🦋 The Hope of Mankind

ACT II - Brave New World

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    Hanzo guardò con interesse la ragazza. Era logico fosse spaventata, così come era logico lo fosse anche il suo compagno. Chiunque lo sarebbe stato in quella situazione, anche perché non era una di quelle esperienze per le quali ti preparano sui banchi di scuola. In un certo senso gli ricordava sua figlia, che non vedeva ormai da anni. In un certo senso, nel profondo del suo cuore, con un desiderio profondamente distorto, sapeva che quello che stava facendo era anche volto a farla crescere in un mondo privo di unicità ed eroi dove non ci sarebbe stato nessun pazzo a ricoprire una città con un gas mortale. Sperava davvero che la sua ex moglie avesse ricevuto la lettera in cui la invitava a recarsi in un posto sicuro e che tutto andasse bene, che fossero sane e salve.
    Heh. - le sue labbra si piegarono in un leggero sorriso sentendo la presentazione della ragazza - Takashi. Murakami. - ripeté indicando prima sé stesso e poi la giovane dai capelli bianchi con l'indice destro - Come l'artista. Divertente. - aggiunse - Vabbé, bando alle ciance. - terminate quelle parole si voltò e si diresse verso l'interno del palazzo, prendendo le sue pillole e poi dirigendosi verso quella specie di piccolo ospedale che aveva allestito. Era un grande appassionato d'arte e non ne aveva mai fatto un mistero nei suoi criptici post su BABEL dalle pochissime reazioni, ma probabilmente non era quello il momento per parlarne. Chissà cosa avrebbe fatto scoprendo che la madre di Murakami era un'importante artista contemporanea a sua volta. Ultimamente riusciva a parlare di quelle cose solamente con Theresa e i due si parlavano molto raramente.
    All'interno della gigantesca stanza di degenza, alla risposta del ragazzo dai capelli neri, il dottor Takashi inarcò il sopracciglio destro. Bizzarra frase la sua, che doveva per forza implicare un qualche tipo di unicità.
    Anche uno shuttle? - domandò quasi d'istinto con la cosa più complicata da pilotare che gli venisse in mente, perché o si trattava di un quirk oppure quel ragazzo aveva decisamente un buon numero di esperienze illegali alle sue spalle. Inutile prendersi in giro: dopo anni e anni passati a studiare le unicità e i negaquirk era innegabile che Hanzo ne fosse un discreto appassionato, ma questo non lo fermava nel voler perseguire il suo obbiettivo. A conti fatti, nella sua ottica, l'interesse per quei fenomeni non era tanto dissimile dalla morbosa curiosità che porta tutti a girarsi quando si sorpassa un incidente stradale mentre si è in macchina. Un mondo senza unicità sarebbe sicuramente stato meno interessante, ma molto probabilmente più sano.
    Shiraishi-san, vedete se riuscite a rimediare un camion o qualcosa di simile da qualche parte. - disse quindi senza voltarsi - Più gente riesce a trasportare, meglio è. - aggiunse. A quelle parole l'uomo seduto alle loro spalle inforcò nuovamente la maschera da scimmia e si diresse verso l'esterno. Rimanevano ora solamente Hanzo, la donna dalla maschera da canide e i due aspiranti eroi.
    Mmmmmmh. - borbottò alle parole della ragazza dai capelli bianchi, continuando a picchiettare su quello strambo computer - Avete mai sentito parlare della Teoria della Quirk Singularity? - domandò in risposta - Col passare delle generazioni, più le unicità si mescolano tra di loro, più diventano... potenti. - iniziò quindi a spiegare - Siamo passati dall'avere bambini luminosi e gente in grado di emettere particolari ormoni ad avere persone in grado di controllare il fuoco, diventare giganti e così via. Ecco, il problema è che le unicità necessitano di una o due generazioni per evolversi mentre il corpo umano ha bisogno di... Beh, secoli se non millenni. - aggiunse, smettendo quindi di picchiettare su quella tastiera di energia e voltandosi verso i due - E assieme ai quirk diventano anche più forti quelli che ho personalmente battezzato negaquirk. Quindi alla domanda "perché adesso?" rispondo... - fece un paio di secondi di pausa - Beh, perché ogni momento che passa diventa sempre più tardi. - fece spallucce - Ciò detto, sono sicuro che la gente considererebbe bassa anche una percentuale di riuscita del 90% quando il prezzo da pagare è la propria vita. - ridacchiò - E il punto è proprio questo...
    A quel punto Hanzo si allontanò dal pilastro centrale, muovendo qualche passo verso i due. Si era concentrato sulla domanda della ragazza, ma sarebbe stato scortese non rispondere al suo gentilissimo compagno.
    Tutto ciò di cui hanno bisogno queste persone è un letto caldo e un buon pasto. - sorrise loro - Beh, non tutte, alcune sono ancora in riabilitazione, ma quelle che vi lascerò portare via sì. - aggiunse - Stanno tutti bene. - disse guardandoli dritto negli occhi - Il farmaco funziona. Le unicità vengono eliminate al 100%, il rischio di morte è minuscolo, il 50% riguarda solo la permanenza nel coma. - spiegò quindi loro - Ma si può lavorare su una persona in coma. Semplicemente c'è bisogno di una cura personalizzata per ognuno in base a cosa è stato intaccato nel processo, a cosa la loro unicità era collegata. - cercò quindi di chiarire - Matsy è una delle persone più intelligenti che conosca ma la sua morale lo ha sempre frenato. - rispose quindi più precisamente a Fukuda-san - In questi anni di criminalità ho imparato di più che in tutti gli anni spesi in università. E' una prospettiva orribile per il mondo in cui viviamo, ma tant'è. - ridacchiò quindi, per poi voltarsi e dirigersi di nuovo verso il pilastro computerizzato che governava la stanza.
    Fukuda-san, Murakami-san... Le persone hanno bisogno di un capro espiatorio. - disse quindi loro, per poi voltarsi parzialmente. Il suo sguardo si posò per un impercettibile secondo sulla donna dalla maschera da canide - Nessuno dovrebbe incolpare sé stesso per la perdita dei propri figli. - aggiunse, per poi tornare a digitare sulla macchina.
    Per prima cosa vi darò le persone che erano già quirkless. Su di loro il farmaco ha solo un effetto soporifero, non avendo alcuna unicità non hanno corso alcun rischio. Li ho tenuti sotto osservazione lo stesso, ma stanno tutti bene. - spiegò quindi, per poi iniziare a digitare con più foga - Ida Kiyoshi, Sugihara Ideaki, Yokoyama Ai, Miller Benjamin, Muramoto Takumi, Kamiya Kazuhiro... - prese ad elencare. Ad ogni nome pronunciato un leggero rumore di sfiato d'aria indicava, qua o là, il distacco di un respiratore dal relativo paziente.
    Hanzo non pensava di essere buono e sebbene fosse pienamente convinto di ciò che voleva fare non poteva assolutamente negare di essere enormemente egoista. Il fatto però che numerose delle persone che si trovavano lì allettate avevano mostrato di possedere dei negaquirk e che quasi la totalità di essi fosse stata ritrovata senza maschera gli faceva pensare di star facendo qualcosa di corretto in fondo in fondo. Erano moltissimi quelli stanchi di vivere in quel modo e sebbene l'esodo da Tokyo avesse certamente fatto notizia nessuno aveva parlato di quei numerosi malati che si erano trasferiti in città proprio nella speranza di poter essere liberati da quel peso che portavano sulle spalle. Per certi di loro la propria unicità era un impiccio o un limite tale che probabilmente anche la morte, in caso di fallimento, sarebbe stata considerata come una liberazione.


    CITAZIONE
    *Nota: Mi sono finalmente deciso ad inscurire il box di testo. Spero risulti più leggibile sul lato destro dove il bianco dei capelli di Hanzo faceva un effetto un po' orribile.
     
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    La voce con cui Sumire disse il suo cognome fece salire un nodo alla gola a Tobi: era esattamente la voce che si sarebbe aspettato da quello spettro di Sumire che aveva davanti, ma sentirla con le proprie orecchie era altra cosa. Cosa aveva fatto? Perché l'aveva portata lì? Avrebbe dovuto andare da solo, anzi, forse avrebbe solo dovuto disertare, scappare a Roppongi e barricarsi nell'appartamento lasciato vuoto da Laguna, inscenare la propria sparizione in un luogo in cui le persone sparivano su base quotidiana non doveva essere troppo difficile, almeno fino alla fine della tempesta: poi gli sarebbe venuto in mente qualcosa.
    Ma che stai dicendo, Tobi? No, si trovava in quella situazione, qui ed ora, ed era proprio perché non sapeva nemmeno se la tempesta sarebbe finita. Era lì per provare a fare qualcosa, qualunque cosa: se già solo l'aver coinvolto Sumire lo faceva sentire il peggior essere umano esistente, figurarsi come si sarebbe sentito nei panni di un vero e proprio disertore. A malapena registrò quell'osservazione goliardica fatta da Hanzo sul cognome della sua compagna ed il proprio, ma quando gli arrivò dovette ripetersela un paio di volte nella mente per capire che stava cercando di evidenziare una coincidenza buffa. Come si fa in una conversazione normale. Come se per lui tutto quello fosse normale. A Tobi sinceramente venne quasi da piangere per la frustrazione, che la smettesse di giocare a quel modo con loro e li portasse semplicemente dove voleva portarli per portare a compimento l'accordo.
    Quando invitò Sumire a seguirlo, la vide annuire mestamente ed i sensi di colpa tornarono a pugnalarlo al cuore. Avrebbe preferito che lo odiasse, che gli sbottasse che era un pessimo amico e l'aveva trascinata in una situazione troppo pericolosa, che lo insultasse, che lo picchiasse, qualunque cosa sarebbe stato meglio di vedere l'incrollabile Murakami ridotta a quell'ombra di sé stessa, remissiva, quieta ed accondiscendente. Aveva riguadagnato un po' del suo smalto solo in quello sguardo di ammonimento che gli avrebbe lanciato quando si fosse tolto la maschera antigas, ma in realtà voleva solamente essere il primo dei due a farlo ed assumersi il rischio prima che lo facesse lei, dunque non riuscì a sentirsi troppo in colpa. Le rivolse un'espressione vagamente colpevole e tentò di sollevare un labbro verso l'alto, senza riuscirci più di tanto.
    Una volta dentro, Hanzo gli pose quella domanda sulla patente e sembrò stupirsi alla risposta, chiedendo a Tobi se fosse in grado di pilotare uno space shuttle. Ad essere sinceri, nonostante l'assurdità della domanda, al ragazzo sembrò una delle poche frasi non palesemente ironiche o provocatorie pronunciate dallo scienziato fino a quel momento. Sospirò, cercando di sopprimere l'istinto di rispondergli in maniera velenosa. Perché qualcuno il primo passo avrebbe dovuto farlo, in fondo.
    -Probabilmente. Ma avrei comunque bisogno di un equipaggio.- Mormorò il giovane, sentendosi infinitamente stupido a rispondere seriamente ad una domanda del genere e sperando che Sumire non pensasse troppo male di lui. Era solo un tentativo di dialogo. Fu tentato di concludere con una domanda spiritosa, ad esempio chiedere a Hanzo se gliene voleva procurare uno, ma si disse che quello sarebbe stato decisamente troppo e si zittì. Ascoltò lo scienziato dare l'ordine di procurargli un qualche veicolo adatto al trasporto di persone, dunque calò il silenzio per un po'.
    Quando Sumire parlò, Tobi si voltò istintivamente verso di lei, un po' rasserenato dal sentire che in fondo sembrava ancora in grado di parlare, quasi come se gli fosse inconsciamente venuto il dubbio. Fu felice di sapere che era ancora lì, con lui, e che non si era alienata completamente. La sua obiezione gli sembrò più che valida, dunque attese a sua volta la risposta del ricercatore, che non tardò ad arrivare. Ovviamente parlò della teoria della Quirk Singularity, che doveva probabilmente essere il suo mantra dato il tipo di ricerche a cui si era dedicato. I due non ebbero modo di rispondergli, perché lo scienziato gliela riassunse comunque in breve: chiaramente un appassionato dell'argomento come Tobi non poteva non conoscerla, ma non volle interromperlo in alcun modo. Alla domanda perché adesso, fondamentalmente la sua risposta fu che un momento valeva l'altro perché erano tutti preziosi, in vista delle condizioni sempre più gravi delle persone affette da Negaquirk.
    Seguì poi la grande rivelazione - che avrebbe risposto anche alle domande poste da Tobi relative ai bisogni dei pazienti - riguardo il totale funzionamento del farmaco e la sua bassissima mortalità. Ciò che poteva andare storto era solo la possibilità di non potersi svegliare più dal coma, ma pur sempre di un coma si trattava, nulla che non si potesse trattare in ospedale. No? A Tobi pulsarono le vene sulle tempie mentre si ritrovava per l'ennesima volta a stringere i pugni, tanto da non sentire più le proprie mani. Il resto del discorso a malapena lo sentì, qualcosa sulla morale e qualcosa di molto cliché su come la vita di strada insegnasse molto più di mille scuole. Si dipinse poi come il capro espiatorio da incolpare, come se in qualche modo la cosa lo dovesse rendere un martire agli occhi dei due che ora conoscevano il suo punto di vista. Ma chissà, forse perché lo aveva già preso in antipatia, forse perché aveva letteralmente fatto tiramolla con la vita del giovane, forse perché semplicemente non gli quadravano i conti, Tobi non riuscì ad empatizzare per lui nemmeno un po'. Della lista di nomi pronunciata dallo scienziato, gli rimbombò nella mente Benjamin Miller. Era proprio quel Benjamin Miller? Quanti Benjamin Miller quirkless potevano esserci in Giappone? Doveva essere proprio il campione di karate, Tobi aveva assistito ad almeno un paio dei suoi incontri di persona durante qualche torneo. Non era propriamente un suo fan ma era appassionato di arti marziali e quello di Benjamin, al momento, era uno dei nomi più rilevanti della nicchia. Tra l'altro frequentava il Dojo Saotome, anche se non doveva avere cariche legate al'eroismo a quanto Tobi aveva sentito dire.
    In ogni caso, aldilà di un singolo battito accelerato del suo cuore scaturito nel momento in cui si era reso conto che a breve avrebbe trasportato una celebrità in un camion, il corvino tornò presto a rabbuiarsi.
    -Si dipinge come un capro espiatorio, come se la cosa dovesse nobilitarla in qualche modo.- Ogni parola costava uno sforzo immane al giovane, che sentiva quasi il petto andargli a fuoco mentre metteva le frasi in fila. Ormai parlava quasi con voce rotta. Ma nessuno la ha costretta a fare ciò che ha fatto. A lei piace pensare solo alle persone che ha salvato, le persone affette da Negaquirk, ma oggettivamente sono una minoranza. Non le capita mai di pensare a tutte quelle persone a cui, invece, ha rovinato la vita?- Dovette necessariamente fermarsi a riprendere fiato, il cuore gli batteva più di quanto il suo petto potesse sopportare, sembrava volersene uscire fuori. -So di parlare da privilegiato, ma se avessi un amico costretto sulla sedia a rotelle vorrei che ci fossero delle strutture apposta per lui, che lo aiutano a vivere la sua vita normalmente, non vorrei dargli una delle mie gambe così che possiamo entrambi saltellare.- Tentò di spiegarsi poi, seppure incerto. -Le Unicità fanno parte del nostro mondo, e lei ha arbitrariamente deciso che non è giusto e ha imposto la sua decisione su di noi tutti. Lei non è un capro espiatorio, è...- Avrebbe osato insultarlo? Avrebbe osato dirgli qualcosa di apertamente ostile? Aveva la tremarella, ed il suo linguaggio corporeo sembrava tutt'altro che combattivo, ma lo attanagliava sempre l'intrinseco terrore di essere attaccato a tradimento, quando meno se lo aspettava. -Un megalomane.- Concluse, a voce più bassa di quanto avrebbe voluto. -Ma dubito le importi della mia opinione. Vediamo di sbrigarci con questo trasporto e chiudiamola qui.- Borbottò poi, incrociando le braccia, sminuendo ed in parte anche liquidando le sue stesse parole di poco prima come di poco conto per lo scienziato. D'altro canto, era più che sicuro che questi se ne sarebbe lavato le mani, l'unica cosa che sperava era che la sua lingua lunga non avesse intaccato in qualche modo quella specie di improbabile collaborazione che avevano avviato.

    Narrato. | -"Parlato."-





    [spoiler_tag]STATUS, TECNICHE ED EQUIPAGGIAMENTO[/spoiler_tag]

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280+40+10
    Quirk:
    145
    Agilità:
    300+10+10+20
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Sumire Murakami
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    La innervosiva, il fatto che quell'uomo avesse posato i suoi occhi su di lei; fino al momento si era rivolto soltanto a Tobi e, nonostante fosse stato lui stesso ad ordinare alle sue guardie di fermarla, la sensazione che lei prova era come se lui si fosse appena accorto della sua presenza. Si domandava per quanto tempo il suo compagno fosse riuscito a sostenere il suo sguardo, le iridi azzurre di Sumire scrutavano rapidamente tutto il giardino come se qualunque altra cosa fosse più interessante della persona che aveva davanti, e non si soffermavano che più di qualche secondo su Hanzo, soltanto per capire quando lui avrebbe smesso di scrutarla.
    Le era parso di vedere una sorta di sorriso formarsi sul viso dello scienziato quando lei si presentò. Takashi, ed indicò sé stesso. Murakami, ed indicò lei. Per un secondo si irrigidì, c'era qualcosa che non stava cogliendo, qualcosa che lo aveva fatto sorridere, che la riguardava e lei non capiva. In quei brevi secondi Sumire si era davvero impegnata a cercare un significato, chiedendosi in che modo i due cognomi fossero collegati, o se lui conoscesse la sua famiglia, ma l'agitazione non le lasciò vedere la risposta più semplice ed ovvia. "Takashi Murakami" come il famoso artista contemporaneo. Alla ragazza poco importava del comportamento quasi fuori luogo, per la situazione in cui si trovavano, di Hanzo o del fatto che sembrasse costantemente prenderli in giro dal solo voler scherzare con loro, come se fossero amici o stessero quantomeno dalla stessa parte, voleva solo sopravvivere. Quella sola frase permise all'albina di viaggiare da tutt'altra parte, e la prima persona a cui pensò al sentir parlare d'arte fu Gin. Probabilmente a quell'ora si era appena svegliato, chissà se aveva già letto il suo messaggio la scorsa notte o se si fosse svegliato con esso. Da quanto tempo stava aspettando una sua risposta? Forse lo aveva fatto preoccupare troppo, non avrebbe dovuto scrivergli niente.
    Il solo pensiero che lui fosse lì a qualche chilometro di distanza la faceva sentire meglio, la faceva desiderare di scappare da lui, correre e lasciarsi dietro tutta quella storia. La sua mente elaborò quasi una giustificazione a quella sua improvvisa codardia: lei non doveva stare lì, non aveva alcuna obbligazione a differenza di Tobi, lei lo aveva solo accompagnato. Poteva andarsene, se voleva, avrebbe anche potuto giurare di non dire nulla, perdendo quel poco orgoglio che le rimaneva. Voleva andarsene, voleva andare da Gin.
    Tobi aveva sfiorato il suo braccio, incoraggiandola a proseguire e lei aveva annuito, rassegnata. Le sue emozioni si mescolavano e si alternavano ai pensieri discordanti, illudendola avesse scelta in ciò che stava accadendo, anche se da quando era arrivata non ne aveva compiuta nemmeno una. Si lasciava soltanto trascinare dagli eventi.
    Una volta dentro il corvino fece quel che lei considerava una sciocchezza, si tolse la maschera, per poi rivolgerle uno sguardo obliquo, non di pentimento, appena di colpa. Avrebbe voluto poter parlare liberamente con lui e capire che cosa pensasse in quel momento, perchè era da quando erano arrivati ai giardini del Palazzo che non riusciva quasi a riconoscerlo, o forse non lo conosceva bene come credeva.
    I due parlavano di mezzi di trasporto, se Tobi fosse o meno in grado di guidare uno shuttle, se fosse stata in lei tutte quelle sciocchezze probabilmente l'avrebbero irritata, ora a malapena la sfioravano. La risposta del compagno fu quasi imbarazzante, le sembrava quasi di vedere Yumeru, era sciocco ed era stato impulsivo prima, dal castano si sarebbe aspettata quel genere di sciocchezze, era insolito sentirle e vederle da Tobi.
    Una delle guardie lasciò la stanza sotto ordine dello scienziato, andando a cercare un camion. Tobiko avrebbe guidato un furgone pieno di persone in stato di coma, per la prima volta, senza patente né età per possederla. Se lei fosse stata al loro posto, o avesse avuto qualcuno lei caro lì dentro, non avrebbe voluto lo trasportassero in un mezzo improvvisato da due studenti delle superiori, in primo luogo si sarebbe aspettata di stare in un vero ospedale con dei veri dottori e infermiere, non al Palazzo Imperiale con il terrorista causa di quella disgrazia. Era tutto fin troppo bizzarro, ed irrispettoso nei confronti delle persone lì dentro. Erano esseri umani, non solo corpi.
    Hanzo spiegò loro della rapida evoluzione che avevano i quirk rispetto al corpo umano, che per quel motivo esso non poteva adattarsi altrettanto rapidamente, e per questo si doveva agire velocemente, prima che fosse troppo tardi.
    Il monologo proseguì con una rivelazione sul tasso di mortalità, che in realtà era molto basso, il successo del farmaco nell'eliminare i quirk, e che il cinquanta percento si riferiva alla possibilità di rimanere in coma. Tenne a precisare che stavano tutti bene, forse a sottolineare che non aveva davvero ucciso quelle persone, che erano solo cadute in un sonno profondo da cui forse non si sarebbero mai più svegliate.
    Avrebbe voluto ribattere, ma se ne rimase in silenzio. Come poteva affermare che fossero solo in coma? O che bastasse solo dare un'attenzione personalizzata a ciascuno di loro? Se il suo piano fosse riuscito, e potesse infettare almeno la metà della popolazione di Tokyo, gli ospedali non avrebbero mai avuto abbastanza personale o posti disponibili per permettersi di stare dietro a milioni di persone in coma nel giro di qualche giorno. Credeva di riuscire a salvare la città in quel modo, e sapeva consciamente di star interpretando il ruolo del cattivo, anche se non si riteneva tale. Hanzo era colui a cui avrebbero addossato la colpa, il capro espiatorio, e ne parlava come se ciò fosse giusto e naturale, ma allo stesso tempo sbagliato e amorale, come a sottintendere che le colpe non appartenessero a lui, che ne fosse vittima come tutti gli altri, forse più degli altri dato il agire. Non si sarebbe però messa a discutere, ritenendolo solo tempo perso, e nonostante avesse posto tale domanda perchè interessata al capire il suo punto di vista, sapeva che non sarebbe giunta a concordare con lui, aveva già un giudizio formato sul dottore e forse anche per questo non sarebbe riuscita mai a comprenderlo appieno.
    Quando iniziò ad elencare i nomi delle persone senza unicità, Sumire seguì con lo sguardo il rumore di sfiato qua e là per la stanza, non credeva di conoscerne nessuna, e ad interrompere quel silenzio fu Tobi, che a differenza sua sembrava intenzionato a intavolare una discussione, o a dire il suo parere. Sembrava teso e il suo tono tentennante, ma l'albina si trovò d'accordo con tutto ciò che disse, soprattutto sul fatto che stesse imponendo il suo volere su tutti loro. Probabilmente alcune di quelle persone che ora si trovavano lì dentro erano uscire di casa di proposito per inalare il farmaco, erano libere di farlo, ma che esistessero persone affette da negaquirk che volessero una soluzione per la loro condizione non implicava fosse giusto obbligare tutti gli altri a subirne le conseguenze, soprattutto se erano una minoranza.
    Tobi andò un po' oltre, preso dal suo stesso discorso, guadagnata un po' di sicurezza, non tentennò a definirlo un megalomane. Sumire si lasciò guidare da un impulso ed afferrò il polso del corvino, come per fermarlo nel caso che, a quel punto, chissà si sarebbe direttamente scagliato contro Hanzo, e allo stesso tempo per calmarlo. Lui sminuì subito, forse rendendosi conto di aver esagerato, e non sapendo quale sarebbe stata la sua reazione l'albina sperava che lo avrebbe ignorato, o che avrebbe trovato le sue parole divertenti come tutto ciò che avevano detto fino al momento.


