Zafiro Añejo

Role - Izusu & Rei

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Izusu le sorrise sbilenco quando la vide indignarsi alla storia della chance, a dire il vero non lo aveva inteso in quel modo ma il fraintendimento era divertente.
    -Non intendevo quel tipo di chance, Okazaki-san.- Le fece, con un fintissimo tono cortese e distinto, che però poi abbandonò. -Solo che, beh, non credo di essere il tipo di persona con cui normalmente usciresti, specie in un posto come questo. Dico anche solo come amici.- Spiegò, con vago tono di imbarazzo, come se gli costasse evidenziare quanto lei fosse fuori dalla sua portata. -Ma se si tratta di uno studio sulla diversità umana per la tua arte ha senso.- Concluse, bevendo un'altra sorsata dal suo drink e distogliendo lo sguardo per qualche istante, con aria riflessiva.
    In fin dei conti fu proprio lei poco dopo a chiedergli che cosa fosse la cosa più preziosa che avesse mai rubato, più o meno confermava l'idea di Izusu.
    Vi fu un altro fraintendimento, Rei pensò che stesse parlando di lucidità per via dell'alcool consumato, ma come suggeriva la premessa relativa al quanto fosse bella, Izusu temeva più che altro di non riuscire a pensare lucidamente perché era attratto da lei - cioè, non che lo pensasse davvero, innegabilmente era attratto ma era più che altro un'esagerazione comica, certo non stava iniziando a perdere la ragione. Ma la scarsa recezione di Rei a riguardo ed altre reazioni che aveva avuto quella sera ad altri suoi complimenti o flirt vari, dettero l'impressione ad Izusu che non fosse affatto abituata ad essere adulata e lusingata e corteggiata. Forse non era così che facevano le cose nell'alta società, forse gli approcci erano più diplomatici o seriosi o chissà che altro, onestamente Izusu non riusciva ad immaginarsi la situazione. Anche perché a dire di Rei era proprio gente che sua madre voleva appiopparle quindi si partiva da una situazione in cui lo scopo stesso dell'appuntamento era combinare qualcosa - possibile fossero così avidi di complimenti? O era Rei ad essere fondamentalmente diffidente di qualsiasi cosa le veniva detto?
    -Non parlavo dell'alcool, umpf.- Sminuì il ragazzo, sbuffando, ma senza approfondire. Non voleva esagerare o essere pesante, se lei capiva cosa intendeva per conto suo bene, altrimenti pazienza, si passava oltre, non era cruciale per lo svolgimento del dialogo. Rei gli chiese che vinile avesse rubato, domanda che tutto sommato incuriosì Izusu, ma forse era appassionata anche di musica? Aveva detto anche di danzare, dopotutto. -Keiichi Sokabe. A quanto pare è abbastanza raro perché è una delle sue prime performance da solista dopo lo scioglimento dei Sunny Day Service.- Spiegò Izusu, quasi come se gliene interessasse qualcosa, poi scrollò le spalle. -... O qualcosa del genere. Insomma, te l'ho detto che non sono particolarmente appassionato.- Concluse, distogliendo lo sguardo con aria quasi annoiata, era evidente che fosse entusiasta più del suo atto di pseudo-vigilantismo che dell'oggetto in sé.
    Il discorso acquisì improvvisamente toni molto più maturi, quando Rei parlò della propria vita. Disse di aver passato tutta la sua vita a nascondersi da persone, pericoli, sentimenti... tutto quello che, in sostanza, avrebbe reso la sua vita autentica. Infatti, a dire suo, aveva ottenuto solo rimpianti da quello stile di vita. Dopo essersi aperta a quel modo davanti a Izusu sentì evidentemente il bisogno di prenderlo ad insulti per ristabilire l'equilibrio, disse che fondamentalmente era portata a chiedersi come fosse vivere senza un cervello e se le avrebbe reso le cose più semplici.
    -Ouch! Probabilmente stare al freddo non gli fa bene.- Sminuì, ridacchiando ed indicandosi la testa con entrambi gli indici. Smise rapidamente di fare lo scemo, però, perché quello portato in tavola dalla ragazza era un discorso decisamente interessante. -Capisco, comunque. Ok, devo cercare di dare una risposta leggermente intelligente quindi dai al mio povero cervello un momento per organizzare i pensieri.- Scherzò, ma prendendosi comunque qualche istante, non era per un fattore di intelligenza ovviamente, ma semplicemente perché non erano discorsi che era solito fare, le sue conoscenze erano dopotutto piuttosto superficiali, e lui non era particolarmente istruito o bravo con le parole. Però sapeva che sensazioni gli aveva provocato la confessione di Rei e sapeva i concetti che avrebbe voluto passarle, gli serviva solo un istante per metterli metaforicamente per iscritto.
    -Non c'è un modo semplice di introdurre la cosa quindi lo dico e basta.- Esordì quindi, spazientito dalla sua stessa non-eloquenza. -Il mio tempo su questo mondo potrebbe essere molto più limitato di quello degli altri.- Alzò le mani ed agitò lievemente le dita. -È la mia Unicità: all'inizio erano solo le dita, e oggi hai visto dov'è arrivata. Non c'è particolare motivo di pensare che arrivata agli organi vitali si fermerà, e non sembro avere mutazioni tali per cui sopravvivrei una cosa del genere.- Indicò a metà del proprio bicipite, dove si interrompeva il guanto. -E quindi, quest'è. Ti chiederai perché te lo sto dicendo, si collega a quello che hai detto sui rimpianti e sul mio agire, uhm, sconsiderato. Semplicemente, ho deciso che non voglio avere rimpianti e che non me ne frega- sì, non me ne frega un cazzo di nulla.- Concluse il ragazzo, bevendo l'ultimo sorso del suo drink e poggiandolo sul tavolo con un mugolio soddisfatto. -Penso tu sia ancora giovane per avere un mare di rimpianti. Nel senso, certamente ne hai, ma dubito ti sia compromessa così seriamente da non riuscire mai più ad uscirne.- Izusu tese il corpo in avanti, come a volersi avvicinare a lei. -Il mio consiglio è comincia adesso. Hai tutta la vita davanti, Rei.- Ridacchiò, indicando poi sé stesso. -Insomma, non è che debba diventare una criminale efferata. Ma basta scappare, basta vivere in modalità sopravvivenza: devi vivere.- Concluse, incrociando le braccia ed annuendo con aria soddisfatta. Non dava l'impressione di starsi piangendo troppo addosso, sperò di non aver appesantito troppo il discorso con la sua solita storia dell'imminente morte. Non che potesse rimanere un segreto per sempre, o che l'albino avesse mai avuto intenzione di mantenerla tale.

