Kimama ascolta ogni parola di Hitoshi con quel suo interesse vispo e costante, come se avesse paura che perdere anche una sola di esse le avrebbe impedito di seguire il resto del discorso. Lei stessa all'inizio aveva valutato l'idea di andare in una delle agenzie che facevano del combattere criminali e villains anche sotto consiglio di uno dei professori che le aveva fatto notare quanto potesse essere pericolosa in uno scontro diretto. Ed era proprio la piena realizzazione di ciò che l'aveva convinta ad intraprendere una strada completamente diversa dal classico Hero che combatte i criminali, perché sapeva quanto una parte di lei non vedeva l'ora di potersi muovere senza dover misurare ogni movimento ed ogni tocco. Per questo si sarebbe tenuta a debita distanza dalle organizzazioni che facevano dello scontro il loro fulcro, soprattutto quando poteva fare molto di più con tutto quello che le era stato dato. Hitoshi probabilmente si trovava in una situazione simile, il suo quirk poteva fare tutta la differenza del mondo in qualsiasi ambito con la sola virtù della sua versatilità, con tutte le dovute difficoltà che controllarlo doveva sicuramente comportare. Ma alla menzione dell'arco gli occhi scuri di Kimama sembrano quasi brillare di luce propria. "Oh! Si, ho pensato a lungo a quello che userò quando sarà una Hero a pieni meriti ed un'arco misurato sulla mia forza fisica sarà tra le mie prime scelte! Sono sicura che al laboratorio saranno in grado di creare punte elettrificanti, esplosive, soporifere o con altri effetti per permettermi di fare un sacco di cose fantastiche! Ma oltre a quello credo che chiederò anche un paio di tomahawk, dei bracciali o guanti per migliorare la forza dei miei artigli, un trattamento mimetico per la mia armatura o una simile patina da mettere sulle ali e..." E poggia il dito sulle labbra, pensierosa su cosa altro avrebbe preso con tutti quei soldi che avevaa messo da parte nel corso della sua permanenza allla UA."... sicuramente un sacco di borse e contenitori, un sistema di cavi robusti da usare un qualsiasi situazione, dei paraocchi per proteggermi dalla luce intensa, degli smorzatori sonori per non farmi tramortire dalle esplosioni, magari dei piccoli propulsori da mettere sui fianchi per degli scatti aerei e..."
E poi il telefono di Kimama trilla nel mezzo del filo dei suoi pensieri, facendola stridere con quel suo verso squittente da lepidottero che agita la peluria sul suo collo e e le fa rizzare le antenne. Non era una chiamata, solo un semplice messaggio che Kimama apre immediatamente e legge con grande attenzione, l'espressione serena sul suo volto che va a colorarsi di un sorriso ben più grande ed eccitato seguito da quella che è una sequenza di suoni insettoidi al quale il telefono sembra rispondere componendo un messaggio di risposta, probabilmente un qualche tipo di software di quelli usati per chi a causa dei quirk ha problemi ad interagire con i touchscreen o simili tecnologie. Ed è palese come la calma abbia abbandonato Kimama in favore di una fretta che sapeva di felicità, tanto che comincia a tirarsi su dalla comoda seduta del masso e si passa prontamente le mani addosso per ripulirsi da foglie, polvere o altri simili elementi. "Perdonami, devo andare a prepararmi per qualcosa di molto importante!" Esclama Kimama che sembra sul punto di andarsene, ma si volta un'ultima volta verso Hitoshi. "Sentiti libero di rimanere quanto vuoi, però!"
Hello, Cute, mi stavo quasi rilassando anche io. Hitoshi ha fatto 6+3 post e Kimama ne ha fatti 6+2, quindi prendete 15 e 10 exp bonus rispettivamente.
