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.HAMUKO USHIYAMACamminare fra quelle strade ora più che mai le dava una sensazione di nostalgia enorme, una sensazione che a tratti non si poteva nemmeno spiegare perché lei Roppongi l'ha visitata poco e male. Non che non avesse dei bei ricordi di quel posto ed infatti erano quelli, probabilmente, a darle quelle emozioni, anche se onestamente tutte le cose legate a suo padre oggi giorno la facevano sentire nostalgica. Si ricordava bene delle loro camminate ma sopratutto dei racconti di suo padre che spesso si ambientavano lì, fra le luci notturne delle strade e l'onnipresente folla di gente. Quel giorno però non era lì per dar sfogo a nostalgia o quant'altro, bensì per fare un favore a sua madre!
Per farla breve, pochi giorni fa sua madre è riuscita a vincere un coupon per una visita gratis al museo d'arte di Roppongi, cosa che la rese felice ma sua madre fallì ti prendere in considerazione un dettaglio molto importante: la fortuna. Giorni prima della data che si era pianificata finì per prendersi una brutta febbre, obbligandola a rimanere a casa per sua grande dispiacere. Hamuko, ragazza che avrebbe fatto di tutto per sua madre, anche fare cose di cui non andava matta, sapendo che lei ci teneva molto a quella visita, le propose di andare lei al suo posto e di fare tante foto. Sempre meglio che sprecare quell'occasione, pensò lei, no? Controvoglia ma felice della proposta di sua figlia, sua madre accettò e ventiquattro ore dopo la giovane studente si trovava a Roppongi, dove attualmente si stava cercando la via giusta.
« Dovrebbe essere qui vicino, » disse fra se e se, controllando ogni paio di minuti l'applicazione GPS che almeno quella volta pareva funzionare, non che lei non si sappia orientare ma vista la grandezza del posto più la quantità di gente che la circondava preferiva davvero non rischiare. Occhi aperti e pronti a tutto, Hamuko continuò a camminare e nell'arco di una decina di minuti raggiunse il posto giusto, con il museo giusto a due isolati da lei - perfect! Una volta lì ci volle poco per comprendere perché quel posto fosse così famoso, anche solo l'esterno del museo dava l'aria di essere un posto di classe, eleganza e di fama, motivo per il quale non poteva non provare un pizzico di timore. L'esterno era pieno di vetri e parti in quello che lei pensava essere cemento, con un piccolo parco che circondava l'area e delle statue probabilmente parte dell'esibizione e circondate da turisti, tutti impegnati a fare mille foto. Una in particolare attirò la sua attenzione, una sagoma alta e snella che sembrava essere un ragno ma senza addome e testa. "Chissà cosa dovrebbe rappresentare," pensò, guardandosi intorno ed assicurandosi di avere il coupon prima di entrare. Chissà se lì dentro ci stavano solo gente snob, i cinema e le serie TV dipingevano sempre così posti del genere.
Non c'era moltissima gente, forse non essendo la stagione turistica - i fiori di ciliegio non erano ancora in fiore - era stato sciocco da parte sua aspettarsi una fila chilometrica. Chissà com'era lì dentro, pensò lei mentre s'avviava all'entrata e col telefono in mano, scattando delle foto all'edificio ed alle statue in vista per poi controllarle, giusto per accertarsi che nessuna fosse venuta mossa. Mentre era nella galleria del cellulare, però, una cosa colse la sua attenzione, ovvero una foto della cioccolata che lei aveva dato a Shinjiro a San Valentino e che tutt'ora le faceva provare un turbinio d'emozioni. Perché lo aveva fatto? Erano amici, o almeno andavano d'accordo ed avevano passato un pomeriggio insieme, però da lì a dargli qualcosa per San Valentino? Scosse la testa, dicendosi che non era nulla di importante, solo il classico flusso di pensieri che non aveva né capo né coda. In quel periodo aveva ben di meglio da fare, tipo passare all'anno successivo e concentrarsi sugli studi, allenarsi e migliorare il quirk - Shinjiro, onestamente, poteva aspettare.. -
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.HAMUKO USHIYAMAL'interno del museo era proprio come se l'era immaginato, semplice ed elegante ed una volta superata l'entrata le opere d'arte divennero sempre più presenti, con moltissimi corridoio che si diramavano e collegavano le sale d'esibizione che erano piene delle più disparate opere d'arte, da quelle piccole alle enormi, semplici oppure complesse, astratte oppure semplici ma tutte avevano qualcosa in comune: confondevano la povera Hamuko a non finire. Non voleva mancare di rispetto agli artisti, sicuramente sapevano il fatto loro, però lei onestamente non riusciva a leggerle quelle cose! Ci poteva provare, certo, però il più delle volte vedeva solo dei materiali spostati, mischiati e storti in modi strani e bizzarri. Decise fin da subito di non farsi domande in merito, alla fine lei era lì solo per conto di suo madre e di farle un favore, dunque non perse un secondo e si mise a fare mille foto, cercando di creare un quadro 3D con quelle foto con numerose angolazioni.
