Guinea Quirks

AM per Dracon - Sapphire313 - Stan™ - Ð. × Ace - Why Bother.

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    Sugar-fueled machine

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    GUINEA QUIRKS

    Era ormai buio sui palazzi di Tokyo, nonostante le luci della città tentassero disperatamente di far rimanere i suoi abitanti svegli. L'anno nuovo era arrivato da poco e sembrava che i disordini causati dai protestanti Anti-Mutant fossero leggermente diminuiti, anche se la propaganda politica che li discriminava continuava ad imperversare in pubblico e sul web. A rendere inquieta la città erano stati due eventi molto vicini tra di loro, che avevano reso gli abitanti di Tokyo ancora più paranoici. L'evasione del Sagrestano Homura, ancora ricercato da numerose agenzie di eroi e dalla polizia, un ricercato pericoloso e che voleva terminare l'esistenza stessa dei Quirk. Successivamente quello che era stato definito dalla stampa il "SALEM", quasi per dare un aggettivo dispregiativo riferendosi alla città famosa in oriente per le streghe, che aveva colpito i più giovani e danneggiato l'intera città. Moltissime persone evitavano di uscire di casa e molti eventi avevano subito un drastico calo nelle presenze, per la paura che questi misteriosi terroristi volessero attuare il secondo atto. Questo evento aveva però portato a qualcosa di positivo, almeno: l'azienda 30MINDUSTRIES aveva soccorso chiunque fosse stato coinvolto in quella notte, guadagnando popolarità e riuscendo a diffondere il messaggio che portavano avanti da tempo. L'esistenza dei Nega-Quirk sembrava essere stata accettata da quasi tutti, anche grazie alla diffusione del termine attraverso numerosi forum online e social. Su Twitter l'hashtag #NegaQuirk aveva spopolato nelle settimane successive all'incidente, nonostante non mancassero diversi fronti d'opposizione scientifici o meno. Cos'erano veramente i Nega-Quirk e perché esistevano? Bastavano le risposte fornite da una sola azienda a tranquillizzare le persone che vivevano una vita difficile?
    Dal nulla, quasi come se fosse risalito un mostro abissale dalle profondità marine, qualcuno aveva ammesso di stare cercando una soluzione per conto proprio. Non era un famoso scienziato od una personalità che cercava di vendere prodotti per truffare la gente sofferente. L'esistenza di un individuo noto come "PL" era nota solo a chi frequentava certi ambienti, dopotutto. Non era particolarmente difficile sentire parlare di quegli argomenti anche nei bassifondi di Tokyo, visto che sempre più persone accusavano di essere portatori di Nega-Quirk. Una voce, un annuncio online su qualche sito web oscuro, un numero di telefono...tramite questi mezzi, il presunto dottore aveva comunicato di essere in cerca di persone volenterose di utilizzare il proprio Quirk per alcuni test. L'opinione su queste attività era piuttosto positiva, visto che si trattava di semplici studi e misurazioni sulla propria Unicità. Chiunque avesse partecipato a questi esperimenti aveva parlato di PL come una persona carismatica e con una visione unica sulla faccenda delle Unicità, quasi caritatevole. Oltretutto sembrava pagare bene in cambio dell'utilizzo della propria Unicità, cosa che attirava molti nel suo studio nella parte più nascosta di Shinagawa, nonostante non fosse affatto difficile da raggiungere. Alcuni individui dalle provenienze più disparate avevano contattato lo studio, stabilendo un appuntamento come se dovessero andare dal dottore per un'influenza stagionale. Aveva risposto una voce maschile che aveva chiesto loro un paio di semplici domande, ovvero che tipologia di Quirk possedessero, il loro sesso e la loro età. Non era stato chiesto loro nessun nome, né altre informazioni personali. Dopotutto, stavano agendo tutti nell'illegalità.
    Tre giorni dopo, alle 21.00 del 15 gennaio, si sarebbero dovuti quindi presentare nella circoscrizione di Shinagawa, seguendo le indicazioni che erano state fornite qualche ora dopo il loro contatto con PL. Per raggiungere l'edificio ai limiti dell'area bastava intraprendere un paio di stradine secondarie, considerato che si trattava di una zona comunque abbastanza popolata e frequentata dai cittadini. Più che un antro malridotto di un criminale ricercato, l'edificio dove si sarebbero dovuti presentare era comunque ben tenuto e sede di numerosi uffici. Sarebbero potuti entrare dall'ingresso principale, venendo accolti da un paio di porte automatiche, per poi salire al primo piano come era stato indicato tramite delle scale ben curate. L'ingresso dello studio medico era aperto - indicato fuori come "Studio Medico Hisahito" - ed entrando si poteva subito notare come si trattasse di una normalissima sala d'attesa dotata di poche sedie, quattro per la precisione. Il pavimento in moquette azzurra seguiva una tonalità calmante per gli occhi come le pareti, dove di lato c'era un piccolo televisore acceso sul canale delle news. Di lato un mobilino in legno accoglieva qualche rivista di gossip e medica, con l'arredamento che finiva con un distributore dell'acqua accanto all'ingresso. Sulla parte sinistra c'era una porta di legno chiusa, con un calendario accanto. Sembrava quasi che fosse stato arredato per rappresentare al meglio uno studio medico tipico, se non per un piccolo dettaglio artistico che stonava abbastanza rispetto alle tinte celesti della stanza: un trio di quadri incorniciati di una forte tinta rosso acceso era posizionato di fronte all'entrata, i quali sembravano raffigurare degli uccellini e dei fiori dipinti di nero. Era piuttosto complicato capire dove iniziassero i fiori e terminassero i volatili, a causa delle pennellate alla rinfusa che sembravano quasi macchie di sangue.
    La saletta era vuota e silenziosa per adesso, se non per il televisore sistemato a volume basso, senza un rumore che provenisse dall'altra stanza. Si sarebbero potuto sistemare sulle sedie od in piedi, aspettando quello che sembrava essere il loro turno per entrare in quella misteriosa porta, l'unico passaggio ulteriore dentro quella stanza.



    CITAZIONE
    Benvenuti nella AM, carissimi.
    Come già detto nel post, avete ricevuto o avete avuto notizia di questo studio medico che studia i Nega-Quirk. Potete decidere voi come il vostro personaggio venga a sapere dei test: magari hanno ricevuto il numero di PL da un conoscente, magari hanno sentito una voce in giro o sono semplicemente interessati a questa faccenda. L'appuntamento è per tutti alla stessa ora e l'ordine di arrivo naturalmente determinerà chi e quante persone troverete. A meno di imprevisti, lasceremo l'ordine che si verrà a creare in questo giro :zizi:
    Spero di vedere dei bei post da parte vostra e per qualsiasi domanda potete mandarmi un MP! :**:
     
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    Ayumi Star




    amy-sorel-by-eonforgery


    Narrato - Parlato - pensato



    Inutile dirlo mentre Ayumi camminava per quella parte di periferia aveva fatto carte false per trovare questo luogo sin dalla conversazione con la ragazza nella libreria quando parlò delle ricerche della 30 minutes industries per poi divenire lentamente ossessionata da PL e prendere appuntamento con questa persona. Da quando in uno dei suoi classici spettacoli aveva udito una conversazione di questo tipo che stava studiando i quirk e meglio ancora i Nega-quirk forse poteva avere la chiave per il sogno di Ayumi... liberarsi della sua maledizione. Ed ora finalmente dopo giorni di ricerca per trovare il numero per l'appuntamento ecco che era euforica si capiva anche solo guardandola che la ragazza sprizzava gioia da ogni poro della pelle. Era emozionata come poteva non esserlo finalmente il sogno della sua vita stava per realizzarsi. Purtroppo la voce si era sparsa anche all'eden per loro era a dir poco follia voler rinunciare ad un'unicità come sembrava fosse intenzionata a fare Ayumi lei però stava ignorando tutti quelli che gli dicevano di non farlo... però loro come potevano comprendere la rossa o il suo desiderio di togliersi quell'anatema che fin da quando e comparso non gli ha dato altro che guai come stava continuando a fare. ricordandosi lo scontro con l'eroe dai capelli bianchi avvenuto qualche giorno fa.
    No come potevano se per loro un'unicità era una cosa buona e positiva anche solo lontanamente comprendere il dolore che quell'anatema come la ragazza dai capelli scarlatti adorava chiamare tutto il dolore e solitudine che essa gli aveva arrecato, ora per lei si erano aperte le porte del paradiso eliminare la sua capacità la sua unicità più lo pensava più gli tornava in mente ed ancora meno ci credeva mancava poco troppo poco. Nel mentre la ragazza stava attraversando la città e quella zona tenendo in mano un biglietto con l'indirizzo dello studio. una sola domanda gli frullava nella mente

    Chissà come sarà la vita senza la mia maledizione? Potrei continuare a lavorare comunque no? Tanto lavoro solo come ballerina non ho mai usato il mio quirk lì... potrei finalmente iniziare un nuovo capitolo della mia vita senza la paura che il quirk rovini tutto! Se chiedessero mostrarmi il tuo Quirk scappare oppure dire che ne sono nata senza. Così eviterei di rimanere sola.

    in quel momento gli cadde dalla testa il fiocco nero che le aveva regalato Aoi quasi come anche lui non approvasse la scelta che in quel momento la ragazza voleva fare. Ayumi raccolse il regalo ed inizio ad armeggiare di nuovo per legarlo meglio sui suoi capelli.

    Immagino che neanche Aoi approverebbe quello che voglio fare. Ma purtroppo nessuno può capirmi o può comprendere gli anni di solitudine che questa cosa mi ha fatto provare, mi fatto ripudiare dalla mia famiglia erano violenti si ma sempre meglio di dormire per strada come i primi tempi, qualsiasi amico fatto l'ho perdevo appena lo mostravo anche perché quegli idioti lo respiravano. Per colpa sua sono stata sola per buona parte della mia vita. Non mi ha portato altro che solitudine e guai, ma oggi finalmente si cambia musica alla mia vita. Spero che questa però non sia un'altra stupida delusione e so anche che non dovrei caricarmi così tanto di aspettative. Però per una volta devo pensare che tutto andrà bene e il mio meglio questa volta e eliminazione del mio quirk!

    La ragazza continuò a camminare facendo attenzione ad ogni singolo edificio e via cercando di trovare quello giusto. Ormai la stessa ragazza non pensava ad altro che al suo obiettivo così vicino tra questi palazzi doveva solo trovare il luogo esatto. Nulla l'avrebbe fermata ora che la realizzazione del suo sogno era così vicino non poteva permettere nella maniera più assoluta di lasciarsi sfuggire questa occasione. Alla fine riuscì a trovare l'edificio più emozionata che mai.

    "studio Medico Hisahito" dovrebbe essere questo. Il cuore della ragazza batteva a mille sembrava anche che i piedi della ragazza si muovevano da soli come se anche loro come il resto della persona come se anche loro volessero dare concretezza al desiderio della rossa. Dove sperava che quel sogno potesse realizzarsi.

    entro dentro vedendo una normalissima sala d'attesa come se ne vedevano altre in Giappone anche se alcune parti dell'arredamento tradivano quell'atmosfera di semplice studio medico. Tuttavia, la stanza era vuota e silenziosa se si ignorava il televisore ovvio.

    Meno male sono la prima almeno non dovrò fare nessuna fila. salvo gente che ha preso una prenotazione prima di me in quel caso la mia attesa dovrà aumentare purtroppo.

    Così la ragazza non poté fare altro che prendere dal borsello " The Philosophy of Horror" il libro aveva comprato qualche sera fa ed iniziare a leggerlo sia perché l'ho stava trovando molto interessante a tal punto da chiedersi cosa effettivamente vedevano le vittime delle sue tossine sia per ingannare un'attesa che per lei sarebbe stata a dir poco eterna.


