Licenza Hamuko, Yumeru, Sumire

Licenza Provvisoria - Utenti: Decadent Albatross, Leonarch, Lostien

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar


    Group
    Yuuei Student
    Posts
    6,966
    Location
    Camp Halfblood

    Status
    Anonymous
    Sumire Murakami
    zTynzP3
    Anche Sumire era stupita, stupita dall'improvvisa reazione del ragazzo. Non erano passati nemmeno cinque minuti dall'inizio della prova che già si ritrovavano a litigare, ovviamente l'uno in disaccordo con l'altro. Sumire non aveva lasciato margine di discussione su chi avrebbe portato l'informazione, ovviamente voleva essere lei e non le andava di perdere tempo in una disputa quindi, come al solito, si era imposta senza troppe spiegazioni.
    Ad aprire il dibattito, con tono stizzito, fu quindi il ragazzo, senza però lasciare possibilità di replica. Che Yumeru avesse ottime capacità difensive Sumire lo sapeva, ma non si fidava di lui quanto si fidava di se stessa, e inoltre ciò non rendeva lei meno valida per tenere l'informazione. Insomma, che Yumeru potesse appiccicarsi addosso il cilindro sarebbe stato più valido se avessero dovuto nasconderlo nei vestiti o tenerlo in mano, ma avrebbero dovuto inserirlo dentro il bracciale, perciò sarebbe bastato tenere i nemici lontano ed evitare di ingaggiare un combattimento corpo a corpo —cosa in cui era sicura Yumeru fosse più bravo di lei— e Sumire se la cavava abbastanza bene a media e lunga distanza.
    L'accontentò, ovviamente non senza qualche parola strafottente, Sumire serrò le labbra, mordendosi l'interno della guancia, cercando di trattenersi dal rispondere a tutto quello che aveva detto. Semplicemente non voleva perdere altro tempo, aveva ottenuto comunque quello che voleva, anche se con una certa amarezza, e se quello era il modo di Yumeru di dare la precedenza al gioco di squadra e comportarsi in modo maturo, pur scegliendo parole sarcastiche e saccenti sapendo che non avrebbe fatto altro che farla arrabbiare, allora Sumire preferiva restare immatura. In realtà, il suo sguardo mutò da sorpreso a irritato verso il commento sulla sua intelligenza: che non la pensasse come lui non la rendeva più o meno stupida. La ragazza dai capelli bianchi probabilmente era l'ultima persona a potersi permettere di pensare una cosa del genere, essendo la prima a considerare stupidi chi non la pensava come lei, ma non era mai divertente stare dall'altro lato e sentirselo dire. Forse nel gruppo non era proprio l'unica a peccare di presunzione.
    Il castano finito il suo discorso si voltò ed iniziò a camminare verso il percorso che avevano stabilito, se anche Sumire avesse voluto aggiungere qualcosa, probabilmente non sarebbe nemmeno stata ascoltata. Sospirò, e solo in quel momento si ricordò che il loro era un trio, e che quindi assieme a lei ci fosse una terza persona che per sua fortuna non aveva partecipato alla discussione, tenendosi saggiamente al margine.
    Purtroppo però tutta a stizza nei confronti di Yumeru andò a canalizzarsi nello sguardo corrucciato e gelido che dedicò alla ragazza quando le diede la precedenza, tuttavia non protestò e proseguì alle spalle del compagno, tenendo il suo passo.
    Mentre camminavano nella stradina adiacente alla scuola, che li avrebbe condotti al centro commerciale, dei distinti rumori —probabilmente di passi— si sentirono provenire dal tetto della scuola. Anche Yumeru li notò e segnalò alle due ragazze dietro di lui di fermarsi, utilizzando un metodo di comunicazione imparato a scuola, quasi si stupì che lo avesse davvero appreso, e si fermò. Aspettava un qualunque segnale da parte del castano in quelli che sembravano interminabili secondi che li allontanavano dalla possibilità di prendere l'informazione per primi, i rumori però si allontanavano e non sembravano dirigersi verso di loro, quindi poterono proseguire.
    Riuscirono a oltrepassare l'enorme mall senza ulteriori problemi, davanti a loro, parecchio lontano si stagliava un alto edificio in costruzione, e anche lei arrivò a domandarsi quanti soldi avessero a disposizione per costruire una simile struttura.
    Ormai erano vicino al loro obbiettivo, avevano sorpassato il centro commerciale, la casetta in stile giapponese, e si trovarono davanti a quello che nella mappa risultava come ufficio, così vicino che Sumire quasi si illuse non avrebbero vissuto alcun problema.
    Purtroppo la sua speranza venne meno quando, dal parco, un'altra squadra puntò in direzione del cinema, ed erano molto più vicini all'entrata. Sumire si irrigidì un attimo, con il solo pensiero in testa che avrebbero fatto meglio a scattare anche loro in direzione del cinema, ma prima di poter comunicare quel pensiero al resto della squadra, che furono colpiti dallo scoppio d'un esplosione, investendoli in una nuvola di fumo e polvere che impedì loro la visione. L'albina era riuscita appena a coprirsi le orecchie nel boato dell'esplosione, per poi portare l'avambraccio davanti a naso e bocca cercando di inalare il meno possibile tutti quei detriti. Riaprì di poco le palpebre, sfarfallando le ciglia, scorgendo sia Yumeru che Hamuko; il primo suggerì di lasciar perdere l'esplosione e correre verso il cinema il più in fretta possibile, e non poté che concordare con lui, probabilmente nell'ufficio altre squadre si stavano scontrando e a loro per il momento non doveva importare.
    ‹ Okay. › si limitò a dire, correndo anche lei verso il cinema assieme agli altri due, pensando che chissà, forse se Yumeru non si fosse trattenuto a sgridarla, non si sarebbero beccati un'esplosione e sarebbero arrivati qualche secondo prima rispetto all'altra squadra.

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
    Energia: 300| Forza: 46 | Quirk: 120 | Agilità: 109
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.



    Stato: Illesa

    Tecniche: -

    Equipaggiamento:
    • Adaptive Suit.
    • Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    • Effetto: //
    contatti
     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,274

    Status
    Anonymous
    LICENZA HAMUKO, YUMERU E SUMIRE

    Il fumo nero che fluiva fuori dalla crepa aperta nel muro dell'ufficio era caldo e odorava di cenere. I tre ragazzi, finora in disaccordo, furono finalmente unanimi riguardo ad una cosa: era necessario ignorare quell'esplosione per proseguire con la missione. Era la scelta giusta? Oppure c'era qualche significato nascosto in quell'esame? Solo il tempo avrebbe dato la risposta.
    Il gruppo "violetto" superò il fumo e decise quindi di dirigersi verso il fumo. Allontanandosi da quel luogo, mentre le loro orecchie smettevano di fischiare adattandosi nuovamente ai rumori dell'ambiente circostante, avrebbero potuto probabilmente iniziare a sentire dei rumori di lotta provenire dal presunto epicentro dell'esplosione. Una volta giunti nella via che portava al cinema i ragazzi non avrebbero potuto notare quel gruppetto che avevano visto correre prima, probabilmente già sparito da qualche parte. Il cinema non era chissà quanto interessante dall'esterno, si trattava di un normalissimo edificio bianco dalla forma squadrata e privo di finestre. Una volta giunti all'altezza del quartiere residenziale si rivelava anche l'insegna - un normalissimo neon di grandi dimensioni che recitava "CINEMA" in alfabeto occidentale - e l'entrata dello stabile in cui si sarebbero dovuti intrufolare.
    Varcate le porte automatiche composte da vetro che si aprirono autonomamente al loro avvicinarsi, i ragazzi si sarebbero trovati nella hall dell'edificio. Alla loro sinistra si trovava la porta per la Sala 1, quella dove probabilmente doveva trovarsi la loro informazione stando alla mappa. Di fronte a loro si trovavano le porte per le sale dalla 2 alla 6 e in fondo al corridoio, a destra, l'ultima sala. Tra la porta della 3 e quella della 4, sempre in fronte a loro, si trovava il bancone dove era possibile acquistare i biglietti per gli spettacoli. Gli schermi che dovevano indicare i film in programmazione erano spenti, così come la luce: l'edificio privo di finestre risultava abbastanza buio all'interno, ma era comunque possibile guardarsi attorno senza problemi.
    Dietro al bancone, composto da tre casse, si trovava ora sì quel gruppetto che prima avevano visto correre. Uno di loro, un ragazzo dai normalissimi capelli neri, stringeva tra le mani quella che sembrava una tessera o un badge. Se il gruppo "violetto" avesse provato a dirigersi verso la porta che permetteva di entrare nella Sala 1 avrebbero notato che era chiusa, e alla sua sinistra si trovava un piccolo lettore ottico. Insomma, non ci sarebbe voluta un'intelligenza superiore per comprendere che serviva una chiave, e che quella chiave era in mano ai loro presunti avversari. Lo scontro era più vicino del previsto, o avrebbero provato a collaborare? O, ancora, avrebbero magari provato a forzare la porta? La scelta nell'approccio era solamente loro e, magari, anche quella scelta sarebbe stata valutata. L'unica fioca fonte di illuminazione nella stanza era una farfalla dalle ali che pulsavano di blu ad ogni battito mentre svolazzava libera nella stanza. Quello era probabilmente il modo in cui Elfin li stava osservando.




    CITAZIONE
    Ordine: Master, Leonarch, Decadent Albatross, Lostien
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Air Breather Expert

    Group
    Yuuei Student
    Posts
    720
    Location
    Palermo

    Status
    Offline

    Wg4J0rP

    Yumeru Shinso

    Hero | Liv. 5 | Età 17 | | Quirk | Scheda
    Status: Normale | Peso 1/4 | Energia 425 | Exp 795
    Forza 120 | Quirk 170 | Agilità 110



    Narrato - Parlato


    Con la visuale coperta dal fumo e l’udito ancora neutralizzato dal persistente fischio nei timpani causato dall’esplosione Yumeru guidò la corsa del trio verso dove si aspettava di trovare il punto d’ingresso per accedere all’edificio del “Cinema”.

    Mettersi a correre nel bel mezzo della strada li avrebbe sicuramente esposti in bella vista, ma il ragazzo sperò che per lo meno il fumo dell’esplosione che riduceva la loro visuale riducesse anche la loro visibilità dall’esterno e desse loro almeno un po’ di copertura.

    L’esplosione era stata sicuramente una sgradita sorpresa. In differenti circostanze Yumeru avrebbe preso in considerazione di indagare la causa dell’esplosione e come da manuale assicurarsi di evacuare ogni possibile civile innocente che potesse essere rimasto coinvolto nella conflagrazione. Ma la situazione qui era ovviamente diversa: si trattava di una simulazione, quindi era praticamente certo che non vi fosse alcun civile in pericolo dentro quell’edificio – quello che avrebbero trovato sarebbero stato probabilmente i membri di una o più squadre dei partecipanti alla prova che avevano sicuramente causato l’esplosione in primo luogo. Considerando poi che la composizione della sua squadra non era decisamente adatta per indagare un simile scenario decidere d’interessarsi più del dovuto a quell’esplosione si sarebbe quasi sicuramente rivelato inutile e rischioso. Nel contesto specifico di quella prova la cosa migliore da fare era concentrarsi sul loro obbiettivo ed evitare deviazioni non necessarie.

    In più c’era il fatto che avevano visto un'altra squadra giungere sullo stesso punto dov’erano diretti loro, anticipandoli – il fattore tempo poteva essere fondamentale per il successo di quella prova.
    Yumeru giunse per primo alle porte di vetro dell’ingresso al cinema. Varco l’ingresso senza esitazione ma dopo un paio di passi all’interno, sentendosi abbastanza sicuro di essere fuori dalla portata di altre esplosioni, volse lo sguardo alle sue spalle per verificare che entrambe le sue compagne fossero giunte a destinazione con lui senza intoppi.

