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ACT II - Brave New World

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    Per le strade di Ginza erano due singoli rumori a farla da padrone: il basso brusio delle migliaia di farfalle che coprivano la strada e i palazzi e l'acuto e lacerante rumore della Torre dell'Orologio ogni volta che veniva segnato un minuto. In una situazione normale, una classica giornata nella città di Tokyo, quel rumore era impercettibile. Centinaia e centinaia di persone passavano per quelle strade dirette a lavoro o a scuola, i loro passi si accalcavano e i rumori delle auto di passaggio rendevano il ticchettio del colossale orologio posto sopra al Ginza Wako un rumore lontano e praticamente impercettibile nella frenesia della capitale.
    Ora, però, tutti erano chiusi in casa e a regnare per le strade vi erano solo le farfalle. I pochi coraggiosi che osavano mettere un piede fuori casa, anche se forse sarebbe meglio chiamarli "folli", cadevano a terra senza sensi a causa di maschere antigas difettose, filtri già usurati oppure semplicemente venivano arrestati dalla polizia. Lo stato d'allarme impediva infatti tassativamente ai civili di mettere il naso fuori di casa e coloro che ne avevano bisogno, ad esempio per emergenze sanitarie, erano tenuti a contattare la polizia per ricevere la dovuta scorta. Cibo e medicine erano consegnate dalle forze dell'ordine o da aspiranti eroi e questo faceva sì che fondamentalmente chiunque si muovesse per le solitarie vie di Tokyo in quei giorni era un poliziotto oppure un criminale. Proprio come la città era immersa nel blu delle ali delle farfalle e nel nero del farmaco disperso in aria, per chi si avventurava in strada erano disponibili solo il bianco e il nero, senza alcun grigio di intermezzo. Non c'era motivazione che tenesse per uscire senza permesso, sia per la propria incolumità che per quella degli altri. Tra chi voleva fare l'eroe, chi diventare semplicemente famoso e chi invece approfittare dei disordini infatti era decisamente difficile riuscire a considerare una motivazione per uscire come valida.
    Questo, ovviamente, non valeva per tutti. Aveva iniziato a circolare la leggenda del "Fantasma di Ginza": avvicinandosi alla piazza i droni dei telegiornali iniziavano a perdere il collegamento e le immagini iniziavano a distorcersi, ma qualcuno affermava di aver visto una strana figura in nero aggirarsi nei dintorni della torre dell'orologio. Al posto del meccanismo del Ginza Wako sorgeva un tempo la Torre dell'Orologio di Hattori, demolita nel 1921 per fare spazio proprio alla costruzione del negozio. Qualche persona dalla dubbia sanità mentale aveva iniziato a pensare che la figura in nero fosse uno yokai collegato alla vecchia torre che cercava ora vendetta.
    In una situazione simile era ovvio che la famigerata 12th Division non potesse tirarsi indietro. Il Vigilante in Verde era intervenuto anche anni addietro per fermare
    l'attentato alla UA e sebbene non si trattasse di esplosioni questa volta, la sua specialità, difendere la città era comunque il suo lavoro. A maggior ragione, in qualche modo sembrava chr quella situazione avesse creato del trambusto all'interno di Aogiri. Aveva deciso di inviare Tremors ad indagare su una presunta rivolta dell'albero messa in atto, si diceva, ad Asakusa. Sulla strada, però, era stata invitata a venire a capo di questo mistero del Fantasma di Ginza, conscio che doveva con ogni probabilità trattarsi di una di quelle strambe figure in nero che, secondo molti report, vagavano per le strade cercando di rapire quei fortunatamente pochi civili che cercavano di ficcanasare in giro nonostante l'emergenza o, nel peggiore dei casi, un civile che si era perso nella tempesta di farmaco con la vita a rischio. L'obbiettivo primario era quindi indagare sulla situazione anche se i disturbi delle comunicazioni che avvenivano nella piazza del Ginza Wako, secondo ciò che aveva evinto dalle discussioni tra poliziotti ed eroi rintracciate in modo non proprio legale, significava che doveva esserci qualcosa di grosso nelle vicinanze. Cosa? Questo era difficile a dirsi, un mistero che sarebbe spettato a lei risolvere.
    E' allo stesso modo difficile definire le intenzioni di Eve, l'Amanti di ETERNIUM e la motivazione del suo vagabondare per le strade durante un'emergenza simile. La fondatrice dell'organizzazione aveva deciso di tirarsi fuori dagli eventi per questa volta e aveva deciso di seguire il consiglio del suo fidanzato di nascondersi alla clinica della dottoressa Omori, invitando anche Eve a fare lo stesso. La ragazza dalla pelle viola mancava però all'appello. Che fosse deliberatamente a caccia per conto suo oppure diretta alla clinica ma dispersa nella tempesta di farmaco poco importava. Non era con il Mago neanche il Carro, e Eve aveva certamente più confidenza con lui che con gli altri membri del gruppo. Che si fossero organizzati per fare fronte a quella minaccia assieme?
    Il ticchettio dell'orologio continuava imperterrito. L'illuminazione notturna del negozio illuminava in modo lugubre le farfalle che ricoprivano lo scheletro dell'edificio, strani effetti di luce invadevano la piazza ogni volta che un insetto si alzava dal palazzo o sbatteva le ali. A terra un tappeto di ali blu rendeva indistinguibile l'asfalto della strada, adibito alle macchine, da quello del marciapiede. Erano passati quasi tre giorni dall'inizio del tutto, quella leggenda si era creata e diffusa molto in fretta ma era normale visto il clima di allerta e paranoia che, ovviamente, attanagliava la popolazione rinchiusa in casa con decisamente troppo tempo libero.
    Solo il quadrante del meccanismo rimaneva scoperto, non intaccato da quell'infinità di piccole zampe, da quella piaga di interminabili ali blu. Il suo movimento ciclico scandiva il tempo di quella muta notte di novembre, dove nessuna anima osava calcare i terreni di Ginza. Tranne loro.
    « I JUST HOPE THAT IT'S THE PEACE WE ALL NEED. »


    CITAZIONE
    Ciao ragazzi e benvenuti all'Evento Brave New World.
    Essendo un'attività ufficiale e molto importante vi invito a stilare una lista completa dell'equipaggiamento e delle tecniche in dotazione nel vostro primo post. Successivamente potete non riportarli interamente fino all'utilizzo ma per tutta la durata dell'attività ci rifaremo solo ed esclusivamente a quanto contenuto nel post iniziale.
    Vi ricordo che il tempo di postaggio è ridotto a tre giorni (72 ore). Avete uno slot ritardo [1] valido per un ritardo di un giorno. Dopo averlo utilizzato questo si ricarica e torna disponibile dopo due turni. Se non avvisate e postate con un ritardo sostanziale (insomma, nessuno vi punisce se postate in 75 ore) lo slot ritardo verrà automaticamente consumato, se disponibile. In ogni caso, slot ritardo o meno, vi prego di informare il master per ogni ritardo in Annunci Staff o in via privata. Eventuali provvedimenti verranno valutati caso per caso.
    E' assolutamente proibita qualsiasi modifica ai post (ad eccezione di quelle svolte nei quindici minuti successivi al postaggio, che non vengono segnalate) senza il permesso del master, quindi se avete dimenticato o sbagliato qualcosa prima di editare chiedete.
    Per qualsiasi tipo di domanda invece vi ricordo di utilizzare il Topic delle Domande dell'Evento e di non porle mai in via privata dove non riceverete risposta.
    Non essendo i personaggi collegati in alcun modo l'ordine di postaggio è casuale e successivamente manterremo ciò che si sarà venuto a creare. Potete comunque decidere di gestire questa dinamica in privato, l'importante è che postiate entro tre giorni dal post precedente al vostro e concludiate con l'arrivo alla piazza dell'orologio.
    Ordine: Master, ???, ???.
    Buona scrittura e buona fortuna. :**:
     
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    Evelynn Harcrow
    Si dicono tante cose sull'amore: che sia cieco, che sia irrazionale, che sia imprevedibile. Cose tutte vere: non puoi capire chi colpirà né puoi capire il criterio grazie al quale sceglierà, così come non puoi prevedere le sue mosse. Potrebbe capitare che la ragazzina più brutta e timida del liceo faccia colpo sul ragazzo più popolare ricreando magnificamente quella bella favola che raccontano ai bambini di Cenerentola, oppure una versione riadattata de La Bella e la Bestia. Oppure può capitare che segua il corso naturale e che attragga due persone che sono letteralmente fatte per stare l'una con l'altra.
    Quello che non si può negare, però, è il primo postulato che ho detto pochi secondi fa: non puoi calcolare niente di come agirà e cosa farà. Non perché non si voglia, perché non ci siano studi sufficienti o perché non ci siano i mezzi per capirlo ma semplicemente non si può. E' un bambino capriccioso che se si sveglia, con uno schiocco di dita cambia decisione e manda all'aria tante cose che avevi fatto e programmato e non sempre è una cosa positiva, può letteralmente incasinarti la vita e spingerti a fare cose che non avresti mai creduto di poter fare. Ci ero passata una volta e mi ero trovata in una situazione dove mai avrei creduto di potermi infilare al punto quasi da spingermi allo spavento verso quel sentimento e non avergli più dato una possibilità con la convinzione, però, che non sia mai arrivata quella motivazione che mi abbia spinto a dire "perché no, riproviamoci", che non mi sia mai arrivata quella spintarella.
    Inoltre con il lavoro che facevo potevo permettermelo? No, io ero quella persona che l'Amore in genere lo rovinava cantando come una pericolosa sirena una melodia che ti portava fuori rotta per spingere la tua nave su degli scogli per...per sopravvivere, alla fine. Sfido chiunque a dire che non faccia quel che fa per soldi ma solo per gloria, dal mio punto di vista era stato solo il cercare di approfittare di una situazione che mi vedeva con più probabilità a guadagnare dando l'illusione di quel sentimento piuttosto che a provarlo per davvero.

    In fondo ero davvero un'Amante, una persona guidata dall'imprevedibilità dell'istinto che prende il sopravvento sulla ragione e non riesce a vedere nient'altro di fronte a sé se non la completa irrazionalità dei battiti del cuore. Quante persone potevo dire che mi fossero davvero rimaste impresse al punto da spingermi a far qualcosa per loro? Mari e Shahar? Due povere sfortunate che si erano trovate dalla parte sbagliata della barricata. Daichi? Era letteralmente scappato senza nemmeno darmi un'opportunità (screanzato...ma prudente con ragione). Daisuke? Bravo ragazzo, un po' troppo disinteressato al mondo per quel che vedevo anche se qualche segnale di persona che prometteva bene me l'aveva dato. Yami? Mi aveva dato un motivo diverso per cui alzarmi la mattina, la speranza di poter fare qualcosa in più rispetto al dare un po' di soddisfazione per qualche ora. Ma non era abbastanza nonostante sembrasse aver davvero del riguardo per chi sceglieva.
    Nessuno per cui al momento poter spingere il cuore a prendere il sopravvento sulla ragione.
    Nessuno per cui domandarmi "cosa diavolo sto facendo?".
    Dunque perché dovevo essere un'Amante nonostante in questo periodo non fossi presa da tutte le sensazioni ed emozioni del caso, solo per il lavoro, l'aspetto ed il modo di fare? No, perché nessuno era ancora riuscito a capire esattamente cosa mi passasse spesso per la testa oppure cosa volessi fare davvero, perché potevo cambiare idea con uno schiocco di dita come fa un vero amante quando incontra la persona predestinata. Un attimo, una parola, un respiro.
    Bastava il battito d'ali di una farfalla.

    Rimisi al suo posto l'arcano che non so come mai continuassi a portarmi dietro in qualsiasi circostanza (per sentirmi appartenente davvero a qualcosa? Ne avevo bisogno?) osservando il telefono sul quale Yami mi aveva chiesto di raggiungerla nella clinica della d.ssa Omori, controllando che fosse tutto apposto. La maschera antigas sembrava in perfetta funzione dato che per quanto avessi camminato, al momento, non mi sembrava di aver subito particolari effetti; il kusarigama stava ben saldo alla vita; la suit ben stretta ed il casco al suo posto.
    Ero una macchia nera in mezzo ad un tetro oceano fantasma. Potevo davvero fare qualcosa? Me l'ero promesso uscendo da quella casa che mi aveva accolta per quasi un anno in questo quartiere e dove adesso stava la vera persona che poteva prendersi tutto il mio amore, l'avevo promesso varcando la soglia di casa. I'll take care che vuol dire tutto o non vuol dire niente. Ero riuscita a far passare almeno la tuta come equipaggiamento anticontagio, nascondere il Gama era stato difficile ma avevo solo dovuto lasciarlo in un angolo in giardino per recuperarlo dopo e lasciare che mia madre chiudesse rapidamente l'uscio alle sue spalle per evitare che entrassero spore, o almeno provare a contenere il tutto. Il silenzio e quegli insetti ero uno spettacolo stranamente irresistibile, stranamente inquietante costruendo un mondo nero ed azzurro che sembrava uscito da un film.

    « Spero non se la prenda. » Mormorai dopo aver inviato un messaggio a Yami di risposta: Farò un po' tardi, non aspettarmi sveglia. Si sarebbe preoccupata? Forse, speravo di poterglielo chiedere di persona fra un po' ma soprattutto chiederle come mai non aveva voluto far niente dato che ciò che queste persone, questo gruppo aveva promesso di fare a mio avviso cozzava con quello che aveva detto di voler fare: non era togliere l'unicità il modo migliore per rendere la situazione parietaria. Detestavo il sistema di licenza perché permetteva alla gente che non lo aveva di aver paura di quei fortunati invece che se l'erano fatto fare, dava a loro libertà che potevano terrorizzare: togliere i quirk avrebbe fatto sì che le persone avessero paura, poi, di quei fortunati che se lo sarebbero tenuto arrivando a far il possibile per evitarli. Mi bastava pensare ad un civile senza quirk che un giorno si sarebbe trovato di fronte ad una come me come sono adesso: mi avrebbe guardata con lo stesso occhio? Non...non credevo che gli ideali fossro così vicini da poter dire "va bene, non facciamo niente" però, per fortuna, non ci aveva dato istruzioni specifiche a riguardo ed io mi ero ritrovata con un paio di motivazioni per mettermi in gioco per la prima volta e dimostrare, forse, che potevo far parte davvero di qualcosa. Di essere utile.
    La prova di cui avevo sicuramente bisogno era quel Fantasma di Ginza che si aggirava nella piazza dell'omonimo quartiere e lì dovevo andare anche se avevo l'impressione che...che quel manto di farfalle fosse il tappeto rosso che veniva steso per tutti coloro che volevano raggiungerlo, quello spettro.

    Fatevi avanti!
    Sembrava dicessero. Quale persona sana di mente andrebbe dritta dritta verso il centro di un contagio? Quale persona ragionevole lo farebbe?
    Un'Amante non ascolta la ragione.
    Ed io ero un'Amante.

