Smiling Little Masks

Combattimento -- .Dim (Hayato Ono) x Stan (Hisoka Morow)

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    Gli spiacevoli eventi del Magazzino di Jane stavano ormai ad un mesetto nel passato. Il suo "tradimento" con Deep Void, la sua cattura e reclusione, le sue torture... Strano pensare in solo 72 ore fosse arrivato così vicino alla morte in più occasioni. Ma poco male, si era tutto risolto nel migliore dei modi. Quante reclute potevano dire di esser state colte in fragrante a disertare la propria lealtà all'organizzazione, ed essere uscite dal tutto con una promozione?

    E doveva ammettere fosse stata un'esperienza divertente. Beffarsi di Jane e tutta la sua combriccola, proprio sotto il suo naso, non aveva prezzo. Una persona comune avrebbe forse accettato il proprio destino, rassegnandosi di fronte ad ostacoli insormontabili... Che gente noiosa. Hisoka vide la situazione come quella che era, una sfida con cui mettersi alla prova. Un puzzle da risolvere. E, tenendo da parte l'inutile modestia, se l'era cavata in maniera egregia.

    Il suo passaggio a Caporecluta era stato... Meno entusiasmante di ciò che sperava. All'interno dell'Èclipse nulla era cambiato anche col suo nuovo grado. Jane l'avrebbe squartato prima di dargli una figura di responsabilità nel suo Casinò. Dal lato prettamente inerente all'Albero invece... La situazione era migliore, ma non troppo.

    Aveva finalmente incominciato a ricevere missioni, ma non doveva avere una reputazione troppo buona tra chi di dovere. Gli venivano assegnati compiti che anche il più basso tra le Reclute avrebbe trovato facilotti e noiosoi. Per la prima settimana era stato comunque divertente, come lo era ogni esperienza nuova... Ma al momento era diventato un tedio.

    Sembrava la vera promozione non fosse stata da Recluta a Caporecluta, ma a Recluta da Scarto.

    O almeno, fino a quella sera. Alle 21:07 per essere precisi, all'apertura dell'armadietto finito il suo turno ai tavoli. Come ogni volta fremeva dallo strapparsi di dosso la trappola di tortura chiamata anche "uniforme dell'Èclipse" e tornare nei propri familiari abiti circensi.

    Fu lì che vide la busta. Bianca, sottile, spoglia. Lasciata lì proprio per lui e nessun altro. I contenitori anonimi erano sempre i più interessanti. Non abbastanza da meritare il dedicarci tempo prima di liberarsi dalla sua gabbia tessile, ma comunque intrigante.

    « Well, well, well... What do we have here~ ♥ »

    Hayato Ono, quello il nome in cima al report che gli era stato fornito. Riportate erano tra le più svariate informazioni, dalla foto al Quirk, ad un background generale e azioni illecite di cui si è sporcato. Per un attimo Hisoka si domandò se anche sul suo conto fosse stato steso un documento simile al suo unirsi... Perché sì, quella era una nuova recluta. E il fatto che il Jester avesse ricevuto il suo fascicolo significava una cosa sola.

    Ne era diventato l'handler. Era effettivamente a capo di una recluta.

    « Isn't this interesting~ ♠ »

    Confabulava tra se e se uscendo dall'Hotel, tornato al suo aspetto usuale truccato e agghindato.

    Che farci con quel tipo? E soprattutto perché era stato rifilato a lui? Che fosse anche Hayato uno "scarto" e perciò passato all'ultimo dei Caporecluta? O forse qualcuno ce li vedeva bene in coppia? O magari finalmente ai piani alti lo stavano cominciando a rispettare...

    No, quell'ultima opzione era altamente improbabile. In ogni caso, serviva a poco continuare a ragionarci individualmente... Dovevano incontrarsi.

    Prese a camminare tranquillo per le strade di Shibuya, con una direzione ben particolare in mente, digitando al proprio vecchio pesante telefono il recapito telefonico presente sul profilo di Hayato.

    Gli sembrava doveroso fargli una chiamata, e dargli il "benvenuto" al suo servizio.

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    Quella sera Hayato si stava veramente annoiando.
    Avendo una giornata libera sia dal proprio lavoro legale che quello illecito, la Recluta di Aogiri aveva deciso di farsi un giro per la città, rifocillarsi di qualche ottima leccornia tipica del posto e fare un salto in uno dei bar presso cui era solito incontrare alcuni conoscenti. Nonostante avesse fatto di tutto per rendere quell’uscita divertente, Hayato avrebbe dovuto ben presto scontrarsi contro la realtà dei fatti, la quale delineava e demarcava chiaramente che, sostanzialmente, era solo.
    Non aveva amici, nessuno con cui potesse condividere momenti, scherzare o semplicemente passare del tempo. Sì, era un criminale e sì, era solito approfittarsi delle persone per i suoi soli fini; tuttavia, quello di volere un po’ di compagnia non era anch’esso un fine? L’avere qualcuno con cui divertirsi, non era un qualcosa che conveniva a se stesso, in primis? Ebbene, perché quindi non avrebbe dovuto desiderarlo? Avere amici poteva anche rappresentare una convenienza, non per forza qualcosa di puramente emotivo.
    Era proprio quello il pensiero su cui il biondino si stava soffermando, mentre camminava indisturbato, con le mani immerse nel suo solito parka color verde militare.
    Credeva che, aderendo ad Aogiri, oltre ad incrementare la propria sete di potere, avrebbe anche potuto trovare qualcuno su cui fare affidamento, che avrebbe potuto allietare le proprie giornate ed essere fonte di svago, di qualsiasi natura questo fosse. Erano anni, ormai, che non riusciva a fare amicizia con nessuno, complice la maschera che era abituato ad indossare e che pareva ormai essere nutrita dai suoi stessi vasi sanguigni, come un tessuto vivo cucito chirurgicamente sul proprio volto, e che tendeva ad ostacolare la sua credibilità: sì, alcuni stavano iniziando a rendersi conto che quello non fosse Hayato, ma soltanto una facciata. D’altra parte, il ragazzo era ormai così abituato a quel carattere costruito che pensava in tutto e per tutto di non poter essere diverso da come si mostrava usualmente.
    Paradossalmente, comunque, aveva avuto modo di trovare simpatia in altri fuorilegge, in nemici, come ad esempio Jason. Chissà come stava, e chissà chi era quel tizio sulla fotografia che Hayato aveva scelto di portarsi dietro dopo il loro scontro.
    Se Jason l'aveva chiesto proprio ad Hayato, un motivo c'era, ed era molto probabilmente ricollegabile al fatto che Hayato stesso fosse un criminale. Altrimenti come mai il Vigilante avrebbe dovuto mostrarla proprio a lui, quali altri criteri avrebbe avuto per giudicarlo se non quelli che lo collegavano ad uno spacciatore o meglio, un fuorilegge?
    Quella situazione l'aveva incuriosito ed era quella la ragione per cui decise di portarsi dietro quella foto: magari avrebbe trovato qualche informazione interessante da altre persone poco raccomandabili con cui veniva quotidianamente a contatto, chissà.
    Non fece in tempo a pensare ad altro che i propri pensieri vennero improvvisamente interrotti dalla suoneria del suo cellulare.
    «Uh?»
    Si fermò, di colpo, ritirando il telefono dalla tasca del giubbotto e volgendo lo sguardo al display, che segnava un numero che Hayato non credeva di conoscere.
    In ogni caso, il ragazzo non ci pensò due volte a rispondere.
    «Sì, pronto?~»
    Domandò, quindi, in tono dolce, lieve, gentile. Forse, se Hisoka non avesse saputo che quello era veramente il numero di Hayato, avrebbe potuto pensare di aver sbagliato.


    CITAZIONE
    Sotto gentile concessione di Ryuko, questa role è ambientata in un periodo in cui Hayato è stato temporaneamente affidato ad Hisoka per svolgere alcuni incarichi, data la promozione di questo a Caporecluta.
     
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    Il tono di risposta dall'altro capo lo sorprese un po'... Ma non troppo. Ormai aveva appreso che Aogiri era zeppa di individui strambi. Potevi torturare qualcuno che la tua voce fosse calda e suadente o piccola e innocua. Anzi, della gente con cui aveva avuto a che fare fino a quel momento la maggior parte potevano benissimo passare per cittadini comuni. È una grossa componente dell'operare in segreto nel crimine, dopotutto.

    Forse Hisoka stesso era uno dei pochi che si poteva immediatamente adocchiare e concludere "Sì, quello non è apposto."

    Qualsiasi fosse il caso... Perché non prendersi una sicurezza in più?

    « Sto cercando un aspirapolvere per il mio albero~ Modello a lacrima, se non sbaglio ♠

    Parlo con la persona giusta? ♦ »


    Non si sentiva mai troppo a suo agio a discutere degli affari di Aogiri sulle frequenze telefoniche. Quel piccolo e francamente banale codice serviva giusto a proteggersi un minimo, e appurare che fosse effettivamente Hayato Ono l'interlocutore.

    Se non fosse stato soddisfatto della risposta non avrebbe esitato ad attaccargli in faccia. O perché non fosse la persona giusta, o perché non aveva tempo da perdere con un tizio così tonto da non riuscire a leggere tra quelle righe.