Non era la migliore con la macchina fotografica, quello era vero, ma sperava che con la sua ignoranza non stesse perdendo dettagli importanti - dopo tutto, non sapendo leggere le opere, non aveva idea di cos'era la cosa più importante da inquadrare lì. Aveva letto in giro che una persona aveva lasciato degli occhiali per terra in un museo d'opere d'arte moderne da qualche parte e la gente aveva scambiato il tutto per un pezzo d'esposizione. Con ciò non voleva dire che era robaccia, però... insomma, se anche gli esperti potevano sbagliare, cosa diceva che non stava facendo una caterva d'errori nel cercare di immortalare quell'esibizione?
Passarono svariati minuti ed in quell'arco di tempo non successe niente di particolare, continuò a guardare e fotografare ma lo status quo cambiò quando si ritrovò di fronte ad una gabbia con dentro un vestito da sposa. Iniziò a fare la foto ma una voce iniziò a parlare di fianco a lei, neanche lei - era nettamente femminile - sembrava andare matta per quell'opera ma perché lo stava dicendo a lei? Fece una foto per poi abbassare la foto, guardandola e rimanendo sorpresa nel scoprire che era Tanaka! Frequentava il secondo anno alla Yuuei e sebbene non avessero mai parlato, da brava gossip-omane che era si era fatta una buona idea di chi era. « Tanaka-san! Non pensavo di vederti qui, sei qui con qualcuno? » non sapeva chi fosse quella Emi-chan ma ad occhio e croce pareva essere un'amica, anche se controllando intorno a sé non sembrava esserci nessuno. Possibile che si sia allontanata? Oppure doveva temere il peggio? « Tranquilla, comunque! Condivido la tua opinione, » le disse con un sorriso beffardo ed un'occhiolino, come a rassicurarla anche se probabilmente non c'era bisogno di farlo. Molte delle sue azioni non erano necessarie, ma lei le faceva lo stesso e per questo motivo, e molti altri ancora, si ritrovava così com'era a scuola, ad avere Aoi come migliore amica.Sto scherzando Ryuko scusa.. -
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.HAMUKO USHIYAMAAveva sentito parlare della timidezza di Fuyuko ma per una ragione o l'altra le aveva sempre date per esagerazioni, forse proprio perché non ci aveva mai rivolto la parola né vista dialogare con altri; non che lei non lo faccia, ma non l'aveva visto fare di persona. Sapeva essere pettegola a volte, però ci teneva ad ottenere informazioni valide e reali, dunque raramente andava a raccontarle in giro prima di esserne certa - salvo con persone a cui era davvero vicina, ovvio. Fatto sta che la reazione dell'altra le fece provare un senso di tenerezza che raramente provava, era una ragazza carina e per quanto le dispiaceva che fosse timida doveva ammettere che quel carattere aveva un certo charme. Lei non ne andava matta, ma quella era un'altra storia. « Esatto! Si spera per poco, mi manca pochissimo per passare al secondo anno, » ovvero il leggendario esame di eroismo, ma non aveva fretta siccome in teoria non era passato nemmeno un anno, dunque in qualunque caso che sia ora o fra due mesi, avrebbe comunque fatto più in fretta di molti studenti. Non si voleva vantare, ma quella situazione la faceva emozionare un casino, era felice che la sua carriera scolastica stava andando così bene. « Meno male, a volte gli onorifici sono una palla, » li usava sempre, eh, però era assai grata quando chiunque le diceva che non era necessario usarli, anche se spesso correva il rischio di dare l'immagina sbagliata agli altri. Almeno in questo caso si trattava di Fuyuko dunque non c'era nessun problema, anzi.