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 70 | Quirk: 240 | Agilità: 215 +20
    ENERGIA: 550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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    Ascoltò le pungenti parole del ragazzo con un sorriso sulle labbra mentre picchiettava le sue lunghe dita sullo schermo olografico. Un po' gli spiaceva per la ragazza, muta e come pietrificata. Che fosse una sua sottoposta? Doveva essere probabilmente terrorizzata in quei momenti, non sapere che fare doveva essere snervante. D'altra parte era conscio che quello della persona terrificante era l'esatto vestito che aveva deciso di indossare. I test ad Okinawa, l'attacco al SALEM, quella trasmissione su BABEL: tutto era stato costruito per sfociare ed esplodere nella situazione in cui si trovavano, nella speranza che il timore potesse invitare le persone anche solo a riflettere sulla strada che avevano deciso di imboccare nella loro vita. D'altro canto solo un idiota avrebbe potuto credere di riuscire a "guarire" un'intera città, che non sarebbero tutti scappati o non si sarebbero barricati nelle loro case. Quello era il suo messaggio, e quello era il modo in cui aveva deciso di trasmetterlo al mondo intero.
    Fece un lungo respiro mentre i cristalli sulla sua fronte emisero un leggero brillio verdastro. I suoi capelli iniziarono a scuotersi leggermente e ad unirsi a dei lembi di carne provenienti dalla sua schiena. Lentamente la sua chioma bianca, bluastra e verdastra iniziò ad assumere una forma simile a delle grosse ali di falena che sembravano incoronare il suo corpo: Hanzo aveva attivato la sua unicità artificiale. Quasi magicamente iniziò a librarsi a qualche centimetro da terra, con volto serio e gli occhi puntati sui due ragazzi. Dopo qualche secondo di elevazione, delle strane appendici simili a delle piume di pavone si liberarono dalla sua schiena come delle specie di tentacoli, quattro in tutto. Ancorandosi a terra tramite esse, il professor Takashi si innalzò ancora più in alto e iniziò a muoversi agilmente nell'aria della gigantesca stanza per raggiungere i lettini più in alto.
    Avete ragione, Fukuda-san. - disse avvicinandosi ad un lettino in alto sul fondo della stanza, quello di Benjamin Miller. Con calma rimosse la maschera respiratoria dal suo volto e con maniacale attenzione accolse il suo corpo tra le sue braccia, ancora protetto da una specie di suit simile a quelle ad utilizzo eroistico. Sempre tramite un agile movimento di quelle specie di code bluastre si avvicinò nuovamente a terra, questa volta diretto verso i due ragazzi della UA.
    La vostra opinione non importa a nessuno. - sorrise quindi al giovane dai capelli neri, a solo qualche centimetro dal suo volto - Se così fosse sareste fuori città ora, o chiuso in una bella villa con la scorta. Invece siete qui come carne da macello. - aggiunse quindi. Più che una risposta alle provocazioni, Hanzo stava solo evidenziando quella che era la sua personale realtà dei fatti. Pronunciate quelle parole allungò le braccia verso il ragazzo aspirante eroe con l'intenzione di dargli in affidamento il corpo ancora senza sensi del campione mondiale di arti marziali. Vedendo il suo volto avrebbe potuto certamente confermare i suoi timori sull'identità del paziente, ammesso che potessero esserci dubbi con un nome così peculiare per l'arcipelago.
    Ma non c'è molto da fare qui. - riprese quindi a parlare, possibilmente elevandosi nuovamente tramite l'utilizzo di quei tentacoli se Fukuda-san avesse effettivamente preso il suo fardello - Il dialogo è la più grande forma di accrescimento personale, quindi... - parlando, quindi, avrebbe possibilmente cercato di accertarsi delle condizioni degli altri pazienti e liberare i lettini mentre attendevano il ritorno dell'uomo dalla maschera da primate.
    Sono d'accordo con ciò che dite. - sorrise mentre si destreggiava in aria - Anche io sono sempre stato un privilegiato e i miei due più grandi amici sono, per così dire, zoppi. - proseguì riprendendo la metafora che lo stesso ragazzo della UA aveva inaugurato. Il fatto che uno dei suoi due migliori amici fosse invece senza braccia più che senza gambe pareva quasi essere un qualche tipo di macabra ironia - Se il mondo in cui viviamo fosse così semplice avrei probabilmente continuato i miei studi... tradizionali. Comprendere ogni singola unicità negativa nelle sue accezioni più particolari e cercare una soluzione ad ogni specifico caso. - i suoi occhi si strinsero quindi a fessura per un attimo - Poi ho ripensato a mia madre, diventata un ammasso di tumori senza alcun motivo. E poi ho visto dei neonati sgretolarsi tra le braccia delle loro madri. - aggiunse con tono più cupo - Accettereste comunque questo mondo così com'è, in quel caso? Quando questo diventerà la norma, allora sareste forse più disposti a rinunciare alla vostra unicità e tornare a vivere come abbiamo sempre fatto? - sospirò, scuotendo la testa - La vostra risposta individuale è indifferente. Ciò che so è che la maggior parte delle persone là fuori risponderebbe "Finché non mi intacca direttamente è un problema del futuro", oppure "Figuriamoci se prima di allora non riusciamo a trovare una cura", e così via.
    Hanzo afferrò quindi con cura una donna dai capelli verdi e, muovendosi con le sue code, sarebbe andato a renderla tra le braccia della Murakami dai capelli bianchi.
    Signorina. - l'avrebbe invitata ad accogliere il secondo paziente, per poi elevarsi di nuovo - Voi mi date del megalomane. Probabilmente avete ragione, certo. La mia vera lotta non è contro le leggi umane, ma quelle della natura. - disse ridacchiando, riflettendo sulla sua lettura giornaliera. Se Antigone si affidava alle leggi divine mentre Creonte si riteneva protetto da quelle umane, Hanzo doveva essere davvero una persona orribile dato che aveva deciso di contravvenire sia alle une che alle altre.
    Badate bene. - riprese quindi con un tono più serio - Sono un criminale, sono stato il primo a dirlo. - si definì lapidario - Un giorno pagherò per ciò che ho deciso di fare e sono disposto a farlo, ma non prima di aver tentato tutto ciò che posso. - alzò gli occhi al cielo accogliendo un altro paziente tra le sue braccia. Quello doveva essere effettivamente il modo in cui tutti i criminali si giustificavano, credendo di essere nel giusto e affermando di voler fare di tutto per il proprio obbiettivo - Ma... Onestamente ritengo che dovrebbe essere più deprecabile decidere di non fare nulla mentre corriamo verso l'estinzione piuttosto che decidere di agire. - aggiunse mentre si avvicinava nuovamente a terra, ad un paio di metri dai due ragazzi - Anche considerando le inevitabili perdite, sarebbe comunque una vittoria rispetto alla completa estinzione del genere umano. - riprese quindi una volta poggiati i piedi a terra, con un ragazzo dai capelli castani addormentato tra le sue braccia - E se proprio quelle perdite sono inevitabili, preferisco la gente incolpi Hanzo Takashi piuttosto che la sfortuna. - si fermò quindi a qualche passo da loro.


    CITAZIONE
    Attivazione "Tetsuro". Energia: 2450.

    CITAZIONE
    Lostien mi ha chiesto in via privata di poter utilizzare lo Slot Ritardo allo scorso turno.
     
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    A Tobi sembrava quasi di star guardando le vicende di qualcun altro, stava sperimentando una profonda dissociazione e si stava un po' lasciando trascinare dagli eventi, come se in parte si fosse arreso all'inevitabile. Come se avesse accettato che contro un nemico come Hanzo, l'unico ruolo a cui poteva aspirare era quello dello spettatore. Per questo, quando sentì la mano di Sumire serrarsi sul suo polso, si sentì quasi trascinato di nuovo a quel luogo, come un palombaro che veniva trascinato verso la superficie con il cavo dopo una lunga immersione. Si voltò verso di lei con sguardo un po' stralunato, cercando di capire se voleva dirgli qualcosa, ma a dirla tutta gli dette l'impressione che lo stesse più che altro trattenendo. Forse temeva che volesse fare qualche sciocchezza? Posò la mano non trattenuta su quella di Sumire, come a tranquillizzarla, rendendosi conto che si stava permettendo di sciogliere le briglie alla sua lingua lunga dando per scontato che eventuali ripercussioni di Hanzo le avrebbe subite lui, ma era lungi dall'essere una certezza. Era ragionevole che Sumire fosse spaventata, e ciò fece salire nuovamente una fitta nube di sensi di colpa a Tobi, che si ritrovò a tapparsi la bocca con la mano, chiudere gli occhi ed abbassare lo sguardo con aria di rimprovero.
    -Scusa.- Le avrebbe sussurrato, cercando di non farsi sentire da Hanzo per non far sì che questi potesse pensare che quelle scuse erano per lui. Perché per lui non ne aveva affatto. Aveva parlato a sproposito? Forse, ma non significava che si sarebbe rimangiato nulla di ciò che aveva detto. Odiava Hanzo, e ancora di più odiava il fatto che avesse abbastanza potere da portare a compimento il suo folle piano: non poteva essere uno dei tanti squilibrati che venivano arrestati ogni giorno dalla polizia e dagli heroes? Non poteva essere un Hisoka qualunque? Gli veniva quasi da ridere a pensare che, mesi prima, il giullare lo perseguitava nei suoi incubi peggiori, impersonificando il male assoluto: al cospetto del Professor Takashi, Hisoka gli sembrava un criceto che correva in maniera inconcludente sulla ruota della sua vita, sfida dopo sfida. Non era un reale pericolo, non era nessuno.
    Fortunatamente, proprio come Hisoka, anche Tobi non era nessuno, e prevedibilmente Hanzo Takashi non si risentì minimamente per le sue recriminazioni, un semplice scroscio di pioggia estiva su una montagna millenaria. Non rispose subito, impegnato a compiere una sorta di metamorfosi che lo rese ancora più lontano dall'idea di umanità che aveva Tobi. Non perché la trasformazione in sé fosse troppo strana, aveva solo mutato i suoi capelli in delle gigantesche ali da lepidottero ed alcune protuberanze simili a grandi piume si erano messe in movimento dietro il suo bacino, come tentacoli, ancorandosi a terra. Certo, era sicuramente una (una?) Unicità appariscente, ma non era la sua apparenza né il suo volo a renderlo così sovrumano, non era nemmeno nulla in particolare, forse era solo la stessa suggestione che Tobi si era messo quando lo aveva intravisto per la prima volta. Uno yokai. Sapeva solo che sembrava uno spirito, tanto leggiadro ed effimero quanto spietato e letale.
    E poi decise di far sentire Tobi più insignificante di quanto già non si sentisse, facendogli notare che se lui era lì era proprio perché a nessuno importava troppo di lui e delle sue opinioni: del resto il palazzo imperiale completamente sgomberato dei suoi usuali abitanti era la dimostrazione lampante di ciò che Hanzo affermava. Perché Tobi Fukuda doveva occuparsi di una missione così delicata? Perché non Whisper? Perché non potevano permettersi di perdere Whisper. Era un'indagine importante, e sicuramente Tobi era entrato nelle grazie dell'eroina e della sua agenzia, gli avevano affidato quel compito perché era il compromesso perfetto tra una persona di cui si fidavano ed una che potevano permettersi di non vedere più tornare. Non che Tobi insinuasse che avevano preso una decisione del genere a cuor leggero, ma a livello pratico e ragionevole era la soluzione ideale, non si sentiva nemmeno di biasimarli troppo. Gli unici che biasimava erano i disertori che avevano causato una carenza di personale tale da costringere anche stagisti e tirocinanti a missioni del genere.
    Sì infastidì comunque sentendo Hanzo rigirare il coltello nella piaga, chiedendosi per l'ennesima volta cosa ci trovasse di divertente a prendere in giro dei ragazzini. Forse si annoiava, chissà da quanto tempo era fermo lì ad... aspettare? Tra l'altro non se lo era nemmeno chiesto all'inizio, ma di preciso cosa ci faceva lì lo scienziato? Era lì solo perché si sentiva in colpa ad abbandonare tutti quei pazienti? No, molti di loro erano andati lì proprio per indagare sul perché le comunicazioni erano disturbate, dunque stava già succedendo qualcosa prima che arrivassero, lui stesso era lì per il medesimo motivo. E probabilmente era lo stesso motivo per cui anche Hanzo si trovava lì: forse non stava aspettando, forse faceva la guardia a qualcosa.
    Tobi osservò il professore prendere fra le braccia il corpo di un ragazzo biondo, e non ebbe nemmeno il tempo di chiedersi se fosse possibile che si trattasse proprio di Benjamin Miller, poiché Hanzo planò di nuovo verso di lui, seppur con grazia e leggerezza. Istintivamente indietreggiò e scoccò un'occhiata di sottecchi a Sumire, ma capendo che Takashi voleva affidargli quella persona tese le braccia in avanti meccanicamente per afferrarlo. Pesava, ma fortunatamente Tobi era piuttosto allenato e riuscì a sostenerlo senza problemi fra le braccia, inoltre sì, era proprio il campione di arti marziali a ritrovarsi fra le sue braccia in quel momento. Osservò con curiosità l'americano e la suit che indossava, non troppo dissimile dalla propria come fattura: che fosse un equipaggiamento da Hero? Dunque, forse, aiutava il Dojo anche con quelle cose dopotutto? In ogni caso, non era quello il momento di pensarci, anche perché Hanzo si era lanciato in un convinto sermone sul perché i Negaquirk fossero il primo nemico dell'umanità e su come andassero estirpati prima che fosse troppo tardi. Non che Tobi sottovalutasse la cosa, chiaramente, ma c'era modo e modo di affrontarla. Sicuramente poteva essere presa più sul serio, certo, ma era una caratteristica tipica degli uomini decidere ignorare un problema così grosso il più possibile. Era semplicemente nel loro basso istinto la voglia di continuare a vivere come se la cosa non li riguardasse, e finché il cambiamento non fosse partito dalle persone ci sarebbero potuti essere anche diecimila Hanzo, nessuno avrebbe mosso un dito. Si sarebbe sempre lavorato per arginare una singola crisi momentanea, ignorando quella imminente, ma questo checché ne dicesse Hanzo non valeva solo per la battaglia che aveva scelto di combattere lui.
    -E il riscaldamento globale? E l'antibioticoresistenza?- Sospirò, stava cercando di trattenersi unicamente per Sumire ma non poteva evitare di provare a ragionare con lui. Si costrinse ad essere conciso e non infierire più del dovuto. -I Negaquirk non sono l'unica piaga che affligge l'umanità, e se anche lei riuscisse ad eliminarli tutti e a rifondare una società quirkless, che valore avrebbe se poi morissimo tutti in un'epidemia di batteri antibiotico-resistenti? Attualmente non abbiamo soluzioni nemmeno per quello, per dirne una. Il punto è che non sta né a lei né a me, sta a tutti noi. Se e quando tutto questo sarà finito la gente penserà "meno male", non penserà che in fondo lei aveva ragione e che dovrebbero studiare un piano per combattere i Negaquirk.- Provò ad esporre, con un po' di titubanza. -Non so come si possa fare per sensibilizzare le persone a questi argomenti, ma di sicuro non così.-
    Nel frattempo, la sovrannaturale figura alata avrebbe provato ad affidare una persona in stato di incoscienza anche a Sumire e - ovviamente solo qualora questi l'avesse afferrata come lui aveva fatto con Miller - si sarebbe a sua volta caricato con un terzo corpo umano, per poi posizionarsi a pochi metri dai due, forse in attesa di qualcosa, di una semplice risposta magari, o che ritornasse il suo scagnozzo con il camion. A Tobi frullavano molte altre cose per la testa, ma ogni volta ci pensava e ogni volta si ripeteva che non poteva permettersi di aprire la bocca e darci fiato con così tanta leggerezza. Non erano amici, non erano al bar a litigare, non era un discorso normale: era un inviato di Providence, e sebbene non vi sarebbero state registrazioni o comunicazioni con l'agenzia, agiva e parlava in loro rappresentanza. E poi c'era Sumire: avrebbe ingoiato tutti i rospi necessari a far sì che non le fosse torto un capello per causa sua. Già l'aveva trascinata in quell'inferno, probabilmente procurandole sufficienti traumi per la vita intera, non voleva macchiarsi di altre mancanze nei suoi confronti. Avrebbe voluto che fossero soli, avrebbe tanto voluto un modo per scambiare qualche parola con lei in intimità, accertarsi stesse bene e dirle qualunque cosa volesse sentirsi dire per rassicurarla.
    E invece erano lì, in piedi a pochi passi dal terrorista più famoso del momento, trasformato per metà in una mostruosa, brillante falena.
    Con il campione mondiale di arti marziali in braccio.

    Narrato. | -"Parlato."-





    [spoiler_tag]STATUS, TECNICHE ED EQUIPAGGIAMENTO[/spoiler_tag]

    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    750/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280+40+10
    Quirk:
    145
    Agilità:
    300+10+10+20
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Quando lo sguardo di lei si incontrò con quello di Tobi ne riconobbe l'espressione, che solo qualche minuto prima s'era vista formarsi sul proprio viso: era scosso, confuso, nemmeno lui aveva la minima idea di quello che stava facendo. Forse era spaventato quanto lei, ma gestiva le sue emozioni in modo diverso, forse aveva in mente qualcosa ma non poteva dirglielo; quella mancanza di comunicazione la disorientava, non era mai stata capace di capire i sentimenti degli altri nemmeno quando glieli esprimevano ad alta voce, figurarsi quando essi si riducevano a uno sguardo, e persa com'era ne aveva bisogno. Nonostante il ragazzo dai capelli corvini fosse proprio lì davanti a lei, che percepisse la sua mano sulla propria, la sua voce, Sumire si sentiva sola.
    Per cosa si stava scusando esattamente? C'erano decine di ragioni per cui avrebbe voluto farlo se Sumire avesse voluto incolparlo, era lì per lui, se non le avesse chiesto di accompagnarlo non avrebbe mai incontrato quell'uomo, non avrebbe mai visto quelle centinaia di persone in coma in un ospedale improvvisato. Ma aveva afferrato il suo polso perchè pensava avrebbe fatto qualcosa di sciocco, per fermalo in caso, non perchè volesse le sue scuse o una consolazione che non poteva comunque darle. ‹ Non importa. › perfino il compagni al suo fianco avrebbe fatto fatica a sentire quelle parole, tant'erano sussurrate, quasi solo mimate con le labbra. Dargli la colpa, o che lui chiedesse perdono, a quel punto era inutile, non desiderava le sue scuse, voleva solo uscire da quel maledetto palazzo.
    Il suo sguardo scivolò su Hanzo; più che una trasformazione dovuta ad un quirk, lo scienziato sembrò rivelar loro la sua vera forma, un essere empireo dotato di ali che si innalzava sopra di loro, portandosi ancor più a parte dagli altri esseri umani. La sensazione che lui fosse qualcos'altro l'aveva già invasa la prima volta che l'aveva visto, affievolitasi appena quando l'aveva sentito parlare, e tornata poi adesso. Non si trattava soltanto della sua unicità —che Sumire realizzò coscientemente solo dopo alcuni secondi si trattasse solo di ciò—, quando del giudizio che lei ne aveva, che influenzava ogni sua minima azione, pervadendo anche i suoi movimenti più minimi, o le parole più frivole.
    Trattenne di nuovo il fiato quando lo vide atterrare davanti a loro, con in braccio un ragazzo, razionalmente sapeva che avrebbe solo provato a consegnarglielo, ma in quel momento era tutt'altro che razionale e preferiva che la versione alata di Hanzo rimanesse a una distanza di sicurezza di parecchi metri.
    "La vostra opinione non importa a nessuno."
    Rise, con le labbra sottili, di un riso secco e nervoso, breve e appena accennato dato che lei si affretto a sopprimerlo. Non era stato voluto, non aveva idea di cosa le fosse preso in quel secondo, le sue emozioni erano troppe e stavano cercando di fuoriuscire in qualche modo, o forse perchè per la prima volta si ritrovava a concordare con Hanzo; la loro opinione non importava, certo non a lui, ed erano stati inviati lì come pedine sacrificabili. Tobi era stato inviato lì perchè sacrificabile, la sua agenzia non si era nemmeno degnata di mettergli accanto un'eroe o qualche altro tirocinante, gli avevano chiesto di farsi accompagnare da qualcuno di cui si fidasse, a chi importava se scomparivano due studenti della UA?
    Sumire arrivò a domandarsi se davvero credevano che Tobi avesse qualche possibilità di risolvere il mistero delle scomparse al Palazzo Imperiale, o se fosse stato inviato come ultima risorsa, e se avesse fallito —e date le statistiche era molto probabile— non avrebbero più inviato alcuna persona.
    Nessuno era tornato una volta entrato in quel luogo, e la Providence aveva deciso che non era abbastanza importante, ed avevano inviato Tobiko, un ragazzino che non aveva nemmeno ancora raggiunto la maggior età, coscienti che forse non sarebbe più tornato. L'idea di essere usata in quel modo, per quanto non la riguardasse nemmeno in prima persona, poteva esserci chiunque altro al suo posto, la nauseava, era frustrante.
    Non era colpa del suo compagno se si trovava lì, ma dei disertori che avevano preferito rimanere nel sicuro delle loro case costringendo lei, Tobi, Yumeru e tutti gli altri compagni di scuola ad uscire per le strade al posto loro, e di quegli inutili della Providence che probabilmente non avevano nemmeno pensato alla possibilità che lo scienziato si trovasse lì.
    Non fu la migliore situazione per realizzare tutto ciò, aumentando quel senso d'abbandono, rabbia e disperazione: erano davvero messi così male? Pareva che non avessero alcuna possibilità, e non parlava affatto di loro due contro Hanzo, ma di tutta la situazione in generale.
    Il dottore parlava di come le persone preferivano posporre i problemi finché essi non diventavano inevitabili o gli intaccavano personalmente, l'esatta descrizione dell'albina e le esatte risposte che lei avrebbe dato. Tobi non riusciva a trattenersi dall'intavolare una discussione, probabilmente non stava cercando di convincerlo, non era così ingenuo, ma di comprenderlo, o forse ancora voleva solo avere ragione perchè era infastidito dal modo in cui Hanzo li aveva presi in giro da quando gli aveva visti.
    Afferrò tra le sue braccia la donna dai capelli verdi, studiandola come se fosse particolarmente interessante, soltanto per evitare d'incontrare lo sguardo di Hanzo. Sumire non brillava troppo per la sua forza fisica, la donna non era troppo leggera ed oltretutto odiava trasportare persone, ma l'avrebbe tratta con estrema cura, era l'unica cosa che poteva fare.
    L'uomo continuò il suo discorso, e nonostante Sumire volesse esserne indifferente le sue parole la irritavano, in realtà avrebbe solo desiderato che lui e Tobi chiudessero la bocca e la facessero finita di discutere inutilmente. Si era forzata a non rispondere per paura della sua reazione, ma la cosa stava diventando insostenibile, per sciocco orgoglio: normalmente non avrebbe mai permesso a nessuno quella continua burla che Hanzo stava dando loro, era frustrata dall'inevitabilità degli eventi, arrabbiata che l'agenzia degli eroi li trattasse come carne da macello, e odiava quel suo silenzio che si era autoimposta per paura di far precipitare la situazione. Se a Tobi non importava, perchè avrebbe dovuto lei?
    ‹ Non abbiamo chiesto il suo aiuto, lei non può decidere per tutti. ›, percepiva come il suo cuore aveva iniziato a battere più velocemente, quasi tremava, dall'ansia.
    ‹ ...le "inevitabili perdite", sono vite umane, importanti tanto quanto sua madre o qualunque altro negaquirk, e ne parla come se si trattasse di numeri. Chi è lei per decidere la sorte di milioni di persone? Molti di loro... › e i suoi occhi si spostarono sulle centinaia di persone lì presenti. ‹ ...non volevano questo. Non volevano perdere il loro quirk, cadere in coma o morire. La loro vita non è sua perchè ci esperimenti, la loro vita non è una percentuale di successo o fallimenti, e non può usarla per sensibilizzare il resto del mondo. › lo guardava con un sorriso obliquo e gli occhi spalancati, quasi un'altra persona avesse preso possesso del suo corpo e stesse parlando al posto suo. Le sue iridi azzurre erano puntate su di lui, ma presa dal suo discorso era come se nemmeno lo vedesse.
    ‹ E non osi dirmi... ›, Sumire ormai era partita e non si sarebbe più fermata finché non si sarebbe liberata di tutti quei pensieri che avevano invaso la sua testa nel correre di quei minuti. ‹ ...che nemmeno i negaquirk hanno scelta, perchè non è la stessa cosa. Che una singola persona decida per l'intera umanità non è lo stesso che lo faccia la natura. Lei ha arbitrariamente imposto una misura drastica, perchè forse un giorno la condizione dei quirk potrebbe portare all'estinzione dell'umanità. E se si sbagliasse? E se dopo che riuscisse ad eradicare i geni dei quirk, causando il coma o la morte d'innocenti, essi si ripresentassero? Dopotutto non sappiamo ancora nemmeno come mai gli esseri umani hanno iniziato a manifestarli in primo luogo, o mi sbaglio? Non abbiamo abbastanza informazioni e a dispetto di quello che lei dice probabilmente abbiamo ancora molto tempo, forse dopotutto sarebbe molto più sensato fare qualcosa quando la situazione diventerà inevitabile, se lo diventerà. ›


