One goes in, One goes out

Combat | Shoya Ishida & Naru Narusawa

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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Blu e bianco, questi i colori della divisa della Yuuei. Shoya si stava osservando allo specchio della sua camera mentre la sveglia continuava a suonare, erano le 5.00, ma lui era già in piedi da un bel pezzo. Il numero di giorni che gli restavano da passare come studente della scuola diventavano sempre meno, il giorno dell’esame era molto vicino e l’inizio del suo vero percorso da eroe era imminente. Dormiva poco, ma non si sentiva stanco, non che stesse facendo molto a parte qualche piccola missione per Lifeline e qualche allenamento tra tirocinanti, l’ultimo appunto con Fuyuko, una ragazza che aveva imparato a conoscere e ad apprezzare, la quale però aveva una filosofia di pensiero diametralmente opposta a quella del ragazzo dai capelli neri. Il bene genera bene? Ripensava a quelle parole che gli erano state dette e le confrontava con la sua esperienza sul campo. Ancora non trovava una congruenza.
    Shoya scuoteva la testa mentre si allacciava le scarpe da ginnastica bianche, probabilmente una delle ultime volte che avrebbe indossato quella divisa, se la sentiva nettamente stretta. Da matricola a quasi eroe, ne era passato di tempo, era cresciuto in altezza, in muscolatura, ma era anche maturato e nel suo piccolo era diventato un simbolo all’interno di questa scuola, positivo o negativo erano gli altri a deciderlo.
    Essere chiamato come tutore per le matricole poteva sembrare una grande seccatura, ma Shoya dopotutto era un egocentrico e più attenzione gli si dava più si gonfiava, perciò per quanto potesse voler far lo schivo e il menefreghista sotto sotto era contento di continuare a ricevere attenzioni. Soprattutto voleva lasciare un segno del suo passaggio.
    Era passata mezz’ora e adesso stava camminando fuori dal dormitorio per dirigersi al punto d’incontro, i cancelli d’ingresso della scuola, lì dove tutto era iniziato, dove aveva sognato un radioso futuro per poi scontrarsi contro la cruda realtà del mondo degli eroi: corruzione e incompetenza, ecco i due aggettivi che meglio descrivevano la società odierna. A regnare indiscusse non erano le agenzie degli eroi, ma le organizzazioni criminali come Aogiri, Eden’s Thorn e chissà quante altre, eppure nessuno voleva condividere le informazioni, nessuno si dava da fare per sfidare, infiltrarsi o smascherare questi incalliti. Mondo di omertosi.
    Le cose sarebbero cambiate presto.
    C’erano circa dieci gradi, faceva decisamente fresco, era una mattina di primavera non di estate, il sole comunque già si poteva intravedere e stava rischiarando e riscaldando il luogo. Shoya era arrivato dieci minuti in anticipo come suo solito, si era poi appoggiato alla parete di cemento dal lato esterno della scuola, quindi se la matricola fosse arrivata dal perimetro esterno l’avrebbe visto, se fosse arrivata dal perimetro interno non l’avrebbe potuto vedere se non varcando il cancello.
    Chiuse gli occhi e lasciò che la brezza leggera gli sfiorasse il viso e gli scompigliasse i capelli mentre il pallido sole lo illuminava. Dopotutto era felice di essere lì, sentiva ancora quelle quattro mura un posto sicuro, protetto.
    Lì fuori invece il mondo vero era pericoloso, fangoso e sporco.
    Mancava poco e ci si sarebbe immerso dalla testa ai piedi.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 493 | Energia: 1050

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    Narrato ▪ «Parlato» ▪ Pensato



    Il primo trillo della sveglia cadde nel vuoto. Così pure il secondo... E il terzo.
    Il quarto fu accolto con un mormorio che è bene non tradurre proveniente dal mucchio di coperte e cuscini sopra il letto.
    Al quinto una mano emerse da un punto imprecisato dell'improvvisata montagna e -con decisione- spense lo sfortunato apparecchio con un pugno.
    Erano le 5:15. Orario tragico per chi -come Naru- doveva quotidianamente combattere con la bassa pressione appena alzata.
    Era di pessimo umore. Specialmente quando doveva alzarsi a quell'ora. E in particolar modo se la cosa era tranquillamente evitabile... Cortesia del gentilissimo Shoya Ishida senpai.
    Come una mitologico Kraken la testa di Naru emerse dalle coperte, i capelli rosati completamente scarruffati e gli occhi ancora semichiusi.
    Uuuuh... Chi aveva inventato quell'orario doveva essere perseguito e arrestato, come minimo.
    Stropicciandosi gli occhi la ragazza valutò se mandare al diavolo tutto e ributtarsi sotto le coperte.
    Seriamente, non era neanche sorto il sole!!
    Poi decise che -forse- non era il caso, e che se Ishida-senpai aveva generosamente accettato di darle una mano il minimo che poteva fare era mettercela tutta e sopportare quella sveglia spartana.
    ...Per quale motivo non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione che non sarebbe stata quella la parte peggiore della mattinata?
    Scivolando giù dal letto la giovane studentessa si trascinò verso il bagno.
    Non c'era troppo lavoro da fare, e non era mai stata tipo da truccarsi... Non eccessivamente almeno.
    Giusto il tempo di darsi una lavata, riportare in ordine i capelli.
    Ah si, e la divisa.
    Quanto la odiava! Nel senso... Comoda era comoda.
    Ed era pure parecchio sicura. Microfibra in carbonio, se si ricordava bene.
    Era che, insomma, non lasciava molto spazio per l'immaginazione.
    Avrebbe preferito un po' più di spessore sul davanti, diciamo. Non che avesse qualcosa di cui vergognarsi, eh?!
    Era tempo di sbrigarsi, comunque. Non che rischiasse troppo, aveva messo la sveglia parecchio prima apposta.
    Ma nel dubbio meglio arrivare dieci minuti in anticipo.
    Aveva il vago sospetto che -nel caso non si fosse presentata in tempo avrebbe potuto succederle qualcosa di poco piacevole...

    ★ ★ ★

    ...Perché la UA doveva essere così maledettamente grande?? E perché l'ingresso della scuola doveva essere così lontano dai dormitori? Alla Yuuei era tutto fantastico, ma quando avessero inserito un sistema di trasporto scorrevole tipo quello degli aeroporti Naru sarebbe stata la studentessa più felice di tutte!
    E invece no, le gambe erano l'unico sistema utile per spostarsi a quanto sembrava.
    Alla prima occasione mi porto la bicicletta qui da Saitama, giuro!
    Ce l'aveva fatta, era arrivata in orario... Ma c'era mancato poco.
    Equipaggiamento spartano, tuta da addestramento... E fermaglio per i capelli. Non che quest'ultimo potesse esserle di qualche utilità. Check.
    Curiosità nei confronti di Ishida-senpai? Check.
    Voglia di fare e -probabilmente- di arrivare al termine di quell'attività più morta che viva?
    ...Domanda di riserva, pliz.
    Meglio tornare al quasi Pro-Hero, si.
    Cosa sapeva di lui? In realtà... Poco e niente. Era abbastanza sadico, eppure sufficientemente generoso da spendere tempo prezioso con una Matricola dalle prospettive poco rosee. Ah, ed era un Ikemen pazzesco. E doveva avere qualche anno in più di Naru, quanto bastava per considerarlo un senpai figo del campo. Con tutta probabilità era quello a cui le ragazze del suo anno (e probabilmente pure quelle del secondo) infilavano letterine scritte a mano di nascosto nella scarpiera.
    E che a San Valentino finiva a ricevere una tonnellata di cioccolato... No, non quello per gli amici. Ci siamo capiti insomma.
    Guardandosi attorno Naru non scorse nessuno, almeno ad una prima occhiata.
    A dire il vero si sarebbe stupita del contrario. Solo gli stacanovisti le persone serie potevano trovarsi lì a quell'ora.
    ...O almeno questo era ciò che avrebbe voluto dire.
    Il ragazzo era già lì, persino più in anticipo di lei.
    Le ci era voluto un poco per trovarlo: venendo dai dormitori non c'era nessuno dalla parte interna dei cancelli.
    Si, per un attimo aveva pensato che il tutor ancora non fosse arrivato.
    ...Ma visto che fidarsi è bene e non fidarsi certamente meglio, scelse di togliersi ogni dubbio.
    Giusto per dire "Tutto controllato, sono tranquilla" sporse la testa al di fuori del cancello.
    Tutto deserto da una parte, dall'altra... Ah eccolo!
    Wut? Ah, mi aspettava fuori? Ottimo.

    Ringraziando mentalmente la propria paranoia e il desiderio di fare una buona impressione (o almeno provarci) la sedicenne squadrò il giovane con l'esperienza di chi -trovandosi davanti un Ikemen- riesce in 0.0002 secondi a elencarne almeno dieci aspetti positivi.
    Oh mamma... Quanto era alto!
    Non le dava -a prima vista- l'impressione di un sollevatore di pesi ma l'aria allenata oh si, era abbastanza evidente.
    Anche con la divisa della Yuuei addosso.
    Anche da lontano, Naru non ebbe dubbi. Era anche più figo dell'immagine del profilo, di un buon 35% almeno.
    Ok, focalizziamoci... Non sei qui per sbavare davanti al primo bel faccino che vedi! Magari giusto un pochino, ma principalmente il motivo è un altro.
    Serietà, una volta tanto!

    Arrivata a qualche metro di distanza dal ragazzo, la giovane Matricola fece un piccolo inchino.
    Nulla di troppo formale, quel tanto che bastava per far vedere che la persona davanti era qualcuno degno di rispetto... per il momento.

    «Hajimemashite Ishida senpai! Sono Naru Narusawa, piacere di conoscerti~!!»

    Era arrivata un po' in anticipo rispetto all'orario, eppure dalla posizione non aveva esattamente l'aria di chi era appena giunto lì. Che avesse sbagliato orario ed avesse messo per errore la sveglia un'ora dopo? Impossibile, aveva controllato almeno tre volte.
    Era ragionevolmente sicura di essere in leggero anticipo.
    ...Ma non dormiva proprio questo qui? Come ci riusciva?

    «Ehm... Ti ho fatto aspettare?»


    jpg
    Naru Narusawa
    HEROES » LIVELLO 2
    | FORZA: 025
    | QUIRK: 025
    | AGILITÀ: 025

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //
    • Energia: 0100

    • Equipaggiamenti: //
    Adaptive Suit [0]:

    Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, con qualche rifinitura colorata, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi.

    • Durata: Permanente.
    • Peso: [0]
    • Costo: 500 ¥
    • Effetto: //
    • Potenziamento: Disponibile

    • Tecniche:
    Hearing x Vision [Lv1]:

    Descrizione: Naru è in grado di mappare l'area attorno a sé in modo abbastanza approssimativo sfruttando le vibrazioni sonore per ricostruire visivamente l'ambiente circostante. Non è in grado di percepire i colori ma solo la presenza di superfici.
    Tutto ciò che genera e riflette rumore percepibile acquisisce contorni ben definiti.

    • La portata della tecnica è pari alla capacità di Naru di sentire i suoni entro una distanza massima di [5 Metri].
    • Suoni troppo forti hanno il duplice effetto di assordare e accecare Naru durante l'uso di questa tecnica.
    • Condizioni di assenza ed eccesso di luce non hanno effetto su Naru durante l'uso di questa tecnica.
    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danni: //
    Vision x Olfaction [Lv1]:
    Descrizione Descrizione
    Costo: NA
    Danno:
    Touch = Equilibrium [Lv1]:
    Descrizione Descrizione
    Costo: NA
    Danno:
    Pain receptor = 0 Value[Lv1]:
    Descrizione La tecnica permette di disattivare temporaneamente alcune terminazioni nervose, più specificatamente i recettori del dolore. Ciò permette a Naru di ignorare per un breve periodo eventuali limitazioni provocate da lividi, tagli o abrasioni su una parte specifica del corpo.
    La tecnica può essere impiegata (con ovvi rischi da parte della ragazza) per consentirsi di sferrare colpi a mani nude più violenti di quanto normalmente sarebbe possibile, andando ad escludere i segnali d'allarme del proprio corpo.

    • I danni subiti non vengono annullati, semplicemente non vengono percepiti come tali per la durata della tecnica
    • Effetti come Sanguinamento o Paralisi si applicano normalmente
    • In caso di uso offensivo, Naru subirà danni Lievi alla parte del corpo usata per attaccare.
    Tipologia: Trasformazione
    Costo: 30 PE
    Danno +1 Step ai danni inflitti
    Durata: 3 turni
    Reflex Arc + [Lv1]:

    Descrizione Riconfigurando per pochi istanti il proprio sistema nervoso, Naru è in grado di ottimizzare il tragitto che gli impulsi sensoriali effettuano e la conseguente reazione da parte del proprio corpo.
    Ciò si traduce in un'azione motoria più rapida e precisa da parte della ragazza in seguito a stimoli di qualunque genere.

    • Quest'abilità consente a Naru di reagire ad un pericolo in condizioni che normalmente le sarebbero difficilli, come evitare un'arma da lancio o un colpo sferratole da un'avversario.
    • L'abilità non la rende più veloce o forte di quanto sarebbe normalmente, quindi non le è possibile schivare colpi d'arma da fuoco o evitare le schegge di un'esplosione. Potrebbe tuttavia provare ad allontanarsi dalla traiettoria dell'arma prima che essa faccia fuoco o a ripararsi in tempo prima che l'esplosione avvenga.
    • Per poter schivare l'attacco Naru dev'essere consapevole della sua origine.
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.
    Tipologia: Potenziamento
    Costo: 25 PE
    Danno //



    the saxofonist Ready to rumble? Naru... not so much ( ̄﹃ ̄)
     
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    Era raro potersi godere un momento di pace e di quiete in quel periodo, ecco svegliarsi all’alba era sicuramente un buon metodo e ormai Shoya era abituato a fare le ore piccole, si poteva notare qualche segno leggero di nero sotto i suoi occhi indice che dormiva poco, però il suo fisico non ne risentiva così tanto e anche la sua mente era parecchio lucida.
    La pace durò poco, perché dai cancelli della scuola sbucò fuori una giovane matricola, proprio quella che lui stava aspettando. Rimase appoggiato alla cinta di mattoni statuario mentre con la coda dell’occhio osservava l’arrivo della ragazza, la quale aveva indossato giustamente la tuta di allenamento blu e bianca della U.A. ; bene, aveva a che fare con una persona puntuale e che stava ad ascoltare quello che le veniva detto, punti a suo favore sicuramente.
    Naru Narusawa, che nome onomatopeico pensò il ragazzo mentre ascoltava le sue parole; capelli ben curati, pelle molto chiara, occhi verdi e fisico poco prosperoso, insomma se paragonata alle sue altre compagne di corso la ragazza dimostrava molti meno anni di quanti in verità poteva averne, dopotutto erano quasi coetanei se era stata ammessa alla scuola doveva avere tre o quattro anni di meno, non di più. Shoya pensò rapidamente alle sue colleghe di tirocinio, sì erano decisamente più formose, si sforzò di ricordarsi come erano al primo anno di scuola, ma non ci riuscì, aveva rimosso parecchi ricordi di quegli anni, troppi compagni spariti o chissà magari anche morti, meglio dimenticare.
    Si staccò dalla cinta di mattoni e si mise difronte a Naru, chiuse rapidamente gli occhi e fece un cenno con il capo accennando un rispettoso saluto, ma mantenendo la sua posizione di Senpai.
    Ohayo gozaimasu Naru-chan, no non mi hai fatto aspettare, anzi complimenti per la puntualità e benvenuta alla U.A.
    Parlò con un tono di voce caldo e profondo incrociando i suoi occhi neri con quelli verdi di lei, iniziò quindi a studiare la matricola che gli avevano assegnato, cercò di percepire cosa lei stesse pensando, se era timorosa, timida, spavalda, sicura di sé o chissà altro. Dall’altro lato Naru avrebbe potuto vedere un ragazzo con gli occhi freddi, che nonostante il colore scuro fossero davvero poco profondi, parecchio stanco, ma non quel tipo di stanchezza dovuta dalle poche ore di sonno, quel genere di esaurimento dovuto alla scarsezza di stimoli; il suo tono di voce invece era parecchio autoritario e sicuro di sè, ma comunque rispettoso, Shoya ci teneva particolarmente al rispetto, a riceverlo come a darlo, quindi non si permetteva di solcare quella linea che limitava il rapporto tra Senpai e Kohai, anzi cercava lui stesso di infondere un po' della sua consapevolezza e della sua sicurezza nei suoi allievi.
    Mi sembri già diversa dalle altre tue colleghe, molte avrebbero fatto storie a svegliarsi così presto e magari non si sarebbero mai presentate, ma tu hai già iniziato bene questa lunga giornata.
    Era sincero, conosceva fin troppe studentesse abituate ad avere tutto pronto e tutto servito perché molto carine e quindi piene di spasimanti schiavi che facevano tutto per loro. Naru era indubbiamente una ragazza da un viso e una fisionomia molto tenero e dolce, non avrebbe fatto fatica a trovare qualche schiavetto, però aveva deciso di mettersi in gioco e questo le faceva onore.
    A quel punto Shoya si incamminò ripercorrendo i passi della ragazza e senza dire nulla si avvicinò ai cancelli di ingresso della scuola senza varcarli, rimase sulla soglia ad osservare gli edifici che componevano quella che era definita la miglior scuola per eroi del Giappone. Il che era tutto un dire, però non era lì per distruggere i sogni di una giovane speranza, ma bensì per portare consapevolezza ed esperienza.
    Dimmi Naru-chan, quando vedi questa scuola, questa istituzione, cosa pensi potrà darti? Cosa ti aspetti da tutto questo?
    Allargò le braccia come a voler abbracciare tutta la scuola, ma solo metaforicamente. Poi abbassò avrebbe inclinato la testa e puntato lo sguardo verso la matricola che probabilmente l’avrebbe seguito fino a quella posizione, non sarebbe rimasta lì dov’era prima.
    Oggi hai la possibilità di chiedermi qualsiasi cosa, ma sappi che le risposte che potrei darti non sono magari quello che ti aspetteresti… attenzione alle domande che deciderai di pormi.
    E allargò il viso in un fugace e inquietante sorriso. Chissà cosa voleva dire con quell’ultima frase, Shoya era riconosciuto per la sua emblematicità.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 493 | Energia: 1050

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    Narrato ▪ «Parlato» ▪ PensatoParlato Shoya



    Nope. Non era lei ad essere in ritardo per fortuna. Anzi, la reazione di Ishida senpai fu decisamente inaspettata.
    Tutto avrebbe potuto immaginarsi dopo il breve scambio di messaggi che sentirsi fare dei complimenti per qualcosa che lì alla U.A. avrebbe dovuto essere la cosa più scontata.

    «Uh?»

