Can dragonflies breath fire?

Role - Why Bother & Delin

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    Ricambiai l'espressione allegra di Dadi, sebbene con qualche difficoltà - non a causa della ragazza, ma per l'effettiva preoccupazione che il mio futuro mi causava. C'era così tanto a cui pensare, scadenze, borse di studio, esami - e finire la scuola era solo l'inizio verso un baratro ancora più complesso e terrificante dell'avere effettivamente a che fare con i Villain. L'idea non mi spaventava più di tanto, sebbene fossi consapevole di quanto potessero essere pericolosi i criminali. Era tutto quel complicato e fragile sistema di ragnatele

    « Non sei stata invadente, tranquilla. E' che ho così tante aspettative addosso che non so mai come rispondere. Però credo davvero di poter fare qualcosa per il mondo - lo spero. »

    Non ero convinta, a giudicare dalla mia voce. Per fortuna c'erano i dolcetti che Dadi stava così generosamente condividendo con me ad aiutarmi. A mia volta, tirai fuori quattro lattine di tè al gelsomino, aromatizzato al sapore di diversi frutti. Avevo anche qualcos'altro, nella borsa che avevamo recuperato, ma non mi preoccupai di tirare niente fuori adesso.

    « Oh, quindi non faremo un team-up con fuochi d'artificio e scintille meravigliose? Mannaggia. E io che volevo diventare la nuova Katy Perry, cantando Fireworks insieme a te. Non c'è niente di cui vergognarsi comunque, devi fare quello che ti fa sentire meglio. »

    Forse la mia reference non era propriamente al passo con i tempi, ma ero certa le avrebbe strappato un sorriso. Spostai lo sguardo in direzione di alcuni sassi che erano più in lì, pensando cosa ci si poteva nascondere sotto. Orrendi millepiedi, bruttissimi insettini che si appallottolano, scarabei stercolari e scorpioni.

    No, un attimo.
    Forse stavo esagerando.

    « Ma non rischiamo di essere mangiate vive da una skooloopendra? »

    Ero abbastanza seria.
    Erano creature orribili, partorite dal demonio.
    Sistemai il cappello per poi aprire la lattina che avevo più vicina, indicando le altre a Dadi. Guardai verso di lei con un'espressione pensierosa, prima di provare a farle la stessa domanda - era vero, mi aveva detto cosa l'aveva portata all'accademia. Ma ero certa ci fosse qualcosa di più, qualcosa di diverso.

    « Non c'è nient'altro? Hai qualche hobby, Dadi? »

