Between Delight and Sorrow

Combat | Daisuke & Evelynn | DualSlayerBlade & Ð. × Ace

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    Evelynn Harcrow
    Se avessi millantato tutta questa esperienza nei combattimenti avrei mentito spudoratamente. Ero abituata a mentire, praticamente lo facevo per lavoro, solo che questa non era la situazione dove una bugia mi sarebbe stata comoda, mi avrebbe portata a qualcosa o mi avrebbe permesso di ottenere un regalo, bonus o come volete chiamarlo. Anche per mentire, però, serviva giusto un pizzico di intelligenza: si trattava di pensare a quale sarebbe stata la cosa migliore da dire, a come dirla, cercare di capire su quale persona poteva attecchire una bugia o no...in poche parole significava riuscire a pensare e tutto sommato anche alla svelta dato che una cosa più deciso e meno titubante la dici, più sarà probabile che venga accolta come veritiera da chi ti ascolta. Questo per cosa, però? Perché stavo dicendo questo?
    Per far capire che per quanto spesso e volentieri fosse quella l'intenzione che volessi dare, non ero una vera e propria oca che non aveva la minima idea di come funzionasse il mondo o che non sapesse mettere in fila due parole, due pensieri in croce: se così non fosse stato, se non fossi stata reattiva, probabilmente Shahar sarebbe morta senza che io riuscissi a fare qualcosa di utile. Avevo imparato, grazie alle menzogne, ad usare un po' la materia grigia che mi trovavo in testa, avevo imparato a farmi e seguire dei fili logici che a volte erano sbagliati, certo, a volte però erano giusti e nei combattimenti un filo logico era necessario nonostante l'istinto giocasse una parte fondamentale: chi aveva tempo di riflettere in mezzo alla frenesia di uno scontro? In un periodo come quello dei quirk, però, rinunciare a pensare non era l'idea migliore ed allora ti trovavi per forza di cose in un limbo dove non sapevi se e quanto riflettere per lasciare spazio a ciò che era effettivamente l'istinto.
    Istinto che in questo caso mi stava facendo diventare nervosa perché mi urlava a gran voce che Daisuke, di fronte a me, per qualche motivo non si stesse impegnando. Allora qui entrava in gioco la razione che mi faceva domandare se non fosse perché mi aveva incontrata per la prima volta in una situazione di debolezza (ed allora dovessi essere sempre trattata con riguardo), se non fosse una questione di sesso (da escludere a prescindere, Yami di certo non era un uomo e penso fosse la persona più pericolosa fra noi), se non fosse invece che fosse proprio il ragazzo non portato a combattere (anche qui mi sentivo di escluderlo in parte, insomma per sopravvivere quando fai parte di un gruppo del genere almeno sapersi difendere è necessario) o se magari non avesse un qualche tipo di blocco o motivo di cui io non ero a conoscenza. La cosa più indicata da fare era chiedere, potevo farlo però in una circostanza del genere? No, ma poteva stare tranquillo che un ceffone gliel'avrei dato.
    Forse.
    Dipendeva tutto dalla giustificazione che mi avrebbe dato sul perché non si stesse impegnando come avevo chiesto al massimo delle sue facolt-stavo cadendo. Presa com'ero dal pensare a come mai non stesse impegnandosi troppo e considerato anche il fatto che corpo a corpo reputavo il suo quirk poco utile, mi ero dimenticata per l'appunto cosa facesse e da trovarmi a terra a sospesa in aria fu un attimo: attraversato il portale mi ritrovai a sbucare dal soffitto trascinando con me, per forza di cose, la mia ombra che in maniera surreale spuntava dal portale come un filo di una marionetta ma non era solo questo il punto, il punto era che comunque mi trovai a battere una bella schienata a terra. Schienata che mi costrinse a mollare la presa sull'arma, non era però l'unica cosa che era accaduta però ma proprio si trattava della mia tecnica precedente. L'avevo elaborata perché per tenerti fermo ti tirasse a terra, ti trascinasse a forza verso il basso e questo non avrebbe fatto altro che far cadere Daisuke - almeno credo - con un po' più di violenza rispetto a come ero atterrata io. Ero sorpresa e lievemente stordita dall'impatto, l'ombra però era salda e solida ed avrebbe continuato a tirare per trattenere il ragazzo che aveva usato il portale per trasportare tutti e due.
    L'offensiva del mio avversario, impossibilitato a muoversi, per il momento si fermava lì ed anche lì la domanda "perché" si fece largo (anche se forse si trattava del fatto che l'avessi completamente immobilizzato), volli però fare un ultimo tentativo per vedere se si fosse svegliato o no. Che poi aveva mormorato qualcosa, cosa però non l'avevo sentito: va bene, avevo bisogno di domandarglielo ma dopo un ultimo sforzo dato che nulla mi proibiva di continuare ad usare l'ombra durante una tecnica anche considerando che l'arma non l'avevo più in mano.
    Mettendomi in ginocchio feci giusto un piccolo gesto con la mano, un movimento di polso a dita aperte verso l'alto per far partire dall'ombra stessa (dai miei piedi), tre artigli neri che avevano tutta l'intenzione di andare addosso a Daisuke al massimo delle loro forze per andarlo a danneggiare: dovevo considerare che lui un'armatura non ce l'aveva, dunque dove mirare? Era un bersaglio fermo, che diamine, non si trattava nemmeno di sperare che non schivasse. Decisi per la soluzione più semplice: uno per ogni spalla ed il restante esattamente nel mezzo.
    Questo era il mio ultimo tentativo prima decidere se continuare o meno e non dipendeva nemmeno interamente da me.


    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4
    Energia: 175 | Forza: 40 | Quirk: 130 | Agilità: 105

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    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danno medio [Spalla sx], Lieve [Busto], Lieve [Schiena]
    Tecniche utilizzate:
    Agony's Feral Umbra [Lv.2]
    Tipo di tecnica: Offensiva
    Descrizione: La notte, oltre ad esser buia, a volte è anche pericolosa: basta trovarsi in un posto non familiare, l'ambiente sbagliato, il posto meno adatto ed allora anche una singola passeggiata di piacere può trasformarsi in una pessima esperienza. Il buio cela i pericoli, che siano persone o predatori notturni usciti per la propria attività spingendosi, a volte, anche un po' oltre per andare a trovare qualcosa di nuovo - o per necessità. Spesso le persone più ignare non si accorgono della loro presenza fino a quando non li hanno davanti o quando non hanno le loro zanne, o artigli, direttamente sopra il corpo.
    Modificando la consistenza della propria ombra, Evelynn con un semplice gesto della mano andrà a compiere un movimento verticale facendo partire dai propri piedi tre artigli neri che verranno direzionati verso un singolo bersaglio distante al massimo 7m da lei: questi artigli saranno collegati sempre all'ombra della ragazza ed una volta dopo aver colpito, verranno da essa immediatamente riassorbiti tornando ad essere semplicemente parte di una piccola ed innocua macchia nera.
    Tipo di Danno: Lacerante - Medio
    Costo: 25
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]
     