Ecco perché era li, carino da parte sua accompagnare un'amica in un posto simile - chissà come avrebbe reagito Aoi, a quelle opere? Meglio non pensarci. Le dispiaceva molto, però, che la sua amica non era lì, probabilmente era nei paraggi ma parte di sé non poteva che provare empatia nei suoi confronti. « Oh, se vuoi mentre chiacchieriamo la possiamo andare a cercare... sempre se ti va, ovvio! Insomma, non abbiamo mai parlato, no? » commentò, usando la domanda per fare partire il discorso e spronarla a parlare di più, sapendo qualcosa su come far comunicare la gente introversa. Per quanto riguarda la ricerca avevano fortuna, non pareva esserci moltissima gente dunque avrebbero trovato presto la sua amica.
Si sentì così figa quando Fuyuko si tranquillizzò dopo aver sentito la sua opinione, quanto la capiva! Era qualcosa che tormentava pure lei, per questo motivo l'ha voluta aiutare e toglierle di dosso quella sensazione soffocante che, almeno nelle sue esperienze, a volte era insopportabile. « Credo di si, ammetto che è un'opinione piuttosto... estrema, ma per molti è una realtà, » sua madre meno male non ha avuto un'esperienza simile, sarà che il suo matrimonio era piuttosto unico ma per lei unirsi a suo padre era stata una vera e propria liberazione. Almeno questo era quello che lei le aveva sempre detto, per quanto glie lo chiedeva non è mai riuscita a cavare un ragno dal buco. Lei personalmente non aveva nessuna opinione al riguardo, la sua mente vedeva quell'evento non solo come qualcosa di lontanissimo ma anche altamente improbabile. « No, sola. Mia madre voleva venire ma si è ammalata, dunque sono venuto io al posto suo - con l'aiuto di questa, » indicando la macchina fotografica, Hamuko sorrise alla sua collega, aspettando che questa le rispondesse sul andare a cercare l'altra ragazza.. -
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.HAMUKO USHIYAMALe rassicurazioni di Fuyuko erano utili ed apprezzate, sorrise quando l'altra cercò di togliere di dosso le voci che i suoi senpai diffondevano e, così facendo, sfogarsi dallo stress degli esami e godersi le risposte dei giovani del primo anno. Succedeva ovunque, anche nel liceo che lei prima ha frequentato, dunque a dirla tutta non ci ha dato molto peso, però la gentilezza della sua collega fu assai apprezzata. « Si, anche se mi dispiace un po' non frequentare la B, » rispose con una risata, ovviamente non era seria ma visto che Aoi frequentava la 2B sarebbe stato bello se l'avesse come compagna di classe. Forse, però, era meglio così, non voleva nemmeno immaginare cosa loro due avrebbero combinato nella stessa classe, o la reazione che lei avrebbe avuto nel vederla sedersi vicino. Roba da espulsione o sgridate leggendarie, poco ma sicuro. « A chi lo dici! Meno per tecnologia, però Eroismo lo odio con una passione; migliora al secondo anno per caso? » chiese, chinando di lato la testa, per poi scuoterla leggermente e riprendere il discorso, « co~munque, mi trovo bene, si, aiutato dal fatto che la gente è... meno snob del previsto. Ah e mI piacciono molto le materie pratiche, come educazione fisica e soccorso! Odio studiare tonnellate su tonnellate di teoria. ». Forse aveva fatto male ad avere quel preconcetto sulla Yuuei ancor prima di entrare, però data la fama ed i diplomati di quella scuola un po' di altezzosità da parte dei studenti se lo aspettava, ed invece non fu affatto così, o almeno non nella quantità prevista.
