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Combat || Norio e Robin

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    Robin Allard.

    Per chi pratica immersioni, il rischio più grande non è rappresentato dalla violenza delle onde o degli animali marini, ma da un processo chimico chiamato narcosi da azoto.

    Superata una certa profondità, l'elevata pressione atmosferica comprime i gas all'interno delle bombole di ossigeno, influendo sul processo respiratorio e provocando un effetto non dissimile da un'intossicazione alcolica. In questo stato confusionale, un sommozzatore inesperto può perdere il senso della direzione e nuotare nella direzione sbagliata, addentrandosi sempre più in profondità anziché risalire e annegando infine per mancanza di ossigeno.

    Corro per due respiri prima di infrangermi contro una parete, e il dolore al naso è secondario rispetto al puro shock di aver trovato un muro lì dove mi aspettavo ci fosse il vuoto.
    Non so più dove sono. Devo aver perso l'orientamento, girando intorno a quel vaso, e ora sono persa in questo oceano buio e alla mercé di un predatore abissale - uno di quei pesci pallidi e ciechi, privi di occhi, abituati a vivere e morire in una voragine più nera del buio.
    Il muro. Poggio una mano sulla parete e ritorno a correre, ma non so nemmeno più se sto correndo in direzione della porta d'uscita o se mi sto addentrando sempre più in profondità. Credo la direzione sia quella giusta, ma-

    "Ah!"

    Questo nuovo dolore alle gambe è quasi un sollievo; m'evita di dubitare ulteriormente di me stessa.
    Cado. Metto le mani avanti, frano a terra sul mio inutile, inutile bastone. Inutile per correre, inutile per attaccare.
    Io sono inutile. Robin Allard, spedita a terra da un cieco.

    "Aiuto!"

    Un azzardo.
    Non escludo che il locale possa essere interamente proprietà di Deep Void, ma... Non so, non mi sembra nel loro stile. Più probabile che il signor Toda sia una spia di quella feccia, e che gli altri dipendenti siano all'oscuro della sua affiliazione.

    "AAAAH!"

    E quindi urlo a pieni polmoni, sperando di richiamare l'attenzione del personale. Anche se brucia, fingersi - no, ammettere - di essere spaventata, di aver perso il controllo, di essersi caduta e fatta male.
    BRUCIA.

    "AIUTO!"

    Ma continuare a lottare significherebbe solo rivelare ulteriori informazioni sulla mia personalità e sul mio Quirk, e senza nessun guadagno. Non sono nelle condizioni ideali per studiare a mia volta il mio avversario, e non posso certo cercare di uccidere, torturare o menomare un agente di Deep Void in un luogo pubblico.

    "FA MALE!"

    Mi tiro fuori dal suo esperimento, signor Toda.
    Certi fiori chiudono la loro corolla appena li sfiori, per evitare di farsi guardare.

    Robin Allard • Villain • Eden's Thorn • Livello 2 •


    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    Forza 35 | Quirk 30 | Agilità 10 | ©
    • Status: Danni lievi al fianco, paralisi alle gambe (1/2)
    • Energia: 40/100
    • Equipaggiamenti: //