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    Daisuke Okada
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    Nella sua testa, il corvino si stava già preparando a scusarsi alla ragazza, era stato a dir poco maleducato nei suoi confronti, sebbene fosse una cosa sulla quale non avesse un grande controllo. Ciò però, non lo esentava dal sentirsi in colpa per aver "tradito" la richiesta che Evelynn gli aveva fatto. Doveva ringraziare la ragazza piuttosto, fosse stata una situazione reale non avrebbe avuto così tante possibilità di sopravvivere, forse non era errato dire che sarebbe morto molto più rapidamente di quanto pensasse. Contro la donna però, era riuscito a farsi solo ferite superficiali, dalle quali poteva guarire in ogni momento, sebbene forse l'intento della ragazza non fosse esattamente quello. Probabilmente, le ferite erano state causate dalla differenza in esperienza e abilità, una cosa che il tempo avrebbe certamente coperto.
    Ora che era tornato alla "normalità" però, doveva trovare il modo di soddisfare ciò che la ragazza gli aveva richiesto, sebbene fosse consapevole che non sarebbe stato troppo facile. Perché? Non esisteva risposta più semplice, l'ombra dello ragazza lo stava ancora tenendo fermo, e per qualche ragione si sentiva troppo debole per liberarsene del tutto. Che fosse colpa di quel gas che aveva inspirato in precedenza? Possibile, ma non aveva alcuna prova a suo favore, magari era semplicemente non più abituato a combattere, ed il cadere in uno stato di "trance" gli aveva richiesto molto più energie di quelle che immaginava per uscirne. La risposta più ovvia quindi, era quella di non utilizzare il suo corpo per attaccare, poteva usare benissimo il suo quirk, non era un qualcosa di limitato da quelle ombre, e con la caduta si era anche liberato della catena sulla sua gamba.
    Quella caduta dal soffitto non gli aveva fatto poi così bene però, era riuscito a girarsi in volo, e quindi era riuscito ad incassare la botta sul terreno in un punto meno pericoloso. Era caduto sulla sua spalla infatti, così da evitare danni alla schiena, che sarebbero stati decisamente spiacevoli. Non per questo però, poteva ridere e scherzare. L'intero braccio destro era dolorante a causa della caduta, e stava facendo fatica a muovere con agilità la giuntura, fortunatamente il suo braccio sinistro non era messo altrettanto male. Chissà come stava la ragazza, aveva la tuta protettiva sì, però era abbastanza sicuro che non si aspettasse quella caduta, non in modo così casuale perlomeno. I pensieri del corvino non erano sbagliati, però doveva ammettere di aver fatto un errore. Non immaginava che la ragazza potesse ritornare in azione così rapidamente, sperava che potesse aver tempo per allontanarsi, così da poter sfruttare al massimo il potenziale della sua unicità, ma evidentemente la criminale era stata più svelta di lui a pensare. Erano a corta distanza però, era possibile trarre il meglio da quella situazione. In maniera rapida infatti, il corpo del corvino si rivolse verso la ragazza, osservandola intensamente negli occhi mentre eseguiva il suo attacco. Non era sicuro di cosa volesse fare, ma a giudicare dalla distanza tra i due, e dal suo non muoversi verso di lui, ipotizzò che la sua unicità c'entrasse qualcosa. Rapidamente quindi, chiuse i due portali appena aperti, e ne creò altri due. Uno di grande dimensione davanti alla sua figura, così da proteggersi da qualsiasi colpo frontale, e magari anche da dei colpi che provavano a girare attorno alla sua persona, a meno che non la prendessero esageratamente larga attorno a lui. L'altro portale invece? Sarebbe stato un portale normalissimo, posizionato all'altezza del ombelico di Eve. L'idea di Daisuke era a dir poco basilare. Far passare l'attacco della ragazza nel portale davanti a lui, e farlo uscire dal secondo che aveva aperto, così da metterla in panico per il colpo inaspettato, e magari ferirla anche con la sua stessa unicità, non aveva idea di quanto buono fosse il controllo della ragazza sul suo potere. Gli sarebbe piaciuto attaccarla, ma riusciva malapena a muoversi, l'unico possibile attacco poteva essere una testata, ma non sarebbe stato né elegante né efficace, perciò la scelta ricadde su di una strategia più difensiva e codarda, ma che poteva risultare decisamente più funzionale.

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 500 | Forza: (205)102 | Quirk: (255)127 | Agilità: (260)130
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danni medi [Spalla Dx], Danni lievi [Guancia Sx], [Fianco Dx] e [Torace] + Sonnolenza (1 turni)
    Tecniche utilizzate:
    Portal Creator Lv.3 Secondo portale aperto.
    Daisuke può concentrarsi per creare un portale nel giro di poco più di un secondo, questo portale sarà completamente da lui impostato, la massima distanza dal suo corpo è di 25 metri e con una grandezza complessiva di altezza e lunghezza di 1 metro, la massima quantità di portali creabili è di 16, e quelli creati vengono automaticamente fatti scomparire dopo 24 ore dalla propria creazione.
    COSTO:
    [ Portali dal 1° al 8° = 25 ( a portale )
    Portali dal 9° al 16° = 35 ( a portale ) ]


    Portal Shield Primo portale aperto.
    Daisuke crea un portale decisamente più grande degli altri, il quale fornisce buon supporto dagli attacchi ad ampio raggio fornendo una copertura maggiore di quella offerta normalmente. Ha la durata di due turni.
    Dimensione:3 metri