    La Torre dell'Orologio era un po' lontana ancora ma già il fatto che ne vedessi la forma in mezzo a quel mare fantasma significava che non mi mancasse molto: i droni non riuscivano a sfondare e nessuno al momento sembrava intenzionato ad andarci di persona o almeno questo era quello che mi era parso di vedere. Era come se anche le autorità avessero paura di far pattuglia, come se anche la loro motivazione stentasse ad essere valida. Forse lo erano anche le mie ma io non ragionavo come gli altri, il succo della mia carta era quello.
    Ero una piccola macchia d'olio che piano piano si avvicinava alla sorgente e la piazza dell'Orologio, ormai, era di fronte a me in tutto il suo lugubre incanto.
    SchedaEnergia: 425Forza: 070Agilità: 150Quirk: 180Code


    CITAZIONE
    Equipaggiamento [3/6]:
    > Costume "Black Lovely Heart" - Protezione: Media
    > Casco - Protezione: Media
    > Kusari Gama
    > Maschera Anti-gas

    Tecniche disponibili:
    Agony's Whiplash [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Offensiva
    Descrizione: La notte è buia e piena di terrori, la notte porta consiglio. Due detti differenti ma riguardanti la stessa cosa, ciò che porta la notte: può cullare e donare riposo così come può donare ansia e panico per l'ignoto che sta nelle sue ombre. E nell'ombra di Eve cosa si cela?
    Potendo modificare a piacimento la forma e dimensioni della sua ombra, così come la densità, Evelynn in questo caso la allunga e ne cambia forma scagliandola verso un avversario che si trovi entro i 5m da lei. Dandole una forma affusolata, diventerà un filamento a forma di frusta che verrà utilizzato per provare a colpire il bersaglio prescelto. Subito dopo il tentativo di attacco, che vada a segno o meno, l'ombra tornerà al suo posto riprendendo ad essere la semplice schiavetta di Eve.
    Tipo di danno: Lacerante - Medio/Grave
    Costo: 55

    Agony's Binding [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Blocco
    Descrizione: Essendo la notte buia e piena di terrori, a volte è possibile provare dei terrori talmente grandi da bloccarti sul posto senza sapere come uscirne. E quei terrori in genere stanno nascosti nell'ombra, ti spaventano perché arrivano all'improvviso e ti afferrano senza darti possibilità di reagire.
    Su questa filosofia si basa questa tecnica di Evelynn che allungherà la sua ombra in direzione di un qualsiasi bersaglio che si trovi entro i 5 metri dalla sua posizione per cercare di raggiungerlo. Una volta arrivatagli addosso, questa si arrampicherebbe piano piano sull'avversario stesso cercando di ancorarlo a terra per impedirne momentaneamente i movimenti applicando una costante pressione verso il basso. Il blocco può perdurare al massimo per 3 turni.
    L'ombra riuscirà nel suo intento solo se il valore di Forza della vittima sarà inferiore a quella del valore di Quirk di Eve.
    Effetto: Blocco dei movimenti
    Costo: 60 + 20 Mantenimento

    Agony's Shroud [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Difensiva
    Descrizione: La notte porta consiglio. Questo è uno di quei casi in cui il calar del sole porta sì l'oscurità ma anche quella sicurezza e tranquillità di cui alcuni non vedono l'ora arrivati al finire di una lunga giornata. Su questa percezione positiva dell'ombra ed oscurità si basa la tecnica di Eve che in maniera molto semplice plasmerà l'ombra e la solleverà da terra formando attorno a lei un bozzolo nero che l'avvolgerà da testa a piedi, bozzolo che proverà a difenderla da un attacco a lei diretto. Se il valore di Forza dell'avversario sarà superiore al valore di Quirk di Eve, lo scudo non avrà effetto e verrà letteralmente sfondato mandando l'attacco a segno.
    Entità Protezione: Medio/Grave
    Costo: 60

    Agony's Feral Umbra [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Offensiva
    Descrizione: La notte, oltre ad esser buia, a volte è anche pericolosa: basta trovarsi in un posto non familiare, l'ambiente sbagliato, il posto meno adatto ed allora anche una singola passeggiata di piacere può trasformarsi in una pessima esperienza. Il buio cela i pericoli, che siano persone o predatori notturni usciti per la propria attività spingendosi, a volte, anche un po' oltre per andare a trovare qualcosa di nuovo - o per necessità. Spesso le persone più ignare non si accorgono della loro presenza fino a quando non li hanno davanti o quando non hanno le loro zanne, o artigli, direttamente sopra il corpo.
    Modificando la consistenza della propria ombra, Evelynn con un semplice gesto della mano andrà a compiere un movimento verticale facendo partire dai propri piedi tre artigli neri che verranno direzionati verso un singolo bersaglio distante al massimo 5m da lei: questi artigli saranno collegati sempre all'ombra della ragazza ed una volta dopo aver colpito, verranno da essa immediatamente riassorbiti tornando ad essere semplicemente parte di una piccola ed innocua macchia nera.
    Tipo di danno: Lacerante - Medio/Grave
    Costo: 55

    Agony's Lullaby [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Status Alterato
    Descrizione: La notte è il miglior momento per dormire. Il buio non sforza la vista, il silenzio concilia il sonno e la totale assenza di attività normali da svolgere facilita il rilassamento e di conseguenza la frequenza all'addormentarsi. Per certe persone questo discorso non vale, la vita notturna esiste proprio perché alcuni sono esenti da questa piccola regola ma questa tecnica, invece, è su essa che si basa.
    Espandendo la propria ombra Evelynn la porterà sotto un bersaglio designato ed una volta posizionata, inizierà a farla ribollire in modo che rilasci un inquietante fumo nero capace di avvolgere la vittima designata: un fumo apparentemente innocuo ma al contempo denso, pesante e che sarà possibile respirare ma se inalato, questo causerà pesantezza e sonnolenza nel malcapitato per un breve periodo di tempo.
    Effetto: Sonnolenza
    Raggio: 2.5m
    Costo: 70

    Agony's Caress [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Offensiva
    Descrizione: La notte è il miglior momento per dormire e farsi cullare dal sonno con una gentile e leggera carezza. Talmente leggera da non svegliarti e da svanire non appena si apre gli occhi, quasi senza farti render conto di esser appena stato sfiorato e trattato durante il tuo periodo di riposo e non importa dove tu possa trovarti, quel tocco, quel gesto così confortevole ti arriva ovunque anche solo per dirti che c'è stato. E' bello, è come un'ombra che ti accompagna sempre senza che te ne renda nemmeno conto. Questa tecnica cercherà di essere tale: una veloce carezza. Estendendo la propria ombra e cambiandone la consistenza, questa verrà divisa in due filamenti sottili ed affilati da Evelynn: dopo averli scagliati in avanti al massimo della propria capacità, li farà scattare ai lati andando ad effettuare una complessiva spazzata di 180° di fronte a sé per coprire un semicerchio al massimo 3m di raggio andando a colpire ogni cosa che si trovi al suo interno. A spazzata terminata, i due lineamenti torneranno da lei andando a ricostituire una normale e semplice ombra.
    Tipo di danno: Lacerante - Medio
    Costo: 65

    Agony's Rupture [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Offensiva
    Descrizione: E' risaputo che la notte sia piena di pericoli se vissuta in maniera sbagliata. Basta poco per renderla tale: trovarsi al buio nel posto sbagliato, per esempio, è un modo. Un altro può essere trovarsi vicino alla persona sbagliata che aspetta solo che faccia buio per agire come più le torni comodo. La situazione peggiore, dunque, è trovarsi al buio nel posto sbagliato vicino alla persona sbagliata che altri non è che il principio su cui si basa questa tecnica di Eve che in questo modo va a rispondere ad una domanda che si è fatta spesso: come posso usare la mia ombra per cacciare via una minaccia troppo vicina?
    Espandendo rapidamente la sua ombra a macchia d'olio, questa andrà a coprire una superficie circolare di 3m attorno a sé e con un semplice gesto (che sia uno schiocco di dita, il batter un piede a terra, un movimento della mano e simili) dalla macchia nera si alzeranno una gran quantità di stalagmiti - o più ignorantemente "spuntoni" - che cercheranno di trafiggere dal basso chiunque si trovi all'interno dell'area di azione della tecnica. L'altezza massima che questi spuntoni possono raggiungere è di un metro e mezzo.
    A seconda della situazione, Evelynn può decidere di non scatenare gli spuntoni in determinate zone dell'area coinvolta.
    Tipo di danno: Perforante - Medio/Grave
    Costo: 70

    Agony's Cradle [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Status
    Descrizione: Non sempre il circondarsi di tenebre è la cosa migliore da fare perché non solo non sono gli altri a perdere ogni traccia di te, ma anche il viceversa. Avvalersi troppo del buio può portarti in uno stato di limbo dove l'incapacità di accorgersi di ciò che ti capita attorno ti rende vittima degli eventi sia nel bene che nel male però spesso e volentieri ciò che con esso agisce, non è mai qualcosa di buono.
    Manipolando la propria ombra, Evelynn la dirigerà verso un avversario nel tentativo di raggiungerlo: se ci riuscirà, l'ombra stessa si espanderà sotto i suoi piedi e cercherà di arrampicarglisi addosso per andarlo a ricoprire totalmente per pochi secondi chiudendolo in una sorta di bozzolo nero nel quale non potrà entrare né un filo di luce, né la vibrazione di alcun minimo suono. Il bersaglio, se avvolto, si troverà dunque letteralmente isolato dal mondo per una manciata di secondi fino a quando Eve non farà letteralmente andare in frantumi con una piccola esplosione che non coinvolgerà nient'altro che la persona al suo interno. Questa non riporterà danni fisici, tuttavia lo scoppio improvviso dopo pochi secondi di completo isolamento sonoro e visivo lasceranno stordita la povera vittima con le conseguenze del caso.
    Effetto: Stordimento
    Costo: 70

    Agony's Hallowed Ground [Lv.3]
    Tipo di tecnica: Duratura
    Descrizione: Alcune persone hanno vissuto talmente a lungo ne buio e nell'ombra che ormai vi sono a proprio agio, sono nel loro ambiente naturale come un re o una regina nel proprio castello, un ambiente da cui trarre forza, un'atmosfera dove sentirsi a casa e che possa darti quel qualcosa in più, il territorio di caccia preferito. Il proprio dominio e niente può darti più sicurezza dell'avere il pieno controllo di ciò che ti succede attorno.
    Dopo un attimo di concentrazione, l'ombra di Evelynn si espanderà a macchia d'olio a terra andando a contagiare un'area di tre metri attorno a lei: dalla pozza nera che si verrà a creare, dunque, spunteranno dei piccoli filamenti neri che ondeggeranno freneticamente pronti a scagliarsi addosso a qualsiasi persona si venga a trovare a contatto con loro, agendo come delle vere e proprie fruste. Non avranno nessun effetto difensivo e tramite un dispendio di energia costante è possibile per Evelynn mantenere questo piccolo "terreno contaminato". L'attivazione di questa tecnica non impedirà alla ragazza l'utilizzo delle altre a sua disposizione.
    Tipo di danno: Lacerante - Medio/Grave
    Costo: 65 + 20 Mantenimento
     
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    Memory is everything. Without it, we are blind.

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    I buoni propositi di Aya Nakamura per l’anno duemilaventidue non prevedevano sicuramente una situazione caotica con un sapore che sapeva di apocalittico sulla punta della lingua, come quella che si era abbattuta su tutta Tokyo in così pochi giorni. Ironico era il fatto che la lista fosse davvero breve, caratterizzata perlopiù da due punti fondamentali: impegnarsi per superare le proprie avversità e mantenere la promessa sul rendere il mondo un posto ancora più sicuro. Forse erano vecchi, essendo che la vigilante li ripeteva a se stessa da quando aveva lasciato la Shiketsu High School e gettato la licenza provvisoria per Pro-Hero nel fiume Sumida. Tutto era iniziato con le farfalle che sembravano aver deciso di migrare proprio a Tokyo ed erano letteralmente ovunque da ricoprire l’asfalto, il cemento, le finestre e chi più ne ha più ne metta. Immancabili e onnipresenti. Poi, in seguito, aveva iniziato ad innalzarsi una nebbia fitta, la cui pericolosità era ormai nota a tutti grazie a Shinichi Matsumoto. Un particolare farmaco che si prefiggeva l’obiettivo di “rimuovere” le Unicità, privandole per sempre alle persone che ne erano in possesso. Era tutta una serie di coincidenze o gli artefici dietro questo attacco apocalittico avevano un guilty pleasure per le piaghe d’Egitto? Soprattutto le più note: l’invasione delle cavallette, senza dimenticare le locuste, le tenebre e infine la morte dei primogeniti maschi. Con le farfalle, il farmaco e la morte delle Unicità, parevano davvero decisi a riproporre la Bibbia in una chiave più moderna e se volevano essere ricordati per sempre, c’erano riusciti senza alcun dubbio. Dopotutto chi poteva dimenticare un simile incubo?
    La provvidenza volle che Aya Nakamura mantenesse sempre la parola e, conscia dei suoi limiti, non avrebbe compiuto l’errore di sopravvalutarsi, né tantomeno sarebbe andata in giro per le strade nipponiche a saltellare allegramente, improvvisandosi come Alice nel paese delle meraviglie, come se niente di tutto quanto fosse successo. Per sua fortuna, c’erano dei privilegi per quanto riguardava il farne parte di un network di vigilanti come la Twelfth Division, tra di questi era sicuramente la possibilità di accedere alle informazioni, anche in una situazione di emergenza come quella attualmente in corso. Solo così era venuta fuori a galla una possibile rivolta dell’Aogiri, un’antica organizzazione che la 12th Division aveva sempre combattuto in quanto condividevano una rivalità storica. Veniva spontaneo chiedersi quanto tempo ci sarebbe voluto per smantellare l’Albero, per chi lavorava per il Vigilante in Verde. E in che modo l’avrebbero fatto, bruciarlo partendo dalle radici o tagliare i suoi rami per risalire alle fondamenta?
    Indossò i panni di Tremors mettendo la Fluid Gun nell’apposito fodero e si mise la maschera antigas che il network di vigilanti le aveva dato per potersi proteggere contro quel pericoloso farmaco. Uscì dall’edificio in cui soggiornava da qualche anno ormai, nel modo più sicuro che ci fosse, per impedire alle tenebre di insinuarsi dentro. Senza dimenticare ovviamente le farfalle, che poté vedere in alcuni punti come delle enormi chiazze. Sembravano così innocue come quelle che vedeva al giardino di Hama rikyū, ogni volta che riusciva ad andarci, eppure la loro numerosità si era rivelata essere un grande problema stando a quanto diceva pubblicamente la Polizia giapponese. Silenti ma soffocanti. In ogni caso, l’ordine del Vigilante in Verde era stato chiaro: sarebbe dovuta andare ad Asakusa per confermare quantomeno l’informazione sulla presunta rivolta dell’Albero. Giacché tutto era rimasto fermo, con il silenzio che regnava prepotentemente nelle strade di Tokyo, esisteva solo un modo per andare lì. A piedi. Non che intendesse lamentarsi Tremors, né tantomeno soffrisse di eventuali problemi fisici che avrebbero potuto impedire il suo arrivo ad Asakusa, era solo strano camminare in quello scenario apocalittico. Di tanto in tanto cercò di guardare meglio per terra, non era sicuramente piacevole il rumore delle farfalle che venivano calpestate, che fosse per errore o fatto con consapevolezza. Quelle farfalle le lasciavano addosso delle… vibes che non riusciva a decifrare bene, come se la musica dell’universo si fosse interrotta improvvisamente. Niente più cinguetti da parte degli uccelli nei parchi, niente più il rumore delle macchine che stridevano lungo l’asfalto o degli aerei che decollavano in tutta sicurezza. Gli artefici dell’attacco terroristico sembravano essere riusciti anche a mettere un freno alla musica dell’universo. Ciò poteva solo essere interpretato negativamente. Le sembrò di essere stata scollegata dall’universo, senza che l’avesse chiesto espressamente, con i battiti delle ali delle farfalle che parevano diffondere una musica diversa: il Caos. Le sensazioni che provava non erano sicuramente le più piacevoli, era difficile concentrarsi sulla sintonia con l’ambiente circostante. Era difficile provare a discernerne una per una le vibrazioni, il Caos tentava di soffocarle. Doveva essere più attenta, man mano che camminava in quel regno di Caos.
    Ad un tratto i piani sembravano essere cambiati, però. Lungo la strada per andare ad Asakusa, le arrivò un messaggio da parte di Druid sul cellulare usa e getta. Il mistero del Fantasma di Ginza andava approfondito e, per quanto indagare sulla “rivolta” dell’Aogiri potesse risultare una priorità alta, Tremors era piuttosto certa che se ne sarebbero occupati gli altri colleghi, forse più qualificati. Così come il farmaco, il mistero era noto ai più curiosi grazie a diversi report. Strane apparizioni di figure in nero, civili che sparivano nel nulla, disturbi che rendevano difficili le comunicazioni. Probabilmente il più grande sogno di ogni aspirante investigatore, se non tutti almeno alcuni, risolvere un mistero di tale portata. Si aiutò con le cartine geografiche scaricate opportunamente sul cellulare usa e getta per orientarsi meglio. Per quanto potesse conoscere bene Tokyo, la prudenza poteva essere un’ottima alleata. In una questione di diversi minuti la vigilante mascherata giunse a Ginza. Un rumore antico echeggiava tra le farfalle blu, il ticchettio dell’orologio si poteva udire molto bene anche a distanza, almeno per lei, sensibile alle vibrazioni com’era. Il Caos stava danzando e intendeva catturare l’attenzione di Tremors, così da portarla sull’edificio in piazza. E solo avvicinandosi avrebbe potuto notare una sagoma indefinita al di là della visiera protettiva, che prendeva man mano forma mentre camminava nella sua direzione. Che fosse un’altra vittima, stregata dalla musica del Caos? La verità circa il mistero andava scoperta senza alcuna esitazione.
    22 y/o | VIGILANTE | SCHEDA
    FRZ 45 | QUI 120 | AGI 110 | NRG 300


