God forgives, I don't

Combattimento -- Starkiller; (Aya Nakamura) x Stan (Gabriel Daystar)

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    « Where the FUCK are my cats!! »

    Un grido che sovrasta l'infrangersi delle onde a riva. Stavolta a sentirlo c'era soltanto la luna che illuminava quella sezione appartata di spiaggia, ma schiamazzi di nervosismo simili l'avevano accompagnato anche nella camminata fin lì. "È un drogato?" sussurrarono alcuni in città. Magari, gli avrebbe fatto comodo una botta di XSQ.

    "Sei geloso...?"

    Sei geloso?

    Cazzo.

    Dopo tutto quel che era successo Morrigan non era cambiata di una virgola. Solitamente l'avrebbe pensato in modo positivo, una rara costante nel mezzo di una città caotica, ma c'era un limite a tutto. Quando il mondo attorno viene sradicato come poteva rimanere così... Così?

    Si era rivolto a lei durante i suoi momenti più confusi, mostrandole una parte di se segreta a chiunque altro. Le aveva offerto riparo dall'attacco di Hanzo. Era andato a morire per salvaguardare Asakusa e garantirle un posto sicuro in cui trasferirsi. S'era fidato abbastanza di lei da lasciarle in custodia Haley e Dempsey mentre marciva nella sua vecchia casa.

    Teneva gli occhi fissi sul messenger di Babel attendendo una risposta che non arrivava.

    Quel posticino era abbastanza lontano dal vivo delle strade e poco gettonato in generale vista la preponderanza di scogli, rocce, e terra dura, piuttosto che sabbia. Il luogo giusto per quella consegna, ma anche pericoloso se non stava attento a dove metteva i piedi... E invece lo sguardo restava sul telefono.

    Poco prima per i marciapiedi intralciò persino un'altra passante, cacciandole una spallata e imprecandole contro senza fermarsi o degnarla di uno sguardo, distratto dall'app.

    Perché era così alterato e irritabile? Non era da se. Ma tantissime delle sue ultime avventure non erano "da se", considerando che alla sua identità precedente aveva dato fuoco per quanto fosse obsoleta... E se il lui attuale non fosse compatibile con certi aspetti della vecchia vita?

    Già Morrigan gli pareva molto meno interessata di una volta durante l'appuntamento al Paradise Lost... Cosa ne avrebbe pensato, l'avesse visto ora? Come mai le loro conversazioni non andavano più lisce? Non lo sapeva. Non ci voleva pensare. Troppa fatica, credeva imboccare una nuova strada avrebbe semplificato le cose invece c'erano nuovi grattacapi.

    Due mesi era sparito dalla faccia della terra, e lei non aveva pensato di fargli visita. Era venuto Akahito. E adesso che aveva ripreso le forze di contattarla gli dava buca così spietatamente per San Valentino? "Magari qualche giorno dopo", le parole di chi non ti considera una grande priorità.

    A chi li ha regalati i gatti.

    Se dovesse essere successo qualcosa a quei due avrebbe... Avrebbe...

    Stava per chiudere un pensiero scomodo che non voleva risolvere. Fortunatamente una certa roccia lo interruppe, marchiata da un piccolo segnetto in gesso fosforescente. D'istinto si inginocchiò e andò a scostarla con le mani... Gli sarebbe piaciuto, eh. Ancora quelle braccia erano inutili. Persino un banale sasso metteva a dura prova il terribile Villain.

    Che oramai di Villain gli restava ben poco. La gente per strada non gli donava le stesse attenzioni... Eccetto oggi, ma per ben altri motivi. Girava sempre nel suo outfit, con i capelli rossi sparati, avvolto da una certa aura. La gente non conosceva lui ma "quel tipo lì che si veste da clown". Tolta l'estetica era faticoso a riconoscerlo, a meno che non si avesse ben presente il suo volto.

    Scostò la pietra con il piede, rivelando la busta impermeabile per cui aveva dato fondo ai pochi risparmi che gli erano rimasti... All'infuori di ciò che poteva ottenere da Akahito. Ma usare i soldi del cinghiale per quello... Non gli sarebbe piaciuto. Che scena. Gabriel che fa la cosa giusta invece che quella conveniente.

    Quant'è scomodo importarsi degli altri.

    Scese in uno squat e squartò l'involucro protettivo – almeno quello le sue mani potevano farlo – raggiungendo la seconda busta, simile a cosa t'avrebbe dato un panettiere per le pagnotte d'asporto... Ma al suo interno vi erano soltanto caramelline. Pillole molto speciali.

    Gli erano mancate.

    Ne estrasse una e la portò a contrasto con le stelle, trattenendola tra l'indice e il pollice del braccio disteso. XSQ. Il suo salvavita. Uno scudo impenetrabile da ogni male... Akahito di certo l'avrebbe buttato fuori casa fosse venuto a saperlo. La sobrietà che aveva guadagnato negli ultimi mesi era imposta più che voluta, ora che tutto tornava alla normalità... Certe voglie risalivano.

    Tutti quei pensieri su Morrigan, quell'umore instabile, i suoi desideri incolmabili di sfida. Così tanto che lo turbava o non poteva ottenere... Ma sapeva che le pasticche avrebbero soppresso quei problemi. Erano estasi confezionata, e ormai s'era dimenticato come fosse sentirsi sereno e appagato.

    Lo faceva anche per Akahito. Non avrebbe voluto che la relazione con "Morgan" degenerasse, vero? E l'avrebbe ucciso lui stesso se la sua ricerca di soddisfazione l'avesse riportato sulla strada del Crimine... Era un male necessario. Avrebbe compreso.

