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.Hisoka Morow
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.Quella sera Hayato si stava veramente annoiando.
Avendo una giornata libera sia dal proprio lavoro legale che quello illecito, la Recluta di Aogiri aveva deciso di farsi un giro per la città, rifocillarsi di qualche ottima leccornia tipica del posto e fare un salto in uno dei bar presso cui era solito incontrare alcuni conoscenti. Nonostante avesse fatto di tutto per rendere quell’uscita divertente, Hayato avrebbe dovuto ben presto scontrarsi contro la realtà dei fatti, la quale delineava e demarcava chiaramente che, sostanzialmente, era solo.
Non aveva amici, nessuno con cui potesse condividere momenti, scherzare o semplicemente passare del tempo. Sì, era un criminale e sì, era solito approfittarsi delle persone per i suoi soli fini; tuttavia, quello di volere un po’ di compagnia non era anch’esso un fine? L’avere qualcuno con cui divertirsi, non era un qualcosa che conveniva a se stesso, in primis? Ebbene, perché quindi non avrebbe dovuto desiderarlo? Avere amici poteva anche rappresentare una convenienza, non per forza qualcosa di puramente emotivo.
Era proprio quello il pensiero su cui il biondino si stava soffermando, mentre camminava indisturbato, con le mani immerse nel suo solito parka color verde militare.
Credeva che, aderendo ad Aogiri, oltre ad incrementare la propria sete di potere, avrebbe anche potuto trovare qualcuno su cui fare affidamento, che avrebbe potuto allietare le proprie giornate ed essere fonte di svago, di qualsiasi natura questo fosse. Erano anni, ormai, che non riusciva a fare amicizia con nessuno, complice la maschera che era abituato ad indossare e che pareva ormai essere nutrita dai suoi stessi vasi sanguigni, come un tessuto vivo cucito chirurgicamente sul proprio volto, e che tendeva ad ostacolare la sua credibilità: sì, alcuni stavano iniziando a rendersi conto che quello non fosse Hayato, ma soltanto una facciata. D’altra parte, il ragazzo era ormai così abituato a quel carattere costruito che pensava in tutto e per tutto di non poter essere diverso da come si mostrava usualmente.
Paradossalmente, comunque, aveva avuto modo di trovare simpatia in altri fuorilegge, in nemici, come ad esempio Jason. Chissà come stava, e chissà chi era quel tizio sulla fotografia che Hayato aveva scelto di portarsi dietro dopo il loro scontro.
Se Jason l'aveva chiesto proprio ad Hayato, un motivo c'era, ed era molto probabilmente ricollegabile al fatto che Hayato stesso fosse un criminale. Altrimenti come mai il Vigilante avrebbe dovuto mostrarla proprio a lui, quali altri criteri avrebbe avuto per giudicarlo se non quelli che lo collegavano ad uno spacciatore o meglio, un fuorilegge?
Quella situazione l'aveva incuriosito ed era quella la ragione per cui decise di portarsi dietro quella foto: magari avrebbe trovato qualche informazione interessante da altre persone poco raccomandabili con cui veniva quotidianamente a contatto, chissà.
Non fece in tempo a pensare ad altro che i propri pensieri vennero improvvisamente interrotti dalla suoneria del suo cellulare.
«Uh?»
Si fermò, di colpo, ritirando il telefono dalla tasca del giubbotto e volgendo lo sguardo al display, che segnava un numero che Hayato non credeva di conoscere.
In ogni caso, il ragazzo non ci pensò due volte a rispondere.
«Sì, pronto?~»
Domandò, quindi, in tono dolce, lieve, gentile. Forse, se Hisoka non avesse saputo che quello era veramente il numero di Hayato, avrebbe potuto pensare di aver sbagliato.CITAZIONESotto gentile concessione di Ryuko, questa role è ambientata in un periodo in cui Hayato è stato temporaneamente affidato ad Hisoka per svolgere alcuni incarichi, data la promozione di questo a Caporecluta.. -
.Hisoka Morow
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.Il proprio interlocutore non si fece attendere troppo e, dopo pochi istanti, una voce domandò ad Hayato se fosse un venditore di aspirapolveri. Si trattava di una voce strana, che il biondino avrebbe giurato di non aver mai sentito prima.
«Ecco, vede, credo che lei abbia sbagliato numero~»
A quel punto, la recluta si sarebbe aspettata che la persona dall’altra parte della linea si sarebbe scusata e che avrebbe attaccato, ma ciò non accadde. Al contrario, Risuonò nella proprie orecchie la stessa voce elaborare un discorso assai più articolato; un discorso che faceva ben trapelare il fatto che Hisoka sapesse abbastanza bene chi fosse.