    Ayumi Star PG - LIVELLO PG[/URL]

    Forza: 15
    Quirk: 30
    Agilità: 30
    Energia: 100
    Tecniche/Equipaggiamento usato: SOLO TITOLO TECNICA E/O DELL'EQUIPAGGIAMENTO
    Danni: X
    CITAZIONE
    TECNICHE/EQUIP
    ...descrizione della tecnica/equipaggiamento



     
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    [Scheda] [Quirk] Evelynn Harcrow
    « Ooh, are you lonely? I can help. »

    Spesso mi dicevo che fossi fortunata ad essere come fossi e continuavo a sostenerlo tutt'ora, ultimamente però mi ero un po' soffermata sulla questione dei quirk e di ciò che comporta avere un potere che ti cambia letteralmente la vita. Qualcuno non appare, altri invece ti cambiano e nel secondo caso si può dire che - soprattutto in tempi come questi - sia davvero una piccola maledizione: se dovessi contare tutte le volte in cui ho sentito dire qualcosa di brutto alle mie spalle o anche solo in faccia, penso non mi basterebbero le dita delle mani di cinque o sei persone solo per l'ultima settimana. Basta uscire il giorno per rendersi conto della situazione o per venir presa di mira, anche se ultimamente sembra che le attività siano un po' calate dal punto di vista dell'odio e della discriminazione.
    Tanto meglio.
    E poi era inutile dire che se non avessi avuto tra le mani direttamente una persona attaccata e lesa perché sosteneva una causa come quella della diversità, non mi sarei interessata a niente di tutto questo e starei ancora per i fatti miei a badare ai miei affari ed anzi adesso sono certa che sarei con qualche cliente a divertirmi ed invece eccomi qua, agenda chiusa per la serata e l'intenzione di fare qualcosa di tutto sommato buono. Non ero una di quelle persone che volevano far sparire il proprio quirk o che si sentivano sfortunate ad aver avuto un potere che le cambiasse, come potevo maledire un quirk che mi aveva dato un aspetto come il mio? Anzi se tutti avessero avuto le proprietà del mio, di poteri, sarebbe un mondo fatto di persone davvero stupende ed incantevoli da guardare, sicuramente meno pesante ma non è quello il punto.
    Il punto era che la 30MINDUSTRIES faceva un lavoro davvero bello ed ammiravo la loro attività, era una bella causa che in un periodo come questo serviva davvero come il pane: offrire un tentativo di soluzione o almeno far vedere che ci fosse una ricerca in atto in questo momento di odio era una piccola ancora alla quale tante, tantissime persone erano disposte ad attaccarsi. Mi era balzata in mente l'idea se non fosse possibile replicare anche il quirk di qualcuno in modo da dargli le stesse proprietà e non avevo avuto probabilmente l'accortezza di fare in tempo le domande giuste ma magari avrei avuto occasione una volta a tu per tu con lo specialista di turno. Mi stavo recando lì non tanto perché mi vergognavo del mio potere ma perché speravo che potesse aiutare lo studio per rendere più sopportabile la situazione a chi già trovava difficile anche solo uscire di casa.
    « Credo il posto sia questo. »
    Ammetto che il colloquio non era stato dei migliori ed il fatto che la persona coinvolta non usasse nemmeno un nome vero non fosse delle più rassicuranti ma non avevo fatto altro che sentir parlar bene di questo individuo in quei locali che frequentavo. Capita che quando ti trovi fuori in compagnia, l'orecchio ti va su qualche parola detta qua e là e se non fosse stato così, non mi troverei di fronte a quella porta pronta per il mio appuntamento fissato in maniera losca ma comprensibile: non era una cosa da fare alla luce del sole, si trattava pur sempre di utilizzare unicità di fronte ad altre persone magari nemmeno autorizzate. Mentre camminavo verso la mia meta non potevo non guardarmi intorno ed ero anche sicura di esserci stata qualche volta con qualche cliente, ma non era molto importante, e la cosa positiva era che nonostante non fosse una cosa legale, il posto almeno non cadesse a pezzi, anzi. Sembrava una di quella palazzina piena di uffici burocratici dove si sbrigavano chissà quali faccende. Puntellai un dito sulla targhetta dello studio medico giusto per vedere dove dovessi andare, iniziando a salire le scale per recarmi al primo piano.
    Era tutto sommato un bel posto, probabilmente era tutto parte "del piano" per far sentire a proprio agio chi vi si recava dato che già di problemi doveva averne. Salite le scale, mi trovai di fronte ad una normalissima sala d'attesa che un po' deluse le aspettative: mi aspettavo qualcosa di più stravagante considerando l'argomento ma ehi, forse mi ero fatta delle attese troppo alte e...oh, non ero la prima.
    « Ciao~ » Salutai con un mezzo cinguettìo, sistemandomi su una delle sedie vuote cercando una qualsiasi rivista da leggere per ingannare l'attesa nel caso in cui la signorina dai capelli particolari e curiosi non avesse voluto dir niente. Non l'avrei biasimata, chi va in questi posti non lo fa magari per parlare con gli sconosciuti anche se avevo imparato che a volte non poteva che far bene. Tanto mica li rivedevi più...
    Accavallai le gambe e mi misi in attesa aprendo il giaccone in pelle nera che avevo scelto per la serata, dentro faceva pochissimo freddo e non sentivo tutto questo bisogno di coprirmi dal gelo notturno di fuori. Sì, molto meglio qui che fuori dove facevano si e no pochissimi gradi sopra lo zero. Poi per fortuna l'abito maglione color panna che avevo teneva tutto sommato abbastanza caldo. « Aspetti da tanto? » Domandai senza particolare curiosità, giusto per capire se c'era qualcuno dentro o se effettivamente quella ragazza fosse la prima della lista ed io fortunatamente la seconda.

    ► Statistiche
    ● Livello: 2.
    ● Peso trasportabile: [4].
    ● Energia: 100.
    ● Forza: 10.
    ● Quirk: 37.
    ● Agilità: 28.
    ● Tecniche usate: //.
     
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    Hisoka Morow

    L'Éclipse Casinò ricompensava coloro dall'orecchio fine. Spendendo tutte quelle ore circondato da innumerevoli individui criminali e poco di buono, se ti trovavi al posto giusto al momento giusto spesso potevi incappare in qualche delizioso nugget d'informazioni.

    Certo la gente losca amava tenere le fonti e le opportunità di profitto per se, ma era lì che la sua presentazione peculiare gli offriva manforte. L'abbigliamento da giullare, i mannerismi eccentrici, tutto era al servizio del rendersi difficili da interpretare e cogliere gli avversari a guardia bassa. Da quand'aveva incominciato il suo ruolo da croupier aveva la sensazione i suoi colleghi lo vedessero come un tizio sì inquietante... Ma anche un po' tonto, con la testa fra le nuvole.

    Non avrebbe potuto chiedere di meglio.

    Anche se a bassa voce, chi discuteva attorno a lui si faceva meno problemi di segretezza rispetto ad altri. Quello ha la testa fra le nuvole, è nel suo mondo, pensavano. In maniera paradossale il suo essere così stravagante e in rilievo lo aiutava a scomparire, e imbattersi così in parecchie voci interessanti. Come quella che lo portava alla saletta quel giorno.

    Hisoka era atterrato a Tokyo proprio in uno dei suoi momenti più intriganti, sembrava. Più il tempo passava, più il Jester riconfermava a se quanto eccellente fosse stata la sua decisione di trasferirsi in quella città d'Eroi e Villain. Era venuto lì per cercare sfide degne d'essere intraprese, prove d'intelligenza e resistenza che solo la vita da Criminale poteva offrirgli, e la metropoli Giapponese sembrava strabordare di tali opportunità.

    Quando i suoi obiettivi erano quelli di approfondire la maestria del suo Quirk, incontrare individui interessanti, e immischiarsi in faccende stimolanti... Quel cosiddetto "PL" gli stava offrendo tutto su un piatto d'argento.

    Purtroppo però si sentiva come se gli mancasse un pezzo del puzzle. SALEM, 30MINDUSTRIES, i Nega-Quirk... Tutti questi avvenimenti precedevano il suo stesso arrivo in quella nazione. Online era difficile distinguere verità da sensazionalismo, ma da quel poco che si sapeva da fonti ufficiali pareva ci fosse qualcosa di grosso in sobbollizione... Hisoka se n'era perso l'inizio, ma non si sarebbe lasciato sfuggire la conclusione.

    Partendo dalle voci di casinò era riuscito ad accaparrarsi un primo contatto con questo "studio", poi un invito formale alla vera sostanza della ricerca. Ad ogni step l'intera attività non si confermò mai come particolarmente rassicurante, ma dopotutto era quello ad attrarlo. Ciò che più di altro sperava era potersi trovare faccia a faccia con altre persone portate, per un motivo o un altro, a far ricorso a quel lato oscuro della società dei Quirk.

    Due di questi individui sembravano già essersi accomodati prima di lui. Due ragazze, una dall'aspetto decisamente più peculiare e surreale. Anche quando le Unicità di tutti i tipi sbucavano dovunque, c'erano sempre delle persone di cui bisognava perennemente rammendarsi fossero comuni umani.

    Piuttosto che sedersi affianco a loro optò per appoggiarsi di schiena alla parete vicina, estraendo dalla tasca un mazzo di carte per giochicchiarci distrattamente. Tagliando, mescolando, e riordinando, avrebbe passato il tempo mentre origliava le discussioni che altri avrebbero fatto. Sorrisetto incancellabile e sempre visibile in volto.
     
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    Smile at Despair, in the name of Hope

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    Shiisa Tsubasa
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    Kek.
    Non me la raccontava giusta proprio nessuno, altro che le chiacchiere. La 30Minutes industries in particolare, probabilmente stava covando qualcosa di veramente strano - come minimo il suo frontman era un rettiliano pronto a invadere la terra e mozzicarci tutti. Per non parlare della tipa russa - sembrava che tutto quello che mi stesse accadendo ultimamente ruotasse intorno ai Nega-Quirk. Non avevo neanche il tempo di preoccuparmene molto, perché come le persone normali - io - dovevo preoccuparmi di cose più importanti. I lavoretti di Zero iniziavano a scarseggiare e avevo visto un volume del 1800 di raccolte di poesie di George Eliot che non si sarebbe comprato da solo. Senza contare quelle quisquilie come dover pagare l'affitto, il cibo, i vestiti nuovi...

    « Kek. Male che vada posso sempre uscire dalla finestra. Kekekekek. »

    Mi dissi da sola, immaginandomi mentre facevo un'uscita rovinosa dallo studio medico. Avevo ricevuto informazioni a riguardo da certi contatti non proprio raccomandabili che mi ero fatta attraverso i lavoretti per Aogiri e avevo deciso di dare un'occhiata sia per i soldi che avrei potuto tirare su a riguardo e per magari portare qualche informazione ai miei datori di lavoro.

    Le informazioni sono apprezzate.
    E qualcuno che parla di Quirk, fa studi sui Quirk... sicuramente saperne di più mi sarebbe tornato utile nel grande schema delle cose. Quindi, mossa dai soldi e dal desiderio di informazioni mi ero recata al luogo dell'appuntamento solo per rendermi conto di dover fare una fila terrificante. Sigh. Feci un piccolo sorriso alla gente che ritrovai all'interno, notando che c'era la ragazza che avevo incontrato qualche giorno fa in libreria. Quirkless, eh? In un posto dove fanno esperimenti sui Quirk, eeeeh? Kek.

    « Kekekekekekekkekeek. Buonasera. »

    Avevo indosso una tuta acetata nera e bianca, nella peggiore tradizione slav, che nascondeva al di sotto le parti più comode del mio costume. Sottobraccio un grosso volume rilegato dove a caratteri giapponesi risaltava il titolo Frankenstein. Avevo deciso di leggere una traduzione per comodità, visto che non volevo stare a impelagarmi con l'inglese un po' vecchiotto di Shelley. Mi sembrava però una lettura adatta per questo genere di ambientazione nella quale ci stavamo trovando, ecco.

    Magari il tipo ci avrebbe fatto a pezzi e rimontati tutti assieme.
    Mi sedetti vicino alla ragazza dall'aspetto più strano, regalandole un sorriso larghissimo, seguito immediatamente da un kek. Successivamente mi sporsi un pochino per salutare la ragazza della libreria, per farle capire che l'avevo riconosciuta e che probabilmente il gatto era fuori dal sacco.

    Pacificamente, a quel punto, avrei iniziato a leggere il mio libro, nell'attesa che arrivasse il mio turno. E a giudicare dalla gente in sala d'aspetto, ci sarebbe voluto un sacco.

    | Villain, Aogiri Tree | #Livello 2 | Età 21 | © |
    Energia: 100| Forza: 030+10 | Quirk: 015 | Agilità: 030
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.


    CITAZIONE
    Disclaimer - Il Kek è un intercalare di Shiisa, una risatina un poco gracchiante e sgraziata.


