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..... parole, parole, parole.
Tutte ovattate. Complice il fatto che ero in un'altra stanza, tutto quello che il dottore stava dicendo mi arrivava confuso, perchè non volevo sentire niente che gli desse un aspetto umano. Per me rimaneva un mostro ed era difficile andare oltre. Kekek. Accademico, da parte mia, impegnarmi per non ascoltare pareri illuminati. Era quello che Hisashi voleva? Ma di che stiamo parlando? Non era quello che avevo visto. Non erano i fatti come erano accaduti davanti ai miei occhi.
Quel ragazzino era stato ingannato.
Io ero stata ingannata. E quel tipo ci stava provando di nuovo.
Ed io ero stanca, stanca, stanca. Era troppo, troppo per me.
La ripetizione (dal latino repetǐtǐo, -ōnis, da repetěre, composto di re-- con valore iterativo e di petěre, «chiedere») è una figura retorica che produce una successione di membri uguali o solo leggermente variati nella forma, nella funzione sintattica o nel senso.
Se continuo a ripetere una formula, è per dare l'idea che sia qualcosa di esagerato, aumentarne di volume il significato.
E non sono in grado di esprimere come mi sento in questo momento attraverso l'uso singolo delle parole. Le parole sono potenti, ma hanno anche loro dei limiti. Come me - dei limiti che sono evidentissimi adesso mentre mi rialzo e cerco di spostarmi.
E lo sento parlare di nuovo.
Lo sento accampare scuse, dire parole.
Lo sento parlare di cose che hanno sempre meno senso - la mia organizzazione?
Che organizzazione criminale si occupa di questo genere di cose?
Ammetto la mia ignoranza in materia. Ma sento di volerne sapere di più.
Di certo non fa parte di Aogiri - oppure è più alto di me in grado?
Avrei semplicemente chiesto a Zero non appena la mia testa si fosse calmata.
Perchè era troppo per me - troppo, troppo, troppo.
« ... »
No, a che serviva parlare?
Sapevo quello che avevo detto al dottore ed ero convinta di aver detto la cosa giusta. Una conversazione ha senso quando entrambe le persone che vi partecipano hanno un atteggiamento propositivo nei confronti dell'altra persona - kekek. Non avevo nulla di tutto ciò in tasca con me al momento, solo un pugno di cristalli. Voleva portarsi via il cadavere del ragazzo? Come se il dottore gliel'avrebbe permesso.
Mi sarei accontentata del pugno di cristalli che avevo in tasca.
Silenziosamente, quindi, avrei iniziato a muovermi verso l'uscita del posto - non avevo neanche la forza di guardare in faccia PL un'altra volta. Lui poteva avere le sue ragioni, sicuramente. Ma io non avevo la minima voglia di stare a sentirle. Quello che avevo visto kekekekek aveva colpito troppo vicino al cuore.Statistiche e TecnicheLivello: 2 // Peso Trasportabile: [4]
Equipaggiamento:
• Dreamweaver (Costume) - sotto la tuta
• Diegesis (Maschera Antigas) - in tasca
• Macbeth (Tirapugni) - in tasca
Energia: 100 // Forza: 30+10 // Quirk: 15 // Agilità: 30
Tecniche Usate n/a
SCHEDA | VILLAIN (Aogiri) | CRONOLOGIA | #LIVELLO 2code © edited by Why Bother
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.Desmond Philip Archisorte
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GUINEA QUIRKS
Dentro quello studio medico, che ormai assomigliava sempre di più ad uno televisivo, continuavano ad esserci parole che volavano al vento e che sembravano cercare di convincere tutti che chi le stava pronunciando avesse ragione. Ma era una questione di ragione quella? Un evento traumatico che tocca un gruppo di persone, seguendo i numerosi avvenimenti storici ma anche personali della propria vita, fanno solitamente avvicinare chi è in discordia. Forse era stato l'inganno di PL, forse era il sentirsi responsabili per quello che era appena successo, ma non fu così per loro. Erano le ultime battute di quel triste teatro, con il pubblico che stava ormai aspettando impazientemente di alzarsi dalla propria poltrona.
