Much Ado About Nothing

L'albina non le diede il suo vero nome ma ancora una volta l'albina citò Shakespeare, scegliendo per lei Desdemona, rappresentazione d'una donna indipendente per il diciassettesimo secolo, che abbandonò il padre per poter sposare Otello, negandogli la possibilità che fosse lui a scegliere il marito. C'era un particolare significato dietro la scelta di quel personaggio? Stava cercando di dirle qualcosa, oppure era stato il suo inconscio a parlare? Ma Desdemona era morta, uccisa dal suo stesso marito, vittima di equivoci e gelosia.
In quei ultimi mesi, Morrigan ne aveva conosciuta di gente particolare, sembrava quasi attirarli come un fiore alle api. Le parole di Shiisa le ricordarono del suo primo incontro con un corvino dagli occhi chiari, anche lui le aveva confessato la sua solitudine, anche se in circostanze parecchio differenti, lui non l'aveva colpita con una panchina e lei non lo aveva derubato.
Quindi Desdemona si era trattenuta dal farle più male perchè Morrigan conosceva Shakespeare e quindi le stava simpatica? Mai nella sua vita avrebbe pensato che un famoso drammaturgo deceduto l'avrebbe salvata da quella situazione. ‹ Capisco... beh, Desdemona... puoi chiamarmi Iago. › disse, perchè se l'innocenza della donna arrivava a far pensare di trovare in lei una amica dopo ch'ella aveva provato a derubarla, Morrigan le concesse quella sorta d'avvertimento. Per Shiisa, la ragazza dai lunghi capelli rosa non sarebbe stata Emilia, od Otello, ma l'alfiere. Nonostante metà del viso di lei fosse coperto dalla maschera, potè vedere dall'assottigliarsi dei suoi occhi che stesse sorridendo, sembrava sinceramente contenta che la situazione si fosse risolta, anche perchè aveva portato a lei tutti i vantaggi. Shiisa non era quella con contusioni ai fianchi, ma fortunatamente Morrigan non portava rancore.
"Chiunque al tuo posto avrebbe fatto la stessa cosa" chissà che tipo di gente frequentava se pensava davvero che tutti avrebbero agito come aveva fatto Morrigan. Al contrario suo, lei era convinta che la maggior parte le avrebbero restituito i soldi ancor prima che lei passasse alle minacce. Parlò del suo lavoro e le offrì di entrare nel giro, con tono scherzoso, ma che forse nascondeva una proposta seria. Morrigan non era persona che decideva su due piedi, in modo impulsivo, ma fare la spacciatrice? No, era una cosa che aveva già sperimentato e che non le traeva poi così tanti ricordi piacevoli. Stava cercando lavoro, ma avrebbe preferito qualcosa di più legale, o se proprio doveva essere illegale, qualcosa che non la facesse camminare così tanto, o esporre in quel modo. Non le andava di andare in giro a vendere pillole a qualche drogato.
‹ Mi fraintendi, non sono davvero una ladra. Sono più normale di quanto pensi. › rifiutò gentilmente la sua offerta, senza sapere davvero in cosa l'albina fosse immischiata.
Lo sguardo della ragazza continuava a cadere sul fianco a cui lei teneva appoggiata la mano, e un'altra volta le domandò se si era fatta male, come se la cosa le importasse davvero. ‹ Un po'... niente che non possa sopportare. › sopratutto considerando che nemmeno qualche giorno prima i sui vestiti le erano esplosi addosso.
‹ Non sono sicura di poter dire che è stato un piacere incontrarti... ma vedi di non perdere in giro le tue cose di nuovo, la prossima volta potresti non essere così fortunata. › le raccomandò, per poi salutarla con un sorriso sornione sulle labbra.
Morrigan avrebbe proseguito per la sua strada, uscendo dal piccolo parco di Edogawa.
Aveva così tante cose per la testa che il viaggio in metro fino a Roppongi sembrò durare pochi minuti e l'incessante dolore al fianco tornò solo nel momento in cui ricordò di averlo. Nella sua mente stava ripercorrendo l'avvenimento, analizzando il proprio atteggiamento e poi quello della misteriosa donna mascherata. Morrigan era stata sicura di sè, molto più di quanto non lo fosse di solito, e un po' impulsiva, non le era importato mai un granché dei soldi, altrimenti non avrebbe agito in quel modo, e se li era voluti tenere soltanto per rovinare la ragazza. Shiisa si era trattenuta con lei, era però riuscita a dominare la situazione, ma dopo il combattimento aveva mostrato un lato più ingenuo, aveva avuto pietà della ladra e le aveva chiesto amicizia.
Forse un giorno si sarebbero rincontrare, in un contesto più tranquillo, e Morrigan avrebbe avuto la possibilità di conoscere un po' meglio Desdemona di Edogawa.