«Un attimo.»
Aspirapolvere, albero... Una piccola lampadina si accese nella mente di Hayato, quando ripensò a quelle parole. Possibile che... ?
«Potrebbe parlare con la persona giusta.»
Per tutta la durata della telefonata, da quel momento in poi, Hayato non disse nulla finché il Caporecluta non terminò la chiamata.
Non era spaventato, né tantomeno intimorito dallo sconosciuto, quanto più semplicemente confuso.
Scrutò lo schermo nero dello smartphone per qualche secondo, prima di riporlo nella tasca, come se aspettasse una risposta da questo; una risposta che però, naturalmente, non giunse.
«Che situazione curiosa.»
Disse, tra sé e sé, grattandosi delicatamente il mento e guardandosi attorno con espressione perplessa.
C’erano dei rischi nell’assecondare la richiesta dell’ignoto: sì, dati i riferimenti all’albero e all’aspirapolvere, era plausibile fosse qualcuno legato ad Aogiri (qualcuno che magari conosceva il suo Quirk), ma poteva anche trattarsi di una trappola della polizia, o da parte di qualcuno come Jason che volesse infastidirlo o mettergli i bastoni tra le ruote. Eppure, perché la polizia avrebbe dovuto tendergli un’imboscata in quel modo? E come aveva fatto, poi, a scoprirlo? La stragrande maggioranza della volte era molto attento durante le sue attività ed era abbastanza sicuro di non esser stato mai seguito da un investigatore o figure simili.
Al tempo stesso, però, chi poteva avergli dato quell’appuntamento? Un ‘appuntamento’ che, fondamentalmente, era stato imposto più come un ordine che una richiesta, come se fosse scontato che avrebbe obbedito, come se dall’altra parte ci fosse qualcuno che si prendesse il diretto di essergli superiore. Ma chi?
Non avrebbe potuto trovare nessuna risposta a quella domanda, se non si fosse presentato ad Asakusa; che fosse un rischio o meno, la curiosità di Hayato quella sera l’avrebbe spinto fin dentro il Parco Sumida, c’era poco di cui pensare. La recluta non aveva un carattere tale da farsi spaventare a morte da quei giochetti, c’era bisogno di ben altro.
Tuttavia, prima di farlo avrebbe preso le giuste precauzioni. Tornò nel suo appartamento per recuperare lo zaino con la maschera antipolvere, per poi dirigersi nella zona indicata dallo sconosciuto all’orario stabilito.
***
Il parco Sumide, a quell’ora della notte, era uno dei posti più tranquilli che potessero esserci nella città.
Il prato verde, rigoglioso, spoglio e rivestito di piccole gocce di rugiada, ricopriva il terreno e delineava perfettamente la fine dell’inverno, periodo in cui era invece rivestito di candida neve. Gli alberi invece, davano altrettanti segni evidenti di cambiamento attraverso la fioritura, tipica della stagione primaverile.
La recluta camminò per un po’ nel parco, godendosi la fresca brezza notturna, fino a che poi non adocchiò le isolette di cui gli aveva parlato lo sconosciuto al telefono. Si avvicinò a queste e le scrutò una ad una con attenzione, finché poi non individuò qualcuno su una di queste, poggiato al tronco di un albero: non gli fu particolarmente difficile notarlo, l’uomo pareva vestito in maniera alquanto... singolare, sì, era il termine più appropriato.
Non c’erano dubbi, doveva essere per forza lui. L’orario, la locazione, e il fatto che nei paraggi non ci fosse un’anima: tutto combaciava.
«Ciao~»
Si presentò, quindi, ponendosi di fronte all’altro ma mantenendo la distanza di un metro. Da quella vicinanza gli sarebbe stato più semplice apprezzare le caratteristiche fisiche che contraddistinguevano Hisoka in maniera inequivocabile, donandogli uno stile probabilmente non riproducibile.
«Sei bravissimo a destreggiarti con le carte, io non sarei proprio in grado di farlo~»
Proferì, quindi, in merito ai trucchetti di cardistry. Il tono di voce era calmo, rilassato, e Hayato aveva in volto un’espressione cordiale, dolce ed estremamente serena. Sembrava che nulla e nessuno avrebbe potuto ostacolare la propria imperturbabilità.
«Ah, che sbadato, io comunque sono Hayato, il venditore di aspirapolveri~»
Si presentò, quindi, sfumando la frase con una risatina, ma senza imporsi con fare stronzo o antipatico, quanto più puramente ingenuo.