    Gabriel Daystar

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    Nella mente della vigilante non esistevano termini adatti per descrivere il periodo in cui si trovava attualmente. E non c’era verso che rimanesse ancora nel piccolo appartamento che aveva affittato solo in via temporanea, nell’attesa che il governo sistemasse il problema del farmaco annulla-Quirk e della crescente criminalità a Shinjuku. Continuare a fissare le insegne illuminate che si potevano vedere da una delle finestre, come se ciò bastasse a farle pensare ad altro, significava soltanto una cosa: illudersi pesantemente. E non poteva permettersi di sprecare inutilmente preziosi attimi di tempo. Evasione era ciò di cui aveva bisogno in quel momento.
    Fu allora che si mise a frugare nell’armadio, alla ricerca della giacca e di un paio di stivaletti neri più comodi che avesse, se aveva in mente di fare una lunga passeggiata e non importava quanto tardi avrebbe fatto. Quella sera non era dell’umore per preoccuparsi di dover dormire e finire così tra le braccia di Morfeo. Anzi, la voglia di evasione era tale da lasciarla ben svegliata… forse un’altra persona al suo posto si sarebbe dedicata ad altro, come la lettura di un libro scelto totalmente a caso o una serie di esercizi di yoga da compiere. Era questo il bello dell’universo, no? Ogni essere umano reagisce a modo suo.
    Nello scompartimento nascosto dell’armadio, che si era azionato quando stava cercando gli stivaletti, individuò la suit e gli equipaggiamenti che aveva comprato grazie alla Twelfth Division, tra cui il nuovissimo casco e la Fluid Gun. Se non sentì la necessità di indossare sia la suit che il casco, non si poté dire lo stesso per la particolare pistola. Tanto poteva sempre nasconderla nella giacca e non si sarebbe vista nemmeno la sagoma. Forse avrebbe potuto riprenderci abitudine in un vicolo che nessuno osava mettere piede e iniziare a sparare al muro, immaginando che vi fosse il detective Kimura di fronte. Ovviamente tutto mascherato, esattamente come l’aveva visto la sera in cui stava dando la caccia al Fantasma di Ginza. La stessa sera in cui era avvenuto il punto di rottura.
    Uscì dal palazzo e si lasciò investire dal freddo tipico di febbraio, in particolar modo al volto. L’evasione era stata una brillante idea, era una sensazione che non avrebbe potuto spiegare a parole. Camminò per un bel po’, come se per il momento non importasse quale fosse la meta da raggiungere, anzi, vagava come uno spirito libero osservando ogni tipo di negozio, aperto o no, e ogni auto che sfrecciava lungo le strade. Non credeva fosse possibile silenziare ciò che frullava nella sua mente, e pensare che bastava camminare un po’ mescolandosi col caos vivente di Tokyo. Alle conseguenze di questa decisione ci si poteva pensare dopo. Ad un incrocio stradale trovò un piccolo chiosco ancora aperto che vendeva alcune prelibatezze tra cui i taiyaki, dunque ne prese uno al ripieno di crema decidendo di concedersi quella piccola gioia.
    Ormai stufa di tutte quelle insegne illuminate, un’idea le balenò nella mente: non poteva essere una pessima idea andare in spiaggia, togliersi gli stivaletti e camminare solo con i calzini per un po’, no? Fu una fortuna individuare un taxi non già occupato a quell’ora, considerato che i businessman, e anche le businesswoman, terminavano in teoria di lavorare e dovevano rientrare a casa. Durante il tragitto ebbe una breve conversazione con il tassista, un uomo piuttosto giovane, forse ventinove anni, quando in tutta la sua vita aveva sempre visto tassisti più adulti, se non vecchi. Una terribile conseguenza del piano terroristico del Culto delle Farfalle, senza alcun dubbio.
    Rimase ferma ad osservare il taxi che si allontanava dopo aver pagato il giovane tassista, ora sul marciapiede. Si trovava ancora in città, mancavano alcuni minuti di camminata e avrebbe raggiunto la spiaggia, prima però pensò a buttare il piccolo vassoio di carta, ormai privato del suo dolce, in uno dei cestini pubblici. Solo allora sistemò bene la giacca e nel farlo si accorse in quel momento di non aver tirato fuori la Fluid Gun. Diede un’occhiata all’orario su una delle insegne illuminate poco più avanti, non era ancora tardi e poteva benissimo sfogarsi dopo la passeggiata sulla spiaggia. Alcune persone camminavano indisturbate sullo stesso marciapiede, tra chi era uscito con gli amici e chi doveva rientrare a casa. Riprese a camminare, non c’erano sorprese spiac── ed ecco che si beccava una spallata seguita poi da alcune imprecazioni dallo stesso passante, il quale non si era degnato nemmeno di voltarsi per riservarle uno sguardo. Altri passanti si erano fermati, esterrefatti nel vedere quella scena e la vigilante dovette allontanarli provando a rassicurarli, sebbene sotto sotto fosse incazzata. Si trattenne dal lanciare un'ochiata truce a Gabriel seppur ce l'avesse di spalle e stesse continuando a camminare, come se niente fosse. Decise di mettersi a pedinarlo per prenderlo a parole, tuttavia, più lo seguiva, più si allontanava dal resto della città... anche lui aveva avuto la stessa idea? Ebbe la risposta: no, non era così. Quell'individuo dall'aria quasi familiare – perché lo pensava poi? Dove l'aveva... visto di preciso? – stava imboccando un'altra direzione anziché andare in spiaggia, in una zona di terra dura dove lo sguardo avrebbe potuto catturare solo rocce e scogli nelle prossimità.
     « Ma cosa diamine stai facendo?! » esordì senza freno quando gli si avvicinò di punto in bianco e lo vide in quella posizione, alle prese con qualcosa che per il momento non riusciva a vedere bene essendo celato dal corpo dell'uomo. In quel momento, gli occhi color cremisi le donavano un'aria più seria. Una persona normale non si sarebbe messa di sicuro a pedinare un tipo losco, anzi, avrebbe riferito tutto al poliziotto più vicino che ci fosse, come ci si poteva aspettare dai giapponesi. Peccato che Gabriel avesse preso di mira la persona sbagliata quella sera. E non era il momento per le buone maniere, che poi nemmeno se le meritava quel tipo in seguito al suo comportamento. Ricapitolando, quella sera aveva l’umore particolare e l’illusione pareva essersi infranta, come se il caos vivente non la volesse più gettandola via. Non si prospettava una bella serata.
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    CITAZIONE
    Ho modificato un errore che mi è stato fatto notare da Stan, chiedo venia per la modifica. :kitsune:


    Edited by starkiller; - 21/2/2021, 16:31
     
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    Sperava fossero decenti. Ogni contatto "buono" di cui sapeva dai suoi giorni in Aogiri erano cauti, non avrebbero acconsentito ad una consegna così impersonale. Per quel tipo di transazione dovevi essere un novellino inconscio del rischio. Qualcuno che comprava tre o quattro livelli al di sotto della fonte e si rendeva reperibile online. Il tipico spaccino utilizzato da studenti o giovani sbandati. E dai prezzi esorbitanti rispetto a fornitori meno reperibili... Non ci si poteva sostenere una dipendenza intensa come quella di Gabriel.

    Ma come cerotto all'astinenza avrebbe funzionato.

    « Ma cosa diamine stai facendo?! »

    Che cosa– Abbassò il braccio e nascose la caramellina in un pugno chiuso, girandosi di scatto verso la voce... Chi diamine era quella ragazza? E che ci faceva in un posto inutile come quello? In un modo o nell'altro Gabriel si trovava sempre nei posti sbagliati ai momenti peggiori, diamine. Non poteva passare almeno una giornata liscia, senza intoppi?

    « ...Mi hai quasi spaventato, little girl~ ♥ »

    Sibilò di risposta, alzandosi in piedi e voltandosi totalmente in sua direzione, busta nella mano sinistra e dose racchiusa nel pugno destro. Quanto aveva visto? Anzi, forse era lì appositamente per incastrarlo, o ancor peggio era tutta una truffa sin dall'inizio e quella un'imboscata.

    « Dovremmo rincasare entrambi. È tardi ♠ »

    E s'incamminò alla propria destra, per allontanarsi dalla spiaggia e quella ragazza. La zona rocciosa più in là lasciava spazio al verde, poi gli alberi, e soltanto dopo si tornava alle strade. Pensava quell'angolino sarebbe stato un buon punto per avere privacy e riunirsi con i suoi dolcetti preferiti... Quindi che ci faceva lei lì?

    Sperava potesse chiudere la loro interazione dandole le spalle dopo quelle frasi secche, eppure lo strano bagliore nello sguardo cremisi di leigli faceva temere non sarebbe stato così semplice.

    Gabriel Daystar

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    Il pensiero critico spinse Aya Nakamura a valutare obiettivamente la situazione e l'uomo che aveva di fronte. Punto uno, questo le aveva dato una spallata e non si era preso la sbriga di scusarsi come minimo. Punto due, le aveva pure urlato varie imprecazioni, come se quell'incidente fosse tutta colpa sua, quando invece l'uomo – losco, precisiamolo per carità – aveva l'attenzione rivolta al cellulare. Punto tre, era andato in quel posto che nessuna persona dotata di raziocinio metterebbe piede. Punto quattro, cosa diamine stesse nascondendo in quella busta e nella mano stretta in un pugno solo un veggente poteva saperlo. Punto cinque, dove diamine l'aveva visto? L'uomo aveva un'aria familiare, una di quelle persone che vedresti su un'emittente televisiva nipponica. Per quale motivo, però?
     « Dubito fortemente » rispose, perentoria. E ignorò quel "little girl", un dettaglio considerato da lei irrilevante, l'inglese lo masticava bene grazie ai tempi passati alla Shiketsu High School. Prese ad esaminare Gabriel da capo a piedi studiando la frequenza di vibrazioni che emanava, in un tentativo di capirci più su chi potesse essere, senza dimenticare ovviamente ciò che stava nascondendo nella mano destra. Poteva solo essere qualcosa di piccolo, no? Una pallina? Una chiavetta usb? O... una chiave? Si poteva sempre usarla come arma improvvisata, avrebbe fatto qualche danno. Non diede dunque cenno di voler abbassare la guardia.
     « Sappiamo bene entrambi che non è vero. E la mia domanda attende ancora una risposta » tagliò corto lei, non era per niente intenzionata a lasciarsi abbindolare, alzando la mano destra in un invito a restare fermo. E poi arretrò di poco, glielo suggeriva il pensiero critico, poiché l'uomo losco sembrava aver ignorato apposta la domanda e cercava solo di defilarsi da quella situazione che si era andata a creare. Perché farlo se non si aveva niente da nascondere? Certo, non le doveva niente perché per lui era solo una totale sconosciuta. Ma questo non si poteva dire lo stesso per Aya Nakamura, investigatrice privata di giorno e vigilante di notte. Non poteva venire meno al suo dovere, anche in una serata non proprio bellissima. Ed ecco che poteva forse dire addio alla passeggiata tranquilla in spiaggia, all'idea di sfogare un po' la propria rabbia sparando al muro, in un vicolo, con la Fluid Gun. Una cosa le dava un po' di fastidio però, non aveva addosso la dannata suit e il dannato casco, il che significava... dover comportarsi nella "maniera" più normale possibile. Ma prima cosa avrebbe detto, o meglio dire, come avrebbe reagito Gabriel?
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    Non gli piaceva affatto lo sguardo dell'estranea. Gli occhi sono una finestra sull'anima, giusto? Un'espressione è lo strumento più intuitivo per comunicare tra esseri umani, con essa si può anche mentire, o – nel caso di lei – lasciar trapelare un po' troppo. Nei suoi lineamenti non c'era solo sospetto ma riconoscimento. L'ombra di esso, almeno.