A differenza della sua timida collega, Hamuko raramente trovava imbarazzante il silenzio, le piaceva avere quell'attimo di pace dove riflettere e pensare, sentire su pelle l'intimità e la vicinanza fra lei e l'interlocutore. Non si sentiva a disagio, anche perché poteva trovare con molta facilità una domanda e da lì far ripartire la conversazione, dunque in quel momento lei era piuttosto serena - o almeno lo era fino a quando Fuyuko non interruppe quel silenzio. Ah, shit, here we go again. « Diiiciamo di si, » rispose con un po' d'esitazione, evitando per un momento lo sguardo dell'altra e formulando una risposta che la soddisfi, « un'eroina a modo mio, ecco. Non che voglia ignorare la legge, però la burocrazia ed i media sono la parte che meno preferisco del mestiere. ». Si sentì un po' a disagio nel dirle quelle cose, ma onestamente pensava che almeno Fuyuko non l'avrebbe giudicata, non era bravissima a leggere le persone ma lei le pareva il genere di persona che se cercasse di mentire o fingere sarebbe una vera e propria frana. Magari sbagliava, però su due piedi le era venuto in mente questo pensiero.
Arrossì quando venne complimentata per ciò che stava facendo per suo madre, non ci aveva nemmeno pensato ma in effetti era una cosa dolce - sarà che oramai quelle cose le faceva senza pensarci. Forse perché voleva renderla meno sola, motivo per cui non si era ancora trasferita ai dormitori. « Lo spero, faccio schifo a fare le foto! Ma dubito ci voglia molto a fotografare le esposizioni, » probabilmente si sbagliava, ma nemmeno sua madre era un'esperta studiosa d'arte dunque salvo che lei sia così ignorante in materia dubitava di correre alcun pericolo. « Anche perché non ho voglia di ripassarci qui, costo del biglietto a parte, » lo faceva volentieri questo gesto, ma solo una volta sola perché anche la sua pazienza aveva un limite. « Ecco, a proposito della tua amica - da quand'è che ti eri fermata a fissare quello? » chiese, indicando con un cenno della testa la gabbia, « perché magari facciamo ancora in tempo a rintracciarla - non sarà andata molto lontano... credo. ». L'ultima cosa che voleva che accadesse è che d'un tratto quella Emi-chan sparisse e no, meglio troncare quel pensiero perché che ansia. Doveva pensare positivo, non tutta Tokyo era piena di criminali pronti a rapire la gene.
Almeno per ora.. -
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.HAMUKO USHIYAMARoteò gli occhi quando l'altra commento sulla difficoltà di Tecnologia, inutile dire che lo aspettava già dal nome della materia e sopratutto vista la complessità degli oggetti quotidiani con cui loro, ma sopratutto gli eroi, erano in contatto. Sperava che magari era la solita materia che tutti dicevano sarebbe stata la più difficile del corso ma che alla fine risultava essere una passeggiata, però sotto sotto sapeva che non sarebbe stato così. O almeno quello era ciò in cui credeva, che però si ricollegava all'inizio di questo pensiero - in parole povere, doveva pensare di meno e concentrarsi sul presente. « Vediamo, preferisco non farmi impaurire fin da subito da una materia di cui ne so ben poco, » rispose semplicemente, sperando di farsi un'opinione una volta raggiunto il secondo anno. Nel frattempo aveva una materia ben più reale e vicina a cui pensare, la quale aveva un professore sul quale ultimamente aveva delle opinioni un po' confuse. « Lo so, lo so... E' che, non lo so, odiando la materia finisci per odiare anche il professore, » commentò con un tono di voce vagamente esasperato ma anche conflitto, sapendo bene che il professore di base era bravo ma d'altro canto quando trattava la materia le partiva questo flusso d'odio e frustrazione che non poteva fermare. Sperava che questa cosa non duri per sempre, perché con Minamoto avrà a che fare ancora a lungo e l'idea di altri due anni di pensieri simili la irritava parecchio. « Vorrà dire che dovrò studiare quella materia finché non me la faccio piacere, » rispose alzando le spalle, a questo punto rassegnandosi al flusso del destino.
Vero, si dimenticava a volte che Soccorso non era solo pratica ma anche teoria, però la sua mente collegava quel nome al gesto di salvare le persone e, quindi, di fare qualcosa di fisico. Miss Plague poi era assai brava, non lo poteva negare, anche se a volte quella maschera davvero le dava i brividi e le faceva salire mille domande. Un giorno avrebbe saputo cosa si celava dietro! « Ti capisco, sono felice che alla fine Soccorso l'ho capita come materia - ho avuto fortuna, » disse con una piccola risata, celando così le immagini mentali delle possibile alternative. Chiunque si lamentava di Supporto aveva il suo più totale supporto.