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
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    Evelynn Harcrow
    Di lì a poco avrei perso il vantaggio che avevo ottenuto grazie all'incatenamento, chiamiamolo così, dovuto all'ombra ed allora sarebbe stata tutta un'altra questione da affrontare: vuoi perché poteva magari prendermi finalmente sul serio, vuoi perché avere a che fare con un bersaglio mobile era più difficile rispetto ad averne uno fermo sul posto, vuoi perché prima o poi avrei fatto qualcosa che mi avrebbe fregata a causa dell'inesperienza ma sentivo di tempo di averne poco. Daisuke era caduto a terra dal suo stesso portale spostando il suo peso sulla spalla destra che, così, aveva preso una bella botta ma era riuscito comunque a riassestarsi in tempo per permettermi di attaccarlo e capire finalmente se avesse deciso di impegnarsi oppure no: nel secondo caso avrei semplicemente smesso, nel primo avrei potuto continuare per vedere quanto fosse effettivamente grande la differenza tra noi due.
    Che ce ne fosse l'avevo notato già dai primi secondi quando era riuscito a colpirmi due volte senza che nemmeno me ne accorgessi e la prima mentre addirittura mi stavo preparando. Non conoscendo il suo quirk era stato normale incassare, forse ora che lo sapevo mi sarei potuta orientare di conseguenza anche se non avevo noti diversi fattori e quello più importante era con quanta rapidità potesse generare quei portali con i quali mi aveva presa sia con un taser (credo fosse tale, solo più forte) che con un manganello. Aveva bisogno di tempo? Aveva affinato talmente tanto la sua capacità con il quirk da poterli generare istantaneamente? Non avendogli visto far niente prima potevo pensare di sì, che ne sapevo però che non si era preparato qualcosa sapendo che sarei arrivata? Poco probabile, come poteva immaginarsi dove mi sarei messa ed in che posizione? In uno scontro era sempre pensare al worst case scenario per poter affrontare in maniera più reattiva possibile la situazione corrente ed anche ora non immaginarmi che fosse in grado di generarli istantaneamente sarebbe stato un errore madornale.
    Quello che mi aspettavo, però, era che per effettuare la generazione Daisuke avesse bisogno di qualche gesto particolare, di qualche movimento specifico un po' come avevo io almeno per la tecnica che avevo usato ora dove un piccolo movimento di polso era necessario: potevo essere scenica, potevo essere teatrale ma in una lotta vera meno tempo si perdeva in sceneggiate ridicole e meglio era. Ammetto che in qualche circostanza l'idea di riuscire a ferirlo seriamente mi era balzata per la testa e forse lo aveva fatto un po' arrogantemente, voglio pensare tuttavia che nella situazione in cui mi trovassi avessi avuto davvero qualche reale possibilità e non fossi riuscita a sfruttarla nel migliore dei modi: quanto poteva essere difficile ferire una persona che non sembrava intenzionata a combattere? Ce l'avevo quasi fatta quando si era fatto immobilizzare la seconda volta, un paio di congiunzioni astrali me l'avevano impedito ed ora che stavo osservando quegli artigli neri viaggiargli addosso una parte di me l'aveva pensato: l'ho preso. Anche qui, errore abbastanza grossolano.
    Non potevo prevedere che sarebbe successa una cosa del genere e forse era dovuto ad un istinto di autoconservazione del ragazzo, forse si era svegliato davvero però in un attimo mi trovai a guardare quei fendenti neri dal dietro al davanti, al fronte. Anzi nemmeno a guardarli, a sentirli perché non ebbi nemmeno tempo di realizzare che mi fossero stati rigirare contro. Provai a stringere i denti, non ce la feci: mi trovai colpita dalla mia stessa tecnica e mi trovai a rotolare indietro un paio di volte tutta dolorante: che avesse amplificato la potenza delle mie tecniche? Non---non credevo, forse ero davvero capace di scagliare qualcosa di più forte di un soffio di vento addosso a qualcuno e dovevo rendermene conto.
    Trovandomi a terra sdraiata a guardare il soffitto presa da dei dolori terrificanti dovuti sia all'essermi colpita da sola, sia da quelli accumulati precedentemente - per quanto magari non tanti ma comunque pesanti - non potei che sentirmi un po' frustrata ed arrabbiata ma non tanto perché non ero fossi ad impensierirlo seriamente, perché non ce l'avessi fatta con una persona che non aveva la minima voglia di combattere e che fino ad ora non lo aveva dimostrato.
    « Ahi. » Non era una provocazione né una presa in giro, tantomeno una battuta. Mi faceva davvero male.
    Ma soprattutto ero anche arrabbiata perché non mi ero sentita presa sul serio nemmeno un secondo nonostante gliel'avessi chiesto. Ovviamente l'ombra che teneva fermo Daisuke era scomparsa ed era tornata ad essere solo la macchia nera che mi stava sotto i piedi (o schiena, vedete voi) ed io non potevo far altro che tirarmi a sedere molto lentamente passando prima dallo star sui gomiti. La spalla sinistra mi faceva un male del diavolo, non a caso stavo più appoggiata sull'altro fianco che altro. « E pensare che sono stata ridotta così senza esser presa sul serio. » Ci ero rimasta molto male, non si trattava di chiedere in regalo una giacca a qualcuno ma di un qualcosa che era davvero importante e penso non solo per me, volevo pensare che questa cosa servisse anche a lui. Non avevo nemmeno possesso dell'arma che ora sembrava essere dall'altra parte del mondo, se fosse stato serio non sarei durata di sicuro così a lungo. Sospirai.
    Uh, che fatica a muovere il braccio sinistro.
    « Basta così, evidentemente c'è qualcosa che non va. » Inutile però che mi arrabbiassi prima ancora di sapere perché si era comportato in quel modo, magari adesso poteva rivelarmi qualcosa che al nostro primo incontro a seguito delle dovute precauzioni da prendere non aveva potuto dire e magari avrei anch'io potuto fare la stessa cosa. Mi tirai a sedere anche dandomi un appoggio con le code, il tutto per tornare in posizione eretta. « Ti va di condividere con una collega? Forse presuntuoso da parte mia definirmi così ma penso che sia il termine giusto. »
    Provai a sorridergli nonostante non fossi proprio al massimo della forma né tantomeno uno splendore: una delle poche volte che mi capitava di non esserlo.
    Lo so, sono molto vanitosa.


    Keep them longing,
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    Condizione fisica: Danno medio-grave [Spalla sx], Medio [Busto], Medio [Spalla dx], Lieve [Schiena]
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    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
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    Daisuke Okada
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    La situazione stava finalmente tornando in suo favore. Aveva "superato" i suoi problemi con l'unicità della donna, quella strana indolenza stava piano piano scemando, e l'ombra della ragazza non lo stava più trattenendo. Era anche riuscito a portare a termine uno dei suoi colpi più basilari, rimbalzando l'attacco stesso dell'avversaria. Sì, forse quella sua strategia di combattimento non era la più diretta ed onesta, però era la tattica perfetta per sfruttare pienamente la sua unicità. L'unico lato negativo? Mettersi in mostra come esca poteva aumentare parecchio i rischi, ma cosa poteva farci? Il ruolo dell'esca è proprio quello, ed il suo quirk sembra quasi fatto su misura per supportarlo.
    Chissà, magari la ragazza avrebbe estratto un qualche asso dalla manica, riuscendo a metterlo nuovamente in difficoltà. Ne dubitava, d'altronde non sembrava una persona così tanto strategica, non per un semplice allenamento perlomeno. Ma non poteva nemmeno dire di conoscerla perfettamente, magari lo avrebbe stupito, sfoggiando un qualche trucco magistrale con la sua particolare ombra.
    La realtà però, è spesso deludente. Eve infatti, sembrava aver accusato pesantemente il suo stesso colpo, proprio come Daisuke sperava, ma non esattamente come immaginava. Evidentemente, la sorpresa di rivedere quegli strani artigli neri era stata troppo elevata, impedendole di fermarsi prima di concretizzare il danno. O magari non poteva, anche quella era una possibilità valida, ma la risposta corretta doveva giungere obbligatoriamente dalle labbra della collega.
    Dopo poco, Evelynn iniziò a parlare, partendo con un breve lamento. Non sapeva quanto fosse vero, ma a giudicare dalle ferite sul suo corpo non poteva essere poi così falso. Non pensava che si fosse ridotta così male, forse era una fortuna che non fosse riuscito a fare sul serio per l'intera durata di quella "zuffa", ma non poteva esserne così certo. D'altronde si era ferita in tal modo a causa della sua inattività, magari in una situazione diversa avrebbe mantenuto la distanza iniziale, evitando di creare grandi aperture, e di conseguenza attaccandolo meno. Le parole pronunciate in seguito lo ferirono un poco. La "criminale" non stava mentendo, non l'aveva presa sul serio, sebbene la cosa fosse stata decisamente involontaria. Ovvio, non l'avrebbe presa davvero sul serio in nessun caso, ma si sarebbe certamente impegnato di più se solo la ragazza avesse avuto un quirk differente. Gli dispiaceva però, non poteva far poi molto per farsi perdonare. Di certo non poteva tornare indietro nel tempo, e l'unica offerta valida era un secondo allenamento in futuro, dove magari il suo impegno sarebbe stato più alto. Sarebbe servito anche a lui, non poteva mentire. Combattere contro la ragazza aveva messo sotto grande stress il suo cervello, il quale stava faticando anche dopo la fine dello scontro.
    Mentre ascoltava le seguenti parole della ragazza, che aveva messo uno stop definitivo e reale all'allenamento, il Carro stava camminando con calma verso il suo zaino. Non poteva far molto per scusarsi, ma poteva offrirle una di quelle cure che aveva comprato tramite Yuya. Non le aveva ancora provate, e non aveva la minima idea di quanto utili fossero, ma sperava che potessero alleviare un po' del chiaro dolore che la ragazza stava provando.
    Estraendo la fiala di sangue dal suo piccolo zaino, il ragazzo ascoltò la domanda onesta della collega, con tanto di sorriso sfinito, che stonava parecchio con l'aspetto che stava mostrando in quel momento.
    "Prima vorrei scusarmi, spero tu possa concedermi una seconda possibilità in futuro." - il ventiseienne stava parlando mentre si avvicinava a passi svelti verso la ragazza, improvvisando un inchino ordinato ma decisamente fuori luogo una volta giuntò davanti ad Evelynn. Le sue braccia erano ancora più allungate verso la compagna, porgendole - tendendola saldamente con entrambe le mani - la fiala medicinale che aveva da poco preso. Sebbene potesse sembrare una presa in giro, bastava guardare il volto serio ed onesto del corvino per capire quanto non lo fosse. Era da tanto che non si inchinava così, non sapeva dire se ciò fosse un bene o meno.
    "Per quanto riguarda la tua domanda... è una storia lunga." - dopo aver ceduto la fiala, Daisuke si sarebbe risollevato velocemente, guardando negli occhi la ragazza, con uno sguardo ben più pesante e serio di quello che aveva mostrato precedentemente - "Cercherò di essere breve. Qualche anno fa ho... uc-ucciso una persona, una cosa di cui mi pento ancora oggi. L-la sua unicità era v-vagamente simile alla tua, e dur-durante lo scontro il mio cervello ha sovrapposto le vo-vostre immagini. M-mi sentivo in colpa, co-come se mi meritassi di subire i tuoi c-colpi. E' l-la prima volta che mi succede, sono felice che sia successo in allenamento".
    Parola dopo parola, lo sguardo del corvino si stava abbassando sempre più, come se stesse cercando conforto nello scialbo pavimento in cemento, cosa che però non sarebbe successa. Morrigan lo stava aiutando a superare il trauma sì, ma parlare di ciò che aveva fatto in pieno giorno lo faceva stare ancora male, specialmente quando non si era preparato psicologicamente a farlo. Gli sembrava giusto che la ragazza lo sapesse però, d'altronde tutti gli altri membri di ETERNIUM già ne erano a conoscenza - anche perché solo Yuya non era presente in quel momento - ed era molto felice di ciò. Sì, non era andato troppo a fondo, ci sarebbe stato luogo e tempo per farlo però, magari nella quiete della casa del gruppo, o magari in una situazione più rilassata di quella. Però, per il momento, gli sembrava di essersi aperto più che abbastanza. Ironicamente, durante il loro primo incontro aveva vagamente citato il suo crimine passato, senza andare troppo nello specifico però. Erano passati tanti mesi però, non avrebbe ignorato la possibilità che la ragazza se ne fosse scordata.
    In ogni caso però, sperava che la ragazza potesse perdonare la sua maleducazione, e che allo stesso tempo potesse comprendere la sua situazione.