    Ero certa che ci fosse un mondo, dietro quel bel faccino. Un universo di complessità uniche, di interessi variegati che spaziavano dalla polvere da sparo alla storia della Cina. Lei mi sembrava giapponese, ma un quirk del genere avrebbe avuto tutte le ragioni per nascere altrove, piuttosto che qui.
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    Si chiedeva quanto ci fosse dietro quel faccino allegro della sua compagna. Forse in quel caso era proprio lei ad essere la persona decisa, per una volta? Il mondo era girato al contrario quel giorno. Sperava di non aver intristito la ragazza con quei suoi discorsi decisamente troppo seri per quel tipo di pomeriggio. Anche se lei aveva risposto che la bionda non era affatto invadente, si sentiva decisamente un'impicciona a chiedere quelle cose a qualcuno che non conosceva bene. Però era anche stanca di non conoscere affatto i compagni di corso e voleva trovare qualcuno che più o meno andasse d'accordo con lei e non fosse troppo strambo. Alla fine non era poi così un dramma se la rifiutavano, si sarebbe fatta forza ed avrebbe continuato a studiare da sola come faceva prima. Era proprio il pensiero di sembrare una ragazza solitaria a volerla fare avvicinare di più alle compagne. Vedeva un sacco di ragazzi di seconda che uscivano sempre insieme e postavano di continuo foto, sembrando un gruppo affiatato. Lei voleva finire quella scuola così e le veniva una certa ansia a pensare che probabilmente avrebbe finito il primo anno senza nemmeno essere uscita una volta con le compagne di classe.
    « Sono sicura ce la farai! » - Rispose cercando di non sembrare eccessivamente allegra, ma solo incoraggiante. Non era di certo una che diceva parole a caso senza pensarci, non sempre almeno. Per una persona che sembrava così convinta di voler fare solo del bene, Midori era sicuramente piena di ragionevoli dubbi. Non voleva essere negativa, ma non era meglio così? Avere la consapevolezza di poter sbagliare aiutava a prendere decisioni più caute.
    « Uh? Team-up? » - Era quasi confusa da quel termine e non ne comprese subito il significato. Nessuno le aveva mai chiesto di fare team e lei stessa non ci aveva pensato più di tanto. Inoltre, il suo inglese non era proprio dei migliori così come la conoscenza di personaggi più o meno famosi. Per non sapere chi fosse Katy Perry bisognava vivere sotto un sasso senza connessione internet. Spalancò poi gli occhi, prima di mettere in ordine qualche parola nel suo cervello. « Ah, in quel senso! Beh uhm... mica ho detto che non voglio diventare una Pro Hero. Chissà, forse i nostri Quirk potrebbero funzionare bene assieme. Saremmo sicuramente la coppia più brillante, potremmo accecare i criminali a ritmo di musica. » - Disse con un po' di fretta, prima di guardare le lattine proposte da Midori. Era stata un'ottima scelta, al contrario della sua di rispondere in quel modo. Sembrava poco decisa oppure semplicemente una snob che rifiutava il contatto umano? Ringraziò la compagna e prese il tè al limone, il suo gusto preferito. Cominciò a sorseggiarlo mentre Midori rispondeva alla sua proposta. Era vero, poteva capire il terrore che trasudava dalle sue parole e dalla sua espressione agghiacciata. Non aveva la minima voglia di cercare robe tanto orrende, ma era sicura che quel tipo di insetto fosse molto più appariscente di un orrendo e puzzolente millepiedi. Anche lei detestava le scolopendre però non poteva che riconoscere che fossero... belle? Affascinanti? In grado di uccidere il prof e permettere loro di rubare i voti migliori?
    « Credo che dovremmo prendere questo rischio. » - Rispose sconsolata. Piegò la testa di lato per un attimo, prima di elencare quello che più o meno le piaceva fare. Tra queste, le piaceva dire cosa le piaceva fare. « Beh, mi piace uscire a fare shopping se conta come hobby. Non ci vado da un po' ma prima andavo a correre la mattina per stare in forma. E mi piace un sacco progettare vestiti. Se proprio non riuscirò come Pro Hero mi piacerebbe entrare nel mondo della moda! Secondo me con il diploma della Yuuei potrei anche mettermi a progettare costumi. » - Prese un sorso di tè al limone, prima di rimandare la domanda alla sua compagna prima di ricominciare definitivamente quell'attività orrenda. « E tu invece? » - Per Dadi quella ragazza sembrava una che faceva un sacco di cose particolari e super interessanti ma molto di nicchia. Non sapeva da dove proveniva quell'opinione, ma forse era il suo intuito femminile finalmente in azione? Spettava alla compagna correggerla o meno.
     
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    Beh, almeno avevo una fan, da qualche parte. Mi piaceva il suo atteggiamento positivo, era qualcosa che faceva bene all'anima. Ed era carino che ci avesse messo qualche secondo a capire cosa intendessi con team-up. E dire che ero convinta che fosse un termine diffuso anche nel gergo comune. Forse mi sbagliavo.

    « Se si tratta di ritmo, quello non mi manca. Potrebbe essere interessante, sì. »

    Aggiunsi contenta. L'idea di poter effettivamente entrare in un'agenzia con una faccia "amica" era allettante, ma magari dovevo prima instaurare qualche legame un po' più duraturo. E per iniziare, un'avventura alla ricerca di orribili insetti non era malissimo. Dadi, ad ogni modo, si rivelò essere così tanto oltre la sua identità come studentessa. Aveva dei sogni tangibili, reali, molto più... plausibili della mia idealistica corsa verso l'altruismo.

    « Con il diploma della Yuuei si può fare qualsiasi cosa. In fondo, gli eroi sono il volto della società - anche i loro costumi sono importanti. E credo ci siano anche tante sfide a livello tecnico, sul realizzare costumi capaci di adattarsi ai quirk, no? »

    Mi chiedevo se, nel mio caso specifico, ci fosse qualche tipo di trucchetto che potesse aiutarmi a far funzionare meglio il mio quirk. Forse avrei dovuto fare un colloquio con un assistente alla carriera? Sicuramente c'era qualcosa del genere, da qualche parte.

    Alla domanda sugli hobby, sapevo cosa rispondere.
    C'era poco a definirmi, oltre la musica. Ma comunque era ciò che mi rendeva quel che ero, l'avrei abbracciata sino alla fine. Mi alzai in piedi, stiracchiandomi - dovevamo tornare al lavoro il prima possibile, quegli orribili insetti non avrebbero aspettato ancora a lungo.

