza problemi quando vorrai dargli il colpo di grazia, sono sicuro che dopo ti sentirai molto meglio - La tranquillità con cui disse queste parole faceva sembrare tutto il discorso incredibilmente fuori contesto.

    Edward ascoltò distrattamente la discussione tra Ayano e la copia, in quel momento era più concentrato a guardarsi intorno nella grande sala del teatro. Davanti a lui c’era il palcoscenico del teatro dove avrebbe avuto inizio il suo grande spettacolo: -Allora, Mr. Blank-
    disse rivolgendosi al capo -La nostra priorità sarà salvare gli ostaggi o eliminarne i guardiani? O forse vuole che ci concentriamo solo sul salvataggio di sua moglie?- nel frattempo rimase in ascolto con il suo quirk, scandagliando i dieci metri intorno a loro. Avrebbe percepito solo il movimento, ma in quella situazione era meglio di niente.



    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 4



    Attacco: 16 Clone:46
    Quirk: 150 Clone:180
    Agilità: 134 Clone:164
    Energia: 325
    Peso Trasportabile [4]
    Tecniche/Equipaggiamento usato: -
    CITAZIONE
    TECNICHE
    -
    EQUIP
    -Mazzo di carte e Tarocchi
    -Vari oggetti per giochi di prestigio (non da combattimento)
    -Bacchetta con sorpresa (un colpo in canna, 2 proiettili in tasca)
    -Mazzo di carte lama (danno lieve)
    -Coltello finto con lama retrattile in metallo (con dentro sangue finto)
    -Pistola finta in metallo
    -1 granata giocattolo
    -1 Tubo spara-coriandoli

     
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    Viktor Asui




    Narrato - Parlato - Parlato Clone - Pensato - Parlato altrui 1





    Stava andando tutto per il meglio, almeno fino al momento della creazione del suo clone, che con un'arroganza e sicurezza di se molto elevate, disse cose poco opportune, tanto da finire per essere tagliato in due dal suo stesso creatore.
    Viktor ormai con il capo chino e in silenzio assoluto impallidì alla vista di tale scena, dopotutto il clone era identico sotto ogni aspetto esteriore a lui, e vedersi tagliare in due in quella maniera lo fece rabbrividire, realizzando inoltre la reale forza di Blanck, il quale era riuscito a tagliarlo senza alcuna possibilità di risposta, e con una forza rapidità straordinaria! Restò qualche secondo immobile, vedendo la poltiglia dalla quale era "nato" distruggersi e sparire lentamente... e solo a quel punto fece un impercettibile sorriso, vedere tutto ciò gli aveva fatto venire un'idea Forse è stato solo per rabbia, ma il fatto che abbia usato la sua arma, fa pensare che neppure lui sia in grado di distruggere senza toccare le sue copie... può tornare utile in futuro questa informazione, una persona del suo calibro potrà rivelarsi un alleato fortissimo ma... Proprio mentre stava terminando di formulare il suo pensiero venne toccato da Black, e immediatamente, questa volta molto più velocemente rispetto a prima, al suo fianco si creò un nuovo clone, anche questa volta possedeva un coltello e non una katana, ma era un coltello diverso dal precedente, era molto articolato e seghettato, come uno di quelli che viene usato per sopravvivere nelle foreste. Anche il suo sguardo era leggermente differente dal precedente clone, sembrava più sospettoso e guardingo, difatti restò in silenzio osservandosi attorno, il suo volto emanava sicurezza e spavalderia, ma allo stesso tempo insicurezza, almeno finche il suo originale e Edward non terminato di parlare per poi addentrarsi nel teatro.
    Quindi finalmente sappiamo qualcosa di più preciso sulla madame! Se il suo corpo può diventare una gelatina la mia tecnica potrebbe rivelarsi fondamentale, dovrei tenere le energie per utilizzarla? Oppure richiederà troppo tempo...se solo mi fossi allenato di più in questi giorni! Inoltre ci sarà anche Zack.. e da che parte sarà? aaaah, ormai tutto dipenderà da ciò che vedremo una volta arrivati al cuore del teatro! E' inutile per il momento fare troppi piani, dovremo improvvisare
    Mentre il corpo originale era intento a pensare e analizzare le informazioni ricevute, la sua copia si avvicinò ad Ayano e le sussurrò all'orecchio
    Hey BOOOY, non ti sei voluto far sdoppiare perche nascondi qualcosa là sotto... o il tuo quirk è più di quanto ci hai riferito? il suo sguardo restò fisso sugli occhi truccati della ragazza, quelle parole e le luci più fioche rispetto alla grande illuminazione poco più avanti, davano l'impressione di una belva che caccia, concentrata ad ogni più piccolo movimento facciale, nel mentre stava accarezzando il proprio coltello. Ma nonostante potesse sembrare a tutti gli effetti una minaccia, era più curiosità a muovere la copia, e anche il suo tono non era affatto minaccioso ma più malizioso come quello di un bambino che si beffa della sua prima cotta. Infine quando terminarono quegli ultimi passo verso l'ingresso, un sorriso terminò quello sguardo ammiccante, per rivolgersi verso il teatro.

