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.Sorgeva un nuovo giorno su Tokyo e per molti il sole annunciava l'inizio di una giornata decisamente impegnativa. Per alcuni sarebbe stata una giornata ricca di occasioni per far fruttare il lavoro di anni, per altri una grande responsabilità ma allo stesso tempo un'onore, per altri una semplice giornata di lavoro. Nella prima categoria c'era la donna d'affari chiamata Mieko Sasaki, la quale era talmente felice che si sarebbe quasi messa a fischiettare dalla soddisfazione. Da quando esisteva la scuola, il festival sportivo della Yuuei era seguitissimo nonostante la reputazione dell'accademia non fosse migliorata di recente, anzi. Si trattava più che altro di un evento di scouting per le agenzie che cercavano i ragazzi più talentuosi per assicurarseli per il futuro.
Mieko aveva da anni capito il potenziale di tali manifestazioni e quando era arrivato l'annuncio che proprio le Olimpiadi si sarebbero svolte a Tokyo, aveva stretto innumerevoli mani e tirato i più infimi fili per assicurarsi che proprio lei avesse una grossa fetta di quella torta. LIVE INC era quindi uno dei maggiori sponsor e tutti gli atleti avrebbero usato le migliori tecnologie per le più svariate attrezzature, adornate con il scintillante brand dell'azienda. Il fiore all'occhiello dell'agenzia di robotica era però lo stesso Tokyo Dome su cui aveva lavorato negli anni. Le varie licenze non avevano solo aiutato a raccogliere dati sulle Unicità in sé ma soprattutto a progettare un avanzatissimo stadio in grado di ospitare qualunque disciplina. Dello sport a lei non poteva importare meno, la sua attività maggiore era la strada che faceva dal cancello della sua villa alla limousine. Le sarebbe bastato mettersi sul suo trono nella tribuna riservata alle autorità, tra i vari ministri, ed osservare i loro sguardi da babbei emozionarsi per un homerun o chissà cosa. Approvare il messaggio di pace e di libertà di uso delle Unicità nello sport non avrebbe portato altro che a dimenticare quella brutta storia di Henry Elfin e assicurarle ulteriori voti a suo favore.
Ovviamente mancava ancora un po' di tempo all'inizio delle Olimpiadi ma gli spettatori vedevano solo l'uno percento di quanto lavoro ci fosse dietro l'organizzazione di un evento di tale portata. La città era bene in grado di ospitare tutti gli atleti e gli alloggi erano già stati assegnati ai più svariati concorrenti. Gli equipaggiamenti e le attrezzature richieste erano state controllate al minimo dettaglio e già pronte per essere usate. 30MINUTES si sarebbe occupata del reparto medico in caso di infortuni, agenzie come Lifeline si erano assicurate che non mancassero messaggi positivi durante l'evento. Ironicamente il più grande dubbio era proprio lo stadio progettato da LIVE INC e, nonostante l'enorme quantità di denaro spesa e gli innumerevoli test, gli investitori chiedevano una dimostrazione pratica di come funzionasse la struttura e che fosse adatta all'utilizzo della Unicità. Fosse stato per Mieko la donna li avrebbe mandati ad estrarre silicio se volevano una prova di quanta qualità ci mettesse in qualsiasi progetto a suo nome, ma aveva capito che l'occasione migliore sarebbe comparsa con uno dei test della licenza provvisoria. Aveva invitato sia chi aveva messo i soldi sia varie autorità del governo per dare una prova schiacciante che era lei l'unica in grado di fornire un tale servizio.
A ricevere la notizia che la loro licenza si sarebbe svolta nel "nuovo" Tokyo Dome erano stati proprio Miyasato e Abel. Gli insegnanti avevano detto loro che probabilmente quella era un'occasione per brillare considerato che ad assistere alla prova ci sarebbero stati numerosissimi Pro-Hero interessati alle Olimpiadi e molte autorità governative. Anche il preside della Yuuei avrebbe partecipato e giravano numerose voci che il Presiking avrebbe segretamente tifato per il suo paese in ogni caso. Era stato detto loro di presentarsi alle otto del mattino di fronte al Tokyo Dome portandosi dietro i loro costumi o la tuta ufficiale della scuola e l'insegnante di inglese, Kathrine, li avrebbe accompagnati durante la prova. C'era uno splendido tempo ed un sole scaldava tutti nonostante l'aria leggermente fredda. Arrivati allo stadio si poteva già notare come diversi operai stessero allestendo le future decorazioni per le Olimpiadi. Ma ancora più evidente era l'enorme numero di studenti che era presente lì fuori, tutti con le loro tute ben stirate a rappresentare la scuola. Era evidente anche per chi non conoscesse la portata delle licenze che gli organizzatori avessero deciso di fare le cose in grande. Nella confusione avrebbero comunque notato da lontano la figura adornata di una giacca verde, la loro insegnante Kathrine aveva deciso di vestirsi con un elegante completo per l'occasione. Era lì più che altro per fare l'appello e condurli alla presentazione di quella specie di pre-Olimpiadi. Anche lei si poteva dire parecchio entusiasta e non stava più nella pelle, visto che non le capitava poi così spesso di presiedere tali impegni ufficiali. Con la sua borsetta tra le mani, aspettava i due studenti arrivare.LICENZA ABEL & MIYASATOCITAZIONEBenvenuti ragazzi nella vostra licenza-specializzazione! Abbiamo deciso di unire le due attività in occasione delle Olimpiadi e per rendere il tutto più interessante. Potete descrivere quello che volete nel post, l'importante è arrivare in orario da Kathrine per l'appello. Potete anche decidere di arrivare assieme se preferite, in ogni caso a meno di mie indicazioni manterremo l'ordine iniziale.
Buona scrittura!. -
Lady Seiros™.
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.CITAZIONEMi sono chiarito con Lady per la posizione di Abel
Miyasato Oshima Narrazione
« Dialogo »< Interiore >
( Kaworu )— ❈ —
( E–Eh?? Il Dojo Saotome?!?! )
< Ecco. È per queste reazioni che ti dico le cose solo all'ultimo momento. >
Una telecronaca costante tra le orecchie è in grado di mandarti in esaurimento, a meno che certe cose non le tieni per te. E Kaworu non è timido, si assicura che io sappia i suoi pareri riguardo ogni step delle mie scelte.
Persino quand'ho approcciato il Professor Yamada – piccolo e timoroso come un cagnolino – dicendogli mi sentissi pronto per entrare nel prossimo girone d'Esami, mi sono tenuto vago sulle agenzie che m'interessassero per il tirocinio, proprio per non anticiparlo anche a Kaworu. Ho sputato l'osso soltanto adesso che siamo incamminati verso il Tokyo Dome.
Apprezzo la sua compagnia, ma condividiamo abbastanza cervello senza che gli dia in pasto tutti i miei pensieri privati.
( Come puoi tenermi fuori da bombe come queste?! Lo sai che sono sempre contento per te! È solo che... Non ti facevo il tipo. )
All'open day delle agenzie all'accademia, Kaworu cadde immediatamente nell'orbita dell'Endeavor Team, catturato dal puro testosterone distillato che (a detta sua) emanava ogni membro dell'organizzazione, donne comprese. L'omonimo Eroe a capo del gruppo era ai suoi occhi il picco della "mascolinità a calci in culo" che per lui era più ammirevole di qualsiasi unicità.
Entrambi abbiamo subito realizzato, però, che non ci fosse verso potessi mai trovarmi a mio agio lì in mezzo. Non sono il tipo di persona... Intensa che cercano.
Al contrario invece, praticamente ogni rappresentativo di Lifeline mi aveva accennato la stessa cosa: Che avessi l'aria da "bravo ragazzo" e che mi sarei integrato benissimo tra loro.
Mi aspettavo che Kaworu la smontasse sul nascere come una classica frase fatta per abbordare più studenti possibili, eppure, sorprendentemente, anche lui si trovò d'accordo... Magari solo perché lì lavora anche Amaterasu, e quindi ci sarebbe almeno una faccia familiare nei paraggi per lui.
Razionalmente, so che hanno ragione. Dandomi un'occhiata oggettiva non c'è molto su cui discutere, da tutto ciò che so di Lifeline sarei a mio agio con loro, proseguirei in maniera anche comoda la mia carriera... Infatti ciò che mi attira al Dojo realizzo non essermi affatto conveniente.
( Aaaaah, ho capito! Furbacchione. Vuoi essere il primo a battere Raiden Mei e sposartela! )
« N–No!! Ma che vai a dire?! »
Mi tappo subito la bocca, che preso dal momento ho aperto piuttosto che trattenermi ai pensieri. E Kaworu se la ridacchia. Ormai mi stuzzica apposta, è un giochino in cui si sente vincitore se mi fa "cedere" in pubblico. Tra la folla in attesa per il verde alle strisce gli sbraiti di un ragazzo a caso non attirano l'attenzione di nessuno, fortunatamente.
( Pff. Peccato. Non mi sarebbe dispiaciuto farle da marito di riserva. Almeno cerca di diventare il suo assistente personale, o qualcosa del genere! )
< Il Dojo sarà pure la mia prima scelta, ma stai dando per scontato riuscirò ad entrare... >
Di fatti – dopo aver girato l'ultimo angolo – la piena improbabilità del mio desiderio si fa evidente, nella forma di un vero e proprio mare di studenti raggruppati all'entrata dello stadio.
Stamattina dovrei non solo spiccare tra tutti loro, ma anche essere abbastanza fortunato da cogliere l'occhio del giusto scout... Quanto può fare uno come me, circondato da così tanta gente veramente talentuosa?
Sono esattamente questi pensieri ad avermi trattenuto dall'intraprendere quest'esame più del dovuto, anche quando i docenti e la mia famiglia mi spronavano.
Con tutto il tempo che mi ci è voluto a decidermi, spero di non aver fatto la scelta sbagliata, e di non pentirmene alla fine di oggi.
M'infilo per gli spazi vuoti tra un corpo e l'altro, avanzando come un topolino in un labirinto cercando il più possibile di non disturbare o spingere. Guardandomi attorno vedo solo facce giovani e sconosciute, penso prima o poi coglierò le fattezze della Prof. Yoshimoto. O lo spero.
Quel che noto però è che tutti sono in tuta scolastica o muniti dei loro personali costumi Eroistici... Poi io, vestito da una pezzente via di mezzo.
Tuta dell'accademia ma avvolta alle gambe dai booster, e agli arti superiori la simmetria è rovinata dal guanto vortex indossato solo a sinistra, mentre alla destra penzola agganciato alla tasca. Il design frontale "UA" è infine spezzato dalla cintura del fodero appeso alla schiena, per la katana di legno ormai adottata come strumento primario.
Potrei integrare tutti questi elementi in maniera più elegante tramite una suit, piuttosto che andare in giro con un equipaggiamento chiaramente assemblato senza cura estetica. Ma immaginarmi in un completo da Hero, appariscente ed espressivo... Mi mette ansia, non so perché.
Probabilmente è la possibilità di attirare troppi sguardi o giudizi a turbarmi, non sono a mio agio al centro dell'attenzione. Soltanto per proseguire tra la gente e trovare la mia professoressa sto facendo di tutto pur di rendermi invisibile.
( Comunque non mi hai ancora detto cosa ti spinge proprio verso il Saotome. Vuoi imparare a spaccare le mattonelle con il karate? )
< Shh. Parliamone dopo. >
Inquadro la figura in verde della nostra responsabile... E stavolta dico "nostra" non includendo Kaworu, ma perché Yamada mi ha anticipato ci sarà qualcun altro della mia classe alla prova.
