Licenza Hamuko, Yumeru, Sumire

Licenza Provvisoria - Utenti: Decadent Albatross, Leonarch, Lostien

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    Con gli androidi fuori commissione e l'informazione nelle loro mani, la situazione sembrò calmarsi giusti un po'. Sumire e compare avevano risolto la loro faccenda senza finire per spaccarsi la testa a vicenda ed anche l'androide vicino a lei era finito a terra, tutto sommato sembrava un lavoro ben fatto, no? I robot sconfitti, avevano l'informazione in mano loro ed ora non bastava che correre verso il traguardo e godersi un lavoro ben fatto. Tutti felici e contenti, finalmente la licenza era loro e potevano essere felici!
    L'esplosione frantumò in fretta quelle vaghe e sciocche speranze.
    Nemmeno a dimenticarsene, quel frastuono che lei prima aveva quasi snobbato ritornò ad essere il punto focale della propria attenzione. Prima una botta enorme fu udibile nei pressi dell'uscita della sala ma a seguirla stavolta fu un fischio che la obbligò a tapparsi le orecchie, per poi concludere con un flusso d'aria così forte che la fece sbalzare a terra. Ciò che seguì non le fu molto chiaro, non riuscì ad alzarsi subito visto che era leggermente scossa ma riuscì a notare una nuova figura in quella sala, ovvero il giovane che avevano visto poco fa! Il tizio con la treccia della squadra di prima, sembrava essere malissimo ma non riuscì a spiegarsi cosa l'aveva conciato in quel modo e nemmeno cosa l'aveva mandato lì.
    La risposta alla sua domanda, che forse lei preferiva non essere risposta, arrivò da lì a poco sotto forma di un essere, una macchina, un orrore alto due metri e passa con l'aspetto di qualche cavaliere o demone, forse entrambi. L'occhio rossastro che usciva dall'elmo era a dir poco terrificante, sembrava essere lì quasi come rivincita nei confronti dei propri simili distrutti. Se questa fosse la verità o una fantasia scaturita dalla mente scossa della giovane non era importante, ciò che contava era che la macchine era lì di fronte a loro, anzi era ad una decina di metri distante da lei - si sentiva in pericolo. Provò paura ma questa venne assecondata da rabbia e timore quando i suoi occhi riuscirono, finalmente, a vedere la ragazza che poco fà aveva insultato Sumire. Non sapeva di cosa era capace quel bestione ma una cosa era certa, non era uno scherzo e scappare da lì non era un'opzione valida. Fra il tridente, la stazza ed il modo con cui si era sbarazzato dei due era poco probabile che riuscissero a darsela a gambe.
    In quel frangente di tempo speso ad ammirare con occhi terrificati quel mostro, quest'ultimo fece la sua prima mossa lanciandole contro la ragazza. Con il bastone a terra ad una decina di centimetri da lei aveva le mani libere ed ogni traccia di confusione svanì con l'arrivo del coso, dunque usando il tentacolo cercò di ottenere una buona presa sull'altra ed usare la mano 'normale' per afferrarla come si deve. Era sicura che avrebbe fatto male ma non voleva nemmeno tentare di schivare e rischiare che quella si faccia ancora più male, preferiva subirsi una bella botta in pieno torace che scansarsi da lì. Nel caso che il suo salvataggio andasse a buon fine avrebbe provato ad alzarsi, incentivata ancora più a farlo con l'arrivo di Yumeru - che cavolo pensava di fare?!
    Il suo collega tirò fuori la sua katana nel mentre la mano libera venne avvolta dal quirk, iniziando a brillare ed emanando suoni non dissimili all'olio da cucina prima di metterci sopra le cipolle. Voleva abbattere quel coso?! Era vero che lei aveva pensato che dovevano lottare, ma mica da solo mentre lei era ancora con le mani impegnate! La frase d'effetto onestamente non fece altro che preoccupare (e cringe-are) la giovane Ushiyama, che alzò la voce nella speranza di quanto meno dare una mano al proprio collega prima di entrare in azione. « Il tridente, colpiscilo! » vero, non era un bersaglio facile, ma senza di quello sarebbe stato obbligato a sfidarli in una lotta corpo a corpo, dove sarebbero stati decisamente più avvantaggiati. Avrebbe commesso lo stesso errore fatto durante la simulazione, spezzandosi le braccia contro quel energumeno? Oppure avrebbe imparato da Toki e loro cinque, si spera sei, se ne sarebbero andati da lì sani e salvi? La vera prova di quel esame stava solamente iniziando.
    heroeslivello: 4archivioscheda©


    Energia: 270
    Forza: 88
    Quirk: 132
    Agilità: 55
    Peso Trasportabile: [2/4]

    Status: Indenne
    Tecniche usate: Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Lista tecniche:
    Gaea's rage [Livello 2]
    Usando del materiale resistente (roccia, ferro, cemento, etc.) a portata di mano, Hamuko lo usa per infondere i suoi avambracci rendendoli più resistenti ai danni.
    Costo: 20+ 5 mantenimento
    Riduzione danno: Medio


    Atronach's Blessing [Livello 2]
    Allungando la mano nella direzione di una tecnica nemica a medio o lungo raggio, se essa è di un elemento o qualcosa che Hamuko può sacrificare lei lo fa, facendo diventare il suo braccio dell'elemento intercettato. Questa tecnica NON riduce il danno, ma è solo un'infusione che sfrutta il quirk nemico a proprio vantaggio. Una volta infuso, il braccio provoca più danni al nemico più eventuali bonus puramente narrativi che variano da elemento ad elemento.
    Costo: 20 + 5 mantenimento
    Effetto: +1 Forza [Lv 2: Durata 2 turni; + 1 Ogni 10 punti quirk]


    Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Recovery [Livello 2]
    Il suo quirk è molto versatile, quello è vero, ma a volte Hamuko si sorprende da sola ai limiti che può raggiungere con questo potere. Forse una tecnica un po' troppo brutale per una ragazza come lei, però l'idea sarebbe di infondere la zona dove ha subito dei danni con del sangue altrui per accelerare il processo di rigenerazione. Analogamente alle tecniche di questo tipo, non può usare il suo stesso sangue e per quanto riguarda quello altrui deve essere fresco ed in quantità sostanziali, dunque niente cure con solo un paio di gocce o una ferita causata da un foglio di carta.
    Finito il processo di cura Hamuko, al contrario delle altre infusioni, dovrà aspettare meno rispetto al resto delle proprie tecniche forse perché non cambiando radicalmente il proprio corpo, lei ne risulta essere meno provata ed anche perché questa infusione è breve (il termine del periodo di rigenerazione insomma). Questa abilità potrà essere usata di nuovo solo dopo 6 turni. Finita la cura, invece, al posto dei 6 turni di attesa alla fine di un'infusione, Hamuko ne dovrà aspettare solo uno.
    Costo: 25
    Danno: Cura media (Metà dei danni subiti)


    Rude Buster [Livello 2]
    Con la capacità di muovere le sue infusioni mediante l'abilità “That tipe of pride ain't good for your health!”, Hamuko riesce anche ad espellere il materiale prima assorbito. Per far ciò lei, ovviamente, deve avere un'infusione, ma anche deve rimanere ferma e concentrata, senza contare che il processo non fa affatto bene al proprio corpo, aggiungendo 2 turni d'attesa al "cooldown" fra un'infusione e l'altra.
    Il getto è comparabile ad uno sparo di un fucile a pompa, coprendo un'area triangolare di fronte a sé che raggiunge al massimo la distanza di un metro, dopo di ché Hamuko verrà sbalzata all'indietro dal rinculo.
    Costo: 25
    Danno: Medio


    Oggetti trasportati:
    Rokushakubo [2]
    - Classico bastone tradizionale in legno usato per le arti marziali, noto per la sua portata anche e rinforzato con un'asta in fibra di carbonio e perfetto per aumentare il proprio raggio d'azione. E' di un marrone molto scuro, duro e con un po' di decorazioni alle due estremità. Usato da Hamuko risulta un po' sproporzionato ma lei lo usa molto volentieri, trovandolo molto utile per compensare al suo alquanto limitato raggio d'azione in assenza di infusioni come "Artemisia's Execution". Il fatto che l'ha comprato è il risultato di un consiglio di Yumeru dopo la loro lotta, decidendo di seguire il parere del ragazzo dopo un paio di tentativi nel brandire l'oggetto - è ancora incredula che lui ha avuto ragione.
     
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    Sumire Murakami
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    I tre robot, senza mai raggiungerla, erano stati spazzati via, e la prova era stata molto più semplice di quello che si era aspettata. Sarebbe finita così? Gli avversari che li si erano stati posti davanti erano incredibilmente deboli, che avessero abbassato gli standard per ottenere la licenza oppure le altre scuole erano a dai livelli così bassi? Se fosse stato quello il caso probabilmente sarebbe andata a lamentarsi subito dopo aver ottenuto la licenza dato che chiunque, anche chi non aveva nemmeno mai seguito mezza lezione nella scuola per eroi, sarebbe stato in grado di battere quei robot e a Sumire non andava giù essere sottovalutata in quel modo. L'unica cosa che le faceva sospettare che la prova non era ancora finita erano le esplosioni che, da quando erano entrati al cinema, avevano fatto da rumore di sottofondo, che però man mano non faceva che aumentare.
    Sumire aveva raggiunto Yumeru e gli sorrideva con aria di superiorità, non aveva avuto bisogno del suo aiuto e non apprezzava che lui avesse pensato il contrario, faticava a capire perchè Yumeru si comportasse come se dovesse proteggere tutti anche quando non ce n'era alcun bisogno, esattamente come in quel caso.
    Stava giusto per dire ai suoi compagni che era stato tutto fin troppo semplice, quando udì prima un boato e poi vide qualcosa schiantarsi a tutta velocità dietro di lei. Sumire si era subito spostata dietro al ragazzo dei capelli castani per ripararsi dallo spostamento d'aria e il suo viso era rivolto alla figura che giaceva sul muro: il ragazzo dai capelli neri che avevano incontrato soltanto pochi minuti prima, con la differenza che ora il suo viso era coperto da lividi.
    Il ragazzo li volle mettere in guardia e Sumire seguì il suo sguardo verso l'entrata, trovando una cosa enorme ad ostruire il passaggio e la loro uscita. Quel robot era più grosso e molto più inquietante che i suoi compari lì seduti sulle poltrone, il suo viso, a differenza degli altri, non aveva nulla che ricordasse una figura umana, somigliava più a un'armatura indossata da un uomo piuttosto che un robot vero e proprio. Ma quel singolo occhio rosso, e gli ingranaggi che si vedevano appena sulle giunture, indicavano che dentro quel mostro non c'era che ferraglia. Come se non fosse abbastanza, il robot era armato di una lunga lancia, e nella mano libera reggeva la compagna di squadra del corvino.
    Probabilmente qualcuno sapeva leggere nel pensiero ed aveva ascoltato in anteprima le lamentele di Sumire e l'aveva accontentata: i robot umanoidi erano stati troppo semplici e quindi avevano scagliato contro la squadra una gigantesca armatura giapponese che camminava da sola.
    Successe tutto troppo in fretta, per dei secondi interminabili tutti erano rimasti paralizzati ad osservare il robot, e quando quei secondi terminarono, la ragazza —probabilmente svenuta— venne scaraventata contro Hamuko.
    Yumeru fu il primo a reagire e senza pensarci troppo macinò i metri che lo separavano dal robot con tutta l'intenzione di fermarlo o almeno provarci, per permettere a lei e Hamuko di uscire. L'albina invece era ancora ferma lì, pensando velocemente a cosa avrebbe dovuto fare.
    Non poteva attaccare il robot da così lontano perchè davanti a lei c'era Hamuko e ora anche Yumeru, avrebbe inutilmente rischiato di colpire anche loro, e se anche si fosse avvicinata le cose non sarebbero cambiate. Non aveva senso lanciarsi a combatterlo assieme a Shinso, si sarebbero solo intralciati a vicenda ed avrebbero fatto la fine di Tobi-Gin. ‹ Cerca di sbilanciarlo e farlo cadere! › gli suggerì invece l'albina, sicura che quella fosse la loro unica possibilità per aprirsi una possibile via di fuga. Yumeru, tra i tre, probabilmente era il più adatto a rallentare i movimenti del robot, forse poteva far entrare un po' di quella gelatina che frizzava come olio bollente tra le giunture e corrodere i circuiti o bloccarlo. ‹ Anzi, buttagli addosso la gelatina!! › urlò, una seconda volta.
    Il suo sguardo andò per un attimo su Hamuko e il chihuahua: non aveva intenzione di aiutarle. Riteneva che la sua compagna potesse cavarsela da sola, e l'altra ragazzina che l'aveva insultata meritava di finire schiantata al suolo. Quello che però meritava un po' della sua misericordia era il ragazzo dalla treccia corvina, dopotutto era grazie a lui che non avevano dovuto prendersi la tessera per entrare nella sala con la forza, il che le fece ricordare che anche loro avevano un terzo compagno e non era lì.
    Sumire si avvicinò di nuovo allo schermo, allungando la mano verso il corvino per aiutarlo a rialzarsi. ‹ Tutto bene? Da dov'è uscito quel coso? ›