    Una volta entrati nella parte importante dell'azione, tutti si guardarono attorno con estrema attenzione e osservarono ogni particolare, il primo a parlare fù il mago
    -La nostra priorità sarà salvare gli ostaggi o eliminarne i guardiani? O forse vuole che ci concentriamo solo sul salvataggio di sua moglie?-
    Vicktor dopo una rapida occhiata intorno, si voltò verso il prestigiatore, ancora prima di poter osservare attentamente l'ambiente iniziò a parlare senza fermarmi Una delle mie nuove tecniche permette di assorbire l'ossigeno in luoghi al chiuso... e senza ossigeno un corpo, anche se melmoso muore, o almeno si stanca enormemente. Ma oltre a richiedermi molto tempo, mi consuma tutte le forze tenerla attiva in un luogo così grande, ma se trovassimo una stanza piccola qui vicino, e io la privo di ossigeno, chiunque tu mi passassi... solo al termine di quelle parole si rese conto della sua maleducazione e di non aver aspettato che qualcun'altro parlasse, ma era come se per tutto quel tempo avesse continuato a rimuginare e non vedeva l'ora di parlare, e le parole di Edward furono come un interruttore.
    Si guardò attorno, aspettando gli sguardi dei compagni, e poi fece un lieve inchino in segno di scuse, e solo in quel momento riuscì a vedere l'ambiente dove si trovavano, uno splendido teatro con un'infinità di luci che davano l'impressione fosse pieno giorno, sul palco un enorme telo rosso copriva la parte più importante e forse il loro obiettivo, alla vista di tutto ciò il suo unico pensiero fù: Ora capisco da dove riprendendo quelle scene epiche i videogiochi.





    Viktor Asui
    Statistiche:

    Attacco: 15 - Quirk: 45 - Agilità: 40

    Energia: 125


    Tecniche: Wall - Creation - Explosion - Black Hole - Orbs Rain
    Stato attuale: Illeso

    CITAZIONE

    --- CLONE ---


    Attacco: 45 - Quirk: 75 - Agilità: 70


    Stato attuale: Illeso


    Equipaggiamento usato:
    CITAZIONE
    Bracciale d'aria compressa
    Descrizione oggetto: Braccialetto contenente una piccola capsula con aria compressa all'inverosimile
    Effetto: Rilascia una grande quantità d'aria in grado di ripulire qualche metro intorno al soggetto.
    Ricariche: x10

    CITAZIONE
    Giubbotto antiproiettile
    Descrizione oggetto: Un giubbotto antiproiettile con maniche.
    Resiste a danni lievi da impatto.




    Edited by Victor la volpe - 7/8/2019, 10:34
     
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    Sugar-fueled machine

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    La porta risuonò tre volte dietro la Madame, un suono secco che indicava l'arrivo di Junko e della profumatamente pagata guardia del corpo. Un ragazzo che le era stato in verità raccomandato dal suo fidato Billie, che se ne intendeva di persone quasi quanto lei, estremamente talentuoso dal suo punto di vista. Aveva sentito dire che era riuscito a penetrare all'interno del U.S.J. dell'accademia per eroi Yuuei, che neppure lei aveva avuto mai interesse nel conquistare. Certo, le avrebbe donato un enorme prestigio ed un timore reverenziale rispetto a chiunque, ma forse non avrebbe potuto più starsene tranquilla a godersi la sua ricchezza con tutti quegli eroi alle calcagna.
    Accomodatevi pure! Avrebbe esclamato l'obesa donna prima di girarsi leggermente, dando un'ordine sottinteso ad un dipendente che si trovava lì di aprire la porta, facendo entrare la coppietta che aspettava impaziente di lavorare assieme. Era la seconda volta che la Madame vedeva Yuya ed anche se l'illuminazione in quel momento non era delle migliori, si prese qualche secondo per osservarlo da dietro le lenti scure. Era veramente un bel ragazzo, una qualità insolita per un criminale che accettava lavori del genere. Era una gemma grezza in mezzo al ciarpame che assumevano sempre, anche se come le aveva insegnato l'esperienza il bell'aspetto non sempre si traduceva in abilità. Se questo giovinetto però era riuscito veramente a compiere ciò che aveva nel suo curriculum criminale, forse si sarebbe rivelato una risorsa preziosa dopo quella serata. Chissà, magari avrebbe potuto sostituire Karen nei suoi compiti, considerato che le loro unicità avevano simili funzioni.
    Yuya-kun, grazie per essere venuto. - La Madame era certamente una ricca donna e forse navigava nei vizi, ma non aveva dimenticato le buone maniere di fronte a chiunque. Soprattutto, con la gente che la interessava. Sorrise, nonostante questo creasse più rughe sul suo viso che su un cadavere raggrinzito.
    Non so se Junko-chan te ne ha già parlato, ma questa sera dovrai affrontare nuovamente i rapitori della mia dolce Ahmya. Sapevo che ci avrebbero seguito, quindi ho deciso di mettere la parola fine a questa storia. La Madame strinse il grasso ma massiccio pugno destro, sbiancando la pelle e le dita abbracciate mortalmente da preziosi anelli decorati da gemme.
    Vedrai sicuramente uno o più uomini vestiti di nero ed armati di katana. Il tuo obiettivo è sistemare loro e gli altri collaboratori. Nonostante la sua ricchezza, si è affidato a mercenari da strapazzo. Mi sta decisamente sottovalutando... - La Madame agitò la mano destra per aria, come se volesse scacciare via quella sciocchezza appena uscita dalla sua bocca, per poi appoggiarla sul viso come se soddisfatta da ciò che stava per accadere. Io farò da esca sul palco. Mi nasconderò dietro il sipario e quando loro arriveranno, saranno troppo concentrati su di me per notarvi. Avrò un paio di guardie con me, ma la mia unicità mi rende piuttosto resistente agli attacchi normali. La donna avrebbe lasciato carta bianca ai due su come posizionarsi all'interno del teatro, aspettandosi però che le notificassero la posizione scelta. Ovunque fosse il posto deciso che fosse in mezzo alle poltrone, tra le uscite d'emergenza o nella platea VIP dove si trovavano in quel momento, i due avrebbero avuto giusto il tempo di posizionarsi prima dell'arrivo della squadra di Blank.