    In caso contrario, avrebbe continuato.

    « È un piacere conoscerti, Hayato-kun ♥ »

    La sua voce in netto contrasto con quella della recluta. Sottile, tagliente, e stranamente musicale... Ma non in maniera piacevole. Era il tono di chi stava cercando di ipnotizzarti. E che non solo nascondeva le sue vere intenzioni, ma provava un'immensa gioia nel farlo e guardarti cercare di comprenderlo.

    « Tra cinque ore varcherai la soglia del Parco Sumida, ad Asakusa ♣

    Seguirai il viale lastricato principale fino a raggiungere un gruppetto di isolette erbose, collegate da ponticelli, che fanno da passaggio da una sponda all'altra del fiume ♠

    I'll be waiting for you there~ ♥ »


    E chiuse.

    Lo sputare una raffica di ordini e poi andarsene, sapendo che ubbidirai, era decisamente una mossa da capo. Ci vedeva benissimo Xander lasciare a lui uno messaggio simile al telefono.

    Se si voleva diventare qualcosa il primo step era atteggiarsi a modo. Sperava Hayato rimanesse con l'impressione che avesse parlato con qualcuno di così importante da non aver tempo di rimanere a chiacchierare... Che fosse vero o meno aveva poca importanza.

    Non che davvero avesse interesse nel sottometterlo e imporsi come l'Alpha, semplicemente era curioso di come avrebbe reagito in una dinamica simile. Si sarebbe rivelato un pedina docile o qualcuno con più rispetto per se stesso? Non sapeva quanto potesse essere divertente lavorare con un cagnetto al guinzaglio.

    Solamente ordinare su due piedi un meeting alle due di notte inoltrate non era la più carina delle richieste. Ma quella era la finestra di tempo in cui sapeva il parco sarebbe stato pressoché deserto... E inoltre aveva una certa cosa da fare nel mentre.

    ♦ ♣ ♥ ♠

    La zona era mutata sensibilmente dall'ultima volta che Hisoka aveva fatto visita, sempre per un appuntamento, seppur di natura ben più antagonistica. Lo strato di neve era stato sostituito da verdi erbette e fiori dei più disparati colori, e anche l'albero a cui s'era appoggiato sfoggiava fiero i petali rosa invece che essere un cadavere di rami spogli.

    Lì era dove Hisoka e Aragaki s'erano scontrati... Quasi nostalgico. Chissà in cosa si era immischiato il cuoco da allora, forse avrebbe dovuto farci visita a breve. Era il suo allievo dopotutto, che lui lo sapesse o accettasse era irrilevante. Infliggendogli una sconfitta così sonora era certo l'avesse spronato a migliorarsi, e stava tutto lì il ruolo di un sensei.

    Hisoka avrebbe atteso quello che poteva essere la sua nuova fonte di intrattenimento, spalle alla corteccia dell'unico albero sull'isoletta di dieci metri in diametro, la prima che si collegava con un ponticello alla riva e l'altro alla prossima isola. Tutt'attorno il fiume placido.

    Giochicchiava dilettandosi in vari trucchetti di cardistry giusto per ammazzare il tempo e rendere quei momenti vuoti meno pressanti alla sua psiche. Era un'abitudine quella di maneggiare con il suo deck, lasciarsi andare alle motion motorie per non farsi colpire troppo dalla noia.

    Il suo compagno si sarebbe fatto vivo?

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    Il proprio interlocutore non si fece attendere troppo e, dopo pochi istanti, una voce domandò ad Hayato se fosse un venditore di aspirapolveri. Si trattava di una voce strana, che il biondino avrebbe giurato di non aver mai sentito prima.
    «Ecco, vede, credo che lei abbia sbagliato numero~»
    A quel punto, la recluta si sarebbe aspettata che la persona dall’altra parte della linea si sarebbe scusata e che avrebbe attaccato, ma ciò non accadde. Al contrario, Risuonò nella proprie orecchie la stessa voce elaborare un discorso assai più articolato; un discorso che faceva ben trapelare il fatto che Hisoka sapesse abbastanza bene chi fosse.
    «Un attimo.»
    Aspirapolvere, albero... Una piccola lampadina si accese nella mente di Hayato, quando ripensò a quelle parole. Possibile che... ?
    «Potrebbe parlare con la persona giusta.»
    Per tutta la durata della telefonata, da quel momento in poi, Hayato non disse nulla finché il Caporecluta non terminò la chiamata.
    Non era spaventato, né tantomeno intimorito dallo sconosciuto, quanto più semplicemente confuso.
    Scrutò lo schermo nero dello smartphone per qualche secondo, prima di riporlo nella tasca, come se aspettasse una risposta da questo; una risposta che però, naturalmente, non giunse.
    «Che situazione curiosa.»
    Disse, tra sé e sé, grattandosi delicatamente il mento e guardandosi attorno con espressione perplessa.
    C’erano dei rischi nell’assecondare la richiesta dell’ignoto: sì, dati i riferimenti all’albero e all’aspirapolvere, era plausibile fosse qualcuno legato ad Aogiri (qualcuno che magari conosceva il suo Quirk), ma poteva anche trattarsi di una trappola della polizia, o da parte di qualcuno come Jason che volesse infastidirlo o mettergli i bastoni tra le ruote. Eppure, perché la polizia avrebbe dovuto tendergli un’imboscata in quel modo? E come aveva fatto, poi, a scoprirlo? La stragrande maggioranza della volte era molto attento durante le sue attività ed era abbastanza sicuro di non esser stato mai seguito da un investigatore o figure simili.
    Al tempo stesso, però, chi poteva avergli dato quell’appuntamento? Un ‘appuntamento’ che, fondamentalmente, era stato imposto più come un ordine che una richiesta, come se fosse scontato che avrebbe obbedito, come se dall’altra parte ci fosse qualcuno che si prendesse il diretto di essergli superiore. Ma chi?
    Non avrebbe potuto trovare nessuna risposta a quella domanda, se non si fosse presentato ad Asakusa; che fosse un rischio o meno, la curiosità di Hayato quella sera l’avrebbe spinto fin dentro il Parco Sumida, c’era poco di cui pensare. La recluta non aveva un carattere tale da farsi spaventare a morte da quei giochetti, c’era bisogno di ben altro.
    Tuttavia, prima di farlo avrebbe preso le giuste precauzioni. Tornò nel suo appartamento per recuperare lo zaino con la maschera antipolvere, per poi dirigersi nella zona indicata dallo sconosciuto all’orario stabilito.

    ***

    Il parco Sumide, a quell’ora della notte, era uno dei posti più tranquilli che potessero esserci nella città.
    Il prato verde, rigoglioso, spoglio e rivestito di piccole gocce di rugiada, ricopriva il terreno e delineava perfettamente la fine dell’inverno, periodo in cui era invece rivestito di candida neve. Gli alberi invece, davano altrettanti segni evidenti di cambiamento attraverso la fioritura, tipica della stagione primaverile.
    La recluta camminò per un po’ nel parco, godendosi la fresca brezza notturna, fino a che poi non adocchiò le isolette di cui gli aveva parlato lo sconosciuto al telefono. Si avvicinò a queste e le scrutò una ad una con attenzione, finché poi non individuò qualcuno su una di queste, poggiato al tronco di un albero: non gli fu particolarmente difficile notarlo, l’uomo pareva vestito in maniera alquanto... singolare, sì, era il termine più appropriato.
    Non c’erano dubbi, doveva essere per forza lui. L’orario, la locazione, e il fatto che nei paraggi non ci fosse un’anima: tutto combaciava.
    «Ciao~»
    Si presentò, quindi, ponendosi di fronte all’altro ma mantenendo la distanza di un metro. Da quella vicinanza gli sarebbe stato più semplice apprezzare le caratteristiche fisiche che contraddistinguevano Hisoka in maniera inequivocabile, donandogli uno stile probabilmente non riproducibile.
    «Sei bravissimo a destreggiarti con le carte, io non sarei proprio in grado di farlo~»
    Proferì, quindi, in merito ai trucchetti di cardistry. Il tono di voce era calmo, rilassato, e Hayato aveva in volto un’espressione cordiale, dolce ed estremamente serena. Sembrava che nulla e nessuno avrebbe potuto ostacolare la propria imperturbabilità.
    «Ah, che sbadato, io comunque sono Hayato, il venditore di aspirapolveri~»
    Si presentò, quindi, sfumando la frase con una risatina, ma senza imporsi con fare stronzo o antipatico, quanto più puramente ingenuo.
    «Posso sapere invece chi sei tu? Sai, mi farebbe tanto piacere saperlo~»
    Teardrop comunicava ad Hayato i nomi dei suoi superiori, ma la Recluta non aveva l’obbligo di riconoscerne i volti. Proprio per quel motivo, il biondino avrebbe fatto fatica ad associare Hisoka ad Aogiri - e ancor di più ad un Caporecluta - ma, se il criminale gli avesse rivelato il suo nome, ci avrebbe messo molto poco a collegare il tutto.