    « Non c'è molto altro all'infuori del cantare. Mi piacerebbe unirlo in qualche maniera alla carriera da pro hero, ma temo si tratti di un interesse che dovrò abbandonare. Poco male, non sono neanche particolarmente brava. Cioè, sono brava, ma... mi sono spiegata, no? »

    Feci un piccolo sorriso, tenendo le mani dietro la schiena. Con le dita intrecciate, spostai lo sguardo verso Dadi, per vedere se mi avrebbe seguito nella cattura dei nuovi insetti oppure preferisse aspettare ancora un poco prima di andare oltre.
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    Sorrise alla reazione di Midori. Non la conosceva bene, ma si chiedeva cosa intendesse per ritmo. Forse intendeva il ballo, oppure il canto? Non sapeva quali talenti nascosti possedesse la sua compagna, ma sapeva che tutte le persone della Yuuei erano solitamente particolari o dotate di infinite sorprese caratteriali. Che fosse anche lei così? La bionda si chiedeva più che altro quanto volesse portare avanti la storia del fare squadra, ma forse era lei che ci dava fin troppo peso. Rimuginò per un attimo su come continuare la conversazione, cosa che fortunatamente fu supplita dalla compagna, che espanse quel discorso sui costumi. Seppur fosse una delle sue scelte secondarie rispetto alla carriera da Pro-Hero, era sicura che se non avesse deciso di iscriversi lì probabilmente in quel momento si sarebbe trovata in qualche aula a studiare economia e marketing. Da quel che aveva letto un po' in giro c'erano dei corsi specializzati in costumi per eroi, probabilmente forniti dalla Yuuei stessa. Lì significava dedicare la propria vita agli eroi, seppur in un altro senso. Vedere un professionista che brilla nel cielo con la tua divisa avrebbe avuto lo stesso livello di soddisfazione di volare tra le stelle? Non era sicura fosse così.
    « Già. Come dire, vedere qualcuno indossare le tue divise è una sensazione stupenda. Dipende dal settore però si può anche diventare tecnici dei materiali. » - Aggiunse contenta. Era qualcosa che sapeva con certezza e le piaceva condividere conoscenza, mostrarsi informata. « Se hai presente i laboratori della Yuuei, lì fanno tutti questo lavoro. Anche se spero che ad occuparsi della parte estetica sia una ragazza! » - Non si sarebbe mai affidata ad un uomo per certe cose. Più che altro già le sembrava che generalmente gli scienziati non fossero proprio appassionati della bellezza estetica che cercava lei, ma almeno si poteva affidare a qualcuno dello stesso sesso per poter avere mezza garanzia. Chissà se le ragazze che studiava certe cose avevano le sue stesse passioni. Probabilmente avrebbe fatto prima a scegliere lei per filo e per segno ogni parte del costume.
    Rimase un po' a bocca aperta quando la ragazza disse che le piaceva cantare. Per quanto lei volesse sminuirsi, le sarebbe piaciuto sentire le abilità della compagna. Lei diceva di non essere molto brava, ma non sapeva se fosse semplice modestia oppure se avesse ricevuto da poco un letale incidente alle corde vocali. No, non si era spiegata per niente. Alla fine lavorare come eroe e cantare erano allo stesso modo una scommessa. Bisognava aver fortuna e fama se si voleva essere qualcosa di più di una semplice sidekick per tutta la vita e ben poche persone erano in grado di essere proprio famose. Certo, magari si poteva finire su qualche giornale con il proprio nome scritto in piccolo e senza colori, ma il suo obiettivo era un altro. Secondo lei non si allontanava molto dal provare a diventare una cantante. Se uno era convinto di diventare eroe andava benissimo concentrarsi su quello, ma almeno nella sua testa Dadi pensò che non doveva mollare il suo primo sogno per una seconda scelta non così sicura. Rimasero però solo pensieri che le vorticavano in testa.
    « Ah sì? Fai lezioni di canto? Ti farò da giudice in caso. » - Chiese curiosa. « Chissà come potresti unire le due cose. Onestamente cantare ai criminali mi sembra stiloso ma non molto efficace. » - Aggiunse poco dopo per sdrammatizzare. Avrebbe atteso la risposta della ragazza, prima di guardare di fronte a sé per finalmente decidere di proseguire con la loro ricerca. Non poteva stare lì tutto il tempo ad impigrirsi sulla panchina e nemmeno passare l'intero pomeriggio a bere tè e a parlare, anche se non le sarebbe dispiaciuto per nulla. Prendendo l'ultimo sorso per poi buttare il contenitore nel cestino più vicino, si alzò rinvigorita dai dolci e dalla bevanda. Doveva e poteva farcela, se non altro per i suoi voti di scienze.
    « Ricominciamo? » - Disse alla ragazza dai capelli cangianti, mentre si muoveva. Non che avesse molta scelta, a meno che non volesse abbandonare e non avere voti extra. Avrebbe ripreso il retino in mano, anche se per ora non serviva molto, dirigendosi verso uno dei punti meno esposti del parco. Dopotutto doveva trovare una roccia non troppo esposta al pubblico per evitare di essere sgridata, anche se aveva intenzione solo di alzarla. Si sarebbe avventurata un po' nel parco con Midori dopo aver ripreso la sua roba, prima di cercare uno spazio adatto. Per fortuna quel giorno non sembrava ospitare così tanta gente, quindi ebbero campo libero per cercare il posto adatto. E lo trovarono, in mezzo a qualche albero dalla chioma verde e rigogliosa. Sembrava che quella fosse una parte leggermente meno curata dell'area verde, più che altro lasciata ad un aspetto più normale e non artificiosamente perfetto come piaceva ai giapponesi. Puntò con gli occhi un gruppo di sassi grandi la metà del suo zaino, cosa che la scoraggiò un po' ma che doveva superare per i crediti. Posò un attimo tutta la sua attrezzatura, prima di girarsi verso la sua compagna per dirle di stare pronta. Avrebbe preso con entrambe le mani uno dei bordi di quello che sembrava un masso, trovandolo molto più leggero di quanto pensasse. Nonostante tutta l'emozione nel sollevarlo, non c'era assolutamente niente che un letto di terra liscia ad aspettarle. Un ronzio si sarebbe potuto sentire lì vicino, ma Dadi guardava impensierita il sasso.
    « Uhm... magari se ne alzo un altro... » - Avrebbe cominciato Dadi, prima di notare che c'era effettivamente un grosso e minaccioso scarabeo spuntato dal nulla a poca distanza da lei. Nonostante fosse decisamente più grande di qualsiasi altra cosa avessero visto quella giornata, c'era da dire che era molto più complesso rispetto agli altri animaletti che c'erano nei vetri. Se non avesse ricevuto crediti extra con quello, non sapeva più che fare. Ora l'animale quasi le osservava, dando loro un colpo di fortuna incredibile. « Ah... Midori... dobbiamo prendere quel coso. A tutti i costi » - Le disse sottovoce emozionata, prima di allungare lentamente la mano verso il retino. In quel momento Dadi aveva di fronte a sé un credito extra volante e non se lo sarebbe mai lasciato sfuggire.
     