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 70 | Quirk: 240 | Agilità: 215 +20
    ENERGIA: 550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Illesa.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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    Shinya non aveva mai apprezzato particolarmente il "mettersi alla prova". La vita gli aveva insegnato a non sfidare il destino più del necessario perché le coincidenze con cui esso può ripagarti possono essere crudeli, talvolta. Si era preparato per affrontare quel momento e a lungo si era immaginato la svolta che gli avvenimenti avrebbero potuto imboccare, ma - come prevedibile - niente era andato per il verso giusto. Come ogni volta che c'era di mezzo lui. Ogni tanto sospettava di essere perseguitato dalla sfortuna: aveva fatto dell'essere previdente il suo scudo, ma evidentemente nemmeno quello bastava.
    Ritrovarsi davanti al suo nemico con meno della metà delle sue vere forze non era nei suoi piani. Ma dopotutto nemmeno ritrovarsi a chiamare Hanzo con "nemico" lo era. Shinya non aveva mai pensato a lui in quei termini, e - a dire il vero - non lo stava facendo nemmeno adesso. Non aveva problemi a dire di dovere a quell'uomo molto più di quanto una persona normale sarebbe stata in grado di ammettere: Hanzo lo aveva praticamente raccolto da un angolo della strada e gli aveva dato una vita. Che lo avesse fatto perché interessato alle sue capacità o per semplice compassione, al tempo, a lui non era importato. Talmente abituato a sfruttare e a farsi sfruttare, era naturale per Shinya schierarsi sempre dalla parte di chi aveva qualcosa da offrirgli, da chiunque gli tendesse un appiglio.
    Eppure tutto il tempo che aveva passato con Hanzo lo aveva indubbiamente cambiato. In meglio o in peggio, non avrebbe saputo dirlo. Hanzo gli aveva dato un lavoro, un vero lavoro, una casa, un nome e... forse anche parte di una famiglia. Non che Shinya si fosse mai chiesto come potesse essere avere una famiglia prima di incontrare l'uomo, ovviamente.
    Shinya gli voleva bene.
    Ed era per questo che adesso doveva ucciderlo.
    Per salvarlo dalla crudeltà umana.
    Perché lui la conosceva meglio.
    E sapeva che Hanzo non se la meritava.
    Oh, e poi ovviamente doveva recuperare una cosa.
    Ma era secondario.
    Improvvisamente, qualcosa turbò la quiete fittizia della stanza in cui si trovavano Tobiko, Sumire, la donna mascherata ed il professore. Una figura scura coperta da una nuvola di polvere color pece comparve alle spalle d Hanzo e allo stesso tempo una distesa di una materia nera, fine e granulosa, come una miscela di sabbia e catrame, ricoprì il pavimento di quasi tutta la stanza. Forse il primo pensiero di chi - senza sapere nulla - avesse assistito alla scena, sarebbe stato quello di ipotizzare che Hanzo avesse raccontato frottole tutto il tempo e quello fosse un nuovo modo di diffondere il farmaco, ma un braccio coperto dalla nera manica di un kimono comparve da dietro la schiena dell'uomo, si strinse attorno alla sua gola, e qualcosa perforò il petto del dottor Takashi, accompagnato dal viscido rumore della carne che viene ferita.
    Uno schizzo di sangue si propagò in avanti, macchiandogli il torace e parte delle vesti, ma Shinya lo capì subito ed esalò un sospiro sconfitto. Aveva mancato il cuore. Non per un suo errore, ma perché Hanzo si era spostato. Impercettibilmente, ma lo aveva fatto. I suoi occhi rossi saettarono rapidamente in avanti. E non erano nemmeno soli.
    «Ahww, non ci credo. Mi hai evitato. – mormorò la figura. Ora non gli rimaneva altra scelta. Fece un rapido movimento con la mano del braccio che ancora stringeva attorno al collo dell'uomo e dalla palude di catrame ai loro piedi si sollevò rapidamente qualcosa che assomigliava ad una densa cortina di fumo nero. – Hanzo-san, sei la mia migliore creazione, ma questo è letale anche per te, lo sai no?» disse, prima di scattare indietro di almeno mezzo metro, come se temesse un contrattacco, estraendo l'arma con cui aveva pugnalato Atropos dal suo petto: Mikazuki, il suo tessen.
    Essere pugnalati al cuore doveva fare male. Ma forse doveva far più male essere pugnalati da un amico o presunto tale.
    Shinya guardò oltre la figura di Hanzo. C'erano due ragazzini. Uno dai capelli neri, come i suoi, l'altra dai capelli bianchi, suo opposto. Entrambi sostenevano qualcuno. Non vedeva bene chi reggeva la ragazza, ma al ragazzo era stato accollato un giovane dai capelli biondi. Probabilmente erano eroi.
    Che carini, a tentare di salvare le persone. Peccato che con quella nebbia venefica che aveva appena diffuso nella stanza li aveva appena condannati tutti a morte.
    «E io che pensavo saremmo stati soli.» disse, sorridendo, il fumo si era fatto più denso e la visibilità si era parzialmente ridotta. Shinya inspirò, lentamente, e si portò il dorso della mano destra alle labbra.
    Ah, dannazione. Stava accusando della nausea.
    Per poco non gli venne da ridere.
    Quanti avvenimenti inaspettati in una sola giornata. Si guardò intorno cercando con lo sguardo la figura di Hayato fra la nebbia scura. Più per vedere se era riuscito a raggiungerlo davvero che altro, ma sperava avesse dato ascolto ai suoi consigli, altrimenti rischiava di vedersela parzialmente brutta. Forse aveva fatto male a non portarsela dietro una maschera per filtrare l'aria. Adesso aveva i minuti contati pure lui.


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    8
    Energia:
    350/1050
    Forza:
    250
    Quirk:
    400
    Agilità:
    375 338
    Farmaci:
    SS+
    Medica:
    SS+
    Peso:
    [5]
    Scheda:
    QUIRK & INVENTARIO
    Ordine dei post: Shinya, Hanzo, Hayato, Tobi, Sumire.

    TECNICHE USATE:
    ✧ Chaos Tide [x1]
    ✧ Oblivion Correction [x1]
    ✧ Asphyxia [x1]

    STATUS:
    ✧ Avvelenamento [Medio] -- [1/10]

    HANZO'S BLESSING:
    Data l'alta concentrazione del farmaco e la sua dubbia natura, il raggio d'azione di Shinya è esteso a 15 metri.

    QUIRK:
    Limbo [Emitter Quirk]
    Shinya è in grado di generare una strana specie di sabbia scura, che ricorda per certi versi dei granuli di catrame. A dispetto di ciò, questa sostanza è molto leggera e sembra avere una densità simile a quella dell'aria, indi per cui si comporta esattamente come i pesci si comportano in acqua. Shinya è in grado di generarla a partire dai suoi capelli: molto più lucidi e setosi del normale, infatti, crescono ad una velocità molto maggiore rispetto alla media.
    Questa sabbia è abbastanza fine, ma può essere aggregata a formare qualsiasi genere di costrutto, anche se essi non paiono molto adatti a sopportare urti o colpi massicci e tendono a disgregarsi facilmente in virtù del fatto che non sono in grado di formare legami molecolari fra loro e l'unico modo in cui possono rimanere aggregati pare essere sotto il controllo diretto di Shinya.
    La proprietà singolare del quirk, tuttavia, è un'altra. Essendo, appunto, molto fine, la sostanza, è molto adatta ad essere ingerita o respirata e, se ciò avviene, ha - sul corpo umano come su quello animale - lo stesso effetto che avrebbe un anestetico.
    Con anestesia si indica in generale l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La sabbia di Shinya agisce allo stesso modo: deprime il sistema nervoso centrale e lo priva dello stato di coscienza. Ovviamente l'effetto varia a seconda del come essa viene in contatto con l'organismo e della quantità, ma il denominatore comune è lo stesso. Sembra molto simile alla morfina.
    ANCHOR (Arisu)
    ANCHOR — Quirk di rilocazione. Il suo funzionamento è piuttosto basico: permette di usare una persona come ancora per spostarsi nello spazio fisico.
    Nonostante l'apparente utilità possiede numerose controindicazioni:
    1) L'utilizzatore deve conoscere la persona da utilizzare come ancora e provare per essa dei forti sentimenti, positivi o negativi che siano.
    2) Lo spostamento può avvenire solo nelle immediate vicinanze della stessa. Se la connessione all'ancora è debole lo spostamento non può avere successo e fa percorrere solamente un terzo del tragitto nella direzione in cui l'ancora si trova. Più è forte la fiducia che si prova nella propria ancora più lo spostamento sarà preciso e vicino ad essa.
    3) Usare il quirk richiede una notevole concentrazione, in quanto l'attenzione deve essere focalizzata unicamente sull'ancora; la rilocazione non richiede molte energie, ma è impossibile avere più di un'ancora contemporaneamente, e cambiarla è estremamente dispendioso.
    4) Il range del quirk è virtualmente infinito, ma per essere usato bisogna che l'utilizzatore sia a conoscenza della posizione della propria ancora prima di tentare di spostarsi. Se la posizione non è conosciuta bisogna aver avuto un contatto con l'ancora nei venti minuti antecedenti lo spostamento e la distanza non deve superare i 20 chilometri.
    5) È possibile portare oggetti o persone con sé soltanto se essi sono a contatto con il proprio corpo e se si possiede almeno un terzo della propria energia totale. I vestiti e l'equipaggiamento base che si possiedono quando si sceglie la propria ancora sono esclusi dal conteggio.
    Peso: [1]

    TECNICHE
    Dark Divine Core — Consente di scegliere una persona come propria ancora o cambiarla se se ne possiede già una.
    Costo: 50
    Black Fate — Usando la propria ancora come riferimento è possibile spostarsi nello spazio fisico, secondo le regole indicate precedentemente.
    Costo: 20
    Hedonism — Estendendo il potere del quirk ad un oggetto o una persona aggiuntiva è possibile portarlo/a con sé durante la rilocazione.
    Costo: 70

    TECNICHE PERSONALI:
    Chaos Tide [Livello 4] [Costo 100 + 40]
    Shinya genera una sorta di palude di sabbia simil catrame che ricopre il suolo, usando sé stesso come epicentro. La sabbia è appiccicosa e rende i movimenti difficoltosi per chi ci cammina sopra o in mezzo, ma al di là di questo non ha particolari effetti. Se non avete mai provato l'ebbrezza di sprofondare in delle sabbie mobili, questa sarà certamente la prima volta. Essendo la palude assoggettata al suo controllo, se si sposta questa lo segue.
    Raggio: 5 metri
    Effetto: Dimezza i costi di tutte le sue altre tecniche finché rimane attiva.
    Pandemonium [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. La palude diventa come "viva" e reagisce alle vibrazioni, come un campo minato, se qualcuno ci cammina sopra, nel giro di un secondo numerosi spuntoni affilati si alzano in corrispondenza della superficie stimolata (e del metro immediatamente attorno) trafiggendo brutalmente qualsiasi cosa vi si trovi sopra.
    Danno: Grave. Può applicare [Sanguinamento]
    Asphyxia [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Eccedere nell'utilizzo delle cose non fa mai bene. Nemmeno quando si tratta di anestetici, perché diventano tossici per l'organismo e si rischia di morire di overdose. Con questa tecnica Shinya rende una porzione qualsiasi della sua sabbia creata in precedenza altamente tossica, e se essa entra a contatto con il sangue o viene respirata, inibisce completamente prima il senso del dolore, poi il senso del tatto, ed a lungo andare provoca la perdita di coscienza che può condurre alla morte dell'individuo.
    Danno: Avvelenamento [Grave] - se non curato entro dieci turni conduce alla morte, se sotto forma gassosa infligge avvelenamento [Medio] anche all'utilizzatore.
    Nega Genesis [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. Se delle persone o oggetti vi sono immersi, la sabbia di arrampica addosso ai malcapitati fino a raggiungerne metà della figura (in caso delle persone, quindi, il busto) e si solidifica impedendone qualsiasi altro movimento fino a che non si sgretola o il proprietario del quirk non rilascia la tecnica.
    Blocco: 4 turni
    Dark Star's Eyes [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica difensiva delle più semplici esistenti. Un muro in grado di bloccare qualsiasi forma di attacco, sia esso fisico o elementale. Si alza da terra a circa mezzo metro da Shinya (o da un punto qualsiasi se la palude è attiva) e sparisce dopo aver protetto dall'attacco. Già, molto banale. Infatti, per rendere un po' più scenico il tutto Shinya ha deciso di dare a questo scudo la forma di un gigantesco occhio circolare di tre metri di diametro, che solleva la palpebra scrutando gli artefici dell'attacco.
    Resistenza: Grave
    Annihilation Wish [Livello 4] [Costo 70]
    A partire dai propri capelli, Shinya genera dieci kunai affilati e solidi, di circa venti centimetri. Può scagliarli contro un eventuale avversario oppure usarli semplicemente in prima persona.
    Raggio: 7 metri
    Danno: Grave
    Oblivion Correction [Livello 4] [Costo 100]
    Il vero scopo della sabbia di Shinya è essere un anestetico. Se inalata provoca intorpidimento generale e inibisce completamente la sensazione del dolore. Shinya sfrutta questo fatto generando una densa cortina di fumo nero che ha lo scopo di intontire gli avversari, oltre che rendere meno visibile la propria figura, visto che lui, essendo immune al proprio quirk, vi si può muovere all'interno senza alcuna difficoltà.
    Raggio: 3 metri
    Status: Sonnolenza
    Logos Eater [Livello 4] [Costo 90 + 40]
    Shinya genera una grande quantità di sabbia e la modella fino a fargli assumere la stessa forma di una sorta di animale mitologico, alto tre metri e largo due: un'idra a tre teste. Il mostro non ha ovviamente volontà propria e Shinya lo controlla tramite il movimento delle dita. Proprio come l'idra di Lerna se una testa viene tagliata al suo posto ne crescono due. L'idra può mordere o colpire con una delle sue teste o la coda.
    Raggio: 3 metri
    Danno: Grave

    ABILITÀ:
    Chrȳsāōr
    Shinya ha, col tempo, imparato a regolare le varie quantità e i dosaggi del proprio quirk a seconda dell'uso che ne vuole fare, anche sperimentandoli proprio su sé stesso. Il suo organismo ha reagito di conseguenza, evolvendosi ed ha cominciato a mantenere sempre una certa dose di sabbia nel sangue, motivo per il quale, ad oggi, Shinya ha finito per sviluppare una totale immunità al proprio quirk ed una resistenza naturale alla maggior parte dei farmaci. Il suo organismo processa in automatico qualsiasi sostanza chimica e la neutralizza. Ciò lo rende immune agli status [Avvelenamento], [Paralisi], [Stordimento] e [Sonnolenza] se l'agente che lo causa è chimico.
    Effetto collaterale: ormai è anche privo della capacità di provare dolore.

    EQUIPAGGIAMENTO:
    Mikazuki [Tessen] [Offensivo/Supporto]
    Mikazuki è un Tessen di circa quaranta centimetri di raggio dal quale Shinya non si separa quasi mai. Le stecche sono in ferro nero e superano leggermente il pavese color rosso vivo, terminando in delle punte acuminate e taglienti, rendendolo un'arma adatta per poter essere usata a distanza ravvicinata. Da chiuso è sfruttabile anche come una sorta di asta, mentre da aperto è ottimo per difesa e, con movimenti studiati, le punte fungono da arma da taglio.
    Danno: Medio-Grave
    Peso: [2]
    ARISU [DISQ]
    Contiene ANCHOR.
    JANE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    LOUISE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    MIKOTO [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
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    Era una calda serata estiva dei primi anni duemila in Grecia. Il professor Hanzo Takashi, poco più che trentenne all'epoca, aveva da qualche anno aperto una startup chiamata 30MINUTESINDUSTRIES assieme ai due soci e più grandi amici. Nel giro di pochissimi anni i loro studi sulle unicità, apprezzati dalla comunità scientifica e considerati a dir poco avanguardistici, avevano portato un certo prestigio all'azienda. Neppure Hanzo, ai tempi, avrebbe comunque potuto immaginare il futuro di quella piccola startup destinata a diventare un piccolo monopolio in Giappone.
    Hanzo aveva acquistato una piccola villa nella terra dei miti e dell'Olimpo. Era una villetta a due piani di dimensioni modeste, acquistata coi primi guadagni delle Industries e che possiede tutt'oggi. La Grecia lo aveva sempre attratto in un modo particolare: l'umanità che trasudava dalla sua storia e dai suoi drammi, più genuina e sensibile rispetto a quella odierna. Una grandissima civiltà costruita senza alcun tipo di unicità ma solo con l'intelletto e la forza umana, le cui rovine ancora oggi rimanevano come testimoni di quel tempo passato, eterne, immutabili. Aveva deciso di acquistare quella villa, in cui anni dopo si ritrovò a passare il suo autoimposto esilio dalla terra natia, per potersi immergere quando voleva in quel passato glorioso. L'abitazione era situata poco fuori Corinto, la città fondata da Sisifo, obbligato dagli dei a portare un masso su per un monte per l'eternità a causa della sua irriverenza nei confronti delle divinità.
    Il professor Takashi stava tornando a casa dopo un incontro con degli investitori: 30MIN aveva iniziato a farsi conoscere anche fuori dall'arcipelago in solo pochi anni, ora anche scienziati e aziende straniere erano interessati al loro lavoro. Nonostante si trovasse in Grecia, infatti, era molto difficile per il professore prendersi una pausa. Ogni momento passato a rilassarsi era un momento in più di sofferenza per qualcun altro. Hisahito, Matsumoto e Takashi, infatti, avevano deciso di dedicare la loro vita a quelli che Hanzo aveva battezzato, ai tempi della sua tesi universitaria, "negaquirk". Il loro obbiettivo era raggiungere una pressoché completa conoscenza del fenomeno delle unicità per capire come alleviare il dolore, fisico o psicologico, a coloro che soffrivano a causa del proprio codice genetico. Stavano, ai tempi, studiando un rimedio in grado di inibire gli enzimi atti all'attivazione dell'unicità in modo da alleviare tali disturbi. Viene da sé che, essendo le unicità così diverse le une dalle altre, trovare un filo conduttore che permettesse di inibirne il maggior numero possibile senza interferire con le normali funzioni del corpo umano era un compito annoso e decisamente complicato.
    Calcoli e bilanciamenti di formule chimiche annebbiavano la sua mente mentre guidava lentamente verso casa con un braccio fuori dal finestrino. Ore prima si era quasi dimenticato dell'appuntamento con gli investitori tanto che era impegnato a modificare i coefficienti dei vari composti sulla lavagna magnetica che aveva nel suo studio. Aveva indossato un vestito in fretta e furia e si era catapultato fuori casa diretto al ristorante dove si erano dati appuntamento. Quando si impuntava su qualcosa difficilmente il professore si rassegnava prima di portarlo a termine, ma ora che aveva un'azienda e una famiglia da sfamare doveva scendere a patti col fatto che ci fosse anche altro oltre alla ricerca folle nella vita. A volte si ritrovava quasi ad invidiare Matsumoto e le sue pause obbligate dall'unicità ogni mezz'ora.
    Parcheggiata l'auto nel suo piccolo garage, Hanzo si diresse verso la porta di casa. Preso il mazzo di chiavi dalle tasche, lo mosse verso la toppa. La mancò di mezzo millimetro ma la porta, invece che rispondergli con forza e fermezza, si mosse con un rumore inquietante: era aperta. Che si fosse scordato di chiuderla uscendo in tutta fretta? Possibile, certo, a volte era poco attento quando aveva altri pensieri per la testa. Che fossero entrati dei ladri, invece? Possibile anche questo, probabilmente lo avrebbe scoperto muovendo i primi passi nella casa e guardandosi un poco attorno.
    C'è qualcuno? - mormorò istintivamente in giapponese, muovendo la destra verso l'interruttore della luce al lato della porta mentre richiudeva questa alle sue spalle. Mosse passi lenti in casa sua, quasi fosse lui stesso l'intruso, guardandosi attorno. Tutto pareva al suo posto, forse si era davvero semplicemente dimenticato di chiudere la porta uscendo per l'appuntamento. Finché non giunse nello studio.
    Un ragazzino dai lunghi capelli neri e i vestiti usurati era steso sulla sua scrivania. Alle sue spalle la lavagna magnetica presentava la superficie bianca increspata da numerose scritte. Non ci fece caso all'inizio, concentrandosi sul ragazzino dai lineamenti orientali, ma poi si rese conto che i tratti di pennarello non rispettavano tutti la sua calligrafia. Quel ragazzo, probabilmente attorno ai vent'anni, aveva risolto il problema che si era lasciato alle spalle. Quasi come se la sua presenza non fosse importante si mosse verso la lavagna, osservando se tutto tornasse. E la risposta era sì. Immersi nella luna che illuminava candidamente la loro pelle dall'ampia vetrata dello studiolo, Hanzo si sentiva come il protagonista di uno di quei film dove un vecchio studioso trova un piccolo genio. Quasi non importava che quel ragazzino avesse fatto irruzione nel suo domicilio.
    Il professor Takashi, ancora stupito, si aggiustò gli occhiali sul volto pallido, schermando i suoi occhi allora ancora azzurri, per poi voltarsi verso il ragazzino e schiudere le sue labbra in una naturale domanda - What's your name, kid?