La sensazione di sollievo che provò quando Fuyuko disse di condividere il suo pensiero fu enorme, abbassò la testa quando sospirò e la leggera euforia la fece pure ridacchiare. Era bello incontrare delle persone che la pensavano alla stessa maniera, sopratutto in un periodo dove moltissimi venivano indottrinati in concetti ed idee che, almeno per lei, non erano affatto salutari per la società. Se solo potesse essere una vigilante con la licenza da eroe, quello si che sarebbe l'ideale. « Che sollievo, a volte a scuola è difficile stare al gioco con gli altri, » a volte c'erano momenti in cui le veniva difficile mantenere quella facciata, seguire gli altri e nascondersi dalle opinioni altrui, ma fatto sta che l'alternativa per lei sarebbe stata ancora peggio dunque non aveva molta scelta. A volte non poteva che invidiare chi aveva così tanta facilità nel mostrare chi era veramente agli altri, non come lei che a quel punto non sapeva più distinguere le menzogne dalla realtà. Per lo meno il segreto di Fuyuko le sollevò il morale, facendole sorridere ed assumere un'espressione complice, allontanando dalla sua testa per il momento quelle nubi oscure. « Non me ne parlare, quelle persone mi fanno scoprire un lato cinico che non sapevo di avere, » rispose, sospirando pesantemente e mettendo su un sorriso amaro, evidentemente non felice della realtà dei fatti ma sollevata dalle gentilissime parole di Fuyuko che col passare del tempo si rivelava essere sempre di più un vero e proprio tesoro. Quasi quasi iniziava a capire perché quella sua migliore amica aveva legato così tanto con lei. « Insegnassero quello a scuola invece che le solite cose, » disse subito dopo, mettendoci dentro non poca acidità, concordando a pieno con il parere dell'altra, sollevata che il suo obbiettivo futuro sembrava sempre più raggiungibile.
Il mistero della scomparsa dell'amica presto si rivelò essere molto meno grave di quanto immaginato, bastò un'occhiata attenta da parte della ragazza dai capelli turchesi a trovarla. Trovandosi dietro una statua (scultura?), fu lì che due codini indicavano la presenza di Emi-chan la quale non ottenne proprio la sgridata che Hamuko si era immaginata, ma più un saluto seguito dalla conferma di ciò che Fuyuko le aveva detto. Si, dopo aver sentito quella spiegazione era assolutamente sicura che Emi era un'appassionata d'arte, forse anche più di sua madre che, a dirla tutta, aveva solo un'interesse superficiale in materia. « Sal- » stava per salutarla a sua volta, Emi-chan, ma Fuyuko fece tutto da sola, facendo da tramite fra le due e lasciandola lì a sorridere aggrappandosi il polso della mano con l'altra, mettendo su un sorriso naturale e, meno male, non finto. « Non... è molto, cioè mia madre non è un'esperta, ma magari se mi sapresti indirizzare su cosa e come fotografare sarebbe di grande aiuto, » informò la ragazza dai capelli corvini, sperando di non darle un'impressione sbagliata. Alla fine dei conti voleva solo mostrare a sua madre com'era l'interno del museo, tutto qui, però non avrebbe certo detto di no ad una voce più esperta della sua in quel settore.. -
.Fuyuko Tanaka
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.HAMUKO USHIYAMAEra strano che loro due condividevano quel parere ed entrambe non sembravano essere molto spinte a dar voce a quell'opinione, voleva pensare che fosse tutto una coincidenza però parte di lei non poteva non pensare che fosse anche frutto del tipo di rappresentazione che gli eroi avevano. A scuola tutti andavano matti per gli eroi, volevano essere come i loro idoli e salvare il mondo sotto cori di fan adoranti sorvolando i rischi che ciò può portare, di dare troppo peso ai media ed alla gloria ed ignorando la verità dei fatti. Erano poco più di poliziotti, se non vigilanti legali sotto certi punti di vista, eppure molti si atteggiano come se fossero appena usciti da dei film; era fastidioso, vedere tutta quella falsità