     
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    NORIO TODA

    Il problema maggiore del cercare di usare il suo quirk a scopo offensivo (ma anche difensivo) era, ovviamente, il non poter sapere se aveva effettivamente colpito il suo avversario, escludendo eventuali reazioni o esclamazioni di dolore. Questo perlomeno finché non rientravano nel raggio d'azione del suo quirk, anche se muoversi a quella distanza significava esporsi ad un eventuale contrattacco. Fu per questo che, dopo aver udito il tonfo della donna cadere a terra rallentó il passo, avvicinandosi in modo piú esitante. Allard avrebbe sentito il ticchettare del bastone sul pavimento farsi sempre piú vicino, per poi fermarsi. Il motivo era che si era avvicinato abbastanza da sentire ora oltre al dolore la fianco la paralisi che lui stesso aveva inflitto, e l'intensa sensazione di formicolio alle gambe lo aveva istintivamente inchiodato sul posto, insieme alle due sensazioni contrastanti di essere in piedi e riverso a terra contemporaneamente. Sapere che non erano sensazioni sue non le rendeva piú facili da ignorare... ma doveva imparare a farlo, a usarle a suo vantaggio senza che le ostacolassero. Sapeva che le sue gambe erano perfettamente in grado di muoversi; si costrinse a spostare una gamba in avanti, poi l'altra, reprimendo una smorfia invisibile nel buio. Il bastone ricominció a ticchettare sul pavimento, tastando il terreno, ormai prossimo a sfiorare la figura della donna riversa a terra... l'uomo sussultó quando l'altra inizió a gridare, allarmato.
    Ovvio che avrebbe chiamato aiuto, era la cosa piú logica da fare, e gli organizzatori dell'evento erano pronti a intervenire in ogni momento. In una situazione come quella, non era affatto raro che qualche partecipante disorientato cadesse o sbattesse da qualche parte. I rumori simulati del traffico si interruppero, e si affrettó a ritirare gli hari che volteggiavano tutt'attorno ad Allard. Aveva una mezza idea su come giustificare quella situazione, ma giustificare l'uso del quirk sarebbe stato ben diverso. Non aveva certo bisogno di un'altra denuncia.
    « Che succede?! » riconobbe la voce trafelata di Mori-san e si voltó in quella direzione. Non poteva esserne certo, ma supponeva che avessero riacceso le luci, visto che stava arrivando di corsa. In quel caso, togliendosi la benda Allard avrebbe potuto facilmente vederlo... mentre lui aveva solo il ricordo di ció che aveva percepito grazie al suo quirk come informazioni su di lei da analizzare, e una vaghissima supposizione su quale fosse la sua unicitá. Non andava bene... poteva usare discretamente il suo quirk su Mori-san? Se era fortunato e - come sarebbe stato logico - stava fissando la loro ospite, avrebbe avuto anche una descrizione visiva da dare facendo rapporto... ma era troppo rischioso. Anche usando un singolo ago, il rischio che venisse scoperto era troppo grande. No, la sua prioritá al momento era fornire una spiegazione che non lo mettesse in cattiva luce e soprattutto allontanarsi da lí.
    « Ho incoraggiato la signora a muovere qualche passo da sola, ma temo sia caduta.» rispose, il tono di voce tornato a quello suadente e impeccabilmente cortese con cui aveva accolto Allard. Sentí l'altro uomo muoversi, presumibilmente per aiutare l'altra a rialzarsi, e venne colto da una ispirazione improvvisa. Si affrettó ad imitarlo, posandole una mano sul braccio e cercando di aiutare l'altro a tirarla in piedi, presumibilmente con un pó di difficoltá visto che aveva le gambe ancora addormentate... ed era piuttosto alta, rispetto ai due uomini. Doveva solo sperare non si fosse ancora tolta la benda.
    Nel momento in cui le avrebbe toccato il braccio, avrebbe attivato di nuovo brevemente la sua unicitá, e per la prima volta Allard avrebbe effettivamente sentito qualcosa. Un singolo ago sarebbe emerso per metá dal palmo della sua mano, solo la punta resa solida e acuminata, e avrebbe pungolato la donna sul braccio che le stava stringendo, lasciando un piccolo buco nei vestiti fino a iniziare a premere contro la pelle.
    Mori-san non avrebbe potuto vederlo, visto che la sua stessa mano ne bloccava la visuale, e in ogni caso era dall'altra parte di Allard.
    « E' stata colpa mia, ero convinto fossimo meno lontani dal muro.» aggiunse con un sorriso mentre il dardo continuava a fare pressione sulla pelle dell'altra, una minaccia silenziosa e invisibile. Non aveva intenzione di perforarla sul serio(non troppo, almeno), ma l'altra non poteva saperlo. E se era pronto a farlo letteralmente sotto gli occhi del suo collega, voleva indurla a pensare di essere circondata da nemici e non fare cose strane.
    « Evidentemente non ho studiato bene il percorso quanto credevo, dubito potró aiutare qualche altro ospite... preferirei tornare a casa. Puó scortare la signora verso l'uscita, Mori-san? La aiuti a riprendersi, credo sia un pó... scossa dall'esperienza.» accompagnata quell'ultima frase con un "con permesso", l'uomo lasció la presa sulla donna, dissolse l'ago facendolo rientrare nel palmo della mano e si allontanó verso l'uscita il piú rapidamente possibile, il rumore del bastone ad accompagnare ogni suo passo.
    45 y/o | PIANIST | SCHEDA
    DEEP VOID | LIVELLO 3
    CREDITI ART VARI © | CODE ©


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    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illeso.
    • Tecniche usate:
    ⢃⠼/Hari [Livello 1] [15 + 5 mantenimento]
    L'uso più basilare del quirk. Vengono evocati un gran numero di piccoli costrutti a forma di aghi sottili che vengono inviati tutt'attorno all'utilizzatore, a raggio, ad una altezza di circa un metro e mezzo dal suolo fino ad un massimo di tre metri di distanza. Quando incontrano un bersaglio gli aghi ritrasmettono le sensazioni fisiche provate dal bersaglio all'utilizzatore sotto forma di impulso nervoso, permettendendo in particolare all'utilizzatore di "vedere" per un istante attraverso gli occhi del bersaglio. Sono altrimenti assolutamente innocui ed indolori.
    Effetto: //
    Raggio: Tecnica ad area (360°), 3 metri