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    Doveva essere bello, vedere qualcun altro indossare qualcosa di creato dalle proprie mani. Era come se si fidassero di te, in qualche maniera. Annuii quando lei nominò i laboratori della Yuuei - in fondo non si poteva diventare designer di quel genere di abiti senza tenere a mente i materiali. Dovevano essere sfide interessanti.

    « Sì, da piccola. Anche di ballo. C'era quest'idea di fare la idol... ma se vuoi farmi da giudice, possiamo andare al karaoke. »

    Iniziavo ad essere ripetitiva.
    Continuavo a offrirle idee per uscire insieme, come se ci stessi provando con lei. In realtà mi veniva naturale voler spendere tempo con le persone, mi aiutava a non pensare a tutto il contorno della mia vita. Tutto quello che ruotava intorno al mio futuro, che veniva sbattuto lontano, da qualche parte oscura del mio cervello. Mi stiracchiai ben bene, prima di alzare un pollice alla richiesta della mia compagna di avventure per ricominciare.

    Sì, dovevamo finire quegli insetti, altrimenti non avremmo mai ottenuto quei crediti extra!
    La seguii diligentemente impugnando con entrambe le mani il retino, osservando con cautela cosa la mia compagna stava facendo. Feci un'espressione sorpresa nel vedere che il primo sasso si rivelò un buco nell'acqua: ma come, sembrava così convinta!

    « Ah. »

    La mia buona stella doveva star facendo gli straordinari. Oppure essere in sciopero, a seconda della prospettiva. Qui dalla regia opteremo per la seconda. Senza alcuna esitazione - o quasi - mossi un singolo passo in direzione dell'orrenda creatura. Dovevo agire in fretta, prima che il mio cervello si rendesse conto di cosa stesse realmente succedendo.

    You say run in sottofondo
    No, no, no, fermi tutti.
    Non fu epico. Non fu meraviglioso.