    Ohoh! Chi non muore si rivede, Blank. Le luci erano accese, le poltrone sistemate, il palco pulito e pronto ad essere azionato. Gli attori in posizione, il pubblico è arrivato. Poco dopo la loro entrata, chiunque fosse all'interno del teatro avrebbe sentito una melodia prodotta da un violino, proveniente dai numerosi speaker posizionati per il teatro. Il sipario venne messo in moto e Madame de Steal in tutto il suo splendore si mostrò a Blank ed al suo gruppo. La bionda era vestita splendidamente, nonostante questi siano solo dettagli pensati per nascondere il suo fisico ormai non più in forma come un tempo. Avrebbero visto la donna seduta su un'enorme poltrona di velluto, quasi rilassata e troneggiante su di loro. Accanto a lei, un paio di guardie vestite con elegantemente e con la spilla dell'Eden appuntata sulla giacca erano immobili ma in allerta. Gli occhi a mandorla della donna scrutarono tutti i presenti, notando la presenza delle copie di Edward e di Viktor. Non era la prima volta che ne vedeva una, ma non erano mai state così pericolosamente vicine. Nonostante fossero stato per un breve periodo di tempo suoi dipendenti, non riconobbe il volto dei due, più che altro perché era abituata a riconoscere le persone dalla loro unicità e da dossier su di loro. Quando il suo sguardo cadde su Ayano però, qualcosa nel suo volto le fece venire in mente qualcosa, come se l'avesse già vista. Vide come fosse molto graziosa, un esemplare perfetto per la sua collezione, forse anche dell'età giusta. Non riconobbe l'identità di Seishiro, almeno non per adesso.
    Vedo che hai portato i bambini. Sono così carini che me li mangerei! La donna si portò la mano sulle labbra, provocando uno sghignazzo che fu udito da tutti i presenti, una grassa risata quanto la fonte di essa. Se prima poteva essere uno strano complimento detto dalla zia più particolare nelle riunioni di famiglia, forse dopo aver preso conoscenza dell'unicità della donna questa frase avrebbe avuto un significato diverso.
    E dire che credevo che le nostre divergenze fossero acqua passata...come mai sei qui? Sei venuto a trovare Ahmya? La donna appoggiò il gomito destro alla poltrona, che avrebbe sorretto la testa piegata di lato, l'espressione piegata in un sorriso maligno. Mentre pronunciava quella parole, probabilmente Yuya e Junko erano già forse nascosti agli occhi dei loro obiettivi, pronti a colpire.


     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    Mirokuji Yuya ; Tomomi Junko

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    Narrato - Parlato Yuya - Parlato Junko


    Yuya aveva visto la Madame una sola volta, e quello gli era bastato a dargli l'impressione di una persona estremamente subdola e sgradevole. Una volta mossi i primi passi all'interno della cabina, dietro l'incedere di Junko, ebbe modo di constatare quanto le sue impressioni non si fossero sbagliate. Puzzava di falso e finto, nonostante il profumo che aveva indosso. Non lasciò comunque trapelare niente da dietro la sua poker face costruita ad arte, anzi. Dopo che la donna li ebbe accolti, il giovane pose semplicemente una mano dietro la schiena ed eseguì un piccolo, breve inchino. «Onorato, Madame. Farò il possibile.»
    Alle sue spalle, Junko alzò gli occhi al soffitto. Non li sopportava lei, i ruffiani. Comunque si limitò solo a confermare quanto detto. «Posso pensarci io agli uomini di Blank. — esordì, subito, con il tono prepotente di qualcuno che smaniava di gestire la situazione e rendersi utile mostrando le proprie capacità. — Tu proteggi la madame e guardami le spalle, ci nasconderemo in mezzo alle poltron...»
    Yuya sollevò una mano e la interruppe subito. Per quanto avesse pensato anche lui alle poltrone, voleva avere voce in capitolo, non sapeva chi si sarebbero ritrovati contro e lui era pur sempre uno scrupoloso. «Se permetti, io credo che andrò lassù.» asserì, indicando l'impalcatura dove erano fissati i faretti delle luci di scena. «Preferisco avere una visuale... ampia. E poi, se venissero accese per illuminare il palco nessuno sarebbe in grado di vedermi, perché sarei controluce.»
    I due discussero qualche altro minuto, poi prese le loro decisioni sotto l'orecchio vigile della Madame, inforcarono la porta ed uscirono. Avevano optato per un piano piuttosto semplice: Yuya, come affermato, si sarebbe nascosto sopra l'impalcatura delle luci, molto vicino sia al palco che alla platea, Junko d'altro canto, che a detta sua aveva un quirk d'armamento pesante, sarebbe rimasta nascosta fra le poltrone. Non era il migliore degli attacchi a sorpresa, ma erano pur sempre in un teatro.
    La Madame prese posto sul palcoscenico, e i due raggiunsero la sala: già ampiamente illuminata e costellata di poltrone in velluto bordeaux, fila per fila, di fronte al palco. Yuya non era sicuro che quello che si stava accingendo a fare fosse giusto, continuava a ripensare allo sguardo terrorizzato di Amhya quando la Madame l'aveva accolta fra le sue braccia, e a chiedersi: l'aveva davvero salvata? Perché, a rigor di logica, una persona fra l'abbraccio della salvezza non dovrebbe avere quella faccia. L'unica cosa che lo confortava era che quella, alla fine, era una schermaglia fra due criminali, e che quindi di etico c'era poco o nulla. Se tutto fosse andato per il meglio, al termine di quella faccenda, avrebbe ricevuto i suoi soldi e non ci avrebbe pensato più.
    «Ehi, sei armato?» Junko lo riscosse di nuovo dai suoi pensieri ed il ragazzo con la coda la ringraziò mentalmente. Scosse la testa, aveva solo i suoi guanti con sé, e un paio di fumogeni. Junko brontolò, borbottando qualcosa come "e come pensi di combattere così", poi sollevò una mano e dalla sua pelle cominciò a trasudare un fluido dal colore bronzeo. Yuya avrebbe potuto percepirne il calore. Esso, dapprima, formò una sfera, poi prese ad allungarsi ancora e ancora fino a prendere la forma di una lama scura di all'incirca sessanta centimetri.
    «Tieni. Quando si rompe dimmelo, se ti serve te ne faccio un'altra. Ma ricordati che il tuo compito principale sarà guardare le spalle a me e alla madame.» Yuya ricevette la... spada? Poteva chiamarla così? Aveva un'impugnatura un po' rozza, ma sembrava solida. Quello doveva essere il quirk della sua collega.
    «Niente fodero?» ribatté, con un pizzico d'ironia. Junko lo fulminò con lo sguardo. «Ficcatela nei pantaloni, probabilmente c'è posto. Ora sparisci, mi devo concentrare.» Yuya sghignazzò. Non male, almeno aveva un po' di senso dell'umorismo. Mosse un passo, ma prima che potesse allontanarsi del tutto, sentì Junko sospirare. Poi vide quello stesso fluido di prima, prendere a trasudare da qualsiasi parte Junko avesse un briciolo di pelle scoperta. Quello si modellò praticamente addosso al suo corpo ed andò a formare, ancora fumante, quella che sembrava a tutti gli effetti un'armatura medievale. Yuya emise un fischio d'approvazione, ammirato. «Niente male. - mormorò, accorgendosi poi che stavano cominciando a stare stretti con i tempi. - Bene suppongo, si va in scena.»
    Spiccò un balzo verso l'alto, ed in nugolo di foschia pregna di zolfo, si ritrovò in alto, con la platea sotto di sé. Vide Junko sistemarsi fra le poltrone, in una delle file centrali. Contò mentalmente quindici secondi, e poi vide entrare le stesse persone che avrebbero visto anche i suoi colleghi. Li riconobbe, erano gli stessi che aveva visto entrare nella villa di Blank, che doveva essere l'uomo dalla pelle color ebano che campeggiava in mezzo agli altri. La madame li accolse con un discorso pomposo e arrogante, Yuya sperò di essere in grado di cogliere qualche informazione, ma ne rimase deluso.
    "Disgustoso." riuscì solo a pensare, alle parole della ricca donna giapponese, ed ebbe pena per gli altri ragazzi. Onestamente se una creatura del genere gli avesse detto che era pronta a mangiarlo... ci avrebbe fatto gli incubi una settimana.