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    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    • Status: Illeso.
    • Tecniche usate: al momento nessuna.
    • Peso Trasportabile: 3/4

    • Equipaggiamenti:

    〣 Vibe Suit N.00A1 [Costume]
    Il costume di Aya consiste in una suit nera molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto. Poi sono presenti un fodero sul lato della coscia sinistra, che serve a contenere senza problemi la Fluid Gun, e un piccolo contenitore chiudibile con la zip sul lato della coscia destra, dove riporre eventuali oggetti; tutti e due sono stati realizzati in kevlar. Inoltre, Aya indossa una mezza maschera, realizzata in due diversi tessuti pensati per proteggere la pelle dall’attrito quando Aya deve spostarsi velocemente, sia a terra che a mezz’aria, con una zona traspirante compresa tra il naso e le labbra, unita ad una maschera da occhiali protettivi, pensata principalmente per celare le iridi rosse come il sangue cremisi della vigilante.
    Effetto: Resistenza contro danni lievi

    〣 Fluid Gun [Supporto]
    Una pistola, la cui peculiarità non è sparare proiettili, bensì, un concentrato particolare di un liquido nero, il quale a contatto con qualsivoglia superficie si indurisce all'istante, bloccando/rallentando movimenti di un eventuale avversario colpito. Può essere contenuto sino ad 2 litri di tale liquido, che è equivalente all'incirca a 10 colpi. Altresì tutto il contenuto della pistola può essere "scaricato" nella seconda forma, rilasciando tutto ciò che ne rimane in un'unica "onda" di liquido.
    Colpi: 10/10
    Effetto: Paralisi [5 turni]

    〣 Maschera Antigas [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]

    • Lista tecniche:

    #1: Tremor Radius [Livello 2]
    L’utilizzatore rilascia le vibrazioni di media intensità dal palmo di una mano per sferrare un attacco contro l’obiettivo, il quale prenderà forma di un raggio cilindrico di pura forza concussiva dal diametro di trenta centimetri e allungabile fino ad un massimo di tre metri, colpendolo per scaraventarlo via e causandogli danni da contusione, o nel terreno circostante per provocare una scossa sismica (raggio: tre metri), sufficiente a far perdere l’equilibrio a tutti quelli che si trovano sopra, ad eccezione dell’utilizzatore.
     
    Danno: Medio
    Costo: 30 PE
    #2: Earth Rotation [Livello 2]
    L’utilizzatore irrigidisce le vibrazioni intorno a sé a tal punto da formare un campo di forza a 360° fatto di energia vibrazionale, il quale lo proteggerà dagli attacchi di livello medio. Inoltre, gli oggetti che entrano in contatto con il suddetto campo di forza verranno fatti balzare in una direzione casuale.
     
    Resistenza: Media
    Costo: 35 PE
    #3: Sky's The Limit [Livello 2]
    L’utilizzatore sfrutta le vibrazioni per agevolarsi gli spostamenti rilasciandole dalle mani e dai piedi, che sia per spostarsi più velocemente in una direzione e raggiungere così un obiettivo o per compiere salti che normalmente non sarebbe in grado di fare, oltre che per addolcire gli atterraggi da altezze considerevoli. Qualora qualcuno si trovasse nei suoi paraggi, subirebbe l’effetto collaterale che comporta il venir spinti via.
     
    Effetto: Fornisce un aumento temporaneo (2 turni) di un punto agilità ogni dieci punti quirk
    Costo: 40 PE
    #4: Deterioration Internal [Livello 2]
    L’utilizzatore si avvolge di un’aura di energia vibrazionale diventando a tratti irriconoscibile, il cui scopo è quello di stordire l’obiettivo mediante il contatto fisico, che sia un pugno o un semplice tocco, in quanto le vibrazioni si insinueranno nel corpo scuotendo sensibilmente la struttura fisiologica.
     
    Danno: Stordimento [Medio]
    Costo: 40 PE - 10 PE
    #5: Pressure Damage [Livello 2]
    L’utilizzatore attinge al vero potere dell’energia vibrazionale, rilasciando dalle mani un’ondata distruttiva a 180° (raggio: tre metri) per spintonare violentemente e/o rispedire al mittente qualunque tipo di attacco, che sia energetico (come una palla infuocata) o materiale (come una lancia di terra); purché funzioni il parametro Quirk dovrà essere superiore a quello dell’avversario e la potenza verrà dimezzata (mortali > molto gravi > gravi > medio gravi e così via). Inoltre, nella direzione in cui viene lanciato l’attacco, causerà un tremolio di entità media e si andrà a creare una discreta spaccatura sul terreno, sollevando eventuali detriti per spedirli contro.
     
    Danno: Medio
    Costo: 40 PE
    #6: Shattering World [Livello 2]
    Giacché ogni cosa nell’universo vibra a una propria frequenza naturale, l'Unicità permette all'utilizzatore di sfruttare le vibrazioni esistenti e accentuarle a tal punto da sbriciolare - o al massimo danneggiare - la materia, come ad esempio gli oggetti o i costrutti creati dalle Unicità. Tuttavia, a causa della complessità di cui sono fatti i loro corpi, non avrà effetto sugli esseri umani. La tecnica si presenta sotto forma di una "bolla" appena impercettibile attorno all'utilizzatore, dentro cui avrà il controllo su quali e quanti bersagli colpire.
     
    Nota: In caso di costrutti creati dalle Unicità altrui, il parametro Quirk di Aya dovrà essere superiore a quello degli avversari.
    Costo: 20 PE (Attivazione - Mantenimento), più 40 PE per ogni bersaglio

     
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    Erano giorni ormai che il detective Kimura si aggirava come un fantasma o un'anima in pena nei territori di Ginza. Con quell'esodo che aveva portato all'abbandono della città non ci aveva messo molto a trovare un monolocale ad un buon prezzo nel quartiere per avere una zona franca dove potersi riposare e togliere la maschera antigas di dosso, dove potersi fare una doccia e tornare a riposare. Chiuso tra quelle quattro mura però non ci aveva messo che poche ore per accorgersi di quanto tutto fosse noioso: si trovava chiaramente all'interno di una delle zone rosse (o sarebbe meglio chiamarle zone blu e nere?) e come tutti i telegiornali dicevano le comunicazioni in quei punti nevralgici non funzionavano. Non si trattava solo delle comunicazioni via radio deila polizia o degli eroi, ma di qualsiasi tipo di segnale: le televisioni davano una schermata disturbata, le radio emettevano un rumore bianco, i telefoni non inviavano i messaggi e non avevano campo. E quello era il problema, fondamentalmente. Non poteva giocare ai videogiochi online né partecipare all'evento speciale che Heroes Against Evil aveva organizzato per invitare tutti a stare a casa e i cui proventi sarebbero andati alle aziende pubbliche e ai privati che avevano deciso di organizzare giri per la città per consegnare cibo e medicine. E nonostante lui fosse uno dei cattivi, uno degli artefici di tutto, avrebbe volentieri speso i suoi soldi per far sì che quella situazione portasse a meno vittime possibili. O per ottenere Whisper (Anti-Gas Mask) 5*. Non avendo nulla da fare in casa e avendo un buon numero di filtri per la maschera aveva iniziato a girare il quartiere alla ricerca di anche solo un maledetto punto con una connessione internet, invano.
    Aveva avvisato tutti i colleghi del suo trasferimento a Ginza: a loro non importava nulla di lui e i più lo detestavano ma ligio al dovere com'era doveva costruire bene la sua scusa. In realtà aveva ancora la sua vecchia e vera casa ma informandoli di essersi trasferito vicino ad uno di quelli che poi sarebbero diventati gli epicentri di tutto aveva costruito il suo alibi per non rispondere alle chiamate della polizia. Le comunicazioni erano disturbate e chissà che fine aveva fatto. Gli sarebbe piaciuto fingersi morto anche dopo la fine di tutto e andare al suo stesso funerale per vedere chi ci sarebbe stato e chi avrebbe pianto, ma sapeva già che sarebbe stato particolarmente deludente come spettacolo.
    Anche quel giorno era pronto ad uscire e girare per le strade desolate del quartiere. Prese la sua pistola e la infilò nella fondina alla destra del petto, la maschera a gas e la fissò per bene sul volto evitando ogni singolo spiraglio che lo avrebbe potuto portare alla morte nel 50% dei casi. Normalmente non avrebbe esitato a pullare il gacha con una simile percentuale favorevole, ma forse non era il caso. Indossò la sua casacca nera infilando due filtri aggiuntivi nelle tasche per scongiurare ogni possibile rischio. Quelli erano gli indumenti del Fantasma di Ginza la cui vera storia era più patetica che tragica o misteriosa, e la cosa più ironica era che tagliato fuori dal mondo non aveva neppure idea di essersi guadagnato quel nomignolo nelle sue eterne scampagnate.
    Le strade del quartiere erano silenziose e desolate come ci si poteva aspettare. Le farfalle bluastre ricoprivano tutto come un candido manto mentre la nebbia nera impediva quasi di vedere ad un palmo dal naso. Si ricordava le ore passate a contemplare quelle fragili vite assieme al suo ex collega, tutte quelle volte che lo aveva assistito con cibo e acqua quando sottoponeva il suo corpo ad uno stress assurdo per generare quell'esercito di lepidotteri. E ora erano lì ad un passo dal loro sogno. Il primo passo, però. Prima Tokyo, poi capire come salvare le vittime, e poi salvare tutti.
    Colmo di noia e conscio che non avrebbe mai trovato segnale, Benedict aveva iniziato a girare per il quartiere alla ricerca di vittime. Non riusciva a capire perché, forse il fascino del male, ma non erano in pochi quelli che decidevano di uscire di casa ma avevano maschere fallate o finivano i filtri. In un paio di casi aveva trovato persino persone prive di maschera. Quando riusciva li recuperava e li portava al monolocale in attesa dei soccorsi. Dopo un paio di ore dal contatto segreto delle Black Chrysalis passavano a prenderli per portarli al sicuro. Lui, invece, era costretto a rimanere lì. Quella zona di guerra senza carnefici e con sole vittime era la sua casa ormai. Suo padre avrebbe voluto quel mondo? Avrebbe apprezzato ciò che stava facendo? Probabilmente no. La sua motivazione era più personale ed egoista di così: lui voleva quel mondo, perché in quel mondo non avrebbe mai perso suo padre. Non c'era altro.
    Aveva finito la prima parte della sua ronda e come al solito aveva fatto pausa al Ginza Wako. Era riuscito a trovare una stanzetta sicura anche lì quando vi aveva fatto irruzione alla ricerca di una rete wi-fi e da allora lo utilizzava come punto di ristoro dove poter mangiare e cambiare i filtri alla maschera antigas in tutta sicurezza. Aveva messo qualcosa sotto i denti e come al solito si era diretto sul tetto per riposarsi ancora un po' prima di ripartire. Da là sopra, a fianco all'orologio, quasi si aveva una buona visione sul quartiere a dispetto dello sciame di farfalle e le nubi di gas. Tra le altre cose aveva deciso di piazzare il suo diffusore proprio lì, sul tetto della torre dell'orologio, celato dallo stesso mentre alcune farfalle particolari gli volavano attorno spargendo polvere nera ad ogni battito di ali. L'unicità di Yves era straordinaria ed era contento di poter essere in team con lui anche in quell'occasione. Certo, anche se una parte di lui gli diceva quasi che quel bastardo avesse organizzato tutta la storia dei disturbi alle comunicazioni solo per sfruttare quella specie di quarantena forza per superarlo su HAE. Avrebbe potuto scommetterci che il biondino si fosse organizzato per avere comunque segnale nonostante la situazione.
    Era ora in una delle caratteristiche pose del Fantasma di Ginza: seduto con le gambe a penzoloni a fianco all'orologio, a metri e metri d'altezza, maschera anti-gas ben fissata sul volto. Nella mano destra il suo orologio da taschino e il busto leggermente sporto in avanti per confrontare l'ora tra il suo meccanismo e quello colossale del noto negozio di orologi. Non era certo uno dei passatempi migliori al mondo ma era uno dei pochi che era riuscito a crearsi in quella situazione apocalittica. Meglio che farsi pettinature strane, indossare armature di cuoio e andare in giro su strambe macchine a svaligiare negozi e predare comunità, almeno per lui.
    Dal fumo si palesarono due figure seppur in un primo momento, intento a controllare l'orario, non gli saltarono proprio all'occhio mescolate tra il tappeto blu e la nebbia nera. Amici, nemici o prede inconsapevoli?


