Chi non muore... - CASE I: Life is a Prayer

AM per ddraig, WhiteVenom, Sisthra - Ikegami Honmon-ji

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    CASE I: LIFE IS A PRAYER

    Erano passati ormai un paio di mesi dalla giornata in cui si era tenuta la Manifestazione del Corteo Anti-Mutant, al termine della quale un pericoloso criminale era - forse con l'ausilio di qualche frangia estremista del Movimento - riuscito ad evadere dal Centro di Detenzione di Tokyo. Purtroppo le indagini non erano ad un buon punto, complice anche uno strano evento accaduto ad Halloween in una specie di vecchio, enorme magazzino a Tsukiji. Anche a quell'evento, purtroppo, non si era ancora riusciti a dare una spiegazione plausibile. Una cosa, però, è certa: le forze dell'ordine di Tokyo avevano avuto un gran daffare negli ultimi tempi.
    In un primo tempo, tutto in città era stato muto. Il Sagrestano era irraggiungibile, perché non sembrava aver lasciato alcuna traccia dietro di sé. Viste le riprese del carcere danneggiate, era impossibile anche solo pensare di riuscire a risalire a quei presunti quattro o cinque uomini in casacca nera che lo avevano aiutato durante la sua evasione. La polizia aveva provato ad interrogare qualche persona tra i ranghi alti del Movimento Anti-Mutant giapponese, ma tutti avevano con fermezza criticato l'operato del Sagrestano e il Reverendo Bolek e avevano preso le distanze dal loro modo di fare, affermando inoltre che il Movimento agiva solo nella piena legalità concessa dallo Stato.
    Vista la delicatezza della situazione, ad occuparsi delle indagini assieme alla polizia era l'eroina Whisper, forse mossa anche dai sensi di colpa, credendo di essere in un certo senso complice di quell'evasione per la sua pessima gestione della Manifestazione. Per rimediare alla situazione di pericolo in cui aveva messo dei giovani studenti, inoltre, si era proposta per un nuovo stage, questa volta meno rischioso: voleva infatti mostrare ai giovani eroi come comportarsi su una scena del crimine, trovare indizi e quant'altro. Purtroppo, ovviamente, questo necessita di una scena del crimine, appunto.
    L'iscrizione all'attività extra-curricolare era stata nuovamente volontaria, e tra i volontari erano stati successivamente estratti alcuni studenti dal Preside. Le uniche informazioni date ai ragazzi erano riguardo all'ora e al luogo in cui recarsi: si trattava del famoso Tempio Ikegami Honmon-ji alle due del pomeriggio, poco dopo il termine dell'orario scolastico mattutino.
    Anche un'altra persona, però, era stata inviata lì. Si trattava di un semplice ristoratore coinvolto di recente in qualche casino nel suo ristorante. Un misterioso uomo in bianco gli aveva dato l'indirizzo di qualcuno che avrebbe potuto aggiustare eventuali danni subiti dalla sua proprietà (lavorativa o abitativa) e dal quale il ragazzo aveva deciso di recarsi. Purtroppo, come quasi sempre accade nella vita, nulla è gratis: questo misterioso benefattore era riuscito comunque ad invischiarlo nel ricambiare il favore. L'uomo, infatti, dirigeva anche una piccola compagnia di investigatori privati che spesso aiutavano la polizia nelle indagini. Purtroppo tutti i membri dell'agenzia erano occupati quel giorno, ma gli avrebbe davvero fatto comodo ficcare il naso in quell'indagine. Il gentilissimo uomo aveva già contattato la polizia, annunciando l'arrivo di Haru Suzuki. La situazione era quasi demenziale, considerato che aveva semplicemente preso uno dei nomi più comuni nell'arcipelago e uno dei cognomi più comuni e li aveva messi assieme. Quella, comunque, sembrava un'offerta da non poter rifiutare in ogni caso.
    Quanto a ciò che li avrebbe aspettati, oltre al termine "indagine", nessuno dei tre aveva molte informazioni. Con ogni probabilità, però, sarebbero stati aggiornati dalla Polizia o dalle forze di Providence una volta giunti in loco. Davanti al tempio era parcheggiata una volante della polizia e le porte, stranamente, erano sigillate da un nastro di colore giallo che recitava "Nihon no Keisatsu - Non passare" in kanji di colore nero e ben scanditi.



    CITAZIONE
    Bene ragazzi, benvenuti all'AM.
    Per le pure e crude informazioni al pubblico da social media, potete approfondire col seguente articolo. Quanto alla storia passata del Sagrestano ci sono i due articoli sulla vecchia Quest: click e clack!
    Il materiale sulla Manifestazione non è stato ancora redatto ma se volete fare riferimenti sapete dove trovare le AM, evitate solamente il metagame ovviamente.
    Il primo turno è in ordine di arrivo, dopodiché manterremo quello che si sarà venuto a formare come tradizione. Il luogo esiste veramente quindi lascio a vostra discrezione il metodo di arrivo ed eventuali descrizioni. :zizi:
    Ricordatevi il limite minimo di 2000 caratteri e per qualsiasi dubbio avete tutti un mio contatto!


    Edited by exquisite†corpses - 8/12/2019, 13:21
     
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    "Haru Suzuki"
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    Peso Trasportabile: [1/4]
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    Narrato | « Parlato » |"Pensato"


    Una cosa che aveva scoperto ben presto nei giorni successivi a quella fatidica notte al Kagejikan era che i lavori di ristrutturazione, ma và, costavano. Sostituire la serratura scassinata di casa sua era stato il meno, nonostante le raccomandazioni dell'uomo in bianco sul fatto che Aogiri d'ora in poi lo avrebbe lasciato in pace, per Shinjiro la questione era piu' psicologica che altro. Sapere che degli estranei erano stati nei due luoghi che erano davvero suoi e in cui in teoria avrebbe dovuto sentirsi piu' al sicuro lo faceva sentire esposto. “Violato” era un termine fin troppo forte, ma la sensazione non era comunque gradevole. Inizialmente aveva pensato di ignorare il bigliettino che gli era stato dato, ma alla fine aveva dovuto capitolare all'idea di accettare l'aiuto di chiunque si trovasse a quell'indirizzo.
    Il proprietario del negozio di souvenir era stato gentilissimo e fin troppo disponibile, offrendosi di coprire completamente qualsiasi riparazione necessaria.
    La reazione iniziale del cuoco era stata di vago sospetto- dov'era la fregatura?-, ma dopo essersi scambiati i contatti le giornate erano passate senza la minima notizia da parte dell'uomo.
    Poi si era concluso il famigerato corteo Anti-Mutant ed era arrivata la notizia dell'evasione del sagrestano Homura.
    Il serial killer era stato il protagonista di un evento di cronaca nera che aveva fatto notevole scalpore circa tre anni prima; Shinjiro ricordava benissimo la vicenda, non che la cosa fosse difficile: a meno che non si vivesse sotto ad una roccia tagliati fuori dal mondo, era un po' complicato non ricordarsi del caso dove i due responsabili di un orfanotrofio avevano bruciato vivi una trentina di bambini. La loro motivazione, poi, aveva aggiunto ulteriore orrore ai fatti: volevano purificare quei bambini dai loro quirk, considerati un segno del demonio.
    I fatti di tre anni prima però lo avevano colpito all'epoca anche per un altro motivo, ovvero i quirk dei due assassini, quello del deceduto reverendo Bolek in particolare. I giornarli avevano riferito solo che il prete era stato in possesso di un quirk “legato al calore” senza entrare nei dettagli, ma la cosa non era stata nemmeno necessaria: non sapeva quanto simile come quirk fosse al suo, ma la sua immaginazione aveva inevitabilmente colmato i vuoti non descritti sul come il reverendo aveva probabilmente cercato di “esorcizzare” quei ragazzi, lasciandolo disgustato e nauseato per parecchi giorni al pensiero della fine atroce fatta da quei ragazzini.
    Le settimane però erano passate, e del sagrestano sembrava non esserci traccia nonostante avesse continuato a mietere vittime nel frattempo; allo stesso Kagejikan il chiacchiericcio dei clienti assumeva sempre piu' spesso toni frustrati e preoccupati, con spesso padri di famiglia di passaggio per un bicchiere e qualche snack dopo il lavoro che esprimevano la loro incredulità sulla difficoltà nel trovare quel tizio. “Cosa sta facendo la polizia?”,”Deve avere dei complici, lo hanno aiutato a evadere no?”,"Sì, quel lampo in cielo si è visto perfino dal mio ufficio, pazzesco" “Non farò uscire i miei figli di casa finchè quel tizio non torna dietro le sbarre.” e altre frasi del genere venivano ripetute sempre piu' spesso in un giro continuo e inutile.
    I toni erano spaventati, tesi; nessuno sapeva quanto ancora quel tipo sarebbe stato in libertà, chi sarebbe stata la prossima vittima o dove avrebbe colpito.
    Shinjiro a quelle parole si limitava ad ascoltare, non potendo in fin dei conti offrire nulla di conforto che non fosse già stato detto decine di volte. E cos'altro poteva fare?
    Non poteva mica uscire di casa e partire alla ricerca di quel tizio, no?
    Poi era arrivata la chiamata dal proprietario del negozio di souvenir, e la sua “offerta” di ricambiare il favore fatto aiutandolo con “un caso” ad un'agenzia di investigatori privata che a quanto pare gestiva come secondo lavoro e che si trovava un po' a corto di personale proprio il giorno in cui avrebbe dovuto svolgersi una collaborazione con la polizia.
    La cosa aveva lasciato Shinjiro sorpreso quasi piu' della richiesta in sé: che fine avevano fatto il buttare lo stipendio al pachinko e il guardare la partita di baseball come normali hobby?
    Chi si alzava la mattina e diceva “Sai cosa voglio fare da oggi in poi? Credo metterò su un'agenzia investigativa. Così. Perchè mi va.”
    Ovviamente non era uno sprovveduto: il fatto che a metterlo in contatto con quel negozio fosse stato uno dei cosiddetti vigilanti lo aveva immediatamente fatto pensare al fatto che “l'agenzia investigativa” si occupasse segretamente anche di altro. E volevano il suo aiuto. Come sostituto perchè non c'era letteralmente nessun altro, certo, ma lo avevano comunque contattato.
    Accettando di collaborare si sarebbe ufficialmente invischiato in affari poco legali. E la cosa che lo aveva stupito di più era che la prospettiva non lo aveva immediatamente fatto rifiutare, al contrario. Si era ritrovato ad accettare; era solo per “ricambiare il favore”? Non poteva dire fosse esattamente solo per quello. Una parte di lui voleva fare qualcosa di concreto, sfogare quella paura e quel senso di impotenza che aleggiavano da settimane sulla popolazione di Tokyo, fosse anche solo partecipare alle indagini della polizia.
    L'agenzia si era occupata di tutto e aveva contattato la polizia annunciando l'arrivo di “Haru Suzuki”, uno dei nomi forse piu' comuni in tutto il Giappone, per aiutare nell'esaminare una scena del crimine.
    A Shinjiro sarebbe toccato fare il resto; prima di tutto, il come presentarsi. Mostrare il suo volto era fuori discussione, ma l'arrivare lì quella sera a viso coperto avrebbe generato piu' sospetto che altro... a meno che non avesse una scusa inattaccabile per farlo. Ci aveva pensato per un paio d'ore, e la risposta era arrivata come spesso accadeva mentre stava facendo tutt'altro, ovvero scorrere Twitter e seguire lurkando l'ennesima flamewar sul social.
    Una motivazione semplice, indiscutibile e soprattutto che difficilmente avrebbe incoraggiato a fare altre domande a riguardo, che era esattamente quello che voleva.
    Poi era arrivato il momento di scegliere l'abbigliamento; aveva optato per gli abiti piu' anonimi che aveva e diversi dal suo solito stile; un paio di pantaloni blu scuro, una camicia bianca a maniche lunghe e a coprirlo una giacca corta con il cappuccio che non aveva praticamente mai indossato ripescata in fondo all'armadio. Tirato su il cappuccio ben calato sugli occhi, legati i capelli in una piccola coda ben stretta aveva indossato degli occhiali dalle lenti scure e per coronare il tutto indossato una banalissima mascherina per il viso, di quelle che soprattutto nella stagione fredda era comunissimo vedere a Tokyo per evitare lo smog o banalmente di tossire addosso al tizio seduto di fianco a te in metropolitana.
    Il lato positivo era che effettivamente con quell'abbigliamento del viso era visibile ben poco, praticamente solo la parte di viso compresa tra naso e occhi.
    Il lato negativo era che si sentiva un emerito idiota conciato a quel modo, ma non c'era molto che poteva fare a riguardo.
    “Come fanno gli eroi a lavorare tutto il giorno in quei loro costumi?” si chiese mentre usciva di casa per dirigersi al luogo dell'incontro, mani in tasca. Immaginava che un po' come una divisa il proprio costume da eroe era un simbolo, qualcosa da sfoggiare con orgoglio e su cui probabilmente avevano pensato a lungo... però alcuni Pro-Hero avevano davvero costumi al limite del ridicolo.
    Magari era per piacere ai bambini? Perchè erano più colorati e piu' facile farci merchandising sopra? Probabilmente.
    La scena del crimine si trovava al Tempio Ikegami Honmon-ji, un tempio buddista poco fuori Tokyo, famoso in Giappone per essere il luogo in cui era morto Nichiren, il fondatore della corrente di pensiero buddhista omonima che aveva influenzato enormemente il buddhismo in Giappone.
    Il tempio era fortunatamente ad un'ora scarsa di treno, partendo dalla stazione Okachimachi e seguendo la linea Keihin-Tohoku con poi un piccolo cambio sulla linea Ikegami.
    La visione del largo spiazzo con il viale lastricato che conduceva fino al tempio principale, imponente e d'effetto in qualsiasi altra occasione, era parzialmente rovinata dalla volante della polizia parcheggiata lì davanti e dal nastro che ne sbarrava l'ingresso.
    Mentre si avvicinava, ora con una punta di deciso nervosismo, si ripetè mentalmente la sua piccola copertura.
    “Haru Suzuki, mandato qui per conto dell'agenzia Mobius”
    Almeno non era un nome difficile da ricordare.