( ...Oh, no. Ti prego. No. Non puoi farmi questo. NO. )
E infatti eccolo lì, anche lui al rapporto di Kathrine, adornato dal suo solito stile... Ricercato?
( PERCHÈ PROPRIO LUI TRA TUTTI?! Porca di que– )
« Buongiorno, professoressa. »
M'inchino a lei mostrandomi composto seppur chiaramente un po' nervoso. Era fortunata, non poteva sentire tutte le imprecazioni del coinquilino che si nascondevano dietro i miei occhi.
Abel Xavier Phantomhive. Apparentemente figlio di qualche famiglia nobile, fatto che da solo bastava per attirarsi tutte le ire più aspre di Kaworu, che per principio detestava dal profondo del cuore chiunque si atteggiasse da snob... Ed era tosta pensare a cerchia più meritevole di quel titolo di chi pensava d'avere il sangue blu.
( CHI TI HA CHIAMATO. CHI TI VUOLE. Giuro che se dobbiamo passare la giornata con lui– )
Ma se Kaworu fosse più onesto con se stesso, la verità è che lo trova semplicemente irritante. Davvero, davvero, irritante. Ho perso il conto di quante volte nelle giornate in cui era in controllo del corpo ho dovuto supplicarlo affinché non lo sbranasse all'ennesima delle sue battutacce in classe.
« E buongiorno, Xavier. »
Porgo un cortese inchino anche a lui. Non condivido l'astio incandescente che risiede nel cuore dell'albino... Sul senso dell'umorismo tuttavia preferisco non esprimermi.
« You can swap jumpers and make another move. Instilled in your brain,
you've got something to prove. To all the smirking faces and the boys in black. »Aspirante Eroe ✧ UA Academy [2B] ▸▸▸ SCHEDA ✉ CRONOLOGIA » © CODE
Status, Tecniche, Equipaggiamenti:SPOILER (clicca per visualizzare)(L'ultimo aggiornamento della scheda è ancora in pending, quindi questi dettagli sono soggetti a cambiamento nel caso abbia ciccato qualcosa dell'upgrade. Se necessario correggerò al prossimo post!)
Livello: 5 | Energia: 425 | Forza: 160 [210] | Quirk: 60 | Agilità: 180 [200]
• Status:
– Illeso
• Tecniche:
Pulse Fata [Livello 2]
L'Adelinium estratto va a formare un oggetto qualsiasi a discrezione dell'utilizzatore, finché non è offensivo o difensivo. Teoricamente non esiste un limite a ciò che può essere creato, ma considerando che è un controllo conscio di Miya, dovrà essere abbastanza familiare con ciò che vuole plasmare. Ovviamente il loro funzionamento è legato alla forma, non possono imitare ciò di cui non hanno proprietà (ad esempio una scala o una tazza saranno perfettamente utilizzabili, ma una radio o un telefono saranno un guscio vuoto). Le dimensioni non potranno elevarsi troppo oltre oggetti di media taglia.
Costo ad oggetto: 30 attivazione, 10 mantenimento
Boto Kuna [Livello 3]
Si va a creare una barriera di qualche tipo, generalmente uno scudo o un muro, che offre protezione frontale. Può estendersi abbastanza da proteggere interamente Miya e potenzialmente anche qualcun altro (fino a due metri e mezzo in diametro).
Resistenza: Medio-Grave
Costo: 55 attivazione, 20 mantenimento
Baka Aho [Livello 3]
L'adelinium viene rapidamente portato alla propria superficie epiteliale, e immediatamente solidificato nella forma di spuntoni affilati. Questi possono essere usati sia per scoraggiare l'offensiva avversaria, come un pesce palla, o per aggiungere un ulteriore elemento dannoso ai propri attacchi fisici. Attualmente è possibile tenere coperte soltanto tre parti del corpo alla volta (tra gambe, braccia, ventre, petto, testa).
Danno: Medio-Grave (Taglio)
Costo: 50 attivazione, 20 mantenimento
Dol Shin [Livello 3]
Questa tecnica genera armi da taglio fino anche a grandi dimensioni, finché si è capaci di impugnarle. Forma e caratteristiche stanno all'immaginazione dell'utilizzatore. Se la lama riesce ad aprire una ferita in un essere vivente, lascerà una traccia dell'Adelinium che la forma in circolo nel sangue del bersaglio, e la sostanza estranea provocherà un sostanziale calo in salute.
Effetto: Avvelenamento Medio-Grave
Costo: 70 attivazione, 20 mantenimento
Owl Metal [Livello 3]
Un piccolo "seme" di Adelinium viene sparato uscendo dalla pelle o dalla bocca di Miya. La forma dovrà essere appuntita e le dimensioni saranno circa quelle di un proiettile, tuttavia sarà estremamente denso, composto da un'ingente quantità di materiale. All'impatto con un essere vivente il seme si schiuderà all'interno della vittima. Da esso partiranno vere e proprie radici di Adelinium, abbastanza sottili da insidiarsi dentro al corpo e disturbarne le nervature, impedendo il movimento dei muscoli. Dopo un po' di tempo il materiale si dissolverà e verrà espulso dallo stesso punto in cui è entrato, creando un piccolo fiumicello.
Danno: Medio-Grave (Perforazione)
Effetto: Paralisi [5 turni]
Costo: 70
Mitsu Hiro [Livello 1]
L'utilizzatore di questa tecnica dovrà essere in contatto pelle-pelle con il bersaglio. L'Adelinium che fuoriesce dalla superficie epiteliale dell'aggressore permea quella della vittima, invadendo l'organismo con i propri agenti chimici, causando un netto e severo calo di salute. Il sintomo principale è un'innaturale stanchezza e mancanza di stamina che agisce rapidamente, ma svanisce dopo poco.
Effetto: Sonnolenza [3 turni]
Costo: 20
• Equipaggiamenti:
► Wooden Katana [Offensivo]
► Danno: Medio-Grave
► Vortex [Accessorio]
► +50 in Forza / Danni fisici tramite braccia e senza quirk aumentati di uno step
► Electric Booster [Supporto]
► +20 in Agilità
► Energy Drink [Curativo]
► Recupero 100 punti energia. -
.Entrambi i ragazzi della sezione B arrivarono senza tardare e Kathrine fu felice che avessero rispettato l'orario. Non che non si fidasse di loro, sapeva che nonostante le loro lievi stranezze erano comunque studenti affidabili. Erano ansie che si era fatta da quando aveva saputo dell'incarico di accompagnarli quel giorno e, seppur trattasse il lavoro alla Yuuei come quello di una qualsiasi scuola, non poteva negare di sentirsi un po' fiera quel giorno.
Buongiorno Phantomhive e buongiorno Oshima. Salutò i ragazzi non appena arrivarono, non ci fu molto tempo di stacco tra i due. Non potevano essere più diversi i due da come si erano presentati e come si atteggiavano nella folla. Si era creato abbastanza spazio tra loro e gli altri da poterli guardare bene. Abel aveva scelto il suo cavalleresco costume e non poteva che farsi notare tra gli altri, cosa che poteva andare a suo favore. Le origini inglesi del ragazzo potevano far capire a Kathrine un po' l'attaccamento alle tradizioni che gli veniva imposto, anche se si trattava di usanze completamente diverse da quelle giapponesi. Miyasato era andato più sul sobrio e non era una scelta sbagliata, anche se secondo lei avrebbe potuto impegnarsi a trovare qualcosa per distinguersi. Era un bravo ragazzo ma per spiccare durante le licenze era necessario un certo temperamento che non le era sembrato di vedere a scuola. Ma poteva sempre sbagliarsi.
Come vi sentite? Ho persino io un po' d'ansia per voi. So che ci saranno così tanti Pro-Hero assieme dopo tanto tempo. Sorrise, cercando di rompere un attimo il ghiaccio per non restare lì fuori in silenzio. Non tutte le scuole avevano pochi elementi come loro e dipendeva tutto da quanto valutassero la possibilità di passare al primo colpo. Con uno sguardo poteva notare anche una decina di studenti provenienti dallo stesso anno di scuole differenti. Alla Yuuei preferivano limitare quante persone far partecipare alla volta, forse per mantenere la qualità degli esami alta. Dopotutto la prestigiosa accademia aveva un grandissimo rateo di successo a quegli esami. In quei minuti avrebbero parlato del più e del meno. Dopo circa un quarto d'ora qualcosa sembro smuoversi a metri da loro e le nuovissime porte scorrevoli dello stadio si aprirono, per far riversare ordinatamente gli studenti al loro interno.
Andiamo. Cercate di non perdervi. I tre si sarebbero mossi da quella posizione per attraversare il cortile che un tempo era molto più anonimo, mentre era ora decorato da numerose bandiere provenienti da tutto il mondo e attraversato da innumerevoli zone verdi. Non avevano risparmiato su quel progetto ed il governo giapponese era decisamente conscio che quella era un'occasione per recuperare anche il lustro di un tempo rispetto alle altre nazioni. Avanzarono quindi nella hall nuova, spaziosa e luminosa. Numerosi schermi facevano scorrere costose pubblicità sull'evento mondiale le quali comprendevano sia atleti professionisti che Pro-Hero. Il pavimento era liscio e modernissimo, con alcuni led che indicavano la direzione da seguire in maniera fluida. Un tempo dentro quella stanza le licenze avevano difficoltà a far stare tutti ma ora c'era decisamente più spazio, anche se era una cosa che solo Kathrine e chi andava allo stadio poteva sapere. All'interno c'era qualche giornalista con la sua troupe che si occupava di scattare foto e fare qualche domanda allo staff dello stadio, per indicazioni o per parlare dello stadio e chi ci aveva lavorato. Numerosi divanetti dall'aria moderna e piante in vasi squadrati fornivano al tutto un'aria di modernità incredibile. Quella stanza aveva numerosissime uscite sempre indicate da luci e indicazioni su schermo per raggiungere le più varie parti dello stadio. Mentre gli sguardi si perdevano nell'osservare la struttura, avrebbero fatto la fila per l'accettazione e la donna inglese avrebbe detto loro di aspettare pure lì per qualche minuto. L'avrebbero vista allontanarsi e comprimersi per passare tra una pari quantità di insegnanti, addetti ai lavori e studenti per poi sparire come inglobata. Non passò nemmeno un minuto quando sentirono un'altra voce femminile sconosciuta assalirli dalle spalle.
Ehilà! Siete studenti della Yuuei o sbaglio? Era una voce graziosa e che attirava l'attenzione e proveniva da una Mutant di mezza età. Un paio di corna a spirale spuntavano sia dalla parte alta del capo tra i capelli neri e le spalle come escrescenze ossee. Era vestita in maniera fine e portava bene quegli abiti. Sul microfono che teneva tra le mani c'era il logo del Rising Sun, una delle riviste più famose e che come sapevano tutti era tra le grazie della Sasaki. Era facile capire che avessero ricevuto una speciale concessione per essere tra i primi a presentare l'evento. Ma a catturare lo sguardo di chiunque la vedesse erano gli occhi completamente neri dove tanti puntini luminosi brillavano come il cielo notturno in un deserto. Si sarebbe poi avvicinata una donna leggermente bassa che teneva una telecamera tra le mani, puntandola verso i due ragazzi.
