-
.
Memory is everything. Without it, we are blind.
- Group
- Vigilantes
- Posts
- 3,579
- Location
- Viaggiatore dei Mondi
- Status
- Anonymous
TremorsSPOILER (clicca per visualizzare). -
.
Kimama Evans
«Le falene agiscono prima di pensare»
Durante i fine settimana Kimama tornava sempre e puntualmente a casa, in quel piccolo e sereno quartiere alla periferia di Tokyo dove aveva speso più di un anno ad apprendere e comprendere i modi di quel paese per lei ancora così strano e misterioso. In primo luogo lo faceva perché la nostalgia aveva sempre la meglio su di lei, nonostante si sentisse con i suoi genitori tutti i giorni le mancavano gli odori ed i sapori dell'appartamento, la voce e le risate del salotto ed i vicini che aveva imparato a conoscere e ad osservare sempre vispa e piena di interesse sui loro modi singolari. Vi era però un altro motivo che la riportava a casa quei due giorni, uun buffo tramezzo tra un rituale ed una pratica che dessero pace ad i suoi sensi. L'Accademia era un luogo molto chiassoso per lei, tanto nei suoni quanto meglio odori e nelle sensazioni che lei percepiva, come un comune essere umano che deve lavorare giorno dopo giorno in una profumeria con musica sparata a tutto volume. Andare nei boschi le dava tranquillità, ma era diverso quando invece poteva percepire quello che piaceva a lei. C'era una via nei quartieri periferici dove una giovane fioraia vendeva fiori che provenivano anche da fuori il Giappone, fiori di luoghi familiari e sconosciuti. E Kimama adorava quegli odori, quegli aromi, e persino il sapore del nettare che producevano. Era curioso, ma non insolito, molti individui che portavano con se Quirk Mutant avevano delle diete insolite o incredibilmente specifiche, come chi esibiva tratti di creature carnivore richiedeva una dieta fortemente a base di carne. Per lei era più semplice, adorava tutto ciò che fosse dolce o leggermente alcolico, proprio come farebbe una qualsiasi falena. E qualcuno la guardava mentre con la lunga lingua scura pizzicava i fiori appena comprati, mangiandone il nettare come farebbe chiunque con un cartoccio di patatine fritte coperte di salse, seguendo la strada di casa mentre il sole cominciava a tramontare all'orizzonte. Poi un impatto, leggero, al suo fianco. L'unica cosa che vede è la figura di un uomo di mezz'età che la passa celermente, senza voltarsi a guardare chi o cosa abbia urtato
"Oh, mi disp-..." Poi un flebile rumore di plastica attira l'attenzione di Kimama, le antenne ritte e lo sguardo che va verso il basso. "Uh?"
Non fu difficile vedere la sagoma rettangolare che giaceva a terra, nera e chiaramente di un qualche metallo plastificato. Kimama allunga la mano per raccoglierlo con una certa attenzione, timorosa di danneggiare l'oggetto prima di portarlo vicino a se ed osservarlo. Era un semplice Smartphone, di quelli che usavano ormai quasi tutti, uno schermo senza sfondo con poche applicazioni e bloccato dietro un codice numerico. Dopo qualche secondo un lampo illumina la mente di Kimama mentre le antenne si rizzano sull'attenti, la realizazione che quell'uomo frettoloso deve aver perso il proprio telefono urtandola, e forse non se ne era nemmeno reso conto! Kimama solleva lo sguardo sulla folla in movimento, cerca quell'uomo senza alcun risultato, e si fa preoccupata ben sapendo quanto possa essere brutto perdere l'unico strumento di comunicazione che si ha con se. E se fosse un turista? Potrebbe persino rovinarsi la vacanza. Kimama porta il telefono al proprio naso e lo odora, storcendolo nel percepire un forte odore sintetico tipico di profumi da uomo, di qualcuno che ne faceva sicuramente abuso con ogni probabilità. Ma così facendo adesso aveva modo di porre