    Guardando il ragazzo con espressione perplessa Naru si concesse una o due considerazioni poco lusinghiere sulle sue compagne: se per loro arrivare in ritardo era una consuetudine dovevano aver capito poco della vita... E se a pensarlo era una ragazzina sedicenne neanche troppo sveglia erano messe davvero, ma davvero male!
    Avvicinandosi di un paio di passi poté osservare dei dettagli del senpai che fino a quel momento le erano sfuggiti.
    Aveva già avuto modo di conoscere in quell'ambiente ragazzi più grandi di lei, ma la sensazione che Shoya Ishida trasmettevaera completamente diversa.
    Seria, stranamente matura... Quasi stanca. Anzi, poteva togliere il "quasi" a giudicare dalle tracce scure sotto gli occhi.
    Dormiva chiaramente poco, o per lo meno non in modo soddisfacente. Fin lì ci arrivava pure lei.
    C'era qualcos'altro, che però non arrivava a decifrare. Ad ogni modo non riusciva proprio a concepirlo come un "coetaneo"... Si, rientrava decisamente nella categoria dei "senpai", borderline con quella degli "adulti".
    Continuando il discorso, se ne uscì con due frasi che le diedero parecchio da pensare.
    Esisteva qualcuno alla Yuuei che avrebbe fatto storie o -assurdo!- avrebbe persino rifiutato di alzarsi a quell'ora pur trovandosi in una situazione del genere?? Ma stavamo scherzando??? Se Naru avesse conosciuto quel genere di Ojou-sama avrebbe probabilmente fatto loro un favore dicendogliene quattro. Dai, ma era possibile una cosa simile? C'era un limite a quanto si poteva essere viziate, quando ci si trovava sulle spalle una responsabilità come quella...
    Cercava assolutamente di non pensarci, ma quando si alzava la mattina non poteva non pensare a cosa volesse dire il fatto di essere lì.
    Il posto che lei occupava non era stato assegnato a qualcun altro.
    Voleva dire che -moralmente- doveva farsi carico anche delle sue aspirazioni, dal momento che Minamoto sensei (o chi per lui) aveva giudicato lei una scelta migliore.
    La seconda -assai meno strana- le causò un involontario brivido lungo la schiena sentendo accostare le parole "lunga" e "giornata".
    Trattenne per miracolo un pigolio disperato. Non sarebbe stato un buon modo di rispondere a quelle che, sperava, erano chiaramente buone intenzioni nei suoi confronti da parte del quasi Pro-Hero.

    «Err... Se non mi fossi presentata sarebbe stato molto irrispettoso nei tuoi confronti, senpai.»

    Eh già. Grattandosi la guancia con un dito con espressione imbarazzata Naru si limitò a dire ciò che le venne in mente... E che era quel che l'aveva spinta giù dal letto quella mattina.
    Nessuno imponeva al ragazzo di starla ad ascoltare, o anche soltanto di prenderla in considerazione. Aveva chissà quali impegni, e sicuramente più interessanti che farle da balia.
    Eppure era lì, apposta per lei. Ok, in altre circostanze avrebbe fangirlato fantasticato tantissimo sulla cosa, ma in quel particolare momento ciò che provava era profonda gratitudine nei suoi confronti.
    ...Magari gratitudine all'80%, il resto era timore di cosa le avrebbe fatto.

    «In fin dei conti... Sei tu quello che mi sta facendo un favore, no?»

    E quando qualcuno ti faceva un favore, rispondere con almeno altrettanta cortesia era la base della base. Naru pronunciò quelle parole come se fossero un'ovvietà, ed in effetti almeno per lei era così.
    L'espressione che doveva avere stampata in volto doveva essere uno spettacolo.
    Da una parte aveva paura, ok. Si trovava davanti quello che praticamente era un Pro Hero formato dalla Yuuei. Shoya Ishida doveva avere già alle spalle una quantità di esperienze e situazioni difficili che chi frequentava le altre scuole probabilmente si sognava.
    Ed era una persona incredibilmente seria.
    Non perdeva tempo, non faceva troppi giri di parole... E non aveva troppa pazienza con chi affrontava le cose con meno del 100% dell'impegno.
    Tutti punti a suo favore, fino a questo momento.
    Dall'altra si sentiva incredibilmente eccitata. Ai suoi occhi lo studente davanti a sé era un professionista, fatto e finito.
    Era una persona che da lì a poco avrebbe affrontato Villain e salvando civili a fianco di eroi come Endeavor o Quiet Perfume, qualcuno degno di entrare in quel terrificante campo di battaglia.
    Una persona del genere, con cui poteva parlare addirittura in modo informale. Beh, quasi.
    Alla domanda che arrivò, quasi a bruciapelo da parte di Ishida senpai non rispose però di getto.
    Cosa si aspettava... Da questo posto?
    Bella domanda, in effetti.

    «...»

    Tornando con la testa a quasi due mesi prima le sembrò di trovarsi davanti al suo esaminatore, il professor Minamoto.
    Aveva avuto una discussione davvero interessante con lui prima della prova. Ogni tanto ci pensava ancora, a quante cose avesse detto... E di quanto le risposte del sensei le avessero fatto comodo nelle settimane a venire.
    Le motivazioni erano importanti, anzi fondamentali una volta deciso di intraprendere quella professione.
    Ma era anche importante capire quando affidarsi agli altri. Alla U.A. in questo caso.
    Senza quel "qualcosa" che le avrebbero insegnato nel corso della sua permanenza qui... Non sarebbe stata troppo diversa da un qualunque civile armato di buone intenzioni.
    Più d'ostacolo che altro per il lavoro degli altri Pro-Heroes, quindi.

    «E' una domanda simile a quella che mi ha posto Minamoto Sensei.»

    Non arretrare. Non essere modesta. Dì semplicemente le cose come stanno. Tutto qui.
    A nessuno qui facevano piacere le persone con poca fiducia nei propri mezzi. Alla fine lo aveva capito perfino lei. Avere un bagaglio di esperienza, di doti innate fisiche o di unicità inferiore agli altri andava bene. Era il reputarlo un limite per sé stessi una delle prime cose che qui insegnavano ad eliminare.
    Non c'era niente di sbagliato ad ammettere che le proprie risorse erano minori dei propri compagni di corso.
    Ci stava, la vita non era mai stata particolarmente giusta.
    Quello che contava era come avrebbe gestito da quel momento in poi quel capitale, piccolo o grande che fosse. E soltanto quello.

    «V-vorrei gli strumenti che rendono tale un buon Pro-Hero. Capire come agire al meglio, come non mettere sé stessi e gli altri a rischio... A fare la scelta giusta, insomma. »

    Esitò un'attimo prima di continuare. Erano tante cose, certo. Ma non abbastanza, o almeno l'ultima volta non lo era stato.
    Adesso a differenza di un mese fa sapeva almeno come completare quella risposta.
    Era un qualcosa di ancora nebuloso, ovvio... Ma almeno si trattava di un buono spunto di riflessione. Da qualche parte doveva pur cominciare no?
    Sarebbe stato utile confrontarsi sull'argomento con Ishida-senpai? Sperava ardentemente di si, in fondo era anche per quello che si trovava lì.
    Guardando con serietà il quasi Pro-Hero concluse il discorso con quella che era la parte -forse- più difficile del suo cammino.
    Qualcosa che al momento era consapevole di non avere.

    «Quello... E capire cos'è quel qualcosa in più necessario a mettere queste belle parole in pratica, quando verrà il momento. »

    Senza distogliere lo sguardo, ragionò sulle mille cose che avrebbe voluto chiedergli. O meglio, alle risposte che avrebbe voluto ricevere.
    Rendendosi immediatamente conto che al 99% -come da lui anticipato- sarebbero state diverse da quello che si sarebbe aspettava.
    No, decisamente Ishida senpai non stava concludendo il suo percorso alla Yuuei come l'eroe che Naru si sarebbe aspettata.
    Nessun mantello svolazzante, niente sorriso sicuro ed aria da chi poteva affrontare la criminalità di Tokyo da solo uscendone vincitore.
    E probabilmente uscendosene in condizioni abbastanza buone da sostenere un'intervista immediatamente dopo.
    La persona che aveva davanti era, già con la sua presenza, una sorta di risposta al suo più grande interrogativo.
    Cosa sarebbe stato di lei al termine di quella strada? Cosa ne sarebbe rimasto della Naru di oggi?

    «Quanto alle domande... Ne ho una sola. Per ora. »

    Era un'affermazione grossa. Parecchio grossa, ne era consapevole.
    Ma così aveva deciso. Aveva la sensazione che tutto il resto, domande e risposte, sarebbero venute fuori conoscendolo. Con una generosa dose di sudore, stanchezza e lividi probabilmente.
    Ora doveva ragionare sul come formularla, semplicemente.
    Evitando di uscirsene come il resto delle domande (quelle meno serie) su cui aveva fantasticato nel corso della notte precedente.
    Tipo quali erano le sue canzoni preferite, dove gli sarebbe piaciuto andare per il primo appuntamento... e che tipo era la sua ragazza ideale.
    Queste cose qui insomma. Ottime domande... Per un'altra occasione.

    «Ishida-senpai.»

    Vista da un certo punto di vista la cosa suonava in modo molto simile (e imbarazzante) ad una confessione. Già per Naru parlare con un ragazzo, per niente brutto e pure suo senpai era difficile in condizioni normali.
    Aveva passato il limite dell'imbarazzo già da parecchio, e l'unico motivo per cui stava riuscendo a parlarci senza impappinarsi era l'inusuale modo in cui stava focalizzandosi sul proprio obiettivo.
    Obiettivo che in quel momento era a poche parole di distanza.
    Si trattava -a dire il vero- di una cosa molto semplice e diretta. Anche troppo in realtà.

    «Cos'ha dato a te la U.A.? Cosa vedi arrivato alla fine di questo percorso? »

    Ci aveva ragionato parecchio su, alla fine a tutti i suoi dubbi e interrogativi poteva, con un po' di fortuna, trovare le risposte da sola. Ricevere aiuto dal ragazzo davanti a lei era un vantaggio insperato, ma farci troppo affidamento era qualcosa da evitare... per adesso.
    Per prima cosa aveva bisogno di capire cosa rappresentava la Yuuei per qualcuno che ci aveva vissuto come studente.
    E quella era una cosa che né i suoi compagni di classe né tantomeno i professori avrebbero potuto rivelarle.
    Era di gran lunga l'argomento più importante.
    ...
    ...
    Oh. Aveva appena chiesto come prima cosa una questione incredibilmente personale? Ad un senpai?
    Realizzando quanto appena chiesto, e quanto avventata potesse essere considerata essere quella domanda Naru portò istintivamente le mani alla bocca.
    E mentre il colore delle orecchie passò da un salutare rosa infreddolito ad un rosso acceso dello stesso colore dei capelli la giovane studentessa mugolò qualcosa che -in modo ottimistico- qualcuno avrebbe anche potuto interpretare come delle sentite scuse.

    «Ah... S-scusami senpai, sono stata super-scortese!! »



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    Naru Narusawa
    HEROES » LIVELLO 2
    | FORZA: 025
    | QUIRK: 025
    | AGILITÀ: 025

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //
    • Energia: 0100

    • Equipaggiamenti: //
    Adaptive Suit [0]:

    Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, con qualche rifinitura colorata, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi.

    • Durata: Permanente.
    • Peso: [0]
    • Costo: 500 ¥
    • Effetto: //
    • Potenziamento: Disponibile

    • Tecniche:
    Hearing x Vision [Lv1]:

    Descrizione: Naru è in grado di mappare l'area attorno a sé in modo abbastanza approssimativo sfruttando le vibrazioni sonore per ricostruire visivamente l'ambiente circostante. Non è in grado di percepire i colori ma solo la presenza di superfici.
    Tutto ciò che genera e riflette rumore percepibile acquisisce contorni ben definiti.

    • La portata della tecnica è pari alla capacità di Naru di sentire i suoni entro una distanza massima di [5 Metri].
    • Suoni troppo forti hanno il duplice effetto di assordare e accecare Naru durante l'uso di questa tecnica.
    • Condizioni di assenza ed eccesso di luce non hanno effetto su Naru durante l'uso di questa tecnica.
    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danni: //
    Vision x Olfaction [Lv1]:
    Descrizione Descrizione
    Costo: NA
    Danno:
    Touch = Equilibrium [Lv1]:
    Descrizione Descrizione
    Costo: NA
    Danno:
    Pain receptor = 0 Value[Lv1]:
    Descrizione La tecnica permette di disattivare temporaneamente alcune terminazioni nervose, più specificatamente i recettori del dolore. Ciò permette a Naru di ignorare per un breve periodo eventuali limitazioni provocate da lividi, tagli o abrasioni su una parte specifica del corpo.
    La tecnica può essere impiegata (con ovvi rischi da parte della ragazza) per consentirsi di sferrare colpi a mani nude più violenti di quanto normalmente sarebbe possibile, andando ad escludere i segnali d'allarme del proprio corpo.

    • I danni subiti non vengono annullati, semplicemente non vengono percepiti come tali per la durata della tecnica
    • Effetti come Sanguinamento o Paralisi si applicano normalmente
    • In caso di uso offensivo, Naru subirà danni Lievi alla parte del corpo usata per attaccare.
    Tipologia: Trasformazione
    Costo: 30 PE
    Danno +1 Step ai danni inflitti
    Durata: 3 turni
    Reflex Arc + [Lv1]:

    Descrizione Riconfigurando per pochi istanti il proprio sistema nervoso, Naru è in grado di ottimizzare il tragitto che gli impulsi sensoriali effettuano e la conseguente reazione da parte del proprio corpo.
    Ciò si traduce in un'azione motoria più rapida e precisa da parte della ragazza in seguito a stimoli di qualunque genere.

    • Quest'abilità consente a Naru di reagire ad un pericolo in condizioni che normalmente le sarebbero difficilli, come evitare un'arma da lancio o un colpo sferratole da un'avversario.
    • L'abilità non la rende più veloce o forte di quanto sarebbe normalmente, quindi non le è possibile schivare colpi d'arma da fuoco o evitare le schegge di un'esplosione. Potrebbe tuttavia provare ad allontanarsi dalla traiettoria dell'arma prima che essa faccia fuoco o a ripararsi in tempo prima che l'esplosione avvenga.
    • Per poter schivare l'attacco Naru dev'essere consapevole della sua origine.
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.
    Tipologia: Potenziamento
    Costo: 25 PE
    Danno //

     
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    Pro-Hero
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    Shoya Ishida
    - Status: //
    - Equip: Full Dive (Quirk - Media)
    Maschera Antigas (3 su 3)
    - Abilità: Semiconductor
    - Tecniche Usate: //
    Hero Lv. 8 | III A | 19 Anni
    Narrato • ParlatoPensatoAscoltato
    Per essere l’alba Naru si stava dimostrando già parecchio sveglia: infatti mise subito in chiaro la sua posizione di rispettosa e grata Kohai verso il suo Senpai che si era prodigato a dedicarle un’intera giornata, gli occhi della giovane seppur ancora leggermente assonnati brillavano di ammirazione e anche un po' di timore, quel poco che bastava.
    Shoya in tutto questo non poteva che sentirsi fiero ed orgoglioso, tanti ormai lo conoscevano per la sua pienezza e il suo egocentrismo, tutte queste attenzioni non facevano altro che alimentare la sua percezione di sé, come se si stesse aggiungendo benzina al fuoco che già bruciava con una fiamma parecchio alta. Il ragazzo quindi iniziò a farsi un’idea della sua allieva, valutando che forse dopotutto non era davvero una perdita di tempo dedicarle un allenamento, magari il primo di molti oppure l’ultimo, chi poteva saperlo, l’obbiettivo della giornata era sicuramente plasmare e forgiare un metodo di lavoro e iniziare a costruire un percorso che sarebbe stato ancora parecchio lungo e tortuoso.
    Prima di spostarsi i due si scambiarono un’occhiata fugace, il quasi Pro-Hero rimase abbastanza neutro non avrebbe mostrato molti sorrisi di incoraggiamento in questa fase preliminare, se li sarebbe tenuti per dopo se davvero Naru se li fosse meritati, lei invece cercava comunque di mostrarsi entusiasta mascherando più che poteva quel timore e quel leggero tremolio di eccitazione che era appena percettibile. Fecero pochi passi e giunsero ai cancelli della U.A., un varco che era stato attraversato da molte matricole ma pochissimi diplomati, anzi era evidente che la percentuale di futuri Pro si stava riducendo in maniera drastica, solo a pensare quanti dei suoi compagni non facevano più parte della scuola c’era da porsi delle domande e darsi delle risposte, cosa che ovviamente l’amministrazione non aveva fatto in nessuna misura.
    Shoya provava un mix di sensazioni a guardare quell’insegna in ferro battuto posta in alto, tre anni fa vedeva in quella scritta un simbolo, un obbiettivo, delle speranze, probabilmente le stesse che vedeva Naru e le altre matricole, ora invece vedeva solo del ferro, un materiale freddo, inerte e privo di alcun significato. La scuola era diventato un mezzo di trasporto per raggiungere la sua destinazione, un punto di arrivo che si era creato da solo o meglio, che gli eventi lo avevano costretto a crearsi da solo.
    Abbassando lo sguardo nuovamente finì per incrociare gli occhi verdi della Kohai, la quale iniziò a parlare in modo diretto e fluido come se fosse un flusso di coscienza, disse che si sarebbe aspettata di ricevere degli strumenti dalla scuola, un metodo per non mettersi in pericolo e per aiutare gli altri, un insegnamento su come sopravvivere nel mondo esterno e diventare un eroe. Shoya fu impassibile, ascoltò ogni singola parola e interiorizzò il concetto e le speranze della giovane pensando a quante delusioni purtroppo avrebbe dovuto affrontare da qui ai prossimi anni. La cosa sicuramente più assurda era che a quanto pare la giovane ne aveva parlato anche con il Prof. Minamoto, uno dei tanti lì dentro che poco aveva fatto per rendere Shoya l’eroe che stava diventando, anzi c’era da dire che nessun professore lì dentro si sarebbe potuto arrogare una paternità su ciò che stava diventando.
    Si limitò ad annuire con un cenno della testa come per dire: Sì, bene ho capito, e pronunciando un semplice suono di assenso proveniente dalla gola stringendo le labbra tra di loro.
    Mh
    Poi sarebbe tornato a guardare i cancelli d’ingresso pensando mentalmente come rispondere ad una matricola per non distruggere il suo sogno e i suoi ideali al giorno zero, era scorretto svelare subito gli altarini di ciò che si celava dietro la scuola, faceva parte della formazione di uno studente quello di scoprire la verità dietro ogni singolo muro, dietro ogni lavagna e al di là di ogni esame. Non poteva e non avrebbe facilitato quel percorso di scoperta. Questo fu un gesto molto rispettoso da parte di Shoya, il quale arrivò anche a stupirsi di sé stesso, infatti per un secondo si stava preoccupando di qualche studente al di fuori di lui.
    Naru a quel punto decise di lanciarsi subito in una domanda, non era obbligata a farla, eppure si espose addirittura arrivando a scusarsi per l’eccessiva informalità. Shoya scosse la testa e alzò leggermente la mano destra aprendone il palmo come per dire: va bene, non ti preoccupare ora calmati. Non era successo nulla di grave, il rispetto era fondamentale, ma era stato lui stesso a dire che avrebbe potuto porre qualsiasi domanda.
    Il dilemma dello studente più grande era quanto essere sincero, Naru forse non meritava tanta brutalità e tanta schiettezza, eppure se avesse indorato la pillola avrebbe fatto lo stesso gioco di quel sistema corrotto e fagocitante di cui tanto si lamenta, avrebbe optato per una frase più criptica, una risposta più politicamente corretta. Si voltò completamente questa volta mostrandosi per intero alla ragazza, finora infatti le aveva mostrato solo il profilo o uno sguardo di sfuggita, adesso erano uno di fronte all’altra.
    Essere uno studente della U.A. mi ha dato la possibilità di essere scelto per delle missioni fin dal primo anno… sì ancora prima della licenza provvisoria… poi mi ha permesso di conoscere le agenzie dei Pro-hero e di lavorare con loro a stretto contatto…
    Sempre con il suo tono profondo e consapevole.
    Contatti, ecco cosa mi ha dato la scuola, contatti importanti che da solo non avrei mai potuto ottenere.
    Chissà se Naru si aspettava una risposta così matura, forse no, ma questo era un grande insegnamento del suo Senpai che forse avrebbe potuto cogliere per il suo futuro, avere una buona rete di contatti in quel mondo era più fondamentale che essere il miglior utilizzatore di Quirk.
    A quel punto Shoya battè forte le mani tra di loro e iniziò quello sarebbe stato il vero allenamento.
    Bene! Iniziamo con un po' di corsa, faremo un giro attorno al perimetro della scuola, ci metteremo circa mezz’oretta, sono meno di cinque kilometri, quindi un’andatura abbastanza tranquilla.
    Fece un paio di saltelli sul posto per riattivare i muscoli e poi velocemente iniziò a muoversi cercando di cogliere di sorpresa la giovane studentessa.
    Nel frattempo che corriamo, se riesci, spiegami brevemente il tuo Quirk così quando avremo finito proveremo ad applicarlo in un combattimento.
    Non sarebbe stato facile correre e parlare, però anche questo faceva parte della prova.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 493 | Energia: 1050

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    Per fortuna tra le qualità -quelle inaspettate- di Ishida senpai doveva esserci una certa dose di tolleranza. Liquidando le scuse di Naru con un gesto della mano, segno che Naru non aveva superato il limite della maleducazione. Per fortuna.
    Su una cosa comunque aveva ragione.
    La risposta non fu quella che Naru si sarebbe aspettata. Era una risposta... Da adulti.
    Nel senso che era incredibilmente asciutta. Poche informazioni, e di carattere incredibilmente pratico. Alla fine quello che il senpai aveva ottenuto dalla U.A. erano stati... Contatti? Per nulla poetico, ma ugualmente prezioso come bagaglio.
    Eh già. Auguri al Pro-Hero in grado di lavorare completamente da solo, senza una struttura a supportarlo.
    Gli sarebbe andata bene probabilmente ad essere conosciuto e riconosciuto dopo qualche anno nell'isolato in cui operava.
    Ma proprio se era fortunato, eh!