    Fu semplice sopravvivenza. Con un movimento rapido, feci calare il retino, ma il coso orrido si mosse veloce, schivando il primo colpo. Rapidamente, feci per muovere per un secondo, sperando che non fosse troppo tardi.
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    Concentrata sull'insetto come se fosse un nemico da sconfiggere, gli occhi fissi sul suo rivestimento lucido come se fosse una succulenta preda da catturare. Probabilmente aveva lo stesso sguardo degli attori che facevano i serial killer in televisione in quel momento, anche perché se si faceva scappare quello poteva dire addio ad ogni possibilità di impressionare il professore. Non sembrava un tipo molto... facile da stupire, probabilmente perché ne aveva viste di tutti i colori nella sua vita. Girava anche la voce che lui uscisse con l'insegnante d'inglese, Miss Kathrine, il che non era del tutto improbabile. Era piuttosto sicura che le politiche della scuola non permettevano cose del genere, ma forse era lei che era abituata troppo all'istruzione pubblica. Sperò che la sua compagna fosse pronta ad andare all'attacco e che fosse totalmente convinta di quel che stava facendo, anche perché non voleva essere già aggressiva ma ci teneva molto a quel voto.
    « No! » - L'insetto aveva evitato il colpo della compagna, facendolo spaventare e volare in cerchio attorno a loro, confuso. Doveva sbrigarsi o sarebbe scappato entro pochi secondi. Aveva preso improvvisamente il retino ed aveva agitato lo strumento contro la creatura, ma invece di prendere lui era solo cozzato con forza contro quello di Midori. La guardò per un istante, probabilmente la cosa peggiore da fare in quel momento. L'insetto volò via arrabbiato con loro, perdendosi tra gli alberi quasi sembrando un motorino che si allontanava nella notte. Era successo tutto molto in fretta e non aveva molto da dire o come reagire. Si era emozionata così tanto per qualche secondo che ora quella delusione le aveva tolto le energie dal petto. Doveva arrabbiarsi con la compagna? Doveva ritenerla un peso? No, era anche colpa sua se era scappato. Dovevano solo ricominciare a cercare qualcosa di simile. Ma era veramente possibile avere di nuovo una fortuna del genere.
    « Uhm... che peccato. » - Commentò, amareggiata. Le vibravano un po' le mani tanto aveva tirato forte quel colpo contro il suo retino. Sperava non si fosse rotto. Di certo non voleva distruggere un retino così carino, che purtroppo non aveva espresso il suo desiderio nonostante avesse attraversato il cielo.
    « Ti ho fatto male? Spero di non aver ammaccato nulla. » - Continuò, prima di guardarla. Non riusciva a nascondere molto bene la delusione nei suoi occhi e nella voce. Non era arrabbiata con la compagna di classe. Non era arrabbiata con la compagna di classe. Se lo ripeteva, però non poteva che ammettere che si erano lasciate sfuggire un'occasione d'oro.
    « Dai, cerchiamo qualcos'altro. » - Si asciugò il sudore dalla fronte, prima di andare a cercare qualcosa in mezzo ad altri cespugli. A quel punto avrebbe sopperito la qualità con la qualità. Od al massimo avrebbe rinunciato, chissà. No, non poteva nemmeno lasciare le cose a metà, soprattutto considerato che aveva anche la compagna che si affidava a lei.
     
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    Si, sembrava che avessimo perso quell'occasione specifica di guadagnare crediti extra. Feci un'espressione leggermente abbattuta, decidendo tuttavia che non avrei permesso a questo leggero contrattempo di scoraggiarmi. In fondo, c'erano tanti insetti e ne avremmo trovati altri - c'era solo da non arrendersi.

    Guardai verso Dadi, sbattendo le palpebre.
    Forse si era lasciata scoraggiare più del previsto? In effetti il retino aveva tremato in maniera preoccupante quando le nostre "armi" si erano scontrate, ma non pensavo fosse successo nulla di catastrofico: certo, la prospettiva di essere disastrose nel catturare insetti quando là fuori c'erano villain armati sino ai denti...

    « No, stella, tutto a posto. Tu? »

    Le chiesi di rimando, sorridendole nella maniera più rassicurante possibile. Bisognava mettere su un'espressione adatta. La guardai mentre - quasi delusa - andava a cercare un altro insetto. Forse ci era rimasta davvero male? Mi grattai leggera una tempia, osservando ancora Dadi. Non volevo che avesse un brutto ricordo di questa giornata, dovevo fare del mio meglio per cercare di tirarla su. Certo - sapere come fare sarebbe stato un passo in avanti. Probabilmente c'era solo bisogno di catturare un altro bell'insetto come le farfalle di prima.

    Silenziosamente, camminai dietro di lei. Non c'era molto da aggiungere alla situazione: potevo quasi sentire il disagio nell'aria. Man mano che continuavamo a camminare, ci stavamo persino allontanando dall'area del giardino, quasi al suo limitare. Potevo persino vedere poco lontano - beh relativamente - l'edificio per le simulazioni. Portai la mano sopra la fronte per poterlo osservare meglio. L'avevo visto soltanto un'altra volta ed era stato sufficientemente traumatico per i miei gusti.