Ayumi provò a tornare sui propri passi, letteralmente. Tornava sul palco e cercava una scusa, una giustificazione nelle sue parole pronunciate poco prima. Ci credeva veramente, in tutto quello che diceva, oppure cercava solo un modo per togliersi da quella situazione e non finire come il dottore che veniva accusato da tutti? In quel momento ad Hisahito non importava più quello che stava dicendo. Da quando era entrata lì dentro ed aveva aperto bocca, gli era sembrata una persona molto confusa e senza esperienza della vita. Nonostante i fatti appena successi potessero suggerire il contrario, PL aveva cercato di essere il più comprensivo possibile della sua situazione. Ma in quel momento, quel delirio che stava raccontando a tutti gli sembrava solo un'altra delle sue fantasie per poter avere la coscienza pulita. Fu un'altra volta zittita da Evelynn, ormai nelle stesse condizioni mentali del corvino. Non sapeva se era suo compito dirle di di non parlare più ed onestamente non gli importava.
« Non ho idea di cosa stia dicendo. Ma le auguro possa risolvere i suoi problemi, fuori di qui. » - Avrebbe semplicemente risposto il medico, vedendo entrambe andarsene. Il suo tono era freddo e duro, ma era soprattutto stanco. Con l'emicrania martellante che gli occupava ogni pensiero, voleva solo evitare di sforzarsi ancora inutilmente prima di svenire. Si chiedeva se fosse il caso di seguire la donna mutata e l'Emitter del veleno per evitare che facessero casini uscendo ma in quel momento era letteralmente privo di qualsiasi potere verso le altre persone. L'unico modo in cui aveva potuto salvare Hisashi era stato manipolare gli altri cinque, cosa che aveva portato a quell'orrenda situazione. Sicuramente non avrebbe detto al resto del gruppo di fermarle, probabilmente non avrebbero ascoltato un'altra parola di quello che usciva dalla sua bocca. Poteva solo osservare i suoi gesti e quelli degli altri. I passi lenti verso la pietosa salma di Hisashi, neanche coperta da un velo, speranzosa di essere lasciata in pace. L'inchino e le scuse del clown, che spiegò una storia ricca di dettagli e degna di un film al cinema. O di un secondo atto. Hisahito si girò verso Hisoka, inizialmente disturbato dal suo non voler lasciare lo studio, per poi fare una faccia stranita rispetto a quel racconto. C'era da dire che disprezzava enormemente il clown in quel momento e fu sbaragliato da questo cambio di personaggio. L'uomo era poco convinto, ma allo stesso tempo la stanchezza e la sua mente scientifica sembravano vagare per il reame delle possibilità. Possibile che un essere tanto gentile (seppur l'aspetto minaccioso) potesse rivelarsi in realtà malvagio? L'ombra, un Quirk legato ad esso, un aspetto nascosto della propria psiche. Forse...
« Una seconda personalità? » - Avrebbe mormorato il medico, guardando senza emozione il ragazzino dai capelli azzurrini. Forse poteva farsi dare un mano, letteralmente. Forse avrebbe potuto credere a quello che Hisoka stava dicendo, anche se non si trattava totalmente della verità. Aveva sbagliato lui, quella volta? Aveva fatto entrare nello studio un criminale più pericoloso del solito, non attirato semplicemente dai soldi? Come mai la donna non ne aveva parlato durante la loro seduta privata, visto che sembrava in vena di rivelargli tutto? E perché non lo aveva attaccato proprio in quel momento, se era così perfida? C'era però un'altra voce in campo che sembrò risvegliare PL da quei dubbi che il diavolo dai capelli rossi gli stava mettendo nelle orecchie. L'inglese decise di improvvisarsi ironicamente detective, pronto a smentire le azioni innocenti del clown dai capelli rossi. Non era più il momento dei giochi, non era più il momento di fare gli attori. Era veramente stanco di tutte quelle parole che gli erano state dette quella sera, ma era pur vero che se le meritava. O almeno così pensava, mentre non poteva fare altro che osservare mentre Desmond diceva qualcosa al povero Hisashi, uscendo di lì.