    Si soffermò per un momento per riprendere un po’ di fiato dopo quella breve ma intensa corsa verso la salvezza. Cercando istintivamente di liberare un po’ il proprio costume dal manto di polvere e cenere che adesso lo copriva il ragazzo ne approfittò per guardarsi attorno. Si trovavano in quella che doveva essere la ricostruzione della hall principale del cinema – sul fondo della sala erano visibili sei porte, mentre al centro dominava il bancone della biglietteria… e quando gli occhi del ragazzo si posarono su questo ultimo punto scorse la presenza dell’altra squadra.


    Il ragazzo si abbassò in ginocchio istintivamente nella speranza che i tre non l’avessero già notato. Quasi sicuramente si trattava degli stessi che avevano scorso poco prima all’esterno – ma era anche vero che non aveva avuto modo di osservarli con precisione la prima volta quindi non poteva esserne certo.

    Yumeru utilizzò ancora una volta i segnali con le mani per comunicare la loro presenza alle sue compagne in caso non l’avessero già notata. Tutti i dispositivi elettrici dell’edificio, inclusa l’illuminazione, sembrano privi alimentazione. La sala si trovava in una semipenombra.
    Il ragazzo diede una rapida occhiata alla sua mappa per verificare il loro percorso – che sembrava passare attraverso la porta più a sinistra della hall segnata come Sala 1. Il ragazzo tornò a studiare l’altra squadra: sembrava che si trovassero dietro il bancone per recuperare qualcosa. Cosa però? Ia loro informazione forse? O qualcos’altro che gli servissero per accedervi?
    Il ragazzo non si soffermò a lungo per decidere il suo piano d’azione – voltandosi verso le sue compagne per comunicare con loro tramite gesti, ma parlando allo stesso tempo sottovoce “Dobbiamo passare per la porta che va dalla Sala 1. Forse possiamo farlo senza farci notare da loro. Vado a controllare la porta, voi teneteli d’occhio.” – detto questo il ragazzo si avviò per mettere in pratica la sua linea d’azione, senza davvero preoccuparsi che le due ragazze fossero d’accordo con lui.
    Il ragazzo sperò vivamente che l’altra squadra non lo notasse mentre si muoveva abbassato di raso al muro per raggiungere la porta – ma era consapevole che il suo costume era tutt’altro che adatto a passare inosservato, in fondo aveva intenzionalmente scelto perché fosse il design più appariscente possibile volto ad attirare l’attenzione su di se. Le decorazioni arancione fluo erano dolosamente facili da notare nella semiombra della sala.


    Il ragazzo avrebbe raggiunto evenualmente, salvo essere avvistato e colto in fragrante dall'altra squadra, la porta della Sala 1… per trovarla immancabilmente e in maniera piuttosto prevedibile chiusa con una serratura elettronica. Uno sguardo alla serratura elettronica che richiedeva l’uso di un badge fu tutto ciò che gli servì per capire cosa stava recuperando l’altra squadra al bancone. Il ragazzo si voltò rapidamente verso le sue compagne e cercò freneticamente segnalare loro a distanza per comunicare, incrociando le braccia ad “x” davanti a se e poi puntando l’indice della mano verso la squadra al bancone, la situazione problematica in cui si trovavano.



    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf


     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Tales of loss, and fire, and faith

    Group
    Outlaws
    Posts
    3,544
    Location
    Iwatodai

    Status
    Offline
    Entrare dentro il cinema fu una piacevole boccata d'aria fresca, non avere quel cumulo di polvere intorno a lei ed il cambio di scenario l'aiuto a migliorare il suo umore giusto un po'. Dubitava che sarebbe durato a lungo, infatti già stava pensando se andarsene dalla scena dell'esplosione fosse stata la scelta giusta, però essendo una simulazione dubitava che ci fossero dei feriti - non che questa sia una motivazione corretta. Forse li avrebbero premiati per pensare a salvare qualcun'altro invece di inseguire le informazioni, ma se non fosse stato così? In una situazione reale una vita era più importante di una missione, era vero, però una situazione reale non era una simulazione o un esame. Gli obbiettivi erano più confusi e poco chiari, potevano cambiare e c'erano mille milla influenze esterne pronte a cambiare la tua traiettoria, invece nel caso attuale sapeva che nel bene o nel male tutto sarebbe tornato alla normalità. Una mentalità forse ipocrita, però ci teneva ad ottenere quella dannata licenza, dunque non le importava più di tanto.
    Si diede dei colpetti sulle spalle ed intorno al corpo per togliersi i detriti mentre entrava nella tanto famigliare quanto estranea sala del cinema, vuota e poco illuminata con numerose porte, un bel puzzle da decifrare e risolvere. Similmente al ragazzo, non poté fare a meno di scorgere che non erano soli, non sapeva se fosse il gruppetto di prima ma c'erano dei studenti lì dentro - non avevano, per il momento, nulla da temere. Non avevano nulla da perdere, senza l'informazione erano praticamente in fondo al barile. Facendo del suo meglio per essere silenziosa, seguì il ragazzo che continuava a rimanere di fronte a loro, avviandosi verso l'area del cinema dove la mappa indicava la presenza del loro obbiettivo. Peccato che fra loro e l'informazione c'era una porta, ovviamente chiusa e dopo conferma del ragazzo non sembrava nemmeno così fragile, anzi. La squadra estranea non sembrava avvicinarsi però notava che nelle mani di uno di loro c'era un tesserino, che le porte venissero aperte con uno di essi? Dove l'aveva trovato? La porta era decisamente troppo spessa e dura, c'avrebbero messo troppo per sfondarla ed avrebbero fatto un casino - dovevano optare per il piano B.
    « Uno di loro ha un tesserino, magari ci può tornare utile, » fece al ragazzo ed all'altra, cercando di tenere la voce bassa ed assecondando le parole con dei segni, « direi di parlare con loro, vedere dove l'hanno trovato. Non abbiamo nulla da perdere e nel caso glie lo possiamo... prendere in prestito. ». Non sapeva se il suo carisma o doti oratorie erano abbastanza alte per convincere dei tizi sconosciuti, però lei e Sumire forse avrebbero potuto fare breccia nei cuori di uno di essi? L'altra era sicuramente una ragazza attraente, insomma i mezzi per ottenere quel pass tramite la diplomazia c'è l'avevano. Avrebbe preferito evitare sfidarli, anche se come detto prima non temeva nessuno con Yumeru e Sumire ad assecondarla, erano decisamente pericolosi se sfidati in uno scontro frontale.
    Ora però spettava agli altri due, sarebbero stati d'accordo? Sumire le avrebbe dato ragione? Di Yumeru si fidava essendo il più maturo dei due, ma l'altra ragazza era un grosso enigma.
    heroeslivello: 4archivioscheda©


    Energia: 300
    Forza: 88
    Quirk: 132
    Agilità: 55
    Peso Trasportabile: [2/4]

    Status: Indenne
    Tecniche usate: Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Lista tecniche:
    Gaea's rage [Livello 2]
    Usando del materiale resistente (roccia, ferro, cemento, etc.) a portata di mano, Hamuko lo usa per infondere i suoi avambracci rendendoli più resistenti ai danni.
    Costo: 20+ 5 mantenimento
    Riduzione danno: Medio


    Atronach's Blessing [Livello 2]
    Allungando la mano nella direzione di una tecnica nemica a medio o lungo raggio, se essa è di un elemento o qualcosa che Hamuko può sacrificare lei lo fa, facendo diventare il suo braccio dell'elemento intercettato. Questa tecnica NON riduce il danno, ma è solo un'infusione che sfrutta il quirk nemico a proprio vantaggio. Una volta infuso, il braccio provoca più danni al nemico più eventuali bonus puramente narrativi che variano da elemento ad elemento.
    Costo: 20 + 5 mantenimento
    Effetto: +1 Forza [Lv 2: Durata 2 turni; + 1 Ogni 10 punti quirk]


    Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Recovery [Livello 2]
    Il suo quirk è molto versatile, quello è vero, ma a volte Hamuko si sorprende da sola ai limiti che può raggiungere con questo potere. Forse una tecnica un po' troppo brutale per una ragazza come lei, però l'idea sarebbe di infondere la zona dove ha subito dei danni con del sangue altrui per accelerare il processo di rigenerazione. Analogamente alle tecniche di questo tipo, non può usare il suo stesso sangue e per quanto riguarda quello altrui deve essere fresco ed in quantità sostanziali, dunque niente cure con solo un paio di gocce o una ferita causata da un foglio di carta.
    Finito il processo di cura Hamuko, al contrario delle altre infusioni, dovrà aspettare meno rispetto al resto delle proprie tecniche forse perché non cambiando radicalmente il proprio corpo, lei ne risulta essere meno provata ed anche perché questa infusione è breve (il termine del periodo di rigenerazione insomma). Questa abilità potrà essere usata di nuovo solo dopo 6 turni. Finita la cura, invece, al posto dei 6 turni di attesa alla fine di un'infusione, Hamuko ne dovrà aspettare solo uno.
    Costo: 25
    Danno: Cura media (Metà dei danni subiti)


    Rude Buster [Livello 2]
    Con la capacità di muovere le sue infusioni mediante l'abilità “That tipe of pride ain't good for your health!”, Hamuko riesce anche ad espellere il materiale prima assorbito. Per far ciò lei, ovviamente, deve avere un'infusione, ma anche deve rimanere ferma e concentrata, senza contare che il processo non fa affatto bene al proprio corpo, aggiungendo 2 turni d'attesa al "cooldown" fra un'infusione e l'altra.
    Il getto è comparabile ad uno sparo di un fucile a pompa, coprendo un'area triangolare di fronte a sé che raggiunge al massimo la distanza di un metro, dopo di ché Hamuko verrà sbalzata all'indietro dal rinculo.
    Costo: 25
    Danno: Medio


    Oggetti trasportati:
    Rokushakubo [2]
    - Classico bastone tradizionale in legno usato per le arti marziali, noto per la sua portata anche e rinforzato con un'asta in fibra di carbonio e perfetto per aumentare il proprio raggio d'azione. E' di un marrone molto scuro, duro e con un po' di decorazioni alle due estremità. Usato da Hamuko risulta un po' sproporzionato ma lei lo usa molto volentieri, trovandolo molto utile per compensare al suo alquanto limitato raggio d'azione in assenza di infusioni come "Artemisia's Execution". Il fatto che l'ha comprato è il risultato di un consiglio di Yumeru dopo la loro lotta, decidendo di seguire il parere del ragazzo dopo un paio di tentativi nel brandire l'oggetto - è ancora incredula che lui ha avuto ragione.
     