    « Uh... certo che sarebbe più facile se potessimo catturarli lì dentro. Ci sono tutti i tipi di ecosistemi... »

    Commentai pensierosa, guardando in quella direzione.
    Era vero, no? Stagni, piccole montagnette. A che sapevo avevano anche inserito in minima parte della fauna locale con l'aiuto di alcuni pro-hero specializzati nel settore. Ma erano voci di corridoio, probabilmente era meno complessa di così.

    ... certo, la libellula colorata che svolazzava dietro di noi dimostrava il contrario. Infatti, nel sentire il suo ronzio mi girai e i miei occhi azzurri si strabuzzarono immediatamente. Presi la manica di Dadi, indicando la creatura che si stava riposando su un cespuglio vicino. Pensava di essere al lago? Forse aveva preso un'uscita sbagliata all'autostrada.

    « V-Vai tu. Non voglio fare guai, questa volta. »

    Commentai, sentendomi ancora un pochino in colpa per aver sbagliato prima.
    Sarei rimasta leggermente dietro per permettere alla ragazza di muoversi e fare quel che voleva.
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    « Io tutto okay. » - Non le dispiaceva essere chiamata stella di solito, visto che il suo obiettivo era proprio diventare uno degli astri del cielo. In effetti aveva pensato diverse volte al nome da dare alla sua futura agenzia per eroi e quasi tutti i papabili nomi facevano parte di costellazioni. Forse non conoscendo alla perfezione l'astronomia sarebbe stato un po' pretenzioso dare un nome del genere alla propria attività, ma era convinta di poterne trarre un marchio un giorno. Forse perché si ripeteva che era inutile essere arrabbiati per un gesto che rimase così silenziosa: dava più colpa a sé stessa di essere in quel modo che alla compagna di aver sbagliato un semplice colpo di retino. La situazione era proprio ridicola in sé, visto che come tutte le volte si preoccupava per le cose più sceme. In effetti quel silenzio fu più che altro causato dal suo pensare qualcosa di decente dopo il taglio di discorso che aveva fatto. Di solito non era così sgarbata, ma quella volta si era fatta prendere dalla delusione cocente. Pensò e ripensò mentre camminava da qualche parte che neanche lei stava osservando per bene, mentre un imbarazzante silenzio riempiva il parco. Che dire? Continuavano a camminare tanto da passare davanti anche altre aree della scuola, che lei però ignorò in ricerca di una qualche parola giusta da dire.
    « Vero, non ci avevo pensato. » - Aggiunse con una risata nervosa. Che razza di risposta era quella? Voleva aggiungere altro mentre guardava di fronte a sé, ma la ragazza richiamò di nuovo la sua attenzione. Un altro insetto mandato dal destino decise di librarsi vicino a lei e posarsi sopra un cespuglio. Quella sì che era fortuna. Le libellule erano un simbolo importante in Giappone, di agilità e fortuna. Avrebbe volentieri lasciato il posto alla ragazza come per dare a lei la gloria che le era stata tolta, ma venne anticipata. Le sue parole... la fecero sentire enormemente in colpa. Non voleva ferire nessuno e se aveva pensato di essere stata solo un po' brusca, non aveva capito di aver dato un colpo a Midori dritto nell'autostima. Strinse il retino tra le mani, decisa. Non avrebbe fallito e questa volta avrebbe catturato l'insetto anche per lei. Come una Pro Hero che acciuffa un criminale per proteggere un indifeso, avrebbe rinchiuso quella libellula per rimediare al suo errore di prima. Puntò con gli occhi azzurri l'animale alato, prima di compiere un gesto preciso che aveva tirato fuori chissà da quale angolo della sua mente. La rete avrebbe attraversato le foglie e l'insetto avrebbe assaggiato il terreno, cadendo per terra come un drago precipitato al suolo per un dardo. Finalmente acciuffavano qualcosa. Avrebbe preso in fretta uno dei barattoli facendo estrema attenzione a non far fuggire l'insetto dopo quel colpo da maestro.
    « Uhm... » - Guardò l'insetto tra le mani, che si agitava. Non aveva poi così tanto spazio per volare, che tristezza. « Puoi prendere tu gli insetti. Non volevo sembrare arrabbiata prima, ecco... » - Avrebbe portato il barattolo di vetro in avanti, con le braccia distese come se stesse facendo uno scambio simbolico. Voleva farsi perdonare. Le sembrava di essere lei quella in torto, non voleva che Midori la odiasse. Sorrise, con la preoccupazione che ancora le segnava il viso senza che lei se ne rendesse conto. Poteva rinunciare ad un voto in più se significava non vivere per settimane col senso di colpa.