    STATISTICHE
    VALORE
    Livello:
    6
    Energia:
    550
    Forza:
    200
    Quirk:
    65
    Agilità:
    260
    Spec Lab:
    //
    Detective:
    S
    Peso:
    [3]
    Scheda:
    INVENTARIO
    TECNICHE PERSONALI:
    Ⓑ (Gothic) [Livello 3] [Costo 40 + 5]
    Tecnica di attivazione dell'unicità Cathedral. Di norma quattro lenti colorate vengono generate dalla schiena del Detective, collegate a del materiale osseo relativamente elastico che ne permette il movimento. Può comunque generarne un numero superiore con uno sforzo minimo. Generalmente vengono utilizzate in altro modo ma all'impatto causano danno medio.
    ⇨ + Ⓑ (Butterfly Knife) [Livello 3] [Costo 70]
    Una lente traslucida dall'aspetto metallico e particolarmente tagliente. Può essere utilizzata per ferire l'avversario sia con attacchi di taglio che da affondo. L'asta ossea che la collega al corpo di Benedict è lunga un metro e mezzo.
    Danno: Medio-Grave.
    ⇩ + Ⓑ (Electric Mouse) [Livello 3] [Costo 70]
    Una lente di colore azzurro elettrico che, stranamente, produce proprio elettricità. Scaturisce un fulmine diretto all'avversario che causa bruciature. Ha una gittata di cinque metri in linea retta.
    Danno: Medio-Grave.
    ⇨ + Ⓐ (2 INT Enchantment) [Livello 3] [Costo 70]
    Una lente di colore rosso che emette cinque sfere di fuoco le quali, orbitando attorno a Benedict nell'area di tre metri, causano danni elementali.
    Danno: Medio-Grave.
    Ⓐ (Annoying Quick Time Event) [Livello 3] [Costo 70]
    Una serie di lenti multicolore prende vita dalla schiena di Kimura. La somma dei vari colori causa una luminescente esplosione di luce di color arcobaleno in grado di stordire tutti coloro che la guardano in un'area di due metri e mezzo.
    Effetto: Stordimento [Medio-Grave].
    ZL (It Stuns on Break) [Livello 3] [Costo 40]
    Un muro di lenti di colore nero in grado di parare attacchi fisici ed elementali. Se il danno subito supera quello che le lenti sono in grado di sostenere l'attacco passa attraverso ed è necessario ripagare l'attivazione dell'unicità.
    Difesa: Danni Medio-Gravi.
    ⇨ + ZL (Invincibility Frames) [Livello 3] [Costo 40]
    Delle lenti di colore azzurrino appaiono da una parte della schiena di Benedict. Queste lenti sono in grado di produrre una corrente d'aria abbastanza forte da permettergli di evitare un attacco oppure di rispedirlo indietro. Può quindi essere utilizzata sia per schivare che per proteggersi. Nel secondo caso, se il quirk di Kimura è maggiore della forza/quirk (dipende dal tipo di attacco) del bersaglio - oltre ad essere un miracolo - rispedisce il colpo al mittente ed impedisce al bersaglio di avvicinarsi.
    Konami Code [Livello 3] [Costo 70 + 35]
    Tecnica di trasformazione. Le lenti di Benedict iniziano a brillare di un colore dorato e per tre turni tutti i danni inflitti attraverso l'utilizzo dell'unicità (così come le difese) aumentano di uno il proprio valore.
    Effetto: Danni/Difese aumentati di uno per la durata massima di tre turni.


    EQUIPAGGIAMENTO:
    Gun & Bullets [Offensivo] [3 Caricatori]
    Una pistola provvista di silenziatore. Un'equipaggiamento molto richiesto, e dato lo stretto controllo sull'importo di armi da fuoco in Giappone, chi le vende se ne approfitta, perciò il prezzo è molto elevato. Pistola e proiettili sono inoltre fatti di un metallo particolare, trattati con un quirk, che non viene rilevato dai metal detector. Per contro è abbastanza pesante e grossa, abbastanza difficile da occultare. Le munizioni sono sei e la gittata dell'arma è di 15 metri.
    Danno: Variabile (superiore a Medio, ma dipende dalla parte colpita) - Applica [Sanguinamento].
    Maschera Antigas
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Suit [Costume]
    Una tuta molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Costruita in modo da imitare alla perfezione i modelli della Yuuei. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto, resistente al calore ed in grado di isolare, in parte, dalla corrente elettrica. Il modello base è completamente di colore nero, e compatibile con una moltitudine di accessori e gadget.
    Effetto: Resistenza Fisica Danni Medi, Elementale Danni Lievi.

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    Evelynn Harcrow
    Probabilmente se fossi stata un'entomologa o semplicemente amante delle farfalle avrei apprezzato senza troppi problemi tutto quello che avevo intorno, eccezion fatta per quello spiacevole inconveniente chiamato "polvere potenzialmente letale" che mi danzava attorno come un pericoloso vento gelido durante una fredda notte d'inverno. E se avessi dovuto contrapporre questa situazione ad una citazione letteraria, avrei senza dubbio iniziato la mia opera con un "Once upon a midnight dreary" di influenza Poe-iana. Si dice così? Anche se non fosse posso adattarmi, soprendendomi però di come abbia fatto a venirmi in mente una citazione letteraria. Colpa di Shiisa che mi aveva detto leggesse molto ed allora mi veniva in mente citazioni sui libri? Può darsi, mi sembrava tuttavia una similitudine azzeccata nonostante fossi ben consapevole che non fosse mezzanotte. Mi sarei grattata una guancia colta da questa mia illuminazione/perplessità improvvisa ma era bene non togliere il casco che teneva ferma anche la maschera antigas: non avevo idea di come facessero a coesistere e non lo volevo sapere, l'importante era che funzionassero.
    Rimane il fatto che questo manto di farfalle era davvero uno spettacolo peculiare: affascinante, inquietante. Sembrava davvero un grande oceano che ondeggiava di fronte ad un vento molto debole di color nero ed era proprio questa seconda cosa a rendere il tutto non proprio piacevole. Conosco persone che pagherebbero oro colato per fare una foto ad un manto di insetti di queste dimensioni a cose normali e magari le stanno facendo. Chissà se c 'è qualcuno che affacciato a qualche finestra mi sta vedendo mentre cammino senza troppe intenzioni di nascondermi in mezzo alle strade ed a questo tappeto azzurro fatto quasi come per incanto. Avrei dovuto salutarle? Sarebbe stata una cosa da me, ora che ci penso, preferivo per una volta però fare la seria e soffermarmi su ciò per cui ero uscita: il Fantasma di Ginza.

    Era ovvio che almeno qui, il tutto fosse opera sua.
    Sia chiaro che in questa epoca tutto è possibile, anche che esista effettivamente uno spettro. Non credo tuttavia che in questo caso ci siamo vicini, considerando l'annuncio recente di quel simpatico gruppo di buontemponi non posso pensare che questa sia una coincidenza e sono fortemente tentata a credere che qualunque cosa io stia cercando, la troverò dentro quella Torre dell'Orologio che è un po' il simbolo di questo quartiere. Quando sento vibrare il telefono mi fermo con un piccolo tuffo al cuore. Possono essere solo due persone in questa circostanza: Yami o mia madre, persone che da un lato mi spiace anche di far preoccupare. Non voglio vedere, non voglio rispondere perché se per caso ci fosse scritta anche una semplice richiesta di tornare indietro potrei avere qualche ripensamento e per una volta che ho la determinazione di far qualcosa di pericoloso per mostrare a qualcuno di poter appartenere a qualcosa, di meritarsi quella fiducia non voglio gettarla al vento con un tentennamento fin troppo lieve. Non se questo vento, poi, avrebbe portato con sé quella maledetta polvere nera. In ogni caso eccomi dentro quella piazza senza riguardo, dove potevo essere tranquillamente un bersaglio mobile per qualsiasi cosa si trovasse qui. Non proprio una bella idea quella di avventurarsi senza un piano e senza le precauzioni che la cautela impongono, vero? Beh che dire, penso sia tardi ormai per pensare a queste cose.

    E' già tanto che io abbia un'idea di dove andare.
    Non so perché però quell'edificio quasi coperto completamente di farfalle se non per il quadro che segna il passare del tempo mi...blocca. Forse perché è l'edificio più alto e quell'ammasso di insetti me lo fa sembrare quasi minacciosamente vivo, forse perché in cuor mio so che questa è la cosa più pericolosa che io abbia mai fatto in tutta la mia vita o forse perché effettivamente mi sono accorta che se riuscissi a dare una mano avrei fatto quasi del bene alla città. Mi piace dire di me che non sia una ragazza che ha tanto rispetto delle regole e che pensa molto a sé stessa, eppure la gran parte delle cose che ho fatto fino ad ora - di rilevante intendo - mi dipinge addosso una bontà che non avrei mai detto. L'aver dato conforto a quel ragazzino in punto di morte mi ha dato una botta morale che ancora non riesco a quantificare. Qualificare.

    Once upon a midnight dreary
    while i pondered weak and weary
    .

    Ripartiamo da qui. La Torre dell'Orologio, camminando camminando, era molto più vicina di quanto pensassi ed era proprio dove stessi cercando di andare. Anzi, di entrare. Non avevo idea di chi o cosa ci fosse dentro, sopra o ovunque si trovasse ma avevo una forte sensazione che fosse lì. Insomma c'erano interferenze quando si entravano in piazza e non può essere un caso, al centro della piazza c'è questo dunque se due indizi fanno una prova---non ricordo come finiva, poco male. Che brutto rovinare una citazione letteraria con una dimenticanza del genere. Sospirai piano piano avvicinandomi all'ingresso: c'era una porta da cui poter entrare? Se quel qualcuno avesse il suo punto di ritrovo proprio lassù in cima da qualche parte sarebbe dovuto passare, no? Dunque o poteva fare come me e camminare sulle pareti, o volava, o doveva entrare da una qualsiasi apertura per arrivarci. Mal che vada posso sempre camminare letteralmente sull'edificio fino in cima ma se riesco ad evitare le farfalle mentre sono in una situazione precaria sono estremamente contenta. Davvero. Per ora sono innocue ma non si sa mai.
    Poi magari apro la porta e scopro che è una trappola perché un megacannone mi fa un buco nello stomaco od una farfalla gigante mi mangia il cranio intero, non potrò mai scoprirlo se però nemmeno ci provo. Forse sono esagerata? Non credo che chi abbia imbastito questo spettacolo a Ginza si aspettasse che arrivasse qualcuno a visitarlo, soprattutto non in maniera così diretta. Potrebbero arrivare gli Heroes, ok, e loro sai che arriveranno ma così come ho fatto io? No, loro hanno bisogno di luci e spettacolo, almeno così funziona nella mia testa.

    Non credo di trovare trappole.
    Non al momento, almeno.
    SchedaEnergia: 425Forza: 070Agilità: 150Quirk: 180Code
     
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    « If you are going through hell, keep going »
    La vittima del Caos non sembrava farci assolutamente caso alla presenza della vigilante mascherata e non c’era niente di cui sorprendersi, dopotutto come accorgersi con tutte quelle farfalle che sbattevano le loro ali mentre il ticchettio dell’orologio si faceva sempre più insistente? Tutto quel manto blu, vivo e a tratti luccicante, assumeva tinte sempre più horror, per non dire lovecroftiane. E siccome le toccava andare in fondo alla questione del Fantasma di Ginza, si augurò dentro di sé che non spuntassero fuori spiacevoli sorprese. “Ok” le farfalle che ricoprivano tutto, “ok” il farmaco letale che toglieva le Unicità e costringeva a chi usciva fuori dalla propria abitazione a mettersi la maschera antigas, ma la comparsa di orribili mostri pronti a sbranare chiunque osasse fiatare, come quelli di un libro inglese che aveva letto ai tempi della scuola e di cui rammentava ben poche informazioni, sarebbe stato decisamente troppo. Esalò un piccolo sospiro in segno di rinnovata sicurezza, facendo molta attenzione a tenere sotto controllo i propri battiti del cuore. Con la maschera antigas ben salda al volto, alzò il capo per osservare meglio l’orologio, mentre le tenebre parevano divorare di nuovo quella vittima del Caos. Dove fosse finita, probabilmente l’avrebbe scoperto dopo. O forse mai. Fatto sta che scrutando l’orologio e seguendo il suo ticchettio, alla vigilante mascherata sembrò di aver intravisto qualcosa. O qualcuno. Era una persona? Difficile dirlo, poteva solo essere frutto dell’immaginazione a causa della nebbia fitta. O era effettivamente il Fantasma di Ginza. Cosa fare dunque?
    Tremors ci rifletté su, prendendosi sufficiente tempo per giungere ad una conclusione che le sembrò quantomeno strategica. Se davvero v’era qualcuno sul tetto del noto magazzino Ginza Wako, sarebbe stata cosa buona e giusta andare a verificare in prima persona. Poteva trattarsi del Fantasma di Ginza o di una persona nei guai, poiché forse era rimasta intrappolata lì in qualche modo o aveva altre intenzioni nel tentativo di catalizzare l’attenzione dei social su di sé. Beh, ammesso ci fosse riuscita vista la presenza dei disturbi delle comunicazioni. E ciò si collegava a uno dei propositi di Aya: fare tutto il possibile per rendere il mondo un posto più sicuro. Salvare qualcuno rientrava nel pacchetto, senza alcun dubbio. Considerando le farfalle e il pericoloso farmaco, la vigilante mascherata non poteva non optare per un approccio diretto, che le avrebbe evitato di sprecare il tempo: sarebbe andata dove era sparita la figura della vittima del Caos, in una di quelle entrate che conducevano all’interno dell’edificio. Provò ad aguzzare meglio la vista, desolato e buio come poteva immaginare fosse così. Era strano in effetti andare lì in una situazione del genere, poiché ricordava quell’edificio come un luogo sempre pieno di persone, tra chi vendeva e chi comprava. C’era sempre stata tanta vitalità. Un luogo vivo, ora forse dimenticato. Tutto questo in pochi giorni. Si chiedeva per quanto tempo si sarebbe prolungato l’attacco terroristico, quanto tempo ci sarebbe voluto per eliminare del tutto il farmaco che aleggiava nell’aria. Senza dimenticare quanto tempo ci sarebbe voluto per riprendersi da un’esperienza del genere, soprattutto per chi era stato colpito e aveva perso per sempre la propria Unicità, senza possibilità di "riprenderla". Una vita del tutto stravolta, contro il proprio volere. Chissà se sotto sotto esisteva una cura miracolosa. Questo perché i cattivi avevano sempre degli assi nella manica, ed era logico supporre che, in caso di errore o fatalità, qualcuno di loro avrebbe tirato fuori qualcosa per riprendersi l'Unicità. Qualcosa che poteva essere stato omesso volutamente, perché era nella natura umana avere l'impellente bisogno di stupire gli altri. Un papabile deus ex machina.
    L’intento di Tremors era limpido come non mai: avrebbe provato a perlustrare meglio l’interno dell’edificio, in cerca di possibili vittime. Lo dicevano i report: le figure in nero portavano le vittime lontane dalle strade. Forse la scia di quelle vittime l’avrebbe condotta verso una delle figure in nero, che poteva essere il Fantasma di Ginza o no. Altrimenti, se non ci fossero state, avrebbe esalato un piccolo sospiro prima di trovare un modo per andare sul tetto. Forse avrebbe trovato lì sia la vittima del Caos che il Fantasma di Ginza, in quel caso sarebbe dovuta essere pronta ad ogni evenienza. La vittima del Caos poteva essere una perfetta esca e il Fantasma di Ginza cercava solo un’altra vittima da aggiungere alla sua collezione. O potevano essere tutti e due perfetti sconosciuti, come lei d’altronde. Il fato semplicemente si stava mettendo all’opera: i fili potevano essere manovrati abilmente per cambiare i possibili esiti e l’imprevedibilità era dietro l’angolo.
    22 y/o | VIGILANTE | SCHEDA
    FRZ 45 | QUI 120 | AGI 110 | NRG 300