    Tu quoque, Shinya, fili mi? - mormorò portando la mano destra alla ferita che ora campeggiava sul suo petto pallido come un taglio in mezzo alla neve. Probabilmente nessuno tranne il professor Takashi avrebbe capito il significato di quelle parole in quell'enorme stanza del Palazzo Imperiale. Shinya e uno sconosciuto avevano fatto irruzione nel suo ospedale improvvisato e quello che considerava come un figlio aveva deciso di fare irruzione anche nel suo petto, lasciandolo con un profondo taglio. Riusciva a sentire i lembi della sua pelle e i suoi muscoli sforzarsi di ricongiungersi ma con poco successo: l'unicità curativa che si era innestato non era così sviluppata da permettergli di curare una ferita simile.
    Hanzo aveva schiuso le sue labbra per rispondere alle parole di Fukuda-san e Murakami-san ma percependo l'arrivo dell'uomo alle sue spalle, qualche secondo prima, il terrorista aveva mosso le sue appendici simili a piume di pavone verso i due ragazzi che gli erano vicini con l'intento di spingerli all'indietro. Con le altre due appendici rimanenti aveva prontamente afferrato il corpo senza sensi del ragazzo castano che stringeva tra le braccia per portare al sicuro anche lui, poco prima di voltarsi. I due erano ora a quasi una decina di metri da lui, ma non era stato abbastanza: se li aveva protetti da un'eventuale coltellata non poteva dire lo stesso della polvere di Shinya. Sapeva quanto l'unicità di quell'uomo fosse insidiosa e sapeva che probabilmente ne erano stati afflitti tanto quanto lui. C'era un motivo per cui aveva agito di istinto al minimo segnale di pericolo, e questo motivo era molto semplice: non si fidava più di Cobra.
    Heh. - borbottò sentendosi appellare come la "miglior creazione" di quel giovane che aveva platonicamente adottato tanto tempo addietro - Tu sei la mia peggiore. - gli rispose con disprezzo, per poi accusare dolore alla ferita sul petto. Non poteva negare che fosse stato Shinya ad impiantare quell'unicità artificiale nel suo corpo ma sentirsi chiamare in quel modo dall'uomo gli metteva i brividi.
    Quindi Chou aveva ragione, eh? - sorrise guardandolo ed indietreggiando di qualche passo, mentre un rivolo di sangue colava dall'angolo destro della sua bocca. Aveva sperato che il mutant farfalla si stesse confondendo fino all'ultimo, ma ora doveva probabilmente rassegnarsi all'evidenza. Hanzo era andato all'asta di Aogiri quasi più per curiosità che per acquistare qualcosa. Peraltro, venuto a conoscenza della possibile presenza di opere di Izanami, aveva deciso di recarsi lì nella speranza di poter entrare in contatto con Hisahito Hinata. Purtroppo il suo amico di vecchia data aveva deciso di mandare un sostituto in sua vece, un ragazzino dai capelli bianchi e la pelle scura che aveva acquistato tutte le opere della donna. Quando aveva visto quel povero ragazzo dalle ali di farfalla in gabbia, però, non si era potuto trattenere: aveva lottato con le unghie e con le zanne contro quell'uomo dall'aspetto bizzarro per acquistarlo e ci era riuscito.
    Giunti in un posto sicuro, prima di liberarlo, aveva deciso di illustrargli comunque il suo piano e i membri del Culto, conscio che in un mondo senza unicità probabilmente anche il potere di Aogiri sarebbe venuto meno e senza unicità bizzarre nessun altro avrebbe dovuto subire lo stesso trattamento che lui aveva subito, catturato e venduto solo per le sue caratteristiche fisiche. Quando aveva visto una foto di Shinya, però, il ragazzo era scappato in un angolo della stanza terrorizzato. "He's one of them", aveva detto.
    Hanzo non poteva crederci. Considerava Shinya quasi come un figlio e doveva per forza escludere che appartenesse ad un gruppo di pazzi come Aogiri. Eppure, riflettendoci, tutto sembrava tornare. La sua richiesta di farsi chiamare sempre Cobra in presenza degli altri e di camuffarsi alle riunioni (alle pochissime dove si degnava di presentarsi almeno), la sua decisione di uccidere gli eroi ad Okinawa, la sua miracolosa evasione della prigione ancora prima che Hanzo potesse ideare un piano per tirarlo fuori da lì. Aveva allora chiesto ad Henry, che aveva indagato a lungo su Aogiri, di informarsi sulla questione. Pur non con sicurezza, l'ex poliziotto aveva confermato i suoi sospetti: uno degli ipotetici membri dei piani alti dell'organizzazione sembrava effettivamente corrispondere alla descrizione dell'Ichinose. Non era chissà che come informazione visto il suo aspetto non proprio particolare, ma non poteva più ignorare quell'eventualità.
    I termini del nostro accordo sono cambiati. - disse l'uomo dai capelli blu, indietreggiando, riferendosi a Fukuda-san e Murakami-san, mentre la donna dalla pelle coperta di polvere rosa si avvicinava a lui e la cristallina stanza del Palazzo Imperiale, lentamente, veniva invasa da una palude di catrame che aveva come epicentro proprio il Vice di Aogiri - Quell'uomo è Shinya Ichinose, un Vice di Aogiri. La sua unicità emette una polvere debilitante e velenosa e probabilmente siete già stati infettati. - aggiunse quindi, accasciandosi a terra a poco più di venti metri dall'uomo dai capelli neri - Vi consiglio di mettervi la maschera antigas. Dopodiché, posso curarvi dal veleno... Ma vi chiedo di proteggere me e i miei pazienti. - concluse mentre la donna, inforcata nuovamente la maschera da canide, iniziò a spargergli la polvere rosa sulla ferita. Doveva trattarsi di un qualche tipo di unicità curativa - Parleremo di riscaldamento globale e dell'origine dei quirk in un'altra occasione.
    Terminate quelle parole, un urlo agghiacciante si fece spazio dalla sua gola, come quello che aveva terrorizzato la città qualche giorno prima. Cosa quello stesse a significare in quel preciso istante era ancora tutto da scoprire.


    CITAZIONE
    Bene ragazzi, siamo giunti allo scontro finale tra le forze del bene e quelle del male. E poi c'è Hanzo.
    Tobiko e Sumire subiscono Sonnolenza e Avvelenamento [Grave].
    Shinya subisce Avvelenamento [Medio].
    Hanzo subisce Sanguinamento [Grave], Sonnolenza e Avvelenamento [Grave].
    Hayato mantiene energia, parametri e status posseduti in Appetite for Destruction.

    Tobiko e Sumire guadagnano inoltre Hanzo's Blessing: The Hope of Mankind.

    CITAZIONE
    Hanzo's Blessing: The Hope of Mankind. - Aumenta tutti i parametri del 35%.

    Ricapitolando quindi:

    Tobiko e Sumire subiscono in totale una riduzione dei parametri del 30% e perdono 5 PE per turno.
    Shinya perde il 10% dei punti in AGI.
    Hanzo subisce una riduzione dei parametri del 65% e perde 15 PE a turno, oltre ad avere una [Ferita Grave] al petto.
    Hayato non subisce correntemente alcuna modifica.

    Trovate l'ordine da seguire nel post sopra al mio, buona fortuna. :**:
     
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    HAYATO ONO
    Per Hayato non fu affatto difficile concentrarsi su Shinya. Distogliere l'attenzione da un Hisoka ormai inutile e moribondo, per portarla sul viso di porcella di Shinya, fu estremamente semplice.
    Ebbe di nuovo la possibilità di potersi ritrovare a stretto contatto col proprio Superiore, e di ciò non poteva che esserne felice; ancor di più se gli fosse concesso di guardarlo dritto negli occhi. Erano ipnotici, rossi, quasi come se fossero iniettati del sangue di cui Shinya stesso aveva privato Hisoka.
    Annuì alle sue parole, permettendogli di sfiorargli il volto senza alcuna obiezione. Non era spaventato, non aveva paura finché Shinya si trovava lì. Si fidava di lui, aveva riposto nel Vice delle speranze e non erano state deluse, al contrario di ciò che era successo al jester, che invece aveva deciso di seguire la strada dell'arroganza.
    Un brivido accompagnò il proprio corpo quando Shinya gli sfiorò il collo e la schiena, tirandogli su il cappuccio di colore nero, come il resto del suo vestiario. Lo ascoltò attentamente, registrando velocemente tutto ciò che gli stava dicendo al fine di non perdere altro tempo. E, proprio per non sprecare minuti preziosi, Hayato non elaborò chissà quale alias particolare da riferire a Shinya. La prima cosa che gli saltò in mente fu l'immagine del Fiore di Loto: nella cultura giapponese, il Loto nasceva dal fango, attraversava l'acqua ed infine sbocciava in tutta la sua purezza: era esattamente in quel modo che si sentiva Hayato. Rinascita era ciò che, più largamente, rappresentava il Loto.
    «Può chiamarmi Hasu, Signore.»
    Proferì, gentile e delicato.
    A quel punto, Hayato seguì gli ordini di Shinya e si abbassò la maschera soltanto per ingoiare la pillola.
    Perché avrebbe dovuto rifiutare? Shinya non gli stava concedendo ciò che aveva ricercato da una vita? Riconoscimenti, comprensione, fiducia: una delle personalità più importanti dell'Albero gli stava fornendo un'ancora di salvezza e Hayato l'avrebbe colta senza nessuna esitazione. Per quanto non fosse a conoscenza della situazione cui stavano andando incontro, non proferì parola a riguardo: desiderava far intendere al Vice che sarebbe stato disposto a qualsiasi cosa, pur di seguirlo, a prescindere di dove sarebbero giunti.
    Ancora una volta, il nostro Consigliere non riscontrò alcuna difficoltà nel pensare di voler raggiungere Shinya, ovunque esso si trovasse. Socchiuse le palpebre e immaginò i suoi lunghi capelli scuri, l'eleganza con cui si muoveva con i suoi kimono, i suoi meravigliosi occhi rossi, la gentilezza e la delicatezza con cui aveva posto fine alla vita di Hisoka; qualsiasi pensiero potesse farlo sentire vicino all'uomo.
    Gli angoli della propria bocca si incanalarono lentamente verso l'alto, cosicché sul proprio volte apparve un sorriso, che però non durò a lungo.
    Dopo una strana sensazione gli arti, infatti, il biondino avvertì uno strano dolore al petto, che però riuscì a sopportare senza particolari difficoltà. Nonostante ciò, per un attimo la distrazione rese distorta l'immagine di Shinya: fortunatamente riuscì a recuperarla senza alcuna difficoltà. Non avrebbe permesso a quel dolore passeggero di frapporsi fra sé e la meravigliosa figura dell'uomo. Riprese a sorridere dopo qualche istante, quindi, lasciando che le sue parole si insinuassero nelle proprie orecchie.
    L'immagine di Shinya tornò ad essere limpida.
    Bellissima.
    Pura.
    Si muoveva delicatamente.
    Gli stava sorridendo.
    Si allontanava sempre di più, ed in quel momento Hayato iniziò a pensare di volerla raggiungere con tutto se stesso.
    Pensò di nuovo al sorriso di Shinya.

    Poi si fece tutto nero.

    Una coltre scura e densa lo avvolse delicatamente senza fargli del male, quasi sembrava cullarlo.
    E poi il suono della carne umana che veniva trafitta.
    Lo conosceva bene.
    L'aveva sperimentato quando Powder Stone si era infilato nella spalla di Hisoka.
    Ma in quel caso non era Hisoka l'obiettivo.
    Hanzo, l'aveva chiamato Shinya.
    Date le circostanze, c'erano ben poche possibilità alternative rispetto a quella che ormai rappresentava la realtà: quell'uomo doveva essere Hanzo Takashi e Hayato si era appena ritrovato nel bel mezzo del Bagno di sangue finale.
    Il biondino spuntò dal fumo dopo che Shinya aveva già colpito Hanzo, restando dietro il Vice di circa mezzo metro. Si guardò attorno, come per studiare la situazione: si trovava all'interno di una gigantesca sala dall'arredamento antico, di colore prevalentemente scarlatto e alcuni particolari dorati; totalmente in contrasto con ciò che invece sembrava esser stato allestito al suo interno, che sembrava in tutto e per tutto una sorta di ospedale improvvisato, costruito su più piani.
    Dinanzi sé, oltre Shinya, c'erano Hanzo (sanguinante e con una grave ferita al petto), una donna, e due ragazzini. Nei pressi di questi ultimi, poi, c'erano dei corpi apparentemente privi di conoscenza, così come tutto il resto delle persone allettate e legate ad una sorta di respiratore.
    Hayato spuntò lentamente dalla coltre di fumo e si presentò vestito completamente di nero, con su la testa un cappuccio del medesimo colore e la maschera antigas ben fissata al volto.
    Shinya aveva già attivato il suo pericolosissimo Quirk e, a quel punto, non dovevano esserci più molte possibilità per i presenti, dato che non indossavano precauzioni; chissà se il Vice fosse immune oppure no. Tobi e Sumire, d'altra parte, gli diedero l'idea di due ragazzi che si trovavano lì per caso: una aveva un viso angelico, contornato da una chiarissima chioma, l'altro invece aveva un aspetto ordinario e - probabilmente - doveva tenere tra le braccia un altro ragazzo dai capelli biondi. Poverini.
    Chissà se fossero a conoscenza del fatto che sarebbero morti da lì a poco.
    Nel frattempo, comunque, Hayato realizzò senza troppe congetture di essersi ritrovato in una situazione decisamente delicata.
    Non aveva paura.
    Non era spaventato.
    Era così assuefatto da ciò che era accaduto alla Pogoda, che niente e nessuno avrebbe potuto peggiorare il proprio umore. Inoltre, dimostrarsi sicuro di sé e pronto a tutto sarebbe stato decisivo per farsi apprezzare ancor di più: avrebbe portato a termine qualsiasi incarico gli avesse dato Shinya, anche a costo di morire. Sì, perché Hayato era infatuato da Shinya ma non era stupido: si rendeva perfettamente conto che il Vice doveva averlo portato lì perché aveva fiducia in lui, ma probabilmente Shinya non era tipo da versar lacrime per la morte dei propri sottoposti o spender per loro qualche parola di dispiacere. Insomma, Hayato era consapevole di essere uno strumento, in quelle circostanze: d'altra parte, in un'Organizzazione ed in una gerarchia funzionava esattamente in quel modo. Aveva ceduto la propria anima ad Aogiri nel momento in cui aveva fatto il proprio ingresso nell'Organizzazione e doveva esser disposto a sacrificarla per essa.
    «Adesso capisco cosa intendeva con posto speciale, Signore. Immagino che qui si tenga la festa~»
    Ridacchiò il biondino, avanzando di qualche breve passo ma tenendosi sempre dietro Shinya.
    Il discorso tra Hanzo e Shinya lasciava ben pochi dubbi: evidentemente Hanzo doveva aver acquistato Chou e questo doveva avergli riferito che il Vice appartenesse ad un altro lato. A quel punto era probabile che il mutant farfalla avesse rubato da Shinya delle DISQ. Insomma, pian piano il puzzle sembrava ricomporsi di tutti i propri pezzi e le idee del Consigliere si schiarirono sempre più.
    Se Shinya aveva intenzione di ammazzare Hanzo, Hayato avrebbe fornito tutto il proprio supporto per far sì che ciò avvenisse. Ormai era evidente che Shinya avesse tradito Takashi, e che ne desiderasse la morte. Non conosceva con esattezza le questioni interpersonali che correvano fra i due, e non gli era concesso saperlo. Tutto ciò che doveva fare era obbedire e uccidere, se fosse stato necessario.
    Hanzo sembrava abbastanza debilitato e chiese ai due ragazzi di aiutarlo. Ma chi erano? Non sembravano degli eroi, eppure sembrava in tutto e per tutto che stessero portando in salvo quelle persone. Inoltre, in quella sala c'era anche una donna: poteva rappresentare un problema? Per il momento sembrava semplicemente sul punto di spargere su Hanzo una strana polverina.
    «Come posso procedere?»
    Domandò, in tono più serio, guardando Shinya con la coda dell'occhio, per non far scadere la propria attenzione dal resto dei presenti.
    «Posso prendere in prestito un po' della propria polvere, se dovesse tornarmi utile, Signor Ichinose?»
    Chiese, sollevando gli angoli della bocca in un sorriso, nascosto dalla maschera.
    Non era certo che fosse opportuno lottare, ma le circostanze davano tutta l'idea che non ci fosse alternativa. Nel caso, comunque, se avesse potuto sfruttare la polvere di Shinya per le proprie creazioni, gli attacchi che avrebbe inflitto sarebbero di certo stati più efficaci. Se invece ciò non fosse stato possibile, il biondino si sarebbe accontentato di ciò che avrebbe trovato in quell'immensa sala.
    La festa stava per iniziare.



    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    5
    Energia:
    425
    EXP:
    50/900
    Forza:
    112
    Quirk:
    195
    Agilità:
    93
    Peso:
    3/4
    Denaro:
    4850¥
    Cronologia:
    INVENTARIO

    TECNICHE USATE: //

    DANNI: Danni Lievi Petto (ricordino di Hisoka).

    TECNICHE PERSONALI:
    Powder Wave [Livello 3] [Costo: 50 PE]
    Hayato sfrutta la polvere circostante per creare un'onda che scaglia direttamente verso l'avversario. L'intento può essere quello di travolgerlo, allontanarlo o ferirlo. L'onda può anche essere raccolta tutt'attorno ad Hayato, come per racchiuderlo in una cupola, per poi espandersi per tutta l'area circostante a partire dal proprio corpo.
    Costo: 50 PE.
    Danno/Effetto: Medio-Grave. L'effetto consiste nel colpire il nemico con un attacco ad ampio raggio, per il quale non si necessita di un contatto ravvicinato (limite 5 metri).
    Powder Monster [Livello 3] [Costo: 70 + 20 PE]
    Questa tecnica di creazione permette di generare , attraverso la manipolazione della polvere, una sorta di mostro (e ovviamente controllarlo). Tale mostro sarà di forma ovoidale, dotato di quattro arti e stazionerà su due di essi; non ci sarà alcuna separazione tra testa e tronco, occhi e bocca saranno distribuiti sull'unica massa di cui è composta la creatura. La consistenza del mostriciattolo sarà abbastanza morbida, ad eccezione degli artigli e dei denti (entrambi allungati e affilati) che saranno prettamente rigidi. Il colore dipende dalla polvere che si è utilizzata per la creazione, quindi non è fisso. L'altezza del mostro non supererà il metro e mezzo. Se il mostriciattolo subisce un danno superiore a quello che è in grado di infliggere (Grave, in questo caso, o semplicemente due Medio-Grave di seguito) viene distrutto e dovrà essere ricreato.
    Costo: 70 PE + 20 di Mantenimento.
    Danno/Effetto: Creazione capace di indurre danni Medio-Gravi. Il controllo della creatura sarà possibile solo nei limiti dei 5 metri.
    Powder Stone [Livello 3] [Costo: 50 + 20 PE]
    Hayato spiralizza una certa quantità di polvere attorno al proprio braccio, a partire dalla spalla fino alla mano: una volta raggiunta la mano, la polvere si estende oltre di essa e si compatta a formare un grosso artiglio affilato lungo un metro. Gli effetti si esplicano attraverso un'arma fatta in polvere che può essere sfruttata per provocare lesioni da taglio Medio-Gravi.
    Costo: 50 PE + 20 di Mantenimento.
    Danno/Effetto: Attacco ravvicinato, Danni Medio-Gravi.
    Powder Shield [Livello 3] [Costo: 60]
    Hayato sfrutta la polvere dispersa nell'ambiente per generare uno scudo sferoidale tutt'attorno al proprio corpo che lo protegge da eventuali danni. I legami tra le particelle di polvere vengono rafforzati cosicché lo scudo possa mantenere una consistenza prevalentemente ben solida. Il diametro della circonferenza proiettata sul terreno può raggiungere un massimo di 3 metri e può proteggere da danni Medio-Gravi.
    Costo: 60 PE.
    Danno/Effetto: Protezione da Danni Medio-Gravi.
    Powder Vortex [Livello 3] [Costo: 65]
    Hayato genera un tornado di polvere tutt'attorno all'avversario con l'intento di accecarlo e fargli inalare le particelle contenute nella polvere stessa, così da provocargli temporanei disturbi respiratori.
    Costo: 65 PE.
    Danno/Effetto: Stordimento (Raggio 2,5 m).
    Powder Explosion [Livello 3] [Costo: 60 + 20 PE]
    Affinché questa tecnica possa realizzarsi è necessario che il tipo di polvere utilizzato sia combustibile.
    Hayato modella la polvere così da poter ricreare piccole creature alate (farfalle, volatili, pipistrelli). Tali creature saranno costituite da un involucro esterno di polvere di consistenza compatta, mentre al loro interno conterranno una cavità occupata da particelle che si muovono senza sosta. Quando l’utilizzatore lo decide, la polvere combustibile all’interno dei ‘modellini’ inizierà a spostarsi in maniera rapidissima, cosicché le particelle che la compongono inizieranno ad urtare l’una contro le altre generando una reazione di calore che indurrà, sostanzialmente, un’esplosione. A partire dal punto in cui avverrà la detonazione, l'esplosione si espanderà per 2 metri. Il raggio della tecnica è di 3 metri.
    Costo: 60 PE + 20 di Mantenimento.
    Danno/Effetto: Danni Medio-Gravi da deflagrazione.