     
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    Ero certa che Dadi sarebbe riuscita a catturare quell'insetto - stava dimostrando una tecnica leggermente migliore della mia. Forse avevo fatto la scelta migliore nel chiederle di provare lei quel colpo - anche se potevo vedere chiaramente che era a disagio per una serie di ragioni.

    Ero sufficientemente empatica da rendermi conto che qualcosa non stava andando. Ed era anche colpa mia. Sbattèi le palpebre, perplessa quando mi offrì gli insetti - eravamo d'accordo di catturarne abbastanza per entrambe, ma forse la cosa si stava rivelando molto più complessa del previsto, per lei?

    « --- io... »

    Guardai silenziosamente verso di lei, incapace di formulare un pensiero ordinato sul momento. La mia indecisione durò solo un istante, però. Tutti quei discorsi sugli eroi, sul destino, su cosa volevamo fare da grandi. Per un solo istante, per quel momento di indecisione, decisi di metterli da parte. E quello che dovevo fare si aprì immediatamente davanti a me, chiaro come il sole.

    Allargai il mio sorriso a dismisura, accettando dalle sue mani gli insetti.

    « Allora li prendo. Ma adesso devo scappare, Dadi. Ci vediamo domani a lezione? »

    Le dissi, cercando di emanare tutta la positività che avevo in corpo. E non era difficile, visto che il mio cervello stava lavorando a mille su un metodo per rendere felice quella ragazza. Mi aveva regalato quegli insetti per farsi perdonare, giusto?





    Mi ero resa conto che avevo sbagliato qualcosa.
    Ma non potevo non accettare l'offerta di Dadi - quella ragazza aveva bisogno di sentirsi perdonata e le parole non sarebbero bastate. Potevo sentirlo chiaramente, ne ero praticamente certa. E c'era una sola cosa da fare.

    Passai quel che rimaneva del tardo pomeriggio e della serata ad aggirarmi per il giardino della scuola. Non stavo andando contro coprifuoco particolari, ma... mi sentivo come una piccola ladruncola che stava sgattaiolando in giro. Ogni tanto emanavo piccolissime quantità di luce dalle mani, per permettere al mio piano di continuare, di essere messo in atto.

    E mi faceva sentire bene.
    Nonostante mi fossi strappata un pezzetto del vestito che indossavo nell'attraversare dei cespugli, nonostante il cappello avesse la decorazione tutta rovinata a causa di un ramo. E l'incontro con una falena un poco troppo grande nel mezzo del giardino, probabilmente attirata per sbaglio...

    Un poco alla volta e con tanti sacrifici la mia opera era compiuta - avevo terminato più tardi del previsto, ma non importava. Mi ritirai rapidamente verso casa mia per preparare tutto. Non avevo molto tempo! Certo, anche prendere il taxi per tornare a casa... avrei dovuto metterci più impegno con il lavoro part-time, per questo mese.


    La mattina dopo Dadi avrebbe trovato sul suo banco una scatola di cartone, piena di barattoli con numerosi insetti al suo interno. Per quanto grottesca e orribile, mi ero impegnata per radunare soltanto insetti carini e non troppo schifosi. C'era un barattolo pieno di lucciole, in particolare, che pensavo fosse molto bello.

    ... penso che essere un eroe sia anche questo.
    Rendersi conto di quando un proprio sacrificio può portare giovamento a qualcun altro. E magari far nascere un'amicizia, basata su uno splendido equilibrio di egoismo e altruismo. Ero dell'idea che quest'esperienza ci avesse arricchito entrambe in qualche maniera. Dadi era stata pronta a rinunciare agli insetti che aveva faticosamente raccolto pur di scusarsi. Pensavo fosse semplicemente meraviglioso.

    C'era sempre la possibilità che mi considerasse una stalker psicopatica. Ma per questa volta, avrei potuto correre il rischio.