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    Yuuei Student
    Posts
    6,966
    Location
    Camp Halfblood

    Status
    Anonymous
    Sumire Murakami
    zTynzP3
    Sumire, a contrario degli altri due, non si era fatta nessun problema per l'esplosione che avevano sentito poco prima. Il loro compito era riportare l'informazione, tutto il resto non aveva importanza. Forse in una vera missione avrebbe agito in modo diverso? No. Probabilmente si sarebbe comunque concentrata sul suo obbiettivo e avrebbe mandato a controllare Yumeru o Hamuko. Quella si trattava in ogni caso di una simulazione, era logico pensare che l'esplosione fosse stata causata piuttosto da altre squadre che avevano iniziato a combattere tra loro.
    Celati dal fumo che l'esplosione aveva diramato lungo l'ampia strada, arrivarono davanti al cinema in cui qualche attimo prima l'altra squadra li aveva preceduti. Una volta dentro, raggiunti i suoi due compagni all'ingresso, si spolverò rapidamente i vestiti, respirando finalmente un po' d'aria pulita.
    La hall era in penombra, si estendeva di fronte a loro nelle varie sale del cinema, e sbirciando dalla mappa di Yumeru, Sumire scoprì che alla loro sinistra si trovava la sala contenente la loro informazione. Un'altra cosa però captò la sua attenzione, come anche quella dei suoi compagni: di fronte ai tre, ad alcuni metri di distanza, dove vi era il bancone per acquistare il biglietto si trovava la squadra che aveva avuto la fortuna di entrare prima di loro. Sembravano intenti a prendere qualcosa, ma finché non si trattava della loro informazione, a Sumire non importava.
    Yumeru, che ormai sembrava essersi autoproclamato il leader della squadra, si propose —o per meglio dire decise— di andare a controllare la porta, ordinando ad entrambe di rimanere ferme e controllare i loro "nemici". Sumire si trattenne dall'ennesima protesta, se davvero dovevano passare inosservati, perchè il robusto ragazzo dalla tuta fluo doveva essere quello ad andare a controllare la porta? Non era più logico, essendo lei vestita di nero, fosse lei ad andare a controllare la porta?
    Sumire aveva intenzione di dare ascolto al castano per una volta, se ne sarebbe rimasta assieme ad Hamuko a controllare cosa facevano gli altri tre, ma la sua compagna non sembrava essere della stessa idea. La ragazza non ci pensò due volte prima di seguire anche lei Yumeru fino alla porta, lasciando l'albina lì da sola. Sumire si domandava se la ragazza dai capelli castani non volesse rimanere da sola con lei, oppure cercava di farsi notare dagli altri e sabotare la loro prova. Le cose non stavano andando come lei avrebbe voluto e stava iniziando a spazientirsi.
    Ora però era lì da sola, di fronte a loro, accovacciata a terra che aspettava i suoi compagni di licenza giungessero alla porta e, allo stesso tempo, teneva d'occhio gli altri in modo che non comparissero dalla sua visuale.
    Yumeru le fece un cenno, facendole intendere che la porta si trovava chiusa, per poi segnalare l'altra squadra. La "cosa" che poco prima gli aveva visti prendere era forse la chiave che serviva ad aprire la Sala numero uno? Anche loro dovevano prendere quell'informazione?
    Hamuko iniziò a parlare a bassa voce, da quella distanza Sumire non riusciva a sentire un granché quindi si affidò ai gesti che accompagnavano le sue parole. Non sembrava proporre un combattimento, e se avessero provato a sfondare la porta, senza avere nemmeno la certezza ci sarebbero riusciti, si sarebbero sicuramente fatti notare dall'altra squadra. Che cosa fare?
    Sumire decise di agire per conto proprio, perchè in quella che ormai non poteva più nemmeno essere definita come squadra, ognuno stava facendo un po' quello che credeva, e non potevano permettersi di perdere altro tempo.
    Segnalò rapidamente ai due che sarebbe andata a parlare con i tre, facendo cenno ad Hamuko di accompagnarla, probabilmente non l'avrebbe nemmeno lasciata parlare, le serviva più come supporto morale, mentre fulminò con lo sguardo Yumeru, segnalandogli di starsene lì fermo alla porta e non muoversi a meno che le cose si mettessero male.
    Se Hamuko avesse deciso di seguirla o meno, l'albina si sarebbe rimessa in piedi ed avrebbe iniziato a camminare verso il bancone vicino alla terza sala, in quei brevi secondi che la separavano dall'altra squadra pensò a cosa avrebbe dovuto dire e come avrebbe dovuto comportarsi. Doveva apparire minacciosa, oppure provare a convincerli a consegnare la tessera utilizzando il suo fascino? Sembrava un pian un po' stupido, lei non avrebbe consegnato la chiave del suo esame soltanto perchè un ragazzo carino glielo chiedeva. Ma al sembrare ostile li avrebbe fatti finire comunque per mettersi a combattere. Per lei non era un problema affrontarli, ma se c'era un modo per evitarlo allora avrebbe provato. Forse questa era una delle poche volte in cui non voleva farsi responsabile di una situazione e avrebbe preferito lasciar fare ad Hamuko... solo che non si fidava affatto di quella ragazza.
    Si sarebbe fermata quindi davanti al bancone con un timido sorriso dipinto sulle labbra, sentendosi davvero stupida.
    ‹ Hey... › la cadenza della parola risultava più lunga del dovuto, con un tono così dolce che era difficile credere fosse uscito dalla bocca di Sumire. In quel momento, se Yumeru fosse stato lì vicino a lei, probabilmente avrebbe notato che l'albina stava facendo una pessima imitazione dell'atteggiamento premuroso di Fuyuko, possibilmente sarebbe scoppiato a ridere. ‹ Quella tessera... serve per aprire la sala numero uno? › avrebbe detto, piegando leggermente il capo d'un lato, fingendo innocenza. ‹ Perchè serve anche a me. ›

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
    Energia: 300| Forza: 46 | Quirk: 120 | Agilità: 109
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.



    Stato: Illesa

    Tecniche: -

    Equipaggiamento:
    • Adaptive Suit.
    • Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    • Effetto: //
    contatti
     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,274

    Status
    Anonymous
    LICENZA HAMUKO, YUMERU E SUMIRE

    Mentre il gruppo di studenti della UA avanzava in maniera abbastanza disorganizzata, i tre dietro alla cassa del cinema continuavano ad armeggiare. L'unica ragazza del trio sembrava abbastanza stizzita. Aveva i capelli corti e scompigliati di un marrone molto chiaro e gli occhi giallastri tanto che, con uno sforzo di memoria, la si sarebbe potuta forse paragonare a quel presunto quirkless che al Corteo Nero tanti mesi prima aveva sparato sulla folla con proiettili di gomma. Si trattava probabilmente di una semplice somiglianza casuale in ogni caso. Le sue orecchie erano trapassate da numerosi orecchini di colore nero e le sue labbra, corrucciate in una smorfia infastidita, erano ornate sotto il labbro inferiore da un piercing di forma sferoidale. Un choker a mo' di collare abbracciava la pallida pelle del suo collo, in similpelle come quella specie di salopette nera che indossava. Sulla sua testa una piccola aureola luminosa roteava piegandosi in varie forme ondulate: solo Sumire, ferma, avrebbe probabilmente avuto abbastanza tempo per osservarla per rendersi conto che doveva trattarsi di un qualche tipo di unicità di percezione del rumore. L'aureola sembrava infatti plasmarsi in base ai rumori che circondavano la giovane: una leggerissima onda la sconquassava nella direzione di Yumeru e Hamuko ad ogni loro passo mentre picchi più forti ne facevano saettare la forma verso quell'ufficio dove erano passati prima. Per quanto lontane e attutite dall'edificio, infatti, le esplosioni in quella direzione continuavano a susseguirsi. Chi stava combattendo così ferocemente? Forse quello che aveva detto l'Elfin era vero, certe persone avrebbero certamente preso la palla al balzo per eliminare i contendenti. Un buon modo per controllare la futura classifica degli eroi, in fondo, era manipolarla sin dalla sua base.
    Preso atto del fatto che la porta di ingresso alla Sala Uno fosse chiusa, la ragazza dai capelli bianchi decise di avvicinarsi al gruppo avversario. Il badge era in mano a quello che sembrava essere il capogruppo: da più vicino la sua chioma nera avrebbe rivelato anche una piccola treccia fluente alle sue spalle e i suoi occhi erano azzurri come un orecchino che ornava il suo lobo destro. Sebbene il suo aspetto, completato da un abbigliamento simile a quello in dotazione ai praticanti di arti marziali, potesse in un certo senso ricordare Tobiko Fukuda della UA, il sorrisetto provocante sul suo volto avrebbe forse potuto ricordare il fidanzato dell'albina. Il gruppo avversario era ovviamente già al corrente della presenza dei tre - non proprio ben celata ma a maggior ragione rivelata dall'unicità di percezione della ragazzina - ma sembrava amichevole o quantomeno non ostile. Forse.
    Ehi troie— - la ragazzina fece per prendere parola, ma venne interrotta dal terzo membro del gruppo che le tappò letteralmente la bocca. Questi indossava un girocollo nero coperto da un cappotto dal cappuccio ornato in pelo bluastro, il suo volto era spigoloso e gli occhi, parzialmente coperti da una frangia che sulla sinistra del volto si allungava fino al mento, erano rossi come i capelli. Un dettaglio però non trascurabile era il fatto che le sue mani fossero dorate, e sembrava non trattarsi di dei guanti o qualche dispositivo particolare.
    E' possibile, sì. - prese quindi parola il ragazzo con la treccia nera - E' l'unica che abbiamo trovato quindi spero le apra tutte, perché nessuno di noi tre sa sfondare una porta. - ridacchiò tra sé e sé, per poi allungare la tessera verso il ragazzo dai capelli rossi.
    Questi lasciò la ragazzina, che si mise a borbottare qualcosa di indistinto, e accolse la tessera tra le sue mani dorate avvicinandosi all'albina, pur rimanendo sempre dall'altra parte del bancone.
    Passò la sua mano destra a fianco alla guancia sinistra della ragazza - o almeno ci avrebbe provato se lei non l'avesse fermato - e come un uomo che cerca di stupire la sua amante (o un nonno che vuole far divertire il nipote, in base alle interpretazioni) avrebbe magicamente estratto la tessera da dietro l'orecchio dell'albina. Si trattava, per quanto banale, di un gesto davvero stupefacente in un certo senso, perché la tessera era ancora stretta nella sua mancina. O il ragazzo con la treccia aveva mentito e vi erano due tessere, oppure si trattava di un quirk di sdoppiamento. In ogni caso, il ragazzo dai capelli rossi la avrebbe volentieri lasciata alla giovane della UA.
    Il mio nome è Kyral. - le sorrise maliziosamente - Magari posso offrirti qualcosa da bere dopo il test. - aggiunse con un occhiolino, pronto però a concludere lì e proseguire col test. Non dovevano dimenticarsi che era una prova a tempo, in fondo. Prese la ragazzina dai capelli beige in spalla, ancora intenta a lamentarsi, e si diresse verso la Sala dal lato opposto dell'edificio.
    Buona fortuna. - augurò l'altro, inchinandosi verso la giovane albina e poi anche verso i suoi due compagni in prossimità della Sala Uno, riunendosi poi al suo gruppo.
    Una volta utilizzata la tessera di Kyral per aprire la porta, il gruppo della UA l'avrebbe potuta vedere polverizzarsi in una pioggerellina dorata, ma sembrava comunque aver fatto il suo lavoro. La Sala Uno era, come spesso accade, la più grande dello stabile: dovevano esserci almeno 500 posti lì, e il gigantesco schermo sullo fondo della sala illuminava una luce bianca soffusa. Ai suoi piedi un piccolo cilindro pulsava di luce di color violetto, ma era in mano a qualcosa. Seduto a terra ai piedi dello schermo vi era un ammasso di metallo di forma umanoide, una specie di robot dall'aspetto femminile e il corpo color bianco porcellana. Stringeva fragilmente l'informazione nella sua mano sinistra, ma non sembrava... vivo, o attivo. Altri manichini simili occupavano qualche posto qua e là tra le poltrone e scendendo lungo la sala ne avrebbero probabilmente potuti notare almeno una decina. Ad esclusione della luce dello schermo la sala era buia e intasata dalla polvere, come se fosse rimasta sigillata per chissà quanti anni. Quei robot dalle iridi spente si nutrivano a ripetizione di un segnale bianco da chissà quanti anni.
    Questa era ovviamente una visione poetica della cruda realtà: quella sala, così come tutto il campo di addestramento, era stata costruita nel corso della settimana precedente dalla LIVE INC. sfruttando un connubio tra unicità e stampanti 3D, molti dei dettagli all'aperto erano poi mere proiezioni particolarmente dettagliate per dare una parvenza di realismo al tutto.
    In ogni caso l'altro gruppo si era mostrato collaborativo e l'informazione era ora davanti a loro, finora quel test era forse sembrato più facile del previsto. Dovevano solo decidere come proseguire d'ora in avanti.