    Edited by Why Bother - 17/1/2020, 14:29
     
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    Desmond Philip Archisorte
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    Livello: 2
    Energia: 100
    Forza: 10
    Quirk: 35
    Agilità: 30

    Peso Trasportabile: [4]
    Scheda

    Era tutto cominciato da poche parole in metropolitana.
    Un bisbiglio, un discorso condito da occhiate nervose tra due tipi in giacca e cravatta – quasi sicuramente meno raccomandabili di quel che sembravano – che mai avrebbe dovuto ascoltare, eppure, schiacciato nella ressa mattutina composta da studenti e lavoratori che si spostavano in orario di punta, non aveva potuto fare a meno di cogliere quelle parole che almeno in teoria dovevano essere coperte dal rumore del convoglio in movimento e delle persone che vi stavano all'interno.
    Aveva fatto finta di non capirli, di essere perso nei propri pensieri di straniero in visita in Giappone, eppure la sua mente aveva registrato tutto con un interesse che aveva qualcosa di malsano.
    Voleva saperne di più.
    Voleva assolutamente saperne di più.
    La giornata di lavoro – aveva fatto il segretario in uno studio legale, questa volta – era passata senza intoppi, una volta tornato a casa si era rifugiato nella propria stanza e, fumando un sigaro dietro l'altro, aveva cercato su internet una risposta a tutte quelle domande, a quei molteplici dubbi che gli avevano martellato la mente per tutto il giorno.
    Nega-Quirk.
    Ricerche indipendenti sui Nega-Quirk.
    Medico per Unicità.
    PL.
    Razionalmente sapeva che non doveva invischiarsi in una cosa simile, era una roba torbida e alquanto losca ed era chiaro come il sole che si sarebbe messo in grossi, grossissimi casini, eppure il suo lato più istintivo, quell'insoddisfazione nei confronti della società e della propria vita – proprio quella che l'aveva spinto, da bravo incosciente che sapeva essere, ad appostarsi davanti alla porta sul retro del ristorante di Shinjiro nella vana speranza di coglierlo con le mani nel sacco – gli diceva che doveva cercare PL.
    Non per i soldi, che potevano essere un ottimo incentivo pure per uno squattrinato come lui, non per la voglia di aiutare seriamente qualcuno dotato di uno di quei tanto chiacchierati Nega-Quirk.
    Lui... voleva sapere, voleva scoprire qualcosa di più su quella persona che operava nell'ombra, protetta dall'anonimato e da un'ottima reputazione,
    Ed era inutile cercare di ripetersi che era pericoloso, che incapace e debole com'era non poteva uscirne bene, perché quell'impulso masochista e autodistruttivo non gli avrebbe dato pace sino a... eh, quando mai sarebbe uscito da quello stato d'animo che affondava le proprie radici nell'evento che lo aveva sconvolto tanto, l'incidente di Lucy?
    Trovarsi un buon terapista in grado di portare avanti il percorso cominciato in Inghilterra poteva essere un buon punto d'inizio, ad esempio, ma ancora non aveva un lavoro fisso con relativo stipendio e non poteva permettersi di usare soldi per quello, per quanto si rendesse conto di averne bisogno.
    Però dai, c'era comunque una seconda opzione disponibile.
    La sua morte.
    O magari assecondare quegli impulsi in modo da non impazzire, esattamente come stava facendo.
    Sì, decisamente meglio.
    Insomma, non erano la prospettiva di una ricompensa né l'altruismo a muoverlo, quanto la conoscenza: se il fantomatico PL lavorava a contatto con i Quirk delle persone forse poteva sapere qualcosa sullo strano gas in grado di annullare le Unicità altrui per ventiquattro ore, no? Non avrebbe dovuto immischiarsi in affari che non lo riguardavano, non dopo che il signor Kardama glielo aveva espressamente detto, eppure gli strani eventi accaduti la sera in cui aveva incontrato la piccola Rin erano ancora ben impressi nella sua mente.
    Era inevitabile, aveva finito per sovrapporre l'immagine della studentessa con le corna a quella della ragazzina inglese e ora sentiva che doveva fare qualcosa per aiutarla.
    Non era riuscito a salvare Lucy, ma avrebbe potuto a tenere al sicuro Rin.
    E non gli importava che avesse accanto un padre famoso e sicuramente più preparato di lui o che l'effetto del gas fosse già svanito da tempo, visti i suoi hobby pericolosi poteva succedere ancora e ancora e non si sarebbe mai perdonato se l'avesse trovata un'altra volta in mezzo ai rifiuti, ferita.
    In più, anche se faceva un po' fatica ad ammetterlo a se stesso, c'era un altro motivo che lo portava ad essere tanto interessato alle ricerche del medico misterioso: PL era un uomo che studiava i Quirk "standard" per portare avanti i propri studi, chiedeva ai suoi pazienti di utilizzarli a scopo di ricerca, dunque almeno un minimo doveva saperne al riguardo, no? Desmond aveva abbandonato da tempo l'idea di fare uso della propria Unicità anche nelle piccole azioni quotidiane – il disgusto per il sangue era troppo forte, non riusciva a superarlo in alcun modo – eppure, allo stesso tempo, dentro di sé quella sensazione di insofferenza che lo attanagliava sempre più spesso lo spronava a fare qualcosa al riguardo.
    Se nei primi trent'anni della sua vita aveva preferito ignorare quella parte di sé, uno scomodo fardello genetico che si portava dietro dalla nascita, ora, al di là della questione legale che vincolava l'uso dei Quirk da parte dei cittadini, sentiva che era giunta l'ora di scardinare quel dogma della propria vita in modo da non essere inutile e impotente, per la seconda volta, una terza o una quarta, di fronte a un evento come quello che aveva coinvolto Lucy.
    Non avrebbe lasciato piangere una ragazzina sofferente sotto ai propri occhi, perfettamente conscio di poter fare qualcosa e allo stesso tempo non esserne in grado, non di nuovo.

    Le sue numerose ricerche per i meandri più oscuri del web avevano dunque portato a un risultato e un post in un forum gli aveva fornito il numero di telefono che gli serviva: una rapida chiamata in cui una voce maschile gli aveva chiesto età, sesso e tipo di Quirk, poi un indirizzo e un orario.
    Tre giorni dopo, Desmond era di fronte allo "Studio Medico Hisahito" nella circoscrizione di Shinagawa e, pur armato di navigatore sul cellulare, non era stato poi così difficile raggiungere quel luogo; con sua grande sorpresa, soprattutto, si era ritrovato in un posto sorprendentemente... poco sospetto.
    Un profondo respiro e poi entrò nello studio medico.
    «Buonasera.»
    Un saluto seguito da un inchino, nel pieno rispetto della formalità giapponese, rivolto a coloro che erano già lì.
    La prima cosa che lo sorprese, una volta all'interno, fu la normalità del luogo: al di là di quegli orribili quadri appesi alle pareti (era sicurissimo che la teoria del colore non prevedesse l'uso del rosso-simil-sangue in luoghi legati alla malattia), se gli avessero detto che lì dentro si tenevano esperimenti dalla dubbia morale si sarebbe messo a ridere, prendendo per pazzo l'interlocutore.
    La seconda, invece fu la straordinaria quanto variegata tipologia di persone che stavano attendendo il proprio turno, rendendo quella normalissima sala d'attesa di uno studio medico un qualcosa di dannatamente simile ad una riunione di membri di un freak show: la prima ad attirare la sua attenzione fu la donna dagli occhi gialli, bellissima e irreale in quel suo aspetto così insolito, ma qualcosa gli sussurrava di starci ben alla larga perché ce l'aveva ben scritto sul volto delicato e le belle forme che lei era una predatrice e lui una misera ed insignificante preda... il suo sguardo corse poi al... clown? Jester? Insomma, al tizio eccentrico appoggiato al muro che, come per rispondere al migliore degli stereotipi al riguardo, stava giocherellando con un mazzo di carte. Seguirono poi un'occhiata alla ragazza dai capelli rossi – non riusciva a leggere il titolo del libro che aveva aperto, però – e una alla tipa in tuta, chiedendosi se sotto a quei vestiti troppo larghi nascondeva qualche aberrazione della genetica o semplicemente aveva un pessimo senso dello stile.
    Insomma, dopo aver studiato rapidamente gli altri quattro pazienti, si tolse la giacca in misto sintetico nero – calda, impermeabile e soprattutto economica –, la appoggiò su una sedia assieme alla sciarpa color vinaccia e prese posto appena lì accanto dando le spalle a quei quadri tanto discutibili e facendo attenzione a non pinzare tra la propria schiena e lo schienale della sedia i lunghi capelli raccolti in una coda.
    Se fosse stato l'inizio di un videogioco horror in vecchio stile in cui lui, ovviamente, aveva il ruolo del protagonista incapace di stare al mondo (non che fosse una descrizione poi così distante dalla realtà...) come prima cosa avrebbe sentito gocciolare il sangue dei quadri sulle sue spalle, a pensarci bene.
    Rimase così in silenzio, perso nei propri pensieri, osservando l'ambiente che lo circondava e dando, di tanto in tanto, qualche occhiata incuriosita ai presenti.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    #1: King's Gambit [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Guarigione di danni lievi → trasferimento, funziona solo sugli altri.

    #2: Artificial Castling [Livello 1]
    Costo: 10 + 5 di mantenimento.
    Danno/Effetto: Protezione da danno di tipo lieve.

    #3: Queen's Pawn Game [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio [massimo 5 metri] con danno lieve.


    • Equipaggiamento narrativo
    #1. Coltellino multiuso: piccolo e senza troppi accessori, potrebbe tornare utile per procurarsi una ferita e consentire l'attivazione del Quirk.
    #2. Sigari e accendino: già ha la tendenza a essere imprevedibile così, non lasciatelo troppo a lungo senza fumare.
    #3. Quaderno con penna: ci tiene molto, sono regali di una collega inglese.
    #4. Libro: usato in edizione economica, così non si sente in colpa se deve scriverci sopra il significato o la pronuncia dei termini che non conosce.