Sono Hoshiko del Rising Sun! Mi potete dedicare qualche minuto del vostro tempo? Guardando poco oltre la Mutant che si era appena presentata a loro i due studenti avrebbero visto che non erano i soli a condividere il destino di farsi intervistare dai più svariati individui tra giornalisti, troupe televisive e blogger appassionati di sport. La donna aveva un sorriso gentile e se i due avessero accettato (o avessero cominciato a balbettare dandole il via per parlare) avrebbe avvicinato a loro il microfono per poi intonare un discorso. Ci troviamo al nuovissimo Tokyo Dome amici del Rising Sun! Qui la vostra Hoshiko che ha qui due studenti della Yuuei. Come vi chiamate ragazzi? - Avrebbe iniziato lasciandoli presentare, per poi riprendere a parlare lei. Cosa vi aspettate dall'esame? Avete qualcuno nel vostro cuore che volete impressionare? Non vediamo l'ora di sentire i pensieri delle giovani promesse della Yuuei! Avrebbe ripetuto la donna, lasciando loro ancora una volta la parola. Il suo sorriso a 32 denti era piuttosto inquietante considerati gli occhi poco più grandi della norma, soprattutto mentre guardava la telecamera.LICENZA ABEL & MIYASATOCITAZIONEPotete rispondere o meno alle domande della giornalista (in caso intervisterà solo chi ha accettato), non è obbligatorio .
EDIT: Ho cancellato per sbaglio "Rising Sun" alla fine, ops
Edited by Dëlin - 16/5/2022, 01:23. -
Lady Seiros™.
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Miyasato Oshima Narrazione
« Dialogo »< Interiore >
( Kaworu )— ❈ —
...Oh, no. Essere al cospetto della professoressa, al fianco del mio compagno, rende la situazione d'un tratto così tangibile e reale.
Da quando studio all'accademia ho preso atto di essere il mio peggior nemico. Penso troppo, riesco a crearmi agitazione anche se il contesto non è catastrofico quanto mi convinco sia, e poi mi perdo in un bicchier d'acqua per il panico.
Se oggi riesco a gestir meglio i miei impulsi di fuga, abbastanza da essermi presentato per un esame così importante piuttosto che nascondermi in camera mia... È perché ho imparato ad ingannarmi.
Non mi lascio il tempo né l'opportunità per essere sopraffatto dalle emozioni, finché non arrivo al punto dove tirarmi indietro è impossibile. Potrei ancora tornarmene a casa, ma dovrei offrire una spiegazione a Kathrine, Abel, e Yamada, e farebbe più male di qualsiasi stress legato alla Licenza.
Al salire dei dubbi mi butto nella corsa, o in palestra, o sulla musica, o mi lascio distrarre dalla presenza spesso caotica di Kaworu. Ogni cosa che possa tenermi lontano da un'introspezione che riconosco essere tossica.
Forse non mi libererò mai della voce di codardia che vuole convincermi il mio destino sia marcire nell'inerzia... Ma oggi sono qui, perché ho imparato a rendere lei prigioniera del mio stile di vita, piuttosto che finire ingabbiato io stesso tra le sue spire.
Peccato che l'ansia comunque rimanga, seppur a scoppio ritardato. La sto sentendo ora – infatti – trovandomi circondato da così tanti studenti che probabilmente quelle incertezze le hanno sconfitte la notte scorsa o stamattina. L'unico davvero impreparato sono io.
A prima vista Phantomhive nemmeno sembra scalfito da certe mancanze. Ha l'aria determinata, deve riporre immensa fiducia nelle proprie abilità. O forse nasconde ogni traccia di nervosismo come un vero Eroe sotto pressione dovrebbe fare.
È abbastanza rilassato da farmi degli inaspettati complimenti.
« ...Grazie? Non è proprio un costume, però. Tu invece hai abiti molto più idonei all'occasione! »
Faccio quel che posso per ritornargli qualche bella parola, guadagnandomi versacci disgustati da Kaworu al mio fianco, offeso dall'idea che le sue labbra (per metà) dovessero rivolgergli qualsiasi parola oltre gli insulti.
Parlare del più e del meno almeno aiuta a scordarsi – per un po' – del timore verso quel che ci aspetta nella cupola. Le anticipazioni della Prof. Yoshimoto tuttavia non fanno nulla per alleggerire la tensione.
« V–Voglio mettercela tutta, professoressa! ...Per caso sa– ...Hmm. No. Lasci stare... »
Avrei voluto chiedere quanti saranno questi "tanti" Pro-Hero spettatori. Ma pensandoci non esiste numero che mi farebbe sentire meno agitato di quanto sono già.
— ❈ —
Allo scorrere delle porte ho il tempo appena per un respiro prima di diventare parte indistinguibile del flusso di persone in entrata. Immediatamente passo in modalità anatroccolo, facendo del mio meglio per non perdere il posto al fianco della docente.
Solitamente essere al pari di un granello indistinguibile su una spiaggia mi riempirebbe di una stana calma. Non oggi. Perché ammirando il cortile imbastito, adornato dai simboli di così tante nazioni, è impossibile ignorare la maestosità dell'evento intero. Anche l'importanza di un minuscolo tassello è gonfiata oltremisura.
Non ti meriti di essere qui. Non sei nemmeno mediocre, stai sprecando il tempo di tutti. Avresti dovuto lasciare il posto a qualcun altro.
Stringo i pugni, scuoto la testa. Non cadrò nei vecchi vizi proprio ora.
Se Yamada mi considerasse incapace mi avrebbe trattenuto fino al prossimo giro. Comunque andrà, vittoria o fallimento, sarà quel che mi merito, di cui ho diritto, come tutti gli altri.
Darsi sconfitti di principio è solo una buona scusa per arrendersi senza impegnarsi.
Faccio il possibile per riempirmi la testa di affermazioni positive mentre attendiamo in fila, ma diventa difficile vedendo mamma anatra lasciarci soli in pasto alle belve.
Quando vivevo con la mia famiglia mi rinchiudevo in camera se sapevo che Asuka stesse registrando un video o fosse in live, uscendo allo scoperto solo quando non c'era più pericolo di essere intercettati da una telecamera. Apparire in foto o video mi mette a disagio, figurarsi essere pubblicati su internet...
Sì, mi rendo conto che più parlo e più viene da chiedersi che ci faccia in una carriera come l'Eroismo, figure intrinsecamente di spicco tra la popolazione. Il mio sogno infatti è trovarmi un angolino dove essere un eroe low-key.
Inoltre quante sono le possibilità che le telecamere e i microfoni che brulicano tra tutti questi studenti eccezionali si fermino proprio su un individuo anonimo come m–
« Ehilà! Siete studenti della Yuuei o sbaglio? »
( Aaaaah, finalmente un po' di meritata fama. Mi raccomando, bel sorriso, stai rappresentando anche me! )
Sbianchisco immediatamente, per quanto possa essere un cambiamento ambiguo visto il mio pallore di base. La voce alle mie spalle è ben più traumatica dei peggiori incubi avuti nelle scorse settimane su questo esame.
Mi giro, lentamente, una vera e propria preda all'angolo. Ringrazio Abel per avere incalzato il discorso per primo, dato che io ancora sono in pieno shock.
( –Ma smetti di guardare dritto in telecamera!! )
Non lo faccio apposta! Vorrei riuscire a distogliere lo sguardo. È come fosse in agguato, pronta ad attaccarmi se la perdessi di vista anche un solo momento.
« I–io s–s–... s–sono Miya! Oshima. Miyasato Oshima! »
Parole che devono combattere per uscire, lasciandosi dietro polmoni totalmente svuotati. Senza il giusto contesto in questa registrazione sembrerei un ostaggio. Spaventato, rigido, e che chiaramente darebbe qualsiasi cosa pur di non essere lì.
Di questo passo la prima pagina del Rising Sun domani parlerà dello studente morto in diretta dopo un infarto indotto dallo stress.
Mi costringo a passare con gli occhi dall'obiettivo all'intervistatrice, che in questo momento deve sentirsi come se la stessi supplicando in silenzio di avere pietà sulla mia anima.
« M–Mi aspetto... uuuhh... »
Nella fretta di rispondere in automatico alle domande comincio a parlare prima di riflettere su quel che mi ha chiesto. Cosa mi aspetto dall'esame...
« O–onestamente ce–erco di non aspettarmi nulla! Rischierei di sottovalutarlo, o sopravvalutarlo, o d–diventare troppo nervoso... Quindi... Sì.. Ecco... »
Una voce tremante che svanisce in un sussurro senza mai dare una conclusione degna alla frase.
( ...Non riesco a credere che abbiamo fatto una figura peggiore di Abel. )
Ha completamente ragione.
La telecamera sta inquadrando un ragazzo dall'animo cavalleresco e l'abito abbinato, tranquillo, sorridente, costretto a condividere l'immagine con una foglia tremolante. Se tra noi due qualcuno si merita la licenza, l'opportunità di essere un raggio di luce per chi è immerso nell'oscurità... Beh, a prima vista non sembro di certo io.
Per la prima volta percepisco gli occhi del mondo, le aspettative di chi poi dipenderà da me anche in minima parte per mantenere la pace. E sto cedendo.
« ...Voglio anche rendere fieri i miei genitori. E le mie sorelle. »
Inaspettatamente, sono in grado di formare una frase intera senza rischiare il soffocamento. Nemmeno apro un buco con lo sguardo nel cranio della donna, anzi, i miei occhi riescono ad ammorbidirsi e abbassarsi, persi nei ricordi.
« Hanno sempre fatto i salti mortali per prendersi cura di me... Oggi voglio dar prova di poter badare a me stesso! »
Essere un Hero non dovrebbe essere un ruolo guidato dall'egoismo. Poco importa cosa voglia io, quanto nervoso o terrorizzato possa rendermi una situazione. Perché non sono io il vero beneficiario di tutto questo.
E per prima cosa devo ricambiare ciò che la mia famiglia ha fatto per me, sin dalla mia nascita. Ancora non sono del tutto convinto non sbaglino a credere nel mio successo, che non abbiano buttato tempo ed energie a starmi dietro senza mai spazientirsi.
Proprio per questo devo dimostrare abbiano ragione, senza ambiguità.
...Avrei chiuso qui, ma la gomitata al fianco di Kaworu, e il suo sguardo suggestivo di "buon inizio, ora non fare il timido e mettici la ciliegina", mi fanno realizzare che se va fatto, tanto vale farlo ora.
Mi rivolgo nuovamente alla telecamera. Ancora pallido, ma libero dello sguardo da cerbiatto spaventato.
« E–E spero di fare una buona impressione a qualcuno del Dojo Saotome! È lì che vorrei fare il tirocinio. Penso sia l'unica agenzia che davvero... Ha senso. »
« You can swap jumpers and make another move. Instilled in your brain,
you've got something to prove. To all the smirking faces and the boys in black. »Aspirante Eroe ✧ UA Academy [2B] ▸▸▸ SCHEDA ✉ CRONOLOGIA » © CODE. -
.Kathrine aveva lasciato i due ragazzi da soli ritenendoli sufficientemente giudiziosi e maturi per non andare in giro a combinare guai. Probabilmente frequentando la Yuuei potevano intuire che quella non fosse una facoltà che tutti possedevano e il pregiudizio della donna era aumentata da quando doveva supervisionare anche alcuni test d'ingresso. Le capitava spesso di trovare persone totalmente immature presentarsi di fronte al cancello della scuola ed anche per la sua indole tendeva a trattare tutti gli studenti un po' come bambini indifferentemente dall'età. E che avessero sedici o vent'anni non cambiava molto, provavano sempre a copiare o a giustificarsi sul perché non avessero potuto fare i compiti per casa. Dopo essersi fatta spiegare il programma della giornata, era tornata indietro trovando i due studenti alle prese con una reporter e a modo loro sembravano più o meno cavarsela, se si tralasciava il colore del viso di Oshima che sembrava bianco quante le pareti nuove.