    A dire il vero c'era anche altro in quella risposta. Qualcosa di molto, molto difficile da digerire.
    Ishida senpai era stato mandato sul campo sin dal primo anno. Ovvero molto prima di potersi conquistare la licenza provvisoria.
    Accidenti... Era una cosa davvero grossa, quella!
    La U.A. si fidava così tanto dei suoi studenti da mandare qualcuno con -in paragone- uguale o poca più esperienza di quanta ne avesse Naru in quel momento?
    Oppure si trattava di situazioni così disperate da richiedere l'intervento di chiunque la scuola avesse a disposizione, matricole comprese?
    Certo, c'era anche una terza possibilità.
    Che quel ragazzo, Shoya Ishida fosse un prodigio. Qualcuno che già dal primo anno sapeva come muoversi nel mondo dei Pro-Hero... E con poteri e capacità per farlo.

    «...Oh.»

    Se quindi si era trovato ad affrontare esperienze sul campo sin dall'arrivo in quella scuola voleva dire che quel ragazzo aveva già tre o più anni di attività. Era un professionista fatto e finito quindi.
    Dopo tre anni in un'azienda un salaryman aveva già dei sottoposti, e difficilmente uno studente lo avrebbe mai considerato n modo diverso da un adulto.
    Era proprio una questione di vita vissuta, di posizione nel percorso della vita.
    La persona che si trovava davanti a Naru doveva essere cresciuta in fretta. Per essere ancora lì, vivo e vegeto.
    Il pensiero di come avrebbe potuto reagire Naru se si fosse trovata al posto suo fu sufficiente a farle sentire freddo poco sotto lo stomaco.
    Sarebbe stata in grado anche solo di reagire? Difficile a dirsi, ma non ci avrebbe scommesso sopra.
    E dovendo scegliere, avrebbe preferito -per il momento- di trovarsi quanto più lontano possibile dai guai.

    «Non... non dev'essere stato facile.»

    Abbassando lo sguardo, Naru rispose d'istinto con una considerazione che sarebbe potuta sembrare tanto di compatimento quanto di constatazione della cosa.
    Era dispiaciuta e ammirata nei suoi confronti. Nessuno dovrebbe essere costretto ad affrontare prove del genere senza un'adeguata preparazione... Ma se gli eventi di cui Ishida senpai parlava erano ciò che gli aveva permesso di trovarsi quasi alla fine di quel percorso, forse non era stata una cosa tanto negativa.
    Ad ogni modo ne sapeva troppo poco per lasciarsi andare a considerazioni più specifiche quindi fece una cosa per lei abbastanza strana.
    Scelse di tacere. O quantomeno di chiudere lì l'argomento.
    Tornando a fissare lo studente, rivolse al senpai un'espressione soddisfatta.
    Le aveva dato quelle informazioni perché la riteneva una persona abbastanza matura da poterle sfruttare... Forse.
    Oppure era semplicemente la verità, spalmatale in faccia senza troppi complimenti.
    Ragionandoci, Naru impiegò un millisecondo a decidere che tra le due era meglio credere alla prima eventualità.

    «Capisco. Farò tesoro di questa informazione, senpai.»

    Il discorso si spostò ad un altra tipologia di dramma personale.
    Più nello specifico, era tempo di cominciare la giornata con il maledetto riscaldamento, quella parte della pratica fisica che Naru avrebbe volentieri saltato a pié pari per restare tutta la giornata ronfando beatamente sotto le coperte un po' di sano e corroborante esercizio fisico~★
    Ad essere tragica non era l'idea in sé.
    Eranoi cinque traumatici chilometri di corsa, qualcosa che in condizioni normali Naru arrivava a fare si... Ma in due giorni separati, come minimo!
    Naru emise un verso strozzato, fortunatamente a volume talmente basso da essere difficilmente udibile.

    «Cinque chilometri?...fueeeeeh~ (>д<)»

    Quali erano le alternative? Soltanto due purtroppo.
    Rinunciare e ammettere a sè stessa di non essere troppo diversa dalle compagne di corso menzionate prima dal senpai... O smetterla di lamentarsi e cominciare a correre.
    Avrebbe avuto tutto il tempo per lamentarsi una volta arrivata alla fine di quella pseudo-tortura. Ma non avrebbe dato al ragazzo la soddisfazione di vederla rinunciare. Anche se avesse dovuto rimetterci milza e un polmone. O due.

    «Uuuh... Ok...»

    Con l'entusiasmo di chi era prossimo ad andare alla propria condanna a morte (e con lo stesso senso di inebitabilità, tra l'altro!) Naru si preparò al peggio. Non era completamente fuori allenamento, e spesso andava a correre fuori. Ogni tanto aveva pure fatto qualche giro più lungo, magari con qualche pausa nel mezzo... E a velocità parecchio moderata, ovvio.
    Se quello che doveva fare era un giro della U.A. con un po' di impegno poteva ancora essere fattibile.
    Ishida senpai era già partito. Ottimo.
    In fondo, quanto poteva essere stancante?

    ★★★

    I primi metri di corsa cominciarono senza troppi problemi, se si escludeva il piccolo dettaglio della falcata del ragazzo. Uno dei vantaggi di superare ampiamente il metro e settanta era che un proprio passo era parecchio più ampio di una normale ragazzotta, esattamente ciò che Naru si considerava.
    Per dirla in altri termini... Ritmo leggero?? Per lui forse!!
    Non che fosse (troppo) stancante, di sicuro quella che per Ishida senpai doveva essere la famosa "andatura abbastanza tranquilla" per la sedicenne era una corsa non veloce, ma abbastanza spedita.
    Stette comunque in silenzio, cosa che ultimamente faceva spesso durante le prove pratiche. I suoi risultati erano tutto fuorché stellari, questo lo sapeva bene.
    A dispetto di tanti suoi compagni di classe non era reduce da anni di allenamento faticoso, da sport o discipline super-competitive.
    La cosa più faticosa che aveva fatto era stato andare in palestra per un paio di mesi l'anno prima. Poi si era stufata.

    «Il mio quirk... Mi permette di manipolare i cinque sensi»

    Muovendo ritmicamente gambe e braccia, Naru saltellò fino a raggiungere il ragazzo, sufficientemente indietro da vedere che percorso voleva di volta in volta prendere e abbastanza vicino da farsi ascoltare senza dover alzare troppo la voce.
    Passo dopo passo le suole rimbalzavano ritmicamente sul terreno, mentre nuvolette di vapore bianco fuoriuscivano dalla bocca di lei ad ogni respiro.
    Correre e parlare. Non era una cosa facilissima, ma almeno riusciva a pensare ad altro che non fosse il lunghissimo percorso ancora da affrontare.
    Respirando in modo più possibile regolare Naru proseguì il discorso, sperando internamente di riuscire a formulare una spiegazione che risultasse comprensibile al ragazzo.
    Che -tra parentesi- aveva tutta l'aria di uno che poteva farne tranquillamente dieci, di chilometri a quel ritmo!!

    «E' una specie... di sinestesia... controllabile...»

    ★★★

    Arrivata -forse a metà- Naru cominciò a sperimentare il suo personalissimo inferno.
    A quell'andatura abbastanza sostenuta e parlando durane la corsa era inevitabile che il fiato le sarebbe finito parecchio prima del traguardo impostole da Ishida senpai.
    La milza dolorante, la gola in fiamme erano stati i primi sintomi della stanchezza. E probabilmente non sarebbero state le uniche cose a farle male prima della fine del... Rientrava nel riscaldamento, quello?

    «In pratica...*wheeze* ... posso sostituire...»

    La conversazione con il senpai si era fatta -diciamo- rarefatta, e la ragazza si era data l'obiettivo di formulare almeno mezza frase ogni trenta passi. Più o meno. Tra un tentativo e l'altro di incamerare aria era convinta di aver dato a Ishida senpai una panoramica abbastanza generale sul suo quirk. Normalmente si sarebbe tenuta la cosa per sé, in fondo erano cose abbastanza private quasi come chiederle l'età o quanto pesasse ma in quel caso poteva fare un'eccezione, no?
    Se era lì per darle una mano la si poteva considerare alla stregua di una visita medica. Certo, se le avessero proposto lui come dottore al posto della vecchia mummia (bravissima, per carità) da cui andava di tanto in tanto con la famiglia a Saitama avrebbe firmato il cambio senza neanche pensarci due volte.

    «...un senso...*wheeze* ...con un...*wheeze*...altro...»

    Ancora metà. Mancava ancora una maledetta metà al percorso. E quello che l'aspettava dopo sarebbe stato pure peggio, visto che il quasi Pro Hero aveva parlato di... "Applicazione pratica in combattimento" o qualcosa che andava in quella direzione.
    Fattibile, certo. Una che Ishida senpai avesse raccolto il mucchietto d'ossa e muscoli doloranti che in un modo o nell'altro sarebbe arrivato alla fine di quella specie di maratona della morte!!
    Perché dopo una faticata del genere sarebbe stato già tanto se fosse riuscita a stare in piedi e a focalizzarsi su quello che aveva davanti.
    Probabilmente ci sarebbe arrivata a quel livello... Ma non era ancora questo, il giorno. Purtroppo.
    Oh, al diavolo!
    Almeno alla fine del giro ci sarebbe arrivata, anche a costo di fare gli ultimi metri strisciando!
    Al resto ci avrebbe pensato dopo.

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    Naru Narusawa
    HEROES » LIVELLO 2
    | FORZA: 025
    | QUIRK: 025
    | AGILITÀ: 025

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    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //
    • Energia: 0100

    • Equipaggiamenti: //
    Adaptive Suit [0]:

    Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, con qualche rifinitura colorata, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi.

    • Durata: Permanente.
    • Peso: [0]
    • Costo: 500 ¥
    • Effetto: //
    • Potenziamento: Disponibile

    • Tecniche:
    Hearing x Vision [Lv1]:

    Descrizione: Naru è in grado di mappare l'area attorno a sé in modo abbastanza approssimativo sfruttando le vibrazioni sonore per ricostruire visivamente l'ambiente circostante. Non è in grado di percepire i colori ma solo la presenza di superfici.
    Tutto ciò che genera e riflette rumore percepibile acquisisce contorni ben definiti.

    • La portata della tecnica è pari alla capacità di Naru di sentire i suoni entro una distanza massima di [5 Metri].
    • Suoni troppo forti hanno il duplice effetto di assordare e accecare Naru durante l'uso di questa tecnica.
    • Condizioni di assenza ed eccesso di luce non hanno effetto su Naru durante l'uso di questa tecnica.
    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danni: //
    Vision x Olfaction [Lv1]:
    Descrizione Descrizione
    Costo: NA
    Danno:
    Touch = Equilibrium [Lv1]:
    Descrizione Descrizione
    Costo: NA
    Danno:
    Pain receptor = 0 Value[Lv1]:
    Descrizione La tecnica permette di disattivare temporaneamente alcune terminazioni nervose, più specificatamente i recettori del dolore. Ciò permette a Naru di ignorare per un breve periodo eventuali limitazioni provocate da lividi, tagli o abrasioni su una parte specifica del corpo.
    La tecnica può essere impiegata (con ovvi rischi da parte della ragazza) per consentirsi di sferrare colpi a mani nude più violenti di quanto normalmente sarebbe possibile, andando ad escludere i segnali d'allarme del proprio corpo.

    • I danni subiti non vengono annullati, semplicemente non vengono percepiti come tali per la durata della tecnica
    • Effetti come Sanguinamento o Paralisi si applicano normalmente
    • In caso di uso offensivo, Naru subirà danni Lievi alla parte del corpo usata per attaccare.
    Tipologia: Trasformazione
    Costo: 30 PE
    Danno +1 Step ai danni inflitti
    Durata: 3 turni
    Reflex Arc + [Lv1]:

    Descrizione Riconfigurando per pochi istanti il proprio sistema nervoso, Naru è in grado di ottimizzare il tragitto che gli impulsi sensoriali effettuano e la conseguente reazione da parte del proprio corpo.
    Ciò si traduce in un'azione motoria più rapida e precisa da parte della ragazza in seguito a stimoli di qualunque genere.

    • Quest'abilità consente a Naru di reagire ad un pericolo in condizioni che normalmente le sarebbero difficilli, come evitare un'arma da lancio o un colpo sferratole da un'avversario.
    • L'abilità non la rende più veloce o forte di quanto sarebbe normalmente, quindi non le è possibile schivare colpi d'arma da fuoco o evitare le schegge di un'esplosione. Potrebbe tuttavia provare ad allontanarsi dalla traiettoria dell'arma prima che essa faccia fuoco o a ripararsi in tempo prima che l'esplosione avvenga.
    • Per poter schivare l'attacco Naru dev'essere consapevole della sua origine.
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.
    Tipologia: Potenziamento
    Costo: 25 PE
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    Nonostante tutto Shoya non era nato come un atleta o un esperto di preparazione fisica, quando era stato lui stesso una matricola aveva avuto parecchie difficoltà a reggere i ritmi e le ore in palestra, era rimasto basso in altezza per circa sedici anni, si era sviluppato molto tardi e ora che ne doveva compiere venti aveva raggiunto l’apice della sua crescita in statura, circa un metro e ottanta, qualcosina meno. Proprio per questo deficit iniziale aveva lavorato molto su sé stesso dedicando parecchie ore agli esercizi fisici, agli allenamenti e allo sviluppo del suo Quirk, si era inevitabilmente isolato dal resto dei suoi compagni di scuola: infatti non era mai uscito a fare festa o baldoria, aveva rimorchiato pochissime ragazze, anzi a dirla tutta il numero rasentava ancora lo zero spaccato. Insomma, un percorso decisamente poco romantico e privo di chissà quanti aneddoti divertenti.
    Ripensando al suo passato Shoya non potè che apprezzare le reazioni spontanee di Naru, la quale decise di non approfondire il tema iniziale della conversazione, forse per rispetto, forse per delusione, non era chiaro, però sembrava pronta a mettersi in gioco iniziando una corsa di cinque kilometri all’alba; la ragazza aveva un viso e un modo di esprimersi estremamente divertente e soprattutto diretto, non sembrava indossare una maschera fingendosi chi non era, sembrava spontanea e sinceramente felice di essere lì, nonostante tutto.
    Queste condizioni stavano rendendo la mattinata un po' più leggera di quanto in realtà doveva essere, nella sua mente il ragazzo più grande aveva pensato ad un allenamento lungo, estenuante e soprattutto severo, però c’era qualcosa che lo aveva un po' aiutato a limare questo pensiero per infine addolcire un po' il programma della giornata; non riusciva ad essere spietato con una matricola così, sarebbe stato davvero troppo anche per lui, sentiva che c’era bisogna di una bella lezione di vita, di un percorso e di una figura di riferimento, non di un maestro incazzato.
    Per il momento Shoya rimase quieto e tranquillo, si sarebbe concentrato sul seguire un percorso che già conosceva di circa cinque kilometri perimetrale alle mura della scuola, avrebbe iniziato a muoversi ad un passo normale, non lento e neanche troppo veloce, l’obbiettivo non era dimostrare quanto lui fosse allenato, ma testare la motivazione e la prestanza fisica di Naru, che zitta zitta sembrava aver già preso un bel ritmo, non era poi così fuori forma come sembrava. Sì perché la giovane studentessa era decisamente più bassa, non mostrava segni di muscolatura particolarmente evidente, anzi era parecchio esile e questo poteva essere anche un vantaggio visto il peso nettamente inferiore da muovere; inoltre non si potevano notare curve in evidenza che le avrebbero limitato i movimenti, sì forse era un pensiero un po' da pervertiti su una ragazza più giovane di lui, però Shoya oggi era tenuto ad essere un giudice, un maestro e un valutatore. E poi comunque non si toglievano nemmeno così tanti anni, dai.
    Mentre i suoi pensieri divagavano su vari ragionamenti avrebbe iniziato a respirare con maggiore frequenza sentendo il battito cardiaco accelerare e pompare più sangue ai muscoli, il corpo iniziava a scaldarsi finalmente e una sensazione piacevolissima di fatica e adrenalina iniziava a scorrergli nelle vene; adorava sentirsi in quel modo, certo non era divertente correre o allenarsi in palestra con i pesi, però lo sforzo produceva degli ormoni spettacolari. Gli occhi rimbalzavano da destra a sinistra e poi avanti, scrutava gli edifici all’interno del perimetro e ricordava un po' i suoi anni passati lì dentro, sicuramente si sarebbe potuto divertire di più, avrebbe potuto lasciar andare molte cose e prendersela meno per altre, però tutto sommato era contento di dove era arrivato, perché ce l’aveva fatta da solo, nessuna raccomandazione, nessuna scorciatoia, tutto sudore e sangue sputato sul campo.
    Non c’era molto tempo da perdere Naru doveva confessarsi, o meglio avrebbe dovuto cercare di spiegare il suo Quirk mentre correva, tra un respiro affannato e l’altro; purtroppo l’esito non fu quello che Shoya immaginava: infatti la matricola parlò di manipolazione dei cinque sensi e di sinestesia, ma la sua voce era così bassa e così intermittente che fu davvero difficile starla a sentire, il vento e il rumore dei passi sul terreno non aiutavano per niente.
    Dai, su … alza quelle ginocchia … Non trascinare i piedi!
    Avrebbe detto il ragazzo dei capelli neri dopo che per dieci minuti buoni non si era mai voltato ad osservare l’andamento della ragazza e si era dunque girato per la primissima volta a scrutare i movimenti di lei. Naru era evidentemente concentrata a mantenere il passo, a respirare e a regolare le sue energie, non riusciva a parlare contemporaneamente e creare una frase di senso compiuto in uno stesso momento. Shoya mantenne comunque il suo sguardo rigido, impassibile, non voleva di certo passare per quello che compativa gli altri, assolutamente no, non l’avrebbe fatto.
    Stiamo quasi per arrivare … non mollarmi proprio adesso …
    La mezz’oretta volò in un istante, paradossalmente sembrava avessero passato più tempo a parlare di fronte ai cancelli d’ingresso invece che a correre. Il quasi Pro-Hero si sentiva ancora carico di energie, anzi quella corsetta aveva attivato il suo metabolismo e iniziava anche a sentire un leggero languorino, non era solito fare colazione quando si alzava così presto e adesso ne risentiva tutti gli effetti. Dopo avrebbero pensato al cibo, adesso c’era da lavorare.
    Finiti i cinque kilometri i due erano tornati al punto di partenza e Naru era decisamente stanca, però era arrivata allo stesso tempo, qualche passo indietro, ma senza essere troppo lenta. Altri punti a favore della matricola che fino ad ora si era comportata in maniera davvero impeccabile, peccato per lei non aveva di fronte un Senpai eccessivamente generoso nelle lodi e infatti non ci fu nessun applauso e nessun complimento. Shoya si limitò a prendere fiato e dire giusto due parole.
    Bene … siamo tornati al punto di partenza … adesso entriamo e iniziamo a fare sul serio … prendi fiato mentre camminiamo …
    Non avrebbe lasciato il tempo a Naru di stramazzare per terra o di implorare pietà, dovevano dirigersi dentro il terreno della scuola verso uno dei campi di allenamento esterni; fortunatamente non c’era da fare altri kilometri, ma circa cinque minuti a piedi, non molto, quello sarebbe stato un recupero attivo per entrambi e in più Shoya avrebbe iniziato a pensare come strutturare un possibile scontro fisico. Non era per niente facile.
    Il campo di allenamento esterno era grande quanto un campo da Basket, rettangolare, libero attorno da ostacoli se non qualche albero molto alto che aiutava a fare ombra in alcuni punti; Il terreno era tutto in terra battuta quasi dal colore rossiccio, sembrava un campo da Tennis, ma più grande e senza la rete. Lì si sarebbero potuti muovere senza rischio di intralciare altri all’interno della scuola, senza usare le palestre al chiuso e sfruttando quella bellissima mattinata di Primavera. Shoya era stato di pochissime parole durante tutto il percorso, questo avrebbe dovuto preoccupare un po' la matricola.
    Giunti al centro del campo ecco che avrebbe incrociato le braccia al petto, avrebbe preso un profondo respiro e incrociando lo sguardo di Naru con occhi di sfida avrebbe detto.
    Vediamo cosa sai fare. Prova ad attaccarmi e ti chiederei di iniziare ad usare il tuo Quirk, mi pare di aver capito che sfrutti i cinque sensi e puoi combinarli tra loro…
    Il tono era anch’esso di sfida, ma senza sembrare scortese, comunque cercava di mantenere il rispetto e il grado tra Senpai e Kohai.
    Non hai un potere offensivo, però potresti essere d’aiuto in supporto… se non ti fai ammazzare prima… quindi lavoreremo sul sopravvivere. Vai!
    Strinse i denti in un sorrisetto malefico e attese pronto a difendersi senza contrattaccare ovviamente.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 493 | Energia: 1050