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    GUINEA QUIRKS
    I cinque invitati si erano presentati allo studio medico Hisahito, ognuno avendo le proprie prime impressioni sul luogo. Era effettivamente strano pensare di trovare una clinica dai principi morali ambigui proprio al centro di Tokyo, senza nessuna particolare norma di sicurezza per accedervi. Forse PL aveva pensato che effettivamente per nascondere un albero, bisognava metterlo in una foresta. Nonostante si potesse dire quasi di essere in una simulazione (tralasciando i cruenti quadri), le parole di consuetudine che ci si scambiava mentre si era in fila dal dottore non cambiavano mai. Ritrovarsi in una stessa stanza con il medesimo obiettivo in mente era già imbarazzante per alcuni, ma in quel caso dove lo scopo era compiere atti illegali probabilmente sarebbe stato difficile rompere il ghiaccio, anche se forse qualcuno aveva qualcosa di cui parlare.
    Erano passati dieci minuti dall'orario assegnato quando la porta vicino a loro si aprì, rivelando una capigliatura nera che faceva contrasto con il candore assoluto dei suoi vestiti. L'uomo che si era appena presentato di fronte a loro nonostante il fisico magro era decisamente più alto del giapponese medio, anche se non poteva fare concorrenza a Desmond ed Hisoka, che erano come pali della luce rispetto agli altri all'interno della stanza. I capelli si posavano sul lato sinistro del suo viso, coprendolo parzialmente, mentre si allungavano fino al mento con alcuni ciuffi. Gli occhi verdi erano circondati da leggere occhiaie, forse più notabili da vicino, mentre alcune rughe marcavano il suo viso pallido. Era difficile assegnargli un'età, visto che la sua pelle era priva di particolari difetti dovuti all'avanzare del tempo. Forse era semplicemente giovane o con molta cura per il proprio, considerato che si trattava pur sempre di un dottore. Era vestito con uno stretto camice che condivideva il suo colore bianco con un dolcevita bianco che copriva in parte il collo, con i pantaloni che seguivano quell'armonia invernale. Probabilmente però poteva subito saltare all'occhio come non avesse infilato le braccia nelle maniche, facendo penzolare il tessuto sui suoi fianchi. Guardando meglio però ci si poteva accorgere di un dettaglio molto importante: a rendere esile la sua persona non era solo il fisico, ma anche il fatto che gli mancassero totalmente gli arti superiori. Non era possibile infatti notare alcuna sporgenza ai lati del torace, sempre che avesse voluto nascondere le braccia. Avrebbe puntato gli occhi qualche secondo sui presenti tornando con gli occhi solo su Eve, forse a causa del suo aspetto mutato.
    « Buonasera. Scusate il ritardo. » - L'uomo salutò il gruppo con un modesto inchino, tenendo la porta aperta col piede sinistro, prima di ricominciare a parlare. Sembrava abbastanza affaticato, ma indicò comunque loro col capo l'entrata da dove potevano già scorgere un ampio salone bianco con numerose sedie di fronte ad una scrivania. « È tardi, quindi vi pregherei di accomodarvi tutti dentro se possibile. Ci sbrigheremo tutti prima. » - Avrebbe quindi invitato tutti ad entrare, tenendo la porta spalancata fino a quanto l'ultima persona non fosse passata, richiudendola poi dietro di sé. La stanza dove i cinque si sarebbero trovati era in realtà non troppo dissimile a quella di un pronto soccorso od un ospedale. La prima parte era quasi più paragonabile ad uno studio, visto che una grande scrivania in legno nero prendeva la maggior parte di quell'angolo subito a destra. Sopra di essa erano adagiati uno schermo per un computer fisso assieme ad una tastiera dotata di tasti più grandi del normale, oltre che una specie di mouse dall'aspetto particolare. Sembrava infatti pensato per stare sul posto, dalla forma circolare con una sfera metallica in mezzo e dotato di due tasti posizionati ai lati opposti. Sul muro dietro la scrivania c'era un altro quadro, questa volta raffigurante un semplice girasole disegnato con molta cura. L'uomo camminava con una certa difficoltà, ogni tanto ondeggiando quasi come se facesse fatica a rimanere in equilibrio. Si sarebbe poi seduto dietro la scrivania, aspettando che tutti fossero comodi sulle sedie in metallo posizionate a semicerchio di fronte a lui. Guardando dall'altro lato, sembrava ci fosse un lettino con un catetere pronto all'uso, oltre che un mobile metallico dove diverse provette ed altro materiale medico erano poggiati. Accanto ad essa sembrava ci fosse un macchinario dalla funzionalità sconosciuta grande all'incirca come una fotocopiatrice. Sembrava ci fossero diverse scatole di plastica aperte in fondo alla sala, anche se da lì non si poteva osservare cosa contenessero.
    « Potete chiamarmi Hisahito o PL, come preferite. » - Avrebbe cominciato il medico, mentre li guardava tutti piuttosto incuriosito, squadrandoli come se dovesse già raccogliere dati. « Studio i Quirk da più di vent'anni ed il vostro contributo mi sarà prezioso, vi ringrazio per essere venuti. Mi pare che qui ci siano...un Transformation e quattro Emitter, sì. Il mio obiettivo è eliminare i Nega-Quirk in modo permanente, rendendo la vita delle persone come me più facile. » - L'uomo avrebbe chiuso un attimo gli occhi, quasi come se stesse pensando, assottigliando le labbra come se fosse sotto sforzo. Come se fossero ologrammi comparsi dal nulla, accanto al torace dell'uomo si sarebbero formate tre braccia semitrasparenti e dall'aspetto piuttosto crudo. Erano lunghe ed affusolate, con le dita che sembravano più che altro artigli, la superficie che sembrava composta da legno dalla corteccia rovinata. Un paio di queste si sarebbero mosse fluttuando verso la tastiera, mentre un'altra controllava quel mouse particolare. Rivolse un sorriso stanco ai presenti, nonostante il suo corpo fosse decisamente più rigido di prima.
    « Permettetemi di rivolgervi tre domande. Come funziona il vostro Quirk? Ha mai influenzato la vostra vita? Avete mai avuto problemi di salute o psicologici a causa dei vostri poteri? Non siate timidi e non risparmiate i dettagli, ho bisogno di tutti i dati possibili per la mia ricerca. » - PL avrebbe ascoltato a turno ognuno, scrivendo a sua volta sulla tozza tastiera che aveva davanti. Le dita fantasma si muovevano in modo veloce ma spesso poco preciso ed era come osservare una persona che provava a scrivere sul telefono con le mani congelate. Il mouse veniva manovrato con molta più facilità, considerato che si trattava di semplici movimenti. Nonostante gli artigli non sembrava in grado di danneggiare ciò che toccava, ma solo di interagirci. Gli esperimenti iniziavano da lì.

    ©ART | ©CODE



    Rieccoci qui e vi ringrazio per i post molto belli che avete fatto tutti :**:.
    Potete tranquillamente rispondere alle poche domande che vi siete fatti prima che la porta si apra, oltre che porne altre/rispondere in caso. Seguite le indicazioni nel post, sperando di aver descritto tutto in modo più chiaro possibile. Rispondete alle domande di PL, naturalmente seguendo l'ordine creato indicato più sotto.
    Ordine: Master, Dracon, Ace, Stan, Why Bother, Sapphire
    P.S. Giusto per ricordarvelo, il post di Dracon verrà cancellato successivamente! Per ogni dubbio e domanda sapete come trovarmi.
     
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    Ayumi Star




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    Narrato - Parlato - pensato



    La ragazza dai capelli cremisi era seduta a leggere il suo libro attendendo il momento che la porta del medico si aprisse chiamando la ragazza dai capelli cremisi. Ed era li praticamente da pochi minuti che però gli sembravano eterni in fondo si parlava sempre del suo sogno come poteva non essere ansiosa se l'unica cosa che lo separava da esso era semplicemente una porta ed il nome che il medico doveva dare. Sperava nel suo prima degli altri... anche se non sentiva nulla. Dall'altra stanza. Doveva solo mettersi il cuore in pace ed aspettare. Mentre aspettava sentiva il ticchettare dell'orologio mentre i suoi pensieri erano assorti in quello che sarebbe successo in quella clinica dalla dubbia legalità per Ayumi, nel mentre iniziarono ad entrare altri pazienti o persone che volevano partecipare a quella ricerca sui quirk la prima era estremamente inusuale anche in un mondo di Quirk anche se la ragazza poteva dire che nonostante tutto era estremamente bella e dopo aver salutato chiese alla rossa se era da tanto che aspettava.

    No sono arrivata pochi minuti fa.

    per poi vedere l'arrivo di altre persone che stavano riempiendo la sala d'attesa. Un clown che stava giocando da solo con un mazzo di carte forse era un mago se questa teoria di Ayumi che era un prestigiatore allora...

    Che stia il più lontano possibile da me... mago, prestigiatore oppure tipo che si diverte a fare giochi con le carte non si deve avvicinare a me,

    la ragazza dai capelli cremisi poteva guardare con sguardi d'odio il clown per poi provare a non pensarci e tornare alla lettura del suo libro. Per poi riconoscere quella risata sgraziata e gracchiante era la finta commessa che aveva incontrato qualche giorno fa. Solo che a differenza dell'ultima volta indossava una tuta estremamente larga strano visto che l'ultima volta era vestita decentemente. Mentre ora sembrava quasi fare questo solo per semplice perdita di tempo. Che tuttavia salutò comunque Ayumi di tutta risposta la guardò.

    Bello rivederti finta commessa. Grazie per avermi consigliato questo libro è davvero interessante.
    Scommetto che si starà chiedendo cosa ci fa una Quirkless in uno studio medico che studia i quirk o si fanno ricerche su esse... dovrò dirgli la verità che ho un quirk che vorrei non avere? e che sono qui appunto per togliermi questa maledizione. Se farà domande risponderò questa volta dicendo la verità.

    Per poi arrivare una quarta persona apparentemente la più normale del gruppo esteticamente parlando poi vai a vedere cosa c'era nella sua mente se era realmente la persona normale che dava a vedere, oppure aveva il caos nella mente alla rossa non importava. Anche se una sola domanda la stava attanagliando... anzi due.
    la prima e quanto tempo avrebbe fatto aspettare questo PL o se sarebbero arrivare altre persone sperava di no si era già stretti così. ed infine la domanda che più si premeva e che decise di porre anche solo per diciamo rompere il ghiaccio. Quindi mise un segnalibro e lo chiuse per diciamo provare ad iniziare una conversazione o almeno provarci poi se non ci sarebbe riuscita sarebbe tornata a leggere.

    Voi perché siete qui? Se posso chiedere per diciamo far controllare il vostro quirk in caso fosse un nega-quirk? oppure per altre ragioni?

    la ragazza dai capelli cremisi avrebbe aspettato la risposta delle altre persone li presenti non che fosse realmente interessata al perché fossero li ma voleva provare a fare conversazione magari anche scoprire di più sulla ragazza della biblioteca.

    ....

    alla fine si aprì la porta presumibilmente del medico si aprì rivelando un uomo abbastanza alto, pallido, dai capelli corvini e il tratto più incredibile era il non avere delle parti superiori le braccia erano assenti non strappate via, ma proprio mancanti come se fosse nato senza.

    uhm probabilmente è nato con questa malformazione genetica, ma questa nascita con codesta anomalia del DNA è dovuta al suo nega-quirk? sarebbe plausibile visto che gli sta studiando per trovare una cura.

    Tuttavia Ayumi non volle perdere tempo il suo sogno era letteralmente nell'altra stanza e doveva solo varcare la foglia di una stanza molto simile a quella di un ospedale o pronto soccorso, cosa che notò anche con il suo incidente dell'Eden. Il che ricordando che tutto quel marasma che aveva visto era stato causato si da chissà quale quirk, ma più nello specifico quello che lei, Aoi e Bef hanno dovuto sopportare era un medico che poi è impazzito, sperando che anche Hisahito non si fosse rivelato anche peggio. Una cosa sapeva Ayumi che non c'è niente di peggio di un pazzo lucido in quello che sta facendo. Tuttavia, l'uomo disse le sue qualifiche e di come studiava i quirk da vent'anni e dando supporto alla teoria di di Ayumi che le parti superiori del dottore non esistano a causa di un nega-quirk anche il dubbio rimane... se era così dalla nascita oppure in tempi più recenti, ma alla fine non importava ad Ayumi l'importante per lei era la cura al suo quirk! Il resto era nulla. Neanche del quirk multi braccia del medico. Così la ragazza si sedette su una di quelle sedie a semicerchio scegliendo quella più al lato per poi rispondere alla domanda del medico.

    Il mio corpo riesce a sintetizzare delle neurotossine che se inalate provocano nella vittima allucinazioni e visioni delle sue paure. nel rivangare i suoi ricordi la ragazza stava provando rabbia tanto da stringere il pugno era una reazione diversa da quella provata con Aoi dove li ha preso il sopravvento la tristezza forse vedendo il rapporto diverso che i genitori dell'eroina avevano rispetto hai suoi, però riuscì a calmarsi prendere un lungo sospiro. Per poi parlare.Il mio Quirk ha costantemente influenzato la mia vita da quando si è manifestato a quattordici anni! i miei genitori erano Quirkless appena hanno visto il mio potere il giorno dopo fui cacciata di casa costringendomi a vivere in mezzo ad una strada per qualche anno, per strada mi ero fatta degli amici ma anche loro appena visto il mio potere sono scappati terrorizzati da me! Questo anatema come l'ho chiamo io mi ha sempre portato guai o solitudine ogni volta che l'ho usato preferisco di gran lunga fingermi o dire che sono quirkless.Indicando poi la finta commessa.Se non mi crede chieda alla ragazza pallida coi canini carini se non è vero.. In effetti la ragazza dal capello cremisi aveva perso il suo contegno forse aveva esagerato infondo li una persona a causa del suo quirk non aveva le braccia. Ma non gli importava non voleva vedere chi aveva sofferto di più aveva chiesto le sue esperienze o di come esso influenzasse la loro vita bene questo e il modo in cui l'ha cambiata. Almeno poteva tirare un sospiro di sollievo nel poter dire.
    No quello no questa mia cosa non mi ha mai fatto danni al fisico oppure alla mia psiche... almeno credo non quanto so faccia bene avere tossine nel corpo.

    la ragazza poi ci pensò un pò e doveva togliersi dei dubbi che lentamente stavano divorando il suo sogno. Doveva avere delle risposte!