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
    Energia: 250 | Forza: 46 | Quirk: 120 | Agilità: 109
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    Scheda: Link.



    Stato: Illesa

    Tecniche: //

    Equipaggiamento:
    • Adaptive Suit.
    • Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    • Effetto: //
    contatti
     
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    LICENZA HAMUKO, YUMERU E SUMIRE

    Ha... - iniziò a borbottare il ragazzo in risposta a Sumire, palesemente dolorante per ogni suono che cercava di produrre - Ha sfondato la parete... - proseguì tra i colpi di tosse, cercando poi di alzare tremolante il braccio sinistro. Nel bracciale che ovviamente portava come i suoi compagni si trovava un cilindro in tutto e per tutto uguale a quello che possedeva Sumire, solo che il suo colore era il celeste - Credo che cerchi questo... - aggiunse, portando poi il braccio al costato e cercando di alzarsi in piedi con ben poco successo. Di lì a poco l'automa avrebbe confermato le parole del giovane aspirante eroe, ignorando l'attacco di Sunflower per concentrarsi sulla giovane dai capelli bianchi e il ragazzo dell'altra scuola, entrambi in possesso dell'"informazione". Ma facciamo un passo indietro.
    Hamuko, pur usando un solo braccio, aveva tentato di contrastare l'arrivo ad alta velocità della ragazzina dell'altro team: grazie alla sua prontezza la manovra era andata a buon fine con, come unica nota dolente, un tonfo profondo al petto. Purtroppo, nonostante i suoi riflessi, la donna proiettile aveva comunque una sua certa velocità. Hamuko venne costretta a strisciare indietro per numerosi centimetri a causa della potenza dell'impatto, giungendo praticamente al limite con le scale: se non fosse riuscita ad afferrare qualche sedile in fretta sarebbe probabilmente caduta rotolante per qualche scalino.
    La ragazzina che aveva salvato, comunque, era priva di sensi. Non che la sua unicità fosse chissà quanto utile offensivamente ma non avrebbe comunque potuto aiutare. Yumeru si mosse velocemente, cercando di colpire la macchina attraverso l'esigua apertura rappresentata dalla porta della sala. La sua frusta melmosa scoccò un colpo sull'armatura dell'androide lasciandovi un marchio nero come quello di una scottatura. Lì per lì non vi fu alcun altro effetto manifesto, forse perché l'armatura era rinforzata in fibra di carbonio o in un qualche altro polimero organico estremamente resistente che si trovava al di fuori dei materiali di competenza dell'unicità di Yumeru. Magari un colpo in zone più esposte poteva avere effetti più apprezzabili. Il robot incassò il colpo dell'aspirante eroe senza alcuna esitazione ignorando poi le sue parole. Forse aveva un'intelligenza artificiale più semplice e dedicata al solo compito di raccogliere le "informazioni", forse quei robot erano semplicemente più semplici e meno elaborati rispetto a quelli della UA, fatto sta che le parole affilate del giovane fecero meno effetto della sua frusta gelatinosa.
    La macchina sollevò la lancia e la puntò verso Hamuko, ancora visibile attraverso la porta della sala. Un lampo rosso sembrò diffondersi nella stanza come una pulsazione circolare dalle tre punte dell'arma, venendo risucchiata poi al suo interno velocemente. Dopo un singolo secondo di totale silenzio il rumore di un'esplosione fragorosa invase il cinema: dalle tre punte si era condensata una sfera di energia rossa che era partita a grande velocità verso la ragazzina. Fortunatamente per lei l'attacco non la raggiunse ma, giunto in prossimità della porta, esplose in modo lineare annullando di fatto la parete frontale della stanza: dove prima vi era il muro che solo da una porticina permetteva di vedere l'essere in armatura ora rimanevano solo macerie. N.240 aveva la piena visione della stanza e chi vi stava all'interno aveva ora piena visione della hall del cinema, da cui precedentemente erano entrati.
    Accompagnato da un pesante rumore metallico l'androide iniziò ad avanzare a passo calmo per ottenere una migliore vista su Sumire e il ragazzo ferito che, più in basso e in fondo alla sala, custodivano l'informazione violetto e quella celeste.


    FRZ - 200 | FRPWR - 300 | AGI - 50 | BATTERY - 75% | STATUS - LIGHT DAMAGE LEFT SHOULDER



    CITAZIONE
    Ordine: Master, Leonarch, Albatross, Lostien.
    La difesa è stata effettuata con successo quindi Hamuko subisce danni lievi al petto e basta. A voi la parola.
     
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    Yumeru Shinso

    Hero | Liv. 5 | Età 17 | | Quirk | Scheda
    Status: Normale | Peso 1/4 | Energia 235 | Exp 795
    Forza 120 | Quirk 170 | Agilità 110



    Narrato - Parlato


    L’attacco di Yumeru andò parzialmente a segno, ma non riuscì a causare alcun danno significante sulla spessa corazzatura dell’armatura dell’automa, lasciando solo un trascurabile segno di bruciatura acida.

    Il ragazzo non si scoraggiò più del dovuto di fronte a questo risultato perché il suo intento non era stato tanto quello di causare danni quanto quello di attirare l’attenzione dell’avversario meccanizzato. Purtroppo però anche in questo caso i risultati si mostrarono infruttuosi – il robot aveva ignorato sia l’attacco subito che le provocazioni verbali che il giovane aspirante eroe gli aveva rivolto. La sua tattica volta a distrarre il nemico per lasciare modo alle sue due compagne di agire più liberamente si era rivelata completamente inefficacie.


    Il colossale mostro metallico ignorò la tentata offensiva di Yumeru e si apprestò a lanciare la propria brandendo l’imponente lancia che reggeva in mano. Il robot puntò la punta a tridente della lancia verso la compagna Hamuko, temporaneamente bloccata dal peso della ragazzina che le era stata letteralmente lanciata contro. Ancora una volta non ci fu il tempo pratico di reagire.
    Dalla punta della lancia scaturì un bagliore di luce rossastra che prese la forma di una sfera luminosa e partì come un proiettile seguendo con precisione la direzione tracciata dalla lancia. Il proiettile sferico sembrava volto a colpire Hamuko e la ragazza apparentemente priva di sensi ma invece una volta raggiunta la soglia della porta d’ingresso esplose fragorosamente.
    L’impatto dell’esplosione demolì le mura circostanti e Yumeru si coprì ancora una volta con le braccia per evitare di essere colpito da detriti volanti. Quando abbassò le braccia poté constatare che adesso non c’era praticamente più alcun muro a dividere la sala della hall da quella in cui si trovavano – tutto ciò che era rimasto era un cumulo di macerie fumanti che prontamente l’automa si apprestò a scavalcare per avanzare dentro la sala.


    L’automa non indugiò neanche un istante: invece di provare ad usare quella sua lancia esplosiva per attaccare Yumeru o Hamuko li adesso ben in vista, ignorò platealmente entrambe le opzioni e sembrò invece intenzionato a procedere in direzione di Sumire, che intanto aveva deciso di utilizzare il breve varco di tempo concessole per prestare soccorso al ragazzo della seconda squadra accasciato a terra.
    Forse quell’attacco esplosivo della lancia aveva un tempo di ricarica? Considerò Yumeru, immaginando che con un arma di tale potere distruttivo l’automa avrebbe
    potuto facilmente mettere fuori combattimento l’intera squadra. Probabilmente i tre compagni della Yuuei avrebbero dovuto testare le capacità di quell’arma sulla propria pelle prima di riuscirne a comprendere i limiti e i punti deboli, e si trattava qualcosa che Yumeru decisamente voleva evitare.

    Non serviva però un genio per comprendere che l’automa stava mirando specificatamente a chi era in possesso delle informazioni. Yumeru sbuffò con pelo d’irritazione nel constatare che le preoccupazioni che aveva espresso all’inizio della prova si erano rivelate azzeccate. Non avrebbe dovuto assecondare i capricci irrazionali di Sumire lasciando custodire a lei il cilindro dell’informazione. Adesso lei era il bersaglio principale e lui avrebbe dovuto faticare più del dovuto per cercare di proteggerla.
    Il ragazzo però non si soffermò più del dovuto su questi pensieri – si trovavano in una situazione difficile e ogni secondo era troppo importante per sprecarlo a considerare i “se” e i “ma”.

    Dovevano neutralizzare quella minaccia robotica.

    Il ragazzo aveva scartato la possibilità di cercare di fuggire – seminare quel mostro automatizzato si sarebbe già rivelato difficile in normali circostanze e farlo portandosi dietro anche i due membri incoscienti della seconda squadra era fuori discussione. Almeno non senza aver prima danneggiato l’automa quanto bastava per azzerare l’handicap. Yumeru decise si affrontare la situazione come se si trovasse davanti un pericoloso criminale armato e seguire la prassi: le prime due cose da fare erano disarmare e immobilizzare.

    Indubbiamente più facile a dirsi che a farsi ma non c’erano altre alternative valide. In un modo o nell’altro dovevano impedire che quell’affare raggiungesse Sumire.

    “Dovevano”. Il plurale non era un caso. Non sarebbe riuscito a tenere a bada quel nemico da solo, aveva bisogno della collaborazione di Hamuko per riuscire ad ottenere risultati validi. Il ragazzo volse lo sguardo verso dove si trovava la compagna. La ragazza era a terra con la ragazzina, ma a differenza di quest’ultima Hamuko sembrava ancora cosciente seppur ammaccata.