    CITAZIONE
    Ordine: Master, Leonarch, Decadent Albatross, Lostien
     
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Yuuei Student
    Posts
    6,966
    Location
    Camp Halfblood

    Status
    Anonymous
    Sumire Murakami
    zTynzP3
    Mentre i suoi compagni di squadra avanzavano in direzione della porta, Sumire si era dedicata a tenere d'occhio i tre al bancone e poté notare come quella che sembrava un'aureola sopra la testa dell'unica ragazza del gruppo, si muoveva a seconda del rumore dei passi di Yumeru e Hamuko, nella loro direzione, e si deformava più accentuatamente da parte delle esplosioni che ancora si udivano provenire dagli uffici. Ne dedusse che quei tre già sapessero della loro presenza, rendendo ancor più valida la sua idea di smettere di nascondersi e mostrarsi a loro.
    Quando avanzò verso il gruppo, seguita da Hamuko, infatti vide come l'aureola della giovane reagiva al suono dei loro passi acquietandosi al suo fermarsi di fronte al bancone. Sumire squadrò la tipa da capo a piedi, per qualche motivo le ricordava uno di quei brutti e piccoli cani che ringhiavano a chiunque gli passasse accanto, ma che in fin dei conti rimanevano minuscoli e indifesi. Fu proprio il chihuahua la prima a parlare e il sorriso di Sumire si incrinò fino a sparire completamente dal suo viso, se l'altro non l'avesse fermata, sarebbe sicuramente stato l'albina a farlo.
    Il suoi occhi però si spostarono rapidamente sul ragazzo che teneva in mano la tessera, che prese parola. Ad una prima occhiata avrebbe detto che aveva un'incredibile somiglianza con il suo amico della terza B, avrebbe anche osato dire che si trattava della versione più carina di Tobi... e la versione più carina di Tobi somigliava anche a Gin. Il modo in cui la guardava, quel sorriso e i capelli legati in una treccia: era chiaramente il suo ragazzo con le lenti a contatto azzurre. Aveva quasi voglia di eliminarlo o toglierlo dalla sua vista perchè c'era qualcosa di molto disturbante nel fatto che somigliasse proprio a quei due. Le disse che quella era l'unica tessera che avevano trovato e la consegnò al suo compagno, di conseguenza non la stava consegnando a lei.
    Non si fidava di quel tipo, nessuna persona dovrebbe fidarsi di un ragazzo che assomiglia al proprio fidanzato ma non lo è, sopratutto quando il proprio ragazzo si chiamava Gin ed era uno stronzo, non con lei, ma con tutti gli altri. Se Tobi-Gin aveva un minimo del carattere del tatuato allora probabilmente stava provando a fregarla.
    Il suo sguardo seguì il tesserino tra le mani dorate del rosso, che si stava pericolosamente avvicinando a lei. Le sue dita si chiusero a pugno e le sue iridi si sollevarono per posarsi su quelle di lui, pronta a colpirlo in qualunque momento. Il ragazzo passò la sua strana mano accanto al viso di lei e tirò fuori una tessera. Una seconda tessera, constato al vedere che "l'originale" riposava ancora nella sua mano sinistra. L'albina lo guardò confusa, prima lui, e poi una breve occhiata all'altro che aveva detto prima di aver trovato una sola tessera. Che si trattasse del quirk del rosso? E in quel caso, la copia della tessera avrebbe funzionato sulla porta? Il ragazzo dai capelli rossi gliela consegnò e si presentò, invitandola ad uscire dopo l'esame. L'espressione di Sumire ora era un misto tra perplessa e divertita, perplessa perchè non poteva credere che ci fosse gente così poco professionale anche durante un'esame, e divertita perchè quello era un Yumeru. E anche in questo caso, la versione più carina del suo compagno. Forzò un sorriso verso di lui, perchè non poteva essere scortese dopo che la stava aiutando, e lo rivolse anche al clone di Gin. ‹ Buona fortuna... › disse, rigirandosi la tessera tra le dita, per poi voltarsi e ricordarsi che lì con lei c'era Hamuko.
    Le mostrò la tessera nella sua mano, con un espressione di chi non aveva ancora capito cosa fosse appena successo. ‹ Spero di non rivederli mai più. › confessò alla compagna, dirigendosi verso la Sala uno, non riusciva a dire chi dei tre le avesse dato più fastidio. ‹ Anche se scambierei volentieri Kyral per Yumeru. › accennò un piccolo sorriso, quasi amichevole, verso Hamuko. Se le stava parlando era perchè aveva bisogno di portarla dalla sua parte, piuttosto che da quella del corvino, fino al momento si era tenuta troppo neutrale.
    Una volta arrivata davanti alla porta, non degnò nemmeno di uno sguardo il proprio compagno e una volta utilizzata la tessera per aprire la porta, vedendo come essa spariva in una pioggia dorata sulla sua mano, vi entrò per prima.
    La sala apparentemente in disuso ospitava quelli che sembravano dei robot sparsi tra le poltrone che li circondavano, soltanto la tenue luce bianca dello schermo illuminava la sala, e i manichini se ne rimanevano statici sui loro sedili. Uno di loro, seduto davanti alla schermata reggeva l'informazione che pulsava di luce viola. ‹ Eccola. › segnalò Sumire, ancora non troppo lontana dall'ingresso della sala, con tono abbastanza basso ai due.
    Forse aveva visto troppi film, ma era quasi certa che una volta presa l'informazione, gli umanoidi si sarebbero attivati, la porta alle loro spalle si sarebbe chiusa e loro sarebbero rimasti in trappola con dei robot assassini. ‹ Credo che qualcuno dovrebbe rimanere alla porta a controllare se arriva qualcuno. › o che non si chiuda. E quel qualcuno ovviamente non sarebbe stata lei.
    Che uno dei due fosse rimasto o meno, Sumire sarebbe scesa cautamente fino allo schermo, controllando che i manichini non si svegliassero all'improvviso, o che non ci fosse qualche trappola sul pavimento. Si sarebbe fermata davanti al robot che teneva l'informazione, ed esitò un secondo, mentre il suo sguardo andava a Yumeru, lui poteva prendere l'informazione senza avvicinarsi troppo a quell'inquietante robot, ma poi chi le garantiva che poi gliel'avrebbe ridata?
    Non disse nulla, avrebbe allungato il braccio destro verso il manichino ed avrebbe provato a prendere lentamente l'informazione.

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
    Energia: 300| Forza: 46 | Quirk: 120 | Agilità: 109
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.



    Stato: Illesa

    Tecniche: -

    Equipaggiamento:
    • Adaptive Suit.
    • Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    • Effetto: //
    contatti
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Tales of loss, and fire, and faith

    Group
    Outlaws
    Posts
    3,544
    Location
    Iwatodai

    Status
    Offline
    Fooorse avvicinarsi non era stata tra le sue idee più sagge, voleva dire la sua proposta ai due ma così facendo aveva finito per fare un pasticcio, se non altro perché non fece in tempo a finire che l'albina aveva già girato i tacchi indirizzata verso il gruppo. Huh, avrà deciso di sedurli di sua spontanea volontà? Di tutti gli esiti era decisamente quello meno catastrofico, se non altro non sembrava avere cattive intenzioni e forse avrebbero potuto risolvere la cosa diplomaticamente. Forse, aveva già messo sotto mani i vari materiali nel caso che i tre decidessero di tirare un tiro mancino. Era incerta che Sumire volesse fare il tutto da sola, ma vedendo che le aveva fatto un cenno capì che voleva compagnia, lasciandole poche alternative se ci teneva a continuare a fare da tramite per quei due. Chinò la testa in segno di scusa verso Yumeru ed alzò le spalle prima di seguirla, prima facendo attenzione ma notando che l'altra non stesse cercando di nascondersi accelerò il passo e provò a raggiungerla.
    Dovette resistere molto per non scoppiare a ridere, non si aspettava una performance degna di un film però per qualche motivo l'albina che cercava di apparire carina ed innocente era un'immagine che molti definirebbero come cursed. Per lo meno aveva raggiunto subito il punto e lei non aveva dovuto dire nulla, se non altro perché probabilmente avrebbe fatto una figura ancora peggiore, per non parlare del fatto che l'altra in quanto ad aspetto la superava di un miglio.
    Il gruppetto di fronte a loro meno male non si mise a ridere, anzi non sembrò reagire molto alla messa in scena della compagna. Il loro aspetto generale era particolare, se lo doveva descrivere in qualche modo, sicuramente balzava all'occhio, sopratutto la ragazza che forse riusciva anche a battere Aoi in quanto ad una faccia che ti lascia una pessima prima impressione. Non diede molta attenzione o forse nemmeno riuscì a notare l'aureola sopra la sua testa, fin troppo concentrata ad osservare il gruppo in generale ed accertarsi che non fecero delle mosse azzardate. Non si fidava moltissimo di loro, però la presenza di Sumire l'aiutava a sentirsi meno rigida siccome in due, forse, non avevano molto da temere in quanto a scontri frontali.
    La reazione dell'altra ragazza non le diede molta fiducia, anzi onestamente ci rimase un po' male ma venne zittita da quello dalla chioma rossa, dei tre era sicuramente l'individuo che riusciva a leggere di meno. Il taglio di capelli particolare però era la sua caratteristica meno strana, notò subito le mani dorate o quasi che sembravano essere proprio parte del suo corpo. Un quirk, ok, ma di che tipo? Non ebbe molto tempo per pensarci su, il tipo con la treccia iniziò a parlare e le diede un indizio piuttosto goloso, il fatto che non erano in grado di sfondare la porta voleva dire che non solo non erano loro quelli a causare il botto, ma anche che non avevano dei quirk esplosivi o offensivi. Oppure stavano mentendo, delle due onestamente preferiva la prima anche perché se stessero mentendo avrebbero già potuto attaccare e metterli in difficoltà.
    Alla risposta negativa del ragazzo dalla chioma corvina Hamuko si aspettava di dover prendere delle misure drastiche, controvoglia vorrei aggiungere, però l'enigmatico individuo entrò in scena, tessera in mano ed avvicinandosi a Sumire. Gli occhi della Ushiyama si assottigliarono, non si fidava di lui ma aveva fiducia nell'albina la quale non sembrò indietreggiare né esitare. Da lì a poco il rosso tirò fuori una seconda tessera da dietro l'orecchio di Sumire, sicuramente opera del proprio quirk anche se con la tecnologia moderna tutto è possibile. Rimaneva il fatto che restava assai sospetto agli occhi della castana. Qualunque sia la sua vera natura, ora avevano una tessera che forse non funzionava nemmeno però il trio si allontanò, dando a loro ben poche chance di inseguirli - dovevano fidarsi di loro. « Non lo so, mi sembra sospetto, » ed onestamente preferiva l'onesto ma scemo Yumeru ad uno che alla fine era un'altro cascamorto. Ad ogni modo, seguì la compagnia che rivelò che la tessera funzionava!
    Ed era anche finta, diventando una polvere dorata.
    « E' stato quasi... troppo faci- » stava per finire la frase ma lo scenario all'interno della sala le tolse le parole di bocca. Era un normale cinema, vero, però non ci mise molto a vedere le varie sagome sedute sulle poltrone dando l'impressione che erano finiti in un qualche horror sci-fi. Quelle sagome robotiche la fecero sentire quasi a disagio, già le vedeva attivarsi nel momento nel quale avrebbero preso l'informazione - che fare? Come detto da Sumire qualcuno doveva guardare la porta, siccome lei, ovviamente, l'avrebbe presa perché si. « F-Faccio io, » non aveva un quirk di potenziamento ma forse poteva reggerle giusto un po' usando l'infusione rocciosa? Oramai era pronta al peggio, stressata a mille ed un po' odiava Sumire per essere così egoista da non lasciar fare il tutto a Yumeru che l'avrebbe potuta afferrare senza alcun problema. Glie lo avrebbe pure detto se non fosse che non avrebbe risolto nulla, anzi, la situazione probabilmente sarebbe solamente peggiorata.
    Sperava solamente che quei robot non sarebbero duri da buttare giù e che fossero finti.
    heroeslivello: 4archivioscheda©