    Ora avrei io delle domande per lei. Questo studio o ricerca fa parte dei 30minutes oppure è una cosa privata dottor. Hisahito? Poi lei riuscirebbe a realizzare il mio sogno? se studiando i nega-quirk ed un modo per eliminarli lei riuscisse a distruggere anche il mio Quirk. Voglio sapere che questa mia maledizione può essere eliminata!

    la ragazza poi si calmò, ma infondo per lei parlare del suo quirk e passato era un tasto dolente e doverlo fare tutto ad in una volta a degli estranei e di come forse il suo sogno poteva non realizzarsi e questo poteva anche non sopportarlo o anche solo pensare che non si potesse realizzare così aspettò pazientemente la risposta del dottore anche con una paura crescente nel cuore.

    Ayumi Star PG - LIVELLO PG[/URL]

    Forza: 15
    Quirk: 30
    Agilità: 30
    Energia: 100
    Tecniche/Equipaggiamento usato: SOLO TITOLO TECNICA E/O DELL'EQUIPAGGIAMENTO
    Danni: X
    CITAZIONE
    TECNICHE/EQUIP
    ...descrizione della tecnica/equipaggiamento



     
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    [Scheda] [Quirk] Evelynn Harcrow
    « Ooh, are you lonely? I can help. »

    Ogni tanto mi dimenticavo della diversità di tipi di persone che potessi trovare qui a Tokyo perché avrei detto tutto, avrei potuto immaginare qualsiasi cosa ma di trovare un individuo conciato come un clown, più o meno, fuori così allo scoperto proprio no. Quello non lo avrei mai considerato. Non che la cosa fosse sorprendente, non c'era un certo movimento anti mutanti proprio perché persone così fossero rare dunque trovare qualcosa di particolare era tutto sommato nella norma e non ci diedi proprio un granché caso. O meglio sì ma cercai di non impuntarmici troppo, non era bello stare a fissare qualcuno in generale a prescindere da quale fosse la caratteristica che lo contraddistinguesse: a qualcuno poteva piacere essere guardati, tipo me, certo mentre per altri il ricevere sguardi inopportuni non era proprio una cosa assai gradita. Potevano avere qualche difetto che loro rinnegavano e di fronte al quale non potevano far niente, poteva esser quello ad attirare l'attenzione e quando qualcuno si concentra proprio su quel difetto ti fa quasi male. Anzi, senza il quasi.
    Insomma poteva essere sgradevole per la persona in questione per mille motivi dunque tolto il classico sguardo di curiosità nel cercare di vedere chi fosse entrato - cosa comune in qualsiasi sala come questa in tutto il mondo - mi sarei bellamente fatta i fatti miei senza darci troppo peso. Tutto sommato non erano persone particolari come me, al contrario: tutti dei semplicissimi esseri umani che magari si truccavano un po' più di me. Non che io non lo fossi solo che il fatto che potessi spiccare in mezzo alla massa era tutto sommato ovvio: tra cinque persone l'occhio cade sull'individua dalla pelle diversa, due code, occhi brillanti e bellissima o su uno degli altri quattro normali?
    Doveva essere una caratteristica particolare di questo periodo però trovare ragazze che sembravano delle bamboline: prima Mari, ora questa ragazzina dai boccoli affusolati e dalla belle chiara, nonché vestiti che sembravano fatti quasi su misura tanto erano particolari. Ammetto che avevo un po' il debole per questo tipo di ragazze ma questo poteva anche dipendere dai miei gusti che non facevano troppe distinzioni, l'importante era che mi piacesse.
    E poi anche la ragazza che parlava in modo strano lo sembrava quasi, non era che magari avessi un po' la percezione delle persone distorta io? Non era possibile che ultimamente quasi tutte le ragazze che incontrassi mi sembrassero fatte apposta per stare imbalsamante e ben conciate su un comò tanto sembravano di porcellana. Almeno l'ultimo entrato aveva un bell'aspetto, era un vero peccato che chi fosse qui dentro non avesse granché voglia di conversare perché conscio di non essere nel posto più legale del mondo. Risposi ai due che salutarono con un cenno della mano, togliendola dalla rivista per agitare le dita affusolate accennando anche ad un lieve sorriso salvo poi tornare sulla mia rivista.
    Avevo risposto con un cenno della testa alla ragazza che aveva detto di esser lì da poco ed a quanto pareva era davvero curiosa. Perché fossi lì? Potevo dirlo ma insomma, le persone incontrate in posti come questo dovevano assolutamente esser trattate con le pinze. Alzai gli occhi verso di lei togliendoli dalla rivista, rispondendo alla veloce.
    « Curiosità. »
    Speravo che capisse che una risposta del genere significava che non volessi parlare delle mie motivazioni, al contrario. Onestamente nemmeno mi interessava di quelle altrui, quel che contava davvero era l'arrivo di PL che si fece vivo qualche minuto dopo mostrando un aspetto davvero poco rassicurante: doveva esser davvero, davvero stanco o aver passato moltissimo tempo senza una briciola di riposo, quelle occhiaie ne davano dimostrazione - cielo come fa? Nemmeno fanno bene alla pelle - ma almeno potevo dire che non si trascurasse, tutto sommato non sembrava una persona che cadeva a pezzi.
    Anche se sembrava davvero stanco. Inoltre non aveva un'andatura rassicurante ma poteva essere ricollegabile a qualsiasi motivo che non mi riguardava.
    Trovai particolare la richiesta di far l'esame a tutti quanti tutti assieme ma ehi, non ero io il dottore qui e di sicuro non ero l'esperta dunque perché non ascoltare? Mi feci avanti dopo la ragazza che avevo trovato qui per prima seguendola ad un paio di passi di distanza stando ben attenta a tenermi le code vicine (non volevo colpirvi qualcuno), accomodandomi nella stanza con un certo piglio curioso: non capitava tutti i giorni di stare in uno studio medico e spesso quando ci andavi non era niente di buono, stavolta però sì. Forse era per questo che ero così calma?
    « Il mio è piuttosto semplice e non riguarda l'aspetto, quello credo sia solo questione genetica. » Iniziai non appena sentii che fosse arrivato il mio turno. Incrociai le braccia di fronte a me, appoggiando la punta dello stivaletto destro a terra mentre usavo la gamba sinistra come punto d'appoggio principale. Ero abituata a dover fare una certa figura quando parlavo con qualcuno anche nel semplice stare in piedi, nel mio lavoro apparire contava più di qualsiasi cosa. « Riesco a controllare la mia ombra come voglio: nella forma, dimensione e densità. Ho dei limiti dovuti alla distanza che riesco a coprire con il mio potere ma il punto principale è quello e...non c'è molto da dirci sopra. Problemi? No, il Quirk non me ne ha mai causati ed anzi penso mi sia stato più utile che no e non credo che i problemi dovuti ad altri fattori differenti dal potere le interessino o c'entrino con la sua ricerca. » Anche se non era difficile capire di quali problemi potessi parlare.
    Che potere particolare però che aveva anche lui, gli arti fantasma erano tutto sommato comodi per fare più cose assieme anche se quello richiedeva una concentrazione ed una capacità di focus fuori dal comune: parlare, elaborare, trascrivere e segnare senza sbagliare non era semplice nonostante fossero attività tutto sommato basilari. Poi per quel che ne sapevo poteva anche star premendo cose a caso ma non avendo riprova, potevo solo credere che stesse facendo le cose per bene.
    Nel sentire la domanda della ragazzina, però, non potei fare a meno di domandarmi che utilità ci fosse nel sapere se questa ricerca fosse per la 30minutes o meno. C'entrava davvero? Il resto non lo discutevo ma insomma, che differenza faceva? Non era il mio ruolo far domande, non ora almeno e speravo che quel momento non arrivasse mai.

    ► Statistiche
    ● Livello: 2.
    ● Peso trasportabile: [4].
    ● Energia: 100.
    ● Forza: 10.
    ● Quirk: 37.
    ● Agilità: 28.
    ● Tecniche usate: //.
     
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    Hisoka Morow

    Era lì solo da pochi minuti, non aveva praticamente fatto nulla di rilevante, eppure già aveva attirato le attenzioni dei presenti. Proprio ciò che era il suo obiettivo, e il motivo che lo portava ad ostentare quel guardaroba e quei modi di fare bizzarri in qualsiasi situazione. Senza fatica aveva già creato un aggancio nella loro mente, oltre che costringerli a generare un certo pregiudizio verso di lui... Pregiudizio che spesso sfruttava a suo vantaggio, abusando delle vulnerabilità di chi lo trovava irritante o lo sottovalutava. Tutti cadevano nella sua trappola senza eccezione.

    E nel mentre lui poteva stare rilassato, passando il tempo a squadrare i suoi nuovi "compagni". Il motivo principale a portarlo lì quel giorno dopotutto era la possibilità di trovare qualcuno di interessante. Non sapendo ancora i nomi si sentì libero di assegnar loro dei placeholder: Red, Lust, Kidd, e Blank.

    Red si riferiva ovviamente alla piccola ragazza dai capelli scarlatti. Tra i presenti era quella che più tradiva le proprie emozioni, palesando una chiara preoccupazione e impazienza. La visita a PL doveva essere di particolare importanza per lei.

    Da notare era lo sguardo che aveva scagliato contro il Jester anche se solo per un attimo, colmo di sdegno e un chiaro avvertimento al starle lontano. Non sapeva che intimazioni del genere poco facevano se non accrescere ulteriormente l'interesse di Hisoka.

    Forse per calmare i propri nervi e passare il tempo, Red era stata l'unica a tentare di attaccar bottone con gli altri partecipanti. In generale era la persona dalla lingua più sciolta lì in mezzo. Hisoka non aveva ancora intenzione di scoprire troppo le proprie carte, si sentiva a proprio agio stando in disparte per il momento e osservando quanto più poteva... Ma forse far irritare la bassa signorina un po' sarebbe stato divertente.

    « Io sono venuto per fare amicizie~

    Tu in particolare già mi stai simpatica ♥ »


    Sibilò sorridente in risposta alla domanda, poco dopo Lust.

    La seconda ragazza prendeva il nome dal vibe che emetteva. Fino a quel momento era stata quasi l'opposto di Red: Silenziosa, riservata, e senza lasciar passare troppo dei suoi pensieri interni. Ma l'occhio del prestigiatore riuscì comunque a catturare certe piccole cose.

    La maniera precisa con cui si presentava in pubblico – con abbigliamento, acconciatura, e trucco estremamente curati – e l'attenzione che prestava nel fare anche il più breve dei movimenti con grazia femminile indicavano che trovasse grande valore nell'essere percepita come bella e desiderabile.

    Non aveva solo l'aspetto di un demone quindi, ma si poteva definire una vera e propria succubus. C'era da chiedersi se usasse il fascino di cui era chiaramente consapevole come arma, o fosse solo fonte si svago. Non c'era dubbio fosse qualcuno che valeva la pena esplorare più nel profondo.

    E non in quel senso.

    La terza e ultima donna del gruppo non si tratteneva dal mostrare al mondo i suoi tratti estroversi e bambineschi, eccole affibbiato quindi il soprannome Kidd. Di lei non si poteva ancora dedurre molto, se non che avesse una risata molto stramba e un'espressione inquietante. Da un certo punto ricordava a Hisoka di se stesso, percepiva che i due fossero decisamente le personalità più esuberanti lì in mezzo.

    Si poteva dire comunque molto più di Kidd che dell'appropriatamente nominato Blank. Quello era una cassaforte per il momento. Non aveva ancora lasciato trasparire nulla di particolarmente singolare da cui estrapolarne delle motivazioni o dei tratti caratteriali. Il che lo rendeva il più problematico lì in mezzo per i fini del Jester.

    ♦ ♣ ♥ ♠

    I cinque passarono un tempo straziante in attesa, particolarmente dalla prospettiva di Hisoka. Dopo essersi divertito ad analizzare gli altri quattro si era ritrovato ad annoiarsi, e annoiato era la cosa peggiore che si poteva essere per uno come lui. Quei minuti persi a far nulla non glieli avrebbe ridati nessuno.

    Proprio quando stava per proporre agli altri di prender parte ad un piccolo gioco, ecco aprirsi la porta del Dottor Hisahito. E da lì tutto accadde in un attimo, e prima d'aver avuto il tempo di ragionare su un granché era stato seduto e interrogato.