    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    Heat Blow [Livello 1]
    Attiva il suo quirk su una sola mano fino a renderla notevolmente calda e la usa per colpire e bruciare il nemico contemporaneamente.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Danni lievi

    Termal shock [Livello 1]
    A distanza ravvicinata dall'avversario sprigiona per un breve istante un'elevatissima quantità di calore da tutto il corpo. Lo shock termico dovuto alla vampata improvvisa è sufficiente a stordire l'avversario per un po'.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Provoca stordimento lieve

    Radiation [Livello 1]
    Attiva il quirk in maniera moderata su tutto il corpo, riscaldando la pelle e provocando danni lievi se toccato per tre turni.
    Costo:10 + 5 mantenimento.
    Danno/Effetto: Danni lievi a contatto

    Heat Mine Lv1
    L'utilizzatore tocca per una manciata di secondi un oggetto con una parte del corpo riscaldata(generalmente una o due mani, ma anche tutto il corpo eventualmente) e gli cede parte del proprio calore tramite conduzione. L'oggetto manterrà il calore accumulato per una durata che varia in base alla conducibilità termica del materiale di cui è fatto e può provocare leggere ustioni se toccato da altri in quel lasso di tempo.
    Gli oggetti possono variare da parti del proprio equipaggiamento come tirapugni, coltelli da lancio ecc, equipaggiamento altrui(a proprio rischio e pericolo) a eventuali oggetti presenti(solo se esplicitamente descritti dal master o logicamente presenti, come la maniglia di una porta).
    Se un oggetto è piuttosto grande ovviamente verrà riscaldata solo la zona che è stata effettivamente a contatto con l'utilizzatore, mentre se è composto da più materiali viene considerato il materiale che lo compone per la maggior parte (es un telefono verrà considerato come un blocco di plastica anche se ha tracce di metallo all'interno).
    La durata della tecnica è descritta nella seguente lista:
    Metalli vari: 3 turni
    Acqua e altri liquidi, laterizi vari(mattoni, ceramica ecc) : 2 turni
    Vetro: 1 turno
    Altro: Nessun effetto (non conducono sufficientemente bene il calore da accumularne abbastanza da causare effetti visibili in quel breve lasso di tempo)
    Nel caso dei liquidi, si considera valida solo una quantità pari a quella che può riempire al massimo una bottiglia o altro piccolo contenitore, quantità superiori richiederebbero troppa energia o tempo per essere riscaldate uniformemente.
    Materiali sufficientemente piccoli e fragili come pezzetti di carta, trucioli di legno, foglie secche ecc possono eventualmente prendere fuoco o disgregarsi.
    Torna utile anche per riscaldare piccoli oggetti e tenere sempre calda la tazza di tè.
    Costo: 10
    Effetto: Danni da ustioni lievi se si tocca l'oggetto riscaldato.


    ► Tirapugni
    ► Effetto: +10 Forza
    ► Peso: [1]

    ► Guanti
    ► Effetto: Proteggono mani da danni da taglio Lievi, +5 Forza
    ► Peso: [0]

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    CITAZIONE
    Edit: Modificato codice role con uno più utile


    Edited by Sisthra - 10/12/2019, 13:50
     
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    Quirk: 065
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    Peso Trasportato: [4/5]
    Scheda

    Narrato. | -Parlato.- | "Pensato."


    La chiave girò nella serratura dell’appartamento di Tobi ed il ragazzo si riversò all’interno dell’abitazione, nella sua tenuta invernale da jogging, di cui si sarebbe presto liberato per andare a farsi la consueta doccia mattutina. Ci mise qualche minuto più del solito, poiché lo scrosciare dell’acqua e la rilassante sensazione di calore di cui i piccoli, fitti getti gli facevano dono portarono il ragazzo a perdersi nei propri pensieri.
    Certo, non sarebbe successo se di per sé non avesse avuto grossi pensieri al momento, ma quel pomeriggio avrebbe collaborato con la Providence per delle indagini. Anzi, avrebbe assistito, probabilmente, pensare che avrebbe attivamente collaborato gli sembrò un po’ arrogante. Solitamente non partecipava molto a queste attività extra-scolastiche, poiché il suo fine ultimo era solamente di prendere la licenza, tuttavia in questo caso aveva accettato di partecipare. Il motivo era molto semplice: c’era la, seppur vana, speranza che avrebbe scoperto qualcosa in più sulla fuga di Homura.
    In realtà, il bando non era stato molto chiaro: parlavano solamente di “un’indagine”, senza ulteriori specificazioni. Tuttavia Tobi sapeva che Providence aveva fatto della faccenda del reverendo la propria battaglia personale, forse perché si sentivano in colpa per aver gestito male la situazione il giorno della Manifestazione Anti-Mutant. Al momento non sembravano esserci molti altri fatti di cronaca rilevanti, o perlomeno nulla in cui fosse esplicitamente invischiata la sopracitata agenzia, perciò il ragazzo si sentì di ipotizzare che la misteriosa indagine a cui avrebbe preso parte quel giorno potesse essere orientata in quella direzione.
    Non era molto comune che Tobi prendesse i fatti di cronaca così a cuore, ma quel pazzo sosteneva che l’esistenza stessa dei Quirk fosse opera del demonio e sembrava aver condotto numerosi “esorcismi” in tal senso, tutti culminati con la morte del malcapitato che veniva esorcizzato. Tobiko non riusciva nemmeno ad immaginare un mondo senza Quirk, lui, che il suo non riusciva nemmeno a non usarlo, e che aveva fatto dello studio dell’utilizzo delle Unicità il suo scopo ultimo nella vita. La maggior parte del cervello di Tobi era occupata da nozioni sui vari Quirk che aveva osservato fino ad ora, era letteralmente la cosa più interessante che l’umanità avesse da offrirgli. Comunque, secondo i giornali, Homura aveva dichiarato di essere disposto a confessare, e per questo stava venendo trasferito: proprio in quel frangente, era sfuggito dalle grinfie della polizia. Non poteva essere un caso, che di punto in bianco avesse deciso di confessare e fosse stato fatto evadere proprio quel giorno: era una fuga organizzata, e questo poteva significare che quel pazzo aveva in mente qualcosa.
    E Tobi si sentiva orrendamente impotente: cosa poteva fare lui, un anonimo ragazzino di sedici anni, in quella situazione? Certo, partecipare all’indagine lo avrebbe aiutato a sentirsi meno inutile, ma non si sarebbe certo illuso di poter far pendere l’ago della bilancia. Nonostante tutto, aveva partecipato, per il semplice fatto che se alla fine si fosse rivelata davvero un’indagine legata al caso, non si sarebbe mai perdonato il non aver partecipato nonostante ne avesse avuto l’occasione.
    Poi, se si fosse rivelata un’indagine incentrata su altro, quantomeno avrebbe preso qualche credito scolastico: sicuramente non era fatica buttata.



    L’ordinaria giornata scolastica terminò in fretta, Tobi pareva essere l’unico della classe 2B a partecipare allo stage, perciò venne semplicemente preso in disparte dal professore di turno poco prima di andare a pranzo e gli venne fatta una sorta di rapida raccomandazione sull’essere responsabile ed evitare di esporsi a rischi inutili. Il ragazzo, semplicemente, confermò: non lo fece per essere sbrigativo, ma non aveva la minima intenzione di essere avventato quindi per lui era una raccomandazione scontata: anche l’insegnante sembrò tranquillizzarsi, forse conoscendo il suo alunno.
    Il ragazzo, negli spogliatoi per i preparativi, aprì il suo armadietto e scrutò all’interno di esso per decidere cosa portarsi. In realtà, non gli era stato minimamente detto cosa aspettarsi, quindi non sapeva come prepararsi, e purtroppo per il suo Quirk la preparazione era tutto. Gli sarebbe servito? Probabilmente no, diamine, si trattava solo di un’indagine: cosa mai poteva andare storto?
    Purtroppo, il pronunciare quella frase fin troppo cliché nella sua mente gli fece venire un feroce attacco di paranoia, molte cose potevano andare storte, sempre. Dunque cosa doveva fare, equipaggiarsi completamente? Osservò la sua tuta corazzata nera con le righe bianche e sospirò: non si sentiva molto a suo agio, ad indossarla, sembrava così professionale, e poi non aveva idea di come ci sarebbero andati gli altri. Sarebbe stato l’unico corazzato da testa ai piedi circondato da persone vestite normalmente? L’imbarazzo al solo immaginare la scena lo divorò e lo fece sprofondare nel suo buio stomaco.
    Si riprese, costringendosi a prendere una decisione poiché il tempo non era illimitato: doveva arrivare fino ad Ōta. Alla fine ebbe un’idea: si tolse giacca e camicia e le posò nell’armadietto, rimanendo in maglietta nera, poi sfilò la cinghia elastica del suo fido Wide Arrow dal meccanismo con la fune e se la agganciò sotto il diaframma, posando il resto dell’attrezzo nell’armadietto: ora sembrava in tutto e per tutto una cinta grigia con fibbia a scatto. A quel punto prese i suoi due equipaggiamenti meno ingombranti: il nunchaku ed il ventaglio da combattimento, li ripiegò e li infilò nella cintura, dietro la schiena. Poi, sopra, vi mise la parte superiore della tuta da ginnastica blu e bianca della Yuuei, che grazie alle sue forme comode celava le sagome degli strumenti. Si guardò allo specchio e, soddisfatto del risultato, cambiò anche i pantaloni con quelli della tuta, nel cui elastico infilò anche la punta del ventaglio, che sembrava voler scivolare verso il basso. Strinse un po’ la cintura, fece per rimettersi le scarpe ma decise all’ultimo di indossare gli stivali dotati di Electric Booster, con i quali aveva imparato a camminare anche normalmente: sotto i pantaloni blu della tuta da ginnastica sembravano normalissime scarpe nere. Infine indossò il suo parka nero con la pelliccia nel cappuccio ed approfittò delle sue grandi tasche per infilarci anche i guanti corazzati. Si guardò ancora allo specchio: nessuno avrebbe sospettato nulla, era tutto perfettamente celato e lui si sentiva più al sicuro.
    Tirò un sospiro di sollievo e si avviò verso la stazione dei treni.



    Eccolo, il tempio Ikegami Honmon-ji, la sua destinazione per quel giorno: erano le 13:49, quindi era una decina di minuti in anticipo e si prese qualche istante per osservare la bellissima struttura: si trattava di un edificio interamente in legno che seguiva i canoni dell’architettura giapponese del suo tempo (sicuramente Murakami-san sarebbe stata in grado di definire i dettagli con più precisione), con un grande tetto grigio dalle linee morbide e la facciata in legno dipinto rosso e bianco, un contrasto notevole che faceva risaltare i dettagli minuziosi impressi nel tempio. Si diceva che al suo interno fosse morto il monaco fondatore di una delle correnti di buddhismo principali del Giappone, ma le conoscenze di Tobi in merito si fermavano lì: sebbene seguisse (ormai meccanicamente) molti riti tipici del folklore giapponese, la religione non lo aveva mai interessato attivamente. Un dettaglio decisamente fuori posto, tuttavia, gli saltò all’occhio: l’entrata del tempio sembrava sigillata da un nastro giallo che invitava chiunque lo leggesse a non entrare. Era quella, dunque, la scena del crimine a cui Tobi avrebbe assistito, quel giorno?
    Vicino al tempio, una volante della polizia ed una figura alta imbacuccata in un cappotto scuro con cappuccio alzato stava camminando verso la struttura di legno. A dirla tutta, non sembrava un poliziotto, ma la sua presenza in quel luogo poteva significare che fosse un suo collega della Yuuei, visto che non c'era letteralmente nessun altro.
    -Umm...- Esordì Tobi, cercando di farsi sentire. -Ehm, ciao? Scusa, sei anche tu della Yuuei?- Chiese, infine, cercando di sembrare più naturale possibile nonostante gli fossero appena venuti alla mente un milione di motivi per non porre quella domanda ed il suo battito cardiaco ne stesse già risentendo un po'.


    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    TECNICHE


    Furious Jie Gun LV2
    Tobi afferra il nunchaku vicino ad un'estremità e lo fa roteare furiosamente (grazie al suo Quirk riesce a farlo con maestria facendo rimanere sempre teso il cavo). Acquisita abbastanza velocità, Tobi colpisce il nemico con una raffica di colpi rapidissima con la sua arma. I colpi sono imprecisi ma incessanti, l'impeto dura almeno quindici-venti secondi in cui ogni superficie del nemico viene colpita. Essendosi allenato parecchio a portare a compimento questa tecnica con i Bolas, molto meno pratici per questo scopo, l'efficacia della tecnica utilizzando un'arma vera e propria come il nunchaku aumenta vistosamente.
    DANNO MEDIO
    COSTO (in Energia) 20


    Quat Quyen LV2
    Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio
    COSTO (in energia): 20
    STATUS: Sanguinamento (potenziale)


    Pull 'n' Kick [Tecnica non utilizzabile]
    Up and Over [Tecnica non utilizzabile]
    Shield Trip [Tecnica non utilizzabile]


    EQUIPAGGIAMENTO


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente


    Tessen [Difensivo]:
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


    Nunchaku [Supporto]:
    ► Descrizione: Il nunchaku è un'arma tradizionale, di tipo contundente, diffusa in alcuni Paesi dell'Asia orientale. Formato dai kon, i due bastoni, le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l'inferiore), e da himo, la corda o la catena che li unisce.
    ► Effetto: Danno Lieve [+20 Frz]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

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    CITAZIONE
    Editato perché non funzionava il link alla scheda.