    Il subconscio della ragazza si ricordava Hisoka Morow.

    Meno male che si era girato di spalle, ogni momento che sfoggiava il proprio volto la sconosciuta si sarebbe avvicinata alla sua vera identità. Ignorò le sue domande frustrate e proseguì in allontanamento. Che fastidio, il fantasma del Jester continuava a perseguitarlo anche dopo esser stato seppellito definitivamente.

    Non era un fuggitivo o altro, per quanto riguardava lo stato quell'uomo sulla spiaggia era un normalissimo cittadino con un passato criminale. Aveva scontato i propri reati... Seppur con un forte contributo da parte di Aogiri, che trasformò anni di galera in settimane. Ancora gli era diritto vagare le strade. Ma se aveva cambiato nome e stile, dei motivi c'erano.

    Quella ragazza rischiava di rovinare la sua pacchia giàpprima dell'inizio.

    Strinse la pillolina al palmo. Anche a costo di smascherarsi, non poteva perdere il bottino. Dove una persona avrebbe visto mera droga, lui ci vedeva vita, il vero meccanismo per mettere in marcia la sua nuova esistenza. Se chiunque si fosse messo tra lui e loro l'avrebbe considerato un vero e proprio attacco.

    La sensazione degli agenti chimici a contatto con la pelle era quasi nostalgica, troppo tempo era passato dall'ultimo loro congiungimento. Ma le aveva ottenute. Le pillole. E gli era negato godersele in pace... Perché? Perché avrebbe dovuto permettere alla presenza di quella donna d'interrompere il suo rituale di rinascita?

    Se aveva dato fuoco alla sua previa identità, era appunto per essere libero da qualsiasi vincolo.

    Ma al diavolo le giustificazioni.

    Voleva dell'XSQ e basta.

    Alzò il pugno, e in un solo movimento fluido portò la dose segreta alle labbra, ancora nascoste dalla persona alle sue spalle. E ingoiò. Sentì quei familiari sapori artificiosi, come l'acido di una batteria che scioglieva la sua lingua, liberandola dai limiti corporei. La bomba lo percorse fino alle sue interiora, spegnendosi solo un momento... Prima d'esplodere.

    Luci, scosse, energia allo stato puro s'innalzarono dallo stomaco irradiando ogni cellula del suo essere. Se prima vedeva in bianco e nero, ora il mondo era dipinto di colore. Se prima era un uomo, adesso era un incendio. Una sensazione così familiare e che purtroppo l'avevano costretto a dimenticare.

    Si chiamava felicità.

    Per un attimo la spiaggia, Aogiri, Morrigan, Tokyo intera, e quella ragazza alle sue spalle svanirono, spazzati via da un soffio colmo di gioia. C'era soltanto lui, immerso in un ciclone di soddisfazioni. E rise. Se la rise davvero di gusto. Per nessun altro se non se stesso, senza alcun senso agrodolce nascosto sotto la superficie. Sembrava una iena fosse apparsa a pochi metri dal mare.

    Gabriel Daystar

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    Non le piaceva per niente il comportamento dell'uomo losco, questo pensava solo ad allontanarsi per non rispondere alla domanda della vigilante. Aveva sicuramente molto da nascondere, che Gabriel fosse probabilmente timido era da escludere come ipotesi in seguito alle sue parole. O era davvero un eccellente attore o quelle parole difficilmente avrebbero lasciato le labbra di una persona timida e con qualche problema nel rapportarsi con gli esseri umani. Peraltro sembrava più evasivo e, inoltre, si stava allontanando, di conseguenza Aya non aveva altra scelta se non provare a fermarlo per davvero. Dal momento che non aveva addosso la suit o il casco per proteggere la sua identità – perché sì, per Aya era estremamente importante che le due "vite" venissero separate, altrimenti poteva dire addio a tutto ciò che conosceva; poi farsi cogliere in flagrante, per lei, avrebbe significato deludere il network di vigilanti per il quale lavorava, che da anni operava nell'anonimato – doveva agire nel giusto modo. Per il momento, non poteva permettersi manifestazioni così significative della sua Unicità, quella l'avrebbe tenuta come asso nella manica da tirare fuori solo SE necessario. Lo teneva ancora d'occhio, nel suo campo visivo, e aveva una sorpresa da sfoderare. Fece per aprire un paio di bottoni alla giacca in modo da infilarvi dentro la mano sinistra, raccogliendo così la Fluid Gun. A onor del vero, in quella serata, non si aspettava che qualcun altro sarebbe riuscito a rubare il posto del detective Kimura. Doveva solo fare attenzione a non lasciarsi troppo andare e impedire alla rabbia di prendere il sopravvento su di lei, poiché non le apparteneva per niente e non sarebbe mai diventata come i suoi genitori biologici, orribili persone che andavano in giro ad uccidere le persone per le strade, lasciando dietro di sé solo una scia di caos e sangue.
    Con la Fluid Gun stretta nella mano dominante, non dava l'aria di essere impreparata nel maneggiare un'arma del genere, fece per aguzzare lo sguardo color cremisi concentrandosi sul piede destro di Gabriel. Poteva impedirgli di allontanarsi ulteriormente e l'arma copriva, almeno nella sua versione normale, ben quindici metri di distanza. A grandi linee, valutando obiettivamente la situazione, Gabriel sarebbe stato colto impreparato dal momento che dava le spalle alla vigilante. Dopo un breve sospiro, lei avrebbe effettuato un primo colpo premendo sul grilletto, lasciando il tempo sufficiente sia per assistere alla reazione di Gabriel, sia perché il concentrato del liquido si solidificasse a contatto con la zona colpita, dopodiché sarebbe passata al secondo colpo mirando allo stesso piede. In questo modo lo avrebbe tenuto bloccato al terreno e allo stesso tempo gli avrebbe lasciato modo di "voltarsi". Poi sarebbe andata nella sua direzione facendo il giro, pur mantenendo la distanza – secondo lei – ideale e la guardia alzata. In fin dei conti, voleva poter vedere meglio il suo volto e capire così perché le lasciasse delle sensazioni familiari, mentre cercava di... ignorare quella particolare risata da parte di Gabriel; non le capitava spesso di sentire le risate nella sua vita quotidiana ma quella di Gabriel sembrava avere un'imprecisa sfumatura. Una risata di cui farne assolutamente a meno, a parer suo. Forse aveva fatto bene a provare a bloccarlo con la fidata arma.
     « Adesso sei più propenso a fare una sincera chiacchierata? » avrebbe domandato con tono serio e alto, la Fluid Gun leggermente abbassata. Difficilmente Aya lasciava scappare qualcuno quando questo catturava il suo interesse, nel significato più negativo che ci fosse. O si rispondeva in modo limpido, o si combatteva per uscirne o si veniva travolti dal pugno duro della giustizia.
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    Da quant'è che non si sentiva felice?

    Dal periodo di quarantena? Dalla Pagoda di Asakusa? Sin dal duello con Hayato? O forse ancor prima, quando incontrò Lion? N'era stato privato abbastanza da scordarsi quanto fosse divertente. La sua mente era limpida, chiara da nuvoloni o nebbie, il corpo altrettanto leggero e libero da masse nere che volevano appesantirlo. Aveva trattenuto un macigno nel petto per mesi e mesi e finalmente l'aveva sbriciolato.