    In Giappone esisteva il concetto di confidenzialità con un paziente? Non sapeva quanto fosse lecito far rispondere a domande così personali attorno a sconosciuti... Non che se ne stesse lamentando. Quella metodologia gli avrebbe permesso di "far conoscenza" con i suoi compagni... E specialmente saper delle loro abilità.

    La faccenda diventò più ostica arrivato il suo turno. Voleva sapere degli altri, ma non gli piaceva rivelare di se stesso. Avrebbe forse dovuto mentire? Magari dire qualcosa sull'avere un Quirk che lo rendeva abile nei giochi di carte... Ma in quel caso la menzogna sarebbe stata mascherata immediatamente se avesse richiesto un test pratico. Non voleva di certo essere escluso dal programma così presto, ora che aveva cominciato solo a graffiare la superficie degli individui al suo fianco.

    « Il mio Quirk si chiama Tainted Love

    Mi permette di rilasciare piccole esplosioni dai palmi, anche se deboli e abbastanza innocue ♣

    Alleno la mia Unicità da circa vent'anni ma non ha mai fatto grandi miglioramenti, quindi penso di esser già al picco lol

    Nessun particolare problema, se non quelli associati con l'essere praticamente semi-Quirkless ♥ »


    Raccontando quella storia sarebbe riuscito a dar dimostrazione dei suoi poteri, senza mai rivelare il suo vero livello. In fin dei conti quella ricerca non gli importava più di tanto se non per le persone curiose da conoscere. Del resto poteva anche farne a meno.
     
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    Shiisa Tsubasa
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    Ayumi aveva deciso di provare ad attaccare bottone con tutti quanti; scelta quantomeno discutibile, provare a parlare con perfetti sconosciut--- ah, ma lo faccio di continuo. Va bene, va bene, colpa mia. Ho lasciato per un attimo che quella roba lì, la sanità, iniziasse a parlare al posto mio. Decisamente poco appropriato.

    « Kek. Felice che le mie conoscenze siano state d'aiuto. »

    Risposi con un tono placido, abbastanza neutro. Non era piacevole continuare a sentirsi presi in giro da una telepate - ad avere anch'io un quirk del genere probabilmente sarei da qualche altra parte. Non in uno studio medico underground per far accadere chissà quale strana cosa illegale, pur di racimolare qualche spiccio. I Nega-Quirk, ad ogni modo, sembravano essere argomento dominante sulle strade. Non avevo dimenticato la russa, che avevo incontrato durante la mia prima serata di permanenza qui a Tokyo.

    « Aw, la curiosità. Kek, è un'ottima ragione per fare qualcosa. Ad ogni modo, no, sono qui per i soldi. I libri non si comprano da soli. »

    Come volevasi dimostrare, il tipo con il mazzo di carte era sufficientemente inquietante. Sarebbe bastato non guardarlo troppo a lungo e tutto sarebbe andato per il verso giusto. Quando venne il nostro turno di entrare, quindi, schioccài la lingua leggermente infastidita. Ma come, tutti insieme? Così, neanche fossimo barbari? Mi serviva un pochino di privacy per aprire il mio cuoricino di fanciulla. Che mi abbiano scambiato per una Arabella qualsiasi?!

    Varcai placidamente la porta dello studio, quindi, osservando meglio il nostro esaminatore. Interlocutore. Quello che era. Avevo già dimenticato il suo nome di strada, Hisahito, per fortuna, decise di ricordarcelo. Aw, proprio per le personcine smemorate come me. Quando la porta si chiuse alle nostre spalle, feci un visibile sussulto, cercando di mantenermi un minimo in ordine, tenere un certo contegno. Quella porta non era la porta di casa mia, si sarebbe riaperta, quel suono era solo simile, non era lo stesso. Tirai un sospiro, allentando la cerniera della tuta, lasciando intravedere parte del mio costume. Ma in fondo, a un primo sguardo sarebbe sembrato solo una strana felpa. Presi posto e dopo poggiai graziosamente il libro sulla scrivania, sino a quando l'uomo non accennò una rapida analisi delle nostre capacità. Un Transformation e Quattro Emitter? Uhm.

    Mi guardai intorno, esaminando i miei compagni.
    Transf- ah. Beh, si, la tipa viola probabilmente... era comprensibile che avesse fatto un errore di questo tipo.
    Restai ad ascoltare placidamente la storia di Ayumi, che come avevo immaginato non era Quirkless, anzi, era persino devastata dal suo Quirk. Non commentai la storia, ritenendo qualsiasi tipo di commento che potessi fare sicuramente indelicato e inadatto alla situazione. Mi limitai a un cenno quando venni indicata. Sempre finta commessa, eh. Quando poi fu il mio turno di parlare, mi ritrovai a ripensare alla domanda iniziale.

    « Kekekek, problemi psicologici. »

    Mi ritrovai a ridere.
    Ma no, ma no! Non era mica colpa del mio Quirk!
    Si tratta solo del fatto che mio padre era un rifiuto umano, la società carica di pregiudizi e scudi sociali.
    Se ero ridotta così non era per il mio quirk, di sicuro. Il fatto che le mie cellule potessero modificarsi in maniera incontrollata non aveva - stranamente - avuto alcuna ripercussione sul mio cervellino sotto forma di trauma.

    « Il mio quirk si basa su incrementi brevi di forza e controllo delle mie cellule. Non è niente di troppo complicato o kek incredibile, ma è quello con cui bisogna lavorare. Non ho mai kekekek avuto problemi derivanti direttamente dal mio quirk. »

    Non avevo problemi a parlare della mia unicità. Non puoi di certo prepararti più di tanto se sai che il tuo avversario ha intenzione di tirarti un pugno gigantesco in faccia. Il pugno sempre gigantesco rimane. Kek. Vogliano tutti gli eroi dei fumetti perdonarmi per questa semplificazione. Per quanto riguardava il signor... Hirohito, non mi soffermai più di tanto a chiedermi cosa c'era di sbagliato nel suo Quirk, oppure nel nostro essere qui. C'era gente molto più curiosa di me, in questo posto. Come il tipo che sembrava così fuori posto.

    Incredibile, non stavo parlando del clown.
    Guardai quindi verso l'altro maschietto presente in sala, tirando su le gambe sulla sedia in maniera da avere un punto dove poggiare la mia testa. Inclinai leggermente il capo per squadrarlo meglio, incuriosita dal suo essere così... normale. Buffo, a volte la normalità è ciò che rischia di attirare più l'attenzione.

    Chissà se il dottore con le tante braccia, poi, si sentiva un poco Frankenstein. Pronto a dissezionarci e rimetterci insieme come pezzi di un puzzle. Sarebbe stato interessante. Volevo gli occhi della tipa viola.


    | Villain, Aogiri Tree | #Livello 2 | Età 21 | © |
    Energia: 100| Forza: 030+10 | Quirk: 015 | Agilità: 030
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    Fu la ragazza dai capelli rossi a interrompere il silenzio creatosi dopo il suo arrivo, chiedendo ai presenti quale fosse la motivazione che li spingeva ad essere lì.
    Per carità, poteva comprendere la voglia di far conversazione e far svanire quel momento che per lei poteva essere d'imbarazzo, ma vista la situazione diversamente legale sperava davvero in risposte sincere? Poteva chiedere anche nome, cognome e codice della carta di credito, già che c'era.
    «Mi associo alle parole della signorina, curiosità, principalmente.»
    Un cenno del capo per indicare la donna dall'aspetto tanto peculiare e la consapevolezza che quella, dopotutto, quella non una bugia.
    Poi certo, non era nemmeno la completa verità, ma per ovvie ragioni non poteva di certo rivelarla alla prima sconosciuta incontrata nella sala d'aspetto di una clinica specializzata in esperimenti illegali sui Quirk.
    Si ritrovò ad apprezzare la brutale onestà della ragazzina in tuta, non c'era nulla di male ad essere lì per soldi, soprattutto se servivano a comprare dei libri, quanto alla risposta del clown... era inquietante, non poteva negarlo, pareva una poco piacevole via di mezzo tra un mitomane alla disperata ricerca di attenzioni – non si sarebbe vestito in quel modo in pieno inverno, altrimenti – e un maniaco.
    Che dire, si prospettava una serata interessante.
    Non ebbe il tempo di elaborare altri pensieri riguardo i suoi inusuali, diciamo così, compagni d'avventura che fece la sua comparsa la vera celebrità della serata: PL, o per meglio dire il dottor Hisahito, colui che si stava occupando della ricerca sui Nega-Quirk in modo illegale, la leggenda metropolitana di cui si parlava tanto nei meandri più oscuri e inquietanti di internet era... la persona più strana di quella stanza.
    E non era una cosa da poco.
    Prima di tutto a metterlo in difficoltà era quel volto senza età, poteva al massimo inserirlo nell'ampio range che va dai venti ai trent'anni, poi il fatto che non avesse i due arti superiori, rimpiazzati da strane copie imperfette ad opera del suo Quirk... okay, si era fatto un'idea un pochino diversa di quell'individuo tanto chiacchierato, diciamo che se lo era immaginato più minaccioso, grosso, inquietante e pieno di sangue.
    Perché si sa, tutti i medici impegnati nella ricerca illegale hanno il camice macchiato di sangue.
    (Promemoria: non chiedergli se ha bisogno di una mano.)
    Attese che gli altri pazienti si accomodassero nella stanza da cui era uscito il dottore – anche lì nulla di losco, che delusione – per non dare l'idea che volesse prender loro il turno, poi raccolse giacca e sciarpa e ringraziò con un breve movimento del capo l'uomo che gli stava tenendo la porta aperta.
    Si sedette sull'ultima sedia rimasta libera, studiando con attenzione l'ambiente che lo circondava, per poi posare lo sguardo sul medico che, con suo sommo orrore, pareva intenzionato a cominciare quella che pareva una seduta psicologica di gruppo.
    E lui che si lamentava del costo dei terapisti, PL lo pagava per parlare dei propri problemi.
    No, non avrebbe mai parlato del proprio Quirk di fronte a tutte quelle persone, un conto era parlare solo con il medico che dopotutto era vincolato dal segreto professionale, ma mettersi a nudo di fronte a tutta quella gente... mai e poi mai, era troppo orgoglioso.
    Con la forte, fortissima tentazione di alzarsi, salutare tutti ed andarsene, riuscì a rimanere sul posto solo perché poi si sarebbe pentito in eterno di averlo fatto e così, in assoluto silenzio, si ritrovò ad ascoltare le parole degli altri.
    La rossa sembrava aver preso molto sul serio quell'invito a parlare di sé e riversò su di loro tutta la propria frustrazione riguardo il Quirk, dipingendo uno scenario tutt'altro che semplice da gestire, soprattutto per una ragazzina come lei... in qualche modo poteva capire il suo desiderio di liberarsi di quel pesante fardello, solo che mentre lui si era rassegnato ad essere legato ad un'unicità che non apprezzava, lei stava disperatamente cercando di disfarsene.
    Con sua somma sorpresa la bella donna ammise di non possedere un'unicità di tipo Mutant, attribuendo quell'aspetto tanto particolare alla genetica, il jester dichiarò anche il nome indubbiamente pittoresco del proprio Quirk e la ragazzina... lo stava fissando.
    Aveva risposto e poi si era messa comoda per guardarlo meglio.
    Desmond la guardò brevemente in risposta, poi spostò lo sguardo sul medico, di nuovo su di lei che non la smetteva di fissarlo, sui presenti e infine, con un autocontrollo senza pari ed una faccia da poker degna di un oscar per la recitazione, le sorrise.
    Cosa.
    Diamine.
    Voleva.
    Da.
    Lui.
    Ed era sicurissimo di non avere qualcosa in faccia o i capelli in disordine.
    Era dunque arrivato il suo turno in quella strana visita medica e così, dopo un'altra occhiata alla ragazzina, diede le sue risposte.
    «il mio Quirk, di tipo Emitter, è legato alla manipolazione del mio stesso sangue» Voce calma e pacata, sembrava essere momentaneamente riuscito a mettere da parte il proprio disagio «La condizione necessaria e sufficiente per il funzionamento è che il sangue possa scorrere al di fuori del mio organismo... devo essere ferito o procurarmi una ferita, insomma.»
    Niente di complicato, fino a quel momento.
    «Come intuibile un uso eccessivo può portare ai classici sintomi legati alle forti emorragie, quanto all'aver influenzato la mia vita...» Se escludiamo il tentato omicidio di Camilla e il suo gatto alla libreria? «No, direi di no.»
    L'importante è continuare a mentire a se stessi.
    «Per quel che riguarda i problemi psicologici... diciamo le cose come stanno, a nessuno piace veramente il sangue.»
    In particolar modo a lui.
    E no, non avrebbe mai fatto parola del suo piccolissimo problema col sangue, già la situazione era difficile così, poi era troppo orgoglioso per rivelare in modo così plateale la propria debolezza più grande.
    Tornò in silenzio, pregando che il medico non decidesse di mettere su un allegro spettacolino di prova di abilità e si trovò ad aggrottare la fronte, vagamente perplesso, di fronte alla domanda della rossa.
    Perché mai avrebbe dovuto ammettere di essere affiliato alla 30MinutesIndustries? Cosa voleva sentirsi dire "Sì, siamo proprio noi! Solo che non vogliamo rispettare i trial di sperimentazione imposti dalla legge e preferiamo fare le cose sottobanco!" poi per carità, quella sera tutto sembrava possibile, ma diciamo che rientrava nel campo dell'improbabile.
    Attese la risposta del medico, per poi esternare un proprio dubbio.
    «Mi vorrà perdonare la scortesia ma... ha parlato di voler eliminare i Nega-Quirk in modo da rendere più facile la vita di persone come lei» Doveva fare assoluta attenzione alla parole utilizzate, ci mancava solo che l'uomo si offendesse perché lui non conosceva il giusto termine giapponese «Vista la sua... condizione, perché lo reputa tale?»
    Meglio della braccia fantasma che fanno cose in modo goffo che nessun braccio, no? E anche in quel caso riteneva impossibile che, ipotizzando l'esistenza di un metodo efficace, una volta eliminato il Quirk tutto tornasse alla normalità.
    Poi un conto era impedire a un uomo allergico al polline, alla polvere a qualsiasi cosa esistente di sputare fuoco ogni volta che starnutiva, ma un altro eliminare l'unico supporto tattile e prensile a un disabile.

