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.Hisoka MorowUn Jester che perde il sorriso può continuare a dirsi tale? L'espressione che gli aveva adornato il viso notte e giorno per anni era diventata parte di lui, identificabile più del suo stesso volto. E adesso? Le labbra erano troppo pesanti per incurvarsi, i muscoli troppo rigidi. Ogni tentativo di costringersi ad essere Hisoka falliva.
Senza quello, cosa gli rimaneva?
Giaceva a letto da qualche giorno ormai, confinato tra le mura del suo appartamento, nudo e avvolto soltanto dalle coperte. A volte doveva alzarsi per sopravvivere bevendo dal rubinetto e mangiando le poche cose che teneva in casa, ma per il resto era rimasto... Docile. Fissava nel vuoto interminabilmente, a tratti distratto da uno dei gatti che gli si avvicinava per annusargli il volto o dargli qualche zampata. Stavano controllando se fosse morto? O forse percepivano in qualche modo il suo umore?
Dempsey e Haley. Orgoglioso e astuto. A volte soltanto posarci gli occhi sopra lo irritava e finiva per spingerli giù dal letto con poca grazia. Gli ricordavano colei che li aveva nominati. La notte al Festival di Tanabata, l'inizio dei suoi malori. Incontrarsi con la rosea ragazza fu uno dei più grandi errori della sua vita, era ridotto in quello stato per colpa di ella. Cosa gli aveva fatto?
Perché.
Sperava lo aiutasse a sentirsi meglio, far ordine di tutti quei pensieri invadenti, ma aveva soltanto peggiorato ogni cosa in maniera esponenziale, causandogli un dolore che nemmeno credeva possibile. Bastarda. Bastardo anche lui stesso. Bastardo il mondo.
Non poteva nascere un Mutant rettile a sangue freddo?
Se potesse andare indietro... Avrebbe cambiato qualcosa? Chissà. Una parte di lui voleva prendere possesso di se la notte del loro incontro, e far esplodere la donna molto più forte. Ucciderla e togliersela dai piedi. Liberarsi di ogni tentazione e fattore confusionario, tornare ad un tempo più semplice. Forse era ancora in tempo. Poteva invitarla nuovamente da qualche altra parte e finire il lavoro. Spazzarla via e con lei le tenebre che gli attanagliavano la mente, da quando gli aveva avvelenato l'anima con quel bacio–
Drrriiiiiiiing.
Scattò fuori dal letto con una velocità che ai gatti faceva invidia, e questi sobbalzarono anche per la sorpresa di movimenti così rapidi dal loro padrone che di recente era un sacco di patate. Quasi si lanciò a terra chinandosi allo Yukata steso al pavimento, rimasto lì sin dalla festività. Se ne era liberato appena entrato in casa, assieme a questo anche il cellulare in tasca, che ora squillava.
« Morrigan! »
Urlò esaltato rispondendo di fretta alla chiamata, estatico che l'avesse contattato... Ma non era lei. Come poteva esserlo? Non era il tipo da contattarlo per chiamata senza preavviso. Stava per disconnettersi e gettare il cellulare al suolo appena dopo aver sentito che il timbro vocale non era ciò che s'aspettava...
« Hisoka Morrow, dobbiamo incontrarci, potrebbe essere interessante per entrambi quello che abbiamo da dirci. »
Questa frase lo paralizzò. Non perché fosse preoccupato, tutt'altro. Era qualcosa di estremamente interessante da ricevere... Si sentiva bene. Aveva dimenticato come fosse sentire qualcosa che fosse positivo, rinchiuso in quello stanzino. Fece una lunga pausa. Il suo respiro l'unica indicazione che fosse ancora alla cornetta.
Chi era? La voce non gli era familiare, era una delle rarissime volte dove qualcun altro veniva da lui sapendo più sul suo conto del contrario. Un uomo di Jane? Una trappola di qualche tipo, forse delle autorità? C'erano tante cose che voleva scoprire... E Hisoka, in circostanze normali, avrebbe investigato. Avrebbe tenuto l'individuo misterioso sulla linea per giocarci un po', portarlo a tradire le proprie intenzioni in qualche modo, siccome tanto domande dirette valevano meno di zero.