    Non apprezzi cos'hai finché non lo perdi. E gli erano state sottratte anche le braccia, ma in quel momento non poteva importargliene di meno. Era un uomo nuovo. Manco riusciva a voler troppo male alla ragazza che gli aveva appena intrappolato la gamba, era proprio di buon umore.

    Si voltò alla propria sinistra – per quel che poteva – e squadrò la sconosciuta con un sorriso ben più largo e brillante dell'ultima volta che i loro sguardi s'erano incrociati. Perché stavolta era reale. Più vero che mai. Piegò il capo all'indietro giusto abbastanza da far scendere i capelli. La fissava come uno strambo animale selvatico.

    Indubbiamente con gli occhi di un predatore.

    « ...Io e te potremmo proprio divertirci, sai? ♥ »

    Akahito chi? Morrigan cosa? Vigilanti come? Insignificanti. Ogni suo giuramento si allontanava con ogni secondo che l'XSQ faceva radici nel suo animo. E Gabriel ne era al corrente. Ma lasciava correre. Quanto si sentiva sollevato. Dopo tutto ciò che aveva sofferto finalmente il mondo gli dava un po' di pace... E anzi, gli consegnava qualcuno d'interessante con cui togliersi la ruggine.

    Una sfida.

    « La cosa buffa è che per quante ne ho passate, potresti essere un eroe, o un vigilante, o un criminale. E sicuro avresti una giustificazione per volermi morto, lmao ♠ »

    Non c'era proprio posto per lui... Una volta questo l'aveva fatto pensare, ed era giunto a conclusioni ridicole. Solo ora che aveva le sue migliori amiche riusciva a vedere la verità. Se tutti gli erano contro aveva soltanto più sfidanti.

    Un botto disturbò la finta quiete della spiaggia.

    La calce che gli aveva avvolto la gamba fu fatta in pezzi e spedita in ogni direzione, assieme ad una scarpa e qualche lembo di pantalone. Infatti anche il piede responsabile dell'esplosione ne risentì, dopotutto era detonato in un ambiente così stretto, era inevitabile subire del contraccolpo. Gabriel quel dolore manco lo sentiva. Per lui c'era soltanto la gioia di poter dar voce al proprio Quirk senza preoccupazioni o dubbi.

    « So? Which one are you?

    Non che mi interessi veramente ♣ »


    Prese a camminare verso di lei, a passi calmi e meditati. Si sarebbe goduto ogni momento di quell'incontro. Doveva trattenere la fretta, e gustarlo finché durava. Agli occhi della ragazza poteva sembrare una iena intenta a leccarsi i baffi.

    « Te l'avevo detto di tornare a casa~ ♦ »

    Gabriel Daystar

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    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi, dalle piante dei piedi, dalla punta delle dita, o dalla bocca.
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio di massimo un metro e mezzo.
    Costo per ogni detonazione: 25
    Danno: Medio Medio-Grave (ridotto di uno ad ogni carica contemporanea)

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    Mentre controllava Gabriel a debita distanza, non le sfuggì quel sorriso. Come se l'uomo di prima non fosse mai esistito, evasivo e molto sospettoso. Al suo posto c'era un altro... più inquietante, più sciolto, come se avesse ricevuto le chiavi che gli davano il controllo di un intero reame. A cosa era dovuto quell'improvviso cambio? No, non poteva permettersi di lasciarsi distrarre da come Gabriel la stesse fissando. Con gli occhi di un predatore. Si sbagliava, non gliel'avrebbe mai permesso che pensasse a lei come una preda succulente. Non lo era mai stata in tutta la sua vita. Si diede una regolata, pensò solo a valutare obiettivamente la situazione come suggeriva il suo pensiero critico: la mano che Gabriel aveva stretto in un pugno era libera, non stava più tenendo qualcosa. L'aveva ingerito... o nascosto subito nella busta? Da quanto aveva potuto vedere, almeno secondo la sua convinzione, la prima opzione era la più plausibile. Mangiare cosa, però?
     « Non m'importa un accidenti del divertimento. Cosa stavi tenendo nella tua mano prima? » tagliò corto lei, lo sguardo color cremisi che si faceva poco a poco più serio. Prima Gabriel voleva defilarsi da quella situazione, ora stava proponendo di divertirsi? A dire la verità, ora come ora, non le interessava particolarmente sapere come funzionassero le rotelle in una mente – strana? – come quella dell'uomo losco. Aumentò la stretta sulla Fluid Gun, in un tentativo di far capire che non avesse per niente voglia di scherzare. Non la teneva più abbassata, anzi, la teneva pronta per mirare nuovamente e sparare se fosse stato necessario. Sarebbe bastato un solo passo falso.
     « Perché dovrei volerti morto? Per il momento, penso solo che tu faccia un po' pena. » rispose secca, volendo poi capire perché avesse detto che in molti potevano avere delle giustificazioni per volerlo morto. Chi era? La sensazione che aveva nell'esaminare il volto di Gabriel si fece sempre più familiare. L'aveva certamente visto da qualche parte. L'atteggiamento, il sorriso inquietante, le descrizioni fisiche tra cui spiccava l'altezza... potevano solo appartenere al Clown, un nomignolo che la polizia nipponica gli aveva affibbiato. Al tizio che aveva attaccato un aspirante Pro-Hero, a detta di molti famoso per i contenuti multimediali che caricava su una piattaforma web. Alcuni pezzi del puzzle cominciavano a combaciarsi nella mente della vigilante, solo che era successo qualche tempo fa. E il criminale sembrava essere sparito. Cosa aveva fatto per tutto questo tempo? Sfortunatamente per il pensiero critico, non ci fu modo di fare altre domande. Un botto si era diffuso nell'aria, Gabriel si era fatto male apposta al piede per liberarsi della calce grazie a quella che era sembrata un'esplosione. Così funzionava la sua Unicità? Scatenare esplosioni dal proprio corpo. Suonava un po' ironico, in passato i genitori adottivi di Aya avevano pensato che ella fosse in possesso di un simile potere.
    Indubbiamente la situazione si era ribaltata: non aveva più a che fare con un uomo a cui mancavano le buone maniere, bensì con un criminale pericoloso. Cosa sarebbe successo se avesse trasformato la Fluid Gun nella seconda forma, con l'intento di rilasciare il liquido in un'onda? Sarebbe riuscita a bloccarlo o anche in quel caso si sarebbe sbarazzato senza problemi della calce? Doveva fare molta attenzione, ora. Se lui voleva avvicinarsi, lei non era dello stesso parere. Aumentò di poco la distanza, compiva gli stessi passi di Gabriel, calmi e meditati, come in un inseguirsi tra due predatori. E aggiunse con un tono freddo: « Invece io ritengo di trovarmi nel posto giusto al momento giusto. »
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    Continuava a ignorare le sue domande. Perché non doveva risponderle. Era libero di seguire i propri desideri, il privilegio d'aver il coltello dalla parte del manico, una posizione che da tanto lo evadeva. Lion, Jane, Hayato, Aogiri, Shinya, Valerio, il mondo intero s'era divertito a calciarlo come un sacco di patate per troppo tempo.

    Grazie all'XSQ aveva riafferrato le redini della situazione, lo vedeva nello sguardo serio e preoccupato della ragazza. Era lui il pericolo in quella spiaggia. Nessuno l'avrebbe mai più bacchettato o squadrato dall'alto al basso. Un predatore come lui non era fatto per la cattività, si vergognava d'aver permesso lo tenessero al guinzaglio.

    Era un fottuto Villain.

    Avrebbe infranto ogni catena che lo limitava.

    « Sei nel posto giusto se vuoi morire~ ♥ »

    Gli mancava minacciare la gente, specialmente di morte. Parole sempre vuote – uccidere era uno spreco – ma utili per costringere chiunque a tirarsi fuori il meglio. Le abilità di qualcuno sbocciano al loro massimo, la loro vera natura è esposta, solamente quando sono ad un passo dall'oltretomba... Gabriel ne aveva provato l'ebrezza anche sulla sua stessa pelle.

    La scarpa destra era volata via assieme a stralci di pantalone. Ergo la pianta del piede toccava le numerose rocce levigate che facevano da pavimento ai due, alcune più grandi di altre, ma in generale del diametro di due pugni. Una di esse sarebbe stata il suo proiettile.