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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danni medi [Spalla Dx], Danni lievi [Guancia Sx], [Fianco Dx] e [Torace]
    Tecniche utilizzate:

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
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    Evelynn Harcrow
    Mi stava passando anche il nervoso a causa del dolore alla spalla sinistra. Non che non avessi ancora addosso quella nota di insoddisfazione dovuta all'esser stata presa sottogamba - anche se ne aveva ben donde considerando che con tutte le probabilità di questo mondo non sarei sopravvissuta ad uno scontro serio -, il fatto però che avessi diverse parti del corpo che mi chiedevano un trattamento di sorta però stava prendendo la maggior parte delle mie attenzioni emotive e fisiche. Avevo anche un po' di caldo e sicuramente era effetto di tutti i colpi, per questo cercai con una coda la cerniera sulla schiena della tuta e la slacciai. Niente di particolare, per ora sarei rimasta così ed avrei fatto normalmente con un braccio ma mi facevano un po' male ed era meglio evitare di contorcersi così tanto giusto per non incappare in aggravamenti o sforzi non necessari che mi si sarebbero ritorti contro. Di certo, riflettendoci a mente fredda, non mi aspettavo che sarei stata attaccata dalla mia stessa tecnica che mi era stata rivolta contro ma questo era perché avevo bellamente sottovalutato il potenziale del quirk dell'altra persona, o meglio non immaginavo che sarebbe potuto essere così tanto reattivo da rigirarmi con così tanta velocità una tecnica addosso senza nemmeno opportunità di schivare.
    Era quello che mi aveva fatto più male, mettiamola così, perché se fosse stato serio allora cos'avrebbe potuto fare di più di quello che aveva fatto ora? Oh beh, con il tempo sarei arrivata anch'io ad un livello tale da permettermi trucchi così efficaci eseguiti così in fretta e fino ad allora potevo solo interrogarmi, però, su effettivamente quando ci sarei riuscita.
    E quella cosa che mi stava porgendo che cos'era? Inarcai le sopracciglia e guardai la fialetta, poi lui. « E' un regalo per farti perdonare? »
    Domandai scherzosa cercando di tirarmi su piano piano. Oh che fatica, forse era il caso che mi aiutassi un po' con l'ombra.
    No, ero tutto sommato stanca anche per quello: ne avevo ancora di energie in quel campo da spendere, lo sentivo, solo che non credevo fosse il momento adatto questo però con calma riuscii a rimettermi in posizione eretta. Con qualche difficoltà, certo, però ero in piedi. « Cos'è? » Sembrava un liquido rosso da quel che vedevo e dubitavo fosse un profumo, magari un lenitivo? In fondo sembrava abbastanza dispiaciuto da concedersi un gesto del genere e dato che anche la prima volta che ci eravamo incontrati era stato mosso da una vena di altruismo e di bontà, non escludo che volesse fare qualcosa di più di semplici parole per chiedermi scusa per non avermi accontentata: mi domandai se al suo posto, a parti invertite, non avrei potuto tirare il freno pure io. Probabilmente no, non mi dispiaceva essere dalla parte dominante della barricata perché ti dava un discreto senso di soddisfazione personale. Forse mi sarei trattenuta dal fare ferite gravi, dall'attaccare per mostrargli un paio di trucchi sicuramente no e già adesso ne avevo dato dimostrazione adesso quando avevo fatto davvero di tutto anche solo per ferirlo senza risparmiarmi, figurarsi che uno dei miei tentativi era stato quello di infilargli una coscia con la lama. Mi strinsi la spalla sinistra con la mano destra, almeno a tenerla un po' su non faceva così tanto male: era appoggiarla il vero problema.
    E finalmente si era deciso a dirmi come mai aveva agito in quel modo: piegai la testa da un lato mettendomi ad ascoltare, a quanto pare il discorso era un pochetto complesso dato che si trattava di un argomento che ad Evelynn aveva tormentato il sonno per diverse settimane proprio nel periodo in cui aveva fatto la conoscenza del ragazzo. Un quirk simile al suo che aveva ucciso proprio agli inizi della sua "carriera" ed a quel punto di fronte questa confessione non ce la facevo un granché ad essere arrabbiata, non mi sembrava tipo da mentire ed era una strada che avevo transitato pure io anche se in maniera non diretta. Sospirai facendo qualche passo in sua direzione: sapevo bene cosa si provava in quella situazione, sapevo bene quale poteva essere la difficoltà emotiva nell'attraversare un momento del genere.
    « Stupido ragazzone che non sei altro. » C'era una cosa che non mi era piaciuta sentire, ovvero il fatto che pensava di meritarsi di subire i miei colpi perché l'unicità era simile. Mi portai davanti a Daisuke, allungai la mano destra verso il suo volto mostrando un'espressione diametralmente opposta a quella nervosa che credevo avrei avuto: probabilmente mi ravvedevo nella sua situazione e sapevo che in quella circostanza avrei voluto solo una spalla su cui appoggiarmi. Dovrei smettere di proiettare me stessa negli altri, penso però che potrebbe aiutarlo un gesto del genere: gli appoggiai le dita sulla nuca e lo tirai a me in modo che si potesse appoggiare alla mia spalla destra, facendo modo che anche le code toccassero la sua schiena.
    Non ero nuova a gesti del genere, anche in quel laboratorio o clinica mi ero comportata così con il ragazzino: non riuscivo a rimanere impassibile di fronte a certe situazioni. « Nessuno si merita nulla del genere, qualunque sia la circostanza. » Mormorai appena, non avevo bisogno di alzare la voce. Qualche secondo in quella posizione gli avrebbe fatto bene, vero che i giapponesi erano persone estremamente riservate ma io, in fondo, venivo da un altro stato: che bello ignorare certi modi di fare con questa scusa. « E pensare che sei anche in mezzo ad un gruppo di cattive persone. » Feci giusto una battuta perché lo scopo di Yami lo sapevo e non era qualcosa che un gruppo di eroi avrebbe approvato. « Potevi dirmelo prima. » Giusto un paio di carezze sulla nuca prima di fare un paio di passi indietro e dargli un buffetto sul petto.
    « Avrei provato a farti sentire meno in colpa con la mia, ci sono passata pure io: stessa cosa avvenuta qualche sera prima che ci incontrassimo di fronte a quella farmacia. Presente la ragazza di cui parlano con le mani di forbice apparsa il giorno del Corteo? Mi aveva chiesto di rintracciare e recuperare una sua amica e per portarla via sana e salva, mi sono trovata a fare la tua stessa identica cosa e quel volto mi ha tormentato per settimane. » Sospirai, tecnicamente non ero stata io ma esser complice in quel modo era tanto valevole quanto l'averlo fatto direttamente. Sicuramente Daisuke si era sentito a disagio nel raccontarmelo e la cosa migliore che avevo per non farcelo sentire era quella di sorridergli anche se ero stanca e dolorante.
    « ...e anche le terribili cose che avevano fatto a quella ragazza mi hanno dato fastidio, però comunque forse non sarà la stessa cosa ma inutile vedere qualcosa che non c'è più negli altri. Almeno è successo con me e non in una situazione peggiore. Basta che mi prometti che non mi paragonerai più a nessun'altra: sono più che unica. »
    Meglio buttarla sul ridere come avevo appena fatto, la mia vanità era una cosa che andava affrontata a dosi ed adesso Daisuke di sicuro non era pronto per un'esposizione così importante. Speravo almeno di avergli alleggerito un po' il morale, quello sì.