    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,271

    Status
    Anonymous
    Forse la ragione per cui passare il tempo con Izusu non era così fastidioso come farlo con altre persone stava nel fatto che veramente Rei poteva rincuorarsi di non essere la persona peggiore nella stanza, sotto numerosi aspetti. Praticamente per la prima volta nella sua vita non era stata lei a rovinare totalmente una conversazione dicendo qualcosa di totalmente inadatto al momento e al contesto. Certo, Izusu ne aveva effettivamente parlato in risposta ad una sua domanda, ma per quella volta si sentiva totalmente sollevata dalla responsabilità. Dopo che Izusu aveva fatto il suo discorso sulla brevità della vita e tutto il resto Rei rimase semplicemente senza parole. Non riusciva a compatirlo, perché si era sempre sentita nettamente distante dalle altre persone e dalle loro disgrazie e la sua mancanza di empatia - tra l'altro argomento stesso del discorso - non sarebbe sicuramente guarita su due piedi solo per le tristi parole del giovane ladruncolo. Un po' però si sentiva in colpa, quello sì. Era la prima persona che conosceva con un disturbo simile, le chiamavano negaquirk per dare un nome più appetibile ad una cosa così misera, e doveva dire che in un certo senso metteva veramente le cose in prospettiva. A saperlo non avrebbe ironizzato sul ghiaccio nel cervello del ragazzo un momento prima, considerando che poteva veramente succedere, prima o poi. Che sarebbe successo anzi, o perlomeno Izusu ne sembrava fermamente convinto.
    Non importava quanto il ragazzo volesse riderci sopra, in quel momento non le appariva in altro modo se non come dignitosamente sconfitto. Nuovamente, non che lo compatisse - e per una volta poteva persino immaginare che lui non volesse essere compatito - ma certamente lo vedeva in un modo completamente diverso rispetto a prima. Le sue parole erano tutt'altro che incoraggianti ma se non altro apprezzava il tentativo. Rei non aveva mai pensato alla sua morte e onestamente preferiva non farlo, perché se fosse arrivata presto, come aveva detto, sarebbe finito tutto senza alcuna gioia e con soli rimpianti. Riusciva a capire le sue parole, aveva troppa paura per metterle in pratica ma lo capiva. Il cortocircuito nel suo cervello, unico esito possibile, le fece quindi prendere la decisione peggiore ancora un'ennesima volta.
    Ok. - borbottò dopo un po'. La musica era stata l'unica cosa che aveva impedito al silenzio di essere assordante in quei momenti di amara riflessione, era il momento di spezzarne il ritmo - Rubiamo qualcosa. - sussurrò poi.
    In quel momento non era ancora certa di averlo detto per convinzione o pensando che avrebbe potuto fare felice Izusu, non che ci sia una scelta migliore tra le due. Doveva esserci qualcosa per cui Izusu rubava: a maggior ragione se sapeva che il suo tempo sulla terra era limitato accumulare cianfrusaglie come orologi e vinili non lo avrebbe certamente aiutato in alcun modo. Doveva esserci qualcos'altro che non era riuscito a spiegare. Non sarebbe certo diventata una ladruncola anche lei - sperava almeno - ma fare uno strappo ad una regola per una volta non doveva fare male. Circa. In realtà Rei aveva infranto la legge più e più volte in vita sua e in base a cosa sarebbe stato l'obbiettivo di quella sera, ammesso che Izusu avrebbe accettato ovviamente, quella sarebbe anche potuta non essere l'infrazione peggiore della sua vita. La differenza era che ora non solo ne era perfettamente conscia, ma era anche un'eroina prossima alla promozione.
    Non riteneva vi fosse particolare rischio in quell'impresa: le persone lì presenti erano tutte così ricche e ubriache che probabilmente avrebbero dato per scontato di aver perso qualsiasi cosa gli fosse stata sottratta. Lo sapeva bene perché lei avrebbe fatto lo stesso.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Izusu fu certo di vedere diverse emozioni intervallarsi scandite dalle microespressioni di Rei nei silenziosi minuti che seguirono la sua confessione. Di lì a capire poi di cosa si trattava c'era un oceano, sfortunatamente, la reazione della ragazza era stata molto composta. Izusu spostava ciclicamente il suo sguardo da lei alle proprie mani, giunte verso il basso, alle sue scarpe, poi al resto del locale e poi di nuovo su di Rei, e la cosa andò avanti così, in silenzio, per una quantità di tempo che avrebbe imbarazzato chiunque non fosse Izusu. In realtà, l'albino si stava perlopiù chiedendo cosa fosse successo. Aveva rovinato tutto? Aveva distrutto il mood? Del resto non era una storia che tirava fuori spesso al primo appuntamento, sapeva che molti preferivano semplicemente non immischiarsi e poteva essere un deal breaker. Non è che fosse un segreto o niente del genere, semplicemente se non si presentavano le circostanze per parlarne (come invece era successo in questo caso) postponeva la cosa. Oltre alle circostanze, con Rei l'aveva fregato il fatto che avessero dei trascorsi, era ovvio che nella sua semplice mente fossero già "amici", ma analizzando la situazione più razionalmente era molto probabile che la ragazza non provasse per lui l'affetto che lui già provava per lei, è vero che si erano incontrati per ben tre volte e scambiati diversi messaggini su Babel, ma la prima volta si erano picchiati, la seconda volta era stata fugace a dire poco e i messaggini su Babel... diciamo che chattare con Izusu non era particolarmente stimolante, forse. Era di nuovo cascato nella trappola dell'accollo, ed aveva fatto confidenze estremamente personali ad una semi-sconosciuta, e ora lei non sapeva neanche dove guardare.
    Ok, l'universale sillaba spezzò il silenzio, emessa dalle sottili labbra della Okazaki. Seguita da un'istigazione al crimine. Izusu la fissò, basito, per qualche istante, poi scoppiò a ridere.
    -Quale parte di "non dover per forza diventare una criminale efferata" non era chiara?- La provocò. Le risate sfumarono, lentamente, poggiò i gomiti sulle proprie coscie e si sporse in avanti, con solo l'ombra di un sorriso rimanente stampata sulle labbra. -E sentiamo, che cosa vorresti rubare?- Non aveva ancora capito se era seria, e tantomeno aveva ancora deciso se lui voleva assecondarla o meno, con tutto il bene che le voleva si trattava di fare qualcosa di molto stupido in un posto pieno dei ricconi, con una completa principiante. La prospettiva era divertente, ma l'attrattiva finiva lì, a livello di praticità era un disastro. -Soldi e roba di valore ce n'è quanta ne vuoi, ma non penso te ne faresti nulla, mh?- In effetti, cosa avrebbe mai potuto voler rubare Rei? Aveva soldi, aveva vestiti, ed aveva una mamma che si occupava delle spese domestiche - o una mamma che poteva assumere della servitù che lo facesse al posto suo. Cosa poteva mai mancare a Rei Okazaki, a parte l'ispirazione per le sue performance? Cosa che, purtroppo, non si poteva rubare a nessuno. Del resto, Izusu ancora non conosceva il lato infinitamente meschino e vendicativo della ragazza, non aveva idea che probabilmente il movente più realistico per un eventuale suo furto sarebbe stato fare un dispetto a qualcuno.
    -Sai, mi sentirei in colpa a metterti nei guai.- Confessò, ridacchiando con aria colpevole, dando per scontato che alla radice dell'improvviso desiderio criminale di Rei doveva esserci lui e la sua confessione strappalacrime. Non voleva rendere Rei una reietta in quella che a tutti gli effetti era la sua cerchia sociale, e poco importava che la principiante fosse lei, anzi, a maggior ragione la responsabilità di un eventuale fallimento sarebbe ricaduto su di lui. Non voleva che Rei fosse diseredata a causa sua o che soffrisse alcuna conseguenza di quel tipo, ma più di ogni altra cosa lo preoccupava e spaventava il fatto che per assecondare un momentaneo capriccio della corvina si fosse finita per creare una situazione spiacevole e lei avesse finito per odiarlo per il resto dei suoi giorni. Non sarebbe certamente stata la prima né l'ultima ad odiarlo, ma ciascuna di queste persone pesava nel cuore di Izusu come un macigno.
    Una vera fortuna che avesse la memoria corta.
    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]



    CITAZIONE
    come anticipato in pvt, mi scuso per il ritardo :sadbunny:
     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,271

    Status
    Anonymous
    Dopo aver bevuto un lungo sorso del suo drink, Rei scoppiò a ridere. A conti fatti quello non era altro che un gioco un po' rischioso, ma era certa che anche nel peggiore dei casi sarebbe riuscita a uscirsene senza troppi problemi. Forse Izusu non aveva ben chiaro che, in fondo, avere molto denaro offre anche una via prioritaria fuori da quel tipo di casini. Ricordava chiaramente che qualcuno, forse proprio uno di quei ragazzi con cui era stata costretta a uscire, le aveva detto che molto spesso qualche piccola infrazione della legge non è altro che un ennesimo scontrino da pagare.
    Esagerato. - gli sorrise - Mi sembra che tu abbia un... portfolio di tutto rispetto, ma non ti descriverei proprio come un criminale efferato. - il ragazzo dai capelli bianchi le aveva appena confessato di aver compiuto una discreta quantità di furti ma onestamente a Rei non pareva avere le capacità né lo spirito da criminale. E in fondo quello stesso ragionamento era anche uno dei motivi per cui lo aveva lasciato andare al loro primo incontro, quando una parte di lei le aveva suggerito che non sempre infrangere la legge significa essere cattivi.
    Non ho certo intenzione di farmi beccare. - gli fece un occhiolino - E co-comunque... tu non c'entri nulla, sono io che l'ho deciso. - ci tenne a ribadire, non tanto per sollevarlo dai suoi improbabili sensi di colpa quanto per rivendicare la sua indipendenza. Un sospiro la fece riflettere per un'ultima volta su ciò che aveva deciso di fare, ma nessuno era in grado di farle cambiare idea dopo che aveva deciso di fare qualcosa... neppure sé stessa. Poggiato il bicchiere sul tavolino lì vicino portò la mano destra al mento, picchiettandone l'estremità con le dita, osservando la sala di fronte a loro. Purtroppo qualsiasi cosa passasse per i suoi occhi non aveva il minimo valore per lei. Ma non doveva averlo, giusto? La storia del vinile autografato era particolare: qualsiasi cosa avessero deciso di rubare avrebbe ottenuto il suo valore perché l'avevano scelta, o qualcosa di simile. Sta di fatto che, comunque, non era davvero in grado di scegliere.
    La sirena mi attira molto. - ironizzò guardando Izusu - Ma penso che quello ci metterebbe nei guai. - ridacchiò quindi - U-umh... tu... tu cosa vorresti rubare...? - balbettò infine arrossendo. Per qualche assurdo motivo quella domanda la metteva particolarmente in imbarazzo.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Izusu alzò le mani nell'universale gesto di innocenza sentendo quanto detto da Rei.
    -Non ho mai detto di esserlo io!- Era ben conscio che dal sottotesto si intuisse, aveva detto a Rei che non era necessario diventare un criminale efferato sottointendendo che era invece ciò che aveva fatto lui, ma tutto sommato era divertente far leva sul fatto che non lo aveva esplicitamente detto. In realtà sapeva benissimo di non essere un criminale efferato, aveva usato quell'espressione perlopiù nell'ambito di un'esagerazione comica per tenere il clima del discorso sul leggero.
    Alle obiezioni di Izusu, Rei gli fece un occhiolino e si rivolse a lui con un'espressione che non somigliava alla Rei con cui stava parlando fino a poco prima. Gli disse che non aveva intenzione di farsi beccare, ed Izusu dovette sforzarsi di ricordarsi che era una dilettante perché era piuttosto convincente. Ci avrebbe quasi creduto. Se non altro lo spirito era quello giusto, un minimo di sicurezza di potercela fare era la base per effettivamente avere una chance di combinare qualcosa. Rei insistette sull'indipendenza della sua decisione, Izusu non c'entrava nulla a dire suo. Era veramente possibile? Rei poteva davvero aver preso questa decisione per una sua conclusione personale...? In effetti poteva anche essere che fosse il suo piano fin dall'inizio e questo avrebbe spiegato anche meglio la presenza di Izusu lì. Lo aveva invitato in maniera innocente, ci aveva fatto qualche parola, aveva tastato il terreno, poi aveva iniziato a buttare qualche domanda sui furti ed infine bam! Tutte le tessere del puzzle si incastrano come lei le desidera e finalmente rende Izusu partecipe del suo piano. Tutto era chiaro, ora.
    E dunque, cosa voleva rubare? La sirena. Izusu rise, al sentirlo.
    -Oh, la ruberei anche io la sirena.- Confermò, annuendo con aria solenne ed adocchiando l'attraente donna che danzava sinuosamente nell'acqua del cilindro. -Magari possiamo iniziare offrendole qualcosa e chiedendole come si chiama.- Suggerì, fingendo di essere serissimo. -Ad ogni modo sì, il traffico di esseri umani è un po' problematico probabilmente, inoltre non è il mio campo.- Concluse poi, concordando con la conclusione tratta dalla corvina.
    A quanto pare non sapeva davvero cosa voleva rubare. Il che un po' andava a demolire la ricostruzione di Izusu per cui era tutto un suo malvagio piano fin dall'inizio per ingaggiare Izusu per questo fantomatico furto. Ma aveva detto che la sua decisione era stata indipendente dal ragazzo, poteva davvero essere tutto un gigantesco moto di spontaneità? Aveva passato la sua vita a sopprimere il suo lato spontaneo e appena scioglieva le briglie questo la spingeva a compiere Crimini? L'idea era sinceramente divertente.
    -Eh, no, non funziona così. Io queste persone non le conosco.- Si sporse in avanti, indicando genericamente intorno a sè e poi la ragazza. -Devi trovare qualcosa che ha valore per te. Oppure qualcosa che ha valore per loro, se vuoi fare un dispetto. Ma per farlo, devi scegliere un bersaglio che conosci, e in questo purtroppo non ti posso aiutare. Più lo conosci e meglio è.- Spiegò il ragazzo, guardandosi intorno come ad invitare la ragazza a fare altrettanto.
    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,271