    EQUIPAGGIAMENTO:
    Maschera Antipolvere [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 4, Durata: [1/3] Role]
    Suit [Costume]
    Una tuta fatta in microfibre di carbonio estremamente elastica e resistente. Il colore predominante di questa Suit è in assoluto il nero, di tanto in tanto interrotto da qualche sfumatura di grigio, facendo sembrare quasi che il costume sia sporco di polvere. La presenza di una maschera antipolvere, che rende difficile il riconoscimento di Hayato, domina il viso e contribuisce a rendere la Suit completa (la valenza di questa maschera sarà naturalmente soltanto narrativa). Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica.
    ► Effetto: Resistenza ai Danni Medi
    ► Peso: [0]
    Shuriken [Offensivo]
    Il termine Shuriken è una parola giapponese che indica pugnali da lancio o dardi di varie dimensioni, essi vengono lanciati oppure tenuti fra le nocche. Difficilmente possono uccidere un uomo, e la loro funzione è più quella di infliggere ferite che possono essere d'intralcio. Questo particolare modello è, però, stato modificato appositamente per renderlo in grado di contenere un esplosivo. Molto affilato, le lame sono in grado di conficcarsi in quasi qualsiasi superficie non metallica, ma vanno lanciati con una discreta forza. La gittata non è molto ampia: 5 metri appena, dopodiché la forza del lancio perderebbe la sua efficacia. Non possono essere fatti esplodere mentre sono in volo né se si conficcano in una superficie organica (es: albero, essere vivente), all'interno dello Shuriken vi è infatti un sensore che reagisce - dopo essersi conficcato da qualche parte - all'assenza di calore facendo esplodere l'ordigno. Comunque è in grado di provocare esplosioni abbastanza potenti, spesso accompagnate da crolli e frane, difatti la maggior parte dei danni vengono provocarti da simili cedimenti.
    ► Danno: Medio.
    ► Durata: [1 role, se usato.]
    ► Peso: [1]
    DISQ
    Un DISQ è un oggetto evento che viene contato come equipaggiamento dal peso trasportabile [1] e che può essere utilizzato in un altro evento ufficiale o AM successivo a quello in cui è stato ottenuto. Fornisce la capacità e la consapevolezza ad usare un quirk aggiuntivo oltre al proprio per tutta la durata del contesto in cui viene usato, facendo ovviamente riferimento al proprio livello.
    ► Effetto: Quirk Aggiuntivo.
    ► Peso: [1]



    ABILITÀ:
    POWDER IMMUNITY
    Il BALT (Tessuto linfatico associato ai Bronchi) di Hayato è ormai abituato a venire a contatto continuamente con residui particellari associati a polveri. Proprio per questo motivo, i linfociti appartenenti al tessuto linfoide (che decorre tutt’attorno alle vie di conduzione aeree dell’albero respiratorio) sono diventati estremamente sensibili nei confronti di stimoli dannosi da polveri e provvedono ad una risposta immunitaria pressoché immediata. Vengono quindi stimolati altri elementi cellulari che porteranno alla rapida fagocitosi delle particelle e quindi ad una loro eliminazione.
    A parte questo, anche gli altri meccanismi di difesa dell’apparato respiratorio (sia per le alte che per le basse vie aree) e quelli inerenti alla protezione degli occhi saranno maggiormente sensibilizzati e contribuiranno tutti allo stesso fine: fare in modo che Hayato non manifesti alcun sintomo (o fastidio) legato all’inalazione/penetrazione delle polveri da lui controllate.
    POWDER RADAR
    Grazie a questa abilità, Hayato può sfruttare la polvere come 'radar' per individuare la posizione di nemici, oggetti e, in generale, qualsiasi cosa sia a contatto con microparticelle in un certo raggio. Ciò gli conferisce, naturalmente, il vantaggio di poter 'vedere' all'interno di un polverone e di potersi accertare dei movimenti effettuati dai nemici. Da un punto di vista scientifico, la polvere percepita a partire dai recettori sottocutanei di Hayato invia impulsi nervosi che salgono il midollo spinale fino a raggiungere il tronco encefalico e quindi l'encefalo, dove i segnali vengono elaborati in maniera accurata e precisa.
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    Tobi e Sumire erano praticamente intrappolati nella stanza di un terrorista, completamente in balìa delle sue parole e degli eventi. Si era lasciato trascinare lì dentro ed ora si era lasciato posare un civile fra le braccia. Benjamin Miller, per inciso, campione di arti marziali - per quanto Tobi se lo ripetesse mentalmente gli sembrava una cosa così casuale e assurda da essere inconcepibile. Comunque, quelli erano i fatti, e oltre a tutto quel bel problema il ragazzo doveva anche fare i conti con la sensazione di colpevolezza che lo assaliva ogni volta che i capelli bianchi di Sumire entravano nel suo campo visivo anche solo di sfuggita. L'aveva trascinata lì lui, era colpa sua, qualunque cosa le fosse successa. Diceva tanto che Gin era uno stronzo, ma chi era il vero stronzo? Gin l'avrebbe mai trascinata in una situazione simile? No, solo un verme come lui poteva farlo. Insomma, tutto questo per dire che se il ragazzo aveva una singola consolazione in tutto quel disastro, era che non poteva andare molto peggio di così. Vero?
    Beh, forse Shinya Ichinose avrebbe avuto qualcosa da ridire. Già, proprio quel Shinya Ichinose, a quanto pare Tobi e Sumire continuavano ad imbattersi in celebrità quel giorno, una dietro l'altra. L'arrivo... no, la comparsa di quest'ultimo fu annunciata da una sorta di polverone nero che si sollevò all'interno della stanza, vorticando per un po' e concentrandosi alle spalle di Hanzo, dove sembrò assumere una forma via via sempre più solida, sempre più umana. Al termine del processo un sedicente uomo dai lunghi e folti capelli neri e degli ipnotici occhi rossi si ergeva dietro il professor Takashi, con una mano tesa in avanti intenta a stringere un qualche strumento appuntito che aveva trafitto lo scienziato fra le scapole, facendone scaturire un fiotto di sangue... esagerato, usciva davvero così tanto sangue dalle ferite profonde? La TV non avrebbe mai reso giustizia ad uno spettacolo del genere, Tobi non si reputava una persona particolarmente impressionabile eppure sentì le budella strizzarglisi. Anche se forse quello era dovuto alla realizzazione di star assistendo ad un assassinio.
    Distratto dall'apparizione, Tobi non si accorse dello schifo viscoso nero che si stava formando sul pavimento, finché non lo sentì sfiorargli gli stivali. Avrebbe fatto qualche passo indietro, istintivamente, salvo realizzare che non c'era scampo e che presto il nero avrebbe ricoperto tutto il pavimento. Forse poteva salire su un lettino, se le cose si mettevano troppo male, ma non lo entusiasmava l'idea di buttare a terra un degente per farsi spazio o di montargli sopra.
    Le parole dello straniero dagli occhi scarlatti rimbombarono nella mente di Tobi per qualche istante, ma non ne trasse alcuna conclusione. Hanzo era una sua creazione? Cosa significava? Ingegneria genetica? E poi, cos'è che era letale anche per lui? La ferita che gli aveva inferto? Tobi ebbe l'impressione che stesse parlando di qualcos'altro.
    Poi parlò Hanzo, e a Tobi gelò il sangue nelle vene prima ancora di capire il perché. Aveva borbottato un mucchio di parole che l'aspirante eroe non aveva capito, ma nel mucchio ne aveva sentita una che gli suonava più giapponese delle altre: Shinya. Forse era solo una parola in quella lingua straniera che somigliava ai comune nome giapponese, ma... perché aveva la sensazione che un tassello del puzzle fosse tornato al suo posto? Il cuore gli batteva all'impazzata, solo per quel singolo nome: pensa Tobi, pensa, qual è il collegamento? Ma certo, Hanzo, la strage di Okinawa, il nome dello scienziato non era l'unico collegato a quell'orribile evento, vi era anche quello di Shinya Ichinose, attualmente considerato uno dei più pericolosi ricercati in circolazione. Si diceva di lui che avesse delle conoscenze scientifiche incredibili, ed ecco comparire lì uno Shinya che affermava che Hanzo era una sua creazione. Un po' troppo per essere una coincidenza, quell'uomo doveva necessariamente essere Ichinose, ed aveva necessariamente qualche legame con Takashi.
    E per qualche motivo, la realizzazione non fece altro che spingere il cuore di Tobi più a fondo nell'abisso dove già si era cacciato. Prima Hanzo, poi quello, non ce la faceva più. Doveva essere una semplice, stupida ricognizione, era ridicolo che lui, un ragazzo che avrebbe (forse?) compiuto diciassette anni di lì a due settimane si ritrovasse ad avere a che fare con situazioni del genere. Era troppo, si sentiva arrabbiato ed abbandonato, e ad essere sinceri iniziava a pensare che non ne sarebbe affatto uscito vivo: prima era solo una paura, ma ora gli sembrava una realtà fin troppo prossima. Che schifo.
    Non riuscì a prestare attenzione a quel breve scambio fra i due, si sentiva di svenire, sentiva la terra ballare sotto i suoi piedi ed una sensazione di angosciante calore avvolgerlo ed intorpidirgli le membra, se doveva finire che finisse in fretta. Non riuscì nemmeno a guardare in faccia Sumire, abbassò lo sguardo e sperò che lei non lo stesse odiando più di quanto lui stesse odiando sé stesso, era troppo stanco anche per continuare a tormentarsi con il senso di colpa. Perdonami.
    Poi Hanzo si rivolse a lui e alla sua compagna, e improvvisamente tornò cosciente.
    I termini dell'accordo erano cambiati? Quale accordo? Avevano fatto letteralmente tutto ciò che voleva lui, gli aveva appioppato delle persone da salvare e gli stava procurando un camioncino per portarle via, e se anche lui e Sumire avessero avuto da ridire li avrebbe fatti ammazzare dai suoi scagnozzi, come non aveva mancato di dimostrare all'inizio del loro incontro. Si poteva davvero chiamare accordo, quello schifo? Erano sempre stati alla sua mercé, ed ora era semplicemente cambiato il loro carnefice.
    Il ragazzo non batté ciglio alle grandi rivelazioni di Hanzo, al collegamento con Shinya Ichinose era già arrivato, era un "nerd" di Quirk, Heroes e Villains famosi, mancava giusto la parte che fosse un Vice di Aogiri ma in quel momento non gli faceva poi tanta differenza, salvo sottolineare la pericolosità dell'individuo. Riguardo invece al fatto che quella polvere fosse veleno e che probabilmente lo avessero già respirato, Tobi nemmeno si stupì più di tanto, naturale che non potesse essere semplice polvere, naturale che dovesse essere uno stramaledetto veleno. "Questo è letale anche per te, lo sai no?" La frase pronunciata dal vice di Aogiri assunse improvvisamente un altro senso: parlava del veleno. Tobi strinse i pugni e digrignò i denti, e fece del suo meglio per ricacciare dentro le lacrime che volevano sgorgargli sulle guance. Si infilò la maschera antigas, come suggerito dal professore, ma ad essere sincero non sapeva quanto potesse essergli utile a quel punto.
    Dunque era così che sarebbe finita, ecco perché prima aveva avuto quel giramento di testa, anzi, altro che breakdown emotivo, era il veleno che iniziava ad entrare in circolo. Merda.
    Sobbalzò quando Hanzo cacciò quell'urlo disumano, simile a quello rimbombato nei cieli di Tokyo la notte in cui tutto era iniziato, chiedendosi cosa poteva significare: stava in qualche modo provando a comandare le farfalle? Ad essere sinceri, Tobi non si soffermò sulla cosa più di tanto per via del suo stato d'animo insofferente.
    -Può curarci dal veleno?- Il ragazzo tirò su col naso, senza riuscire a trattenersi. -Ma di che diavolo stiamo parlando? Non ci sarebbe nessun veleno di cui preoccuparsi se non ci avesse trascinati qui dentro. Questa è tutta colpa sua.- Il ragazzo aprì e chiuse la mano, la sentì informicolata e gli salì un ennesimo nodo alla gola. Iperventilava, gli mancava il fiato e gli girava la testa, non ce la poteva fare. -Ci ha sguinzagliato contro i suoi scagnozzi e ci ha fatto capire che se non avessimo fatto come diceva lei avremmo fatto una brutta fine.- Valeva davvero la pena di discutere? D'altro canto, cos'altro poteva fare? Aveva davvero la minima possibilità contro un ufficiale di Aogiri ed un ulteriore scagnozzo, che sembrava essergli comparso accanto come un'ombra? -E ora dovremmo mettere la nostra vita nelle sue mani?- Il ragazzo si posò una mano sulla fronte, spremendo le meningi a più non posso. Non potevano fidarsi di Takashi, non potevano fidarsi di nessuno, se volevano uscirne vivi dovevano contare solo sulle loro forze.
    -Sumire.- La chiamò Tobi, con un tono che non ammetteva repliche. -... Andiamo all'ospedale.- La soluzione poteva davvero essere così semplice? Eppure sembrava la cosa più logica da fare, era un veleno, possibile che non sarebbero riusciti a curarlo in qualche modo all'ospedale?. Non gliene fregava più niente di quello che facevano in quella stanza, potevano trafiggersi anche fino al giorno seguente per quel che lo riguardava. Non aveva ancora posato il corpo di Miller, che teneva posato sulla spalla destra come un sacco di patate, possibilmente avrebbe tentato di portare via anche lui, meglio di niente. Mentre attendeva il responso della compagna avrebbe scrutato i presenti uno a uno con lo sguardo, come cercando di intuire se li avrebbero semplicemente lasciati andare o se erano quel genere di malati fissati col tappare la bocca alle persone. La mano libera, la sinistra, era pronta a guizzare su uno degli equipaggiamenti che si portava dietro.

    Narrato. | -"Parlato."-




    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    7
    Energia:
    745/750
    EXP:
    865/1410
    Forza:
    280196+50
    Quirk:
    145106
    Agilità:
    300210+40
    Peso:
    5/7
    Denaro:
    6800,00 ¥
    Cronologia:
    INVENTARIO/STATUS
    STATUS
    CITAZIONE
    Avvelenamento [Grave]

    TECNICHE UTILIZZATE
    CITAZIONE
    - - -



    TECNICHE PERSONALI:
    San Jie Fury [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi sfrutta il meccanismo di allungamento del suo bastone segmentato personalizzato e con esso scaglia una serie di affondi, fendenti e spazzate sulla media e breve distanza (il bastone + è composto da 3 segmenti di 60cm e due connettivi da 100cm - il raggio d'azione dipende da dove lo sta impugnando Tobi ma è al massimo circa 4 metri). Grazie a questa tecnica, Tobi può avvicinarsi ed allontanarsi dal nemico senza smettere di attaccarlo, disorientandolo.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con raggio d'azione debitamente ridotto a un metro e mezzo.
    DANNO: Medio-Grave
    Quat Quyen [Livello 3] [Costo 45]
    Descrizione: Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio-Grave
    STATUS: Sanguinamento
    San Jie Copter [Livello 3] [Costo 65]
    Descrizione: Tobi fa ruotare furiosamente un'estremità del suo bastone segmentato e crea una sorta di barriera. La barriera ha efficacia variabile:
    -Attacchi corpo a corpo (es: un pugno, elementale o non): Il tipo di attacco più penalizzato, la barriera funge da deterrente per gli attaccanti corpo a corpo, che non riescono ad avvicinarsi o lo fanno a discapito di subire danni dovunque l'asta colpisca.
    -Attacchi a distanza fisici (es: lanciare un sasso): L'attacco può o può non essere intercettato dalla rotazione del bastone. Le rotazioni sono abbastanza fitte quindi è assolutamente plausibile che il colpo venga respinto, ma c'è comunque la possibilità che passi.
    -Attacchi a distanza elementali (es: getto d'acqua): La scarica elementale si abbatte sul bastone, ma normalmente parte dell'attacco trapela ugualmente, causando danni ridotti di uno step (minimo Lievi). Ovviamente varia da elemento a elemento, elementi incorporei come il fulmine non subiscono la barriera, il fuoco brucerà il bastone di legno e così via.
    N.B. La tecnica può essere effettuata anche con un simile bastone a due segmenti, con dimensione della barriera ridotta.
    EFFETTO: Difesa da danni Medio-Gravi
    Pull and Kick [Livello 1] [Costo 15]
    Descrizione: Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO: Lieve
    Shield Trip [Livello 1] [Costo 15]
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO: Lieve



    EQUIPAGGIAMENTO:
    β San Jie Gun [Supporto]
    ► Descrizione: Il Beta San Jie Gun (nome cinese del Sansetsukon, bastone a tre segmenti) è composto, appunto, da tre segmenti da 60cm ciascuno in legno di bambù della miglior qualità, rifinito e temprato alla perfezione. Le catenelle di congiunzione sono state sostituite da del connettivo di carbonio intrecciato in tensione, che se tirato con la giusta forza si estende fino a 100cm (in forma "rilassata" misura circa 10cm). La massima portata dell'arma, quindi, è di poco meno di 4 metri.
    ► Effetto: Danno Medio [+40 in Forza]
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente

    Stretch Suit [Costume]
    ► Descrizione: Tuta nera interamente ricoperta di fibre elastiche in tensione, che rendono difficoltoso qualunque movimento all'utilizzatore, che deve impiegare molta più energia del normale per fare qualunque cosa. Tuttavia non è fatica sprecata, poiché anche i suoi movimenti vengono velocizzati ed amplificati (effetto simile ad un colpo di frusta). La tuta dispone di delle parti più rigide sulle giunture di ginocchia, gomiti, spalle, polsi e caviglie, per evitare che si estendano in maniera troppo improvvisa e danneggino le giunture a lungo andare. La tuta ha due "slot" dove è possibile agganciare due Wide Arrow, il cui cavo viene alloggiato, arrotolato, in due scompartimenti sopra le scapole. La punta del cavo fuoriesce, passa sotto l'ascella e il bicipite e viene infilata nell'innesco, che è posto su ciascun avambraccio. Attivando il Wide Arrow, il cavo fuoriuscirà da sotto il polso dell'utilizzatore, dunque risulta più facilmente direzionabile e più versatile rispetto all'averlo perennemente agganciato al fianco.
    ► Effetto: Resistenza Danni Medi / 2x Slot Wide Arrow
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente
    ► Wide Arrow DX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]
    ► Wide Arrow SX [Supporto]: Agilità + 10 // Utilizzi 2/3 // Peso: [1]

    Gas Mask [Difensivo]
    ► Descrizione: Maschera Antigas data in dotazione a Pro-heroes, tirocinanti e studenti, appositamente creata per filtrare il gas rilasciato durante l'attacco terroristico del 31 ottobre.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Evento

    Technical Gloves [Supporto]
    ► Descrizione: A differenza di un normale paio di guanti, questi presentano una patina di metallo che rinforzano il dorso ed il palmo della mano. Sono utili soprattutto per parare colpi portati da armi da lancio o da coltelli, anche se al minimo urto possono incrinarsi e addirittura rompersi.
    ► Effetto: Proteggono le mani da lievi colpi da taglio, permettono di afferrare una lama senza tagliarsi. [+10 in Forza]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: 1/1

    Electric Booster [Supporto]
    ► Descrizione: Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    ► Effetto: [+20 in Agilità]
    ► Peso: [0]
    ► Durata: Permanente

    Buckler [Difensivo]
    ► Descrizione: Un piccolo scudo circolare, con un diametro massimo di 45 centimetri, peso tra 1 e 1.5 chilogrammi, realizzato in metallo, impugnabile con una maniglia antiscivolo. Per via delle sue piccole dimensioni, è poco adatto a proteggere dai proiettili o quirk ad ampia gittata, ma è molto utile per difendere la mano ed il braccio, parare attacchi in mischia e intrappolare l'arma nemica: è dopotutto uno strumento leggero a maneggevole, peraltro impiegabile anche come una specie di tirapugni (o addirittura un'arma da lancio), benché questo non sia il suo ruolo primario. Colore: nero.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [1]
    ► Durata: Permanente

    Tessen [Difensivo]
    ► Descrizione: Il tessen, o tetsu-ten (tetsu, vuol dire ferro), è uno dei ventagli da combattimento giapponesi. Lungo tipicamente circa 35 cm, di seta o di washi (una carta molto resistente), decorato, i più preziosi a volte anche con lamine di oro o argento, o trattato con petrolio. Ha le stecche fatte o rinforzate con ferro (in genere 8 o 10), ed erano armi difensive molto popolari fra i samurai. Questo modello, costruito con tutti i materiali e le tecniche all'avanguardia disponibili al laboratorio della famosa scuola per eroi è fortemente ispirato ad essi. Molto resistente ed ha la stessa valenza di uno scudo. Fornisce un ottima difesa contro spade, katane, e armi da lancio. Se usato opportunamente è in grado di difendere pesino da proiettili vaganti.
    ► Effetto: Protegge da danni lievi e riduce i danni medi di uno step (solo armi bianche o provviste di lame).
    ► Peso: [2]
    ► Durata: Permanente