    Edited by ddraig - 20/12/2019, 17:51
     
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    Aoi-4
    Era passato qualche tempo dalle vicende che avevano visto una branca parecchio estremista attaccare con forza e violenza le persone dotate di Quirk Mutant e di certo Aoi non era rimasta per nulla felice di vedere tanto razzismo al giorno d'oggi. La ragazza dalla pelle ebano non aveva per nulla apprezzato ciò che era successo ed avrebbe partecipato molto volentieri al gruppo di Heroes e volontari che avevano formato il cordone di protezione dato che la giovane si era sempre battuta per l'equità anche perchè che colpa avevano alcune persone a nascere con un Quirk che mutava in maniera irreversibile il loro aspetto? Non era di certo colpa di nessuno se una percentuale della popolazione nasceva con un'unicità di quella natura e di certo nessuno si poteva permettere di denigrare o peggio ancora attaccare chi era nato con quelle capacità straordinare.

    Il fatto che però stava mettendo in agitazione Aoi era la fuga del Sagrestano che si era macchiato di molti omicidi; a quanto diceva il giornale stesso che la ragazza aveva per le mani, dalla prigione. Ovviamente anche suo padre ne era stato informato essendo lui un agente di polizia e per molto tempo in casa Houou non si era parlato d'altro specie quando Aoi stessa aveva confessato ai suoi genitori di voler partecipare come volontaria allo stage dell'Eroina nota come Whisper per poter indagare su questa faccenda. In un primo momento entrambi i gentiroi della ibrida cino-nipponica erano stati concordi nel non essere d'accordo con la loro avventata figlia ma la ragazza dagli occhi amabrati era stata molto persuasiva arrivando ad utilizzare la carriera del padre e della madre come ulteriore sollecito a lasciarla partecipare. Alla fine di un'accesa discussione e forse qualche pianto da parte della madre di Aoi, la neo eroina aveva ricevuto l'ok a partecipare allo stage sebbene non a cuore così leggero data la tensione famigliare che ella stessa aveva provocato ma era anche vero che prima o poi avrebbe dovuto conseguire il titolo di Pro-Hero e con esso ogni peso, responsabilità e rischio che lo accompagnavano...

    -Oggi-

    Era un bel pomeriggio e sebbene fosse pieno inverno ci si poteva godere ancora il tepore di un pallido sole, Aoi era appena scesa dal treno che l'aveva portata presso il Tempio Ikegami Honmon-ji dopo le lezioni del mattino. Erano appena le 13:45 quando la ragazza dalla pelle ebano era scesa ed ora si stava dirigendo a passo svelto verso la struttura che mai aveva visitato prima di allora.

    Ho letto un po' di cose in treno su questo posto, ma non se avrò il tempo materiale per visitarlo in fondo questa è una missione non è mica una gita scolastica attua a farmi divertire! E' una missione seria e come tale dovrò impegnarmi al massimo dato che non posso fare figuracce con un Pro-Hero che c'ha messo la faccia per fare questo Stage! -Si disse la giovane Aoi spronandosi tramite colpetti sul viso.- So che non sono sola, chissà se i miei "compagni" sono già arrivati o se Whisper è già arrivata... sarà meglio sbrigarmi!

    Aoi dunque avrebbe corso con passo lesto per raggiungere il luogo dell'incontro ed una volta li potè notare di non essere la prima e nemmeno la seconda... era forse l'ultima? Era un problema non da poco era la ragazza con gli occhi ambrati avrebbe accelerato ancora di più giungendo nei pressi di quelle due figure precedentemente arrivate.

    Scusate il ritardo! Eccomi, eccomi sono Aoi Houou e sono col permesso della Yuuei per partecipare allo Stage della Pro-Hero Whisper... anche voi siete qui per questo, giusto?

    La cino-nipponica avrebbe dunque atteso una risposta dai suoi due interlocutori.

    | Heroes | #Livello 3 | 18 | © |
    Energia: 175| Forza: 050 | Quirk: 040 | Agilità: 060
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    Era sin dal momento dell'evasione, quasi due mesi prima, che Leticia si era promessa che non avrebbe fatto scappare quel serial killer. Era delusa e arrabbiata con sé stessa al pensiero di essere caduta in quella che probabilmente era una distrazione tanto palese. Ciononostante, aveva cercato di rassicurarsi con la fredda logica: anche a rendersene conto, senza un ordine esplicito della polizia non avrebbe comunque potuto agire. Ma, in fondo, non era forse quello un bieco modo per sollevarsi dalle proprie colpe, per imputare ciò che era successo a qualcun altro? Non era un semplice lavarsi le mani e sperare di riuscire ad andare avanti con meno rimorsi possibili?
    Aveva quindi deciso di offrire la sua piena collaborazione alla polizia, e la sua piccola e giovane agenzia stava lavorando giorno e notte coi detective per venire a capo della situazione. Tutto era stato stranamente silenzioso nei primi tempi, come se quel malato sagrestano si stesse nascondendo in modo da lasciar sfumare tutte le sue tracce. Un criminale è un criminale però, e se davvero erano stati i fanatici del M.A.M. a farlo evadere... Beh, di sicuro si aspettavano qualcosa da lui. Questo qualcosa, inutile dirlo, era iniziato un paio di settimane prima. Un ragazzino era stato ritrovato in condizioni simili a quelle dei bambini dell'Orfanotrofio ad Haneda, e una settimana dopo a Ueno. Come detto, il modus operandi era del tutto simile agli omicidi dell'orfanotrofio, almeno per quello che si era potuto ricostruire da quei cadaveri ormai in decomposizione ai tempi. Purtroppo, con le prove a disposizione, la polizia non era ancora riuscita a ricostruire una possibile pista che potesse mostrare il criterio di scelta delle vittime o il modo in cui venissero approcciate.
    Leticia era arrivata al Tempio una ventina di minuti prima rispetto all'orario pattuito con la UA. Si era offerta per un secondo stage con gli studenti visto com'era finito l'ultimo, ma non aveva ancora deciso cosa fargli fare. Purtroppo era stato il destino a darle la risposta: quel mattino la polizia era stata informata del ritrovamento di altre due vittime in due diverse località a Tokyo. Quella era stata la sua notte più prolifica, ed era la prima volta che colpiva due volte nella stessa notte. Ovviamente l'eroina francese non aveva il dono dell'ubiquità, e aveva deciso di lasciare il presidio a Ginza ad un collega della polizia, col proposito di presentarsi perlomeno prima della fine della lugubre attività extra-scolastica per educazione.
    Era nel Tempio ora, ed era scoccato l'orario dell'incontro. Si massaggiò la fronte, per poi dirigersi all'entrata dello stabile. Qui si chinò alzando leggermente con la mano destra il nastro giallo della polizia per uscire all'aperto. Di fronte a lei vi erano tre ragazzi: una giovane dalla pelle scura, un tizio che lì in mezzo non poteva che risultare anonimo e un altro con cappuccio e mascherina che sembrava più un rapinatore che altro. Doveva certamente essere l'investigatore mandato da Mobius, e in un certo senso non poteva biasimarlo. Quei tizi, gli investigatori privati, erano poco più che mercenari. Non tanto guidati dalla legge come gli eroi, e per questo esenti dalla possibilità di utilizzare la propria unicità, neppure per autodifesa. Non impiegati statali come la polizia, e per questo più a rischio. Si parlava di un killer spietato con decine e decine di morti sulla coscienza lì, e quel ragazzo non sarebbe tornato in caserma o in agenzia quel giorno, ma a casa sua senza difese. Volersi coprire almeno il volto, in un certo senso, le pareva lecito e comprensibile.
    Salve, buongiorno. - disse la giovane eroina, vestita con una camicia bianca e al collo un piccolo cravattino di colore blu come i pantaloni eleganti che portava, a sigaretta, sopra a dei mocassini - Io sono Leticia LaCroix, ma potete chiamarmi Whisper. - aggiunse, aggiustandosi gli occhiali da vista che le erano leggermente scivolati sul naso piegandosi per uscire - Voi dovete essere Fukuda, Houou e... Suzuki, giusto? - chiese quindi quasi retoricamente, posando poi lo sguardo su quest'ultimo e indicando con dei piccoli cerchi dell'indice destro la mascherina che copriva il suo volto. Avrebbe poi atteso delle eventuali risposte prima di proseguire nella sua spiegazione.
    Penso i nastri siano abbastanza eloquenti ma... Qui dietro c'è una scena del crimine. - aggiunse quindi in tono serio, indicando col pollice sinistro il nastro giallo e nero alle sue spalle - Spero non siate sensibili. Prendete una bella boccata d'aria ed entriamo. - disse quindi con un mezzo sorriso.
    Attraversato il nastro, passato l'arco all'entrata del complesso, una lunga strada lastricata portava dopo qualche centinaio di metri al tempio vero e proprio, sorretto da due scalinate, quattro colonne di colore rosso come l'enorme tetto. Oltre a quello, nel complesso della setta Nichiren erano presenti altri edifici importanti, come la pagoda a cinque piani che era stata dichiarata patrimonio culturale del Giappone. Salite le scale del tempio, dell'altro nastro della polizia copriva l'entrata ad esso. Lì a fianco era in piedi un poliziotto, che allungò ai ragazzi dei guanti in lattice da usare sulla scena del crimine per evitare di contaminare le prove.
    Metteteli e fate attenzione. - disse la donna inforcando i guanti sulle sottili mani a sua volta. Passato il nastro, si entrava in territorio sacralizzato dal suo essere un tempio, profanato da ciò che vi era accaduto durante la notte.
    Passato il confine, il tatami scricchiolò sotto il loro passo. Al centro della struttura era presente un altare con una statua votiva di Nichiren - fondatore della setta - scavata direttamente dal legno. Dietro di essa, i polsi legati tra due delle colonne reggenti della struttura, il corpo nudo ed esanime di una ragazzina di età non identificabile, ma molto probabilmente sotto i quindici anni. Il corpo era reso irriconoscibile dalla sua pelle nera e rugosa, frutto di una lenta carbonizzazione probabilmente attuata direttamente attraverso l'unicità del Sagrestano. Probabilmente solo l'esame della dentatura avrebbe potuto fornire un riscontro, ma i risultati erano lenti ad ottenersi.
    Escluso l'odore nauseante, il tempio era completamente pulito: non c'era alcun segno di sangue, neppure una singola goccia. Era già stata lì prima di loro, ma non si capacitava di come qualcuno potesse fare qualcosa di simile.

    whisper | 25 y/o | HERO | PROVIDENCE | Code ©
     
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    "Haru Suzuki"
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    Agilità: 017

    Peso Trasportabile: [1/4]
    Scheda

    Narrato | « Parlato » |"Pensato"


