🦋 Appetite for Destruction

ACT II - Brave New World

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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    Il tenue e sommesso suono di una risata interruppe il distorto silenzio creatosi dopo le ultime parole di Hisoka. Sorridendo velatamente, Shinya scosse appena la testa, cominciando ad applaudire e scoppiò pacatamente a ridere. Forse ascoltare Hisoka ed Hayato battibeccarsi come una coppietta in luna di miele era divertente persino per una persona stoica come lui. O forse non era affatto stoico, chissà.
    Il Vice si alzò in piedi, affiancò Hayato, allungò una mano e gli scompigliò leggermente i capelli biondo cenere, con un gesto quasi affettuoso, come una madre apprensiva si rivolgerebbe al proprio figlio. Poco più alto di lui, i drappi rossi e neri del kimono lo coprivano da capo a piedi, Shinya fissò il ragazzo, con quello sguardo sottile ed affilato, e schiuse le labbra.
    «Mi piace il tuo modo di ragionare, Hayato-kun.» mormorò un secondo prima di chinare il busto, scostargli i capelli dalla fronte, lasciargli un bacio sulla tempia, dove non era coperto dalla plastica nera della maschera antigas, ed un sussurro all'orecchio. «Fidati di me.~»
    Nessun significato nascosto, era molto probabile che Hayato non lo sapesse, non essendo mai stato proprio un suo diretto sottoposto, ma quello era il modo in cui Shinya esprimeva il suo apprezzamento o interesse per qualcuno. A dire il vero, molto spesso si spingeva anche molto oltre, era una fortuna che il Consigliere, al momento, indossasse una maschera.
    Shinya si scostò dopo qualche secondo, lasciando scivolare la mano con la quale gli aveva arruffato i capelli prima lungo la nuca, poi lungo la linea del collo; raddrizzò la schiena e volse il busto verso Hisoka, che era rimasto al centro della stanza, in mezzo alla sua palude di catrame. Purtroppo per Hayato, Shinya non era una persona che provava pena. Era un assassino che aveva imparato ad uccidere ancora prima di imparare a leggere e scrivere, e solo pochi anni prima si era portato via le vite di decine di eroi talmente incurante delle loro famiglie o qualunque altro affetto potessero avere che adesso non ricordava neppure i loro nomi.
    Uccidere Hisoka tuttavia, non era nei suoi piani. Non era mai stato nei suoi piani, se doveva essere onesto. Farlo avrebbe significato fare un favore a Xander, e lui - a quel montato dai capelli azzurro slavato - non faceva favori. Shinya però non era nemmeno onesto, quindi non era necessario che Hisoka lo sapesse. Aveva altri piani, e si sarebbe liberato di lui in ogni caso, forse in modo persino peggiore della morte.
    Lanciò un veloce sguardo verso l'altare alle sue spalle e, in silenzio, recuperò il ventaglio che vi aveva poggiato sopra.
    «Che amicizia toccante. – esordì, sollevando il mento, con una strana superbia nella voce. Il Vice mosse qualche passo in avanti, trascinandosi dietro il kimono come uno strascico, e non appena s'inoltro in quel mare ondeggiante di sabbia nera, quella iniziò ad arrampicarsi lungo le gambe del caporecluta, risalendo velocemente fino al busto e solidificandosi come se fosse gesso, incollandolo sul posto. – Suppongo che tu tenga così tanto ad Hayato che offenderlo e denigrare le sue scelte siano il tuo modo di preoccuparti di lui, mh?» continuò, riferendosi alla poca coerenza mostrata da Hisoka nel parlare del suo amico.
    Shinya raggiunse Hisoka, e gli puntò il ventaglio alla gola, la punta acuminata a premere contro la giugulare. Bloccandolo lì, gli aveva persino lasciato le mani libere, indice di quanto sapesse di essere superiore al giovane dai capelli rossi.
    «Dimmi Hisoka-san. Cosa pensi ci sia di male nel cercare l'approvazione altrui? O nel manipolare gli altri? Xander mi aveva detto che eri una persona interessante, ma io non vedo nulla di tutto ciò.» disse, scrutandolo con le sue iridi color rosso sangue. A quel punto poggiò la mano libera sulla maschera che Hisoka aveva in faccia, arpionandola e la tirò appena, senza, tuttavia, strappargliela di dosso.
    «Vogliamo raccontare ad Hayato cosa hai fatto per Aogiri, Hisoka-san?»


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    8
    Energia:
    795/1050
    Forza:
    250
    Quirk:
    400
    Agilità:
    375
    Farmaci:
    SS+
    Medica:
    SS+
    Peso:
    [6]
    Scheda:
    QUIRK & INVENTARIO
    NDR: Hisoka può parlare di qualsiasi cosa gli venga in mente, compresa la vicenda di Jane, se può servire per legittimare le SQ.
    Sempre se vuole parlare. Buona fortuna.

    HANZO'S BLESSING:
    Data l'alta concentrazione del farmaco e la sua dubbia natura, il raggio d'azione di Shinya è esteso a 15 metri.

    TECNICHE USATE:
    ✧ Chaos Tide [mantenimento]
    ✧ Nega Genesis [x1]

    QUIRK:
    Limbo [Emitter Quirk]
    Shinya è in grado di generare una strana specie di sabbia scura, che ricorda per certi versi dei granuli di catrame. A dispetto di ciò, questa sostanza è molto leggera e sembra avere una densità simile a quella dell'aria, indi per cui si comporta esattamente come i pesci si comportano in acqua. Shinya è in grado di generarla a partire dai suoi capelli: molto più lucidi e setosi del normale, infatti, crescono ad una velocità molto maggiore rispetto alla media.
    Questa sabbia è abbastanza fine, ma può essere aggregata a formare qualsiasi genere di costrutto, anche se essi non paiono molto adatti a sopportare urti o colpi massicci e tendono a disgregarsi facilmente in virtù del fatto che non sono in grado di formare legami molecolari fra loro e l'unico modo in cui possono rimanere aggregati pare essere sotto il controllo diretto di Shinya.
    La proprietà singolare del quirk, tuttavia, è un'altra. Essendo, appunto, molto fine, la sostanza, è molto adatta ad essere ingerita o respirata e, se ciò avviene, ha - sul corpo umano come su quello animale - lo stesso effetto che avrebbe un anestetico.
    Con anestesia si indica in generale l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La sabbia di Shinya agisce allo stesso modo: deprime il sistema nervoso centrale e lo priva dello stato di coscienza. Ovviamente l'effetto varia a seconda del come essa viene in contatto con l'organismo e della quantità, ma il denominatore comune è lo stesso. Sembra molto simile alla morfina.

    TECNICHE PERSONALI:
    Chaos Tide [Livello 4] [Costo 100 + 40]
    Shinya genera una sorta di palude di sabbia simil catrame che ricopre il suolo, usando sé stesso come epicentro. La sabbia è appiccicosa e rende i movimenti difficoltosi per chi ci cammina sopra o in mezzo, ma al di là di questo non ha particolari effetti. Se non avete mai provato l'ebbrezza di sprofondare in delle sabbie mobili, questa sarà certamente la prima volta. Essendo la palude assoggettata al suo controllo, se si sposta questa lo segue.
    Raggio: 5 metri
    Effetto: Dimezza i costi di tutte le sue altre tecniche finché rimane attiva.
    Pandemonium [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. La palude diventa come "viva" e reagisce alle vibrazioni, come un campo minato, se qualcuno ci cammina sopra, nel giro di un secondo numerosi spuntoni affilati si alzano in corrispondenza della superficie stimolata (e del metro immediatamente attorno) trafiggendo brutalmente qualsiasi cosa vi si trovi sopra.
    Danno: Grave. Può applicare [Sanguinamento]
    Asphyxia [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Eccedere nell'utilizzo delle cose non fa mai bene. Nemmeno quando si tratta di anestetici, perché diventano tossici per l'organismo e si rischia di morire di overdose. Con questa tecnica Shinya rende una porzione qualsiasi della sua sabbia creata in precedenza altamente tossica, e se essa entra a contatto con il sangue o viene respirata, inibisce completamente prima il senso del dolore, poi il senso del tatto, ed a lungo andare provoca la perdita di coscienza che può condurre alla morte dell'individuo.
    Danno: Avvelenamento [Grave] - se non curato entro dieci turni conduce alla morte, se sotto forma gassosa infligge avvelenamento [Medio] anche all'utilizzatore.
    Nega Genesis [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. Se delle persone o oggetti vi sono immersi, la sabbia di arrampica addosso ai malcapitati fino a raggiungerne metà della figura (in caso delle persone, quindi, il busto) e si solidifica impedendone qualsiasi altro movimento fino a che non si sgretola o il proprietario del quirk non rilascia la tecnica.
    Blocco: 4 turni
    Dark Star's Eyes [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica difensiva delle più semplici esistenti. Un muro in grado di bloccare qualsiasi forma di attacco, sia esso fisico o elementale. Si alza da terra a circa mezzo metro da Shinya (o da un punto qualsiasi se la palude è attiva) e sparisce dopo aver protetto dall'attacco. Già, molto banale. Infatti, per rendere un po' più scenico il tutto Shinya ha deciso di dare a questo scudo la forma di un gigantesco occhio circolare di tre metri di diametro, che solleva la palpebra scrutando gli artefici dell'attacco.
    Resistenza: Grave
    Annihilation Wish [Livello 4] [Costo 70]
    A partire dai propri capelli, Shinya genera dieci kunai affilati e solidi, di circa venti centimetri. Può scagliarli contro un eventuale avversario oppure usarli semplicemente in prima persona.
    Raggio: 7 metri
    Danno: Grave
    Oblivion Correction [Livello 4] [Costo 100]
    Il vero scopo della sabbia di Shinya è essere un anestetico. Se inalata provoca intorpidimento generale e inibisce completamente la sensazione del dolore. Shinya sfrutta questo fatto generando una densa cortina di fumo nero che ha lo scopo di intontire gli avversari, oltre che rendere meno visibile la propria figura, visto che lui, essendo immune al proprio quirk, vi si può muovere all'interno senza alcuna difficoltà.
    Raggio: 3 metri
    Status: Sonnolenza
    Logos Eater [Livello 4] [Costo 90 + 40]
    Shinya genera una grande quantità di sabbia e la modella fino a fargli assumere la stessa forma di una sorta di animale mitologico, alto tre metri e largo due: un'idra a tre teste. Il mostro non ha ovviamente volontà propria e Shinya lo controlla tramite il movimento delle dita. Proprio come l'idra di Lerna se una testa viene tagliata al suo posto ne crescono due. L'idra può mordere o colpire con una delle sue teste o la coda.
    Raggio: 3 metri
    Danno: Grave

    ABILITÀ:
    Chrȳsāōr
    Shinya ha, col tempo, imparato a regolare le varie quantità e i dosaggi del proprio quirk a seconda dell'uso che ne vuole fare, anche sperimentandoli proprio su sé stesso. Il suo organismo ha reagito di conseguenza, evolvendosi ed ha cominciato a mantenere sempre una certa dose di sabbia nel sangue, motivo per il quale, ad oggi, Shinya ha finito per sviluppare una totale immunità al proprio quirk ed una resistenza naturale alla maggior parte dei farmaci. Il suo organismo processa in automatico qualsiasi sostanza chimica e la neutralizza. Ciò lo rende immune agli status [Avvelenamento], [Paralisi], [Stordimento] e [Sonnolenza] se l'agente che lo causa è chimico.
    Effetto collaterale: ormai è anche privo della capacità di provare dolore.

    EQUIPAGGIAMENTO:
    Mikazuki [Tessen] [Offensivo/Supporto]
    Mikazuki è un Tessen di circa quaranta centimetri di raggio dal quale Shinya non si separa quasi mai. Le stecche sono in ferro nero e superano leggermente il pavese color rosso vivo, terminando in delle punte acuminate e taglienti, rendendolo un'arma adatta per poter essere usata a distanza ravvicinata. Da chiuso è sfruttabile anche come una sorta di asta, mentre da aperto è ottimo per difesa e, con movimenti studiati, le punte fungono da arma da taglio.
    Danno: Medio-Grave
    Peso: [2]
    ARISU [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    JANE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    LOUISE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    MIKOTO [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
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    ♥ Hisoka Morow ♠

    « Comincio a pensare ci possa essere del lieve favoritismo in gioco ♠ »

    Hayato veniva coccolato e slinguazzato, Hisoka respirava a fatica nel suo bozzolo di melma nera. Aveva testato personalmente la velocità e forza con cui Shinya controllava il Quirk, una volta strette le caviglie era consapevole non sarebbe stato in grado di liberarsene.

    « Se non sono i tuoi amici a dirti quando stai sbagliando, di chi puoi fidarti? ♣ »

    Hayato aveva la prerogativa di prendere le sue parole come un'offesa, ma gli aveva detto pura e semplice verità, per come Hisoka la vedeva. Il Consigliere ebbe il suo turno d'insultarlo al Magazzino, e per quanto la loro "conversazione" fosse degenerata... C'era un seme di verità nascosto da qualche parte.

    Stava ricambiando il favore.

    Ormai non aveva più la minima idea di cosa puntasse Shinya. Si divertiva tenendoli in un perenne stato confuso? Li stava sottoponendo a un test? Ammazzava il tempo in attesa del prossimo ordine di Takashi? L'unica certezza di quella sera era che Hisoka gli stesse antipatico... Però a lui scappò un sorrisetto.

    Xander lo trovava interessante?

    Quello sì che era un colpo di scena, più sorprendente del tradimento di Shinya. Era come scoprire che la tua cotta a scuola ricambiava senza che ve lo foste mai detto. Ora doveva assolutamente sopravvivere, non poteva morire senza la soddisfazione di rinfacciarglielo.

    « Cercare approvazione esterna è insoddisfazione di se. Bisogna inseguire la propria felicità, infischiandosene dei pareri altrui ♥ »

    Come sarebbe uscito da quella situazione? Era letteralmente diventato un blocco statuario a totale disposizione della sadica "Farfalla". Persuaderlo si era dimostrato difficile, l'unica opzione per cavarsela sembrava rispondere all'offensiva... Da dentro un guscio.

    Almeno aveva le mani libere.

    « Manipolare gli altri è essenziale ai giorni d'oggi, ed Hayato è sempre stato bravo. Per questo mi aspetterei fosse più furbo da farsi manipolare così facilmente~ ♠

    Il pesce grosso mangia il pesce piccolo. C'è sempre chi manipola e chi viene manipolato... Bisogna avere il coltello dalla parte del manico ♦

    Realizzo che fa un po' ridere dirlo nelle circostanze in cui sono, lol~ Si vede che ho ancora da imparare ♣ »


    La punta del ventaglio premeva alla giugulare... Un comodissimo contatto alle sue carni nude, perfetto per caricarlo e renderlo uno dei "razzi" di Tainted Love. Con un pizzico di fortuna – ce ne fosse stato bisogno – poteva tentare il disarmo a tradimento.

    « Hm... Cos'ho fatto per Aogiri... Da dove incominciare? ♥ »

    Quella leggera tirata alla maschera lo preoccupava... Era stato sul ciglio della morte da quand'era entrato nella Pagoda, ma l'idea di inalare quel gas... Beh, la morte era quasi l'opzione preferibile. Pensava fosse stata una brutta batosta l'handicap subito a Tainted Love dopo tutti gli abusi che aveva inferto al proprio corpo. Perdere del tutto il Quirk...

    Non doveva pensarci troppo. Non poteva. L'ultima volta che si era fatto distrarre da frivole emozioni era arrivato sovrappensiero al confine dell'oltretomba, salvandosi per mera fortuna. Doveva restare lì con la testa. Non c'era una terza chance in vista.

    « Non penso nulla sorprenderebbe Hayato ormai ♠

    Dovrei dirgli di come ho intasato il bagno del Kagejikan? Pannocchie e assorbenti sono una combo devastante per ogni tubatura ♣ »


    Impresse la stessa carica "a getto" sulla propria maschera. Se davvero fosse stata sfilata, poteva tentare disperatamente di spararsela di nuovo in faccia e proteggersi dal farmaco... Non era il più efficiente dei piani, ma per una statuina non era manco troppo male.

    « Ah, questo mi ricorda– Hayato, non mi hai mai ringraziato per aver creato un posto vacante da Consigliere. Speravo avessero promosso me... Forse dovrei uccidere un altro superiore? ♥

    Se davvero ti sei innamorato di Shinya potrei farti fuori come Jane. Almeno il suo tradimento era per ambizione, non per ormoni ♦ »


    Con quelle frasi si rivolse al Consigliere, mascherando tra lo scherzo e la minaccia un'implicita domanda: poteva contare su di lui, nel caso avesse dovuto attaccare Shinya? O era rimasto imbambolato dalla sua aura? Con il supporto di Hayato forse c'era uno straccio di possibilità di mantenere vita e Quirk... Da solo, odiava ammetterlo, non aveva troppi spunti.

    « Se c'è una cosa che non ho mai fatto, è sottomettermi. Aogiri è uno strumento. Ho sempre preso più di quanto ho dato~ ♣

    Sono sicuro anche tu puoi capire che gli obiettivi personali siano più importanti di un'astratta fedeltà, Traditore-san ♥ »


    Essersi tolto la felpa gli lasciava ampio contatto col bozzolo che lo avvolgeva, poteva quindi rendere la palude di Shinya una bomba. Fatto ciò, il prossimo passo era trasferire quella carica al Kimono che l'ex-Vice si trascinava dietro, immerso nel semi-liquido nero com'erano i suoi piedi. L'ordigno lo stava letteralmente avvolgendo.

    Aveva piazzato le poche linee di difesa che gli erano disponibili. Shinya sapeva del suo Quirk? Sospettava di sì, ma se si era "esposto" così tanto era perché fosse convinto non avesse nulla di cui farsi problema. Hisoka poteva richiamare la maschera, sparare via il ventaglio, far esplodere prima il Kimono e poi una deflagrazione dai palmi... Gli avrebbe guadagnato dei secondi preziosi, ma non avrebbe vinto la guerra.