    Modificata la risposta nella parte iniziale della telefonata per una mia svista, chiedo venia~


    Edited by .Dim - 8/4/2020, 22:58
     
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    Hayato si presentò alto, muscoloso, e belloccio proprio come indicava il report. Uno dei pochi giapponesi, salvo Mutazioni particolari, a toccare quei picchi d'altezza. Quasi raggiungeva Hisoka in un testa a testa.

    Appena arrivato si fiondò su carinerie e complimenti. Salutò cordiale e fece di tutto pur di risultare gradevole o affabile, ancor prima di chiedere chi Hisoka fosse o perché l'avesse chiamato, gli aveva rifilato dolci paroline per amicarselo.

    Già gli stava simpatico.

    Non perché effettivamente ci credesse, ben il contrario. Era possibile che persone "buone" facessero parte dell'Albero, esempio lampante Lhai, ma quello non era il caso. Bastava soltanto guardare le informazioni che Aogiri aveva sulle sue trasgressioni passate per sapere non fosse uno stinco di santo.

    Ma sapeva mentire bene, qualità su cui Hisoka posava un peso immenso. La capacità di ingannare era infinitamente più utile della mera abilità pratica, in qualsiasi contesto. Hayato si stava già dimostrando interessante.

    «Posso sapere invece chi sei tu? Sai, mi farebbe tanto piacere saperlo~»

    « Tsk~ Tsk~ Tsk~ ♠

    Hai cominciato bene, ma mi vai a cadere sulle basi, dear boy ♦ »


    Hisoka non si discostò dall'albero ne s'interruppe dal maneggiare le carte durante la conversazione. Si limitava a squadrarlo con i suoi sottili occhi giallo brillante, e dargli un sorriso volpino.

    « Un bugiardo come te dovrebbe sapere che le domande sono la maniera peggiore per ottenere la verità ♣

    Chiedere qualcosa ti porta alla mercé dell'altro, gli stai ammettendo di essere perso senza di lui ♠

    Per raggiungere il reale le persone bisogna aggirarle, rubargli la verità, non supplicarla ♥ »


    Probabilmente Hayato si affidava maggiormente alla sua maschera di gentilezza per oltrepassare le difese altrui. E non aveva torto, la maggior parte delle persone normali non avrebbero avuto problemi a rivelare un po' di se ad un ragazzo così per bene... Ma quello di Aogiri era un altro mondo, e doveva capirlo in fretta. Pochi sarebbero caduti nella sua trappola.

    « Ma mi hai fatto una buona impressione, quindi voglio fartela facile per stavolta ♦

    Il mio nome è Hisoka, e sono l'uomo che deciderà se stanotte dormirai nel tuo letto, o al fondale di questo fiume ♥ »


    Lasciò quelle gelide parole in sospeso tra i due per qualche momento... Come avrebbe reagito all'essere messo sotto quel tipo di pressione? Ovviamente anche Hisoka stava mentendo, giusto per testare la recluta prima di mostrare i suoi veri colori.

    « Stai tranquillo, sono sicuro che non dovremo arrivare a misure così drastiche... Se le tue risposte mi soddisfaranno~ ♥

    Ora dimmi, perché intraprendi questa vita di crimine, persino unendoti a noi? ♦ »


    Quel "noi" ovviamente sottintendeva Aogiri. Hisoka si fece poi scappare una breve risatina, quasi sbeffeggiante.

    « E no, quella non era una domanda, non sono un ipocrita ♣

    È un ultimatum, mascherato con un tono interrogativo per metterti più a tuo agio, e farti pensare di avere scelta ♠

    Fossi in te prenderei appunti ♥ »


    Stava portando fede ai suoi stessi consigli. Era effettivamente curioso della risposta al quel quesito... L'intero teatrino serviva appunto a far sentire Hayato obbligato a rispondergli. Gli avrebbe sottratto la verità, non richiesta.

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    Hayato lasciò che Hisoka parlasse per tutto il tempo che questo si prese per iniziare e portare al termine il suo discorso, con tutte le proprie considerazioni e idee annesse. Mentre ascoltava il Caporecluta parlare, comunque, Hayato non poté fare a meno di notare che la forma, tanto quanto il contenuto di ciò che esprimeva, era interessante, affascinante.
    Sembrava quasi un serpente intento ad ipnotizzare la preda, ad invadere i propri pensieri e scombussolarli; volente o nolente, l'idea che Hisoka fosse un ragazzo carismatico e ammaliante prendeva una forma sempre più concreta, parola dopo parola.
    E, quando si rivelò col nome di Hisoka, e si riferì a se stesso con la prima persona plurale, Hayato non ci mise granché a collegare il tutto: si trattava certamente di Hisoka Morow, un membro di Aogiri che era da poco diventato Caporecluta. Come già specificato prima, Teardrop lo aggiornava costantemente su quali fossero i propri superiori, in modo tale da poterli riconoscere in quanto tali.
    A quel punto, quindi, assottigliò lo sguardo, dubbioso sul come comportarsi in quella situazione. Tuttavia, si trattò veramente di un attimo, perché Hayato non avrebbe mai e poi mai permesso che qualcuno lo facesse vacillare in quel modo per così poco.
    «Deve riporre grande speranza nel genere umano, Caporecluta Morow, se crede che le risponderò~»
    Esordì, sollevando gli angoli della bocca in un sorriso gentile, sfruttando un tono di voce placido. Voleva far capire ad Hisoka che sì, aveva capito chi era e che, quindi, aveva deciso di parlargli in maniera formale, dandogli del lei, sebbene non fosse facile capire se l'avesse fatto puramente per giocare o meno.
    «Ed io, probabilmente, devo avere poco spirito di autoconservazione, ma questo è un altro conto~»
    Continuò, in merito al fatto che non avesse accontentato Hisoka. Ad Hayato non era ancora chiaro se lo scopo dell'altro fosse quello di imporsi immediatamente come suo superiore e sottometterlo, oppure se fosse quello di testarlo, di scoprire se avesse accettato di farsi parlare in quel modo o meno. In ogni caso, se gli avesse risposto, Hayato gli avrebbe automaticamente dato vinta, e - probabilmente - era ciò che non volevano entrambi.
    «Mi dispiace molto se non le piacciono le domande. L'astuzia è importante, il voler estrapolare informazioni da qualcuno spesso non richiede domanda, non lo metto in dubbio.»
    Commentò, quindi, unendo le mani dietro la schiena, come se volesse mostrarsi in imbarazzo, impacciato.
    «Tuttavia, in questa situazione non ne vedo la necessità. Mi pare evidente che lei sappia chi sono, quindi non c’è motivo per cui dovrei utilizzare inutili giochetti per ricavare qualcosa, non sarei credibile. Perderei tempo io e perderebbe tempo anche lei. O almeno questo è il mio punto di vista, che può naturalmente trovarsi in contrapposizione col proprio~»
    Spiegò, quindi, sciogliendo il nodo formato con le mani ed iniziando a gesticolare, come se ad Hisoka fossero necessari i propri gesti per comprendere quel discorso.
    «Detto questo.»
    Si schiarì la gola.
    «Ha intenzione di dirmi la ragione concreta per la quale mi ha fatto venire qui, oppure no? Devo svolgere qualche incarico per proprio conto? Se vuole uccidermi me lo dica subito, così mi risparmierò di pensare a come devo preparare la mia nuova ricetta, domani~ Ne ho trovata una in rete assolutamente deliziosa, sa?»
    Domandò, quindi, sorridendo e spingendo così tanto in su le guance che queste furono costrette a chiudere gli occhi.
    «Oh, naturalmente glielo chiedo per cortesia, Caporecluta Morow, non ho di certo intenzione di sembrare insolente, qui è lei che comanda~»
    Concluse, a quel punto, riaprendo gli occhi e guardando il proprio interlocutore fisso nelle sue iridi dorate, come per fargli capire che, se voleva giocare, aveva trovato pane per i propri denti.
     
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    Non ci riuscì... Non riuscì a trattenere la risata. E provò il meglio che poteva, lasciando una lunga pausa dopo che Hayato finì le sue spiegazioni, abbassando il capo fingendosi in contemplazione... Ma poi vennero su, prima a piccole botte trattenute dietro le labbra, poi degli sghignazzi sottili, ma infine non potette dar freno alla cacofonia di risate che si forzò attraverso la sua gola. Sembrava una iena si fosse impossessata di lui.

    Quando riprese un po' il dominio sul corpo era doveroso fare un piccolo applauso alla nuova recluta. Seppur magari non tradizionale, siccome la mano destra andava a colpire il polso sinistro, dopotutto voleva reggere il quella mano il deck. Non era un tizio noioso, non poteva metterlo in dubbio.

    « Good, good~ ♥ »

    Sibilò una volta in grado di formare sillabe coerenti.

    « Se non altro hai guts ♣ »

    Il ritorto offerto sulle domande non lo convinceva proprio, ma apprezzava che anche dopo esser stato messo in scacco non rinunciasse alla propria maschera. Teneva stretti il sorriso e le cortesie senza collassare al primo segno di avversità. Era chiaro avesse impiegato anni ad affinare la sua tecnica... Forse abbastanza che lui stesso nemmeno più realizzava consciamente non fosse la realtà.

