Between Delight and Sorrow

Combat | Daisuke & Evelynn | DualSlayerBlade & Ð. × Ace

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    Daisuke Okada
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    La calda luce solare attraversava le poche nuvole che coprivano il cielo, illuminando l'intera città nello splendido - ma assolutamente terribile per chi non amava il caldo - color oro chiaro. Era una classica giornata estiva: alte temperature per tutto il giorno, un cielo perfettamente limpido - se non per qualche accumulo di nubi sparso qua e là - ed una tipicamente esagerata quantità di persone per le strade della capitale. Forse, quest'ultima, era una delle poche pecche che la grande metropoli aveva, ma non si poteva far molto per risolverlo.
    Quel Sabato però, non era una classica giornata estiva per il corvino, poco dopo le undici di mattina infatti, avrebbe avuto una sessione di allenamento con la nuova arrivata di casa ETERNIUM. Fortunatamente l'aveva già conosciuta in precedenza, in circostanze completamente diverse da quelle del suo gruppo, ma che gli avevano dato la possibilità di non trovarsi in totale imbarazzo davanti ad una persona nuova. A dire il vero non era nemmeno troppo sicuro di come si sarebbe dovuto comportare nei suoi confronti, da un lato il corvino aveva relativamente più esperienza con la fazione pseudo-politica creata dalla svedese, dall'altro aveva conosciuto la ragazza in precedenza, in una situazione abbastanza particolare a dire il vero, la quale rendeva decisamente meno valido il loro rapporto lavorativo. L'opzione migliore sarebbe probabilmente stata quella di rimanere nel mezzo, come Il Carro si ritrovava a fare il più delle volte. Osservare il comportamento di Eve, e provare a seguire il suo andamento, alla fine aveva fatto così anche durante la loro breve conversazione via Babel.
    In ogni caso, pensare a tutti quei particolari fin da subito non lo avrebbe aiutato, ci avrebbe pensato in modo più serio a tempo debito, e questa era una certezza. Ma comunque, si era svegliato da poco, ed era già più tardi di quanto sperava che fosse. L'appuntamento era a fine mattinata, e per colpa di una serie particolarmente interessante iniziata da poco, il corvino si era ritrovato a fare le ore piccole. Era andato a letto alle tre, ben più tardi di quanto facesse solitamente, non che avesse un'orario fisso per dormire, e dopo una nottata di sonno, si era svegliato per le nove e mezza. Aveva dormito relativamente poco, ma ne era abbastanza abituato, saranno stati mesi che non si faceva otto ore di sonno complete, magari poteva sfruttare una qualche giornata estiva per portare a termine quell'obbiettivo.
    Dopo una rapida doccia gelida, così da rinfrescarsi dal calore notturno, ma anche per svegliarsi una volta per tutte, il Carro si mise a fare colazione. Considerando che si sarebbe fiondato ad allenarsi dopo poco più di un'ora, sarebbe stato meglio fare un pasto leggero ma nutriente, o perlomeno questo era quello che il suo cervello avrebbe voluto, sfortunatamente infatti, le sue abilità culinarie non erano ancora così eccellenti, e allo stesso tempo non aveva la minima voglia di guardare una qualche ricetta online. Alla fine, dopo pochi minuti di ragionamento, andò per l'idea più allettante. Farsi un sandwich con la marmellata di mirtilli che aveva comprato qualche giorno prima, si era fatto attirare dal prezzo scontato e quindi ne aveva prese ben tre confezioni, senza rendersi conto che di norma non facesse un grande uso di quel tipo di prodotto, ma in qualche modo la doveva pur di finire. Per accompagnare il panino, scelse di farsi anche un caffè, una cosa che ormai era diventata abitudine la mattina, preferiva di gran lunga quello fatto in casa con la macchinetta a quello freddo che si poteva comprare in giro. Ma la differenza in costi non era da sottovalutare.
    Dopo quella rapida colazione, arrivò il momento di vestirsi, cercando di tener conto di ciò che gli sarebbe potuto tornar utile. Si era vestito in modo abbastanza leggero, sia per colpa del caldo, che per essere comodo durante lo sparring con la ragazza. Una canottiera rossa ed un paio di pantaloni in tuta neri, i quali erano abbastanza attillati in realtà. Aveva concluso il tutto con delle scarpe da ginnastico, anch'esse nere, erano quelle che usava normalmente per allenarsi, era da tanto che non le metteva con l'idea di "combattere" in testa, sebbene quello che avrebbe fatto in giornata era decisamente diverso dalle zuffe fatte in passato. Non erano un ricordo così negativo a dire il vero, da un lato gli avevano comunque fornito l'esperienza - lavorativa e non - necessaria per essere chi era in quel momento, dall'altro lato non avevano mai portato a nulla di buon, ed era probabilmente giusto così. Per un breve frangente, il Carro pensò anche di indossare la Suit comprata mesi prima, la quale non aveva ancora ricevuto un "degno" utilizzo. Però, riflettendoci rapidamente, sarebbe stata una scelta decisamente orribile. Sì, era una tuta con un effetto termico, quindi magari avrebbe sentito meno il caldo, però non sarebbe stato un granché girare con essa sotto ai vestiti, probabilmente avrebbe anche ricevuto sguardi indiscreti dalle altre persone. E probabilmente non sarebbe nemmeno stata necessaria, la sua collega non sembrava una persona così esperta di combattimenti, con grande probabilità non sarebbe tornata troppo utile. D'altro canto però, si sarebbe portato dietro uno zainetto con qualche oggetto di varia utilità. Il manganello prima di tutti, non era sicuro di usarlo, ma magari poteva fornire qualche idea utile alla ragazza, anche perché si trattava di un arma relativamente utile. In secondo luogo, si prese anche uno dei due shocker, che custodiva preziosamente nell'armadio. Era una delle armi non letali più utili che avesse mai comprato dal mercato nero, d'altronde fulminare una persona poteva darti tempo sia per fuggire, che per eventualmente dare un colpo di grazia, sebbene il corvino sperasse vivamente che alla ragazza non capitasse mai un'occasione che richiedesse quel tipo di azione. Infine, si portò dietro anche una fiala di sangue curativo. Probabilmente non sarebbe servita, però nel caso in cui la ragazza si fosse fatta troppo male, avrebbe preso la palla al balzo per fare il senpai gentile. Non avrebbe comunque esagerato, voleva solo darle una mano alla fine, probabilmente sarebbe stata la ragazza ad attaccare il più delle volte.
    Una volta selezionato tutto ciò che potesse tornargli utile, con un outfit abbastanza casual a dire il vero, che probabilmente non avrebbe attirato troppi sguardi incuriositi dai suoi concittadini, il Carro iniziò a dirigersi verso Tsukiji, in modo ancora più preciso, verso la sua vecchia casa. Si erano accordati così con la ragazza, gli aveva fornito l'indirizzo e si era fatto dire quando non lavorasse. Era un posto più che adatto per allenarsi, alla fine era un vecchio magazzino/edificio di una fabbrica, non era ben sicuro nemmeno lui. Rimaneva comunque una sua proprietà, sebbene fosse un regalo poco apprezzabile da parte di suo fratello. Era da tanto tempo che non ci andava a dire il vero, forse poco più di 6 mesi. Una volta finito di trasferirsi, non aveva alcun motivo per tornare in un posto così poco vivibile, sebbene fosse ancora fornito di qualche pezzo di arredamento. Il divano era ancora lì, e probabilmente era ancora coperto da quel telone usato per non farlo ricoprire di polvere, così come la stanza-doccia e il "bagno". Avendo anche comprato una televisione nuova, il vecchio modello di dimensioni più modeste era rimasto lì, non era nemmeno sicuro se funzionasse ancora però. Il resto del magazzino però, era stato praticamente ripulito, molte cose erano finite in discarica, come tutti quei secchi e bidoni rimasti dal vecchio utilizzo della fabbrica, poche altre erano state portate a Shinjuku. Tutto sommato era ancora un posto vivibile, sebbene mancasse una cucina, ma non c'era mai stata alla fine.
    Dopo aver perlustrato per bene la zona, così da evitare che ci potesse essere un qualche barbone che avesse scelto di utilizzare il grande - perlomeno in confronto con l'appartamento del ragazzo - magazzino come dimora, e dopo aver rimosso le pellicole in plastica dai vari pezzi di arredamento rimasti, il corvino si sedette sul grande divano grigio, che fortunatamente sembrava ancora abbastanza solido. Le luci funzionavano ancora, ma giustamente il fratello del ragazzo aveva continuato a pagare quelle poche bollette per far sì che rimanesse utilizzabile, probabilmente come forma di garanzia, nel caso dovesse succedere una qualsiasi cosa.
    Era davvero felice di essersi trasferito in un posto migliore, e lo era anche la sua schiena, ormai abituata a dormire su un letto comodo. Il suo zaino dalle piccole dimensioni, era stato appoggiato a lato del divano. Sfortunatamente non c'era nessun sistema di radiazione all'interno dell'edificio, perciò la temperatura era abbastanza alta, fortunatamente i bagni funzionavano, nel peggiore dei casi si potevano usare quelli per darsi una rinfrescata, sia prima che dopo l'allenamento.
    Sperava che la compagna arrivasse il prima possibile, cosa avrebbe fatto se magari fosse rimasta ingarbugliata in un qualche impegno lavorativo, anche se poteva sperare che nel caso gli mandasse un rapido messaggio via chat. Nel caso fosse arrivata con puntualità, non sarebbe stato troppo difficile trovare il posto, d'altronde il corvino aveva cercato di descriverlo nei vari messaggi, alla ragazza sarebbe bastato suonare il campanello, bussare, o anche entrare senza dire nulla, alla fine Daisuke non aveva chiuso a chiave.

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 720| Forza: 205 | Quirk: 255 | Agilità: 260
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: //
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
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    Evelynn Harcrow
    L'idea di mettermi a menare le mani non era la mia preferita ma dovevo semplicemente affrontare la realtà e realizzare il prima possibile che ci sarebbero state eventualmente delle circostanze dove combattere sarebbe stato necessario, insomma mi era già capitato una volta anche se per un breve periodo e quell'esperienza mi aveva tormentato i sogni per un paio di settimane ma ora era quasi...rassegnazione. Non avrei fatto niente stando sempre al sicuro dentro delle mura e ci sarebbe stata sicuramente quell'eventualità dove o mi difendevo da sola oppure avrei subito delle conseguenze di qualche tipo.
    Insomma non potevo essere sempre e solo un bel faccino, no? Anche Yami in fondo lo era ma ero pronta a scommettere che se avesse dovuto combattere per forza si sarebbe saputa difendere molto meglio di me: perché lo dicevo? Non fondi un qualcosa senza aver delle basi o aver fiducia nei tuoi mezzi...proprio al contrario di me che non ne avevo. La cosa che mi aveva psicologicamente aiutata ad entrare meglio nella parte era che almeno una persona di quelli che dovevano essere i miei futuri colleghi la conoscevo già, anche se conoscere poteva essere una parola impegnativa: l'avevo incontrato, quello potevo affermarlo, e mai avrei detto che fosse tipo da partecipare ad una serie di attività come questa ed anzi, dal carattere che mi aveva mostrato mi era parso un individuo così mite (e soprattutto indeciso) da non sapere propriamente che fare in un gruppo del genere che come base aveva un obiettivo decisamente grande.
    Penso che nel mio caso questo scopo fosse ciò di cui avevo bisogno, ma per gli altri? Gliel'avrei chiesto magari a tempo debito, non mi sembrava il caso adesso di farsi i fatti altrui quando mi avevano gentilmente offerto aiuto per un po' di allenamento in modo da non essere proprio una neofita quando si sarebbe dovuta presentare l'occasione.

    Nella mia stanza ero rimasta seduta sul letto diversi minuti dopo aver ricevuto il messaggio di Daisuke a ponderare non tanto se stessi facendo la cosa giusta o no - quello era ovvio, la stavo facendo (per me) - quantopiù se dovermi portare dietro la tuta nuova che avevo comprato al Mercato Nero oppure no. Da un lato sapevo che si trattasse di un allenamento ma dall'altro ero perfettamente consapevole del fatto che avevo talmente poca esperienza a riguardo da potermi ferire anche con un foglio di carta. Magari non così poco, però non ero di sicuro una persona robusta e Daisuke, a suo tempo, mi aveva detto che aveva già fatto diversi lavoretti: doveva per forza sapere il fatto suo.
    « Dov'è, dov'è... » Mi ero messa a frugare nell'armadio alla ricerca di uno zaino dove poter mettere la tuta in modo da portarmela dietro senza dare nell'occhio: indossarla non se ne parlava sia per il caldo (diamine se ce n'era fuori), sia perché avrebbe attirato l'attenzione. Portarla a mano mi faceva ridere anche solo l'idea e la cosa più pratica che mi era venuta in mente era per l'appunto uno zaino. Chi mai direbbe qualcosa ad una ragazza con uno di quelli sulle spalle? Magari era insolito ma non era una bomba, nessuno mi avrebbe fermato per domandarmi cosa ci fosse dentro ed anche se l'avessero fatto, me ne sarei uscita con un semplice e quanto mai diretto "affari miei". « Eccolo qua. » Presi la tuta, la piegai e la misi nello zaino sopra il kusarigama che sì, avevo preso perché pensavo fosse un oggetto fico ed ammetto che usarlo non mi dispiaceva molto come idea. Qualche vestito alla leggera atto alla stagione - shorts in jeans e maglia a maniche corte semplice bianca - le chiavi di casa, lo zaino sulle spalle e mi incamminai verso la meta per cui Daisuke mi aveva dato l'indirizzo: un posto isolato e suo, se non avessi specificato che fosse un allenamento avrei già iniziato a fare una marea di battute ma non me la sentivo troppo adesso.
    Magari più tardi.