«Posso sapere invece chi sei tu? Sai, mi farebbe tanto piacere saperlo~»
Teardrop comunicava ad Hayato i nomi dei suoi superiori, ma la Recluta non aveva l’obbligo di riconoscerne i volti. Proprio per quel motivo, il biondino avrebbe fatto fatica ad associare Hisoka ad Aogiri - e ancor di più ad un Caporecluta - ma, se il criminale gli avesse rivelato il suo nome, ci avrebbe messo molto poco a collegare il tutto.SPOILER (clicca per visualizzare)Modificata la risposta nella parte iniziale della telefonata per una mia svista, chiedo venia~
Edited by .Dim - 8/4/2020, 22:58. -
.Hisoka Morow
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.Hayato lasciò che Hisoka parlasse per tutto il tempo che questo si prese per iniziare e portare al termine il suo discorso, con tutte le proprie considerazioni e idee annesse. Mentre ascoltava il Caporecluta parlare, comunque, Hayato non poté fare a meno di notare che la forma, tanto quanto il contenuto di ciò che esprimeva, era interessante, affascinante.
Sembrava quasi un serpente intento ad ipnotizzare la preda, ad invadere i propri pensieri e scombussolarli; volente o nolente, l'idea che Hisoka fosse un ragazzo carismatico e ammaliante prendeva una forma sempre più concreta, parola dopo parola.
E, quando si rivelò col nome di Hisoka, e si riferì a se stesso con la prima persona plurale, Hayato non ci mise granché a collegare il tutto: si trattava certamente di Hisoka Morow, un membro di Aogiri che era da poco diventato Caporecluta. Come già specificato prima, Teardrop lo aggiornava costantemente su quali fossero i propri superiori, in modo tale da poterli riconoscere in quanto tali.
A quel punto, quindi, assottigliò lo sguardo, dubbioso sul come comportarsi in quella situazione. Tuttavia, si trattò veramente di un attimo, perché Hayato non avrebbe mai e poi mai permesso che qualcuno lo facesse vacillare in quel modo per così poco.
«Deve riporre grande speranza nel genere umano, Caporecluta Morow, se crede che le risponderò~»
Esordì, sollevando gli angoli della bocca in un sorriso gentile, sfruttando un tono di voce placido. Voleva far capire ad Hisoka che sì, aveva capito chi era e che, quindi, aveva deciso di parlargli in maniera formale, dandogli del lei, sebbene non fosse facile capire se l'avesse fatto puramente per giocare o meno.
«Ed io, probabilmente, devo avere poco spirito di autoconservazione, ma questo è un altro conto~»
Continuò, in merito al fatto che non avesse accontentato Hisoka. Ad Hayato non era ancora chiaro se lo scopo dell'altro fosse quello di imporsi immediatamente come suo superiore e sottometterlo, oppure se fosse quello di testarlo, di scoprire se avesse accettato di farsi parlare in quel modo o meno. In ogni caso, se gli avesse risposto, Hayato gli avrebbe automaticamente dato vinta, e - probabilmente - era ciò che non volevano entrambi.
«Mi dispiace molto se non le piacciono le domande. L'astuzia è importante, il voler estrapolare informazioni da qualcuno spesso non richiede domanda, non lo metto in dubbio.»
Commentò, quindi, unendo le mani dietro la schiena, come se volesse mostrarsi in imbarazzo, impacciato.
«Tuttavia, in questa situazione non ne vedo la necessità. Mi pare evidente che lei sappia chi sono, quindi non c’è motivo per cui dovrei utilizzare inutili giochetti per ricavare qualcosa, non sarei credibile. Perderei tempo io e perderebbe tempo anche lei. O almeno questo è il mio punto di vista, che può naturalmente trovarsi in contrapposizione col proprio~»
Spiegò, quindi, sciogliendo il nodo formato con le mani ed iniziando a gesticolare, come se ad Hisoka fossero necessari i propri gesti per comprendere quel discorso.
«Detto questo.»
Si schiarì la gola.
«Ha intenzione di dirmi la ragione concreta per la quale mi ha fatto venire qui, oppure no? Devo svolgere qualche incarico per proprio conto? Se vuole uccidermi me lo dica subito, così mi risparmierò di pensare a come devo preparare la mia nuova ricetta, domani~ Ne ho trovata una in rete assolutamente deliziosa, sa?»
Domandò, quindi, sorridendo e spingendo così tanto in su le guance che queste furono costrette a chiudere gli occhi.