    Status
    Anonymous
    Appoggiandosi al tavolino con entrambi i gomiti Rei mise a sua volta a riposo il volto tra i palmi delle mani, osservando prima la sala attorno a loro e poi Izusu con volto imbronciato. Non che avesse fatto nulla di male.
    E' difficile. - borbottò lapidaria - Non doveva essere difficile. - rimarcò. Forse non era veramente tagliata per quel tipo di cose, il che in fondo non era un male, anzi. Il fatto è che il suo spirito, specialmente ultimamente, era sempre diviso tra la complicatezza delle cose e il timore di non essere semplicemente disposta a rischiare, ad esporsi. E questo era, fondamentalmente, proprio ciò che stava tentando di fare in quel momento. Probabilmente non era il modo migliore per farlo ma Rei era una persona cocciuta e istintiva. Voleva provare a fare una cazzata essendo ben conscio che si trattava di una cazzata semplicemente nel tentativo di lanciarsi da sola al di fuori della propria zona di comfort. Forse Izusu avrebbe fatto fatica a capirla, e forse aveva motivo di credere che il suo racconto l'avesse in qualche modo influenzata, ma in realtà la questione era semplicissima: non c'era nulla che rappresentasse una rottura più radicale, per una persona che era abituata a poter pagare per tutto senza problemi, del rubare qualcosa. La difficoltà, comprese le parole di Izusu, stava proprio in questo: sia per lei che per le persone che li circondavano nulla aveva valore. Non c'era nulla di speciale, nulla che non fosse rimpiazzabile con una semplice spesa di denaro. O forse non era proprio così.
    Mmmmmh... - iniziò a spremersi le meningi. Per chi ha tutto, spesso solamente l'affetto e il tempo assumono valore. Probabilmente molti di loro avevano un qualche cimelio di famiglia addosso, magari un orologio, oppure dei gemelli per tenere ben fissati i lembi delle maniche delle proprie giacche costose. Lei non si era mai sentita particolarmente legata alla propria famiglia e non ci aveva mai dato particolare peso, ma sapeva benissimo che per molti, specie per chi aveva una ricca storia di famiglia più longeva della sua, relativamente recente, quelle cose avevano un valore particolare. Fin troppo, forse. Ragionandoci meglio, persino lei si sarebbe probabilmente sentita in colpa a rubare qualcosa di simile valore.
    Come per epifania, le venne poi in mente qualcosa. Ragionò sulle parole di Izusu, sul vinile autografato in edizione limitata che aveva rubato per dispetto. Alcuni dicono che non c'è lusinga migliore dell'imitazione, altri probabilmente avrebbero trovato quel suo pensiero derivativo come sfoggio di ben poca originalità, ma se c'era una cosa che i soldi non potevano comprare... era semplicemente qualcosa di non disponibile. Quando andavano a quelle serate spesso i ricchi volevano far sfoggio del proprio status acquistando bottiglie estremamente costose e particolari per dimostrare così sia la propria disponibilità economica che il proprio gusto sopraffino. Si parla di vini, saké e in genere alcolici d'annata, di quel tipo che per evitare di rischiare un pessimo investimento economico i locali ne tengono solamente uno in magazzino o, addirittura, questi facoltosi signori portano dalla propria collezione privata per vantarsi. Il locale era chiuso, in fondo, lo staff non ne avrebbe certamente fatto una questione morale o tantomeno legale in una situazione simile.
    Te ne intendi di vini, Izusu? - gli sorrise quindi - Facciamo un giro tra i tavoli. - aggiunse, per poi manifestare Love nella sua mano destra. Forse avrebbe fatto quella cosa. Sentiva di aver bisogno di coraggio in quel momento, in fondo, nonostante la facciata che stava cercando di mostrare. Una parte di lei però temeva di diventare troppo aggressiva nei confronti di Izusu, se lo avesse fatto. L'ultima volta che era entrata in modalità Kami/Rei in sua presenza, d'altronde, le cose non erano andate proprio benissimo per il ragazzo di ghiaccio.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Izusu ridacchiò alla genuinità con cui la ragazza aveva dichiarato, fondamentalmente, che era più difficile di quel che pensava. Non era davvero così difficile, stava solo partendo dai presupposti errati. Izusu era disposto ad assecondarla, ma se davvero era stato un moto di spontaneità a spingerla è evidente che non voleva rubare qualcosa, perché lo desiderava o chissà cosa, voleva semplicemente rubare, era l'atto in sé ad attirarla, soggetto ed oggetto del furto non erano minimamente variabili rilevanti nella sua testa. Per tornare al vinile, il ragazzo ricordava benissimo quanto fosse già nervoso ed infastidito quella sera, ricordò che immediatamente appena aveva visto quel buzzurro sfoggiare i suoi dischi aveva pensato che doveva rubargliene uno. Non era stato difficile, era stato automatico.
    Vide Rei spremersi le meningi con impegno, come se dall'item che avrebbe deciso di rubare dipendesse la sua intera vita. Izusu finì di bere il suo drink mentre la guardava, paziente. Era quasi sicuro che da quel ragionamento non sarebbe uscito granché, avrebbe semplicemente realizzato che non era una cosa che faceva per lei e ci avrebbero bevuto sopra, e sarebbero tornati a parlare di quella benedetta sirena che avrebbe meritato un deciso aumento per quanto era efficace come ice-breaker.
    La ragazza lo stupì di nuovo, quando se ne uscì con la domanda sul vino. Se Izusu se ne intendeva di vini? Beh, ne aveva bevuti molti, certo, vini e alcolici di vario tipo. Ma dal contesto doveva dedurre che Rei aveva intenzione di rubare una bottiglia. E se doveva trarre un'altra conclusione doveva anche essere una bottiglia costosa. Qualcosa di raro, edizioni limitate, roba artigianale o da collezionisti. Considerato il posto e la circostanza, Izusu doveva ammettere... che la ragazza aveva scelto uno dei bersagli potenzialmente più interessanti presenti nel locale. Potevano portarsi via qualcosa che valeva un sacco sia in termini monetari sia in quanto oggetto raro ed insostituibile.
    -Ma tu guarda, complimenti, bella trovata.- Concesse, annuendo con aria decisamente compiaciuta. Forse dopotutto aveva davvero una mente criminale, la ragazza. -Non sono un esperto di liquori costosi ma posso aiutarti andando ad esclusione, perché quelli più mainstream li conosco abbastanza bene.- Si alzò assieme a Rei, e dalla nuova angolazione notò una cosa comparsa nella sua mano destra. Sembrava una specie di pupazzo, ma più viscido e molliccio. Era... un polipetto? Ce l'aveva sempre avuto? Che domande, no, certo che non ce l'aveva sempre avuto, Izusu non si reputava così distratto. -Uhm, e quello cosa...?- Esordì, venendo poi folgorato da un flashback. Il flashback di Rei che si spiaccicava qualcosa in fronte e aveva quella strana semi-trasformazione accompagnata da quel cambio di personalità che la rendeva drasticamente più sexy determinata. Izusu non perdere il filo dei tuoi pensieri: sei arrivato a Sexy/Rei perché? Già, il polipetto nella sua mano destra. Possibile fosse quello che si era spiaccicato in testa quel giorno? Aveva un ricordo confuso della cosa ed era una sequenza che aveva seguito solo in parte poiché impegnato a lottare contro le onde di inchiostro che lei gli aveva mandato contro, ma a guardarlo così... poteva decisamente essere.
    -Uhm...- Esordì, incerto su come chiederglielo. -Hai intenzione di fare quella... cosa?- Sperò vivamente che capisse di cosa stava parlando. Non gli dispiaceva la presenza dell'alter-ego della ragazza, non era un segreto avesse un debole per lei, gli sembrava solo rischioso e non sapeva quanto sarebbe stato concorde sulla decisione del furto. Ricordava le sue parole sul rimettersi alla Giustizia o qualcosa del genere. Insomma, era sexy e tutto, ma era una trasformazione che avrebbe relegato ad un ambiente più intimo, temeva come avrebbe potuto comportarsi in mezzo alla folla. -Perché, sai, non penso sia strettamente necessario. Abbiamo tutto sotto controllo, no?- Allungò la mano destra e, a quel punto, provò ad afferrare il polso sinistro di Rei con delicatezza. Che si fosse lasciata prendere o no, l'avrebbe comunque preceduta verso i tavoli senza farsi troppi problemi, fondamentalmente non voleva darle troppo tempo di pensare alla risposta, perché in realtà non era sicuro le cose fossero propriamente sotto controllo, voleva solo che si fidasse del suo giudizio e che lasciasse stare la trasformazione. Per ora. Poi semmai le avrebbe chiesto uno show privato.
    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,271