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    Narrato ▪ «Parlato» ▪ PensatoParlato Shoya



    Passata la prima metà qualcosa si risvegliò in Naru. D'improvviso la gola aveva smesso di bruciarle, i polmoni non le facevano più male e le energie erano tornate magicamente. Si sentiva benissimo, tant'è che avrebbe potuto farne almeno altri due di giri quella mattina!
    ...
    ...Stavamo scherzando!? Come se una cosa del genere fosse possibile!!
    Arrivata alla seconda metà del giro Naru era ridotta ad uno straccio, e la situazione poteva soltanto peggiorare. Non aveva un fisico adatto a quel tipo di sforzo, né abbastanza allenamento per riuscire a sostenere tranquillamente quel tipo di corsa. Era arrivata fin lì in un modo o nell'altro, ora si trattava solo di stringere i denti mettendo un passo davanti all'altro fino a tornare -non aveva idea di come- al punto di partenza.
    Non fece neanche in tempo a rallentare che la voce del senpai la risvegliò meglio di una secchiata d'acqua fredda.
    Alzare i piedi. Non mollarlo proprio adesso... Col cavolo che si sarebbe arresa arrivata a questo punto!!!

    «*wheeze* ...H-hai!! *wheeze*»

    Con quello che poteva sembrare più il suono di un cuscino gonfiabile quando viene stretto con forza che una voce umana la giovane rispose affermativamente a Ishida senpai. Arrivata a quel punto avrebbe preferito direttamente svenire che farsi vincere dalla stanchezza o -peggio- ignorare i consigli del senpai e i suoi... Erano incoraggiamenti, vero?
    Uno dei pochi pensieri che riuscì a farsi strada attraverso la nebbia immaginaria che avvolgeva Naru era che il compagno anziano non parlava tanto, ma quando lo faceva era per un buon motivo. Sempre.
    Stava malissimo, e l'unica cosa a sostenerla ormai era il pensiero di non voler essere accomunata alle persone descritte in precedenza dal ragazzo. Avrebbe portato a casa qualcosa di utile da quella giornata, oltre a vesciche, lividi e muscoli doloranti.
    Fosse stato anche solo un'impressione positiva da parte di Ishida senpai. Ma ce l'avrebbe fatta.
    Alzando bene i piedi e dando alla propria andatura la parvenza di un contegno, Naru si impegnò nel sorriso più sforzato che la sua fisionomia potesse consentirle.
    Nessuno avrebbe potuto dire che non prendeva male le sfide.

    ★★★

    Con l'aria di chi è stata appena sottoposta ad un giro di tortura o due Naru annaspò alla ricerca d'aria, il volto bene alzato verso il cielo. Tirandosi all'indietro i capelli con entrambe le mani lasciò libera la fronte sudata.
    Era... Finita? Oddio si! Poteva sentire tutti i muscoli delle gambe che si ribellavano, i tendini impegnati a protestare e le giunture a produrre talmente tanto acido lattico che avrebbe potuto farci colazione assieme ai cereali!
    In qualche modo era riuscita ad arrivare ai cancelli senza fermarsi a metà. Un risultato di cui andare fieri.. E di cui avrebbe sicuramente pagato lo scotto la mattina seguente.
    Come minimo le ci sarebbero volute le stampelle per arrivare in classe, sperando di riuscire a prendere sonno quella notte.
    Finite le lezioni si sarebbe presa minimo un paio d'ore da trascorrere in doccia, o nel più vicino bagno caldo!
    Gettando un'occhiata al compagno di corsa notò con parecchia invidia stupore quanto il ragazzo fosse assolutamente calmo, senza nessun particolare segnale di stanchezza. Era un po' azzardato dire che fosse fresco come una rosa, ma di sicuro aveva l'aria di chi era pronto a iniziare una giornata carico di energia.
    Ma di che cosa si drogava? Doveva essere qualcosa di parecchio efficace!

    «N-non credevo ce l'avrei fatta... P-poi mi spiegherai... *wheeze*... il trucco... senpai...»

    Tenendosi la milza con la mano la giovane arrancò nella direzione del compagno più anziano stringendo i denti e imponendosi di respirare.
    Le fitte sarebbero passate entro un paio di minuti al massimo. La fatica accumulata nel corso della maratona avrebbe richiesto più tempo.
    Il tratto di strada dal cancello al luogo dell'allenamento vero e proprio fu percorso per la gioia di Naru senza dover correre. Quello, e in religioso silenzio.
    Che dire? Naru pensava di aver conosciuto con Rei una studentessa di poche parole ma Ishida senpai la batteva, almeno in quanto a pause tra un discorso e l'altro.
    Non che le dispiacesse troppo, al momento. Non si tirava indietro quando c'era da chiacchierare, ma persino lei era grata di avere una manciata di secondi per poter recuperare le energie. Ogni boccata d'ossigeno era preziosa, ed aumentava le possibilità di pensare a cosa le avrebbe chiesto di fare una volta arrivati là.
    Il "là" si rivelò essere il campo di addestramento esterno, un luogo che Naru aveva imparato a conoscere nel corso delle lezioni pratiche.
    Faceva un certo effetto trovarcisi in due a quell'ora della mattina.
    Si sarebbe potuto pensare ad un appuntamento romantico... Ma non erano quelli il rossore in volto ed il respiro affannoso che si era immaginata, accidenti!!
    Ishida senpai si piazzò lì in mezzo al nulla a braccia incrociate e un ghigno che non prevedeva nulla di buono.
    Naru adottò una posa assai meno eroica. Gambe piegate, ginocchia rivolte all'interno, mani appoggiate sulle seconde e respiri profondi cercando di incamerare quanto più ossigeno possibile.
    In pratica a un passo dal crollare a terra. Yay.
    No dai, non era messa così male. A scuola era sempre arrivata alla fine delle ore di educazione fisica. Aspettava di arrivare negli spogliatoi per crollare su una delle panche, di solito. Qui non era troppo diversa come situazione, magari era il caso di fingere di avere ancora qualcosa da bruciare.
    A quanto pareva il senpai voleva che lo attaccasse, possibilmente usando la propria Unicità per fornirgli un'idea più chiara di quanto disperato fosse davvero il suo, di caso.
    Seems legit.

    Non hai un potere offensivo, però potresti essere d’aiuto in supporto… se non ti fai ammazzare prima… quindi lavoreremo sul sopravvivere. Va«Ryokai!»

    Complice l'incredibile stanchezza e la testa annebbiata Naru partì d'istinto l'attimo esatto in cui avvertì il comando del senpai.
    In quella strana condizione che si raggiunge all'apice dell'esaurimento fisico, il concetto che le filtrò dalle orecchie fu chiaro, quasi elementare. "Attaccare" e "Usare il proprio Quirk".
    In quel momento il cervello della ragazza ancora provato dalla carenza d'ossigeno tradusse la richiesta nel modo più diretto possibile. Colpiirlo velocemente, con poco sforzo... E cercando di chiudere la cosa nel più breve tempo possibile.
    Dettagli come la differenza di esperienza, fisico per non parlare dell'unicità di Ishida senpai erano cose troppo complesse per lei in quel momento.
    Tutto ciò che andava oltre il "risolvere l'ostacolo e potersi riposare un minuto in più" era al di là della capacità di ragionamento della studentessa.
    La via più diretta era il saltargli praticamente addosso. Senza finte o strani movimenti (di cui peraltro non era capace).
    Di tecniche a sua disposizione non ne aveva che una, il caro vecchio e collaudato... calcio ai gioielli di famiglia.
    Ok, Narusawa Deluxe ★ Nutcracker suonava meglio. Ma non aveva il fiato per urlarlo, il suo Quirk non le faceva mica spuntare il terzo polmone!
    Non era un colpo più veloce o forte rispetto a quello che avrebbe potuto dare una ragazza della sua età.
    Ma se per caso avesse raggiunto il bersaglio, il quasi Pro Hero avrebbe sperimentato come il "giocare con i cinque sensi" di usi offensivi ne avesse eccome... Bastava che Naru non ci stesse troppo a pensare.
    In fondo era quello il modo in cui riusciva a dare il meglio di sé.
    Poteva ragionarci sopra. Poteva impegnarsi e basta. L'importante era non trovarsi a fare entrambe le cose assieme.
    Ecco, in quel caso la sua testa generava mostri.
    Meglio andare d'istinto, come in quel caso.



    Difesa: Nessuna
    Attacco: Narusawa Deluxe ★ Nutcracker (Calcio alle parti basse)
    (Forza+Quirk)/2 (25+25)/2 = 025 (attacco portato con il supporto del proprio Quirk)

    jpg
    Naru Narusawa
    HEROES » LIVELLO 2
    | FORZA: 025
    | QUIRK: 025
    | AGILITÀ: 025

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: Pain receptor = 0 Value
    • Energia:0100 >> 0070

    • Equipaggiamenti: //
    Adaptive Suit [0]:

    Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, con qualche rifinitura colorata, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi.

    • Durata: Permanente.
    • Peso: [0]
    • Costo: 500 ¥
    • Effetto: //
    • Potenziamento: Disponibile

    • Tecniche:
    Hearing x Vision [Lv1]:

    Descrizione: Naru è in grado di mappare l'area attorno a sé in modo abbastanza approssimativo sfruttando le vibrazioni sonore per ricostruire visivamente l'ambiente circostante. Non è in grado di percepire i colori ma solo la presenza di superfici.
    Tutto ciò che genera e riflette rumore percepibile acquisisce contorni ben definiti.

    • La portata della tecnica è pari alla capacità di Naru di sentire i suoni entro una distanza massima di [5 Metri].
    • Suoni troppo forti hanno il duplice effetto di assordare e accecare Naru durante l'uso di questa tecnica.
    • Condizioni di assenza ed eccesso di luce non hanno effetto su Naru durante l'uso di questa tecnica.
    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danni: //
    Vision x Olfaction [Lv1]:

    Descrizione Naru può visualizzare gli odori come se fossero oggetti solidi. Ogni odore ha forma, aspetto e colore tanto più definiti quanto questo è intenso.

    • Durante l'uso della tecnica la vista di Naru è severamente limitata. Non è in grado di percepire colori e la forma esatta degli oggetti solidi, con le stesse difficoltà di trovarsi in mezzo alla nebbia.
    • Odori troppo forti possono coprirne visivamente altri, come due liquidi colorati se mescolati tra loro.

    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danno: //
    Touch = Equilibrium [Lv1]:

    Descrizione Quest'abilità permette a Naru di sfruttare il senso del tatto al posto della vista nella gestione dell'equilibrio. Questo consente un controllo del proprio baricentro fino a quando Naru è in contatto fisico con una superficie solida (il pavimento, un muro, una corda, ecc.).

    • Quest'abilità permette a Naru di mantenere un bilanciamento ottimale anche in condizioni difficili (in movimento, con gli occhi chiusi, ecc.).
    • Le condizioni ambientali devono comunque essere sufficienti per garantire un equilibrio minimo (pareti verticali o troppo scivolose sono e restano impraticabili).
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.
    • Quest'abilità non fornisce a Naru capacità di schivare attacchi di cui normalmente non sarebbe in grado (proiettili, ecc.).

    Tipologia: Tecnica di potenziamento
    Costo: 15 PE
    Danno: //
    Pain receptor = 0 Value[Lv1]:

    Descrizione La tecnica permette di disattivare temporaneamente alcune terminazioni nervose, più specificatamente i recettori del dolore. Ciò permette a Naru di ignorare per un breve periodo eventuali limitazioni provocate da lividi, tagli o abrasioni su una parte specifica del corpo.
    La tecnica può essere impiegata (con ovvi rischi da parte della ragazza) per consentirsi di sferrare colpi a mani nude più violenti di quanto normalmente sarebbe possibile, andando ad escludere i segnali d'allarme del proprio corpo.

    • I danni subiti non vengono annullati, semplicemente non vengono percepiti come tali per la durata della tecnica
    • Effetti come Sanguinamento o Paralisi si applicano normalmente
    • In caso di uso offensivo, Naru subirà danni Lievi alla parte del corpo usata per attaccare.

    Tipologia: Trasformazione
    Costo: 30 PE
    Danno +1 Step ai danni inflitti
    Durata: 3 turni
    Reflex Arc + [Lv1]:

    Descrizione Riconfigurando per pochi istanti il proprio sistema nervoso, Naru è in grado di ottimizzare il tragitto che gli impulsi sensoriali effettuano e la conseguente reazione da parte del proprio corpo.
    Ciò si traduce in un'azione motoria più rapida e precisa da parte della ragazza in seguito a stimoli di qualunque genere.

    • Quest'abilità consente a Naru di reagire ad un pericolo in condizioni che normalmente le sarebbero difficili, come evitare un'arma da lancio o un colpo sferratole da un'avversario.
    • L'abilità non la rende più veloce o forte di quanto sarebbe normalmente, quindi non le è possibile schivare colpi d'arma da fuoco o evitare le schegge di un'esplosione. Potrebbe tuttavia provare ad allontanarsi dalla traiettoria dell'arma prima che essa faccia fuoco o a ripararsi in tempo prima che l'esplosione avvenga.
    • Per poter schivare l'attacco Naru dev'essere consapevole della sua origine.
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.