«Oh, naturalmente glielo chiedo per cortesia, Caporecluta Morow, non ho di certo intenzione di sembrare insolente, qui è lei che comanda~»
Concluse, a quel punto, riaprendo gli occhi e guardando il proprio interlocutore fisso nelle sue iridi dorate, come per fargli capire che, se voleva giocare, aveva trovato pane per i propri denti.. -
.Hisoka Morow
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.Solitamente, Hayato era abile nel destreggiarsi tra i meandri della psicologia delle persone: gli risultava quasi naturale comprendere gli atteggiamenti altrui, dall'interno della sua torre d'avorio. Lo stesso non poteva dire di Hisoka che, almeno fino a quel momento, gli dette l'idea di essere alquanto indecifrabile, sia nei gesti che nelle parole.
Tant'è che, all'inizio, la Recluta non riuscì a capire bene quale fosse il significato dietro quella risata, a cui seguì un vistoso applauso. Fu soltanto il tempo che schiarì le idee del biondino, la prosecuzione del discorso di Hisoka che rendeva sempre più tangibile il motivo reale per cui aveva invitato lì Hayato, quella sera: perché gli sembrava interessante.
Nell'udire quella parola, le labbra del biondino si separarono di qualche millimetro, in volto un'espressione lievemente stuporosa che sarebbe stata difficile da cogliere, data la maschera di imperturbabilità che continuava a dominare incontrastata il proprio viso.
A quel punto riacquistò in poco tempo l'attenzione necessaria affinché potesse continuare a seguire attentamente il discorso di Hisoka, che si faceva via via sempre più intrigante, esattamente come il Caporecluta stesso.
«Innanzitutto ti ringrazio, Hisoka, non sono solito ricevere parole così carine~»
Iniziò, facendo cogliere all'altro il fatto che fosse passato a dargli del tu.
«Per quanto riguardo ciò che mi ha spinto ad aderire all'Albero, la ragione non è nessuna di queste da te elencate.»
Continuò, probabilmente con sommo piacere da parte di Hisoka. A quel punto, data la risolutezza e l'enigmaticità del Caporecluta, Hayato credeva davvero che questo avesse potuto fargli del male, se non avesse ottenuto una risposta soddisfacente. Beh, perlomeno non aveva dovuto mentire.
«Uh... ciò muove le mie azioni è, fondamentalmente, una grande sete di vendetta~»
Proferì quella parola con ancora il suo solito sorrisetto dolce in volto, attribuendo a questa un significato alquanto inquietante.
«Vendetta contro una realtà che favorisce alcuni, facendo raggiungere loro l'apice dei rispettivi desideri, e che lascia marcire altri ai margini della strada, nella pozza delle proprie stesse disperazioni.»
Continuò.
«Ecco, non mi andava affatto bene, quindi ho deciso di provare a raggiungere l'apice attraverso vie non propriamente legali. Può sembrare una motivazione infantile, me ne rendo perfettamente conto, ma probabilmente non sono la persona più matura del Mondo, me ne sono fatto una ragione.»
Specificò, a quel punto, scrollando le spalle e sfumando la frase con una risatina delicata.
Hisoka, d'altro canto, aveva spiegato di aver aderito all'Organizzazione per uno scopo altrettanto individualistico: desiderava spingersi oltre i propri limiti, ma al tempo stesso farlo con un pizzico di divertimento, di spensieratezza, il necessario per contribuire a rendere la propria immagine ancora più terrificante ma al tempo stesso affascinante. Che ci fosse dietro un bisogno di sentirsi invincibile, di dimostrare a se stesso di poter superare qualsiasi avversità gli si fossero presentate davanti? No, sembrava più volevo fare per puro piacere, per un fine prettamente edonistico.
«Posso comprendere le tue motivazioni, Hisoka. La società tende a limitare le nostre capacità, a sopprimerle, e questo rende tutto molto noioso, non è così?»
Domandò, annuendo col capo. Sebbene lo capisse, non condivideva propriamente il concetto di 'crimine fine a se stesso'; seppur agisse per vendetta, le azioni di Hayato erano volte ad obiettivi prefissati, ben delineati, nel senso che non gli piaceva uscire fuori dagli schemi, ma portare a termine i propri compiti in maniera precisa, più razionale che edonistica, come nel caso di Hisoka.
«Ohw, come sei gentile~»
Disse, quando il Caporecluta gli rese noto di avergli dato impressioni così positive da poter addirittura essere considerato come un partner. Si grattò leggermente la testa della nuca, come se fosse in imbarazzo, mantenendo quella recita che però, ormai, non aveva più lo scopo di ingannare Hisoka.