Ecco qui Oshima e Mister Knight! La giornalista era decisamente contenta di aver trovato due tipi di studenti completamente diversi, anche perché sembravano essere i tipi migliori per vendere una storia. Uno era uno strano cavaliere che sembrava aver preso il palco per sé e che portava la gente a seguirlo, sia per vedere se le sue parole spavalde sarebbero finite in successo o in fallimento. L'altro era più il ragazzo timido e poteva essere quello che alcuni avrebbero preso a cuore per tifare o prendere in giro. Non era affar suo fino a quando non lo facevano sul loro sito dopotutto. A dare un po' di tempo al corvino di iniziare a mettere le parole sulla lingua fu Abel, che incalzò la domanda di Hoshiko senza problemi.
Molto coraggioso! Speriamo di vedere tutti questa prodezza nella prova di oggi! - Iniziò, dopo aver avvicinato il microfono. - Preghiamo che questa figura segreta sia qui oggi allora! Sappiamo tutti quanto sono difficili questi esami. Con quasi tono di comprensione la Mutant concentrò poi le sue azioni su Miyasato che non sembrava invece molto convinto di esistere in quel momento sul pianeta Terra. Nonostante avesse decisamente già approfittato mentalmente della loro storia, Hoshiko non era un mostro e cercò di non mettere fretta al ragazzo che evidentemente non era così abituato alle telecamere come il compagno. Chissà chi era in effetti quel tizio coi capelli azzurri. Avrebbe dovuto controllare.
Ma che carino! Facciamo tutti il tifo per te dalla nostra redazione Oshima-kun! Si prese la libertà di chiamarlo in maniera più personale di fronte alle telecamere e di sorridergli, prima di alzare le sopracciglia apparentemente stupida dalla dichiarazione. Anche qui una scelta molto ambiziosa. Beh, speriamo che la nostra Raiden ci stia ascoltando e che esaudisca la tua richiesta! La donna sembrava decisamente soddisfatta dal materiale ottenuto e dopo un veloce scambio di parole con la sua collega, avrebbe fatto un veloce inchino di ringraziamento verso i due prima di salutarli.
In bocca al lupo, mi raccomando! Se volete potrete trovare più tardi il video sul nostro blog. Magari ci vedremo dopo l'esame, che dite? Era più una domanda retorica, Hoshiko sapeva benissimo che era sempre suo diritto come quello di altri poter intervistare gli studenti dopo la fine dell'evento. Dopo aver scambiato le ultime parole con loro (e aver notato la minacciosa Kathrine da diversi minuti incombere sulla sua telecamera) avrebbe detto loro arrivederci. Ad osservare la scena tutto il tempo c'era stata Kathrine, più che altro per assicurarsi un suo intervento veloce avessero detto qualcosa di strano. Un suo compito era anche quello di proteggere l'immagine della scuola in queste uscite pubbliche. Si sarebbe unita a loro parlando contenta dell'accaduto.
Vedo che vi siete divertiti. Non ve la siete cavati male, avevo paura diceste cavolate. Evitò di fare commenti sul nervosismo o su cosa avrebbero potuto dire, non era di certo un'insegnante di recitazione. Nonostante fosse fuggita anche a lei sarebbe piaciuta un'intervista. Sperava che dopo ci fosse almeno un'occasione. In ogni caso...dobbiamo dirigerci verso la Sala A. Ci sarà la presentazione della prova e ci smisteranno da lì. Assieme a molti altri studenti Kathrine li avrebbe quindi guidati seguendo le linee guide per terra, che ora portavano ad un breve corridoio il quale si apriva su un'enorme sala conferenze. C'era un centinaio di posti a sedere su comode poltrone blu, poste tutte alla stessa altezza, e ad abbracciare il soffitto c'era un'intricata ma ben costruita struttura di metallo che come una ragnatela formava una cupola riempita da pannelli di vetro. Risultava una stanza illuminatissima dal sole e che avrebbe fornito la giusta luce per future dichiarazioni di atleti e allenatori, oltre che figure politiche. In fondo alla sala A, strutturata quasi come un ventaglio aperto, era presente un palco rialzato dove un lungo tavolo ospitava ora diverse persone. Quella parte non era stata toccata più di tanto, dando più spazio alla semplicità del design precedente. Preso posto nella parte destra della sala conferenze, avrebbero già potuto vedere sul palco qualche faccia conosciuta. Degli eroi Saltwater e Syamantaka sembravano chiacchierare tra di loro, anche se il secondo non si era mai dichiarato un grande sportivo. In silenzio ad osservare un gruppo di uomini d'affari parlare c'era invece Bookworm, lì per rappresentare Lifeline. Ed ovviamente, cosa che faceva emozionare molti, Saeko Saotome sedeva tra di loro con aria calma e raccolta. Ogni tanto salutava qualche persona che passava di lì per una stretta di mano o per presentarsi. Il palco era ben sorvegliato e non c'era possibilità di avvicinarsi purtroppo ma la sua presenza si faceva sentire. C'erano diverse personalità del mondo dello sport, tra ministri e sportivi veri e propri, ma probabilmente questo esame non era emozionante per loro quanto lo sarebbe stato l'evento principale.
Wow! Hanno proprio fatto le cose in grande questa volta. Commentò Kathrine, mentre dava un'occhiata al palco. Toccava ora solo aspettare l'inizio della conferenza e qualche occhio era già su di loro, soprattutto dai rivali delle altre scuole. Soprattutto la Shiketsu e la Ketsubutsu, scuole di fama pari alla Yuuei e riconoscibili dalle uniformi o dai simboli sui loro costumi, sembravano guardare con circoscrizione i due ragazzi. Quelli della Shiketsu trovavano un paio di file indietro a loro, mentre la Ketsubutsu era proprio dietro di loro. Soprattutto una ragazza dai capelli grigi e la benda sembrava guardarli in maniera particolare, tra i due il più eccentrico Abel. Per loro fortuna, tra poco sarebbe iniziata la presentazione della prova.LICENZA ABEL & MIYASATOCITAZIONEVi ringrazio enormemente per la pazienza, in qualche modo sono sopravvissuto alla malattia e possiamo proseguire. Non vi preoccupate, l'azione arriverà a breve .. -
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Miyasato Oshima Narrazione
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( Kaworu )— ❈ —
« Potrete trovare più tardi il video sul nostro blog. »
Non c'è altro modo di interpretare la frase se non come una minaccia. Già so che l'imbarazzo di adesso non è nulla rispetto a quanto vorrò disintegrarmi una volta vistomi in video, consapevole che dozzine se non centinaia di sconosciuti hanno potuto guardarmi e giudicarmi.
Unendo questo alla promessa terroristica di "rivederci dopo l'esame", la reporter mi fa ben capire che sarò sopravvissuto a questo primo round ma il pestaggio è appena cominciato.
Per qualche momento dopo che vengo lasciato libero – come un pesce gettato in mare da un pescatore misericordioso – ancora fisso il vuoto col trauma in volto. È Abel a darmi una svegliata, avendo invaso il mio spazio per sussurrarmi qualcosa.
O forse a scuotermi dalla psicosi è stato il fuoco che Abel ha acceso in qualche angolo della mia anima.
( Se non si sposta ADESSO– )
Lo spirito guerrigliero colmo di malevolenza di Kaworu è scatenato in piena potenza dall'avvicinarsi così improvviso del compagno, abbastanza intenso che che persino io riesco a sentirlo, oltre la sottile barriera che separa le nostre emozioni.
« Grazie... Ma in realtà penso d'aver fatto la figura del disagiato. »
Dico con parecchia incertezza, prendendo un passetto d'allontanamento prima che Abel conosca la mia "altra metà" con un primo incontro spiacevole.
« Anche tu devi avere qualcosa d'interessante in mente, se vale la pena tenerlo segreto. »
Ed effettivamente sono incuriosito dall'identità della persona misteriosa accennata, però non abbastanza da ficcanasare nella privacy altrui, finché non sarà lui a condividerlo di sua iniziativa.
( Grrr... Comunque. Bel lavoro! Un primo tempo molto teso ma fortunatamente hai ingranato nei minuti di recupero. )
Il coinquilino scherza con il suo solito tono a metà tra lo strafottente e il sincero, mentre la professoressa torna a noi e finalmente ci dirigiamo in sala.
Se sono costretto a cercare un lato positivo del recente trauma catturato in audiovideo, è che l'ansia di adesso sembra insignificante rispetto a come mi sono sentito davanti alla telecamera. Stranamente mi alleggerisce. Forse la parte più terrorizzante è già alle spalle, e da qui in poi si tratterà di un normale esame scolastico.
Eppure soltanto quella "sala conferenze" tutt'è eccetto normale.
La sua capienza smisurata è coperta da una cupola in vetro sopra le nostre teste, che quasi ricorda l'estetica di una cattedrale. E per quanto sia illuminata in qualche modo le sue dimensioni e la sua solennità danno alla stanza una presenza opprimente. Siamo gli ospiti di qualcosa ben più grande di tutti noi.
Se questo è l'Altare del Dio Eroismo, quelli seduti lassù devono essere i suoi vescovi. Prendiamo posto tra le file per la messa ma io esito ad alzare lo sguardo verso chi è qui per giudicarci. Dà l'impressione di un sacrilegio, che qualcuno come me possa soffermare troppa attenzione su tale luce.
...Chi è più peccaminoso tra noi – però – non ebbe lo stesso timore.
« Oshima guarda chi c’è… La Signorina Saotome in persona! »
Alzo la testa di scatto, d'istinto, e i miei occhi nemmeno devono cercare, vengono attratti dalla forza magnetica dell'unica persona importante per me lì in mezzo: È davvero lei.
( Hah! Oggi è proprio il nostro giorno fortunato, eh? Provino in prima fila. )
Vorrei condividere il suo perpetuo ottimismo. La vista dell'Eroina non mi tranquillizza, fa l'opposto. Abbasso nuovamente il capo stavolta non in riverenza ma per terrore, porto le mani al cinturino che reggere la Katana alle mie spalle e stringo, abbastanza forte che strozzerei un pollo. Un puro sfogo nervoso.
Se devo fallire miserabilmente avrei preferito farlo al cospetto di qualche scout, che nemmeno avrebbe riferito della cosa a chi di dovere, dopotutto sono lì solo per chi si distingue positivamente.
...Ma essere sotto giudizio di Raiden Mei, in prima persona, significa che un'Hero per cui ho profondo rispetto potrebbe vedermi in uno dei miei momenti peggiori. Mi ricorderebbe come un incompetente, utilizzandomi da mero contrasto per chi invece è capace di brillare.
Ogni errore, ogni passo falso, ogni imperfezione, da qui in poi saranno amplificati. Mai avrei pensato che potessi aver in mano il pericolo della vergogna, del disonore, così fragile ma letale.
Le nostre reazioni alla presenza della donna non potrebbero evidenziare meglio la differenza tra me e Kaworu. Lui è un vincente, io un perdente, non necessariamente ai fatti ma nella mentalità. In tale rischio lui vede un'altrettanto grande opportunità, io cado in crisi, paralizzato dai miei stessi prognostici.
...Lentamente mollo la mia spada. Mi sarò fatto meno tremolante, ma sotto la superficie sto combattendo. È molto più difficile mantenere il controllo su di se che abbandonarsi ai propri impulsi più codardi.
Kaworu ha ragione. Se sono così terrorizzato dal fallimento... Non è un incentivo per vincere? Per risparmiarmi quel baratro? Sì, belle parole da dirsi per darsi la carica, ma razionalmente so di non crederci davvero. Tuttavia come dissero saggiamente i Dreamers:
Fake It 'Till You Make It.