rimedio a quello che lei vedeva come un problema da lei causato, così grossa ed ingombrante dall'aver fatto perdere a qualcuno il proprio telefono, magari mentre andavano di fretta ad un evento importante. E così seppur con passi cauti Kimama comincia a seguire quella fastidiosa scia di profumo, così forte che quasi copriva il mazzo di fiori snack che aveva smesso di spizzicare per non rovinare la scia che quell'uomo si stava lasciando alle spalle. Cammina per una buona mezz'ora, prima che questa si interrompa in un vicoletto alquanto cupo e inquietante, di quelli dove di solito capitano solo cose brutte. La puzza di immondizia e altri spiacevoli odori maschera persino quell'odore graffiante, e così con cautela Kimama si inoltra nel buio. Poi sente uno strano suono, un gemito? Era sicura che qualcuno le stesse prendendo di santa ragione, le ricordavano i suoni dei campo d'allenamento. Prende il proprio telefono e da brava cittadina fa la cosa più ragionevole, chiama la polizia. Parla a bassa voce, risponde a poche domande come il luogo e il motivo della chiamata. Aggancia, e il buon senso comanda che debba farsi da parte e aspettare. E ne aveva di buon senso, solo che a volte il coraggio sapeva parlare appena più forte. Inspira profondamente, e svolta improvvisamente la curva ad L che la porta ancor più nell'oscurità di quei palazzi. E la vede, ammantata di nero, cuoio e borchie. Era sicura non fosse un'eroe, ne aveva visti molti e lei davvero non poteva ricordarla. Una Villain? Possibile, ma Kimama non voleva certo cominciare uno scontro, all'Accademia non sarebbe piaciuto affatto! Forse la sua stazza sarebbe bastata ad intimidire l'assalitrice. O forse...
"Fermati!" Intima, puntandole contro il telefono dell'uomo come se fosse il suo, come se stesse riprendendo un filmato. Ma non poteva, voleva solo intimidire quella ragazza. "Lascialo andare... la polizia arriverà a breve!". -
.
Memory is everything. Without it, we are blind.
- Group
- Vigilantes
- Posts
- 3,579
- Location
- Viaggiatore dei Mondi
- Status
- Anonymous
Tremors
. -
.
Kimama Evans
«Le falene agiscono prima di pensare»
A Kimama piace pensare che in un modo o nell'altro ci sia sempre una possibilità di dialogo con chiunque, non importa la situazione o il modo in cui ci si trovi l'una sulla strada dell'altra, deve esserci sempre un modo per parlare. Kimama aveva visto solo una parte del tutto, chiaramente doveva esserci dell'altro in quella situazione, non poteva essere così semplice. Non dice nulla mentre la donna mascherata narra le vicende che la legavano a quell'uomo, narra di quel genere di peccati che farebbero bollire o gelare il sangue anche al più sano di mente ed al più gentile di cuore. Certo Kimama non poteva crederle come fosse dato di fatto, chiunque poteva affermare cose orribili sugli altri e usarle come una scusa per far loro del male; anzi lo aveva visto succedere spesso, stava succedendo anche di recente con quelle orribili persone ed i loro movimenti anti-mutant. L'odio era un sentimento orribile usato da persone orribili per compiere atti altrettanto orribili, offusca la mente come il fumo nero di un incendio e tramuta i cuori delle persone in vuote distese di cenere. E Kimama stringe assieme le mani degli arti inferiori, perché in cuor suo sapeva che quella ragazza doveva averne molto dentro di se per arrivare a fare qualcosa del genere. Poi l'illuminazione, c'era un modo per constatare le parole di quella ragazza, e le sue labbra si piegano in un sorriso speranzoso mentre guarda quel telefono stretto tra gli arti superiori.
"Oh!" E fa per mostrarlo alla ragazza, rizzando le antenne come se tutto sarebbe andato per il meglio. "Forse potresti riuscire a-...!"