Hayato, infatti, aveva capito che il proprio superiore non era una persona comune, e che molto probabilmente avesse ben chiaro il fatto che il biondino stesse fingendo. Tuttavia, come già detto prima, la recluta aveva così cara la propria maschera che ormai non sarebbe riuscito più a liberarsene, neanche se avesse voluto.
«Posso dirti la verità, Hisoka? Mi sei proprio simpatico~»
Esplose, a quel punto, in un sorriso gioioso.
«Mi sembri una persona intelligente e anche molto stimolate, oltre che piacevole~»
Probabilmente poche persone avrebbero proferito parole simili per Hisoka (???) ma comunque i pensieri di Hayato si discostavano abbastanza da quelli comuni e le proprie parole erano sincere.
«In sostanza, credo che lavorare con te sarà un gran piacere.»
Concluse, sollevando per l'ennesima volta gli angoli della bocca.
«Uh, a tal proposito, avrei una curiosità. Potresti mostrarmi in cosa consiste il tuo Quirk? Ecco, vedi, credo che le nostra abilità dicano molto di chi siamo, è sempre una sorpresa constatare di che cosa siamo capaci~»
Propose, quindi. Oltre che per una semplice curiosità, prendere coscienza delle abilità altrui sarebbe stato indispensabile se avessero dovuto lavorare insieme.. -
.Hisoka Morow
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.Soffocò una breve risatina, quando Hisoka gli disse che quei commenti li faceva a tutti i suoi jester, per poi scuotere la testa in risposta negativa.
Nonostante le ultime parole che aveva proferito, naturalmente Hayato non si fidava ancora del proprio superiore. Era simpatico, intelligente e intrigante, sì, ma gli sembrava anche parecchio pericoloso, e di certo neanche lui avrebbe abbassato la guardia. Hisoka dava l'idea di una persona parecchio astuta e c'era una buona probabilità che volesse soltanto sfruttare il biondino per poi liberarsene quando gli sarebbe stato comodo, così come avrebbe - molto probabilmente - fatto anche Hayato. Magari il fatto di ricavare entrambi beneficio da quella sorta di alleanza sarebbe bastato a tenere saldo il legame finché poi entrambi non avrebbero più potuto ottenere alcun vantaggio.
La risposta a quel quesito sarebbe giunta soltanto col tempo, quindi per ora meglio non pensarci troppo.
Osservò Hisoka sollevare la schiena dal tronco dell'albero presso cui era poggiato, per poi scrutare il dito del giullare indicare il proprio petto.
«Uh?»
Accadde tutto molto velocemente.
In generale, un'esplosione era un evento veloce, immediato, e per essere schivata si necessitava di una risposta altrettanto istantanea.
Non conoscendo il Quirk del Caporecluta, ed essendo a così breve distanza da lui, per una persona come Hayato - che è ben più razionale che istintiva - schivare quella tecnica sarebbe stato estremamente complicato, per non contare il fatto che l'attacco sarebbe stato scagliato senza alcun preavviso: in poche parole, il biondino venne investito in pieno petto da Crashing Embrace, e venne quindi sbalzato indietro di poco più di due metri.
Sbatté sul terreno, soffocando un gemito di dolore.
«Un'onda d'urto?»
Pensò, aprendo lentamente gli occhi verso il cielo notturno, quella sera costellato di numerosi punti luminosi.
«Ha sfruttato un'onda d'urto?»
Rifletté, quindi, sollevandosi con un po' di fatica sulle gambe, di tanto in tanto facendo attenzione a causa del dolore lancinante che provava al petto. Si guardò attorno ed ebbe modo di notare che non ci fossero state particolari conseguenze distruttive.
«Bene bene.»
Tossì un paio di volte, per poi rimettersi definitivamente in stazione.
«Se vogliamo conoscerci meglio così, mi va benissimo~»
Commentò, sorridente, avvicinandosi di qualche passo al proprio avversario ma mantenendo comunque una distanza di circa due metri da lui. Recuperò, intanto, dallo zaino la sua Maschera antipolvere - fortunatamente intatta - e la indossò rapidamente.
A quel punto, la Recluta avrebbe unito le proprie mani. Si trovava in un parco e, in particolare, su un prato: era più che plausibile che sotto tutte quelle foglioline ci fosse del preziosissimo terriccio, una vera e propria miniera d'oro per un Quirk come il suo.
Dal basso si sarebbe innalzata una sproporzionata quantità di piccole particelle che, nel complesso, sarebbero andate a costituire una densa nebulosa marroncina, che però al buio sarebbe parsa perlopiù nera.
Non aveva ancora chiaro il Quirk di Hisoka, necessitava di studiarlo, quindi per il momento avrebbe optato per provare a stordirlo.