    E devo essere sincera non mi aspettavo un posto...così: mi aspettavo un posto tutto sommato normale con un giardino dietro privato ma non un mezzo magazzino abbandonato. Che stile di vita doveva aver fatto prima di allora per ritrovarsi in un posto che era una casa ma propriamente non lo era? Oh beh, feci spallucce: magari si era anche trovato lì non avendo molte alternative e chi ero io per giudicare? Probabilmente nessuno, anzi mi tornava più comodo il fatto che fosse un posto simile dato che avremmo avuto un po' più spazio per permettermi di provare delle cose e soprattutto di prendere più botte.
    Dovevo suonare il campanello, giusto? Però la porta sembrava aperta, dunque...intanto suoniamolo giusto per annunciarci, poi mettiamo mano sulla maniglia e proviamo a---avevo immaginato bene, era aperto: doveva essere già arrivato, altrimenti avrei trovato la porta chiusa. Affacciando la testa piano piano dentro lo chiamai, così mi sarebbe venuto incontro. Stavo sempre entrando in casa altrui.
    « Daisuke? Sei già qui? »

    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4

    code ©



    CITAZIONE
    Condizione fisica: //
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]
     
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    Daisuke Okada
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    Non c'era molto da fare nella sua vecchia casa. La televisione sembrava non andare, e anche fosse stata completamente funzionante, Daisuke non aveva la minima idea di dove avesse lasciato il telecomando, magari era quello universale che usava tutt'ora a casa sua? Oppure più facilmente era finito nella roba da buttare per qualche motivo sconosciuto. Non che tutto ciò fosse importante poi, era un televisore parecchio vecchio ed ormai era abituato a dimensioni ben più grandi rispetto a quelle. Che altro poteva fare all'interno di un edificio così vecchio, ma allo stesso tempo così grande? Probabilmente, anche tenendo conto che Eve sarebbe arrivata da lì a poco, non sarebbe rimasto molto di interessante da fare. Normalmente avrebbe fatto stretching, ma pensava che anche la sua collega ne avesse bisogno, e sarebbe stato decisamente più utile farlo assieme a lei, anche se probabilmente in una cosa tanto banale quanto lo stretching, il suo aiuto non sarebbe tornato poi così utile.
    Proprio per questi motivi, Daisuke passò quei minuti di attesa al telefono, scorrendo la homepage di Babel, cercando qualche post interessante da leggere, alternandolo in maniera quasi costante con un gioco Gacha che aveva scaricato qualche settimana prima. Non era un grandissimo fan dei giochi per mobile, anche perché non utilizzava così tanto il suo smartphone, però questo lo aveva attirato abbastanza, probabilmente anche perché riguradava argomenti reali, una cosa abbastanza non comune per i giochi di quel tipo.
    Chissà, magari tra qualche anno ci sarebbe stata anche Yami in quel gioco... oppure no, alla fine con l'ascesa di ETERNIUM, l'intero concetto di eroe sarebbe andato a farsi benedire, un gioco come quello non sarebbe sopravvisuto, a meno che non prendesse la palla al balzo, e cambiasse l'ambientazione al volo. Una cosa abbastanza impossibile da fare però, sempre che qualcuno dall'interno non conoscesse le attività del gruppo, e che allo stesso tempo sapesse perfettamente quando la situazione si sarebbe capovolta, una cosa veramente impossibile. Erano un gruppo ristretto, e questa cosa probabilmente non sarebbe cambiata nel breve termine, alla fine non avevano nemmeno fatto molto, ed erano in attività da ben sette mesi, o poco di più a dire il vero.
    L'unica cosa denotabile dal grande pubblico, era stata la pubblicazione della Bibbia di Homura, ma probabilmente il pubblico si era già scordato il loro nome, prediligendo le tante parole allettanti offerte dal Sagrestano, un vero peccato per la fama del gruppo, ma una vera fortuna per l'obbiettivo che volevano raggiungere.
    Dopo pochi minuti di attesa, la porta di casa si era finalmente aperta, non proprio come si aspettava, dato che la ragazza aveva preferito non entrare completamente. Forse per una forma di rispetto? Oppure perché non sicura se quello fosse l'edificio corretto. In ogni caso, la tranquilla voce di Eve raggiunse le orecchie del corvino, che si alzò rapidamente dal divano per dirigersi verso la porta.
    "Sì, sono arrivato qui qualche minuto prima~" - la voce del ragazzo era molto amichevole, era la prima volta che vedeva la ragazza in parecchi mesi, ed era anche la prima volta dopo il suo ingresso in ETERNIUM. Gli sarebbe piaciuto sapere come aveva conosciuto Yami a dire il vero, magari glielo avrebbe chiesto durante l'allenamento, sempre che volesse dirglielo. Chissà, magari era stato un incontro fortuito come il loro, era una cosa che poteva capitare alla fine - "Entra pure! Mi spiace che non ci sia molto, ma oramai vengo molto raramente qui. Ma in ogni caso, da quel lato ci sono i bagni, e se avanzi un po' trovi anche le docce."
    Sarebbe stato carino trasformare quel posto in un qualcosa di utile - e magari anche bello - come... una zona di allenamento per i membri di ETERNIUM, alla fine non sembrava essercene una. Sfortunatamente però, il corvino non era ricco come Yami, per fare un qualcosa di quella portata ci sarebbero voluti anni o forse anche di più, anche solo per andare a ristrutturare tutta la zona dei bagni, e anche tutta quella delle docce.
    A giudicare dallo zaino sulle spalle della ragazza, era evidente che avesse portato qualcosa a sua volta. Chissà, magari era un qualche oggetto che voleva usare nello "sparring", o magari... non gli veniva molto altro in mente a dire il vero, forse un regalo di ringraziamento verso Daisuke? Alla fine aveva accettato di allenarla, sebbene fosse un suo compito come membro del gruppo, e anche come suo "superiore".
    "Dimmi pure quando vuoi iniziare comunque~" - le parole del Carro erano ancora una volta amichevoli, ed erano state esalate mentre chiudeva - a chiave questa volta - la porta di casa. Non voleva che entrassero altre persone, sarebbe stato spiacevole infatti.
    Dopo aver fatto quello poi, si sarebbe riseduto sul divano, aspettando che la ragazza si cambiasse, o che comunque facesse quel che dovesse fare. Non voleva metterle fretta, alla fine non aveva una giornata così impegnata lui, era più preoccupato per quella della ragazza a dire il vero.

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 720| Forza: 205 | Quirk: 255 | Agilità: 260
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    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
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    Evelynn Harcrow
    Un motivo per cui mi ero affacciata e non ero entrata spalancando la porta come se fossi a casa mia era che effettivamente quella non fosse casa mia, però non era l'unico: conoscevo Daisuke ma non potevo dire di farlo così tanto bene da avere tutta questa confidenza, soprattutto considerando che l'avevo visto si e no per mezz'ora diversi mesi fa e poi più niente. Avevamo preso qualcosa al bar, l'avevo accompagnato a prendere dei fiori e poi ognuno per la sua strada fino ad allora: ai tempi non mi ero domandata cos'avesse fatto fino ad oggi o fino a quel momento, adesso magari un po' sì. Parlava di lavoretti, erano tutti relativi ad ETERNIUM? Era vissuto in questo posto grande ma un po' spoglio fino ad adesso? Dubito dato che aveva detto che era la sua vecchia casa, quanto vecchia tuttavia? Com'era arrivato a conoscere il gruppo (e forse si stava domandando la stessa cosa sul mio conto)? Perché si era unito? Tutte domande che non potevo porre ora perché ero arrivata a chiedergli aiuto per un altro tipo di circostanza, gliele avrei poste in un altro momento quando avessimo avuto un po' più di calma e soprattutto quando fosse stata l'occasione giusta.
    Ora dubitavo altamente che fosse il momento adatto.
    « E' permesso... » Anche se era in disuso era pur sempre una casa altrui, il permesso era una cosa che si chiedeva sempre ed in ogni caso quando si andava in una proprietà altrui. Gli diedi un'occhiata mentre mi si faceva incontro riconoscendo un po' tutti i lineamenti che avevo intravisto ed esaminato appena quella prima volta che l'avevo conosciuto, trovandomi a sorridere.
    Non lo sarà stato tanto, ma era comunque "amico" come volto e questo era giustappunto quel piccolo motivo di sicurezza di cui avevo bisogno per stare davvero in una squadra dove altrimenti di base mi sarei ritrovata all'ombra...anche se con l'ombra ci giocavo particolarmente bene. Se poi non avessi avuto familiarità con gli altri membri del gruppo? Potevo considerarlo solo come un rapporto lavorativo, sarebbe però stata daccordo Yami che considerava, da quel che mi aveva detto, gli ETERNIUM come una seconda famiglia?
    Forse prima, considerata la storia che mi aveva raccontato.
    « E' un piacere rivederti anche per me, senpai. » Non l'aveva detto ma lo dissi lo stesso, lo davo per scontato considerando lo scambio di messaggi che avevamo avuto di recente riguardo anche solo un semplice saluto o l'accordarsi per portarmi in un posto del genere. Piegai la testa di lato e mi puntai a terra nel dirlo come fanno le ragazzine di fronte a qualcuno che vogliono le noti, non era questo però il caso ma comunque era un mio mo do di fare: la persona che avevo davanti doveva sentirsi sempre importante, era una discreta botta di autostima. Anche per quello gli avevo dato quel nomignolo anche se probabilmente aveva capito da tempo che il mio fosse solo un metodo per scherzare. « Oh non preoccuparti, mi avevi detto che era la tua vecchia casa e mi aspettavo fosse un po' spoglia...anche se non mi aspettavo invece che fosse tutto sommato così grande. » Era quasi un magazzino insomma, Daisuke poteva dire di essere stato nel comodo fino ad ora. Diedi un'occhiata in direzione dei bagni, sì mi sarebbero serviti.
    Annuii. « Mi vado a cambiare e sono da te. » Quante volte l'avevo detta questa frase...stavolta aveva una connotazione davvero diversa. Girai i tacchi e mi incamminai in direzione delle docce, ritrovandomi nella stanza adatta per potermi liberare dei vestiti per indossare la tuta da combattimento che avevo ordinato: tirata fuori dallo zaino la guardai svariati secondi domandandomi che sensazione avrebbe fatto nell'indossarla e quasi ero titubante per davvero. Il passo da qui ad indossarla tutto sommato era breve e sarebbe significato che ufficialmente ero pronta a qualsiasi tipo di interazione con altre persone che avrei potuto incontrare e...ed era quello che mi ero ripromessa. Non sarei sempre stata buona di fronte a qualche parola di troppo, non sarei stata sempre disposta a voltarmi dall'altra parte e soprattutto avrei partecipato attivamente al cambiamento che Yami aveva in mente di fare. Per questo indossare quella tuta era davvero fondamentale, soprattutto per un fattore psicologico.

    Lo ammetto, mi stava una meraviglia: avevo richiesto specificatamente quel cuore sul petto così come avevo voluto che fosse il meno espansiva possibile, era semplice, elegante, davvero tanto aderente e non sembrava nemmeno troppo calda. Non potevo chiedere di meglio. Si sentiva che era rinforzata ma non era fastidiosa da indossare, al contrario. Dandomi un'occhiata alla bene e meglio ed apprezzando da sola quel che vedevo, potevo ritenermi davvero, davvero soddisfatta.
    « Eccomi, ci sono. » Mi annunciai uscendo dalle docce a passo convinto, tenendo lo zaino in mano per appoggiarlo poco dopo accanto all'ingresso delle stesse. Mi diressi verso Daisuke senza l'obiettivo di ricevere complimenti o meno per il vestiario che avevo scelto, era giusto per avvicinarmi alla persona alla quale stavo parlando e con la quale poc'anzi avrei avuto un piccolo confronto. « Ad un allenamento la tuta? Sì, me la sono portata perché voglio evitare di farmi troppo male anche se pensandoci bene, va contro quello che sto per chiederti. »
    Un ambiente grande, avrei avuto un po' di spazio per muovermi anche se effettivamente non ci sarebbe stato molto dove nascondersi: era una questione tutta di riflessi e di reazioni, soprattutto senza sapere di preciso cosa facesse il quirk del mio compagno di squadra che oggi però era parzialmente avversario. Non gliel'avrei nemmeno chiesto, dubito che in determinate circostanze avrei avuto avversari tanto gentili da farmi sapere cosa facessero le loro abilità: si trattava solo e solamente di essere pronti ed il più reattivi possibile. « Voglio che tu ci vada veramente, veramente forte senza aver paura. »
    Affermai con relativa sicurezza posizionandomi a qualche metro di distanza da lui, circa una cinquina ad occhio e croce. Avevo bisogno di spazio in generale per agire, i trucchi che avevo imparato erano quasi tutti a distanza e già poter prendere le mie misure da subito era comodo. Cortesia di Daisuke che mi aveva dato il tempo di prepararmi.
    « Dubito che quando sarà occasione avrò di fronte qualcuno che si impietosirà e sono sicura che tu abbia abbastanza esperienza da comprenderlo. Ho bisogno di questo, ho bisogno di capire come vanno le cose lì fuori dunque... » Presi un bel respiro, gonfiai il petto e nell'espirare mi misi in posizione.
    La mano destra rimase larga a braccio piegato verso l'esterno, dita aperte e pronta ad essere usata principalmente come degli artigli che artigli non erano. Il braccio sinistro stava steso davanti al corpo, le gambe piegate in modo che il mio baricentro fosse abbassato e la parte superiore del corpo leggermente piegata in avanti. Lo sguardo era fisso su Daisuke che speravo non si sarebbe trattenuto, probabilmente la differenza di esperienza combattiva tra me e lui era così tanto grande che non mi sarei nemmeno resa conto quando fosse partito e quando invece si fosse fermato ma la cosa che mi agitava un po' era il non sapere cosa facesse la sua unicità. Mi sarei dovuta abituare a questa sensazione, nessuno come detto me l'avrebbe detta e comunque la stessa cosa valeva anche per lui, non conosceva le mie capacità: sarebbe stato un problema? Lo speravo, almeno un minimo.
    « Sono pronta. »
    Mi ci era voluto un po' per prepararmi psicologicamente al fatto di dover menare le mani e l'unica volta in tempi recenti che l'avevo fatto era davvero per poco e mi era andata bene per il fattore sorpresa: ora il fattore sorpresa non ce l'avevo, sarebbe stata tutta un'altra storia e...speriamo che non vada male. E che non mi faccia troppo male, anche se forse sarebbe una discreta terapia d'urto.