    Y u y a

    | Villain | #Livello 6 | Energia: 535
    Forza: 170 | Quirk: 170 | Agilità: 185
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: The Devil.

    J u n k o

    | Villain | #Livello 5 | Energia: 335
    Forza: 100 | Quirk: 150 | Agilità: 150
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Dragon Witch.


    tecniche & equipaggiamento
    NB: La descrizione completa dell'equip è nel mio primo post: per essere sintetica da qui in poi abbrevio. Le tecniche di Junko sono state aggiunte alla scheda nella sezione anagrafe.

    Yuya  Equipaggiamento & Tecniche:
    ♛ Teleport Lv 3: Attraverso la particolarità del suo quirk, Yuya è in grado di effettuare una sorta di teletrasporto decisamente rapido ed efficace.
    Costo:
    - se il "salto" è inferiore ai 100 metri consuma 10 PE.
    - se deve trasportare un oggetto il cui peso è inferiore ad 1 chilo consuma 5 PE.

    ♛ Black Panther [Costume + Casco]: ► Effetto Suit: Protegge da danni [Medi].
    ► Effetto Helmet: Protegge da danni [Gravi] alla testa.

    ♛ Lynx's Claw [Supporto]: ► Effetto: Stordimento [Lieve]
    ► Peso: [2]

    ♛ Smoke Bombs [Supporto]: ► Effetto: Fuga
    ► Peso: [1] ► Quantità: [2]

    Junko  Equipaggiamento & Tecniche:
    Sweet but Psycho: Junko crea del materiale fluido e lo plasma fino a dargli la forma di un'arma bianca di medie dimensioni. Di norma una spada o qualche altra arma da taglio non più lunga di sessanta centimetri. Esse possono essere prestate, ma diventano inutilizzabili dopo cinque turni.
    Danni: Medi.
    Costo: 20 PE

    Armored Saint: Dando forma al suo materiale Junko crea, praticamente addosso al suo corpo, un'armatura di metallo. Composta da un busto, due bracciali, due gambali ed un elmo che le protegge la testa.
    Essa protegge da danni medi per circa otto volte, da danni lievi circa 10 volte, da danni medio-gravi e superiori 5 volte.
    Costo: 70 PE




    code © exquisite†corpses & Ryuko

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    C A L A I L S I P A R I O