    L’automa stava avanzando inesorabilmente lungo il corridoio centrale e la compagna si trovava atterrata proprio sul suo tragitto con addosso la ragazzina della seconda squadra. Soffermarsi sull’ipotetica possibilità che l’automa ignorasse entrambe le ragazze per avanzare verso Sumire sarebbe stato un rischio che peccava di ottimismo. Yumeru quindi entrò nuovamente in azione.

    Il ragazzo scattò in avanti facendosi ancora una volta strada saltando da una poltrona all’altra mentre i suoi piedi lasciavano una debole scia di scariche elettriche generate dagli stivali che assistevano la sua carica. Il ragazzo non provò però a caricare il nemico frontalmente – se il nemico era intenzionato a ignorare le sue manovre offensive allora tanto valeva approfittarne per posizionarsi in maniera più vantaggiosa.

    Il ragazzo avvicinò l’automa, cercando di aggirarlo dalla sinistra, posizionandosi a circa un paio di metri dalle spalle del nemico mentre si muoveva con relativa cautela fra le macerie della parete che era stata appena distrutta. Questa volta rinfoderò la sua katana di legno, deliberando che se la sua gelatina acida non era riuscita a danneggiare quell’armatura, l’arma avrebbe avuto la stessa efficacia di uno stuzzicadenti. Utilizzando cosi entrambe le mani libere, il ragazzo puntò entrambe le braccia in avanti e un nuovo flusso di gelatina bioluminescente prese forma attorno alle sue mani gonfiandosi come un palloncino ed infine esplodendo. Dall’esplosione pressurizzata si generò un getto conico di sfrigolante gelatina bioluminescente indirizzata contro la parte alta del torso meccanico dell’automa.


    In base agli effetti ottenuti con il suo primo attacco, Yumeru aveva considerato che, piuttosto che usare attacchi di precisione, utilizzando attacchi di quantità forse sarebbe riuscito a danneggiare o quantomeno rallentare l’avversario. In ogni caso se fosse riuscito a coprire l’automa con una sufficiente quantità di gelatina avrebbe potuto usare il suo quirk per controllarla remotamente e cercare di ostacolare ulteriormente i suoi movimenti.

    Non contava ad ogni modo che questo attacco sarebbe riuscito a neutralizzare l’avversario, quanto più a farlo arrabbiare, aveva bisogno di man forte. Perciò durante la sua offensiva cercò di richiamare Ushiyama all’azione “Ushiyama, spostati da lì! Dobbiamo fermare questo affare prima che raggiunga Sumire!”





    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf



    QUOTE
    "Second Stance: Orange Rain" [Lv.3]: Yumeru accumula un flusso di gelatina attorno ad entrambe le mani e genera pressione all'interno dei due flussi per poi rilasciarla direzionando le mani contro l'avversario: il rilascio di pressione fa esplodere una "pioggia" di proiettili gelatinosi di fronte a se raggiungendo diversi metri di distanza. I proiettili possono infliggere leggeri danni da impatto e la gelatina che li compone rimane addosso ai bersagli colpiti, arrivando in grosse quantita a ridurre i movimenti della vittima.
    - Costo: 45
    - Danni Medio-gravi


    "Sixth Stance - Bright Dawn"[Liv. 3]: Yumeru innesca un processo di surriscaldamento della gelatina, causando una reazione chimica degli speciali enzimi che la compongono, a risultato di ciò la gelatina ottiene un attributo "acido" che risulta principalmente efficace contro oggetti non-organici causando invece agli altri (incluso lo stesso Yumeru) leggere ustioni e bruciature. Come effetto secondario collaterale all'attivazione di questa tecnica la galatina "acida" inizerà ad emanare un intensa bioluminescenza. Questa tecnica conferisce un aumento alle capacità offensive della gelatina fortificata dagli effetti acidi.

    Costo: 40 + 15 mantenimento
    Effetto: Bonus danni medi da ustione acida alla gelatina generata durante l'attivazione di questa tecnica.
     
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    Per essere una chihuahua quella di certo faceva male, l'impatto che provò fu non brutale ma sicuramente le tolse il fiato per un breve istante, pentendosi giusto un po' di averla acciuffata. Con il braccio trasformato era stato un po' complicato ma almeno ha avuto una buona presa, estendendo il proprio raggio d'azione, però in quel momento ciò non importava. Le avrebbe chiesto se stava bene ma la tipa non sembrava essere in vena di rispondere, anzi, era bella svenuta, dunque il suo secondo impulso fu quello di posizionarla in modo corretto sul pavimento della sala. Non poteva sapere se aveva subito danni o altro dunque non voleva correre alcun rischio, con gesti controllati volle stenderla e togliersela di dosso, ma il fato volle che il robot proseguì con il proprio assalto.
    Una luce avvolse non solo lei, beh sopratutto lei, ma anche il resto della sala mentre il tridente era puntato direttamente su di lei - era spacciata? Volette scansare bruscamente la tipa ma non fu abbastanza veloce, dunque fece l'altra cosa più sensata in un momento simile, ovvero avvolgere sia lei che se stessa per, si spera, alleviare più danni possibili. Ci aveva visto bene, l'esplosione che seguì la fece sussultare (aveva anche lanciato un urletto ma l'esplosione l'ha reso impossibile da udire) ma sorprendentemente il bersaglio non era lei, bensì le mura della sala. Era sicura che quel coso poteva benissimo sfondare l'entrata, forse l'aveva sopravalutato? Probabilmente no.
    Per lo meno non era stata colpita, ad ogni modo si sbrigò a stendere nel modo più sicuro - e veloce - possibile la ragazza. Si era aspettata che sarebbe stata lei il bersaglio del guerrieri robotico, però non fu così dunque colse l'opportunità per ritornare operativa, nel frattempo riflettendo su perché non li avesse attaccati. La prima idea che le venne in mente era che voleva l'informazione di Sumire, dunque non sapeva riconoscere chi era un ostacolo però se quello era vero perché aveva attaccato i ragazzi della squadra avversaria? Possibile che l'unica informazione che gli interessava fosse la loro? Oppure avrebbe prima preso l'informazione e poi sarebbero partite le botte? Non voleva rischiare, dunque assecondò la chiamata di Yumeru partendo all'azione.
    Il ragazzo aveva lanciato un attacco alla schiena del coso dalla sua sinistra, non sapeva quanto sarebbe stato utile ma forse man mano l'acido avrebbe avuto effetto. A differenza di Shinso lei però non aveva niente di simile, solamente il tentacolo, dunque fece il possibile per rallentarlo - usare la gravità. Per essere più precisi, una volta in piedi si lanciò un po' in avanti in direzione del guerriero e spedì il braccio trasformato in tutta la sua lunghezza, mirando alla sua gamba destra. Nel caso l'avesse presa provò a strattonarlo, Hamuko non sapeva niente della complessa tecnologia che si doveva utilizzare per far camminare i robot moderni, stava semplicemente usando la logica e ciò che probabilmente avrebbe usato contro uno spilungone umano. Aveva ancora le pietruzze sotto mano, però avrebbe sprecato troppa energia per cambiare infusione, per il momento sarebbe rimasta lì dov'era. Non sapeva se a lungo andare sarebbe tornata utile, infatti voleva farlo inciampare anche per testare se l'infusione attuale bastava o meno.
    heroeslivello: 4archivioscheda©


    Energia: 265
    Forza: 88
    Quirk: 132
    Agilità: 55
    Peso Trasportabile: [2/4]

    Status: Danni lievi al petto
    Tecniche usate: Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Lista tecniche:
    Gaea's rage [Livello 2]
    Usando del materiale resistente (roccia, ferro, cemento, etc.) a portata di mano, Hamuko lo usa per infondere i suoi avambracci rendendoli più resistenti ai danni.
    Costo: 20+ 5 mantenimento
    Riduzione danno: Medio


    Atronach's Blessing [Livello 2]
    Allungando la mano nella direzione di una tecnica nemica a medio o lungo raggio, se essa è di un elemento o qualcosa che Hamuko può sacrificare lei lo fa, facendo diventare il suo braccio dell'elemento intercettato. Questa tecnica NON riduce il danno, ma è solo un'infusione che sfrutta il quirk nemico a proprio vantaggio. Una volta infuso, il braccio provoca più danni al nemico più eventuali bonus puramente narrativi che variano da elemento ad elemento.
    Costo: 20 + 5 mantenimento
    Effetto: +1 Forza [Lv 2: Durata 2 turni; + 1 Ogni 10 punti quirk]


    Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Recovery [Livello 2]
    Il suo quirk è molto versatile, quello è vero, ma a volte Hamuko si sorprende da sola ai limiti che può raggiungere con questo potere. Forse una tecnica un po' troppo brutale per una ragazza come lei, però l'idea sarebbe di infondere la zona dove ha subito dei danni con del sangue altrui per accelerare il processo di rigenerazione. Analogamente alle tecniche di questo tipo, non può usare il suo stesso sangue e per quanto riguarda quello altrui deve essere fresco ed in quantità sostanziali, dunque niente cure con solo un paio di gocce o una ferita causata da un foglio di carta.
    Finito il processo di cura Hamuko, al contrario delle altre infusioni, dovrà aspettare meno rispetto al resto delle proprie tecniche forse perché non cambiando radicalmente il proprio corpo, lei ne risulta essere meno provata ed anche perché questa infusione è breve (il termine del periodo di rigenerazione insomma). Questa abilità potrà essere usata di nuovo solo dopo 6 turni. Finita la cura, invece, al posto dei 6 turni di attesa alla fine di un'infusione, Hamuko ne dovrà aspettare solo uno.
    Costo: 25
    Danno: Cura media (Metà dei danni subiti)


    Rude Buster [Livello 2]
    Con la capacità di muovere le sue infusioni mediante l'abilità “That tipe of pride ain't good for your health!”, Hamuko riesce anche ad espellere il materiale prima assorbito. Per far ciò lei, ovviamente, deve avere un'infusione, ma anche deve rimanere ferma e concentrata, senza contare che il processo non fa affatto bene al proprio corpo, aggiungendo 2 turni d'attesa al "cooldown" fra un'infusione e l'altra.
    Il getto è comparabile ad uno sparo di un fucile a pompa, coprendo un'area triangolare di fronte a sé che raggiunge al massimo la distanza di un metro, dopo di ché Hamuko verrà sbalzata all'indietro dal rinculo.
    Costo: 25
    Danno: Medio


    Oggetti trasportati:
    Rokushakubo [2]
    - Classico bastone tradizionale in legno usato per le arti marziali, noto per la sua portata anche e rinforzato con un'asta in fibra di carbonio e perfetto per aumentare il proprio raggio d'azione. E' di un marrone molto scuro, duro e con un po' di decorazioni alle due estremità. Usato da Hamuko risulta un po' sproporzionato ma lei lo usa molto volentieri, trovandolo molto utile per compensare al suo alquanto limitato raggio d'azione in assenza di infusioni come "Artemisia's Execution". Il fatto che l'ha comprato è il risultato di un consiglio di Yumeru dopo la loro lotta, decidendo di seguire il parere del ragazzo dopo un paio di tentativi nel brandire l'oggetto - è ancora incredula che lui ha avuto ragione.
     