    La sua intenzione era di fermarsi a qualche metro di distanza dall'ingresso della struttura sbarrato dal nastro adesivo, con nessuna intenzione di entrare senza avere ricevuto un permesso esplicito, ma una voce alle sue spalle lo indusse a fermarsi e voltarsi per incrociare lo sguardo con... un ragazzo?
    La sua iniziale perplessità scomparve -almeno parzialmente, perchè ora aveva altre domande a riguardo- quando l'altro nominò la Yuuei, forse scambiandolo per un compagno di scuola.
    « No mi spiace, sono qui per conto di terzi.» rispose dopo un attimo di silenzio, la voce che suonava un po' attutita dalla mascherina ma comunque comprensibile.
    Prima di poter aggiungere altro vennero entrambi raggiunti da una terza ragazza arrivata di corsa, che si presentò immediatamente specificando di essere lì per uno “Stage”.
    La cosa lasciò Shinjiro per un attimo stranito; ora, tutti sapevano che gli studenti della Yuuei partecipassero ad eventi ed operazioni particolari come parte del loro percorso formativo, era successo giusto qualche settimana prima con degli studenti del corso per eroi ingaggiati come pattuglia per la manifestazione Anti-Mutant.
    Allo stesso modo concettualmente sapeva che aveva un suo senso come cosa, dovevano pur sempre prendere dimestichezza con quello che sarebbe diventato il loro futuro ambiente di lavoro.
    Ma un conto era saperlo in teoria, vederlo in televisione o leggerne su un giornale... un conto assistere da completo estraneo alla cosa in prima persona.
    Il pensiero che una cosa come una scena del crimine poteva effettivamente venire considerata uno “stage” era estraniante, e si ritrovò a far passare per un attimo lo sguardo nascosto dalle lenti tra i due aspiranti eroi, momentaneamente distratto da quella considerazione.
    Si riprese dopo un attimo e ripetè ad Aoi la stessa cosa che aveva detto all'altro ragazzo.
    Poco dopo, alzando il nastro giallo per passare davanti ai tre si palesò una figura che impiegò un attimo a riconoscere come la Pro-Hero Whisper, più abituato a vederla ogni tanto in televisione con indosso il costume completo da eroe che non in giacca e cravatta. La sensazione di essere completamente estraneo a tutta quella faccenda si acuì- non aveva torto, dopotutto-, ma si sforzò di ignorarla.
    Le parole della Pro-Hero gli fornirono i cognomi degli altri due presenti- anche se quello di Houou lo aveva già appreso pochi minuti fa- e la conferma di quello che sarebbe stato il nome a cui avrebbe dovuto rispondere per la durata di tutta l'operazione.
    Rispose annuendo alla sua domanda con un breve cenno del capo.
    « Suzuki Haru, esatto. Spero di poter essere d'aiuto.» rispose mantenendo un tono neutrale.
    Almeno metà della frase era sincera, dai.
    Sì aspettava domande sul suo abbigliamento, ma non ne arrivarono-almeno non dalla Pro-Hero- e lui non se ne sarebbe di certo lamentato.
    Probabilmente era abituata a vedere cose ben piu' strane, effettivamente.
    Le successive parole di Whisper tuttavia catturarono completamente la sua attenzione e il ragazzo degludì per un attimo, consapevole che stava per mettere piede in una vera scena del crimine. Non una ricostruzione o un set da telefilm, ma un luogo dove era veramente morto qualcuno.
    Era sensibile? Non credeva di esserlo troppo al sangue o altro, ma in fin dei conti non si era mai trovato davanti nulla del genere, non aveva esattamente dei punti di riferimento su cui basarsi, oltre a... un paio di incidenti nei mesi precedenti.
    Si chinò-parecchio- per passare sotto il nastro, avendo cura che il cappuccio o gli occhiali non scivolassero giù dal viso reggendoli con una mano.
    Nel viale lastricato lungo qualche centinaio di metri che si ritrovarono a percorrere, si ritrovò a dover rallentare il passo per restare un po' dietro Whisper e gli altri due membri del gruppo.
    Un po' era stato per non superarli, un po' perchè voleva osservare per genuina curiosità come si sarebbero mossi i due aspiranti eroi “sul campo”.
    « Come mai avete scelto questo... “stage”? » chiese dopo le prime decine di metri, rivolto a entrambi in generale. Era stata una scelta obbligata dalla scuola, o si erano offerti volontari?
    All'ingresso del tempio vero e proprio, sfilò entrambe le mani dalla tasca della giacca e accettò i guanti in lattice offerti dal poliziotto con un cenno di ringraziamento del capo, facendosi poi forza ed entrando nel tempio.
    Inizialmente, il suo sguardo venne catturato dalla statua in legno di Nichiren, ma dopo un attimo si spostò sulla figura poco più dietro e contemporaneamente un odore lo colpì con l'intensità di una mazzata, facendolo bloccare poco oltre la soglia.
    L'odore aveva suscitato la reazione più immediatata, riportandolo immediatamente a quella notte di qualche mese prima; carne umana cotta, il suono dei tendini che si disfacevano al calore, le dita della donna zombie che cadevano a terra come tanti pezzettini di un puzzle da ricomporre-
    Alzò la mano ad alzare meglio la mascherina per farla aderire meglio al naso, respirando lentamente con la bocca.
    Sinceramente non sapeva quanto di quell'odore aveva sentito davvero o quanto aveva solo immaginato, la sensazione reale e quella ricordata si erano per un attimo sovrapposti.
    Quando fu sicuro che non avrebbe liberato lo stomaco proprio sulla soglia -certo che era un po' da stronzi condurre quell'indagine letteralmente dopo pranzo-, mosse qualche altro passo all'interno per osservare meglio la scena e non bloccare gli altri.
    Provò di nuovo lo strano senso di estraniazione nell'osservare la figura legata per i polsi alle due colonne del tempio, ma questa volta per un motivo completamente diverso.
    Nemmeno ventiquattro ore prima quella figura era probabilmente impegnata a scuola, a ridere con le amiche o chissà cos'altro.
    Ora più che ad una persona, sembrava un pezzo di carbone a forma di essere umano.
    “Un'altra persona ha fatto questo” fu il suo primo pensiero.
    Fosse stato un'incendio od un esplosione a ridurla in quel modo, sarebbe stato ugualmente tragico, ma un incendio non si curava di chi o cosa bruciava o di quanto dolore infliggeva.
    Quello era stato intenzionale.
    Homura aveva intenzionalmente e coscientemente usato la sua unicità su un essere umano fino a ridurlo in quello stato. Su una ragazzina.
    Distolse lo sguardo dalla figura e si voltò ad osservare i dintorni per calmarsi, notando dopo qualche secondo la totale assenza di sangue sulla scena, ed un'altra considerazione.
    « La vittima... cosa ci faceva qui? » chiese, quasi retoricamente. Insomma, quel tempio era sì un luogo pubblico aperto a visite ma dubitava seriamente fosse il tipico luogo in cui poteva passare un'adolescente nel bel mezzo della notte ad incrociare per caso un serial killer. Era stata portata e uccisa lì intenzionalmente, allora?

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    • Tecniche
    Heat Blow [Livello 1]
    Attiva il suo quirk su una sola mano fino a renderla notevolmente calda e la usa per colpire e bruciare il nemico contemporaneamente.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Danni lievi

    Termal shock [Livello 1]
    A distanza ravvicinata dall'avversario sprigiona per un breve istante un'elevatissima quantità di calore da tutto il corpo. Lo shock termico dovuto alla vampata improvvisa è sufficiente a stordire l'avversario per un po'.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Provoca stordimento lieve

    Radiation [Livello 1]
    Attiva il quirk in maniera moderata su tutto il corpo, riscaldando la pelle e provocando danni lievi se toccato per tre turni.
    Costo:10 + 5 mantenimento.
    Danno/Effetto: Danni lievi a contatto

    Heat Mine Lv1
    L'utilizzatore tocca per una manciata di secondi un oggetto con una parte del corpo riscaldata(generalmente una o due mani, ma anche tutto il corpo eventualmente) e gli cede parte del proprio calore tramite conduzione. L'oggetto manterrà il calore accumulato per una durata che varia in base alla conducibilità termica del materiale di cui è fatto e può provocare leggere ustioni se toccato da altri in quel lasso di tempo.
    Gli oggetti possono variare da parti del proprio equipaggiamento come tirapugni, coltelli da lancio ecc, equipaggiamento altrui(a proprio rischio e pericolo) a eventuali oggetti presenti(solo se esplicitamente descritti dal master o logicamente presenti, come la maniglia di una porta).
    Se un oggetto è piuttosto grande ovviamente verrà riscaldata solo la zona che è stata effettivamente a contatto con l'utilizzatore, mentre se è composto da più materiali viene considerato il materiale che lo compone per la maggior parte (es un telefono verrà considerato come un blocco di plastica anche se ha tracce di metallo all'interno).
    La durata della tecnica è descritta nella seguente lista:
    Metalli vari: 3 turni
    Acqua e altri liquidi, laterizi vari(mattoni, ceramica ecc) : 2 turni
    Vetro: 1 turno
    Altro: Nessun effetto (non conducono sufficientemente bene il calore da accumularne abbastanza da causare effetti visibili in quel breve lasso di tempo)
    Nel caso dei liquidi, si considera valida solo una quantità pari a quella che può riempire al massimo una bottiglia o altro piccolo contenitore, quantità superiori richiederebbero troppa energia o tempo per essere riscaldate uniformemente.
    Materiali sufficientemente piccoli e fragili come pezzetti di carta, trucioli di legno, foglie secche ecc possono eventualmente prendere fuoco o disgregarsi.
    Torna utile anche per riscaldare piccoli oggetti e tenere sempre calda la tazza di tè.
    Costo: 10
    Effetto: Danni da ustioni lievi se si tocca l'oggetto riscaldato.


    ► Tirapugni
    ► Effetto: +10 Forza
    ► Peso: [1]

    ► Guanti
    ► Effetto: Proteggono mani da danni da taglio Lievi, +5 Forza
    ► Peso: [0]

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    Tobi Fukuda
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    HERO
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    Livello: 4
    Energia: 300
    Forza: 100
    Quirk: 065
    Agilità: 110

    Peso Trasportato: [4/5]
    Scheda

    Narrato. | -Parlato.- | "Pensato."


    Quando l'allampanato sconosciuto si voltò verso di lui, si rimangiò immediatamente la domanda. Era adulto, palesemente, nonostante la maggior parte del suo viso fosse celato da un'improbabile camuffamento di occhiali e mascherina, non era il volto di un ragazzino, così come il portamento. Certo, la Yuuei non accoglieva solo ragazzini, ma erano perlopiù casi isolati, e comunque la singola frase pronunciata dall'uomo lo smentì subito.
    -Capisco. Chiedo scusa, non sapevo ci sarebbero stati degli esterni, non ci hanno detto molto.- Si spiegò, con un breve e rispettoso inchino. Non fece in tempo a presentarsi, tuttavia, poiché giunse con aria trafelata una ragazza che riconobbe come una studentessa della classe 1A, ma di cui non sapeva il nome.
    Non tardò nemmeno quello: Aoi Houou. Un campanello trillò nella mente di Tobi, forse Yumeru gli aveva parlato di lei in qualche occasione, probabilmente un qualche apprezzamento non richiesto conoscendolo e rivedendo in Aoi il "tipo" di Yumeru (per quanto fosse un concetto vago e molto variabile).
    -Ciao, Houou-san. Io sono Fukuda della 2B. Molto piacere.- Terminò, rivolgendosi ad entrambi, con un mezzo inchino. Non fu sicuro che l'alto ragazzo lo avesse sentito poiché i suoi occhi (pur celati) erano chiaramente puntati verso un punto dietro entrambi i ragazzi, cosa che portò anche Tobi a voltarsi in quella direzione.
    A quel punto, non riuscì a non spalancare gli occhi stupito: nientepopodimeno che la Pro-Hero Whisper in persona stava camminando verso di loro. Non che fosse una persona che si strappava i capelli e urlava chiedendo autografi quando vedeva i propri idoli, e a dirla tutta non avrebbe considerato l'eroina come un vero e proprio idolo, non per qualcosa ma aveva avuto veramente poco tempo per affermarsi, ancora. In ogni caso, vedersela camminare incontro all'improvviso non poté che essere quantomeno una sorpresa. A dirla tutta, non credeva avrebbe avuto contatto diretto con un Pro-Hero prima di qualche anno, in qualche modo non si sentiva ancora abbastanza importante e l'arrivo di Whisper lo fece sentire terribilmente fuori luogo. Davvero era una cosa così seria da mobilitare l'eroina? E dunque, cosa ci facevano due ragazzini di prima e seconda lì? Forse anche l'ignoto mascherato era un professionista? In effetti non aveva motivi per non pensarlo.
    L'eroina li salutò garbatamente, presentandosi con il suo nome all'anagrafe e poi dicendo che avrebbero potuto chiamarla Whisper, poi procedette con un breve appello (nel quale Tobi apprese anche il nome del terzo ragazzo, un certo Suzuki).
    -Affermativo. Molto piacere e grazie per l'opportunità.- Affermò pacatamente, cercando di essere più formale possibile ed esibendosi in un altro lieve inchino. Senza perdersi in cerimonie, la giovane Pro-hero comunicò ai presenti ciò che era già annunciato dai nastri gialli che sigillavano il tempio: all'interno vi era una scena del crimine. Si premurò che i presenti fossero pronti a ciò che stavano per vedere e consigliò di prendere una bella boccata d'aria prima di entrare. La sua mente, inevitabilmente, volò ancora una volta a quella disgraziata notte che aveva passato in compagnia dei putrefatti. Le immagini ed i suoni si susseguirono nella sua mente senza che egli potesse fermarle, dunque sospirò solennemente.
    -Non sarà peggio dei maledetti zombie.- Mormorò quindi a voce bassissima, mettendo le mani in tasca e distogliendo per un momento lo sguardo dal tempio. A terra, fra le foglie secche posate sul viale ed in balìa del vento, la vide ancora: quella schifosa mano putrefatta continuava a seguirlo ovunque. Rabbrividì e si costrinse ad avviarsi insieme al resto del gruppo, stringendosi nel cappotto per fingere fosse stato un brivido di freddo e non mostrare la sua esitazione alla Pro-hero per evitare di farsi rimandare a casa. Certo, si sentiva fuori luogo ed impotente, ma ormai era lì, e non se ne sarebbe andato a mani vuote.
    Il signor Suzuki spezzò il pur breve silenzio che li avrebbe separati dal teatro, chiedendo cosa li avesse spinti a partecipare a quello "stage", parola che aveva usato anche Aoi ma che Tobi non riusciva a sentire sua. Lui non era lì per uno stage, era lì per un'indagine, non era fare crediti scolastici il suo scopo (sebbene fosse un gradito risvolto collaterale): voleva saperne di più su Homura.
    -Uhm.- Per un istante esitò: non poteva certo mettersi a raccontare tutto il procedimento mentale alla radice della sua scelta, non in quell'occasione. -Diciamo che spero di saperne di più su una faccenda che mi sta a cuore. Ma forse è meglio parlarne più tardi, è una lunga storia.- Spiegò Tobi con un sorriso mesto, cercando di essere convincente, un po' per sviare la conversazione (a conti fatti quel tizio era uno sconosciuto) e un po' per sottolineare che ormai erano piuttosto vicini all'entrata, non c'era il tempo materiale per approfondire troppo. Un poliziotto gli allungò dei guanti in lattice e, senza attendere la raccomandazione di Whisper, li indossò meccanicamente ed entrò.
    Al centro del tempio, vi era una statua in legno che raffigurava il sopracitato monaco, presumibilmente morto proprio lì, ma Tobi non ebbe il tempo di soffermarcisi poiché i suoi occhi calarono su ciò che vi era oltre la statua in legno, una cosa che nonostante l'avvertimento di Whisper non poté non coglierlo di sorpresa: un cadavere.
    Appeso per i polsi a due colonne di legno poste ai lati del tempio, l'esile corpicino nudo di una ragazzina in evidente età pre-puberale. Tobi si paralizzò sul posto e si coprì la bocca con una mano: non importava quanto si fosse preparato, non importava quanto si ripetesse che gli zombie erano peggio, stava vedendo il corpo martoriato di una ragazzina poco più piccola di lui. Quanto aveva sofferto prima di morire? Non era stata una carbonizzazione esplosiva, il corpo era perfettamente integro se non fosse per il fatto che era bruciato: no, era stata cotta a fuoco lento. Quanto aveva desiderato morire prima che le fosse finalmente concesso? E soprattutto, chi poteva essere capace di una cosa del genere? Nella mente del ragazzo, una sola persona riaffiorò, una persona che si era già macchiata di tali atrocità tempo prima.
    Il fottuto Sagrestano.
    Era lì, dunque, era lui, doveva essere lui, perché il pensare che potesse esserci qualcun altro in grado di compiere quell'atrocità era semplicemente fuori discussione.
    -D-dobbiamo...- Fece un lungo respiro per calmarsi e riprendere il controllo almeno della parola. -Cosa... possiamo fare o dire qualcosa o dobbiamo solamente assistere?- Domandò Tobi, a cui prudevano già le mani e voleva capire cosa gli era concesso o meno di fare in quell'occasione. Anche il signor Suzuki aveva posto una domanda, riguardo a cosa ci facesse la vittima in quel posto: era una cosa che si era chiesto anche Tobi, giungendo tuttavia alla conclusione che non era lì che era stata uccisa: il tempio era interamente in legno e sicuramente ci sarebbe stato qualche residuo di bruciature da qualche parte se fosse stata bruciata lì, invece sembrava immacolato. No, probabilmente era stata uccisa separatamente e portata lì come un qualche tipo di simbolo.
    Tuttavia, come già detto, anche prima di dire la sua avrebbe aspettato che qualcuno mettesse in chiaro il ruolo dei due studenti in quel posto: semplici osservatori o potevano in qualche modo partecipare, anche solo a parole?