    o7fLA6v

    Il palco del Teatro Imperiale si stendeva di fronte a loro, seppur la visione fosse celata dalle pesanti tende rosse. Su quel palco si erano susseguite numerose storie, negli anni. Storie d'amore, storie di tradimenti, storie di gloria. Ogni sera, su quegli stessi spalti, centinaia di persone erano sedute per emozionarsi, per vivere la storia ed entrare a farne parte.
    Quella sera era diverso. Non c'erano spettatori ad osservare ciò che sarebbe accaduto e dietro quelle tende, probabilmente, non ci sarebbe stato altro che disperazione, lotta, odio, morte. Blank sospirò, osservando l'aula vuota. Non vi era nessuno, stranamente. Era abbastanza sicuro non fosse una trappola: la Madame era una donna intelligente, ma altrettanto arrogante ed orgogliosa. Era sicuro che quello sarebbe stato il loro ultimo incontro. Solo uno dei due sarebbe uscito vivo dal teatro.
    Sentì le copie dei due ragazzi conversare riguardo a qualcosa di strano con la ragazza. Gli parve di evincere qualche riferimento alla possibilità che Ayano stesse celando la sua vera identità e, a dire il vero, erano dubbi già vivi nella sua mente, ciononostante non gli interessava particolarmente in questo momento. Tutti in quella stanza avevano qualche conto da saldare con la Madame e questa era la parte più importante. Spesso l'odio unisce più della verità. Si voltò verso i due ragazzi quando si riferirono a lui, chiedendogli nuovamente informazioni riguardo al da farsi.
    Ahmya non sarà comunque al sicuro finché la Madame è viva. - rispose, dunque, con calma - Concentratevi sul resto, semmai interverrò io in caso di necessità, ciononostante... - aggiunse, dopo un paio di secondi di silenzio - Finché è convinta di vincere, sono sicuro che non le farà nulla. E' fatta così.
    Successivamente, il ragazzo che era giunto al meeting dell'altra sera solo in ritardo affermò di possedere una tecnica in grado di privare dell'ossigeno una determinata area. Si trattava di una tecnica interessante, ma decisamente a doppio taglio e, soprattutto, poco utile in un'area così ampia. Era improbabile riuscire a portare il combattimento da un'altra parte, soprattutto parlando della Madame.
    Avete piena libertà di azione. - spiegò, dando nuovamente le spalle al gruppo e scendendo un paio di scalini - Vi prego solo di non fare stupidate. Tutti e cinque. - intimò anche alle copie.
    Dopo poco, il suono di un violino iniziò a risuonare nel teatro, le luci si mossero e di fronte a loro, spalancate le tende, sedeva l'orribile donna accompagnata da due guardie. Come al solito, il suo fare fastidioso e provocante pareva non passare mai di moda. Sospirò, lisciandosi la cravatta con la mano che non sosteneva l'arma giapponese.
    Acqua passata... - rispose con calma alle parole della donna - Non ancora, ma sono venuto a mettere la parola fine. - aggiunse, per poi scattare verso il palco, sfoderando la lama. Per prima cosa avrebbe mirato alle due guardie, la donna poteva aspettare. Quanto ai suoi alleati... Come detto, avevano libertà d'azione.



    CITAZIONE
    ORDINE DI POST ► Master di Blank, Wyrd, DLP, Victor, Master della Madame, Ryuko.
    Chiedo scusa a tutti per il "ritardo" pur giustificato, proseguiamo!
     
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    ブッツバス! YA-HA!!

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    » There is no dark side of the moon really. Matter of fact it's all dark.

    Seishiro Harada
    » Scheda | Livello [4] | Esperienza [500] | Quirk «


    Energia 300
    Forza 35 | Quirk 136 | Agilità 104

    Danni: //
    Tecniche: //

    91apt5


    Equipaggiamento: Guanti – Smoke Bombs [3]

    Narrato Parlato Pensato


    The only thing that makes it look alight is the sun. «


    Osservò prima la copia di Edward, poi quella di Viktor; erano inaspettatamente e fastidiosamente interessate a lui, come in uno strano scherzo del destino in cui l’unica persona che vuole rimanere anonima finisce ad essere al centro dell’attenzione.
    Fortunatamente per lui, Seishiro Harada era un ragazzino pieno di risorse nascoste; spesso risultavano inutili o inadatte a situazioni di vita quotidiana, ma nelle assurde trame della malavita forse avrebbero fatto comodo.
    Una di queste era l’indifferenza.
    Certamente anche negli incontri di tutti i giorni può far comodo, ma Seishiro non era stato vittima di atti fastidiosi da parte dei coetanei, quindi non aveva mai dovuto “fregarsene”. Crescere protetto dall’ambiente dell’élite aveva avuto questo piccolo vantaggio, ma al tempo stesso aveva sviluppato menzogna e inimicizia non detta, qualità fondamentali per un buon stratega.
    Lui non era un buon stratega, ma almeno era versatile. Aveva imparato che spesso assecondare e lasciar correre risultava essere la scelta migliore, preservando rapporti, tranquillità emotiva e pace interiore.
    Dunque il fastidio per aver ricevuto dei commenti decisamente poco carini scivolò via, dimenticato come se mai fosse stato presente. Tuttavia, al proprio passaggio lasciò delle sensazioni ben peggiori: prima fra tutte, l’imminente crisi di panico che l’irriverenza della frase della copia di Viktor stava scatenando e, in secondo luogo, il conato di vomito che saliva all’idea che quella donna schifosa avrebbe davvero potuto violarlo.
    Forse fu fortuna, forse fu l’incompatibilità, ma il panico sconfisse la nausea. Per il momento. Uscitio da lì si sarebbe sicuramente concesso il lusso di vomitare da qualche parte.
    Certo, prima doveva uscire.
    E, come un linearissimo circolo vizioso, l’ansia per la propria salvezza andò ad alimentare il panico dell’essere scoperto: si scurtavano, si sorridevano, si corteggiavano incessantemente e ad ogni strizzata d’occhio un pezzo dell’autocontrollo di Seishiro cedeva.
    Aveva forse sbagliato un pronome? La sua parrucca era storta? Il trucco era sbavato? Il maglione lasciava vedere un invisibile Pomo? I suoi pantaloni? La sua postura?
    Una valanga di domande si ammassò nella mente confusa del ragazzo, aggravando ulteriormente la situazione. Aveva un bisogno disperante e disperato di conoscere l’errore commesso, ne aveva necessità quasi fisica per placare quella nevrosi alla ricerca della perfezione che gli annebbiava la mente, impedendogli di essere abbastanza lucido da affrontare la situazione.
    Per un attimo il panico sembrò davvero impadronirsi dei suoi occhi, ma le reazioni del suo corpo lo salvarono; il sistema fight or flight venne in suo soccorso aumentando la sudorazione, dilatando le pupille, aumentando il battito causando un leggero affanno e un tenero rossore sul viso: l’imbarazzo.
    Non sapeva bene quello che stava facendo, ma l’istinto gli disse di distogliere lo sguardo, abbassare il viso e chiudere gli occhi per qualche secondo; e lo ascoltò, dimostrando una normalissima reazione d’imbarazzo e sconforto per una situazione spiacevole. Perfettamente normale, considerate le parole della copia di Edward.
    Era pur sempre una ragazzina minorenne ai loro occhi, nonostante in qualcuno iniziava a germogliare il seme del dubbio.
    D’altra parte, il tempismo della copia di Viktor fu perfetto, inserendosi in un discorso che già l’aveva debilitato, giustificando così l’atteggiamento più introverso che avrebbe adottato nei minuti successivi.