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    • Tecniche
    #1: King's Gambit [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Guarigione di danni lievi → trasferimento, funziona solo sugli altri.

    #2: Artificial Castling [Livello 1]
    Costo: 10 + 5 di mantenimento.
    Danno/Effetto: Protezione da danno di tipo lieve.

    #3: Queen's Pawn Game [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio [massimo 5 metri] con danno lieve.


    • Equipaggiamento narrativo
    #1. Coltellino multiuso: piccolo e senza troppi accessori, potrebbe tornare utile per procurarsi una ferita e consentire l'attivazione del Quirk.
    #2. Sigari e accendino: già ha la tendenza a essere imprevedibile così, non lasciatelo troppo a lungo senza fumare.
    #3. Quaderno con penna: ci tiene molto, sono regali di una collega inglese.
    #4. Libro: usato in edizione economica, così non si sente in colpa se deve scriverci sopra il significato o la pronuncia dei termini che non conosce.

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    GUINEA QUIRKS
    Si erano tutti e sei accomodati in quella saletta, che assomigliava sempre di più ad un centro di recupero per alcolisti anonimi. O perlomeno, era questa l'impressione che avevano avuto tutti. Neanche Hisahito poteva negare che quella soluzione fosse la migliore o la più corretta per quelle persone, ma era decisamente la più comoda per lui. Avevano tutti accettato questo esperimento in ogni caso e, considerato che la quasi totalità delle visite era totalmente privata, anche il dottore era stupito della loro collaborazione. Non avrebbe però commentato o fatto espressioni particolari, perché per ora gli toccava ascoltare tutti i discorsi dei suoi pazienti. Il volto pallido come la carta restava illuminato da un dolce sorriso, come se volesse sembrare il più comprensivo possibile. Anche se probabilmente non si sarebbero spogliati, si sarebbero messi tutti a nudo di fronte a degli sconosciuti. Le dita fantasma erano pronte a digitare ed ad aprire un nuovo file, per catalogarli tutti.
    Il file numero uno era quello di Ayumi, che per prima cominciò a spiegare nel dettaglio tutto ciò che il suo Quirk le causava. Il dottore avrebbe presto capito che il motivo per cui era venuta lì era piuttosto comune. Moltissime persone erano insoddisfatte della propria Unicità e probabilmente Ayumi era una delle tante che venivano lì per parlare dei problemi che quei poteri causavano. Il dottore inarcò un sopracciglio nel sentire raccontare la sua curiosa storia, mentre cominciava a digitare lentamente qualcosa. Gli occhi verdi guardavano lei, ma ogni tanto fuggivano sulla tastiera come per controllare di aver scritto tutto giusto.
    « A quattordici anni, dice? Da due genitori Quirkless? » - Avrebbe risposto l'uomo mentre si sistemava meglio con la schiena sulla sedia. Se avesse avuto un paio di braccia extra, probabilmente le avrebbe incrociate quasi come se Ayumi stesse dicendo cose mai sentite prima. Avrebbe segnato velocemente alcune parole sul computer, mentre pensieroso buttava gli occhi di lato, gli arti che si velocizzavano nello scrivere. « Da medico non credo di aver mai sentito cose del genere. Mi spiace per la sua condizione ma è...come dire, possibile che semplicemente nessuno glie l'abbia mai detto. I Quirk che generano tossine sono estremamente comuni ed utilizzano quasi tutti delle ghiandole per secernere il veleno e mi sembra strano che un medico non lo abbia notato. Come rilascia le tossine? Ne vorrei raccogliere un campione senza scatenare l'isteria generale. » - Il corvino avrebbe assottigliato le labbra un'altra volta, arcuando le sopracciglia come se fosse quasi dispiaciuto per Ayumi. Guardò per un secondo la ragazzina indicata, senza però interrogarla sulle possibili cose che poteva conoscere. Era il turno di Eve e dopo poco i dati forniti dall'affascinante donna demone sarebbero stati trascritti all'interno del computer, prima che il dottore ricominciasse a parlare dopo le parole di dubbio che aveva esposto ad Ayumi.
    « Interessante, visto che l'ombra è quasi un concetto astratto per i nostri occhi. Non fa parte del nostro corpo in modo vero e proprio, quindi mi chiedo quale sia il trigger...mi servirebbe una dimostrazione pratica, dopo. » - PL avrebbe cominciato quasi a mormorare verso la fine di quella frase, mentre quasi in modo divertente la mano che prima stava poggiata sul mouse levitava lentamente verso la sua bocca, come se si fosse mossa in modo inconscio. Avrebbe poi spostato quell'arto invisibile di nuovo sul mouse, prima di ascoltare il curioso clown. Sembrava quasi un programma TV sui Quirk diretto da un esperto sulla materia, forse un poco più credibile dei vari medici da strapazzo che si trovavano in televisione.
    « Mh-hm. E come genera le esplosioni, se posso chiedere? Se non riesce ad ottenere miglioramenti potrebbe essere l'approccio sbagliato. Lei utilizza un fluido od un altro materiale prodotto dal corpo per generare esplosioni? Oppure semplicemente le viene naturale come muovere una mano scatenare un'esplosione? Difficilmente le Unicità restano uguali per tutta la vita. Mi piacerebbe raccogliere dati anche sulla sua. » - Questa volta PL si diede ad una lunga serie di domande, visto che probabilmente il Quirk di Hisoka aveva destato il suo interesse. Forse era solo fervore scientifico o voleva sinceramente fargli un favore, ma sembrava quasi incoraggiarlo a fare di meglio. La mano scorreva sul mouse fantasma passando al prossimo file, forse quello più curioso. L'uomo sembrò abbastanza paziente rispetto alle particolari risate di Shiisa, come se la cosa non gli desse proprio fastidio.
    « Capisco, nessun problema... » - Avrebbe annotato l'uomo sul suo schermo, assieme a "tralasciando un lieve difetto di pronuncia". Avrebbe ripreso a parlare poco dopo, prima di aggrottare le sopracciglia come se gli fosse appena partita una fitta allo stomaco. Avrebbero visto tutti gli arti fantasma scomparire per qualche istante, come se fossero ologrammi a cui mancavano alcuni frame. Avrebbero poi ripreso a funzionare normalmente, assieme alla faccia di Hisahito. « I Quirk che agiscono sulle cellule sono molto utili alla mia ricerca in realtà. Sono come manuali per studiare meglio le malattie, come se i virus stessi si offrissero di parlare con noi. Sente spossatezza quando lo usa? Deve mangiare di più del normale? Ha mai notato strane crescite di pelle o rigonfiamenti in alcune parti del corpo? » - Anche a Shiisa sarebbero stati offerti numerosi quesiti sui propri poteri (forse più invadenti degli altri), poco prima che PL passasse all'ultimo ospite presente in quella stanza. Desmond, forse la persona più normale ma con il motivo più strano per andare allo studio medico spiegò con precisione al medico come funzionasse e di cosa si trattasse la sua Unicità. Il corvino alzò gli occhi dalla tastiera quando l'archeologo mostrò il suo risentimento verso la vista del sangue, ridendo sotto i baffi e guardando la porta dello studio in modo quasi nostalgico.
    « Ah, mi scusi...avevo un'amica con un'Unicità simile alla sua ma che la pensava in modo totalmente diverso. » - Quasi contento della notizia, sorrise di nuovo dolcemente e si appoggiò sullo schienale della sedia facendo sparire le braccia fantasma, rilassando di nuovo la sua esile figura fino a quel momento concentrata. « Controllo ematico...non troppo raro, anche se effettivamente nella vita di tutti i giorni è impossibile da usare. Il suo sangue ha qualche proprietà particolare? Rigenerativa, acida o di controllo del sangue altrui? Non so se conoscete Poison Blood od Hebenon ma...forse sono Unicità del genere ad essere la risposta per i Nega-Quirk. Poter agire direttamente sul corpo, tramite le cellule o il sangue...è impossibile scoprirlo fino a quando non si comincerà ad allentare la presa sulla sperimentazione sui Quirk. » - L'uomo avrebbe parlato a tutti in modo serio, come se stesse cercando di educarli sulla faccenda. Gli occhi sarebbero poi finiti su Ayumi, che aveva posto invece una domanda al medico dopo quei minuti in cui era lui a dirigere il gioco. Non avrebbe cambiato particolarmente espressione, ma si mise quasi a sorridere come se le stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo.
    « Me lo dicono in tanti, ma non sono collegato in alcun modo con la 30MINDUSTRIES. Sono molto curioso di quello che stanno facendo, visto che le nostre ricerche coincidono, anche se i nostri metodi sono diversi. Per quanto riguarda il suo problema...eliminare in modo permanente i Quirk è il mio obiettivo, ma ho bisogno di uno studio approfondito delle Unicità per comprendere come eliminarle. Dovrebbero innanzitutto rendere almeno legale l'eutanasia per i Nega-Quirk... » - Avrebbe pronunciato quelle ultime parole quasi amareggiato, cercando di sembrare il più chiaro possibile rispetto a quella faccenda. Anche Desmond aveva delle domande per Hisahito, che sembrò ricambiare con un altro sorriso. « Siamo in vena di domande stasera. Nessuna scortesia, siamo qui per questo. » - Avrebbe appoggiato la testa sullo schienale della sedia, socchiudendo gli occhi marchiati da occhiaie quasi per ricordare quel che voleva dire all'uomo coi lunghi capelli neri. « Visto che ci siamo...posso dire che sono nato con un paio di arti superiori funzionanti come tutti. Ho ancora qualche vago ricordo di quando ero normale. Verso l'età del Quirk le mie braccia hanno cominciato a perdere sensibilità, per poi cominciare ad andare in cancrena senza un motivo particolare. Semplicemente le hanno dovute rimuovere per la mia salute, ma nessuno si aspettava facesse parte del mio Quirk. » - Avrebbe ripreso fiato, prima di far apparire un altro costrutto generato dal suo Quirk che sembrava molto più umano questa volta. La superficie era liscia e la forma era molto più affusolata ed umana, oltre che essere posizionata dove le braccia mancavano. « La mia condizione è causata dal mio stesso Quirk, che per un motivo sconosciuto ha ritenuto necessario sostituire le braccia normali con queste. Non si vedono spesso mutazioni casuali, come la pelle fatta di roccia o l'apparizione di ingombranti corna? A cosa servono da un punto di vista evolutivo a noi esseri umani? Cosa sono i Quirk per voi? » - La domanda sembrava retorica, ma PL avrebbe atteso una risposta da tutti, quasi come se volesse dare tutti una mano per comprendere meglio la faccenda.
    « Ma non voglio annoiarvi troppo con la mia storia strappalacrime. Avrei un'ulteriore domanda da porvi, in realtà, giusto per restare in tema. » - L'uomo avrebbe guardato tutti di nuovo, usando una delle braccia fantasma per appoggiare la propria testa su di essa. « Avrete sentito parlare dell'incidente del Salem e dell'intervento della 30MINDUSTRIES. Cosa ne pensate della compagnia e del suo intervento provvidenziale? Non abbiate paura a rispondere, qualsiasi opinione è ben accetta. »




    ©ART | ©CODE



    Spero sia tutto chiaro. Per ora un altro post ricco di dialogo, quindi rispondete come preferite alle domande di PL rivolte ai vostri Quirk e non.
    Nota ordine: Ace ha avvisato che non potrà postare per un paio di giri per motivi personali, quindi è per ora escluso dal rispondere. L'ordine è quindi Master, Dracon, Stan, Why e Sapphire.
    Se avete qualsiasi domanda o dubbio mandatemi pure un MP.
     