e caccia alla fama eclissare ciò che era importante. Non 'chi salva di più e meglio' ma quanta gente si può salvare collaborando insieme e senza che le dive di turno ne traggano profitto. Non che lei ne fosse invidiosa, per carità, però fatto sta che con quel tipo di atteggiamento ci sarà sempre una lunga ed oscura ombra dalla quale usciranno pericoli sempre più grandi. Era l'ora di cambiare atteggiamento, però a quanto pare molti la pensavano diversamente - non Fuyuko, almeno. « Molti sembra che lo facciano più per la fama, » sospirò pesantemente, guardandosi le scarpe per un momento prima di rialzare lo sguardo e forzare un sorriso, « a volte mi sembra di poter capire certi villain, o almeno la loro visione degli eroi. ». Il sorriso col quale disse quella frase cercava di nascondere dei sentimenti più amari e dolorosi, fallendo in quel compito ma preferiva non riuscirci che non provarci nemmeno. Non voleva fare preoccupare le persone di se stessa, nemmeno in situazioni banali come quella. « Comunque sai che non ne ho uno? Forse perché sino a pochi anni fa non ho mai sognato di divenatare un'eroe, » in effetti la sua motivazione era ben altro, ma a chi importavano i dettagli ai giorni nostri?
Sollevata che l'amica di Fuyuko aveva accettato l'offerta (come aveva fatto a già scordarsi del suo nome?), Hamuko si preparò ad avere un compito meno difficile e di spendere più tempo a parlottare con la sua senpai temporanea, trovandoci bene sebbene s'erano conosciute da poco tempo. Cose del genere, a dirla tutta, succedevano spesso con lei ma era sempre una bella sensazione, sopratutto quando poteva essere più genuina ed onesta del solito con il suo interlocutore. « Diciamo che... preferisco la musica all'arte, senza offesa! » commentò alla fine, quando le due finirono lo scambio di parole, cercando di essere cortese e grata ad Emi ma senza essere troppo amichevole perché, diciamolo, non aveva voglia di essere trascinata in discorsi sull'arte moderna quando era lì per altro. Dovette comunque seguire la corvina alla successiva esibizione che si rivelò essere anche dal design interessante ma, come prima, senza un indizio esterno non avrebbe mai capito cosa dovesse rappresentare. Meno male che lei e Fuyuko avevano una guida personale, per il momento. Facendosi una nota mentale, o almeno provandoci, fu eternamente grata che la sua collega decise di rimanere lì, sedendosi sulla panca cosa che lei assecondò. « So già che questa sarà una lunga giornata, » commentò poco dopo essersi seduta vicino a Fuyuko, guardandola per un istante solo per poi cogliere la situazione per porle una domanda che la stava attanagliando oramai da un po' di tempo. « Dimmi, com'è la tua classe? Sono curiosa di com'è lì, » sapeva che il secondo anno ora ospitasse certi membri particolari, ma sentire la risposta da una fonte più sicura la incuriosiva parecchio.. -
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.HAMUKO USHIYAMANemmeno fosse un brutto scherzo del destino ma le due pareva che condividessero un'altra cosa che faceva credere a Hamuko sempre di più che quello fosse solo uno scherzo e che fra pochi minuti sarebbero sbucati dei studenti per dirle 'ci sei cascata!'. Si rese presto conto che la probabilità che quello succedesse era minima, senza contare che Fuyuko non avrebbe fatto qualcosa del genere - sempre se non era una maestra del travestimento o non le stava dicendo qualcosa di importante. In ogni caso, togliendosi di dosso quelle inutili paranoie, sorrise verso l'altra apparentemente felice e sentendosi giusto un po' meno sola. « Sembra quasi che tu mi stessi copiando, » commento senza la minima traccia di malizia, ridacchiando e felice che Fuyuko la considerava 'degna' di sapere quel tipo di cose. Poteva parlare per esperienza quando diceva che non era facile dirle quelle cose, sopratutto se frequenti una scuola che sembra promuovere quel tipo di pensieri fra gli aspiranti eroi.