...
« Presentati al Kagejikan, di Ueno, tra tre ore. Parliamo. »
Nella voce la leggera modulazione di un sorriso che gli sporcava il tono, e chiuse. Non gli importava chi fosse, cosa volesse, perché l'avesse contattato. Si sarebbero incontrati. Ne aveva bisogno. Chissene fregava se volessero mitragliarlo da ogni direzione? Era qualcosa di diverso. Di divertente. A quel punto, gli bastava essere troppo occupato su qualcun altro per pensare a ciò che lo tormentava. Stava pensando fin troppo, doveva spegnersi, distrarsi.
L'occasione gli era caduta tra le mani come una manna dal cielo.♦ ♣ ♥ ♠
Aveva vestito i suoi capi soliti, il mezzo-busto giullaresco con pantaloni e scarpe sulla stessa linea, ma non perché fosse particolarmente in quella vena. Erano i capi più comodi per lui, tutto qui. Ancora non riusciva a mantenere un sorriso convincente, figurarsi essere spettacolare e scenico come solito, non aveva manco avuto la voglia di tirarsi i capelli col gel. Mai era stato così scialbo in pubblico. Capelli spettinati, profonde occhiaie, espressione neutra ma stanca.
La cosa più terrificante era che non gli importasse, nonostante incontrare una potenziale persona curiosa nuova richiedesse una presentazione impeccabile e ben manipolata... Ma non riusciva a sentirsi motivato. Era il meno Hisoka che Hisoka fosse mai stato sotto gli occhi del pubblico.
Tanto che l'attenzione era più sui gatti legati alla gamba del tavolo che lui. Si sentivano così i padroni normali? Non lo sorprendeva che fosse una tattica popolare portarsi il cagnolino per rimorchiare, se era un pass gratis ad avere sguardi in tua direzione. Persino in un locale come quello la clientela non nascondeva un certo apprezzamento. Era seduto ad un tavolino in fondo alla sala, con le spalle al muro e una buona visuale dell'entrata e i dintorni. Il posto ideale dove sedersi se si era potenzialmente nel mirino di qualcuno.
Si soffermò sull'orologio appeso sopra il bancone degli alcolici, a quel punto il suo interlocutore sarebbe dovuto essere al Kagejikan... Che non era dove stava sedendo Hisoka, però. Era molto improbabile avrebbe mai messo piede come un normale cliente in quel ristorante.
Estrasse il telefono e andò a selezionare l'ultimo numero che l'aveva chiamato. Brr. Brr. Brr. A quel punto chiunque fosse si sarebbe chiesto dove diamine fosse Hisoka, si sarebbe sentito stupido per essersi fidato della sua parola. Ma il meeting era ancora nei piani, se avesse risposto.
« Oh, ho detto Kagejikan di Ueno? Scusa. Intendevo il Kuroshinju appena fuori Setagaya. Che sbadato che sono. »
Giusto giusto venti chilometri in linea d'aria da Shin. Se davvero tutto fosse un'imboscata per Hisoka, avrebbero fatto preparativi per beccarlo al Kagejikan, mentre ora li stava costringendo ad improvvisare. Mai andare dall'avversario, fallo venire da te.
« Hai quaranta minuti per farti vivo, be there or be square. »
E chiuse ancora una volta, senza possibilità di obiezione. In macchina ce la si poteva fare appena in tempo mettendoci una certa fretta, per i mezzi pubblici era impossibile, il minimo tempo di viaggio attorniava l'ora... Ma Hisoka non aveva intenzione d'andarsene, almeno non prima che passasse un'ora e mezza. Quella deadline era per stuzzicare un po' chi fosse all'altro capo.
Si sarebbe presentato lo stesso, sapendo di dover fare una corsa folle? O anche peggio, sarebbe venuto comunque "per sicurezza" anche oltre lo scadere del tempo? Era un modo per iniziare a conoscersi.