    Non senza Hayato.
    Click Me || Livello: 6 | Energia: 500 | Forza: 15 | Quirk: 255 | Agilità: 275
    • Tecniche Utilizzate
    Long Distance [Livello 2]
    - Si impregna di una carica speciale uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo. Essa non esplode, bensì farà da propulsore.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, e una piccola esplosione partirà da esso spedendolo in volo come un razzo.
    - Si può decidere l'angolazione e la traiettoria del decollo facendo fuoriuscire la "spinta" da una zona della superficie rispetto ad un'altra. In ogni caso la deflagrazione sortirà soltanto questo effetto senza causare danni.
    - L'esplosione ha effetto sulla velocità e traiettoria dell'oggetto fino a 3 metri, poi perderà slancio.
    Costo: 5 per caricare, 20 per attivare

    Secret Confession [Livello 3]
    - Si impregna di carica esplosiva uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo, rendendoli a tutti gli effetti bombe.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, agendo come un normale ordigno.
    - La bomba in se resterà illesa, anche se perderà l'energia di Tainted Love.
    - L'esplosione non si attiva se il bersaglio è fuori dal raggio massimo dell'abilità (5 metri). Il danno si può espandere in un diametro da 1 centimetro a 3 metri, a discrezione.
    - Una carica si disperde solo se esplode, se l'utilizzatore lo decide, se passa un'ora e mezza dall'attivazione [Narrativo, AM, Eventi], o dopo tre turni [Combat, Role].
    Costo per ogni bersaglio: 5 per caricare, 65 per detonare
    Danno: Medio-Grave (ridotto di uno ad ogni carica contemporanea)

    Quiet Kiss [Livello 1]
    - Quando una propria bomba entra in contatto con un altro oggetto, si trasferisce tutta la carica a quest'ultimo. Il secondo oggetto diventa la bomba, il primo torna innocuo.
    - Il trasferimento è attuabile solo all'interno del raggio d'azione dell'abilità (2 metri).
    - Gli esseri umani non possono aver cariche trasferitegli dentro o fuori (ma possono comunque essere caricati normalmente). L'unica eccezione è il corpo dell'utilizzatore stesso.
    Costo: 10

    • Equipaggiamento
    Marked Cards
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 20]
    ► Peso: [2]

    Maschera Antigas
    Equip Difensivo [Annulla danni Lievi da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [1]

    Teruko's Blood
    Equip Curativo [Riduce danni di due step]
    ► Peso: [1]

    XSQ
    Equip ? [Aumenta efficacia tecniche di uno step per tre turni] [Dosi: 5]
    ► Peso: [0]
     
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    Hayato Ono
    NARRATO x PARLATO x PENSATO
    Le parole di Hisoka, inutilmente specificarlo, non scalfirono Hayato neanche per un minimo, anzi: il Consigliere iniziò a pensare se avesse sopravvalutato l'intelligenza del Caporecluta, nell'arco di quei mesi, e se avesse costruito una reputazione dell'altro un po' più alta di ciò che effettivamente il jester poteva rappresentare.
    Il suo discorso, infatti, per Hayato non aveva alcun senso.
    Come poteva Hisoka anche lontanamente pensare che, in circostanze come quelle, dove entrambi erano ad un passo dalla morte, poteva continuare a comportarsi in maniera infantile, istintiva ed esplosiva come faceva solitamente? Possibile che non volesse mettere da parte per un attimo i suoi capricci e provare anche a far finta di sottomettersi a Shinya, sapendo che questo avrebbe potuto ammazzarli da un istante all'altro?
    'Hai intenzione di fare da zerbino per sempre a chi ti sta sopra per sempre?'
    Quanta idiozia.
    Avevano altre possibilità, in una situazione del genere? Hisoka poteva continuare a permettersi di fare il gradasso e l'invicibile, anche ad un passo dalla morte?
    Se Hisoka aveva intenzione di fare l'eroe, si sarebbe potuto tranquillamente fare avanti e morire velocemente: Hayato di certo non avrebbe preso parte al suo piano folle, in quel momento.
    «Non rinunci al tuo inutile atteggiamento neanche in questa circostanza. Fai davvero pena
    Si limitò a commentare, ben poco interessato al resto delle parole proferite dal jester che erano state chiaramente uno stupido tentativo di farlo innervosire: davvero Hisoka credeva bastasse così poco?

    I pensieri del biondino vennero interrotti da quello che inizialmente si mostrò come un tocco, ma che poi si approfondì sempre di più nella propria chioma bionda. Hayato sbarrò gli occhi, ma senza muoversi di un centimetro, troppo impegnato a rendersi conto di ciò che stava succedendo: Shinya voleva ucciderlo?
    No.
    Non si trattava di quello.
    Si trattava di un gesto molto più delicato, molto più affettuoso e dolce. Ascoltò il sussurro del Vice e lasciò che questo gli stampò un bacio sulla fronte, per poi permettergli senza alcuna obiezione di far sì che le sue dita scivolassero lungo il proprio collo.
    Inutile specificare che Hayato, dopo quel contatto, si sentì totalmente paralizzato ed era abbastanza sicuro di non essersi mai sentito in quel modo. Ma perché? Perché Shinya gli provocava quelle sensazioni? Erano le stesse che aveva provato nel famoso Magazzino dell'Eclipse ma quella volta, alla Pogoda, risultavano esser ancor più amplificate. Sentì il cuore battergli forte in petto e si ritrovò, senza neanche accorgersene, a deglutire più e più volte, come se fosse in difficoltà. Per la prima volta, il Consigliere sentì la propria maschera vacillare, come se avesse difficoltà a mantenerla ancorata al proprio volto. E no, non stava parlando di quella Antigas, ma della maschera che aveva cucito sulla propria carne e che ormai indossava da anni e anni.
    Quel bacio, quel tocco, quello sguardo. Nonostante si fossero diretti lì per uccidere un traditore, Hayato era felice di aver avuto la possibilità di rivedere Shinya. Di sentire di nuovo le sue dita sfiorarlo, di poter incrociare di nuovo i suoi occhi che parevano iniettato di sangue e... di poter fare in modo che le proprie labbra lo toccassero.
    Ma perché?
    Perché?
    La risposta non era affatto complessa, ma per Hayato sarebbe stato molto difficile rassegnarsi ad essa: si era preso una cotta per Shinya Ichinose, uno dei criminali più pericolosi del Giappone.
    Sì, esatto, come se la situazione non potesse andare peggio.
    Era prevedibile, comunque, che una personalità come quella di Hayato potesse esser attratta da uomini eleganti, sicuri e intelligenti come lo era Shinya: peccato che quelle non erano affatto le basi ideali per iniziare una storiella d'amore, tutt'altro.
    Prima di dirigersi verso Hisoka, comunque, Shinya gli aveva sussurrato di fidarsi di lui. Che cosa intendeva? Che non avrebbe fatto del male ad Hisoka? Ma fino a che punto poteva fidarsi dell'uomo? E fino a che punto avrebbe potuto attaccarlo, con le sensazioni che stava provando in quel preciso istante?

    Il biondino scrutò la figura dell'uomo avvicinarsi a quella di Hisoka e ascoltò pazientemente il discorso tra i due. Mentre Shinya parlava, intanto, della sabbia nera avvolse le gambe di Hisoka fino a raggiungere il proprio busto, come se il Vice volesse bloccarlo, ma non fece altro: al contrario, era più interessato ad intraprendere un dialogo con il sottoposto. Shinya non gli sembrava uno sprovveduto: per avvicinarsi così tanto ad Hisoka doveva conoscere il proprio Quirk ed i rischi legati ad esso.
    Da come parlava e da come si muoveva, l'uomo dai lunghi capelli scuri sembrava avere il totale controllo della situazione.
    La conversazione tra i due condusse ad una confessione che, quella volta, lasciò Hayato di stucco: a quanto pare il suo posto da Consigliere si era liberato perché Hisoka aveva ammazzato la persona che precedentemente lo occupava, Jane.
    Il Caporecluta aveva ammazzato un altro membro di Aogiri.
    Il biondino assottigliò lo sguardo in direzione del Caporecluta e, conoscendolo, era abbastanza certo che questo stesse panificando qualcosa. Hisoka era il tipo da reagire, quando si ritrovava con le spalle al muro come in quella situazione, e probabilmente avrebbe preferito morire piuttosto che darla vinta a Shinya.
    Peccato che in questo Hayato non si ritrovava affatto d'accordo.
    Shinya non li stava attaccando e non sembrava essere sua intenzione quella di eliminarli.
    Hisoka aveva soppresso qualsiasi tentativo da parte di Shinya di stabilire un dialogo, attraverso l'utilizzo di quel gioco. Era probabile che volesse dir loro qualcosa, a modo suo, ma il jester aveva deciso ancora una volta di reagire con i suoi soliti capricci.
    Ed Hayato non fregava un bell'accidenti dei capricci di Hisoka.
    Non li avrebbe assecondati.
    Se Hisoka desiderava morire, non poteva contare su di lui.
    'Fidati di me.'
    Gli aveva detto Shinya. Che fosse attratto dal Vice o meno, i pensieri di Hayato non erano totalmente offuscati a tal punto da non permettergli di ragionare. E il ragionamento, in quella circostanza, lo portava alla conclusione che attaccare Shinya sarebbe stato da incoscienti, almeno finché il Vice non avesse fatto il primo passo.
    Sì, è vero, era stato ordinato loro di dirigersi lì per ammazzare dei traditori, ma era abbastanza evidente che la rilevazione di Chi avevano trovato lì avrebbe cambiato i piani.
    Voleva fidarsi di Shinya, in quel momento, ma rimaneva sull'allerta.
    «Lo sai, Hisoka, a questo punto non so neanche se posso continuare a fidarmi di te.»
    Esordì, senza muoversi dai pressi dell'altare.
    «E non ripetermi la storiella che mi sto facendo manipolare, per piacere, è abbastanza noiosa.»
    Continuò, riprendendo un tono rilassato.
    «Lo hai appena detto tu: hai ucciso un membro di Aogiri. Adesso che mi hai rivelato questa sorpresina, non c'è nulla che ti impedisca di farmi definitivamente chiudere la bocca, anche se riuscissimo a sopravvivere a... questo.»
    Si guardò attorno, come se volesse far riferimento a quel mare di pericolosissima sabbia presso cui erano ubicati.
    «Prima hai detto che sono i tuoi amici a doverti dire se stai sbagliando. Bene, ti faccio notare che continuare a comportarti come un moccioso non ti porterà altro che al fallimento. Ma questo lo saprai sicuramente, dopotutto l'hai sperimentato così tante volte.»
    In quel momento Hayato non era più sicuro di conoscere in tutto e per tutto Hisoka. Si trovava di fronte ad un traditore, oppure due?
    Che cosa avrebbe dovuto fare?
    Come doveva comportarsi?
    Se fra le tre frasi precedenti l'affermazione errata era quella secondo cui Shinya non aveva acquistato il mutant farfalla, allora le restanti due - ovvero che Shinya era un traditore e lavorava per Takashi - erano corrette, almeno basandosi sull'onestà dell'uomo.
    «Posso chiederle come mai ha deciso di collaborare con le Farfalle, signor Ichinose?»
    Domandò.
    Nessun tono inquisitorio, nessuna parola dispregiativa, nessun tono rabbioso. Nelle parole di Hayato c'era della pura curiosità: era davvero interessato a sapere il motivo che aveva spinto Shinya ad abbandonare l'Albero. Aveva intenzione di ristabilire un dialogo con Shinya: se Hisoka avesse azzardato ad attaccarlo, sarebbero di certo morti lì ed il Consigliere non aveva intenzione di farsi trascinare a fondo con lui.
    Agli occhi di Hayato, in quel preciso istante, non c'erano alternative se non comunicare con il nemico.

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    CITAZIONE
    Hayato Ono
    LV. 5
    Energia: 425 - Forza: 112 - Quirk: 195 - Agilità: 93
    Peso: 3/4

    Danni: //
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento:
    ► Suit [Resistenza Danni Medi].
    ► Maschera antipolvere [Difensivo]. Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 4, Durata: [1/3] Role]
    ► DISQ [Quirk Aggiuntivo].
    ► Shuriken [Offensivo]; Danno: Medio; Durata: [1 role, se usato].
     
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    Un sospiro rassegnato. Annoiato, Shinya abbandonò la presa sulla maschera di Hisoka, lasciando ricadere il braccio lungo il proprio fianco. «No, non capisco.» disse, neutro, ed il suo sguardo s'impietosì appena, guardando Hisoka attraverso la plastica che gli schermava gli occhi. «Sono una persona estremamente fedele, non capisco cosa vi faccia pensare il contrario. – esordì, prima di elargire uno dei suoi soliti sorrisi maliziosi e lascivi. Lasciò scorrere la punta affilata del ventaglio sulla gola di Hisoka. – L'interesse della comunità viene sempre prima del singolo.» disse, scrutando le vene che percorrevano il collo del rosso. Poi, come se d'improvviso avesse deciso di averlo esaminato abbastanza, raddrizzò la schiena, spostò il ventaglio, espose la stessa espressione di quando aveva chiesto loro di giocare con lui e si voltò verso Hayato. Stava forse... recitando?
    Le diatribe tra i due "amici" non gli interessavano. Non più di tanto almeno, aveva già le sue personali da risolvere ed era per quello che era lì, dopotutto.
    «Sono uno scienziato.» mormorò, in lieve risposta. E, come prevedibile, la sua espressione si addolcì appena. «E nel mio cuore non c'è amore più grande di quello per la scienza. Sapete, ho lavorato nell'azienda del dottor Takashi prima che mi sbattessero in prigione, lui è un mio caro amico e gli devo un favore.» spiegò, sollevando lo sguardo verso il soffitto decorato della pagoda. Shinya chiuse gli occhi e la sua espressione si fece vuota, cupa e glaciale per qualche istante. «Devo... salvarlo, sì. Credo sia la parola giusta.»
    Pronunciate quelle parole i suoi occhi scarlatti tornarono a posarsi sulla figura di Hayato. Il Vice gli sorrise, di nuovo, e poi tornò ad osservare il caporecluta dai capelli rossi.
    «Vedi Hisoka-san, mi sa che ci siamo fraintesi. Hayato è nella sua posizione solo perché se lo merita.» disse.
    Non stava accennando a liberarlo.
    «Onestamente non so nemmeno chi sia questa... Jane di cui parli. Ma visto che la memoria non ti aiuta lo farò io.» Shinya sollevò la mano che non stringeva il ventaglio e cominciò a contare.
    «Contatti con Deep Void. Denuncia da parte di un eroina. Mesi passati assieme a dei traditori. Hai disturbato Eris-sama perché ti venisse a controllare personalmente. Altri contatti con aspiranti eroi. Sei finito in prigione, ti hanno licenziato dal casinò e tu hai continuato a farti vedere in giro come nulla fosse. Ah~ e ora? Ti rintani a vivere con l'ultima pupilla dell'Eden La mano di Shinya aveva fatto un giro completo e ormai segnava più di sette numeri.
    L'espressione del Vice non pareva molto accomodante. Nei suoi occhi tuttavia non si scorgeva né delusione né rabbia, solo rosso. Vivace ed inquietante rosso.
    Shinya poggiò delicatamente la mano che portava il peso dei peccati di Hisoka, sulla spalla sinistra di quest'ultimo.
    «Lo so che hai sempre preso più di quanto hai dato. È il momento di finirla.» disse, gelido e soave al tempo stesso. Il veleno nella voce di Shinya era dolce e letale. «Aogiri non ha bisogno di te. Se vuoi continuare a divertirti fallo, ma fuori dalla mia organizzazione.»
    La polvere nera che lo aveva incollato sul posto fino a quel momento si dissolse e tornò a mescolarsi nella palude ai loro piedi. Anche Shinya mollò la presa sulla spalla di Hisoka, gli diede la schiena e con tranquillità e calma serafica si avviò per tornare verso l'altare. Lo aveva appena cacciato? Sì.


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    8
    Energia:
    725/1050
    Forza:
    250
    Quirk:
    400
    Agilità:
    375
    Farmaci:
    SS+
    Medica:
    SS+
    Peso:
    [6]
    Scheda:
    QUIRK & INVENTARIO
    HANZO'S BLESSING:
    Data l'alta concentrazione del farmaco e la sua dubbia natura, il raggio d'azione di Shinya è esteso a 15 metri.

    TECNICHE USATE:
    ✧ Chaos Tide [mantenimento]
    ✧ Nega Genesis [mantenimento]

    QUIRK:
    Limbo [Emitter Quirk]
    Shinya è in grado di generare una strana specie di sabbia scura, che ricorda per certi versi dei granuli di catrame. A dispetto di ciò, questa sostanza è molto leggera e sembra avere una densità simile a quella dell'aria, indi per cui si comporta esattamente come i pesci si comportano in acqua. Shinya è in grado di generarla a partire dai suoi capelli: molto più lucidi e setosi del normale, infatti, crescono ad una velocità molto maggiore rispetto alla media.
    Questa sabbia è abbastanza fine, ma può essere aggregata a formare qualsiasi genere di costrutto, anche se essi non paiono molto adatti a sopportare urti o colpi massicci e tendono a disgregarsi facilmente in virtù del fatto che non sono in grado di formare legami molecolari fra loro e l'unico modo in cui possono rimanere aggregati pare essere sotto il controllo diretto di Shinya.
    La proprietà singolare del quirk, tuttavia, è un'altra. Essendo, appunto, molto fine, la sostanza, è molto adatta ad essere ingerita o respirata e, se ciò avviene, ha - sul corpo umano come su quello animale - lo stesso effetto che avrebbe un anestetico.
    Con anestesia si indica in generale l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La sabbia di Shinya agisce allo stesso modo: deprime il sistema nervoso centrale e lo priva dello stato di coscienza. Ovviamente l'effetto varia a seconda del come essa viene in contatto con l'organismo e della quantità, ma il denominatore comune è lo stesso. Sembra molto simile alla morfina.

    TECNICHE PERSONALI:
    Chaos Tide [Livello 4] [Costo 100 + 40]
    Shinya genera una sorta di palude di sabbia simil catrame che ricopre il suolo, usando sé stesso come epicentro. La sabbia è appiccicosa e rende i movimenti difficoltosi per chi ci cammina sopra o in mezzo, ma al di là di questo non ha particolari effetti. Se non avete mai provato l'ebbrezza di sprofondare in delle sabbie mobili, questa sarà certamente la prima volta. Essendo la palude assoggettata al suo controllo, se si sposta questa lo segue.
    Raggio: 5 metri
    Effetto: Dimezza i costi di tutte le sue altre tecniche finché rimane attiva.
    Pandemonium [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. La palude diventa come "viva" e reagisce alle vibrazioni, come un campo minato, se qualcuno ci cammina sopra, nel giro di un secondo numerosi spuntoni affilati si alzano in corrispondenza della superficie stimolata (e del metro immediatamente attorno) trafiggendo brutalmente qualsiasi cosa vi si trovi sopra.
    Danno: Grave. Può applicare [Sanguinamento]
    Asphyxia [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Eccedere nell'utilizzo delle cose non fa mai bene. Nemmeno quando si tratta di anestetici, perché diventano tossici per l'organismo e si rischia di morire di overdose. Con questa tecnica Shinya rende una porzione qualsiasi della sua sabbia creata in precedenza altamente tossica, e se essa entra a contatto con il sangue o viene respirata, inibisce completamente prima il senso del dolore, poi il senso del tatto, ed a lungo andare provoca la perdita di coscienza che può condurre alla morte dell'individuo.
    Danno: Avvelenamento [Grave] - se non curato entro dieci turni conduce alla morte, se sotto forma gassosa infligge avvelenamento [Medio] anche all'utilizzatore.
    Nega Genesis [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. Se delle persone o oggetti vi sono immersi, la sabbia di arrampica addosso ai malcapitati fino a raggiungerne metà della figura (in caso delle persone, quindi, il busto) e si solidifica impedendone qualsiasi altro movimento fino a che non si sgretola o il proprietario del quirk non rilascia la tecnica.
    Blocco: 4 turni
    Dark Star's Eyes [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica difensiva delle più semplici esistenti. Un muro in grado di bloccare qualsiasi forma di attacco, sia esso fisico o elementale. Si alza da terra a circa mezzo metro da Shinya (o da un punto qualsiasi se la palude è attiva) e sparisce dopo aver protetto dall'attacco. Già, molto banale. Infatti, per rendere un po' più scenico il tutto Shinya ha deciso di dare a questo scudo la forma di un gigantesco occhio circolare di tre metri di diametro, che solleva la palpebra scrutando gli artefici dell'attacco.
    Resistenza: Grave
    Annihilation Wish [Livello 4] [Costo 70]
    A partire dai propri capelli, Shinya genera dieci kunai affilati e solidi, di circa venti centimetri. Può scagliarli contro un eventuale avversario oppure usarli semplicemente in prima persona.
    Raggio: 7 metri
    Danno: Grave
    Oblivion Correction [Livello 4] [Costo 100]
    Il vero scopo della sabbia di Shinya è essere un anestetico. Se inalata provoca intorpidimento generale e inibisce completamente la sensazione del dolore. Shinya sfrutta questo fatto generando una densa cortina di fumo nero che ha lo scopo di intontire gli avversari, oltre che rendere meno visibile la propria figura, visto che lui, essendo immune al proprio quirk, vi si può muovere all'interno senza alcuna difficoltà.
    Raggio: 3 metri
    Status: Sonnolenza
    Logos Eater [Livello 4] [Costo 90 + 40]
    Shinya genera una grande quantità di sabbia e la modella fino a fargli assumere la stessa forma di una sorta di animale mitologico, alto tre metri e largo due: un'idra a tre teste. Il mostro non ha ovviamente volontà propria e Shinya lo controlla tramite il movimento delle dita. Proprio come l'idra di Lerna se una testa viene tagliata al suo posto ne crescono due. L'idra può mordere o colpire con una delle sue teste o la coda.
    Raggio: 3 metri
    Danno: Grave

    ABILITÀ:
    Chrȳsāōr
    Shinya ha, col tempo, imparato a regolare le varie quantità e i dosaggi del proprio quirk a seconda dell'uso che ne vuole fare, anche sperimentandoli proprio su sé stesso. Il suo organismo ha reagito di conseguenza, evolvendosi ed ha cominciato a mantenere sempre una certa dose di sabbia nel sangue, motivo per il quale, ad oggi, Shinya ha finito per sviluppare una totale immunità al proprio quirk ed una resistenza naturale alla maggior parte dei farmaci. Il suo organismo processa in automatico qualsiasi sostanza chimica e la neutralizza. Ciò lo rende immune agli status [Avvelenamento], [Paralisi], [Stordimento] e [Sonnolenza] se l'agente che lo causa è chimico.
    Effetto collaterale: ormai è anche privo della capacità di provare dolore.