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    TECNICHE


    Furious Jie Gun LV2
    Tobi afferra il nunchaku vicino ad un'estremità e lo fa roteare furiosamente (grazie al suo Quirk riesce a farlo con maestria facendo rimanere sempre teso il cavo). Acquisita abbastanza velocità, Tobi colpisce il nemico con una raffica di colpi rapidissima con la sua arma. I colpi sono imprecisi ma incessanti, l'impeto dura almeno quindici-venti secondi in cui ogni superficie del nemico viene colpita. Essendosi allenato parecchio a portare a compimento questa tecnica con i Bolas, molto meno pratici per questo scopo, l'efficacia della tecnica utilizzando un'arma vera e propria come il nunchaku aumenta vistosamente.
    DANNO MEDIO
    COSTO (in Energia) 20


    Quat Quyen LV2
    Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio
    COSTO (in energia): 20
    STATUS: Sanguinamento (potenziale)


    Pull 'n' Kick [Tecnica non utilizzabile]
    Up and Over [Tecnica non utilizzabile]
    Shield Trip [Tecnica non utilizzabile]


    EQUIPAGGIAMENTO


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente


    Tessen [Difensivo]:
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


    Nunchaku [Supporto]:
    ► Descrizione: Il nunchaku è un'arma tradizionale, di tipo contundente, diffusa in alcuni Paesi dell'Asia orientale. Formato dai kon, i due bastoni, le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l'inferiore), e da himo, la corda o la catena che li unisce.
    ► Effetto: Danno Lieve [+20 Frz]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

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    CITAZIONE
    Editato perché non funzionava il link alla scheda.


    Edited by ddraig - 20/12/2019, 17:52
     
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    Aoi, dunque, aveva raggiunto il luogo dello stage e solo uno dei due si era presentato come un suo compagno di classe; tale Tobi Fukada della 2B ergo era di un'altra sezione rispetto alla ragazza che era invece della Sezione A, mentre l'altro si limitò a dire che non faceva parte dell'Accademia e che lavorava per terzi senza specificare come si chiamasse o come si chiamasse questo terzo... ma poco importava visto che di li poco sopraggiunse colei che aveva richiesto volontari per quello stage: la Pro Hero Whisper.

    La ragazza sembrava essere molto "delicata" dato che i suoi tratti erano parecchio aggraziati e la mente di Aoi, per forse deformazione di qualche strano neurone o contatto delle sinapsi, pensò che forse il nome Whisper; ovvero Sussurro, fosse collegato al fatto che appunto la Pro Hero fosse una ragazza molto graziosa e piacevole... come un sussurro appunto. Ad ogni modo quel pensiero venne presto spazzato via dato che erano in quel luogo per una questione importante e di certo non per cazzeggiare.

    Si Signora, sono Aoi Houou.

    La leader di quella squadra, dunque, invitò il gruppo a seguirla oltre il cordone che contrasegnava una chiara scena del crimine. Mentre il gruppo si spostava, il silenzioso e misterioso lavorotare per terzi; che grazie a Whisper scoprirono chiamarsi Suzuki, pose una domanda ai due studendi della Yuuei. Il primo a rispondere fu Tobi che fu parecchio evasivo e tutto sommato aveva senso dato che il motivo della loro presenza li era tutt'altro che votata a chiacchierare. Aoi dunque rispose a sua volta:

    Ho scelto di partecipare in quanto, come detto anche da Tobi, è un argomento che è delicato. -Disse annuendo.- Già quando vi fu il corteo avrei gradito molto prendervi parte, ma purtroppo ero ancora in fase di approvazione alla scuola e non ho potuto seguire la vicenda... ammetto che ogni forma di razzismo mi crea disagio, ma forse è per via della mia famiglia...

    La ragazza dalla pelle ebano avrebbe gradito estendere il discorso, ma purtroppo era giunto il tempo di serrare le bocche ed ascoltare Whisper: erano prossimo a raggiungere il luogo del crimine e di certo non sarebbe stato facile per dei nofiti reggere quella visione. La stessa Eroina si raccomandò di prendere una boccata d'aria prima di entrare, inoltre si premunì di ricordare loro di indossare i guanti per non contaminare la scena ed altri dettagli del caso. Infilati i guanti, Aoi si mosse lentamente sul tatami del tempio arrivando dinnanzi ad una scena che non si sarebbe mai e poi mai cancellata dalla sua mente... il cadavere carbonizzato di quella che doveva essere una bambina od una ragazzina era li appeso come se fosse la pelle di un qualche animale in un negozio di tassidermia.

    Mio... Dio... -Questo fu il pensiero che emerse nella mente della ragazza mentre i suoi occhi ambrati si posavano su quel macabro spettacolo. Il suo corpo si era come irrigidito e sentiva il suo stomaco gorgogliare pronto a rimettere, tant'è che la stessa ragazza stava per porsi la mano sulla bocca per evitare che il conato uscisse.- No... no... no! Devo... resistere, non posso piegarmi... non ho il tempo di permettermi un gesto di debolezza del genere... -Si disse cercando di sembrare quanto più stoica possibile ricacciando il reflusso giù per la gola iniziando a guardarsi attorno in cerca di indizi... un qualsiasi indizio.- Coraggio dovrà pur esservici qualcosa, anche il solo fatto che questa stanza sia immacolata vuol pur dire qualcosa, no? Non sarò una detective e di certo è la mia prima scena del crimine, ma sono certa che c'è un motivo plausibile sul fatto che l'unica "cosa" fuori posto sia il cadavere di quella povera creatura... coraggio Aoi aguzza la vista lo devi fare per donare pace alla vittima ed alla famiglia della suddetta, senza contare che bisogna evitare altri casi di questo tipo...

    Aoi stava cominciando a cercare, ma giustamente Tobi fece evincere un particolare parecchio ovvia che data la situazione la ragazza si era scordata: erano assistenti non eroi ergo dovevano attendere gli ordini del loro superiore prima di muoversi o fare qualsiasi altra cosa. La cino-nipponica, dunque, si arrestò ma col suo sguardo avrebbe continuato ad osservare in lungo ed in largo cercando indizi di ogni natura.

    | Heroes | #Livello 3 | 18 | © |
    Energia: 175| Forza: 050 | Quirk: 040 | Agilità: 060
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    Camminando verso il tempio centrale, l'eroina francese non poté che accennare un sorriso a sentire i ragazzi dietro di lei chiacchierare. In un certo senso, insomma, era contenta stessero dialogando. Per quanto riguardava i due compagni di scuola era abbastanza ovvio, magari si conoscevano da chissà quanto, ma non pensava che sarebbe stato proprio quel bizzarro investigatore privato vestito come un pessimo ladro ad iniziare un discorso. Purtroppo, però, sapeva che il loro entusiasmo si sarebbe prosciugato di lì a poco.
    Entrati nel tempio, l'odore di carne bruciata e morte avrebbe pervaso le loro narici, forse un po' meno quelle del ragazzo con la mascherina sul volto. Quella scena era ignobile e forse il pensiero che fosse all'interno di un tempio - almeno per i più credenti - poteva peggiorare anche la situazione. Leticia non era giapponese, ma aveva studiato la lingua e la cultura del luogo. Nell'antica Europa, ad esempio, le chiese erano considerate talmente sacre che era severamente vietato, moralmente, compiere atti brutali al loro interno. Era frequente il nascondersi di criminali all'interno degli edifici sacri in modo da sfuggire alla legge o alla folla inferocita. In Giappone, almeno in molti templi, la prospettiva era addirittura ribaltata: tali edifici erano talmente sacri che era proibito già il solo accedervi a meno che non si trattasse di monaci autorizzati. I templi erano la casa dei Kami, una rottura nello spazio fisico e ontologico del mondo, come se una parte dello spazio "degli umani" fosse rimossa dal loro mondo ed elevata al mondo "degli dei", unici suoi abitanti.
    La presenza di un cadavere, rappresentazione più bassa e putrida della fugace e fragile vita umana, aveva strappato quel luogo al reame divino e lo aveva catapultato sulla terra. Proprio per questo loro potevano ora mettervi piede all'interno. Ovviamente, Whisper ne era al corrente, quelle riflessioni si basavano su una mentalità antica ed antiquata. Probabilmente al giorno d'oggi ben pochi avrebbero avuto timore ad entrare in un tempio, di sicuro non il rappresentante di una religione del tutto differente.
    Dagli omicidi in una Chiesa ad un omicidio in un Tempio... - si ritrovò quindi ad esternare, sovrappensiero, ad alta voce. Fu la domanda di Tobiko a scuoterla dai suoi pensieri - E' un'attività didattica, certo che potete parlare. - rispose la donna al ragazzo accennando un timido sorriso, nascosto vista la crudeltà della situazione in cui si trovavano - Non si può mai rifiutare un punto di vista, in fondo. Coi vostri occhi liberi da preconcetti delle altre indagini potreste vedere qualcosa che a noi sfugge. - aggiunse.
    Anche il mascherato Suzuki aveva posto una domanda, mentre la ragazza dalla pelle scura sembrava certamente aver subito il peso della situazione che le si era presentata.
    Assolutamente nulla. - rispose alla domanda del ragazzo, distogliendo lo sguardo dal povero cadavere appeso e voltandosi verso di loro - Anche perché durante la notte l'accesso all'intera struttura è permesso solo ai monaci della setta Nichiren che vi abitano. - aggiunse quindi.
    Ironicamente, parlando all'interno di un tempio buddhista, "a parlar del diavolo ne spuntano le corna", dalle scale che loro stessi avevano percorso poc'anzi fece capolino dapprima una testa rasata, e poi l'intero corpo di un uomo giapponese vestito con abiti monastici. Era il monaco che aveva ritrovato il cadavere quella mattina e aveva informato la polizia. Era alto poco più di un metro e sessanta, la sua testa era rasata e il suo viso giovanile, dimostrava attorno ai trenta, quarant'anni massimo. Al termine delle scale l'uomo entrò nel Tempio approssimandosi ai quattro e salutandoli con un inchino.
    Buongiorno, la ringrazio per averci chiamato. - rispose la donna con un cenno del capo a sua volta - Ci spiace dover occupare il tempio, ma vista la situazione... - cercò di giustificarsi, anche se ovviamente non ce ne sarebbe dovuto essere alcun motivo - Lui è il monaco che ha ritrovato la... vittima questa mattina. - spiegò dunque Leticia aggiustandosi gli occhiali sul naso e guardando i ragazzi - C'è qualcosa in particolare che vorreste chiedergli? - disse quindi ai tre.

    whisper | 25 y/o | HERO | PROVIDENCE | Code ©


    CITAZIONE
    Bene, spero che sia tutto, chiaro, potete esporre tutte le vostre considerazioni e ovviamente porre le domande che volete!
     