« Se davvero ci tiene ad Hisashi...per favore, se ne vada. Sul serio. Il mio Quirk tornerà entrò un'ora. » - Parole dette piano, perché ormai un nodo alla gola gli stava stringendo il collo come se fosse pronto a soffocarlo. Altre trasparenti bugie, pronunciate da una bocca che voleva solo urlare disperata ma che non poteva di fronte a quelle persone. Sospirando, avrebbe accompagnato personalmente Hisoka alla porta dello studio, notando che anche la ragazzina che gli ricordava Iza era sparita. Era un peccato, aveva perso un'occasione. Avrebbe voluto perlomeno dirle qualcosa, degnarla di una risposta. Perché, però? Quella ragazzina non era lei, per quanto le somigliasse. Per quanto i suoi gesti avessero gettato un fantasma nella sua mente e dentro quella stanza. Nessuno poteva sostituirla, dopotutto. Nessuna era come lei.
Avrebbe aspettato che il clown uscisse, per poi giacere come una statua di sale di fronte alla porta chiusa, appoggiando la testa su di essa come un albero in procinto di cadere. C'erano così tante cose da fare. Pulire la porta, cominciare a salvare il più possibile il materiale medico ancora utilizzabile, trovare un modo per poter affidare il cadavere di Hisashi ai suoi genitori in condizioni umane e senza che loro se ne accorgessero, levare ogni traccia di sé da quell'edificio. Aspettare che il proprio Quirk tornasse in modo da poter finalmente ritornare a fare qualcosa per lui, per tutti gli altri che venivano in quello studio. Hisahito camminò lento verso una delle sedie della sala d'aspetto, crollando sotto un quadro che raffigurava un passerotto dare vita ad un giglio con le proprie carni. Una minuscola firma sull'angolo in basso a destra del cruento sfondo rosso citava "I.A", un gesto così raffinato da parte sua. Dopotutto, era così fiera delle sue opere che la firma avrebbe occupato tutta la parte inferiore per lei. Hisahito chiuse gli occhi stanchi e pesanti come macigni, che volevano chiudersi ormai da qualche ora.
« Che schifo. » - Commentò tra sé e sé. A cosa si riferiva non lo sapeva nemmeno lui, ma era come se la sua lingua volesse pronunciare quelle parole da un'ora. Non c'era più nulla di sporco e orrendo di sé stesso, che si era macchiato di decine e decine di omicidi. Per il governo giapponese era un assassino, un uomo che andava in giro a mietere vittime. Nessuno discuteva di lui apertamente sui giornali ed online solo per evitare che sentissero parlare di un'altra possibilità. Era un uomo che non esisteva, che era solo una storiella per la maggior parte della gente. Non era mai stato un megalomane, non voleva diventare famoso. Voleva solo poter vivere una vita normale come tutti gli altri, offrire questa possibilità a tutti quelli come lui. Si sarebbe macchiato del sangue di chiunque volesse rinunciare, di chiunque fosse meno forte del medico. Solo lui, si ripeteva, poteva essere esposto a tutto ciò senza impazzire.
« Tentativo numero 216...fallimento. » - Disse all'aria che lo circondava, o forse al fantasma di qualcuno che non c'era più. Aprì gli occhi verdi, pensando che forse non era ancora troppo tardi per salvare un piccolo pezzetto del ragazzo. L'uomo compì un'ulteriore pazzia per la propria salute fisica e mentale. Si contorse sulla sedia, strinse gli occhi fino a farsi male, si morse il labbro per non sentire il dolore alla testa. Doveva distrarsi per fare spazio dentro di sé, per non dimenticare Hisashi. Cominciò a vedere le stelle, ad osservare come fulmini attraversare i suoi occhi chiusi. I suoi muscoli si irrigidirono, mentre tratteneva il respiro per poter dare un ultimo utilizzo della sua Unicità. Sulla sedia accanto a sé, una mano fantasma perfettamente cristallina e quasi luminosa cadeva morta come se fosse un cadavere ritratto in qualche famoso quadro.
« Hisashi...Hisashi. Sono riuscito a salvare almeno questa parte di te. Mi dispiace. Mi dispiace. Mi dispiace... » - Un'infinita lista di nomi sembrava scorrere nella sua mente, così come un immenso dolore colpì la sua scatola cranica. Era come se qualcuno gli stesse trapassando le tempie con un ferro rovente e si divertisse a rovistare col suo cervello. Sentì il sapore metallico del sangue nella bocca ed il naso colare.