    Energia: 300
    Forza: 88
    Quirk: 132
    Agilità: 55
    Peso Trasportabile: [2/4]

    Status: Indenne
    Tecniche usate: Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Lista tecniche:
    Gaea's rage [Livello 2]
    Usando del materiale resistente (roccia, ferro, cemento, etc.) a portata di mano, Hamuko lo usa per infondere i suoi avambracci rendendoli più resistenti ai danni.
    Costo: 20+ 5 mantenimento
    Riduzione danno: Medio


    Atronach's Blessing [Livello 2]
    Allungando la mano nella direzione di una tecnica nemica a medio o lungo raggio, se essa è di un elemento o qualcosa che Hamuko può sacrificare lei lo fa, facendo diventare il suo braccio dell'elemento intercettato. Questa tecnica NON riduce il danno, ma è solo un'infusione che sfrutta il quirk nemico a proprio vantaggio. Una volta infuso, il braccio provoca più danni al nemico più eventuali bonus puramente narrativi che variano da elemento ad elemento.
    Costo: 20 + 5 mantenimento
    Effetto: +1 Forza [Lv 2: Durata 2 turni; + 1 Ogni 10 punti quirk]


    Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Recovery [Livello 2]
    Il suo quirk è molto versatile, quello è vero, ma a volte Hamuko si sorprende da sola ai limiti che può raggiungere con questo potere. Forse una tecnica un po' troppo brutale per una ragazza come lei, però l'idea sarebbe di infondere la zona dove ha subito dei danni con del sangue altrui per accelerare il processo di rigenerazione. Analogamente alle tecniche di questo tipo, non può usare il suo stesso sangue e per quanto riguarda quello altrui deve essere fresco ed in quantità sostanziali, dunque niente cure con solo un paio di gocce o una ferita causata da un foglio di carta.
    Finito il processo di cura Hamuko, al contrario delle altre infusioni, dovrà aspettare meno rispetto al resto delle proprie tecniche forse perché non cambiando radicalmente il proprio corpo, lei ne risulta essere meno provata ed anche perché questa infusione è breve (il termine del periodo di rigenerazione insomma). Questa abilità potrà essere usata di nuovo solo dopo 6 turni. Finita la cura, invece, al posto dei 6 turni di attesa alla fine di un'infusione, Hamuko ne dovrà aspettare solo uno.
    Costo: 25
    Danno: Cura media (Metà dei danni subiti)


    Rude Buster [Livello 2]
    Con la capacità di muovere le sue infusioni mediante l'abilità “That tipe of pride ain't good for your health!”, Hamuko riesce anche ad espellere il materiale prima assorbito. Per far ciò lei, ovviamente, deve avere un'infusione, ma anche deve rimanere ferma e concentrata, senza contare che il processo non fa affatto bene al proprio corpo, aggiungendo 2 turni d'attesa al "cooldown" fra un'infusione e l'altra.
    Il getto è comparabile ad uno sparo di un fucile a pompa, coprendo un'area triangolare di fronte a sé che raggiunge al massimo la distanza di un metro, dopo di ché Hamuko verrà sbalzata all'indietro dal rinculo.
    Costo: 25
    Danno: Medio


    Oggetti trasportati:
    Rokushakubo [2]
    - Classico bastone tradizionale in legno usato per le arti marziali, noto per la sua portata anche e rinforzato con un'asta in fibra di carbonio e perfetto per aumentare il proprio raggio d'azione. E' di un marrone molto scuro, duro e con un po' di decorazioni alle due estremità. Usato da Hamuko risulta un po' sproporzionato ma lei lo usa molto volentieri, trovandolo molto utile per compensare al suo alquanto limitato raggio d'azione in assenza di infusioni come "Artemisia's Execution". Il fatto che l'ha comprato è il risultato di un consiglio di Yumeru dopo la loro lotta, decidendo di seguire il parere del ragazzo dopo un paio di tentativi nel brandire l'oggetto - è ancora incredula che lui ha avuto ragione.
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Air Breather Expert

    Group
    Yuuei Student
    Posts
    720
    Location
    Palermo

    Status
    Offline

    Wg4J0rP

    Yumeru Shinso

    Hero | Liv. 5 | Età 17 | | Quirk | Scheda
    Status: Normale | Peso 1/4 | Energia 425 | Exp 795
    Forza 120 | Quirk 170 | Agilità 110



    Narrato - Parlato


    Le cose non stavano andando esattamente nel modo ideale per la squadra dei tre studenti della UA. Principalmente perché stavano avendo difficoltà a comportarsi come tale.

    Le divergenze sull’approccio e soprattutto la contenzione sulla leader-ship della squadra stavano creando visibili incrinature nella sinergia fra i tre e si traducevano in un debole gioco di squadra.
    Alla base fondamentale del problema c’era la disarmonia fra l’impulsività di Yumeru e l’ego di Sumire. Per quanto il ragazzo dai capelli corvini fosse intenzionato a mostrarsi più maturo e assecondare i capricci dell’albina per preservare il gioco di squadra, il suo istinto impulsivo lo portava ad agire con irruenza senza prima consultarsi in maniera appropriata con le sue compagne, tradendo cosi le sue stesse buone intenzioni.

    Gradualmente l’equilibrio della sinergia di squadra si sarebbe trasformato in un tiro alla corda fra lui e la Murakami, con Hamuko nel mezzo a cercare di bilanciarsi fra i due ego straripanti dei due compagni per evitare una completa rottura che si sarebbe tradotta quasi sicuramente in un fallimento della prova. Era come una barca a remi dove ogni remo girava a ritmi e in alcuni casi perfino direzioni differenti.


    I problemi della mancanza di un appropriata coordinazione e comunicazione di squadra affiorarono quando, contrariamente a quanto richiesto da Yumeru, Hamuko aveva deciso di seguirlo nella sua avanscoperta silenziosa fino alla porta, lasciando cosi Sumire da sola a sorvegliare l’altra squadra.

    Yumeru fu infatti sorpreso quando si rese conto della presenza della ragazza alle sue spalle, senza riuscire a spiegarsi la ragione di quell’azione da parte di Hamuko, ma allo stesso tempo non poteva di certo mettersi a discutere con lei della cosa. Fortunatamente questo disguido tattico non ebbe conseguenze negative per loro, ma rimaneva il fatto che la loro via d’accesso era bloccata da una solita porta con serratura elettronica e sembrava che la chiave necessaria per aprirla fosse stata appena recuperata da un'altra squadra concorrente.
    Era una situazione piuttosto scomoda – Yumeru avrebbe preferito limitare al minimo i contatti con altre squadre – rivelare la propria presenza poteva essere problematico. La squadra avversaria poteva rivelarsi ostile e obbligare la squadra della UA a dover usare la forza per neutralizzare la minaccia e recuperare la chiave elettronica di cui avevano bisogno.

    Non che Yumeru avesse particolari timori nell’ambito di un conflitto diretto – la loro squadra poteva avere tante lacune ma il ragazzo era fiducioso nelle loro capacita in un eventuale situazione di conflitto basato sulle loro capacità combattive.


    Hamuko lì vicino a lui esternò in maniera più discreta possibile più o meno questi stessi pensieri, ma prima che lui potesse ponderare un eventuale linea d’azione e risponderle Sumire si era già messo in movimento.
    L’albina aveva seguito il cattivo esempio di Yumeru e aveva deciso di muoversi a sua volta senza prima consultarsi con gli altri due compagni. Il giovane aspirante eroe aveva appena avuto il tempo di vedere la ragazza fare un rapido cenno verso Hamuko prima di vederla marciare in piena vista verso la squadra. Il ragazzo dovette sopprimere sul nascere l’istinto di richiamare la compagna – istintivamente avrebbe preferito mettersi lui in prima linea: Sumire era la loro punta d’attacco. Se la squadra si fosse rivelata ostile avrebbe preferito che l’albina fosse nelle retrovie a coprirgli le spalle invece che farla esporre frontalmente in quel modo.

    Yumeru capì che ormai sarebbe stato comunque troppo tardi per cercare di fermare la compagna e quindi non protestò neanche quando Hamuko si separò da lui per seguire a sua volta Sumire in quella improvvisata azione ‘diplomatica’.
    Il ragazzo decise quindi di rimanere quanto più nascosto gli fosse possibile, tenendosi pronto per intervenire in difesa delle compagne in caso fosse stato necessario, rimanendo quindi ad osservare in attesa con espressione tesa.

    L’espressione tesa però si ruppe per un momento quando vide l’inaspettata imitazione messa in atto dall’albina. Evidentemente Sumire aveva pensato che fosse meglio cercare di apparire più innocua possibile nell’approcciare i potenziali avversari – e per farlo aveva deciso di prendere a modello niente di meno che Fuyuko, una loro compagna di classe. Il ragazzo non ebbe difficoltà a riconoscere la fonte dell’ispirazione perché si dava il caso che Fuyuko non fosse soltanto sua compagna e amica, ma anche, a seguito di una recente imbarazzante confessione, la sua ragazza.

    Il ragazzo istintivamente gli occhi e si portò una mano alla bocca per zittire un incipit di risata – vedere Sumire imitare Fuyuko era come vedere una tigre bianca del Bengala fingere di essere un innocuo gattino miagolando teneramente.


    Dopo quell’inaspettato interludio Yumeru proseguì ad osservare con cautela la situazione dall’ombra della sala. Non riusciva a sentire cosa si stessero dicendo, quindi poteva solo affidarsi alla sua vista per capire se la trattativa stava andando bene o no.
    Istintivamente assottigliò gli occhi e i suoi muscoli si tesero, pronti a scattare, quando vide uno dei componenti dell’altra squadra allungare un braccio verso Sumire. Fortunatamente si rivelo un gesto innocuo e Yumeru si tranquillizzò osservando la trattativa terminare con inaspettatamente facile successo.

    Sumire e Hamuko ritornarono con successo da Yumeru. La ragazza dalla chioma bianca teneva in mano quella che sembrava esattamente la chiave di cui avevano bisogno. Il ragazzo si sarebbe aspettato che la Murakami cogliesse l’occasione per gongolare e vantarsi della buona riuscita della manovra “diplomatica” che lei aveva improvvisato, ma inaspettatamente la ragazza si limitò a raggiungere la porta per aprirla senza fare alcun commento.

    Il ragazzo osservò con sorpresa la chiave elettronica dissolversi in una luccicante pioggia dorata, ma la cosa non sembrò destare alcuna particolare reazione nelle due compagne e il ragazzo intuì che si trattava di qualcosa di previsto – sicuramente il lavoro del quirk di uno dei membri dell’altra squadra.
    I tre finalmente poterono accedere alla sala dove avrebbero dovuto trovare l’informazione.
    La sala era piuttosto ampia, una densa schiera di circa cinquecento poltrone si stagliava di fronte ai tre studenti. L’unica fonte di luce nella sala era l’ampio schermo bianco che dominava l’intero ambiente immergendolo in una fredda luce statica bianca – come se qualcuno lo avesse dimenticato acceso. Apparentemente sembrava una perfetta replica di un sala da cinema come tante altre. Yumeru, come probabilmente molti ragazzi della sua età, era abbastanza familiare con quell’ambiente – andare al cinema insieme amici e compagni era un attività piuttosto comune per lui. Per un momento la sua mente vagò nel pensare che sarebbe stata una buona idea portare Fuyuko al cinema per un appuntamento.