    Status
    Anonymous
    Gli occhi inespressivi di Love si specchiavano nei suoi. Quando aveva dovuto tenere qualche lezione al dojo aveva fatto spezzo utilizzo di Kami/Rei, la faceva sentire sicura nei suoi tentativi di interazione con gli altri. Sapeva bene però che non era una cosa normale, o comunque che non avrebbe dovuto abusarne. Il pensiero di poter essere così libera dalle proprie inibizioni e dai propri timori, specie quando si sentiva in difficoltà, era semplicemente allettante. Sentì le dita leggermente fredde di Izusu afferrarle il polso, sciorinandole parole di conforto. La aveva vista in quello stato solo al loro primo incontro ma sembrava ricordarselo bene, o perlomeno pareva avesse intuito molto più di quanto si aspettasse da uno come lui.
    Sì... - sussurrò, seguendo poi con un lungo sospiro - Hai ragione. - gli accennò un sorriso sghembo, avvicinando poi il piccolo polipo nuovamente al seno. Izusu avrebbe potuto vedere l'inchiostro macchiarle caoticamente il petto per poi venire immediatamente assorbito dalla sua pelle. Buona parte di lei, nonostante fosse giunta fino al punto di stringere l'animaletto nero in mano, aveva già deciso di non proseguire oltre. Le parole di Izusu comunque la rincuorarono... forse più del dovuto, visto ciò che si approssimavano a fare. E non è che il ragazzo dai capelli bianchi sembrasse il più scaltro dei ladri.
    Me ne intendo io. - dopo qualche secondo di silenzio, passati nel tentativo di farsi forza da sola, riprese quindi il discorso sui vini - Era per renderti partecipe della mia idea. Non mi aspetto tu abbia buon gusto. - lo provocò, alzando il bicchiere nella sua direzione, per poi finire anche lei di berne il contenuto. In un certo senso era anche l'alcol a darle forza, anche se si sentiva in modo decisamente diverso rispetto a quanto accaduto all'infame San Valentino al Kura Sushi. Sentiva di essere ancora in pieno controllo di sé stessa, per quanto possibile. Non era come essere Kami/Rei, ma già il semplice fatto di non avere mille ripensamenti era qualcosa.
    Fortunatamente... - lo prese quindi a braccetto, avvicinandosi a lui. Non che fosse interessata o altro, ma se volevano portare a termine quella piccola missione segreta... beh, innanzitutto dovevano essere abbastanza vicini da poterne parlare a bassa voce, e secondariamente era meglio che non sembrassero due semplici ragazzini che si divertivano a sgattaiolare in posti non adatti a loro - Tu te ne intendi del resto. - gli sorrise - Beh, più o meno. - nuovamente, se c'era una persona tra i due che poteva fare fallire il tutto sentiva fosse lui, e questo è dir molto considerando che Rei non aveva praticamente mai fiducia in sé stessa, figuriamoci per qualcosa di simile.
    Si immersero quindi nuovamente tra il facoltoso marasma che occupava il locale. La serata ormai era inoltrata e quasi tutti erano come minimo alticci. Era convinta che la situazione volgesse particolarmente a loro favore. L'unica cosa che le pareva importante era trovare qualcuno che non la conoscesse, o perlomeno non direttamente. Anche se quella non era che una piccola scaramuccia avrebbe preferito evitare che qualcuno si lamentasse con sua madre la mattina dopo. Dopo qualche minuto di perlustrazione trovò l'obbiettivo: si trattava di una comitiva composta da due ragazzi abbastanza giovani circondati da quattro ragazze che probabilmente erano lì più per lusingarli e approfittarne che per vero e proprio interesse. Sul loro tavolo brillava una bottiglia finemente decorata dal colore azzurrino, splendente come uno zaffiro e dal tappo eccessivamente lavorato rappresentante una sorta di chioma di fogliame che completava il look esotico della bottiglia. Non rientrava propriamente negli orizzonti di Rei trattandosi di una bottiglia di pregiata tequila ma ne conosceva bene il valore dato che suo nonno era un grande estimatori di alcolici di qualsiasi genere. Quei due dovevano essere i rampolli di qualche famiglia altolocata interessati a sperperare i soldi dei genitori per darsi un tono. O, almeno, era ciò che Rei pensava del novanta per cento dei suoi simili. Sè stessa esclusa, ovviamente.
    Bene, abbiamo trovato il nostro obbiettivo. - lo strattonò cercando di indicargli il prezioso tesoro - O-ora che si fa...? - balbettò quindi, un po' insicura - Corriamo, prendiamo e scappiamo o... pro-proviamo qualche inganno? - aveva un'idea ben chiara del metodo preferito da Izusu, considerando che le aveva rubato la borsa senza neanche controllare cosa ci fosse dentro. Non le sembrava però l'approccio migliore al momento e dubitava certamente fosse stato così per la storia del vinile. Sentiva ci fosse bisogno di qualcosa di più... personale, come un assassino che cerca di entrare in sintonia con la vittima prima di ucciderla. Sì, Rei aveva una visione particolarmente drammatica di ciò che avrebbero fatto. Tutto il crimine era così, per lei: personale.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Fu gratificante sentire Rei acconsentire e dargli ragione con quel sorrisetto incerto, ma non ebbe tempo di compiacersene troppo perché la vide riassorbire quell'esserino ponendoselo vicino al petto, cosa che le lasciò una vistosa macchia sul vestito.
    -Ah..!- Non fece nemmeno in tempo ad esclamare "il vestito" con aria preoccupata, poiché la macchia stava iniziando già a svanire: la sua espressione mutò dalla preoccupazione allo stupore. -Vero che non lascia macchie.- Lo aveva constatato anche sui propri vestiti, l'unico sporco che si era trovato addosso era il nero dello smog depositato sul marciapiede ed altre sporcizie del pavimento.
    La ragazza rispose poi alla faccenda dell'estimazione di vini pregiati e troncò immediatamente l'entusiasmo di Izusu asserendo che non aveva realmente aspettative sulla sua cultura a riguardo e che era fondamentalmente una domanda retorica per introdurre la sua idea di cosa avrebbe voluto rubare.
    -Duro ma comprensibile.- Ammise, fingendosi affranto. Non sapeva se fosse l'alcool o il semplice passare tempo insieme, ma sembrava che la ragazza stesse acquisendo più confidenza, e questo gli permetteva di farsi un'idea più precisa del suo carattere. Per il momento gli sembrava una di quelle persone che adorano prendere in giro ma non sopportano di essere prese in giro, tipo di persona che lui adorava stuzzicare.
    Si sentì prendere a braccetto ed avvicinare da Rei ed accolse la nuova situazione senza grossi tentennamenti, inutile specificare che non era uno di quei giapponesi che si straniva al contatto fisico. Capì inoltre, sebbene non subito, che era stata una manovra fatta per poter sussurrare in pace i dettagli del loro piano, che per il momento sembrava consistere quasi interamente nel lanciare frecciatine ad Izusu.
    -Mi sembra che il mio aiuto ti serva comunque.- Fece, distogliendo lo sguardo con aria offesa, per poi tornare il solito dopo due secondi netti. Man mano che il teatrino proseguiva iniziava a credere sul serio che avrebbero rubato qualcosa e non sapeva come la cosa lo faceva sentire. Gli sembrava di essere un demone tentatore che macchiava l'altrimenti immacolata anima di Rei, ma era stata lei a fare la proposta e ad insistere, ed aveva detto che non era perché ciò che aveva detto Izusu l'aveva messa a disagio in qualche modo, era stata una sua scelta arbitraria. Questo presupponeva che la sua anima non fosse poi così candida, ma era una cosa che ancora faticava ad accettare - insomma, aveva davanti un rappresentante della giustizia eccetera, no? Certo, se davvero inizialmente aveva scelto quella carriera solo per avere l'abilitazione ad usare il suo Quirk nelle sue rappresentazioni artistiche, il profilo iniziava ad essere più completo: non aveva davanti una ragazzina ingenua e ligia al dovere e alla giustizia, aveva di fronte una persona grigia, più egoista, una persona imperfetta e reale che seguiva i suoi scopi personali, una persona a cui si sentiva decisamente più vicino.
    Si lasciò condurre fra i tavoli a braccetto della ragazza tentando di studiare le facce dei presenti, mentre Rei si occupava dell'articolo del furto. Gettò qualche sguardo di sottecchi anche a Rei, era divertente guardarla concentrata nel trovare il suo obbiettivo ma evidentemente tentando di dissimulare indifferenza. In ogni caso Izusu non credeva la maggior parte delle persone avrebbe fatto caso a loro, a questi ricconi piaceva bere, o almeno così pareva: molti avevano già il viso colorato di rosso e ridevano a voce probabilmente un po' più alta di quanto la rigida etichetta giapponese non avrebbe voluto. Il giovane albino si aspettava di vederne uno con la classica cravatta legata sulla fronte da un momento all'altro, anche se forse quella era più una cosa da salaryman.
    Terminato il giro di ricognizione, Rei comunicò ad Izusu di aver individuato il suo obbiettivo: gli indicò un tavolo con due ragazzi, quattro ragazze che gli ronzavano intorno e una bottiglia azzurra con i finimenti dorati dall'aria prestigiosa. L'albino osservò il tavolo con la coda dell'occhio per qualche istante per farsi un'idea della situazione. I due parevano piuttosto brilli, poteva andare peggio, d'altro canto le quattro tizie sembravano abbastanza sveglie sfortunatamente, la dinamica era piuttosto chiara, loro due erano quelli con i soldi e le ragazze la loro compagnia occasionale della serata, attirate dal gruzzolo o forse direttamente pagate. D'altro canto probabilmente a loro non fregava chissà cosa del liquore in sé, quindi non sarebbero state particolarmente attente. Il problema principale stava nella disposizione degli elementi: erano seduti su una sorta di elegante divanetto in mezzaluna più o meno uno di fronte all'altro, ed in mezzo c'era la bottiglia, poggiata sul tavolino di vetro: era praticamente impossibile prenderla senza essere visti finché i ragazzi erano messi così, e il suggerimento di Rei di prenderla e scappare via lo fece ridacchiare, sarebbe stato sfacciato a dire poco, si sarebbe trattato proprio di andargli davanti e prenderla guardandoli negli occhi. Voleva evitare di interrompere il party prematuramente o di attirare troppo l'attenzione, e per quanto fosse stato fiducioso che sarebbe stato in grado di seminarli avrebbe comunque causato un caos non indifferente all'interno di un locale chiuso, il che non era proprio il massimo.
    -Non avere fretta.- La ammonì. -Al momento non è una situazione favorevole, ma la serata è ancora lunga, siamo appena arrivati. Non mi sembrano intenzionati ad andarsene molto presto.- Ragionò. -Non so quanto possa valere quella bottiglia, pensi che se sparisse farebbero una denuncia? Varrebbe abbastanza?- Rifletté il ragazzo, prendendosi il mento fra indice e pollice. -Perché se denunceranno, probabilmente dovremmo preoccuparci anche delle telecamere, sarà la prima cosa che andranno a vedere.- Il ragazzo alzò gli occhi verso l'alto, tentando di vedere eventuali telecamere, ma il soffitto era decisamente troppo alto. -Bella rogna. Però hai detto che il locale è stato affittato per intero perché un party privato, può essere le telecamere non stiano riprendendo.- In effetti sembrava un'ipotesi piuttosto papabile. Era legalmente possibile riprendere luoghi pubblici, ma in quel momento l'Abyssal Cyber Paradise tecnicamente non lo era. Avrebbe atteso l'opinione di Rei in merito, ma nel frattempo avrebbe pensato anche al piano d'azione.
    -Stanno bevendo come spugne. Prima o poi uno dei due dovrà andare in bagno. Se le "sue" due ragazze lo seguono potremmo avere una finestra per agire.- Rifletté Izusu. L'ideale sarebbe stato che si fossero alzati entrambi, magari per andare a ballare, ma in fin dei conti dubitava che in tal caso avrebbero lasciato una bottiglia del genere incustodita sul tavolo, quindi forse la loro opzione migliore era che se ne andasse uno solo dei due. Rimaneva solamente la questione di come distrarre l'altro per quel secondo netto che serviva a Izusu per prendere la bottiglia.
    -Ok, senti, è la prima cosa che mi è venuta in mente quindi lavoriamoci pure su, ma ho avuto un'idea.- Izusu avrebbe tentato di indicare con un cenno del capo la seduta immediatamente adiacente a quella dei ragazzi, una mezzaluna in senso opposto, se Rei si fosse seduta lì sarebbe stata schiena contro schiena con il gruppo. -Ci separiamo. Tu ti siedi lì, prenditi un altro drink o quello che vuoi, è giusto per non insospettire.- Esordì il ragazzo, poi indicò una direzione con un dito, seppur tentando di essere discreto. -Appena uno dei due si alza per andare in bagno, speriamo con le ragazze annesse, io inizierò a venire avanti da quella direzione. Passerò davanti al tuo tavolo e poi proseguirò davanti al loro. Appena sorpasso il tuo tavolo, tu girati e chiedigli qualcosa, tipo dov'è il bagno o se hanno sigarette, qualsiasi cosa, basta che rivolgano lo sguardo verso di te per qualche istante. Io nel frattempo starò passando davanti al loro tavolo, e appena si girano...- L'albino mimò l'afferrare qualcosa con la mano destra. -E lo nascondo sotto la giacca. Compiuto il misfatto ci rivediamo, uh...- Ci rifletté. -... Nel bagno delle donne?- Gli sembrò l'opzione più tranquilla, anche perché in quello dei maschi avrebbe potuto incrociare uno dei due rampolli e l'idea non lo entusiasmava. Gli sembrava un buon piano, dovevano solo sperare bene per quella storia delle telecamere.