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    Forse avrebbe dovuto chiedergli se era ancora vivo, perchè non andava tutto bene, ed era evidente; il corvino ancora a terra sembrava far fatica anche solo a parlare, ma lo fece lo stesso. Brevemente ed interrotto dai colpi di tosse le spiegò che stava cercando le informazioni, mostrando il cilindro celeste nel suo braccio sinistro. Si domandò se anche quello, come gli androidi bianchi, si fosse risvegliato quando in questo caso il corvino aveva preso l'informazione. Forse la squadra di Sumire era solo stata fortunata a trovare quei robot stranamente deboli, mentre l'altra si era ritrovata quel mostro in armatura, che avevano appena attirato verso di loro. Non c'era tempo però di mettersi a fare domande, anche se ne aveva parecchie, una tra cui il fatto che mancasse un componente alla loro squadra, che per quanto fosse l'ultima delle sue preoccupazioni, iniziava a pensare che fosse messo anche peggio del suo compagno, il che voleva dire che poteva fare di peggio. Qual era il limite? Poteva strapparle il braccio pur di prendere l'informazione? Sumire non teneva a scoprirlo.
    La sua attenzione si spostò alla porta al vedere l'improvvisa luce rossa tingere per un secondo la sala, per poi scomparire. Vide il tridente del robot puntato contro Hamuko, scivolata più in basso per l'impatto con la ragazzina priva di sensi, ma fortunatamente l'esplosione non raggiunse lei, soltanto il muro all'entrata. Quando il fumo e la polvere si dispersero, poté osservare che non c'era più un'entrata, ma un enorme buco abbastanza grande da permettere all'automa di entrare indisturbato. Le macerie del muro giacevano a terra e non sembravano aver colpito né Yumeru né Hamuko, ciò che preoccupava l'albina però era l'enorme mostro che avanzava imperterrito verso di lei. L'offensiva di Yumeru non aveva funzionato, al robot non sembrava importare affatto di lui, lo stava ignorando, rendendo palese il suo obbiettivo di prendere i due cilindri.
    Il castano non si fece scoraggiare e partì di nuovo all'attacco, seguito poi anche da Hamuko. Il primo sparò la sua gelatina acida e l'albina era sicura che se non aveva funzionato la prima volta, non lo avrebbe fatto nemmeno la seconda. Hamuko invece avvolse il suo braccio, trasformato in una sorta di frusta, attorno alla gamba nel tentativo di farlo cadere, ed anche in questo caso Sumire dubitava potesse funzionare: probabilmente il risultato sarebbe stato la sua compagna che veniva trascinata dall'androide. Tutto ciò accadde nel giro di pochi attimi a cui Sumire sembrarono eterni, mentre se ne stava ancora lì ferma.
    Sumire non si sarebbe avvicinata, era quello che i suoi compagni volevano evitare, ed era troppo rischioso, se si fosse fatta prendere non sarebbe andata molto diversamente da com'era stato per il ragazzo dell'altra squadra. E a proposito di lui... per un attimo pensò di lasciarlo lì come esca e scappare mentre l'automa era occupato a prendergli l'informazione, ma suonava troppo crudele anche per lei. Yumeru e Hamuko non avrebbero mai approvato, e infondo il ragazzo li aveva aiutati. Avrebbe tanto voluto poterlo lasciare lì senza poi avere rimorsi di coscienza, dopotutto si trattava della licenza, il robot non lo avrebbe ucciso.
    E invece l'albina si avvicinò velocemente al ragazzo dell'altra squadra, avvolgendo un braccio attorno alle sue spalle, e se glielo avrebbe permesso, avrebbe fatto in modo che lui facesse lo stesso sulla sua spalla. Quanto odiava il contatto con un altro essere umano. Ora avrebbe tanto voluto scambiare il suo posto con quello di Yumeru e mettersi ad attaccare il mostro, venendo convenientemente ignorata invece che esserne il bersaglio.
    Senza dire una parola, lo avrebbe aiutato a rimettersi in piedi, e se ci fosse riuscita, avrebbe provato a camminare assieme a lui verso il muro che Sumire pensava desse verso l'uscita del cinema. Non potevano andare all'entrata dato che l'automa sbarrava loro la strada, avrebbe dovuto crearsi lei un varco per passare oltre. Il robot non sembrava molto agile, ma lento, e se trovavano il modo di uscire da lì, forse sarebbero riusciti a seminarlo.
    Sumire non aveva una lancia in grado di causare esplosioni che distruggessero muri, e non era sicura che il quirk fosse abbastanza forte come per romperli anche solo un po', ma ci avrebbe comunque provato. Avrebbe caricato del suo quirk il suo braccio sinistro, quello con cui non reggeva il ragazzo, concentrando così la forza dell'onda d'urto sul suo pugno, colpendo poi la parete.

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
    Energia: 230 | Forza: 46 | Quirk: 120 | Agilità: 109
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    Scheda: Link.



    Stato: Illesa

    Tecniche: Vibration Blast LV.2
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione nel punto in cui viene colpito.
    Costo: 20
    Mantenimento: 5
    Danni: Medi

    Equipaggiamento:
    • Adaptive Suit.
    • Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    • Effetto: //
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    LICENZA HAMUKO, YUMERU E SUMIRE

    N.240 aveva appena annichilito l'interezza del muro della sala per avere una miglior visione dell'ambiente - ammesso che i robot avessero effettivamente bisogno di vedere - e stava proseguendo imperterrito verso il suo obbiettivo. La sua colossale armatura emetteva stridii metallici ad ogni movimento e la sua imponente figura sembrava far tremare le mura dell'edificio ad ogni passo. Hamuko era riuscita ad afferrare la ragazza-proiettile con successo e dopo un attimo di esitazione dovuto alla rossastra esplosione che aveva completamente eliminato il muro che si frapponeva tra loro e la macchina assassina l'aveva successivamente fatta stendere a terra in posizione di successo: sicuramente una mossa più saggia ed eroica di colpire quei robot senza alcun intento offensivo e che poteva certamente far guadagnare alla squadra qualche punto in un'ipotetica graduatoria d'eroismo.
    Mentre Sumire decideva di lasciare l'offensiva ai suoi compagni di squadra e allontanarsi con l'altro aspirante eroe ferito, i due studenti che l'accompagnavano progettarono un piano d'attacco o, beh, se non altro improvvisarono al loro meglio.
    Attaccare una macchina che non nutriva il minimo interesse per loro da lati opposti poteva certamente essere un'intuizione vincente: veniva quasi da chiedersi se N.240 li considerasse effettivamente delle persone o se in qualunque posto del suo corpo si trovasse la sua intelligenza artificiale quei due fossero semplicemente degli oggetti in movimento e potesse solo vedere o percepire coloro che avevano un cilindro collegato al proprio bracciale. Riflettendoci effettivamente l'esaminatore aveva detto che una volta inserito nel bracciale fornito loro l'obbiettivo da conquistare sarebbe sparito dai radar. Forse questo significava che, viceversa, sarebbe apparso su quello di quello o magari anche altri robot. Era certamente difficile però trovare certezze con così poche informazioni e soprattutto in una situazione del genere. A conti fatti sebbene quello fosse un test l'armatura semovente aveva dimostrato una capacità di fuoco talmente alta da poter eliminare un intero muro: certo, forse le costruzioni del test non erano costruite in cemento armato, ma quel colpo avrebbe probabilmente potuto eliminare facilmente una persona. Di sicuro non avrebbe utilizzato quel colpo su uno degli studenti ma qualcuno si sarebbe comunque potuto mettere in mezzo e probabilmente finire molto male.
    Tornando all'offensiva, la macchina non stava come detto prestando attenzione ai due ragazzi. Per questo il molliccio acidume di Yumeru gli invase la schiena e il tentacolo di Hamuko si avvolse attorno alla sua gamba destra. Il primo causò la diffusione di un leggerissimo fumo trasparente ad indicare un superficiale scioglimento della scocca del robot, ma nulla di particolare come il colpo precedente. Ora però la gelatina di Yumeru era sul suo corpo e, purché restasse nel raggio d'azione, poteva muoverla a piacimento. Il tentacolo della compagna invece, stringendosi sulla sua gamba, ne incrinò leggermente la protezione bianca ammaccandola. Il titanico ammassò di ingranaggi sembrò lì per lì subire il colpo ciondolando in avanti, ma l'accensione di delle sorta di propulsori localizzati sulle sue spalle e verso l'altezza delle caviglie lo stabilizzò nuovamente e, anzi, lo fece muovere con ben più velocità verso il suo obbiettivo. In pochi secondi la macchina era dentro la stanza e sarebbe uscita dal raggio d'azione di Sunflower e si sarebbe probabilmente trascinata Eurydice dietro se questa non avesse lasciato la presa.
    Terminato lo scatto, che sembrava quindi essere un'azione particolare e non uno stato che poteva utilizzare in modo continuativo, il robot si sarebbe trovato - se indisturbato - sulle scale a circa metà della stanza del cinema, muovendosi ovviamente in direzione di Sumire con ancora la gelatina addosso.
    N.240 distava ora circa otto metri dai due compagni e una decina da Sumire, i quali si trovavano due più in alto e una più in basso di lui.
    Sumire, verso la quale la macchina stava ora camminando, aveva appena provato a colpire il muro dell'edificio utilizzando la sua unicità. Che la mossa potesse essere furba o avrebbe portato al crollo dell'intero edificio inficiando la missione sarebbe stata una scoperta futura, l'importante era ora l'effetto. La parete si incrinò visibilmente, a costo di un leggero dolore alla mano per la ragazza: l'effetto era apprezzabile, ma sarebbe probabilmente servito un altro colpo o forse un paio per liberarsi la via. Con la macchina nelle vicinanze il tempo scarseggiava, ma forse scappare lasciando i propri compagni a rallentarla poteva essere la scelta giusta. L'onere di prendere una decisione spettava però solo a loro e nessun altro.
    Tch... - borbottò il ragazzo in spalla a Sumire osservando il colosso avvicinarsi, ma non era in grado di fare molto più che lamentarsi ormai.


    FRZ - 200 | FRPWR - 300 | AGI - 50 | BATTERY - 60%
    STATUS - [LIGHT DAMAGE LEFT SHOULDER] [LIGHT DAMAGE TORSO] [LIGHT DAMAGE RIGHT LEG]



    CITAZIONE
    Ordine: Master, Leonarch, Albatross, Lostien.
    Sumire subisce danni lievi alla mano con cui ha colpito il muro, per il resto tutto ok. Vi ricordo che nonostante le modifiche al Regolamento essendo quest'attività precedente ad esse potete continuare ad utilizzare costi e range precedenti. :**:
     
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    Yumeru Shinso

    Hero | Liv. 5 | Età 17 | | Quirk | Scheda
    Status: Normale | Peso 1/4 | Energia 185 | Exp 795
    Forza 120 | Quirk 170 | Agilità 110



    Narrato - Parlato




    Yumeru osservò il getto acido bioluminescente esplodere dalle sue mani e impattare contro il retro del torso meccanizzato del suo avversario robotico. Il robot non aveva fatto alcuno sforzo di evitare o bloccare l’offensiva improvvisata da Yumeru ed Hamuko – come previsto non stava prestando alcuna attenzione ai due studenti mentre era completamente concentrato nel raggiungere Sumire.
    Una densa e spessa patina di gelatina ricopriva adesso buona parte della corazza posteriore del torso e un vago friccicore, accompagnato da un leggero alone di fumo che si alzava dalla zona colpita con un odore simile a quello della plastica bruciata, segnalava che l’effetto acido della sostanza aveva avuto un minimo effetto. Purtroppo troppo minimo e troppo lento per poterlo considerare un buon risultato.