L'ammasso di polvere avrebbe iniziato a muoversi in maniera più disordinata, caotica, cosicché le particelle assunsero quasi le sembianze di uno sciame di api ronzante. Le particelle, però, anziché concentrarsi attorno ad Hayato, avrebbero tentato di accerchiare Hisoka, come per avvolgerlo in una sorta di tornado. Se fosse riuscito nel proprio intento, quindi, Hayato avrebbe fatto sì che le particelle - dopo aver accerchiato il giullare nel vortice - si sarebbero dirette verso di lui da ogni lato, nella speranza di insinuarsi negli occhi, nella bocca, nel naso, qualsiasi orifizio del corpo gli permettesse di distrarlo.SPOILER (clicca per visualizzare)PARAMETRI
Energia: 85 (100-15)
Forza: 33
Quirk: 34
Agilità: 8
DANNI SUBITI
Danni lievi petto.
TECNICHE UTILIZZATE
Powder Vortex [Livello 1]
Hayato genera un piccolo vortice di polvere tutt'attorno all'avversario con l'intento di accecarlo e fargli inalare le particelle contenute nella polvere stessa, così da provocargli temporanei disturbi respiratori.
Costo: 15 PE.
Effetto: Stordimento lieve (limite massimo di 3 metri).
EQUIPAGGIAMENTO UTILIZZATO
► Maschera antipolvere
Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 1, Durata: 2 Role]. -
.Hisoka Morow
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.L'idea di Hayato funzionò... in parte.
Sì, perché se da un lato ebbe l'opportunità di osservare meglio ciò di cui fosse capace Hisoka, dall'altro il Caporecluta riuscì a liberarsi dal vortice così facilmente che le particelle di polvere non si avvicinarono neanche al suo corpo.
In ogni caso, aguzzando meglio lo sguardo, Hayato poté notare che l'energia rilasciata dal giullare per annullare il vortice aveva lasciato nella polvere un'impronta più o meno concentrica, come se si fosse generata a partire da un punto preciso, in maniera non troppo dissimile da... un'esplosione?
Che consistesse in quello il Quirk dell'avversario? Generare impulsi esplosivi? Eppure non c'erano le manifestazioni tipiche di un'esplosione comune.
Non ebbe modo di pensarci ulteriormente che Hisoka, attraverso una nuova esplosione, si dette lo slancio necessario a raggiungere Hayato in brevissimo tempo, piantando una mano sulla propria maschera ed utilizzando l'altra per generare un nuovo impulso che l'avrebbe scagliato via per qualche metro, finendo direttamente nel fiumiciattolo che circoscriveva precisamente l'isolotto su cui si stava consumando il combattimento.
Quando emerse dall'acqua, Hayato si toccò il volto e poté constatare che la maschera antipolvere non c'era più. Gliel'aveva strappata via Hisoka, con ogni probabilità, nella speranza di indebolirlo, oppure soltanto per la curiosità di scoprire come se la sarebbe cavata senza.
Per quanto riguardava il dolore, invece, risultava quasi assente, e ciò faceva chiaramente trasparire il fatto che la tecnica con cui l'aveva colpito il Caporecluta fosse diversa da prima e indirizzata unicamente a spingerlo via.
Il biondino si alzò, quindi, totalmente fradicio.
«Accidenti, questo non me lo aspettavo, eheh»
Commentò, in tono divertito, volgendo l'attenzione sui vestiti zuppi d'acqua.
Sollevò poi lo sguardo verso Hisoka.
«Ti ha portato via la maschera.»
Rieccola, la vocina che ogni tanto invadeva prepotentemente i propri pensieri, la creaturina cattiva che amava insidiarsi nei propri pensieri, creando scompiglio.
«Quindi?»
Agli occhi di Hisoka, Hayato avrebbe parlato da solo.
«Te l'ha strappata via credendo di colpirti sul punto debole. Lui non ne ha uno? Ragiona.»
Continuò, quel mostriciattolo prepotente, creando un eco fastidioso che copriva ogni antro dei pensieri della Recluta.
Esplosioni.
Aveva utilizzato quelle strane esplosioni per respingerlo svariate volte.
Voleva tenerlo lontano.
Hisoka poteva subire danni dalle sue stesse esplosioni?
«Cosa accadrebbe se ti avvicinassi troppo?»
«Ho capito, ho capito, va bene.»
Riprese a parlare da solo, e non lo fece neanche a bassa voce: per Hisoka non sarebbe stato un problema sentirlo.