    Avrebbero iniziato quel gioco con calma. Non c'era fretta. Come detto, voleva godersi quel diletto che si negava da mesi.

    Nel compiere un passo, il tallone destro nudo tocco una di queste pietre innestate nel terreno, impegnandola di una carica a propulsore. Dopodiché, quel medesimo piede avrebbe rilasciato una seconda esplosione. Debole rispetto al suo vero potenziale ma sufficiente a liberare il sasso in un viaggio di un metro e poco più. Solo allora sarebbe stato sparato, dirigendosi alla pistola della donna per disarmarla.

    Sei metri in linea d'aria tra Gabriel e la donna. In totale l'offensiva avrebbe impiegato un secondo o due totali vista la velocità che le detonazioni offrivano all'oggetto, sarebbe stata abbastanza pronta da reagire?

    Gabriel Daystar

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    – Contusione Lieve al piede destro

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    Crashing Embrace {LITE} [Livello 2]
    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi, dalle piante dei piedi, dalla punta delle dita, o dalla bocca.
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio di massimo un metro e mezzo.
    Costo per ogni detonazione: 25
    Danno: Medio Lieve (ridotto di uno ad ogni carica contemporanea)

    Long Distance [Livello 3]
    - Si impregna di una carica speciale uno o più oggetti a contatto con il proprio corpo. Essa non esplode, bensì farà da propulsore.
    - Tramite un semplice comando mentale, l'oggetto viene fatto detonare, e una piccola esplosione partirà da esso spedendolo in volo come un razzo.
    - Si può decidere l'angolazione e la traiettoria del decollo facendo fuoriuscire la "spinta" da una zona della superficie rispetto ad un'altra. In ogni caso la deflagrazione sortirà soltanto questo effetto senza causare danni.
    - L'esplosione ha effetto sulla velocità e traiettoria dell'oggetto fino a 5 metri, poi perderà slancio.
    Costo: 5 per caricare, 35 per attivare

    • Equipaggiamento
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    Edited by Stan - 3/3/2021, 21:56
     
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    Sei nel posto giusto se vuoi morire. Cosa si aspettava di ottenere il Clown? Che lei si sentisse stuzzicata? Che si incavolasse perdendo le staffe? Questo era un po' probabile, dopotutto quella sera era dell'umore particolare, ma ci voleva di più per sua sfortuna. Le venne spontaneo farsi qualche domanda sul modus operandi del pagliaccio: era così che aveva sempre agito? Minacciando di morte le persone in cui si imbatteva per gustarsi le loro reazioni? Era semplicemente un idiota – scusa! – senza un vero scopo nella vita? O c'era di più in quella che forse si poteva definire una mente ambigua? Ormai aveva compreso che era inutile forzare la mano proponendo altre domande, avrebbe solo sprecato tempo. Non c'era verso che riuscisse a cavare un ragno dal buco con un individuo come il Clown.
    Scosse due volte il capo a quella minaccia, mantenendo più salda quanto possibile la Fluid Gun. Lo sguardo color cremisi non osava staccarsi dalla figura del Clown, da quando aveva compreso che con quello potesse generare esplosioni. Avrebbe dovuto prestare attenzione a qualsiasi movimento facesse, gli anni passati alla Shiketsu High School non si buttavano via così facilmente. Doveva farsi un'idea sulle tattiche altrui, si focalizzò di conseguenza sulle mani e sui piedi, considerati il miglior catalizzatore per un'Unicità di natura Emitter. Così avrebbe fatto caso al movimento sospetto del piede destro, come se stesse mirando nella sua direzione. Intendeva scatenare un'esplosione da quel punto lanciando eventuali detriti? Entrambi si trovavano su un pavimento fatto da numerose rocce smussate dal corso del tempo e ciò poteva solo significare una cosa: avrebbe dovuto concentrarsi facendo appello a tutte le proprie forze per esercitare il controllo sulle vibrazioni. Sì, tutto vibrava alla loro frequenza e lei poteva controllare tale frequenza accentuandola o diminuendola. Chiaramente non c'erano altre scelte, se si fosse trattenuta il Clown avrebbe avuto la meglio su di lei, ma perlomeno poteva provare nel non sbilanciarsi troppo coi dettagli. Quel che aveva in mente poteva essere associato a molti Quirk, anche di natura difensiva. Del tipo, niente poteva toccare Tizio perché aveva una barriera che lo proteggeva, oppure Caio era in grado di manipolare le pietre e poteva sbriciolarle all'occorrenza.
    Una bolla si era materializzata intorno a lei, un dettaglio che molto probabilmente Gabriel non ci avrebbe fatto caso poiché era appena impercettibile. All'interno di questa bolla, deteneva il controllo e poteva sentire le pietre sotto i propri piedi vibrare leggermente, come dotate di una propria vitalità, di una propria musica. Se si fosse soffermata su di esse, la pietra – era solo una, non alcuni detriti come aveva immaginato e ciò poté solo facilitarle il compito – che stava arrivando nella sua direzione avrebbe finito per disarmarla. Tuttavia, non sarebbe avvenuto, alcun tentativo di disarmo non avrebbe funzionato. Il tempo era poco, certo, ma comunque sufficiente per selezionare unicamente la frequenza della pietra usata dal Clown come proiettile, che percepiva come la più rumorosa in mezzo alle altre. Forse era per via dell'influenza dell'Unicità avversaria. Avrebbe accentuato la frequenza a tal punto che mancava un po' per sfiorarla, se non disarmarla, ma la pietra si sarebbe sbriciolata in men che non si dica. Di contro, la mano armata si sarebbe sporcata un po' per via della polvere finissima. Spostò infine l'attenzione sull'individuo che aveva di fronte, il quale probabilmente avrebbe avuto la sua reazione ma lei non perse tempo. Doveva immobilizzarlo più velocemente che poteva, considerando la distanza che c'era tra loro due al momento poteva scatenare la Fluid Gun nella sua seconda forma. In seguito a un click su un pulsante, la fidata arma avrebbe cambiato forma emettendo qualche suono un po' meccanico. Preparandosi a premere il grilletto, la mira si sarebbe spostata sulle gambe del Clown per rilasciare quel che rimaneva del liquido in un'onda e immobilizzarle. Sempre se non si facesse nuovamente male per uscirsene, come aveva fatto prima. Restava da chiedersi una cosa: fino a quanto il pagliaccio poteva resistere prima di sentire il proprio corpo dolorante per via delle esplosioni che provocava?
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    • Energia: 365/425
    • Tecniche usate: Shattering World
    • Peso Trasportabile: 2/4

    • Equipaggiamenti: Fluid Gun [Peso: 2] • [Colpi: 0(?)/10]


    #6: Shattering World [Livello 2]
    Giacché ogni cosa nell’universo vibra a una propria frequenza naturale, l'Unicità permette all'utilizzatore di sfruttare le vibrazioni esistenti e accentuarle a tal punto da sbriciolare - o al massimo danneggiare - la materia, come ad esempio gli oggetti o i costrutti creati dalle Unicità. Tuttavia, a causa della complessità di cui sono fatti i loro corpi, non avrà effetto sugli esseri umani. La tecnica si presenta sotto forma di una "bolla" appena impercettibile attorno all'utilizzatore, dentro cui avrà il controllo su quali e quanti bersagli colpire.
     
    Nota: In caso di costrutti creati dalle Unicità altrui, il parametro Quirk di Aya dovrà essere superiore a quello degli avversari.
    Costo: 20 PE (Attivazione - Mantenimento), più 40 PE per ogni bersaglio




    CITAZIONE
    Inserita la tecnica per facilitare la futura correzione! :cow:


    Edited by starkiller; - 13/3/2021, 21:55
     
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    Giusto una nota: Forse me lo sono perso io, ma non penso tu abbia citato l'effettivo codice di Shattering World? D: Son dovuto andarmelo a cercare nella scheda. Penso aiuterebbe la lettura mettere i codici direttamente nel code, sennò poi chi deve correggere ci squarta :asd: :**:

    « Ohoh~ ♦ »

    Reagì deliziato alla risposta preparata della ragazza. Senza nemmeno metterci impegno aveva frantumato il sasso, di certo il prodotto di un'Unicità parecchio interessante e pericolosa... Peccato che nello stato alterato di Gabriel, questo show di forza lo gasasse e basta.