    Ci volle quasi mezz'ora, ma alla fine l'occasione si creò. Uno dei due ragazzi si alzò, non per andare in bagno ma per andare a fumare nell'apposita zona, ai nostri andava bene ugualmente, soprattutto perché le due ragazze che ronzavano intorno a lui lo seguirono più che volentieri, riscoprendosi in quel momento fumatrici incallite. Izusu si alzò dal tavolo in cui si era seduto, con la giacca già sfilata, tenuta sottobraccio, dunque si avviò nella direzione prestabilita. Passò davanti il tavolo di quella graziosa ragazza con i capelli neri acconciati, facendo del suo meglio per fingere di non vederla nemmeno, lo sguardo dritto davanti a sé e i movimenti noncuranti.
    Era il momento, pregò con tutto sé stesso di sentire la voce di Rei provenire da dietro di sé, in quegli istanti si giocava il tutto e per tutto. Se l'avesse sentita, avrebbe atteso ancora un istante per lasciare che gli astanti si rivolgessero verso di lei per quel poco che bastava, dopodiché si sarebbe girato leggermente per constatare se si erano realmente girati ed infine la sua mano sarebbe scattata come una serpe verso il suo obbiettivo, che sarebbe finito dritto dritto avvolto nella giacca che Izusu portava sotto il braccio. Per qualche momento, forse, il ragazzo al tavolo non se ne sarebbe accorto: sebbene la bottiglia fosse la più vistosa era lungi da essere l'unica posata sul tavolino di vetro, e non sembrava nemmeno una di quelle da cui attingevano di più - e comprensibilmente, visto il costo e la pesantezza del liquore.
    Avrebbe proseguito camminando dritto davanti a sé per qualche altra manciata di secondi, senza curarsi di qualsiasi cosa avesse sentito alle sue spalle, dopodiché si sarebbe diretto con passo altrettanto spedito verso il bagno delle donne, sperando di trovarci anche la sua complice. Se non l'avesse trovata dentro, si sarebbe chiuso all'interno di una toilette ed avrebbe sbirciato dalla fessura della porta finché non l'avesse vista entrare, per poi palesarsi.
    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,271