    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4

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    CITAZIONE
    Condizione fisica: //
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]
     
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    Daisuke Okada
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    Il corvino aveva sempre provato sentimenti contrastanti sul suo stesso quirk. Da un lato lo apprezzava, d'altronde era grazie ad esso se in quel momento era lì. Dall'altra parte però, non era mai stato qualcosa di eccessivamente utile... non dal suo punto di vista perlomeno. Sì, poteva svolgere alla perfezione il ruolo di protettore, sia sfruttando i suoi portali, che - nella peggiore delle ipotesi - il suo corpo, ma poi che altro poteva fare?
    Non brillava in potenziale offensivo, questa era una cosa che aveva imparato a malincuore nel tempo. O forse sarebbe stato meglio dire che per farlo brillare erano necessarie svariate caratteristiche, le quali spesso non venivano raggiunte.
    Il ragazzo comunque, era abbastanza geloso di alcuni dei quirk dei suoi compagni. Ad esempio quello di Ryo, che sebbene fosse un qualcosa di estremamente semplice, poteva rivelarsi un'arma davvero pericolosa. Ma anche quello di Yami, che sebbene avesse una chiara - chiarissima - debolezza, in passato si era dimostrato più che efficace... ma d'altronde Daisuke aveva perso uno scontro con entrambi, era chiaro perché si sentisse inferiore sotto quel punto di vista. Tutto ciò, sebbene sapesse perfettamente che un solo scontro volesse dire ben poco, esistevano migliaia di fattori in grado di alterare il risultato di una zuffa.
    In quel momento, il cuore di Daisuke era diviso in due. Una parte si stava comportando in modo ligio, sperando in bene per l'unicità della ragazza. Sia perché sarebbe stata molto più utile per il gruppo, ma anche perché non voleva farle passare ciò che aveva passato lui. Difatti, per superare i limiti che il suo stesso quirk gli dava, Daisuke era costretto ad allenarsi a livello fisico, più di quanto una persona con un'unicità "offensiva" dovesse farlo. La cosa più ironica di tutto ciò, era che sebbene la quantità di allenamento che facesse non fosse affatto invidiabile, non era sicuro di come uno scontro puramente fisico con Yami potesse terminare. Nel loro primo allenamento aveva ricevuto una sconfitta sonora, con tanto di cicatrice - che in quel momento era in bella vista - sull'interezza dell'avambraccio sinistro. Ora però? Non sapeva se Yami si fosse indebolità con la tranquillità che era riuscita finalmente a raggiungere. E anche se lo avesse fatto, non sapeva quanto si fosse affievolita.
    L'altra parte del Carro, sperava vivamente che la donna avesse un quirk da poco, qualcosa che non brillasse affatto in un duello. Era una cosa estremamente egoistica, ed anche stupidamente infantile. Semplicemente però, non voleva essere la persona più inutile - e debole - di ETERNIUM, una cosa che poteva far comprendere bene quanto il ragazzo sottovalutasse la sua stessa unicità.
    Aveva senso farsi tutte quelle domande però? Non proprio, dubitava fortemente che la ragazza gli volesse rivelare il quirk prima dello scontro stesso, e non voleva nemmeno disturbare la svedese per un motivo così futile. Anzi, forse sarebbe stato meglio non saperlo, in uno scontro reale difficilmente - a meno che non si avesse un nome di grande fama - le persone potevano prevedere il quirk altrui, e la capacità di sfruttare quella confusione era una delle caratteristiche più importanti per vincere. Facendosi rivelare il quirk da Eve, non avrebbe fatto altro che rendere più inutile quel allenamento.
    "E' un piacere anche per me, kohai" - le parole del Carro erano dette in modo tranquillo, con un allegro sorriso dietro di esse. Non gli dispiaceva scherzare con Evelynn, probabilmente perché l'aveva conosciuta in una situazione abbastanza particolare. Era davvero strano però, si erano incontrati una singola volta mesi prima, ed ora lo facevano di nuovo come colleghi. Non era una cosa così comune, non secondo il corvino perlomeno.
    Dopo essere entrata, Eve andò subito nei bagni a cambiarsi, o qualcosa su quelle linee. Che avesse davvero comprato qualche oggetto utile per l'allenamento? A Daisuke non sarebbe affatto dispiaciuto, anche perché ciò dimostrava perfettamente quanto la ragazza fosse seria su quella cosa. Sperava solo che non avesse comprato nulla di troppo pericoloso, molti oggetti trovabili al mercato nero - ma anche cose più comuni, che si potevano trovare in negozi normali - potevano diventare eccessivamente pericolosi se messi in mano a qualcuno senza la minima esperienza sul campo. Motivo per il quale, spesso e volentieri, era meglio comprare armi facili da usare, o comunque non troppo difficili da comprendere pienamente. Ma quello era il pensiero pragmatico di Daisuke, d'altronde Yuya stesso aveva un'arma che - dal puro punto di vista del Carro - era a dir poco scomoda, ma non aveva mai sentito lamentale da parte del Diavolo.
    In ogni caso, il corvino avrebbe preso la palla al balzo, indossando prontamente l'unico oggetto che davvero pianificava di usare, lo shocker. Sì, anche il manganello poteva risultare utile, ma non voleva far troppo male ad Eve, d'altronde era lì per aiutarla, non per farle del male. Perciò, in modo alquanto rapido, il guanto-taser venne inserito sulla mano sinistra, e la mano destra accolse la struttura metallica - prottetta da quella guarnizione nera, così da non ferire il palmo dell'utilizzatore - che il ragazzo aveva scelto di portare. Era ancora chiuso, e probabilmente non lo avrebbe aperto, però poteva tornare utile per confondere i sensi della ragazza. Di certo osservando un mangenello telescopico, si sarebbe aspettata un qualche colpo con esso, e avrebbe mantenuto i nervi saldi in attesa della fatidica mossa.
    Dopo qualche minuto di attesa, Eve uscì dal bagno. Stava indossando una qualche tuta che in precedenza non aveva, probabilmente era il contenuto dello zaino che stava portando con sé inizialmente. Non aveva troppi problemi con ciò, d'altronde lui stesso aveva inizialmente pensato di indossare la sua stessa "armatura" in tessuto, sebbene poi avesse scelto di lasciarla a casa. Non era nemmeno troppo sicuro di ciò che Evelynn si aspettasse, probabilmente non sarebbe riuscito a farle così tanto male, al massimo le avrebbe lasciato un qualche livido sulla pelle violacea, e magari anche qualche graffio. Dipendeva tutto dall'unicità della donna a dire il vero.
    Le parole successive di Evelynn però, erano davvero in contrasto con quello che aveva appena detto. Voleva "farsi male", parafrasando ciò che aveva velocemente espresso. Non era una cosa troppo apprezzata dal corvino, il quale infatti voleva aiutarla ad allenarsi, e non tanto ferirla per darle uno schiaffo di realtà. Da un certo punto di vista però, le parole di Evelynn erano quasi nobili, aveva dimostrato pefettamente quanto ci tenesse a migliorare, una cosa che portava grande soddisfazione al Carro. Cosa avrebbe fatto? Ci sarebbe andato in modo serio, proprio come avrebbe fatto con un criminale pericoloso? Oppure avrebbe seguito il suo piano iniziale, andando con calma e permettendo ad Eve di colpirlo, cercando di farle capire come sfruttare al meglio il suo potere? Come al solito, Daisuke era una persona indecisa, probabilmente un giorno avrebbe fatto una brutta fine a causa di quella sua incapacità di prende una posizione solida in modo immediato, ma il futuro si poteva sempre cambiare, l'importante era il presente. Infatti, alla fine dei conti, il ragazzo scelse una via di mezzo. Dimostrare la differenza in capacità a Lovers, ma allo stesso tempo evitare di ferirla in modo inutile. Gli sarebbe riuscito? Probabilmente no, ma l'importante era provare, era sicuro che Lovers non si sarebbe offesa per una ferita un po' più dolorosa del dovuto, non dopo le parole da lei stessa pronunciate.
    Senza parlare quindi, il ragazzo lascio fare la sua collega, lasciandole tempo di mettersi in posizione... anche perché lui poteva partire in ogni momento, d'altronde quello era uno dei piccoli vantaggi della sua unicità. Non stava parlando per disprezzo verso la ragazza, affatto, la stava ascoltando con molto piacere e stava annuendo alle sue parole, però il suo cervello era impegnato a trovare un piano alternativo a quello che aveva "prodotto" in preparazione a quella mattinata. Sì, il numero di incognite rimaneva uguale, però ora si sarebbe dovuto mettere molto più in gioco. Beh, nel peggiore dei casi avrebbe provato ad improvvisare, così sarebbe diventato un allenamento anche per lui, una cosa che probabilmente non gli avrebbe fatto male.
    Dopo il fischio di partenza da parte della ragazza, Daisuke scelse di iniziare con una mossa abbastanza subdola, ma d'altronde avrebbe fatto così anche in una situazione pseudo-reale. Infatti, avrebbe provato ad aprire due portali, uno dietro alla sua schiena, ed uno - di quelli in grado di muoversi - dietro alla schiena della collega. Poi, con la mano sinistra avrebbe attraversato il primo, sarebbe bastato far finta di grattarsi la schiena, e probabilmente Eve non avrebbe sospettato nulla. Il suo piano era molto semplice, usare lo shocker per stordire la donna, sfruttando l'effetto sorpesa che i suoi portali poteva avere sulle persone. Era una cosa che - fortuntamente - non aveva ancora provato, magari avrebbe fallito miseramente, non era una cosa da escludere.
    Per richiamare l'attenzione della ragazza, ma anche per evitare che sospettasse della mano, il Carro avrebbe aperto con uno scatto molto rapido il manganello, e avrebbe fatto qualche passo avanti. Era una fortuna che i suoi portali fossero trasparenti però, considerando la dimensione infatti, Evelynn sarebbe stata in grado di vederli anche da dietro la schiena del ragazzo, e tutto il suo piano sarebbe saltato. Non era una mossa eccessivamente pericolosa, però secondo il ragazzo era l'opzione migliore per iniziare uno scontro.