    E Hisoka ne sapeva qualcosa di personaggi che si allargavano un po' troppo.

    « I giochetti non sono mai una perdita di tempo, Hayato-kun~ ♦ »

    Si era finalmente ricomposto, tornando a quella che era la sua neutralità.

    « In quanto al motivo per cui ti ho chiamato... ♠ »

    Si posò l'indice sulle labbra guardando in alto, esagerando una posa pensierosa. Quello stesso indice sarebbe andato poi ad indicare Hayato stesso.

    « È perché sembri interessante

    Spender le serate con individui intriganti è il mio passatempo preferito~ Probabilmente saremmo qui anche se non fossi stato assegnato come tuo superiore ♠

    Ma puoi evitare di darmi del lei, mi fare sentire un noioso capoufficio, lol ♦ »


    L'estetica da giullare di Hisoka era al contempo ridicola e inquietante, mettendo in contrapposizione l'idea spensierata di un circo con il suo fare malizioso. Era anche grazie ad essa che riusciva a giostrarsi così liberamente tra una minaccia di morte e una battuta tra colleghi.

    « Ora, cosa ciò comporti per te... Dipende ♣

    Questo il motivo per cui mi incuriosiscono i tuoi scopi. Se sei qualcuno dagli alti ideali che vuole cambiare la società, o un avaro che vuole arricchirsi, o qualsiasi altra significante ragione... Credo sia meglio se chiedi un trasferimento ♦

    Io vivo in servizio delle sfide. Crimine fine a se stesso, senza causa dietro se non il divertimento che porterebbe compierlo. Fissarsi un obiettivo difficile da raggiungere per la mera gioia di superare i propri limiti ♥ »


    In volto Hisoka portava un'espressione più... Sinistra. Era cambiata in maniera quasi impercettibile, ma non c'era dubbio qualcosa nel suo sguardo fosse mutato. Non era il semplice sorriso "neutro" diplomatico, il solo parlare delle sue amate sfide lo stava eccitando.

    « Tu sembri un tizio scaltro, uno di quelli dal valore inestimabile come partner in crimine, perdonami le lusinghe ♣

    Se le mie parole ti allettano, questo è il momento per farti avanti ♥ »


    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

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    Solitamente, Hayato era abile nel destreggiarsi tra i meandri della psicologia delle persone: gli risultava quasi naturale comprendere gli atteggiamenti altrui, dall'interno della sua torre d'avorio. Lo stesso non poteva dire di Hisoka che, almeno fino a quel momento, gli dette l'idea di essere alquanto indecifrabile, sia nei gesti che nelle parole.
    Tant'è che, all'inizio, la Recluta non riuscì a capire bene quale fosse il significato dietro quella risata, a cui seguì un vistoso applauso. Fu soltanto il tempo che schiarì le idee del biondino, la prosecuzione del discorso di Hisoka che rendeva sempre più tangibile il motivo reale per cui aveva invitato lì Hayato, quella sera: perché gli sembrava interessante.
    Nell'udire quella parola, le labbra del biondino si separarono di qualche millimetro, in volto un'espressione lievemente stuporosa che sarebbe stata difficile da cogliere, data la maschera di imperturbabilità che continuava a dominare incontrastata il proprio viso.
    A quel punto riacquistò in poco tempo l'attenzione necessaria affinché potesse continuare a seguire attentamente il discorso di Hisoka, che si faceva via via sempre più intrigante, esattamente come il Caporecluta stesso.
    «Innanzitutto ti ringrazio, Hisoka, non sono solito ricevere parole così carine~»
    Iniziò, facendo cogliere all'altro il fatto che fosse passato a dargli del tu.
    «Per quanto riguardo ciò che mi ha spinto ad aderire all'Albero, la ragione non è nessuna di queste da te elencate.»
    Continuò, probabilmente con sommo piacere da parte di Hisoka. A quel punto, data la risolutezza e l'enigmaticità del Caporecluta, Hayato credeva davvero che questo avesse potuto fargli del male, se non avesse ottenuto una risposta soddisfacente. Beh, perlomeno non aveva dovuto mentire.
    «Uh... ciò muove le mie azioni è, fondamentalmente, una grande sete di vendetta
    Proferì quella parola con ancora il suo solito sorrisetto dolce in volto, attribuendo a questa un significato alquanto inquietante.
    «Vendetta contro una realtà che favorisce alcuni, facendo raggiungere loro l'apice dei rispettivi desideri, e che lascia marcire altri ai margini della strada, nella pozza delle proprie stesse disperazioni.»
    Continuò.
    «Ecco, non mi andava affatto bene, quindi ho deciso di provare a raggiungere l'apice attraverso vie non propriamente legali. Può sembrare una motivazione infantile, me ne rendo perfettamente conto, ma probabilmente non sono la persona più matura del Mondo, me ne sono fatto una ragione.»
    Specificò, a quel punto, scrollando le spalle e sfumando la frase con una risatina delicata.
    Hisoka, d'altro canto, aveva spiegato di aver aderito all'Organizzazione per uno scopo altrettanto individualistico: desiderava spingersi oltre i propri limiti, ma al tempo stesso farlo con un pizzico di divertimento, di spensieratezza, il necessario per contribuire a rendere la propria immagine ancora più terrificante ma al tempo stesso affascinante. Che ci fosse dietro un bisogno di sentirsi invincibile, di dimostrare a se stesso di poter superare qualsiasi avversità gli si fossero presentate davanti? No, sembrava più volevo fare per puro piacere, per un fine prettamente edonistico.
    «Posso comprendere le tue motivazioni, Hisoka. La società tende a limitare le nostre capacità, a sopprimerle, e questo rende tutto molto noioso, non è così?»
    Domandò, annuendo col capo. Sebbene lo capisse, non condivideva propriamente il concetto di 'crimine fine a se stesso'; seppur agisse per vendetta, le azioni di Hayato erano volte ad obiettivi prefissati, ben delineati, nel senso che non gli piaceva uscire fuori dagli schemi, ma portare a termine i propri compiti in maniera precisa, più razionale che edonistica, come nel caso di Hisoka.
    «Ohw, come sei gentile~»
    Disse, quando il Caporecluta gli rese noto di avergli dato impressioni così positive da poter addirittura essere considerato come un partner. Si grattò leggermente la testa della nuca, come se fosse in imbarazzo, mantenendo quella recita che però, ormai, non aveva più lo scopo di ingannare Hisoka.
    Hayato, infatti, aveva capito che il proprio superiore non era una persona comune, e che molto probabilmente avesse ben chiaro il fatto che il biondino stesse fingendo. Tuttavia, come già detto prima, la recluta aveva così cara la propria maschera che ormai non sarebbe riuscito più a liberarsene, neanche se avesse voluto.
    «Posso dirti la verità, Hisoka? Mi sei proprio simpatico~»
    Esplose, a quel punto, in un sorriso gioioso.
    «Mi sembri una persona intelligente e anche molto stimolate, oltre che piacevole~»
    Probabilmente poche persone avrebbero proferito parole simili per Hisoka (???) ma comunque i pensieri di Hayato si discostavano abbastanza da quelli comuni e le proprie parole erano sincere.
    «In sostanza, credo che lavorare con te sarà un gran piacere.»
    Concluse, sollevando per l'ennesima volta gli angoli della bocca.
    «Uh, a tal proposito, avrei una curiosità. Potresti mostrarmi in cosa consiste il tuo Quirk? Ecco, vedi, credo che le nostra abilità dicano molto di chi siamo, è sempre una sorpresa constatare di che cosa siamo capaci~»
    Propose, quindi. Oltre che per una semplice curiosità, prendere coscienza delle abilità altrui sarebbe stato indispensabile se avessero dovuto lavorare insieme.
     
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    Scheda

    Hisoka non era avverso in principio al lavorare in coppia o in gruppo. Se si trovava un lupo solitario più volte che non, era per comodità, non per qualche mania di protagonismo. Le persone ai suoi occhi si dividevano in due gruppi: Gli obiettivi e le pedine. E tra questi c'era spesso overlap.

    Gli obiettivi erano individui che aveva desiderio di sfidare, come Aragaki e Celania. Erano ostacoli con cui confrontarsi e divertirsi.

    Le pedine invece erano coloro che Hisoka non aveva gran interesse nel duellare, ma realizzava potessero essere vitali risorse per cimentarsi in sfide che da solo risulterebbero impossibili. Lhai era tra questi.

    Ma le pedine pure erano rare, molto più spesso si trovava a che fare con pedine che sfruttava al momento... Ma che un giorno sarebbero inevitabilmente diventate obiettivi. Diciamo fosse una tregua momentanea, alla quale si sarebbe attenuto fino a che il desiderio non l'avrebbe sopraffatto. Edward il prestigiatore ne era l'esempio lampante.

    Il problema era che durante la sua vita gli era risultato difficoltoso trovare buone pedine. Nelle sue scorribande giovanili aveva sperimentato l'approccio a team, scoprendo con grande disappunto che i criminali fossero una massa di idioti. Per la maggior parte.