    Status
    Anonymous
    Woooooow... - inclinò il capo, osservando Izusu riflettere e preoccuparsi di eventuali denunce, controlli di telecamere e quant'altro - Non ti sei fatto tutti questi scrupoli quando hai rubato a me. - constatò, considerando il fatto che non si era neppure preoccupato di sbirciare il contenuto della borsa prima di arraffarlo - Guarda che anche io potrei permettermi qualcosa di simile. - una parte di lei stava semplicemente provocando il ragazzo, che sembrava ora certamente molto più pavido del loro primo incontro. L'altra parte era effettivamente offesa del fatto che probabilmente mesi prima Izusu era certo di star rubando a una persona qualunque. Quel giorno semplicemente era successo che il suo sfizio era il soffice pupazzo che aveva acquistato, ma avrebbe potuto fare spese ben più alte di quella.
    Ne dubito, comunque. - aggiunse poi incrociando le braccia - Almeno la metà dei presenti non denuncerebbe neppure se gli rubassero l'auto. E' più semplice comprarne una nuova. - come una sorta di novella Robin Hood in gonnella, Rei era assolutamente sicura che quel piccolo furtarello non avrebbe influenzato la vita di nessuno, altrimenti l'avrebbe portato a termine. L'unica differenza dall'eroe inglese era il fatto di non star rubando per dare ai poveri. A meno che non avesse poi lasciato la bottiglia ad Izusu. Lei d'altronde non era proprio il tipo da tequila quindi non era un'idea da scartare del tutto. Non si mise a rassicurarlo sulle telecamere, per lei quanto detto bastava e avanzava, ma dubitava fortemente che nessuno avesse pagato qualche extra per farle mandare in manutenzione proprio quella sera. Purtroppo a quel tipo di festa accadevano spesso cose spiacevoli che non avrebbe giovato a nessuno tenere su nastro.
    Ascoltò quindi il piano di Izusu e sebbene non le paresse particolarmente ingegnoso o anche solo affidabile si limitò ad annuire e dirigersi al posto indicato, ben conscia che tanto non avrebbe saputo fare di meglio. Si chiedeva però se tutte le sue operazioni seguissero piani simili: basare un furto sulla speranza che qualcuno lasci fondamentalmente l'oggetto incustodito senza neppure sapere quanto ci sia da aspettare o persino se l'occasione possa effettivamente presentarsi... beh sì ok, sembrava decisamente un piano da Izusu, quindi doveva essere tutto in regola per lui.
    Nell'attesa che pareva interminabile iniziò a sentirsi un po' in colpa. Era evidente che la sua parte in quel piano fosse minima, quindi a conti fatti tutto ciò che aveva fatto era stato costringere Izusu a rubare qualcosa senza alcun motivo. Non era certa che avesse davvero paura di telecamere e denunce, forse la sua era una semplice constatazione, forse voleva solo vantarsi di fronte a lei di aver pensato ad ogni tipo di evenienza, ma comunque non le sembrava particolarmente convinto di quella cosa, eppure se ne stava assumendo tutto il peso. Mentre si stringeva l'indice della mano destra con la mancina sotto al tavolo, in attesa, capì che era il momento di entrare in scena. Non c'era tempo per ripensarci ora.
    A-ah... u-umh... - le sue gote si tinsero velocemente di rosso mentre i suoi occhi incrociavano quelli del ragazzo alticcio seduto dietro di lei. Il piano di Izusu, per quanto fosse un disastro, sembrava se non altro essere riuscito a convincerla di essere in grado di interagire con un essere umano di sesso maschile che non fosse lui senza provare imbarazzo. La sua mente si svuotò istantaneamente e si dimenticò completamente i suggerimenti del ragazzo dai capelli bianchi. Era in completo cortocircuito ora.
    I-il tu-tuo amico pe-per caso è single...? M-mi daresti il suo nu-numero...? - non c'era un singolo motivo per cui quelle parole sarebbero dovute uscire dalla sua bocca, ma in totale modalità panico il suo minuscolo cervello non era riuscito a fare di meglio. Il ragazzo la osservò leggermente infastidito, forse ferito nell'orgoglio, e le due ragazze che di certo non erano lì per la simpatia dei due allocchi sembrarono se non altro essere attirate a loro volta, rivolgendole però gli sguardi poco lusinghieri di chi ha trovato un rivale. Fortunatamente quell'errore, per quanto terribile, le aveva fornito anche la scusa per allontanarsi ad affare concluso.
    U-umh, sa-sapete cosa... - borbottò spalancando gli occhi imbarazzata - No-non c'era u-un singolo motivo d-di chiedere a voi... va-vado a cercarlo... - sbottò alzandosi in piedi in fretta e correndo verso il bagno, non mancando di urtare uno dei tavolini - fortunatamente non il loro - nel processo di fuga dall'imbarazzo.
    Giunto in prossimità del bagno, Izusu avrebbe potuto vedere l'occhio destro di Rei osservarlo con attenzione da uno spiraglio della porta d'accesso ai servizi delle donne, come fosse un qualche demone uscito da un film dell'orrore che osserva lo sventurato protagonista dalle porte dell'inferno. Vedendolo avvicinarsi spalancò con foga la porta, come se non stesse aspettando altro.
    STOP! - sentenziò chiudendo la porta alle sue spalle, come per custodirne i segreti - Oltre non puoi andare. Anche io ho i miei limiti. - impedirgli di accedere al bagno delle ragazze sembrava molto importante per lei.
    Sciò, sciò. - gli chiede un paio di pacche sul petto, indicandogli di allontanarsi - Usciamo da questo posto prima che... - ci pensò su e rabbrividì. L'idea che quel tizio potesse approcciarla era, al momento, ben più temibile di vedersi incastrata per quel furtarello - Usciamo e basta. - concluse scuotendo la testa.

    Scusami. - borbottò imbarazzata, osservando per quanto possibile le stelle nel cielo trafficato di Tokyo - Alla fine hai fatto tutto tu. - aggiunse. Sì, aveva avuto mezz'ora per pensarci su e un po' si sentiva in colpa. In un certo senso, anche in quel suo desiderio già di per sé egoistico, aveva giocato di nuovo la parte della persona facoltosa che pensa che tutti gli altri le debbano qualcosa senza motivo. Izusu si era assunto un rischio bello grosso per quel suo capriccio e lei non poteva neppure ripagarlo. Non voleva ripagarlo, perché farlo avrebbe davvero confermato quella sua visione di sé stessa. Sembrava essere una sorta di paradosso da cui non era possibile trovare via di fuga.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Izusu scrollò semplicemente le spalle all'osservazione di Rei.
    -Era uno spazio aperto e pubblico, idealmente sarei corso via alla velocità della luce. Che tu ci creda o no essere presi a siluri d'inchiostro non è una cosa che mi succede molto spesso, non avevo grossi motivi per aspettarmelo.- Annuì, con aria seria. -Qui siamo al chiuso e c'è una lista di invitati, le circostanze cambiano.- Concluse dunque, sollevando l'indice con aria saccente. E poi, ma questo non l'avrebbe ammesso, quella volta era stato decisamente un gesto impulsivo, ora si rendeva conto che essendogli stato richiesto da Rei stava tentando di fare di tutto per sembrare un ladro vero, come se dovesse impegnarsi al massimo per impressionarla o per accaparrarsi l'oggetto dl suo desiderio.
    Ascoltò, con aria un po' basita, la questione della denuncia. La ragazza asserì che nessuno dei presenti avrebbe fatto denuncia nemmeno in caso di un furto d'auto, figurarsi per una bottiglia di vino pregiato. Era banalmente più semplice ricomprare qualsiasi cosa gli venisse sottratta. All'immaginare una realtà del genere Izusu provò una sensazione strana, quasi di... disgusto? Era vero che lui certamente non si ammazzava di lavoro, ma non pensava che il cento percento dei presenti fossero lavoratori infaticabili e diligenti. Sicuramente c'erano anche quelli, ma c'erano anche i ricchi figli di ricchi che magari dovevano limitarsi a pagare un amministratore delegato mensilmente per usufruire degli immensi utili delle loro quote di società. Era disgustoso pensare all'immenso divario socio-economico e pensare quanto tutti erano abituati alla cosa lo faceva quasi letteralmente infuriare. La società giapponese in particolare era famosa per una cultura del lavoro che spingeva il proletariato al massimo rigore e al lavorare una quantità di ore decisamente poco sana - non per niente era uno dei Paesi con il più alto tasso di suicidi al mondo, perché nonostante le infinite ore di massacro la tanto promessa gratifica non arrivava mai, era uno continuo lottare per un pezzo di torta sempre più grosso ma mai abbastanza grosso da potersi seriamente rilassare. E poi c'erano loro, per cui un furto d'auto era tutto sommato una seccatura, al massimo.
    -Wow.- Commentò quindi, senza trovare nient'altro da aggiungere. -Ok, capisco, meglio così.- Non c'era quasi gusto a rubare a gente del genere. D'altro canto, non si sarebbe sentito minimamente in colpa a farlo, anzi, parte di lui pensava lo meritassero. Non si interrogò più sulle telecamere, senza fare denuncia, che riprendessero o no, nessuno avrebbe potuto vederne i filmati, la garanzia di Rei che non avrebbero mosso un dito legalmente fu sufficiente a sollevare l'unica obiezione che aveva. La ragazza, d'altro canto, parve non avere assolutamente niente da dire sul piano malvagio dell'albino, e questi certamente non era in grado di interpretare il suo sguardo dubbioso nella maniera corretta, dedusse che semplicemente andasse bene. In fin dei conti se aveva obiezioni perché non esporle? Ne andava anche della sua faccia, e dubitava, ora che la conosceva un po' meglio, che Rei fosse così ingenua da fare una figuraccia per colpa sua in un ambiente che conosceva bene come quello.