    « Basta importunare Ayano! E’ già difficile così, Copia-san… per favore... »

    Sbottò quelle parole guardando i due interlocutori con un’espressione adorabile e imbronciata anche da dietro la mascherina, stringendo i pugni in modo un po’ infantile. Per chi sospetta del prossimo sarebbe sicuramente sembrato un comportamento da tenere d’occhio – come ogni altro di ogni altra persona, dopotutto – ma agli occhi di un semplice interlocutore la reazione della ragazzina sarebbe risultata perfettamente normale.

    La proiezione mentale che il ragazzo aveva della propria sanità mentale scosse la testa, sconsolata. E le dava ragione: se in una situazione come quella doveva preoccuparsi non solo degli stravaganti compagni ma anche delle loro repliche sarebbe stata una serata troppo impegnativa per il suo fragile equilibrio. Cotinuando in quel modo avrebbe sicuramente iniziato una terapia a base di Alprazolam, detto più amichevolmente Xanax.
    Ah, che nome rilassante, sembrava già di sentirne l’effetto al solo pensiero, come se le parole su parole – spesso anche sensate – che i due dicevano sembrassero librarsi leggere nell’aria, rimuovendo il giogo dell’ansia dal suo povero cuore.
    E invece no.
    Non solo Viktor aveva appena informato il gruppo di poter rimuovere l’ossigeno, come se non bastasse le corde di un violino accompagnarono l’aprirsi del sipario, vero inizio della serata, come il dolce presagio di sventura che nessuno aveva chiesto.

    L’imponente presenza di Madame de Steal ebbe su Seishiro un effetto devastante. Il suo cuore stava davvero battendo, ma perché sembrava voler scappare dal suo petto, dimostrando ancora una volta che spesso bisogna seguire il cuore e non la mente; non è vero che il cervello è più saggio, è più logico e tante persone sono uccise dalla razionalità. Non voleva far parte della lista.
    Fece un passo indietro, indeciso e con fatica, schiacciato dal peso della paura, immobilizzato dal suo stesso corpo che stupidamente sembrava aver deciso che fingersi morti sarebbe stata una tecnica di sopravvivenza adatta in quella situazione. Si morse un labbro, cercando di controllarsi, ma poi quell’essere aprì bocca e per poco Seishiro non si sentì svenire. Poi fu scosso da un brivido. E poi sentì l’amaro sapore della bile, certo che non sarebbe mai riuscito a controllare l’istinto di rimettere.
    Aveva paura e provava disgusto.
    Ma era decisamente più terrorizzato che schifato.
    Doveva trovare un appiglio, una cosa stupida che gli impedisse di farsi sconfiggere da mostri che si era creato da solo; una cosa sola, insignificante ma efficace. Quella giusta, insomma.
    Per un attimo pensò alla Strega, aggrappandosi al Simbolo che gli era stato affidato, cercando la forza in una donna che però lì con lui non c’era.
    Non bastava.
    Tuttavia, qualcosa nella sua mente scattò: Witch era il modo in cui aveva salvato il suo contatto nella rubrica, molto calzante dato che sembrava aver usato qualche magia per aiutarlo ad uscire dal labirinto dell’inautenticità; non doveva pensare a Yami, doveva pensare alla Strega.
    E quindi lui non doveva ragionare come Seishiro, ma come la Luna.

    Ambiguità, Inganno, Enigma.