    EQUIPAGGIAMENTO:
    Mikazuki [Tessen] [Offensivo/Supporto]
    Mikazuki è un Tessen di circa quaranta centimetri di raggio dal quale Shinya non si separa quasi mai. Le stecche sono in ferro nero e superano leggermente il pavese color rosso vivo, terminando in delle punte acuminate e taglienti, rendendolo un'arma adatta per poter essere usata a distanza ravvicinata. Da chiuso è sfruttabile anche come una sorta di asta, mentre da aperto è ottimo per difesa e, con movimenti studiati, le punte fungono da arma da taglio.
    Danno: Medio-Grave
    Peso: [2]
    ARISU [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    JANE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    LOUISE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    MIKOTO [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    CODE © ONLY FOR MHA GDR.

    CITAZIONE
    A meno che non abbiate particolari esigenze l'ordine può tornare il precedente.
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    Hayato Ono
    NARRATO x PARLATO x PENSATO
    Hayato ascoltò con attenzione e silenziosamente il discorso di Shinya. Più il Vice parlava, più le idee che passavano nella testa del biondino ripresero a mescolarsi, come per formare un nuovo quadro. Sì, perché in quel momento l'uomo stava fornendo ai due una nuova prospettiva circa quella che potesse essere la visione che i due avevano di lui.
    Stava parlando di essere un amico di Takashi, aveva fatto riferimento alla strage di Okinawa del 2018, dove Shinya stesso era finito in prigione, e che doveva... salvare Takashi, sì.
    Ascoltò poi la lista dei motivi per cui Hisoka Morow era stato un pessimo membro di Aogiri e, molti di quei motivi, Hayato neanche li conosceva. Possibile che Hisoka avesse preso così tanto alla leggera Aogiri? Che non gliene fregasse assolutamente niente della propria immagine o di quella dell'Organizzazione?
    La decisione di Shinya fu incontrastabile e vide Hisoka fuori dal gruppo terroristico.
    Per quanto Hayato se l'aspettasse, fu comunque un colpo abbastanza duro ma che al tempo stesso lasciò quasi confermare il fatto che Shinya - forse - non avesse effettivamente tradito o l'Albero.

    Ho comprato io il mutant farfalla.
    Sono un traditore.
    Ho lavorato con Takashi.

    Hayato si era sbagliato, in parte. Non aveva ragionato sul fatto che Shinya potesse aver lavorato per Takashi e tradire lui, non Aogiri. Stando a ciò che diceva riguardo l'essere fedele, il dover salvare Takashi, e stando al fatto che aveva appena cacciato Hisoka da Aogiri, le circostanze parvero improvvisamente mutare. Che Shinya fosse una sorta di infiltrato all'interno delle farfalle, per conto di Aogiri? Che si fosse introdotto nelle Farfalle semplicemente per... salvare, o fermare, Takashi? D'altra parte, non avrebbe avuto motivo nel rivolgere quelle parole ad Hisoka e, se avesse effettivamente fatto parte del Culto, avrebbe potuto ucciderli già da diverso tempo prima. A quel punto non c'erano più molte alternative: Shinya non doveva averli traditi.
    Vide Shinya camminare di nuovo verso di lui, in direzione dell'altare, come se volesse definitivamente lasciarsi dietro Hisoka.
    Dall'altra parte, Hayato naturalmente non si oppose. Con la consapevolezza che Shinya potesse far ancora parte di Aogiri, il biondino si lasciò avvolgere da una indescrivibile sensazione di piacere.
    «Finalmente.»
    Suggerì la voce.
    Non gli dava più fastidio come prima.
    «Hisoka Morow è stato appena tolto di mezzo. Adesso puoi definitivamente iniziare a vivere, Hayato.»
    Era da qualche tempo, ormai, che aveva iniziato ad accoglierla e darle ascolto.
    Se non l'avesse fatto, probabilmente in quel momento sarebbe stato schierato dalla parte di Hisoka e sarebbe finito anche lui fuori da Aogiri.
    Forse aveva avuto ragione, quella sera.
    Forse aveva necessariamente bisogno di lei per poter avere successo e per poter raggiungere la sua agognata pace.
    Che fosse una strada subdola, viscida, crudele, ad Hayato non fregava assolutamente nulla.
    Se la voce gli avesse offerto una mano, per poter raggiungere i propri obiettivi, a quel punto il biondino l'avrebbe afferrata senza più alcuna esitazione.
    «Non dovrai più temere di vivere di luce riflessa. Non dovrai più temere di dover vedere la sua schifosa faccia ogni qualvolta ci sia da svolgere un incarico. Non dovrai più sentirti deluso da te stesso.»
    Gli angoli della bocca di Hayato si sollevarono istintivamente, pian piano, mentre guardava Hisoka da lontano.
    «Hisoka Morow è morto.»
    Continuarono a sollevarsi finché sul volto del biondo non apparve un luminoso, inquietante e malvagio sorriso.
    Non si sentiva così bene da tanto tempo.
    Era felice.
    Credeva che il loro ultimo scontro sarebbe potuto servire a togliergli quel macigno dal petto, ma l'espulsione del Caporecluta dall'Albero era molto meglio.
    Hisoka sarebbe potuto morire anche in quel momento, non gliene sarebbe fregato nulla.
    L'idea di essersi finalmente liberato di quel peso era ineguagliabile.
    E, se quelli erano gli effetti ottenuti dell'aver definitivamente scelto di seguire la strada del Male, Hayato avrebbe continuato a percorrerla senza più alcuna esitazione.
    I propri pensieri erano spietati, sì, ma fin dai suoi primi passi Hayato era sempre stato mosso da un unico obiettivo: quello di pensare unicamente a se stesso. Negli ultimi mesi era stato più e più volte distolto da quell'idea, lasciandosi trasportare da inutili sentimenti come quelli relativi al trovarsi un amico oppure sforzarsi di compiere delle buone azioni. A quale fine? Quale, se alla fine era sempre lui a rimetterci?
    Quell'epoca stava per giungere al termine.
    Avrebbe continuato a perseguire i propri interessi, a pensare di accrescere sé stesso e l'Organizzazione che gli aveva fornito una ragione per vivere, e che non l'aveva deluso nemmeno in una circostanza angusta come quella.
    Hayato Ono stava per essere seppellito.

    Si sarebbe fidato di Shinya. Gliel'aveva sussurrato il Vice stesso, prima di dirigersi verso Hisoka, e la situazione che si era appena presentata di fronte ai propri occhi gli suggeriva di continuare a farlo.
    «Lo sai, Hisoka, credo di doverti delle scuse, se questa è l'ultima volta che ci vediamo.»
    Esordì Hayato, in tono giocoso, mentre Shinya si dirigeva verso l'altare.
    «Prima hai cercato di salvarmi, non è così?»
    Domandò, ma la pose come domanda retorica, per cui attraverso il proprio tono di voce il jester avrebbe inteso che non si aspettava una risposta vera.
    «Sei stato adorabile.»
    Infierì, continuando a sorridere, benché il proprio sorriso fosse ancora una volta nascosto dalla maschera antipolvere... che peccato.
    «Ma... è colpa mia, no? Se sei diventato così sensibile, dico. Me lo hai confessato tu, d'altra parte. Ti chiedo profondamente scusa~»
    Sì, Hayato stava afferrando violentemente tra le mani quello spiraglio di umanità che aveva fatto nascere in Hisoka, così come questo gli aveva confermato durante il loro ultimo combattimento, e lo stava accartocciando tra le mani come se fosse un foglio di carta.
    Lo stava deridendo.
    Stava deridendo quel briciolo di sentimenti che Hisoka covava nel suo animo.
    «Scommetto che ora vorresti vedermi morto, non è così?»
    Continuò, quindi, lasciandosi sfuggire una risatina. Hisoka aveva - probabilmente - tentato di sacrificare se stesso per Hayato, qualche minuto prima, ed ora si era ritrovato in quella situazione. Poverino. Per quanto il Consigliere non ne fosse sicuro, decise comunque di proferire quelle parole.
    Per Hayato venne poi il momento di rivolgere le proprie attenzioni a Shinya.
    Esattamente come era successo prima, la vicinanza col Vice continuava a provocargli delle sensazioni strane, anomale. Shinya non avrebbe faticato a notare l'irrigidirsi dei movimenti di Hayato, così come un lieve cambiamento nel proprio tono di voce.
    «Quindi non è Aogiri che sta tradendo, signor Ichinose.»
    Asserì, quindi, trattando ancora una volta il proprio Superiore con immenso rispetto e lasciando Hisoka da parte, esattamente come aveva fatto Shinya, trattandolo in maniera non troppo dissimile rispetto ad un sacco della spazzatura appena scaricato: non aveva più nessuna intenzione di battibeccare con lui o dedicargli attenzioni, quelle sarebbero state le ultime frasi che aveva intenzione di rivolgergli.

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    CITAZIONE
    Hayato Ono
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    Energia: 425 - Forza: 112 - Quirk: 195 - Agilità: 93
    Peso: 3/4

    Danni: //
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento:
    ► Suit [Resistenza Danni Medi].
    ► Maschera antipolvere [Difensivo]. Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 4, Durata: [1/3] Role]
    ► DISQ [Quirk Aggiuntivo].
    ► Shuriken [Offensivo]; Danno: Medio; Durata: [1 role, se usato].
     
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    hisoka morow
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    Con la discesa del pilastro nero scese anche Hisoka, ammosciandosi su se stesso come uno spaghetto bagnato. Finì in ginocchio senza opposizione dalle proprie gambe, col capo chino, i palmi inermi sulle cosce. Sembrava una crudele specularità alla sua primissima notte come membro d'Aogiri. Quando fu Xander a farlo inginocchiare.

    La fine è l'inizio. L'inizio, la fine.

    Ciò che più lo feriva era l'indifferenza. Shinya lo tratteneva tra vita e morte annoiandosi, Hayato era apatico. Non alzò un dito quando il Jester aveva la lama al collo, non batté ciglio quando fu scaricato da rifiuto. Preferiva l'Hayato che lo schifava e ne bramava sofferenza. Almeno c'era qualcosa che li univa, anche se era astio.

    Adesso era meno di uno sconosciuto. Tra i due non c'era nulla. Avrebbe dovuto rassegnarsi prima, si sarebbe risparmiato un sacco di problemi, ma una parte di lui non poteva o non voleva rendersene conto. Era quello il ragazzo con cui s'era rifiutato di competere nel gioco di Shinya? Perché non voleva morisse, anche se tra i due non vi era il migliore dei rapporti. Pensava di poter tenere a lui in maniera incorrisposta.

    Un'amicizia ferita può essere risanata, o il cadavere può testimoniare a ciò che una volta esisteva.

    Il filo che legava Hisoka e Hayato non era fossilizzato, bensì evaporato.

    Il Consigliere era il colpevole che gli aveva scavato dentro fino a trovare una traccia di umanità. E questa era cresciuta come un tumore. Un cancro che non poteva debellare, sapeva fosse dannoso... Ma era troppo radicato nella sua anima. Aveva scoperto cosa fosse l'amicizia, godersi la tranquillità, ma anche la tristezza e la delusione. Quella sera aggiungeva una nuova emozione al suo roster.

    L'odio.

    Hisoka non aveva mai odiato qualcuno o qualcosa. Non ne era mai valsa la pena. Perché preoccuparsi di cose spiacevoli quando poteva concentrarsi su quel che lo appagava? Anche negli ultimi tempi le sensazioni negative che lo tormentavano erano rivolte verso se... Quella era diversa. Per la prima volta stava assaggiando cosa fosse spregiare qualcun altro.

    Odiava Hayato dal profondo del cuore.

    Per averlo lasciato solo a gestire il fardello che era lui ad avergli fissato addosso. Per avergli confermato che tutto ciò che pensava di se fosse vero, la sua codardia e la sua debolezza. Per gli sguardi freddi che gli riservava. Per averlo illuso che un'amicizia nella sua vita fosse possibile.

    Il suo primo amico era il suo primo nemico.

    La fine è l'inizio. L'inizio, la fine.

    « Heh. »

    Quella fugace risatina soffocata fu l'unica risposta al torrente di parole di Hayato. Non serviva rispondergli, perché non stava nemmeno parlando a lui. Per lui Hisoka non era una persona ma quasi un ideale, la personificazione di un ostacolo da superare. E ora che si erano sbarazzati del Jester, ne parlava al passato, commentava la sua esistenza in retrospettiva. E subito dopo tirò avanti e volle parlare di tutt'altro col Vice. Non era più manco una pedina in quel gioco, non perdevano nulla ad ignorarlo. Il capitolo d'Hisoka era finito.

    Shinya... Era ancora il Vice? Quand'aveva detto di "essere un traditore", intendeva aver tradito Takashi, o qualcos'altro ancora? Nominava la sua Organizzazione con una certa autorità sulle labbra. Erano lì per ucciderlo e invece era stato gettato in disoccupazione.

    Rideva di se. Proprio una figura da Clown.

    Aveva dato aria alla bocca senza preoccupazioni, credendo di avere Hayato indifferente su un lato e un ex-Vice all'altro... Si era smascherato. Aveva dato nudo alle sue vere intenzioni e natura. E – come tutti coloro che lo conoscevano – avevano deciso di abbandonarlo. Non volevano aver a che far con lui. Hayato l'aveva scartato a livello personale, ora tutta Aogiri seguiva nel suo esempio.

    Il vero Hisoka è qualcuno da cui tutti scappano.

    « Quante cazzate. »

    Era rimasto ammutolito fin troppo, seppur di certo i due non se ne lamentassero. Ma non si sarebbero ancora liberati di lui. I peggiori parassiti sono duri a morire. Hisoka era una pedina, ma una pedina ostinata, che non dimenticava la scacchiera anche una volta gettata a terra.

    « Bastava dire che lui ti arrapa, e io invece non sono il tuo tipo. »

    Addrizzò il capo, riportando lo sguardo sul Vice all'altare. Gli occhi del Jester avevano brillato di varie emozioni quella sera. Curiosità, interesse, divertimento, preoccupazione, delusione, paura, odio... In quell'istante si rivolgeva a Shinya totalmente libero da tali macchie. Era serio. Veramente serio, più di quanto lo fosse stato nello scontro con Hayato al magazzino.

    Era determinato e risoluto, aveva pensato bene a ciò che stava per dire, senza impulsività o testardaggine.

    « Hayato? Meritevole? Don't make me fucking laugh. Quand'era infatuato con me avrei potuto chiedergli di sgozzare Zero, l'avrebbe fatto. Siamo entrati qui per sistemare un traditore e lui era pronto a gettarsi in ginocchio davanti a esso... Non per pregare. »

    Il Consigliere avrebbe preso atto della freddezza con cui adesso anche Hisoka si rivolgeva a lui, nemmeno guardandolo, pronunciando il suo nome come una distante leggenda. Non gliene sarebbe importato, ma d'altronde manco al Mago importava. Quella era la loro relazione, pazienza.

    « Se questo è il modello esempio per Aogiri me ne andrei giusto per dissociarmi... And yet– »

    Facendo leva su un ginocchio riuscì ad alzarsi in piedi. Non era soltanto combattere la pesantezza della palude a rendere i suoi movimenti così difficoltosi. Doveva lottare il suo stesso corpo. Tutti gli istinti animali che gli dicevano di considerarsi fortunato ad essere vivo, che avesse tentato la fortuna già una volta di troppo e che fosse ora di tornare a casa a leccarsi le ferite.

    Il cuore gli diceva diversamente.

    « Sono stato ingabbiato ben due volte, è vero, ma non ho mai cantato. Anche sotto gli abusi e le minacce delle guardie. »

    Alzò la gamba come fosse a rallentatore, immergendo nuovamente il piede nella melma per compiere la prima metà di un passo. Lento, impacciato, ma un passo era. Faceva da contrasto con la maniera tranquilla e rilassata in cui Hayato si era avvicinato al Vice. Per lui s'era aperto un corridoio, Hisoka fronteggiava la palude.

    L'avrebbe raggiunto comunque. Sarebbe tornato al fianco del Consigliere.

    « Ho passato mesi tra i traditori... Fino ad aver abbastanza prove da incastrarli. Un'operazione molto elegante, oserei dire. »

    Le parole esternavano la fatica che stesse impiegando ad attraversare quelle sabbie. Eppure il suo tono non vacillava, i suoi gialli occhi non abbandonavano quelli di Shinya.

    « "Contatti"? È una sfida trovare qualcuno d'interessante a Tokyo con cui non abbia avuto "contatti". Non mi sono sottomesso ad Aogiri, ma ho sempre protetto gli interessi dell'Albero. Tra i miei svaghi personali e l'Organizzazione non vi è mai stato conflitto. »

    Questo perché era più che consapevole far ciò equivaleva a tradire, e la sua testa gli piaceva attaccata alle spalle. Tralasciare questi dettagli però la faceva sembrare una scelta più nobile e leale. A conti fatti però importavano poco le sue intenzioni, finché non c'erano danni.

    « Tante parole per dire... Aogiri ormai è casa, non mordo la mano che mi nutre ♠ »

    Accennò un sorriso. Solitamente gli sarebbe stato normale, ma era la prima volta in quell'arringa che se lo lasciò scappare.

    Aogiri era un alligatore, Hisoka un uccellino che ne ripuliva le dentature dagli avanzi. Un accordo reciproco, in cui però il volatile aveva molto più da perdere se le fauci si fossero chiuse. La casa del Prestigiatore era sotto giurisdizione dell'Albero, dipendeva da esso per lo stipendio, ma ne aveva bisogno per molto più di tali ragioni logistiche.

    Aveva assaggiato il frutto proibito, le sfide che l'Albero poteva offrirgli non le avrebbe trovate altrove. Trasferirsi a Tokyo ed essere sotto l'ombrellone di un'Organizzazione gli aveva dato più soddisfazioni e felicità in un anno, che tutto il resto della sua vita. Abbandonato a se sarebbe tornato a com'era prima, un lupo solitario senza appigli, che alla prima digressione finiva in cella magari per anni.