    Con il frutto degli sforzi dei due ragazzi in braccio, avvolto nella giacca, Izusu si diresse verso i bagni delle donne, il cuore che gli batteva all'impazzata come ogni volta. Era andata bene, il piano era filato perfettamente, e l'adrenalina del momento lo faceva sorridere stupidamente sebbene stesse tentando di sopprimere la cosa. In realtà, strafatto com'era di adrenalina, non si accorse nemmeno che Rei lo stava spiando da dietro la porta del bagno delle donne, quindi quando lei saltò fuori fece un balzo indietro dallo spavento, inspirando bruscamente. Sentì la tequila scivolare leggermente verso il basso sul tessuto liscio della giacca in cui era avvolta ma fu lesto nel fermarla con l'altra mano e tirò un lungo sospiro.
    -Che infarto!- Le sbottò, sotto voce, rivolgendole uno sguardo accigliato. -Ci mancherebbe agente, mi scusi.- Si lasciò allontanare assecondando le piccole pacche sul petto che gli stava dando Rei. La sentì mormorare che se ne voleva andare dal locale, il che tutto sommato non era un'idea malvagia dopo aver compiuto un furto. Il ragazzo l'assecondò ed annuì alla sua richiesta, facendo strada verso l'uscita.

    -Huh? Di che parli?- Izusu non pensava di aver fatto "tutto da solo", il ruolo di Rei era stato cruciale, era letteralmente ciò che gli aveva dato la finestra di cui aveva bisogno. -Beh, la bottiglia era una sola, inevitabilmente uno dei due doveva prenderla e l'altro doveva occuparsi del resto. Tu hai fatto... il resto!- Le sorrise, agitando il fagotto nella giacca, che fece un ben udibile rumore di liquido che viene sballottato. -Come avrei fatto a prendergliela da sotto il naso altrimenti, se mi fossero stati a fissare?- Rifletté, con aria seria. Era vero, si era occupato del lato più operativo della cosa, forse aveva le mani un po' più leste di quelle di Rei, del resto lei non era una borseggiatrice. Ma questo non significava che la sua parte fosse stata inutile, anzi, Izusu si era dovuto fidare di lei e sinceramente la cosa lo aveva preoccupato un po' inevitabilmente: se Rei avesse sbagliato o non fosse riuscita ad attirarli in tempo o non tutti quanti, Izusu sarebbe stato colto con le mani nel sacco. Insomma, non è che le avesse dato un compito stupido giusto per liberarsene, contava sul suo successo.
    A quel punto, persino una persona insensibile come Izusu avrebbe capito che nella mente di Rei frullava qualcosa, dopo quella breve autocommiserazione si era praticamente zittita e non sembrava voler fare nessun altro commento riguardo la bottiglia che avevano appena rubato. Per Izusu era assurdo ottenere un trofeo e non festeggiare, ogni secondo doveva coscientemente sforzarsi di non celebrare la loro vittoria, e si stava trattenendo unicamente per via dello scarso entusiasmo della corvina. Forse aveva a che fare con l'artificiosità del furto, forse non sapeva semplicemente come sentirsi.
    -Mh, è tutto ok? Ti stai facendo qualche trip?- Le chiese, tentando di spezzare un po' la tensione. Il ragazzo sollevò lo sguardo verso l'alto per guardare il cielo notturno, poi lo abbassò sulla strada, che al momento era ancora abbastanza ricca di vita e luci, in fondo non era troppo tardi. -Ci allontaniamo un po'? Vuoi fare due passi?- Forse sarebbe bastato a schiarirsi un po' le idee.

    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]


    CITAZIONE
    Chiedo scusa per il lieve ritardo :(
     
    .
  12.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,271

    Status
    Anonymous
    Non è quello che intendevo. - sentenziò semplicemente - Perché sei così stupido? - senza rispondergli accettò la proposta di fare una camminata, stringendosi il collo tra le spalle a causa della gelida brezza della sera ormai inoltrata. Era difficile spiegare a parole ciò che intendeva e le parole non erano neanche mai state il suo forte. Ogni ora che passava Izusu si rivelava essere più stupido di quanto pensasse quindi la sfida era ancora più complicata. No, forse stupido non era più la parola corretta. Semplice, forse. E proprio per questo motivo dubitava che le sue scuse potessero in verità interessargli. Era evidente che non fosse semplicemente in grado di comprendere ciò che voleva dire, perché sembrava non gli importasse affatto. Trovava straordinario come fosse ancora vivo e avesse fatto ad evitare ogni tipo di truffa in tutti quegli anni di vita: più tempo passava con lui più sembrava la spalla stupida che qualsiasi criminale dei cartoni userebbe per compiere un crimine per poi liberarsene. Il fatto che considerasse la parte che lei aveva giocato in quel furtarello come qualcosa di realmente utile ai fini dello stesso lo rendeva decisamente palese.
    Intendo dire che sebbene fosse il mio desiderio, alla fine l'hai rubato tu. - fece comunque del suo meglio per spiegarsi. La questione era a conti fatti prettamente egoistica, semplicemente sentiva di non poter riuscire a stare con quel peso sullo stomaco. Ed era molto strano perché il rimorso non era mai stato particolarmente importante nel suo ventaglio dei sentimenti - Se ti avessero beccato, saresti finito nei guai solo tu. - aggiunse - Non provare neanche a dire che avresti fatto la spia, perché non ti crede nessuno. - rincarò la dose - A conti fatti tu hai rubato qualcosa per me.
    Si sentiva esattamente così. E la sensazione era strana. Non sentiva di aver compiuto lei quel furto, non sentiva certo di aver compreso la mente criminale, e doveva essere l'assenza di musica assordante o il freddo che l'aveva raddrizzata dal leggero inebetimento dell'alcool ma si rendeva conto adesso quanto stupida fosse la sua richiesta, tanto per iniziare. Non riusciva a capire cosa le fosse passato per la testa. Forse quella serata era una sorta di addio al celibato metaforico: non riusciva a crederci neppure lei ma a breve sarebbe diventata ufficialmente un'eroina e non si sarebbe più potuta permettere certi sgarri. Forse voleva solo provare l'ebrezza di essere dall'altro lato delle manette per una volta.
    Non importa. - bofonchiò - Grazie per averlo fatto. - arrossì, distogliendo lo sguardo. Non sapeva onestamente come sentirsi: in un certo senso era stato carino, in un altro estremamente stupido e pericoloso. Ormai era inutile rimuginarci sopra, quel che è stato fatto è stato fatto.
    Beh... a questo punto beviamo, no? - allungò quindi la mano verso Izusu, che teneva ancora nascosta la bottiglia tra la giacca - Non l'abbiamo certo rubata per stare a guardarla, altrimenti avremmo davvero fatto meglio a rapire la sirena. - sospirò quindi da sola alla propria "battuta", o perlomeno al tentativo di farne una. Non era la tipa da quel tipo di alcolici ma voleva se non altro capire se ci fosse qualcosa a giustificare il prezzo di quella bottiglia oltre alla manifattura pregiata e il nome.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Gonfiò le guance a sentirsi di nuovo additare come stupido.
    -Che vuoi fare ci si nasce.- Borbottò rapidamente, aggrottando la fronte. Non capiva cosa c'era di stupido in ciò che aveva detto, e la cosa lo infastidiva perché sembrava confermare la tesi della ragazza che fosse lui quello stupido. Vide che aveva accettato il suo invito a fare una passeggiata e dunque si incamminò al suo fianco, con il cervello impegnato a tentare di capire dove avesse sbagliato.
    Alla fine, fortunatamente, lei gli venne incontro e gli spiegò che il punto non era stato il suo ruolo nel furto ma il fatto che chi si fosse assunto tutti i rischi dell'operazione era stato Izusu, nonostante il desiderio di rubare quella cosa fosse partito da lei. Quindi in un qualche modo contorto forse il problema poteva essere semplicemente che la ragazza si sentiva in difetto verso Izusu, sebbene non l'avrebbe certamente mai ammesso? Izusu non ne era ancora del tutto sicuro, ma scrollò le spalle.
    -Certo che non avrei fatto il tuo nome, non sono il tipo che denuncia i suoi complici. Per quanto generalmente non ne abbia.- Si limitò a confermare, inizialmente. -Comunque, non sono completamente d'accordo ma presumo quantomeno di essere d'accordo sulla distribuzione dei rischi decisamente in tuo favore.- Ammise, abbassando il capo con aria riflessiva. Dopodiché scrollò le spalle, pensava a come fosse normale che dovesse andare in quel modo, perché dei due era lei la novellina e molto semplicemente nemmeno si fidava a farle compiere il grosso del misfatto. -Mi piace come suona "hai rubato qualcosa per me" però, quindi non insisterò.- Concluse, compiaciuto, gonfiando un po' il magro petto e trotterellando al fianco di Rei. Dopo qualche istante di silenzio, giunse il suo ringraziamento esplicito, che colpì Izusu come una secchiata d'acqua, perché era decisamente una delle poche cose carine che aveva sentito uscire dalla sua bocca quella sera.
    -È stato un piacere.- Mormorò solennemente, con un vago inchino. Giurò di averla vista arrossire e si chiese se fosse semplicemente per la difficoltà nel dire qualcosa di carino, che evidentemente non era il suo forte, o se fosse anche legato al suo sentirsi genuinamente in difetto verso Izusu. In realtà l'unica conclusione concreta che Izusu riuscì a trarre fu che era decisamente carina quando arrossiva, contrastava nettamente col suo viso un po' pallido. Era strano pensare che dentro di lei e dietro quel muro un po' tsundere vi fosse quella minacciosa creatura in cui si trasformava quando faceva sul serio. Però, ripensandoci, era vero che quella sera aveva avuto modo di conoscere meglio Rei e l'idea della ragazzina super ligia al dovere, discreta, riservata e timida era decisamente sfumata: si trovava davanti una ragazza più cattiva e moralmente grigia di quanto avesse inizialmente pensato. Quindi forse la timidezza era l'unica cosa a tenere a freno il suo vero io, più simile a quello post-trasformazione? Si trattava solo di una rimozione metaforica dei freni che mantenevano la sua parvenza di dolcezza? Pensare che Rei fosse in realtà quella ragazza spietata con cui aveva avuto a che fare e che si tenesse semplicemente a freno tutto il tempo per via della timidezza era... intrigante. Ed aveva anche molto più senso rispetto a semplicemente pensare avesse due personalità come nei peggiori cliché narrativi.
    A quel punto, Rei propose di bere del frutto del loro crimine, ed Izusu si guardò istintivamente intorno, in cerca di un posticino dove appartarsi dal momento che bere per strada non era il massimo dell'educazione in Giappone. Ad ogni modo non aveva certo intenzione di mancare di cavalleria, quindi a prescindere dal luogo avrebbe dapprima scoperchiato la bottiglia aprendo la giacca e lasciando che Rei, che aveva già allungato il braccio, la prendesse.
    -Ma certo. Dopo di te.- Concesse, con un secondo vago inchino. -La prossima volta ci organizziamo meglio e rubiamo la sirena comunque, promesso.- Aggiunse poi, con finto tono rassicurante. Quando la ragazza si prese la bottiglia, lasciò cadere i lembi della giacca verso il basso, dopodiché se la rigirò sulle spalle e la indossò. -Allora, com'è questa bottiglia da tot-mila yen?- Domandò poi, allungando la mano nell'implicita richiesta che lei gliela passasse per assaggiarne un sorso a sua volta.