Nell'attesa avrebbe ordinato un paio di bicchieri di limonata, giusto per fare delle consumazioni e non essere sbattuto fuori. La qualità era ciò che s'aspettava dato il calibro del posto. Erano praticamente fuori da Tokyo, in una delle zone più rurali. Quel quartiere in specifico non era tra i più tranquilli, e il bar di scelta era quasi trasparente nella poca legittimità del tutto.
Probabilmente Hisoka non era nemmeno l'unico criminale seduto ai tavoli.. -
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.SPOILER (clicca per visualizzare)Tecnicamente Hisoka è stato arrestato e schedato una volta, Shoya potrebbe anche avere direttamente i mugshot che gli hanno fatto dopo il combattimento con Fuyuko invece che semplici sketch. Non che cambi molto~Hisoka MorowIl ragazzo appena entrato al locale indossava un completo anche più strano di Hisoka, per il loro contesto. Camicia e cravatta in un quartiere come quello? Tanto valeva annunciare al pubblico che non si fosse della zona, manco lontanamente. Anche fosse stato un malvivente, da quelle parti era meno "yakuza", e più "ubriaco al pub che ti accoltella con una bottiglia rotta".
Inizialmente non ci fece troppo caso... Poi incrociarono gli sguardi, e notò l'espressione dell'altro, che diceva l'avesse riconosciuto. Seriamente era stato un tizio come quello ad invitarlo? La voce era giovanile, ma quello era proprio un adolescente. Avrà avuto sedici anni a valutarne il volto bambinesco.
Mai giudicare dalle apparenze, però.
Pregava solo non si fosse fatto speranze per essere deluso da un ragazzino con poco senso d'auto-preservazione. Per incontrarsi volontariamente con Hisoka bisognava essere a propria volta "diversi", o coraggiosi, o stupidi. Soltanto due di questi ne valevano la pena.
Tenne lo sguardo fisso sull'ospite elegante, ma questo non gli fece la stessa cortesia. Aww, se l'era presa. Doveva essere il suo tentativo di riafferrare le redini delle dinamiche, dopo esser stato costretto ad attraversare mezza Tokyo per il divertimento di Hisoka. Poggiò la testa sul palmo aperto e seguì l'altro con gli occhi, accennando un sorriso divertito, lo guardò sedersi al bancone e sussurrare qualcosa indicando in sua direzione.
Per un attimo fu preoccupato che in qualche modo fosse caduto comunque nella trappola, e che adesso tutti i presenti al locale si sarebbero alzati per pestarlo. Ma non accadde... Peccato, sarebbe stato divertente doverli far saltare tutti in aria per uscirne.
Anche dopo l'ordinazione lo sconosciuto non si girò. Doveva esser molto importante per lui "costringere" il Jester ad approcciarlo per primo. Proprio per questo non sarebbe successo, o almeno non in un modo che gli avrebbe ridato il controllo della situazione.
« Sai, ero incredulo quando sono riuscito a chiamarti. Prevedevo saresti stato tu a chiamare me, ci ho provato giusto per curiosità senza aspettarmi risultati. »
Disse ad alta voce, alzandosi sopra il mormorio del bar per raggiungere il suo bersaglio.
« Pensavo per certo saresti stato abbastanza furbo da contattarmi con un numero usa-e-getta, siccome lo user id non era anonimo... E invece adesso ho il tuo numero di cellulare, lmao. Ti tocca cambiarlo. »
Si era rivolto a lui, ma sminuendo ulteriormente il suo approccio. Togliendo l'aria inscrutabile che voleva crearsi attorno. Hisoka non era il più esperto di tecnologia, anzi ne capiva molto poco, ma persino lui sapeva che fosse buona prassi chiamare con una SIM apposita di cui disfarsi poco dopo. Avere lo stesso numero reperibile dopo tre ore tradiva una certa inesperienza, anche fosse stata una scheda secondaria.