    Soltanto uno spilungone vestito da giullare.

    Le sfide erano la sua raison d'être. Gli davano la forza di svegliarsi al mattino, ci pensava prima d'addormentarsi. L'unica cosa che insaporiva un'esistenza altrimenti insipida... Se le più dolci al mondo gli fossero precluse, se venisse chiuso appena fuori i cancelli del paradiso, era come avere un soffitto insuperabile alla propria felicità. Fatto di vetro, così che potesse vederci attraverso e patire quel che non avrebbe mai ottenuto.

    Se gli esseri umani non possono raggiungere la felicità, non possono realizzare le proprie ambizioni... Non sono vivi. I suoi desideri l'avevano portato all'Albero, e adesso era quello a sostenere i suoi desideri, tanto da esserne fondamentale.

    La fine è l'inizio. L'inizio, la fine.

    « Ho giurato la vita ad Aogiri, e so cosa succede ai disertori... Mi pare di respirare, quindi ancora la mia promessa è intatta. »

    Se la scelta era tra una morte astratta – in tutto tranne che fisico – e l'eterno oblio, preferiva l'opzione che l'avrebbe fatto soffrire meno tempo. L'ultima volta che aveva invitato qualcuno a farlo fuori così insistentemente era quel Tirocinante della Providence. E s'era permesso solo perché abbastanza sicuro di poter sopravvivere... Non c'erano tali garanzie con Shinya.

    Ma non lo stava sfidando, non stava mettendo in gioco la propria vita come prima. Non c'era nessuno da proteggere... Manco Hisoka.

    Il suo era un ultimatum verso se.

    « Xander mi ha accolto, e dovrà essere lui a carbonizzarmi se volete tagliarmi fuori. È lui che da quando sono Recluta inseguo come una bussola alla vetta... Tu chi sei? Non riconosco la tua autorità nel licenziarmi, Ichinose Shinya. »

    Estenuante passo dopo estenuante passo, avrebbe raggiunto anche lui l'altare. Sarebbe tornato al livello di Hayato, seppur attraversando un terreno che lo rigettava. Girò il capo in direzione del Consigliere... Uno sguardo empio, e breve.

    Il rigetto da Aogiri avrebbe confermato tutto il veleno che quell'uomo gli aveva rivolto. Sulla sua debolezza, la sua incapacità, la sua inferiorità, la sua superfluità. Restare in ginocchio e strisciare via sconfitto significava dargliela vinta, contribuire a quanto fosse già largo e spensierato il suo sorriso sbeffeggiante.

    Voleva convincersi che Hayato avesse torto... Perché in caso contrario, non si sarebbe riconosciuto allo specchio. Doveva sbagliarsi. Ma se Aogiri l'avesse buttato al lato della strada aveva ben pochi pretesti per dire di stare ancora dalla parte della ragione. Su quel licenziamento pesavano cose ben più importanti di uno stipendio.

    « In un modo o nell'altro, morirò da membro di Aogiri. Se il Caporecluta dev'essere ucciso dal Vice, così sia, almeno teniamo tutto "in famiglia" ♥ »

    Tramite l'Albero aveva incontrato Shinjiro, poi Hayato, e il rapporto coi due aveva portato al suo sviluppo emotivo verso Morrigan. In un certo senso gli aveva dato una seconda vita, non lo sapeva ai tempi, ma il suo reclutamento era una nascita... Il licenziamento, dunque, doveva essere il decesso.

    Gli veniva spesso da pensare alla propria morte, dato lo stile di vita che conduceva. Si immaginava urla di gioia e un esultare generale. Grandi festeggiamenti, sospiri di sollievo. Ding Dong, the Witch is Dead... Gli dispiaceva crepare in una stanza colma d'indifferenza, ma non si sceglie la propria fine. Sapendolo avrebbe indossato il suo outfit.

    Ci sarebbe stato un funerale? Una lapide su cui Desmond sarebbe passato a sputare, e su cui una volta all'anno Shion ci potesse lasciare qualche fiore? Di sicuro l'avrebbe usato come scusa per provarci con Morrigan: "Ehi, passiamo dal cimitero poi ci prendiamo qualcosa da bere?"

    Nah, probabilmente Hayato l'avrebbe seppellito in qualche posto deserto quella stessa notte. E cosa si lasciava alle spalle? Qualche denuncia, degli articoli di giornale, relazioni che variavano da immature a degenerate. Eventualmente il mondo si sarebbe totalmente dimenticato di lui, se non per qualche fuggente ricordo, l'immagine di un Villain vestito da Jester che tormentava Tokyo qualche anno prima.

    Però era stato divertente.

    Si era divertito.

    Shinya era alto, ma lo era anche Hisoka, con schiena dritta avrebbe retto il confronto.

    « Che peccato, proprio stasera avevo trovato un pretesto per rigare dritto... »

    Cacciò un'altra occhiata ad Hayato, nonostante sembrasse più gli avesse scoccato un dardo.

    Di rimpianti ne lasciava fin troppi, quello che più gli premeva nel momento era non poter lavare il sorrisino dalle labbra del suo più acerrimo nemico. Dava valore a se per i complimenti da Aogiri, si sentiva prezioso, utile, importante.

    Per Hisoka, essere un soldato di Aogiri poteva valerne la pena finché era un soldato migliore del "bimbo speciale". Voleva umiliarlo. Lasciarlo nella polvere. Rendere evidenti le sue mancanze a tutta l'Organizzazione, e coprirlo di ridicolo come l'Eterno Secondo a un dannato Clown.

    Sognava di derubarlo di tutto ciò che credeva lo rendesse speciale, dimostrargli che chiunque potesse interpretare il suo ruolo e farlo anche meglio. Gli aveva detto di star attento a ciò che diceva per insultare i suoi nemici... Perché se ti battono, cosa ne fa di te?

    Il peso della sua insignificanza e sostituibilità forse l'avrebbe svegliato dalla trance in cui era caduto. Avrebbe realizzato di non poter vivere come proxy per volontà altrui, perché c'era sempre qualcun altro dietro l'angolo che poteva servire meglio i piani alti... Era la svolta che gli serviva per prendere coscienza di se, afferrare le redini del suo destino.

    Solo dopo quel momento d'epifania l'avrebbe ucciso. Non un attimo prima.

    Avrebbe infranto la sua felicità. Occhio per occhio, dente per dente.

    ...Beh, questo era tutto bello in teoria. Sarebbe rimasta un'intenzione incompiuta, un desiderio morto nel cuore dov'era nato. Perlomeno quei pensieri piacevoli gli avrebbero tenuto compagnia nei suoi ultimi attimi.

    Era ad un bivio: Il termine del suo viaggio, o la partenza su una nuova strada. Paventata di odio e risentimento, percorsa da un Hisoka diverso. Sembrava che qualsiasi fosse l'avvenire, l'Hisoka che esisteva fino a qualche ora prima sarebbe rimasto in quella Pagoda.

    La fine è l'inizio. L'inizio, la fine.

    The End.
    « Morrigan. Shinjiro. Desmond. Shion... Even you, Akahito. It's been fun. »
    Livello: 6 | Energia: 500 | Forza: 15 | Quirk: 255 | Agilità: 275 | Code ©

     
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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    Sangue sui vestiti di Hisoka. Uno squarcio sull'addome. I suoi abiti si macchiarono di rosso e s'impregnarono dell'odore acre e della viscosa consistenza del sangue.
    Ora, Shinya era una persona estremamente paziente. Aveva sopportato angherie che avrebbero fatto capitombolare un normale essere umano nell'ordine dei secondi e fargli perdere la sua compostezza non era mai un buon segno. Più che altro perché non la perdeva. Ed era quello ad essere terrificante.
    Quando aveva liberato Hisoka dalla sua prigione di catrame, il Vice si era voltato ed era tornato verso l'altare, affianco ad Hayato, quasi non accorgendosi di come Hisoka si fosse accasciato al suolo. Si era seduto esattamente dove prima ed aveva lasciato che il Consigliere infierisse sul suo compagno nel modo che preferiva. Non era che non gl'importasse di Hisoka, ma non gli importava più di quanto non gli sarebbe importato di un normale caporecluta con cui non aveva mai parlato prima di quel momento. A conti fatti gli importava poco persino di Hayato, ma vedeva quest'ultimo in un'ottica più positiva perché gli aveva lasciato una buona impressione dal loro incontro nei magazzini poco prima dell'asta. Agli occhi di Shinya, la vita di un essere umano non valeva più di quanto valeva quella di una farfalla là fuori, dopotutto. Era il brutto di quando ti abitui ad uccidere, del resto a chi importa delle formiche schiacciate mentre cammini su un prato?
    Aveva tirato fuori il suo ventaglio, mettendosi a rimirare la sua stoffa rossa, come se stesse aspettando qualcosa, ed aveva sollevato lo sguardo solo quando Hayato gli aveva rivolto la parola.
    «L'ho mai detto?» aveva sorriso, enigmatico come sempre. Ed effettivamente no, non l'aveva detto. Che Shinya avesse tradito l'albero era stata tutta una supposizione iniziale dei due. «Ahah. Forse avrei dovuto formulare meglio: Lavoro per Hanzo Takashi. Sono un traditore. Ho comprato io il mutant farfalla. Hai ragione, chiedo scusa.» si era corretto, ridendo sommessamente. Certo, forse si era un po' divertito a giocare con loro, ma tutto sommato non potevano accusarlo di aver mentito. Lui era lì per i fatti suoi e per ben altri motivi.
    Chiudendo il ventaglio, e poggiandolo di nuovo sulla liscia superficie lignea dell'altare, Shinya aveva reclinato appena la schiena, sostenendosi con il braccio sinistro, ed aveva sollevato l'altro, portandosi le dita al mento. «In verità non so nemmeno perché siete q--!» aveva continuato, ma il tono frustrato di Hisoka aveva sovrastato il suo, calmo e pacato, interrompendolo a metà. Shinya si era voltato in sua direzione quasi di scatto, gli occhi sgranati, lasciando ondeggiare la sua chioma nerastra sulla schiena. Quasi allibito, aveva assistito a quella scenata d'invidia e gelosia perpetrata dal caporecluta con i capelli rossi, senza dire una parola, mentre un moto di fastidio gli percorreva le membra. Una sensazione che non provava da tanto. Un fastidio non dovuto ad Hisoka, ma a sé stesso. Una sensazione che conosceva bene.
    Un'ombra di sorpresa aveva solcato il volto del Vice: perché stava parlando come se qualcuno gli avesse chiesto di fare quello che aveva fatto? Perché stava deridendo Hayato per il suo comportamento quando lui era stato il primo ad essersi presentato lì sventolando sotto il naso di tutti la sua stessa infatuazione per una ragazza?
    Shinya aveva tentato di trovarvi una coerenza, districare la mente del ragazzo con la propria, ma Hisoka gli si era parato davanti, di fronte all'altare, come un fedele. Ma al contrario di Hayato, che si era presentato come un fedele di fronte ad un Dio, Hisoka si era presentato da eretico. Un eretico che disprezzava la sua figura pretendendo di sostituirlo con un altro Dio. Shinya era scoppiato a ridere e si era sporto leggermente in avanti, guardandolo - per quanto possibile - negli occhi.
    «Che imbarazzo. Potresti fare silenzio, per favore?» aveva detto, e poi una punta affilata aveva trapassato l'addome di Hisoka.

    Shinya non teneva in mano nessun coltello. Era stato rapido, o forse Hisoka troppo impegnato ad autocommiserarsi per notarlo, fra le sue dita aveva preso forma un costrutto nero simile ad un kunai, ed il Vice l'aveva conficcato nella carne del caporecluta, senza un briciolo d'esitazione, la manica del kimono sollevata leggermente nel movimento, i muscoli tesi di chi nascondeva sotto le vesti la forza letale e precisa di chi sa quanta ce ne vuole per tagliare e ferire il corpo umano; alle spalle del rosso, esalando dal fumo nero come fuochi fatui in un cimitero, altre quattro lame si erano formate a mezz'aria e si erano conficcate nelle sue scapole come frecce scagliate da un arco. Morire da membro di Aogiri? Certo, perché no, chiedere ad un assassino di ucciderti poteva portare pochi altri risultati se non quello.
    Un paio di gocce di sangue caddero sull'altare, come se Hisoka fosse il sacrificio umano di qualche religione arcana, ma Shinya si alzò, lo prese per una spalla e lo spinse indietro, non lasciando che si accasciasse lì sopra. Lo spinse indietro con violenza, e con la mano destra, la dominante, gli afferrò un braccio e lo strattonò verso il basso. Opporre resistenza sarebbe servito a poco, Shinya era inaspettatamente forte, quel tipo di forza appena provata che pareva non aver fatto altro che immobilizzare persone per tutta la sua vita. I kunai si dissolsero ed il Vice lo inchiodò a terra, piantandogli un ginocchio nello stomaco, dove era appena stato ferito, immobilizzandolo e senza lasciare la presa sull’arto che gli aveva afferrato. Il sangue di Hisoka si mescolò al catrame della palude di Shinya che ora sembrava quasi ribollire come mare in tempesta. Il suo terribile veleno su uno dei kunai.
    Quindi Hayato aveva una cotta per lui? Che carino.
    Quasi gli dispiaceva per ciò che gli stava mostrando. Shinya era piuttosto sicuro che non fosse l'unico, ma considerare il biondino come un possibile partner non gli costava niente.
    Anche se... probabilmente avrebbe cambiato idea, vedendolo così. Ci avrebbe comunque pensato più tardi. Al momento aveva una cosa più importante di cui occuparsi.
    Hisoka aveva osato mettere in discussione la sua autorità. E questa non era una cosa che gli faceva piacere. Per niente. Gli ricordava quanto infinitamente ampia fosse la solitudine. La sua solitudine. Le lacrime che aveva versato. L'angoscia nel vedersi strappare via quello che ami davanti agli occhi. Il sentirsi infimo di fronte alla mancanza di potere. Le giornate vuote in cui non poter far altro che trascinarsi sulle spalle la condizione che ti hanno affibbiato solo perché sei nato nel posto sbagliato. La rabbia soppressa per anni. Non aveva mentito dicendo di essere una persona fedele. Ricercava la pace nella fedeltà altrui, offendo la propria in cambio.
    Xander... era il suo completo opposto. Aveva sempre avuto tutto, e per tre quarti della loro vita Shinya e Xander avevano fatto parte di due caste sociali immensamente diverse.
    Sentirsi paragonare a quel pallone gonfiato era la peggior offesa da poter rivolgere al Vice dai capelli corvini. Proteggere gli interessi dell'albero? Quali interessi? Shinya era furioso. Non aveva perso un briciolo della sua espressione neutrale e beffarda, ma era arrabbiato. Che ne sapevano loro degli interessi dell'albero? Lo avrebbe sfidato ad elencarglieli quelli interessi che aveva protetto, ma sapeva che Hisoka sarebbe rimasto in silenzio. Perché non li conosceva.
    Quindi non lo fece. Si chinò solamente, portando la mano che gli teneva sulla spalla lungo il suo collo, per poi poggiarla delicatamente alla base della guancia di Hisoka, dove aderiva la maschera antigas, ed avvicinarsi al suo viso, raschiando il suolo con i suoi capelli lunghissimi. «Adesso ti dico cosa succederà. Tra meno di cinque minuti inizierai a perdere gradualmente il senso del dolore, tra dieci non riuscirai nemmeno a capire dove sono le tue braccia o gambe, tra venti perderai coscienza, ti addormenterai pacificamente e morirai.» mormorò, e sorrise. Terribile, glaciale e... gentile.
    Ah, forse la parola adatta era sensuale. Sì, alla fine Shinya era una persona sensuale. Anche mentre uccideva. Come un serpente che ti soffoca avvolgendoti fra le sue spire.


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    8
    Energia:
    610/1050
    Forza:
    250
    Quirk:
    400
    Agilità:
    375
    Farmaci:
    SS+
    Medica:
    SS+
    Peso:
    [6]
    Scheda:
    QUIRK & INVENTARIO
    HANZO'S BLESSING:
    Data l'alta concentrazione del farmaco e la sua dubbia natura, il raggio d'azione di Shinya è esteso a 15 metri.

    TECNICHE USATE:
    ✧ Chaos Tide [mantenimento]
    ✧ Annihilation Wish [x1]
    ✧ Asphyxia [x1]

    QUIRK:
    Limbo [Emitter Quirk]
    Shinya è in grado di generare una strana specie di sabbia scura, che ricorda per certi versi dei granuli di catrame. A dispetto di ciò, questa sostanza è molto leggera e sembra avere una densità simile a quella dell'aria, indi per cui si comporta esattamente come i pesci si comportano in acqua. Shinya è in grado di generarla a partire dai suoi capelli: molto più lucidi e setosi del normale, infatti, crescono ad una velocità molto maggiore rispetto alla media.
    Questa sabbia è abbastanza fine, ma può essere aggregata a formare qualsiasi genere di costrutto, anche se essi non paiono molto adatti a sopportare urti o colpi massicci e tendono a disgregarsi facilmente in virtù del fatto che non sono in grado di formare legami molecolari fra loro e l'unico modo in cui possono rimanere aggregati pare essere sotto il controllo diretto di Shinya.
    La proprietà singolare del quirk, tuttavia, è un'altra. Essendo, appunto, molto fine, la sostanza, è molto adatta ad essere ingerita o respirata e, se ciò avviene, ha - sul corpo umano come su quello animale - lo stesso effetto che avrebbe un anestetico.
    Con anestesia si indica in generale l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La sabbia di Shinya agisce allo stesso modo: deprime il sistema nervoso centrale e lo priva dello stato di coscienza. Ovviamente l'effetto varia a seconda del come essa viene in contatto con l'organismo e della quantità, ma il denominatore comune è lo stesso. Sembra molto simile alla morfina.