    "Sarà ancor più divertente di quanto speravo ♠"

    Era armata, possedeva nervi saldi, e soprattutto disponeva di abilità ben sopra la media di un "normale civile". Più di una donna stolta che pensava di poter comandare con una pistola, quindi. Anche se d'arma da fuoco la sua aveva soltanto la forma, e da quando si era aperta nemmeno quella rimaneva.

    Vomitò un'ondata di fluido in sua direzione, lo stesso che gli si era solidificato alla gamba. Stavolta non partiva in proiettili bensì un'unica marea continua. Era proprio determinata a tenerlo lontano e fermo, eh? Ma perché, quando disponeva di un potere invisibile e istantaneo capace di sbriciolarti? Una come lei avrebbe dovuto sentirsi a suo agio nella distanza ravvicinata... Doveva esserci qualche fregatura, dietro l'abilità.

    Ah, quanto gli era mancato tutto ciò.

    Ragionare su un attacco, eseguirlo, reagire al contrattacco e dedurre quel che poteva dell'avversario. Un ciclo di botta e risposta dove l'obiettivo era comprendere il più possibile l'altro e trovare la maniera migliore per schiacciarlo. Duellare di forza bruta non l'aveva mai appagato, gli serviva quella componente più raffinata di studio. Di strategia.

    Stava lì la differenza tra un esercizio fisico e una sfida.

    ...Però, in certe circostanze, crogiolarsi nelle proprie mere capacità sapeva dare soddisfazioni.

    « I can smash rocks too ♥ »

    Sibilò a pieno petto d'orgoglio, e si chinò verso il basso per accogliere quell'onda a palmo aperto. E poco prima la calce lo raggiungesse... C'è da dirlo?

    Le braccia. E le mani. Indubbiamente i suoi punti più deboli, un costante rammendo di chi l'aveva trattato come meno di un insetto lasciando un marchio indelebile sul suo corpo... Eppure, ancora poteva esplodere. Tainted Love scorreva attraverso quegli arti manomessi, non si sarebbe lasciato fermare dal veleno di Shinya. Anzi, quella notte era esploso con più forza di quant'avesse mai mostrato al Vice, o chiunque altro, o anche se stesso.

    Era un boato che urlava alle stelle "SONO TORNATO".

    Sì, ormai i suoi arti erano inutili. Quindi? Non riusciva a sollevare pesi significanti, anche reggere un mazzo di carte gli era poco familiare. E allora? Certo, persino le esplosioni di Tainted Love gli avevano infiammato il corpo dalle dita alle spalle, una sensazione che s'era risparmiato sin da quando era ancora un novellino con la propria unicità. E con ciò?

    Non avrebbe rinunciato alla propria libertà. Anche quando il veleno voleva ammanettarlo.

    L'esplosione scosse l'atmosfera come un terremoto a mezz'aria, rimbombò per l'intera spiaggia e probabilmente raggiunse le orecchie più attente per le strade, e soprattutto travolse terra, sassi, sabbia, e fluidi con una violenza tanto crudele quanto indiscriminata. Avvenne tutto in un istante. Il polverone figlio della distruzione durò più del bombardamento.

    Poi si diradò, e svelò un Gabriel dal braccio sinistro pendolante... Ma sorrideva. Davanti a lui un vero proprio cratere, profondo un metro e ampio il doppio. Il risultato concreto delle capacità che ancora possedeva. Nonostante tutto, dopo le sofferenze e la danza con la morte, era in grado di far quello con le sue stesse e uniche forze.

    Tainted Love. Vecchio seguace. Finalmente si ricongiungevano propriamente.

    Gabriel Daystar

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    – Contusione Lieve al piede destro

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    Crashing Embrace [Livello 4]
    - Applicazione più diretta e aggressiva del Quirk. Invece d'incanalare la carica esplosiva in un oggetto, la si rilascia direttamente dai palmi, dalle piante dei piedi, dalla punta delle dita, dalla bocca, o tramite un attacco fisico (pugno / calcio / ginocchiata / gomitata).
    - L'esplosione si dipana frontalmente, per un raggio regolabile fino a massimo tre metri in lunghezza e due in ampiezza.
    Costo per ogni detonazione: 80
    Danno: Grave Molto-Grave (ridotto di uno ad ogni carica contemporanea)

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    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 2]
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    Dovette agitare frettolosamente la mano armata per sbarazzarsi quanto possibile della polvere quando il sasso si era sbriciolato, mentre la bolla appena impercettibile svaniva in silenzio, come se non fosse mai esistita. Ora osservò l'ondata di fluido avventarsi sul Clown, mai era dovuta arrivare a quel punto, scatenare la seconda forma della Fluid Gun, il che la diceva lunga su quanto ella prendesse seriamente la situazione che si era andata a creare. In quel momento, c'era la sua vita in gioco. E non le sembrava che il pagliaccio nutrisse qualche interesse nel continuare a vivere, non senza le "sfide", per quanto suonava estasiato nelle affermazioni che proferiva.
    Andò oltre quello che pareva una battuta scontata, mentre lo sguardo cremisi scrutava attentamente l'avvicinarsi del suo attacco contro Gabriel, che intanto si era chinato verso il basso come per accoglierlo. Forse se l'avesse fatto un altro individuo, sarebbe rimasta un po' perplessa, ma quel che aveva davanti era pericoloso, non servivano indagini o indovini per capire che con tutta probabilità avesse qualcosa in mente. Così fu, l'esplosione questa volta più potente la costrinse a provare a restare ancorata al terreno sottostante, piantandovisi con tutta la forza che aveva nelle gambe e nei piedi. Le sarebbe venuta istintiva portare in avanti la mano libera, concentrarsi ed erigere così la cupola che l'avrebbe protetta dai detriti, tra la sabbia, la terra, i sassi e il fluido indurito. La difesa avrebbe assunto un aspetto quasi trasparente ma vibrante, come se l'aria si fosse piegata al suo volere e la circondasse rispedendo indietro quel che le arrivava contro in alcune direzioni casuali. Da quell'attacco del Clown poté ricavarne che forse le esplosioni avessero un raggio limitato quando scatenate in più punti, senza dimenticare naturalmente della loro forza. Quando poi il polverone si era diradato, così come la cupola che scomparve, Gabriel si rivelò in quelle "nuove" condizioni e lei si soffermò più sul pseudo-cratere che l'esplosione aveva provocato. profondo - ad un'occhiata attenta - un metro. Cos'era precisamente? Una dichiarazione di forza come per vantarsene? O un avvertimento per non interferire nella vita del Clown, dal momento che ora c'era quel buco a separarli?
    In ogni caso, una cosa la infastidiva. Quel boato avrebbe solo attirato le attenzioni indesiderate di chi camminava per le strade in lontananza, di conseguenza il rischio di veder saltare la propria vita, poiché magari c'era chi andava a chiamare la polizia vedendo due intenti a "combattersi" illegalmente, era molto alto. Non ci voleva proprio una tale seccatura. « Sei fin troppo rumoroso per i miei gusti » commentò lei, con un tono che sapeva di rimprovero, dopo aver riposto la Fluid Gun all'interno della giacca e chiuso i primi due bottoni. Portò l'attenzione su Gabriel e il pensiero critico le diceva solamente quanto fosse problematico, un tizio di cui starne alla larga. Era certa che il sig. Urahara le avrebbe consigliato di defilarsi più rapidamente che mai, non per paura o codardia, ma per il proprio bene. Poi come l'avrebbe preso lui sapendolo vivo? Era pur sempre un tizio sfuggito alla giustizia, perché a conti fatti avrebbe dovuto passare un bel po' di tempo dietro le sbarre per aver minacciato la vita di un aspirante Pro-Hero. Invece il Clown era libero, lì in quella spiaggia, e a dividerlo dalla vigilante c'era quel dannato cratere.
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    • Tecniche usate: Earth Rotation
    • Peso Trasportabile: 2/4

    • Equipaggiamenti: Fluid Gun [Peso: 2] • [Colpi: 0/10]


    #2: Earth Rotation [Livello 3]
    L’utilizzatore irrigidisce le vibrazioni intorno a sé a tal punto da formare un campo di forza a 360° fatto di energia vibrazionale, il quale lo proteggerà dagli attacchi nemici. Inoltre, gli oggetti che entrano in contatto con il suddetto campo di forza verranno fatti balzare in una direzione casuale.
     