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    Quirk: 024
    Agilità: 017

    Peso Trasportabile: [1/4]
    Scheda

    Narrato | « Parlato » |"Pensato"


    Le risposte di Fukuda e Houou furono piuttosto sintetiche e simili nei contenuti; entrambi sembravano voler partecipare a quell'indagine per motivi personali o una certa sensibilità sull'argomento. In un certo senso, il fatto che avessero tagliato corto e non si fossero persi in chiacchiere lunghissime era proprio ciò che aveva sperato di sentire; denotava una certa maturità il fatto che non si fossero messi a chiacchierare e fare domande come ragazzini in una gita scolastica, e i due guadagnarono subito qualche punto bonus ai suoi occhi. La risposta di Houou in particolare lo aveva incuriosito; sembrava piuttosto ovvio dalle sue parole e dal colore della sua pelle che fosse di etnia mista, e il razzismo verso gli "halfu" era un sentimento che forse ancora persisteva in una parte più bigotta e arretrata della società giapponese, non si stupiva che fosse particolarmente sensibile all'argomento.
    « Capisco. Siamo qui quasi per lo stesso motivo, allora.» rispose brevemente giusto per correttezza, fare domande ai due senza offrire poi la sua opinione non gli sembrava molto corretto.
    Una volta entrati nel tempio, tutti e tre furono troppo impegnati a reagire alla macabra vista del corpo. Una volta ripresosi, Shinjiro si voltò ad osservare di nuovo la vittima, cercando di vederla con il distacco necessario ad esaminare la scena senza farsi assalire di nuovo dalla nausea al pensiero che quella era una persona.
    "Stata. Ora non lo è più." si corresse mentalmente.
    Inizialmente non ci aveva fatto caso, troppo preso dal disgusto all'odore che li aveva assaliti, ma spostandosi di qualche passo di lato per avere una visione complessiva del corpo... quella posizione era familiare.
    Legata per i polsi a due colonne opposte, le braccia distese e tirate e il resto del corpo appeso... dove l'aveva vista?
    "Da un omicidio in Chiesa ad uno in un Tempio" furono le parole della Pro-Hero a fargli riconoscere cosa aveva davanti.
    « La posa della vittima... è una crocefissione, o sbaglio?» commentò a mezza voce.
    Non aveva mai messo piede in una chiesa cristiana in vita sua, ma i film che inevitabilmente arrivavano al cinema da Hollywood lo avevano reso familiare ad almeno le immagini più ricorrenti di quella religione. Personalmente trovava un po' macabro usare come simbolo della propria religione il metodo di esecuzione con cui era morto il proprio profeta, ma forse era solo perchè non ci era abituato. Probabilmente per un credente aveva un significato completamente diverso.
    La domanda ora era: che significato aveva voluto dare il Sagrestano alla scena mettendo la vittima in quella posizione? Perchè perdere tempo a fare una cosa del genere, aumentando notevolmente il rischio di lasciare tracce?
    Mentre rifletteva incrociò le braccia al petto, tamburellando con le dita della mano destra sull'avambraccio opposto; distolse lo sguardo dal corpo e lo passò invece sul resto del tempio, in cerca forse di un qualche dettaglio che poteva fornirgli un lampo di ispirazione.
    « Perchè un uomo di chiesa come Homura dovrebbe mettere la sua vittima in una posizione del genere? Solo per riaffermare la sua fede?» aggiunse.
    Poteva avere un suo vago senso, un simbolo della propria religione nel luogo sacro di un'altra, un gesto fatto quasi con disprezzo per affermare la presunta superiorità della propria fede su quella di altri. Il mondo era pieno di gente del genere, in fin dei conti.
    Però c'era un'altra interpretazione che gli era venuta in mente non appena aveva notato la posizione della vittima.
    « Per una persona della fede di Homura non dovrebbe essere... non so... considerato un gesto sacrilego una cosa del genere?» le ultime considerazoni erano state fatte in generale, ma all'ultima frase si voltò a guardare i due studenti e la Pro-Hero; magari loro avevano una visione completamente diversa della cosa o ne sapevano di più al riguardo, la sua conoscenza sull'argomento era piuttosto scarsa se non inesistente.
    Magari aveva appena detto un mucchio di fesserie mentre giocava a fare il detective, aggiunse mentalmente una parte della sua mente. Scacciò quel pensiero con decisione, non poteva lasciarsi distrarre da considerazioni simili in quel momento.
    Whisper confermò che la vittima non poteva in nessun modo trovarsi all'interno della struttura poiché l'accesso era consentito solo ai monaci durante la notte. Quindi doveva essere stata uccisa in un altro luogo, e trasportata lì successivamente per allestire la macabra scena. Accolse con un certo sollievo l'arrivo di uno dei monaci del tempio, cogliendo l'occasione per dare le spalle al cadavere e avvicinarsi nuovamente all'ingresso.
    Dopo il rituale scambio di inchini a mò di saluto, il ragazzo esitò per qualche secondo alle parole della Pro-Hero. Sì, domande ne aveva, forse fin troppe...
    « Nessuno di voi ha sentito rumori insoliti durante la notte? Nulla che potesse far pensare alla presenza di un intruso?» chiese infine.
    Stava cercando di immaginare il Sagrestano Homura che si infiltrava nel tempio; se anche tutti i monaci erano già addormentati a quell'ora, il serial killer aveva dovuto comunque trovare un modo di entrare, probabilmente rompendo eventuali serrature, allestire la sua scena e poi andarsene.
    Il tutto trascinandosi dietro un corpo e senza lasciare la benchè minima traccia del suo passaggio.
    Ciò che lo lasciava perplesso era proprio il corpo in sè. Un cadavere non era mai una cosa pulita da trasportare... e per quanto lo nauseasse pensarci in quei termini, in teoria lo era ancora meno un corpo in quelle condizioni.
    "Con la pelle cotta-"
    La sua mente rifiutò con forza quel pensiero intrusivo, soffocando un'altra ondata di nausea e correggendosi.
    "- bruciata, con la pelle bruciata a quel modo..."
    In teoria il corpo doveva essere piuttosto... fragile da spostare e arrangiare.
    A meno che non la avesse prima messa in posizione e poi bruciata, ma non c'erano bruciature tutt'attorno nel tempio.
    O il vero omicidio era avvenuto altrove, o il Sagrestano era chirurgicamente preciso nell'uso della sua Unicità. Entrambe le opzioni portavano in ogni caso alla stessa domanda:
    Come aveva fatto?

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    Heat Blow [Livello 1]
    Attiva il suo quirk su una sola mano fino a renderla notevolmente calda e la usa per colpire e bruciare il nemico contemporaneamente.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Danni lievi

    Termal shock [Livello 1]
    A distanza ravvicinata dall'avversario sprigiona per un breve istante un'elevatissima quantità di calore da tutto il corpo. Lo shock termico dovuto alla vampata improvvisa è sufficiente a stordire l'avversario per un po'.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Provoca stordimento lieve

    Radiation [Livello 1]
    Attiva il quirk in maniera moderata su tutto il corpo, riscaldando la pelle e provocando danni lievi se toccato per tre turni.
    Costo:10 + 5 mantenimento.
    Danno/Effetto: Danni lievi a contatto

    Heat Mine Lv1
    L'utilizzatore tocca per una manciata di secondi un oggetto con una parte del corpo riscaldata(generalmente una o due mani, ma anche tutto il corpo eventualmente) e gli cede parte del proprio calore tramite conduzione. L'oggetto manterrà il calore accumulato per una durata che varia in base alla conducibilità termica del materiale di cui è fatto e può provocare leggere ustioni se toccato da altri in quel lasso di tempo.
    Gli oggetti possono variare da parti del proprio equipaggiamento come tirapugni, coltelli da lancio ecc, equipaggiamento altrui(a proprio rischio e pericolo) a eventuali oggetti presenti(solo se esplicitamente descritti dal master o logicamente presenti, come la maniglia di una porta).
    Se un oggetto è piuttosto grande ovviamente verrà riscaldata solo la zona che è stata effettivamente a contatto con l'utilizzatore, mentre se è composto da più materiali viene considerato il materiale che lo compone per la maggior parte (es un telefono verrà considerato come un blocco di plastica anche se ha tracce di metallo all'interno).
    La durata della tecnica è descritta nella seguente lista:
    Metalli vari: 3 turni
    Acqua e altri liquidi, laterizi vari(mattoni, ceramica ecc) : 2 turni
    Vetro: 1 turno
    Altro: Nessun effetto (non conducono sufficientemente bene il calore da accumularne abbastanza da causare effetti visibili in quel breve lasso di tempo)
    Nel caso dei liquidi, si considera valida solo una quantità pari a quella che può riempire al massimo una bottiglia o altro piccolo contenitore, quantità superiori richiederebbero troppa energia o tempo per essere riscaldate uniformemente.
    Materiali sufficientemente piccoli e fragili come pezzetti di carta, trucioli di legno, foglie secche ecc possono eventualmente prendere fuoco o disgregarsi.
    Torna utile anche per riscaldare piccoli oggetti e tenere sempre calda la tazza di tè.
    Costo: 10
    Effetto: Danni da ustioni lievi se si tocca l'oggetto riscaldato.


    ► Tirapugni
    ► Effetto: +10 Forza
    ► Peso: [1]

    ► Guanti
    ► Effetto: Proteggono mani da danni da taglio Lievi, +5 Forza
    ► Peso: [0]

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    Tobi Fukuda
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    Livello: 4
    Energia: 300
    Forza: 100
    Quirk: 065
    Agilità: 110

    Peso Trasportato: [4/5]
    Scheda

    Narrato. | -Parlato.- | "Pensato."


    Suzuki-sama sembrò in qualche modo compiaciuto (per quanto potesse essere espressivo con quel corredo ridicolo indosso) delle risposte di Tobi ed Aoi, confermando che più o meno erano spinti dalle stesse ragioni. Tobi inclinò il capo: sembrava un tipo un po' strano, però lo metteva in qualche modo a suo agio. Poi, un interrogativo gli balenò in mente, riguardo a quanto affermato dalla ragazza dalla pelle color ebano.
    -Un momento, in fase di approvazione? Quindi sei alla Yuuei da così poco? E ti sta bene già partecipare a... queste cose?-
    "Ma a cosa diavolo sta pensando, il preside?" Era la vera domanda che gli era venuta in mente, ma si era guardato bene dal porla a voce alta. Certo, anche lui aveva zero esperienza sul campo, ma almeno era nella scuola da un bel po'. Cercò di non sembrare troppo incredulo o sfiduciato, ovviamente non aveva nulla contro la compagna che aveva semplicemente risposto ad un bando e, chissà, magari avevano dei motivi per concederle quella fiducia. Però non poté fare a meno di pensare che fosse un tantino avventato, soprattutto visto e considerato quello che era successo durante il "Corteo Nero", com'era stata soprannominata la Manifestazione Anti-Mutant avvenuta circa due mesi or sono. Tobi sospirò e si sforzò di fare un sorriso di incoraggiamento alla compagna, dunque i tre fecero il loro ingresso nella macabra scena del crimine.

    Alla sua domanda, Whisper aveva risposto facendo notare a Tobi quello che forse poteva essere considerato ovvio: era un'attività didattica, era ovvio che potessero parlare. Non aveva detto nulla sul fare, tuttavia, quindi Tobi mise le mani dietro la schiena e si irrigidì, per evitare di contaminare in qualche modo la scena del crimine senza permesso. I suoi occhi saettarono ancora una volta verso l'orrenda visione che era quel giovane corpo deturpato che giaceva a pochi metri da lui, orrenda sia graficamente che concettualmente. Anche la puzza era incredibilmente molesta ma, complice forse il naso un po' chiuso del ragazzo alle prese con l'odiato freddo invernale, non era quella la cosa a turbarlo di più.
    -Il tempio è quasi interamente in legno e non mi sembra di vedere nessuna bruciatura. Per quanto un controllo chirurgico dell'Unicità lo renda... possibile, mi chiedo se il corpo non sia stato portato qui dopo la sua morte. Certo, un corpo in queste condizioni non può essere maneggiato con tanta noncuranza, quindi volendo seguire questo filo di pensiero, potrebbe essere stato teletrasportato.- Fu la sua prima osservazione, dopodiché si fermò a riflettere.
    La giovanissima eroina terminò di rispondere alla domanda del signor Suzuki citando i monaci della setta Nichiren. Giusto, ecco come si chiamava quel monaco morto lì. Come sentendosi chiamato in causa, uno dei monaci della sopracitata setta fece capolino all'interno del tempio proprio in quel momento, inconfondibile a causa della testa rasata e l'evidente abbigliamento da monaco buddhista. Egli salutò con un inchino e Tobi lo ricambiò istintivamente sebbene lo sguardo del bonzo non fosse rivolto verso di lui in quel momento ma verso Whisper, che a sua volta aveva ricambiato il saluto con un cenno. La giovane esordì con delle, seppur superflue, scuse per essere costretti ad occupare il tempio: Tobi pensò che forse, in realtà, si stava scusando per aver trasformato il loro luogo di culto principale in un'esperienza didattica per dei ragazzini, ma ovviamente non lo poteva certo dire di fronte ai ragazzini in questione. Sebbene il ragazzo dai capelli neri non avesse molto in simpatia la religione ed in particolare sette come quella, prese nota di essere comunque il più rispettoso possibile per non fare un torto a Whisper. Quest'ultima presentò il monaco appena giunto come colui che aveva scoperto il corpo ed allertato le forze dell'ordine, ed in qualche modo Tobi provò più empatia nei suoi confronti: un risveglio del genere non lo avrebbe augurato nemmeno al suo peggior nemico. C'era qualcosa in particolare che voleva chiedergli? Ci pensò qualche istante, cercando di fare la domanda più appropriata, e finì per far parlare prima il signor Suzuki: l'allampanato individuo aveva posto l'immancabile domanda di rito sull'aver sentito o percepito in qualche modo una presenza anomala nel tempio. Chiaramente era una domanda che andava fatta, forse nel suo lavoro di investigatore l'aveva già posta milioni di volte e gli veniva ormai automatico porla per prima. A quel punto, Tobi aveva raccolto i pensieri ed era pronto a porre la sua domanda, anzi, le sue domande: la sua curiosità (purtroppo?) era stata stuzzicata, e non si sarebbe accontentato facilmente.
    -Per caso le sembra di vedere qualcosa di fuori posto, rispetto al solito? Qualunque cosa? Anche la più stupida, non importa se non riesce a collegarla in nessun modo al... al...- Tobi sospirò cercando di mantenere la calma: anche se il suo sguardo ora era puntato sul monaco, l'immagine del cadavere abbrustolito era impressa a fuoco nei suoi occhi. -Al crimine.- Concluse, senza riuscire a dire la parola corpo, gli sembrava veramente troppo squallida.
    I Quirk di teletrasporto talvolta lasciavano delle piccole tracce, sia pure solo un odore inusuale o minuscole "cicatrici" nel muro o nel pavimento. Certo, esistevano anche quelli irrintracciabili, ma valeva la pena di fare un tentativo. Ovviamente Tobi non stava già dando per scontato l'intervento di un Quirk del genere, tantomeno era già sicuro che la ragazzina fosse stata uccisa in un altro luogo, ma in fondo la sua era una domanda utile a tutto tondo, anche se lo scenario fosse stato un altro.
    -Inoltre, volevo sapere quante persone hanno accesso al tempio, e se sono tutte facilmente reperibili per un interrogatorio o se manca qualcuno all'appello.- Se non c'erano segni di effrazione, era possibile che qualcuno avesse rubato una chiave del tempio, poteva anche darsi che avesse ucciso un monaco per farlo, dunque era importante parlare con tutti quelli che potevano avere accesso alla struttura. -Qualcuno abita nei pressi del tempio? C'è qualche telecamera? Avete contromisure o quantomeno un modo per sapere se qualcuno entra a vostra insaputa?-