    Tipologia: Potenziamento
    Costo: 25 PE
    Danno //

     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida
    - Status: //
    - Equip: Full Dive (Quirk - Media)
    Maschera Antigas (3 su 3)
    - Abilità: Semiconductor
    - Tecniche Usate:
    Ion Drug 1 su 4 turni
    Attraverso i palmi delle mani l'utilizzatore del Quirk potrà sfruttare l'energia ionizzante presente nello spettro elettromagnetico (Radio, IR, Visibile, UV, Raggi X ecc.) per generare un Power Up.
    Assorbendo la lunghezza d’onda definita essa verrà sottratta all’ambiente circostante per un raggio di circa 2 metri e mezzo. Questo assorbimento è applicato solo al primo turno di utilizzo della tecnica.
    In questo modo il Caster andrà ad azzerare la carica energetica offensiva intercettata con i palmi delle mani annullandola e potrà convertire tale surplus energetico all'interno del proprio corpo su ogni fibra muscolare.
    Effetto: +1 FRZ/AGI ogni 10 Punti Quirk; 4 Turni
    Hero Lv. 8 | III A | 19 Anni
    Narrato • ParlatoPensatoAscoltato
    Un’oretta e mezza era già passata ma ancora non si vedeva l’ombra di altri studenti al di fuori di loro due. Shoya statuario immobile con le braccia intrecciate all’altezza del petto scrutava la Kohai sfiancata dalla corsa e piegata sulle sue stesse ginocchia a prendere fiato mentre chiedeva consigli o trucchi su come sopravvivere ad un allenamento simile.
    A quella richiesta il ragazzo sorrise quasi divertito, ma per un brevissimo tempo, quasi impercettibile, gli sembrò davvero divertente che Naru avesse domandato qual’era il trucco per finire cinque chilometri di corsa senza essere sdraiati morti sul terreno. Sicuramente non era banale, ma non ci voleva neanche una scienza per comprendere che era solo una questione di allenamento e forse anche un po' di genetica.
    Allenamento, disciplina e produttività Naru-chan. Non c’è nessun trucco, quando sono entrato in questa scuola ero completamente diverso, timido e introverso… mi brillavano gli occhi solo a guardare questa scuola e a seguire le lezioni… poi tutto cambia, ma non i principi che decidi di seguire.
    Lentamente Shoya stava iniziando ad aprirsi ad un dialogo un po' più intimo e riservato, non si sentiva troppo a disagio a parlare con la giovane matricola nonostante fosse passato così poco tempo, forse era proprio dovuto al carattere e ai modi di fare di Naru, sembrava così imbranata, eppure così genuina e pura, insomma era inevitabile iniziare a provare un qualche sentimento di affezione verso una ragazzina così. Nulla di sconcio ovviamente, c’era una certa differenza d’età abbastanza importante e poi al momento Shoya aveva altri pensieri rispetto all’amore.
    Comunque poco alla volta il suo ruolo da Senpai lo stava svolgendo nel migliore dei modi, almeno questo era il suo pensiero, non voleva di certo rivelare tutte le sue carte e tutti i suoi migliori consigli in pochissimo tempo, avrebbe snocciolato poco alla volta diverse questioni per vedere la reazione della Kohai e sperare in un qualche confronto non solo fisico, ma anche verbale.
    Shoya aveva appena finito di chiedere a Naru di attaccarlo, quando quest’ultima decise di lanciarsi a testa bassa in un’offensiva molto rapida e repentina, come se tutto il dolore e la stanchezza che aveva manifestato fino a pochi secondi fa fosse svanita tutta ad un tratto. Il ragazzo dai capelli neri sorrise ancora una volta, ma adesso compiaciuto, sì decisamente un’ottima mossa quella di Naru di scattare all’improvviso cercando di sfruttare l’effetto sorpresa e soprattutto andando in qualche modo ad inibire il suo senso di stanchezza e fatica, questo poteva essere un potere del suo Quirk, ma non ne aveva la certezza.
    A quel punto Shoya decise di fare qualcosa in più del semplice difendersi, aprì immediatamente i palmi delle mani per poter recepire l’energia presente nell’aria e si concentrò per un millesimo di secondo affinché potesse attivare la tecnica Ion Drug, questa tecnica gli permetteva di incamerare energia cinetica all’interno del proprio corpo e riconvertirla immediatamente in un potenziamento muscolare per migliorare i suoi movimenti. L’ambiente si colmò di tensione elettrostatica e per qualche attimo sembrò come se fisicamente mancasse dell’aria, ma non ossigeno da respirare, proprio come se la resistenza e l’attrito che regolano i nostri movimenti fossero stati azzerati. Questo era il principale effetto delle sue tecniche, si poteva percepire un evidente cambio drastico nelle condizioni ambientali per poi ritornare tutto esattamente come prima.
    Shoya carico di rinnovata energia sprigionò tutta la sua agilità con un balzo in avanti andando a superare in altezza Naru volteggiando sopra la sua testa con una capriola in avanti, fece proprio un salto mortale in avanti partendo da fermo e senza nessun tipo di rincorsa, spiccò un salto inclinato verso la direzione che aveva in mente, rannicchiò le ginocchia e si allungò al termine per atterrare esattamente in piedi voltandosi infine verso la sua studentessa che probabilmente gli stava ancora dando le spalle. Il movimento fu rapidissimo, una matricola avrebbe avuto difficoltà ad accorgersene subito. Negli anni Shoya aveva sviluppato parecchio la sua agilità e la sua capacità di attivazione di quirk, quella era una perfetta dimostrazione di quello che sapeva fare e che quindi oggi sarebbe stata una tosta giornata per Naru.
    Ritornato in posizione eretta e con lo sguardo verso la Kohai riportò le braccia conserte al petto.
    Si può fare di meglio Naru-chan, non puoi attaccare in maniera frontale un avversario che: uno, non conosci e due, magari è anche più abile di te in combattimento.
    Elencò le cose che non andavano bene rimarcando con la voce quei concetti per lui fondamentali. Mai un attacco frontale, soprattutto quando stai ancora studiando il tuo nemico, ci vuole un po' di provocazione e soprattutto studio.
    Va bene l’effetto sorpresa, suppongo tu abbia usato il tuo Quirk per sopprimere i dolori della corsa, corretto? Però potevi tentare di saltare o deviare i tuoi movimenti all’ultimo, oppure fare una finta e poi colpire in un modo diverso. Ci vuole creatività!
    Il tono era quello tipico di un maestro che insegnava ad uno studente, Shoya si sentiva in dovere di far capire concetti base come questi perché avrebbero fatto la differenza poi nel vero campo di battaglia. Ormai si era calato a pieno nella parte del Senpai e gli stava anche bene.
    Con te dobbiamo lavorare sul potenziamento dei sensi… ad esempio potresti usare un oggetto di supporto per inibire la vista dell’ambiente di battaglia e sfruttare l’odore o i suoni per muoverti e colpire…
    A quel punto Shoya strappò velocemente un lembo della sua tuta blu, esattamente un pezzo di manica sinistro. Lo fece senza alcun riguardo o alcun pensiero particolare sull’indumento, dimostrando che non gli interessava poi molto dei colori della scuola.
    Ti benderai gli occhi e sfrutterai il tuo Quirk per muoverti e attacarmi, io mi sposterò ad una velocità ben superiore a quella che sei abituata a vedere. Perciò dovrai spingere al massimo, voglio vederti faticare.
    Pronunciò quell’ultima frase quasi un po' divertito e con un ghignetto sadico stampato sul volto. Forse Naru avrebbe rimpianto quel giorno oppure lo avrebbe ringraziato per sempre. Chissà.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 543 = 493 + 50 | Energia: 950 = 1050 - 100

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    Purtroppo non c'era nessun trucco per arrivare in fondo vivi a quella tortura... Se non il farla ancora, e ancora, e ancora. Decisamente scoraggiante per Naru, ma allo stesso tempo c'era la possibilità -un giorno molto lontano- di poterci arrivare persino per lei.
    Certo, tra il dire e il fare c'era da macinare parecchi chilometri. Darsi un obiettivo era la parte più facile, era il rispettarlo il vero casino.
    Non che quel percorso fosse impossibile nel lungo periodo. Magari sarebbe diventata anche lei come Ishida senpai un giorno? ...Ok, magari non così alta. O con quel tono muscolare. O con... D'accordo, doveva lavorare con il materiale che aveva. Che in quella fase della sua vita non era proprio tanto.
    Almeno il suo era un profilo aerodinamico.
    Sigh.

    «Uuuh... capito... TヘT»

    Con l'aria di chi è consapevole e allo stesso tempo rassegnata all'inevitabile Naru sorrise amaramente all'idea che lo stesso destino che fino a quel momento l'aveva protetta e coccolata da tutto ciò che c'era di pericoloso a Tokyo e nei suoi dintorni l'aveva lasciata parecchio indietro in quanto ad allenamento ed esperienza rispetto allo studente medio della U.A.
    E che cavolo... Sembrava che alla Yuuei correre così tanto fosse normale, o quasi! Ad averlo saputo non avrebbe passato il periodo dall'esame all'inizio dei corsi stravaccata sul divano a divorarsi programmi e serie TV a leggere e studiare come una normale brava ragazza.
    Va detto comunque che Naru era una ragazzina che sapeva essere seria quando la situazione lo richiedeva.
    Non c'è da stupirsi quindi che riuscì a non scoppiare a ridere nel sentire che c'era stato un tempo in cui Shoya Ishida era -per sua stessa ammissione- una creaturina timida, introversa e carica di ammirazione per la U.A.
    Dai, siamo seri. Quanto doveva aver grindato per livellare così tanto e trasformarsi in... Questo qui??
    Collegamenti? See, come no. Steroidi e qualche misterioso rituale di magico, probabilmente. Di quelli che ti trasformano il ragazzino mingherlino in una specie di attore di Hollywood da un metro e ottanta con mascella e muscoli tutti al posto giusto insomma. Quindi seguendo lo stesso ragionamento c'era la seria possibilità che per Naru si spalancassero le porte di Hollywood al termine della sua vita alla U.A.?
    Ripulendosi la bavetta dall'angolo della bocca e risvegliandosi dalla bellissima illusione Naru tornò con la testa sul pianeta Terra.
    Non prima di lasciarsi andare ad una frecciatina nei confronti del senpai.
    Almeno una glie la doveva, no?

    «Ah, allora c'è stato un tempo in cui pure tu eri una matricola, senpai?»

    La frase sarebbe sicuramente suonata meglio se tra i due non fosse stata lei quella mezza morta. Ma visto che tanto non aveva a portata di mano medicine misteriose per recuperare stanchezza e fatica (o meglio, c'era una scorciatoia che non era ancora il caso di utilizzare) quindi fece un favore a sé stessa e ai suoi polmoni e decise di imitare Ishida senpai nella delicata arte dello stare in silenzio.

    ★★★

    Il colpo di Naru andò a vuoto. E fin lì tutto nelle previsioni.
    Quello che la ragazza non si poteva aspettare era il modo in cui Ishida senpai scelse di difendersi da quell'attacco. No, non intendeva il salto mortale con capriola con cui il ragazzo si portò con un punteggio di almeno 9.5/10/9.5 alle sue spalle.
    Era l'elettricità statica (probabilmente un effetto della sua Unicità) che pervase l'ambiente nel giro di una frazione di secondo. Ora, se fosse stata estate e l'aria abbastanza secca non ci sarebbe stato niente di cui preoccuparsi.
    Ma nel freddo-umido di quella mattina c'era qualcosa che venne colpito duramente da quell'effetto.
    Come certamente Ishida senpai sapeva l'elettricità statica e l'umidità sono un'associazione a delinquere pericolosissima per i delicati capelli di una ragazza. Specialmente i capelli lisci e sottili, che le giovani studentesse giapponesi passano ore ed ore a pettinare per rendere abbastanza ordinati. Capelli come quelli che Naru aveva, e di cui andava molto fiera.
    Nemmeno il tempo di ritirare il piede dal punto in cui avrebbero dovuto trovarsi i gioielli doveva trovarsi il bersaglio del suo attacco che la chioma rosata della giovane studentessa parve animarsi di vita propria, acquisendo un volume vigoroso e ribelle.
    Niente di traumatico per un occhio esterno. Quel tanto che bastava per considerare dei capelli lisci come "poco mossi"
    Naru si portò entrambe le mani poco sopra alle orecchie.
    Quindi si rannicchiò a terra, mentre quest'ultime si coloravano di un imbarazzantissimo rosso intenso.
    Giusto un paio di secondi prima che le considerazioni del senpai la riscuotessero ricordandole che forse c'erano cose più importanti in quel momento di un'acconciatura prematuramente defunta...
    Con evidente difficoltà nel trattenere lacrime d'odio d'imbarazzo nei confronti di chi l'aveva appena costretta ad una lunga seduta in camera con la piastra per capelli Naru abbassò gli occhi lasciandosi andare ad un'affermazione assai spontanea a mezza bocca.

    «Uuh.. Con le ragazze non ci sappiamo proprio fare, eh? .»

    A dispetto del terribile danno d'immagine subito le osservazioni del senpai erano una più a segno dell'altra. D'accordo l'essere stanca ma attaccare direttamente qualcuno raramente funzionava. Almeno nei film.
    Quello figo, l'eroe, stava fermo e aspettava il momento giusto di reagire. O comunque se decideva di prendere l'iniziativa faceva qualcosa di sorprendente e di inaspettato.
    Eh già, avrebbe dovuto lavorarci parecchio sopra. Non le faceva affatto piacere sentirsi dire queste cose... Ma almeno Ishida senpai era lì per dirgliele e darle una possibilità per rimediare prima di trovarsi davanti un criminale o peggio.
    Ecco in quel caso non se la sarebbe cavata con i capelli spettinati e l'orgoglio un po' ammaccato.

    «E' bastata un'occhiata per capirlo? Accidenti!»

    Era bastato uno scambio, e sapendo come funzionava a grandi linee il suo Quirk era riuscito a dedurre quel che Naru aveva fatto.
    Quindi era questo quel che voleva dire essere praticamente un Pro-Hero.
    ...Cavolo.
    Non si trattava solo di forza, agilità o riuscire a fare salti mortali per impressionare una matricola.
    Ishida senpai era acuto. E quella era una capacità che davvero valeva la pena portarsi in azione, qualcosa che valeva decisamente più di un Quirk potente o versatile.
    Se fosse stata un Villain... Cosa avrebbe potuto fare in una situazione del genere, contro di lui?
    Scosse la testa. Non c'era neanche da pensarci.
    Ecco, questo era il genere di sicurezza che le sarebbe piaciuto raggiungere prima o poi.
    Il pensiero che alla Yuuei (e in futuro per le strade di Tokyo) ci fosse qualcuno così le dava tranquillità.

    «Creatività. Potenziamento dei sensi. Oggetti di supporto. Umu.»

    Erano tutti concetti abbastanza sempilci... In teoria. O meglio, al momento non le veniva in mente niente a cui già non avesse pensato.
    Creatività? Probabilmente era quella che le aveva garantito l'ingresso alla Yuuei, ma la cosa si fermava lì.
    Oggetti di supporto? Ne aveva qualcuno, ma non aveva certo pensato a portarli con sé.
    Nel senso... Chi sano di mente porterebbe delle flash-bang in un addestramento con un senpai? E poi era materiale prezioso, gli Yen non crescevano mica sugli alberi??
    Sull'ultimo punto il ragazzo l'anticipò strappandosi -in maniera squisitamente teatrale, doveva ammetterlo- una manica, probabilmente con l'intenzione di fargliela usare per bendarsi gli occhi.
    Ora, per quanto avesse fangirlato fino a questo momento Naru non era quel tipo di ragazza capace di saltare addosso ad un ikemen per strappargli di dosso i vestiti.
    Fosse stato una mascotte particolarmente carina ci poteva anche stare, magari con Ishida senpai si sarebbe fatta qualche scrupolo.
    In sostanza voleva che l'attaccasse sfruttando semplicemente la propria Unicità e cercando di star dietro ad una veloità difficilmente raggiungibile da un civile. Tutto lì.
    Incrociando le braccia e assumendo un'aria pensierosa la sedicenne ci rifletté giusto qualche secondo.

    «Tutto chiaro senpai... Solo una domanda.»

    L'idea dello studente era buona, era quello il genere di allenamento di cui Naru aveva bisogno, almeno in questa fase. L'unicità era più o meno sempre stata parte di lei, ma le occasioni in cui poteva spingerla al limite e vedere fino a dove il suo fisico reggeva erano rarissime.
    Sotto quell'aspetto non c'erano problemi, anzi nonostante la stanchezza non vedeva l'ora di iniziare.
    Il problema era un altro, purtroppo.
    Grattandosi la guancia rivolse a Ishida senpai un sorriso che era imbarazzo al 100%
    Per lei era un po' come essere colta con le mani nel sacco.

    «Com'è che si combatte, esattamente?»

    Quella frase, detta con tutta l'innocenza di questo mondo era un po' il succo del problema.
    Naru non aveva mai avuto bisogno di imparare a combattere.
    La sua conoscenza del "far del male al prossimo" si limitava a qualche zuffa da bambini nulla di più.
    Ah, e ad un paio di idee che le erano venute in mente durante la prova di ammissione alla U.A.
    Per il resto era una principiante. Anzi, la principiante definitiva.
    Era in grado di dire "Questo pugno va sulla pancia di quello lì" ma non di spiegare come farcelo arrivare, insomma.
    Ma aveva abbastanza fiducia in Ishida senpai per convincersi che avrebbe certamente superato quel piccolissimo ostacolo.
    Era quasi un Pro-Hero, giusto?

    «Nel senso... Mi hai dato un compito e lo faccio, ovvio. Ma cosa devo fare esattamente? Temo di non essere proprio un'esperta di arti marziali o cose del genere.»

    Naru restò quindi in attesa della risposta del senpai. Era stanca, ovviamente. Ma sapeva anche che in un modo o nell'altro avrebbe dovuto provarci.
    Sul "come" avrebbe lasciato fare al ragazzo. Sapeva il fatto suo, e non dubitava che da quella lezione avrebbe saputo fornirle qualcosa che le sarebbe servito prima o poi. Di cosa si trattasse, beh, non ne aveva idea. Ma era comunque curiosa di scoprirlo.
    Le avrebbe detto di arrangiarsi? Era una possibilità, nel caso avrebbe probabilmente agitato a random braccia e gambe. E se fosse stata fortunata avrebbe colpito qualcosa. Forse.
    Oppure avrebbe potuto darle qualche consiglio, una base da cui partire. Qualcosa di semplice sarebbe stato l'ideale, visto che tanto poi sarebbe toccato a lei svilupparlo nei giorni futuri.
    Insomma entrambe le opzioni erano valide.

    «E'... Un grosso problema?»





    Difesa: //
    Attacco: //


    jpg
    Naru Narusawa
    HEROES » LIVELLO 2
    | FORZA: 025
    | QUIRK: 025
    | AGILITÀ: 025

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa (Danni Medi alla messa in piega).
    • Tecniche usate: Pain receptor = 0 Value (2/3)
    • Energia:0070

    • Equipaggiamenti: //
    Adaptive Suit [0]:

    Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, con qualche rifinitura colorata, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi.

    • Durata: Permanente.
    • Peso: [0]
    • Costo: 500 ¥
    • Effetto: //
    • Potenziamento: Disponibile

    • Tecniche:
    Hearing x Vision [Lv1]:

    Descrizione: Naru è in grado di mappare l'area attorno a sé in modo abbastanza approssimativo sfruttando le vibrazioni sonore per ricostruire visivamente l'ambiente circostante. Non è in grado di percepire i colori ma solo la presenza di superfici.
    Tutto ciò che genera e riflette rumore percepibile acquisisce contorni ben definiti.

    • La portata della tecnica è pari alla capacità di Naru di sentire i suoni entro una distanza massima di [5 Metri].
    • Suoni troppo forti hanno il duplice effetto di assordare e accecare Naru durante l'uso di questa tecnica.
    • Condizioni di assenza ed eccesso di luce non hanno effetto su Naru durante l'uso di questa tecnica.
    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danni: //
    Vision x Olfaction [Lv1]:

    Descrizione Naru può visualizzare gli odori come se fossero oggetti solidi. Ogni odore ha forma, aspetto e colore tanto più definiti quanto questo è intenso.

    • Durante l'uso della tecnica la vista di Naru è severamente limitata. Non è in grado di percepire colori e la forma esatta degli oggetti solidi, con le stesse difficoltà di trovarsi in mezzo alla nebbia.
    • Odori troppo forti possono coprirne visivamente altri, come due liquidi colorati se mescolati tra loro.

    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danno: //
    Touch = Equilibrium [Lv1]:

    Descrizione Quest'abilità permette a Naru di sfruttare il senso del tatto al posto della vista nella gestione dell'equilibrio. Questo consente un controllo del proprio baricentro fino a quando Naru è in contatto fisico con una superficie solida (il pavimento, un muro, una corda, ecc.).

    • Quest'abilità permette a Naru di mantenere un bilanciamento ottimale anche in condizioni difficili (in movimento, con gli occhi chiusi, ecc.).
    • Le condizioni ambientali devono comunque essere sufficienti per garantire un equilibrio minimo (pareti verticali o troppo scivolose sono e restano impraticabili).
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.
    • Quest'abilità non fornisce a Naru capacità di schivare attacchi di cui normalmente non sarebbe in grado (proiettili, ecc.).

    Tipologia: Tecnica di potenziamento
    Costo: 15 PE
    Danno: //
    Pain receptor = 0 Value[Lv1]:

    Descrizione La tecnica permette di disattivare temporaneamente alcune terminazioni nervose, più specificatamente i recettori del dolore. Ciò permette a Naru di ignorare per un breve periodo eventuali limitazioni provocate da lividi, tagli o abrasioni su una parte specifica del corpo.
    La tecnica può essere impiegata (con ovvi rischi da parte della ragazza) per consentirsi di sferrare colpi a mani nude più violenti di quanto normalmente sarebbe possibile, andando ad escludere i segnali d'allarme del proprio corpo.

    • I danni subiti non vengono annullati, semplicemente non vengono percepiti come tali per la durata della tecnica
    • Effetti come Sanguinamento o Paralisi si applicano normalmente
    • In caso di uso offensivo, Naru subirà danni Lievi alla parte del corpo usata per attaccare.

    Tipologia: Trasformazione
    Costo: 30 PE
    Danno +1 Step ai danni inflitti
    Durata: 3 turni
    Reflex Arc + [Lv1]:

    Descrizione Riconfigurando per pochi istanti il proprio sistema nervoso, Naru è in grado di ottimizzare il tragitto che gli impulsi sensoriali effettuano e la conseguente reazione da parte del proprio corpo.
    Ciò si traduce in un'azione motoria più rapida e precisa da parte della ragazza in seguito a stimoli di qualunque genere.