    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 4
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    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danno medio-grave [Spalla sx], Medio [Busto], Medio [Spalla dx], Lieve [Schiena]
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]
     
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    Daisuke Okada
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    Il tempo gli aveva fatto dimenticare quella vaga sensazione che provava quando si inchinava, in particolar modo quando ci si vuole far perdonare. Era un sentimento decisamente particolare, che si divideva tra la soddisfazione del portare rispetto, ed il misero imbarazzo causato dall'orgoglio del corvino. Non poteva dire che fosse una brutta sensazione, ma non era nemmeno piacevole, come mangiare una caramella fruttata ma non sentire alcun sapore al di fuori dello zucchero.
    Dopo essersi rialzato, osservò ancora una volta il corpo ferito della ragazza. Gli dispiaceva parecchio non poter fare molto altro per aiutarla, ma inizialmente non pensava nemmeno che quella fiala di sangue potesse tornargli utile. Ironicamente, stava iniziando a sentire anche lui le varie ferite presenti sul suo corpo. La sua guancia stava bruciando per colpa di quel taglio sottile - dove il poco sangue si era ormai seccato - ed era così anche per il suo fianco destro, sebbene la ferita non fosse nemmeno così profonda. La situazione era simile anche per quanto riguardava il suo torace, ma esso veniva facilmente oscurato dal dolore che stava iniziando a provare alla spalla destra. Cadendo aveva preso una bella botta, ed inizialmente si era stupito di quanto poco male gli stesse facendo. Sfortunatamente, quei pochi minuti di "tranquillità" gli avevano fatto più male che bene, ed il suo braccio stava iniziando ad essere più arduo da muovere, con un lieve intorpidimento tra bicipite, tricipite e soprattutto la sua spalla.
    La risposta alla domanda di Eve fu un semplice cenno del capo, accompagnato da un sorriso leggermente imbarazzato. Non sapeva per quale motivo, ma l'idea di farsi perdonare con un regalo lo metteva leggermente in imbarazzo, però sarebbe stato stupido non darglielo, lo aveva portato lì proprio per quel motivo alla fine.
    "E' un medicinale, dovrebbe alleviare il dolore e velocizzare la guarigione della ferita. Bisogna spalmare il contenuto sulla ferita, posso aiutarti ad applicarlo se ne hai bisogno." - la spalla sinistra della ragazza aveva decisamente bisogno di cure, e sperava che quella particolarissima medicina potesse dare un qualche supporto. Fortunatamente - anche se non in questo caso - non l'aveva mai testata, però l'aveva comprata dalla datrice di lavoro di Yuya, aveva ottime speranze sulla qualità generale del prodotto. Una volta applicato il sangue di Tekuro, il Carro avrebbe chiesto per riavere il piccolo flacone in vetro dalla ragazza, doveva riportarlo alla fonte alla fine, sempre che volesse utilizzare nuovamente i servizi di quella donna però.
    Un po' gli dispiaceva per Evelynn, non solo si era dovuta sorbire uno scontro miserabile, ma in quel momento doveva anche sopportare le sue noiose e fragili parole. Se mai ci fosse stata una futura occasione, avrebbe sicuramente fatto in modo di farsi perdonare per il brutto ricordo di quel giorno, anche a costo di soffrire - o più facilmente far soffrire la ragazza - per l'occasione.
    Onestamente, Daisuke non si aspettava una reazione troppo positiva da parte della collega. Erano due le reali possibilità, disgusto o comprensione, e giudicando il lavoro della donna, la seconda era decisamente più probabile. La comprensione non era sempre uguale però, il più delle volte era una menzogna di facciata, fatta per dare piacere a chi si aveva davanti, ed evitare di rovinarsi la reputazione. Le classiche due paroline toccanti, senza capo né coda.
    Alcune volte però, la comprensione era più intima, magari altrettanto falsa sì, però decisamente più umana. Quest'ultima però, non era così facile da trovare, normalmente richiedeva una certa confidenza tra le due parti, ma anche un empatia - superficiale o meno - nella persona che stava ricevendo.
    La risposta della ragazza, era stata decisamente vicina all'ultima tipologia detta. E ciò aveva provocato enorme stupore nel Carro.
    Stava dicendo parole confortanti, e le stava confermando con le sue azioni. Infatti, la sua mano lo preso con delicatezza, portandolo sulla sua spalla destra, per poi "abbracciarlo" con le code. Era una posizione decisamente intima e compassionevole, sebbene la lieve - dieci centimetri - differenza in altezza la rendesse leggermente scomoda. La mente del ventiseienne stava faticando a comprendere il motivo di quel gesto, non si sentiva di meritare quel tipo di supporto, ma allo stesso tempo non aveva il coraggio di aprire la bocca per dare voce ai suoi pensieri. Non aveva il coraggio di interrompere le gentili ed - apparentemente - oneste parole della compagna.
    Una parte di sé era in totale accordo con il pensiero della donna. L'altra invece, non riusciva ad accettare quella realtà. Avrebbe avuto il coraggio di comportarsi come il Sagrestano in quella notte invernale? Probabilmente no, però non poteva negare comprensione per l'atto da lui richiesto. Allo stesso tempo però, il suo cervello sapeva bene quanto inutile fosse ricevere ferite per una persona morta.
    Evelynn aveva anche provato a farlo ridere, ma in quel momento Daisuke avrebbe faticato persino nel formare un sorriso, sebbene apprezzasse molto il tentativo della ragazza. Era anche stato allontanato dalla gentile stretta della donna, che sperava probabilmente di rincuorare l'uomo.
    Le successive parole degli Amanti però, lo colpirono ben più del suo gesto amichevole. Gli stava narrando anche lei un'esperienza traumatica, la quale però, sembrava ben più superata della sua. Aveva strappato la vita di una persona così da portarne in salvo un'altra. Un gesto quasi nobile a dire il vero, ma che poco azzeccava con l'egoismo e la codardia di quello fatto dal Carro. Chissà se la reazione della donna sarebbe cambiata nel scoprire la totale verità di ciò che il corvino aveva fatto. Chissà, magari si sarebbe pentita nello scoprire che aveva eliminato un giovane studente che voleva solo proteggere la sua scuola. Daisuke avrebbe probabilmente provato disgusto se fosse stato nei suoi panni, avrebbe fatto fatica a non provare altro a dire il vero.
    "Non c'era bisogno di dirmi una cosa tanto privata... anzi, mi spiace di averti fatto tornare in mente questa cosa." - la risposta del corvino era stata praticamente involontaria, ma era stata prontamente seguita da un inchino imbarazzato, sebbene a questo giro non ci fosse niente da porgere - "Eh sì, sono felice anche io che tutto ciò non sia successo in una situazione reale, sarebbe stato decisamente spiacevole. Penso di aver raggiunto una soluzione parziale però. D'ora in avanti non ti scambierò più con nessun'altra persona."
    La parte finale della sua affermazione era stata accompagnata da un sorriso amaro. Gli dispiaceva parecchio per tutta quella situazione, ma gli faceva piacere vedere come il morale della ragazza non fosse colato a picco.