Mi concedo un profondo respiro prima di rialzare lo sguardo. Ancora fatico a trattenermi troppo sugli Hero quindi sposto l'attenzione sulla folla attorno, magari beccherò qualcuno nervoso quanto me e ci sentiremo meno soli.
Invece la prima a catturarmi è una ragazza seduta poco dietro a noi, che sembra meno tesa e più... Curiosa? Squadra Abel in particolare con un'espressione ambigua.
Non appena i suoi occhi passano da lui a me incontrando un contatto visivo, istantaneamente mi giro dov'ero prima dandole la nuca. Adesso siamo entrambi troppo curiosoni.
« Psst. »
Stavolta sono io ad incalzare un sussurro al compagno.
« C'è una ragazza dietro di noi che sembra interessata a te... Forse hai fatto colpo? »
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.Mentre camminavano verso la sala conferenze, Kathrine scosse la testa sorridendo appena. Perlomeno era entusiasta di quella giornata e voleva impegnarsi al massimo. Alla donna inglese non importavano particolarmente i discorsi incoraggianti o eccessivamente smielati che spesso venivano profilati ai ragazzi. Alla fine lei era solo un'insegnante di lingua ed il privilegio di poter seguire degli eroi da così vicino proveniva dallo status di far parte dello staff della Yuuei. Ed ovviamente chi gestiva la scuola preferiva i dipendenti tranquilli e che dessero una buona immagine della scuola: questo tipo di eventi erano il principale mezzo per cui l'accademia poteva farsi pubblicità e accumulare sempre più iscrizioni ogni anno.
Spero che ci riusciate. Altrimenti le verifiche di inglese potrebbero raddoppiare. - Sorrise in maniera scherzosa ma non troppo. C'era una possibilità che succedesse veramente e nei loro cuori sapevano che era la verità. Arrivati quindi in sala a notare la ragazza bendata fu solo Miyasato, il quale si era appena calmato. Guardando meglio oltre il suo viso, i capelli mossi e che li stava osservando, era chiaro che l'elaborato vestiario e la benda ben decorata fossero parte di un costume. Il corvino intravide una giacca dai ricami dorati e quella che era una camicia rossa indossata sotto. Un manico di colore nero che sembrava appartenere ad un bastone o un altro tipo di arma contundente spuntava appena dalla sua spalla destra. Appena il suo occhio si incrociò con quello di Miyasato come un gatto beccato a cercare di rubare del cibo fece finta di niente, guardando per aria l'interessantissimo sistema di illuminazione. Anche se i due sembravano adesso averla notata, avrebbe fatto finta di niente anche se per lei era chiaro che stessero parlando del suo comportamento. Del fermento sul palco li avrebbe distratti poco dopo da qualunque cosa di cui stessero discutendo, poiché l'ospite più importante (almeno secondo lei) era arrivato.
« Buongiorno a tutti. E' un piacere vedervi qui. Voglio subito cogliere l'occasione per ringraziare tutti gli sportivi, i dirigenti e i Pro-Hero presenti oggi! » - Portandosi dietro un abito bianco che sembrava essere stato estratto da una stella da quanto era brillante, Mieko Sasaki fece il suo ingresso in scena seguita da un applauso. I capelli bianchissimi risplendevano come al solito dell'intera luce dello spettro, agghindati in una particolare acconciatura. Il rumore dei tacchi risuonò in tutto l'atrio mentre si dirigeva a prendere posto al centro del tavolo come sovrana, non prima di aver fatto rispettosi inchini verso gli importanti ospiti presenti. Poco dietro di lei seguì una giovane donna dai capelli chiari, che con aria mesta seguiva l'imprenditrice. Ormai la CEO era una celebrità seppur l'opinione su di lei fosse estremamente contrastante: c'era chi la amava e chi la odiava ed una grande cerchia di suoi ammiratori tendeva spesso a difenderla ed esaltarla quando si parlava male di lei. Se Miyasato ed Abel non la conoscevano di vista o per sentito dire, sicuramente conoscevano l'azienda che le apparteneva, LIVE INC. Dopotutto, tutti i robot usati per le simulazioni a scuola o alla U.S.J. appartenevano a loro ed erano in costante evoluzione, tralasciando gli innumerevoli prodotti che vendevano al grande pubblico.
« Non potete capire come mi sono sentita quando mi hanno chiesto di ideare la prova di inaugurazione dello stadio. Con il mio team abbiamo pensato e ripensato a come rappresentare il mondo dello sport senza dare vantaggio ad una particolare persona. Dopotutto, non tutti possono permettersi di comprare le attrezzature per sport come il tennis e non tutti hanno avuto la possibilità di poter giocare a basket con gli amici.» - Una volta seduta la Sasaki raccontò al pubblico con voce emotiva ciò che aveva passato per pianificare l'esame, piegata verso il microfono. Sembrava aver attirato il consenso del pubblico, soprattutto degli sportivi che probabilmente si rivedevano in quelle storie. Con una breve pausa accompagnata da un sorriso, Mieko riprese a parlare.
« E mi sono detta, perché non inventare uno sport del tutto nuovo?» A queste parole molti piegarono la faccia in un'espressione di sorpresa. Nel frattempo, lo schermo ultrapiatto alle spalle della donna si accendeva, rivaleggiando coi suoi capelli. Venne mostrata la rappresentazione di un'arena rettangolare e dopo un preciso numero di metri sembrava esserci un traguardo. Accanto, il modello 3D di uno spesso anello girava su sé stesso lentamente.
« L'obiettivo di questo gioco è fare un giro completo passando sotto ai cancelli che si trovano ai lati dell'arena, per poi segnare all'interno dell'anello posto sul fondo del percorso. Ogni squadra è composta da due giocatori e e un partecipante può tenere la palla solo tra un cancello e l'altro senza passare. Questo per evitare di avvantaggiare troppo chi possiede Quirk in grado di aumentare la velocità. » C'era parecchio mormorio tra gli esaminati, tra chi era emozionato di mettersi alla prova con una cosa del genere e chi era invece terrorizzato nel dover correre.
« Ci saranno 5 partite in contemporanea, ognuna con 10 squadre. Basta un singolo goal per superare questa parte di esame, ma il numero di posti è limitato. La palla può essere tenuta con qualsiasi parte del corpo ma deve essere sempre visibile. Il gioco potrebbe risultare semplice ma ricordate » - La donna si fermò un attimo in maniera drammatica. - « Non è vietato sabotare gli altri, anche usando l'Unicità. La prova è però a tempo e se vi concentrate troppo nell'intralciare gli altri, in un altro campo potrebbero passare tutti mentre voi dovete ancora fare goal! Avrete in ogni campo uno schermo che indica quanti posti sono rimasti in totale. » Mieko sembrava particolarmente contenta che il frutto del suo lavoro stesse riscuotendo un certo successo nel pubblico, soprattutto quello importante che si trovava alla sua sinistra e alla sua destra.
« Ultima regola. Cosa succede se la palla cade? Grazie alla tecnologia combinata del materiale della sfera e del nuovissimo Tokyo Dome, possiamo applicare una penalità di 10 secondi dove la palla si rifiuterà di muoversi in qualunque modo. Nell'eventualità in cui la palla venisse distrutta, provvederemo a sostituirla al più presto. » Terminò di spiegare la donna, aggiungendo solo un ultimo dettaglio mentre la folla era in subbuglio. « Verrete smistati nei vari campi dallo staff, a cui potete chiedere qualunque dubbio vi sia venuto in mente. Chi passerà questo test arriverà alla seconda parte dell'esame. Buona fortuna! » Avrebbe quindi lasciato che il resto degli ospiti parlasse brevemente prima che una decina di donne in divisa bianca e blu invitasse tutti i partecipanti a seguirli nel salone dove si trovavano prima, invitando intanto chiunque si dovesse cambiare a tornare in 10 minuti. I due avrebbero visto Kathrine rimanere seduta, semplicemente alzando loro un pollice di incoraggiamento.
« Purtroppo vi devo lasciare. Ma farò il tifo per voi con gli altri insegnanti! Good luck and see you soon!» - Lasciata quindi la loro guida dentro la stanza delle conferenze, si sarebbero trovati brevemente nella sala dove erano appena stati con solo gli altri 98 studenti che avrebbero affrontato. Da quel momento erano tutti rivali. Per quanto alcuni esami avessero un aspetto più individuale o addirittura collaborativo per superare la prova, quel gioco ideato da LIVE INC. li aveva messi tutti uno contro l'altro. Nella stessa stanza dall'altra parte avrebbero visto anche la ragazza di prima, che stava animatamente discutendo coi suoi compagni di classe. Come detto da Mieko la stanza era piena di assistenti che parlavano con efficienza e precisione spiegando le regole del gioco. Se avevano da discutere qualche strategia, era il momento di farlo adesso.LICENZA ABEL & MIYASATOCITAZIONEEccoci qua. Potete chiedere quello che preferite alle assistenti riguardo alla prova, ma se avete domande più meta mandate pure un MP a me.. -
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Miyasato Oshima Narrazione
« Dialogo »< Interiore >
( Kaworu )— ❈ —
( Oilà! E chi è sta bella f– )
< Una CEO. >
( ...Come non detto. )
Per rimanere coerente con il fastidio verso la ricchezza e lo status di Abel, Kaworu non può che riservare lo stesso trattamento a qualcuno come Sasaki. Il genio di questa donna è innegabile, tuttavia anche i suoi più avidi supporter ammettono spesso si atteggi con parecchia superiorità verso il pubblico. Una superiorità che però molti vedono legittima.
Sono una persona poco informata quindi non so bene perché sia una figura così divisiva, cosa porti la gente ad amarla od odiarla. Ma sicuramente se cercassi il suo nome online dopo la prova, una metà inneggerebbe la sua creatività per lo sport originale proposto, l'altra metà la castigherebbe per la faccia tosta di portare così tanta attenzione su se quando l'evento dovrebbe centrare gli atleti.
Non sarò io a giudicarla o assolverla... Seppur debba ammettere che non mi abbia mai dato impressioni troppo rassicuranti. I suoi discorsi e le sue conferenze mi hanno sempre messo giusto un filo di ansia, per qualche ragione. Forse è la sua aura sapiente, troppo sapiente, come si divertisse a sventolarci sotto il naso qualcosa a noi invisibile.
Ma probabilmente sono io che mi lascio mettere in soggezione dal successo altrui.
Ciò su cui dovrei concentrarmi non è la persona al microfono, ma il diagramma alle sue spalle. Magari ci si aspetterebbe mi senta sollevato. Dopotutto correre ormai è il mio passatempo più grande dopo la musica, mi rilassa, è un processo meditativo. Però non sono un velocista...
Anche lo fossi varrebbe relativamente, considerando che questa – a dispetto delle apparenze – non sarà una gara.
— ❈ —
Gli incoraggiamenti degli altri ospiti e i saluti finali della professoressa mi raggiungono, ma entrano da un orecchio ed escono dall'altro, persino quando prende parola Saotome.
No, tengo la testa bassa, continuo a mangiucchiarmi unghie e pellicine, a battere il piede in agitazione. Per una rara volta non sono perso nel panico, è che sto cercando di ragionare. Se in questa testaccia ho veramente qualche briciola d'intelletto dovrò sfruttarlo tutto per fare quel fatidico canestro.
( Vedo ti stai spremendo le meningi. T'incoraggerei se non fossi certo saranno energie sprecate. )
Hm? Kaworu spezza la mia concentrazione una volta tornati al salone d'accoglienza, apparendo di nuovo al mio fianco dalla parte opposta di Phantomhive.