Detto ciò, Hisoka non si prendeva certe brighe perché voleva essere raggiunto... Lui era lo stesso?. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Hai perfettamente ragione sui Mugshot non ci avevo pensato, va beh comunque più o meno regge la storyline. Comunque ho mosso io l'oste come PNG visto che tu non l'hai fatto nella tua risposta eheh vedi tu se continuare a giocarlo o lo lasciamo morire lìShoya IshidaHero Lv. 6 | III A | 19 AnniNarrato • Parlato • Pensato • AscoltatoScheda | Forza: 32 | Quirk: 250 | Agilità: 243 | Energia: 550 |
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EDIT DEL POST:
A seguito di conversazione con Stan ho corretto alcune cose come il fatto che Hisoka non stesse consumando quando invece ha preso della limonata; Hisoka non si è alzato in piedi e non ha urlato a squarciagola all'interno del locale. Shoya si
Edited by the saxofonist - 23/9/2020, 12:18. -
.Hisoka Morow« Dovresti nasconderti meglio. »
Hisoka soppresse una risatina portandosi il bicchiere mezzo-vuoto di limonata alle labbra. Il ragazzino aveva palesato di non aver idea chi il Jester fosse. Chiunque c'avesse avuto anche soltanto una conversazione sapeva nascondersi era l'ultima cosa che voleva. Ma quindi chi era? Perché invitare in tale maniera qualcuno che non si conosceva più a fondo della superficie?
« Non cambio numero, eppure non mi hanno mai beccato. »
Finito il sorso, si limitò a guardare sorridente l'avvicinarsi del misterioso adolescente... Che aveva preso da bere. Quindi almeno l'età legale l'aveva?? Quella sì che era una sorpresa. Anche se era possibilissimo che uno stabilimento come quello avrebbe servito anche un bimbo delle medie per puro menefreghismo.
« Forse non ti hanno ancora beccato perché non vali la pena d'essere inseguito, mai considerato? »
All'Èclipse era circondato da criminali ogni singolo giorno lavorativo, distribuiti per i campi più disparati ma tutti riuniti a lavorare per quel Casinò corrotto. E origliando le giuste conversazioni ne sentiva di tutti i colori. Spacciatori, hitmen, e anche esperti di sicurezza tecnologica. In quell'ambito non era mai riuscito a seguire il filo di un discorso, ma sapeva che il numero di qualcuno era molto più prezioso di quanto si pensasse. Si poteva collegare al GPS o altri account associati, per esempio.
Vabbeh, magia nera per il giullare.
« Oh, quindi è per questo che mi hai chiamato? Affari? »
Rispose, stravaccandosi sulla sedia con il gomito sullo schienale e le gambe incrociate, giochicchiando con una ciocca di capelli nella mano. Sembrava d'un tratto fosse stato investito da un'onda di noia. E gli occhi un po' delusi lo confermavano.
« Sono più tipo da svago che lavoro, se devo essere onesto. »
Magari quelli che per il ragazzo erano affari per lui sarebbero stati fonte di divertimento. O così sperava... Già sentiva il volto di Morrigan farsi più nitido nella sua mente, sempre più libera da ciò che voleva distrarla. Se l'individuo davanti a se non fosse riuscito a intrattenerlo con la sua proposta avrebbe dovuto farlo difendendosi dalle esplosioni, senza dubbio. Non sarebbe rincasato a mani vuote.
« Perché non cominci presentandoti, innanzitutto. Se non sapessi già chi sono l'avrei fatto anch'io~ »
Chiederlo era più una formalità, si aspettava un alias e una copertura di qualche tipo. Sembrava divertirsi dandosi arie quindi sicuramente si sarebbe crogiolato ancor più nella superiorità dell'anonimato... O percepita tale.
« Poi apprezzerei anche sapere cosa ci porta qui ♥ ». -
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.Hisoka MorowFaceva sul serio? Stava impiegando un sacco di tempo prezioso a tenere su il teatrino dell'uomo troppo importante, quando a malapena era maggiorenne. Forse. Anche Hisoka era solito impiegare gli stessi trucchetti, ma di solito su qualcuno che aveva buona ragione per temerlo, non chi l'aveva appena abbindolato scegliendo il posto dell'incontro e facendogli correre metà Tokyo.