    L’attacco soprattutto non sembrava aver sorbito abbastanza effetto da costringere l’automa a riconsiderare la sua priorità e volgere la sua attenzione su Yumeru.
    Non sembrò avere più fortuna il tentativo di Hamuko – che prontamente aveva risposto alla richiesta di collaborazione di Yumeru e aveva sferrato un attacco mirando alla gamba alla gamba destra del colosso meccanico nel tentativo di arrestarne l’avanzata. Seppur inizialmente l’attacco sembrava aver messo in difficoltà l’avversario immobilizzando per un istante il suo arto meccanico con abbastanza forza da incrinarne la corazza esterna, l’automa sembrò per la prima volta reagire a questo tentativo d’interferenza attivando a sorpresa da propulsori posteriori posizionati sulle sue spalle e su quelle che si sarebbero potuto definire le sue caviglie.

    La spinta dei propulsori compensò il momentaneo sbilanciamento causato da Hamuko e accelerò in aggiunta brevemente la sua avanzata riducendo ulteriormente la distanza che lo separava dal suo obbiettivo – che non era altro che Sumire.

    Quest’ultima sembrava aver cercato d’improvvisare una via di fuga creandosi una via d’uscita personale attraverso una delle pareti sul fondo della sala. Yumeru percepì brevemente il tremore nella sala che si mischiò insieme a quelli generati dai pesanti passi dell’apparentemente inesorabile automa. Ma malgrado quello che sembrò un solido colpo il ragazzo poté osservare che il tentativo non era riuscito a creare alcuna apertura. Anche il piano di fuga improvvisato dell’albina sembrava aver fatto cilecca.


    Di fronte al deludente risultato generato dai loro sforzi separati Yumeru non poté fare a meno d’imprecare fra i denti. Cercare di bloccare quel mostro meccanico si stava rivelando prevedibilmente arduo come cercare di arrestare un pachiderma corazzato. Il ragazzo poteva già percepire le proprie energie drasticamente ridotte – in quel breve lasso di tempo aveva fatto un utilizzò intenso del suo Quirk e questo poneva un ingente sforzo psico-fisico sul suo corpo.
    Il ragazzo intuì che sarebbe presto finito a terra esausto prima di riuscire ad infliggere qualsiasi danno degno nota al loro imponente avversario metallico – e probabilmente già prima di allora l’automa avrebbe già raggiunto Sumire malgrado i loro sforzi.


    L’automa sembrava sorpassarli sia in resistenza che in forza, e se attaccava nuovamente con quella lancia esplosiva sicuramente anche in potenziale offensivo. Forse loro lo battevano in mobilità ma considerando i reattori che l’automa aveva appena usato Yumeru non era del tutto certo di questo. In più il loro ipotetico vantaggio era completamente nullificato dal fatto che avevano due feriti da trasportare a peso morto a rallentarli. Lasciare i due membri della squadra lì in balia di quel mostro metallico era ovviamente fuori discussione ma sicuramente si trattava di un ingente handicap per la squadra della UA considerando già la situazione piuttosto svantaggiosa. Utilizzare semplicemente la forza bruta per sopraffare la minaccia automatizzata era fuori discussione – se i tre studenti volevano spuntarla avrebbero dovuto fare uso del loro ingegno. Il che non era di certo uno dei punti di forza di Yumeru. Il ragazzo era solito trovare la soluzione alle sfide intellettuali che gli si ponevano davanti attraverso istinto e intuizione.

    Yumeru fece comunque uno sforzo e cercò di aguzzare il suo piuttosto arrugginito ingegno per improvvisare una strategia. Mentre elaborava faticosamente la situazione il ragazzo non rimase fermo, e fece ben attenzione a correre al passo con l’automa per tenere attiva la gelatina che copriva le spalle dell’automa. Con lo sguardo osservò l’interno della sala per confermare la posizione delle sue compagne.

    Superiorità numerica. Questo era l’unico vantaggio che il suo cervello era riuscito ad elaborare nel breve lasso di tempo che Yumeru si era concesso per ragionare. Probabilmente anche unendo le loro forze i tre studenti non avevano molte speranze di mettere KO l’automa, ma forse i loro sforzi coordinati potevano creare una finestra di opportunità per permettere Sumire di allontanarsi in relativa sicurezza dall’automa. Senza indugiare il ragazzo si apprestò immediatamente a comunicare con le due ragazze “Hamuko, Sumire, dobbiamo coordinarci! Miriamo a colpirlo alle gambe tutti insieme! Se riusciamo a buttarlo giù Sumire può svignarsela dall’uscita laterale!” – non si trattava di istruzioni particolarmente precise ma il ragazzo confidò che le compagne sapessero cosa fare per coprire i dettagli mancanti. Forse Yumeru si sarebbe dovuto preoccupare che l’automa sentendo questo scambiò potesse agire di conseguenza per anticipare la manovra, ma finora il robot non sembrava aver dato alcun segno di prestare attenzione alle loro parole.


    Yumeru si posizionò nuovamente in linea obliqua sul lato sinistrò dell’automa e ancora una volta generò una massa di gelatina attorno alla sua mano destra. La massa si stirò verso il suolo assumendo la forma oblunga di una bioluminescente frusta gelatinosa e Yumeru cominciò a calibrare la forza e la direzione dell’attacco facendola roteare leggermente con movimenti oscillatori del braccio. Sperando che le due compagne avessero deciso di unirsi alla sua manovra, il ragazzo si prese ancora una la responsabilità di guidare il loro sforzo combinato “Al mio tre! Uno… due… TRE!” – e a prescindere se le sue compagne avessero deciso o meno di seguire la sua idea Yumeru avrebbe fatto scoccare la sua frusta luminescente in direzione della caviglia sinistra dell’automa. Se il colpo fosse andato a segno la frusta si sarebbe avvolta attorno all’arto meccanico e Yumeru avrebbe prontamente strattonato con forza nel tentativo di sbilanciarne il passo. Considerando che il precedente attacco di Hamuko aveva sbilanciato seppur per un solo istante l’automa, Yumeru confidò che un attacco coordinato a tre avrebbe dovuto ottenere un differente risultato.


    Ma il ragazzo non aveva dimenticato come l’automa aveva utilizzato i reattori posteriori per contro-bilanciarsi e istintivamente in contemporanea, mentre cercava di tirare con la frusta, sfruttò la sua capacità di muovere remotamente la sua gelatina per spostare la massa gelatinosa rimasta addosso all’automa. La gelatina, ancora potenziata dall’effetto acido, si trovava fortunatamente situata in prossimità dei reattori sulle spalle – Yumeru manovrò la gelatina per spostarla lentamente ma inesorabilmente sui reattori e dentro i reattori. Il ragazzo sperò che intasandoli con abbastanza gelatina acida sarebbe riuscito ad causarne il malfunzionamento.





    CODICE ROLE SCHEME © dominionpf



    QUOTE
    "Fourth Stance: Soft Tendrils [Lv.3]": Yumeru accumula un flusso di gelatina attorno ad uno degli avambracci e con un movimento da colpo di frusta fa allungare il flusso come un tentacolo. La gelatina del tentacolo ha una densità maggiore rispetto a quella di altre tecniche conferendo al tentacolo una maggiore prensibilità su corpi fisici. La tecnica può essere usata per aggredire direttamente gli avversari come una frusta, ma anche per afferrare oggetti o per appigliarsi su luoghi elevati.
    - Costo: 40
    - Danni Medio-gravi


    "Sixth Stance - Bright Dawn"[Liv. 3]: Yumeru innesca un processo di surriscaldamento della gelatina, causando una reazione chimica degli speciali enzimi che la compongono, a risultato di ciò la gelatina ottiene un attributo "acido" che risulta principalmente efficace contro oggetti non-organici causando invece agli altri (incluso lo stesso Yumeru) leggere ustioni e bruciature. Come effetto secondario collaterale all'attivazione di questa tecnica la galatina "acida" inizerà ad emanare un intensa bioluminescenza. Questa tecnica conferisce un aumento alle capacità offensive della gelatina fortificata dagli effetti acidi.

    Costo: 40 + 15 mantenimento
    Effetto: Bonus danni medi da ustione acida alla gelatina generata durante l'attivazione di questa tecnica.
     
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    Tentando di afferrare la gamba del colosso non si era aspettata di incrinarne l'involucro, però a quanto pare i frutti dei suoi allenamenti le stavano dando delle piacevoli sorprese. Non che la cosa aiutò molto la situazione, similmente al tentativo di Yumeru alla fine risultò inutile, anzi, il robottone attivò dei propulsori per lo stupore dei presenti. Vero, l'aveva sbilanciato abbastanza da obbligarlo a fare quel trucchetto, però la delusione fu comunque alta - non ebbe però il tempo per esserlo, siccome dovette mollare la presa. Ci mancava che la portasse a passeggio giù per le scale come un cane.
    Ok, forse doveva cambiare approccio.
    Il coso nel frattempo si avvicinava sempre di più all'albina, il timer non era più dalla loro parte ma finché non l'aveva completamente raggiunta le loro chance rimanevano, non dovevano disperare. Sumire si stava prendendo cura del corvino, ci stava e lei avrebbe fatto lo stesso, però iniziava a pensare che per fermare l'avanzata di quel energumeno avrebbero dovuto avere tutto l'aiuto possibile. Yumeru per fortuna sembrò avere un'idea simile, continuando a fare la voce da leader (che a lei stava bene, ma sperava che Sumire avrebbe collaborato) ed intimando a loro due di mirare alle gambe. A quanto pare il suo tentativo gli aveva dato un'idea, ora che ci pensava su che cosa sperava di raggiungere mirando alle spalle?
    Comunque, seguendo i movimenti del ragazzo tirò il braccio prima indietro e poi in avanti, mirando alla caviglia opposta e facendo del suo meglio per far cadere giù il guardiano. Forse, ora in due, tre se l'altra si sarebbe unita, le loro chance di far cadere quel coso, e magari anche di danneggiarlo, sarebbero state più alte. Non aveva chissà quale idea in mente, a dirla tutta, ora come ora si muoveva sperando che Sumire e l'altro ferito si allontanassero, però il coso li avrebbe seguito anche al di fuori del cinema? Una volta fuori avrebbe rivolto l'attenzione a loro due? Doveva e voleva portare al sicuro la piccolina, cosa tutt'altro che facile se da lì ad un paio di minuti avrebbe avuto un ammasso di ferraglia alle calcagna.
    heroeslivello: 4archivioscheda©


    Energia: 260
    Forza: 88
    Quirk: 132
    Agilità: 55
    Peso Trasportabile: [2/4]

    Status: Danni lievi al petto
    Tecniche usate: Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Lista tecniche:
    Gaea's rage [Livello 2]
    Usando del materiale resistente (roccia, ferro, cemento, etc.) a portata di mano, Hamuko lo usa per infondere i suoi avambracci rendendoli più resistenti ai danni.
    Costo: 20+ 5 mantenimento
    Riduzione danno: Medio


    Atronach's Blessing [Livello 2]
    Allungando la mano nella direzione di una tecnica nemica a medio o lungo raggio, se essa è di un elemento o qualcosa che Hamuko può sacrificare lei lo fa, facendo diventare il suo braccio dell'elemento intercettato. Questa tecnica NON riduce il danno, ma è solo un'infusione che sfrutta il quirk nemico a proprio vantaggio. Una volta infuso, il braccio provoca più danni al nemico più eventuali bonus puramente narrativi che variano da elemento ad elemento.
    Costo: 20 + 5 mantenimento
    Effetto: +1 Forza [Lv 2: Durata 2 turni; + 1 Ogni 10 punti quirk]


    Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Recovery [Livello 2]
    Il suo quirk è molto versatile, quello è vero, ma a volte Hamuko si sorprende da sola ai limiti che può raggiungere con questo potere. Forse una tecnica un po' troppo brutale per una ragazza come lei, però l'idea sarebbe di infondere la zona dove ha subito dei danni con del sangue altrui per accelerare il processo di rigenerazione. Analogamente alle tecniche di questo tipo, non può usare il suo stesso sangue e per quanto riguarda quello altrui deve essere fresco ed in quantità sostanziali, dunque niente cure con solo un paio di gocce o una ferita causata da un foglio di carta.
    Finito il processo di cura Hamuko, al contrario delle altre infusioni, dovrà aspettare meno rispetto al resto delle proprie tecniche forse perché non cambiando radicalmente il proprio corpo, lei ne risulta essere meno provata ed anche perché questa infusione è breve (il termine del periodo di rigenerazione insomma). Questa abilità potrà essere usata di nuovo solo dopo 6 turni. Finita la cura, invece, al posto dei 6 turni di attesa alla fine di un'infusione, Hamuko ne dovrà aspettare solo uno.
    Costo: 25
    Danno: Cura media (Metà dei danni subiti)


    Rude Buster [Livello 2]
    Con la capacità di muovere le sue infusioni mediante l'abilità “That tipe of pride ain't good for your health!”, Hamuko riesce anche ad espellere il materiale prima assorbito. Per far ciò lei, ovviamente, deve avere un'infusione, ma anche deve rimanere ferma e concentrata, senza contare che il processo non fa affatto bene al proprio corpo, aggiungendo 2 turni d'attesa al "cooldown" fra un'infusione e l'altra.
    Il getto è comparabile ad uno sparo di un fucile a pompa, coprendo un'area triangolare di fronte a sé che raggiunge al massimo la distanza di un metro, dopo di ché Hamuko verrà sbalzata all'indietro dal rinculo.
    Costo: 25
    Danno: Medio


    Oggetti trasportati:
    Rokushakubo [2]
    - Classico bastone tradizionale in legno usato per le arti marziali, noto per la sua portata anche e rinforzato con un'asta in fibra di carbonio e perfetto per aumentare il proprio raggio d'azione. E' di un marrone molto scuro, duro e con un po' di decorazioni alle due estremità. Usato da Hamuko risulta un po' sproporzionato ma lei lo usa molto volentieri, trovandolo molto utile per compensare al suo alquanto limitato raggio d'azione in assenza di infusioni come "Artemisia's Execution". Il fatto che l'ha comprato è il risultato di un consiglio di Yumeru dopo la loro lotta, decidendo di seguire il parere del ragazzo dopo un paio di tentativi nel brandire l'oggetto - è ancora incredula che lui ha avuto ragione.
     
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    Sumire Murakami
    zTynzP3
    Sumire stava seguendo con la coda dell'occhio i tentativi di Yumeru e Hamuko di fermare il robot, sperando nella loro riuscita, ma senza crederci davvero. Come già aveva previsto, la gelatina del suo compagno non sembrò avere particolari effetti se non una nebbiolina di fumo appena visibile, con sua sorpresa vide il tentacolo avvolto nella gamba del robot incrinare l'armatura e sperò che ciò sarebbe bastato a sbilanciarlo e farlo cadere, ma invece ottennero il risultato opposto e con uno scatto veloce aveva ridotto più rapidamente i metri che lo separavano da lei.
    Non sembrava in grado di mantenere la velocità che gli aveva dato lo sprint, ma se nessuno l'avesse fermato, inesorabilmente l'avrebbe raggiunta; ogni metro che li separava era diventato importante e grazie ad Hamuko questi si erano ridotti in meno di un secondo, facendo dubitare all'albina che lei tenesse a prendere la licenza. Sapeva che non era davvero colpa della sua compagna e che lei non poteva saperlo, ma avrebbe tanto voluto sgridarla comunque, perchè anche se il tentativo di Yumeru non era stato utile almeno non aveva causato problemi alla propria squadra.
    A questo punto però non aveva tempo di fermarsi a fare la predica alla ragazza dai capelli castani se non voleva perdere altro tempo, e inutile si rivelò anche il colpo che Sumire diede alla parete, non fu abbastanza forte da romperla, ma soltanto da crearne delle crepe, probabilmente sarebbero serviti altri colpi per sfondarla del tutto. Scosse la mano sinistra, con cui aveva colpito il muro, ora percorsa da un leggero dolore alle nocche, domandandosi se la parete si sarebbe rotta prima o dopo la sua stessa mano se avesse provato a colpirla di nuovo. A quel puntò si fermò a valutare se fosse una buona idea continuare, dopotutto non sapevano se quel robot sarebbe stato il loro ultimo ostacolo e con una mano fratturata da una parte e il ragazzo ferito dall'altra sarebbe risultata anche lei più un peso che un aiuto. Non era nemmeno un architetto, di solito sarebbe bastato evitare le colonne portanti per non danneggiare la struttura ma non aveva idea di com'era fatto l'edificio, e quindi non era certa se rompendo la parete non sarebbe crollato tutto il muro.
    La sua attenzione venne richiamata da Yumeru, che suggerì un'attacco coordinato, coinvolgendo anche l'albina. Di solito non si sarebbe messa ad eseguire gli ordini del suo compagno, ma sembrava una buona idea, non che unica, e Sumire teneva più ad ottenere la licenza che non al proprio orgoglio, ma sopratutto le sarebbe andata bene qualunque cosa tenesse lontano il robot da lei.
    ‹ Resta qui. › si rivolse al corvino, anche se difficilmente sarebbe potuto andare da qualche parte, e lo appoggiò rapidamente al muro che prima aveva tentato di sfondare.
    Sumire si avvicinò poi al robot di qualche passo, il necessario perchè entrasse nel suo raggio d'azione, fortunatamente sia Yumeru che Hamuko si trovavano molto distanti da lei così che non si ritrovasse a intralciarli. Appena dopo che Shinso desse il segnale, l'albina colpì il pavimento con il piede ed esso iniziò a tremare sotto le sue scarpe. Sperò che in quel modo, con l'aiuto dei due compagni, potessero arrestare l'androide almeno per un po'.

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
    Energia: 210 | Forza: 46 | Quirk: 120 | Agilità: 109
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    Scheda: Link.



    Stato: Danni lievi alla mano sinistra.

    Tecniche: Earthquake LV.2
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 8 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di due metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e profonde 50 centimetri.
    Costo: 20
    Danni: -

    Equipaggiamento:
    • Adaptive Suit.
    • Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    • Effetto: //
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    LICENZA HAMUKO, YUMERU E SUMIRE

    La massa meccanica si era ripresa in men che non si dica utilizzando i suoi propulsori per stabilizzarsi nonostante gli impedimenti. Veniva quasi da chiedersi se una macchina così complessa fosse effettivamente nel suo habitat naturale in un test per la Licenza Provvisoria: gli altri automi presenti in quella stanza erano decisamente molto più inoffensivi e anche i robot presenti alla UA, ammesso che i ragazzi vi avessero avuto qualche esperienza - erano molto più innocui. E sì, decisamente meno mastodontici.
    Il N.240 camminava lentamente verso Sumire mentre la ragazza dai capelli bianchi cercava di colpire il muro per liberarsi da quella piccola prigione. Nonostante il buon esito del suo tentativo la giovane Murakami sembrava però aver deciso di non andare oltre, forse preoccupata che i suoi compagni non sarebbero riusciti a guadagnare abbastanza tempo per permetterle di fuggire in tempo. Effettivamente la ragazza aveva sulle spalle anche lo studente dell'altra scuola e non poteva certo permettersi di essere egoista in quella situazione. Forse, casualmente, quel test si era trasformato in una simulazione di eroismo molto più accurata di quanto non dovesse essere.
    Ancora una volta Sunflower decise di fare il primo passo proponendo una strategia ad alta voce. Per sua fortuna il robot sembrava proseguire sulla linea adottata in precedenza: non sembrava infatti in grado di capire il linguaggio umano o, perlomeno, era stato programmato per ignorare completamente chiunque non possedesse una "informazione".
    Tacitamente la squadra sembrò decidere di collaborare e ognuno decise di fare la propria parte. Sumire fece scendere lo studente sconosciuto dalle sue spalle adagiandolo a terra. Poco interessato al segnale del ragazzo della gelatina il giovane dai lunghi capelli neri - pur dolorante - afferrò la Murakami per il polso prima che questa potesse lasciarlo solo e ferito in mezzo al cinema.
    Aspetta. - disse il ragazzo mentre il suo volto si corrugava pietosamente in una smorfia dolorante. Portò poi la mano al suo bracciale contenente l'"informazione" che il suo gruppo doveva cercare e la allungò verso l'albina - Lanciatela il più lontano possibile. - tossì tastandosi le costole per il dolore - Non posso assicurare insegua quella e lasci stare voi ma... Tentar non nuoce, no?
    Che Sumire avesse accettato o meno, probabilmente il resto del piano sarebbe proseguito senza intoppi. Una scia di gelatina avvolse una gamba dell'automa mentre nuovamente la frusta organica della compagna ne avvolgeva l'altra. L'unicità dell'albina avrebbe poi fatto crollare buona parte delle scale della sala del cinema, scale sulle quali ovviamente l'ammasso di ingranaggi si trovava. L'effetto fu decisamente migliore di quello sperato, o forse peggiore: come detto quegli ambienti non erano costruiti con materiali reali e per risparmiare fondi le scale sembravano fondamentalmente essere vuote. Squarciatesi in vari punti, fecero praticamente sprofondare il numero 240 per un paio di metri accompagnato da un profondo tonfo metallico.
    Difficilmente questo lo avrebbe fermato a lungo viste tutte le risorse di cui sembrava essere provvisto, ma era l'occasione giusta per scappare. Solo, per farlo, avrebbero dovuto evitare le scale sul lato destro della sala: queste erano infatti state appena distrutte dall'attacco di Sumire e sembravano fornire ben pochi appoggi. I ragazzi dovevano decidere come scappare, se aiutare i membri della squadra avversaria e soprattutto se utilizzare l'esca che il giovane dell'altra scuola sembrava aver fornito loro.


    FRZ - 200 | FRPWR - 300 | AGI - 50 | BATTERY - 60%
    STATUS - [LIGHT DAMAGE LEFT SHOULDER] [LIGHT DAMAGE TORSO] [MEDIUM DAMAGE RIGHT/LEFT LEG]



    CITAZIONE
    Ordine: Master, Leonarch, Albatross, Lostien.
     