( Anche la tattica più geniale al mondo farà cilecca... Finché questo è il tuo compagno. )
Un'occhiataccia delle sue vola al povero Abel ormai ininterrottamente bullizzato, a sua insaputa. Il principino dal canto suo non aiuta la propria immagine visto che la "tattica" da lui proposta con entusiasmo rivela forse un'incertezza sulle regole della prova.
« N–No, aspetta... Poco importa chi ha la palla, o chi tra noi due è più veloce. Dovercela scambiare almeno una volta a cancello significa che la velocità massima di un duo sarà quella del più lento. »
Anche un quirk da sprint ha potenzialità limitate se la persona a cui passare non riesce a tenere il tuo ritmo. Forse per le coppie dove ambo i membri sono incredibilmente veloci, o dove uno è in grado di trasportare l'altro in qualche modo, questa prova sarà davvero un test di velocità... Tutti gli altri, me e Xavier compresi, avranno a che fare con qualcosa di ben più caotico che una corsa.
« Inoltre, penso il più idoneo a custodire la palla sia io. Solo tu hai un'unicità capace di agire a distanza. Se dobbiamo difenderci avremo bisogno del tuo range. Vorrai avere le mani libere, no? »
Chi non è capace di scattare al capo della mischia e assicurarsi uno dei primi posti rimarrà in mezzo alla folla. E lì, piuttosto che attendere i tuoi rivali inciampino o si stanchino, la strategia migliore è indubbiamente il sabotaggio.
Basterebbero un paio di persone aggressive a trasformare il percorso in un campo di battaglia.
Abbasso lo sguardo ai miei palmi e cerco d'immaginarmi una palla trattenuta tra le mani. Sarà questa la vulnerabilità più sensibile di ogni coppia. Dieci secondi di penalità alla caduta sono eterni in un esame del genere, lasciarsi intercettare un singolo passaggio potrebbe essere fatale.
« Non dovremmo pensare al nostro team come fossimo in una staffetta... Forse dobbiamo essere un furgone blindato. »
Fare progressi costanti, immacolati, e al riparo dagli intralci nemici. Un'unità inarrestabile ma senza grandi capacità offensive che possano minacciare gli altri. Il rapporto rischio:opportunità nell'impiegare tempo ad attaccarci ne uscirebbe troppo sfavorevole.
L'alternativa sarebbe un approccio opposto: Essere spietati. Garantirsi un posto con la forza bruta, sbaragliando chiunque potrebbe rivaleggiarci... Non serve dire che voglio ben poco a che fare con un ruolo simile.
Già fatico a domare i sensi di colpa sull'essere qui al posto di altri, se fossi direttamente la ragione per cui qualcuno ha fallito un esame così importante, non so se riuscirei a dormire mai più tranquillo.
« Tsk. »
Prima di farci questi problemi dovremmo tirarci qualcosa fuori dal cappello, qualsiasi cosa. Ho sbattuto la testa un sacco di volte contro le prove e gli allenamenti della UA, e la lezione più importante è sempre stata che la buona volontà non bastasse mai.
Senza il talento, hai bisogno di furbizia.
« Vorrei fare un paio di domande allo staff, ti va di seguirmi? »
Anche a lui potrebbe essere venuta qualche domanda, o come minimo gli sarebbe utile ascoltare le risposte alle mie. Una mezza-strategia l'avrei in testa, ma dipende tutto dalle risposte a certi dubbi, e dalla sintonia con il mio compagno.
« B–b–buongiorno!! »
Scendo in un nervosissimo inchino al primo assistente incrociato.
« Avremmo q–qualche domanda! Se non siamo di troppo disturbo! Grazie!! »
Un altro inchino. Un inchino di troppo.
« Ecco... Uhm... Da dove cominciare... Sì! La palla! »
Sono il tipo di persona che se può evita anche soltanto di chiedere informazioni stradali. Da una parte perché detesto l'idea di disturbare qualcuno che si sta facendo i fatti suoi, dall'altra non voglio fare la figura dello scemo che deve farsi spiegare cose ovvie.
Quindi spero si apprezzi il grande sforzo che sto facendo oggi.
« Se cade c'è una penalità, se viene distrutta verrà rimpiazzata... Ma se fosse rubata? Se in qualche modo venisse sottratta da un team avversario senza cadere o essere danneggiata. »
Un'idea assolutamente crudele, ma fattibilissima a livello pratico. Come sarebbe gestito dal regolamento però è tutt'un altro paio di maniche. Una palla rubata può passare i cancelli se non c'è chi di dovere a passarla, ad esempio?
« Poi, ehm– Sì, scusa, ho altre domande! Chiedo perdono! C–ci è stato detto che può essere trasportata con qualsiasi parte del corpo, finché è visibile. È valido trasportarla con la propria unicità? C'è chi potrebbe creare braccia secondarie di un certo elemento, o poggiarla su una qualche piattaforma volante... Cose del genere. »
Sasaki fece menzione soltanto del corpo, ma potrebbe esser stato un modo per dire "con qualsiasi mezzo", dato che sarebbe particolare non permettere un uso così scontato del quirk a degli aspiranti eroi.
« Ah! E ha detto anche che la palla deve essere sempre visibile. Quanto della sfera dovrebbe essere allo scoperto per contare? Se fossi un Mutant gigantesco e avessi delle mani enormi magari potrei avvolgerla interamente tra le mie dita. Servirebbe almeno un angolino di colore visibile per attestarne la presenza? »
Una clausula sicuramente inserita per rendere la competizione più piccante, così che non ci si potesse nascondere del tutto, o appoggiarsi all'inganno, per sfuggire alle mire e le interferenze degli avversari. Ma quanto era davvero stringente come limitazione?
« Qu–questa è l'ultima, giuro! E suonerà stupida... Come si giudica se una palla è "caduta"? La sua superficie deve entrare in contatto con il suolo, o si considera in base all'intento? »
Non sono del tutto impazzito, lo giuro.
« Se magari stessi trasportando la palla in una busta trasparente, e la busta mi sfuggisse di mano con essa all'interno... Mi sarebbe "caduta", ma la palla in se non toccherebbe il terreno. »
La logica si trasponeva a molti altri ipotetici. Se uno studente creasse un arto extra di metallo, e gli venisse poi tagliato, la palla cadrebbe ma soltanto il dorso della mano artificiale toccherebbe terra.
Sono conscio di star pensando troppo a una prova studiata per essere semplice e intuitiva. Ma se voglio superare le mie mancanze e vincere, non posso affidarmi all'istinto come verrebbe naturale a qualcun altro.
Non sono quel tipo di Eroe.
« You can swap jumpers and make another move. Instilled in your brain,
you've got something to prove. To all the smirking faces and the boys in black. »Aspirante Eroe ✧ UA Academy [2B] ▸▸▸ SCHEDA ✉ CRONOLOGIA » © CODECITAZIONENon so se magari al prossimo turno, o all'inizio della prova, converebbe per un turno scambiare l'ordine? Siccome Miya dovrebbe spiegare la sua (ipotetica) tattica, e Abel dovrebbe rifiutare o accettare + dargli una mano. Potrebbe venir scomodo nell'ordine attuale..?. -
.Dopo quel breve discutere della strategia migliore, i due decisero saggiamente di chiedere chiarimenti prima di proseguire con l'ideazione di vari piani. Molti ragazzi stavano chiedendo nello stesso momento le più svariate domande occupando la maggior parte degli assistenti, tutti giovani ragazzi e ragazze di buon aspetto, senza però negare l'opportunità ad Abel e Miyasato di trovarne una libera. Forse avrebbero riconosciuto i capelli bianchi e dai riflessi bluastri nella donna che aveva accompagnato sul palco Mieko Sasaki: l'espressione seria e i vestiti bianchi che sembravano quasi brillare rendevano chiaro che fosse quantomeno una figura che ci teneva molto a quel lavoro. Si aggiustò gli occhiali vedendo i due ragazzi avvicinarsi e sentendo Miyasato quasi timido nelle sue domande.
Ditemi pure. Rispose senza cambiare espressione, aggiustandosi solo leggermente gli occhiali sul naso mentre le iridi seguivano i numerosi inchini del corvino. Sottrarre la palla agli altri è permesso, sì. Ma ognuna è assegnata con un codice ad una certa squadra, quindi non potete usare quelle degli altri per segnare. Se vi preoccupate solo a sabotare gli altri in questo modo, avrete meno mani libere per aggiudicarvi un posto. - Se la segretaria avesse conosciuto i due studenti della Yuuei avrebbe dubitato che fosse loro intenzione rubare la palla a tutti, quindi quella risposta passò quasi come un monito da chi ne sapeva un po' di più del gioco. Senza poi aspettare molto avrebbe ascoltato la successiva domanda, alzando semplicemente due dita prima di spiegare quell'ulteriore punto.
Ci sono due casi in cui la palla non è considerata visibile. Se vengono utilizzate Unicità per teletrasportarle in un luogo esterno all'arena o una dimensione personale, vengono considerate fuori dal campo e verranno applicate le giuste penalità di tempo. Era un caso raro ma era comunque possibile. Si aggiustò di nuovo gli occhiali, prima di esporre il secondo punto del suo discorso. Successivamente, tutto ciò che non è prodotto di un'Unicità viene considerato non valido ai fini di proteggere la palla. Non potete metterla sotto i vestiti o all'interno del costume o altri contenitori. Ovviamente certi Quirk permettono di creare barriere ma i movimenti della palla rimangono inalterati o resi addirittura più difficili. L'essenza del gioco è passare la palla ai compagni ed è lì che chi vuole intralciare gli altri deve approfittarne. Un Mutant con una mano enorme sarebbe prima o poi costretto comunque a rendere la sua palla visibile per l'aria. Annuì, prima di finire questa seconda spiegazione dove esponeva ciò che aveva imparato dalle simulazioni ed aggiungendo un consiglio. Ovviamente era pieno di gente che poteva creare materiali indistruttibili ma LIVE INC. aveva contato che rendere più resistente la propria palla aiutasse solo in parte, quando il pericolo maggiore era che cadesse per terra facendo perdere tempo. Proprio di quello parlò per ultimo Miyasato, facendo fornire l'ultima spiegazione alla segretaria dai capelli bianchi che non ebbe dubbi sulla prossima risposta.
Lo stadio e la palla sono dotati di una particolare tecnologia che permette di rivelare il contatto col terreno. Anche se è coperta da 5 cm di metallo lo sapremo e potremmo dire che...l'intento sia la risposta giusta. Sarebbe stato probabilmente più chiaro vedendo l'arena di persona ma non le dava alcuna fatica rispondere a quesiti che riconosceva non appena il corvino spiccicava le prime quattro parole di ogni frase. Per non stare troppo tempo dietro a loro ed aiutare più persone possibili, avrebbe semplicemente fatto un inchino veloce con la testa facendo un passo all'indietro. Se non c'è altro, vado. - Avrebbe chiesto prima di allontanarsi definitivamente, ascoltando e rispondendo alle loro altre domande in caso.