Gli andava bene che facesse il pomposo – era soltanto più facile sgonfiarlo – però poteva almeno darsi una mossa. Diamine. Era così che si sentivano le persone quando era Hisoka a fare il teatrale? Quell'incontro gli stava facendo riconsiderare molte cose...
Si prese il suo bel tempo per sedersi, per svestirsi, per mettersi comodo, in un palese tentativo di farlo innervosire. Se con Shion era come guardarsi allo specchio nei suoi tratti più veri, quel ragazzo ne rappresentava ogni sfaccettatura artificiale.
« Non mi aspetto un nome vero, ma almeno un nome. Non posso continuare a chiamarti L'Ignoto per sempre~ Hm... »
Si mise un dito alle labbra, guardando il soffitto mezzo-marcio di quella locanda. Erano fortunati non stesse piovendo quella sera o l'avrebbero sentito anche al chiuso. Poi schioccò le dita, come una lampadina gli si fosse accesa sopra la testa!
« Ecco! Ti chiamerò Shorty ♥ »
Un ovvio riferimento alla differenza in statura tra i due uomini. Un po' difficile farsi grossi e imponenti quando si doveva squadrare qualcuno dal basso verso l'altro.
« Sto cercando una persona che mi introduca nelle organizzazioni criminali di Tokyo. »
Hisoka sbuffò prima ancora la frase fosse completa, era davvero un meeting d'affari quello. Se c'era qualcosa che non gli interessava erano gli intrighi e la "politica" della sfera criminale. Per questo una parte di lui quasi rigettava l'idea di farsi strada nei ranghi di Aogiri, perché avrebbe significato sempre più responsabilità logistiche di quel tipo.
Che razza di introduzione si aspettava Shorty da un toro scatenato come Hisoka?
Era pronto ad alzarsi, salutarlo, e aspettarlo fuori per tendergli un agguato e divertirsi in maniera più attiva... Ma poi disse qualcosa che rischiava di ribaltare la situazione. Un Eroe? Lui? Non stava facendo riferimento a se stesso, certamente. Ma quindi era un test di qualche tipo, una domanda per sondare il terreno?
« Heh ♣ »
Ridacchiò il Jester, visibilmente più di buon umore rispetto ad un momento prima.
« Direi che se fossi un Eroe sarebbe l'unica maniera in cui potrei aiutarti~ Un John Doe che vuole fare il Villain è banale, un Hero birichino è tutt'un altro paio di maniche ♦ »
Come un pesce che segue l'esca, Hisoka non poteva non farsi attrarre da una prospettiva simile. Lui che si era distrutto il corpo nel tentativo di scoprire i lati oscuri dell'Eroismo. E ora gli stava venendo offerta su un piatto d'argento l'opportunità di sperimentare un po' di più.
Ma dove stava andando a parare l'altro, esattamente?
« Quindi dimmi, sei un Eroe, Shorty? O stai chiedendo per un amico? ♦ ». -
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.Hisoka MorowTirando in ballo la sua altezza Shorty sembrò quasi diventare un'altra persona. Se n'era andata la facciata impenetrabile dell'uomo deciso, lasciando spazio al ragazzo messo in imbarazzo... Ma qual era la sua vera natura? Una delle due, o nessuna?
Tornò calmo e composto – senza tradire se si fosse riassestato la maschera caduta, o mostrasse il vero volto – e proseguì confermandogli fosse un Hero. Che però convenientemente gli diceva sarebbe stato impossibile da tracciare. Un malizioso avrebbe potuto trovarlo anche troppo comodo.
Ovviamente non si alzò. Attese il presunto Eroe proseguisse, mantenendo un silenzio attento e un sorriso che oscurava il rimuginare. L'intero contesto rendeva molto probabile il ragazzetto non fosse chi diceva. Sia perché non ne poteva dar dimostrazione, che per il principio della richiesta, specialmente sapendo di Hisoka e il suo interesse verso i Giustizieri.