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    Dopo aver parlato si sentì quasi meglio, come se sfogare tutti i pensieri che aveva trattenuto l'avessero aiutata a liberare la mente, il sentimento purtroppo non durò molto, giusto un secondo prima di realizzare che non si trovava davanti ad un professore della UA, che il massimo che poteva fare era mettergli una nota, quello a cui aveva appena rivolto quel monologo, —che tra l'altro non aveva la minima idea di come fosse riuscita a pronunciare più di due parole in ordine, dimostrando così che fare la saccente era più forte di lei anche in situazioni estreme— era Hanzo Takashi, il terrorista che aveva sparso il suo farmaco per tutta Tokyo. Lui, al massimo, poteva ucciderla, perchè tanto a nessuno importava della sua opinione, e tantomeno della sua vita, lo avevano già constatato poco prima.
    Sumire era riuscita dove Tobi aveva fallito: lo aveva fatto arrabbiare, o almeno fu ciò che dedusse quando vide uno di quei tentacoli, prima ancorati a terra, muoversi verso di lei con l'intento di colpirla. Voleva difendersi, ma si rese conto tardi di avere ancora in braccio il corpo quella donna dai capelli verdi, e così si lasciò spingere all'indietro, riuscendo almeno a mantenere l'equilibrio e rimanere in piedi. Il suo cuore iniziò a battere all'impazzata, ma presto avrebbe capito che Hanzo non aveva provato ad attaccarli, ma a proteggerli da quel che successivamente avvenne.
    Una fine polverina nera aleggiava nell'aria attorno ad Hanzo, l'albina quasi non ci aveva fatto caso, troppo preoccupata dal pensiero di aver parlato troppo e che avesse appena rovinato tutto, almeno finché non comparve una figura dietro allo scienziato, un'uomo vestito in kimono, dai lunghissimi capelli neri e penetranti occhi rossi. Fu questione di secondi prima che lo shinigami apparso dal nulla, pugnalasse Hanzo, provando a sancire la sua morte. Sumire non poteva sapere lui non fosse tanto dio della morte, quanto traditore.
    Si sarebbe dovuta sentire sollevata? Chiunque fosse quell'uomo era arrivato per liberarsi del loro fardello, eppure Sumire sentiva vi fosse qualcosa di storto in tutto ciò.
    Il sangue dell'uomo che fino a poco prima aveva considerato una creatura divina, macchiava ora l'abito dell'altro, ed esso era rosso come quello di una persona; fino a poco prima non aveva nemmeno immaginato Hanzo potesse sanguinare. La visione non la disgustava, la sorprendeva l'idea che il dottore potesse essere ferito, addirittura ucciso, come un qualunque altro essere umano. Era scioccata, inquieta, non certo sollevata.
    Si accorse di quella sostanza nera e viscosa ai suoi piedi quando ormai fu troppo tardi, ne era immersa e si stava espandendo su tutta la stanza. Il suo sguardo andò su Tobi che, nelle sue stesse condizioni, li fissava concentrato, come se volesse capire quello che si stavano dicendo. Il suo compagno era diventato il suo unico appiglio alla realtà, l'unico motivo per cui non aveva ancora ceduto al panico era perchè lui era lì con lei, da sempre aveva riposto in lui una cieca fiducia a cui non avrebbe saputo dare spiegazione, ed ora ne dava anche le speranze, quasi pensasse che lui potesse toglierla da quella situazione. Stavolta però non si trattava soltanto di fiducia, ma d'un sentimento più oscuro: era stato lui a portarla in quel luogo, ed ora toccava a lui farla uscire viva. Implicitamente gli dava la colpa, gravava sulle sue spalle e Sumire non poteva alleggerire il peso, forse non voleva.
    Non era solo, l'uomo in kimono, dietro di lui comparve una seconda persona, incappucciata e vestita di nero, con la maschera antigas addosso, a differenza del primo. Tempo di realizzarlo, che lei venne investita da una nube di fumo nero, sollevatasi dalla sostanza ai suoi piedi.
    L'uomo chiamò Hanzo "sua creazione" e Sumire non dubitò a crederci, non aveva idea di cosa ciò significasse, ma lui era riuscito a ferirlo, era evidente che l'unica persona in grado di farlo fosse il suo "creatore", nella sua testa aveva perfettamente senso. "(...) ma questo è letale anche per te, lo sai no?", Sumire ebbe la terribile sensazione che non si stesse riferendo alla pugnalata, aveva la terribile sensazione che parlasse della sostanza sul pavimento o di quell'improvvisa nube nera. E se quella era letale per Hanzo, anche lei era spacciata...
    No. Si stava sbagliando, l'uomo stava solo parlando della coltellata, forse ciò implicava solo che Hanzo sarebbe morto per dissanguamento, non stava parlando di quella sostanza, non stava parlando anche di lei e Tobi. Loro due non c'entravano nulla con quella situazione, erano lì quasi per puro caso, chiunque quella persona fosse non avrebbe condannato a morte due innocenti come se non gliene importasse minimamente, no?
    E quelle sensazioni che provava, quel capogiro, l'intorpidimento improvviso, era tutto solo soggezione. Stava bene, respirava ancora, non aveva niente a che vedere con quei due, e forse le si stava presentando davanti la perfetta occasione per scappare finalmente da quel posto.
    Hanzo disse ciò che lei si rifiutava di sentire: l'unicità di quell'uomo —che ovviamente non poteva che essere un pericoloso membro di una famosa organizzazione criminale— era tossica e velenosa, ed anche loro ne erano stati colpiti. Era letale anche per loro, sarebbero morti. Non ebbe nemmeno il tempo di metabolizzare quell'informazione che lui offrì la miracolosa soluzione a cui Sumire subito si aggrappò, almeno finché non sentì la seconda parte.
    Sumire si accasciò, mollando subito la donna che teneva in braccio a terra, su quella pozzanghera di morte, ed indossò rapidamente la maschera antigas, che aveva tenuto allacciata al braccio. Prese un profondo respiro, come se fosse stata in acqua per tutto quel tempo e fosse quasi annegata, e così si sentiva... non riusciva a respirare quell'aria inquinata dal fumo nero, la soffocava. Non c'era modo di estraniarsi da quella situazione, di pensare ad altro; sarebbe morta, era inevitabile. Non era la prima volta che quel pensiero si formava nella sua mente in quelle ore, eppure ora era vivido, come fosse diventato vero soltanto adesso.
    Non cambiò in lei molto il sentire quell'urlo disumano rompere il silenzio, perchè non poteva essere più terrorizzata di così, e mentre Tobi parlava, lei piangeva silenziosamente sotto la maschera che le copriva il volto; era pallida e scossa da brividi che non poteva controllare, perfino vedere il suo amico ridotto in quello stato, quasi disperato e fuori di sé, la destabilizzava ulteriormente.
    Come lei, nemmeno Tobi aveva avuto mai il minimo controllo della situazione, non vi era alcun accordo, avevano solo ubbidito ad Hanzo perchè non avevano nessun'altra scelta. Per il suo compagno era colpa del dottore, come per lei era di lui, ed aveva sentito il bisogno di scaricargliela, anche se a nulla sarebbe servito. Che cosa dovevano fare, ora? Se non morivano per il veleno, probabilmente li avrebbero eliminati Shinya o quell'altro uomo.
    Sumire non voleva morire, avrebbe fatto qualunque cosa le permettesse di sopravvivere, ma non riusciva a vedere via di scampo.
    "Sumire (...) andiamo all'ospedale.", lo sguardo di spostò su Tobi, il compagno che avrebbe seguito ovunque, perchè si fidava del suo giudizio, ma ora che ne dipendeva la vita non poteva fare a meno di pensare se fosse davvero la migliore opzione.
    Quanto tempo avevano, ancora? Avrebbero fatto in tempo a raggiungere un'ospedale, i medici avrebbero fatto in tempo a capire di che tipo di veleno si trattava e a dar loro l'antidoto? Conoscevano l'antidoto?
    D'altra parte potevano davvero fidarsi di Hanzo? Shinya era stato abbastanza chiaro prima, aveva detto che il veleno era letale anche per lui, poteva davvero curarli, o aveva solo intenzione di usarli come scudi umani per guadagnare tempo?
    Non potevano ancora andare all'ospedale, almeno non prima di aver provato tutto il possibile lì dov'erano: ‹ Ci curi dal veleno, adesso. › le tremava la voce, quando si rivolse ad Hanzo. Sumire non promise niente, non aveva la minima intenzione di proteggere lui, e non voleva nemmeno pensare a quelle centinaia di persone che che si trovavano lì allettate. Non poteva proteggerle, era solo una ragazzina ansiosa di sbarazzarsi di quel problema, meno che mai sentiva il desiderio di alleviare quello degli altri.


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 49 | Quirk: 168 | Agilità: 151 +20
    ENERGIA: 545/550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Avvelenamento [Grave] [1/10]; Sonnolenza.
    • Tecniche usate: //

    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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    Eppure Shinya pendeva dalle labbra di Hanzo come ne fosse dipendente. Il ventaglio grondava di sangue; il Vice lo scosse come si faceva con un ombrello dopo la pioggia. Erano poche le persone che guardava in quel modo: con un'emozione, una strana luce, nello sguardo. Nessuno degli sguardi e dei sorrisi che aveva rivolto ad Hayato, ad Hisoka, o a Valerio, era come quello. Non era tristezza, pietà o addirittura compassione: era gratitudine. Shinya non si sentiva affatto la peggior creazione di Hanzo, anzi. Gli era grato proprio perché grazie a lui era riuscito a diventare una persona completa, quella persona che qualcuno prima di lui aveva iniziato a tirare fuori dal suo guscio, fallendo per mancanza di tempo. Ma Shinya era pur sempre un criminale ed incarnava il concetto comune di male per definizione, quella parte di lui non sarebbe mai cambiata. Non era capace di provare emozioni positive. Sebbene fosse convinto del contrario, la verità era che tutto ciò che Shinya provava era filtrato da un sottile vero di rancore verso la razza umana che non si rendeva nemmeno conto di possedere.
    Non aveva idea di cosa volessero dire le parole che Hanzo aveva appena pronunciato, eppure avendo vissuto nei suoi paraggi per un discreto numero di anni, sapeva che quando l'uomo parlava tre parole su quattro erano citazioni artistiche o letterarie. Quindi era probabilmente latino o greco.
    Si sarebbe documentato più tardi.
    Ora, qualcos'altro, gli aveva fatto scorrere un brivido lungo la schiena. Un nome. Un nome che Hanzo non avrebbe dovuto sapere e che in quella stanza avrebbero dovuto conoscere solo lui ed Hayato, del quale percepiva il respiro alle proprie spalle. Si era voltato, lo aveva cercato, lo aveva visto ed era stato soddisfatto nello scorgere di avere davvero a che fare con la stessa recluta promettente che aveva incontrato nei magazzini dell'asta. Ma le sue attenzioni erano tornate immediatamente verso il professore sanguinante che ora si sorreggeva in piedi grazie all'aiuto di una donna mascherata.
    C'era qualcosa che non andava. Perché conosceva Chou?
    «Aha.~ Ti ringrazio per le presentazioni, ma credo che lo sappiano chi sono.» aveva risposto Shinya, gioviale come sempre, ben convinto in realtà che ai due ragazzi che aveva tentato di salvare importasse meno di zero.
    Con tutto il rispetto per Zero, ovviamente.
    Uccidere quei ragazzi non era nella sua lista di priorità, aveva anche ucciso troppe persone in quei giorni: la sfortuna aveva solo voluto che si trovassero nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché sebbene fosse sua intenzione non fare loro nulla, se si fossero messi in mezzo ai suoi obiettivi li avrebbe calpestati senza pietà. Con tutta la strumentazione medica presente sul posto, in realtà, Shinya stesso avrebbe potuto disintossicarli in meno di dieci minuti. Ne aveva le intenzioni? Ovviamente no, non aveva tempo. Erano stati semplicemente sfortunati. L'unica cosa che aveva intenzione di fare era ribattere alle affermazioni di Hanzo, perché si ricordava bene come erano soliti scherzare nei laboratori di 30MINUTES.
    Dire che comunque la maschera non sarebbe servita a nulla. E che non sarebbe servita nemmeno l'unicità curativa della donna per arrestare il corso delle sue tossine.
    Ma non fece in tempo. Lo straziante urlo di Hanzo lo costrinse a coprirsi le orecchie ed a soffocare un lamento infastidito. La palude che copriva il suolo si agitò appena, come fosse una diretta rappresentazione del suo stato d'animo. Qualcosa non andava. Cosa esattamente stava a significare quel grido? Era una disperata chiamata di aiuto? Per chi? Chi mai sarebbe stato disposto a venire ad aiutare Hanzo Takashi, l'assalitore di Tokyo? Così facendo aveva solo attirato gli eroi e la polizia.
    E se di norma a Shinya non sarebbe importato – ne aveva uccisi a decine di Eroi, completamente da solo – al momento si sentiva un po' infastidito. Aveva consumato troppe energie per sedare la rivolta alla Pagoda, ed il teatrino di Hisoka gli aveva dato il colpo di grazia finale.
    Stava cominciando a sentirsi spossato. Hayato, che era il più vicino, avrebbe potuto notare come i capelli del Vice di Aogiri, sulle punte, stessero perdendo colore. Si stavano schiarendo, diventando bianchi. Era una cosa che gli succedeva quando usava troppo il suo quirk.
    Gli mancava un tassello, ed a Shinya non piaceva non sapere le cose. Gli piaceva sempre avere tutto sotto controllo.
    Tassello che trovò risollevando lo sguardo e posandolo sulla figura della donna che stava vanamente provando a curare lo scienziato. Al suo collo scintillava una bellissima collana di cristalli azzurri. Hisa-shi. Shinya la riconobbe.
    Era uno degli articoli dell'asta: il primo.
    E improvvisamente capì.
    Lei doveva essere una delle due guardie del corpo di Hanzo. L'uomo gliene aveva parlato. Quella coppia che aveva perso il figlio. Che si chiamava Hisashi. Con il quirk collegato ai cristalli. Cristalli che qualcuno di Aogiri gli aveva fatto avere dopo averli portati via dallo studio di uno dei migliori amici del dottor Takashi. Ed adesso aveva indosso la collana. Collana che qualcuno doveva avergli procurato dall'asta. Ed Hanzo... conosceva Chou.
    Shinya mosse qualche incredulo passo verso di loro. La sua espressione era... meravigliata. Come se non credesse a ciò che i suoi occhi stavano osservando. Schiuse le labbra.
    «Tu... Hah. Lo sapevi! Lo sapevi, non è vero?!» asserì, con enfasi, prima di portarsi la mano libera alla fronte e scoppiare a ridere di gusto. Qualcuno avrebbe potuto dubitare della sanità mentale di Shinya, ed avrebbe avuto ragione. «Sapevi che stavo venendo ad ucciderti, e sei rimasto qui. Hanzo-san...» continuò, ma la frase gli morì in gola, soffocata dalle risate.
    Piccola parentesi necessaria: Shinya non aveva mai davvero saputo chi aveva acquistato il mutant farfalla. A gestire la parte tecnica dell'asta era stato Xander e visto quanto poco buon sangue scorresse fra di loro a Shinya non era neanche stato permesso di partecipare come spettatore all'evento.
    Non aveva mai saputo chi aveva acquistato il mutant... fino a quel momento. Ed ora la cosa gli si stava ritorcendo contro.
    «Quindi l'hai comprato tu disse, calmatosi e ripreso il suo solito flemma. Oh, moriva dalla voglia di sapere cosa ne avesse fatto, ma le voci degli studenti presenti nella stanza lo riportarono con i piedi per terra.
    O quasi, perché la disperazione nelle loro voci era solo una spanna meno musicale degli ultimi lamenti morenti di Hisoka.
    «Hanzo-san... – ripeté, scuotendo la testa. La sua ingenua fiducia nel genere umano gli faceva quasi tenerezza. Shinya sorrise. – Non ti avevo detto di non fidarti di me quando ci siamo incontrati? Ahh... a quanto pare essere tradito è il tuo destino, mh? Prima Matsumoto, poi io ed ora persino loro che si rifiutano di proteggerti.» espirò, volgendo lo sguardo verso gli studenti, soffermandosi in particolare sulla ragazza in lacrime.
    Avrebbe voluto chiedergli chi aveva chiamato, ma solo uno sciocco si sarebbe aspettato di ricevere risposta. Adesso aveva i minuti veramente contati: anche le forze dell'ordine sarebbero state lì a momenti.
    Shinya si voltò verso Hayato. Non si era affatto dimenticato di lui. Era così contento che fosse lì. E che fosse un ragazzo estremamente sveglio.
    «Hasu. – lo chiamò, esattamente come il giovane gli aveva detto. Indicò lo studente dai capelli neri. – Prendi il ragazzo biondo. Ce ne andiamo.» mormorò, ma era un tono che non ammetteva repliche. Gli sorrise. «Usa tutto quello che ti serve. Sono sicuro che tu possa farcela, se ti impegni. – disse, avvicinandosi e dandogli una leggera e gentile pacca sulle spalle, asserendo alla sua implicita richiesta. Era certo che sforzandosi un po' Hayato potesse controllare pure la sua polvere. – Non farti scrupoli. Oh, a meno che non vogliano cedertelo con le buone, ma ne dubito.» suggerì.
    Riportò lo sguardo su Tobi, che si portava ancora sulle spalle il campione di arti marziali. Cosa mai poteva volere un uomo come Shinya da Benjamin Miller?


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    8
    Energia:
    310/1050
    Forza:
    250
    Quirk:
    400
    Agilità:
    375 338
    Farmaci:
    SS+
    Medica:
    SS+
    Peso:
    [5]
    Scheda:
    QUIRK & INVENTARIO
    TECNICHE USATE:
    ✧ Chaos Tide [mantenimento]

    STATUS:
    ✧ Avvelenamento [Medio] -- [2/10]

    HANZO'S BLESSING:
    Data l'alta concentrazione del farmaco e la sua dubbia natura, il raggio d'azione di Shinya è esteso a 15 metri.

    QUIRK:
    Limbo [Emitter Quirk]
    Shinya è in grado di generare una strana specie di sabbia scura, che ricorda per certi versi dei granuli di catrame. A dispetto di ciò, questa sostanza è molto leggera e sembra avere una densità simile a quella dell'aria, indi per cui si comporta esattamente come i pesci si comportano in acqua. Shinya è in grado di generarla a partire dai suoi capelli: molto più lucidi e setosi del normale, infatti, crescono ad una velocità molto maggiore rispetto alla media.
    Questa sabbia è abbastanza fine, ma può essere aggregata a formare qualsiasi genere di costrutto, anche se essi non paiono molto adatti a sopportare urti o colpi massicci e tendono a disgregarsi facilmente in virtù del fatto che non sono in grado di formare legami molecolari fra loro e l'unico modo in cui possono rimanere aggregati pare essere sotto il controllo diretto di Shinya.
    La proprietà singolare del quirk, tuttavia, è un'altra. Essendo, appunto, molto fine, la sostanza, è molto adatta ad essere ingerita o respirata e, se ciò avviene, ha - sul corpo umano come su quello animale - lo stesso effetto che avrebbe un anestetico.
    Con anestesia si indica in generale l'abolizione della sensibilità, della coscienza e del dolore, associato a rilassamento muscolare. La sabbia di Shinya agisce allo stesso modo: deprime il sistema nervoso centrale e lo priva dello stato di coscienza. Ovviamente l'effetto varia a seconda del come essa viene in contatto con l'organismo e della quantità, ma il denominatore comune è lo stesso. Sembra molto simile alla morfina.
    ANCHOR (Arisu)
    ANCHOR — Quirk di rilocazione. Il suo funzionamento è piuttosto basico: permette di usare una persona come ancora per spostarsi nello spazio fisico.
    Nonostante l'apparente utilità possiede numerose controindicazioni:
    1) L'utilizzatore deve conoscere la persona da utilizzare come ancora e provare per essa dei forti sentimenti, positivi o negativi che siano.
    2) Lo spostamento può avvenire solo nelle immediate vicinanze della stessa. Se la connessione all'ancora è debole lo spostamento non può avere successo e fa percorrere solamente un terzo del tragitto nella direzione in cui l'ancora si trova. Più è forte la fiducia che si prova nella propria ancora più lo spostamento sarà preciso e vicino ad essa.
    3) Usare il quirk richiede una notevole concentrazione, in quanto l'attenzione deve essere focalizzata unicamente sull'ancora; la rilocazione non richiede molte energie, ma è impossibile avere più di un'ancora contemporaneamente, e cambiarla è estremamente dispendioso.
    4) Il range del quirk è virtualmente infinito, ma per essere usato bisogna che l'utilizzatore sia a conoscenza della posizione della propria ancora prima di tentare di spostarsi. Se la posizione non è conosciuta bisogna aver avuto un contatto con l'ancora nei venti minuti antecedenti lo spostamento e la distanza non deve superare i 20 chilometri.
    5) È possibile portare oggetti o persone con sé soltanto se essi sono a contatto con il proprio corpo e se si possiede almeno un terzo della propria energia totale. I vestiti e l'equipaggiamento base che si possiedono quando si sceglie la propria ancora sono esclusi dal conteggio.
    Peso: [1]

    TECNICHE
    Dark Divine Core — Consente di scegliere una persona come propria ancora o cambiarla se se ne possiede già una.
    Costo: 50
    Black Fate — Usando la propria ancora come riferimento è possibile spostarsi nello spazio fisico, secondo le regole indicate precedentemente.
    Costo: 20
    Hedonism — Estendendo il potere del quirk ad un oggetto o una persona aggiuntiva è possibile portarlo/a con sé durante la rilocazione.
    Costo: 70

    TECNICHE PERSONALI:
    Chaos Tide [Livello 4] [Costo 100 + 40]
    Shinya genera una sorta di palude di sabbia simil catrame che ricopre il suolo, usando sé stesso come epicentro. La sabbia è appiccicosa e rende i movimenti difficoltosi per chi ci cammina sopra o in mezzo, ma al di là di questo non ha particolari effetti. Se non avete mai provato l'ebbrezza di sprofondare in delle sabbie mobili, questa sarà certamente la prima volta. Essendo la palude assoggettata al suo controllo, se si sposta questa lo segue.
    Raggio: 5 metri
    Effetto: Dimezza i costi di tutte le sue altre tecniche finché rimane attiva.
    Pandemonium [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. La palude diventa come "viva" e reagisce alle vibrazioni, come un campo minato, se qualcuno ci cammina sopra, nel giro di un secondo numerosi spuntoni affilati si alzano in corrispondenza della superficie stimolata (e del metro immediatamente attorno) trafiggendo brutalmente qualsiasi cosa vi si trovi sopra.
    Danno: Grave. Può applicare [Sanguinamento]
    Asphyxia [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Eccedere nell'utilizzo delle cose non fa mai bene. Nemmeno quando si tratta di anestetici, perché diventano tossici per l'organismo e si rischia di morire di overdose. Con questa tecnica Shinya rende una porzione qualsiasi della sua sabbia creata in precedenza altamente tossica, e se essa entra a contatto con il sangue o viene respirata, inibisce completamente prima il senso del dolore, poi il senso del tatto, ed a lungo andare provoca la perdita di coscienza che può condurre alla morte dell'individuo.
    Danno: Avvelenamento [Grave] - se non curato entro dieci turni conduce alla morte, se sotto forma gassosa infligge avvelenamento [Medio] anche all'utilizzatore.
    Nega Genesis [Livello 4] [Costo 80 + 30]
    Tecnica che può essere usata solamente quando Chaos Tide è attiva. Se delle persone o oggetti vi sono immersi, la sabbia di arrampica addosso ai malcapitati fino a raggiungerne metà della figura (in caso delle persone, quindi, il busto) e si solidifica impedendone qualsiasi altro movimento fino a che non si sgretola o il proprietario del quirk non rilascia la tecnica.
    Blocco: 4 turni
    Dark Star's Eyes [Livello 4] [Costo 70]
    Tecnica difensiva delle più semplici esistenti. Un muro in grado di bloccare qualsiasi forma di attacco, sia esso fisico o elementale. Si alza da terra a circa mezzo metro da Shinya (o da un punto qualsiasi se la palude è attiva) e sparisce dopo aver protetto dall'attacco. Già, molto banale. Infatti, per rendere un po' più scenico il tutto Shinya ha deciso di dare a questo scudo la forma di un gigantesco occhio circolare di tre metri di diametro, che solleva la palpebra scrutando gli artefici dell'attacco.
    Resistenza: Grave
    Annihilation Wish [Livello 4] [Costo 70]
    A partire dai propri capelli, Shinya genera dieci kunai affilati e solidi, di circa venti centimetri. Può scagliarli contro un eventuale avversario oppure usarli semplicemente in prima persona.
    Raggio: 7 metri
    Danno: Grave
    Oblivion Correction [Livello 4] [Costo 100]
    Il vero scopo della sabbia di Shinya è essere un anestetico. Se inalata provoca intorpidimento generale e inibisce completamente la sensazione del dolore. Shinya sfrutta questo fatto generando una densa cortina di fumo nero che ha lo scopo di intontire gli avversari, oltre che rendere meno visibile la propria figura, visto che lui, essendo immune al proprio quirk, vi si può muovere all'interno senza alcuna difficoltà.
    Raggio: 3 metri
    Status: Sonnolenza
    Logos Eater [Livello 4] [Costo 90 + 40]
    Shinya genera una grande quantità di sabbia e la modella fino a fargli assumere la stessa forma di una sorta di animale mitologico, alto tre metri e largo due: un'idra a tre teste. Il mostro non ha ovviamente volontà propria e Shinya lo controlla tramite il movimento delle dita. Proprio come l'idra di Lerna se una testa viene tagliata al suo posto ne crescono due. L'idra può mordere o colpire con una delle sue teste o la coda.
    Raggio: 3 metri
    Danno: Grave

    ABILITÀ:
    Chrȳsāōr
    Shinya ha, col tempo, imparato a regolare le varie quantità e i dosaggi del proprio quirk a seconda dell'uso che ne vuole fare, anche sperimentandoli proprio su sé stesso. Il suo organismo ha reagito di conseguenza, evolvendosi ed ha cominciato a mantenere sempre una certa dose di sabbia nel sangue, motivo per il quale, ad oggi, Shinya ha finito per sviluppare una totale immunità al proprio quirk ed una resistenza naturale alla maggior parte dei farmaci. Il suo organismo processa in automatico qualsiasi sostanza chimica e la neutralizza. Ciò lo rende immune agli status [Avvelenamento], [Paralisi], [Stordimento] e [Sonnolenza] se l'agente che lo causa è chimico.
    Effetto collaterale: ormai è anche privo della capacità di provare dolore.