Cognomi, nomi, età, Quirk che correvano senza fine. Voleva smettere di pensarci, ma non poteva. Tutte quelle persone erano morte per mano sua, senza che potessero continuare a vivere. Avevano scelto loro di andarsene ed ogni notte, PL pregava che non avessero avuto rimpianti. Loro avevano usato lui per andarsene, lui li usava per la sua ricerca. Non voleva smettere, voleva morire pensando di aver risolto quel problema. I tempi erano forse maturi per un grosso cambiamento.
©ART | ©CODECITAZIONEHello, eccoci arrivati alla conclusione della AM. Vi ringrazio di aver partecipato e per l'entusiasmo con cui avete postato tutti. Era l'occasione per introdurre un PNG nuovo, ma anche per far riflettere tutti i vostri personaggi sui loro Quirk ed il rapporto che hanno con loro. Spero che vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me: onestamente mi sono divertito molto a mettervi di fronte a domande che riguardavano sia la vostra sfera personale che gli ultimi eventi del GDR. Sono contento di tutti i vostri post e sono felice di vedere che non avete avuto riserve nel comportamento dei vostri personaggi.
Più nel dettaglio:
Dracon: Sono abbastanza soddisfatto nel vedere che Aymi sta cominciando ad evolversi piano piano come personaggio. Naturalmente, il fatto che negli ultimi due post sia stata ripresa dal medico non indica che hai ruolato male, anche se mi sarei aspettato di vedere un po' più empatia da parte sua nel caso di Hisashi. Non dico che sia stato innaturale, ma dopo essersene andata via dallo studio poteva anche non tornare indietro per "giustificarsi" se credeva veramente nelle sue parole. A parte le incertezze sulla questione Quirk e Quirkless, oltre che la trama dei genitori di Ayumi, sei andato piuttosto bene.
Ace: I tuoi post andavano molto bene, mi spiace che tu abbia dovuto saltare un turno. Ho apprezzato molto l'aspetto più materno ed umano di Evelynn e sono rimasto sinceramente stupito dal leggere dei bei post fatti in prima persona. Il tuo terzultimo post è stato uno dei miei preferiti
Stan: Anche sui tuoi post niente da dire, anche perché sono stati molto vari (dal gioco di carte alla risata che ti ha reso il capro espiatorio della role). Avrei forse apprezzato un po' di più qualche pensiero sulla situazione dei Nega Quirk, ma a parte dire che Hisoka è una persona orribile non ho altro da aggiungere. Se desideri puoi fare un ultimo post dove decidi di uscire dallo studio, comunicamelo in privato in caso e riaprirò il topic .
Why Bother: Come per gli altri, i tuoi post andavano decisamente bene, nonostante le "stranezze" di Shiisa (positive, non ti preoccupare). Ammetto che mi sono piaciuti anche i tuoi post in prima persona, soprattutto i ragionamenti che faceva verso gli altri ed il suo comportamento con Desmond. Hai avuto un piccolo calo finale ma avevi già detto parecchio nei post precedenti, quindi tutto ok. Mi è piaciuto molto il suo pensare ad Aogiri e i suoi confronti con i personaggi del suo passato e quelli della AM!
Sapph: I tuoi post sono stati molto carini e Desmond si è trovato decisamente in una posizione molto scomoda, tra numerose personalità particolari. E' stato quello un po' più pensieroso, ma mi sono piaciute le sue riflessioni ed il mettersi in gioco verso la fine, cercando di affrontare la sua fobia per il sangue e la sua voglia di stare tranquillo. A parte una probabile vendetta da parte di Hisoka, tutto apposto!
Ayumi Star: +45 exp, 800 yen
Evelynn Harcrow: +50 exp, +800 yen
Hisoka Morow: +50 exp, +800 yen
Shiisa Tsubasa: +50 exp, +800 yen
Desmond Archisorte: +50 exp, +800 yen
Spero vi siate divertiti e vi ringrazio nuovamente per aver partecipato a questa affollata AM. Chiudo qui!.