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    TECNICHE


    Furious Jie Gun LV2
    Tobi afferra il nunchaku vicino ad un'estremità e lo fa roteare furiosamente (grazie al suo Quirk riesce a farlo con maestria facendo rimanere sempre teso il cavo). Acquisita abbastanza velocità, Tobi colpisce il nemico con una raffica di colpi rapidissima con la sua arma. I colpi sono imprecisi ma incessanti, l'impeto dura almeno quindici-venti secondi in cui ogni superficie del nemico viene colpita. Essendosi allenato parecchio a portare a compimento questa tecnica con i Bolas, molto meno pratici per questo scopo, l'efficacia della tecnica utilizzando un'arma vera e propria come il nunchaku aumenta vistosamente.
    DANNO MEDIO
    COSTO (in Energia) 20


    Quat Quyen LV2
    Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio
    COSTO (in energia): 20
    STATUS: Sanguinamento (potenziale)


    Pull 'n' Kick [Tecnica non utilizzabile]
    Up and Over [Tecnica non utilizzabile]
    Shield Trip [Tecnica non utilizzabile]


    EQUIPAGGIAMENTO


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente


    Tessen [Difensivo]:
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


    Nunchaku [Supporto]:
    ► Descrizione: Il nunchaku è un'arma tradizionale, di tipo contundente, diffusa in alcuni Paesi dell'Asia orientale. Formato dai kon, i due bastoni, le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l'inferiore), e da himo, la corda o la catena che li unisce.
    ► Effetto: Danno Lieve [+20 Frz]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

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    "Cat Burglar" 366,000,000 B

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    AOI HOUOU
    Aoi-4
    Il trio aveva avuto il permesso da Whisper di controllare la zona, in fondo come lei stessa aveva ripetuto era un'attività attua a migliorare le loro doti sul campo ergo era quasi ovvio che dovessero parteciparvi attivamente e non limitarsi a stare fermi come se fossero a scuola aspettando di venir interpellati quando alzavano la mano o doveva rispondere ad una domanda. La ragazza ebano, dunque, avrebbe iniziato a guardarsi attorno limitando parecchio i suoi movimenti: era vero che dovevano imparare, ma restava comunque la prima uscita sul campo della giovine Aoi e non voleva fare qualche guaio andando a contaminare la scena del crimine o peggio ancora a cancellare delle tracce. Con un guizzante colpo d'occhio potè notare che anche Tobi aveva adottato uno stile non dissimile dal suo ed infatti si stava limitando a controllare stando fermo o muovendosi un poco. Altro approccio era invece quello di Suzuki dato che sembrava essere maggiormente esperto in quel frangente arrivando anche a porre precise domande che non erano minimamente balenate nella mente della ragazza dagli occhi ambra.

    Effettivamente non ha tutti i torti, questa posizione ricorda veramente una crocifissione però non sono molto ferrata nelle religioni! Sono credente quanto basta e forse dovrei farmi una cultura maggiore su tutte le religioni dato che la Fede è sempre stato usato come mezzo per perpetrare vari crimini e sentirsi in qualche modo esenti di ogni colpa... un'altra lacuna che richiede quanto prima un intervento... -Pensò la ragazza continuando ad ascoltare le ottime domande che Suzuki stava ponendo non solo a se stesso, ma anche a lei ed agli altri due li presenti. Aoi però non se la sentiva di rispondere dato che aveva paura di dire castronerie o peggio ancora inesattezze che potevano sfociare in qualcosa di molto peggio, ergo si limitava a controllare la zona cercando anch'ella qualcosa di utile.- Che non sia stata uccisa qui è chiaro ed evidente dato che non c'è nemmeno odore di bruciato ed essendo il tempio in legno; anche con Quirk molto precisi, non sarebbe stato possibile evitare di ardere altre zone senza contare che l'odore è molto forte e di certo anche le urla lo sarebbero state... -Pensò mentre un brivido le percorse tutta la schiena, era inumano ciò che era avvenuto ma Aoi doveva restare lucida.- Deve aver sfruttato un qualche escamotage... magari degli alleati con Quirk che permettono si spostarsi nel spazio? Oppure anche Quirk che annullano i suoni? Servirebbero davvero dettagli maggiori, se solo vi fosse un indizio della vera scena del crimine...

    Mentre il gruppo continuava le sue indagine apparve uno dei membri dei Nichiren, ovvero il gruppo di Monaci che si occupavano del templio ove erano tutt'ora, e Whisper disse loro che potevano far all'uomo; che pareva essere quello che aveva chiamato polizia ed eroi, tutte le domande che volevano. Il primo a porne alcune fu Suzuki che chiese se avessero visto o sentito qualcosa che fosse riconducibile ad un intruso. Poi fu la volta di Tobi che fece domande più articolate chiedendo se vi fossero cose fuori posto, chi poteva accedere al tempio senza essere visto, chi viveva nel circondario oppure se avevano misure di sicurezza varie. Quando fu il turno di Aoi per porre domande, la ragazza non aveva molto da chiedere se non una singola domanda:

    Vi sono dei passaggi celati che possono essere utilizzati per non essere visti? Non so qualche passaggio poco battuto o poco illuminato, qualche botola od altro? Se si chi ne è a conoscenza?

    | Heroes | #Livello 3 | 18 | © |
    Energia: 175| Forza: 050 | Quirk: 040 | Agilità: 060
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    Lo è, sì. - rispose la donna alla domanda riguardo la "crocifissione" posta dal misterioso detective, osservando il corpo - Nulla di troppo strano, però. - aggiunse. Leticia era una donna europea, francese per la precisione. Era persino nata in un piccolissimo paesino, uno di quelli lontani da ogni forma di intrattenimento, uno di quelli dove la fede tende ad avere un ruolo ancora egemonico e viene vissuta come un'importante parte della vita di ogni abitante. Whisper non sarebbe stata in grado di definirsi credente o meno, ma una cosa era certa: la sua agenzia si chiamava Providence e il suo palazzo si chiamava Skycross per un motivo.
    I polsi sono legati, Cristo era invece stato inchiodato. Di per sé è una normale forma d'esecuzione antica, la stessa fine è stata servita a numerosi martiri. - aggiunse - ... Che sarebbero cristiani morti durante le prime persecuzioni. - si sentì dunque in dovere di specificare. I "cristiani nascosti", martiri giapponesi eliminati sistematicamente dal governo, erano una realtà. Ciononostante non aveva la minima idea di quanto questa realtà fosse narrata nelle scuole o comunque di dominio pubblico. Il concetto di "martire" poteva essere del tutto estraneo a quella cultura, per cui era doveroso spiegarsi.
    Per i romani, si trattava della peggior pena di morte, tanto orribile da non poter essere utilizzata per i cittadini ma dedicata a schiavi o stranieri. - proseguì dunque a spiegare - "Homura" non è giapponese... Ma è difficile, nella sua mentalità, capire se si riferisca a quello o magari all'essere... Schiavi dei quirk, schiavi del Diavolo, non saprei. Ciò che è certo è che già al tempo dell'arresto era stato ritrovato un ragazzo crocifisso con le stesse modalità nel sotterraneo della loro chiesa, quindi... "nulla di strano". - concluse con una smorfia, dato che quella scena non poteva di certo essere descritta da quelle parole. Il giorno in cui quello sarebbe stato normale, beh, Leticia avrebbe probabilmente perso fiducia nell'umanità. Ammesso ne avesse.
    Potrebbe, in fondo ammesso che si tratti del Sagrestano è stato aiutato da qualcuno sin dall'evasione. - rispose quindi ai pensieri ad alta voce di Tobi, poco prima che entrasse il monaco per quella specie di interrogatorio amatoriale.
    L'uomo non rispose direttamente alle parole della donna, ma visto il suo inchino e la sua stessa presenza era evidente che fosse disposto a cooperare. Probabilmente, trovandosi comunque nel punto più sacro del complesso, preferiva ridurre le parole al minimo per riverenza e rispetto.
    Il primo a porre una domanda fu il ragazzo "mascherato". Osservandolo il monaco alzò un sopracciglio leggermente stizzito, ma si apprestò comunque a rispondere. A conti fatti quello era comunque un luogo sacro e tale ricerca dell'anonimato era quasi offensiva.
    In tutta onestà, niente di particolare. Non io personalmente, almeno. - rispose l'uomo - A conti fatti siamo comunque una specie di oasi nella città. Ci sono sia i rumori esterni, a volte rumori esterni da parte di uccelli o scoiattoli, anche se questa non è proprio la stagione adatta. In ogni caso nulla di diverso dal solito, considerando anche che le nostre camere sono all'interno della struttura ma lontane da questo tempio. - specificò - Qui, di per sé, nessuno ha libertà d'accesso se non per riti particolari. Io stesso mi sono accordo dell'accaduto sentendo l'odore dall'esterno. - proseguì dunque per rispondere all'altro ragazzo più giovane - Le chiavi sono comunque custodite da noi. O meglio, dalla polizia in questo preciso istante. - disse posando quindi lo sguardo su Whisper, sebbene non fosse proprio una poliziotta.
    All'interno della struttura viviamo in circa cento persone in ogni caso. E sì, abbiamo qualche telecamera, posso portarvi in ufficio se volete. Quanto al resto... - disse, voltandosi verso la ragazza dalla pelle scura - Nulla di occulto, che non sia segnalato al catasto. - aggiunse per rispondere alla sua domanda - Al coprifuoco, comunque, tutte le luci della struttura vengono semplicemente spente, quindi possiamo dire che tutto sia poco illuminato. - terminò accennando una sorta di sorriso di cortesia al termine delle risposte.


    whisper | 25 y/o | HERO | PROVIDENCE | Code ©


    CITAZIONE
    Potete scegliere se fare altre domande al testimone, osservare di più la scena o andare a visionare le telecamere. O tutte e tre insomma.
     