    ⠷⣨⢆⡑⠌/Fukiya [Livello 2] [30]
    L'utilizzatore genera un piccolo dardo solido appuntito dal palmo della mano e lo spara in linea retta. Essendo solido, può infliggere danno e penetrare eventualmente superfici relativamente fragili. Il vantaggio maggiore è costituito dal mimetizzarsi facilmente con gli Hari che vengono continuamente emessi dall'utilizzatore, ma ad una occhiata più attenta risulta più grande.
    Effetto: Infligge danni Medi (taglio/perforazione) - 1 (differenza livelli pg) = Lievi
    Raggio: Tecnica a distanza (linea retta), 3 metri

    • Energia: 120 - 5 - 30 = 85
    • Forza: 40
    • Quirk: 74
    • Agilitá: 36

    • Equipaggiamenti:
    - White Cane
     
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    Robin Allard.

    La Divina Commedia è un poema epico scritto nel 1300 dall'Italiano Dante Alighieri, che nella sua opera descrive il suo viaggio immaginario nell'aldilà cristiano. Sebbene non ritenga il testo particolarmente meritevole, mi è sempre piaciuto il modo in cui l'autore, al termine del cantico infernale, descrive la sua uscita dalle viscere della terra. Et de là sortant, nous revîmes les étoiles: e quindi uscimmo a riveder le stelle. Un finale che esprime puro sollievo, la felicità propria del risvegliarsi al termine di un lungo e spiacevole incubo.

    L'oscurità che mi avvolge sfuma nel rosso: il colore della luce che filtra oltre le mie palpebre socchiuse e il tessuto della benda. Mi tolgo la fascia dalla faccia, strizzo gli occhi. Il silenzio mi rimbomba nelle orecchie. Non c'è più il rumore di sottofondo, quel finto vociare del traffico. Tutto quel che sento è il battito del mio cuore, quasi in sincrono coi passi dell'uomo che si sta avvicinando.
    Sono salva.

    Annuisco debolmente alle parole del signor Toda, lasciandomi sollevare dai due uomini - sagome sfocate in un mondo pieno di troppa luce."Ho perso l'orientamento e sono finita dritta contro un muro," confermo, il tono apologetico. "Sono caduta, mi sono storta una gamba e mi sono spaventata."

    Mi strofino gli occhi con una mano. Le gambe non fanno male, in realtà, ma sono ancora come paralizzate. Formicolanti. Mi ci vuole qualche istante per riacquistare l'equilibrio e il controllo - e mi ci vorrà molto di più per lavare l'onta che mi fa bruciare il cuore.
    Perlomeno ora posso vederlo, il signor Toda: un uomo di mezz'età, dagli abiti eleganti, i capelli ingrigiti e i tratti del volto affilati. Un volto da scolpirsi nella mente, circondandolo d'odio, meditando vendett-

    Dolore.
    Trattengo il fiato. Mi sta facendo qualcosa, questo pesce abissale, ma non riesco a capire cosa. Sta usando il suo Quirk? O che abbia un'arma nascosta nella mano? Qualcosa che punge come un'iniezione.

    "Perdonate la scenata."

    I miei occhi rimangono fissi sull'uomo venuto ad aiutarmi. A Toda non voglio dare nemmeno la soddisfazione di uno sguardo. Stringo il pugno, cercando di tenere fermo il braccio che trema.

    "Colpa mia, il suo collega è stata un'ottima guida."

    Un debole sorriso. Mi lascio scortare dal signor Mori all'uscita, ma non senza prima rivolgere un'ultima occhiata alla nuova bestia di Deep Void.

    "Grazie ancora per questa esperienza. Spero che ci rivedremo presto, signor Toda."

    La ringrazio davvero, per questa umiliazione. Concime per il mio rancore.
    Non so che fiore ne nascerà, ma spero di poterglielo mostrare presto.

    Robin Allard • Villain • Eden's Thorn • Livello 2 •


    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    Forza 35 | Quirk 30 | Agilità 10 | ©
    • Status: Danni lievi al fianco, danno medio a un braccio, paralisi alle gambe (2/2)
    • Energia: 40/100
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    Ciao ragazze,

    Tutto ok, apprezzo il pretesto, occhio solo a non abusare di abbassamenti di livello, equipaggiamenti gratis etc etc. Tutto ok in ogni caso!

    Norio: +50 exp
    Robin: +50 exp

    Passo e chiudo! :**:
     
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18 replies since 14/4/2021, 17:21   424 views
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