    • Quest'abilità consente a Naru di reagire ad un pericolo in condizioni che normalmente le sarebbero difficili, come evitare un'arma da lancio o un colpo sferratole da un'avversario.
    • L'abilità non la rende più veloce o forte di quanto sarebbe normalmente, quindi non le è possibile schivare colpi d'arma da fuoco o evitare le schegge di un'esplosione. Potrebbe tuttavia provare ad allontanarsi dalla traiettoria dell'arma prima che essa faccia fuoco o a ripararsi in tempo prima che l'esplosione avvenga.
    • Per poter schivare l'attacco Naru dev'essere consapevole della sua origine.
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.

    Tipologia: Potenziamento
    Costo: 25 PE
    Danno //

     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida
    - Status: //
    - Equip: Full Dive (Quirk - Media)
    Maschera Antigas (3 su 3)
    - Abilità: Semiconductor
    - Tecniche Usate:
    Ion Drug 2 su 4 turni
    Attraverso i palmi delle mani l'utilizzatore del Quirk potrà sfruttare l'energia ionizzante presente nello spettro elettromagnetico (Radio, IR, Visibile, UV, Raggi X ecc.) per generare un Power Up.
    Assorbendo la lunghezza d’onda definita essa verrà sottratta all’ambiente circostante per un raggio di circa 2 metri e mezzo. Questo assorbimento è applicato solo al primo turno di utilizzo della tecnica.
    In questo modo il Caster andrà ad azzerare la carica energetica offensiva intercettata con i palmi delle mani annullandola e potrà convertire tale surplus energetico all'interno del proprio corpo su ogni fibra muscolare.
    Effetto: +1 FRZ/AGI ogni 10 Punti Quirk; 4 Turni
    Hero Lv. 8 | III A | 19 Anni
    Narrato • ParlatoPensatoAscoltato
    In quel momento si poteva notare una persona ben eretta in piedi sulle sue gambe e un’altra accovacciata a terra terrorizzata con le mani a coprirsi la nuca. Shoya aveva appena completato un salto mortale in avanti sfruttando anche il surplus energetico conferitogli dal suo Quirk, per cui l’area circostante si era caricata di energia elettrostatica, e adesso osservava perplesso Naru, la quale si era appena lamentata del fatto che il suo Senpai non ci sapesse proprio fare con le ragazze. Il punto della questione fu che il giovane quasi Pro-Hero non riusciva a comprendere a cosa si stesse riferendo la Kohai, anzi era sinceramente stupito da quella reazione così eccessiva, cosa poteva essere mai successo di così sconvolgente da averla fatta infervorare e terrorizzare così tanto? Poteva davvero essere il fatto che i suoi capelli si erano gonfiati in maniera innaturale? No dai. Sul volto del ragazzo si stampò un’evidente espressione interrogativa, come a dire: ma di cosa stai parlando? Però decise di non rispondere a quella provocazione, non si sentiva di dover spiegare ad una matricola se ci sapesse fare o meno con il gentil sesso; e per inciso aveva avuto parecchi insuccessi, ma anche qualche piccolo successo, quindi non aveva proprio nulla da dimostrare a riguardo. Strinse con maggior forza le braccia al petto e incurvò le sopracciglia mostrando uno sguardo ben più severo di quanto avesse fatto prima, e rimase in silenzio osservando i movimenti di Naru che rialzandosi sommessa sembrava aver capito le critiche mosse contro di lei.
    Shoya aveva perfettamente indovinato la strategia della matricola, la quale aveva puntato ad inibire i suoi recettori del dolore per effettuare un attacco a sorpresa sbagliando completamente l’approccio, un attacco frontale non è quasi masi efficace contro un nemico che non conosci, anzi è molto rischioso e questo primo insegnamento l’aveva appreso lui stesso durante tutte le simulazioni all’interno della scuola, si era trovato parecchie volte di fronte a suoi compagni di corso di cui conosceva poco e niente, ma tutte le volte che si era lanciato a testa bassa in un combattimento era finito con il sedere per terra. Sbagliando si impara, questo è vero, però se hai il vantaggio di avere un Senpai che ti dà delle dritte, forse è meglio ascoltarlo no?
    Da quel punto di vista Naru stava rivelando piano piano il suo vero carattere: una ragazzina all’apparenza ingenua e fragile, ma comunque pronta a far scoccare la lingua con qualche frecciatina senza paura di ripercussioni o forse incoscienza, per poi tornare concentrata e determinata sull’obbiettivo, insomma una matricola parecchio curiosa, ma anche divertente, era innegabile. Lo sforzo di Shoya fu quello di non dare seguito alle provocazioni e di non scoppiare a ridere ad ogni atteggiamento bizzarro che vedeva, il che fu tutt’altro che semplice. Cercò di mantenere il più possibile la rigidità di un Senpai severo, qualcuno di cui avere anche un po' di paura, perché no. Probabilmente il suo nome girava parecchio nei corridoi della U.A. quindi ognuno si era fatto un po' un’idea su di lui e il ragazzo alimentava il mistero sulla sua personalità mostrando ben poco di sé agli altri e raccontando giusto quel poco che bastava. Era anche contento di essere temuto dai più giovani, questo gli dava maggiore sicurezza quando doveva approcciarsi a qualsiasi studente essendo sicuro di trovarsi ad un gradino superiore a tutti; esattamente come in questa occasione, ogni movimento di Shoya era un’evidente sottolineatura della sua superiorità e del fatto che fosse completamente ad un altro livello, ma alla tempo stesso si mostrava magnanimo dedicando del tempo ad una qualsiasi matricola della scuola che lo aveva contattato.
    L’ultima domanda di Naru però fu davvero sconcertante, questa volta Shoya non potè fare a meno di lasciarsi cadere le braccia lungo i fianchi rompendo per qualche secondo la sua statuaria posizione. Come si combatte? Che domanda è come si combatte? Uno studente in una scuola per aspiranti super eroi deve avere bene in mente cosa voglia dire scontrarsi fisicamente con un avversario. Ma adesso non fanno più i test d’ingresso? Fu questo il primo pensiero di Shoya e avrebbe voluto mollare tutto e sfondare la porta dell’ufficio del preside per chiedere spiegazioni, ma non poteva farlo perché si sarebbe beccato la definitiva sospensione dalla scuola e di certo non voleva essere sospeso a pochi giorni dall’esame per diventare Pro-Hero. Ingoiò giù un boccone amaro, deglutì in maniera parecchio rumorosa e schioccò le labbra palesemente scocciato da questa domanda.
    Naru-chan sono in difficoltà, non riesco davvero a inquadrarti, un attimo prima mi dai l’idea di essere estremamente determinata e volenterosa, un attimo dopo mi chiedo se tu non abbia sbagliato scuola… adesso ad esempio ti ci vedrei bene ad un’accademia di teatro.
    Fece palesemente riferimento alla scenata di poco prima, una bellissima interpretazione di un dramma teatrale: “la ragazza e i suoi capelli”. No la vita di un aspirante eroe non funziona così purtroppo, i nemici sono ben più forti e spietati di quanto questa scuola sia pronta ad insegnare. Ci vuole anche dello spirito di iniziativa e caratteristiche genetiche, se non si è portati per questa strada è meglio evitarla che fare una brutta fine.
    È evidente che tu non abbia le doti di un perfetto combattente, ma come ho detto all’inizio il tuo ruolo potrebbe essere quello di supportare un collega in campo di battaglia, quindi anche se non dovrai scontrarti fisicamente con il nemico dovrai imparare come difenderti… e oggi non posso fare il miracolo di insegnarti le arti marziali, questo starà a TE impararlo nel corso degli anni qui dentro.
    Allungò la mano destra e l’indice destro indicando proprio Naru arrivando a pochi centimetri dal suo volto. Shoya era così, duro e anche intimidatorio a volte, bisognava saper apprezzare queste qualità.
    Io voglio insegnarti un metodo per sviluppare il tuo Quirk e che sia un metodo di lavoro applicabile in qualsiasi altro campo. Quindi adesso ti benderai gli occhi e ti sforzerai di sfruttare i tuoi sensi per muoverti in perfetto equilibrio nello spazio che ci circonda e proverai a colpirmi usando l’istinto, non mi interessa che tu sia cintura nera di una disciplina, voglio vedere come lavori.
    Detto questo fece due passi indietro, prese fiato e si riposizionò con le braccia incrociate al petto.
    Oppure sei ancora in tempo per il thè delle 8.00 in sala mensa.
    Parlò con un tono provocatorio e volutamente sbeffeggiante perché voleva stimolare della rabbia in Naru, voleva che la giovane matricola si incazzasse con lui che fosse infervorata, che lo volesse massacrare di pugni. Solo così avrebbe davvero scoperto il suo vero potenziale.
    Sul volto di Shoya un ghigno malefico.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 543 | Energia: 950

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    Ok, non saper combattere era un grosso problema dopotutto.
    O almeno, così lo facevano sembrare le parole di Ishida senpai. Ecco, adesso poteva aggiungere all'album la Limited (SR) version (almeno sperava fosse quella la variante) scocciata/arrabbiata. Certo, in realtà più che arrabbiato sembrava... Perplesso? Sconcertato? Uno strano miscuglio di tutte le precedenti?
    Non che non lo capisse, comunque. Non occorreva essere dei geni per realizzare che in una situazione del genere ammettere una cosa simile poteva suonare come una presa in giro. Per quanto fosse la verità.
    Era così strano per una -fino a quel momento- civile non aver imparato a spaccare mattonelle o avere una qualche formazione paramilitare?
    Specialmente per una tranquilla ragazzina che era lì da tre-quattro mesi scarsi. Avevano cominciato a lavorare sul fisico a scuola, ma da lì al sapere come cavarsela in combattimento ce ne passava: a quanto pareva il ragazzo cominciava ad avere dei dubbi direttamente sulla presenza di Naru alla Yuuei.
    Non conosceva troppo della Yuuei né aveva avuto modo di informarsi su molti dei suoi studenti, Ishida senpai incluso. E di certo non aveva avuto modo di frequentare abbastanza ore di lezione per acquisire una qualsivoglia tecnica di combattimento.
    Uuuh... Non si faceva troppi problemi a dire quello che pensava eh?
    Ah, e così vedeva per lei una carriera teatrale? Non sapeva se intenderlo come un complimento o meno ma forse era un po' più orientata verso la seconda ipotesi. Ottimo lavoro insomma, se il suo obiettivo era quello di vanificare tutti gli sforzi fatti fino a quel momento.
    Era chiaro che doveva imparare... No, che era suo dovere imparare almeno a non farsi male durante le future missioni. Nessuno sarebbe stato così stupido da farsi mettere al tappeto da un calcio bene assestato tranne Fuse-kun ma quella era un'altra storia.
    Almeno Ishida senpai sembrava intenzionato a darle almeno una possibilità di imparare qualcosa, a dispetto della sua incapacità di malmenare il prossimo... Credeva di avergli detto che ci avrebbe provato a prescindere, forse non si era spiegata abbastanza bene.
    A sottolineare la cosa lo studente puntò l'indice verso di lei. Parecchio più vicino di quanto Naru considerasse il limite del proprio spazio personale. Le sarebbe andato bene anche un romantico kabedon ma sarebbe stato molto triste considerando la mancanza di muri lì vicino e la differenza d'età e di altezza tra lui e lei.
    Voleva che si desse una mossa, in sostanza. Usando toni e gesti parecchio teatrali forse ma quello era il concetto.
    La cosa era abbastanza imbarazzante... Naru era una persona che trascorreva il 90% delle conversazioni formali o relativamente formali con la naturalezza e la spontaneità di un pesce fuor d'acqua: balbettava, si imbarazzava, ecc.
    Catalogo completo insomma.
    E nonostante quello il modo di fare di Ishida senpai non riusciva a farselo andare di traverso. Probabilmente per l'assoluta mancanza di peli sulla lingua da parte di lui, il fatto che Naru fosse lì senza possibilità di fingersi qualcosa che non era, ed il fatto che -gira e rigira- il quasi Pro-Hero era lì per farle un favore.
    Ma in fondo quel che giusto è giusto, e dopo tutto quell'impegno da parte sua sarebbe stato scortese per Naru non alterarsi in qualche modo.
    Ishida senpai sarebbe stato fiero di lei, in un modo o nell'altro!
    Prendendo fiato la studentessa corrugò le sopracciglia assumendo un'aria più severa seria rispetto a prima, bocca a ヘ e tutto il resto.

    «...Forse hai ragione senpai, me la caverei meglio in altre attività.»

    Quali non avrebbe saputo dirlo comunque. Studiare lo sapevano fare tutti, e c'erano un sacco di persone più brave di lei anche alla vecchia scuola.
    Uscire con le amiche, godersi la vita erano cose che difficilmente avrebbero costituito il curriculum di una Pro-Hero. Fin lì ci arrivava facilmente.
    Talenti speciali? Non ne aveva mai dimostrato qualcuno, ma era sicura che scavando a fondo persino una come lei avrebbe potuto scoprire qualcosa per cui definirsi "speciale". E senza poteri o storie familiari tanto uniche da poter essere definite "barare".
    Prese con entrambe le mani la manica che il senpai si era strappato con così tanta enfasi, portando le estremità dietro la testa per fissarle con un nodo stretto resistendo alla tentazione di sniffarla come una fangirl troppo agitata... Non era mica quel tipo di ragazza!!
    Riflettendoci, in quanto a teatralità poteva darle lezioni, poco ma sicuro. Aveva sempre sognato di dire una frase ad effetto come quella, accidenti!

    «O forse ha ragione chi ha visto qualcosa in me durante la prova di ammissione. Chissà...»

    Dando giusto un pizzico di enfasi all'ultima parola rimarcò come la responsabilità di averla ammessa all'Accademia era stata -tra le altre persone- di Minamoto-sensei, mica l'ultimo arrivato!
    Ora, per quanto Naru avesse parecchie perplessità su diverse teorie del professore non poteva non riconoscerne tante sue qualità. Poteva apparirle severo, verboso, a tratti enigmatico e con una visione a suo giudizio fin troppo asettica del lavoro del Pro-Hero... Ma sapeva tirare fuori il consiglio giusto quando era il momento.
    Ed evidentemente aveva scorto qualcosa in Naru che lei stessa non era riuscita a vedere.
    Fu quindi il suo turno di puntare il dito contro Ishida senpai. Giusto per un istante e per non lasciargli l'impressione di avere a che fare con una ragazzina ingenua e bisognosa di protezione. D'accordo, sulla prima poteva anche avere ragione.

    «Imparare un metodo di lavoro? E' esattamente quello che mi porterò via da questo incontro.»

    Non usò il condizionale in questa frase. Sapeva qual era il suo scopo e non si sarebbe permessa di svenire fino a quando non avrebbe sentito di averlo fatto proprio. E Ishida senpai, al quale era sicuramente grata per la pazienza, avrebbe fatto bene a non arrendersi troppo presto!
    Stava parlando con Naru Narusawa che d'accordo, poteva essere l'epitome della normalità in un mondo di persone speciali... Ma in quanto a testardaggine e incapacità di ammettere la sconfitta non era seconda a nessuno.
    Avrebbe usato mani, piadi e perfino morsi se si fosse rivelato necessario. Meglio evitare testate. Per il senpai, ovviamente. La testa di Naru non aveva rivali in quanto a durezza.

    «E non mi aspetto di meno da te, senpai.»

    Quasi avesse fatto scattare un interruttore l'indice della ragazza (che probabilmente aveva finito per spostarsi anche di poco dalla posizione del ragazzo) tornò ad indicare il luogo dove si trovava con precisione.
    Quasi la giovane studentessa sapesse esattamente non solo dove si trovasse ma persino che movimenti stesse facendo.
    Era come se la benda improvvisata sugli occhi non fosse neppure lì.

    «Ora preparati perché ti farò rimangiare quelle parole....»

    Doveva pur arrabbiarsi per qualcosa no? Fortunatamente tra le cose che il quasi Pro-Hero aveva detto ce n'era una che in condizioni normali avrebbe triggerato Naru senza problemi. Non che fosse difficile farla alterare, specialmente se lo scopo era quello.
    Con aria stizzita la sedicenne alzò il pugno verso il cielo autoconvincendosi di quanta ingiustizia ci fosse nelle parole di Ishida senpai.
    Alzando di un'ottava la voce Naru esclamò tutto il suo disappunto.
    Per tutte le ragioni spagliate, com'era giusto che fosse.

    «...A colazione io bevo il latte!!!ヽ( `д´*)ノ»

    Naru scattò verso l'ancora per poco studente della U.A.
    Lo avrebbe raggiunto? Nah, non gli sembrava proprio il tipo da lasciarsi colpire facilmente. Era bravo, e gli piaceva fare sfoggio della cosa. Diavolo, Naru avrebbe fatto esattamente la stessa cosa a parti invertite.
    ...Solo che dopo neanche tre passi la ragazza inchiodò di colpo.
    Portò una mano a coprirsi la bocca, quasi avesse realizzato un dettaglio fondamentale.

    «...Ah...»

    E -prima di riprendere la corsa verso di lui- fece qualcosa di... come dire? poco prevedibile.
    Tenendo bene distanziate le braccia dal corpo Naru si esibì in un inchino perfettamente inclinato a novanta gradi.
    Quello del tipo più apologetico, per intendersi.
    Perché nonostante le formalità e le buone intenzioni, le accuse ed i rimbrotti i due restavano sempre e comunque senpai e kohai. E nessuno avrebbe mai potuto accusare Naru Narusawa di non sapersi scusare quando riconosceva ogni tanto di aver passato il segno.
    Ora si poteva tornare a quella strana forma di allenamento che, tristemente, era una perfetta metafora della vita sentimentale di Naru.
    Brancolare alla cieca e tentare di raggiungere un ragazzo che -puntualmente- scivolava via.
    Sigh.

    «Oshiku desu1!! M-mi sono lasciata trasportare... Chiedo scusa, senpai!!»


    (1) = Sono umilmente dispiaciuta

    Difesa: //
    Attacco: Afferrare Ishida senpai. O almeno provarci...


    jpg
    Naru Narusawa
    HEROES » LIVELLO 2
    | FORZA: 025
    | QUIRK: 025
    | AGILITÀ: 025

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa (Danni Medi alla messa in piega).
    • Tecniche usate: Hearing x Vision [Lv1] (1/3)
    • Energia:0070 > 0060

    • Equipaggiamenti: //
    Adaptive Suit [0]:

    Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, con qualche rifinitura colorata, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi.

    • Durata: Permanente.
    • Peso: [0]
    • Costo: 500 ¥
    • Effetto: //
    • Potenziamento: Disponibile

    • Tecniche:
    Hearing x Vision [Lv1]:

    Descrizione: Naru è in grado di mappare l'area attorno a sé in modo abbastanza approssimativo sfruttando le vibrazioni sonore per ricostruire visivamente l'ambiente circostante. Non è in grado di percepire i colori ma solo la presenza di superfici.
    Tutto ciò che genera e riflette rumore percepibile acquisisce contorni ben definiti.

    • La portata della tecnica è pari alla capacità di Naru di sentire i suoni entro una distanza massima di [5 Metri].
    • Suoni troppo forti hanno il duplice effetto di assordare e accecare Naru durante l'uso di questa tecnica.
    • Condizioni di assenza ed eccesso di luce non hanno effetto su Naru durante l'uso di questa tecnica.
    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danni: //
    Vision x Olfaction [Lv1]:

    Descrizione Naru può visualizzare gli odori come se fossero oggetti solidi. Ogni odore ha forma, aspetto e colore tanto più definiti quanto questo è intenso.