    TECNICHE PERSONALI:
    Chaos Tide [Livello 4] [Costo 100 + 40]
    Shinya genera una sorta di palude di sabbia simil catrame che ricopre il suolo, usando sé stesso come epicentro. La sabbia è appiccicosa e rende i movimenti difficoltosi per chi ci cammina sopra o in mezzo, ma al di là di questo non ha particolari effetti. Se non avete mai provato l'ebbrezza di sprofondare in delle sabbie mobili, questa sarà certamente la prima volta. Essendo la palude assoggettata al suo controllo, se si sposta questa lo segue.
    Raggio: 5 metri
    Effetto: Dimezza i costi di tutte le sue altre tecniche finché rimane attiva.
    Pandemonium [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. La palude diventa come "viva" e reagisce alle vibrazioni, come un campo minato, se qualcuno ci cammina sopra, nel giro di un secondo numerosi spuntoni affilati si alzano in corrispondenza della superficie stimolata (e del metro immediatamente attorno) trafiggendo brutalmente qualsiasi cosa vi si trovi sopra.
    Danno: Grave. Può applicare [Sanguinamento]
    Asphyxia [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Eccedere nell'utilizzo delle cose non fa mai bene. Nemmeno quando si tratta di anestetici, perché diventano tossici per l'organismo e si rischia di morire di overdose. Con questa tecnica Shinya rende una porzione qualsiasi della sua sabbia creata in precedenza altamente tossica, e se essa entra a contatto con il sangue o viene respirata, inibisce completamente prima il senso del dolore, poi il senso del tatto, ed a lungo andare provoca la perdita di coscienza che può condurre alla morte dell'individuo.
    Danno: Avvelenamento [Grave] - se non curato entro dieci turni conduce alla morte, se sotto forma gassosa infligge avvelenamento [Medio] anche all'utilizzatore.
    Nega Genesis [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. Se delle persone o oggetti vi sono immersi, la sabbia di arrampica addosso ai malcapitati fino a raggiungerne metà della figura (in caso delle persone, quindi, il busto) e si solidifica impedendone qualsiasi altro movimento fino a che non si sgretola o il proprietario del quirk non rilascia la tecnica.
    Blocco: 4 turni
    Dark Star's Eyes [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica difensiva delle più semplici esistenti. Un muro in grado di bloccare qualsiasi forma di attacco, sia esso fisico o elementale. Si alza da terra a circa mezzo metro da Shinya (o da un punto qualsiasi se la palude è attiva) e sparisce dopo aver protetto dall'attacco. Già, molto banale. Infatti, per rendere un po' più scenico il tutto Shinya ha deciso di dare a questo scudo la forma di un gigantesco occhio circolare di tre metri di diametro, che solleva la palpebra scrutando gli artefici dell'attacco.
    Resistenza: Grave
    Annihilation Wish [Livello 4] [Costo 70]
    A partire dai propri capelli, Shinya genera dieci kunai affilati e solidi, di circa venti centimetri. Può scagliarli contro un eventuale avversario oppure usarli semplicemente in prima persona.
    Raggio: 7 metri
    Danno: Grave
    Oblivion Correction [Livello 4] [Costo 100]
    Il vero scopo della sabbia di Shinya è essere un anestetico. Se inalata provoca intorpidimento generale e inibisce completamente la sensazione del dolore. Shinya sfrutta questo fatto generando una densa cortina di fumo nero che ha lo scopo di intontire gli avversari, oltre che rendere meno visibile la propria figura, visto che lui, essendo immune al proprio quirk, vi si può muovere all'interno senza alcuna difficoltà.
    Raggio: 3 metri
    Status: Sonnolenza
    Logos Eater [Livello 4] [Costo 90 + 40]
    Shinya genera una grande quantità di sabbia e la modella fino a fargli assumere la stessa forma di una sorta di animale mitologico, alto tre metri e largo due: un'idra a tre teste. Il mostro non ha ovviamente volontà propria e Shinya lo controlla tramite il movimento delle dita. Proprio come l'idra di Lerna se una testa viene tagliata al suo posto ne crescono due. L'idra può mordere o colpire con una delle sue teste o la coda.
    Raggio: 3 metri
    Danno: Grave

    ABILITÀ:
    Chrȳsāōr
    Shinya ha, col tempo, imparato a regolare le varie quantità e i dosaggi del proprio quirk a seconda dell'uso che ne vuole fare, anche sperimentandoli proprio su sé stesso. Il suo organismo ha reagito di conseguenza, evolvendosi ed ha cominciato a mantenere sempre una certa dose di sabbia nel sangue, motivo per il quale, ad oggi, Shinya ha finito per sviluppare una totale immunità al proprio quirk ed una resistenza naturale alla maggior parte dei farmaci. Il suo organismo processa in automatico qualsiasi sostanza chimica e la neutralizza. Ciò lo rende immune agli status [Avvelenamento], [Paralisi], [Stordimento] e [Sonnolenza] se l'agente che lo causa è chimico.
    Effetto collaterale: ormai è anche privo della capacità di provare dolore.

    EQUIPAGGIAMENTO:
    Mikazuki [Tessen] [Offensivo/Supporto]
    Mikazuki è un Tessen di circa quaranta centimetri di raggio dal quale Shinya non si separa quasi mai. Le stecche sono in ferro nero e superano leggermente il pavese color rosso vivo, terminando in delle punte acuminate e taglienti, rendendolo un'arma adatta per poter essere usata a distanza ravvicinata. Da chiuso è sfruttabile anche come una sorta di asta, mentre da aperto è ottimo per difesa e, con movimenti studiati, le punte fungono da arma da taglio.
    Danno: Medio-Grave
    Peso: [2]
    ARISU [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    JANE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    LOUISE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    MIKOTO [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
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    Si può dire, in un certo senso, che tutto ciò che era successo fosse successo a causa di Valerio. In qualità di Capo della Sicurezza dell'Eclipse Casinò, aveva passato i mesi precedenti ad origliare qua e là per le grandi stanze del grattacielo e spesso anche al di fuori. Aveva riempito cataloghi interminabili di dialoghi, a volte sussurrati e a volte più aperti. Ad ogni membro del gruppo terroristico erano stati affibiati due numeri: il primo indicava quanto questo fosse prono a tradire Eris mentre il secondo indicava la sua possibile utilità per il gruppo. In base al rapporto tra quei coefficienti erano stati individuati i traditori da eliminare e le persone che sarebbero rimaste nel gruppo dopo quella riforma. Era stato un lavoro titanico e che lo aveva privato molte, molte notti del sonno ma in fondo era semplicemente il suo dovere: Valerio rimaneva comunque una delle pochissime persone in Aogiri che erano solo un passo al di sotto del grado di Vice. Alcuni suoi parigrado avevano deciso di ribellarsi ad Eris, ma lui aveva deciso di rimanere dalla sua parte e, presa quella decisione, era suo dovere purificare l'organizzazione identificando ed eliminando i dissidenti.
    Oltre che nella sua opera di ascolto e catalogazione, aveva preso parte in prima persona alle operazioni: si era diretto alla Pagoda assieme a Shinya, avevano eliminato quei viscidi ratti e ora, con la sua piccola squadra, aveva iniziato i viaggi avanti e indietro per seppellire i cadaveri di quei vermi. Spostando il mantello di farfalle che coprivano ormai tutta la città aveva notato che la vegetazione era stata devastata da quella specie di piaga e aveva uno stelo mordicchiato tra le dita mentre tornava alla Pagoda. Eppure ora qualcosa era diverso. La melodia che Shinya aveva intonato alla loro partenza taceva e vi era invece un mormorio di più voci. Voci che non sarebbero dovute essere lì.
    Non ci mise molto a riconoscere in esse il tono di Hisoka Morow ed Hayato Ono, un po' per quelle ore passate ad origliare conversazioni e un po' perché, almeno fino a qualche tempo prima, le loro vocine fastidiose aleggiavano in continuazione per i piani dell'Eclipse. Si era avvicinato con lentezza, poggiando la schiena al muro che lo separava dalla stanza da cui proveniva tutto quel trambusto. Tra una cosa e l'altra, Valerio aveva origliato la discussione sin dall'inizio. Il fatto che Shinya avesse deciso di giocare con loro in quel modo lo faceva quasi rabbrividire. D'altro canto, il ladro tedesco era ben conscio dalla rivalità che fiammeggiava tra il Vice scienziato e il padrone dell'Eclipse. Sapeva cosa Shinya era disposto a fare, e soprattutto, sapeva di essere sempre dal lato sbagliato della barricata con lui: Valerio era infatti stato scelto da Xander, non dall'Ichinose.
    Pur capendo il malintesto aveva deciso di non intervenire. Al Vice piaceva giocare con le persone e non aveva alcuna intenzione di mettersi tra di lui e il suo nuovo divertimento. Ma quella discussione aveva preso una piega molto stramba e ora non poteva restare impassibile: Hisoka Morow aveva chiesto di morire e conosceva abbastanza bene Shinya da sapere che lo avrebbe accontentato. In tutta onestà, Valerio disprezzava l'ex impiegato dell'Eclipse. Non sopportava quella stramba aria di cui voleva circondarsi e gli pareva che volesse sempre attirare dei guai per divertirsi in qualche modo. In questo senso non era per nulla diverso dal Vice. Eppure se riusciva ad osservare nel comportamento di Shinya una profonda, profondissima tristezza... Non riusciva a vedere nulla nell'uomo che aveva appena licenziato. Non pareva esserci nulla, in lui, a renderlo ciò che era. Neppure cattiveria. Ed era proprio questo il motivo per cui, secondo Valerio, quell'uomo non meritava di morire per qualcosa di tanto futile. Si stava arrampicando ad Aogiri fino a consumarsi le unghie, ma la verità era che le sue motivazioni erano così flebili da risultare, forse, nella sottile tela di un ragno.
    Eppure, nonostante avesse agito quasi sempre per puro interesse personale, spesso anche attirando attenzioni completamente innecessarie, non era certo un traditore. Più che altro era pressoché impossibile tradire qualcosa di cui era difficile già solo dire avesse fatto parte. Il suo più grande successo era stato il disciplinare Hayato Ono, lo stesso che era ora lì ad osservarlo dall'alto verso il basso.
    Proprio per quel motivo la sua stessa esistenza era difficilmente considerabile un pericolo. Sapeva poco e nulla di Aogiri stessa e la maggior parte dei suoi servigi erano stati svolti sotto forma di lavoro legale al Casinò. Di recente scagionato dalla prigione, anche avesse voluto rivolgersi alle forze dell'ordine coi pochi dati disponibili sarebbe apparso come poco più che un cittadino che cercava ripicca verso il posto di lavoro che, una volta presentatosi lì con la fedina penale sporca, aveva deciso di licenziarlo. Ucciderlo, d'altro canto, avrebbe potuto far sorgere dei sospetti innecessari. Sospetti che, secondo il Capo della Sicurezza dell'Eclipse, sarebbe stato meglio evitare.
    Sentì con chiarezza una lama affondare nella carne, poi altre a seguirla. Non era il classico rumore metallico per cui era abbastanza chiaro che si trattasse di qualcosa generato o dal Vice o dal giovane al suo fianco. I due avevano in fondo unicità molto simili, ma era abbastanza sicuro che si trattasse di Shinya conoscendolo. Ascoltò avidamente anche le parole successive prima di fare la sua entrata in scena.
    Ouch, un altro licenziamento? - si schiarì la voce, decidendo finalmente di mettere piede nella stanza. L'uomo, alto un metro e novanta, indossava una camicia e dei pantaloni di colore nero su cui spiccava una cravatta dal colore rosso acceso come i guanti che portava alle mani. Sulle spalle una folta pelliccia tinta di nero e di bianco proprio come i suoi capelli. Nonostante il suo volto fosse coperto da una maschera antigas i due non ci avrebbero certamente messo molto a riconoscere il Capo della Sicurezza dell'Eclipse, nonché uno dei Caporegime di Aogiri. Certo, probabilmente Hisoka dalla sua posizione ci avrebbe messo decisamente un po' di più. I tacchi delle sue scarpe eleganti emettevano un suono acuto ad ogni passo finché non raggiunse la metà della stanza, rimanendo a qualche metro dal giovane steso a terra tra sangue e sabbia venefica.
    Shinya-dono. - prese quindi nuovamente parola, accennando un profondo inchino verso l'uomo dai lunghi capelli neri - Ci siamo liberati dei corpi. Eris-sama ha detto di proseguire con il piano. - aggiunse, per poi tirarsi su. Aveva ricevuto quella comunicazione una decina di minuti prima ma non aveva comunque ritenuto opportuno interrompere il Vice. Fino ad ora almeno.
    Sono sicuro che Ono-san sia in grado di liberarsi di... Morow-san. - disse quindi poggiando lo sguardo su quest'ultimo - Ogni momento è prezioso. - aggiunse, per poi affondare il guanto destro nella tasca interna della sua pelliccia bicolore, estraendo una pillola che sembrava in tutto e per tutto un DISQ. Sapeva che quell'affermazione così ardita gli sarebbe probabilmente costata qualcosa.


    Edited by exquisite†corpses - 28/11/2020, 22:18
     
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    Hayato Ono
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    Fortunatamente le carte non tornarono a mescolarsi rispetto a come era successo poco prima, cosicché Hayato poté per certo constatare il fatto che Shinya non avesse tradito l'Albero. Le parole di conferma del Vice gli sollevarono un peso dal cuore, da un lato per la propria incolumità e dall'altro lato perché avrebbe voluto che il Vice Ichinose continuasse ad essere un suo Superiore. A quel punto, le ipotesi erano due: o Shinya era un infiltrato nelle Farfalle e aveva tradito Takashi, oppure semplicemente Aogiri e le Farfalle lavoravano insieme.
    Di Hisoka, d'altra parte, continuava a fregargli ben poco.
    Il Caporecluta, infatti, aveva dato il via ad un patetico sproloquio in cui, per l'ennesima volta, non aveva esitato nell'ostentare la propria stupidità e la propria incoerenza. Per tutto il tempo che si prese per parlare, il biondino l'avrebbe scrutato con aria annoiata: nell'ascoltarlo, le proprie palpebre si abbassarono fino a raggiungere soltanto metà della loro estensione.
    Il giullare non si preoccupò nemmeno di restarsene lì, dal momento che decise di avanzare in loro direzione, ma senza accennare a chiudere quella fogna che aveva al posto della bocca.
    Delle parole rivolte nei suoi confronti, Hayato non ne accolse nessuna. Continuare a rispondere ad Hisoka era inutile e non avrebbe fatto altro che abbassarsi al suo livello, oltre che mostrarsi infantile agli occhi del signor Ichinose. Stare lì a guardarlo come se fosse una delle tante farfalle che ricoprivano Tokyo era la scelta più saggia da fare. Nonostante ciò, il biondino non poté fare a meno di pensare che il jester fosse davvero stupido nell'avanzare richieste simili nei confronti di uno dei vertici di Aogiri, nonché famoso assassino. O forse Hisoka voleva morire e basta.
    Fatto stava che si avvicinò troppo ad Hayato e Shinya: il problema non sarebbe stato gestire il suo sguardo, quanto più la sua demenza.
    «Non risponderò più alle tue ridicole provocazioni, fossi in te risparmierei fiato.»
    Asserì.
    «E tieniti a debita distanza. Conosco tutti i tuoi viscidi trucchetti.»
    Ordinò, riferendosi chiaramente ad Hisoka, per poi voltarsi verso Shinya.
    «Hisoka può trasferire le sue cariche esplosive ad oggetti o persone, signor Ichinose. Non mi sorprenderebbe se avesse provato a farlo con lei, quando si è avvicinato.»
    Lo avvertì, lanciando un'occhiata verso - l'ormai ex - sottoposto, scrutandolo con fare soddisfatto, benché probabilmente Shinya conoscesse già Tainted Love.
    «Non credo possa darle problemi, ma ho preferito avvertirla, dal momento che Hisoka non sta dando prova di grande acume.»
    Continuò, da perfetto soldato. Non c'era alcuna parola o frase che Hisoka avesse potuto proferire per infastidirlo. Hayato era stato completamente assorbito dai demoni che, a quel punto, vagavano liberamente nella propria mente; aveva probabilmente compiuto il più alto dei tradimenti, disponendosi contro un amico per il proprio tornaconto personale, ma - inquietante o meno che fosse - non gliene fregava nulla.
    Anzi, a dirla tutta, Hayato non credeva di aver mai esser stato tanto felice quanto in quel preciso istante: quel giorno sarebbe stato fondamentale per il proprio percorso all'interno di Aogiri, così come sarebbe stato fondamentale per se stesso.
    Non si sarebbe più guardato indietro.

    Da quel momento in poi sarebbe accaduto tutto rapidamente. Neanche lui riuscì a notare gli attacchi di Shinya che, in un modo o nell'altro, riuscirono ad inserirsi nelle carni di Hisoka, affondando al loro interno e ferendolo senza alcuna pietà. Le palpebre di Hayato si spalancarono, più per i tempestivi movimenti da parte del Vice che per altro. Quest'ultimo, dopo aver giocato un po' col jester, lo inchiodò per terra e gli sussurrò parole che, per lui, facevano presagire cose tutt'altro che rassicuranti. Il Consigliere, d'altro canto, non aveva neanche quasi avuto il tempo di realizzare ciò che stesse effettivamente accadendo: si ritrovò davanti un Hisoka in fin di vita, ormai più morto che vivo.

    Fece qualche breve passo in direzione dei due, soltanto per poter assistere meglio alla scena. Voleva capire se provasse qualcosa nel vedere Hisoka in quello stato; se gli facesse male, se gli fosse venuto anche per un secondo l'istinto di salvarlo dalle grinfie di Shinya.
    La risposta era negativa.
    Per l'ennesima volta, Hayato si limitò a sollevare gli angoli della bocca in un sorriso.
    Un sorriso diabolico.
    La sensazione di non provare nulla, di fronte ad una situazione come quella, lo rendeva tremendamente felice.
    Forse poteva farcela.
    Per la prima volta in vita sua, nella visione di Hisoka morente, Hayato riusciva a scrutare una speranza.
    Una speranza per se stesso.
    La speranza di poter raggiungere i propri obiettivi senza più alcuna esitazione, senza più alcun timore, senza più alcuna vergogna.
    Il proprio respiro si fece più frequente, mentre gli angoli della bocca si avvicinavano alle orecchie ogni istante di più.
    La sua gioia era tale da provocargli sensazioni strane, ma pur sempre piacevoli.
    «In fin dei conti anche Hisoka Morow si è rivelato utile, non è così Hayato?»
    Domandò la voce, insinuandosi delicatamente tra i propri pensieri.
    Sì, come aveva già dimostrato altre volte, aveva ragione. Nonostante lo disprezzasse e non provasse nulla nel vederlo in quelle condizioni, Hisoka l'aveva aiutato; aiutato nel rendersi conto che Hayato Ono doveva morire, in quel preciso luogo ed in quel preciso istante.
    E che poteva farcela.