    C'erano i tonti o i violenti, che non avrebbero esitato dall'infischiarsene di un piano se provocati o distratti. Oppure quelli che si pensavano i più furbi al mondo, i tizi proni al deviare e improvvisare credendo di star migliorando una tattica già perfetta. La gente normale era troppo imprevedibile per i gusti di Hisoka... Meglio lavorare da solo che esporsi a rischi del genere.

    Quando muovi pezzi su una scacchiera questi non hanno i propri sogni e desideri. Vanno dove li muovi e non si fanno distrarre da un obiettivo proprio, o da qualche riluttanza. Era questo che cercava in un collaboratore. Anche i grandi ideali filosofici erano una distrazione che non poteva permettersi.

    Ciò però non significava che volesse gusci vuoti privi di personalità o aspirazioni... Sarebbe l'equivalente di una pedina ferma, fissata al tavolo. La personalità di una persona ne definiva le reazioni e gli impeti, ovvero come esse si potevano muovere. Sapendo che un Alfiere va in diagonale lo userai per certe tattiche, allo stesso modo se conosci le tendenze di qualcuno puoi piazzarli al meglio per farli brillare.

    Hayato aveva la giusta attitudine mentale per rendersi utile al suo fianco. Parlava di vendetta, ma fondamentalmente sembrava a spingerlo fosse un'indole squisitamente distruttiva. Una distruzione concettuale, non fisica. E quel tipo di emozioni grezze erano perfette da rimodellare e incanalare. Brandirle come un'arma.

    Ma sarebbe diventato l'arma di Hisoka?

    « Oh~ Questo è già il secondo complimento che mi rivolgi ♦

    Scommetto che lo dici a tutti i tuoi jester~ ♥ »


    Era effettivamente inusuale sentirsi complimentare in maniera così naturale. Quasi ci avrebbe creduto.

    La recluta accettò di buon grado la proposta di Hisoka, chissà se per un vero interesse all'unirsi ai progetti del mago o per qualche altro fine doppiogiochista. Sicuramente c'era da conoscerlo meglio prima di voltargli le spalle.

    Parlando di conoscersi meglio... Mostrò un interesse alla sua Unicità. E Hisoka non poteva dire di non ricambiarne la curiosità. Aveva letto del suo Quirk basato sulla polvere, ma non aveva idea quale fosse il suo effettivo livello con esso. Che una piccola prova pratica fosse in ordine?

    Hisoka si discostò leggermente dal tronco dell'albero, alzando in maniera calma e controllata il braccio destro, indicando il petto di Hayato con un sottile lungo dito pallido.

    « Hai una macchia ♠ »

    Gli diede un momento per processare la beffa. Forse ci avrebbe guardato davvero, forse gli sarebbe scappata una risata nostalgica ripensando alle scuole elementari.

    L'esplosione sarebbe arrivata in ogni caso.

    Invisibile e istantanea, resa nota solamente dallo scoppio il cui suono era più lento di lei stessa, e l'onda d'urto con cui scosse l'aria. Sarebbe partita dalla falange del clown per infrangersi al corpo di Hayato, con tutta la potenza che potesse generare.

    Come avrebbe incassato il colpo? Quale sarebbe stata la sua reazione?

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Tecniche Utilizzate
    Crashing Embrace [Livello 2]
    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi, dalle piante dei piedi, dalla punta delle dita, o dalla bocca.
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio di un metro e mezzo.
    Costo per ogni detonazione: 15
    Danno: Medio (Subisci Lieve perché solo di 1 Liv inferiore)

    • Equipaggiamento
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    Soffocò una breve risatina, quando Hisoka gli disse che quei commenti li faceva a tutti i suoi jester, per poi scuotere la testa in risposta negativa.
    Nonostante le ultime parole che aveva proferito, naturalmente Hayato non si fidava ancora del proprio superiore. Era simpatico, intelligente e intrigante, sì, ma gli sembrava anche parecchio pericoloso, e di certo neanche lui avrebbe abbassato la guardia. Hisoka dava l'idea di una persona parecchio astuta e c'era una buona probabilità che volesse soltanto sfruttare il biondino per poi liberarsene quando gli sarebbe stato comodo, così come avrebbe - molto probabilmente - fatto anche Hayato. Magari il fatto di ricavare entrambi beneficio da quella sorta di alleanza sarebbe bastato a tenere saldo il legame finché poi entrambi non avrebbero più potuto ottenere alcun vantaggio.
    La risposta a quel quesito sarebbe giunta soltanto col tempo, quindi per ora meglio non pensarci troppo.
    Osservò Hisoka sollevare la schiena dal tronco dell'albero presso cui era poggiato, per poi scrutare il dito del giullare indicare il proprio petto.
    «Uh?»
    Accadde tutto molto velocemente.
    In generale, un'esplosione era un evento veloce, immediato, e per essere schivata si necessitava di una risposta altrettanto istantanea.
    Non conoscendo il Quirk del Caporecluta, ed essendo a così breve distanza da lui, per una persona come Hayato - che è ben più razionale che istintiva - schivare quella tecnica sarebbe stato estremamente complicato, per non contare il fatto che l'attacco sarebbe stato scagliato senza alcun preavviso: in poche parole, il biondino venne investito in pieno petto da Crashing Embrace, e venne quindi sbalzato indietro di poco più di due metri.
    Sbatté sul terreno, soffocando un gemito di dolore.
    «Un'onda d'urto?»
    Pensò, aprendo lentamente gli occhi verso il cielo notturno, quella sera costellato di numerosi punti luminosi.
    «Ha sfruttato un'onda d'urto?»
    Rifletté, quindi, sollevandosi con un po' di fatica sulle gambe, di tanto in tanto facendo attenzione a causa del dolore lancinante che provava al petto. Si guardò attorno ed ebbe modo di notare che non ci fossero state particolari conseguenze distruttive.
    «Bene bene.»
    Tossì un paio di volte, per poi rimettersi definitivamente in stazione.
    «Se vogliamo conoscerci meglio così, mi va benissimo~»
    Commentò, sorridente, avvicinandosi di qualche passo al proprio avversario ma mantenendo comunque una distanza di circa due metri da lui. Recuperò, intanto, dallo zaino la sua Maschera antipolvere - fortunatamente intatta - e la indossò rapidamente.
    A quel punto, la Recluta avrebbe unito le proprie mani. Si trovava in un parco e, in particolare, su un prato: era più che plausibile che sotto tutte quelle foglioline ci fosse del preziosissimo terriccio, una vera e propria miniera d'oro per un Quirk come il suo.
    Dal basso si sarebbe innalzata una sproporzionata quantità di piccole particelle che, nel complesso, sarebbero andate a costituire una densa nebulosa marroncina, che però al buio sarebbe parsa perlopiù nera.
    Non aveva ancora chiaro il Quirk di Hisoka, necessitava di studiarlo, quindi per il momento avrebbe optato per provare a stordirlo.
    L'ammasso di polvere avrebbe iniziato a muoversi in maniera più disordinata, caotica, cosicché le particelle assunsero quasi le sembianze di uno sciame di api ronzante. Le particelle, però, anziché concentrarsi attorno ad Hayato, avrebbero tentato di accerchiare Hisoka, come per avvolgerlo in una sorta di tornado. Se fosse riuscito nel proprio intento, quindi, Hayato avrebbe fatto sì che le particelle - dopo aver accerchiato il giullare nel vortice - si sarebbero dirette verso di lui da ogni lato, nella speranza di insinuarsi negli occhi, nella bocca, nel naso, qualsiasi orifizio del corpo gli permettesse di distrarlo.


    PARAMETRI

    Energia: 85 (100-15)
    Forza: 33
    Quirk: 34
    Agilità: 8

    DANNI SUBITI
    Danni lievi petto.

    TECNICHE UTILIZZATE

    Powder Vortex [Livello 1]
    Hayato genera un piccolo vortice di polvere tutt'attorno all'avversario con l'intento di accecarlo e fargli inalare le particelle contenute nella polvere stessa, così da provocargli temporanei disturbi respiratori.
    Costo: 15 PE.
    Effetto: Stordimento lieve (limite massimo di 3 metri).

    EQUIPAGGIAMENTO UTILIZZATO

    ► Maschera antipolvere
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 1, Durata: 2 Role]
     
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    Forza: 10
    Quirk: 70
    Agilità: 70 (77)

    Scheda

    Non poteva assolutamente lasciarlo trasparire... Ma quel colpo non era stato facile manco per Hisoka. Già da subito si sentiva il dito intorpidito e tremolante, segno del fatto che avesse abusato di Tainted Love.

    In quegli ultimi mesi aveva dato tutto se per adattarsi al Quirk che per anni era rimasto sopito, con grande fatica ma altrettanto grandi risultati. Arrivato a Tokyo si poteva permettere due o forse tre esplosioni massime prima di cedere totalmente. Ora era in grado di sopportare battaglie intere, avendo migliorato immensamente il proprio controllo sul flusso d'energia nel suo corpo.