    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
    .
  14.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,271

    Status
    Anonymous
    Afferrò con un sospiro sconsolato la preziosa bottiglia. Non era certa che Izusu avesse capito veramente ciò che intendeva, ma a quel punto non importava più. Difficilmente avrebbero mai rivisto le loro vittime e dubitava fortemente che i ragazzi avrebbero avuto intenzione di cercarli proprio ora. Con ogni probabilità avevano scrollato quell'incidente di dosso scrollando le spalle e acquistando una nuova bottiglia per non rischiare di fare brutta figura davanti alle ragazze. Il suo primo e possibilmente ultimo furto si era concluso così, quindi. Non era stato particolarmente eccitante né rivelatorio. Riflettendoci, aveva probabilmente fatto cose molto peggiori in passato senza neppure rendersene conto sul momento. La differenza era che ai tempi le responsabilità del futuro sembravano solo un pallino sfocato a grande distanza mentre ora parevano un colosso che adombrava l'oggi con le sue dimensioni. Allo stesso tempo, a differenza dei suoi misfatti passati, per una volta non era sola.
    Svitò lentamente il tappo inciso dalla bottiglia color zaffiro, osservando il suo color oro scintillare sotto la luce dei lampioni. Anche se non era veramente troppo interessata all'alcolico doveva ammettere che la bottiglia aveva il suo fascino, avrebbe chiesto ad Izusu di poterla tenere lei al termine della serata. Forse era veramente giunto il momento di far spazio sulla mensola dei rancori passati, dimenticare tutto e andare avanti. E forse il frutto di un crimine non era il mattone giusto con cui inaugurare quel nuovo percorso, ma Rei era sempre stata così ambigua.
    Meh. - corrucciò le labbra in risposta ad Izusu dopo aver deglutito un sorso del loro frutto proibito - Sicuramente vale i soldi spesi, ma non fa per me. - se nella sua giustificazione si teneva in conto che alla fine loro di soldi ne avevano spesi ben zero era forse possibile intuire, per quanto non fosse un gioco di parole volontario, quanto poco quel sorso di tequila le fosse piaciuto.
    La notte le metteva sempre una sorta di inquietudine. Si dice che spesso gli artisti sono più sensibili, e forse è vero, e sin dall'alba dei tempi il buio e il silenzio delle ore notturne avevano avuto i più disparati effetti sugli animi delle persone. C'era chi amava quel silenzio, chi ammirava quella calma. Rei non riusciva a non sentire, forte e diffuso nel petto, uno spiccato senso di desolazione. Il cielo scuro e privo di stelle visibili tra le luci multicolore di Tokyo le torceva sempre le budella. Riusciva a sentire ogni secondo scorrere veloce come una scheggia verso il vuoto che ingoia tutto e poche cose la inquietavano più di quello.
    C'è... - borbottò con lo sguardo perso nel nulla dopo avergli passato la bottiglia - C'è qualcosa che vorresti fare prima di...? - abbandonò la frase prima della sua fine, ma era probabilmente ovvio dove volesse andare a parare. E' difficile capire se fosse stata la rivelazione precedente di Izusu a farle porre questa domanda, perché ogni volta in cui si sentiva un semplice pallino insignificante in mezzo alla notte inevitabilmente faticava a non pensare alla fine di tutto.
    We live lives that are rich and blessed
    And we’ll burn for how we transgress
    DOJO SAOTOME
    LVL6
    Rei Okazaki
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline
    IZUSU MORIKAWA
    Izusu ridacchiò alle parole di Rei riguardo l'alcolico. Non si aspettava diversamente, insomma, era pur sempre tequila, un distillato semitrasparente dal contenuto alcolico di almeno quaranta gradi, bisognava essere grandi estimatori di quello specifico tipo di bevanda per apprezzarne sfumature di complessità superiore del semplice "wow, è forte". E Izusu lo diceva pienamente conscio di essere una persona sì abituata all'alcool ma non dal palato particolarmente sottile, e certamente non un grande enologo di distillati superalcolici, era più un tipo da aperitivi e cocktail fruttati. Se Rei era una persona che usciva e beveva così poco come si poteva intuire era logico pensare che non se ne sarebbe fatta granché di una bottiglia di tequila liscia.
    Fu il suo turno di assaggiare l'alcolico, o perlomeno così intuì da come gli stava venendo passata la bottiglia, dunque bevve una sorsata senza pensarci troppo. La familiare sensazione di calore che gli si propagava lungo la gola e gli andava a fuoco nel petto e nello stomaco lo pervase, dunque mugolò.
    -Già. Non so se lo avrei pagato a prezzo pieno.- Si finse grande estimatore. -Dovremmo procurarci del succo d'arancia e farci dei Tequila Sunrise.- Asserì, metà per scherzo e metà no, in fondo era quello il suo modo preferito di consumare la tequila.
    A quel punto, Rei gli pose una mezza domanda, che esordiva chiedendogli se c'era qualcosa che gli andava di fare ma che si interrompeva prima di specificare prima di cosa. La prima cosa a cui Izusu pensò era che Rei probabilmente voleva tornare a casa e la serata stava per volgere al termine, e dunque gli stava chiedendo se aveva voglia di fare qualcos'altro prima di andare. Iniziò quindi a pensare ad una risposta guardandosi intorno come per vedere se vi fossero altri punti di interesse nei dintorni, quando una realizzazione lo fulminò: non parlava di quello. Non aveva veri e propri modi per dedurlo, ma lo capiva intuitivamente da come era stata posta la domanda, il tono, l'espressione, la cadenza.
    Gli stava chidendo se c'era qualcosa che voleva fare prima di morire.
    -Oh.- Fece, leggermente stupito, non era la prima volta che la gente parlava della sua condizione ma da come Rei aveva immediatamente cambiato argomento al momento della confessione, aveva dedotto che fosse qualcosa che la metteva a disagio e di cui non voleva parlare. Izusu vi rifletté quindi un po' più seriamente.
    -Non lo so. Nel senso...- Ridacchiò vagamente colpevole di non avere una risposta migliore. -Da quando l'ho saputo ho semplicemente deciso di vivere facendo tutto quello che mi va di fare senza avere rimpianti. Quindi vivo al momento, e se vedo qualcosa che mi va di fare la faccio, per il momento non mi sono "lasciato indietro" niente.- Fece, con un tono pensieroso che contrastava con il contenuto del suo messaggio. -Però... sono tutte cose piccole. Non ho mai avuto una grande aspirazione o un sogno nel cassetto.- Abbassò lo sguardo leggermente, riflettendo che cose del genere non erano per lui. -Forse sono solo una persona un po' superficiale.- A volte temeva fosse proprio così. Forse si faceva scudo della sua condizione per non permettersi di avere sogni o ambizioni che avrebbe finito per rimpiangere, o forse per non essere tenuto ad averne e continuare a vivere nel suo limbo superficiale fino all'ora della partenza, perché in fondo non conosceva altro modo di vivere. -E tu, uh, hai qualche grande sogno da realizzare prima di morire? Aldilà ovviamente che hai molto più tempo per capirlo ed eventualmente metterlo in pratica.- Ridacchiò, concedendosi un secondo sorso di tequila ed emettendo lo stesso mugolìo di prima mentre la bevanda gli bruciava il petto.

    « I met the princess from Thailand again. She had grown up into a queen. »
    Villain ✧ Unaffiliated ✧ Livello#5 ▸▸ SCHEDACRONOLOGIA©CODE[art]

     
    .
29 replies since 15/1/2023, 16:02   371 views
  Share  
.
Top
Top