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 680| Forza: 205 | Quirk: 255 | Agilità: 260
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: //
    Tecniche utilizzate:
    Portal Creator Lv.3
    Daisuke può concentrarsi per creare un portale nel giro di poco più di un secondo, questo portale sarà completamente da lui impostato, la massima distanza dal suo corpo è di 25 metri e con una grandezza complessiva di altezza e lunghezza di 1 metro, la massima quantità di portali creabili è di 16, e quelli creati vengono automaticamente fatti scomparire dopo 24 ore dalla propria creazione.
    COSTO:
    [Portali dal 1° al 8° = 15 ( a portale )
    Portali dal 9° al 16° = 25 ( a portale )]


    Portal Movement Lv.3
    Questa tecnica crea un portale di dimensioni ridotte alla metà di un portale normale, questo si può aggrappare a qualsiasi cosa, e fino a che la persona o la cosa a cui il portale è attaccato non si distanzia di 10 m dall'utilizzatore il portale vi rimarrà attaccato. Questo portale può essere chiuso secondo la volontà dell'utilizzatore.
    COSTO: 25 a portale + 10 a turno di mantenimento


    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
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    Ecco, ora che anche Daisuke aveva detto di essere pronto ad agire...anzi no, non mi aveva detto niente ma stavo dando per scontato che lo fosse perché insomma io lo ero. Mi ero messa la tuta da combattimento per difendermi da qualche urto, avevo preso le giuste distanze, avevo assunto una posa da combattimento che reputavo adatta al mio stile. Tutto faceva presagire che fossi preparata per iniziare a scambiare qualche colpo ed a reagire a quello che il mio compagno di squadra/momentaneo avversario avrebbe fatto come prima offensiva.
    Però...sì, rimaneva un però: ero nervosa e non poco.
    Non nervosa nel senso arrabbiata, nervosa proprio nervosa: tesa, con i nervi a fior di pelle perché avevo passato talmente poche occasioni per compiere questo genere di attività fisica che non sapevo realmente come approcciarmi alla situazione. C'era quella volta che mi ero dovuta difendere da un borseggiatore ma poteva considerarsi uno scontro? Certo che no, quella era stata solo una rapida interazione di lui che cercava di prendere la borsa, io che lo fermavo con l'ombra, me la riprendevo e lui scappava.
    C'era quell'occasione che mai mi sarei dimenticata in cui avevo aiutato Shahar. Perché non se ne sarebbe mai andata? Perché era stata a tutti gli effetti l'occasione in cui avevo visto un uomo perdere la vita davanti ai miei occhi per la prima volta ed anche lì la cosa era stata tanto semplice: lui la stava assalendo, io l'ho bloccato e lei l'ha colpito trafiggendolo a morte. L'immagine dell'uomo che cadeva a terra con gli occhi spalancati verso di me aveva tormentato i miei incubi per tante, tante settimane e se ci penso era ironico che avessi chiesto a Daisuke stesso di darmi una mano per quello. Perché? Perché era in un momento di debolezza dovuto a quell'evento che l'avevo incontrato, quando aveva deciso di darmi una mano a sbrigare una situazione spinosa con una persona un po' troppo invadente e dal pregiudizio facile. Situazione dove di norma me la sarei cavata semplicemente andando via, l'instabilità dovuta alla complicità del reato (perché di quello si trattava) era ancora troppo grande perché riuscissi a ragionare.
    Per fortuna quel farmaco per il sonno aveva fatto il suo effetto.
    Ed essere ora qui di fronte a Daisuke pronta ad alzare le mani contro quelle che mi avevano tirata momentaneamente in piedi era un po' paradossale ma potevo cavarmela pensando che fosse un allenamento magari più intenso del normale. Non cambiava il fatto che fossi davvero tanto, tanto tesa: stavolta non avrei avuto solo l'effetto iniziativa, questione di pochi attimi e sarebbe stato tutto finito ma al contrario avrei dovuto pensare, avrei dovuto reagire e vedere di essere a mia volta pericolosa più che potessi. Inoltre ero tesa grazie al fatto che non si stesse muovendo, che non stesse dicendo nulla e non stesse facendo nulla di eclatante ma che fosse...quasi rilassato? Faceva parte del suo modo di agire? Faceva parte della sua tecnica di combattimento? Oppure il suo quirk gli permetteva di compiere qualche cosa senza aver bisogno di far gesti eclatanti? Poteva essere qualsiasi cosa ma vederlo di punto in bianco aprire di scatto la mano per aprire il manganello mi fece irrigidire e mi fece concentrare - proprio come voleva lui - su quella mano non guardando l'altra. Avrebbe fatto qualcosa? Sarebbe partito e mi avrebbe caricata con quello? Poteva essere, in fondo a detta sua era il Carro ma non vedergli far altro mi stava facendo pensare: o sarebbe partito a breve, o sempre a breve avrebbe fatto altro.
    Il dettaglio che mi fece rimanere un attimo perplessa fu l'aria dietro di lui: di base non aveva niente, solo si stava agitando in modo strano. Ecco, ora ero convinta che quella nemmeno tanto piccola distorsione fosse opera del suo quirk ma non ebbi tempo di pensare altro dato che sentii qualcosa subito dopo, un'intensa scossa elettrica che non fece altro che alimentare la mia rigidità e la mia tensione. Inutile dire che mi colse alla sprovvista ma mi trovai costretta a stringere i denti e spalancare gli occhi per cercare di non far aver la meglio letteralmente a quel trucchetto: sto reagendo in maniera eccessiva? Prendetevela voi una scossa elettrica dal nulla, considerate anche il fatto che non ne avessi mai subita una.
    Che mossa subdola colpirmi dietro la schiena, come diamine aveva fatto però era la domanda più grande alla quale dovevo ancora dare risposta. Non sarei di certo arrivata ad una risposta adesso, soprattutto perché la scarica mi aveva dato una sensazione di torpore nemmeno troppo trascurabile che non mi permetteva di concentrarmi in maniera eccessiva su nessuno dei miei sensi in maniera efficace: le gambe? Quelle non riuscivo a muoverle bene, era stato come rimanere in posizione seduta da indiano per un giorno intero e poi alzarsi di scatto pretendendo che funzionassero bene, come provavo a muoverle sentivo un fastidioso formicolìo in grado di farmi pensare che di muovermi non se ne parlasse nemmeno per sbaglio. Le braccia? Stessa cosa, persino muovere le code mi causava quella brutta sensazione e far qualsiasi cosa di diverso dal cercare di farmi passare quella scossa era letteralmente fuori discussione. Ma una cosa potevo farla, giocare sporco.
    Lasciai cadere le code a terra dove appoggiai anche un ginocchio, le braccia e la testa persero forza e si piegarono verso il basso. Come se...come se avessi perso i sensi e per qualsiasi sforzo di volontà fossi riuscita a rimanere in ginocchio. Diamine la scossa non mi aveva fatto bene e subirla non era di certo un'esperienza che avrei ripetuto volentieri, non a caso avevo bisogno ancora di qualche secondo per riprendermi e potermi permettere qualsiasi tipo di movimento ma se potevo costruire un buon setup per ciò che sarebbe avvenuto dopo allora tanto meglio.
    Tutto dipendeva dal buon animo di Daisuke e da quanto fossi brava io a recitare. Giocare sporco era ciò che mi piaceva di più in qualsiasi circostanza e considerando ciò che mi era appena capitato, purtroppo al momento era l'unica cosa da fare.

    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4

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    CITAZIONE
    Condizione fisica: Stordimento [1 turno]
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
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    Doveva essere sincero, odiava usare il suo quirk in modo così subdolo, lo faceva stare infinitamente male per i suoi avversari. Non gli piaceva osservare come Eve stesse cadendo sulle sue ginocchia, tutto perché non si aspettava un colpo di punto in bianco. E chi poteva fargliene una colpa, probabilmente le persone in grado di difendersi perfettamente da un colpo uscito dal nulla, si potevano contare sulle dita di una mano. Prima di tutto c'era bisogno di una concentrazione esagerata, e anche tendendo in conto quella, bisognava essere in grado di muovere perfettamente il corpo. Alla fine il portale di Daisuke si attaccava direttamente al nemico, non era un qualcosa da cui potevi scappare con un gesto particolarmente fluido. Il vero rischio di quella mossa, erano le persone in grado di proteggersi con la propria unicità. Non erano nulla di esageratamente raro tra eroi e criminali, ma potevano rendere inutile il "piano" del corvino. Quale piano? Molto semplicemente, la possibilità di distruggere lo spirito del proprio avversario. Con Eve non lo avrebbe fatto però, d'altronde gli era stato chiesto un favore, non sarebbe stato carino ferire la ragazza fin da subito, solo per soddisfare il suo stesso orgoglio.
    Chissà come avrebbe risposto Evelynn però. Da un lato poteva stare più attenta di prima, per paura che il ragazzo tirasse fuori un'altra mossa di quel tipo. Dall'altro, poteva ignorare completamente il colpo appena subito, e concentrarsi nel colpire l'avversario, anche a costo di farsi male. Che cosa avrebbe scelto Daisuke, se si fosse trovato nei suoi panni? Probabilmente la prima opzione, non era una persona dallo spirito combattivo tanto forte, se i contro superavano i pro, non vedeva motivo di fiondarsi a testa bassa contro il nemico. Ma quello era puramente il suo punto di vista, magari se fosse nato con un'unicità più offensiva, in grado di arrecare seri danni ai suoi nemici, avrebbe compiuto una scelta diversa.
    La domanda più importante però, era diversa. Come avrebbe connesso il Carro? La ragazza sembrava aver accusato la scossa in modo ben più serio di quanto lui pensasse, ma allo stesso tempo gli aveva esplicitamente chiesto di fare sul serio. Come si sarebbe comportato in una situazione normale, dove però non voleva far troppo male all'altra persona? Sfortunatamente per il corvino, non esisteva una risposta specifica a questa domanda. Dipendeva fin troppo dal suo avversario, ma anche da quanto sapeva sul suo nemico. In alcuni casi era più che accettabili colpire, in altri era meglio aspettare, così da non cadere in una possibile trappola. Era saggio perdere tempo in uno scontro però? Magari se ne sarebbe pentito più in là nella zuffa, e si sarebbe ritrovato stupidamente in una situazione negativa. Già, l'indecisione era una malattia che perseguitava in modo costante i pensieri del Carro, tenendosi mano nella mano con la sua paranoia. Alcune volte gli sarebbe piaciuto superare a piedi uniti quei due aspetti della sua personalità, ma non era una cosa così facile da fare, non quando erano una parte così centrale del suo io.
    Dopo qualche secondo di pensieri, Daisuke fece una scelta. Voleva dare ascolto alla richiesta della ragazza, gli sembrava la cosa più educata da fare. E probabilmente anche la più intelligente. Non sapeva nulla di Eve, e sebbene in questo momento sembrasse distrutta - come se la scossa l'avesse colpita nel punto più profondo del suo corpo - il rischio che si alzasse da un momento all'altro, sparando una qualche raffica di fuoco dalle mani, esisteva, ed era la parte di pensieri di cui il Carro era più spaventato. Perciò, in modo rapido, andò contro ai suoi pensieri iniziali. Avrebbe usato il manganello, e avrebbe sfruttato due nuovi portali. Infatti, dopo aver chiuso i due portali aperti in precedenza, il corvino ne aprì uno sul suo lato destro, ed un secondo ad una decina di centimetri di distanza dalla schiena della donna. Poi, con un gesto fluido, avrebbe affondato la sua mano destra - quella che reggeva saldamente il manganello telescopico - all'interno del primo portale aperto, con l'intento di colpire la spalla sinistra della ragazza. Non era un gesto molto carino, soprattutto non nei confronti di Evelynn, però stava rispettando la sua richiesta iniziale,

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 650| Forza: 205 | Quirk: 255 | Agilità: 260
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: //
    Tecniche utilizzate:
    Portal Creator Lv.3
    Daisuke può concentrarsi per creare un portale nel giro di poco più di un secondo, questo portale sarà completamente da lui impostato, la massima distanza dal suo corpo è di 25 metri e con una grandezza complessiva di altezza e lunghezza di 1 metro, la massima quantità di portali creabili è di 16, e quelli creati vengono automaticamente fatti scomparire dopo 24 ore dalla propria creazione.
    COSTO:
    [Portali dal 1° al 8° = 15 ( a portale )
    Portali dal 9° al 16° = 25 ( a portale )]