    • Durante l'uso della tecnica la vista di Naru è severamente limitata. Non è in grado di percepire colori e la forma esatta degli oggetti solidi, con le stesse difficoltà di trovarsi in mezzo alla nebbia.
    • Odori troppo forti possono coprirne visivamente altri, come due liquidi colorati se mescolati tra loro.

    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danno: //
    Touch = Equilibrium [Lv1]:

    Descrizione Quest'abilità permette a Naru di sfruttare il senso del tatto al posto della vista nella gestione dell'equilibrio. Questo consente un controllo del proprio baricentro fino a quando Naru è in contatto fisico con una superficie solida (il pavimento, un muro, una corda, ecc.).

    • Quest'abilità permette a Naru di mantenere un bilanciamento ottimale anche in condizioni difficili (in movimento, con gli occhi chiusi, ecc.).
    • Le condizioni ambientali devono comunque essere sufficienti per garantire un equilibrio minimo (pareti verticali o troppo scivolose sono e restano impraticabili).
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.
    • Quest'abilità non fornisce a Naru capacità di schivare attacchi di cui normalmente non sarebbe in grado (proiettili, ecc.).

    Tipologia: Tecnica di potenziamento
    Costo: 15 PE
    Danno: //
    Pain receptor = 0 Value[Lv1]:

    Descrizione La tecnica permette di disattivare temporaneamente alcune terminazioni nervose, più specificatamente i recettori del dolore. Ciò permette a Naru di ignorare per un breve periodo eventuali limitazioni provocate da lividi, tagli o abrasioni su una parte specifica del corpo.
    La tecnica può essere impiegata (con ovvi rischi da parte della ragazza) per consentirsi di sferrare colpi a mani nude più violenti di quanto normalmente sarebbe possibile, andando ad escludere i segnali d'allarme del proprio corpo.

    • I danni subiti non vengono annullati, semplicemente non vengono percepiti come tali per la durata della tecnica
    • Effetti come Sanguinamento o Paralisi si applicano normalmente
    • In caso di uso offensivo, Naru subirà danni Lievi alla parte del corpo usata per attaccare.

    Tipologia: Trasformazione
    Costo: 30 PE
    Danno +1 Step ai danni inflitti
    Durata: 3 turni
    Reflex Arc + [Lv1]:

    Descrizione Riconfigurando per pochi istanti il proprio sistema nervoso, Naru è in grado di ottimizzare il tragitto che gli impulsi sensoriali effettuano e la conseguente reazione da parte del proprio corpo.
    Ciò si traduce in un'azione motoria più rapida e precisa da parte della ragazza in seguito a stimoli di qualunque genere.

    • Quest'abilità consente a Naru di reagire ad un pericolo in condizioni che normalmente le sarebbero difficili, come evitare un'arma da lancio o un colpo sferratole da un'avversario.
    • L'abilità non la rende più veloce o forte di quanto sarebbe normalmente, quindi non le è possibile schivare colpi d'arma da fuoco o evitare le schegge di un'esplosione. Potrebbe tuttavia provare ad allontanarsi dalla traiettoria dell'arma prima che essa faccia fuoco o a ripararsi in tempo prima che l'esplosione avvenga.
    • Per poter schivare l'attacco Naru dev'essere consapevole della sua origine.
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.

    Tipologia: Potenziamento
    Costo: 25 PE
    Danno //



    the saxofonist Just Naru being Naru.
     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Pro-Hero
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    Anonymous
    Shoya Ishida
    - Status: //
    - Equip: Full Dive (Quirk - Media)
    Maschera Antigas (3 su 3)
    - Abilità: Semiconductor
    - Tecniche Usate:
    Ion Drug 3 su 4 turni
    Attraverso i palmi delle mani l'utilizzatore del Quirk potrà sfruttare l'energia ionizzante presente nello spettro elettromagnetico (Radio, IR, Visibile, UV, Raggi X ecc.) per generare un Power Up.
    Assorbendo la lunghezza d’onda definita essa verrà sottratta all’ambiente circostante per un raggio di circa 2 metri e mezzo. Questo assorbimento è applicato solo al primo turno di utilizzo della tecnica.
    In questo modo il Caster andrà ad azzerare la carica energetica offensiva intercettata con i palmi delle mani annullandola e potrà convertire tale surplus energetico all'interno del proprio corpo su ogni fibra muscolare.
    Effetto: +1 FRZ/AGI ogni 10 Punti Quirk; 4 Turni
    Hero Lv. 8 | III A | 19 Anni
    Narrato • ParlatoPensatoAscoltato
    È come guardare un film: fu il primo pensiero di Shoya mentre osservava minuziosamente i movimenti di Naru che con rinnovata consapevolezza apponeva finalmente la benda sugli occhi. La giovane aveva deciso di accettare il compito assegnatole, incassò tutte le critiche e le parole dure per provare a riscattarsi portando a termine un obbiettivo chiaramente impossibile. Anche se oggi non fosse mai riuscita ad afferrare il suo Senpai, avrebbe però imparato una profonda lezione, cioè che aveva ancora molto duro lavoro da fare per arrivare a potersi definire un eroe professionista nel futuro.
    Il mutamento della Kohai partì dal suo volto: la bocca prese una strana piega corrucciata, come anche gli occhi, poi alzò la mano allungando un dito davanti a lei, proprio verso il ragazzo più grande, questo per rispondere a tono alla sfida che le era stata lanciata e infine alzò un pugno al cielo richiamando a sé un’energia immaginaria, esattamente come fanno gli eroi nei migliori film d’azione. In tutto questo Shoya rimase fermo nella stessa posizione, schiena dritta, gambe leggermente divaricate ma tese e braccia incrociate all’altezza del petto; iniziava anche ad apprezzare un certo lato dell’atteggiamento di Naru, cioè quel suo modo di rispondere sempre alle provocazioni, ma comunque in maniera rispettosa, quel suo trasformarsi quando il gioco si faceva duro. Restava pure sempre una bambina infantile, eppure quando doveva iniziare a fare sul serio mutava completamente il suo modo di agire e di rispondere. Caratteristica piuttosto rara all’interno della scuola dove gli studenti si dividevano in due grandi macrocategorie quelli timorosi che finivano per abbandonare e quelli che invece si credevano superiori agli altri che spesso venivano cacciati via o facevano una brutta fine; Shoya era uno tra quelli che si credeva meglio degli altri ma era ancora vivo, anzi gli mancava davvero poco per diventare ufficialmente un Pro-Hero. Beh ma lui era consapevole di essere un talento unico e irripetibile.
    Sorvolando sul continuare a pensare a sé stesso, adesso il ragazzo doveva concentrarsi nel seguire i movimenti della sua allieva, perché sembrava essersi arrabbiata sul serio questa volta, non per tutte le critiche di prima, ma perché lei beveva latte e non thè al mattino.
    Chiaramente un motivo assurdo per arrabbiarsi, però se questo poteva servire allo scopo perché non sfruttarlo? Così Shoya decise di mettere il dito nella piega facendo ricordare a Naru che era ancora mattino presto e che se avesse voluto bere il suo amato latte, beh doveva guadagnarselo.
    Per il momento non ti sei ancora meritata neanche la tazza per contenere il latte! Vediamo cosa sai fare!
    A suo modo avrebbe incitato e punzecchiato la giovane studentessa, la quale neanche dopo aver fatto due passi si era già fermata per chiedere formalmente scusa con un inchino, forse aveva superato la linea? Beh può darsi, ma per quanto severo Shoya conosceva bene le emozioni di un allenamento e di un combattimento, non si poteva essere formali quando c’è di mezzo l’istinto e la rabbia.
    Sfrutta bene le tue energie Naru-chan!
    In un vero campo di battaglia non esiste rispetto, gli inchini sono solo una perdita di tempo che rischiano di farti ammazzare, ma non voleva distruggere quel modo di fare della ragazza, così lasciò intendere che doveva sfruttare quell’energia per cercare di colpirlo invece che scusarsi.
    Detto questo Shoya avrebbe atteso i movimenti di Naru, era pronto a schivare ogni singolo colpo e questo non sarebbe stato difficile visto la sua rinnovata velocità e il potenziamento muscolare dovuto al suo Quirk. Si sentiva molto sicuro di sé e tutto questo continuava ad alimentare il suo ego e il suo senso di onnipotenza. Dopo un paio di minuti di quello che sembrava una partita di acchiapparello finita male, decise che era il momento di passare al prossimo step.
    Non ci stai mettendo abbastanza impegno, quindi renderemo le cose più complicate. Dovrai continuare a tentare di colpirmi, ma io cercherò di farti perdere l’equilibrio in vari modi. Cadrai, ma ti rialzerai fino a che non cadrai più e riuscirai a prevedere i miei movimenti.
    Il suo tono sempre severo risultava comunque calmo e profondo, proprio come un vero maestro, ci stava prendendo gusto dopotutto.
    Potenzia i tuoi sensi, percepisci le vibrazioni dei miei movimenti, il mio odore. Insomma attiva il tuo Quirk alla massima potenza!
    Bene era arrivato il momento di passare alla parte attiva di questa attività. Così Shoya avrebbe iniziato a muoversi ancora più velocemente balzando a destra e sinistra come una cavalletta scampando dalle grinfie di Naru, poi avrebbe iniziato a contrattaccare. Alcune volte si sarebbe semplicemente abbassato allungando una gamba per tentare di farla inciampare, altre volte avrebbe semplicemente spinto la giovane studentessa mentre si muoveva, un’altra ancora avrebbe colpito il piede sospeso di Naru mentre correva.
    Ovviamente non avrebbe applicato alcuna forza nei colpi, semplicemente avrebbe appoggiato la sua mano e applicato la giusta spinta per una caduta tranquilla, non voleva mica passare per il Senpai che annientava i suoi allievi.
    Tutto questo sarebbe durato un bel po', quasi un’oretta tra l’acchiapparello e il test d’equilibrio, a quel punto anche Shoya avrebbe iniziato ad avere un po' il fiato corto e probabilmente Naru avrebbe avuto parecchi lividi sulle ginocchia per via delle cadute. Forse era il momento di fermarsi.
    Stop! Puoi toglierti la benda. Prendi fiato e parlami di questo allenamento.
    Shoya si sarebbe fermato in una posizione diversa da quella prima, schiena leggermente curva e braccia lungo i fianchi, prendeva fiato con profondi respiri, mentre la sua fronte era chiaramente bagnata dal sudore. Regolare la sua forza, muoversi velocemente e tenere attivo il suo Quirk non erano cosa semplice, anche Naru si sarebbe accorta che il suo Senpai era un essere umano come tutti dopotutto.
    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 543 | Energia: 950

    CODE © Saxo

     
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    Ci sono persone al mondo in grado di riconoscere un compito impossibile prima ancora di provarci. Poi ci sono individui che ci si dedicano, consapevolmente o meno, per smettere non appena realizzano l'inutilità della cosa.
    Naru non apparteneva a nessuna di queste due categorie. Vuoi per la stanchezza, vuoi per il fatto che la studentessa era testarda come un mulo, l'idea di abbandonare quel disperato gioco a rincorrersi non le passava neanche per la testa.
    Ovviamente tutta quella determinazione nell'afferrare Ishida senpai la stava aiutando quanto l'avrebbe aiutata a superare un esame di fisica quantistica.
    Desolatamente poco.
    Al di là dell'esperienza, della maggiore preparazione, di un'unicità a quanto sembrava particolarmente adeguata agli scontri fisici... Ok, a pensarci bene era tra le peggiori figure che Naru potesse trovarsi davanti. E questo includeva il personale docente, era chiaro.
    Questo per quanto riguardava la compatibilità, non aveva niente da dire sul fatto che la stesse trattando con i guanti.
    Non contrattaccava, non usava la sua unicità... Ed aveva corso tanto quanto lei invece di limitarsi ad aspettarla all'ingresso della Yuuei con tutto il tempo per mangiarsi un anpan o due.

    «Toryaaaah~!!»

    In maniera totalmente scoordinata diversamente agile Naru allungò ancora una volta le mani buttandosi in avanti con tutto il peso del corpo, arrivando quasi a sfiorare Ishida senpai.
    Quasi appunto.
    Come le Nmila volte (aveva finito per perdere il conto dopo la prima decina) che l'avevano preceduto il tentativo si rivelò un nulla di fatto.
    Con sorprendente regolarità sembrava che la fisica stessa le rendesse impossibile arrivare anche soltanto a toccare il ragazzo neanche fosse un divo del cinema.
    A volte per poco, talvolta per qualche centimetro lo studente sembrava scivolarle via dalle dita.
    Come ci riusciva? Difficile a dirsi. Specialmente quando Naru neanche era in grado di formulare discorsi articolati. Come se la corsa non fosse stata abbastanza quella specie di tortura era una delle cose più stancanti e frustranti in cui si fosse cimentata.
    Cambiare costantemente ritmo, per non dire niente sul mantenere la propria unicità attiva era qualcosa che metteva alla prova ogni fibra del suo corpo, dalla punta dei capelli alla pianta dei piedi. Che per inciso avrebbero avuto bisogno di ore a mollo in acqua calda, una volta che fosse tornata in camera.
    Ancora una volta Naru finiì a terra, le braccia completamente distese in avanti.
    Ouch!

    «Uuuh.. Mou Ikkai!»

    Eh no. Non sarebbe stata lei a chiedere al senpai di fermarsi.
    Alla peggio avrebbe perso i sensi. E la prospettiva di essere riaccompagnata al dormitorio presa in collo o addirittura con un princess carry da parte del quasi pro-hero era una prospettiva che non le faceva poi poi così dispiacere.

    Digrignando i denti e togliendosi con un paio di pacche sulle ginocchia la polvere finita sulla divisa Naru cercò in qualche modo di riacquisire un briciolo di lucidità.
    Ok. Normalmente i problemi da affrontare sarebbero stati il come riuscire a localizzare qualcuno da bendata e solo in seguito trovare il modo per raggiungerlo.
    Fortunatamente nel suo caso la prospettiva era invertita.
    Sarebbe stato bello riuscire -che so- ad alterare il proprio tempo soggettivo, ad intrappolare il ragazzo evocando corde, tentacoli o qualche altra amenità che persone dotate di Quirk di uso più immediato.
    Peccato non fosse nessuna di queste ipotetiche persone. Era semplicemente una Naru, e se voleva arrivarci viva alla fine di quella devastante sessione di allenamento avrebbe fatto bene a farsi venire in mente qualche idea.
    Guardandola in positivo, non poteva andare peggio di così, no?
    ...
    Perché? Perché si ostinava a sperare?
    Eppure alla veneranda età di anni sedici Naru avrebbe dovuto capirlo che simili pensieri venivano inesorabilmente ascoltati da qualche divinità addetta alla sfortuna, al sadismo da parte dei senpai o semplicemente in cerca di divertimento a sue spese?
    Non fece in tempo di completare quella considerazione che Ishida senpai se ne uscì con un fantastico level up di cattiveria.
    Da adesso non si trattava più semplicemente di afferrarlo e evitare di cadere.
    C'era pure da stare attenti alle spinte del ragazzo... Come se non fosse già abbastanza facile per Naru finire con la faccia a terra!
    Non poteva permettersi di parlare a vanvera, di sprecare energie... Ma rivolse comunque un qualcosa che assomigliava vagamente a un pungente commento all'indirizzo del bravo senpai.
    Avrebbe apprezzato tutto questo un giorno. E forse lo avrebbe pure trovato utile.
    Ma non era quello il giorno!

    «*wheeze*...Ci stiamo divertendo... *wheeze*...eh, senpai?»

    Quindi riprese il disperato tentativo di cattura del ragazzo. Non che ci fosse altra differenza rispetto a prima del numero di volte che si trovò a contatto col suolo, talvolta riuscendo a rotolare di lato talvolta crollando con la stessa eleganza di un sacco di patate.
    Era come fare un circuito di resistenza e velocità giostrando in aria quattro o cinque palle sopra la propria testa come un giocoliere.
    Qualcosa che rasentava l'impossibilità, appunto.
    Sulla carta era semplice. Si trattava di concentrarsi, provare a capire dove Ishida senpai si sarebbe trovato, tentare di afferrarlo ed essere abbastanza solida sulle gambe da evitare una rovinosa caduta.
    Ma era impazzito???
    Le mani di Naru si chiusero ancora una volta sul niente più assoluto.
    Quindi il piede della giovane studentessa andò a incrociare la gamba del ragazzo, che distrattamente si era dimenticato di toglierla dalla sua traiettoria...
    Dire che Naru cadde rovinosamente a terra era un eufemismo.

    «Ouch!!»

    Di positivo c'era da dire che ormai era finita a gambe all'aria così tante volte che non c'era una parte del corpo che non risultasse dolorante, acciaccata, sbucciata o una combinazione delle tre.
    Gomiti e ginocchia sotto la tuta dovevano essere uno spettacolo, e probabilmente le ci sarebbero voluti un paio di cerotti -di quelli piccoli però- sul volto.
    Il pensiero che fondamentalmente si era fatta tutto questo completamente da sola era un pelo deprimente.
    Ma giusto un po, eh!
    ...Non c'era neanche da chiedersi cosa avrebbe fatto una volta tornata ai dormitori.
    Si sarebbe fatta un bagno. Uno di quei bagni lunghissimi da cui ne sarebbe uscita ridotta come una bustina di té rimasta troppo in infusione.
    Quindi si sarebbe ficcata nuovamente a letto per uscirne la mattina dopo. Forse.
    Avrebbe recuperato in qualche modo le lezioni. Forse avrebbe chiesto ad Abaru-san. O a Rei onee-sama. Ci avrebbe pensato dopo, comunque.
    In una sorta di triste e perverso automatismo Naru non perse tempo a restare a terra.
    Ogni secondo di quella pratica era prezioso.
    C'era da accumulare esperienza. E fallimenti. Soprattutto fallimenti. Tanti.
    Avrebbe pensato a mente fredda cosa volessero dire e come migliorarsi.
    Aggiungere qualcos'altro a cui pensare sarebbe stato semplicemente controproducente.
    C'erano lei, Ishida senpai e lo spazio che li circondava. Niente di più.

    «...»

    Eppure, a dispetto della stanchezza degli arti doloranti e delle energie che davvero stavano cominciando a scarseggiare... Naru era troppo concentrata persino per provare emozioni.
    Tutte le sue percezioni erano focalizzate sul ragazzo, sulla posizione approssimativa delle sue gambe, braccia, collo... Era straordinario come riuscisse a muoversi in modo così controllato, sprecando pochissime energie.
    Era davvero come vedere un maestro a confronto dell'allieva.
    Troppo facile chiedersi "ma come ci riusciva?"
    Si trattava di una questione di trial-and-error, il trucco era tutto lì.
    E Ishida senpai aveva tutta l'aria di uno che di tempo a ripulire i suoi movimenti doveva averne passato parecchio.
    Con tutta probabilità quello che stavano facendo adesso non era altro che una fase di riscaldamento.
    Da una parte Naru avrebbe voluto stupirlo, fare qualcosa di incredibile che le consentisse di ottenere il suo rispetto.
    Ma quella pratica non era stata -evidentemente- pensata con quello scopo in mente.
    Doveva avere altri obiettivi, probabilmente darle una qualche linea guida.
    Sperare che una rivelazione cadesse dal cielo nel momento più opportuno era qualcosa che avveniva soltanto nei più stereotipati shonen manga.
    E se anche fosse successo, non era quel genere di protagonista che si inventava la mossa finale sul momento. Niente ribaltamento delle sorti dello scontro grazie al lampo di genio, al potere dell'amicizia o l'emergere della personalità segreta overpower per Naru.
    Con un sospiro impercettibile di rassegnazione Naru si lanciò ancora all'attacco.
    Chissà. A furia di cadere e farsi male avrebbe perfino potuto scoprire qualcosa di utile su sé stessa...