Hayato, a quel punto, tornò sulla riva. All'inizio si muoveva lento, ma dopo poco scattò in direzione del giullare, finché poi non si sarebbe trovato distante da questo per circa tre metri. Continuò quindi a correre più velocemente che poteva e, contemporaneamente, unì le mani cosicché dal terreno si innalzò una sproporzionata quantità di terriccio. Quella prima tecnica non aveva lo scopo di attaccare Hisoka: la polvere non avrebbe nemmeno sfiorato il Caporecluta, ma si sarebbe disposta dinanzi a questo come un muro; l'obiettivo era semplicemente quello di sollevare nell'area un polverone tale da rendere difficile ad Hisoka individuarlo.
Contemporaneamente, Hayato si coprì la bocca e il naso con il braccio sinistro, assottigliando gli occhi e poi scattare, all'interno del polverone, a destra, per precauzione nel caso in cui Hisoka avrebbe diretto un'esplosione frontalmente.
Arrivato a quel punto, se fosse andato tutto secondo i piani, la Recluta avrebbe avvolto attorno al proprio braccio della polvere che sarebbe andata molto velocemente incontro a solidificazione, trasformandosi in una sorta di Kodachi.
Fu solo in quel momento che Hayato sarebbe scattato al di fuori del polverone, alla sinistra di Hisoka - eventualmente - per poi tentare di ferirlo con un fendente trasversale alla spalla, provando ad avvicinarsi a lui quanto più possibile. Se l'avesse colpito, si sarebbe trattato di un semplice taglietto: Hayato non aveva intenzione di ferire Hisoka, quanto più di dimostrargli semplicemente che non era tipo da arrendersi facilmente.
Sul volto di del biondo, intanto, si sarebbero potuti notare gli occhi - sbarrati e in netta contrapposizione con quelli dell'espressione rilassata di qualche minuto prima - arrossati, complici alcune particelle di polvere che li avevano invasi: pazienza, avrebbe sopportato il bruciore, in una situazione del genere quella era l'unica strategia che gli veniva in mente, per quanto rischiosa potesse essere.SPOILER (clicca per visualizzare)PARAMETRI
Energia: 65 (85-10 - 10)
Forza: 33
Quirk: 34
Agilità: 8
DANNI SUBITI
Danni lievi petto.
TECNICHE UTILIZZATE
Powder Wave [Livello 1]
Hayato sfrutta la polvere circostante per creare un'onda che scaglia direttamente verso l'avversario. L'intento può essere quello di travolgerlo, allontanarlo o ferirlo.
Costo: 10 PE.
Danno/Effetto: il danno è lieve. L'effetto consiste nel colpire il nemico con un attacco ad ampio raggio, per il quale non si necessita di un contatto ravvicinato (naturalmente sempre nei limiti dei 5 metri).
Powder Stone [Livello 1]
Avvolgendo una discreta quantità di polvere attorno alla propria mano, e compattarla a mo di lama, Hayato è in grado di ricreare una piccola arma da taglio che può utilizzare per scontri ravvicinati (le dimensioni, per il momento, sono al pari di quelle di una kodachi, quindi parliamo di una lunghezza di circa 50 cm).
Costo: 10 PE
Danno/Effetto: il danno è lieve. Gli effetti si esplicano attraverso un'arma fatta in polvere che può essere sfruttata per provocare lesioni sull'avversario e quindi ferirlo.
Mantenimento: 5 PE.
EQUIPAGGIAMENTO UTILIZZATO
► Maschera antipolvere
Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 1, Durata: 2 Role]. -
.Hisoka Morow
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.Nonostante riuscì a ferire Hisoka alla spalla, Hayato ebbe l'impressione che il proprio avversario fece poco e nulla per tentare di mettere a repentaglio la propria strategia, così come per evitare quel fendente.
Nonostante ciò, le riflessioni apportate dal biondino presero una forma più concreta nel momento in cui Hisoka si allontanò immediatamente da lui di un paio di metri: evidentemente il Caporecluta non doveva essere particolarmente adatto a scontri ravvicinati.
Nell'indietreggiare, però, il giullare avrebbe lasciato cadere la maschera.
Perché? Eppure Hisoka aveva dovuto notare i suoi occhi rossi; aveva dovuto notare che ne necessitava.
Forse aveva appurato di essere più forte di lui e quindi voleva fornirgli un piccolo aiutino, per cercare di recuperare terreno? Al momento quella era l'unica idea che potesse venire in mente al biondino (non avrebbe potuto pensare così, su due piedi, che la maschera fosse stata caricata di esplosivi, non c'erano ragioni che potessero far pensare che Hisoka fosse in grado di farlo).