    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
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    Evelynn Harcrow
    Per tanto, tantissimo tempo avevo fatto della finzione quasi la mia arma migliore: era necessaria nel mio lavoro, era ciò che mi permetteva di sopportare, circa, qualsiasi situazione mi si ponesse davanti. Serviva mentire per far sì che andasse tutto bene quando ti davano della poco di buono, serviva mentire quando si trattava di conversare con un cliente particolarmente noioso o far finta che fosse dalle indubbie qualità quando contasse...
    Più che mentire, potevo dire che ciò che mi riuscisse abbastanza bene e naturale fosse recitare. A volte non ce la facevo, era però una dote che reputavo necessaria per la mia persona solamente per---sopravvivere. Non tanto per vivere, per condurre una vita normale ma per riuscire anche solo ad arrivare a fine giornata facendo finta che tutto quello che sentivo sul mio conto non mi fosse nemmeno arrivato. Cosa che non mi era riuscita quel giorno davanti a quella farmacia, non mi era riuscito impostare la conversazione sui toni che io desiderassi, non mi era riuscito rispondere, non mi era riuscito mantenere su quella maschera che mi trovavo a portare fuori di casa tutti i giorni. Che poi, pensandoci, non era nemmeno una vera e propria maschera dato che con gli anni mi ero adattata a comportarmi in un certo modo, a rispondere in un certo modo, a conversare in un certo modo al punto da risultarmi quasi naturale: e pensare che prima di trasferirmi in Giappone ero una ragazzina che non sapevo nemmeno come funzionasse un distributore automatico di profilattici e che si sarebbe anche solo imbarazzata di fronte ad uno solo di quelli.
    Cosa c'entrava con tutto questo? C'entrava per il fatto che anche adesso che era arrivato il momento di fare un po' meno la bambina o la principessa sul pisello, mi ero trovata a pensare che la cosa migliore che dovessi fare fosse il semplice recitare. Recitare di essere in grossa difficoltà, di aver problemi a tenere gli occhi aperti dopo una scossa completamente inaspettata e che ancora non avevo capito da dove fosse venuta se non "dalle mie spalle". Sia chiaro che non è che stessi proprio recitando fino alla fine, quella scossa mi aveva davvero fatto male, che diamine: vuoi perché fosse inaspettata, vuoi perché arrivata in un punto cieco e di conseguenza debole, vuoi tutte le cose del mondo ma prendersi un piccolo shock elettrico non fa piacere proprio a nessuno. Dovevo metterci il fatto che poi non fossi per niente avvezza alle pratiche di combattimento e la mia soglia del dolore era davvero bassa, dunque ecco che il gioco era fatto e quella che per qualcuno sarebbe stata una scossarella capace di dissestarlo qualche secondo, per me era un po' più duraturo. Ci erano voluti svariati secondi prima che recuperassi l'uso delle braccia e delle gambe (e delle code) senza sentire quella fastidiosa sensazione di torpore che non me le faceva nemmeno tenere propriamente dritte o rigide, così come ci era voluto qualche secondo per farmi capire che quella della recita era, detta in maniera spiccia, una strategia veramente orribile.
    Perché?
    Perché avevo chiesto a Daisuke di fare sul serio ed in uno scontro serio nessuno avrebbe abbassato la guardia perché impietosito dalla figura di un bel faccino che si accasciava dopo una scossa: se fosse stato un malintenzionato reale allora mi sarei già trovata qualche altro tipo di ferita e dunque il mio piano se ne andava semplicemente a farsi benedire in questo modo dopo aver anche solo riflettuto qualche secondo. Dovevo cambiare prima di venir colpita ancora, soprattutto dovevo rialzar-strinsi appena i denti quando cercai di riportarmi in posizione eretta, il formicolìo era davvero fastidioso.
    Aver anche abbassato lo sguardo mi aveva impedito di vedere persino cosa stesse per fare Daisuke, quanto potevo esser stata stupida in questa circostanza? Quando riuscii ad alzare il volto intenzionata a cambiare approccio allo scontro, fu tardi: una forte botta alla spalla sinistra mi costrinse sia a stringere i denti, sia a piegarmi in avanti accompagnando il colpo che non era stato per niente leggero. Tanto mite però della forza ce l'aveva, dovevo dargliene atto. Adesso, però, potevo vedere come avesse fatto a colpirmi: aveva la mano infilata "dentro l'aria" a metà ed a quanto pare era spuntata proprio dove ero stata colpita. Era questo dunque il suo quirk? Era di sicuro una bella botta, l'avrei accusata più tardi senza ombra di dubbio ma forse anche adesso dato che di riscaldamento non ne avevo fatto per niente.
    Parlando di ombre di dubbio, limitiamoci alla prima parola perché se fossi rimasta sulla difensiva non ne sarei uscita e non sarei stata capace nemmeno di dargli qualche problema. Era chiaro che aveva un bel vantaggio dal punto di vista del colpire da dove volesse e non avendo gli occhi dietro la testa, quello era di sicuro il mio punto più scoperto. Avevo bisogno di prendere un po' di iniziativa e provare un'offensiva, soprattutto approfittando del fatto che non aveva idea quale fosse la mia unicità. Dai miei piedi l'ombra iniziò a ribollire piano piano lasciando salire un rivolo di fumo nero, era il segnale che l'avrei utilizzata di lì a breve per qualsiasi altro motivo che non fosse il prendere un oggetto: ne avevo il pieno controllo, la modificai, la cambiai dividendola in due linee sottili che scagliai in avanti non però verso Daisuke ma poco alla sua sinistra. Volevo dargli l'idea di aver leggermente sbagliato mira magari ancora colpita dal dolore della botta alla spalla sinistra e solo alla loro massima estensione sarebbe arrivato il vero attacco, facendole aprire a semicerchio per compiere una spazzata frontale a centottanta gradi. Se l'avessi preso probabilmente gli avrei lasciato un taglio addosso ma non ero tanto confidente nei miei mezzi, potevo contare sul tentativo di distrazione dovuto all'idea di aver mancato il colpo poco prima della spazzata.
    Il punto era che lui avesse un'arma con la quale attaccarmi, potevo aver approfittato dell'effetto sorpresa anche grazie al fatto che non conoscesse la mia abilità ma questo non voleva dire che da ora in poi sarebbe andato tutto bene. Dovevo recuperare il kusarigama che mi ero portata, per fortuna non avevo lasciato lo zaino tanto lontana ma comunque ci sarei dovuta arrivare. Ritratta l'ombra avrei cercato di scattare verso lo zaino per mettere mano all'arma che vi era dentro, magari sarei riuscita a sentirmi più sicura.
    E parlo al condizionale perché Daisuke con quell'abilità avrebbe persino potuto farmi lo sgambetto e non me ne sarei nemmeno accorta. Va bene che erano pochi passi prima di arrivarci, recuperarla e mettermi in guardia ma non si sapeva mai.


    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4
    Energia: 275 | Forza: 40 | Quirk: 130 | Agilità: 105

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    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danno medio [Spalla sx]
    Tecniche utilizzate:
    Agony's Caress [Lv.2]
    Tipo di tecnica: Offensiva
    Descrizione: La notte è il miglior momento per dormire e farsi cullare dal sonno con una gentile e leggera carezza. Talmente leggera da non svegliarti e da svanire non appena si apre gli occhi, quasi senza farti render conto di esser appena stato sfiorato e trattato durante il tuo periodo di riposo e non importa dove tu possa trovarti, quel tocco, quel gesto così confortevole ti arriva ovunque anche solo per dirti che c'è stato. E' bello, è come un'ombra che ti accompagna sempre senza che te ne renda nemmeno conto. Questa tecnica cercherà di essere tale: una veloce carezza. Estendendo la propria ombra e cambiandone la consistenza, questa verrà divisa in due filamenti sottili ed affilati da Evelynn: dopo averli scagliati in avanti al massimo della propria capacità, li farà scattare ai lati andando ad effettuare una complessiva spazzata di 180° di fronte a sé per coprire un semicerchio al massimo 7m di raggio andando a colpire ogni cosa che si trovi al suo interno. A spazzata terminata, i due lineamenti torneranno da lei andando a ricostituire una normale e semplice ombra.
    Tipo di danno: Lacerante - Medio
    Costo: 25
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]
     
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    Daisuke Okada
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    Che avesse sbagliato? Magari sarebbe stato meglio colpire la ragazza con meno aggressività, un manganello poteva fare davvero male, soprattutto quando inaspettato. Ed oltretutto, Eve era appena stata colpita da una scossa elettrica non indifferente, magari non era così giusto utilizzare due armi di media pericolosità in così rapida successione. La soluzione più ovvia? Limitare l'uso del manganello per il resto dell'allenamento, tanto l'effetto che doveva causare era già stato raggiunto. Quale? Una cosa molto semplice, tant'è che a volte può essere data per scontata. Usare armi - anche di elevatà pericolosità - in un combattimento, poteva cambiare immensamente l'esito dello scontro. Sì, tutto dipendeva dall'esperienza che si aveva, ma anche da quanto bene unicità ed oggetto si intersecavano. Ad esempio, una persona come Yami non avrebbe avuto bisogno di grandi aiuti nel combattere a distanza, d'altronde poteva benissimo cavarsela usando unicamente il suo quirk. Da vicino però? Probabilmente la svedese era l'esempio sbagliato, dato che non avrebbe avuto grandi problemi nemmeno a quella distanza... ma il succo del discorso è quello. Rinforzare il proprio potere sfruttando aiuti esterni, rendendolo ben più forte di quanto possa essere normalmente. Per il momento però, il corvino non poteva esprimere i suoi pensieri. Non conosceva l'unicità della ragazza, e non sapeva nemmeno del suo ultimo acquisto. Oltre alla tuta da combattimento, ovviamente.
    "Spero non ti abbia fatto troppo male. - la voce del Carro era onesta, d'altronde non voleva ferire in modo esagerato la ragazza, sarebbe scomparso l'intero scopo dell'allenamento in quel caso. A dire il vero non gli interessava nemmeno troppo una risposta, probabilmente sarebbe stato meglio per Evelynn se tutta la sua concentrazione fosse rivolta a combattere, invece che a stimoli esterni come le calme ma futili parole di Daisuke.
    Pochi secondi dopo, in modo decisamente improvviso, l'attacco della ragazza arrivò. Aveva colpito il corvino però? No... lo aveva mancato, facendo scontrare quella strana stringa di colore scuro contro l'aria alla sua sinistra. Dopo pochi istanti però, la tranquillità del Carro era stata completamente distrutta, a causa di un particolare decisamente inaspettato nell'attacco della ragazza. Non aveva mancato il corpo del ragazzo, cioè, non lo aveva fatto per sbaglio. Il singolo lembo d'ombra infatti, si era diviso in modo estremamente rapido, tracciando una specie di semicerchio invisibile con uno dei "cavi". Per sfortuna di Evelynn, Daisuke era riuscito a spostarsi leggermente, facendo un passo all'indietro all'ultimo secondo. L'affilato filo creato dalla ragazza infatti, andò a colpirlo sulla guancia sinistra, creandogli un piccolo ma sanguinolento taglio. Non era nulla di eccessivamente profondo per fortuna, però non faceva certo bene.
    Il vero problema però, fu la reazione di Daisuke, che dopo aver osservato il quirk della ragazza aveva perso qualche battito. Non ne era sicuro al cento per cento, ma gli sembrava che l'attacco della ragazza avesse utilizzato l'ombra stessa di Eve... ed il corvino non aveva belle esperienze con quel tipo di quirk, affatto. Era rimasto fermo a ragionare, senza attaccare né niente, il suo cervello stava provando un'onesta paura, più di quanta ne avesse provata osservando il sagrestano, ed ironicamente più di quanta ne avesse avuta affrontando Yami in allenamento. Quell'attimo, aveva dato tempo alla ragazza per recuperare la sua arma dallo zaino, una Kusarigama. Era lo stesso oggetto che usava Yuya, e ancora una volta Daisuke non capiva perché fosse stato scelto. Forse era lui strano, ma preferiva cose più pratiche e dirette, piuttosto che un'arma così elegante ma scomoda.
    In ogni caso però, non poteva andare totalmente nel panico. Doveva continuare ad aiutare la ragazza, anche con quella paura interiore che non voleva assolutamente mostrare ad Evelynn. Magari non era nemmeno un'quirk inerente alle ombre, e le paure del Carro si sarebbero rivelate infondate, questa era la piccola speranza che il corvino aveva dentro di sé, sebbene sapesse quanto improbabile fosse come cosa. In ogni caso, doveva trovare una soluzione, e doveva farlo anche in fretta... non si era mai reso conto di questo limite futile e fastidioso del suo cervello.
    Probabilmente poi, Evelynn sarebbe stata in grado di sfruttare la staticità di Daisuke, per attaccarlo con l'arma presa in precedenza. Un'obbiettivo fermo non è così difficile da colpire, alla fine.

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    Condizione fisica: //
    Tecniche utilizzate:

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
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    Il mio effetto sorpresa aveva funzionato così come no: non avendo colpito a pieno non potevo dire di aver ottenuto l'effetto desiderato, riuscire però a recuperare la mia arma era una piccola sicurezza che mi ero procurata. Avevo visto qualche video per capire anche solo come si tenesse in mano ed era particolare come oggetto per combattere, riuscivo però a capire che potessero esserci diverse lacune da parte mia e l'unico modo che avevo per prendere familiarità con un kusarigama fosse quello di usarlo il più possibile. Non sarei sicuramente mai stata una cintura nera di settimo dan di---qualsiasi disciplina coinvolgesse quest'oggetto, potevo ritenermi però almeno soddisfatta del fatto che avessi appreso come farlo roteare senza colpirmi (dato che il fondo della catena era pesante e faceva male, qualche livido sulla gamba era stato un buon motivo per imparare) e di come almeno riuscissi a mirare bene o male verso una direzione non tanto imprecisa quando lanciavo. Dovevo solo stare attenta nel caso in cui scagliassi la parte con il falcetto nel ritirarlo indietro, non volevo di certo ferirmi da sola, da quello che avevo visto tuttavia era più una questione di impugnare per il manico la parte affilata ed usare la catena con il peso in fondo per fare qualsiasi altra cosa: avevo visto di persone disarmate, avevo visto di individui colpiti allo stomaco o al fianco come distrazione---non era questa un'ottima occasione per riprovarci?
    Il fatto che avessi recuperato l'oggetto mi apriva la possibilità di tentare, dovevo aggiungerci il fatto che per qualche strano motivo Daisuke dopo il mio attacco era rimasto fermo ed ecco che avevo quella finestra di opportunità che cercavo di base: non capivo perché, che fosse stata la sorpresa di scoprire la mia unicità? Aveva qualche difficoltà ad interpretarla? Tanto meglio, significava che avrei avuto quel paio di secondi in più per provare ad allestire un'offensiva e recuperare un po' di iniziativa sull'attacco. Se avevo interpretato bene la sua, di unicità, poteva funzionare molto efficacemente sulla distanza non avendo in teoria grossi limiti per arrivare dove voleva - doveva per forza esserci un raggio massimo ma dubito fosse al di fuori della distanza che potevo coprire in questo posto - e nonostante non fosse nelle mie corde, avvicinarmi e colmare le distanze era l'unica alternativa che ritenevo possibile. Non avevo particolari difficoltà nell'usare la mia abilità anche in campo ristretto avendo giusto un'alternativa che mi avrebbe potuto dare un piccolo vantaggio, il fatto era che ci dovessi arrivare adesso.
    Come colmare la distanza? Intanto ero fin troppo concentrata per rispondere alla sua premura, non sapevo se fosse sincera o se fosse canzonatoria ma non avevo la libertà né l'attenzione necessaria per dare conto alle sue parole avendo già pensato a come avvicinarsi. Estratta l'arma afferrai il falcetto con la sinistra e parte della catena con la destra facendola roteare al mio fianco giusto esaminando la distanza...mi sarei dovuta avvicinare un po'. Mi piegai in avanti e mi misi a correre in sua direzione, affidandomi però al mio potere per prendere qualche istante, speravo, di vantaggio allungando la mia ombra di nuovo nel tentativo di farla arrivare esattamente sotto di lui dove si sarebbe espansa come una piccola macchia d'olio e dei filamenti neri sarebbero apparsi, scattando verso l'alto nel tentativo di afferrare Daisuke alle gambe, alle braccia, al busto, alle spalle per tirarlo a terra e provare a tenerlo fermo. Dal colpo che mi aveva tirato pensavo che non avrebbe avuto difficoltà a liberarsene, al contrario, e se fosse andato tutto come volevo allora avrei guadagnato non più di un secondo ma sarebbe stato sufficiente per permettermi di arrivare in raggio di catena e lanciargliela verso la gamba destra, nel tentativo di avvolgerla e tirare verso di me cercando di fargli perdere l'equilibrio. Il necessario per provare a prendere quegli attimi che mi sarebbero serviti per avvicinarmi e cercare di colpirgliela con il falcetto tramite un affondo portato con il baricentro bassissimo, come se mi stessi lanciando in avanti, terminando la corsa esattamente dietro di lui.
    Avevo deciso che la distanza non era per niente considerabile in questo combattimento ed avrei solo dato occasione a Daisuke di usare la sua abilità per colpirmi prima ancora di riuscire a fare qualsiasi cosa e dato che aveva esitato, se non avessi provato a fare qualcosa ora non ce l'avrei fatta mai più. Forse nemmeno il corpo a corpo mi sarebbe servito a qualcosa e di tutto quello che avrei provato a fare durante quella corsa niente sarebbe andato a segno oppure mi avrebbe ribaltata con una mossa di karate o qualcosa di simile, non attaccare perché consapevole di non essere utile in una sessione come questa però non mi sarebbe servito a niente. Il dolore alla spalla c'era ancora, niente però di insopportabile. Di sicuro avrebbe fatto più male domattina di adesso.