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    Tecniche utilizzate:

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
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    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
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    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
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    Evelynn Harcrow
    Dunque era arrivato preparato ed era talmente sicuro di sé da aver portato anche un medicinale da darmi nel caso delle ferite che avrei subito. A cose normali, se non avessi sentito la sua storia, avrei sbottato pensando che mi avesse davvero presa sottogamba tuttavia ero più propensa a pensare che fosse una persona a cui gli altri interessavano più di quanto non avrebbe mai dovuto: davvero, come poteva stare in un gruppo di persone cattive? Aveva un comportamento davvero premuroso che non ci stava per niente con lo scopo di Yami. Probabilmente aveva i suoi motivi e dato che mi aveva già raccontato qualcosa di personale come adesso, non avevo motivo per chiedergli altre cose tutto sommato intime...cioé motivo ce l'avevo ed era la mia curiosità, non era il momento adatto però. Afferrai la fialetta con la mano destra, osservandola appena.
    « Credo sia uno di quegli oggetti che dovrei avere sempre con me, giusto? » Sembrava tanto utile. « Magari ti chiederò dove trovarlo. E penso che una mano mi farebbe comodo, faccio un po' fatica a muovermi su questo lato ma sappi che sotto questa non porto quasi niente. » Mi girai giusto per fargli vedere che la cerniera, abbassata, rivelava sotto un'ampia parte della mia schiena: essendo praticamente la prima volta che la indossavo, questa tuta, non sapevo bene se sotto ci dovesse andare qualcosa per alleggerire la sensazione sulla pelle o meno e per questo avevo optato intanto solo per l'intimo inferiore, probabilmente avrei corretto per le prossime uscite aggiungendo una qualsiasi calzamaglia in modo da non risultare completamente scoperta in caso di danneggiamenti. Ok, un foro ce l'avevo in mezzo al petto ma era giusto un piccolo tocco estetico.
    Che male poteva mai fare un cuoricino? « Dunque stai attento a non allungare troppo le mani. » Va bene, avevo bisogno di alleggerire un po' il clima e non ero minimamente preoccupata che Daisuke fosse quel tipo di persona capace di approfittare di momenti del genere per arrivare a provare determinate sensazioni al tatto. Poi mi piaceva tirare qualche frecciata, era il modo che avevo di conversare e soprattutto era come mi relazionavo con le persone con cui potevo dire di avere un pizzico in più di confidenza. Poi aveva condiviso con me una parte della sua storia davvero privata, quella che non mi aveva potuto dire quel giorno che ci eravamo incontrati, potevo dire che non si meritava più un trattamento di distacco: di qui ad andare sulla completa offensiva con continue provocazioni ce ne passava, era sulla buona strada dovevo dire.
    Non riuscivo a capire però perché dicesse di meritarsi di fare una fine del genere da parte di una persona che aveva un quirk simile, insomma per quanto tu possa sentirti in colpa nessuno si meritava di subire ferite volontarie o peggio nonostante vedessi nella persona davanti una piccola reincarnazione o rappresentazione: conosco persone che nella situazione di Daisuke mi avrebbero interpretata come un segno divino per fare ammenda avendo una similarità così importante ed unica (che probabilità c'erano che la mia unicità fosse almeno simile a quella del suo brutto ricordo?) ed ero contenta che avesse desistito dal pensare che fosse questo uno di quei casi. Non ero stata creata di certo per punire nessuno ed anzi è da diversi anni a questa parte che credo invece che il mio scopo sia il contrario, ovvero quello di portare sollievo mettendo una piccola pausa all'agonia che tutti i pensieri quotidiani portano. Il mio metodo di sollievo era abbastanza primitivo, passatemi il termine, ed era probabilmente il più antico del mondo ma funzionava.
    Forse è per questo che a volte mi comportavo in maniera apprensiva verso le persone? Poteva essere una concreta chiave di lettura, davvero. Contrariamente a lui, la mia esperienza traumatica l'avevo superata semplicemente facendomene una ragione: niente avrebbe riportato indietro quell'uomo, niente gli avrebbe permesso di tormentarmi e poi era stato fatto per salvare una persona. Non che fosse un motivo per farlo, nessuno ha il diritto di provare a togliere la vita (o aiutare nel farlo) a qualcuno però ci sono delle situazioni dove o si è vittime o carnefice. Probabilmente Shahar avrebbe potuto lasciarlo vivo ma quell'uomo poi avrebbe potuto identificare sia me che soprattutto lei e non ne saremmo mai uscite. Conclusione? Andava bene ma non andava bene, la mia vita per fortuna continuava. Scossi il capo e feci un gesto con la destra come per dirgli di non preoccuparsi. « Nessun problema, ormai sono andata oltre. Era anche inutile fossilizzarmici sopra, non mi avrebbe portata da nessuna parte. » Era giusto per fargli capire che in parte fossimo sulla stessa barca e che se aveva bisogno di una spalla, la mia c'era.
    Almeno la destra, la sinistra per ora era inutilizzabile.
    « Meglio che non esser arrivati da nessuna parte. Se avrai bisogno di una terapia d'urto fammelo sapere, la mia ombra è sempre disponibile per aiutare. » L'importante era che non mi scambiasse davvero per qualcun'altra, mi piaceva l'idea di essere la sola ed unica agli occhi delle persone. Non era mica male.
    Sollevai poco dopo la fialetta che mi aveva passato, portandomela di fronte agli occhi in modo da studiarne il contenuto e allungai il braccio in direzione di Daisuke. Si era proposto di darmi una mano, no? Sembrava una persona capace di imbarazzarsi facilmente, magari non avrebbe pensato a quella persona. « Dunque come perdono definitivo, accetto volentieri il tuo aiuto per questa lozione. Grazie mille, honey. »
    Fiala resagli, mi sarei semplicemente girata dandogli le spalle e formando un piccolo blocco d'ombra dove potermi sedere. Non avevo necessariamente bisogno di combattere per usare la mia unicità e potendola plasmare come volessi, avevo imparato a fare cose del genere giusto come allenamento di affinità. Seduta, dovevo giusto scoprire la spalla sinistra facendo scivolare la tuta protettiva con le code mentre la mano destra avrebbe fatto sì che la stessa non cadesse del tutto.
    Cavolo, anche passarci sopra con le code appena appena mi aveva lasciato una discreta sensazione di bruciore addosso.
    Non che il resto non mi facesse male, al contrario, solo che quella me ne faceva di più. Speravo che con un po' di riposo mi sarei ripresa alla grande.