    Una voce.
    No, non era la voce. Apparteneva ad un uomo, probabilmente, difficile a dirsi con certezza a causa della maschera antigas, che inevitabile ne alterava il timbro.
    Fu soltanto quando sollevò lo sguardo, che Hayato poté effettivamente rendersi conto di chi aveva appena fatto il suo ingresso a quel piano della Pogoda.
    Un uomo alto, con i capelli bianchi e neri, che indossava una folta pelliccia e dei luminosi guanti rossi: non c'era alcun dubbio, doveva trattarsi di Wagner, uno dei Caporegimi di Aogiri. Che cosa ci faceva anche lui lì?
    Ascoltò le sue parole, ed a quel punto da tutta quella faccenda sembrò sollevarsi la foschia che vi si era appianata sopra fin da quando aveva visto Shinya per la prima volta. 'Ci siamo liberati dei corpi', 'Eris- sama ha detto di proseguire con il piano'. Possibile che Shinya e Wagner si trovavano lì per lo stesso motivo per cui vi si erano ritrovati Hayato e Hisoka? Shinya non aveva fatto altro che giocare con loro per divertirsi? C'era quindi una effettiva alleanza tra Aogiri e le Farfalle? Era quello il motivo per cui diversi membri avevano deciso di disertare?
    'Sono sicuro che Ono-san sia in grado di liberarsi di... Morow-san.'
    Quelle parole riportarono Hayato con i piedi per terra, cosicché scosse leggermente il capo e tornò a concentrarsi. Che cosa stava tentando di fare, Wagner? Era lì soltanto per portarsi via Shinya oppure voleva interrompere l'esecuzione di Hisoka? Hayato credeva che al Caporegime non fregasse granché della vita del Caporecluta e di certo non aveva intenzione di far innervosire uno Shinya apparentemente adirato. Sì, apparentemente perché il Vice si era dimostrato estremamente gentile e affascinante persino nel momento in cui era sul punto di metter fine alla vita di un altro essere umano.
    Era stato tirato in ballo, comunque, per cui doveva dire qualcosa.
    «Salve Caporegime Wagner.»
    Disse, eseguendo un breve inchino.
    «Oh, sì, certo~»
    Disse, quindi, scattante, accorgendosi che Wagner aveva tirato fuori una piccola sferetta. Da quella distanza non ne era certo, ma poteva rappresentare un DISQ, lo stesso che Hayato aveva tenuto per sé quella volta dopo l'asta. Che cosa doveva farci? Lo utilizzavano per eliminare i traditori?
    «Lasciatelo a me, immagino abbiate cose più importanti a cui pensare.»
    Continuò. Non voleva fare altre domande, sarebbe risultato indisponente e fuori luogo; inoltre, Wagner aveva appena annunciato che ogni momenti si sarebbe rivelato prezioso, per cui non dovevano avere tempo da perdere. E poi... la situazione sembrava già abbastanza chiara.
    «Se il signor Ichinose è d'accordo, posso occuparmene io. Desiderate che ponga definitivamente fine alla sua vita?»
    Chiese, intervallando lo sguardo tra Wagner e Shinya: c'era la possibilità che il Vice rifiutasse la proposta del Caporegime e che uccidesse Hisoka in quell'istante, sempre che non fosse già morto.
    Hayato parlava di uccidere Hisoka con tranquillità, sebbene non avesse mai messo fine alla vita di qualcuno. Sembrava quasi come se dovesse semplicemente squalificare qualcuno da un semplice gioco, ma in quel gioco c'era la vita del Caporecluta in ballo.
    Nonostante ciò, lo stato d'animo di Hayato, in quel momento, era tale che avrebbe rispettato senza alcuna esitazione qualsiasi ordine gli fosse stato imposto dai propri Superiori: se Shinya o Wagner gli avessero chiesto di ammazzarlo, il biondino non avrebbe speso nessuna lacrima per Hisoka ma avrebbe volentieri messo fine alle sue sofferenze nella maniera più soddisfacente possibile.
    Per Hisoka sarebbe stato impossibile muoversi, attaccarlo, persino parlargli, probabilmente. Insomma, lasciare i due da soli in quella stanza con quell'ordine sarebbe significato morte certa per l'ex-collega.
    Hayato attese una risposta, e nel frattempo ne avrebbe approfittato per sollevare gli angoli della bocca in un sorriso.
    Un sorriso che fortunatamente era coperto dalla maschera.
    Perché sembrava provenire direttamente dall'Inferno.

    code ©


    CITAZIONE
    Hayato Ono
    LV. 5
    Energia: 425 - Forza: 112 - Quirk: 195 - Agilità: 93
    Peso: 3/4

    Danni: //
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento:
    ► Suit [Resistenza Danni Medi].
    ► Maschera antipolvere [Difensivo]. Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 4, Durata: [1/3] Role]
    ► DISQ [Quirk Aggiuntivo].
    ► Shuriken [Offensivo]; Danno: Medio; Durata: [1 role, se usato].
     
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    ドラマチックな展開をどっか期待してんだろう
    You’re hoping for a dramatic end to this storyline.

    Morire non è brutto come si pensa. O almeno, se la si prende con sportività. Il panico, la disperazione, le grida e le suppliche, sono sintomo della paura di morire, non del trapasso in se. La morte è gentile. Una candela che si spegne in un soffio, lascia in commemorazione solo una linea di fumo, e poi manco più quella.

    Il kunai di Shinya era quasi piacevole tra le sue intestina. Quasi. Doloroso, certo, ma solo per un attimo. Poi subentrava il calore del sangue, e il freddo della lama, che si amalgamavano in un contrasto peculiare. La canottiera bianca si sporcava sempre più di rosso, pari passo con il caldo abbraccio che lo avvolgeva. Non era la prima volta che vedeva il proprio sangue... Mai così tanto, però.

    Forse erano pensieri strani da avere negli ultimi momenti. Ma la relazione tra Hisoka e il dolore era da sempre strana. Durante le battaglie farsi male dimostrava le capacità dell'avversario, e ciò lo entusiasmava. Anche nella sconfitta considerava le cicatrici e gli acciacchi come trofei di una sfida divertente. La testimonianza che si stesse godendo la vita senza inibizioni.

    Shinya non gli avrebbe lasciato sfregi. Soltanto i vivi hanno diritto di cristallizzare memorie.

    諦めかけた人の前にアンタは
    You appear before those who’ve given up.
    いつも嘲笑うようにおでましさ
    Always with that sneering face.
    君にはどんな風に見えてるんだい
    How must I look to someone like you?
    呼吸を整えて さあ さあ
    I bate my breath and clench my fists. I'm ready.

    Gli dispiaceva morire? Ovvio. Era un dolore... Malinconico. Anzi, forse rassegnato è il termine migliore. Si lasciò pugnalare. Le altre quattro lame non trovarono opposizione. Shinya fu in grado di ribaltarlo come un pupazzo. C'era motivo di fare altrimenti? Era stato lui stesso a chiederlo, che ipocrita sarebbe stato a dimenarsi quando gli stava solo dando ciò che voleva.

    Era già morto quando venne licenziato, quella fungeva da una mera ufficializzazione. Sarebbe potuto uscire dalla Pagoda e andare avanti con la propria esistenza, vedere una nuova alba... Non poteva considerarla vita. Vivere era felicità, soddisfazione, ambizione.

    Sin dal suo dodicessimo compleanno, al primissimo match di Poker, il suo obbiettivo era stato solo uno: Divertirsi quanto più possibile. Senza sfide, che gli rimaneva? In cos'altro si era dedicato per tutti quegli anni? No. Meglio finirla lì che proseguire per chissà quanti anni e poi spegnersi in una patetica insoddisfazione.

    Almeno sarebbe stato teatrale. Estinto dal proprio capo, sotto gli occhi del proprio migliore amico e peggior nemico. Con una ragazza e due gatti che l'avrebbero aspettato al mattino... Senza che la porta si fosse mai aperta. Una classica tragedia. Un finale adeguatamente drammatico per una vita come la sua.

    優しさに温度も感じられない
    I can’t feel warmth from the weather or mankind.
    差し伸べた手に疑いしかない
    I can’t help but steer clear of helping hands.
    穴が空いて愛は垂れてしまいになったんだ
    Love keeps on oozing out the hole in my chest.
    倒れそうな僕を覗き込んだんだ
    An eye peers into me as I’m about to die.

    Venti minuti.

    Gli ultimi venti minuti di Hisoka Morow. Da spendere sotto il ginocchio del suo carnefice, in una pozza di sangue e veleno. Non sapeva se quel tempo fosse una benedizione o l'ennesimo atto sadico del Vice. Erano momenti in cui avrebbe potuto pensare a tutta la sua vita, far pace coi suoi rimpianti... Ma forse non lo voleva. Significava stilare una lista comprensiva di tutto ciò che andava a perdere.

    Quante cose divertenti non avrebbe visto. Quante persone interessanti non avrebbe conosciuto. Gli sviluppi che non avrebbe potuto seguire. Il Kagejikan sarebbe sopravvissuto all'Apocalisse? Desmond sarebbe morto di cancro ai polmoni per il fumo? Amachi avrebbe mai fatto quel provino? Qualcuno avrebbe fatto a pezzi Hayato al posto suo?

    Tanti interrogativi senza risposta.

    The show must go on, ma lui non era parte del cast.

    Il palcoscenico si faceva un po' meno ingombrato.

    E sì, ovviamente c'era... Morrigan. Era evidente che lei fosse in una categoria a parte rispetto alle sue solite fonti d'intrattenimento. Ci teneva. Più di quanto "tenesse" agli individui interessanti nelle cui vite faceva irruzione. Più di quanto avesse mai tenuto ad Hayato, seppur fosse stata la relazione con esso a dargli una svegliata nei confronti della ragazza. Odiava Hayato. Ma era grazie a lui che aveva notato–... O meglio, compreso, la propria umanità.

    E innamorarsi è umano, no?

    Il primo incontro lo ricordava come una delle esperienze più elettrizzanti della sua vita. Convivere con lei gli aveva donato una serenità di cui non si credeva capace. Era per lei che aveva risposto alla missione di Aogiri e si era diretto alla Pagoda, spinto da un senso di responsabilità che non sapeva di possedere. Aveva scoperto fosse possibile impegnarsi per qualcun altro.

    ...Non toglieva dalla sua decisione. Se Morrigan doveva completarlo, necessitava qualcosa da completare. Ciò non poteva essere senza il pezzo principale della sua intera identità, non poteva sostituire ciò che scorreva nel suo corpo come linfa vitale. Era un bonus. Un contorno, non il piatto principale.

    E allora perché, sotto la maschera, gli scendeva una lacrima?

    隠してきた真実はどこにもない
    The truth’s hid away and can’t be found.
    嗤ってきた奴らに居場所はない
    Those ridiculed have no place to call home.
    思い出してぽいってして感情はない
    I try to remember, but no emotions come out.
    流した涙 理由なんてない
    Why am I crying when I don’t have a reason?

    D'un tratto Hisoka irrigidì come un bambino smascherato, le cui menzogne non avevano convinto proprio nessuno. Non ebbe manco un singolo pensiero "conscio", tutto accadde muto e silenzioso, senza esternarsi sopra lo strato delle sinapsi. Una serie di connessioni e realizzazioni che non avevano bisogno di ragionamenti. Solo sentimenti.

    Non era la prima volta che voleva ingannarsi... Si chiedeva se si fosse mai detto la verità. Non lo faceva apposta, ovviamente, era la sua natura. Così convinto di conoscersi meglio di chiunque altro, di essere in controllo di se e della propria vita, soltanto per ricredersi di volta in volta senza mai ammettere d'aver avuto torto.

    Aveva perso traccia di se tanto tempo fa. Chi è Hisoka? Perché quella domanda era così difficile? Nemmeno nei suoi ultimi venti minuti poteva dirsi con chiarezza e sicurezza "so ciò che voglio". Era un attore che continuava a saltare da ruolo a ruolo, cercando una maschera dietro la quale si trovasse bene. Interpretava la parte, pronunciava le parole, sperando prima o poi si scordasse di star recitando.

    Era quello che intendeva la gente normale quando parlava del "cuore"? Seguire il tuo cuore, ascoltarlo, prendere le decisioni con esso invece della testa. Hisoka aveva deciso di morire... Il suo cuore lo chiamava un imbecille. Che lo volesse accettare o meno, la verità era già stata decisa per lui.

    Perdere Morrigan non valeva tutte le sfide che il mondo aveva da offrire.

    Ma non era soltanto lei, vero? Per quanto l'ideale fosse romantico, non basta una persona a rivoluzionare il mondo e la prospettiva di qualcuno... Poteva dire che senza i suoi preziosi diletti fosse già morto, che la vita non valesse la pena essere vissuta... Ma quand'era l'ultima volta che si era davvero gettato in quegli svaghi come faceva una volta?

    Invitava Morrigan ad uscire. Aveva fatto visita al Paradise Lost per cercare lavoro. Era andato ad un appuntamento con Anya. Puntava un piccolo laser per casa e rideva quando i gatti lo rincorrevano. Messaggiava Akahito perché le sue reazioni lo divertivano un sacco. Quale parte di tutto ciò era una "sfida"? Perché spendere tempo in queste attività piuttosto che cercare un Eroe da far saltare in aria o un campione di Yu-Gi-Oh da rivaleggiare? Trovava scusanti sempre più complesse e forzate per giustificarsi.

    "Sono ancora il me di sempre", diceva facendosi un selfie con la ragazza che aveva invitato a casa. L'Hisoka di appena un anno prima avrebbe riso, non era né meglio né peggio di tutti coloro che per lui vivevano vite banali e noiose. Coloro che Hisoka sarebbe morto prima di diventare.

    Ma già lo era.

    Morire era soltanto una veloce scappatoia per non guardarsi allo specchio, aggrapparsi agli ultimi stracci di menzogna e svanire tra essi piuttosto che convivere con ciò in cui era mutato. Se fosse stato ucciso col sorriso in volto, se fosse schiattato pur di non abbandonare i suoi ideali... Allora avrebbe vinto. Dimostrato a tutti – Hayato compreso – che Hisoka Morow era rimasto lo stesso fino all'ultimo.

    NON VOLEVA MORIRE.

    Voleva leggere le poesie di Morrigan anche senza capirci nulla. Voleva fare allusioni sessuali ad Akahito e vederlo mimare conati di vomito. Voleva giocare a carte con Shion. Voleva vendicarsi di Hayato e decapitarlo a mani nude. Voleva assaggiare i nigiri di Shinjiro ed essere cacciato da Desmond. Voleva coricarsi su un letto morbido e sentire le fusa di Haley e Dempsey che gli dormivano tra le gambe.

    VOLEVA VIVERE.

    この小さな劇場から出らんない
    I’m trapped, suffocating on this tiny stage.
    気づいたら最後逃げ出したい
    By the last act I want to get away.
    僕ら全員演じていたんだ
    Every single one of us was performing.
    エンドロールに向かってゆくんだ
    At the ending credits we’re all running away.

    Era uno stupido. Un idiota. Un codardo. Un pagliaccio. Soltanto un essere ottuso poteva mettersi in una situazione tale. Pentirsi delle scelte fatte solo una volta che queste davano frutto, realizzando le vere conseguenze delle proprie azioni. Voler morire finché non si guarda la morte negli occhi, decidere di vivere quando già si è cadavere.

    Scattò col braccio libero agguantando il volto del Vice tentando di respingerlo da se. Era debole. Il Quirk di Shinya era già in circolo, aveva perso tanto sangue, l'avversario si dimostrava troppo forte. Anche l'avesse spinto via, anche fosse strisciato fuori dalla Pagoda, anche fosse tornato barcollante tra le braccia di Morrigan... Era già morto. Si era ucciso. Hisoka era un fantasma che permaneva in questo mondo trattenuto dai rimpianti.

    La disperazione ingabbiò il suo cuore. Il panico di un animale in trappola. La paura di perdere tutto ciò a se caro e l'impotenza di poter solo stare a guardare. Ma, soprattutto, il rimorso. Se solo avesse capito prima i suoi sentimenti. Se non fosse stato così testardo, così capriccioso. Non starebbe morendo in quel momento.

    Avrebbe potuto vedere l'alba di un altro giorno.

    Il grido più intenso e angosciato della sua vita superò la maschera e continuò fuori dalla finestra, forse anche giù per tutti e cinque i piani fino a terra. Non gli importava che questo avrebbe solo appagato Shinya, così come i suoi futili movimenti per liberarsi. Quell'urlo non era per lui. Non era per Hayato, e nemmeno per Tokyo.

    Era un Requiem.

    La scena fu interrotta dal suono di tacchi. Una alta figura che squadrava la sua triste fine dall'altro. A Hisoka non importava chi fosse, manco ne distingueva le fattezze nel terrore. Era qualcuno, qualcosa. Esisteva davvero, o le allucinazioni facevano parte degli effetti di quel veleno? Poco importava. Tutto ciò che non era Shinya o Hayato in quel momento poteva essere un angelo sceso in terra.

    Tolse la mano dal volto di Shinya – lasciandogli impressa sulla pelle un'impronta sanguigna del palmo – e tese il braccio verso il nuovo arrivato. Come Adamo che tentava disperatamente di raggiungere e toccare Dio. Per quanto gli interessava poteva essere anche Eva che raggiungeva la Mela Proibita. Bene o Male, chissenefrega.

    Voleva sopravvivere.

    皆必死に自分を守って救いの手を待ってるのさ
    Everybody’s waiting for someone to save them.
    抱えきれない 言葉だらけの存在証明を
    I’ll never throw away the proof I’m still alive.

    ♪♬Dramaturgy ♫♩


    Status:
    – Avvelenamento Grave [1/10];
    – Pugnalata Grave all'addome;
    – Pugnalate Gravi alla schiena;
    – Beh, dicono tutti a Tokyo, che il cuore del Jester quel giorno di ben tre taglie aumentò.

     
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    Il sangue aveva sempre avuto l'insolita capacità di stuzzicare la vena sadica di Shinya. Forse perché era rosso e stimolava la sua voglia di fare del male, o forse perché era caldo, ed il calore era una delle poche sensazioni di cui il suo quirk non l'aveva ancora privato. Una sensazione che lo faceva sentire vivo e che lo spingeva a volerne di più. Non era un assassino per diletto, ma per bisogno. E poi c'era la disperazione, nera e cupa, che accompagnava quasi sempre quell'acceso rosso vermiglio. Shinya adorava indossare abiti rossi e neri, erano i suoi colori preferiti, e si abbinavano perfettamente alle scure sfumature dei suoi occhi e dei suoi capelli.
    Il grido angosciato di Hisoka gli risuonò nelle orecchie, la sua mano pregna di sangue sul viso, e il Vice sorrise con malizia. A dire il vero il suo veleno non era così potente da uccidere una persona in venti minuti, dopotutto non era un vero cobra, la funzione principale di quei granuli nerastri era inibire il dolore. Shinya l'aveva studiata e l'aveva scoperta molto più simile alla morfina, piuttosto che ad un veleno.
    Era necessario che Hisoka lo sapesse? No.
    Sarebbe morto comunque, per overdose o dissanguamento, ma sarebbe morto. Se non altro, quando ad ucciderti era lui potevi stare tranquillo che sarebbe stata una morte indolore. Una morte triste ed indolore. Un coma silenzioso scortava a passo di danza la falce del triste mietitore, destinata a calare sulla tua testa per interrompere un sonno dal quale non ti saresti svegliato, per poi lasciar sprofondare il tuo corpo in un abisso nero che conduceva alle profondità del mondo.
    Il fatto che spingeva Shinya a trovare piacevole l'infierire sulle proprie vittime, tuttavia, affondava le sue radici in un'altra questione decisamente più contorta: gli piaceva il dolore. Non il suo, perché il suo quirk lo aveva privato della capacità di provare dolore all'età di ventidue anni ed ormai erano passati più di dieci inverni da quello in cui aveva smesso di sentire male: non ricordava nemmeno com'era qualcosa che faceva male; aveva provato a ferirsi numerose volte, tutto ciò che gli era rimasto erano delle blande ed inutili cicatrici. Per questo lo ricercava nelle espressioni e nelle reazioni altrui. Forse era solo invidia anche la sua, dopotutto. Sapeva che sarebbe morto senza sentire nulla, e trovava appagante spingere le sue vittime a contorcersi ed urlare per poi vederle spegnersi in una pace apparente ed illusoria, condannandole alla fine che avrebbe fatto anche lui, un giorno, affondando in una palude di soffocante catrame.
    Ah, cosa avrebbe dovuto fare ora?
    Cavargli gli occhi? Staccargli le dita una per volta, finché non gli fosse rimasto nemmeno un briciolo di sangue in corpo? Sì senti fremere. Non riusciva a fermarsi quando cominciava a fare del male. Il suo ginocchio affondò maggiormente nello stomaco di Hisoka: arpionò di nuovo la maschera del giovane e fece per togliergliela, perché voleva vederlo in viso, ma la risposta venne da lui, sotto la forma del sordo rumore di un paio di tacchi sul pavimento. Shinya non si mosse, scoccando solo un'occhiata verso l'ingresso del quinto piano, origine del rumore, e la sua espressione si distese appena.
    «Locke mormorò, scorgendo l'ombra del Caporegime che lo aveva accompagnato lì qualche ora prima. Sentì la presa di Hisoka allentarsi sul suo viso e lo vide tendere il braccio in direzione dell'elegante figura di Valerio.
    Shinya sorrise appena, ispirò e ricacciò i suoi impulsi omicidi all'interno del suo animo. Come minimo poteva immaginarsi Valerio fosse rimasto ad origliare per mezz'ora fuori dalla porta prima di fare la sua entrata eclatante. Come minimo, lo aveva fatto apposta. Quella volpe. Lasciò andare la presa su Hisoka, e si alzò in piedi. La palude di sabbia scura si ritirò, come prosciugandosi, partendo dai lati, fino a sparire del tutto attorno alla figura di Shinya. Alla base il suo kimono si era macchiato di sangue.
    «Ahw. Non dirlo come se succedesse spesso. – fece eco, nonostante sapesse che forse si riferiva alla prima volta in cui Hisoka era stato licenziato dal Casinò. Abbassò lo sguardo verso la minuscola sferetta che Valerio gli stava porgendo. – Immagino che le comunicazioni fra te e Zero non abbiano funzionato molto bene, mh?» mormorò di seguito, il tono di voce appena deluso, prima di afferrare la sferetta fra le mani.
    «Vorrei dare la colpa ad uno dei due, ma farò finta che sia merito di quel ragazzino che lavora con i computer per Takashi.» ironizzò, sollevando lo sguardo sulla maschera di Valerio. Si rigirò la pillola fra le dita e si voltò di nuovo. Dedicò un ultimo sguardo ad Hisoka, ma poi si mosse e passò oltre, facendo un cenno all'uomo dai capelli bicolore. «Va bene, va bene. Due minuti, ho bisogno di tempo per agganciarmi all'ancora.» disse, criptico, e con il tono di un ragazzino che sta abbandonando il suo gioco nuovo per fare i compiti di scuola. Shinya raggiunse nuovamente l'altare, recuperando il ventaglio che vi aveva abbandonato poco prima ed il suo sguardo si posò su Hayato per un istante.
    «Morirà da solo, ma se vuoi fa pure.» rispose, sbrigativo, ma in quel frangente un'idea un po' strana gli attraversò la mente e fece giusto in tempo a scandire due parole, per poi tendere il braccio che aveva appena recuperato il tessen verso il biondino, prima che potesse fare qualsiasi cosa. «Aspetta. – lo richiamò all'attenzione, prima di volgere il viso verso Valerio. – Valerio. Occupatene tu. Voglio portare lui con me.» disse, e tornò a guardare il Consigliere.
    «Hayato-kun.» mormorò, piegando le labbra in un sorriso. Si passò la mano libera sulla guancia, cancellando l'impronta di sangue che Hisoka gli aveva lasciato sul viso, e gli tese la sferetta grigia, come fosse un'invitante caramella.
    «Asakusa non è in pericolo, puoi stare tranquillo. I Pro-Hero ripuliranno il resto. Io... sto per andare a sistemare le cose in un altro posto, e ho bisogno di una persona fidata al mio fianco.» spiegò. Per quanto fosse possibile fidarsi di una persona che si stava togliendo del sangue non suo dal volto. «Vuoi venire con me?» chiese, mellifluo.