    Un sorriso sghembo si dipinse sul suo viso accompagnato dall’antidoto al veleno del terrore.
    Così ingannò la propria paura.
    Rimase concentrato su quanto quella donna avesse cattivo gusto, chiedendosi come potesse camminare quando sembrava voler indossare abbastanza ammennicoli e gioielli da eguagliare il proprio peso, sfida più che ardua. E ovviamente stava seduta, anche lui avrebbe fatto fatica a muoversi.
    E rise, in silenzio.
    Con un piccolo trucchetto ignorò quindi la superiorità che la donna lasciava trasparire con la teatralità di ogni suo gesto, concentrandosi su tutto ciò che non stava facendo.
    Aveva di fronte una criminale spietata ma altrettanto intelligente; ostentare sicurezza era di certo parte del personaggio che negli anni si era costruita ma doveva esserci dell’altro: se li aveva attirati in una trappola aveva sicuramente un piano. Avrebbe dovuto avere occhi ovunque, quindi mentre i due protagonisti della situazione scambiavano i convenevoli, Seishiro iniziò con l’osservare il palco: spirario, eventuale botola, scena, poltrona, tutto ciò che poteva vedere passò una rapida ispezione per identificare meccanismi pericolosi e trappole. Lui non era esperto di combattimenti nella vita, ma aveva abbastanza esperienza di gaming e, dopo che i personaggi esplodono per non aver esaminato il terreno di gioco, lo scrupolo di dare sempre un’occhiata rimane.
    Oltre al palco, esaminò la platea, per quanto possibile.
    Sospirò e si appuntò mentalmente di temere sempre una sorpresa dall’alto, data l’architettura del Teatro; non avrebbe potuto farci molto, in realtà, ma l’idea di poter prevedere qualcosa sembrava tranquillizzarlo in modo quasi disarmante.

    Se fossero stati un party ben assortito con tanto di chat, avrebbe insistito per organizzarsi un minimo prima di iniziare; tuttavia nella vita vera fermarsi a parlare è sempre impossibile. Anche urlare le proprie intenzioni non è mai una buona idea, specialmente se si vuole evitare che i nemici le conoscano.
    Sospirò nuovamente.
    Erano destinati a fallire o, in caso qualche Kami li stesse davvero proteggendo, a prenderne comunque tantissime.
    Si voltò per un attimo verso Edward e Viktor, sperando di intercettare qualche informazione nel caso avessero voluto comunicare all’ultimo una strategia, poi si tuffò a sinistra in una fila di poltrone, correndo verso il corridoio più esterno mentre abbassava qualche poltrona lungo il proprio passaggio; da lì, se mai ci fosse arrivato, avrebbe osservato meglio la situazione, proseguendo verso il palco a passo meno sostenuto della corsa e cercando qualsiasi cosa utile per il suo Quirk.
    Dannazione, ma non c'erano estintori in quel posto? Avrebbe anche sollevato lo sguardo, cercando di misurare almeno a spanne i faretti ed eventuali supporti.

    Tutta quella scena sembrava inutile, come al solito, però Seishiro aveva un piano che nella sua testa sembrava anche abbastanza intelligente: l’idea era, in poche parole, quella di accertarsi che non ci fossero altri uomini nascosti in platea, facendo un po’ di casino, che nella migliore delle ipotesi avrebbe potuto essere un elemento di distrazione e disturbo, e sperando di avere fortuna. Che la fortuna fosse incontrarli o no, beh, sta ad ognuno giudicare. Seishiro sperava sinceramente che quell’azione fosse a vuoto, perché non scalpitava all’idea di trovarsi una di quelle guardie davanti; tuttavia almeno aveva fatto un po’ di rumore e aveva creato un movimento in un punto diverso rispetto all’attacco centrale. A quanto aveva capito, i Quirk di Edward e Viktor erano più adatti a degli scontri, senza contare la potenza dell’uomo d’ebano; lui poteva almeno cercare di dare loro un po’ di vantaggio attirando l’attenzione su di sè almeno il tempo necessario per organizzarsi.
    Poi, avrebbe cercato di sparire.
    E, per i casi disperati, c’erara sempre il piano di riserva. Sapeva che avrebbe usato il piano di riserva, dannazione; il problema delle seconde scelte... è che sono solo l'alternativa.
    Che seccatura, perchè non poteva essere quasi ottimista per una volta? Ma soprattutto, perchè non riusciva ad avere idee migliori se alla fine doveva ricorrere ad altro?

    Si lasciò sfuggire un sorrisino quasi disperato, creato dall’adrenalina, non dal buonsenso.
    Il topolino era tornato.
    Più impacciato, più impaurito e con una parrucca in testa, vero, ma era di nuovo lì a rosicchiare qualche cavo.
    Forse inutilmente, forse questa volta avrebbe fatto saltare l'impianto.


    ~ A man who casts no shadow has no soul ~

     
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    Edward Lapsus


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    Edward
    Edward Clone
    Seishiro/Ayano
    Victor
    Blank



    La Madame apparve imponente sul palco. La sua comparsa teatrale fece distrarre il mago e la sua copia per qualche istante, concentrandosi totalmente sulla scena tanto che entrambi sembrarono non notare la reazione imbarazzata della giovane Ayano, messa sotto pressione dal comportamento aggressivo dei cloni.
    A proteggere la Madame sembrava ci fossero solo due uomini, che tra l’altro non sembravano neanche particolarmente minacciosi, tuttavia Edward non si fidava delle apparenze, avrebbero benissimo potuto essere degli abili assassini. La situazione davanti a lui presentava dei segni, che come nei tarocchi non sempre sono quello che sembrano, e spesso sono in grado di mostrare molteplici strade. Il Mago, ora, ne vedeva tre:

    La prima, luminosa come il Sole: La Madame era talmente confidente nelle sue abilità da non venire a quell’incontro senza una scorta adeguata, facendo affidamento solo sulle sue abilità. Era improbabile, ma non da escludere se la sua abilità si rivelasse assai più potente di quanto avessero programmato.

    La seconda, insidiosa come la Luna: Avevano di fronte una semplice tecnica di distrazione, l’abc di ogni prestigiatore. Ma distrarre da cosa? Un agguato? L’ipotesi non era da escludere, tanto più che giocavano nel territorio della donna. Forse stavano venendo aggirati in quel momento...