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    L'albina si bloccò, quando il ragazzo dai capelli corvini le afferrò il braccio, e gli rivolse uno sguardo gelido, in un'altra situazione probabilmente gli avrebbe staccato direttamente la mano, odiava essere toccata, e ancora peggio fermata quando, in quel caso, trovava fondamentale dare il suo aiuto ai suoi compagni che da soli non erano riusciti ad arrestare l'avanzata del robot.
    Il corvino però fece una cosa che la sorprese, e allo stesso tempo la mise parecchio a disagio. Cedette lei la sua informazione, consigliandole di lanciarla lontano sperando che il robot la inseguisse. Perchè li stava aiutando? Se Sumire avesse davvero utilizzato come esca la sua informazione dubitava che lui sarebbe riuscito a recuperarla, o a prenderne un'altra dato lo stato in cui era ridotto lui e la chihuahua, per non parlare della mancanza del loro compagno dai capelli rossi. Non aveva nemmeno la certezza che avrebbe funzionato, e se sacrificava la sua informazione per niente?
    Il fatto che da quando si erano incontrati li aveva aiutati —escludendo che aveva portato con lui il robot assassino, anche se non era certa potesse dare tutta la colpa a lui— e che somigliasse a Gin le fecero tornare quella sgradevole sensazione di volerlo lontano, vivo e con la sua informazione, ma lontano da lei. Se fosse stata la sua compagna a consegnarle l'informazione non avrebbe avuto scrupoli ad utilizzarla a suo vantaggio, ma lui la faceva sentire molto meno egoista e razionale, lo odiava. Fece un rapido cenno con la testa, afferrò l'informazione e la intascò, abbandonando il ragazzo.
    Cercò di tornare concentrata sulla missione, doveva essere molto pragmatica nel capire quale fosse la scelta migliore: in quel momento, la capacità di decidere lucidamente era l'arma vincente. Il ragazzo che aveva precedentemente adagiato a terra dopo esserselo caricato sulle spalle, le aveva dato l'informazione, che sarebbe sicuramente potuta tornare molto utile. Il robot stava seguendo le direttive, ma si sapeva, non ci si poteva fidare al cento percento di un intelligenza artificiale. Era logico pensare che invece di seguire una cosa lontana, sarebbe rimasto prima a prendere la sua, molto più vicina, ma non si poteva applicare troppa logica a quella macchina. Forse aveva un determinato ordine da rispettare e sarebbe comunque andato prima dall'altra informazione, o forse no. Cosa era giusto fare?
    Sumire con il suo colpo aveva accidentalmente reso inutilizzabile le scale del lato destro della sala, rendendo impossibile la fuga, almeno il robot era sprofondato di sotto e ciò avrebbe concesso solo almeno alcuni secondi di vantaggio.
    In ogni caso, le scale al lato sinistro sembravano intatte, e con un po' di sveltezza sarebbero riusciti ad uscire.
    C'erano due opzioni plausibili: usare la tattica della prudenza, e tenersi l'informazione per poi, in futuro restituirla al ragazzo che gliela aveva gentilmente concessa come diversivo, oppure usare l'impulsività e utilizzare l'informazione come esca per scappare, sperando che funzionasse.
    Si girò verso la sua squadra, Sumire estrasse l'informazione e la mostrò agli altri due sperando che avessero abbastanza elasticità mentale per capire che non era la sua ma quella del ragazzo: non riusciva proprio a decidersi da sola. In ogni caso in quel momento dovevano comunque uscire, lanciarla dentro al cinema non avrebbe avuto senso. ‹ Yumeru, prendi Gin- voglio dire, lui... › la ragazza non perse tempo, non potevano fermarsi a parlare lì e in un batter d'occhio si ritrovò a correre per le scale della parte sinistra, cercando di essere il più agile e veloce possibile nel guadagnare tempo. Ora che si era liberata di quel peso, si sentiva più leggera e libera di agire.
    Se tutto fosse andato per il verso giusto, l'albina sarebbe riuscita ad uscire dal cinema e lì avrebbe aspettato i suoi due compagni —assieme ai due feriti— per decidere che cosa fare.

    | Hero | #Liv. 4 | 17 y.o. | © |
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    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
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    Non aveva sprecato troppo tempo a pensare e riflettere sul piano di Yumeru, dovevano fare qualcosa ed in fretta o la situazione sarebbe davvero precipitata. La gamba del marchingegno, una delle due, era stata colpita ed avvinghiata dal proprio tentacolo e lo stesso valeva anche per l'opposta da parte di Yumeru, toccava solo a Sumire di agire. La ragazza era molte cose ma in quel istante si fidava di lei, o almeno si voleva fidare visto che in due l'esito di quel stratagemma era poco probabile. Per fortuna l'albina si rivelò essere una buona compagnia, lasciò il ragazzo corvino a terra e si avvicinò per sferrare una tecnica che avrebbe segnato le sorti del loro esame.
    Colpendo il pavimento ed utilizzando il proprio quirk la ragazza creò una scossa che non solo andò a segno ma distrusse una delle scale. Il materiale dell'edificio non era dei più resistenti in quanto queste rompendosi aprirono un buco, abbastanza grande per accomodare il robot che si cadde con un tonfo. Non abbassò la guardia, però era contenta che avevano creato una possibilità di fuggire. La sua gioia però durò poco, un attimo dopo un guizzo di dolore sfrecciò su per il braccio trasformato che successivamente si ri-avvolse di luce - una volta finito il rapido processo, tornò come prima. Time's up. Non si poteva permettere di aspettare e riprendersi, dunque eseguì subito dopo la tecnica insegnatale da sua madre, creando, premendo l'unghia del dito con forza sulla propria pelle, una miriade di linee confuse ma eseguite con precisione. Queste assunsero un lieve bagliore, quasi impercettibile, mentre Hamuko chiuse gli occhi e si concentrò. Tempo un secondo o circa e queste svanirono, lasciandola affaticata ma per lo meno il suo corpo era pronto per accettare una nuova infusione.
    Nel frattempo Sumire aveva raggiunto Yumeru, indicando però anche a Hamuko che aveva un'altra informazione con sé. Era ovvio che l'informazione non era quella che avevano preso loro, dopo tutte le storie che aveva fatto per averla non l'avrebbe staccata così facilmente. Le volle chiedere perché c'è l'aveva con sé però forse era meglio farle dopo domande del genere, sopratutto quando poteva significare la loro fuga da quel maledetto cinema. « Prendo l'altra e vi raggiungo! » disse raggiungendo l'altra ragazza minuta, mettendoci un paio di secondi per issarsela sulla spalla e tendola ferma con una mano mentre l'altra reggeva il bastone. Non la posizione più comoda, però non poteva lamentarsi.
    Aumentò il passo senza rischiare di far cadere chihuahua-chan e si avviò verso l'uscita, sperando che Yumeru facesse lo stesso e sopratutto che il robottone non faccia in tempo ad uscire da lì. Vero, aveva con sé il bastone e le pietruzze, però voleva fare a meno di combattere contro quel coso. In teoria c'era l'informazione che Sumire sembrava aver ottenuto, però onestamente si sarebbe sentita in colpa ad usarla per distrarre il coso. Non avrebbe obiettato, ci teneva alla licenza, però non ne sarebbe stata fiera.
    heroeslivello: 4archivioscheda©


    Energia: 230
    Forza: 88
    Quirk: 132
    Agilità: 55
    Peso Trasportabile: [2/4]

    Status: Danni lievi al petto
    Tecniche usate: Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Lista tecniche:
    Gaea's rage [Livello 2]
    Usando del materiale resistente (roccia, ferro, cemento, etc.) a portata di mano, Hamuko lo usa per infondere i suoi avambracci rendendoli più resistenti ai danni.
    Costo: 20+ 5 mantenimento
    Riduzione danno: Medio


    Atronach's Blessing [Livello 2]
    Allungando la mano nella direzione di una tecnica nemica a medio o lungo raggio, se essa è di un elemento o qualcosa che Hamuko può sacrificare lei lo fa, facendo diventare il suo braccio dell'elemento intercettato. Questa tecnica NON riduce il danno, ma è solo un'infusione che sfrutta il quirk nemico a proprio vantaggio. Una volta infuso, il braccio provoca più danni al nemico più eventuali bonus puramente narrativi che variano da elemento ad elemento.
    Costo: 20 + 5 mantenimento
    Effetto: +1 Forza [Lv 2: Durata 2 turni; + 1 Ogni 10 punti quirk]


    Pagan Tattoos [Livello 1]
    Tecnica imparata da sua madre, consiste nel usare una serie di complesse linee e disegni per alleviare lo stress del quirk sul suo corpo, permettendole di usare un'altra infusione senza subire le conseguenze ed ignorare i limiti del proprio corpo. Per farlo deve rimanere ferma e concentrarsi su un'area ristretta del corpo, mossa utile siccome l'alternativa è rimanere ferma incapacitata di usare le proprie tecniche.
    Costo: 30
    Effetto: Riduce a 0 il tempo d'attesa della fine di un'infusione, permettendole di usare subito un'altra tecnica.


    Artemisia's Execution [Livello 2]
    Usando il proprio quirk per infondere solo uno dei propri arti, Hamuko usa dei materiali con i quali uno potrebbe creare delle corde per allungare, ammorbidire e far perdere consistenza all'arto e renderlo simile ad una frusta. Per farlo deve avere sotto mano corde o cose simili, ma stranamente la giovane si è trovata ad usare una manciata di... capelli altrui. Strano ed a tratti assai raccapricciante, Ushiyama non riesce ad usare le proprie ciocche dunque strappa o si appropria in qualche modo di un po' della capigliatura altrui e, finita l'infusione, procede ad usare il proprio braccio come se fosse una vera e propria frusta. La lunghezza è di due metri a partire dalla fine bel bicipite.
    Costo: 25 + 5 mantenimento
    Danno: Medio


    Recovery [Livello 2]
    Il suo quirk è molto versatile, quello è vero, ma a volte Hamuko si sorprende da sola ai limiti che può raggiungere con questo potere. Forse una tecnica un po' troppo brutale per una ragazza come lei, però l'idea sarebbe di infondere la zona dove ha subito dei danni con del sangue altrui per accelerare il processo di rigenerazione. Analogamente alle tecniche di questo tipo, non può usare il suo stesso sangue e per quanto riguarda quello altrui deve essere fresco ed in quantità sostanziali, dunque niente cure con solo un paio di gocce o una ferita causata da un foglio di carta.
    Finito il processo di cura Hamuko, al contrario delle altre infusioni, dovrà aspettare meno rispetto al resto delle proprie tecniche forse perché non cambiando radicalmente il proprio corpo, lei ne risulta essere meno provata ed anche perché questa infusione è breve (il termine del periodo di rigenerazione insomma). Questa abilità potrà essere usata di nuovo solo dopo 6 turni. Finita la cura, invece, al posto dei 6 turni di attesa alla fine di un'infusione, Hamuko ne dovrà aspettare solo uno.
    Costo: 25
    Danno: Cura media (Metà dei danni subiti)


    Rude Buster [Livello 2]
    Con la capacità di muovere le sue infusioni mediante l'abilità “That tipe of pride ain't good for your health!”, Hamuko riesce anche ad espellere il materiale prima assorbito. Per far ciò lei, ovviamente, deve avere un'infusione, ma anche deve rimanere ferma e concentrata, senza contare che il processo non fa affatto bene al proprio corpo, aggiungendo 2 turni d'attesa al "cooldown" fra un'infusione e l'altra.
    Il getto è comparabile ad uno sparo di un fucile a pompa, coprendo un'area triangolare di fronte a sé che raggiunge al massimo la distanza di un metro, dopo di ché Hamuko verrà sbalzata all'indietro dal rinculo.
    Costo: 25
    Danno: Medio


    Oggetti trasportati:
    Rokushakubo [2]
    - Classico bastone tradizionale in legno usato per le arti marziali, noto per la sua portata anche e rinforzato con un'asta in fibra di carbonio e perfetto per aumentare il proprio raggio d'azione. E' di un marrone molto scuro, duro e con un po' di decorazioni alle due estremità. Usato da Hamuko risulta un po' sproporzionato ma lei lo usa molto volentieri, trovandolo molto utile per compensare al suo alquanto limitato raggio d'azione in assenza di infusioni come "Artemisia's Execution". Il fatto che l'ha comprato è il risultato di un consiglio di Yumeru dopo la loro lotta, decidendo di seguire il parere del ragazzo dopo un paio di tentativi nel brandire l'oggetto - è ancora incredula che lui ha avuto ragione.
     