Ma il momento in cui mostra il telefono a quella ragazza e le chiede se sappia come forzarlo non si realizza, forse sarebbe bastato chiedere all'uomo. Se non aveva nulla da nascondere allora non avrebbe rifiutato una richiesta così semplice. Quella speranza di due anime che cercano di comprendersi a vicenda muore quando il corpo dell'uomo viene sbalzato contro di lei, quando uno spostamento d'aria violento e immediato le schiaccia i sensi quasi cercasse di soffocarla, come l'onda d'urto di un'esplosione. Avrebbe potuto circondarsi nelle sue ali e proteggersi, ma cosa sarebbe stato di quell'uomo? Sarebbe andato a sbattere contro le sue ali indurite, si sarebbe fatto fin troppo male, forse avrebbe persino rischiato dei danni permanenti. Forse nella mente di quella ragazza sarebbe stato divertente addossare la colpa di simili ferite a Kimama, o forse l'odio la rendeva cieca anche alla remote possibilità che quel gesto poteva avere conseguenze terribili. Kimama spiega le ali, usando una mano libera per mettere il telefono nella sua borsa e svuotando i polmoni accoglie l'uomo nelle sue braccia, chiudendo le ali alle sue spalle. L'impatto è spaventoso, la testa del civile cozza violenta contro il suo sterno e le fa tossire fuori aria e saliva mentre le sue ali si induriscono per bloccare il grosso di quella spinta, che per poco non la manda a sbattere contro il muro alle sue spalle. Fortuna vuole che lei sia grossa e ben pesante, una persona di taglia media si sarebbe probabilmente trovata a gambe all'aria ben prima che potesse fare qualcosa al riguardo. L'uomo tra le sue braccia sviene a seguito della botta, e con un sospiro Kimama lo mette appena dietro al muro di svolta dal quale era uscita, lasciando con lui la sua borsa e alzandosi da quella posizione difensiva con semplice tristezza negli occhi. Ora cosa farai? Questa era la domanda.
"Io..." Si riduceva sempre a questo, e a se stessa che si dava la medesima risposta. Lei non era un'animale. "... non farò altrettanto. Non sono un'animale."
Ed il suo sguardo si indurisce mentre con le ali ancora disposte dinanzi a se comincia ad avanzare verso la ragazza. Il suo istinto le suggeriva di scappare con quell'uomo. Aveva il suo cellulare, aveva lui, alla polizia sarebbe bastato per confermare la verità di quella ragazza. Ma che genere di persona usa il suo quirk a quel modo senza essere stata provocata? Avrebbe potuto lasciare l'uomo li, andare via, Kimama non avrebbe avuto ragione di inseguirla. Adesso ne ha, adesso ha paura che un giorno qualcuno non altrettanto forte possa pagare un prezzo ben più alto per la sconsideratezza di quella che ai suoi occhi sembrava come una qualsiasi Villain. Si muove al fianco di quel crepaccio, per quanto ne sapeva quel colpo poteva aver danneggiato una tubatura del gas, o peggio i cavi della corrente che portavano elettricità a chissà quante strutture in quel quartiere. Ali indurite e carica contro quella ragazza, come un placcaggio in una partita di football, cercando di chiuderla conto il muro e di tenerla li. Non doveva sconfiggerla, le sarebbe bastato tenerla impegnata quel tanto che bastava per far arrivare le forze dell'ordine, o forse un Pro-Hero visto il frastuono che aveva causato.
TECNICHE
Rafforzatore [Livello 1]
Kimama indurisce le sue ali e le volge in direzione di un colpo in arrivo per intercettarlo e ridurne o annullarne gli effetti.
Costo: 10 + 5 Mantenimento
Danno/Effetto: Lieve/Difensiva
EQUIPAGGIAMENTO
//. -
.
Memory is everything. Without it, we are blind.
- Group
- Vigilantes
- Posts
- 3,579
- Location
- Viaggiatore dei Mondi
- Status
- Anonymous
Tremors
. -
.
Kimama Evans
«Le falene agiscono prima di pensare»
Non vie era discorso, stringa di parole o concetti ragionevoli che potessero smuovere lo spirito di quella donna. Doveva sicuramente avere i suoi motivi, doveva certamente esserci qualcosa che l'aveva portata a tal punto, a decidere che lei da sola potesse prendere tutti e tre i seggi destinati alla giustizia. Se Kimama avesse potuto si sarebbe fermata in quel preciso istante, l'avrebbe presa per le spalle e le avrebbe detto che tutto quel dolore non era necessario. Che non c'era bisogno di combattere, che se le avesse spiegato e l'avesse aiutata a capire forse sarebbero riuscite entrambi ad apprendere qualcosa di nuovo. Ma cosa vi era da imparare da quella violenza? Le aveva parlato di una lezione, ma l'unica lezione che sembrava degna di essere imparata quel giorno era che tra Villain e Vigilantes non sembravano esservi forti differenze. E se un Vigilante non era diverso da un Villain, allora non andava nemmeno trattato in modo diverso. Doveva solo trovare il coraggio di scancellare quelle due linee e farle diventare una sola, prendere quelle due parole e farle diventare una sola. Sarebbe stato facile, non vi sarebbe stato nemmeno lo sforzo di pensare a distinguerle. Eppure questo a lei non andava affatto bene. Forse era solo lei, forse gli altri Vigilantes di quella nazione erano persone migliori, persone buone e con un animo giusto seppuro con un modus operandi a volte brusco. Brusco come l'impatto che le sue ali fanno contro il muro, facendo cadere calcinacci e simili da esso. In cuor suo, scioccamente, era contenta di averla mancata
"Mi dispiace..." Scuote le ali per scrollare via la polvere, volgendosi verso la donna in nero, aggrottando le sopracciglia. "... le persone come te non hanno nulla di buono da insegnare."