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    "Haru Suzuki"
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    Exp: 175
    Livello: 2
    Energia: 100
    Forza: 034
    Quirk: 024
    Agilità: 017

    Peso Trasportabile: [1/4]
    Scheda

    Narrato | « Parlato » |"Pensato"


    Alle sue considerazioni la Pro-Hero rispose con… beh, effettivamente molte più informazioni di quante si aspettasse in quel momento. A quanto pareva la posizione non era esattamente la stessa (e nel sentire di come venissero inchiodati alla croce Shinjiro ne fu decisamente grato), e si augurò con tutto il cuore che la differenza fosse in qualche modo voluta e non solo dovuta al fatto che legarla per i polsi era più fattibile vista la distanza tra le colonne. Il significato simbolico del gesto restava comunque lo stesso, e il ragazzo inarcò un sopracciglio sorpreso nel sentire che non era la prima volta che il colpevole sembrava disporre le sue vittime a quel modo.
    Whisper offrì più di una interpretazione possibile alla posa, citando il fatto che quella posizione fosse riservata in tempi antichi solo agli schiavi e agli stranieri.
    I ranghi più bassi della società in altre parole. Era quello il messaggio che voleva trasmettere il colpevole?
    « Quindi sembra rispecchiare il modus operandi di Homura? » chiese, per confermare.
    Mentre rifletteva Tobi prese parola dando voce a piu’ o meno le stesse riflessioni che aveva fatto anche Shinjiro, aggiungendovi però un’opzione decisamente più plausibile, quella che la vittima fosse stata teletrasportata all’interno del tempio. Questo implicava la presenza di almeno un complice, ma quella non era una novità visto che il Sagrestano era fuggito di prigione proprio grazie a qualcuno.
    All’espressione vagamente stizzita del monaco Shinjiro distolse lo sguardo con una punta di imbarazzo(non che l’altro potesse notarlo); sapeva che tenere il viso coperto non era esattamente la maniera più… rispettosa di presentarsi in un luogo sacro come quello, ma avrebbe sopportato qualche occhiataccia. In ogni caso, le risposte dell’uomo alle sue domande e quelle degli altri due ragazzi non portarono a nulla di decisivo. Nessuno aveva sentito né visto nulla di insolito visto che il luogo in cui dormivano i monaci era lontano dal tempio, il luogo era normalmente accessibile solo a un numero ristretto di persone e le chiavi erano state date in custodia alla polizia quindi non potevano essere state rubate. Avevano però delle telecamere, che avrebbero potuto mostrare qualcosa in più, qualche movimento sospetto, o anche solo l'ora esatta in cui era avvenuto il tutto... alle ultime parole del monaco si voltò nuovamente a fissarlo.
    « Da che ora inizia e fino a quanto dura il coprifuoco? In quelle ore nessuno si muove in tutta la struttura?» chiese.
    Se tutte le luci venivano spente, a meno che le telecamere non fossero dotate di infrarossi... non servivano a granché, o sbaglio?
    Poteva comunque valere la pena dar loro un'occhiata, anche perché al momento, doveva ammetterlo, non aveva altre idee: in fondo non era nemmeno un vero detective, che probabilmente avevano una lista infinita di domande da porre e di casi simili con cui confrontarsi, che gli era venuto in mente?
    Se la sua presenza lì avesse in qualche modo compromesso le indagini, visto che aveva praticamente preso il posto di qualcuno che sarebbe stato di gran lunga più competente?
    « Vorrei vedere i filmati delle telecamere, se possibile.» aggiunse dopo un attimo, lanciando un' occhiata di sfuggita ai due studenti della Yuuei e poi alle sue spalle, verso la macabra scena e il corpo ancora appeso.
    Ormai doveva essere lì da ore... la cosa gli sembrava in equal modo triste e irrispettosa, il dover lasciare in quella posizione la vittima per non rischiare di modificare la scena del crimine durante le indagini.
    «... solo un secondo.» si scuso' a mezza voce, riattraversando il tempio per avvicinarsi di nuovo al corpo.
    Vincendo la nausea lo osservò da capo a piedi, per poi avvicinarsi prima ad una e poi all'altra delle due colonne e girarvi attorno, mani in tasca, osservandone in particolare la base e i due punti dove erano attaccate le funi che legavano i polsi della vittima, in cerca di... non sapeva nemmeno lui bene cosa.
    Un minimo segno di qualcosa, un dettaglio qualsiasi, forse anche insignificante.
    Anche se il corpo era stato teletrasportato direttamente all'interno, doveva pur essere stato legato, no?
    Non poteva essere stato fatto apparire direttamente in quella posizione.
    Forse più probabilmente voleva in qualche modo... scusarsi con la vittima.
    Non meritava quella fine, e almeno cercare di esaminare la scena più da vicino era l'unica cosa che poteva fare.
    Sentiva di doverglielo, in un certo senso.
    Alla fine dell'ispezione sarebbe tornato dagli altri, pronto a seguire il monaco negli uffici per esaminare le telecamere.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    Heat Blow [Livello 1]
    Attiva il suo quirk su una sola mano fino a renderla notevolmente calda e la usa per colpire e bruciare il nemico contemporaneamente.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Danni lievi

    Termal shock [Livello 1]
    A distanza ravvicinata dall'avversario sprigiona per un breve istante un'elevatissima quantità di calore da tutto il corpo. Lo shock termico dovuto alla vampata improvvisa è sufficiente a stordire l'avversario per un po'.
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Provoca stordimento lieve

    Radiation [Livello 1]
    Attiva il quirk in maniera moderata su tutto il corpo, riscaldando la pelle e provocando danni lievi se toccato per tre turni.
    Costo:10 + 5 mantenimento.
    Danno/Effetto: Danni lievi a contatto

    Heat Mine Lv1
    L'utilizzatore tocca per una manciata di secondi un oggetto con una parte del corpo riscaldata(generalmente una o due mani, ma anche tutto il corpo eventualmente) e gli cede parte del proprio calore tramite conduzione. L'oggetto manterrà il calore accumulato per una durata che varia in base alla conducibilità termica del materiale di cui è fatto e può provocare leggere ustioni se toccato da altri in quel lasso di tempo.
    Gli oggetti possono variare da parti del proprio equipaggiamento come tirapugni, coltelli da lancio ecc, equipaggiamento altrui(a proprio rischio e pericolo) a eventuali oggetti presenti(solo se esplicitamente descritti dal master o logicamente presenti, come la maniglia di una porta).
    Se un oggetto è piuttosto grande ovviamente verrà riscaldata solo la zona che è stata effettivamente a contatto con l'utilizzatore, mentre se è composto da più materiali viene considerato il materiale che lo compone per la maggior parte (es un telefono verrà considerato come un blocco di plastica anche se ha tracce di metallo all'interno).
    La durata della tecnica è descritta nella seguente lista:
    Metalli vari: 3 turni
    Acqua e altri liquidi, laterizi vari(mattoni, ceramica ecc) : 2 turni
    Vetro: 1 turno
    Altro: Nessun effetto (non conducono sufficientemente bene il calore da accumularne abbastanza da causare effetti visibili in quel breve lasso di tempo)
    Nel caso dei liquidi, si considera valida solo una quantità pari a quella che può riempire al massimo una bottiglia o altro piccolo contenitore, quantità superiori richiederebbero troppa energia o tempo per essere riscaldate uniformemente.
    Materiali sufficientemente piccoli e fragili come pezzetti di carta, trucioli di legno, foglie secche ecc possono eventualmente prendere fuoco o disgregarsi.
    Torna utile anche per riscaldare piccoli oggetti e tenere sempre calda la tazza di tè.
    Costo: 10
    Effetto: Danni da ustioni lievi se si tocca l'oggetto riscaldato.


    ► Tirapugni
    ► Effetto: +10 Forza
    ► Peso: [1]

    ► Guanti
    ► Effetto: Proteggono mani da danni da taglio Lievi, +5 Forza
    ► Peso: [0]

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    Tobi Fukuda
    CXnUZc4
    HERO
    Exp: 565
    Livello: 4
    Energia: 300
    Forza: 100
    Quirk: 065
    Agilità: 110

    Peso Trasportato: [4/5]
    Scheda

    Narrato. | -Parlato.- "Pensato."


    Purtroppo, il monaco sopraggiunto lì per rispondere alle loro domande, rivelò di non avere molto di cui parlare. La loro routine sembrava essere continuata come al solito senza il minimo sospetto. Nessun rumore, nessun avvistamento, nulla che non fosse fuori posto all'interno del tempio (salvo l'ovvio cadavere)... niente di niente. Tobi si lasciò sfuggire un sospiro deluso, poi si prese il mento fra le mani, cercando di riflettere. I suoi occhi si spostarono istintivamente prima sulla figura della Pro-Hero Whisper e poi su quella del signor Suzuki, le due figure adulte "di riferimento" della situazione. L'eroina se ne stava abbastanza in disparte con un'espressione in cui Tobi lesse molti dubbi ed un po' di apprensione. Suzuki-sama invece aveva incalzato chiedendo gli orari del coprifuoco al monaco, dunque aveva preso a scandagliare la stanza, soffermandosi particolarmente sulle colonne dove la vittima era legata. Dunque, Tobi decise di provare a seguire il suo esempio e fare altrettanto: dapprima ringraziò il monaco con un inchino, poi deglutì e si preparò mentalmente a ciò che stava per vedere, infine si voltò nuovamente verso il corpo martoriato.
    Pensa agli zombie, pensa agli zombie, pensa agli zombie...
    Per quanto gli zombie fossero disgustosi, la casualità della loro generazione non aveva niente a che fare con la crudeltà con cui quella visione era stata creata. Solo una mente diabolica poteva partorire una cosa del genere, anche nell'ambito di uccidere qualcuno, c'era modo e modo: chiunque avesse compiuto quello scempio, Sagrestano o no, doveva essere fermato.
    Mentre Suzuki-sama osservava una delle due colonne su cui era legata la vittima, Tobi decise di osservare l'altra in modo da non intralciarlo. La scrutò da sopra a sotto, cercando di fare la massima attenzione ad ogni dettaglio sospetto, da dove si originava a terra fino alle corde e poi salendo fino al soffitto legnoso. Terminato questo, il ragazzo si sarebbe avvicinato alla statua e l'avrebbe osservata da più angolazioni, girandole attorno, ed infine si sarebbe piegato sino ad essere praticamente parallelo al suolo, sostenendo il suo peso solo con le punte delle dita guantate e le ginocchia. Avrebbe quindi osservato il pavimento in controluce, in modo da vedere eventuali tracce semitrasparenti o magari parzialmente cancellate, visibili solo con l'ausilio della luce solare: il ragazzo avrebbe ripetuto il procedimento tutte le volte necessarie ad esaminare ogni angolo del tempio.
    -Signor monaco?- Avrebbe poi esordito Tobi, sentendosi un po' in imbarazzo a chiamarlo così, ma non trovando una formula migliore. -Quanto dista l'abitazione più vicina? È possibile che abbiano sentito qualcosa, secondo lei?- Domandò quindi, senza interrompere il suo lavoro e sollevando gli occhi verso il monaco una sola volta terminato di porre il quesito.
    Poi avrebbe osservato bene le "finestre" (anche se sembravano più semplici feritoie in legno), una ad una, e la porta: certo, erano già stati avvisati che non c'erano segni di effrazione, ma potevano essere state smontate e rimontate in qualche modo, magari anche grazie all'ausilio di un Quirk perché no. Valeva la pena di controllarle bene.
    -Scusatemi un istante, vorrei controllare una cosa fuori.- Avrebbe affermato il ragazzo, attendendo un'eventuale conferma da qualcuno e poi recandosi all'esterno. Da lì avrebbe osservato bene le finestre una a una, provando eventualmente (se fosse stato possibile) anche a toccarle per vedere se riusciva (grazie al suo Quirk) ad individuare un qualche punto debole nel meccanismo che poteva essere sfruttato per smontarle o forzarle senza romperle. Avrebbe approfittato di essere all'esterno per esaminare ogni centimetro della struttura anche da fuori, dunque sarebbe rientrato per raggiungere gli altri. Suzuki sembrava aver chiesto di poter vedere le registrazioni, dunque Tobi valutò il da farsi.
    Se avesse trovato qualcosa esaminando il tempio, qualche traccia o un qualunque segno di presenza umana irregolare, avrebbe continuato ad esaminare la sua pista per non perderne le tracce, magari notificando a Whisper di aver trovato qualcosa con un cenno della mano. In quel caso, vedere le registrazioni sarebbe passato in secondo piano, anche perché era possibile i monaci le avessero già guardate, se non avevano notificato nulla era poteva semplicemente dire che non ci fosse nulla di interessante. In ogni caso, sarebbero rimaste dov'erano, e Suzuki-sama avrebbe anche potuto riferire cosa aveva visto al suo ritorno.
    Se non avesse trovato nessuna traccia interessante esaminando con precisione dentro e fuori le pareti legnose del tempio, si sarebbe affiancato all'allampanato sconosciuto ed avrebbe parlato rivolgendosi a lui e al monaco, implicitamente.
    -In caso, mi permette di venire con lei, Suzuki-sama?- Il ragazzo avrebbe poi spostato il suo sguardo sulla Pro-Hero che, teoricamente, al momento era la sua responsabile, come a chiedere tacitamente il consenso anche a lei. In tutta onestà, dubitava che sarebbe venuto fuori qualcosa da quei video, ma visto che sembravano non esserci altre piste al momento valeva la pena di fare un tentativo.



    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    TECNICHE


    Furious Jie Gun LV2
    Tobi afferra il nunchaku vicino ad un'estremità e lo fa roteare furiosamente (grazie al suo Quirk riesce a farlo con maestria facendo rimanere sempre teso il cavo). Acquisita abbastanza velocità, Tobi colpisce il nemico con una raffica di colpi rapidissima con la sua arma. I colpi sono imprecisi ma incessanti, l'impeto dura almeno quindici-venti secondi in cui ogni superficie del nemico viene colpita. Essendosi allenato parecchio a portare a compimento questa tecnica con i Bolas, molto meno pratici per questo scopo, l'efficacia della tecnica utilizzando un'arma vera e propria come il nunchaku aumenta vistosamente.
    DANNO MEDIO
    COSTO (in Energia) 20


    Quat Quyen LV2
    Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio
    COSTO (in energia): 20
    STATUS: Sanguinamento (potenziale)


    Pull 'n' Kick [Tecnica non utilizzabile]
    Up and Over [Tecnica non utilizzabile]
    Shield Trip [Tecnica non utilizzabile]


    EQUIPAGGIAMENTO


    Technical Gloves [Accessorio costume]:
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1


    Electric Booster [Supporto]:
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente


    Tessen [Difensivo]:
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


    Nunchaku [Supporto]:
    ► Descrizione: Il nunchaku è un'arma tradizionale, di tipo contundente, diffusa in alcuni Paesi dell'Asia orientale. Formato dai kon, i due bastoni, le cui estremità si chiamano konto (la superiore) e kontei (l'inferiore), e da himo, la corda o la catena che li unisce.
    ► Effetto: Danno Lieve [+20 Frz]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

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36 replies since 8/12/2019, 12:30   979 views
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