    Aveva spostato allora i suoi sforzi al potere distruttivo... E gli sembrava d'esser quasi tornato punto e a capo. Si era abituato a rilasci di calibro moderato, alzandone l'intensità alzava anche l'attenzione richiesta. Tutto il controllo che pensava di avere non era un granché con quelle detonazioni molto più cattive.

    Farle uscire da un singolo punto invece che il palmo intero gli veniva ancora più difficile. Quello sparo iniziale era un test per se stesso quanto lo era per Hayato.

    La vittima di questa piccola prova fu completamente investita dalla deflagrazione, finendo schiena sull'erba senza chance di ribattere. A quella distanza non si aspettava altro... Ma si rialzò in fretta, combattendo il dolore e mantenendo il sorriso. Era quello l'importante. Evitare le mazzate andava in secondo piano al saperle incassare.

    Indossò la propria maschera anti-polvere, prendendo quel suo primo attacco come una dichiarazione di sfida. Una scelta un po' azzardata. Fosse stato un altro Caporecluta poteva soltanto volergli far male, e trovare oltraggioso che una mera Recluta ritornasse il fuoco.

    Era fortunata Hisoka fosse così giocoso.

    Il Quirk di Hayato era uno di quelli che su carta faceva storcere il naso... Manipolazione della polvere. Le parole "spazzino" venivano subito in mente. Ma quando si spendeva un secondo di più a riflettere, quel potere era uno tra i più insidiosi possibili.

    La polvere è costantemente attorno a noi, in qualsiasi forma. A meno che non si viva in un ospedale si è condannati ad essere circondati da polvere in molti momenti della propria giornata, tanta o poca che sia. Particolarmente in città o, come in quel caso, in un apparentemente innocuo calmo parchetto.

    Con un singolo gesto era riuscito a sollevare un vero e proprio nuvolone di terriccio e particelle, che poteva giostrarsi liberamente in offensiva o difensiva. Tutto da un'Unicità "da spazzino".

    Hisoka doveva ammettere di non essere nella migliore delle posizioni... Ma ciò che lo incuriosiva era quella maschera. Quanto era fondamentale per combattere con la polvere? Certo era un potere interessante, ma sarebbe stato parecchio limitato se Hayato avesse avuto la necessità di schiaffarsi quel respiratore al volto prima di attaccare.

    Si chiedeva come se la sarebbe cavata senza.

    Oltre al fatto che, per come stavano le cose attualmente, il giullare aveva ben poche via di fuga da tutta la materia che la Recluta poteva controllare. Forse rimuovendo la sua difesa l'avrebbe costretto in un approccio più conservativo, evitando che Hisoka fosse totalmente sopraffatto.

    Un vero e proprio vortice stava per chiudersi sul prestigiatore. Tra lui e l'avversario vi erano due metri. Aveva fatto conto di infilarsi il deck in tasca dopo il colpo dall'indice, ma un po' sporto per facile accesso a delle munizioni in caso servissero.

    Ma in quel frangente a servirgli erano entrambe le mani.

    Tese il braccio sinistro verso Hayato, e rilasciò a piena potenza una nuova detonazione. Non avrebbe centrato il nemico, ma l'obiettivo era quello di disperdere la polvere almeno momentaneamente, creando un corridoio anche per solo un istante nel vortice. Poi sarebbe scattato in avanti, dandosi manforte con una seconda esplosione dal braccio destro. Stavolta non a scopo offensivo bensì per darsi uno slancio in avanti.

    L'intenzione era quella di portare avanti un blitz, stringendo la distanza tra se e Hayato prima che questo potesse reagire a dovere.

    Voleva scattargl addosso coprendo quei due metri, per darsi poi un brusco freno... Ma non prima di posare le dita sulla sua amata maschera.

    « I'll be takin' this~ ♥ »

    Avrebbe stretto la presa sull'item di Hayato con una mano, posizionandogli l'altra nuovamente al petto.

    E poi, una nuova esplosione.

    Stavolta non lo avrebbe ferito, soltanto sparato all'indietro con una forza portentosa ma innocua. In tutta probabilità sarebbe caduto nel fiume che distava appena tre metri dai suoi tacchi e circondava l'intera isoletta.

    Al contempo avrebbe strattonato la maschera, sperando questa gli rimanesse alla presa mentre Hayato veniva respinto. A tutti gli effetti voleva separare la Recluta dal suo amato gadget.

    Questo era il piano. Che fosse effettivamente riuscito a metterlo in pratica... Era da vedersi. Chissà quali trucchetti avrebbe potuto ingegnarsi l'oppositore.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Tecniche Utilizzate
    Crashing Embrace [Livello 2]
    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi, dalle piante dei piedi, dalla punta delle dita, o dalla bocca.
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio di un metro e mezzo.
    Costo per ogni detonazione: 15
    Danno: Medio

    Heartfelt Farewell [Livello 1]
    - Si possono creare piccole direzionate esplosioni dai palmi o dalle piante dei piedi. Non arrecano danno, bensì fungono unicamente da propellenti.
    - La tecnica può essere utilizzata per spostare se stessi a elevata velocità, anche a mezz'aria, grazie al boost delle deflagrazioni. Ma anche per respingere qualcosa lontano da se.
    - In questo secondo caso, invece che essere una "piccola esplosione" si potrà alternativamente emettere una deflagrazione delle stesse dimensioni di "Crashing Embrace".
    - L'esplosione ha effetto sulla velocità e traiettoria di un soggetto spostato fino al raggio d'azione della tecnica, poi perderà propulsione.
    - Agilità: +1 ogni 10 punti Quirk (durata 1 turno)
    Costo per ogni detonazione: 15

    • Equipaggiamento
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    ► Peso: [1]

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    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 2]
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    L'idea di Hayato funzionò... in parte.
    Sì, perché se da un lato ebbe l'opportunità di osservare meglio ciò di cui fosse capace Hisoka, dall'altro il Caporecluta riuscì a liberarsi dal vortice così facilmente che le particelle di polvere non si avvicinarono neanche al suo corpo.
    In ogni caso, aguzzando meglio lo sguardo, Hayato poté notare che l'energia rilasciata dal giullare per annullare il vortice aveva lasciato nella polvere un'impronta più o meno concentrica, come se si fosse generata a partire da un punto preciso, in maniera non troppo dissimile da... un'esplosione?
    Che consistesse in quello il Quirk dell'avversario? Generare impulsi esplosivi? Eppure non c'erano le manifestazioni tipiche di un'esplosione comune.
    Non ebbe modo di pensarci ulteriormente che Hisoka, attraverso una nuova esplosione, si dette lo slancio necessario a raggiungere Hayato in brevissimo tempo, piantando una mano sulla propria maschera ed utilizzando l'altra per generare un nuovo impulso che l'avrebbe scagliato via per qualche metro, finendo direttamente nel fiumiciattolo che circoscriveva precisamente l'isolotto su cui si stava consumando il combattimento.
    Quando emerse dall'acqua, Hayato si toccò il volto e poté constatare che la maschera antipolvere non c'era più. Gliel'aveva strappata via Hisoka, con ogni probabilità, nella speranza di indebolirlo, oppure soltanto per la curiosità di scoprire come se la sarebbe cavata senza.
    Per quanto riguardava il dolore, invece, risultava quasi assente, e ciò faceva chiaramente trasparire il fatto che la tecnica con cui l'aveva colpito il Caporecluta fosse diversa da prima e indirizzata unicamente a spingerlo via.
    Il biondino si alzò, quindi, totalmente fradicio.
    «Accidenti, questo non me lo aspettavo, eheh»
    Commentò, in tono divertito, volgendo l'attenzione sui vestiti zuppi d'acqua.
    Sollevò poi lo sguardo verso Hisoka.
    «Ti ha portato via la maschera.»
    Rieccola, la vocina che ogni tanto invadeva prepotentemente i propri pensieri, la creaturina cattiva che amava insidiarsi nei propri pensieri, creando scompiglio.
    «Quindi?»
    Agli occhi di Hisoka, Hayato avrebbe parlato da solo.
    «Te l'ha strappata via credendo di colpirti sul punto debole. Lui non ne ha uno? Ragiona.»
    Continuò, quel mostriciattolo prepotente, creando un eco fastidioso che copriva ogni antro dei pensieri della Recluta.
    Esplosioni.
    Aveva utilizzato quelle strane esplosioni per respingerlo svariate volte.
    Voleva tenerlo lontano.
    Hisoka poteva subire danni dalle sue stesse esplosioni?
    «Cosa accadrebbe se ti avvicinassi troppo
    «Ho capito, ho capito, va bene.»
    Riprese a parlare da solo, e non lo fece neanche a bassa voce: per Hisoka non sarebbe stato un problema sentirlo.
    Hayato, a quel punto, tornò sulla riva. All'inizio si muoveva lento, ma dopo poco scattò in direzione del giullare, finché poi non si sarebbe trovato distante da questo per circa tre metri. Continuò quindi a correre più velocemente che poteva e, contemporaneamente, unì le mani cosicché dal terreno si innalzò una sproporzionata quantità di terriccio. Quella prima tecnica non aveva lo scopo di attaccare Hisoka: la polvere non avrebbe nemmeno sfiorato il Caporecluta, ma si sarebbe disposta dinanzi a questo come un muro; l'obiettivo era semplicemente quello di sollevare nell'area un polverone tale da rendere difficile ad Hisoka individuarlo.
    Contemporaneamente, Hayato si coprì la bocca e il naso con il braccio sinistro, assottigliando gli occhi e poi scattare, all'interno del polverone, a destra, per precauzione nel caso in cui Hisoka avrebbe diretto un'esplosione frontalmente.
    Arrivato a quel punto, se fosse andato tutto secondo i piani, la Recluta avrebbe avvolto attorno al proprio braccio della polvere che sarebbe andata molto velocemente incontro a solidificazione, trasformandosi in una sorta di Kodachi.
    Fu solo in quel momento che Hayato sarebbe scattato al di fuori del polverone, alla sinistra di Hisoka - eventualmente - per poi tentare di ferirlo con un fendente trasversale alla spalla, provando ad avvicinarsi a lui quanto più possibile. Se l'avesse colpito, si sarebbe trattato di un semplice taglietto: Hayato non aveva intenzione di ferire Hisoka, quanto più di dimostrargli semplicemente che non era tipo da arrendersi facilmente.
    Sul volto di del biondo, intanto, si sarebbero potuti notare gli occhi - sbarrati e in netta contrapposizione con quelli dell'espressione rilassata di qualche minuto prima - arrossati, complici alcune particelle di polvere che li avevano invasi: pazienza, avrebbe sopportato il bruciore, in una situazione del genere quella era l'unica strategia che gli veniva in mente, per quanto rischiosa potesse essere.