Sospirò con sollievo notando che l'amica dai capelli corvini non sembrò prendersela più di tanto, cosa che la fece sentire giusto un po' meno in colpa sopratutto vedendo come se ne andò in tutta allegria a guardare il WC d'oro. Era meglio così, a seguirla sarebbe stata solamente un peso e l'ultima cosa che voleva fare era rovinare la visita a qualcuno così genuinamente interessato a pazzi d'arte in esposizione. « Ah, di nuovo sole! E' molto carina, sai? Peccato che mi interessi poco l'arte, » disse con leggerezza, senza secondi fini né implicare niente. Trovava molto tenere l'amicizia fra quelle due, se c'era qualcosa per cui aveva un debole era quel tipo di storie che risalivano all'infanzia, il tipo di cose che sembrano essere tirate fuori da un film. « Vi conoscete da tanto, per caso? » non sapeva se le aveva detto qualcosa in merito ad Emi-chan e curiosa com'era non poteva proprio fare a meno di saperne giusto un po' di più.
Rimase felicemente in silenzio quando Fuyuko iniziò a descrivere la propria classe, descrivendo bene o male le persone che lei conosceva che più o meno combaciava con le voci che lei aveva sentito. La parti veramente succose, però, erano quelle che dicevano com'erano i compagni con lei, un dettaglio che lei fin'ora non ha potuto scovare e che, forse, avrebbe cambiato l'ottica con la quale avrebbe visto i suoi futuri compagni di classe. In particolare rimase perplessa sulla parte riguardante Yumeru, il quale lei conosceva solo grazie alle voci di corridoio che lo descrivevano come un, se non il, cascamorto. Non aveva dubbi che potesse avere una parte più sensibile, però era così strano però hey, non aveva motivo di non credere alle sue parole. « Ah, dici? Meno male, ho sentito molte voci su di Yumeru ed è rassicurante sentire qualcosa da qualcuno che lo conosce meglio, » poi lei ne sapeva qualcosa, nemmeno Aoi aveva una reputazione stellare eppure lei l'aveva conosciuta meglio ed ora non poteva non vedere ed apprezzare quel lato morbido ed amichevole. « E' davvero così bravo agli allenamenti? » le chiese, poi, notando come lei aveva detto che la stava aiutando in quel campo cosa che, in generale, voleva dire una certa bravura in quel campo. Passando avanti, si fece una nota mentale sulla rivalità tra Sumire e Yumeru (sforzandosi a non immaginarli insieme e fare il tifo per quella ship), rimanendo poi sorpresa che ci stava un'altra Aoi ed alla fine finendo il tutto menzionando Lion che lei conosceva abbastanza bene. « Non ti perdi molto... cioè, non volevo suonare cattiva! » invece si, ma non in un modo così diretto, « però dopo averci parlato non so se farebbe per te, ecco. E' un bravo ragazzo, ma come dire... non vado d'accordo con i suoi punti di vista. ». Rispettava la sua grinta e volontà di migliorarsi, però era la classica vittima della cultura moderna dei eroi-celebrità fra cui All Might ne era il maggior colpevole. Sarebbe interessante vedere se un giorno avrebbe capito la verità del mondo che stava seguendo, ma non ci riponeva molte speranze. « Grazie, comunque, è stato molto interessante! Non vedo l'ora di farvi compagnia... sempre se non succeda un disastro, » ci mancava solo la gufata, però in tutta onestà pensava che sarebbe andato tutto bene. Magari era un'ottica troppo ottimista ma preferiva esserlo che rodersi il fegato ed essere pessimista, rovinandosi chissà quanto tempo.. -
.Fuyuko Tanaka
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.HAMUKO USHIYAMASentire quel racconto dell'amicizia fra Fuyuko ed Emi la lasciò con un sorriso stampato in faccia, aveva davvero un debole per quel tipo di relazioni e vedere quanto fosse durevole quella della sua collega non poteva non renderla felice. L'idea di bambine che si conoscono sin da bambine e che mantengono la loro amicizia per anni, se non decenni, a volte la faceva persino commuovere - quello non era una di quelle situazioni, ma rendeva bene l'idea. « Che cosa tenera! Ti invidio molto, sai? » nel dire quelle parole una fitta di dolore e malinconia le attraversò la colonna vertebrale, i ricordi della sua migliore amica d'infanzia