Aveva senso qualcuno nella sua posizione non volesse identificarsi... Ma una mancanza totale di credenziali era solo controproducente.
Mentre l'altro finiva il soliloquio, Hisoka incontrò lo sguardo di una cameriera, probabilmente la moglie del proprietario. Non brillava per fascino o figura snella ma ciò non sembrava un problema per i clienti abituali che le fischiavano dietro, squadrati con intento assassino dall'uomo al bancone. Il Jester ne approfittò per farle cenno e farsi un refill di limonata, quasi come Shorty non ci fosse.
Voleva ridargli un po' della sua stessa moneta. Anche lui si prese un lungo sorso di metà bicchiere mentre il discorso si chiudeva, tenendo il compagno sulle spine.
« Well... Da dove cominciare ♦ »
Incalzò dopo la rinfrescante bevuta.
« Dici di non ritrovarti nelle gerarchie degli Eroi o in quelle dei Criminali... Eppure vuoi fare l'Hero e il Villain assieme? ♠
Esistono vie distinte da queste due, gente che non lavora nella legalità ma lo fa a fin di bene, perché non hai approcciato uno di loro? Se vuoi ho alcuni contatti anche tra i più gentili dei mascalzoni ♥
Ci sono organizzazioni illecite di tutti i tipi. Non so che idea ti sei fatto di me, ma ti assicuro che non ho compagnie raccomandabili~ ♣ »
Gli tornavano in mente Aragaki e Desmond, che avevano sventato i piani di Aogiri (?) agendo anche senza il supporto delle autorità, o così sembrava. Shorty non aveva bisogno di essere un Hero per fare il buon uomo, così come non doveva sporcarsi le mani di sangue e droga.
« E anche se fosse, dubito i miei avrebbero piacere nell'intrallazzarsi con un Eroe... Il che significherebbe dovrei agire nella stessa segretezza che dovresti avere tu, e al contrario della Hero Association che ti sbatterebbe al massimo in cella, io ci perderei il collo ♠ »
Per cosa, poi? Shorty gli aveva spiattellato i suoi piani e i suoi ideali, ma questo non invogliava uno sconosciuto ad esporsi a certi rischi senza un tornaconto personale. E per quanto a Hisoka avrebbe divertito solo fare da spettatore alla discesa di un Hero nel degrado, non ne valeva così tanto la pena.
Se aveva un'offerta allettante da fargli, quello era il momento.. -
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.Hisoka MorowCosa c'era di così divertente nelle sue parole? Gli sembravano dubbi abbastanza legittimi. Fare il vigilante era una strada che aveva "valutato" ma non voleva intraprendere, quindi era proprio la malvagità a interessarlo? Il crimine nel vero senso della parola, volto al danno altrui.
« No, mi sa proprio che non sono folle abbastanza da comprenderti, per ora ♥ »
Anche se il fatto che Shorty ritenesse fosse necessaria una certa follia per allinearsi al suo punto di vista... Diceva forse anche troppo.
« Forse è meglio se smetti di parlare per indovinelli e mi dici che diamine vuoi da me~ ♠
Dovresti sapere che c'è un certo equilibrio tra il tenere sulle spine giocando col vago, e aspettarsi una risposta chiara da qualcuno perso nel buio ♦
Cos'è che ti manca dalla vita Eroistica? ♣ »
Capire chi fosse Shorty e a cosa puntasse era il primo step, ma comunque non risolveva il problema di: A Hisoka perché doveva importare? Ricordava l'ultima volta che si era affiliato ad un'ente esterno ad Aogiri – la sua discussione con Edward e Viktor – aveva ricevuto un reclamo dai piani alti e si era guadagnato tre giorni di tortura in un magazzino.
Non fremeva dalla voglia di ripetere una situazione simile.
Con quei due di Deep Void inoltre non si era mai concluso nulla di utile, alla fine erano soltanto idealisti capaci di farsi castelli per aria senza mai imboccarsi le maniche per costruirli. Per adesso l'Eroe gli stava dando la stessa impressione.