    La sua attenzione venne riportata alla realtà quando Sumire suggerì ad alta voce che qualcuno rimanesse alla porta per scongiurare la problematica possibilità di rimanere chiusi dentro. Yumeru assottigliò lo sguardo verso le spalle dell’albina, non potendo fare a meno di notare l’implicito tono di ‘comando’ che aveva usato. Fortunatamente ancora una volta Hamuko si offrì volontaria per assolvere quel compito – probabilmente per appianare eventuali ulteriori attriti fra i due, ma forse anche perché non era particolarmente entusiasta di addentrarsi all’interno di quella sala…

    …il motivo di quel possibile timore era abbastanza ovvio: nella sala non c’era apparentemente persona viva ad eccezione di loro, ma non era esattamente vuota.
    L’attenzione del ragazzo si puntò su una lucea violacea ai piedi dello schermo luminoso. L’informazione era lì di fronte a loro, ma con essa c’era anche qualcos’altro. Il cilindro che erano stati incaricati di recuperare infatti, era tenuto in mano da una figura bianca. La figura appariva come una sorta di robot dai tratti umanoidi e vagamente femminili. La figura appariva dormiente, non mostrando alcun segno di attività. La figura non sembrava neanche essere sola – una decina si robot dai tratti simili occupavano in ordine casuale alcune delle poltrone, quasi come manichini in attesa del prossimo spettacolo.


    Yumeru assunse un espressione di palese sospetto – se questo si fosse trattato di un videogame, era abbastanza sicuro che a breve avrebbe iniziato a sentire la “boss music”. Non serviva brillare di intuito per comprendere che quei robot non fossero di certo li per figura. Inevitabilmente il ragazzo rammentò il suo esame d’ingresso alla UA dove aveva dovuto affrontare macchine simili. Quella volta il ragazzo se l’era cavata per il rotto della cuffia e di certo era un esperienza che non era particolarmente entusiasta di riprovare.


    Il ragazzo stava studiando la sala per elaborare il miglior approccio, quando ancora una volta Sumire lo anticipò prendendo ancora una volta l’iniziativa agendo senza coordinarsi con il resto della squadra. La ragazza si era avvicinata con cautela al robot che teneva in mano e si stava apprestando senza troppi indugi a recuperarla.
    Questa volta Yumeru non poté fare a meno di richiamare la compagna cercando di gridare a bassa voce “Sumire, ferma! Lascia fare a me–“ ma era già troppo tardi e la mano della ragazza stava ormai già per stringersi sul cilindro.




    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf


     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,274

    Status
    Anonymous
    LICENZA HAMUKO, YUMERU E SUMIRE

    I suoi compagni si addentrarono nella sala del cinema mentre Hamuko decise di rimanere alla porta come quasi implicitamente ordinato dall'albina del gruppo. La sala, come molte, si sviluppava in verticale: se osservata in sezione la sua figura era tagliata da una diagonale che portava dall'entrata in alto sino al fondo della sala in basso. Quattro file di scale imbottite da una moquette impolverata delimitavano tre spazi dedicati alle poltrone dove, come detto, qua e là si trovavano seduti degli ammassi di ingranaggi dall'aspetto umanoide.
    La pelle di questi androidi, ammesso che così si potesse chiamare, aveva un aspetto plasticoso di colore bianco lucido essendo composta probabilmente da un qualche tipo di polimero molto resistente. Il loro aspetto, per quanto fedele alle proporzioni degli esseri umani, era abbastanza rozzo: era possibile intravedere numerose viti sul loro corpo e le giunture rivelavano apertamente i vari circuiti, tubi e cavi che si aggrovigliavano come una matassa sotto quelle corazze bianche. Nonostante la loro rifinitura non particolarmente verosimile, il loro volto era invece inquietantemente realistico. La pelle di quella zona si increspava in modo estremamente verosimile a formare labbra, naso e gli occhi dalle iridi bianche e vuote, inespressive e vacue.
    Sumire si avvicinò al manichino ai piedi della sala e fece per prendere l'informazione molto lentamente. Una volta stretta interamente nella sua mano... nulla accadde. Per circa una decina di secondi tutto rimase com'era: un religioso silenzio rotto solo ogni tanto dalle esplosioni in lontananza che, se qualcuno ci avesse prestato più attentamente udito, si sarebbero rivelate essere sempre più vicine. Purtroppo, però, le previsioni della giovane albina erano almeno in parte corrette: dopo quegli interminabili secondi i manichini sembrarono infatti attivarsi, sebbene nulla accadde alla porta che Hamuko stava sorvegliando. Gli occhi dell'androide al fondo della sala iniziarono a roteare in fretta rivelando, dopo un paio di giri, delle iridi azzurre. Lentamente e con rumore meccanico le varie bambole di metallo si alzarono per dirigersi verso gli intrusi. Sumire venne avvicinata dal manichino da cui aveva recuperato l'informazione e altri due alle sue spalle, alzatisi dalla prima fila di poltrone. Yumeru era nel range di altri due robot seduti sulle poltroncine rosse mentre Hamuko, rimasta alla porta, vide un androide alzarsi da vicino il muro alla sua destra e dirigersi verso di lei. I manichini si muovevano molto lentamente - quasi come fossero degli zombies più che dei robot - e non sembravano neanche particolarmente intelligenti. Con un minimo di organizzazione si sarebbero anche potuti evitare senza combattere probabilmente.




    CITAZIONE
    Ordine: Scegliete pure voi se mantenere Lostien in testa o tornare all'ordine precedente, basta che rispettiate le tempistiche. :zizi:
    Se volete combattere i manichini potete agire anche autoconclusivamente, sono molto deboli. Potete anche fuggire ovviamente - in questo caso però scrivete solo in ipotetico la tentata fuga dalla stanza e fermatevi una volta raggiunta la porta.
    Perdonate il ritardo sebbene annunciato. :**:
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Air Breather Expert

    Group
    Yuuei Student
    Posts
    720
    Location
    Palermo

    Status
    Offline

    Wg4J0rP

    Yumeru Shinso

    Hero | Liv. 5 | Età 17 | | Quirk | Scheda
    Status: Normale | Peso 1/4 | Energia 385 | Exp 795
    Forza 120 | Quirk 170 | Agilità 110



    Narrato - Parlato


    Il richiamo di Yumeru rivolto alla compagna Sumire giunse troppo tardi. La mano della ragazza si strinse sul cilindro sottraendolo dalla presa della mano robotica.
    Il ragazzo si sarebbe aspettato subito una rappresaglia eclatante – con sirene d’allarme e raggi laser volare da ogni lato, ma invece la trasgressione di Sumire venne accolta da un lungo quasi totale silenzio. Il ragazzo quasi mise in dubbio che le sue aspettative erano state errate…

    …ma il suo presentimento si dimostrò invece sfortunataamente corretto. Le figure robotiche umanoide in un breve arco di tempo presero vita e senza indugiò o tentennamento si apprestarono subito a caricare contro i trasgressori. I movimenti dei robot erano palesemente lenti ma inesorabili – Yumeru vide una coppia delle figure metalliche bianche avanzare verso di lui.


    Il ragazzo imprecò fra i denti e si permise giusto un momento di esitazione per lanciare un occhiata alle sue compagne che sembravano trovarsi in una situazione analoga alla sua. Il ragazzo, come suo solito, si lasciò guidare dall’istinto lasciandolo guidare liberamente i movimenti del suo corpo.
    Il ragazzo protese il lateralmente il suo braccio destro, in maniera obliqua al proprio busto, e prontamente attivò il suo quirk lasciando fluire dalla sua mano un abbondante quantità di gelatina ambrata che rapidamente iniziò a colare dalla sua mano fino al pavimento.

    La gelatina però non si sparse in maniera casuale, ma, sotto il controllo di Yumeru, si radunò in una forma oblunga che pendeva dalla mano del ragazzo come una frusta. Il ragazzo mosse brevemente il braccio avanti e indietro con gesti secchi, facendo guizzare la frusta gelatinosa davanti a se calcolando rapidamente la portata e la forza necessaria dell’attacco – e poi infine, quando valutò che i due robot si fossero avvicinati abbastanza sferzò il suo attacco mirando a colpire entrambi gli avversari meccanici con un obliquo all’altezza del busto.

    Al termine dell’attacco la frusta gelatinosa avrebbe rapidamente cominciato a disfarsi lasciando giusto una serie di chiazze sul pavimento. Yumeru però non si sarebbe soffermato per un secondo attacco, a prescindere dai risultati del primo. Il suo intento non era stato tanto quello di neutralizzare le due minacce meccaniche quanto di guadagnare tempo per valutare meglio la situazione.


    Il ragazzo si volse repentinamente prima verso Sumire e poi verso Hamuko, valutando che quest’ultima fosse quella che avesse la situazione più sotto controllo il ragazzo si rivolse a lei “Ushiyama, tieni il passaggio sgombro, io vado ad aiutare Sumire!”

    E ancora una volta il ragazzo mise immediatamente in atto le sue parole dirigendosi a passo di carica verso l’albina che si trovava con un avversario di fronte e due alle spalle. Il ragazzo avanzò rapidamente verso la compagna sguainando la sua spada di legno, impugnando l’elsa con entrambe le mani, per prepararsi a dare man forte alla compagna che si trovava in svantaggio di inferiorità numerica. Preventivamente nell'incertezza che Sumire avesse o meno notato la presenza dei due robot in proncinto di attaccarla alle spalle il ragazzò le lanciò un energico avvertimento "Sumire, attanta, ne hai due dietro di te!"




    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf



    QUOTE
    "Fourth Stance: Soft Tendrils [Lv.3]": Yumeru accumula un flusso di gelatina attorno ad uno degli avambracci e con un movimento da colpo di frusta fa allungare il flusso come un tentacolo. La gelatina del tentacolo ha una densità maggiore rispetto a quella di altre tecniche conferendo al tentacolo una maggiore prensibilità su corpi fisici. La tecnica può essere usata per aggredire direttamente gli avversari come una frusta, ma anche per afferrare oggetti o per appigliarsi su luoghi elevati.
    - Costo: 40
    - Danni Medio-gravi
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Tales of loss, and fire, and faith

    Group
    Outlaws
    Posts
    3,544
    Location
    Iwatodai

    Status
    Offline
    Se fosse una spettatrice avrebbe trovato lo spettacolo divertente, la confidenza con la quale Sumire si avviò a prendere l'informazione seguita dall'incombente silenzio che venne rotto dal rumore delle macchine che, man mano, si svegliarono dal loro sonno. Non era però uno spettacolo, era la realtà e lei era lì a pochi metri dai loro compagni che in quel momento erano nei guai. Se trovasse fastidioso il comportamento di Sumire che li aveva messi in quella situazione? Assolutamente, però tenerle il broncio non avrebbe risolto niente, dovevano uscire da lì e dirigersi quanto prima alla loro meta.
    Yumeru non perse tempo e si voltò verso di lei dicendole di vegliare sulla porta, forse un comando superfluo visto che lo stava già facendo ma data la situazione era del tutto comprensibile, fra i due poi era lui quello più adatto a togliere Sumire dai pasticci. Non che fosse così problematico, i robot non erano veloci, tutt'altro, ma con le sue capacità di ridurre i movimenti altrui e la maggiore esperienza fu lieta di rimanere nelle retrovie ed assicurare la loro via di fuga. Annuì, dunque, senza troppi fronzoli, doveva rimanere concentrata e non tradire le aspettative di Shinso-kun.
    La sua mano strinse con più forza il bastone, le emozioni stavano correndo nella sua testa e mentirebbe a dire che non avrebbe voluto dirgliene quattro a Sumire, gli aveva ignorati e li aveva ficcati nei guai quando fin'ora stavano andando bene. Stava provando rabbia, frustrazione ma sopratutto paura e disperazione, non per via dei costrutti ma per le conseguenze, il tempo perso e l'abbandono di ciò che poteva essere una facile corsa verso la loro destinazione. Dovette chiudere per un istante gli occhi e respirare, ma venne interrotta da un rumore molto vicino - era lento, ma c'era un'altro vicino a lei. Idealmente avrebbe lasciato quello per dopo, ma quella situazione era una sorpresa dunque meglio non correre alcun rischio, senza contare che sarebbe stato uno spreco non sfruttare i capelli di Yumeru dopo che lui glie li aveva dati nonostante la sua riluttanza.
    Prese in mano i capelli e fece partire il processo, in un paio di attimi la sua mano si allungò e divenne non molto dissimile da una frusta di colore nero pece. Questa però non rimase ferma, con un gesto veloce e brutale indirizzò il colpo al piede destro della macchina con l'intenzione di farlo cadere, dopo tutto camminare era una delle cose più difficili da emulare, no? Il bastone nell'altra mano forse era un po' ingombrante ma per il momento era tranquilla, dubitava che i due avrebbero avuto bisogno del suo aiuto. « Andiamocene, non possiamo rimanere qui! » restare lì a combattere avrebbe solamente attirato attenzioni poco desiderate, senza contare che se una squadra aveva quell'informazione si sarebbe diretta verso di loro. Quelle macchine non meritavano il loro tempo.
    heroeslivello: 4archivioscheda©