morta riaffiorarono dando spazio a dei brutti, brutti sentimenti di gelosia. Riuscì a scacciarli giusto in tempo, ma non poteva fare a meno di pensare come sarebbero state diverse le cose con lei vicino a lei. Magari non avrebbe dovuto fingere chi fosse agli altri? Meglio non pensarci, quello non era il momento giusto. « Come dice mia madre, meglio pochi ma buoni, » commentò quando Fuyuko smise di raccontarle la situazione di Emi-chan, facendole sollevare le sopracciglia quando disse che frequentava un'accademia così importante. Buon per lei, la sua passione si vedeva e sarebbe stata anche contagiosa se non fosse per la sua completa indifferenza nei confronti di quella forma d'arte; nonostante ciò avrebbe fatto sicuramente il tifo per lei. « Beh... » la domanda che seguì la mise un po' a disagio, si mosse un po' sul posto e si passò una mano attraverso la sua chioma, ridacchiando con un'espressione imbarazzata, « erano occupate e nessuna è appassionata d'arte moderna. ». Le veniva da ridere ad immaginare Aoi in un museo come quello, mentre con Anya aveva un rapporto diverso e raramente si vedevano faccia a faccia dunque si sarebbe sentita un po' a disagio ad invitarla. « Non mi pesa essere qui da sola, ho altre occasioni con cui spendere del tempo con loro, » le rispose con un sorriso in faccia, già più rilassata ed aggrappandosi un polso con l'altra mano. Stava dicendo la verità, non aveva nessun problema ad andare lì da sola anche perché l'ultima cosa che voleva fare era essere fastidiosa o quant'altro.
Annuì profondamente all'avviso di Fuyuko, la capiva benissimo e non poteva che concordare sulle voci della UA. C'era un'infinità di gente perfida lì che non aspettava altro che di poter sparlare o buttare letame sugli altri volendo solo migliorare la propria situazione nella scuola, inseguendo incessantemente desideri di fama e gloria. Se quello per loro era un segno d'eroismo allora lei preferiva evitarlo quanto più possibile. « Lo terrò a mente, grazie! E' sempre bello avere amici su cui puoi chiedere cose del genere, » tipo lei con Aoi, poteva capire benissimo ciò che l'altra voleva dire e se già prima non era il genere di persona da sottovalutare la sezione B ora di sicuro si sarebbe sforzata a rispettarli ancora di più.
Si preoccupò che per un momento lo sbuffo fosse indirizzato a lei, facendola arrossire dall'imbarazzo, ma ben presto comprese che era legata alla manifestazione di cui Fuyuko le parlò un po', dicendole più o meno cose di cui era un po' informata. Era interessante, e triste, sapere però il parere dell'altra, su come fosse stata ignorata e non compresa durante quel evento che a quanto pare aveva segnato le vite di parecchi studenti. « Mi dispiace, non avendoci partecipato non posso dire molto, ma per come la vedo la gran parte della colpa risiede nel sistema, » in particolare nei professori, ma molto spesso nella Yuuei si insegnava ai studenti come migliorare i propri quirk, cose di base ma raramente come poter collaborare con gli altri, gioco di squadra e così via. Gente come All Might e gli altri eroi famosi hanno fatto tutto da soli ed ora la maggior parte dei neo - eroi snobbavano l'idea di dover collaborare. « Si, sbagliando s'impara! » cercò di mettere un po' d'ottimismo in quel discorso con un tono allegro, ma il suo successo fu solo parziale - chissà cosa avrebbero dovuto subire prima che la gente inizi a capire?
« La mia? Beh, si, a dire il vero io non ho legato moltissimo, forse giusto un po' con Tanaka-san. Ho finito il primo anno troppo in fretta, » la mise sulla leggera ridacchiando, strofinandosi la coscia con la mano non sapendo che altro dire, « sono già maggiorenne, mi piacerebbe finire quanto prima ed andare avanti con la mia vita. Mi mancherà interagire con le persone in questo modo, però... non so, ho fretta. ». Il suo viso per un istante divenne serio ed a tratti triste, ma subito dopo scosse leggermente la testa e riprese ad essere positiva. Non sapeva se Fuyuko l'aveva vista, ma non le importava, non le sarebbe pesato molto sapere che l'avesse vista in un momento di debolezza..