    Resistenza: Medio-Grave
    Costo: 60 PE


     
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    Che nostalgia quel formicolio al braccio, una volta gli ricordava i propri limiti quando si dava troppe libertà nell'esplodere. Il fatto che una singola detonazione a piena potenza l'avesse riportato a quei tempi... L'effetto della pillola lo stava abbandonando. Lo capiva perché la situazione del braccio gli faceva pesare una certa malinconia.

    Non c'era spazio per sentimenti del genere sotto l'effetto della chimica.

    Strinse il pugno e lo riaprì un dito per volta. Si sarebbe ripreso, era proprio come se lo ricordava, finché non caricava troppo lo stesso arto se la sarebbe cavata. Guardava il lato positivo: gli era bastato un braccio a polverizzare le rocce.

    La ragazza ancora reggeva quel suo portamento gelido, addirittura rimproverandolo. Ma era Gabriel al comando, lei manco aveva più un'arma, e si teneva chiaramente apprensiva.

    Il Vice di Aogiri l'aveva schiacciato come un insetto sotto il proprio tacco, e da allora le cose erano soltanto peggiorate... Finalmente lui poteva rilassarsi al volante. Aveva libertà di decidere se infliggere crudeltà o misericordia secondo il suo capriccio. "Come ci si sente ad essere il mio intrattenimento, ragazzina?"

    Sì, aveva raggiunto l'altra sponda...

    ...Allora perché non riusciva a goderselo?

    Dannata droga, ti abbandona ai momenti più inopportuni. La busta aveva cambiato mano per non esplodere nell'attacco, ancora conteneva il resto della consegna. Se l'aprì sotto il naso – totalmente ignorando la presenza della donna – e stava per raccogliere la prossima dose...

    "Come ci si sente?" aveva chiesto implicitamente, più per crogiolarsi che altro. Ma sapeva la risposta. Perché c'era già stato in quella posizione, più di una volta. Un uomo col potere di annientarlo e un sadico desiderio di tortura l'aveva portato in quelle condizioni. Con quel braccio.

    Stava interpretando il ruolo di Shinya.

    Conosceva la fame di XSQ, volere il prossimo assaggio quando ancora i residui della botta non l'avevano del tutto lasciato. In quel momento – però – stava sentendo una forza opposta. Una vocina che forse c'era sempre stata ma imbavagliata.

    Desiderava fosse quello il culmine delle sue sofferenze? Se l'era scampata da un inferno, soltanto per trasformarsi nell'arma che l'aveva ucciso, e infliggere lo stesso destino ad altri? Dopo tutte quelle parole sul cambiare e vedere il mondo con occhi diversi.

    Aveva cambiato nome eppure rimaneva un pagliaccio.

    Accartocciò la busta tra le dita... E alzò lo sguardo verso la sconosciuta. Avrebbe indubbiamente notato il cambiamento nell'ex-Jester, che si era d'un tratto fatto più silenzioso e contemplativo, e offriva due occhioni gialli meno affilati. Sembrava un'altra persona.

    Bastava una pastiglia a rovinarlo così profondamente? Era proprio un imbecille. In cosa si era immischiato? Aveva smascherato la propria identità, probabilmente si sarebbe beccato una denuncia se non una prenotazione in cella, sarebbe tornato nell'occhio pubblico, tinta blu o meno. E per cosa? Per niente. Per delle pasticche.

    Perché voleva sentirsi grosso e forte almeno qualche minuto.

    Alla fine tutto tornava sempre ad una stessa radice, un'infantilità inevitabile che lo perseguitava ovunque andasse, qualsiasi cosa facesse. Voleva divertirsi e lo voleva adesso, fanculo le conseguenze. Si era fatto piani, speranze, costruito degli ideali, per sperperarli alla prima occasione in un battito di ciglia.

    L'XSQ era innocente, svelava soltanto la sua vera natura.

    « Well~... Perdonami, mi sono fatto prendere un po' la mano ♠ »

    Forzò un nuovo sorriso di circostanza, e si rivolse a quella ch'era stata la sua avversaria.

    « In mia difesa, mi hai attaccato tu per prima ♦

    No hard feelings, right? Andiamo per le nostre strade e nessuno dovrà sapere delle nostre attività notturne ♥ »


    Fosse affiliata alle forze dell'ordine l'avrebbe già fatto presente, o almeno così dovrebbe essere da protocollo, una volta che s'ingaggia un sospettato. Ciò significa che l'utilizzo del Quirk e dell'arma sono illegali tanto quanto Tainted Love e le pilloline.

    C'era maniera di uscire da quella situazione amichevolmente?

    Gabriel Daystar

    Livello 7 ♠ Villain ♥ Disoccupato ♣ 25yo
    Energia: 580 ♦ Forza: 11 ♣ Quirk: 266 ♥ Agilità: 266
    Status ♥ ♣ Equipaggiamento ♠ ♦ Tecniche
    • Status
    – Contusione Lieve al piede destro

    • Tecniche Utilizzate
    ---

    • Equipaggiamento
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    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 20]
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    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 2]
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    Non vi erano dubbi sul fatto che la vigilante detestasse molto, ma proprio molto, quella situazione. Una situazione in cui doveva valutare a mente lucida tutti i pro e i contro, specie quando doveva aver a che fare con individui dalla moralità dubbia, come il famigerato Clown. Era libero, circolava come se niente fosse, e Aya desiderava impartire giustizia. Ma come poteva fare? Da una parte, il pensiero critico le suggeriva di compiere la scelta più sensata della sua vita, andarsene proprio come avrebbe detto il sig. Urahara se si fosse trovato lì, dall'altra parte però, sembrava che tutto le scivolasse. Quanti anni erano passati da quella volta in cui aveva compreso di voler abbracciare la strada del vigilantismo? Due anni, forse? Da allora, cosa aveva fatto di concreto, a parte contribuire all'uccisione della serial killer Hebenon pur recitando una parte che chiaramente non le apparteneva? Certo, c'erano i casi investigativi di cui si occupava per Mobius, ma questi avevano contribuito a cambiare Tokyo? Non le sembrava ancora sufficiente, voleva effettivamente cambiare le cose in meglio, molto meglio, far capire alla gente che della vera giustizia ci sarebbe stata per chi la scampava. Dare loro un barlume di speranza, ancora di più dopo quanto successo con il Culto delle Farfalle. E non esisteva sensazione peggiore – per lei – che sentirsi un poco impotente. Perché il dubbio, in ogni caso, avrebbe trovato un minimo spiraglio per insinuarvisi e far leva sui suoi pensieri. Se avesse sprecato inutilmente questi due anni? Per cosa, poi? In quale nome, se non aveva apportato qualche cambiamento? Poi, l'ultimo periodo che stava vivendo non la aiutava affatto. Avrebbe dovuto imporsi con più decisione nel suo ruolo da vigilante? Forse il Clown poteva rappresentare il primo passo da compiere, forse no.
    « Per via di quello che tenevi nella tua mano prima, non è così? » tagliò corto lei e provò ad azzardare, pur consapevole che con tutta probabilità Gabriel non avrebbe risposto alla domanda. Non si fece problemi a mantenere la distanza necessaria di due metri – più o meno – mentre indietreggiava pian piano, rendendolo questa volta più palese anche con un cenno della mano sinistra. Sarebbe stato meglio per l'altro rispettare quell'invito. « E io potrei dirti "in mia difesa, ho visto una persona comportarsi in modo sia maleducato che losco prima lungo il marciapiede e poi in questo posto silenzioso" ma eviterò. » disse come per rincarare la dose, stringendosi un poco nella giacca. Quanto avrebbe voluto avere addosso la sua suit, in quel modo non si sarebbe fatta alcun problema a prolungare la "conoscenza" con il Clown. « E se vuoi farti notare di meno, magari inizia a guardare più dove metti i piedi, non il cellulare. » arrivò per lei il momento di rinfacciarglielo quanto successo prima, all'inizio, quando Gabriel l'aveva urtata e non aveva nemmeno avuto la premura di voltarsi in sua direzione e scusarsi. Be', come ci si poteva aspettare da dei cittadini rispettabili. La situazione era senza alcun dubbio anticlimatica, esattamente come si sentiva la sera su quel tetto di Ginza Wako, ma non poteva fare altrimenti anche questa volta. Le ultime parole di Gabriel avevano senso e sarebbe stato meglio per tutti e due: acqua in bocca e si ritorna alla propria vita, per quanto possa creare fastidio.
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    AYA NAKAMURA 
    VIGILANTES » LIVELLO #5
    | FORZA: 50
    | QUIRK: 180
    | AGILITÀ: 170

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    • Status: Illeso.
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    • Tecniche usate:
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    • Equipaggiamenti: Fluid Gun [Peso: 2] • [Colpi: 0/10]





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    Chiedo ugualmente scusa per l'attesa :sadbunny:
     
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    Ancora sentiva un mattone incastonato tra le sue interiora... Ma più leggero di prima. Era il suo corpo che esigeva un introito continuo di pasticche, però l'ultima dose aveva resettato il conto della sua astinenza. Al contempo aveva dato il via al cronometro, ogni secondo che passava il suo stato fisico e mentale deteriorava, privato delle caramelline.