Era arrabbiata? Abbastanza in verità, ma non era quel genere di rabbia che si rivolge tipicamente ad un nemico, bensì quella che si ritorce contro chi la crea. Era arrabbiata con se stessa perché per quanto pensasse e complottasse non trovava una scappatoia diversa dalla violenza, e rizzava il pelo sul collo e sulle braccia in segno di aggressività, cercava di farsi grande e pericolosa di fronte a lei come fa la preda con il predatore. Quando la scossa colpisce le grandi ali si piantano a terra, ancora solidificate dalla concentrazione, semichiuse il giusto per formare un paio d'arti in più per permetterle di rimanere in piedi nonostante le forti scosse. Eppur tremava, le antenne che vibravano persino più forti del resto del corpo, era quasi sicura che in quel momento il suo cervello fosse uno strano e buffo budino tremolante di fatto. Quando lo scossone passa porta gli arti superiori alla testa, emettendo uno stridulo lamento di sofferenza mentre usava le ali per rimanere in piedi, sollevando gli occhi confusi verso la donna. Aveva cercato di colpirla, ma non era servito a molto. Doveva sicuramente avere più esperienza di lei, più desiderio di battaglia di lei. Era più veloce, più attenta, forse persino più scaltra. Il suo unico vantaggio che aveva compreso le funzionalità del suo quirk, almeno nell'essenziale. Ed è per questo che seppur con equilibrio precario fa per scattare verso di lei.
Sembrava solo l'ennesimo placcaggio, persino sbilenco rispetto al primo, grosse come era e con le antenne che ancora tremavano dalle percosse sarebbe stato difficile riuscire a prenderla. Eppure aveva anche lei i suoi trucchi, o doni come li definivano nella sua terra natia. Spalanca la bocca all'improvviso durante quella carica, emettendo una densa sfera di bianca e semi-liquida seta puntata direttamente al volto della donna. In quella forma la seta si solidificava rapidamente a contatto con l'aria, con un buon impatto sarebbe riuscita sicuramente a coprirle gli occhi o la bocca, coglierla di sprovvista mentre doveva perdere tempo a pulirsi. E con quell'idea in mente si lancia a tutto corpo contro il bersaglio, stavolta evitando di schiacciarla contro il muro ma semplicemente per sbatterla a terra a rubarle quanto prezioso tempo potesse. E poi chissà, con un po di fortuna sarebbe anche riuscita ad incollarcela a terra. Doveva solo tenere duro, non sarebbero tardati molto, aveva piena fiducia in tutti loro! Non era davvero sola in quel vicolo.
TECNICHE
Rafforzatore [Livello 1]
Kimama indurisce le sue ali e le volge in direzione di un colpo in arrivo per intercettarlo e ridurne o annullarne gli effetti.
Costo: 10 + 5 Mantenimento
Danno/Effetto: Lieve/Difensiva
Millebave [Livello 1]
Kimama concentra l'emissione di seta dalla bocca in una forma più densa e resistente del normale che può espellere in forma semiliquida o come filamenti per ostacolare o bloccare il proprio bersaglio se il valore di Forza di quest'ultimo è inferiore al valore Quirk di Kimama.
Costo: 15
Effetto: Blocco
EQUIPAGGIAMENTO
//. -
.
Memory is everything. Without it, we are blind.
- Group
- Vigilantes
- Posts
- 3,579
- Location
- Viaggiatore dei Mondi
- Status
- Anonymous
Tremors
. -
.