    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4
    Energia: 255 | Forza: 40 | Quirk: 130 | Agilità: 105

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    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danno medio [Spalla sx]
    Tecniche utilizzate:
    Agony's Binding [Lv.2]
    Tipo di tecnica: Blocco
    Descrizione: Essendo la notte buia e piena di terrori, a volte è possibile provare dei terrori talmente grandi da bloccarti sul posto senza sapere come uscirne. E quei terrori in genere stanno nascosti nell'ombra, ti spaventano perché arrivano all'improvviso e ti afferrano senza darti possibilità di reagire.
    Su questa filosofia si basa questa tecnica di Evelynn che allungherà la sua ombra in direzione di un qualsiasi bersaglio che si trovi entro i 7 metri dalla sua posizione per cercare di raggiungerlo. Una volta arrivatagli addosso, questa si arrampicherebbe piano piano sull'avversario stesso cercando di ancorarlo a terra per impedirne momentaneamente i movimenti applicando una costante pressione verso il basso. Il blocco può perdurare al massimo per 2 turni.
    L'ombra riuscirà nel suo intento solo se il valore di Forza della vittima sarà inferiore a quella del valore di Quirk di Eve.
    Effetto: Blocco dei movimenti
    Costo: 20 + 5 Mantenimento
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]
     
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    Daisuke Okada
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    Che brutta situazione per il povero Daisuke. Fin dall'inizio era stato titubante nei confronti di quello scontro, ed una cosa era certa, i nuovi risvolti non avevano certamente migliorato la situazione. Doveva ringraziare la parte più analitica del suo cervello, se non fosse stato per quella piccola - ma incredibilmente rafforzata nel tempo - sezione della sua mente, si sarebbe ritrovato in ginocchio, con la testa tra le nuvole e mille pensieri diversi che sfrecciavano tra le sinpasi del suo encefalo. Beh, quest'ultima cosa in realtà stava succedendo, sebbene in modo decisamente meno aggressivo di quanto il corvino potesse immaginare. Aveva paura, era come se il suo stomaco si fosse riempito di vermi, i quali provavano a scappare dall'organo dell'uomo in sincronia, trapanandolo e ferendolo profondamente, sebbene a primo impatto non ci fosse nulla di strano. Era quasi ironico però, quante possibilità c'erano? Il primo "combattimento" che faceva dopo i devastanti avvenimenti della UA, e si era ritrovato esattamente contro un quirk di quel tipo. Sembrava quasi fatto apposta, come se la sua intera vita fosse sceneggiata da un qualche scrittore sadico, che godeva nel vedere la sofferenza dei suoi personaggi, e provava piacere nel rendere il più inaspettata possibile. Ma sebbene il cervello dell'uomo fosse totalmente immerso in svariate decine di pensieri diversi, i suoi sensi erano totalmente rivolti alla ragazza. In particolar modo la sua vista, i suoi occhi vigilavano silenziosamente sui movimenti della ragazza, provando a cogliere ogni possibile particolare. Probabilmente quello stato adrenalinico di pura concentrazione era un risultato malasano della paura che stava provando dentro di sé, e che secondo dopo secondo lo faceva marcire sempre più. Se prima la situazione gli sembrava spiacevole, ora gli sembrava direttamente negativa.
    Evelynn si era armata, e sembrava sempre più pronta ad attaccarlo. Come si doveva comportare? Questa domanda interiore era stata accompagnata da un profondo ed inevitabile vuoto. Non lo sapeva. No, per una volta non era stupida indecisione, e non era nemmeno una mancanza di concentrazione. Si sentiva semplicemente alienato, come se quell'intera situazione fosse improvvisamente diventata più grossa di lui. Una cosa chiaramente non vera, era un semplice allenamento fisico con la sua kohai, cercando di renderla più performante in situazioni di combattimento reale. In passato aveva svolto compiti e missioni decine di volte più difficili, ma in quel momento gli sembrava di essere di fronte ad un qualche muro invalicabile, che solo con un enorme cambio all'interno degli ingranaggi della sua persona, sarebbe stato in grado valicare.
    Doveva schivare il colpo della ragazza e colpire, non importava come, doveva trovare il modo di farlo. Dopo qualche secondo, la ragazza partì nella sua corsa verso il Carro, una mossa parecchio azzardata, ma che avrebbe probabilmente fornito i migliori risultati. Non ci aveva messo molto a comprendere uno degli pseudo-punti deboli del ragazzo. Sì, in uno scontro ravvicinato il suo quirk perdeva dell'efficacia, non una quantità esagerata però. Poteva sempre sfruttare i portali per rimbalzare i colpi, ma anche per schivarli senza eccessivi movimenti del corpo. La mossa di Eve però, non era così semplice come una semplice corsa frontale verso il nemico, e gli occhi del corvino colserò subito questo particolare, il quale segnò definitivamente i suoi incubi. Il quirk della ragazza agiva sfruttando le ombre, non sapeva bene come funzionasse, ma bastava questo per renderlo problematico. Quelli che erano dubbi in precedenza, erano diventati realtà, e la situazione mentale del corvino aveva raggiunto nuovi livelli di confusione. Si era effettivamente deconcentrato pensando al quirk della donna, motivo per cui ci mise qualche secondo a rendersi conto di cosa gli aveva fatto. Non riusciva a muoversi in modo normale, le sue gambe, le sue braccia ma anche il suo stesso busto, erano in una qualche particolare tensione. Volendo sarebbe riuscito a muoversi, sebbene con uno sforzo più alto di quello normalmente richiesto, però il suo cervello non la riteneva una cosa necessaria, era più occupato a scrutare i peniseri, cercando di eludere agilmente quelli eccessivamente negativi. Proprio in quel momento, la catena della compagna lo strattonò, prendendo la sua gamba e tirandola in avanti. Non aveva fatto in tempo a reagire, non andava affatto bene, doveva trovare un modo per svegliarsi da quella specie di trance non voluta, doveva sfruttare a sua volta l'allenamento, se fosse riuscito a superare questo limite, probabilmente avrebbe avuto molti meno problemi in futuro. E la capacità di combattere al massimo in ogni caso, non era una cosa così sottovalutabile.
    Sfortunatamente però, non era ancora in grado di farlo. Nella sua testa il piano era preciso, schivare l'affondo della ragazza rotolando verso sinistra, afferare la catena con la mano libera, e tirare verso di sé con forza, per poi colpire con una ginocchiata la ragazza. Sarebbe stato un colpo pesante, ma non poteva sottovalutare la ragazza.
    La sua strategia però, andò in fumo fin dal primo secondo. Aveva provato a schivare, ma la sua mente aveva stupidamente sovrapposto l'immagine di Eve con quella dello studente, sebbene i due centrassero decisamente poco l'uno con l'altro. Odiava davvero tanto il suo cervello.
    Così, l'affondo della ragazza lo colpì sul fianco, creando un secondo taglio sul corpo del ragazzo. Anche questo non era nulla di grave, era riuscito a schivare il grosso della lama in modo instintivo, ma l'idea di schivarlo completamente era troppo complessa per il suo corpo tremolante. Era un peccato però, avrebbe dovuto ricucire la maglietta, era così comoda nelle giorante estive.


    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 650| Forza: 205 | Quirk: 255 | Agilità: 260
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danni lievi [Guancia Sx] e [Fianco Dx]
    Tecniche utilizzate:

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]

    Sorry ma nello scorso post mi ero scordato di aggiungere il danno! Comunque, domanda, le ombre di Eve sono considerabili sostanze solide? Immagino di sì, considerando che possono afferrare e altre cose, però preferisco averne la certezza. Vorrei evitare gaffe con il quirk di Daisuke se mai dovessi utilizzarlo su quelle.
     
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    Stava...stava andando non male?
    Stava andando non male, ero riuscita a colpire anche se solo di striscio al fianco Daisuke che però sembrava essersi un attimo bloccato perché...non lo sapevo perché, sta del fatto che da quando avevo iniziato ad attaccare si era un attimo fermato come se fosse in attesa di qualcosa: da un lato mi sentivo un po' a mio agio perché avevo modo di provare delle cose, come provare gli attacchi, fin dove mi sarei potuta spingere nei miei colpi mentre usavo la mia abilità senza perdere la concentrazione ma dall'altra invece mi sentivo terribilmente arrabbiata perché gli avevo chiesto una cosa specifica.
    Gli avevo chiesto che facesse sul serio e dubitavo fosse un tipo di persona che ne aveva passate talmente poche da non sapere come gestire una novellina come me che a malapena aveva alzato le mani per tirare qualche ceffone e si era trovata in due situazioni poco piacevoli. E non stiamo dicendo due per elencare un numero basso, proprio due di numero. Quando ci eravamo incontrati per la prima volta, fuori da quella farmacia, e ci eravamo spostati a quel piccolo bar per chiacchierare un po' mi aveva detto che era campato fino ad ora con dei lavoretti e che era tornato dopo essersi preso una pausa, di conseguenza era normale da parte mia pensare che non fosse minimamente preparato per gestirmi e non a caso nei primi momenti mi aveva colpita due volte senza difficoltà. Non si trattava nemmeno del fatto che avesse usato il fattore sorpresa dovuto al suo quirk per farlo, aveva le conoscenze necessarie per comprendere come mettermi in difficoltà senza nemmeno farmi accorgere di cosa stesse facendo: ci avevo messo un po' a capire che fossi stata presa grazie a quei piccoli---come li potevo definire, buchi nello spazio? Portali? Andiamo per portali.
    Dicevo, ci avevo messo un po' a capire che avesse usato quei portali e va bene che aveva usato un trucco relativamente semplice come il nascondere la mano dietro la schiena, era stato per lui semplice anche perché io non avendo esperienza non avevo minimamente pensato che potesse partire un colpo del genere o che potesse essere una distrazione. Se avesse avuto un coltello in mano, per fare un esempio, dopo pochi attimi di combattimento mi sarei trovata sanguinante già dalla schiena. Ed ora invece si era bloccato facendosi colpire due volte di fila, anche se solo di striscio: potevo pensare che stesse battendo la fiacca e nonostante mi avesse detto che avrebbe fatto sul serio, stava un po' tirando i remi in barca? Ero infastidita, ero parecchio infastidita e dopo aver realizzato di avergli aperto una piccola ferita sul fianco mi misi in guardia tendendo la catena con la quale ero riuscita ad afferrargli la gamba, fu però vedendolo star fermo che mi arrabbiai. Non era difficile da notare, se fino ad allora avevo tenuto uno sguardo concentrato adesso l'occhiata che gli avevo lanciato era davvero eloquente: cosa diamine stai facendo? Aveva qualche complesso? In fondo da quando avevo usato la mia abilità non era più riuscito a sferrare nemmeno un attacco (o non aveva voluto) e magari gliel'avrei chiesto più avanti. Potevo essere soddisfatta dunque di quello che stavo facendo? Forse se non avesse calato la concentrazione non sarei riuscita nemmeno a ferirlo e ne sarei rimasta frustrata, non poco anche. Sarebbe tuttavia stato uno scontro vero ed avrei visto quanto avessi ancora da imparare.
    L'unico modo che avevo per svegliarlo, però, era fare qualcosa di un po' più di impatto ed era particolare come avessi pensato di svegliarlo provandolo a far addormentare. Per fortuna non si era disfatto della catena del kusarigama che ancora lo teneva legato alla caviglia dandomi un piccolo punto di contatto, in questo modo non sarebbe potuto allontanarsi - come non avrei potuto nemmeno io a tutti gli effetti - ma la vicinanza adesso mi interessava e non poco. Non ero fisicamente forte ma fra la tecnica di poco prima ed il fatto che gli avessi agganciato la gamba, volevo pensare di esser riuscita a prendere un piccolissimo vantaggio dal punto di vista della stabilità: afferrai la catena con la mano sinistra mentre la destra teneva il falcetto per il manico, mi feci forza e tirai in maniera secca verso di me come se volessi fargli fare un principio di spaccata giusto per perdere un po' di equilibrio mentre la mia ombra si allungava di nuovo a terra e silenziosa come un serpente notturno cercava di incunearsi sotto di lui. La distanza era poca, non ci avrebbe dovuto mettere in teoria tanto a raggiungerlo ed una volta posizionata grazie al mio potere avrei iniziato a farla letteralmente ribollire come se esistesse un fuoco sotterraneo che la stesse scaldando, ottenendo come effetto quello di far salire un inquietante fumo nero che avrebbe dovuto danzare attorno a Daisuke per appesantirlo, per attaccarglisi addosso, farsi respirare e causare una vera e propria spossatezza che speravo mi avrebbe dato tempo, poco dopo, di tirargli un calcio con la gamba destra alla bocca dello stomaco usando la catena come perno per non cadere.
    Gli sarebbe bastato poco, gli sarebbe bastato respirarlo quel fumo per sentire il tocco di morfeo un po' più vicino. Non sapevo quale fosse il suo problema ma di questo passo non mi sarei risparmiata di chiederglielo in maniera decisamente veemente una volta terminato l'allenamento e sia chiaro che non mi si sta minimamente manifestando in testa l'idea che io possa vincere dato che vittoria o sconfitta non sono nel mio interesse: ciò che conterebbe sarebbe riuscire a fare un po' di pratica ma così posso davvero dire di riuscirci?
    Perché Daisuke mi aveva promesso serietà ma non riusciva ad essere di parola?
    La mia rabbia per quella situazione sarebbe stata ben più che evidente in quel calcio, dovevo sperare però sia che questo sia che il fumo nero riuscissero ad andare a segno per fargli capire che non doveva, nonostante tutto, sottovalutarmi.
    Almeno non in allenamento.