    PARAMETRI

    Energia: 65 (85-10 - 10)
    Forza: 33
    Quirk: 34
    Agilità: 8

    DANNI SUBITI
    Danni lievi petto.

    TECNICHE UTILIZZATE

    Powder Wave [Livello 1]
    Hayato sfrutta la polvere circostante per creare un'onda che scaglia direttamente verso l'avversario. L'intento può essere quello di travolgerlo, allontanarlo o ferirlo.
    Costo: 10 PE.
    Danno/Effetto: il danno è lieve. L'effetto consiste nel colpire il nemico con un attacco ad ampio raggio, per il quale non si necessita di un contatto ravvicinato (naturalmente sempre nei limiti dei 5 metri).

    Powder Stone [Livello 1]
    Avvolgendo una discreta quantità di polvere attorno alla propria mano, e compattarla a mo di lama, Hayato è in grado di ricreare una piccola arma da taglio che può utilizzare per scontri ravvicinati (le dimensioni, per il momento, sono al pari di quelle di una kodachi, quindi parliamo di una lunghezza di circa 50 cm).
    Costo: 10 PE
    Danno/Effetto: il danno è lieve. Gli effetti si esplicano attraverso un'arma fatta in polvere che può essere sfruttata per provocare lesioni sull'avversario e quindi ferirlo.
    Mantenimento: 5 PE.

    EQUIPAGGIAMENTO UTILIZZATO

    ► Maschera antipolvere
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 1, Durata: 2 Role]
     
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    Livello: 3
    Energia: 125
    Forza: 10
    Quirk: 70
    Agilità: 70

    Scheda

    Hayato... Si parlava da solo.

    Ok.

    Non era raro che si parlasse ad alta voce mentre si ragionava sua una strategia, ma il suo tono sembrava proprio rivolgersi a qualcuno. Sperava fosse soltanto il suo processo creativo, e non qualche ostica personalità alternativa che avrebbe potuto scombussolargli i piani.

    Avrebbe dovuto chiedergli qualcosa a riguardo più tardi, perché dopo una breve pausa di riflessione eccolo tornare all'attacco. Qual era il piano?

    Innanzitutto alzò un polverone, ancor più denso del precedente. Mossa particolare da parte di qualcuno che aveva appena perso la maschera... A proposito di essa, era proprio Hisoka ad averla indosso ora. Non era allacciata ma soltanto pressata al suo volto con la mano. Se era abbastanza da proteggere Hayato, avrebbe protetto anche lui.

    Si preparò ad una nuova esplosione anticipando un colpo da parte del Quirk... Ma non arrivò. Se non altro era abbastanza furbo da non usare la stessa identica strategia due volte di fila.

    Ora sì che le cose si facevano divertenti. In Hisoka cominciò a crescere quella familiare sensazione di estasi tipica di una sfida. Forse in quel caso la difficoltà non sarebbe provenuta dal mettersi alla prova in un testa-a-testa, ma era un bel gioco stuzzicare qualcuno a superare i propri limiti.

    La polvere aveva creato una coltre nel quale Hayato s'era nascosto, prima di sbucare fuori alla sinistra del giullare con in mano una vera e propria arma. Quindi poteva anche solidificare le particelle in strutture solide...

    Hisoka non si mosse da dov'era. Già aveva un bel trucchetto in mente.

    Finse un'espressione sorpresa e si lasciò colpire inerme dalla "lama", facendosi aprire un taglio superficiale.

    « Ow~ ♠ »

    Un gemito di dolore, accompagnato da un teatrale riflesso del braccio sinistro, quello che gli reggeva la maschera, che abbandonava la presa dell'oggetto rubato facendolo cadere a terra.

    Forse ad Hayato sarebbe sembrato che la sorpresa e il colpo inaspettato gli avessero fatto cedere la presa. Dopo aver subito l'attacco Hisoka sarebbe balzato indietro aprendo nuovamente una distanza di un paio di metri, mettendosi in guardia.

    La maschera antipolvere giaceva tra i fiori... Pregna di una delle cariche esplosive di Tainted Love. Un vero e proprio honeypot.

    Chiaramente la Recluta non se la stava cavando troppo bene in quel nuvolone a giudicare dagli occhi irritati e bagnati. Quel respiratore era proprio una manna dal cielo.

    Stava a lui la mossa. Il jester osservava, curioso di come avrebbe analizzato l'intera situazione, e come avrebbe proceduto.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Danni
    - Taglio Lieve alla spalla sinistra

    • Tecniche Utilizzate
    Secret Confession [Livello 2]
    - Si impregna di carica esplosiva uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo, rendendoli a tutti gli effetti bombe.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, agendo come un normale ordigno.
    - La bomba in se resterà illesa, anche se perderà l'energia di Tainted Love.
    - L'esplosione non si attiva se il bersaglio è fuori dal raggio massimo dell'abilità. Il danno si può espandere in un diametro da 1 centimetro a 3 metri, a discrezione.
    - Una carica si disperde solo se esplode, se l'utilizzatore lo decide, o se passa un'ora dall'attivazione
    Costo per ogni bersaglio: 5 per caricare, 15 per detonare
    Danno: Medio

    • Equipaggiamento
    Marked Cards
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 10]
    ► Peso: [1]

    Loaded Dice
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 2]
    ► Peso: [1]

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    Nonostante riuscì a ferire Hisoka alla spalla, Hayato ebbe l'impressione che il proprio avversario fece poco e nulla per tentare di mettere a repentaglio la propria strategia, così come per evitare quel fendente.
    Nonostante ciò, le riflessioni apportate dal biondino presero una forma più concreta nel momento in cui Hisoka si allontanò immediatamente da lui di un paio di metri: evidentemente il Caporecluta non doveva essere particolarmente adatto a scontri ravvicinati.
    Nell'indietreggiare, però, il giullare avrebbe lasciato cadere la maschera.
    Perché? Eppure Hisoka aveva dovuto notare i suoi occhi rossi; aveva dovuto notare che ne necessitava.
    Forse aveva appurato di essere più forte di lui e quindi voleva fornirgli un piccolo aiutino, per cercare di recuperare terreno? Al momento quella era l'unica idea che potesse venire in mente al biondino (non avrebbe potuto pensare così, su due piedi, che la maschera fosse stata caricata di esplosivi, non c'erano ragioni che potessero far pensare che Hisoka fosse in grado di farlo).
    In ogni caso, Hayato non la indossò.
    Non voleva far pena ad Hisoka, né tantomeno desiderava che questo si prendesse gioco di lui rubandogli la maschera per poi lasciarla per terra nel momento in cui si fosse accorto che, senza, Hayato si sarebbe trovato in difficoltà: voleva dimostrare di potercela fare senza, prendendo le giuste precauzioni stavolta.
    Per prima cosa annullò la lama di polvere che aveva generato per attaccare Hisoka.
    Anziché disperdersi, il polverone generato da Hayato precedentemente per nascondersi si raccolse tutto dinanzi di sé, come per formare una massa. Stavolta non necessitava di trovarsi dentro il polverone, quindi riuscì a controllare le particelle bene tanto da fare in modo che queste non gli si potessero avvicinare troppo (e quindi provocargli danni).
    Dalla massa spuntarono quattro arti, una bocca - munita di due filiere di affilati 'denti' e taglienti artigli all'estremità di ogni arto. Ad eccezione delle protuberanze appuntite, il resto del corpo della bestiolina era abbastanza fluido e ciò facilitava i suoi movimenti.
    «Spero che ti piaccia, Hisoka, vado molto fiero delle mie creaturine~»
    Commentò la recluta, riferendosi al mostriciattolo che venne fuori dall'utilizzo della tecnica. Data la quantità di polvere, Hayato fu in grado di renderlo alto un metro e, se fosse stato giorno, sarebbe stato più facile apprezzare il suo colore, uguale a quello del terriccio (marrone).
    La fase uno era stata quella di comprendere le abilità di Hisoka; la seconda, di individuare un possibile punto debole; la terza sarebbe stata quella di sfruttare la presunta debolezza, ma non in maniera diretta: sarebbe infatti stato il mostriciattolo ad attaccare Hisoka in uno scontro ravvicinato, non Hayato.
    A quel punto, la bestiolina avrebbe iniziato a muovere gli arti inferiori in maniera scomposta, scattando in direzione del giullare con passi ampi, dismetrici.
    Una volta abbastanza vicino, quindi, il mostriciattolo avrebbe provato ad utilizzare le proprie unghie affilate per gettarsi su Hisoka e tentare quindi di graffiargli ripetutamente il petto con movimenti continui.
    Sarebbe potuto andare tutto bene, sì, era probabile.
    Ma c'era un problema.
    Un bel problema.
    Hayato non aveva indossato la maschera, è vero, ma si trovava vicino ad essa.
    L'oggetto, lasciato tra i fiori, distanziava poco dal proprietario, impegnato a concentrarsi quanto più a fondo potesse per manipolare la bestiolina di polvere quanto meglio potesse.
    Hisoka avrebbe potuto indurne l'esplosione in ogni momento.
    A questo, c'era da aggiungere che nel frattempo le condizioni di Hayato non erano delle migliori: era stato scaraventato via un paio di volte, era totalmente bagnato e gli occhi gli bruciavano. Insomma, non sapeva quanto sarebbe durato ancora.