    Energia: 275
    Forza: 88
    Quirk: 132
    Agilità: 55
    Peso Trasportabile: [2/4]

    Status: Indenne
    Tecniche usate: Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Lista tecniche:
    Gaea's rage [Livello 2]
    Usando del materiale resistente (roccia, ferro, cemento, etc.) a portata di mano, Hamuko lo usa per infondere i suoi avambracci rendendoli più resistenti ai danni.
    Costo: 20+ 5 mantenimento
    Riduzione danno: Medio


    Atronach's Blessing [Livello 2]
    Allungando la mano nella direzione di una tecnica nemica a medio o lungo raggio, se essa è di un elemento o qualcosa che Hamuko può sacrificare lei lo fa, facendo diventare il suo braccio dell'elemento intercettato. Questa tecnica NON riduce il danno, ma è solo un'infusione che sfrutta il quirk nemico a proprio vantaggio. Una volta infuso, il braccio provoca più danni al nemico più eventuali bonus puramente narrativi che variano da elemento ad elemento.
    Costo: 20 + 5 mantenimento
    Effetto: +1 Forza [Lv 2: Durata 2 turni; + 1 Ogni 10 punti quirk]


    Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Recovery [Livello 2]
    Il suo quirk è molto versatile, quello è vero, ma a volte Hamuko si sorprende da sola ai limiti che può raggiungere con questo potere. Forse una tecnica un po' troppo brutale per una ragazza come lei, però l'idea sarebbe di infondere la zona dove ha subito dei danni con del sangue altrui per accelerare il processo di rigenerazione. Analogamente alle tecniche di questo tipo, non può usare il suo stesso sangue e per quanto riguarda quello altrui deve essere fresco ed in quantità sostanziali, dunque niente cure con solo un paio di gocce o una ferita causata da un foglio di carta.
    Finito il processo di cura Hamuko, al contrario delle altre infusioni, dovrà aspettare meno rispetto al resto delle proprie tecniche forse perché non cambiando radicalmente il proprio corpo, lei ne risulta essere meno provata ed anche perché questa infusione è breve (il termine del periodo di rigenerazione insomma). Questa abilità potrà essere usata di nuovo solo dopo 6 turni. Finita la cura, invece, al posto dei 6 turni di attesa alla fine di un'infusione, Hamuko ne dovrà aspettare solo uno.
    Costo: 25
    Danno: Cura media (Metà dei danni subiti)


    Rude Buster [Livello 2]
    Con la capacità di muovere le sue infusioni mediante l'abilità “That tipe of pride ain't good for your health!”, Hamuko riesce anche ad espellere il materiale prima assorbito. Per far ciò lei, ovviamente, deve avere un'infusione, ma anche deve rimanere ferma e concentrata, senza contare che il processo non fa affatto bene al proprio corpo, aggiungendo 2 turni d'attesa al "cooldown" fra un'infusione e l'altra.
    Il getto è comparabile ad uno sparo di un fucile a pompa, coprendo un'area triangolare di fronte a sé che raggiunge al massimo la distanza di un metro, dopo di ché Hamuko verrà sbalzata all'indietro dal rinculo.
    Costo: 25
    Danno: Medio


    Oggetti trasportati:
    Rokushakubo [2]
    - Classico bastone tradizionale in legno usato per le arti marziali, noto per la sua portata anche e rinforzato con un'asta in fibra di carbonio e perfetto per aumentare il proprio raggio d'azione. E' di un marrone molto scuro, duro e con un po' di decorazioni alle due estremità. Usato da Hamuko risulta un po' sproporzionato ma lei lo usa molto volentieri, trovandolo molto utile per compensare al suo alquanto limitato raggio d'azione in assenza di infusioni come "Artemisia's Execution". Il fatto che l'ha comprato è il risultato di un consiglio di Yumeru dopo la loro lotta, decidendo di seguire il parere del ragazzo dopo un paio di tentativi nel brandire l'oggetto - è ancora incredula che lui ha avuto ragione.
     
    .
  13.  
    .
    Avatar


    Group
    Yuuei Student
    Posts
    6,966
    Location
    Camp Halfblood

    Status
    Anonymous
    Sumire Murakami
    zTynzP3
    Il richiamo di Yumeru fu inutile, Sumire aveva già preso la sua decisione e non avrebbe lasciato che fosse lui ad afferrare l'informazione, anche a costo di trovarsi faccia a faccia con quell'orribile robot. Quest'ultimo aveva delle sembianze umanoidi ma era ancora piuttosto rozzo, dal corpo si potevano ancora vedere tutti gli ingranaggi metallici che lo componevano, ciò che inquietava di più la ragazza era il suo viso di porcellana fin troppo reale per i suoi gusti, e quelle iridi bianche cui davano la sensazione la stessero fissando.
    L'albina quindi, senza nemmeno degnare di uno sguardo Shinso, estrasse con cura il cilindro, con il cuore che aveva iniziato a batterle a mille al pensiero che da un momento all'altro l'androide si sarebbe svegliato e le avrebbe afferrato il polso prima che potesse prendere l'informazione e svignarsela. Nulla di tutto ciò accadde una volta che il cilindro si trovò al sicuro nella sua mano; i suoi occhi non si spostarono mai dalla figura inanimata nel mentre si rimetteva in piedi, inserendo l'informazione nel braccialetto. Fece appena in tempo a quel gesto quando dalla testa bianca del robot, gli occhi prima vuoti iniziarono a ruotare fino a mostrare due iridi ghiacciate. Si era illusa per qualche secondo di riuscire a cavarsela senza svegliarsi e farsi inseguir da robot omicidi per tutto il cinema, ma si era sbagliata.
    Diede una rapidissima occhiata dietro di lei, verso il cinema, per vedere in che situazioni si trovavano i suoi compagni e se quello davanti a lei fosse l'unico robot ad essersi destato, ma le cose sembravano mettersi male anche per gli altri due.
    Non indugiò troppo e si concentrò sulla figura davanti a sé. Siccome non aveva la minima intenzione di farlo avvicinare o combatterlo corpo a corpo —essendo di metallo era sicura si sarebbe fatta più male lei che il robot— Sumire, con il palmo della sua mano destra, sferzò l'aria e piccole screpolature apparsero dal nulla davanti ad essa, un'istante prima che l'onda d'urto si diffondesse davanti a lei nell'intento di scaraventare indietro, verso lo schermo del cinema, il robot.
    Nel frastuono delle esplosioni che sembravano farsi sempre più vicine, Sumire riuscì comunque a sentire la voce di Shinso dire ad Hamuko di rimanere alla porta che lui invece avrebbe aiutato lei, come se ne avesse avuto bisogno.
    I robot erano molto più lenti di quello che la ragazza dai capelli bianchi aveva immaginato, quando il castano l'avviso che altri due si trovavano alle sue spalle, fece in tempo a voltarsi e porre indietreggiare di qualche passo. Sarebbe facilmente riuscita a fuggire verso la porta senza bisogno di sprecare ulteriori energie, ma il suo orgoglio e il fatto che Yumeru avesse sottinteso —o creduto— che lei fosse in difficoltà la fecero arrestare e compiere lo stesso gesto che poco prima aveva rivolto al primo robot. Sumire avrebbe di nuovo colpito l'aria, stavolta rivolta alla parte opposta allo schermo, e le vibrazioni si sarebbero rivolte ai due robot che sarebbero finiti contro le poltrone del cinema.
    Se tutto fosse andato come previsto, la ragazza avrebbe dedicato un altezzoso sorriso al suo compagno come al volergli sottolineare che non aveva certo bisogno di essere salvata da lui, e poi si sarebbe diretta verso la porta dove si trovava Hamuko.

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
    Energia: 300 - 25 - 25 = 250 | Forza: 46 | Quirk: 120 | Agilità: 109
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.



    Stato: Illesa

    Tecniche: Wave Motion Blast Lv.2
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come se avesse appena rotto del vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 7 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo spingendo indietro l’avversario e, se esso è a due metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Costo: 25
    Danno: Medio

    Equipaggiamento:
    • Adaptive Suit.
    • Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    • Effetto: //
    contatti
     
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,274

    Status
    Anonymous
    LICENZA HAMUKO, YUMERU E SUMIRE

    I tre avevano gestito abbastanza bene la situazione, riuscendo a mettere fuori uso quegli androidi con estrema facilità. Che questo fosse stato corretto o meno sarebbe forse stato analizzato dopo. Quello era un esame per ottenere una licenza in fondo: era corretto utilizzare l'unicità contro delle semplici persone in avvicinamento senza interrogarsi sulle loro intenzioni? Quelle macchine avevano intenzione di attaccarli? L'ambientazione spaventosa e la scena quasi cliché poteva certamente aver influenzato il loro giudizio portandoli a prefigurarsi quell'esito, ma a conti fatti quelle macchine non avevano mostrato alcun intento violento palese e manifesto.
    Indipendentemente dalla correttezza della scelta, gli ammassi di ingranaggi erano ormai a terra, le loro iridi nuovamente coperte, e i ragazzi avevano preso l'informazione designata. Ciò che gli rimaneva da fare era semplicemente dirigersi verso l'uscita e sperare che nessun gruppo avversario volesse predare ciò che avevano ottenuto.
    Le esplosioni, intanto, si facevano ritmicamente più vicine. Nei pressi della porta Hamuko ne avrebbe sentita una particolarmente forte seguita poi da un forte fischio all'orecchio ed un spostamento d'aria così forte che avrebbe forse quasi portato a cadere una giovane ragazza esile come lei. Un paio di secondi dopo un potente tonfo si sarebbe diffuso dalla stanza a partire dallo schermo sul suo fondo. A fianco al robot che la ragazza dai capelli bianchi aveva fatto schiantare contro il muro fece capolino una nuova figura. Si trattava del presunto capo del team incontrato poco prima, quel tizio dai capelli neri racchiusi in una lunga treccia sulla nuca.
    Tch... - borbottò il giovane che si era fatto in volo l'intero corridoio massaggiandosi dolorante le costole. Il suo volto prima pulito era ora devastato da lividi e tagli. Non sembrava essere nulla di grave almeno all'apparenza ma faceva comunque la sua figura - State... Attenti... - aggiunse a fatica puntando gli occhi azzurri verso l'entrata.
    Al centro del corridoio campeggiava massiccio un robot molto diverso da quelli presenti nella stanza. Il suo corpo era corazzato e sebbene mantenesse fattezze umanoidi la sua realizzazione era palesemente molto meno votata al realismo di quelli precedenti. Sembrava coperto da un'armatura metallica molto spessa e il suo viso era composto da una specie di elmo da medioevo europeo che all'apparenza evidenziava con le sue fessure sei possibili occhi ma in realtà una sola luce pulsante in rosso si trovava nella riga di mezzo a sinistra del volto. Due ciocche simili a capelli incorniciavano il suo volto deforme, anch'esse di colore rossastro. La macchina era alta due metri e sembrava indossare un'armatura in stile giapponese che solo in alcuni punti tattici delle giunture rivelava cavi e ingranaggi. Si trovava a massimo dieci metri dalla porta della sala e mentre nella mano sinistra portava una lunghissima lancia simile ad un tridente stringeva nella destra la ragazzina dell'altro team, questa volta priva di aureola sulla testa. Mentre quella precedente sembrava una scelta morale questa volta sembrava fosse necessario combattere quella macchina per riuscire ad andarsene.
    L'essere meccanico, che portava inciso sulla sinistra del petto "N.240", mosse velocemente il braccio destro verso Hamuko scaraventandole praticamente la ragazzina dell'altro team addosso.