    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4
    Energia: 225 | Forza: 40 | Quirk: 130 | Agilità: 105

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    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danno medio [Spalla sx]
    Tecniche utilizzate:
    Agony's Lullaby [Lv.2]
    Tipo di tecnica: Status Alterato
    Descrizione: La notte è il miglior momento per dormire. Il buio non sforza la vista, il silenzio concilia il sonno e la totale assenza di attività normali da svolgere facilita il rilassamento e di conseguenza la frequenza all'addormentarsi. Per certe persone questo discorso non vale, la vita notturna esiste proprio perché alcuni sono esenti da questa piccola regola ma questa tecnica, invece, è su essa che si basa.
    Espandendo la propria ombra Evelynn la porterà sotto un bersaglio designato ed una volta posizionata, inizierà a farla ribollire in modo che rilasci un inquietante fumo nero capace di avvolgere la vittima designata: un fumo apparentemente innocuo ma al contempo denso, pesante e che sarà possibile respirare ma se inalato, questo causerà pesantezza e sonnolenza nel malcapitato per un breve periodo di tempo.
    Effetto: Sonnolenza
    Raggio: 7m
    Costo: 30
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]

    Figurati!
    Per risponderti: secondo descrizione del suo quirk, Eve può far assumere alla sua ombra una consistenza differenza però quando attacca possiamo dire che diventino ombre solide. Non rischi di fare gaffe, la base per l'attacco è quella a meno che, come in questo caso, sia scritto differentemente : D
     
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    Daisuke Okada
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    L'intera situazione era abbastanza deprimente dal punto di vista di Daisuke. Aveva passato gli ultimi mesi ad elaborare il suo trauma, cercando di superarlo in modo definitivo, così da poter vivere una vita tutto sommato più piacevole, ma anche per aiutare maggiormente il gruppo. Gli dispiaceva anche per Morrigan, lo aveva aiutato per tutto questo tempo solo perché cadesse in mille pezzi contro il primo quirk che capitava? Probabilmente l'avrebbe delusa non poco, ma cosa poteva farcI? Le somiglianze tra i due quirk non erano poche, sebbene fosse abbastanza chiaro che fossero due poteri diversi. E sebbene avesse ricevuto l'approvazione di Eve, non si sentiva in grado di attaccarla, come se una parte del suo cervello fosse stata chiusa ermeticamente, impedendo al suo corpo di agire come voleva. E allo stesso tempo, quando veniva colpito, non sentiva rabbia, non sarebbe stato sbagliato dire che non sentiva nulla, tralasciando ovviamente il dolore. Forse era così che si sentiva il Sagrestano in quella lontana sera di inverno, quando Yuya lo trapassò, uccidendolo in modo particolarmente teatrale. L'unica "emozione", se così si può chiamare, che sentiva, era una sottospecie di soddisfazione, quasi come se l'essere colpito da Evelynn fosse paritario all'essere colpito dalla persona che aveva ucciso. Non era così però. La sua compagna di ETERNIUM non era quello studente, e fortuntamente non lo sarebbe mai stata. Farsi colpire dal suo quirk, non avrebbe certamente generato piacere nell'anima - sempre che quel concetto fosse reale - di quel povero adolescente. Aveva bisogno di catapultarsi fuori da quello stato di trance, anche a costo di ferirsi facendolo, non poteva continuare così, non se voleva portare onore alla richiesta della donna.
    Come fare però, Eve non avrebbe certamente smesso di utilizzare la sua unicità, ed il Carro faticava anche solo nel fare le azioni più banali. L'azione più ovvia sarebbe stata quella di mettere in gioco l'istinto, in una situazione letale - o comunque altamente pericolosa - chiunque avrebbe fatto in modo di assicurarsi la propria salvezza, indipendentemente da opinioni o pensieri che si avevano, era una caratteristica naturale delle persone, e probabilmente lo avrebbe fatto uscire forzatamente da quella situazione. Ma si sarebbe mai creata una situazione di quel tipo in allenamento? Probabilmente Eve non lo avrebbe fatto, d'altronde colpire letalmente qualcuno era un'azione difficile, sia a livello di capacità, che a livello di convinzione mentale. D'altro canto, nemmeno lui sarebbe stato in grado di rischiare così tanto, chi avrebbe mai provato a ferirsi gravemente solo per ritornare in sé? Probabilmente solo qualcuno con delle malatie mentali abbastanza gravi.
    Per la malasorte di Daisuke però, mentre lui era impegnato a districare la sua moltitudine di pensieri, Eve aveva agito in modo intelligente, sfruttando proprio la sua staticità involontaria. Era ancora "legato" all'arma della ragazza, d'altronde la funzione principale della catena era proprio quella, sarebbe stato strano se la ragazza non l'avesse sfruttata, sebbene probabilmente non fosse la cosa più facile del mondo da utilizzare. In questo caso però, era evidente come avesse funzionato, le gambe del corvino non erano più così stabili sul terreno, così come il suo stesso corpo, che era stato tirato in avanti in modo non controllato. Se non si fosse imputanto con il piede sinistro, probabilmente la ragazza lo avrebbe tirato completamente a sé, creando una situazione decisamente più spiacevole, per entrambi però. Lo scopo di quella mossa, venne compreso abbastanza velocemente dalle sinapsi del Carro, a maggior ragione dopo aver osservato l'ombra silenziosa della ragazza, che - in modo decisamente non normale - si stava avvicinando al suo corpo. Più la guardava, più il pensiero iniziale diventava forte, era davvero simile al quirk di quello studente. Ma allo stesso tempo era completamente diversa, sebbene Daisuke non sapesse indicare con precisione le differenze che notava. Dopo pochi secondi, l'ombra lo raggiunse, modificandosi in modo decisamente inaspettato. Il suo corpo era circondato da del fumo scuro, probabilmente una forma secondaria dell'ombra di Evelynn, o magari un prodotto di essa, non ne aveva alcuna certezza. No, anzi, su una cosa era abbastanza certo, stare all'interno di quella sostanza non stava facendo bene al suo corpo. Ne aveva respirata un po' per errore, ed ora non si sentiva poi così bene. Sia chiaro, non si stava sentendo male, però si sentiva molto più spossato di prima, come se avesse appena fatto ore ed ore di allenamento fisico. Se non fosse stato per quel allenamento, si sarebbe probabilmente addormentato sul divano, in quel momento però, aveva problemi più grandi di una leggera sonnolenza, e doveva anche rispettare l'onesta richiesta che Eve gli aveva fatto.
    O perlomeno doveva provarci, a giudicare da come la ragazza lo guardava in malomodo infatti, non era affatto contenta di come lui non stesse rispondendo ai suoi colpi, probabilmente aveva frainteso la situazione, ma che colpa poteva fargliene? Magari a fine combattimento le avrebbe detto il motivo per cui si stava comportando così, non avrebbe voluto rovinare i rapporti per quella "semplice" ragione. In ogni caso però, in quel momento non avrebbe fatto in tempo a reagire. La ragazza aveva usato la catena come perno, e si era lanciata in avanti, colpendo la parte centrale del torso di Daisuke con un calcio. Era parecchio forte, e considerando la sua bassa stabilità, stava anche per cadere all'indietro. Normalmente sarebbe stato in grado di schivarlo, ma in quel momento lo aveva messo molto più alla prova del dovuto. Che fosse un'effetto secondario della mossa che Evelynn aveva usato in precedenza? O forse no, magari era ancora una volta colpa del suo cervello. A questo giro però, il colpo era stato diverso, per svariati motivi a dire il vero.
    Il primo era l'area dove lo aveva colpito, era un punto particolarmente debole nelle persone, ed in questo momento infatti, Daisuke faceva fatica a respirare, ciò sebbene il colpo della ragazza non fosse stato nulla di eccessivamente pesante. Il secondo motivo, era l'uso del suo stesso corpo da parte della ragazza. Prima di allora lo aveva attaccato solamente con l'unicità, oppure sfruttando la sua arma. Ora invece, aveva utilizzato la sua gamba. Forse non era un cambio così importante, magari stava solo cercando di rendere le sue mosse il più varie possibile, ma fu un particolare che lo colpì nel profondo. Era riuscito a "svegliarlo" parzialmente dallo stato in cui era in precedenza infatti. Non sapeva bene per quale motivo, forse perché il suo cervello aveva finalmente compreso la differenza tra la ragazza e lo studente che aveva ucciso in passato? Quest'ultimo infatti, non aveva mai usato il suo corpo per attaccare, e generalmente si comportava in modo diverso, molto diverso.
    In preda all'adrenalina infatti, Daisuke avrebbe provato a tirare a sé la gamba con cui la donna lo aveva colpito, cercando di spingersi in avanti sfruttandola come aggancio. Avrebbe anche piegato con forza la gamba a cui la catena era attaccata, così da portare anche il perno sfruttato dalla ragazza verso di sé. Il suo obbiettivo era semplice, provare a colpire il busto della compagna con una gomitata. Probabilmente non avrebbe avuto eccessiva forza, anche perché avrebbe dovuto usare la gamba della ragazza per non cadere all'indietro, però era già un passo avanti rispetto al suo comportamento precedente.
    Tutto però, dipendeva da come la ragazza riuscisse a combattere in una battaglia di stabilità e forza.

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 650| Forza: (205)102 | Quirk: (255)127 | Agilità: (260)130
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danni lievi [Guancia Sx], [Fianco Dx] e [Torace] + Sonnolenza (3 turni)
    Tecniche utilizzate:

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]

    Scusami per il ritardo! Come ho avvertito in assenze ho avuto alcuni problemi con il PC, ma ora dovrei essere tornato stabile :sparks:
     