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    Equipaggiamento portato:
    • Black Lovely Heart [Costume]
    ► Descrizione: Semplice tuta protettiva estremamente aderente e dal colore principalmente nero, colore quasi obbligatorio considerando il suo caso. Presenta alcune variazioni di colore con delle righe diagonali viola sui fianchi, una verticale che percorre tutto lo stomaco che si va ad incrociare con quella che si trova a coprire tutto il petto, sempre del medesimo colore: l'unica interruzione in questo tema colorato è un foro a forma di cuore (da cui il costume prende il nome) al centro del pezzo. Foro non molto grande, ma la forma è ben riconoscibile.
    Anche le code sono protette, avendo fatto fare delle sleeves pure per loro.
    ► Effetto: Resistenza danni lievi.


    • Kusarigama [Offensivo]
    ► Descrizione: Il kusarigama è un'arma giapponese, utilizzata sia nel combattimento a distanza che nel corpo a corpo; lo stile di combattimento basato su di essa è detto kusarigamajutsu. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un'arma composta dall'unione di 2 elementi: il "kusari", ossia la catena che consente di aumentare la gittata dell'arma e di poterla recuperare una volta lanciata, ad un'estremità del quale è collegato un "kama", strumento simile ad una piccola falce che, da un originario utilizzo agricolo, è divenuto poi un'arma da taglio vera e propria. All'altra estremità della catena è invece collegato un manico in piombo o acciaio che serve a bilanciare il peso durante il lancio. Tale peso è l'arma vera e propria, usata per colpire l'avversario prima che riesca ad avvicinarsi o per bloccargli la spada; il falcetto viene usato solo per finire l'avversario una volta reso inerme. Quest' arma possiede due funzioni: tagliare e frantumare. Ci vuole una certa abilità per saperla usare in modo quantomeno adeguato. La catena alla sua massima estensione è lunga tre {3} metri.
    ► Danno: Medio
    ► Effetto: Applica [Sanguinamento].
    ► Peso: [2]
     
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    Daisuke Okada
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    "Già, mi auguro non ti serva mai troppo però." - la ragazza sembrava parecchio intrigata dal piccolo flacone di sangue, ma chi non lo sarebbe stato? Pensare che bastava così poco per curare una ferita, quando normalmente ci sarebbe voluto un intervento, più o meno lungo in base alla gravità della ferita.
    Ed il vantaggio della dottoressa, era il suo essere la sola sul mercato che potesse offrire quel tipo di servizio, e ciò la rendeva ancora più preziosa di quello che già era.
    Poteva scegliere di affiliarsi a qualcuno, in una pura rincorsa al denaro, oppure poteva rimanere perfettamente neutrale, così da evitare ogni possibile danno economico. La scelta migliore? Probabilmente dipendeva da quanto una persona fosse corrotta, o perlomeno quanto fosse corrompibile.
    "Non lo so nemmeno io comunque, ti conviene chiedere a Yuya. Sono più che sicuro sulla sua capacità di fornire una risposta valida." - come non poteva alla fine, era il suo lavoro. Anche Daisuke aveva fatto così, approfittandosi bellamente del suo collega. Ma probabilmente era meglio così, sia per Teruko che per il corvino, d'altronde il Diavolo era una personalità affidabile, sia per il mittente che per il ricevente.
    Osservando - ma soprattutto immaginando - la nudità della donna, le guance del Carro presero un leggero colorito rossastro. La cosa più ironica era il motivo dietro a quell'imbarazzo. Non era una questione di attrazione sessuale o altro, ma era una vergogna di circostanza, come quando si scopre un segreto particolare su una persona che si pensava di conoscere perfettamente. Non si sarebbe mai permesso di far qualcosa di poco consono alla ragazza poi, sia per disinteresse che per rispetto nei confronti di una collega.
    "Prometto di non schiodare gli occhi dalla ferita!" - le parole serie di Daisuke, erano seguite da un sorriso apparentemente rilassato. Sarebbe stato difficile dire cosa si nascondeva dietro a quel espressione però. Tranquillità? Felicità? Tristezza? Paura? O chissà, magari una bolla di molteplici emozioni diverse, che a forza di mischiarsi l'una con l'altra erano diventate una. La verità però, era alquanto soddisfacente. Il corvino era decisamente gioioso per l'interazione avuta con Evelynn, sebbene stesse provando anche una leggere ansia, per paura che - in maniera incredibilmente immediata - l'intera situazione potesse ribaltarsi, diventando poi irrecuperabile. Era fatto così però, provare paranoie casuali - anche nei momenti più belli e rilassati - era praticamente la norma per lui.
    Erano mesi che non provava uno sbalzo così ampio nel morale, passando da risentimento nei confronti delle sue azioni, a felicità per la reazione comprensiva della donna. Ma non poteva lamentarsi, meglio così che al contrario. Persino le risposte della donna sembravano calcolate per non ferirlo. Non si era infastidita nel parlare del suo passato - sebbene fosse relativamente recente - e si era persino proposta per aiutarlo nuovamente in futuro.
    Non gli sembrava un'idea così orribile a dire il vero, abituarsi ad affrontare quel tipo di nemico, poteva renderlo decisamente più utile in una situazione reale. E poi poteva anche fornire supporto ad Eve, che poteva allenarsi con l'uso della sua ombra, e allo stesso tempo sperimentare strategia diverse per colpirlo, o magari metterlo in trappola. Una piccola parte del Carro però, stava provando una leggera tristezza. Non gli piaceva essere trattato con i guanti di velluto, e quel tipo di situazione lo stava mettendo a disagio. Forse erano le rimanenze del suo orgoglio, o magari una parte meno fragile del suo io. Qualunque fosse il caso però, non era minimamente abbastanza per abbassare completamente il suo morale.
    "C-certo. Ti ricordo che è una soluzione temporanea comunque, tra qualche ora il dolore dovrebbe tornare. Non sono un medico, ma ti consiglierei di comprare qualche antidolorifico, potrebbero tornarti utili." - si era fatto colpire dall'imbarazzo, proprio come le sue gote e le sue orecchie, però era riuscito ad uscirne alquanto facilmente. I suoi consigli - sebbene fossero ripetuti a pappagallo da ciò che gli aveva detto il Diavolo - erano una questione decisamente più importante di una lieve vergogna per il nomignolo che la ragazza gli aveva appena affibbiato. Così, dopo essersi spogliata leggermente, così da consentire una facilità di "operazione" sulla ferita, l'uomo inizio ad aprire la piccola fiala di sangue. Non l'aveva mai usata, ma non pensava che potesse essere poi così difficile, Eve gli aveva persino fornito del supporto aggiuntivo, considerando il suo sedersi su un inusuale blocco d'ombra.
    Così, in modo attento e preciso, il corvino versò il liquido sanguineo sulla ferita della collega, cercando di essere il più delicato possibile. Una volta svuotato il flacone, esso venne riposto con cura nello zaino del ragazzo, sperando che non si rompesse nel viaggio di ritorno. All'interno dello zaino alla fine, c'erano anche il manganello ed il guanto-taser, due oggetti non esattamente delicati.
    Si era reso conto solo in quel momento di un piccolo problema logistico. Prendere la stazione non sarebbe stato così facile, non era stato abbastanza furbo, e non si era portato nessun vestito di emergenza. D'altro canto, Evelynn poteva benissimo mettersi i vestiti con cui era arrivata, e nessuno si sarebbe fatto la minima domanda su ciò che si nascondeva sotto.
    Prendere la metropolitana, rischiando sguardi sospetti ed un fortissimo imbarazzo, oppure farsela a piedi, sebbene la distanza - in modo particolare dopo quella zuffa - lo avrebbe fatto stancare velocemente.
    Era un dubbio onesto, ma avrebbe probabilmente scelto la prima opzione. Tralasciando il taglio sul fianco alla fine, non era nemmeno messo così tanto male.
    "Spero di fornirti un'esperienza migliore in futuro" - dopo aver pronunciato quella breve frase, l'uomo fece i suoi saluti alla ragazza. Non le aveva chiesto come la sua giornata si sarebbe evoluta, anche perché immaginava che il suo primo pensiero fosse quello di tornare a casa e riposare.
    Una volta uscita Evelynn infatti, anche lui l'avrebbe seguita a ruota, assicurandosi che la porta della sua vecchia e squallida casa fosse chiusa per bene. Era felice per quell'esperienza, non poteva negarlo. Anche solo aver scoperto quella sua debolezza era incredibilmente tanto.