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    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    • Status: Illeso.
    • Tecniche usate: al momento nessuna.
    • Peso Trasportabile: 3/4

    • Equipaggiamenti:

    〣 Vibe Suit N.00A1 [Costume]
    Il costume di Aya consiste in una suit nera molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto. Poi sono presenti un fodero sul lato della coscia sinistra, che serve a contenere senza problemi la Fluid Gun, e un piccolo contenitore chiudibile con la zip sul lato della coscia destra, dove riporre eventuali oggetti; tutti e due sono stati realizzati in kevlar. Inoltre, Aya indossa una mezza maschera, realizzata in due diversi tessuti pensati per proteggere la pelle dall’attrito quando Aya deve spostarsi velocemente, sia a terra che a mezz’aria, con una zona traspirante compresa tra il naso e le labbra, unita ad una maschera da occhiali protettivi, pensata principalmente per celare le iridi rosse come il sangue cremisi della vigilante.
    Effetto: Resistenza contro danni lievi

    〣 Fluid Gun [Supporto]
    Una pistola, la cui peculiarità non è sparare proiettili, bensì, un concentrato particolare di un liquido nero, il quale a contatto con qualsivoglia superficie si indurisce all'istante, bloccando/rallentando movimenti di un eventuale avversario colpito. Può essere contenuto sino ad 2 litri di tale liquido, che è equivalente all'incirca a 10 colpi. Altresì tutto il contenuto della pistola può essere "scaricato" nella seconda forma, rilasciando tutto ciò che ne rimane in un'unica "onda" di liquido.
    Colpi: 10/10
    Effetto: Paralisi [5 turni]

    〣 Maschera Antigas [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]

    • Lista tecniche:

    #1: Tremor Radius [Livello 2]
    L’utilizzatore rilascia le vibrazioni di media intensità dal palmo di una mano per sferrare un attacco contro l’obiettivo, il quale prenderà forma di un raggio cilindrico di pura forza concussiva dal diametro di trenta centimetri e allungabile fino ad un massimo di tre metri, colpendolo per scaraventarlo via e causandogli danni da contusione, o nel terreno circostante per provocare una scossa sismica (raggio: tre metri), sufficiente a far perdere l’equilibrio a tutti quelli che si trovano sopra, ad eccezione dell’utilizzatore.
     
    Danno: Medio
    Costo: 30 PE
    #2: Earth Rotation [Livello 2]
    L’utilizzatore irrigidisce le vibrazioni intorno a sé a tal punto da formare un campo di forza a 360° fatto di energia vibrazionale, il quale lo proteggerà dagli attacchi di livello medio. Inoltre, gli oggetti che entrano in contatto con il suddetto campo di forza verranno fatti balzare in una direzione casuale.
     
    Resistenza: Media
    Costo: 35 PE
    #3: Sky's The Limit [Livello 2]
    L’utilizzatore sfrutta le vibrazioni per agevolarsi gli spostamenti rilasciandole dalle mani e dai piedi, che sia per spostarsi più velocemente in una direzione e raggiungere così un obiettivo o per compiere salti che normalmente non sarebbe in grado di fare, oltre che per addolcire gli atterraggi da altezze considerevoli. Qualora qualcuno si trovasse nei suoi paraggi, subirebbe l’effetto collaterale che comporta il venir spinti via.
     
    Effetto: Fornisce un aumento temporaneo (2 turni) di un punto agilità ogni dieci punti quirk
    Costo: 40 PE
    #4: Deterioration Internal [Livello 2]
    L’utilizzatore si avvolge di un’aura di energia vibrazionale diventando a tratti irriconoscibile, il cui scopo è quello di stordire l’obiettivo mediante il contatto fisico, che sia un pugno o un semplice tocco, in quanto le vibrazioni si insinueranno nel corpo scuotendo sensibilmente la struttura fisiologica.
     
    Danno: Stordimento [Medio]
    Costo: 40 PE - 10 PE
    #5: Pressure Damage [Livello 2]
    L’utilizzatore attinge al vero potere dell’energia vibrazionale, rilasciando dalle mani un’ondata distruttiva a 180° (raggio: tre metri) per spintonare violentemente e/o rispedire al mittente qualunque tipo di attacco, che sia energetico (come una palla infuocata) o materiale (come una lancia di terra); purché funzioni il parametro Quirk dovrà essere superiore a quello dell’avversario e la potenza verrà dimezzata (mortali > molto gravi > gravi > medio gravi e così via). Inoltre, nella direzione in cui viene lanciato l’attacco, causerà un tremolio di entità media e si andrà a creare una discreta spaccatura sul terreno, sollevando eventuali detriti per spedirli contro.
     
    Danno: Medio
    Costo: 40 PE
    #6: Shattering World [Livello 2]
    Giacché ogni cosa nell’universo vibra a una propria frequenza naturale, l'Unicità permette all'utilizzatore di sfruttare le vibrazioni esistenti e accentuarle a tal punto da sbriciolare - o al massimo danneggiare - la materia, come ad esempio gli oggetti o i costrutti creati dalle Unicità. Tuttavia, a causa della complessità di cui sono fatti i loro corpi, non avrà effetto sugli esseri umani. La tecnica si presenta sotto forma di una "bolla" appena impercettibile attorno all'utilizzatore, dentro cui avrà il controllo su quali e quanti bersagli colpire.
     
    Nota: In caso di costrutti creati dalle Unicità altrui, il parametro Quirk di Aya dovrà essere superiore a quello degli avversari.
    Costo: 20 PE (Attivazione - Mantenimento), più 40 PE per ogni bersaglio

     
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    Dalla cima del Ginza Wako, che non era un edificio poi così tanto alto, le due figure immerse nel farmaco nero che aleggiava per le strade e invisibili l'una all'altra proprio a causa di quella pesante coltre si fecero più palesi agli occhi del poliziotto giapponese. Non serviva certo l'intelletto fino di un detective come Kimura per capire che, in base alla loro distanza e la strada di provenienza che le aveva portate alla piazza, le due persone dovevano essere giunte lì indipendentemente e non condividere alcun legame. C'era una seconda possibilità ovviamente: che si trattasse di due eroi o poliziotti che si erano divisi per la ronda e avevano scelto come punto di riunione proprio la piazza della torre dell'orologio. Era abbastanza sicuro di poter eliminare quest'opzione dalla lista considerato che non li aveva mai visti nei giorni precedenti e le ronde erano generalmente ripetute e standardizzate. Istintivamente portò la mano alla pistola che riposava comoda nella fondina, fermandosi dopo essere entrato in contatto con il mantello.
    Che avrebbe dovuto fare? Entrare in azione, fermarli? Potevano essere due di quei tanti predoni che prendevano d'assalto i negozi per potersi a casa qualche misero bottino e in quel caso, sebbene fosse lì in veste di terrorista, la sua deontologia professionale da poliziotto gli imponeva giustamente di difendere quel negozio sebbene fosse stato lui il primo ad entrarci senza permesso, a farci irruzione. Allo stesso modo potevano essere due civili, e lì la sua morale era più spezzata: in quanto Benedict avrebbe avuto il desiderio di togliere loro la maschera per eliminare anche le loro unicità, in quanto Detective Kimura avrebbe dovuto invitarli a tornare a casa e non mettere mai più piede fuori di casa. Nel poco probabile caso in cui fossero suoi colleghi o eroi... Beh, avrebbe dovuto lottare per difendere ciò in cui credeva, anche se questa volta il suo cuore risiedeva dalla parte errata della legge. Allontanò la mano dal revolver prendendo un profondo respiro della stessa aria che da ore circolava nella maschera antigas. Per ora era meglio restare a vedere.
    Le due figure, perché tali restavano ai suoi occhi Eve e Aya, si incontrarono probabilmente all'entrata del Wako. Del palazzo dalle ampie vetrate e numerose luci notturne non restavano visibili che pochi sprazzi delle vetrine che non erano coperte dalle farfalle. Da quei pochi spiragli si poteva vedere l'interno del negozio, buio ed abbandonato. Poiché lo stesso Mormon vi entrava ogni giorno la porta principale, in vetro e molto alta, era aperta e semplicemente poggiata. Non sarebbe quindi servito forzarla o sfondarla per entrare al piano terra del negozio di orologi più famoso di Tokyo.
    L'interno era chiaramente stato svuotato il più possibile dopo l'annuncio delle farfalle, per quanto fosse possibile svuotare un negozio così ampio in meno di tre ore. La struttura si sviluppava su sette piani, sei in altezza e uno interrato. Quest'ultimo, probabilmente inutile da esplorare, ospitava il reparto mobili ed arredamento per la casa.
    Al piano terra, quello dove probabilmente le due sarebbero entrate, teche in vetro ormai vuote ospitavano fino a pochi giorni prima numerosi orologi di lusso. All'interno del palazzo vi erano molte meno farfalle e la densità del farmaco era limitata: non sarebbe stato sicuro togliersi la maschera ma la visibilità era fondamentalmente limitata solo dal fatto che le luci erano spente. Oltre ad un ascensore in disuso sul fondo dell'ampio piano delle scale sulla destra permettevano di accedere ai piani superiori. Questi erano dedicati a gioielleria, occhiali, vestiti ed accessori da donna e da uomo su due piani differenti e altri prodotti. A differenza del primo piano più si saliva e più gli oggetti nelle teche o sui manichini si facevano presenti ed insistenti a dimostrazione della fretta che, dopo l'avviso, aveva portato i responsabili a privilegiare il ritiro dai banconi degli oggetti più preziosi ed importanti.
    In cima alle scale che portavano al sesto ed ultimo piano si trovava l'unica porta di sicurezza che, sul loro eventuale tragitto, le due avrebbero trovato chiusa. Proprio come quella dell'entrata non avrebbero dovuto forzarla, sarebbe bastato spalancarla, ma difficilmente il fatto che era chiusa poteva rappresentare un caso. Il piccolissimo quartier generale di Kimura era infatti una stanza al sesto piano, nominato Wako Hall, e il poliziotto aveva deciso di tenere chiusa la porta del piano per limitare il più possibile le infiltrazioni del farmaco e mantenere una zona franca dove fosse possibile riposarsi anche senza maschera per poter mangiare e bere.
    Sul fondo del piano solo una porta contrassegnata dalla scritta "STAFF". Solo questa celava una scaletta a pioli in metallo che portava al tetto e questa sì era chiusa. Ovviamente nessuno può sapere se le ragazze avrebbero scelto di salire fino all'ultimo piano o di esplorare l'edificio in altri modi, specialmente Benedict. Il poliziotto aveva chiuso il suo orologio da taschino e lo aveva riposto nuovamente in tasca. Il suo sguardo, celato dalla maschera, fissava ora l'orizzonte nero e ricolmo di farfalle. Sperava che non fosse davvero arrivato qualcuno a prenderlo perché raccogliere quei corpi inermi dalle strade era tutto sommato facile, essere la persona che doveva rendere altri corpi inermi... Beh, era tutto un altro paio di maniche.


    CITAZIONE
    Spero che sia tutto più o meno chiaro e per la struttura del Wako mi sono rifatto al suo sito ufficiale, se avete dei dubbi sapete dove trovare il topic. :neko:
     
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    Evelynn Harcrow
    Sarò schietta e sincera, mi sarei mai aspettata di incotnrare qualcuno proprio all'entrata della Torre dell'Orologio?
    Direi di no, al massimo me lo sarei aspettato in cima ma nel veder avvicinarsi una figura più o meno nera in tutto questo silenzio mi fece salire i nervi ad una soglia quasi di non ritorno: fu talmente all'improvviso e soprattutto inaspettato che portai la mano al Kusarigama pronto ad estrarlo. Perché non lo feci? Perché nonostante la situazione fosse quella che fosse, si era avvicinata con tutta la calma del mondo e non mi sembrava pronta a combattere dunque poteva non essere questa la figura del Fantasma di Ginza? Se lo fosse stata probabilmente mi avrebbe attaccata alle spalle e non ci sarebbe tutto questo silenzio adesso, voglio pensare che così come non si possono avvicinare le telecamere dei tg, si sarebbe mossa per non far avvicinare nemmeno me. Questo non voleva dire che non stessi mantenendo la guardia alta ed al contrario dal momento in cui mi ero accorta di non essere più da sola - oltre che l'ovvia presenza di quella famosa leggenda che leggenda non era, secondo me - avevo raggiunto un nuovo livello di consapevolezza.
    Perché presentarsi proprio ora che stavo di fronte alla porta della Torre? Poteva essere un complice del suddetto Fantasma pronto a farmi una trappola? Forse, forse invece si sarebbe avvicinata in altro modo e magari avrebbe fatto finta di essere qualcuno dalla mia parte.

    « Sei qui anche tu per il Fantasma di Ginza? » L'unico modo che avevo per arrivare in fondo alla questione era domandare direttamente se il motivo della sua visita in questo orario di coprifuoco fosse simile se non uguale al mio. Poteva essere anche qualcuno venuto a fare provviste nel grande magazzino approfittando della solitudine e del silenzio delle strade per fare un po' di sana e vecchia razzia, in quel caso per quel che mi riguardava non avrei avuto niente in contrario da ridire. In ogni caso non mi sembrava una persona tutto sommato ostile, almeno l'aria che mi aveva trasmesso fino a quel momento non lo era (potevo davvero permettermi di giudicare in base a pochi secondi di incontro?) e dovevo ammettere che per uscire in un periodo come questo ci voleva coraggio. Una persona normale non era in possesso di un equipaggiamento del genere e non lo indossava solo per depredare un po' di negozi. Potevo invece aver avuto fortuna e trovare un inaspettato scudo di carne? Lo so che sono un po' squallida nel pensare subito ad una cosa del genere ma non pensiate che io mi trovi qui sperando di non subire nessun colpo o di uscirne indenne soprattutto con l'esperienza nei combattimenti che mi ritrovo: solo questa mi avrebbe dovuto spingere a dire come risposta al messaggio di Yami "sì, sono già alla clinica e vi ho tenuto un paio di posti liberi", strano quanto la voglia di far qualcosa di utile per qualcuno ti spingesse in situazioni impensabili al momento del tuo arrivo in uno stato.
    Mantenni gli occhi fissi sulla figura che avevo incontrato all'uscio decidendo mentalmente di metterla alla prova. « Se sì, siamo in due. Libera di credermi o meno, io sto andando in cima. » E per quanto avrei potuto tranquillamente mandare al diavolo tutto l'interno della struttura e scalare direttamente la parete verticale della struttura la mia intenzione era comunque continuare a vedere cosa si celasse all'interno dell'edificio che ormai era stato abbandonato in quattro e quattrotto.