Sarebbero poi passati altri quindici minuti, dando il tempo di discutere ciò che era rimasto in sospeso ed in caso dare un'ultima opportunità di cambiarsi negli spogliatoi nuovi, prima che i partecipanti venissero richiamati per essere suddivisi nei vari campi. Lì il brusio si sarebbe calmato un po', occasionalmente interrotto da auguri che alcuni compagni di classe o di scuola si facevano tra di loro. Le arene erano divise per lettera, dalla A alla E. I due studenti della Yuuei avrebbero aspettato qualche minuto prima che l'ennesima assistente li chiamasse inserendoli nella lista C. Ogniqualvolta uno dei gruppi raggiungeva le 10 coppie venivano portati poi attraverso un corridoio dove dopo un paio di minuti di camminata, si apriva su un tunnel dove la luce dello stadio illuminava violentemente l'area. All'interno di quel gruppo i loro avversari sembravano provenire più che altro dalla Shiketsu e da altre varie scuole. A prima vista le mutazioni più evidenti appartenevano ad un ragazzo che aveva una serie di grossi spuntoni che andavano a coprirgli il cranio e la schiena, mentre un'altra sembrava avere i capelli rosa fin troppo lunghi e quasi melmosi. Ed ovviamente la ragazza che li aveva spiati prima sembrava essere capitata con loro, assieme al suo compagno di classe, un ragazzo ben piazzato dalla pelle scura e dal taglio moderno. Del resto le divise delle scuole non offrivano altre informazioni utili. Da quella distanza avrebbero visto solo una distesa di erba coprire il pavimento, senza traccia del campo promesso dalla Sasaki. Poco prima che entrassero però avrebbero dovuto subire un ultimo passaggio dove, attraverso un bancone gestito da un trio di persone appartenenti allo staff, venivano assegnate le sfere alle varie squadre. Ognuna di esse aveva un un numero dal 1 al 10 impresso, come una palla da biliardo, e Miyasato ed Abel si ritrovarono la sfera numero 8. Quei tre chiesero a chi dovesse essere consegnata la sfera inizialmente, raccomandando poi di non cambiare il possesso della palla fino all'inizio del gioco. In qualunque caso, si sarebbero poi avviati nel cuore della prova.
Il campo d'erba che avevano davanti sembrava essere grande quanto un campo da calcio, se non di più. Poco prima di questo però c'era un'area di liscio cemento che faceva il perimetro dello stadio. Il gruppo di studenti entrò dal lato lungo di quell'enorme rettangolo, ammirando lo stadio quasi vuoto se non per una tribuna che potevano solo osservare dall'altra parte del campo. Non era particolarmente chiaro chi si trovasse lì, ma dai costumi sgargianti era intuibile che almeno in parte fossero Pro-Hero. Le dimensioni del campo del nuovo sport non erano state mostrate ma la distanza da percorrere in un campo da calcio, considerato che non tutti gli studenti erano allenati a tale distanze, era veramente enorme. Sempre accompagnati dall'assistente questa avrebbe detto loro di aspettare fermi lì, in modo che tutti gli studenti potessero entrare all'interno del campo.
« Benvenuti alla prima prova, ragazzi e gentili spettatori. » - La voce familiare della Sasaki, questa volta solo più gracchiante, echeggiò in tutto lo stadio attraverso il sistema di altoparlanti. « Senza ulteriori indugi, vi mostro la meraviglia di LIVE INC. Il nuovo Tokyo Dome!» Con aria entusiasta Mieko avrebbe annunciato la sua creazione, facendo quasi tremare la terra con la sua voce. Ed in effetti tutti avrebbero sentito un tremolio: delle ringhiere sarebbero spuntate velocemente a limitare l'area di cemento da quella d'erba sintetica, prima che proprio quest'ultimo campo cominciasse a sprofondare all'interno dello stadio. In pochi minuti ed accompagnato da un forte suono meccanico, il pavimento tornò ma completamente cambiato. La portata di quel meccanismo doveva essere enorme poiché a riapparire fu un campo di atletico, provvisto di tutte le linee segnate a terra previste per le varie discipline. I ragazzi vennero quindi guidati all'interno del campo ora liscio e color mattone. Dopo che il terreno si assestò però ci fu un'ulteriore sorpresa. Dal terreno stesso dei spessi muri cominciarono a delimitare la forma dell'arena che avevano visto poco prima. L'ultimo muro chiuse alle loro spalle l'entrata e vennero messi in un angolo per allestire i vari elementi della prova. L'anello dove segnare era in realtà proprio di fronte alla linea di partenza, rivolto però verso la loro sinistra. Al centro dell'area sembrava essere presente un grosso blocco di cemento coperto da alcune protezioni in gomma per evitare i contatti più violenti. Questo spazio in meno formava un'unica, grossa corsia ampia diversi metri che coincideva con varie postazioni tipiche delle corse scolastiche. I vari archi rossi simili a quelli dei templi si alzarono nello stesso modo dei muri, completando l'arena. Lo stupore generale era diffuso in tutti i ragazzi ed era stata una vera e propria dimostrazione di potere da parte della Sasaki, forse facendo intuire che quello spettacolo non era per loro.
Avrebbero poi tutti seguito l'assistente posizionandosi nelle varie corsie, le quali potevano accogliere due persone comodamente. Avrebbero notato che lungo ogni lato del campo era presente al centro uno schermo che segnava il tempo rimanente ed un altro numero, 25 . In quel momento il timer era fermo sui 15 minuti. Quello era tutto il tempo che gli esaminatori avrebbero concesso loro per segnare. La lunghezza del campo si aggirava sui 40 metri da quel che potevano vedere dal lato corto dove si trovavano le partenze, mentre in larghezza si aggirava sui sui 20 o poco più. Non era paragonabile al campo da calcio prima ma sarebbe stata comunque una bella fatica percorrerli tutti tra la confusione che si sarebbe generata.
« Non appena sentirete lo sparo dopo il conto alla rovescia potrete partire. Ricordate, non potrete vincere tutti e ci sono altri 4 partite in contemporanea. Se i posti non saranno finiti al termine del tempo, continueremo il gioco fino a quando non saranno terminati tutti. Buona fortuna. » - Mieko si zitti, prima di lasciare una decina di secondi di puro silenzio. Nessuna osava parlare, nemmeno i più coraggiosi. Buona parte di loro non sarebbe passata e la tensione si poteva notare evidente. Non era sempre così, ma la maggior parte degli studenti lì sapeva che molte prove erano individuali od addirittura collaborative e difficilmente si andava per eliminazione. Ma quella volta il loro pubblico era diverso e dovevano solo mostrare il meglio di loro. Poco prima che iniziasse il conto alla rovescia lo schermo si illuminò per avvisarli. Poi, a ritmo quasi dei battiti di un cuore, un cinque seguito da un quattro apparvero facendo preparare tutti all'inizio della corsa. I numeri continuarono a scorrere, fino al momento del via.
Dopo il bang iniziale, quello che era ovvio per chi aveva creato il gioco successe. Fu quasi come un'esplosione di vari Quirk che reagirono in maniera più inaspettata. La ragazza dai capelli melmosi era stata la prima, producendo dai suoi capelli una sostanza grassa che si sparse su tutte le altre postazioni. Immediatamente dopo però un Quirk congelante sembrò rendere il pavimento ghiacciato, facendo vacillare la partenza di molti, seguito subito da una scarica elettrica di colore rossastro che fece evaporare immediatamente il miscuglio creato in un denso fumo maleodorante. Poco dopo il vapore si diradò, segnando la vera partenza della gara dove tutti si gettarono in avanti. Ai primi due posti erano il Mutant con le spine sul corpo ed il ragazzo con la pelle scura che accompagnava la ragazza bendata. Per ora erano tutti più occupati a correre in avanti a coppie che a lanciarsi attacchi, tralasciando diversi getti di ghiaccio che costringevano a saltare qui e là accompagnati da fulmini che attraversavano il terreno quasi come un boss di qualche videogioco. La prova aveva inizio!LICENZA ABEL & MIYASATOCITAZIONERieccoci. Potete innanzitutto chiedere altro all'assistente prima dell'inizio della prova naturalmente. Secondo per me potete pure cambiare l'ordine questo turno in base a come vi viene più congeniale, ma per ovvi motivi non lo cambieremo di nuovo dopo questi post .
Vi lascio qui una rudimentale e orribile mappa dove il verde è il punto di partenza, il rosso i cancelli e il blu è l'anello rivolto nel senso in cui finirete. Potete decidere come meglio credete la strategia da adottare, se provare a scattare attraverso tutto il primo lato o provare ad andare con calma. Vi informerò ogni turno quanti posti rimangono ovviamente. -
.CITAZIONECi siamo accordati per scambiarci i turni! Volendo potrebbe anche restare così permanentemente, se non si vuole sovvertire di nuovo il "flow", ma lasciamo a te il giudizio
Miyasato Oshima Narrazione
« Dialogo »< Interiore >
( Kaworu )— ❈ —
« Grazie mille del suo tempo! »
Un ultimissimo inchino, dopodiché le restituisco la sua libertà, a meno che dei dubbi non siano sorti anche ad Abel. Dalla mia parte però le risposte della gentilissime assistente mi hanno chiarito le idee.
« Ho un piano. »
Sussurro al partner, cauto di discuterne al riparo da orecchie curiose. Mi sfilo il Vortex di sinistra, appendendolo al lato dei pantaloni opposto rispetto a dove penzola l'altro, e infine rimbocco le maniche della tuta sin sopra i gomiti.
La donna ha confermato alcune mie supposizioni e negate altre, la costante tuttavia – come sto per raccontare al mio compagno – è che la strategia giace su fondamenta di Adelinium.
« ...O almeno, credo di avere un piano. »
— ❈ —
I quindici minuti d'attesa passano troppo in fretta. Anche dopo aver fatto mente locale di una piccola strategia vorrei altro tempo, abbastanza da pensare a qualche dettaglio importante che potrei essermi perso, o cogliere l'ispirazione per rafforzare il nostro approccio.
Probabilmente è meglio così. Senza una deadline fissa e severa continuerei a dibattermi in eterno. Forse a volte bisogna accontentarsi dell'imperfezione, perché è sempre meglio dell'ignavia.
Gruppo C.
Dedico poco più di qualche occhiata ai futuri avversari, ma il fulcro dei pensieri resta allo scandire step-per-step la tattica ideata, all'interno del mio corpo sto già simulando i movimenti necessari di Adelinium. Una volta dato il via alla gara non potrò permettermi stupidaggini o esitazioni.
Phantomhive conta su di me tanto quanto io ho bisogno di lui, non posso deluderlo alla linea di partenza.
Arrivati al bancone il trio ci pone il pallone #8, in attesa che il primo possessore l'afferrasse. Lancio uno sguardo d'intesa a Xavier, ricordando ciò di cui abbiamo discusso poco prima.
« Come anticipato, ci converrebbe se fossi io a trasportare la palla da un cancello all'altro. »
Gli dissi, iniziando la spiegazione della mia unica idea per migliorare le chance di successo del nostro team.
« Penso anche sarebbe una buona idea correre fianco a fianco, separandoci soltanto se indispensabile.
Ci precluderemmo le tecniche ad area siccome rischiamo di coinvolgerci a vicenda, ma ti verrebbe più semplice proteggerci entrambi in un sol colpo. »
A mani libere e con l'unico quirk efficace a distanza, è compito suo respingere le offensive avversarie. Io sarei capace di ergere qualche barriera, ma non senza interrompere la nostra avanzata, ergo è un'opzione disperata.
La priorità è mantenerci rapidi, fare progressi ininterrotti, per questo è fondamentale Abel sia in grado d'intercettare tentativi di sabotaggio restando in movimento, piuttosto che nasconderci dietro un muro.
« In particolare nei primi momenti dopo il via. Sarò concentrato sulla palla per far quel che ho in mente... Conto su di te, guardarci le spalle! »
Faccio un cenno al principe e afferro la palla. Da questo momento in poi è mia responsabilità, così come Phantomhive ha le sue. Dovremo agire in perfetta sintonia per superare l'asticella postaci davanti.
A bordocampo, attendendo la prossima fase dei preparativi, impiego la breve pausa per familiarizzare col pallone. Ci gioco un po', passandolo da una mano all'altra, lanciandolo in aria e accogliendolo il discesa. Voglio trovarmi pienamente a mio agio con le sue dimensioni, la sua consistenza, anche il suo peso e come si muove per aria sotto la mia forza.