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    Ayumi Star




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    Narrato - Parlato - pensato



    la ragazza rimase in silenzio nel sentire che il Clown aveva detto che lei gli era simpatico, non sapeva se era realmente un prestigiatore o altro ogni cognizione mentale e il suo istinto urlava quello non diede peso al fastidio che le parole avevano causato anche perché la sua priorità ora era realizzare il suo sogno non litigare con uno stupido clown prestigiatore. alla fine la ragazza se ne uscì con un semplice e in cuor suo sperava che la storia finisse li.

    Anche tu mi staresti simpatico, se non fossi un clown.

    Mentre la ragazza dalle pelle pallida alla fine decise di rivelare dopo un giro di parole che era li per soldi.

    Ah ci pagano? Wow si vede che non ho prestato molta attenzione a ciò che diceva dopo "io studio i quirk" oh bhe buono realizzo il mio sogno è mi pagano anche cosa posso volere di più? Però arrivano al momento giusto ho qualche spesa da fare in casa tra cui nuovi elettrodomestici quelli che ho stanno iniziando a rompersi.

    Come pensava nessuno voleva realmente unirsi alla conversazione non che interessasse anche ad Ayumi sapere perché erano lì, ma era giusto per stemperare la tensione che aveva la ragazza dai capelli cremisi.

    ...

    Il medico ascoltò le storie di tutti è fece nascere un dubbio nella mente di Ayumi se quello che ha detto il medico era vero? Possibile che i suoi genitori gli avessero mentito da piccola da quel che si ricorda la madre ed il padre erano quirkless questo era sicuro ed era anche la stessa cosa che dicevano di lei o meglio Ayumi lo pensava che anche lei fino a quella litigata era quirkless.

    Io ho sempre fatto controlli anche per quando facevo le prove dei saggi di danza o tipo quando ad otto anni mi ruppi una gamba possibile come dice questo medico che non è mai risultata questa ghiandola? Però dopo la nostra bancarotta non ho mai fatto controlli da un medico... d-devo chiedere subito!
    Questa ghiandola doveva nascere con me? Oppure non so avrebbe potuto svilupparsi intorno ad una determinata fascia di età? Tipo avrebbe potuto svilupparsi od iniziare a funzionare intorno a hai miei dodici anni? La ragazza non voleva darlo a vedere ma era preoccupata per la risposta del medico perché si ricordava che i genitori prima della bancarotta erano sempre stati ottimi genitori però questa rivelazione fece nascere un seme del dubbio nella ragazza dai capelli cremisi.

    Possibile che i miei genitori abbiano nascosto il fatto che io sia nata con un'unicità? Se si perché farlo? Perché dirmi che ero nata senza come loro!? a meno che a loro non potessero accettare di avere una figlia con un'unicità! Forse avevano paura di essa quindi hanno inscenato e corrotto dei medici per non rivelarmi la verità finché la loro menzogna non si fosse radicata in me, non posso o non devo saltare a conclusioni affrettate magari appunto posso aver sviluppato questa ghiandola dopo la nostra bancarotta. Può essere no?

    Ayumi aveva bisogno di quella rivelazione ha sempre pensato che prima del gioco d'azzardo della madre e l'alcol del padre, i suoi genitori erano buoni ora invece se questa rivelazione si rivelasse esatta che gli hanno sempre mentito, praticamente la sua intera infanzia non era altro che una mera bugia, il periodo in cui si ricorda era veramente felce era una menzogna perché i genitori vedevano in Ayumi un mostro per la sua unicità?! Cercò di riprendersi per cercare di non far vedere agli altri il diciamo suo tormento interiore. Dopo che ha appreso questa verità tornò a concentrarsi sul medico voleva un campione delle suo tossine e capire come espellesse il suo quirk.

    Espello le mie tossine dal corpo tramite i polsi in forma gassosa e tramite unghie in forma liquida se vuole analizzarlo senza che tutti qui vedano le loro paure le conviene prendere quello liquido come campione.

    non che pensasse davvero che il medico non sappia da dove prendere il campione ma voleva specificarlo. Spiegò poi il dottore come avesse perso le braccia come Ayumi immaginava era a causa del suo quirk per cui il motivo per cui ha radunato 5 persone lì.

    Però anche se curasse il suo nega quirk le braccia sono andate in cancrena, se perdesse la sua unicità avrebbe perso definitivamente le braccia esistono protesi ma non è uguale con la sua attuale situazione col suo nega-quirk o che semplicemente gli stia studiando per evitare che appunto che altri abbiano menomazioni come lui. Nessuno fa niente per niente quindi che stia facendo questa ricerca per qualche persona a lui cara. Chi può dirlo... lui ma di certo non glielo chiederò.

    Per poi rispondere alle domande di Ayumi creando una sorta di speranza in lei sul non stava lavorando per loro poteva anche mentire spudoratamente infondo non poteva certo dire che quel laboratorio era un campo di ricerca illegale della nuova paladina della città però aveva bisogno di aggrapparsi al beneficio del dubbio. per poi fare una serie di domande interessanti. La prima e che forse stava mentendo sul fatto che non era affiliato con le 30MINDISTRIUES altrimenti non avrebbe chiesto a perfetti sconosciuti di chiedere cosa ne pensassero di tale società, la seconda e cos'erano i quirk per loro ed infine se avevamo sentito dell'incidente al SALEM.

    Se quello che ha detto è vero se qui non potessi eliminare il mio quirk forse potrei provare a prendere appuntamento a quelle industrie per vedere se anche lì si può fare qualcosa.

    La ragazza dai capelli cremisi dovette pensare sai di ricordare quella notte sia anche di riflettere sul cosa fosse un'unicità per noi.

    Io penso che le unicità possono essere semplicemente un qualcosa di genetico o meglio un' anomalia genetica che pian piano è divenuta la norma, il primo possessore di un quirk e di conseguenza la prima generazione di possessori di quirk e nata a fine anni quaranta man mano questa anomalia e divenuta la norma facendo diventare strano chi invece nasceva senza questa condizione nel DNA. Per poi fare mente locale per ricordarsi gli avvenimenti avvenuti quella sera sia prima di entrare in quel manicomio e post festa uhm in verità io ero presente quella sera al SALEM posso dire che non è stata una bellissima esperienza da vivere. Ma non è neanche nella mia top 5 dei momenti peggiori della mia vita. La 30MININDUSTRIES non ho idea di che cosa abbia fatto onestamente so solo che eravamo stati tutti vittime di un quirk o unicità estremamente potente. Di quella società non ne penso bene, anzi spesso chi si fa in quattro per ergersi a paladina o salvatrice spesso è la prima che nasconde il marcio.


    Ayumi Star PG - LIVELLO PG[/URL]

    Forza: 15
    Quirk: 30
    Agilità: 30
    Energia: 100
    Tecniche/Equipaggiamento usato: SOLO TITOLO TECNICA E/O DELL'EQUIPAGGIAMENTO
    Danni: X
    CITAZIONE
    TECNICHE/EQUIP
    ...descrizione della tecnica/equipaggiamento





    Edited by Dracon - 21/2/2020, 19:33
     
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    Hisoka Morow

    Ascoltando attentamente le "presentazioni" dei compagni era chiaro avessero tutti Quirk interessanti. Almeno concettualmente. Per giudicare davvero le abilità di qualcuno era necessario osservare come questi usavano la loro Unicità. Così come un giocatore esperto era capace di battere un principiante anche con una mano nettamente inferiore, l'utilizzo che se ne faceva dei propri poteri era molto più importante del "puro potenziale".

    Bastava prendere come esempio Lust, e la sua manipolazione delle ombre. In base alla persona poteva essere utilizzata in maniera diretta per attacchi a sorpresa, o in tandem con delle strategie più subdole e ponderate. Era curioso di sapere quale approccio la sedicente donna prediligesse...

    Su quel verso la persona più "debole" lì in mezzo era decisamente Red, che aveva speso gran parte della sua vita a provar risentimento per il suo Quirk e considerarlo una maledizione. Non ce la vedeva ad allenarsi ore ed ore al giorno per affinarne l'utilizzo. Forse una lezioncina avrebbe potuto spronarla a migliorare.

    All'opposto dello spettro vi era Kidd, la più preoccupante tra tutti. Chi possedeva una personalità stramba era spesso imprevedibile, specialmente in combattimento. Individui del genere erano capaci di tirar fuori dal cappello utilizzi dell'Unicità creativi e poco ortodossi.

    Il Dottore pareva avere ulteriori domande per il quintetto, stavolta molto più inerenti alla sua ricerca. Ma la maniera in cui si rivolse a Hisoka fu particolarmente intrigante... Che fosse di proposito? Forse "PL" aveva fatto una veloce lettura del carattere del Jester, e gli aveva offerto proprio l'unica cosa che l'avrebbe potuto catturare – Migliorare le sue abilità. Magari ci stava ragionando troppo... Ma non riusciva ad ignorare la sensazione che ci fosse qualcosa di criptico negli occhi stanchi del pallido uomo in camice.

    Avrebbe cercato comunque di non esporsi troppo, ma era disposto a tentare di seguire l'invito offertogli. Gli avrebbe raccontato del vero funzionamento di Tainted Love, perlomeno di quel poco che aveva lasciato trapelare e tenendo il resto occultato. Le esplosioni dalle mani erano generate caricando pura energia esplosiva sulla superficie dei suoi palmi, rilasciandola in una detonazione frontale. Non c'era dunque alcuna combustione o fiammata o altre reazioni chimiche del genere. Solo un rilascio d'energia, che visivamente si espandeva solo come un disturbo nell'aria. Nemmeno il Clown stesso era troppo consapevole di dove o come questa energia avesse origine, anche se probabilmente era generata internamente dal suo corpo in qualche modo, per essere poi trasportata dov'era richiesta.

    Infine, delle domande molto più filosofiche, sulla natura dei Quirk e dei Nega-Quirk... Hisoka esitò per un istante, consapevole della gente che gli stava attorno e che avrebbe potuto adirare rivelando i suoi pensieri non filtrati... Ma non stava in quello il divertimento?

    « I Quirk sono una feature del corpo umano come qualsiasi altra ♥

    Così come siamo disposti di cinque sensi e dei nostri arti, siamo disposti di Unicità. Corna o altre particolarità simili sono equivalenti ai colori diversi degli occhi, per esempio~ ♣

    Molte persone nascono cieche o deformate o disabili, e altre nascono Quirkless o con Nega-Quirk, è il corso della natura ♠

    Per quanto mi riguarda... Non riesco a rispettare la decisione di chi va in cerca di una cura instantanea. Quando le cose ti vengono consegnate su un piatto d'argento non c'è soddisfazione nell'ottenerle ♦

    Trovo molto più degne di nota le persone che sanno oltrepassare gli ostacoli con la propria determinazione e astuzia. Ben diverse sono quindi le persone come lei, Doctor~

    Si è rimboccato le maniche e sta lavorando attivamente per risolvere il suo problema... Non posso che ammirarlo ♦ »


    L'apertura dei piccoli occhi gialli del Jester si strinse, e il sorrisetto incancellabile si allargò leggermente. Quel Hisahito era decisamente una persona particolare. Così come lo era il suo Quirk... Chissà se era capace di combatterci.
     
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