    Effettuati i dovuti convenevoli, alla fine, mi sarei trovata ad entrare nell'edificio semplicemente spingendo la porta d'ingresso notando come le condizioni fossero relativamente simili a quelle delle altre strutture incontrate lungo la strada: depredato ed abbandonato. Per quanto fosse davvero difficile svuotare gli scaffali in poche ore, l'impresa era stata compiuta quasi in maniera impeccabile. Peccato, a giudicare dallo stile dell'arredamento e delle teche immagino che qui dentro il mio sguardo si sarebbe perso oltre modo per ore su tutti i preziosi che dovevano esser stati qui, soprattutto ai piani superiori: capisco perché mia madre era sempre contenta di farcisi portare, chissà quanti anelli o collane si era fatta regalare. Chissà se vendevano tiare, mi domando come starei con una di queste. Anche perché qualcosa sui manichini era rimasto ai piani di sopra, segno che le persone prese dal panico si erano fermate solo di sotto grazie alla fretta di accaparrarsi qualcosa...oppure che la sicurezza almeno per i piani superiori era riuscita a fare qualcosa. « Almeno dentro non ci sono troppe farfalle. »
    La polvere sì, considerando che la porta era praticamente aperta aveva avuto tutto il modo per entrare e contaminare il tutto, per questo togliersi il casco e maschera era un'opzione che nemmeno doveva esistere da questo punto di vista. In ogni caso non mi rimaneva altro che salire le scale e cercare di arrivare in cima il più possibile per scoprire se davvero sul tetto ci fosse qualcosa o qualcuno. Le scale di sicurezza sarebbero andate più che bene: nonostante non pensi che manchi la luce, prendere l'ascensore in un posto dove potenzialmente si trova una figura pericolosa è una delle peggiori idee che ti possano capitare. Come quando in un film dell'orrore i protagonisti si separano ed irrimediabilmente il ragazzo di colore si trova da solo: pessima scelta. Ai piani superiori però, tolto qualche articolo interessante che magari avrei potuto venire a prendermi in futuro se la situazione fosse migliorata, non c'era molto di interessante se non per l'ingresso all'ultimo piano che era chiuso.

    Tutte le porte dell'edificio erano aperte, questa no.
    Non sapevo se la figura mi avrebbe seguita o meno, supponendo di sì le avrei lanciato un'occhiata veloce prima di aprire lentamente la porta: metti caso ci fosse qualcuno dentro non volevo ci sentisse arrivare e non volevo fare la classica americana che entra come una sborona e si fa sentire da tutti. Una volta entrata io (ed eventualmente anche la mia compagnìa) e richiusa la porta nella maniera più silenziosa possibile, avrei iniziato a guardarmi intorno e...sbaglio o questo posto mi sembra leggermente più sicuro del resto della struttura? Dal gas intendo, mi sembrava ci fosse molta meno polvere nell'aria. Sembrava comunque che non ci fosse nessuno a giudicare dal silenzio e la porta che stava in fondo al piano sembrava tanto uno degli indicatori dei videogiochi che ti invitano a salvare la partita prima di passare da quel punto, solo che qui non c'erano le funzioni di salvataggio e ricarica. « Io guardo un po' in giro. » E no, non cercavo robe da comprare ma semplici indizi che potessero rivelare che qui ci passasse o fosse stato di recente qualcuno. Poteva essere il covo del Fantasma? Magari c'era un ingresso secondario per salire in cima? Qualche stanza di telecamere, qualsiasi cosa?
    Dubito ci fossero tracce che mi rivelassero l'identità del suddetto "spettro", cercare qualcosa per avere delle idee in più sulla situazione non avrebbe fatto male.
    SchedaEnergia: 425Forza: 070Agilità: 150Quirk: 180Code
     
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    TREMORS
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    Una delle più antiche lezioni che viene insegnata alle persone è come le apparenze possano ingannare e quindi bisogni guardare oltre, come nel caso di Tremors quando, scomparendo nella nebbia per avvicinarsi all’entrata dell’edificio, si imbatté nella stessa vittima del Caos, che vittima non era proprio. La nebbia sembrava averle fatto un brutto scherzo, complici anche tutte quelle farfalle. Per qualche lunghissimo momento la mano dominante era poggiata sulla fondina attaccata alla suit, dove teneva la Fluid Gun, pronta per essere usata. Ci stava prendendo dimestichezza con l’uso di quella pistola, che riteneva essere piena di sorprese. Scosse la testa quando ritenne che non fosse necessario arrivare a tanto, dopotutto l’istinto dentro di lei - che l’aveva aiutata più volte in alcune occasioni - non pareva allarmarsi, se si escludevano la pericolosità del farmaco e la numerosità delle farfalle intorno a loro. Portò dunque la stessa mano all’altezza del volto coperto dalla maschera antigas, grattando lievemente laddove si trovava la tempia sinistra, ed esaminò l’edificio, in particolar modo le vetrate, ovvero i pochi spiragli che le farfalle non avevano occupato. Come aveva immaginato, anche se poteva risultare del tutto prevedibile, il luogo era abbandonato e buio.
    « Già. E sembra che sia molto più famoso di quanto immaginassi » si limitò a rispondere la vigilante mascherata a quella domanda, con il tono della voce quasi anonimo in mezzo al ticchettio dell’orologio. In realtà aveva apprezzato il fatto che quella non-più-vittima fosse andata dritta al nocciolo della questione, significava niente perdite di tempo o inganni. « E mi sa che stiamo andando nella stessa direzione. Vorrei accertarmi di una cosa » concluse poi ella, non aggiungendo altro in merito alla “cosa” che le sembrava di aver visto sul tetto del grande magazzino. Se ci fosse stato del vero in ciò che le sue iridi color cremisi avevano catturato, l’avrebbero scoperto direttamente sul momento. Diede per scontato che la figura femminile appena individuata si sarebbe occupata degli onori, dunque sollevò appena il capo per lanciare una fugace occhiata alle farfalle nei pressi della porta d’ingresso che la “partner” stava spingendo, immobili ma sempre vive. Le davano quasi l’impressione che ne stessero alla larga. Poi entrò dentro l’edificio, chiudendo quando possibile l’entrata per non far circolare troppo il farmaco, e fu costretta a tirare fuori il cellulare usa-e-getta dal piccolo contenitore della suit, approfittandone dello schermo illuminato per vedere meglio. Come aveva avuto modo di "vedere" prima, era tutto buio e doveva fare attenzione a dove metteva piede, constatando però che le farfalle fossero di meno all’interno del magazzino, compreso il farmaco che ora non arrivava a limitare troppo la visibilità. Ottimi presupposti per rintanarsi. Forse. Ginza Wako, tra chi lo conosceva bene essendo un cliente abituale e chi per sentito dire, si sviluppava su sette piani e l’indole da investigatrice di Aya Nakamura non si poteva contenere. Magari ai piani più alti non v’erano le farfalle né tantomeno il farmaco, e si poteva escogitare un modo per farne un rifugio temporaneo. Se erano vere tutte quelle voci, almeno dal punto di vista della vigilante mascherata, era possibile che le vittime raccolte in strada si trovassero lì. Annuì meccanicamente all’affermazione di Evelynn ─ chissà se quella sera Tremors avrebbe scoperto il nome della donna ─ e prese ad avanzare spostando la mano con cui teneva il cellulare usato a mo’ di torcia, che più di quello non poteva fare molto considerati i disturbi delle comunicazioni. In ogni caso, una volta risolto il mistero del Fantasma di Ginza, l’avrebbe distrutto in men che non si dica. Seguiva delle indicazioni che portavano alle scale verso gli ultimi piani, seguendo la “partner” senza però proferir parola durante la salita. Se non altro, di tanto in tanto puntò un po’ altrove con il cellulare, notando la priorità con cui gli oggetti più importanti erano stati raccolti in fretta e furia rispetto ad altri.
    L’ipotesi dell’investigatrice sembrò rafforzarsi quando, nel tentativo di giungere all’ultimo piano, Evelynn trovò la porta chiusa. L’unica in tutto l’edificio, almeno per il momento. Non c’era bisogno di sfondarla o altro, si poteva provare ad aprirla come aveva fatto la “partner”, dopo averle ricambiato l’occhiata. Maschera antigas permettendo. Entrò a passi felpati e guardò l’altra chiudere la porta in maniera silenziosa. Tremors ricordava Wako Hall come una galleria d’arte sita al sesto piano dell’edificio, almeno così aveva scoperto su internet quando aveva indagato sulle attività di Hebenon a Tokyo. Una ricerca che si rifaceva alla famosa frase “è come cercare un ago in un pagliaio”, per questo era tornata alle sue mansioni che consistevano nell’organizzare e compilare le scartoffie.
    « Questa è più diversa » indicò alla “partner” la porta che riportava “STAFF” sulla superficie con lo schermo illuminato del cellulare usa-e-getta, dopo essersi messa a perlustrare il piano. Non era riuscita a trovare le vittime ma in compenso aveva trovato quella porta. Tutto sembrava condurre lì, forse le due giovani donne avrebbero trovato finalmente la strada per giungere sul tetto dell’edificio? Però la vigilante mascherata sapeva bene che quelle porte speciali significassero solo eventuali rogne. Forse serviva un codice da impostare per aprirla, o una tessera identificativa. Oppure, volendo essere più ambiziosi e fantasiosi, bisognava farsi scannerizzare un occhio. Non avrebbe esitato a romperla con l’aiuto delle vibrazioni se fosse stato necessario, ma cos’avrebbe fatto Evelynn? Aspettò di sentire la sua proposta: se volevano andare a verificare il tetto, tanto valeva mettersi d’accordo e “agire” insieme con lo scopo di scoprire la verità.
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    • Equipaggiamenti:

    〣 Vibe Suit N.00A1 [Costume]
    Il costume di Aya consiste in una suit nera molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto. Poi sono presenti un fodero sul lato della coscia sinistra, che serve a contenere senza problemi la Fluid Gun, e un piccolo contenitore chiudibile con la zip sul lato della coscia destra, dove riporre eventuali oggetti; tutti e due sono stati realizzati in kevlar. Inoltre, Aya indossa una mezza maschera, realizzata in due diversi tessuti pensati per proteggere la pelle dall’attrito quando Aya deve spostarsi velocemente, sia a terra che a mezz’aria, con una zona traspirante compresa tra il naso e le labbra, unita ad una maschera da occhiali protettivi, pensata principalmente per celare le iridi rosse come il sangue cremisi della vigilante.
    Effetto: Resistenza contro danni lievi

    〣 Fluid Gun [Supporto]
    Una pistola, la cui peculiarità non è sparare proiettili, bensì, un concentrato particolare di un liquido nero, il quale a contatto con qualsivoglia superficie si indurisce all'istante, bloccando/rallentando movimenti di un eventuale avversario colpito. Può essere contenuto sino ad 2 litri di tale liquido, che è equivalente all'incirca a 10 colpi. Altresì tutto il contenuto della pistola può essere "scaricato" nella seconda forma, rilasciando tutto ciò che ne rimane in un'unica "onda" di liquido.
    Colpi: 10/10
    Effetto: Paralisi [5 turni]

    〣 Maschera Antigas [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]

    • Lista tecniche:

    #1: Tremor Radius [Livello 2]
    L’utilizzatore rilascia le vibrazioni di media intensità dal palmo di una mano per sferrare un attacco contro l’obiettivo, il quale prenderà forma di un raggio cilindrico di pura forza concussiva dal diametro di trenta centimetri e allungabile fino ad un massimo di tre metri, colpendolo per scaraventarlo via e causandogli danni da contusione, o nel terreno circostante per provocare una scossa sismica (raggio: tre metri), sufficiente a far perdere l’equilibrio a tutti quelli che si trovano sopra, ad eccezione dell’utilizzatore.
     
    Danno: Medio
    Costo: 30 PE
    #2: Earth Rotation [Livello 2]
    L’utilizzatore irrigidisce le vibrazioni intorno a sé a tal punto da formare un campo di forza a 360° fatto di energia vibrazionale, il quale lo proteggerà dagli attacchi di livello medio. Inoltre, gli oggetti che entrano in contatto con il suddetto campo di forza verranno fatti balzare in una direzione casuale.
     
    Resistenza: Media
    Costo: 35 PE
    #3: Sky's The Limit [Livello 2]
    L’utilizzatore sfrutta le vibrazioni per agevolarsi gli spostamenti rilasciandole dalle mani e dai piedi, che sia per spostarsi più velocemente in una direzione e raggiungere così un obiettivo o per compiere salti che normalmente non sarebbe in grado di fare, oltre che per addolcire gli atterraggi da altezze considerevoli. Qualora qualcuno si trovasse nei suoi paraggi, subirebbe l’effetto collaterale che comporta il venir spinti via.
     
    Effetto: Fornisce un aumento temporaneo (2 turni) di un punto agilità ogni dieci punti quirk
    Costo: 40 PE
    #4: Deterioration Internal [Livello 2]
    L’utilizzatore si avvolge di un’aura di energia vibrazionale diventando a tratti irriconoscibile, il cui scopo è quello di stordire l’obiettivo mediante il contatto fisico, che sia un pugno o un semplice tocco, in quanto le vibrazioni si insinueranno nel corpo scuotendo sensibilmente la struttura fisiologica.
     
    Danno: Stordimento [Medio]
    Costo: 40 PE - 10 PE
    #5: Pressure Damage [Livello 2]
    L’utilizzatore attinge al vero potere dell’energia vibrazionale, rilasciando dalle mani un’ondata distruttiva a 180° (raggio: tre metri) per spintonare violentemente e/o rispedire al mittente qualunque tipo di attacco, che sia energetico (come una palla infuocata) o materiale (come una lancia di terra); purché funzioni il parametro Quirk dovrà essere superiore a quello dell’avversario e la potenza verrà dimezzata (mortali > molto gravi > gravi > medio gravi e così via). Inoltre, nella direzione in cui viene lanciato l’attacco, causerà un tremolio di entità media e si andrà a creare una discreta spaccatura sul terreno, sollevando eventuali detriti per spedirli contro.
     
    Danno: Medio
    Costo: 40 PE
    #6: Shattering World [Livello 2]
    Giacché ogni cosa nell’universo vibra a una propria frequenza naturale, l'Unicità permette all'utilizzatore di sfruttare le vibrazioni esistenti e accentuarle a tal punto da sbriciolare - o al massimo danneggiare - la materia, come ad esempio gli oggetti o i costrutti creati dalle Unicità. Tuttavia, a causa della complessità di cui sono fatti i loro corpi, non avrà effetto sugli esseri umani. La tecnica si presenta sotto forma di una "bolla" appena impercettibile attorno all'utilizzatore, dentro cui avrà il controllo su quali e quanti bersagli colpire.
     