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    Yumeru Shinso

    Hero | Liv. 5 | Età 17 | | Quirk | Scheda
    Status: Appesantito | Peso 1/4 | Energia 185 | Exp 795
    Forza 120 | Quirk 170 | Agilità 110



    Narrato - Parlato




    Yumeru osservò con esultante soddisfazione le sue due compagne unirsi nello sforzo comune per coordinare un attacco vincente contro l’automa avversario. Forse era la prima volta dall’inizio della prova d’esame che la squadra si era comportata effettivamente come tale.
    E il risultato di quel raro momento di sintonia fu l’efficiente atterramento del robot, anzi probabilmente sarebbe più corretto dire dell’affossamento. Vittima dei tre attacchi miracolosamente ben coordinati il temibile N.240 venne privato momentaneamente dell’appoggio degli arti inferiori e del suo equilibrio con il suo conseguente rovinoso collasso contro il pavimento della sala che però non sembrò riuscire a sostenere l’impatto e crollò sotto il suo peso sprofondandolo ad un paio di metri sotto il livello del pavimento.

    La loro manovra aveva regalato un inaspettato bonus che avrebbe potenzialmente dato loro un paio di secondi extra per allontanarsi. Purtroppo però la manovra aveva avuto anche causato un inaspettato danno collaterale che nullificò il suddetto bonus.
    L’unione della tecnica distruttiva di Sumire e il fragoroso collasso del robot avevano compromesso in maniera estesa la struttura della pavimentazione della sala, che comprensibilmente non era stata evidentemente costruita per sostenere quel tipo di abuso, inclusa la zona corrispondente alla rampa destra di scale. In questo modo la via più veloce di fuga per Sumire era stata compromessa e resa inaccessibile, specialmente considerando che l’albina aveva sempre un ferito da trasportare a suo carico.


    Yumeru si soffermò giusto un secondo ad osservare la voragine dentro la quale era caduto l’automa cercando di fare in maniera frettolosa un punto della situazione. Il ragazzo osservò imprecando con un certo sconforto la rampa di scala ormai demolita e il suo sguardo si sposto fulmineamente prima sulla sua compagna Sumire e poi in direzione dell’automa, chiedendosi quanto tempo avrebbe impiegato per rimettersi in carreggiata. La bioluminescenza nei suoi occhi si spense e cosi anche quella della gelatina che aveva generato attorno a se. Nel breve lasso di tempo di quell’ingaggio aveva consumato un eccessivo quantità di energia e adesso era entrato in riserva – avrebbe dovuto razionare con prudenza le energie che gli erano rimasto se non voleva rischiare di crollare esausto prima di aver portato a termine la prova.

    Fu in quel momento che il suo sguardo venne attirato da Sumire. Il ragazzo osservò con momentanea perplessità la ragazza sventolare il cilindro dell’informazione cercando di attirare la sua attenzione e quella di Hamuko. Servirono un paio di secondi al giovane aspirante eroe per rammentare che il colore dell’informazione era viola mentre il cilindro che la ragazza stava tenendo in mano era distintamente color celeste. Il ragazzo realizzò cosi che quella che stava sventolando Sumire era l’informazione della seconda squadra. Questo nuovo fattore avrebbe sicuramente potuto rivelarsi potenzialmente utile per loro, ma Yumeru non poté fare a meno di considerare che il sacrificio di quell’informazione sarebbe risultato nel fallimento della prova per la seconda squadra.
    Yumeru però non ebbe il tempo di ponderare sulle implicazioni morali di quella situazione. Sumire non aveva intenzione d’indugiare più del dovuto – prima di ogni cosa doveva fuggire da quella sala e mettere quanta più distanza possibile fra loro e quel pericoloso automa.


    L’albina si era messa prontamente in azione senza trascinare il ragazzo ferito con se e passando accanto a Yumeru per raggiungere la rampa di scale ancora integra intenzionata ad uscire per prima da quella sala. Passando di fianco al compagno però la ragazza affidò, o meglio impose in maniera sbrigativa a Yumeru il compito di portare in sicurezza il ragazzo ferito. In diverse circostanze avrebbe avuto da ridire sul dover ricevere istruzioni dalla ragazza. Ma in quella situazione Yumeru ebbe il buon senso di mettere da parte il suo vano orgoglio e non mettersi a discutere in un momento cosi inopportuno. Anche perché sorprendentemente istintivamente il ragazzo concordava pienamente con la linea d’azione scelta dall’albina. Priva di pesi che limitavano la sua mobilità Sumire avrebbe avuto meno difficoltà nel cercare di seminare l’automa. In più basandosi sul modus operandi che aveva mostrato fino a quel momento quest’ultimo era quasi certo che avrebbe ignorato il resto della squadra per inseguire le informazioni. In questo modo Yumeru e Hamuko sarebbero stati liberi di scortare i due ragazzi ormai incapaci di muoversi in sicurezza senza doversi preoccupare di essere presi di mira dal mostro meccanico.

    Il ragazzo quindi rispose prontamente in maniera cooperativa “Va bene, lascia fare a me. Tu vai pure avanti.” – e detto ciò il ragazzo si precipitò a recuperare il ragazzo dove l’aveva lasciato Sumire. Come da manuale Yumeru approcciò il ragazzo semi-cosciente cercando di tranquillizzarlo come se si trattasse un qualunque civile in difficoltà “Hey, non preoccuparti, sono qui per aiutarti. Porteremo te e la tua compagna fuori di qui.” Il giovane aspirante eroe proseguì a caricarsi il ragazzo sulle spalle “Reggiti forte con le braccia, ci aspetta probabilmente un corsa movimentata.”
    Nonostante la sua invidiabile prestanza fisica e la sua notevole stazza trasportare il peso del ragazzo era senza dubbio un impedimento ingente per i suoi movimenti e presentava limitazioni anche per l’utilizzo del suo Quirk. Riuscire a tenere il passo con Sumire sarebbe stato arduo, figurarsi dover eventualmente seminare il colosso meccanico.

    Ultimo ad uscire, Yumeru avrebbe cercato di affrettarsi appresso alle circumnavigando la voragine che conteneva il robot tenendolo d’occhio con la dovuta cautela. Pur avendo una discreta sicurezza che l’automa non l’avrebbe considerato come bersaglio, un opportuna quantità di timore che il robot decidesse per pura malignità artificiale di cambiare la propria direttiva e prenderlo di mira era inevitabile. In ogni caso il ragazzo non si sarebbe risparmiato per uscire da quella sala in tutta fretta sperando di non vedere l’automa riapparire alle sue spalle. Durante questa fuga improvvisata c’era una domanda pressante che Yumeru sentiva di voler rivolgere al ragazzo caricato in spalla “Hey, amico, riesci a sentirmi? Che fine ha fatto il vostro terzo compagno? È stato messo fuori combattimento anche lui?” – domandò il ragazzo raggiungendo il cumulo di macerie che in origine era la soglia d’ingresso della sala.





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    Leggeri movimenti meccanici provenivano dalla cavità creata dall'unicità della ragazza dai capelli bianchi. Credere che una caduta simile potesse incapacitare una macchina simile a lungo era ovviamente un'utopia, ma erano probabilmente riusciti a guadagnarsi abbastanza tempo per potersi allontanare. Hamuko aveva deciso di farsi carico della ragazzina dell'altro gruppo, Yumeru aveva ascoltato la richiesta della ragazza con l'informazione di occuparsi del giovane dai lunghi capelli neri. La prima era ancora svenuta e decisamente pesante considerando che aveva praticamente la stessa stazza della ragazza della UA, il secondo era invece ferito abbastanza seriamente e richiedeva quindi una buona dose di attenzione e cura durante gli spostamenti.
    Ti ringrazio. - disse questi al tatuato che gli si era approcciato. Una volta usciti dal cinema il punto di ritrovo designato per concludere la prova non era particolarmente distante. Di fronte a loro il quartiere residenziale con un grosso edificio in costruzione, il parco era alla loro sinistra. In massimo cinque minuti sarebbero riusciti a raggiungerlo senza problemi. La Murakami era alla testa del gruppo e in possesso di ben due informazioni, dietro di lei vi era la Ushiyama con la ragazza dell'altro gruppo e infine Yumeru assieme al giovane con la treccia.
    Mica ho perso le orecchie. - borbottò il ragazzo alla domanda dello studente della UA, per poi tossire - Mi auguro di no, onestamente. - sospirò parlando quindi del suo compagno, riferendosi alla possibilità che il ragazzo dai capelli rossi fosse stato sconfitto - A quest'ora dovrebbe essere già... - le sue parole vennero interrotte dall'inquietante rumore di un'esplosione, poi un'altra. Non serviva certo un'unicità di ascolto come quello della ragazza dell'altra scuola svenuta per capire che il tempo che erano riusciti a guadagnare era scaduto e che forse gli sarebbe convenuto mettersi in moto.
    Non molto dopo la parete laterale del cinema esplose rivelando nuovamente la figura di N.240. Il suo casco era parzialmente rotto e rivelava la parte sinistra del suo... volto? Il gigante metallico mostrava infatti ora un volto umano incrinato da un inquietante sorriso. L'occhio dorato era puntato sul gruppo mentre una chioma ribelle e rossa usciva fluente dai frammenti di metallo. Ammesso che i ragazzi avessero iniziato a correre appena sentite le esplosioni la macchina - se ancora si poteva definire tale - si sarebbe trovata a circa una dozzina di metri da loro. Non avrebbero avuto molto tempo per riflettere su quel volto umano spuntato fuori dal casco rotto durante la caduta, perché 240 alzò immediatamente la sua lancia verso il gruppo. Il seguito sapeva di già visto: una luce rossa sembrò assorbire tutti i colori circostanti e li concentrò sulla punta dell'arma: energia pura stava per essere scagliata verso i giovani aspiranti alla Licenza. Hamuko lo aveva già visto accadere, ma questa volta non c'era nessun muro a frapporsi tra l'automa e il gruppo. Quel colpo non si sarebbe probabilmente fermato prima di raggiungerli come il precedente.
    L'INFORMAZIONE! - quell'urlo si sarebbe probabilmente vendicato sulle sue costole poco dopo, ma era l'unico modo per catturare la loro attenzione in quegli attimi decisivi.


    FRZ - 200 | FRPWR - 300 | AGI - 50 | BATTERY - 30%
    STATUS - [OVERHEATED]



    CITAZIONE
    Ordine: Per questa volta vedete voi, non c'è bisogno che mi contattate per chiedere se può postare prima uno o prima l'altro. Siamo praticamente alla fine... se sopravvivete. :neko:
     
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52 replies since 12/4/2020, 16:39   1126 views
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