Kimama Evans
«Le falene agiscono prima di pensare»
Kimama non fu pienamente in grado di realizzare cosa fosse successo in quella breve manciata di secondi, la sua testona ancora le girava per qualche motivo che cercava fortemente di ricordare. Quando gli occhi riescono di nuovo a mettere a fuoco ciò che la circonda la prima cosa che vede è il cielo colorato di un forte arancione, le prime stelle che timidamente si mostrano nelle macchie di cielo ormai abbandonate dai raggi morenti del sole. La mente rincomincia a riconnettere immagini spezzate, ricordava chiaramente di star facendo qualcosa con quella ragazza che la guardava dall'alto in basso, le sue parole che rimbombavano lontane come fossero echi nel profondo di una vallata montuosa. Rimette insieme i pezzi del puzzle, partendo da quel trucco da prestigiatore che l'aveva fatta svanire dalla sua vista, seguito da quelle vibrazioni che le pizzicavano le antenne. Ricorda il colpo secco dietro alle ginocchia, il mondo che si capovolge e l'impatto secco della testa contro il duro cemento. Non era nemmeno riuscita a frapporre le ali, nonostante ci avesse provato, riuscendole ad usare solo per proteggere il resto del corpo dalla caduta. Ricorda un discorso, una risposta di qualche tipo da doverle dare, ma tutto sembrava così caotico e confuso in quel momento.
"Nnnon-..." Persino le parole fanno fatica a mettersi in riga e presentarsi propriamente, al punto che la Mutant sembra rinunciare per la prima volta al verbo, esalando un pigolio frustrato. "UGH!"
Riesce a metterla a fuoco dopo un paio di secondi, era davvero molto vicina a lei, così vicina dall'essersi messa a rischio per quanto pericolosa potesse essere Kimama in quello stato. Per altri secondi continua a comportarsi in modo erratico, solleva le braccia superiori per portarle alla testa ed emettere un gemito di dolore prima di chiudere gli occhi, la testa che le batteva come un martello contro un'impalcatura di metallo, i pensieri che si affollavano e facevano fatica a prendere forma. Doveva fermarla li, doveva trattenerla, non doveva farle del male ne volergliene. Quando riapre gli occhi confusi emette un ultimo lamento, utile solo per mascherare la sfera semi-liquida di seta mirata alla faccia della Vigilantes. Con quell'ultimo gesto le braccia superiori di Kimama cercano di avventarsi sulle caviglie della Vigilantes per stringerle, e se vi fosse riuscita per tirarla non a terra ma contro di se e cercare di avvolgerla con tutti e quattro gli arti in un abbraccio forzato, il giusto per tenerla li senza però farle davvero del male. Cerca di dire qualcosa, ma tutto quello che esce dalla sua bocca non ha davvero senso anche se doveva averne, qualunque messaggio o spiegazione riversata in quei semplici gesti.
TECNICHE
Rafforzatore [Livello 1]
Kimama indurisce le sue ali e le volge in direzione di un colpo in arrivo per intercettarlo e ridurne o annullarne gli effetti.
Costo: 10 + 5 Mantenimento
Danno/Effetto: Lieve/Difensiva
Millebave [Livello 1]
Kimama concentra l'emissione di seta dalla bocca in una forma più densa e resistente del normale che può espellere in forma semiliquida o come filamenti per ostacolare o bloccare il proprio bersaglio se il valore di Forza di quest'ultimo è inferiore al valore Quirk di Kimama.
Costo: 15
Effetto: Blocco
EQUIPAGGIAMENTO
//. -
.
Memory is everything. Without it, we are blind.
- Group
- Vigilantes
- Posts
- 3,579
- Location
- Viaggiatore dei Mondi
- Status
- Anonymous
TremorsSPOILER (clicca per visualizzare)Chiedo enormemente scusa per il ritardo.. -
.