    EQUIPAGGIAMENTO:
    Mikazuki [Tessen] [Offensivo/Supporto]
    Mikazuki è un Tessen di circa quaranta centimetri di raggio dal quale Shinya non si separa quasi mai. Le stecche sono in ferro nero e superano leggermente il pavese color rosso vivo, terminando in delle punte acuminate e taglienti, rendendolo un'arma adatta per poter essere usata a distanza ravvicinata. Da chiuso è sfruttabile anche come una sorta di asta, mentre da aperto è ottimo per difesa e, con movimenti studiati, le punte fungono da arma da taglio.
    Danno: Medio-Grave
    Peso: [2]
    ARISU [DISQ]
    Contiene ANCHOR.
    JANE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    LOUISE [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    MIKOTO [DISQ]
    ??????
    Peso: [1]
    CODE © ONLY FOR MHA GDR.


    CITAZIONE
    AOGIRI'S ROOTS: Le tecniche di Hayato infliggono danno maggiorato (+1) se inflitte utilizzando la polvere di Shinya, al costo di 20 punti energia aggiuntivi per tecnica.

    Ordine dei post: Hayato, Hanzo, Sumire, Tobi
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    HAYATO ONO
    Il discorso tra Shinya e Hanzo proseguiva lasciando trasparire particolari sempre più intriganti. La conferma del fatto che Shinya non fosse a conoscenza che Hanzo avesse acquistato Chou giunse nel giro di poco, così come parve chiaro che Hanzo sapesse già che il Vice l'avrebbe raggiunto in quella Sala. Esattamente come qualche minuto prima, fu ben evidente che Hanzo e Shinya dovessero conoscersi da tempo, tanto tempo per parlarsi in quel modo e in quei termini: il legame che li univa - o che li aveva uniti - doveva essere molto più forte di ciò che i presenti potessero constatare in quel preciso istante dinanzi ai propri occhi.
    Nel frattempo, il biondo non poté fare a meno di notare dei cambiamenti che stavano avvenendo in Shinya, sia dal punto di vista fisico che psichico. Alcuni ciuffi dei propri lunghi capelli neri, infatti, avevano preso a schiarirsi fino a diventar bianchi; al tempo stesso, la risata fragorosa e quasi sguaiata parve non appartenergli.
    I due ragazzi, nel frattempo, non avevano fatto altro che mostrarsi ingenui. Erano davvero convinti di poter andare in clinica e di curarsi dal veleno con ciò che avevano appena inalato? Con tutto il disastro che stava accadendo lì fuori, figuriamoci se avessero fatto in tempo a raggiungere una struttura ospedaliera (sempre se ne avessero trovata una con dei posti liberi).
    Quanta arroganza, da parte di entrambi.
    Il primo ragazzino che, con spavalderia, pretendeva di tirarsi fuori da quella faccenda come se nulla fosse.
    La seconda ragazza, evidentemente terrorizzata, che pretendeva di farsi curare dal veleno.
    Era quello che insegnavano all'Accademia degli Eroi?
    «Che pena.»
    Pensò Hayato. Per fortuna in quel momento intervenne Shinya, che per un attimo distolse i propri pensieri da quei due. Non troppo, però, perché l'ordine che gli impartì riguardava loro, indirettamente: farsi consegnare Benjamin sarebbe di certo significato avere a che fare con Tobi e Sumire.
    In ogni caso, naturalmente il Consigliere non si sarebbe azzardato a replicare.
    «Me ne occuperò io, Signor Ichinose.»
    Asserì, quindi, annuendo con decisione alle parole di Shinya. In realtà, Hayato era un po' preoccupato per lui: era da quando avevano fatto l'ingresso alla Pogoda, che Shinya aveva attivato il proprio Quirk e che lo stava utilizzando. I suoi capelli, come già detto, avevano preso a colorarsi di bianco e non doveva essere un segno positivo: per quanto ancora poteva andare avanti il Vice? Se la situazione si fosse protratta, probabilmente la sua Unicità sarebbe giunta al collasso e avrebbero persino faticato ad andare via da lì.
    No.
    Doveva fidarsi.
    Shinya doveva essere consapevole delle proprie forze e della propria energia, e doveva essere altrettanto consapevole che se si fosse diretto lì avrebbe dovuto farcela con i tempi: se aveva un'idea assoluta riguardo il proprio Superiore, questa era rappresentata dal fatto che non fosse per nulla una persona stupida o sprovveduta.
    Doveva fidarsi, esattamente come aveva fatto fino ad allora.
    E poi, se Shinya era a corto delle proprie forze, d'altro canto Hayato ne era totalmente pieno: a prescindere da quale sarebbero state le proprie sorti, avrebbe lottato fino all'ultimo.

    Senza perdere altro tempo, Hayato avrebbe iniziato ad aggirare rapidamente Hanzo e la donna che gli stava vicino, sfruttando la presenza della polvere di Shinya per raggiungere Tobi e Sumire nella maniera più indisturbata possibile, finché non fosse giunto alle loro spalle. Se anche nel tragitto Hanzo o la donna avessero tentato di fermarlo, Hayato era abbastanza certo che Shinya non gliel'avrebbe permesso.
    «Ciao!»
    Esordì il Consigliere, avanzando qualche passo in direzione dei due aspiranti eroi ma restando distante da loro circa due metri.
    «È un gran peccato che ci siamo conosciuti in circostanze simili, non abbiamo neanche il tempo delle presentazioni~»
    Ridacchiò, in tono di voce gentile e dolce, di quelli che non sarebbero mai potuti appartenere ad un membro di un'organizzazione criminale tanto spietata come Aogiri.
    «Andrò dritto al punto, quindi: consegnatemi il ragazzo dai capelli biondi~»
    Continuò, delicato come se stesse chiedendo un fiore, come se, donandogli Benjamin, avrebbe permesso ai due di continuare la loro vita spensieratamente.
    «Vi chiedo, per cortesia, di non fare storie e di cedermelo senza fiatare, se possibile.»
    Per Tobi e Sumire poteva considerarsi una fortuna che Hayato indossasse una maschera, perché in quel momento sul proprio volto gli angoli della bocca si sollevarono in un sorriso inquietante.
    «Ah!»
    Esclamò, intrecciando le dita delle mani dietro la schiena, prima che ambe due i ragazzi potessero proferir parola.
    «Prima che mi rispondiate, cerchiamo di analizzare insieme la situazione~»
    Era abbastanza certo che i due non gliel'avrebbero ceduto con facilità, così come aveva supposto anche Shinya, e al tempo stesso non aveva tempo da perdere: precedere i due ed iniziare a farli ragionare l'avrebbe sicuramente aiutato.
    «Siete avvelenati. State per morire.»
    Il tono di voce di Hayato mutò completamente. Si fece di colpo più serio, più severo, più intransigente, quasi come se un'altra personalità avesse preso improvvisamente il controllo del proprio corpo. Quella non sembrava affatto la persona di qualche secondo prima.
    «Probabilmente tutte le persone in questa sala stanno per morire.»
    Continuò, glaciale.
    «Se volete andar via, consegnarmi quella persona è la vostra unica occasione di poter uscire vivi da qui, così come l'unica possibilità per tutti gli altri poveri civili. Non mi dite che siete così egoisti da lasciare questi allettati qui, in una situazione del genere? Sareste delle persone davvero pessime, quasi peggio di noi. Veleno o non veleno, vi rendete conto che abbandonare tutti questi civili in presenza di due membri di Aogiri non è di certo molto sicuro
    Non c'era alcuna nota di divertimento nella propria voce, soltanto tanta durezza. Non era certo, ovviamente, che Tobi e Sumire fossero degli aspiranti eroi, ma era abbastanza certo che fossero dotati di intelligenza e sensibilità, così come la maggior parte degli esseri umani.
    «Vi sto offrendo l'opportunità di cedermi una persona e salvare tutte le altre, compresi voi stessi. Anche se voleste, non potete portare tutti in salvo, ma se seguite le mie indicazioni posso assicurarvi che ciò avverrà. Inoltre, al ragazzo dai capelli biondi non verrà torto un capello.»
    Spiegò, per poi schiarirsi la gola un attimo. Naturalmente Hayato non era sicuro di cosa sarebbe successo a Benjamin, né tantomeno era sicuro del motivo per cui Shinya lo bramasse. Non sapeva nemmeno se a Shinya importatsse qualcosa degli altri ammalati: poco gli fregava, comunque, in quel momento doveva trattare e Tobi e Sumire non avrebbero mai potuto constatare la veridicità o la falsità delle proprie parole.
    «Scegliete con intelligenza, ma fate in fretta: a quest'ora avrete già i secondi contati. Il veleno ha un effetto molto più rapido di quanto crediate.»
    Disse, solenne. Non aveva detto di avere un antidoto, è vero, ma Hanzo aveva detto di poterli curare: a quel punto a Tobi e Sumire non restava che fidarsi anche di lui.
    «La vostra morte e quella di tutti i presenti, oppure lui?»
    Domandò, indicando l'obiettivo.
    «Oh, naturalmente la vostra scelta è relativa. Se non accontenterete la mia richiesta, morirete tutti
    Sottolineò per bene l'ultima parola, mentre la propria voce sembrò emergere direttamente dall'Inferno. Niente a che vedere con il solito Hayato Ono.
    Nel frattempo, la polvere di Shinya avrebbe preso a volteggiare attorno ad Hayato, quasi come se volesse mostrare ai due di saperla controllare. Non era come manipolare le altre polveri, Hayato percepiva una certa pesantezza ed una certa resistenza da parte di quelle particelle, che di sicuro gli avrebbero portato via più energia di quanto era solito consumare. Hayato, comunque, avrebbe preferito evitare di combattere e gli sarebbe andato molto più a genio se i due ragazzi avessero fatto girare un po' le rotelle del proprio cervello, rendendosi conto di non avere scelta. Inoltre, un combattimento avrebbe danneggiato sia Hanzo, Tobi e Sumire, per l'effetto del Veleno, sia Shinya, che ormai doveva essere sul punto di raggiungere il limite delle forze. Insomma, guadagnare tempo avrebbe giovato a tutti.
    «Nessuno escluso.»
    Concluse, proferendo quelle parole con rabbia, come se avesse appena sputato fuori il veleno che aveva cumulato dentro la propria anima nelle ultime ore.
    O meglio, nell'ultima vita.



    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    5
    Energia:
    425
    EXP:
    50/900
    Forza:
    112
    Quirk:
    195
    Agilità:
    93
    Peso:
    3/4
    Denaro:
    4850¥
    Cronologia:
    INVENTARIO

    TECNICHE USATE: //

    DANNI: Danni Lievi Petto (ricordino di Hisoka).

    TECNICHE PERSONALI:
    Powder Wave [Livello 3] [Costo: 50 PE]
    Hayato sfrutta la polvere circostante per creare un'onda che scaglia direttamente verso l'avversario. L'intento può essere quello di travolgerlo, allontanarlo o ferirlo. L'onda può anche essere raccolta tutt'attorno ad Hayato, come per racchiuderlo in una cupola, per poi espandersi per tutta l'area circostante a partire dal proprio corpo.
    Costo: 50 PE.
    Danno/Effetto: Medio-Grave. L'effetto consiste nel colpire il nemico con un attacco ad ampio raggio, per il quale non si necessita di un contatto ravvicinato (limite 5 metri).
    Powder Monster [Livello 3] [Costo: 70 + 20 PE]
    Questa tecnica di creazione permette di generare , attraverso la manipolazione della polvere, una sorta di mostro (e ovviamente controllarlo). Tale mostro sarà di forma ovoidale, dotato di quattro arti e stazionerà su due di essi; non ci sarà alcuna separazione tra testa e tronco, occhi e bocca saranno distribuiti sull'unica massa di cui è composta la creatura. La consistenza del mostriciattolo sarà abbastanza morbida, ad eccezione degli artigli e dei denti (entrambi allungati e affilati) che saranno prettamente rigidi. Il colore dipende dalla polvere che si è utilizzata per la creazione, quindi non è fisso. L'altezza del mostro non supererà il metro e mezzo. Se il mostriciattolo subisce un danno superiore a quello che è in grado di infliggere (Grave, in questo caso, o semplicemente due Medio-Grave di seguito) viene distrutto e dovrà essere ricreato.
    Costo: 70 PE + 20 di Mantenimento.
    Danno/Effetto: Creazione capace di indurre danni Medio-Gravi. Il controllo della creatura sarà possibile solo nei limiti dei 5 metri.
    Powder Stone [Livello 3] [Costo: 50 + 20 PE]
    Hayato spiralizza una certa quantità di polvere attorno al proprio braccio, a partire dalla spalla fino alla mano: una volta raggiunta la mano, la polvere si estende oltre di essa e si compatta a formare un grosso artiglio affilato lungo un metro. Gli effetti si esplicano attraverso un'arma fatta in polvere che può essere sfruttata per provocare lesioni da taglio Medio-Gravi.
    Costo: 50 PE + 20 di Mantenimento.
    Danno/Effetto: Attacco ravvicinato, Danni Medio-Gravi.
    Powder Shield [Livello 3] [Costo: 60]
    Hayato sfrutta la polvere dispersa nell'ambiente per generare uno scudo sferoidale tutt'attorno al proprio corpo che lo protegge da eventuali danni. I legami tra le particelle di polvere vengono rafforzati cosicché lo scudo possa mantenere una consistenza prevalentemente ben solida. Il diametro della circonferenza proiettata sul terreno può raggiungere un massimo di 3 metri e può proteggere da danni Medio-Gravi.
    Costo: 60 PE.
    Danno/Effetto: Protezione da Danni Medio-Gravi.
    Powder Vortex [Livello 3] [Costo: 65]
    Hayato genera un tornado di polvere tutt'attorno all'avversario con l'intento di accecarlo e fargli inalare le particelle contenute nella polvere stessa, così da provocargli temporanei disturbi respiratori.
    Costo: 65 PE.
    Danno/Effetto: Stordimento (Raggio 2,5 m).
    Powder Explosion [Livello 3] [Costo: 60 + 20 PE]
    Affinché questa tecnica possa realizzarsi è necessario che il tipo di polvere utilizzato sia combustibile.
    Hayato modella la polvere così da poter ricreare piccole creature alate (farfalle, volatili, pipistrelli). Tali creature saranno costituite da un involucro esterno di polvere di consistenza compatta, mentre al loro interno conterranno una cavità occupata da particelle che si muovono senza sosta. Quando l’utilizzatore lo decide, la polvere combustibile all’interno dei ‘modellini’ inizierà a spostarsi in maniera rapidissima, cosicché le particelle che la compongono inizieranno ad urtare l’una contro le altre generando una reazione di calore che indurrà, sostanzialmente, un’esplosione. A partire dal punto in cui avverrà la detonazione, l'esplosione si espanderà per 2 metri. Il raggio della tecnica è di 3 metri.
    Costo: 60 PE + 20 di Mantenimento.
    Danno/Effetto: Danni Medio-Gravi da deflagrazione.



    EQUIPAGGIAMENTO:
    Maschera Antipolvere [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    ► Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi] [Filtri: 4, Durata: [1/3] Role]
    Suit [Costume]
    Una tuta fatta in microfibre di carbonio estremamente elastica e resistente. Il colore predominante di questa Suit è in assoluto il nero, di tanto in tanto interrotto da qualche sfumatura di grigio, facendo sembrare quasi che il costume sia sporco di polvere. La presenza di una maschera antipolvere, che rende difficile il riconoscimento di Hayato, domina il viso e contribuisce a rendere la Suit completa (la valenza di questa maschera sarà naturalmente soltanto narrativa). Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica.
    ► Effetto: Resistenza ai Danni Medi
    ► Peso: [0]
    Shuriken [Offensivo]
    Il termine Shuriken è una parola giapponese che indica pugnali da lancio o dardi di varie dimensioni, essi vengono lanciati oppure tenuti fra le nocche. Difficilmente possono uccidere un uomo, e la loro funzione è più quella di infliggere ferite che possono essere d'intralcio. Questo particolare modello è, però, stato modificato appositamente per renderlo in grado di contenere un esplosivo. Molto affilato, le lame sono in grado di conficcarsi in quasi qualsiasi superficie non metallica, ma vanno lanciati con una discreta forza. La gittata non è molto ampia: 5 metri appena, dopodiché la forza del lancio perderebbe la sua efficacia. Non possono essere fatti esplodere mentre sono in volo né se si conficcano in una superficie organica (es: albero, essere vivente), all'interno dello Shuriken vi è infatti un sensore che reagisce - dopo essersi conficcato da qualche parte - all'assenza di calore facendo esplodere l'ordigno. Comunque è in grado di provocare esplosioni abbastanza potenti, spesso accompagnate da crolli e frane, difatti la maggior parte dei danni vengono provocarti da simili cedimenti.
    ► Danno: Medio.
    ► Durata: [1 role, se usato.]
    ► Peso: [1]
    DISQ
    Un DISQ è un oggetto evento che viene contato come equipaggiamento dal peso trasportabile [1] e che può essere utilizzato in un altro evento ufficiale o AM successivo a quello in cui è stato ottenuto. Fornisce la capacità e la consapevolezza ad usare un quirk aggiuntivo oltre al proprio per tutta la durata del contesto in cui viene usato, facendo ovviamente riferimento al proprio livello.
    ► Effetto: Quirk Aggiuntivo.
    ► Peso: [1]



    ABILITÀ:
    POWDER IMMUNITY
    Il BALT (Tessuto linfatico associato ai Bronchi) di Hayato è ormai abituato a venire a contatto continuamente con residui particellari associati a polveri. Proprio per questo motivo, i linfociti appartenenti al tessuto linfoide (che decorre tutt’attorno alle vie di conduzione aeree dell’albero respiratorio) sono diventati estremamente sensibili nei confronti di stimoli dannosi da polveri e provvedono ad una risposta immunitaria pressoché immediata. Vengono quindi stimolati altri elementi cellulari che porteranno alla rapida fagocitosi delle particelle e quindi ad una loro eliminazione.
    A parte questo, anche gli altri meccanismi di difesa dell’apparato respiratorio (sia per le alte che per le basse vie aree) e quelli inerenti alla protezione degli occhi saranno maggiormente sensibilizzati e contribuiranno tutti allo stesso fine: fare in modo che Hayato non manifesti alcun sintomo (o fastidio) legato all’inalazione/penetrazione delle polveri da lui controllate.
    POWDER RADAR
    Grazie a questa abilità, Hayato può sfruttare la polvere come 'radar' per individuare la posizione di nemici, oggetti e, in generale, qualsiasi cosa sia a contatto con microparticelle in un certo raggio. Ciò gli conferisce, naturalmente, il vantaggio di poter 'vedere' all'interno di un polverone e di potersi accertare dei movimenti effettuati dai nemici. Da un punto di vista scientifico, la polvere percepita a partire dai recettori sottocutanei di Hayato invia impulsi nervosi che salgono il midollo spinale fino a raggiungere il tronco encefalico e quindi l'encefalo, dove i segnali vengono elaborati in maniera accurata e precisa.
    CODE © ONLY FOR MHA GDR.


    CITAZIONE
    AOGIRI'S ROOTS: Le tecniche di Hayato infliggono danno maggiorato (+1) se inflitte utilizzando la polvere di Shinya, al costo di 20 punti energia aggiuntivi per tecnica.
     