    | Villain | #Livello 7 | 26 | © |
    Energia: 500 | Forza: 205 | Quirk: 255 | Agilità: 260
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    Scheda: Link.

    CITAZIONE
    Condizione fisica: Danni medi [Spalla Dx], Danni lievi [Guancia Sx], [Fianco Dx] e [Torace]
    Tecniche utilizzate:

    Equipaggiamento portato:
    Manganello Telescopico [Offensivo]
    Manganello telescopico in acciaio temprato e di colore nero opaco, per non riflettere la luce solare. La superficie fatta per resistere a graffi, ammaccature e piegamenti/curvature. Impugnatura in gomma anch'essa nera.
    La modalità di estrazione di questo manganello è rapida, richiedendo un colpo secco e deciso per raggiungere la massima lunghezza di 68 cm. E una chiusura altrettanto rapida, richiedendo la pressione contro una qualunque superficie rigida, per tornare alla lunghezza da chiuso di 25 cm.
    Danno:Medio
    Peso: [2]


    Shocker [Difensivo]
    Il Taser è una pistola elettrica, anche nota come storditore elettrico o dissuasore elettrico. È classificato tra le armi da difesa «meno che letali» che fa uso dell'elettricità per paralizzare i movimenti del soggetto colpito facendone contrarre i muscoli. Se il suo uso fosse o meno da considerarsi legale è stato un argomento a lungo discusso o dibattuto. Nel novembre 2007 l'ONU ha equiparato l'uso di taser ad una forma di tortura e ne ha sconsigliato l'acquisizione alle forze di polizia. Qui un taser è stato integrato all'interno di un guanto, in modo da poter essere occultato più facilmente.
    Danno: Danni lievi +[Stordimento]
    Durata: Permanente.
    Peso: [1]


    Teruko's Blood [Curativo]
    Si tratta di una medicazione illegale prodotta e venduta dal Nyorai's Blessed Hand. A conti fatti, la sua composizione è molto semplice: un po' di morfina per ridurre la sensazione di dolore mescolata assieme al sangue della dottoressa Teruko Omori. Teruko non ha la licenza per l'utilizzo dell'unicità, pertanto non è legalmente autorizzata a produrre medicine utilizzando il suo sangue curativo. A conti fatti, l'unico modo per acquistare una boccetta di questo prezioso elisir curativo è recarsi in clinica, possibilmente lontano da occhiate indiscrete. La sensazione di dolore sparirà immediatamente così come buona parte dei danni stessi ma, per quanto riguarda il dolore, si tratta solo di un rimedio temporaneo: pur con le ferite curate, una sensazione simile ad il dolore di un livido si manifesterà nel giro di qualche ora. Per evitare che altri la rivendano al posto suo e ad un prezzo più alto, è possibile portarne con sé solo un flacone per volta e bisogna restituirlo per avere una ricarica.
    Effetto: Cura Danni [Medi]. [Diminuisce gli altri di due step.]
    Peso: [1]
     
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    Salve ragazzi,

    Come prima cosa mi sembra necessario far notare che i parametri di Daisuke in questo combat sono errati. Quelli presenti in scheda a livello 8 sono corretti ma in questo caso vi erano 5 punti in meno del dovuto nei parametri e 25 in meno in energia. Peggio per lui insomma.
    Altra svista è che sebbene entrambi abbiate descritto un equipaggiamento nel turno iniziale non lo avete poi inserito nello schema riassuntivo in coda al post. Non è tecnicamente un errore essendo appunto stati citati nel post quindi nessuno può tacciarvi di metagame, ma ricordo che tutti gli equipaggiamenti vanno appunto segnalati anche in OFF sin dall'inizio (o da quando li si ottiene insomma). Maledetto sia quel codice.
    Nulla di particolare da segnalare sul resto, status e danni sono stati calcolati correttamente. Il mio unico consiglio è di indicare in modo un po' più puntuale le distanze, se non si riesce ad inserirle organicamente nel narrato semmai nello schemino riassuntivo in fondo al post, specialmente in combat con tecniche a distanza come questo.
    Ho apprezzato molto la coda narrativa al combat invece che un taglio netto, mi ha ricordato Portale per l'Inferno ma meno... distruttivo. :neko:

    Daisuke: +50 exp +50 exp (bonus livello 7, quello a cui era quando è stato aperto il combat)
    Evelynn: +50 exp

    Passo e chiudo! :**:
     
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23 replies since 9/7/2020, 23:07   331 views
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