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    La ragazza accettò, ma ad essere più stupita forse fu proprio la bionda. Non era da lei avere quegli attacchi di altruismo che la stavano mettendo decisamente in svantaggio. Forse era stata la sincerità della ragazzina dai capelli verdastri a farla sentire in colpa? Un pochino in fondo al suo cuore si stava pentendo considerato che aveva praticamente perso un pomeriggio per questa sparata di bontà. Consegno la libellula a Midori e con essa, tutti gli altri insetti. Era quasi triste lasciarli andare e li salutò nella sua mente dal primo all'ultimo. Non era sicura che sarebbe mancata a loro, soprattutto a quella maledetta vespa. Quella farfalla dai colori particolari, così simili alla compagna, probabilmente sarebbe stata l'unica vera perdita di quella giornata. Non era ancora sicura di come lei avesse fatto ad azzeccarne la specie così in fretta, ma non si fece troppe domande.
    « Oh, c-certo. » - Avrebbe risposto frettolosamente a Midori, che se andò via come se stesse scappando da un mostro. Rimase lì con il proprio zaino a farle compagnia, mentre l'altra andava via senza neanche ringraziarla. Beh. Non poteva che confermare l'ipotesi che l'intera massa di studenti della Yuuei fosse composta da persone parecchio strane. Almeno le aveva sorriso, se poteva consolarla. Lei era una di quelle persone strane, visto che aveva appena consegnato il frutto del suo lavoro ad una persona che non conosceva nemmeno troppo bene. Sospirò, prima di controllare di non aver dimenticato nulla ed incamminandosi verso casa, mentre continuava a rimuginare rispetto a quel gesto. Aveva fatto la scelta giusta? Era stata scema? Midori era solo una che approfittava della usa gentilezza? Non aveva senso accusarla visto che si era offerta lei di darle gli insetti. Probabilmente avrebbe fatto lo stesso al suo posto. Aveva pure esitato a rispondere, da brava ragazza. Significava che aveva fatto una scelta difficile? Chissà. Andò a dormire con questo dubbio nel cuore, non sapendo se quello che aveva fatto aveva avuto senso.
    Si svegliò la mattina dopo di buon'ora, arrivando alla Yuuei con quel pensiero che stava svanendo dalla sua testa. Non aveva particolare senso pensarci, ormai. Forse Midori le avrebbe detto qualcosa, forse l'avrebbe finalmente ringraziata. Attraversò i corridoi fino ad arrivare alla propria classe, muovendosi meccanicamente verso il proprio banco. La lezione sarebbe partita a breve ma lei era arrivata come al solito in anticipo. Notò qualcosa su di esso, chiedendosi se i ragazzi dei vari club non avessero lasciato qualcosa proprio lì. Affrettò il passo per vedere cosa ci fosse in quella scatola e con sua enorme sorpresa, notò che era piena di barattoli simili a quelli che stava usando proprio lei ieri. Li osservò per un po', tirandone fuori uno che conteneva un sacco di insetti con un grosso addome. Aveva un ammiratore segreto? Oppure il prof aveva deciso di farle uno scherzo? Alzò lo sguardo, notando la testa di Midori seduta. Aveva trovato il responsabile di tutta quella storia misteriosa. Aveva davvero deciso di rifare il compito due volte solo per restituirle il gesto gentile? Quella ragazza era tanto matta quanto gentile. Chissà quanto aveva faticato per portarle tutti quegli animaletti. Avrebbe posato con cura il barattolo, prima di partire per la sua caccia.
    « Hey. » - Si sarebbe avvicinata al suo banco, guardandola con un sorrisetto e con la scatola tra le braccia. Doveva portare quella raccolta di insetti nel laboratorio dell'accademia prima che iniziasse l'ora di matematica, non voleva che il professore pensasse che avesse strani gusti in fatto di animali da compagnia. « Ti devo un favore. » - Aggiunse semplicemente, dopo aver fatto un'espressione sconsolata. Era seriamente piena di gratitudine, ma voleva far finta di essere una persona che non scoppia di gioia quando le facevano questo tipo di gentilezze.
    « So che c'è una pasticceria a Shinjuku molto carina. Sei obbligata a venire con me per provarla. » - Avrebbe detto, uscendo velocemente dalla classe come per obbligarla a rispondere di sì. Appena si voltò un sorriso sincero apparve sul suo volto, prima che qualcuno potesse vederla. Era possibile trovare ancora simili eroi, in quel mondo così prono al cambiamento? Dadi aveva cambiato opinione su almeno uno dei tanti studenti che affollavano i corridoi. Chissà se avrebbe mai avuto l'occasione di restituirle il favore.
     
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    ... Alla fine non ho capito se siete riuscite a prendere quindici insetti a testa però. Nel dubbio Kamakura vi fa anche qualche domanda scientifica su di essi quando glieli consegnate, giusto per dare un senso al voto extra :stare:

    Stupidaggini a parte (?) Dadi e Midori sono state entrambe molto carine, è stata una role divertente. Avete fatto entrambi più di 11 post quindi avete diritto al bonus.

    Dadi: 50exp +25exp
    Midori: 50exp + 25exp


    Chiudo~
     
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