    CITAZIONE
    Ordine: Master, Leonarch, Albatross, Lostien.
    A voi la palla. Ovviamente quello di N.240 è un tentativo di attacco quindi Hamuko può tentare di schivare o difendersi, darò i vari esiti al prossimo turno eccetera come di consueto. :zizi:
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Air Breather Expert

    Group
    Yuuei Student
    Posts
    720
    Location
    Palermo

    Status
    Offline

    Wg4J0rP

    Yumeru Shinso

    Hero | Liv. 5 | Età 17 | | Quirk | Scheda
    Status: Normale | Peso 1/4 | Energia 295 | Exp 795
    Forza 120 | Quirk 170 | Agilità 110



    Narrato - Parlato


    Yumeru si era lasciato alle spalle i due robot che avevano cercato di avvicinarlo e con sicurezza aveva lasciato Hamuko a difendere l’ingresso, fiducioso che la ragazza potesse gestire in quel momento la situazione, cosi lui potesse occuparsi di scortare Sumire fuori di lì con l’informazione appena raccolta.

    Aveva quasi raggiunto l’albina quando questa si disfò con apparente facilità del robot al quale aveva sottratto il cilindro con luce intermittente viola. Il ragazzo non poté ignorare una strana sensazione di perplessità: questi robot sembravano inusualmente deboli. Anche senza paragonarli ai temibili avversari robotici che aveva affrontato nel suo esame d’ingresso, le creature robotiche che stavano fronteggiando si stavano rivelando una minaccia decisamente meno impegnativa di quello che aveva previsto. Che gli esaminatori avessero calcolato male il livello della sfida?

    Il ragazzo punzecchiò distrattamente questa considerazione la sua attenzione venne riportata alla realtà quando osservò la compagna albina disfarsi con un secondo attacco del suo quirk dei due robot che avevano provato ad avvicinarla dalle spalle.

    Yumeru ovviamente non poté non notare l’altezzoso sorriso di superbia che la compagna Murakami gli rivolse dopo aver neutralizzato la minaccia. Al ragazzo non serviva alcuna particolare capacità di intuizione per comprendere il messaggio poco velato che la ragazza aveva cercato di comunicargli.
    Sumire era costantemente ossessionata dall’idea di dover mettere in chiaro che lei era superiore e infallibile e che non aveva bisogno di alcuno aiuto. Probabilmente nella sua egoistica prospettiva la ragazza era convinta che avrebbe potuto svolgere quell’esame anche da sola senza il supporto di alcuna squadra. Yumeru non aveva tempo in quel momento di riflettere su quale insicurezza interiore portasse la compagna a sentirsi in obbligo di ostentare costantemente quelle superflue dimostrazioni di forza e capacità. Sumire avrebbe dovuto sapere più che bene che di tutte le persone che conosceva Yumeru era probabilmente quello meno propenso a sottovalutarla o a sminuire le sue capacità.

    Ma nella distorta prospettiva dell’albina quel tentato aiuto che il compagno aveva provato ad offrirle era considerabile come una sorta d’offesa, un onta contro il suo orgoglio.

    Il ragazzo rivolse all’albina un espressione di disapprovazione alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa. In un contesto differente, in una situazione possibilmente meno movimentata, il ragazzo le avrebbe fatto notare che sarebbe stata una stupida imprudenza se l’avesse lasciata da sola ad affrontare tre possibili nemici senza conoscere l’effettivo livello della minaccia – e tutt’ora non era sicuro riguardo alla sospetta incapacità di quelle macchine. Qualcosa non quadrava, sembrava troppo semplice.


    Il cattivo presentimento di Yumeru si intensificò gradualmente sentendo il fragore sempre più vicino di una serie di esplosioni, simile a quella che li aveva colti alla sprovvista mentre cercavano di raggiungere il cinema. Le espressioni sembrarono avvicinarsi con un apparentemente inarrestabile crescendo fino a quando un boato estremamente vicino non scosse l’intera sala.

    Yumeru istintivamente portò le braccia in posizione di fronte al volto e fra le braccia serrate difensivamente i suoi occhi ambrati scorsero la sagoma di una figura umana afflosciarsi vicino a quella robotica che Sumire aveva schiantato poco prima.
    Al primo incontro il giovane prestante eroe dagli occhi ambrati non si era potuto avvicinare abbastanza per osservare i membri della squadra in cui si erano imbattuti, ma Yumeru riconobbe comunque le fattezze di uno dei tre membri nella figura mal ridotta che con flebile forza rivolse loro un debole avvertimento. Il ferito direzionò l’attenzione di Sumire e Yumeru verso la porta d’ingresso dove si poteva intravedere una imponente figura robotica che riempiva l’intera porta con la sua sagoma metallica.

    Yumeru non poteva distinguere molto bene i dettagli dalla distanza a cui si trovava, ma poté notare a grandi linee il design da armatura con cui la macchina era stata corazzata. A colpo d’occhio semplicemente giudicando dalla solidità della corazza e l’impressionante stazza del robot era facile assumere che il robot sarebbe stato un avversario di ben più elevata difficoltà rispetto a quelli che avevano trovato dormienti nella sala.

    L’entità robotica sembrava essere armata con una lancia che teneva nella sua mano meccanica sinistra, mentre nell’altra mano teneva invece una ragazza priva di sensi. Si trattava di un'altra componente della squadra che avevano incontrato prima – mancava all’appello solo uno di loro. Forse era scampato alla furia della macchina o forse era stato lasciato fuori combattimento da qualche altra parte?
    Il giovane eroe non ebbe alcuna speranza di reagire abbastanza velocemente per avvertire la sua compagna Hamuko . Prima che Yumeru si potesse rendere conto di quello che stava succedendo il robot corazzato scaraventò la ragazza incosciente contro la sua compagna di squadra.

    L’impulso all’intervenire di Yumeru entrò subito in azione. Seguendo il suo istinto improvvisò un piano lì su due piedi senza indugiare troppo sui dettagli. C’erano troppi fattori poco chiari e variabili incognite per poter elaborare una strategia precisa e non c’era davvero tempo. Il ragazzo si concentrò sulle prerogative che decise fossero più importanti: assicurarsi che Sumire scortasse la informazione fuori in sicurezza e portare in salvo i due feriti, sperando che Hamuko non fosse già a sua volta fuori combattimento.


    Riuscire a neutralizzare con la forza quel mostro meccanico sembrava un impresa un po’ troppo ardua – almeno senza un bazooka a portata di mano. Yumeru stabilì che per il momento l’approccio migliore era quello di far allontanare dalla porta d’ingresso e da Hamuko, cosi da poter dare la possibilità alle sue compagne di muoversi più liberamente. Il ragazzo si voltò brevemente verso Sumire rivolgendole un occhiata in cerca di un segno d’intesa “Io lo distraggo.” – le disse sinteticamente. Niente di più. Non provò a dirle cosa fare – aveva ormai compreso che la cosa avrebbe probabilmente ottenuto solo l’effetto contrario dall’albina.

    Avrebbe lasciato che fosse lei a decidere la propria linea d’azione, sperando che ne scegliesse una che prevedesse un minimo di cooperazione.


    Il ragazzo si lanciò dunque nuovamente alla carica, spada sguainata alla mano. Saltò sopra le poltrone direzionandosi verso il lato sinistro della sala – opposto a quello a dove si trovava Hamuko. Balzando fra una poltrona e l’altra quando raggiunse una distanza accettabile il ragazzo iniziò la sua manovra diversiva. Non poteva adoperare un attacco impreciso ad ampio raggio, non senza rischiare di colpire anche la sua compagna già in difficoltà. Quindi optò per una tecnica più precisa, attivando il suo quirk e lasciando fluire la gelatina dalla sua mano sinistra, mentre con la destra impugnava saldamente la sua katana di legno. Un prolungamento oblungo di gelatina si formò dalla sua mano creando ancora una volta una frusta gelatinosa – ma a giudicare dal notevole spessore che sembrava avere la corazza dell’avversario, Yumeru dubitò che il suo normale attacco potesse avere l’effetto sperato. Aveva bisogno di adoperare più mordente. Il ragazzo si concentrò ulteriormente e improvvisamente la frusta iniziò ad emanare un intensa bioluminescenza, accompagnata da un friccichiò “Fzzzt” simile a quello dell’olio che bolle . Si trattava della sua tecnica con più efficacia offensiva – specializzata nel danneggiare materiali inorganici.

    Senza esitare ulteriormente Yumeru sferrò il suo attacco mirando a sferzare il robot con un colpo obliquo della sua frusta acida – a causa della sua posizione però avrebbe potuto colpire il suo avversario meccanico solo in prossimità della sua spalla sinistra. Il ragazzo sperò che questo sarebbe stato sufficiente per attirare la sua attenzione ma nel dubbio provò in aggiunta anche a provocarlo “Hey, tostapane ambulante, quando ti hanno programmato hanno dimenticato le direttive per la buona educazione? Non sai che le ragazze vanno trattate con gentilezza? Vieni qui che ti imprimo un pò di buone maniere nell’hardrive.” – il ragazzo rammentò che contro gli avversari meccanici che aveva affrontato all’esame di ammissione le provocazioni verbali aveva sorbito un qualche effetto, seppur marginale e sperò che in qualche modo anche questo robot fosse altrettanto suscettibile.


    Yumeru era consapevole che fra tutti i presenti in quella sala lui era quasi sicuramente il più adatto per resistere alle manovre offensive di quel robot. Doveva quindi assicurarsi di riuscire a neutralizzare i suoi attacchi per concedere alle sue compagne di squadra un apertura per poter agire.




    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf



    QUOTE
    "Fourth Stance: Soft Tendrils [Lv.3]": Yumeru accumula un flusso di gelatina attorno ad uno degli avambracci e con un movimento da colpo di frusta fa allungare il flusso come un tentacolo. La gelatina del tentacolo ha una densità maggiore rispetto a quella di altre tecniche conferendo al tentacolo una maggiore prensibilità su corpi fisici. La tecnica può essere usata per aggredire direttamente gli avversari come una frusta, ma anche per afferrare oggetti o per appigliarsi su luoghi elevati.
    - Costo: 40
    - Danni Medio-gravi


    "Sixth Stance - Bright Dawn"[Liv. 2]: Yumeru innesca un processo di surriscaldamento della gelatina, causando una reazione chimica degli speciali enzimi che la compongono, a risultato di ciò la gelatina ottiene un attributo "acido" che risulta principalmente efficace contro oggetti non-organici causando invece agli altri (incluso lo stesso Yumeru) leggere ustioni e bruciature. Come effetto secondario collaterale all'attivazione di questa tecnica la galatina "acida" inizerà ad emanare un intensa bioluminescenza. Questa tecnica conferisce un aumento alle capacità offensive della gelatina fortificata dagli effetti acidi.

    Costo: 40 + 15 mantenimento
    Effetto: Bonus danni medi da ustione acida alla gelatina generata durante l'attivazione di questa tecnica.
     
    .
52 replies since 12/4/2020, 16:39   1126 views
  Share  
.
Top
Top