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    Hanzo aveva osservato la fine miserabile di sua madre da vicino, probabilmente da troppo vicino. Vedendola nei suoi ultimi momenti, vedendo che cosa la sua unicità stessa le aveva fatto, gli era sempre piaciuto pensare che, pur inconsciamente, sua madre avesse sempre cercato di difenderlo. Per quanto totalmente antiscientifico, gli piaceva pensare che la sua unicità così debole ed accennata fosse solo un meccanismo di difesa per impedire che potesse finire come la donna, un'auto-imposizione della genetica allo scopo di preservare la specie. L'unicità di Hanzo era solo una versione molto, molto accennata di quella di sua madre, una che gli permetteva adattamenti microscopici alle sollecitazioni, a differenza della donna che ne manifestava di macroscopici. A conti fatti, però, questo significava che il dottor Takashi era stato fondamentalmente un quirkless per il novantanove per cento della sua vita.
    Esistono unicità utili e altre meno. Modifiche estetiche, modifiche di per sé inutili se non per fare colpo alle medie mostrando a tutti cosa si è in grado di fare, ma Hanzo non aveva neppure quelle. Al di là del suo essere un soggetto perfetto per il test di qualsiasi medicinale nessuno, osservandolo, avrebbe potuto affermare possedesse un'unicità. Un tempo, almeno, era così.
    Il suo desiderio di eliminare quelle modifiche dalla terra, comunque, era realmente figlio di un genuino timore per le sorti dell'umanità, sostenuto da dati. La condizione di Hanzo Takashi non significa che fosse in qualche modo invidioso o avesse architettato quel piano per pura invidia, il significato è completamente diverso. La differenza tra il dottor Takashi, Atropos, e chiunque altro non avesse un'unicità o perlomeno non una utile era che Hanzo aveva passato gli ultimi quattro anni della sua vita a trattare con criminali pericolosissimi in grado di manipolare le menti, trasformarsi in serpenti giganti e numerose altre assurdità. Fondamentalmente privo di un'unicità, se l'era cavata in un solo modo: col suo cervello.
    Hanzo, potrebbe non sembrare dalla freddezza con cui aveva deciso di mostrarsi quel giorno, era sempre stato una persona fortemente empatica. Per sopravvivere nel mondo criminale aveva imparato ad aggiungere i freddi calcoli a quell'empatia innata. Era in grado di capire in fretta cosa le persone volessero e come convincerle a fidarsi di lui, a prendere le sue parti. Aveva lavorato con due organizzazioni nemiche un tempo, era riuscito a prendere il meglio da entrambe e poi le aveva incastrate ed eliminate solo grazie alle sue parole.
    Aveva tastato il terreno con quella minaccia quando i due si erano presentati al Palazzo, la sua possibilità di uccidere tutti quei pazienti nonostante avesse precedentemente e successivamente affermato di voler proteggere e salvare quante più persone possibili. Lo aveva fatto per studiare il comportamento e la reazione dei due, capire cosa gli stesse maggiormente a cuore. La risposta di Fukuda-san lo aveva convinto della sua buona fede, che fosse effettivamente nel suo e nel loro interesse difendere quei pazienti. Per questo, quando era apparso Shinya, aveva nuovamente calcato la mano su di loro: non si trattava di proteggere la sua o la loro vita, ma quella di centinaia di innocenti.
    Comprensibile. - rispose con quiete - I panni sporchi si lavano in famiglia, suppongo. - aggiunse tenendo gli occhi fissi su Shinya. Il ragazzo aveva deciso di andarsene. Hanzo lo capiva, il problema è che il fatto che un concetto gli fosse comprensibile non significava automaticamente lui fosse comprensivo. Avrebbe potuto sprecare centinaia di parole con le argomentazioni più disparate: puntare sul loro orgoglio dicendogli che non erano veri eroi, mostrarsi debole ed indifeso per fare leva sulla loro pietà, urlargli che nessun ospedale sarebbe stato in grado di curarli, ma decise di rimanere zitto. Si dice che i campioni di scacchi sono sempre numerose mosse avanti rispetto all'avversario, e il mondo era sempre stato la scacchiera di Hanzo Takashi.
    Le capacità di persuasione di una persona sono tanto più efficaci quanto più si conosce quella persona, il suo comportamento, i suoi desideri. Purtroppo Atropos non era un indovino o un telepata e non poteva dire di conoscere Fukuda-san e Murakami-san. Proprio per questo motivo la sua mossa, convincerli con tutte quelle vite da salvare, era fallita. Allo stesso modo, purtroppo, doveva ammettere di non conoscere davvero neppure Shinya. Certo, l'uomo non era cambiato magicamente: era rimasto un codardo e questo gli aveva permesso di prevedere con assoluta certezza che avrebbe usato un veleno per attaccarlo, ma non poteva dire di conoscere davvero i suoi interessi o i suoi obbiettivi. Aveva quindi dovuto iniziare a pescare in una rete più grande: Aogiri.
    Hanzo, può sembrare straordinario, non si era mai interessato a quel gruppo, troppo radicale persino per lui. Non aveva la minima idea di chi fossero o cosa volessero. Aveva collaborato in passato con altre grandi organizzazioni criminali, ma mai di quella scala. Non ne approvava decisamente i metodi. Aveva quindi iniziato ad informarsi sul loro conto una volta iniziato a sospettare di Shinya. Aveva i suoi agganci nel mondo criminale e aveva chiesto informazioni in giro. Tutto ciò che aveva trovato era l'interesse per un particolare individuo: Benjamin Miller.
    No, non era un caso il campione di arti marziali si trovasse tra le braccia di Fukuda-san e Shinya aveva abboccato come un pesce grosso all'esca più succulenta del pianeta. Non aveva la minima idea di cosa volessero da quel giovane, ma era stato il primo che aveva consegnato ai due per un motivo ben preciso: non poteva certo dire di risultare simpatico ai due ragazzi, quindi gli serviva una garanzia in più. Onestamente non aveva la minima idea di cosa Shinya avrebbe fatto con gli altri pazienti. Al momento stavano tutti bene considerato che i loro volti erano coperti dagli apparecchi respiratori, gli unici avvelenati nella stanza erano loro tre, i tre pazienti allontanati dai tubi e probabilmente Shinya. Anche la madre di Hisashi era ancora sana visto che si trovava fuori dal raggio d'azione dell'uomo e aveva indossato la maschera. Poteva davvero essere sicuro che non avrebbe fatto nulla agli altri pazienti visti i metodi di Aogiri? Onestamente no.
    Ciononostante, nell'immediato era accaduto proprio ciò che voleva. Era stato Shinya a dire al suo tirapiedi di fermare i due, non era stato Hanzo a cercare di fermarli. Questo era molto importante, perché non era un suo tentativo o obbligo ma un'imposizione di dei criminali. Una delle massime di strategia mondiale, "il nemico del mio nemico è mio amico".
    Non provò neppure a fermare il tizio dai capelli cenere che scattò verso i due ragazzi, un po' perché era nel suo interesse li costringesse a rimanere e un po' perché non aveva senso sprecare energie in quel modo. Purtroppo per lui, la presenza di quello sconosciuto era un grosso buco nero nel piano. Non aveva la minima idea di chi fosse, cosa volesse o cosa facesse anche se aveva accennato qualcosa a proposito del suo quirk. Purtroppo, però, era una mina vagante nella sua strategia. Tutto ciò che poteva sperare era che i due lo riconoscessero come un effettivo criminale e dessero il giusto peso alle sue parole. La sua proposta era allettante: Benjamin Miller per la vita di tutti gli altri. Ma potevano davvero credergli? Per sua fortuna quel folle di Shinya si stava comportando in modo scostante, magari avrebbe alterato la loro percezione di quelle parole.
    Mi spiace, Mu-san. - rispose quindi alla ragazza dai capelli bianchi, ignorando tutte le parole di Shinya e abbreviandone il nome per evitare problemi in futuro - Shinya è uno dei medici più talentuosi che conosca. Probabilmente ha progettato questo veleno questa mattina stessa, non credo che né io né qualsiasi medico saremmo in grado di contrastarlo prima che completi il suo effetto a meno che il dottor Ichinose non ci elenchi la sua composizione. - disse socchiudendo gli occhi. Per quanto gli spiacesse ammetterlo, Shinya era un talento vero ed era quello il motivo per cui lo aveva preso sotto la sua ala. Se non fosse stato per lui non sarebbe mai riuscito a rendere il farmaco anti-quirk così efficace - ... Per quanto io sia l'ultima persona al mondo a volerlo ammettere... Questo è un problema che si può risolvere solo con un quirk. - aggiunse quindi aggrottando le sopracciglia rivolto verso il Vice di Aogiri - ... Un quirk in arrivo. - sorrise. Quelle parole servivano sia a rassicurare i due giovani, per quanto possibile, che a minacciare Shinya. Una risposta alla tacita domanda sullo scopo del suo urlo agghiacciante di poco prima.
    Non gli andava particolarmente a genio l'idea di morire avvelenato, con un'arma da codardi. Era una delle morti più misere che si potessero augurare ad una persona e se avesse avuto la certezza di morire avrebbe probabilmente preferito gettarsi su di una spada come un certo Saul. Al di là di questo, le parole sul tradimento che Shinya gli aveva rivolto non lo toccavano particolarmente. Era molto dispiaciuto di quella conferma, che una persona che considerava un figlio e che conosceva da vent'anni fosse in realtà un perfetto sconosciuto. Il Vice di Aogiri, però, non sapeva nulla di lui e Matsumoto: tutto ciò che il dottor Takashi aveva fatto lo aveva fatto anche per Matsumoto, così come lo aveva fatto per Hisahito. Non sarebbero state le loro divergenze teoriche a cancellare il loro affetto o la loro amicizia. Un concetto che Shinya, volubile com'era, non avrebbe probabilmente mai compreso. O non avrebbe più potuto comprendere.
    Statisticamente, la vostra possibilità migliore è cercare di resistere. - si permise quindi di aggiungere - Uscire di qui equivale probabilmente a morire, specialmente se volete portare i tre pazienti con voi. Se... - fece un attimo di pausa, tastandosi la ferita - Se questo stronzo non ha ancora provato a portare a termine il lavoro è probabilmente perché non ne è in grado... - aggiunse scrutando Shinya. Sapeva che la sua unicità era particolarmente stancante e, soprattutto, per apparire lì in quel modo doveva aver utilizzato una di quelle strambe pillole che aveva visto in vendita all'asta di Aogiri. Considero che era una modifica istantanea del proprio genoma doveva essere particolarmente destabilizzante e Hanzo, possessore di un'unicità sintetica, poteva comprenderlo benissimo - ... Ritengo che la possibilità migliore per tutti sia resistere, anche solo di uno zero punto uno per cento. - disse poggiando lo sguardo sulla madre di Hisashi. Nonostante tutto, anche lui aveva delle persone da difendere. Oltre alla donna, anche la vita dei pazienti nella stanza lo interessava tanto quanto interessava i due aspiranti eroi. No, forse persino di più considerato che i due erano lì per andarsene - Solo qualche minuto... - sussurrò sperando Reiki arrivasse in fretta.


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    3Eqj8wE
    Sumire Murakami
    SCHEDAHEROES


    Dopo l'agghiacciante urlo di Hanzo, Sumire aveva pensato all'arrivare di uno sciame di farfalle che avrebbe riempito la stanza, ma niente arrivò, nulla sembrò mutare; e lei non aveva abbastanza attenzione, con tutto quello che stava succedendo, per chiedersi a che cosa fosse servito. Avrebbe anzi voluto potersi di nuovo isolare da quella situazione, concentrarsi sul bellissimo pavimento rosso ai suoi piedi, ma adesso era scomparso, o sulle statue dorate, ma ora nascoste dai letti di centinaia di persone. Dio, stava per morire e una parte di lei voleva continuare a far finta di niente, che fossero gli altri a risolvere tutto, ma volente o meno era stata coinvolta.
    Il vice di Aogiri rise, come se ritenesse le circostanze normale, addirittura divertente, come se non avesse appena tentato d'uccidere il dottore o avvelenato tutti i presenti. Forse l'albina non avrebbe nemmeno dovuto stupirsene più di tanto, doveva essere davvero una circostanza quasi quotidiana per uno come lui. Hanzo sapeva che lui sarebbe arrivato. Sapeva lui sarebbe arrivato quel preciso giorno? Era quello il vero motivo per cui aveva voluti farli portare via delle persone dal palazzo? Non che avesse importanza in quel momento, Sumire voleva solo trovare un'altra scusa per odiare lo scienziato, non voleva nemmeno credere che tutto ciò fosse solo una coincidenza, quanto invece lui li avesse trattenuti lì apposta. Non aveva nemmeno senso, ma aveva il bisogno di dare la colpa a qualcuno.
    Ovviamente non fu loro concesso nemmeno di andare, per quanto la stessa Sumire non la considerasse la migliore delle idee, almeno non prima che loro consegnassero ai due criminali il ragazzo biondo che Tobi portava in braccio. Da quando aveva messo piede nei giardini del palazzo aveva pensato, come se fosse una sorta di consolazione, che ciò che stava passando era il peggio e la situazione non potesse precipitare più di così, ma ora si rendeva conto che non vedeva davvero il fondo dell'abisso e non fare niente non era stata la soluzione.
    Mentre guardava l'uomo dal volto coperto avvicinarsi a loro, senza che nessuno lo fermasse, si chiedeva com'era finita lì, perchè stesse succedendo questo a lei e non agli eroi che erano venuti nei giorni scorsi, se era solo frutto del caso o qualche Kami l'avesse presa in antipatia. Sarebbe solo bastato un "no" a Tobi, se avesse pensato a se stessa come stava facendo ora, sarebbe ancora a casa.
    Le sue mani tremavano, premeva il pollice contro ogni dito come se volesse fermarli uno alla volta, senza riuscirci; aveva bisogno di riprendere il controllo, almeno di sé stessa, per poter ascoltare Hayato. Voleva calmarsi, ritornare fredda e lucida per poter pensare a cosa avrebbero potuto fare, ma era difficile quando da ciò ne dipendeva la sua stessa vita, ed allo stesso tempo, non aiutava nemmeno il percepire l'effetto del veleno che circolava nel suo organismo. In un momento come quello avrebbe dovuto sentirsi sveglia e piena di energia, per l'adrenalina, ed invece era stanca ed appesantita.
    Hayato avanzò rapidamente la sua richiesta, parlando loro con tono gentile, rassicurante, dava quasi l'idea di star provando a convincere due bambini, il che fece ulteriormente sentire Sumire come un animaletto messo all'angolo e circondato da predatori, era frustrante. Per l'albina era un sentimento quasi nuovo il sentirsi così ebole e vittima delle circostanze, che tutto sfuggisse dal suo controllo e lei non potesse fare nulla. Non aveva nemmeno pensato a cosa farne di quel ragazzo che Tobi teneva in braccio, principalmente perchè, ancora una volta, avrebbe voluto lasciare la scelta a lui e non prendersi nessuna responsabilità delle conseguenze di tale. Ma Hayato la stava facendo rapidamente cambiare idea quando iniziò quasi a far loro la predica perchè avevano osato pensare di abbandonare i civili in balia di quei pazzi. Si sentiva umiliata, perchè da una parte non poteva che dargli ragione, lei che poco prima aveva parlato di umanità, di come quelle stesse persone non fossero numeri e percentuali ma esseri umani, aveva anche desiderato abbandonarli per aver salva la vita... ed era stato un membro di Aogiri a farglielo notare.
    Avrebbe voluto gridare che tutto quello che stava succedendo era pura follia ed era ingiusto, era ingiusto che lei e Tobi venissero coinvolti, era ingiusto che gli venisse posta la scelta morale di decidere chi poter salvare. Anche se dal punto di vista di Hayato non vi era una vera e propria scelta, non tardò molto a dire che se non avessero consegnato il ragazzo, sarebbero semplicemente morti tutti.
    Nessuno di loro aveva la minima pietà, nessuno di loro era umano. E quello stronzo davanti a lei era l'ultimo che poteva giudicarla. ‹ Certo, sono proprio sicura che una volta consegnato il ragazzo ci lascereste tutti in pace. › parlò con sarcasmo e con quel sorriso obliquo che prima aveva dedicato ad Hanzo. Sumire ne aveva abbastanza, aveva seguito passivamente la situazione come se non fosse davvero lì, perché in qualche modo sperava che la cosa non arrivasse mai a tangerla più del dovuto, se avesse ubbidito si sarebbe salvata... ed ecco il risultato. Aveva fatto tutto ciò che Hanzo aveva chiesto loro e la situazione non aveva fatto che precipitare, forse se invece di consegnare la radio perché troppo preoccupata per Tobi, a quell’ora le cose sarebbero andate in modo diverso. Se non fosse stata così codarda da non fare niente adesso non starebbe rischiando di morire. Ora un criminale stava chiedendo loro di fare la stessa cosa, intimando di consegnargli il ragazzo in cambio della loro vita.
    Non poteva certo affidarsi alle convenienti parole di un criminale, Hanzo ne era stata la prova, e nonostante non considerasse diverso il biondo da tutti gli altri pazienti nel Palazzo, sentiva avesse un peso diverso l'abbandonare il luogo e di conseguenza quelle centinaia di persone, e il consegnare a due criminali uno dei pazienti, nel secondo caso sarebbero stati complici, e sicuramente non sarebbe servito a salvare loro stessi nè tutte le persone allettate. Non avrebbe permesso che Tobi consegnasse Benjamin, ed era abbastanza sicura che Tobi per primo non l'avrebbe mai fatto. Dal canto suo non si trattava di nobili ideali, quanto più di egoistici sentimenti, d'orgoglio ferito e d'esser stanca di farsi umiliare, e umiliarsi nel modo in cui aveva fatto per tutto quel tempo.
    E tutto ciò che Hanzo aggiunse non fecero che rafforzare quella sua idea, e quella rabbia che già da prima che i due membri di Aogiri entrassero aveva iniziato a provare; lui non era mai stato in grado di curarli dal veleno, no, dovevano aspettare che forse una persona arrivasse in tempo per salvarli. Hanzo, Shinya, Hayato e perfino l'agenzia che aveva mandato Tobi in quel luogo, per tutti loro rappresentavano solo pedine sacrificabili, Hanzo non faceva che manipolarli da quando erano arrivati, ed Hayato non stava facendo che imitarlo.
    ‹ Le dispiace?! › sbottò all'improvviso. Tobi e Hayato, che erano i due più vicini a lei, avrebbero sentito la terra -o meglio, quella strana sabbia nera- tremare ai loro piedi; era stata una scossa lieve, non violenta, ch'era servito solo a lei per liberarsi da tutte le angosce e lo stress che aveva accumulato, era stato quasi catartico. ‹ Non mi prenda in giro, non gliene frega niente di noi! › sbraitò di nuovo, quasi intenta a ripetere di nuovo le stesse parole che poco prima aveva detto Tobi: non ci sarebbe stato nulla di cui dispiacersi, nessun veleno di cui preoccuparsi se non li avesse lui stesso trascinati lì dentro.
    Prese un profondo respiro, perfino parlare sembrava costarle più del solito, e si posizionò di fianco a Tobi, lanciandogli un'occhiata rapida, per almeno cercare di capire come stava, e poi si rivolse al membro di Aogiri: ‹ Non consegneremo il ragazzo. ›, in quel momento stava parlando anche per Tobi, nonostante non avesse la minima idea di cosa gli passasse per la testa, ma lui lo aveva fatto con lei da quando si trovavano lì e non aveva funzionato, era stanca anche di questo. E se proprio non c'era altra scelta di aspettare che miracolosamente un'altra persona arrivasse per salvarli non lo avrebbe fatto cedendo alle richieste di quei criminali.
    Quasi sperava che quel tizio provasse ad attaccarli, almeno avrebbe potuto sfogate tale frustrazione e rabbia, dopotutto che cosa cambiava? Sarebbero morti comunque.


    Narrato - Parlato - Pensato

    LIVELLO: 6
    Forza: 49 | Quirk: 168 | Agilità: 151 +20
    ENERGIA: 480/550
    ccBfotJ

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    ©
    • Status: Avvelenamento [Grave] [2/10]; Sonnolenza.
    • Tecniche usate:
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave


    • Equipaggiamenti:
    Adaptive Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Inoltre è compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Il costume di Sumire si divide in due parti, la parte superiore è composta da un top nero, dal collo alto e con stampato il logo della UA nell'estremità sinistra di esso; un lungo pantalone fascia le sue gambe, esternamente nero e con una particolare cerniera posta ai lati di ognuna delle gambe che permette al pantalone d'aprirsi e rivelare l'interno, dipinto invece di rosso.
    Ai piedi vi sono degli stivali corti, con qualche centimetro di tacchi, anch'essi neri, con i lacci rossi.
    Effetto: Resistenza danni medi
    Electric Booster [Supporto]
    Un acceleratore di velocità che genera calore minimo. Una coppia sincronizzata di questi elementi è stata montata in un paio di stivali in gomma e isolanti. Permettono di eseguire brevi e rapidi scatti.
    Effetto: +20 in Agilità
    Gas Mask [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]
    Peso: [1]
    Filtri: 3/3

    • Abilità:
    Abilità
    Sumire, toccando il terreno in modo diretto, può localizzare oggetti, persone e i loro movimenti attorno a lei, nel raggio di dieci metri, percependo le loro vibrazioni, può cogliere ogni minima vibrazione del terreno provocata da, esempio, i passi delle persone quando camminano

    • Lista tecniche:
    Wave Motion Blast [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce l’aria con un pugno o un calcio direzionando il colpo, creando una screpolatura nell'aria, come quando si crepa il vetro, rilasciando così un’onda d’urto che arriverà fino a 5 metri di distanza, riuscendo quindi a respingere un attacco in arrivo scaraventando indietro l’avversario e, se esso è a 3 metri di distanza da lei, causando danni per contusione.
    Danno: Medio-Grave
    Vibration Blast [Livello 3] [Costo: 55 (+ 10) PE]
    Sumire concentra l’energia dell’onda d’urto su un pugno, colpendo in modo diretto l’avversario, lo respinge all'indietro, causando danni per contusione, come fratture composte o ossa rotte nel punto in cui viene colpito.
    Danno: Medio-Grave
    Earthquake [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire colpisce il terreno con un piede, rilasciando l’onda d’urto che provoca scosse telluriche fino a 3 metri in tutte le direzioni, sbilanciando e facendo cadere a terra il suo avversario, attorno a lei, nel raggio di 3 metri il terreno si apre creando alcune screpolature larghe e dalla profondità che varia da 50 centimetri a un metro. In cui l'avversario può rimanere intrappolato.
    Danno: Medio-Grave
    Tremor [Livello 3] [Costo: 60 PE]
    Sumire toccando l’avversario con le sue mani può rilasciare vibrazioni, facendo tremare il corpo dell’avversario, se colpito sul capo, l'avversario proverà un senso prolungato di vertigini. Provoca lividi nel punto in cui l'avversario viene colpito.
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]
    Pressure Explosion [Livello 3] [Costo: 40 PE]
    Sumire emana da tutto il suo corpo un intenso impulso di onde d'urto a corto raggio respingendo qualsiasi corpo fisico all'interno dell'aria d'effetto, scagliando via gli avversari e deviando proiettili o oggetti corporei di ogni tipo.
    Effetto: Protezione Danni Medio-Gravi
    Shaky Ground [Livello 3] [Costo: 60 (+10) PE]
    Sumire emana ad impulsi intermittenti continuati scariche di vibrazioni nel terreno attorno a se causando scosse a ritmo di intervalli casuali che destabilizzano l'equilibrio degli avversari. Sumire crea un area di scosse continue del terreno attorno a se, ostacolando i movimenti degli avversari. Ogni tot emette una scossa che fa tremare il terreno sotto i piedi per limitare i loro movimenti degli avversari.
    Raggio: 2.5 metri
    Effetto: Stordimento Medio-Grave [3 turni]

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