    PARAMETRI

    Energia: 50 (65-15)
    Forza: 33
    Quirk: 34
    Agilità: 8

    DANNI SUBITI
    Danni lievi petto, occhi arrossati.

    TECNICHE UTILIZZATE

    Powder Monster [Livello 1]
    Questa tecnica di creazione permette di generare , attraverso la manipolazione della polvere, un piccolo mostriciattolo (e ovviamente controllarlo). Tale mostriciattolo sarà di forma ovoidale, dotato di quattro arti e stazionerà su due di essi; non ci sarà alcuna separazione tra testa e tronco, occhi e bocca saranno distribuiti sull'unica massa di cui è composta la creaturina. La consistenza del mostriciattolo sarà abbastanza morbida, ad eccezione degli artigli e dei denti (entrambi allungati e affilati) che saranno prettamente rigidi. Il colore dipende dalla polvere che si è utilizzata per la creazione, quindi non è fisso. Attualmente, il mostriciattolo è abbastanza piccolo ed è caratterizzato da un'altezza variabile che però non supera il metro. Se il mostriciattolo subisce un danno superiore a quello che è in grado di infliggere (medio in questo caso, o semplicemente due lievi di seguito) viene distrutto e dovrà essere ricreato.
    Costo: 15 PE + 5 di Mantenimento.
    Danno/Effetto: Creazione capace di indurre danni lievi. Il controllo della creaturina sarà possibile solo nei limiti dei 5 metri.

    EQUIPAGGIAMENTO UTILIZZATO

    ► Maschera antipolvere
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 1, Durata: 2 Role]
     
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    Livello: 3
    Energia: 80
    Forza: 10
    Quirk: 70
    Agilità: 70

    Scheda

    Il nuovo ramo dell'albero aveva fatto la scelta giusta. Hisoka non poteva sapere di preciso cosa avesse valutato per arrivarci... Ma gli bastava sapere che avesse notato qualcosa non quadrasse in quello scenario. Era una prova d'istinto, se così si poteva chiamare.

    Che farci con quella maschera però? Farla esplodere avrebbe potuto colpire molto male le caviglie di Hayato, a quella distanza. Eppure voleva un modo scenico per rivelare la propria abilità...

    Mentre s'immaginava varie situazioni teatrali in cui dar sfoggio a Tainted Love, Hayato preparava la sua prossima mossa. Quel Quirk era senz'altro versatile. Vortici, nuvoloni, spade, e ora anche minion. La recluta era dotata di grande creatività nell'usare un'Unicità così apparentemente diretta.

    Quello "scontro" Hisoka non lo vedeva un normale duello. Le prestanze fisiche o combattive di qualcuno erano sì significanti, ma non un dealbreaker. Ciò che gli interessava era prendere le azioni di Hayato in combattimento e traslarle per capirne la natura.

    Era furbo, resistente, e pieno d'inventiva. In poche parole c'era del bel potenziale in Hayato Ono.

    « How cute~ ♥ »

    Sogghignò in risposta all'uomo quando la sua creatura gli scattò contro. Era compatto, alto appena un metro, ma si muoveva come un piccolo demonietto. Il secondo attacco ravvicinato dopo che il primo a distanza fallì... Che Hayato si fosse fatto l'idea che il Jester fosse in qualche modo svantaggiato in quel contesto?

    Non c'era da biasimarlo. Se da lontano fallisci e da vicino riesci, persegui su quella strada. E Hisoka era effettivamente magro e deboluccio... Ma una corporatura sottile era anche rapida e flessibile.

    Il mostro gli si fiondò addosso come un toro, e Hisoka fece la parte del matador, effettuando un tranquillissimo sidestep. Si discostò dalla traiettoria della creatura fluido come una vipera, lasciando che il suo attacco andasse a vuoto.

    Avesse ritentato a saltargli sopra sarebbe nuovamente atterrato sui fiori, avendo per un attimo l'impressione che sarebbe riuscito a toccare il clown, solo per vederselo sgusciare via. Anche graffiate da terra sarebbero state inutili, siccome bastava un balzo all'indietro per far squarciare l'aria e null'altro.

    E in tutto ciò Hisoka avrebbe mantenuto il sorriso e la calma, come non fosse un grande sforzo evadere l'offensiva di quel batuffolo di polvere. Gettando anche un occasionale sguardo ad Hayato che sembrava dire–

    « E ora? Cosa fai se nemmeno da vicino puoi toccarmi? »

    Finita questa dimostrazione il giullare avrebbe soltanto teso in avanti i palmi alla bestiola, per infrangergli addosso non una ma ben due esplosioni, che sarebbero andate ad unirsi in un unico più devastante colpo.

    La polvere a comporlo sarebbe stata spazzata via, assieme ai fiori, l'erba, e il terreno stesso investiti da Crashing Embrace. Dopo il botto istantaneo tutto si quietò altrettanto rapidamente... Lasciando solo distruzione.

    « Phew~ Meno male che non eri tu quello ♣ »

    Disse Hisoka portandosi le mani ai fianchi e camminando verso Hayato. Senza fare offensivo o minaccioso, tuttavia.

    Il sorriso nascondeva il dolore che provava al braccio destro... Due esplosioni contemporaneamente non erano mai state facili, ma con quella potenza erano troppo da gestire. Si sentiva come se proseguendo ad abusarne la cute stessa del palmo gli sarebbe potuta saltare in aria...

    Si chinò per afferrare la maschera tra le erbette.

    « Posso chiedere perché lasciare questo utilissimo gadget trascurato a terra? ♦ »

    Avrebbe sibilato sarcastico. Sarebbe stato ad ascoltare la risposta mentre ne toglieva con cura polvere e piante di dosso.

    Tanto la prossima parte già era messa in copione, qualsiasi motivazione ci avesse dato.

    Avrebbe lanciato la maschera verso il cielo, anzi più precisamente verso la cima dell'albero al centro di quell'isoletta, quello a cui lui stesso era appoggiato poco prima.

    E poi, l'esplosione.

    A partire dalla maschera per un diametro di tre metri, ogni cosa sarebbe stata distrutta. Rami spezzati, nidi e uova distrutti, e le foglie rosacee avrebbero cominciato a piovere come gocce.

    « Quella sarebbe stata la tua testa te la fossi infilata~ ♥ »

    Concluse malizioso.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO

    • Danni
    - Taglio Lieve alla spalla sinistra

    • Tecniche Utilizzate
    Crashing Embrace [Livello 2]
    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi, dalle piante dei piedi, dalla punta delle dita, o dalla bocca.
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio di un metro e mezzo.
    Costo per ogni detonazione: 15
    Danno: Medio

    Secret Confession [Livello 2]
    - Si impregna di carica esplosiva uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo, rendendoli a tutti gli effetti bombe.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, agendo come un normale ordigno.
    - La bomba in se resterà illesa, anche se perderà l'energia di Tainted Love.
    - L'esplosione non si attiva se il bersaglio è fuori dal raggio massimo dell'abilità. Il danno si può espandere in un diametro da 1 centimetro a 3 metri, a discrezione.
    - Una carica si disperde solo se esplode, se l'utilizzatore lo decide, o se passa un'ora dall'attivazione
    Costo per ogni bersaglio: 5 per caricare, 15 per detonare
    Danno: Medio

    • Equipaggiamento
    Marked Cards
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 10]
    ► Peso: [1]

    Loaded Dice
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 2]
    ► Peso: [1]

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20 replies since 8/4/2020, 11:51   560 views
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