    Nota: In caso di costrutti creati dalle Unicità altrui, il parametro Quirk di Aya dovrà essere superiore a quello degli avversari.
    Costo: 20 PE (Attivazione - Mantenimento), più 40 PE per ogni bersaglio

     
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    L'attesa iniziava a farsi snervante. Non aveva mai avuto ospiti in quei giorni e l'idea che qualcuno si aggirasse all'interno del Wako lo rendeva stranamente irrequieto. Sapeva di non aver lasciato prove da nessuna parte e quel centro commerciale non era certo casa sua ma in qualche modo il pensiero che due sconosciuti vi ci stessero aggirando lo rendeva teso. Le sue gambe erano ancora a penzoloni giù per la facciata del palazzo, il braccio sinistro appoggiato all'orologio. Sapeva che prima o poi lo avrebbero raggiunto, non potevano essere così arrendevoli. Sperava solo che sarebbero stati costretti a sfondare la porta dello staff per farlo, almeno li avrebbe sentiti arrivare. E a quel punto cosa? Come si sarebbe dovuto comportare, come avrebbe dovuto agire? Erano ladri? Poliziotti? Eroi? Civili in cerca di riparo? Che maschera avrebbe dovuto indossare per fingersi nel giusto? Non voleva certo rendersi palese come attentatore, sarebbe stato poco elegante e decisamente controproduttivo.
    Giunte all'ultimo piano, Benedict non poteva sentirle, una delle due figure decise di dare un'occhiata in giro mentre l'attenzione dell'altra fu attratta proprio dalla porta dello staff. Questa, essendo semplicemente la porta di uno stanzino che portava al tetto di un centro commerciale, non presentava chissà quali misure di sicurezza. Alla sua destra si trovava un tastierino numerico con i numeri dall'uno al nove e basta, ma sarebbe ovviamente stato incauto da parte dei dipendenti lasciare il codice di apertura scritto da qualche parte quindi sarebbe stato molto improbabile trovarlo lì attorno. Al tocco la porta e la serratura non sembravano comunque chissà quanto robuste e nel caso la vigilante, che aveva quasi una vera e propria specializzazione nello sfondare porte e finestre, non ci avrebbe probabilmente messo molto ad aprirla utilizzando la sua unicità, in un modo o nell'altro.
    Quanto al piano, non sembrava diverso dagli altri in alcun modo. Nonostante la porta chiusa sulle scale potesse in qualche modo far pensare al desiderio di tenere protetto quel piano il fatto che non vi fosse un singolo articolo di valore in vista, né in vendita né in esposizione considerata l'essenza della Wako Hall. Insomma, quel piano era stato svuotato esattamente come tutti gli altri. Non c'era nulla di proteggere, almeno dal punto di vista dei dipendenti. Proprio per questo motivo oltre a muri quasi impregnati di gas e banchi vuoti non c'era molto altro da vedere su quel piano. Tranne una cosa. In fondo sulla destra, metri e metri più avanti, da un'altra porta chiusa si riusciva a vedere un sottile lampo di luce fendere l'oscurità. Dal sottile spiraglio sotto la porta si riusciva a vedere una luce accesa dall'interno della stessa. Se avessero tentato di aprirla anche quella porta non avrebbe mostrato loro alcuna resistenza, ma la stanza era profondamente diversa dalle altre. Si trattava di uno sgabuzzino per chi si occupava delle pulizie del posto. Su un piccolo scaffale in metallo si trovavano detersivi e altri prodotti per la pulizia con una scopa dal manico rossa appoggiata allo stesso. La cosa più particolare però era la presenza di numerose scatolette di cibo impilate una sopra le altre, chiuse, e altre aperte e consumate all'interno di un piccolo cestino in plastica nera in un angolo della stanza. Questa, complessivamente, non superava i due o tre metri quadri. La presenza delle scatolette di per sé non rappresentava chissà cosa, magari era un vero e proprio punto di ristoro per i dipendenti, ma la luce accesa poteva forse indicare che qualcuno si era fermato lì di recente. Forse il Fantasma non era poi così incorporeo.
     
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    La vigilante mascherata esalò un piccolo sospiro nel tentativo - riuscito - di tenere sotto controllo i propri battiti del cuore. Da una parte, non era per niente intenzionata di sprecare inutilmente i filtri compresi nella maschera antigas, dall’altra, invece, scatenare involontariamente la propria Unicità era l’ultima cosa che avrebbe voluto fare, far scuotere - anche debolmente - l’edificio mentre il controllo le sfuggiva via dalle mani sicuramente non rientrava nei piani. Ci teneva ancora a puntare sul fattore sorpresa, per lasciare poche vie di fuga al Fantasma di Ginza nel caso fosse stato necessario, a meno che… beh, non riservasse qualche sorpresa nella manica, come il poter volare o l’avere le intenzioni seriamente suicide. Scosse debolmente la testa per scacciare via i pensieri e si focalizzò sulla porta dello staff, trovando così il tastierino numerico dall’uno al nove.
    « Se non vogliamo rimanere qui a provare ad indovinare possibili combinazioni per ore e ore, direi che sfondare la porta è l’unica scelta che abbiamo » asserì con tono deciso, Tremors, mentre voltava appena il capo nella direzione di Evelynn. Guardò la sua maschera antigas per alcuni istanti, che sembrarono durare un’eternità, e successivamente riportò l’attenzione sulla porta. Dapprima avrebbe passato il cellulare usa-e-getta alla “partner” per permetterle di illuminare meglio l’obiettivo su cui si stavano concentrando, e poi si sarebbe messa ad ispezionarlo attraverso uno dei cinque sensi: il tatto. « Ma sarebbe una mossa stupida: manderebbe a monte il fattore sorpresa e il Fantasma di Ginza, accorgendosi di noi, potrebbe provare a darsi a gambe levate. O peggio » riprese il discorso poi, con la mano destra che ora premeva meglio lungo la superficie, interamente fasciata grazie alla suit. Esaminò la resistenza per verificare quanta potenza ci sarebbe voluta e giunse ad una scelta che era sicura avrebbe aiutato entrambi. « Posso provare a distruggerla, ma la cosa rimane tra di noi » sentenziò la vigilante mascherata, del tutto conscia che si fossero intrufolati illegalmente dentro un edificio per dare la caccia a un “fantasma” durante una simil-Apocalisse e, di conseguenza, tenere la bocca chiusa fosse la migliore opzione. « E non sono una ladra, penso sia bene precisare » ci tenne a puntualizzare ella, per quanto le sue intenzioni sembrassero suggerire una propensione a distruggere le porte, magari anche le finestre. Cosa che era effettivamente vero, ma di certo non si applicava in quel modo per rubare i gioielli o le opere d’arte. Chissà cos'avrebbero pensato i suoi genitori criminali, ormai morti, nel vederla comportarsi così.
    Come prima cosa, dopo aver appurato la solidità della porta, Tremors serrò prontamente le labbra per concentrarsi su come sintonizzarsi con la frequenza delle vibrazioni della porta. Sarebbe bastato trovare il giusto “feeling” con cui far sbriciolare interamente l’ostacolo che si parava di fronte le due giovani donne, più intenzionate che mai ad andare in fondo alla questione del Fantasma di Ginza. Un silenzioso attacco che non avrebbe allertato l’enigmatica figura sita sul tetto dell’edificio, mantenendo appunto il fattore sorpresa. Il tentativo sembrò volerci più di quanto avesse immaginato la vigilante mascherata, per colpa di quella fastidiosa musica del Caos che le metteva i bastoni tra le ruote. Ma non era il giorno per demordere, non l’avrebbe mai permesso. Chiuse anche gli occhi e portò l’altra mano sulla superficie della porta, sforzandosi a “delimitare” le vibrazioni che le davano fastidio. Doveva semplicemente andare oltre, riprendersi l’armonia con tutte le forze a propria disposizione. Erano serviti molti sacrifici per arrivare lì dove si trovava attualmente, come si soleva dire… Plus Ultra. Una volta certa di aver trovato la frequenza specifica che stava cercando di “catturare”, si sarebbe materializzata una bolla appena impercettibile attorno a Tremors. Dentro di essa, ella poteva percepire chiaramente le vibrazioni che provenivano dalla porta e ora doveva solo farle accentuare. Era certa di avere un’ottima mira, come se avesse adocchiato un orso a qualche metro di distanza mentre teneva in mano una pistola tranquillante. Avrebbe provato a far distruggere la materia di cui era composta la porta dello staff, senza alcun minimo rumore. Molecola per molecola, esattamente come immaginava andasse a finire, con la porta che si riduceva a nient’altro che polvere finissima. Appurato che fosse riuscita nel suo intento, la vigilante mascherata si sarebbe rialzata in piedi per lanciare un’occhiata ad Evelynn, aspettandosi di riavere il cellulare usa-e-getta. Di certo non immaginava di ricevere un commento sul suo operato o un complimento, quindi semplicemente le avrebbe riservato un chiaro invito a procedere, ora che non v’erano più ostacoli ad impedire l’avanzata di entrambi. L’avrebbe ascoltata in caso di interventi senza aggiungere altro, dopotutto mancava ormai poco per conoscere il famoso “spettro” e non aveva senso perdere tempo, non in una situazione critica che stavano vivendo attualmente. Non era come mettersi in fila per ottenere la firma di un Pro-Hero, e lei lo sapeva bene avendolo fatto in passato, quando era più che una ragazzina. Poi avrebbe seguito Evelynn fino al tetto, sempre in maniera furtiva, palesandosi al Fantasma di Ginza dopo qualche lunghissimo minuto. Inizialmente si sarebbe tenuta un po’ in disparte per capire meglio cosa volesse fare la “partner”. Ad una prima occhiata, sembrava saper fare qualcosa per cavarsela in una situazione pericolosa. Sarebbe stato così? Non restava che scoprirlo, per come la pensava la vigilante mascherata. Era un rischio, certo, ma non avrebbe sottovalutato la situazione e si sarebbe tenuta pronta per intervenire laddove il caso lo richiedeva.
    22 y/o | VIGILANTE | SCHEDA
    FRZ 45 | QUI 120 | AGI 110 | NRG 240


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    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    • Status: Illeso.
    • Tecniche usate: Shattering World.
    • Peso Trasportabile: 3/4

    • Equipaggiamenti:

    〣 Vibe Suit N.00A1 [Costume]
    Il costume di Aya consiste in una suit nera molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto. Poi sono presenti un fodero sul lato della coscia sinistra, che serve a contenere senza problemi la Fluid Gun, e un piccolo contenitore chiudibile con la zip sul lato della coscia destra, dove riporre eventuali oggetti; tutti e due sono stati realizzati in kevlar. Inoltre, Aya indossa una mezza maschera, realizzata in due diversi tessuti pensati per proteggere la pelle dall’attrito quando Aya deve spostarsi velocemente, sia a terra che a mezz’aria, con una zona traspirante compresa tra il naso e le labbra, unita ad una maschera da occhiali protettivi, pensata principalmente per celare le iridi rosse come il sangue cremisi della vigilante.
    Effetto: Resistenza contro danni lievi

    〣 Fluid Gun [Supporto]
    Una pistola, la cui peculiarità non è sparare proiettili, bensì, un concentrato particolare di un liquido nero, il quale a contatto con qualsivoglia superficie si indurisce all'istante, bloccando/rallentando movimenti di un eventuale avversario colpito. Può essere contenuto sino ad 2 litri di tale liquido, che è equivalente all'incirca a 10 colpi. Altresì tutto il contenuto della pistola può essere "scaricato" nella seconda forma, rilasciando tutto ciò che ne rimane in un'unica "onda" di liquido.
    Colpi: 10/10
    Effetto: Paralisi [5 turni]

    〣 Maschera Antigas [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]

    • Lista tecniche:

    #1: Tremor Radius [Livello 2]
    L’utilizzatore rilascia le vibrazioni di media intensità dal palmo di una mano per sferrare un attacco contro l’obiettivo, il quale prenderà forma di un raggio cilindrico di pura forza concussiva dal diametro di trenta centimetri e allungabile fino ad un massimo di tre metri, colpendolo per scaraventarlo via e causandogli danni da contusione, o nel terreno circostante per provocare una scossa sismica (raggio: tre metri), sufficiente a far perdere l’equilibrio a tutti quelli che si trovano sopra, ad eccezione dell’utilizzatore.
     
    Danno: Medio
    Costo: 30 PE
    #2: Earth Rotation [Livello 2]
    L’utilizzatore irrigidisce le vibrazioni intorno a sé a tal punto da formare un campo di forza a 360° fatto di energia vibrazionale, il quale lo proteggerà dagli attacchi di livello medio. Inoltre, gli oggetti che entrano in contatto con il suddetto campo di forza verranno fatti balzare in una direzione casuale.
     
    Resistenza: Media
    Costo: 35 PE
    #3: Sky's The Limit [Livello 2]
    L’utilizzatore sfrutta le vibrazioni per agevolarsi gli spostamenti rilasciandole dalle mani e dai piedi, che sia per spostarsi più velocemente in una direzione e raggiungere così un obiettivo o per compiere salti che normalmente non sarebbe in grado di fare, oltre che per addolcire gli atterraggi da altezze considerevoli. Qualora qualcuno si trovasse nei suoi paraggi, subirebbe l’effetto collaterale che comporta il venir spinti via.
     
    Effetto: Fornisce un aumento temporaneo (2 turni) di un punto agilità ogni dieci punti quirk
    Costo: 40 PE
    #4: Deterioration Internal [Livello 2]
    L’utilizzatore si avvolge di un’aura di energia vibrazionale diventando a tratti irriconoscibile, il cui scopo è quello di stordire l’obiettivo mediante il contatto fisico, che sia un pugno o un semplice tocco, in quanto le vibrazioni si insinueranno nel corpo scuotendo sensibilmente la struttura fisiologica.
     
    Danno: Stordimento [Medio]
    Costo: 40 PE - 10 PE
    #5: Pressure Damage [Livello 2]
    L’utilizzatore attinge al vero potere dell’energia vibrazionale, rilasciando dalle mani un’ondata distruttiva a 180° (raggio: tre metri) per spintonare violentemente e/o rispedire al mittente qualunque tipo di attacco, che sia energetico (come una palla infuocata) o materiale (come una lancia di terra); purché funzioni il parametro Quirk dovrà essere superiore a quello dell’avversario e la potenza verrà dimezzata (mortali > molto gravi > gravi > medio gravi e così via). Inoltre, nella direzione in cui viene lanciato l’attacco, causerà un tremolio di entità media e si andrà a creare una discreta spaccatura sul terreno, sollevando eventuali detriti per spedirli contro.
     
    Danno: Medio
    Costo: 40 PE
    #6: Shattering World [Livello 2]
    Giacché ogni cosa nell’universo vibra a una propria frequenza naturale, l'Unicità permette all'utilizzatore di sfruttare le vibrazioni esistenti e accentuarle a tal punto da sbriciolare - o al massimo danneggiare - la materia, come ad esempio gli oggetti o i costrutti creati dalle Unicità. Tuttavia, a causa della complessità di cui sono fatti i loro corpi, non avrà effetto sugli esseri umani. La tecnica si presenta sotto forma di una "bolla" appena impercettibile attorno all'utilizzatore, dentro cui avrà il controllo su quali e quanti bersagli colpire.
     