    Seppur sobrio, non si sentiva "normale". Accettava che probabilmente non sarebbe mai tornato in quello stato. Il suo futuro doveva oscillare tra "in trip" e "in attesa di droga". Potenzialmente "in astinenza" se si fosse lasciato andare.

    Le parole della donna gli parevano ovattate, o per la brusca interruzione all'esperienza psichedelica, o per l'impatto di quella realizzazione. Prese l'abitudine dell'XSQ convinto che fosse soltanto un beneficio, finché ne avesse continuata ad assumere non si sarebbe imbattuto in problemi... Questo, prima di vedere la luce.

    Che Vigilante poteva essere se per sopravvivere doveva perdere la testa come poco prima? Un giorno ripuliva le strade, il giorno dopo le bagnava col sangue? Sarebbe durato poco... Prova schiacciante: La ragazza che gli stava di fronte.

    Cosa diavolo voleva? Non l'attaccava nuovamente eppure nemmeno gli lasciava il benestare per chiuderla. Sembrava avesse qualche conto in sospeso con lui. "Guardare dove metti i piedi" a cosa si riferiva?

    Nonostante l'avesse riconosciuto, non c'era odio nei suoi occhi o nelle parole. Ce l'aveva con lui in maniera più razionale di quanto fosse abituato l'ex-Jester.

    Gabriel voleva credere ci fosse ancora una via d'uscita da quella situazione.

    ...Qualcosa che non comportasse uccidere per garantirsi il silenzio della sconosciuta.

    ❈❈ CHARISMA = ON ❈❈

    « Io ti sembravo losco, tu mi sembravi aggressiva ♣

    Temo tutto ciò sia frutto di una semplice incomprensione~ Non è colpa di nessuno ♦ »


    Il Gabriel di prima era schivo, provocatorio, e indisposto, quello attuale voleva imporsi come aperto. Le parlava con la cadenza amichevole con cui avrebbe potuto rivolgersi ad Akahito. L'aveva frustrata ignorando le sue domande ma ora avrebbe offerto una risposta ad ognuna, rilassando la sua insoddisfazione e mostrandosi quasi sottomissivo. Senza nulla da nascondere.

    Infilò una mano nella busta ed estrasse una singola sfera colorata.

    « Nulla di particolare qua dentro, giusto qualche dose di XSQ ♥ »

    Disse, innocente, trattenendola in bella vista tra pollice, indice, e medio.

    « Per puro uso personale. Non preoccuparti, non ho intenzione di spacciare... Ne ho bisogno per sopravvivere ♠

    Vedi, purtroppo ne sono dipendente. »


    Quell'ultima frase si concluse con una nota inusuale. E non era programmata, al contrario del resto.

    Non l'aveva mai verbalizzato, prima di quell'esatto istante. Forse da qualche parte nel subconscio lo sapeva e lo ignorava, come innumerevoli altre verità nella sua vita, ma quel "disguido" lo costringeva a prendere atto della sua situazione... Gabriel era un tossicodipendente.

    « Senza queste pilloline sono al pari di un cadavere ♦ »

    Ripose la pasticca assieme alle altre con molta cura, quasi fosse preoccupato di poterla infrangere come una sfera di cristallo. Aveva l'XSQ tra le mani. Era lì. Ma non poteva abbandonarsi alle sue voglie... La sua mente cercava di convincerlo a rimpinzarsi facendogli salire la paura irrazionale che da un momento all'altro potessero sparire. E lì sì che sarebbe stato fregato.

    « Purtroppo però in questo paese sono estremamente illegali ♣

    Se finissi in prigione me la vedrei davvero brutta. Ergo, mi tocca aggirarmi in luoghi isolati in piena notte, non era mia intenzione preoccuparti, Miss ♥ »


    La donna era giapponese, ed è noto non sia la gente più aperta di mente e comprensiva per quanto riguarda l'uso di sostanze stupefacenti. Per molti la dipendenza non esiste, è soltanto debolezza di carattere alla meglio, atto disonorevole alla peggio. Se le ragioni del suo fare sospetto l'avessero soltanto irritata ulteriormente, quella frecciatina al sistema giudiziario era lì per sperare in un recupero. Dopotutto anche lei non interpretava le leggi come testo sacro.

    Ora doveva risanare il proprio carattere. O, più precisamente, come appariva agli occhi della ragazza.

    « Perdonami anche per il comportamento di poc'anzi. Ero in severa astinenza, poi in preda alla prima dose in mesi e mesi di sofferenze... Mi hai colto in uno dei miei momenti peggiori, lol ♦ »

    Di fatti, il Gabriel corrente era irriconoscibile da ogni suo atteggiamento precedente. L'avrebbe notato anche lei. L'uomo che aveva attaccato si era trasformato in una persona... Non normale, quello mai, però meno velenosa.

    « Il mio corpo si è acclimatato alle sostanze chimiche. Le dosi da qui in poi – se non ne vengo privato nuovamente – saranno meno invadenti di quest'ultima ♠ »

    Era ben conscio quella fosse una mera supposizione e per nulla fondata. Ma finché qualcosa è detto con sicurezza, la gente penserà che sai di cosa parli.

    « Quindi... Andiamo per le nostre strade, e dimentichiamoci l'uno d'aver visto l'altro ♦ »

    Le ripropose, sperando stavolta in una risposta meno fredda.

    ...Poi si prese un attimo di pausa, e realizzò quanto fosse particolare quella dinamica. Hisoka avrebbe mai trattato in quel modo per spegnere un conflitto? No, l'avrebbe alimentato e basta. Gabriel aveva immediatamente optato per l'opzione più pacifica... Forse le speranze verso se stesso non si erano ancora del tutto infrante.

    Forse.

    Gabriel Daystar

    Livello 7 ♠ Villain ♥ Disoccupato ♣ 25yo
    Energia: 580 ♦ Forza: 11 ♣ Quirk: 266 ♥ Agilità: 266
    Status ♥ ♣ Equipaggiamento ♠ ♦ Tecniche
    • Status
    – Contusione Lieve al piede destro

    • Tecniche Utilizzate
    Charisma [Livello A]
    Consente di:
    Persuadere facilmente e ottenere facilmente informazioni da PNG di medio livello (max lvl 5).
    Persuadere facilmente PG di medio livello. (max lvl 5).
    Quando si fa uso di questa specializzazione parlando con un PG/PNG si applica [Infatuazione].

    • Equipaggiamento
    Marked Cards
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 20]
    ► Peso: [2]

    Loaded Dice
    Oggetto Quotidiano [Munizioni: 2]
    ► Peso: [1]

    XSQ
    Equip ? [Aumenta efficacia tecniche di uno step per tre turni] [Dosi: 3]
    ► Peso: [0]
    ©Code
    CITAZIONE
    Mi sono accordato con Starkiller per l'utilizzo della nuova versione di Charisma, nonostante il topic sia stato aperto prima della modifica. Al contrario delle tecniche o altri fattori, questa non era ancora entrata in gioco nel corso della role, quindi non va a "contraddire" quel che già è specificato.
     
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19 replies since 18/2/2021, 20:13   808 views
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