    ★★★


    La conclusione dell'allenamento arrivò all'improvviso, al punto che quasi Naru ci restò male al pensiero di aver esaurito le chances per impressionare positivamente Ishida senpai.
    O meglio, quello sarebbe stato il suo pensiero se avesse avuto ancora energie per formularlo.
    La studentessa allargò gambe e braccia, lasciando alla gravità il compito di accompagnarla a terra: arrivata a quel punto persino l'idea di mettersi a sedere di propria volontà era qualcosa di inconcepibile.
    Ancora con la benda sugli occhi tutto quel che poté fare era cercare di far arrivare quanta più aria possibile a cervello, cuore e polmoni.
    Ah si. E stare ad ascoltare il quasi pro-hero, il quale si limitò a chiederle qualche impressione su quanto appena vissuto.
    C'erano diverse parole per descrivere la cosa, e "tortura" o "sadismo" erano di gran lunga le più gentili.

    «...*wheeze*...»

    Le guance quasi dello stesso colore dei capelli, Naru ruotò appena il collo verso il ragazzo. Non che le facesse troppa differenza, ma era comunque questione di rispetto. Poteva essere bloccata a terra senza neanche le energie per mettersi a sedere ma quantomeno il fargli vedere di essere ancora cosciente più o meno rappresentava agli occhi di lei quel minimo di cortesia e gratitudine indispensabili.
    Alzando e abbassando il petto quanto più velocemente possibile cercò di mettere in ordine i pensieri.
    Cosa era andato storto?
    Beh, faceva prima a dire cosa era andato bene. Era ancora viva... Fine del discorso.
    Seriamente. I problemi erano diversi.

    «Devo... parlare meno...»

    Al di là del parlare a sproposito era bene imparare a permettersi certe cose una volta accumulata abbastanza stamina. Parecchia stamina, visto quanto le era difficile tenere la bocca chiusa anche per solo cinque minuti.
    Non che la cosa le giungesse nuova, visto che una buona parte delle ermetiche indicazioni di Ishida senpai poteva riassumersi in "Chiudi la bocca e risparmia energie".
    Avesse avuto abbastanza fiato, avrebbe sicuramente sorriso.
    Le persone agivano nei modi più disparati in situazioni di rischio. O di forte stress.
    Naru parlava. Molto, a sproposito e spesso senza collegare la bocca al cervello.
    Era già qualcosa su cui lavorare...

    «Devo imparare...*wheeze*... a variare le strategie.»

    Altro tasto dolente.
    C'erano tantissimi modi per sorprendere un avversario. E tutti da imparare, ovviamente.
    Dall'alto dei suoi sedici anni l'esperienza di combattimento di Naru rasentava lo zero assoluto. Questo voleva anche dire che la situazione non poteva che migliorare, facendosi consigliare possibilmente da chi ne sapeva di più.
    Chissà, tra qualche anno sarebbe stata in grado, tra equipaggiamenti futuristici e mistiche tecniche di combattimento a poter dire la sua contro la maggior parte dei villain!
    Sognare non costava niente... giusto?
    Appuntandosi mentalmente di portarsi dietro una granata flash-bang o due la prossima volta che Ishida senpai le avesse proposto un qualcosa di simile la giovane studentessa proseguì quella specie di autoanalisi.
    Purtroppo di cose da dire ce n'erano eccome!

    «A rafforzarmi... per non... arrivare già stanca... a questo punto.»

    E quella era la cosa più tristemente verificabile tra tutte.
    Era inutile provare a pensare a come agire se poi mancava il fiato per poterlo fare in maniera efficace.
    Purtroppo c'era da partire dalle basi. E le basi avevano -per il momento- la triste forma del percorso da fare di corsa attorno alla Yuuei. Ancora e ancora e ancora...
    Non sarebbe stato facile. Non sarebbe stato veloce. Ma se quel tipo di allenamento aveva portato Ishida senpai ad essere quello che era qui e ora quel genere di investimento poteva avere un perché.
    Stringendo i denti per lo sforzo Naru fece qualcosa di probabilmente inutile... Ma che indubbiamente valeva la pena di essere fatto.
    Tremolando per la fatica, alzò al cielo il braccio destro.
    Ed estendendo il pollice rivolse al paziente senpai un gesto che grosso modo equivaleva a un: "Hai visto? Hai visto? Non è stato tutto tempo perso, dopotutto!"

    «*wheeze*...Hee hee~»

    Lasciandosi andare ad un sorriso esausto ma carico di gratificazione Naru Narusawa era -tutto sommato- parecchio felice.
    Nulla batteva la sensazione dell'essere ancora vivi dopo essere stati spinti al limite, no?


    jpg
    Naru Narusawa
    HEROES » LIVELLO 2
    | FORZA: 025
    | QUIRK: 025
    | AGILITÀ: 025

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Danni lievi diffusi su tutto il corpo (Danni Medi alla messa in piega).
    • Tecniche usate: Hearing x Vision [Lv1] (2/3)
    • Energia:0060 > 0055

    • Equipaggiamenti: //
    Adaptive Suit [0]:

    Descrizione: Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, con qualche rifinitura colorata, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget. Sulla schiena campeggia il simbolo del dipartimento di supporto della famosa scuola per eroi.

    • Durata: Permanente.
    • Peso: [0]
    • Costo: 500 ¥
    • Effetto: //
    • Potenziamento: Disponibile

    • Tecniche:
    Hearing x Vision [Lv1]:

    Descrizione: Naru è in grado di mappare l'area attorno a sé in modo abbastanza approssimativo sfruttando le vibrazioni sonore per ricostruire visivamente l'ambiente circostante. Non è in grado di percepire i colori ma solo la presenza di superfici.
    Tutto ciò che genera e riflette rumore percepibile acquisisce contorni ben definiti.

    • La portata della tecnica è pari alla capacità di Naru di sentire i suoni entro una distanza massima di [5 Metri].
    • Suoni troppo forti hanno il duplice effetto di assordare e accecare Naru durante l'uso di questa tecnica.
    • Condizioni di assenza ed eccesso di luce non hanno effetto su Naru durante l'uso di questa tecnica.
    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danni: //
    Vision x Olfaction [Lv1]:

    Descrizione Naru può visualizzare gli odori come se fossero oggetti solidi. Ogni odore ha forma, aspetto e colore tanto più definiti quanto questo è intenso.

    • Durante l'uso della tecnica la vista di Naru è severamente limitata. Non è in grado di percepire colori e la forma esatta degli oggetti solidi, con le stesse difficoltà di trovarsi in mezzo alla nebbia.
    • Odori troppo forti possono coprirne visivamente altri, come due liquidi colorati se mescolati tra loro.

    Tipologia: Tecnica duratura
    Costo: 10 PE + 5 PE per Turno aggiuntivo
    Danno: //
    Touch = Equilibrium [Lv1]:

    Descrizione Quest'abilità permette a Naru di sfruttare il senso del tatto al posto della vista nella gestione dell'equilibrio. Questo consente un controllo del proprio baricentro fino a quando Naru è in contatto fisico con una superficie solida (il pavimento, un muro, una corda, ecc.).

    • Quest'abilità permette a Naru di mantenere un bilanciamento ottimale anche in condizioni difficili (in movimento, con gli occhi chiusi, ecc.).
    • Le condizioni ambientali devono comunque essere sufficienti per garantire un equilibrio minimo (pareti verticali o troppo scivolose sono e restano impraticabili).
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.
    • Quest'abilità non fornisce a Naru capacità di schivare attacchi di cui normalmente non sarebbe in grado (proiettili, ecc.).

    Tipologia: Tecnica di potenziamento
    Costo: 15 PE
    Danno: //
    Pain receptor = 0 Value[Lv1]:

    Descrizione La tecnica permette di disattivare temporaneamente alcune terminazioni nervose, più specificatamente i recettori del dolore. Ciò permette a Naru di ignorare per un breve periodo eventuali limitazioni provocate da lividi, tagli o abrasioni su una parte specifica del corpo.
    La tecnica può essere impiegata (con ovvi rischi da parte della ragazza) per consentirsi di sferrare colpi a mani nude più violenti di quanto normalmente sarebbe possibile, andando ad escludere i segnali d'allarme del proprio corpo.

    • I danni subiti non vengono annullati, semplicemente non vengono percepiti come tali per la durata della tecnica
    • Effetti come Sanguinamento o Paralisi si applicano normalmente
    • In caso di uso offensivo, Naru subirà danni Lievi alla parte del corpo usata per attaccare.

    Tipologia: Trasformazione
    Costo: 30 PE
    Danno +1 Step ai danni inflitti
    Durata: 3 turni
    Reflex Arc + [Lv1]:

    Descrizione Riconfigurando per pochi istanti il proprio sistema nervoso, Naru è in grado di ottimizzare il tragitto che gli impulsi sensoriali effettuano e la conseguente reazione da parte del proprio corpo.
    Ciò si traduce in un'azione motoria più rapida e precisa da parte della ragazza in seguito a stimoli di qualunque genere.

    • Quest'abilità consente a Naru di reagire ad un pericolo in condizioni che normalmente le sarebbero difficili, come evitare un'arma da lancio o un colpo sferratole da un'avversario.
    • L'abilità non la rende più veloce o forte di quanto sarebbe normalmente, quindi non le è possibile schivare colpi d'arma da fuoco o evitare le schegge di un'esplosione. Potrebbe tuttavia provare ad allontanarsi dalla traiettoria dell'arma prima che essa faccia fuoco o a ripararsi in tempo prima che l'esplosione avvenga.
    • Per poter schivare l'attacco Naru dev'essere consapevole della sua origine.
    • Quest'abilità concede a Naru un bonus di Agilità pari a +1 per ogni 10 punti del parametro Quirk per la durata della tecnica.

    Tipologia: Potenziamento
    Costo: 25 PE
    Danno //

     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida
    - Status: //
    - Equip: Full Dive (Quirk - Media)
    Maschera Antigas (3 su 3)
    - Abilità: Semiconductor
    - Tecniche Usate:
    Ion Drug 4 su 4 turni
    Attraverso i palmi delle mani l'utilizzatore del Quirk potrà sfruttare l'energia ionizzante presente nello spettro elettromagnetico (Radio, IR, Visibile, UV, Raggi X ecc.) per generare un Power Up.
    Assorbendo la lunghezza d’onda definita essa verrà sottratta all’ambiente circostante per un raggio di circa 2 metri e mezzo. Questo assorbimento è applicato solo al primo turno di utilizzo della tecnica.
    In questo modo il Caster andrà ad azzerare la carica energetica offensiva intercettata con i palmi delle mani annullandola e potrà convertire tale surplus energetico all'interno del proprio corpo su ogni fibra muscolare.
    Effetto: +1 FRZ/AGI ogni 10 Punti Quirk; 4 Turni
    Hero Lv. 8 | III A | 19 Anni
    Narrato • ParlatoPensatoAscoltato
    La pace e la quiete dopo la tempesta, ecco il titolo della fotografia che si sarebbe potuta scattare in quel momento nel campo di allenamento esterno della U.A.
    Shoya parecchio sudato non riusciva più a mantenere la sua posizione ben eretta e con braccia incrociate al petto, era curvo in avanti e prendeva ampie boccate d’aria per ri ossigenare i polmoni e di conseguenza i muscoli. Di fronte a lui c’era Naru quasi irriconoscibile rispetto al mattino: l’acconciatura perfettamente preparata era ormai disfatta, la tuta era da buttare via direttamente, non sarebbe servito a nulla lavarla tra macchine di sangue, sudore e sporco di terra; respirava con molta fatica quasi ad ogni movimento andasse in apnea e aveva i muscoli lassi, non riusciva più a contrarli nemmeno per sedersi per terra. Però era in piedi, la giovane studentessa aveva continuato a cadere e rialzarsi tra un’imprecazione e l’altra senza mai mollare, aveva aspettato che la voce del senpai desse lo stop a quella sessione di allenamento.
    Ammirevole, decisamente ammirevole, furono i primi pensieri del ragazzo più grande mentre con entrambi gli occhi fissava di fronte a sé; era stupito in positivo nonostante non lo desse molto a vedere, era rimasto colpito dalla resistenza e dalla tenacia di Naru nell’affrontare quel compito ovviamente impossibile. L’esito di quell’allenamento era già stato scritto prima ancora che fosse iniziato eppure lei ci si era buttato a capofitto non mollando un colpo, spaccandosi le ginocchia e i gomiti ad ogni caduta, ma continuando a persistere nel raggiungimento di un obbiettivo inavvicinabile. Purtroppo per lei però Shoya non era un maestro che si congratulava o che faceva feste quando un allievo superava le aspettative, in quanto lui era figlio di una scuola di pensiero molto chiara che non contemplava le parole “ottimo lavoro” oppure “sei stata brava”, no non esistevano proprio nel suo vocabolario.
    In questi anni di scuola e di missioni aveva imparato a sue spese quanto potesse far male sentirsi arrivati, sentirsi dire che si è pronti per combattere, che si è i migliori e poi rischiare di perdere la vita contro un nemico random che decide di distruggere un quartiere o avvelenare l’aria che si respira. Ogni riferimento a fatti o cose già accadute non è puramente casuale. Non si è mai davvero pronti per affrontare quello che c’è là fuori e questo allenamento ne era un esempio, bisogna sapere a cosa si va incontro e che nonostante l’obbiettivo da raggiungere sia impossibile bisogna comunque metterci tutto l’impegno che si ha a disposizione.
    Probabilmente Naru non possedeva un quirk offensivo che gli avrebbe permesso di combattere, però aveva un carattere e un temperamento valido e travolgente.
    Dopo aver dato lo stop Shoya aveva chiesto alla Kohai di ragionare su quanto aveva appena vissuto e fare un’autoanalisi dei suoi errori per capire cosa era andato bene e cosa era andato storto. Le risposte arrivarono letteralmente a singhiozzi e ad un volume così basso che fu difficile da cogliere, la studentessa era sotto ogni punto di vista distrutta e faceva fatica pure a muovere i muscoli della bocca per parlare, insomma non era proprio ridotta bene. Nessun senso di colpa mosse il cuore del senpai che rimase silenzioso e paziente in attesa che la sua allieva finisse di parlare. Avrebbe dovuto provare un po' di compassione? Forse, però non era il tipo da covare quel tipo di sentimento, specialmente verso gli altri studenti di quella scuola. Crescevano tutti fin troppo protetti da professori come Minamoto, il preside e compagnia bella; i bei programmi di simulazione con tanto di rottura di ossa e mesi di infermeria erano ormai aboliti e non venivano più eseguiti, cosa che poi si rispecchiava sul campo quando a Shoya gli toccava fare da balia a dei nei tirocinanti che non sapevano nemmeno come tirare un pugno o come difendersi da uno.
    A quel punto era arrivato il momento di dare un suo commento a quanto aveva appena visto da parte di Naru, perciò recuperato il fiato e le energie che gli servivano per tornare ben dritto con la schiena si rimise in posizione; era ancora evidentemente sudato, la tuta sporca gli si incollava sulla pelle dei muscoli ancora ben tesi. Detestava quel tipo di tessuto e quell’indumento, e ancora si chiedeva perché aveva deciso di indossarlo un’ultima volta.
    Il tono di voce era severo, come al solito, ma con un retrogusto di soddisfazione, non era poi così deluso dalla performance di Naru e lo si poteva intuire anche da come la guardava, non era lo stesso sguardo di stamattina.
    Tutto vero quello che dici Naru-chan e direi che come prima cosa devi lavorare sulla resistenza… è evidente che non puoi arrivare conciata così solo dopo un paio d’ore di allenamento… cosa pensi che lì fuori il nemico aspetti che tu prenda fiato? Eheh
    Rise con un ghigno alla sua stessa battuta, ovvio che Naru non pensava che i nemici la aspettassero, però doveva in qualche modo farle pesare questa cosa che era già stanca e distrutta.
    Strategie? Sì, ma con il tempo troverai la tua strada… io stesso ho impiegato anni a capire come sfruttare il mio Quirk, come integrarlo con gli equipaggiamenti… e come sopravvivere ad uno scontro. Su questo punto direi che hai qualche speranza… ma non mi sbilancerei troppo per il momento.
    Doveva ancora prendere fiato alla fine di ogni periodo più o meno lungo, i polmoni necessitavano ancora qualche minuto di ossigenazione.
    Sul fatto che parli troppo non lo vedo poi un grosso problema, anzi potrebbe essere un’arma a tuo favore distraendo il nemico, puoi provare a vedere se funziona direttamente sul campo… se torni viva a casa, beh allora ha funzionato!
    Mosse la testa verticalmente come per dire: “sisi, proprio così”.
    Shoya oltre a crogiolarsi della sua posizione di senpai era anche evidentemente divertito da tutto quello scambio di battute e frecciatine, aveva colto tutte le parole della kohai e adesso sfoggiava il suo carisma per rispondere a tono e smorzare anche un po' la tensione che si era venuta a creare. L’allenamento era stato forse un po' troppo complicato per il livello di Naru, giusto qualche gradino sopra, però almeno adesso entrambi si conoscevano meglio soprattutto comprendevano meglio il grado di forza che potevano raggiungere e fin dove potevano spingersi.
    Mentre ti lascio prendere fiato ancora qualche minuto è bene che ti mostri come ci si difende, ti farò vedere come si muovono le gambe, come ruotare il busto e colpire con le braccia… insomma le basi. Presta attenzione che poi faremo un po' di sparring… se te la senti
    Accennò un mezzo sorrisetto poi fece un paio di passi indietro.
    Shoya cambiò completamente sguardo, il volto si incupì e divenne immediatamente più concentrato. Si stava immaginando sul campo di battaglia, mentre doveva difendersi dagli attacchi degli avversari come spesso era accaduto. I muscoli possibilmente si gonfiarono ancora di più, la tuta era davvero al limite della tensione. Piegò leggermente le ginocchia divaricando le gambe poco più dei fianchi, poi portò il piede destro avanti e il busto leggermente indietro, alzò entrambi i pugni all’altezza del mento tenendo il sinistro molto vicino al viso e il destro leggermente avanti.
    Iniziò a respirare più lentamente ma anche più profondamente, poi sferrò qualche dritto in avanti con il pugno destro mentre accompagnava il movimento con la torsione del busto.
    Devi pensare di colpire il nemico quando è lui che viene addosso a te, non quando sei tu che vai addosso a lui. Questa sarà la tua miglior arma di difesa in battaglia, non bruciarti lo spazio allungandoti verso l’avversario, ma aspetta che si avvicini e lo colpisci… così
    E iniziò ad imitare questo moto ondeggiante muovendosi un po' avanti e un po' indietro colpendo un nemico immaginario con dei pugni diretti veloci, non estremamente forti o plateali, colpi rapidi, secchi e fulminei. Un po' di sinistro e un po' di destro alternando i piedi e saltellando velocemente sul posto. La sudorazione ovviamente aumentava e il sangue in circolo era davvero tanto. Continuò così alternando una fase di riposo ad una fase di azione per quasi una ventina di minuti, poi si sarebbe fermato, soddisfatto, compiaciuto e rivolto verso Naru.
    Ok matricola, tocca a te… Vediamo cosa hai imparato… per ora puoi colpire l’aria… poi vediamo se passare ad uno scambio diretto…
    Il fiato corto si faceva sentire, ma era ancora sveglio per seguire e giudicare la Kohai in azione.

    Scheda | Forza: 32 | Quirk: 500 | Agilità: 543 | Energia: 950

    CODE © Saxo

     
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