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    8
    Energia:
    610/1050
    Forza:
    250
    Quirk:
    400
    Agilità:
    375
    Farmaci:
    SS+
    Medica:
    SS+
    Peso:
    [6]
    Scheda:
    QUIRK & INVENTARIO
    NB: Potete postare senza aspettare Valerio, lo vedrete al prossimo turno.

    HANZO'S BLESSING:
    Data l'alta concentrazione del farmaco e la sua dubbia natura, il raggio d'azione di Shinya è esteso a 15 metri.

    QUIRK:
    Limbo [Emitter Quirk]
    Shinya è in grado di generare una strana specie di sabbia scura, che ricorda per certi versi dei granuli di catrame. A dispetto di ciò, questa sostanza è molto leggera e sembra avere una densità simile a quella dell'aria, indi per cui si comporta esattamente come i pesci si comportano in acqua. Shinya è in grado di generarla a partire dai suoi capelli: molto più lucidi e setosi del normale, infatti, crescono ad una velocità molto maggiore rispetto alla media.
    Questa sabbia è abbastanza fine, ma può essere aggregata a formare qualsiasi genere di costrutto, anche se essi non paiono molto adatti a sopportare urti o colpi massicci e tendono a disgregarsi facilmente in virtù del fatto che non sono in grado di formare legami molecolari fra loro e l'unico modo in cui possono rimanere aggregati pare essere sotto il controllo diretto di Shinya.
    La proprietà singolare del quirk, tuttavia, è un'altra. Essendo, appunto, molto fine, la sostanza, è molto adatta ad essere ingerita o respirata e, se ciò avviene, ha - sul corpo umano come su quello animale - lo stesso effetto che avrebbe un anestetico.
    Con anestesia si indica in generale l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La sabbia di Shinya agisce allo stesso modo: deprime il sistema nervoso centrale e lo priva dello stato di coscienza. Ovviamente l'effetto varia a seconda del come essa viene in contatto con l'organismo e della quantità, ma il denominatore comune è lo stesso. Sembra molto simile alla morfina.

    TECNICHE PERSONALI:
    Chaos Tide [Livello 4] [Costo 100 + 40]
    Shinya genera una sorta di palude di sabbia simil catrame che ricopre il suolo, usando sé stesso come epicentro. La sabbia è appiccicosa e rende i movimenti difficoltosi per chi ci cammina sopra o in mezzo, ma al di là di questo non ha particolari effetti. Se non avete mai provato l'ebbrezza di sprofondare in delle sabbie mobili, questa sarà certamente la prima volta. Essendo la palude assoggettata al suo controllo, se si sposta questa lo segue.
    Raggio: 5 metri
    Effetto: Dimezza i costi di tutte le sue altre tecniche finché rimane attiva.
    Pandemonium [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. La palude diventa come "viva" e reagisce alle vibrazioni, come un campo minato, se qualcuno ci cammina sopra, nel giro di un secondo numerosi spuntoni affilati si alzano in corrispondenza della superficie stimolata (e del metro immediatamente attorno) trafiggendo brutalmente qualsiasi cosa vi si trovi sopra.
    Danno: Grave. Può applicare [Sanguinamento]
    Asphyxia [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Eccedere nell'utilizzo delle cose non fa mai bene. Nemmeno quando si tratta di anestetici, perché diventano tossici per l'organismo e si rischia di morire di overdose. Con questa tecnica Shinya rende una porzione qualsiasi della sua sabbia creata in precedenza altamente tossica, e se essa entra a contatto con il sangue o viene respirata, inibisce completamente prima il senso del dolore, poi il senso del tatto, ed a lungo andare provoca la perdita di coscienza che può condurre alla morte dell'individuo.
    Danno: Avvelenamento [Grave] - se non curato entro dieci turni conduce alla morte, se sotto forma gassosa infligge avvelenamento [Medio] anche all'utilizzatore.
    Nega Genesis [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. Se delle persone o oggetti vi sono immersi, la sabbia di arrampica addosso ai malcapitati fino a raggiungerne metà della figura (in caso delle persone, quindi, il busto) e si solidifica impedendone qualsiasi altro movimento fino a che non si sgretola o il proprietario del quirk non rilascia la tecnica.
    Blocco: 4 turni
    Dark Star's Eyes [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica difensiva delle più semplici esistenti. Un muro in grado di bloccare qualsiasi forma di attacco, sia esso fisico o elementale. Si alza da terra a circa mezzo metro da Shinya (o da un punto qualsiasi se la palude è attiva) e sparisce dopo aver protetto dall'attacco. Già, molto banale. Infatti, per rendere un po' più scenico il tutto Shinya ha deciso di dare a questo scudo la forma di un gigantesco occhio circolare di tre metri di diametro, che solleva la palpebra scrutando gli artefici dell'attacco.
    Resistenza: Grave
    Annihilation Wish [Livello 4] [Costo 70]
    A partire dai propri capelli, Shinya genera dieci kunai affilati e solidi, di circa venti centimetri. Può scagliarli contro un eventuale avversario oppure usarli semplicemente in prima persona.
    Raggio: 7 metri
    Danno: Grave
    Oblivion Correction [Livello 4] [Costo 100]
    Il vero scopo della sabbia di Shinya è essere un anestetico. Se inalata provoca intorpidimento generale e inibisce completamente la sensazione del dolore. Shinya sfrutta questo fatto generando una densa cortina di fumo nero che ha lo scopo di intontire gli avversari, oltre che rendere meno visibile la propria figura, visto che lui, essendo immune al proprio quirk, vi si può muovere all'interno senza alcuna difficoltà.
    Raggio: 3 metri
    Status: Sonnolenza
    Logos Eater [Livello 4] [Costo 90 + 40]
    Shinya genera una grande quantità di sabbia e la modella fino a fargli assumere la stessa forma di una sorta di animale mitologico, alto tre metri e largo due: un'idra a tre teste. Il mostro non ha ovviamente volontà propria e Shinya lo controlla tramite il movimento delle dita. Proprio come l'idra di Lerna se una testa viene tagliata al suo posto ne crescono due. L'idra può mordere o colpire con una delle sue teste o la coda.
    Raggio: 3 metri
    Danno: Grave

    ABILITÀ:
    Chrȳsāōr
    Shinya ha, col tempo, imparato a regolare le varie quantità e i dosaggi del proprio quirk a seconda dell'uso che ne vuole fare, anche sperimentandoli proprio su sé stesso. Il suo organismo ha reagito di conseguenza, evolvendosi ed ha cominciato a mantenere sempre una certa dose di sabbia nel sangue, motivo per il quale, ad oggi, Shinya ha finito per sviluppare una totale immunità al proprio quirk ed una resistenza naturale alla maggior parte dei farmaci. Il suo organismo processa in automatico qualsiasi sostanza chimica e la neutralizza. Ciò lo rende immune agli status [Avvelenamento], [Paralisi], [Stordimento] e [Sonnolenza] se l'agente che lo causa è chimico.
    Effetto collaterale: ormai è anche privo della capacità di provare dolore.

    EQUIPAGGIAMENTO:
    Mikazuki [Tessen] [Offensivo/Supporto]
    Mikazuki è un Tessen di circa quaranta centimetri di raggio dal quale Shinya non si separa quasi mai. Le stecche sono in ferro nero e superano leggermente il pavese color rosso vivo, terminando in delle punte acuminate e taglienti, rendendolo un'arma adatta per poter essere usata a distanza ravvicinata. Da chiuso è sfruttabile anche come una sorta di asta, mentre da aperto è ottimo per difesa e, con movimenti studiati, le punte fungono da arma da taglio.
    Danno: Medio-Grave
    Peso: [2]
    ARISU [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    JANE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    LOUISE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    MIKOTO [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
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    HAYATO ONO
    I virus non sono definibili come come veri e propri organismi viventi.

    Oggetti biologici, è il termine più appropriato per indicarli.

    I virus non possono vivere al di fuori della cellula.

    Morirebbero.

    I virus sono parassiti.

    Si incistano nelle cellule e le distruggono.

    E poi invadono altre cellule.

    E ancora, e ancora.

    I virus approfittano delle debolezze del loro ospite.

    Ed Hayato non era mai stato forte.

    Non era mai stato abbastanza forte per combattere quel virus che si erano incistato tra i vari comparti delle sua psiche, dissociandoli e alterandoli in maniera irreparabile.
    O forse non aveva mai fatto molto per impedire che questo lo disintegrasse dall’interno.
    Forse si era sempre lasciato coinvolgere passivamente da quell’esserino senza darsi la possibilità di combatterlo.
    Il motivo?
    Perché gli conveniva, naturalmente.
    Ad Hayato conveniva che il male avesse una camera tutta sua, uno spazio esclusivo nei meandri della sua psiche.
    Gli poteva far comodo.
    Per quanto lo rigettasse, lo odiasse e lo rinnegasse, Hayato in realtà lo amava.
    Amava quella piccola macchia nera.
    Rappresentava il frutto della sua disperazione, della sua rabbia, del suo odio e ci teneva molto.
    Non era stata colpa del virus se questo era finito nel proprio cervello.
    Era stata colpa delle circostanze.
    Di ciò che aveva subito.
    Delle parole.
    Delle violenze.
    Di tutto ciò che il Mondo gli aveva riservato.
    Non aveva mai voluto che questo lo abbandonasse.
    Desiderava tenerlo lì, fermo.
    Finché non gli sarebbe servito.
    Gli aveva dato tormento, l’aveva quasi fatto impazzire, eppure Hayato non era mai riuscito a liberarsene.
    Come avrebbe potuto?
    Quel mostro era nato dalla sua sofferenza, dalla sua debolezza, dalla sua spiccata fragilità.
    Desiderava proteggerlo, coccolarlo, ma talvolta era stato necessario sgridarlo.
    Ed ora il virus sembrava aver esaurito le cellule da invadere.
    Aveva tinto di nero qualsiasi cosa, perché Hayato non era stato più capace di contenerlo.
    E non voleva più neanche farlo.
    Se quella bestia rappresentava la propria vera natura, non aveva più alcuna ragione di limitarla.
    Le avrebbe finalmente dato voce.

    Seguì il breve scambio di battute tra Shinya e Wagner, cosicché poté rendersi conto che in quella faccenda dovevano esser implicate più persone di quanto pensasse e che, soprattutto, fosse qualcosa che i pesciolini più piccoli sembravano non conoscere, come era successo con Teardrop. Non sapeva per certo se la donna avesse ricevuto o meno una promozione, negli ultimi tempi, ma quando tempo prima le chiese di possibili collegamenti tra Aogiri e le Farfalle, questa gli spiegò di non sapere nulla.

    Annuì alle parole di Shinya e avrebbe volentieri posto fine alla vita di Hisoka, quando il Vice lo interruppe e gli disse di volere che andasse con lui.
    Hayato spiegò le labbra e, se avesse potuto, avrebbe addirittura sgranato gli occhi.
    Quello era senz’altro il modo migliore con cui quella faccenda potesse concludersi: Shinya Ichinose desiderava lui.
    L’idea gli fece battere forte il cuore, esattamente come era successo poco prima, e il biondino non poté che annuire vistosamente alle parole del Vice.
    «Non potrei mai rifiutare, signor Ichinose.»
    Rispose, convinto e sorridente, in tono per nulla agitato. Non gli avrebbe importato della difficoltà dell’incarico, né se l’incarico avesse comportato il metter fine alla vita di un traditore: tutto ciò che desiderava, in quel momento, era seguire Shinya.

    Si piegò leggermente sulle ginocchia, per guardare meglio Hisoka. Continuava a sorridergli, come se fosse felice che fosse sul punto di morire.
    Povero Hisoka.
    Non era mai stato adatto alla vita da Organizzazione.
    Aveva una visione della vita troppo individualistica.
    Troppo egoista.
    Troppo irrispettosa.
    Aveva ostentato la sua stupidità fino a quel punto, dimostrando per l’ennesima volta di non poter in alcun modo rientrare nella visione gerarchica di Aogiri, come aveva fatto invece Hayato.
    No.
    Hisoka non aveva rinunciato a se stesso per Aogiri.
    Hayato sì.
    Ed è per questo che adesso il Caporecluta stava per morire e il Consigliere stava per continuare la missione con un Vice.

    Avvicinò le dita ai capelli rossi di Hisoka, sfiorandoglieli leggermente e continuando a sorridergli. Il jester doveva essere completamente esausto, dopo aver proteso l’arto verso Shinya e probabilmente non aveva più tante forze per reagire. In ogni caso, Hayato non avrebbe fatto altro se non sfiorargli la chioma dello stesso colore del sangue che stava abbandonando il suo corpo, per pochi secondi.
    «La tua morte per me è importante, Hisoka.»
    Sussurrò.
    «Non pensare neanche per un attimo che sia inutile.»
    Continuò, sorridendo in maniera inquietante.
    «È grazie a te se adesso sono felice. È grazie al fatto che tu stia per lasciare questo Mondo, se mi sento finalmente in pace con me stesso.»
    Non aveva un tono di voce rabbioso, sembrava perlopiù dolce e gentile, come suo solito.
    «Il tuo sacrificio mi renderà libero.»
    Tirò un profondo sospiro.
    «E renderà libere tutte le persone che hai tormentato, quelle che non sei mai stato capace di amare.»
    Fece una breve pausa.
    «Adesso lasciati andare.»
    Gli sfiorò leggermente la fronte, come per carezzarlo. Stava per dire addio alla persona con cui, bene o male, aveva condiviso la maggior parte di quell’anno, sentiva di dover necessariamente rivolgergli delle ultime parole prima di abbandonarlo.
    «Lasciati andare e muori, Hisoka~»
    Concluse, con un sorriso, prima di rialzarsi e riportare l’attenzione di Shinya. Aveva rubato giusto pochi secondi, ciò che riteneva necessario per salutare Hisoka.
    Non aveva dimenticato i momenti di spensieratezza passati insieme all’ex-collega, ma erano semplicemente morti, esattamente come stava morendo Hisoka in quel momento.
    Ed era giusto così.
    Era giusto che quei momenti si disperdessero nell’aria come polvere, perché per Hayato rappresentavano un periodo infelice, un periodo che stava per giungere al termine.
    Inutile nasconderlo: vedere Hisoka in quello stato faceva un certo effetto. Non era una visione semplice, e Hayato credeva che il jester sarebbe venuto a morte per mano sua. Il destino aveva preso una piega diversa, ma seppur percorrendo una strada diversa aveva comunque raggiunto la stessa meta, per Hisoka: la morte.
    Un essere come lui non poteva aspirare ad altro.
    «Mi scusi. Sono pronto, signor Ichinose, possiamo andare quando desidera.»
    Non aveva intenzione di far perdere tempo al Vice e non voleva perdere tempo con Hisoka.
    Ormai non rappresentava altro se non il passato.
    Continuava a non comprendere appieno a cosa servissero le DISQ, ma a quel punto Hayato pensò che fossero necessarie per svolgere determinati compiti: probabilmente erano Quirk specifici da utilizzare in situazioni specifiche.
    Se Shinya aveva ancora la piccola pillolina grigia verso di lui, quindi, Hayato l'avrebbe colta volentieri, sfiorando lievemente le sua dita.
    Un brivido l'avrebbe attraversato velocemente.


    CITAZIONE
    Hayato Ono
    LV. 5
    Energia: 425 - Forza: 112 - Quirk: 195 - Agilità: 93
    Peso: 3/4

    Danni: //
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento:
    ► Suit [Resistenza Danni Medi].
    ► Maschera antipolvere [Difensivo]. Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 4, Durata: [1/3] Role]
    ► DISQ [Quirk Aggiuntivo].
    ► Shuriken [Offensivo]; Danno: Medio; Durata: [1 role, se usato].
     
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    ...giuro che questo è l'ultimo cambio di codice :asd:

    Avrebbe voluto tirare un sospiro di sollievo.

    Avrebbe voluto.

    La pressione del ginocchio di Shinya paradossalmente l'aveva aiutato, una volta che il Vice s'alzò il sangue riprese a scorrere dalla ferita senza ostacoli. La palude si ritirava ma il danno era fatto, chissà quanto veleno era già annidato nelle sue cellule. Stava ancora morendo. L'arrivo dell'uomo bicromatico gli aveva guadagnato al massimo una fine meno sofferente.

    Pensa. Pensa. PENSA.

    Ci doveva essere un modo per uscirne vivo. Era fuggito da morte certa in cosí tante occasioni senza mai meritarselo, se c'era una volta in cui doveva scamparla, era quella. Gli serviva un miracolo. Tutti amano pensare l'universo punisca i malvagi e ricompensi chi ha buone intenzioni... La sua intera carriera da Villain aveva sputato in faccia al concetto di Karma volta dopo volta.

    Qualcuno gli dimostrasse che aveva torto.