« È praticamente tutta la vita che vago per Casinò e nel giro dei giochi d'azzardo, e se ho imparato una cosa è che "rischiando" si finisce sempre fregati, prima o poi ♠
Mi espongo spesso al pericolo, è vero. Ma c'è sempre qualcosa che ne posso trarre. Sia nel bene che nel male, che vinca o perda, mi assicuro che abbia sempre una certa ricompensa, anche solo il thrill della sfida ♦
Tu mi stai chiedendo di scommettere quando nemmeno so le regole del gioco ♣ »
Se pensava di potersi guadagnare la sua "assistenza" tenendosi completamente immerso nel mistero, aveva letto troppi manga sulla criminalità. Dove la gente faceva affari loschi con individui che conosceva soltanto per nomi in codice. Nella vita vera ogni relazione, anche la più malsana, partiva da una base di comprensione reciproca e di... "Fiducia", per quanto potesse esistere in quel campo.
Oltre a offrirgli qualcosa, Shorty aveva ancora da schiarire le proprie motivazioni, se voleva convincerlo.. -
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.Hisoka MorowL'esplosione d'ira suscitò per la prima volta una spontanea sorpresa in Hisoka. Per un attimo anche lui aveva le sopracciglia innalzate come altri clienti del locale, chiedendosi cosa passasse per la testa di quel ragazzino. Aveva ripensato a qualche evento traumatico?
In ogni caso, la muraglia stava cedendo.
Il Jester fece l'aria un po' imbarazzata e rivolse alla platea il cenno giapponese per "ha bevuto un po' troppo", e ciò avrebbe dovuto liberarli di eccessive attenzioni indesiderate. Poi tornò su Shorty... E lo fissò. Ragionando tra se e se.
Per quanto ne sapeva ogni singola parola uscita dalle sue labbra poteva essere una menzogna. Anche con quelle uscite apparentemente sincere, ci voleva poco a simulare vera emotività. Diceva d'essere un Eroe, ma non poteva essere tracciato. Diceva di voler collaborare, ma gli si doveva tirar fuori le parole con le pinze. E tutto ciò con quel facciotto da ragazzino che si ritrovava.
Gli serviva qualcosa di più sostanzioso per decidere.
« Premetto col dire che se – ed è un grosso "se" – decidessi di accettare questa proposta, ovviamente non permetterei conflitti d'interessi con la mia gente ♠
Quindi il mio range d'assistenza potrebbe essere molto ridotto rispetto a quello di un freelancer~ Ti andrebbe bene lo stesso? ♦ »
Non sprezzava di lealtà verso Aogiri, però non era manco un suicida. E per un ragazzino come quello non valeva la pena potenzialmente inimicarsi con la sua stessa organizzazione. Ovviamente non avrebbe esitato a pugnalarlo alle spalle nel caso venisse a sapere stesse pianificando qualcosa ai danni dell'Albero, cosciente o meno.
« Ciò che mi preoccupa però... Is your attitude ♥ »
Disse, assottigliando lo sguardo.
« Forse sono io che ancora non riesco a conciliare i tuoi desideri ♠
Vedi il crimine come un'altra via da esplorare, quando è in netto contrasto con tutto ciò a cui un Eroe giura guerra. Non so se sei ipocrita o semplicemente ingenuo ♦
Collaborando con me senza arrestarmi stai tacitamente acconsentendo a spaccio, torture, omicidi, terrorismo... Non che abbia qualcosa da ridire su queste cose ♣ »
Intermezzò con una risatina malevica.
« Ma vale la pena sporcarsi di questi peccati, dal tuo punto di vista? Sento mi machi una parte fondamentale del puzzle per comprenderti ♠ »
Il mestiere di un Hero era combattere questi "mali"... Sfruttare Hisoka e dargli informazioni era dare vita e supporto al mondo del crimine, lo stesso mondo che si voleva combattere. Con una mano li accoltellava, con l'altra li curava. Era futile siccome progredire era impossibile.
Che non fosse quello a cui davvero puntava Shorty?. -
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