    La terza, paziente come l’Appeso: Forse stava mettendo su quella messinscena per prendere tempo, in attesa che arrivassero i rinforzi. Sarebbe strano da pensare, visto che li aveva accolti con tutta quella scenografia, ma c’era la possibilità che la musica e tutto il resto fossero stati preparati in vista dello spettacolo di quella sera, e che li stia astutamente usando per far credere che sia tutto preparato, mentre in realtà sta disperatamente cercando di guadagnare minuti preziosi.

    C’era infine, l’imprevedibilità del Matto: qualunque ragionamento logico e tattico perdeva rapidamente senso in un mondo dove chiunque poteva avere un quirk in grado di cambiare completamente l’esito di uno scontro. Con una tale varietà di abilità differenti era possibile pianificare solo fino a un certo punto, il resto era in mano al Destino.


    Con un breve cenno d’intesa, Edward e il suo clone si separarono. Il clone avrebbe cercato di seguire Ayano a qualche metro di distanza, in modo da poterla aiutare se venisse assalita ma abbastanza lontano da non essere presi entrambi da un eventuale attacco ad area.
    Edward invece avrebbe estratto il suo mazzo di carte da gioco e si sarebbe avvicinato con passo calmo al palco, mischiando con disinvoltura.

    In realtà era tutt’altro che tranquillo: da come ne avevano parlato Karen e Blank, pensava che si sarebbe trattato di un assassinio su un bersaglio inconsapevole, non di uno scontro frontale contro uno dei criminali più potenti della città… Che Blank avesse programmato tutto quello oppure no ormai non faceva più differenza: doveva giocare con le carte che gli erano state date.
    -Bene bene, quale onore aver finalmente incontrato la Madame di cui tutti parlano- Avrebbe camminato fino a raggiungere una decina di metri di distanza dal palco, non sapeva se da quella distanza sarebbe stato al sicuro da un eventuale attacco, eventualmente sperava di poter contare all’aiuto di Viktor per la difesa da una eventuale imboscata -Devo dire che sembra una persona molto interessante, sfortunatamente oggi sono stato assunto per farle uno spettacolo che la lascerà…Senza fiato!-
    Con una mano, lanciò in aria una quindicina di carte che si dispersero sopra di lui come dei coriandoli giganti e colorati. Con l’altra mano, estrasse dalla manica due carte-lama di metallo e con uno scatto felino le lanciò entrambe in direzione del petto della Madame. Qualunque fosse la situazione in cui si trovavano in quel momento, non potevano permettersi di perdere tempo: dovevano mirare subito alla testa del serpente…



    Bugia!

    Poco prima che le lame avessero colpito il petto della donna, il Prestigiatore avrebbe eseguito uno switch tra le due lame, permettendogli così di cambiare la traiettoria in modo repentino. Un occhio esterno avrebbe visto solo le due carte prendere una innaturale curva netta a novanta gradi nel bel mezzo del volo, dirette ognuna verso una guardia differente, in particolare al loro collo. Non poteva sperare di sconfiggere la Madame con armi da taglio, però poteva provare a far fuori la sua scorta. Se la cosa fosse andata bene, entrambe le guardie sarebbero state fuori gioco, e avrebbero potuto concentrare tutte le forze sulla Madame.

    Nel caso le guardie, la Madame, o altre forze esterne avessero provato a bloccare o deviare il colpo durante la traiettoria verso la donna, Edward avrebbe usato lo Switch non solo per bersagliare le guardie, ma anche per provare ad evitare l’intercettazione dei difensori.

    Dopo questo attacco, il mago sarebbe indietreggiato di un paio di passi verso i suoi colleghi, pronto a reagire ad una eventuale rappresaglia.



    EDWARD LAPSUS - LIVELLO 4



    Attacco: 16 Clone:46
    Quirk: 150 Clone:180
    Agilità: 134 Clone:164
    Energia: 315 (325-10)
    Peso Trasportabile [4]
    Tecniche/Equipaggiamento usato: -Switch(10 Energia), 2 carte-lama.
    CITAZIONE
    TECNICHE
    NOME TECNICA: Switch

    DESCRIZIONE: Scambia la posizione tra due oggetti solidi / persone a scelta dell’utilizzatore purché siano entrambi entro una certa distanza dal possessore del quirk e soddisfi alcune condizioni.

    Il raggio di influenza è pari a 10 metri, che aumenteranno con salire del livello.

    Per poter attuare il suo potere devono essere soddisfatte le cinque condizioni descritte nel quirk. Il quirk non ha bisogno della vista per attivarsi (anche se aiuta). Questo potere permette infatti di avere una percezione molto sommaria degli oggetti all’interno del raggio d’azione, che saranno percepiti solo come “volumi” rendendo quindi impossibile distinguere forme, colori, o altri tipi di informazioni. Se vuole scambiare una persona con un oggetto (o un'altra persona) il valore quirk di Edward dovrà essere maggiore della forza dei bersagli.
    COSTO:
    - per oggetti di peso inferiore ai dieci chili, animali di piccola taglia e bambini/e di età inferiore ai dieci anni: 10 punti energia.
    - per oggetti di peso inferiore ai cinquanta chili, animali di taglia media e ragazzi/e adolescenti e giovani (fino ai 27 anni) costano 30 punti energia.
    - per oggetti di peso superiore ai cinquanta chili, animali di grossa taglia o persone adulte (da 28 anni in su) costano 40 punti energia.
    -
    EQUIP
    -Mazzo di carte e Tarocchi
    -Vari oggetti per giochi di prestigio (non da combattimento)
    -Bacchetta con sorpresa (un colpo in canna, 2 proiettili in tasca)
    -Mazzo di carte lama (danno lieve)
    -Coltello finto con lama retrattile in metallo (con dentro sangue finto)
    -Pistola finta in metallo
    -1 granata giocattolo
    -1 Tubo spara-coriandoli

     
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