    Ma il fato aiuta soltanto chi è pronto ad aiutarsi. Stava perdendo tanto, troppo sangue, e un'invasione nemica l'avrebbe ucciso dall'interno. Sul veleno l'unico che aveva controllo era Shinya stesso, e non vedeva forti possibilità di negoziazione nel loro futuro... Però, come minimo, raddrizzarsi doveva essere il primo step.

    « Argh–! »

    Un gemito addolorato, un tentativo di alzarsi solo per scivolare nel proprio sangue e ricadere sguazzando nella pozza... Convincente, no? Una performance adeguatamente patetica. Doveva spremere ogni sua capacità recitativa per sembrare un mero verme strisciante, non che fosse difficile risultare tali agli occhi di Shinya. Questo sembrava essersi già scordato di lui. Era partito in conversazione con il suo sottoposto, da vero Capo.

    Bene, non era più il centro dell'attenzione.

    Negli anni di lavoro come prestigiatore aveva sviluppato certe abilità. Le mani di velluto, la capacità di occultare oggetti con il solo ausilio delle dita, come distogliere la percezione dai suoi veri intenti... Pregava quella non fosse la sera in cui tutto ciò lo deludeva.

    Gli spasmi di dolore volevano nascondere la mano che – in un fluido movimento unico – s'infilava in tasca per riuscirne altrettanto rapidamente. Hisoka era rannicchiato su se in posizione quasi fetale, dando la schiena ai tre membri di Aogiri... Tenendo la piccola boccetta di sangue curativo un suo segreto.

    Anche se già morto, Shinya avrebbe potuto negargli il piccolo privilegio d'interrompere l'emorragia solo per piacere sadico. Le parole di lui e degli altri, assieme ai mugolii e colpi di tosse del Jester, avrebbero coperto i suoni del liquido versato.

    La mano sinistra vuotò i contenuti nell'altra, lasciando che più di metà finisse a mischiarsi con il sangue del Mago sul pavimento. Il palmo destro corse allo stomaco, applicando l'elixir alle sue carni lacerate. Era la sua ferita più seria, con quella fix poteva chiuderla almeno parzialmente.

    Come ogni buon trucco, bisognava sbarazzarsi delle prove. In quel caso scaricò la boccetta vuota nel primo posto accessibile senza movimenti sospetti: I boxer. Non sempre c'é eleganza nella magia.

    "Tentò" un'altra volta ad alzarsi, "fallendo" nuovamente e scivolando sulla schiena, pancia all'aria... "Coincidentalmente" proprio sulla pozza dove aveva versato la formula di Teruko. Confidava il sangue avrebbe fatto contatto anche con le ferite alle scapole attraverso gli squarci della maglia.

    ...E poi?

    Cos'avrebbe fatto?

    La deadline dei venti minuti era ancora in vigore, Valerio doveva "occuparsi" di lui... C'era modo di uscirne? Forse questo Valerio era più suscettibile di Shinya, poteva convincerlo in qualche modo a risparmiarlo. No, non se serviva un antidoto a quel veleno... E se lo avesse avuto? Magari nell'evenienza Shinya dovesse sfociare in un attacco ad area senza coinvolgere i suoi alleati. Oppure poteva provare a convincerlo ucciderlo non fosse nei loro interessi quanto licenziarlo e basta. Un cadavere portava a domande, specialmente un Villain di alto profi–

    « La tua morte per me è importante, Hisoka. »

    Cos'era quella voce irritante che interrompeva i suoi ragionamenti? Perché quel volto disagiato bloccava la sua visuale al soffitto? Manco aveva avvertito le sue dita tra i capelli da quanto era immerso nei pensieri più importanti della sua – forse breve – vita. O magari era soltanto la desensibilizzazione di cui parlava Shinya.

    « Non pensare neanche per un attimo che sia inutile. »

    Lo fissava da dietro la maschera con uno sguardo allibito. Davvero gli stava parlando? Voleva credere fosse un'allucinazione data dall'anemia. Doveva essere forse ferito da un amico che pronunciava tali parole, o infuriato che un suo nemico stesse gongolando, e invece era solo incredulo. E stanco.

    Ne aveva avuto abbastanza.

    « È grazie a te se adesso sono felice. È grazie al fatt– »

    « SHUT YOUR FUCKING MOUTH, HAYATO. »

    L'urlo di poco prima, tra le spire di Shinya, era stato il più intenso e violento della sua vita fino a quel momento... Non si aspettava il record sarebbe stato infranto un'altra volta così presto. Il grido di esasperazione fu seguito appena dopo dal rombo altrettanto adirato di un'esplosione.

    Diretta in pieno petto al Consigliere di Aogiri.

    Era stato pugnalato, avvelenato, scaraventato al terreno e sconfitto, ma anche a costo di sentire ogni organo vibrare di dolore doveva zittire quel patetico moccioso. Gli bastò aprire il palmo insanguinato in sua direzione, e far fuoco.

    « Non me ne potrebbe fottere meno di te, della tua felicità, della tua cazzo di Organizzazione. Basta. Assilla qualcuno a cui interessi starti a sentire. »

    Per quella sera aveva avuto il suo pieno di bastardi sorridenti che continuavano a ripetere quanto gli fossero superiori. Di certo Hayato aveva un bel discorsino in canna. Una botta ai polmoni l'avrebbe zittito per un po', scaraventandolo all'indietro.

    Non gli avrebbe fatto troppo male. Sia perché Hisoka era indebolito... Che per la presenza di Shinya. Se avesse rotto uno dei suoi giocattoli, il Vice avrebbe revocato l'ordine a Valerio finendo il lavoro personalmente. Hayato era il cocco del Prof che faceva le linguacce ai bulli solo in orario scolastico. Sarebbe riuscito ad alzarsi con appena un lieve sentore al petto, e seguire il suo Padrone in missione.

    « La tua cadenza è come graffi su una lavagna, la tua presenza mi da più nausea della coltellata allo stomaco. Vattene. »

    Dopo la detonazione Hisoka avrebbe cominciato ad alzarsi dal lago di sangue, a fatica e ansimi. Le sole braccia gli sembravano troppo pesanti, fatte di piombo. Rimase retto giusto un attimo prima di cadere in ginocchio. Nemmeno nei suoi momenti di ribellione riusciva a non sembrare qualcuno con i minuti contati.

    Odiava Hayato, ma non mostrava disprezzo. Soltanto... Stanchezza. Voleva tornare a casa, stendersi sul divano, farsi aiutare da Morrigan a mettere delle bende. Quell'intera missione era stata uno spreco. Di tempo, di energie, di frasi, di vita.

    « Posso solo sperare il mio spirito ti tormenti per il resto della tua miserabile, solitaria esistenza. »

    Uno come Hayato si sarebbe circondato solo di chi voleva sfruttarlo, o chi poteva sfruttare. E si augurava con tutto il cuore che il peso della solitudine l'avrebbe spezzato... Aveva fatto esplodere Hayato, guardava in sua direzione, gridava contro lui, ma quelle stesse identiche emozioni poteva rivolgerle a se stesso.

    O – forse – l'Hisoka che esisteva fino a poco prima.

    In circostanze diverse, magari sarebbe stato lui a sorridere sopra la carcassa di Hayato. Era ironico le loro vite avessero preso quella piega, considerando come si erano incontrati. Hayato aveva risvegliato l'umanità del Jester, ma questo ne aveva incoraggiato l'oscurità.

    Era una sua creazione. Scolpita ad immagine e somiglianza di un ridente egoista, tanto solo e triste quanto ignorante di ciò. Dopotutto, era stato Hisoka a manipolarlo e tradirlo per primo... Diamine. Forse il Karma esisteva davvero, e stava raccogliendo ora tutto ciò che aveva seminato.

    Se Hisoka non si fosse mai intromesso, la storia di Hayato sarebbe finita diversamente? La luce avrebbe prevalso, se non fosse rimasta ingabbiata nell'ombra dell'ex-Caporecluta? Una parte di lui voleva quasi scusarsi.

    « LASCIAMI MORIRE IN PACE, CLOWN. »

    Ma non così tanto.

    Hisoka Morow

    Livello 6 ♠ Villain ♥ Indipendente ♣ 25yo
    Energia: 465 ♦ Forza: 13 ♠ Quirk: 217 ♥ Agilità: 234
    Status ♥ ♣ Equipaggiamento ♠ ♦ Tecniche
    • Status
    – Avvelenamento Grave [2/10]
    – Pugnalata Media all'addome
    – Pugnalate Medie alla schiena

    • Tecniche Utilizzate
    Crashing Embrace {LITE} [Livello 2]
    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi, dalle piante dei piedi, dalla punta delle dita, o dalla bocca.
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio di massimo un metro e mezzo.
    Costo per ogni detonazione: 25
    Danno: Medio Lieve (ridotto di uno ad ogni carica contemporanea)

    • Equipaggiamento
    Marked Cards
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 20]
    ► Peso: [2]

    Maschera Antigas
    Equip Difensivo [Annulla danni Lievi da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [1]

    XSQ
    Equip ? [Aumenta efficacia tecniche di uno step per tre turni] [Dosi: 5]
    ► Peso: [0]
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    HAYATO ONO
    Essendo impegnato con Shinya, Hayato non si accorse del trucchetto di Hisoka con il Teruko’s Blood.
    Fu soltanto quando si chinò sull’ex-collega per proferirgli le ultime parole, che si rese effettivamente conto che il jester fosse improvvisamente riuscito a rendere i propri movimenti tanto elastici da fargli esplodere una detonazione in petto: riuscì ad evitarla soltanto in parte, il sufficiente da poter essere sbalzato dietro di qualche passo, prima di appoggiarsi all’altare e recuperare l’equilibrio. Avrebbe potuto prevederlo molto più facilmente, se solo Hisoka non avesse utilizzato chissà quale marchingegno per ridurre la gravità delle proprie ferite (relativamente) e poter quindi sfruttare una tecnica.
    Ascoltò pazientemente le parole del collega, mentre la fitta che aveva provato al petto svaniva più velocemente di questo pensava: naturalmente quello non era stato un attacco volto a ferirlo, quanto più a respingerlo.
    Hisoka non aveva alcuna intenzione di lottare contro Hayato, era evidente, desiderava semplicemente essere lasciato in pace.
    Allo stesso modo, il Consigliere non aveva intenzione di alzare un dito. Sarebbe risultato decisamente poco elegante e poco professionale, dinanzi ad un Superiore che non sembrava aver tempo da perdere lì con loro: far spazientire Shinya era l’ultima cosa che desiderava, in quel momento.
    Il biondo si limitò quindi ad ascoltare l’altro e vederlo scivolare nel suo stesso sangue, incapace di rimanere in posizione eretta. Gli riservò delle parole terribili, ma Hayato non si aspettava nulla di più gentile e non smise di sorridere neanche per un attimo, nonostante la maschera.
    «Va bene, Hisoka.»
    Esordì, per poi emettere un leggero colpo di tosse per l’impatto subito poco prima.
    «Se questo è il tuo ultimo desiderio, ti lascerò morire in pace.»
    Comunicò.
    Solitamente Hayato avrebbe manifestato molta più agitazione in circostanze simili, eppure in quel momento si sentiva tremendamente rilassato. Era calmo, probabilmente perché sapeva perfettamente di avere il coltello dalla parte del manico, perché era protetto da ben due Superiori di Aogiri ma soprattutto perché era felice. Sì, provava una sensazione di felicità tale che Hisoka non avrebbe mai e poi mai potuto farlo sentire peggio, neanche sbraitandogli contro e colpirlo con le sue solite esplosioni.
    «È brutta, vero?»
    Domandò, prendendosi una breve pausa.
    «Questa sensazione di odio che stai provando.»
    Aggiunse, in tono gentile.
    «Metterei la mano sul fuoco sul fatto che tu non abbia mai odiato nessuno... fino a questo momento.»
    Disse, senza muoversi da dove si trovava, a debita distanza dall’altro.
    Hayato conosceva bene quella sensazione, a differenza di Hisoka. Sapeva cosa significasse odiare un altro essere umano, era sempre stato troppo sensibile per reprimere i propri sentimenti così come invece ci era riuscito Hisoka.
    In quelle circostanze, però, le parti sembravano invertite: se da un lato il Caporecluta stava manifestando emozioni umane come l’odio, dall’altro lato il Consigliere si sentiva impassibile, tranquillo, imperturbabile.
    Aveva incistato in Hisoka dei dubbi riguardo la propria umanità, quella sera a cena a casa sua, e quella sera in Pogoda stava continuano a farlo, seppur in maniera opposta.
    Sì, perché se nel primo caso aveva fatto sentire Hisoka capace di poter provare sentimenti positivi nei confronti di altre persone, nel secondo caso Hayato gli stava insegnando anche ad odiare.
    Continuava a dimostrargli di essere un umano anche in quella situazione.
    «Va tutto bene, Hisoka. Odiare fa parte della natura, e tu sei un essere umano
    Disse, quindi, giusto per far capire all’altro quanta influenza stesse avendo su di lui in un momento del genere. Sì, sotto un certo punto di vista non era stato soltanto Hisoka a manipolare Hayato, ma era successo anche il contrario, implicitamente.
    «Lascerò che tu vada incontro al tuo destino liberamente. Permettimi soltanto di dire che sono felice che tu lo stia facendo provando queste emozioni, sono fiero di te~»
    Era la verità. Hayato era felice che Hisoka stesse manifestando dei sentimenti, nei suoi ultimi istanti di vita, ed era altrettanto felice che questi sentimenti fossero rappresentati dalla rabbia e dall’odio. Sì, perché una parte di se desiderava che il Caporecluta soffrisse sia fisicamente che psicologicamente fino all’istante in cui avrebbe esalato l’ultimo respiro. E Hayato, naturalmente, voleva ricordare ad Hisoka che tutto ciò fosse avvenuto semplicemente a causa sua.
    A quel punto si rivolse a Shinya, senza alzare un dito o altro su Hisoka. Gli faceva pena, incapace di tenersi persino sulle gambe, sebbene l’ira nei confronti di Hayato fosse stata tale da fargli assumere addirittura una posizione in ginocchio: ammirevole.
    Non voleva attaccare Hisoka, non voleva più provocarlo e non voleva più considerarlo.
    Gli stava chiedendo di lasciarlo in pace negli ultimi istanti della sua inutile esistenza e chi era Hayato per opporsi? Per non parlare della pessima figura, infantile e immatura, che ci avrebbe fatto.
    Hisoka Morow, per Hayato, era ormai già deceduto: tanto valeva che si passasse ad ufficializzare le cose.


    CITAZIONE
    Hayato Ono
    LV. 5
    Energia: 425 - Forza: 112 - Quirk: 195 - Agilità: 93
    Peso: 3/4

    Danni: Danni Lievi Petto.
    Tecniche utilizzate: //
    Equipaggiamento:
    ► Suit [Resistenza Danni Medi].
    ► Maschera antipolvere [Difensivo]. Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 4, Durata: [1/3] Role]
    ► DISQ [Quirk Aggiuntivo].
    ► Shuriken [Offensivo]; Danno: Medio; Durata: [1 role, se usato].
     
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    La canottiera era ormai totalmente cremisi, e pesante, come fosse appena uscito da una piscina. Anche se il farmaco aveva cominciato a chiudergli le ferite, aveva perso fin troppi liquidi. E l'influenza del veleno peggiorava ogni momento di più. Si reggeva dal giacere sdraiato posando l'intero peso del proprio corpo su un ginocchio e sul braccio opposto che toccava terra.

    L'immenso dispiacere che gli provocava sentire Hayato era alleviato dalla tosse che lo seguì. Se doveva morire, poteva farlo con la soddisfazione d'aver fatto incassare l'ultimo colpo all'ex-superiore. Un po' come avere l'ultima parola, ma più esplosivo. In quella penombra la sagoma dell'uomo era difficile da render nitida, per quanto Hisoka cercasse di concentrare la sua vista, tutto sembrava farsi leggermente sfocato.

    « È brutta, vero? Questa sensazione di odio che stai provando. »

    Aveva dato tutti gli urli che aveva. In quelle condizioni non poteva più zittirlo, era costretto a sentire i sibili di quel serpente. Una volta che finì con le sue frecciatine d'addio avrebbe potuto rimanere in silenzio e finalmente scindere la relazione tra i due, nell'indifferenza invece che nella rabbia.

    Ma era proprio quello il punto. Non poteva.

    « Ti sbagli, Hayato. »

    Una voce stanca, sia nelle corde vocali che nell'energia che stava mettendo nelle parole. Sapeva benissimo ciò che stava per dire avrebbe incontrato un muro impenetrabile. Non c'era possibilità il Consigliere gli desse anche solo la minima considerazione. Era nella presa fin troppo ferrea della sua oscurità... Ma forse quel discorso non era diretto a lui.

    « Mi sono sempre gettato in situazioni pericolose e irresponsabili senza ripensamenti. Ero convinto prima o poi sarei morto, ma soddisfatto di averlo fatto inseguendo qualcosa d'importante. Deluso, ma tranquillo. »

    S'immaginava i suoi ultimi istanti con un tocco di agrodolce. Pacifici, nel potenziale incompiuto... L'esatto opposto di cos'aveva appena dimostrato ai presenti di quella stanza. Aveva reagito nella maniera che trovava patetica negli altri. Disperazione, grida, lacrime, panico, suppliche. Soltanto un anno prima era convinto Xander l'avrebbe ucciso, eppure non aveva fatto tutte quelle storie... Quant'erano cambiate le cose.

    « Ora capisco che non c'è maniera peggiore di morire. Questo odio, questa rabbia... Morire senza provare nulla significa non aver mai avuto qualcosa per cui vivere. Chi non ha paura della morte, non ha nulla per cui valga la pena rimanere vivo. »

    Quest'ultima frase era intonata come un'accusa nei confronti dell'altro. Che cosa dava significato alla sua esistenza? La servitù? Una scalata senza cima? Quella missione che l'aveva portato a rescindere ciò che lo rendeva umano, e l'avrebbe costretto ad allontanare chiunque potesse raggiungerlo.

    Chi gli ricordava?

    « Spero la tua fine possa essere colma di disperazione. »

    E sarebbe stato compito d'Hisoka passare giudizio. Lui l'aveva creato, lui doveva distruggerlo. Quella sera poteva essere un addio da ambe le parti... Ma nessuno dei due era abbastanza ingenuo da pensare le loro strade non si sarebbero più incrociate. Forse non domani, non tra un mese, non tra un anno, ma Hayato era una creatura dolorante e malaticcia che doveva essere estinta.

    Non era pietà.

    Era vendetta.

    Verso colui che l'aveva tradito... E verso l'Hisoka che aveva permesso la sua nascita.

    Hisoka Morow

    Livello 6 ♠ Villain ♥ Indipendente ♣ 25yo
    Energia: 460 ♦ Forza: 13 ♠ Quirk: 217 ♥ Agilità: 234
    Status ♥ ♣ Equipaggiamento ♠ ♦ Tecniche
    • Status
    – Avvelenamento Grave [3/10]
    – Pugnalata Media all'addome
    – Pugnalate Medie alla schiena

    • Tecniche Utilizzate
    ---

    • Equipaggiamento
    Marked Cards
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 20]
    ► Peso: [2]

    Maschera Antigas
    Equip Difensivo [Annulla danni Lievi da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [1]

    XSQ
    Equip ? [Aumenta efficacia tecniche di uno step per tre turni] [Dosi: 5]
    ► Peso: [0]
    ©Code
    CITAZIONE
    In comune accordo con Dim, direi che può subentrare di nuovo il Master :zizi:
     
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42 replies since 26/10/2020, 21:00   2727 views
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