Se avessi alle spalle esperienze di basket o sport simili non sentirei la palla talmente precaria tra le mie dita. Una sfera liscia così grande non è ideale da maneggiare. Ricevendola con un'angolazione inusuale o allineando le mani troppo grossolanamente non solo sfuggirebbe dalla presa, ma potrebbe rimbalzare fuori dalla propria portata... Sarebbe un bel disastro.
Come volevasi dimostrare, una volta che la voce reboante di Mieko Sasaki penetra i timpani di tutti, l'attimo di sussulto è abbastanza da farmi quasi perdere la palla di mano. La intercetto piegandomi, salvandola a mezzo capello da terra.
La donna ci da il benvenuto... E me la immagino con un sorriso malefico stampato in volto mentre tira qualche enorme leva da cartone animato per tirar su il vero campo da gioco.
Tutti fissiamo a sguardo ebete il miracolo meccanico dinnanzi a noi, certi sia proprio questa la reazione a cui gli ingegneri e Sasaki stessa puntavano. È innegabile una certa showmanship intrinseca al sostituire un intero terreno erbato.
( Mah... Sono l'unico a cui fa schifo vedere i soldi bruciare? )
Alcuni tra noi non sono particolarmente colpiti, evidentemente.
( La gente in città muore di fame, ma no, buttiamo i milioni in cazzate per intrattenere chi è già ricco sfondato. )
Sicuro c'è qualche vantaggio nell'instaurare un sistema capace d'impiegare uno stesso spazio in molteplici modi... Ma devo ammettere la signorina Mieko non mi abbia mai dato l'impressione di chi rinuncerebbe alla teatralità anche se fosse un utilizzo più ottimale dele sue risorse.
Attorno a noi si erge quindi una vera e propria arena, sarebbe un eufemismo definirlo un banale "campo". Il perimetro è chiuso da imponenti pareti, lo spazio di movimento ulteriormente ridotto da un monolitico cubo centrale... Questo simil-corridoio crea le condizioni ideali per favorire il caos.
Poso lo sguardo all'anello, la nostra destinazione, il sottile velo che spaccherà in due i risultati: da una parte chi potrà gioire, dall'altra chi si ritroverà in lacrime.
Soltanto 25 posti... Un ammontare più scarno di quanto temevo. Sono sempre stati così brutali gli esami? Tutti coloro che oggi impugnano una licenza hanno sofferto la stessa ansia che ora soffro io?
Prendo posto a destra di Abel sulla linea di partenza della nostra corsia. Piuttosto che restare in straziante attesa del countdown preferisco scaldarmi un po', camminando sul posto e facendo gli ultimi passaggi simulati.
( Un attimo... Ho realizzato una cosa. )
Per quanto in genere apprezzi la presenza di Kaworu quando sono in balia dell'agitazione, ora come ora non posso dedicargli una briciola d'attenzione. Devo essere concentrato, pronto, in controllo.
( Se i posti non sono finiti dopo 15 minuti il gioco continuerà comunque. Quindi che senso ha il timer? Non è una gara a tempo ma a qualific–)
BANG!!
Lo scoppio del via è accompagnato da uno scoppio di poteri. Chi ne ha facoltà non esita ad imporre la propria supremazia sul campo, o provarci. Tra questo casino pure la mia unicità entra in azione, anche se non in maniera invasiva.
« Dover gestire una palla sotto pressione sarà ostico, anche soltanto reggerla tenendo una mano libera potrebbe essere troppo pericoloso. Senza contare che passandocela potrebbe sfuggirci o rimbalzarci sulle dita. »
Unii i palmi, e dopo un attimo di sforzi li riaprii rivelando una piccola sfera di Adelinium, concedendola ad Abel per un'ispezione.
« Se la avvolgessi in un involucro come questo sarebbe solida, non potrebbe rimbalzare via. Oltretutto nessuno mi costringe a rendere la superficie liscia e perfetta, posso lasciarci un po' di ruvidità per favorirne la presa. »
Tutto ciò che non è prodotto di un'Unicità viene considerato non valido ai fini di proteggere la palla, rispose la donna dello staff. Costruirsi barriere tramite l'unicità è quindi concesso finché il movimento della sfera non viene intralciato.
« Dopodiché vorrei rendere più comodi anche i passaggi e il trasporto in se della sfera. »
Stavolta non dovetti racchiudere la creazione tra le dita, appoggiandola al palmo la miniatura sarebbe mutata sotto gli occhi del compagno.
Tetraedro, esaedro, ottaedro, dodecaedro, icosaedro: I cinque solidi platonici.
Senza le esaustive lezioni del professor Noburu nemmeno saprei cosa siano, figurarsi ricordarmi tutti i nomi. Grazie a lui e i suoi esercizi sono abbastanza familiare con la struttura di quei poliedri da poterli ricreare tranquillamente.
Le dimensioni della sfera rimasero immutate, ma venne aggiunto ulteriore Adelinium alla sua composizione, creando a partire dalla superficie un wireframe attorno al pallone, nella forma di un icosaedro – il poliedro a venti facce triangolari.
I venti vertici di tale scheletro erano fusi alla sfera centrale, il nucleo di quel reticolo, lasciando una distanza di qualche centimetro tra le due geometrie. I trenta lati che ora circondavano la palla sarebbero stati ottimi manici.
« Afferrando uno qualsiasi dei cilindri saremmo in grado di reggere il tutto saldamente anche ad una sola mano, e riceverla a mezz'aria senza il timore scivoli via. »
Volse un sorriso al singolo pubblico della sua dimostrazione.
« Molto più semplice che cogliere al volo un pallone nudo, no? »
Partiamo in maniera turbolenta, vittime delle fazioni intente a scontrarsi per determinare la conformazione del campo. Ho dato immediatamente fuoco ai miei booster per risparmiare il tempo d'accelerazione, ma forse avrei dovuto essere più cauto, siccome per poco non cado e perdo l'equilibrio al secondo passo.
Fortunatamente emergo dalla nube ancora in piedi, al passo con tutti gli altri seppur non scattante come avrei voluto... Tra le mani, però, reggo una sfera rosso-rame, custodia della preziosa palla #8. Pochi altri istanti e saranno pronti anche i manici del poliedro.
Corro il più rapido che posso, aiutato dall'equipaggiamento alle mie gambe. Tra me e Phantomhive chi sarà il più veloce? Fossi io, dovrò rallentare giusto un attimo, abbastanza da non lasciarlo nella polvere e separarci. Così dovrà fare anche lui nel caso si trovi diverse spanne avanti a me.
Ma oltre a ciò non ho il lusso di concentrarmi sugli altri partecipanti, o sul campo di battaglia. Manca una parte chiave ai nostri preparativi. Dovrò correre a testa bassa ancora per un po' prima di esserne pienamente partecipe.
« Xavier, coprimi! »
A giudicare dal fracasso d'impatti attorno a noi potremmo finire sotto attacco a breve, o schiantarci contro un ostacolo. Affido a lui il difendermi, o quantomeno strattonarmi fuori pericolo se proprio non ci sono alternative.
Io sto creando la nostra catena.
Alzai il modello del pallone, ora molto più simile ad un ciondolo, appeso alla catenella che trattenevo in aria dalle due estremità.
« Vorrei creare qualcosa di simile. Una catena che passi attraverso lo spazio tra l'icosaedro e la sfera, trattenuta ad un'estremità da me, con te dall'altra. »
Avremmo ricreato lo stesso funzionamento di quella collana, il cui filo era in grado di sorreggere la palla afferrando i manici esterni che la circondavano e chiudevano.
« Nel caso il pallone ci sfuggisse o – più probabile – un passaggio venisse intercettato, basterebbe tirare la catena per metterla in tensione e irrigidirla, lasciando l'intera struttura appesa tra noi proprio come questo ciondolo, senza toccare terra. »
Per sottrarci il controllo della palla dovrebbero prima scindere gli anelli, una mossa che ci darebbe qualche attimo in più per reagire all'offensiva, piuttosto che essere colti senza linee di difesa.
« Inoltre la catena aiuterà a guidare il passaggio, potremmo scambiarcela anche in situazioni dove non c'è tempo per la mira. Saremmo letteralmente incatenati assieme, ma non sarebbe un limite troppo importante. Almeno fino all'ultimo sprint verso il canestro. »
A quel punto ci separeremo, e il meglio piazzato dei due proverà ad impossessarsi dei pochi posti disponibili tra i ranghi dei vincitori. Ma per arrivarci, dovremo essere un'entità unica, problematica da dividere e che perciò scoraggiava l'offensiva.
Un furgone blindato.
« Fino ad allora staremo fianco a fianco, proteggendo la palla assieme. »
Con un click chiudo la manetta al polso sinistro.
« Tieni! »
Avviso il compagno passandogli la controparte destra, che dovrà similmente chiudere al giusto polso. Così facendo diventeremo le due estremità della catena che unisce le manette e passa all'interno dello strambo oggetto multi-geometrico appena allestito.
Alle chiusure ho fornito un comodo bottone capace di aprirle, giusto in caso d'emergenza. Ma finché i nostri polsi saranno i punti fissi di tutti questi anelli, e restiamo allerta, la palla è sotto il nostro totale controllo.
La massima lunghezza della catena è tale da coprire in larghezza l'intera corsia che stiamo percorrendo. Però finché restiamo vicini trattengo l'eccesso in mano come una corda sciolta, lasciando tra noi il minimo indispensabile per tenerla tesa.
Fatti i preparativi... Possiamo solo pregare, e correre, con io che reggo tra le mani le maniglie della sfera. Una volta superati gli archi rossi metteremo alla prova questo trucchetto con un primo passaggio, idealmente abbastanza affiancati da lasciare la palla in volo per meri centimetri tra le nostre mani.
Qualcosa però mi dice non andrà liscio come mi auguro.
« You can swap jumpers and make another move. Instilled in your brain,
you've got something to prove. To all the smirking faces and the boys in black. »Aspirante Eroe ✧ UA Academy [2B] ▸▸▸ SCHEDA ✉ CRONOLOGIA » © CODE
Status, Tecniche, Equipaggiamenti:SPOILER (clicca per visualizzare)Spero questo diagrammino chiarisca la situazione della palla. Racchiusa in una sfera di Adelinium, da cui protrude un wireframe icosaedrico collegato alla sfera grazie ai "paletti" dei vertici che li fissano in posizione. E la catena passa attraverso lo spazio tra il wireframe e la palla.
Livello: 5 | Energia: 335 | Forza: 160 | Quirk: 60 | Agilità: 180 [200]
• Status:
– Illeso
• Tecniche:
Pulse Fata [Livello 2]
L'Adelinium estratto va a formare un oggetto qualsiasi a discrezione dell'utilizzatore, finché non è offensivo o difensivo. Teoricamente non esiste un limite a ciò che può essere creato, ma considerando che è un controllo conscio di Miya, dovrà essere abbastanza familiare con ciò che vuole plasmare. Ovviamente il loro funzionamento è legato alla forma, non possono imitare ciò di cui non hanno proprietà (ad esempio una scala o una tazza saranno perfettamente utilizzabili, ma una radio o un telefono saranno un guscio vuoto). Le dimensioni non potranno elevarsi troppo oltre oggetti di media taglia.
Costo ad oggetto: 30 attivazione, 10 mantenimento
(Utilizzata tre volte: una per la miniatura di dimostrazione, una per la struttura attorno alla palla, una per la catena-manette)
• Equipaggiamenti:
► Electric Booster [Supporto]
► +20 in Agilità. -
Lady Seiros™.
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