Kimama Evans
«Le falene agiscono prima di pensare»
Non poteva darle torto su quell'ultima affermazione, era vero, non le stava dando davvero alcuna scelta all'infuori del combattere con tutta se stessa per evitare le manette e poi chissà cosa altro la legge Giapponese avesse in servo per lei. Kimama non si era mai considerata particolarmente intelligente, non perché non lo fosse ma perché temeva che il pensarlo avrebbe fatto di lei una brutta persona. Ne aveva data una all'inizio di scelta, genuina, la possibilità della parola al di sopra della violenza. Glie lo aveva insegnato sua madre, sua nonna, come gli antenati lo avevano a loro volta insegnato ad entrambe; ogni straniero che entra nel villaggio va accolto con braccia aperte come un fratello, ma se lo straniero si rivela nemico non deve lasciare il villaggio con la propria vita. Che tutti siano liberi di scegliere, e che tutti vivano con le conseguenze delle proprie scelte. Questi sono gli insegnamenti del Popolo, gli insegnamenti che Kimama porta nel suo cuore ogni giorno in ogni aspetto della sua vita.
"Volevo solo parlare..." Sussurra, non tanto alla sua avversaria, quanto a se stessa come se cercasse di giustificare le sue azioni. "Non volevo combattere..."
Dopo tanti tentativi e tanto dolore era riuscita a catturarla, a stringerla tra le sue braccia quel giusto per tenerla ferma senza rischiare realmente di farle del male. Doveva solo rimanere li finché la polizia non fosse giunta per prendere in custodia la Vigilantes, sicuramente lei avrebbe dovuto stare li per rispondere a delle domande, e questo la rendeva più nervosa di tutto quello che era avvenuto nell'ultimo minuto. E nella sua mente una parte di lei le diceva che forse ora poteva provare a parlare di nuovo con lei, forse se si fossero spiegate con più calma e si fossero capite a vicenda non sarebbe stato necessario aspettare l'arrivo della polizia. I suoi pensieri vengono però interrotti bruscamente quando una forza anomala e particolarmente potente viene emessa da quello che Kimama immagina sia il corpo stesso della ragazza, una forza dirompente come quella che l'aveva investita prima, se non addirittura peggiore. I suoi polmoni si svuotano forzatamente di tutta l'aria che avevano dentro, le sue braccia si aprono come i cardini indeboliti di un portellone e la sua testa sbatte bruscamente contro il cemento crepato dai precedenti attacchi della Vigilantes. Tutto ciò che vede attorno a se comincia a farsi irregolare, poi opaco, poi pur essendo sicura di avere gli occhi ben aperti tutto ciò che vede è il nero. I muscoli si rilassano e i suoni si fanno ovattati, prima che Kimama scivoli lentamente nel sonno forzato e svenga per l'eccessiva forza della concussione. Rimane li a terra, come un buffo cuscino, inerme con il sangue che le colava fuori dal naso. Aveva fatto quel che poteva, ma la buona volontà e la determinazione non bastano contro l'esperienza.
TECNICHE
//
EQUIPAGGIAMENTO
//. -
.
Memory is everything. Without it, we are blind.
- Group
- Vigilantes
- Posts
- 3,579
- Location
- Viaggiatore dei Mondi
- Status
- Anonymous
TremorsSPOILER (clicca per visualizzare)Mi sono scusato con Lucious in altre sedi, il combat è sparito dalle mie iscrizioni e, che dire, me ne sono dimenticato? Aspetto le botte, perché me le merito un po', da chi revisionerà questo combat. PS. TI AMIAMO TUTTI KIMAMA, SCUSA SE AYA TI HA FATTO MALE. 🥺. -
.CITAZIONECiao ragazzi,
Il combattimento era tecnicamente corretto se non per l'assenza, in entrambi, di un contatore dello Stato Fisico in cui segnare i danni. Ricordatevelo per le prossime attività. I post erano belli, molto pochi ma vista la disparità tra i due pg non poteva comunque continuare per chissà quanto.
Ho dato un po' meno esperienza a Star per i ritardi, specialmente per l'ultimo: so che capita le iscrizioni si tolgano (probabilmente è successo quando quest'estate abbiamo aggiunto delle sezioni, avevo infatti avvertito in tag di controllare tutti le proprie) ma avresti comunque potuto controllare molto prima.
Gli altri micro-ritardi di entrambi non li conto perché era estate, ricordate solo di avvisare sempre il compagno di role e di mettere in chiaro ancora prima di aprire se pensate che sforerete molto spesso, la comunicazione è importante.
Kimama: +50 exp
Aya: +40 exp
Passo e chiudo!.