In ogni caso, Hayato non la indossò.
Non voleva far pena ad Hisoka, né tantomeno desiderava che questo si prendesse gioco di lui rubandogli la maschera per poi lasciarla per terra nel momento in cui si fosse accorto che, senza, Hayato si sarebbe trovato in difficoltà: voleva dimostrare di potercela fare senza, prendendo le giuste precauzioni stavolta.
Per prima cosa annullò la lama di polvere che aveva generato per attaccare Hisoka.
Anziché disperdersi, il polverone generato da Hayato precedentemente per nascondersi si raccolse tutto dinanzi di sé, come per formare una massa. Stavolta non necessitava di trovarsi dentro il polverone, quindi riuscì a controllare le particelle bene tanto da fare in modo che queste non gli si potessero avvicinare troppo (e quindi provocargli danni).
Dalla massa spuntarono quattro arti, una bocca - munita di due filiere di affilati 'denti' e taglienti artigli all'estremità di ogni arto. Ad eccezione delle protuberanze appuntite, il resto del corpo della bestiolina era abbastanza fluido e ciò facilitava i suoi movimenti.
«Spero che ti piaccia, Hisoka, vado molto fiero delle mie creaturine~»
Commentò la recluta, riferendosi al mostriciattolo che venne fuori dall'utilizzo della tecnica. Data la quantità di polvere, Hayato fu in grado di renderlo alto un metro e, se fosse stato giorno, sarebbe stato più facile apprezzare il suo colore, uguale a quello del terriccio (marrone).
La fase uno era stata quella di comprendere le abilità di Hisoka; la seconda, di individuare un possibile punto debole; la terza sarebbe stata quella di sfruttare la presunta debolezza, ma non in maniera diretta: sarebbe infatti stato il mostriciattolo ad attaccare Hisoka in uno scontro ravvicinato, non Hayato.
A quel punto, la bestiolina avrebbe iniziato a muovere gli arti inferiori in maniera scomposta, scattando in direzione del giullare con passi ampi, dismetrici.
Una volta abbastanza vicino, quindi, il mostriciattolo avrebbe provato ad utilizzare le proprie unghie affilate per gettarsi su Hisoka e tentare quindi di graffiargli ripetutamente il petto con movimenti continui.
Sarebbe potuto andare tutto bene, sì, era probabile.
Ma c'era un problema.
Un bel problema.
Hayato non aveva indossato la maschera, è vero, ma si trovava vicino ad essa.
L'oggetto, lasciato tra i fiori, distanziava poco dal proprietario, impegnato a concentrarsi quanto più a fondo potesse per manipolare la bestiolina di polvere quanto meglio potesse.
Hisoka avrebbe potuto indurne l'esplosione in ogni momento.
A questo, c'era da aggiungere che nel frattempo le condizioni di Hayato non erano delle migliori: era stato scaraventato via un paio di volte, era totalmente bagnato e gli occhi gli bruciavano. Insomma, non sapeva quanto sarebbe durato ancora.SPOILER (clicca per visualizzare)PARAMETRI
Energia: 50 (65-15)
Forza: 33
Quirk: 34
Agilità: 8
DANNI SUBITI
Danni lievi petto, occhi arrossati.
TECNICHE UTILIZZATE
Powder Monster [Livello 1]
Questa tecnica di creazione permette di generare , attraverso la manipolazione della polvere, un piccolo mostriciattolo (e ovviamente controllarlo). Tale mostriciattolo sarà di forma ovoidale, dotato di quattro arti e stazionerà su due di essi; non ci sarà alcuna separazione tra testa e tronco, occhi e bocca saranno distribuiti sull'unica massa di cui è composta la creaturina. La consistenza del mostriciattolo sarà abbastanza morbida, ad eccezione degli artigli e dei denti (entrambi allungati e affilati) che saranno prettamente rigidi. Il colore dipende dalla polvere che si è utilizzata per la creazione, quindi non è fisso. Attualmente, il mostriciattolo è abbastanza piccolo ed è caratterizzato da un'altezza variabile che però non supera il metro. Se il mostriciattolo subisce un danno superiore a quello che è in grado di infliggere (medio in questo caso, o semplicemente due lievi di seguito) viene distrutto e dovrà essere ricreato.
Costo: 15 PE + 5 di Mantenimento.
Danno/Effetto: Creazione capace di indurre danni lievi. Il controllo della creaturina sarà possibile solo nei limiti dei 5 metri.
EQUIPAGGIAMENTO UTILIZZATO
► Maschera antipolvere
Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 1, Durata: 2 Role]. -
.Hisoka Morow
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