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    Evelynn Harcrow
    Gli avrei sicuramente chiesto più avanti cosa c'era che non andasse e perché nonostante gli avessi fatto una precisa e particolare richiesta, non mi avesse accontentata. Non era una di quelle situazioni dove chiedevo per esempio una borsa ad un cliente o una cena fuori ed allora sì, lì farsi accontentare era parte del mio lavoro ma quasi da colpevolizzare: qui si trattava di pura e semplice sopravvivenza dato che in futuro non avrei di certo trovato persone che si sarebbero trattenute solo dopo aver visto la mia unicità perché...perché. Quell'esitazione che vedevo nei suoi occhi mi era tutto sommato familiare, davvero, perché per pochi istanti mi ricordava lo sguardo che avevo io dopo che avevo visto quel tizio morirmi davanti agli occhi con uno sforzo congiunto mio e di Shahar ma---sarebbe stata una questione di lui o me. Se non lo avessi fermato la ragazza avrebbe fatto una brutta fine, poi si sarebbe girato verso di me ed allora sarebbe stato il mio turno: non c'era spazio per i traumi o sensi di colpa così come non ce ne sarebbe stato qui se anche questa fosse stata una situazione normale.
    Nessuno dei due sarebbe vivo se ci fosse stato un pericolo reale: io perché presa la scossa pensavo che si sarebbe fermato per sentire come stesse, lui che si stava praticamente facendo colpire senza rispondere ed anzi ben accogliendo - circa - ogni mio colpo. Potevo capire dal mio punto di vista che l'inesperienza mi aveva giocato un pessimo scherzo, vederlo però comportarsi in questo modo mi dava davvero così tanto fastidio che quasi mi faceva pensare che mi stesse prendendo sotto gamba. Non gli avevo dato motivo di prendermi seriamente? Non lo avevo nemmeno impensierito un minimo nonostante almeno due graffi fossi riuscita a farglieli? Quanto potevo sentirmi frustrata in una situazione del genere? Talmente tanto che avevo solo voglia di insistere ed insistere in modo da far sì che fosse obbligato almeno a capire che fossi seria. Pensavo, una volta in combattimento, che mi sarei limitata solamente ad usare la mia unicità per attaccare a distanza: con quale sorpresa mi ero ritrovata corpo a corpo!
    Non credevo mi sarei adattata, non credevo che avrei usato la mia ombra come distrazione, non credevo che la mia prima arma sarei stata io. Potevo sentirmi orgogliosa? Forse, in genere ero la classica bionda incapace di pensare ma vuoi che invece i miei capelli erano dal color più cinereo, vuoi che ero cresciuta in un ambiente poco protettivo allora mi ero abituata a pensare a me in fretta ed ecco che mi ero ritrovata a dargli un calcio alla bocca dello stomaco riuscendo a colpirlo per la prima volta in maniera piena e senza nessun tipo di attutimento. Era un traguardo per me considerando che fino ad ora ero riuscita solo a sfiorarlo con le mie tecniche e con l'arma, forse però mi ero adagiata troppo sul pensiero che sarebbe stato sempre fermo e confuso dalla mia abilità (oltre che dal fumo nero, l'avevo visto un filamento che si era infilato nelle sue narici e questo mi avrebbe aiutata) da non accorgermi della reazione. La presa sulla mia gamba si fece salda, lo vidi avanzare e sferrarmi una gomitata al busto che effettivamente era il primo vero colpo che ricevevo in quella zona in tutta la vita mia. Fu un impatto inaspettato, attutito sicuramente dalla tuta da combattimento ma doloroso al punto da togliermi un po' l'aria ed anche quel pizzico di stabilità che mi ero creata: stare in piedi su una gamba sola era difficile, venir colpiti con quel piccolo appoggio significava che sarei inevitabilmente caduta all'indietro e così infatti fu. L'impatto con il terreno non fu così tanto brutale, avevo ancora impressa la sensazione di quella gomitata che così mi aveva anche messa in una posizione non proprio comoda però...però c'erano due fattori: il primo era che fosse vicino, il secondo che avesse respirato quel fumo poco prima. Una volta per far addormentare un cliente troppo petulante l'avevo usato ed avevo visto di cos'era capace, ero convinta che comunque Daisuke adesso non potesse essere il ritratto della lucidità e di conseguenza anche i tempi di reazione potevano essere differenti: già la differenza tra la gomitata ed il colpo di manganello di prima si faceva sentire, poteva funzionare.
    Feci presa salda sulla catena che per mia fortuna non si era ancora sciolta - né lui aveva fatto niente per far sì che accadesse -, appena recuperato un po' di fiato tirai appena per far sì che non scappasse e poi sfruttai ancora la mia unicità. Non avevo bisogno che la mia ombra andasse sotto Daisuke, grazie a questa vicinanza c'era già: un filamento nero, rapido e scattante, si alzò verso la gamba avvolta dalla catena (il bersaglio più facile da raggiungere), poi venne seguito da un altro, poi da un altro ancora e da tanti altri che non avrebbero cercato solo quella gamba ma anche l'altra, le sue braccia, le sue mani, il suo corpo intero per provare ad avvolgerlo, a bloccarlo, tirarlo in basso ed inchiodarlo sul posto. Era la tecnica di prima, lo so, ma la circostanza era differente: prima era un diversivo, adesso non so perché ma ero convinta che avrei potuto bloccarlo per davvero per più di due secondi. Avevo modo di fare altro? Certo, avevo visto che i movimenti base potevo eseguirli assieme alle tecniche e dato che il falcetto del kusarigama era libero ed ancora non colto da impedimenti, un affondo sulla coscia destra, quella che era l'unica parte del suo corpo che da quella posizione avessi opportunità di colpire.
    E poi dovevo pregare: se fossi riuscita ad intrappolarlo avrei avuto persino opportunità di vincere, se non lo avessi preso invece sarei stata in grossi guai. Molto, molto grossi.


    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4
    Energia: 205 | Forza: 40 | Quirk: 130 | Agilità: 105

    code ©



    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danno medio [Spalla sx], Lieve [Busto]
    Tecniche utilizzate:
    Agony's Binding [Lv.2]
    Tipo di tecnica: Blocco
    Descrizione: Essendo la notte buia e piena di terrori, a volte è possibile provare dei terrori talmente grandi da bloccarti sul posto senza sapere come uscirne. E quei terrori in genere stanno nascosti nell'ombra, ti spaventano perché arrivano all'improvviso e ti afferrano senza darti possibilità di reagire.
    Su questa filosofia si basa questa tecnica di Evelynn che allungherà la sua ombra in direzione di un qualsiasi bersaglio che si trovi entro i 7 metri dalla sua posizione per cercare di raggiungerlo. Una volta arrivatagli addosso, questa si arrampicherebbe piano piano sull'avversario stesso cercando di ancorarlo a terra per impedirne momentaneamente i movimenti applicando una costante pressione verso il basso. Il blocco può perdurare al massimo per 2 turni.
    L'ombra riuscirà nel suo intento solo se il valore di Forza della vittima sarà inferiore a quella del valore di Quirk di Eve.
    Effetto: Blocco dei movimenti
    Costo: 20 + 5 Mantenimento
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]

    no probs, sei stato di sicuro entro i limiti
     
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    Daisuke Okada
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    Eve non era una studentessa della UA. Eve non era un ragazzino. Eve non utilizzava unicamente la sua ombra. Eve non sarebbe morta durante un'allenamento amichevole. Erano questi i pensieri che giravano interrottamente nel cervello del corvino. Erano tutte cose che sapeva perfettamente, come avrebbe potuto non saperle ala fine. Erano tutte una più ovvia dell'altra, ma questa ripetizione insana di frasi lo stava aiutando. No, forse aiutare non era il verbo corretto. La parte razionale di Daisuke stava rimanando il problema a più tardi, forse per paura, forse per incapacità, o magari per semplice pietà, verso la ragazza e verso la sua stessa persona. Il Carro non era affatto contento di tutto ciò, era consapevole di quanto pericolosa questa complicazione potesse diventare. Sì, forse non in un futuro prossimo, magari avrebbe avuto persino cinque, dieci, magari anche vent'anni di tempo, ma questo tipo di dilemma non si sarebbe risolto certamente da solo, anzi. La cosa più probabile? Se mai nel futuro si fosse trovato davanti ad un nemico con un'unicità collegata alle ombre, sarebbe probabilmente crollato in uno stato di trancé più profonda di quella che aveva sofferto contro Evelynn, e si sarebbe ritrovato completamente sconfitto. Era una realtà decisamente deprimente, ma era un futuro decisamente facile da immaginare. In questo momento però, andava affrontato un'problema più imminente.
    Gli Amanti... a dire il vero Daisuke non aveva grandi aspettative nelle sue dosi di combattimento, anche perché considerando il suo lavoro, si immaginava un quirk completamente differente. Pensava che gli avesse chiesto quella sessione di allenamento per cordialità, tanto per dimostrarsi equamente interessata agli obbiettivi del gruppo. La realtà però, era molto differente. Gli aveva mostrato un'alta determinazione fin dal primo momento, ed il suo quirk si stava dimostrando decisamente valido a tutte le possibili distanze. Quando erano lontani, lo aveva colpito con quella specie di filamento, quando erano più vicino aveva sfruttato una combo di unicità ed arma, così da impedirgli l'esecuzione di grandi movimenti. A giudicare dalle sue paroli iniziali però, quella che stava dimostrando era capacità strategica, e non tanto esperienza sul campo. Sì, le due potevano sembrare correlate - o, agli occhi di una persona più ingenua, uguali - ma non era così ovvia come cosa. La prima era una cosa al settantacinque percento innata, e per il restante venticinque generata con studio e dedizione. La seconda invece, era puramente sviluppata con sangue e sudore, tuoi e non. Il fattore più importante? Daisuke non era in grado di rispondere. Da un lato, l'esperienza era una cosa infinita, a maggior ragione con l'arrivo delle unicità in criminalità e giustizia. Dall'altro, il talento tattico durante uno scontro poteva offrire una vita molto meno sul filo del rasoio. Una persona senza esperienza poteva non essere in grado di portare a termine un piano sviluppato all'interno del suo cervello, e allo stesso tempo, una persona senza talento poteva non avere le capacità per andare avanti, colpendo il "soffito" in modo prematuro. Daisuke non era un gran narcisio, e proprio per questa ragione non era in grado di fornire il suo ratio, però poteva provarci con gli altri.
    Com'era la situazione dopo la sua ripresa di coscienza però? Sarebbe stato in grado di fornire uno scontro degno alla ragazza? Forse, dipendeva tutto da quanto la sua concentrazione potesse essere danneggiata dal bisogno continuo di ricordarsi che la ragazza non era la persona che aveva ucciso. Una cosa era certa però, la ragazza non avrebbe aspettato placidamente la sua ripresa, e questa cosa era diventata più che chiara già a partire dall'ultimo colpo che gli aveva dato. Un'occhiataccia susseguita da un calcio allo stomaco. Quali erano le sue intenzioni attuali però? I due erano ad una distanza misera, ed una delle gambe del Carro era ancora legata dalla forte catena che la ragazza aveva usato. La verità? Daisuke non sapeva come liberarsi in modo rapido. Senza rompere la nuova arma della ragazza ovviamente. La scelta più facile sarebbe stata quella di usarla a suo vantaggio, sperando che la compagna lo rilasciasse in modo autonomo. Questo piano venne rafforzato dalla mossa successiva della ragazza, che a questo giro non era riuscito a prevedere. Si era immerso troppo nei suoi pensieri, ed il suo cervello iniziava a sentirsi affatticato. Il corvino non avrebbe mai immaginato che questo era solo l'effetto del fumo che aveva inspirato precedentemente. Come rispondere alla mossa della ragazza però, era riuscita ad imprigionarlo con le sue ombre, una cosa che stava facendo ravvibridire la pelle di Daisuke.Si era reso "convinto" che la ragazza non fosse quella persona, ma la sensazione che le ombre avevano sul suo corpo era decisamente troppo simile, una cosa che lo faceva reagire in modo istintivo.
    Non era in grado di muoversi, e non sarebbe stato in grado di schivare il prossimo colpo della ragazza, questa era la realtà in quell'istante. C'era un problema però? Evelynn sembrava essersi scordata del quirk dell'uomo. Non era difficile evitare la sitazione, sebbene scappare da essa fosse alquanto improbabile. I due erano comunque legati da quella catena, e difficilmente la ragazza avrebbe mollato la sua unica arma.
    "Scusami..." - la voce del ragazzo era bassa, quasi come se non volesse far udire le sue parole alla ragazza, ma allo stesso tempo non lo era abbastanza per essere inaudibile. A cosa si stava riferendo però? Alla mancanza di serietà che aveva dimostrato prima? Oppure per quello che avrebbe fatto di lì a poco? Nessuno avrebbe risolto questo mistero, e probabilmente Evelynn avrebbe intuito il pensiero che preferiva.
    Perciò, in modo quasi istantaneo, pochi istanti prima che la ragazza potesse colpire la sua coscia con la lama, un portale si sarebbe aperto sotto ai due, Daisuke avrebbe cercato di essere il primo ad entrare dando una forte spinta verso il basso nel momento della creazione, ciò per due motivi. Entrare con una velocità maggiore gli avrebbe fornito più "forza, cosa che avrebbe provato ad usare nei confonti della donna, e allo stesso tempo gli avrebbe dato la possibilità di controllare maggiormente la situazione. Il suo piano non era nulla di troppo complesso. Aprire due portali, uno sotto di loro ed uno sul soffitto, a qualche metro di distanza. Non era una struttura così alta, ma aveva comunque soffitti più alti di una classica casa, poco meno di quattro metri infatti. Una volta fatto questo, avrebbe provato a sfruttare la catena mettere la ragazza più in basso di lui, cercando di farle colpire il suolo per prima. Si sarebbe fatto male a sua volta sì, magari anche più della ragazza consideranto la sua armatura in tessuto protettivo, però sperava che la compagna rilasciasse la stretta sulla sua gamba per il panico. Tutto dipendeva da quanto la ragazza fosse rapida nell'abituarsi a quel "cambio" di scenario, e quanto fosse pronta a reagire nei confronti del Carro. Una cosa era chiara però, sebbene non fosse un secondo attacco diretto, il cervello del corvino si era finalmente stabilizzato.

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 575| Forza: (205)102 | Quirk: (255)127 | Agilità: (260)130
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danni lievi [Guancia Sx], [Fianco Dx] e [Torace] + Sonnolenza (2 turni)
    Tecniche utilizzate:
    Portal Creator Lv.3 Secondo portale aperto.
    Daisuke può concentrarsi per creare un portale nel giro di poco più di un secondo, questo portale sarà completamente da lui impostato, la massima distanza dal suo corpo è di 25 metri e con una grandezza complessiva di altezza e lunghezza di 1 metro, la massima quantità di portali creabili è di 16, e quelli creati vengono automaticamente fatti scomparire dopo 24 ore dalla propria creazione.
    COSTO:
    [ Portali dal 1° al 8° = 25 ( a portale )
    Portali dal 9° al 16° = 35 ( a portale ) ]


    Portal Shield Primo portale aperto.
    Daisuke crea un portale decisamente più grande degli altri, il quale fornisce buon supporto dagli attacchi ad ampio raggio fornendo una copertura maggiore di quella offerta normalmente. Ha la durata di due turni.
    Dimensione:3 metri

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
    .
23 replies since 9/7/2020, 23:07   331 views
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