    Nota: In caso di costrutti creati dalle Unicità altrui, il parametro Quirk di Aya dovrà essere superiore a quello degli avversari.
    Costo: 20 PE (Attivazione - Mantenimento), più 40 PE per ogni bersaglio

     
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    Evelynn Harcrow
    Non mi aspettavo di trovare chissà cosa qui dentro, di certo chiunque fosse il Fantasma di Ginza - o cosa - non avrebbe lasciato delle tracce evidenti sulla sua presenza o identità in modo che il primo curioso che passasse di lì potesse scoprirlo. A maggior ragione non avrei trovati in giro in un piano apparentemente non custodito delle prove tangibili e papabili di quello che fosse il suo vero volto, anche solo per potermela dare a gambe e vendere informazioni alla polizia od i giornali riguardo l'argomento. Ci avrei fatto dei soldi dopo, magari, aver preso anche un bel rimprovero per esser uscita senza permesso ma forse ne sarebbe valsa la pena se avessi avuto per le mani qualcosa di concreto.
    Non lo avrei fatto, però. Non lo avrei fatto perché in cuor mio avevo promesso che avrei cercato di fare qualcosa di diverso, qualcosa di concreto per quella persona a cui dovevo così tanto e che abitava proprio in questo quartiere che tornare a casa a mani vuote sarebbe stato molto deludente. Sempre meglio, dovevo tuttavia ricordarmi, che era meglio tornare a mani vuote che non tornare proprio e dunque, di conseguenza, avrei cercato di non fare troppo la spericolata. Non sapendo però cosa mi sarei trovata davanti non potevo escludere che avrei subito qualche ferita di entità più (ma speravo di no) o meno grave, dovevo stare in guardia.

    Come dicevo, non mi aspettavo di trovare chissà cosa.
    Quello però che ero riuscita a trovare a mio avviso pareva un chiaro indizio che almeno il Fantasma di Ginza fosse una persona, soprattutto perché i prodotti sembravano essere consumati da poco. O meglio era quella luce accesa che me lo faceva pensare. Potevano esser stati dei dipendenti che erano scappati in fretta e furia? No, tendevo a scartare questa ipotesi perché in quel caso anche in questo piano e questa stanza in particolare sarebbero stati all'oscuro proprio come tutto il resto dell'edificio invece già il fatto che le luci, in questo ambiente, fossero accese significava che qualcuno le aveva attivate.
    Dunque il Fantasma non poteva che essere una persona vera. Già questo mi consolava: non ero di certo la persona migliore di questo mondo e di sicuro non ero la combattente più fenomenale della città (Daisuke mi dava davvero tante piste da percorrere prima di raggiungere almeno il suo livello), quando però si trattava di aver a che fare con le persone potevo provare a cavarmela in un altro modo. Difficile, certo, non impossibile riuscire ad ottenere qualche parola anche in una situazione come questa e...la persona che avevo con me per sbaglio aveva intenzione di fare qualcosa? Mi avvicinai piano piano, soprattutto perché sembrava aver bisogno di un minimo di aiuto, osservando quello che stesse facendo e rimanere leggermente sorpresa. Sembrava una cosa davvero utile, mi domandavo se non le sarebbe stato possibile con un po' di impegno disintegrare anche la mia tuta con il casco e respiratore.
    Preferivo non saperlo. Detto ciò e restituito l'oggetto che sembrava volere indietro - comprensibile, a parti invertite mi sarei comportata nello stesso modo - diedi uno sguardo alle scale che portavano presumibilmente al tetto ed alla penombra che faceva loro da atmosfera: la trovavo, assieme a questo silenzio, terribilmente rilassante. La ragazza sembrava pronta a salire, potevamo però permetterci di presentarci entrambe così, rovinando il fattore sorpresa?

    « Aspetta. » Mormorai. Ora che con tutta probabilità non ci separava niente dal Fantasma era meglio tenere un timbro non troppo elevato. Feci un passo affrettato per finirle davanti. « Lascia andare avanti me, io... » Io cosa?
    Volevo davvero giocarmi il vantaggio di non esser stata vista per---della curiosità personale? La curiosità è femmina, Eve, e si da il caso che lo sia anche tu. « Cerca l'attimo migliore e so che sembra difficile da farsi ma qualunque cosa io possa dire, fidati di me. » Non so quanto quello che volessi fare fosse nelle mie corde, fosse tra le mie capacità ma non avrei potuto scoprirlo se non ci avessi provato.
    La domanda però era se fosse davvero questo il momento per scoprire se effettivamente fossi abile nel recitare? Guardai le scale davanti a me continuando a chiedermelo. Sì, forse era quello e questa situazione mi lasciava talmente tanto in confusione che non sapevo più dire nemmeno io se fosse un comportamento da me o meno. Forse era il rischio da correre per provare a proteggere qualcuno che amavi, quel pizzico di illogicità ed imprevedibilità che caratterizza un Amante che ha perso la testa per qualcuno.

    Avrei aperto la strada, comunque, camminando con cautela e calma verso quello che probabilmente era il tetto. Quest'altra persona avrebbe dovuto aspettare e lasciarmi fare.
    Non che sarei salita sopra suonando qualche vuvuzela e facendo casino, nonostante avessi determinate intenzioni la cautela ed il timore dovuti al non sapere cos'avrei trovato di fronte a me rimanevano tutte quante accompagnate da sensazioni simili. Di sicuro mi sarei aspettata silenzio e tante farfalle. Su questo non ci sarebbe potuto piovere.
    SchedaEnergia: 425Forza: 070Agilità: 150Quirk: 180Code
     
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    Una volta liberatesi dell'impiccio della porta dello stanzino dedicato allo Staff, le due ragazze si trovarono di fronte ad una piccolissima stanza che celava fondamentalmente solo la scala che portava al tetto. Si trattava di una scala a pioli in metallo, leggermente arrugginita, innestata sulla parete di fondo di quella specie di loculo. L'accesso al tetto non avveniva molto spesso, solo qualche volta l'anno per i dovuti lavori di manutenzione e pulizia o per appendere decorazioni natalizie o dedicate ad una qualche altra festa, importata o autoctona che fosse. Per questo motivo l'igiene dello stanzino o della scala in sé non era particolarmente curata. La salita non era certo interminabile: dopo una ventina di pioli avrebbero raggiunto il piano sovrastante, che poi ovviamente coincideva col tetto stesso. Come avrebbero potuto percepire però sin da subito data l'assenza di gas o di insetti dalle ali blu dopo la porta, anche quella salita era ancora al coperto. La scalata terminava infatti con un paio di metri di pavimento racchiusi in una gabbia di cemento come spesso accadeva negli edifici giapponesi e una porta in ferro pesante celava l'alto stanzino dello staff dall'esterno. Nonostante i loro sforzi di apparire silenziose, le ragazze sarebbero probabilmente state tradite dal trascinarsi di quel pesantissimo pezzo di metallo che, causa la scarsa manutenzione, raschiava letteralmente sul terreno. Aperta la porta, o comunque raggiunto l'esterno in altro modo, si sarebbe rivelato loro il tetto del Wako Ginza, praticamente irriconoscibile.
    Il colore della muratura originaria era infatti in toto sostituito dall'azzurro brillante delle ali delle centinaia e centinaia di farfalle che avevano trovato su di esso un luogo di riposo e, proprio come per strada, era difficile anche solo fare un passo evitando di ucciderle. Il cabinato in muratura da cui uscivano distava poco più di una ventina di metri dal famoso orologio di Ginza a fianco del quale era seduto una figura in nero. A metà tra le ragazze e la figura una specie di pilastro meccanico di colore metallizzato, alto un paio di metri, sembrava diffondere quel fumo nero nell'aria circostante come un untore inanimato, diffondendo quel farmaco mortale nel quartiere.
    Nel caso in cui le ragazze avessero fatto rumore aprendo quel secondo portone la figura, Kimura, si sarebbe probabilmente accorto di loro. Finalmente quelle figure erano arrivate in cima al centro commerciale, dimostrando che non avevano interesse nel predarlo. All'ignaro di tutto, Benedict non poté che chiedersi come avessero fatto a trovarlo. Non aveva idea delle leggende che circondavano il Fantasma di Ginza e tutte quelle storielle che erano nate sul suo conto.
    Vi stavo aspettando. - avrebbe quindi detto in quel caso, alzandosi ed allontanandosi di un paio di metri dal bordo dell'edificio. Per quanto quell'esternazione potesse essere vera, la verità era che non aveva la minima idea di chi fossero quelle due. L'unica cosa che poteva giocare anche a suo vantaggio era che probabilmente neppure quelle due potessero sapere chi lui fosse. Un mantello nero copriva la sua figura, la maschera antigas fissa sul volto celava persino i suoi occhi con le lenti scure, solo i suoi capelli curati e bluastri vi facevano capolino, ma il cielo era troppo scuro e il farmaco troppo intenso, sul tetto, per permettere di distinguerli con precisione. Bene, e ora? Rimaneva dell'idea che le due figure non si conoscessero visto le direzioni opposte da cui erano giunte, ma considerato che erano arrivate lì potenzialmente assieme era difficile capire bene come stesse la situazione. Nel caso in cui invece solo una delle due si fosse presentata, lasciando l'altra indietro, poco sarebbe cambiato: le sue parole sarebbero rimaste le stesse per cortesia, ma si sarebbe decisamente chiesto che fine avesse fatto l'altra. Un predone per davvero, forse? Oppure era avvenuto un alterco tra le due? Aveva troppe poche informazioni per ottenere una risposta valida. Muovendo passi lenti verso il pilastro Benedict portò lentamente la mancina verso il petto.
     
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    Evelynn Harcrow
    Certo che all'inizio sarei andata da sola inizialmente.
    Mossa rischiosa, lo ammetto, ma già il fatto che fossi qui rappresentava un rischio di per sé. Ormai in cuor mio avevo già accettato l'idea di voler giocare d'azzardo in questo modo.

    Il "mondo" oltre la porta che venne disintegrata non era tanto dissimile da ciò che avevo visto fino a quel momento, il tutto sembrava ancora essere parte di uno di quei videogiochi post apocalittici di cui avevo sentito tanto parlar bene se non per il fatto che fino alla porta metallica del tetto era ancora tutto relativamente immacolato: una scala a pioli da salire e poi di nuovo l'esterno ma prima... « Tu aspetta in silenzio. » Sembrava tanto un ordine e nessuno aveva deciso che io fossi la coordinatrice delle operazioni, certo, tuttavia ero stata la prima ad aver avuto uno stralcio di idea: mi aspettavo che sul tetto ci avremmo trovato qualcuno e che questi non sarebbe stato tanto propenso ad un discorso amichevole, dunque l'unica cosa da fare era prepararsi e soprattutto cercare di trovare un'apertura nel caso in cui la situazione fosse scalata molto in fretta. C'era solo un portone metallico da spingere e quello sì che avrebbe fatto parecchio rumore, non che mi dispiacesse in questo caso dato che avrebbe inevitabilmente catturato l'attenzione di chiunque fosse stato sopra su di me.
    Dovevo solo sperare che fosse una persona sola.
    E che non fosse un mostro. Mostro in senso buono, nel senso umano ma troppo difficile da affrontare.

    Ammetto che tornare a vedere quel mare di farfalle che coprivano qualsiasi cosa era strano, una sorta di shock dopo essersi riabituata a ciò che stava al chiuso: tornare dalla "normalità" di un ambiente immacolato a quel tetro oceano vivente era estremamente suggestivo, ciò che però doveva catturare la mia attenzione era composto da quei due elementi che a cose normali dubito avrei trovato qui sopra. Quel...coso di metallo che sparava gas (e che dunque doveva essere la fonte del "contagio" per il quale si dovevano indossare le maschere anti-gas) e quella figura che stava abbastanza lontana delineando, dunque, un'ampiezza del territorio abbastanza importante. Non credevo che il tetto del Ginza Wako fosse così grande.
    Più libertà di movimento. Ciò che mi sorprendeva però in negativo era l'eventuale mancanza di coperture, sembrava tutto così piatto che era quasi inquietante e l'unica cosa che poteva offrire un minimo di protezione era, paradossalmente, proprio quel dispensatore di fumo. Molto male. Speravo però che l'altra ragazza non facesse mosse azzardate, al momento lo spettacolo non era ancora nemmeno cominciato. Mi aspettavo di trovare qualcuno qua sopra ma non che questi mi stesse attendendo, nonostante avrei potuto immaginarmelo: dal tetto doveva avere la visuale completa della piazza sottostante e di conseguenza avrebbe dovuto veder arrivare sia me che l'altra. Non avevo pensato a quello, se mi avesse domandato che fine avesse fatto cosa gli avrei detto? Avrei potuto dire, per esempio, che fosse ancora di sotto e che fosse venuta qui per raccogliere provviste. Perché non ci fossimo scontrate? Perché in fondo nessuna delle due voleva dare fastidio all'altra.
    Il che, se mi posso permettere un po' di spavalderia, non sembrano cose così incredibili: nonostante lo scenario fosse quello che fosse, che motivo c'era per due persone di combattere se nessuna delle due aveva intenzione di ostacolare l'altra? Poteva esser venuta a cercare provviste di emergenza per sé o qualcun altro così come me, a quel punto bastava mettersi d'accordo. Il Wako era un posto grande, che bisogno c'era di malmenarsi? Soprattutto se, magari, i due scopi non collimassero: lei poteva esser venuta tranquillamente per raccogliere oggetti, io invece per cercare lui.

    Respirai nella maniera più composta possibile, credo sia la prima vera situazione di pericolo in cui mi trovo da un bel po' di tempo a questa parte. Calmati, mio piccolo cuoricino, e prova a battere regolarmente. Quando la figura dall'altra parte del tetto fece qualche passo in avanti io alzai le braccia e le mani come a mostrare di non aver nulla e di non voler far nulla, almeno non adesso: se devo guadagnare tempo, meglio mostrarsi inermi. « Ed io ti stavo cercando. »
    Dunque feci qualche passo a mia volta. Non verso la macchina, non verso di lui ma di lato cercando di prendere una direzione che andasse verso l'esterno del tetto. Come se volessi portarmi sul cornicione - o nelle vicinanze - per avere una visuale della piazza sottostante e potermi godere dall'alto lo spettacolo che avevo giù da terra ed anche qui. Chissà quel mare azzurro di farfalle come doveva apparire dall'alto.
    Il mio obiettivo, però, era quello di togliere la sua attenzione dal portone che avrei lasciato aperto per dare un po' di libertà di movimento all'altra ragazza. Credo di aver canalizzato tutta la sua attenzione in questo momento palesandomi, proviamo a vedere se il mio piccolo piano funziona. « Fortunata a trovarti, direi. Le persone ti chiamano Fantasma ma sembri tutt'altro che spettrale. » Inoltre alzando le mani e non andando verso di lui quantopiù verso il perimetro stavo palesemente mostrando di non aver intenzioni ostili cosa che, però, non escludeva fosse lo stesso dall'altra parte. Ma l'ho detto, devo giocare d'azzardo. Se avesse avuto voglia di attaccarmi lo avrebbe fatto subito appena mossa la rumorosissima porta.
    « E per quanto siano belle da vedere, dubito che queste farfalle siano una buona compagnia: magari sanno ascoltare ma non sembrano molto propense ad altro. » Avrei cercato un qualcosa per sedermi, anche un tubo di metallo sarebbe andata bene ma l'importante era non sedermi a terra: sarebbe stato molto più difficile e soprattutto lento mettermi poi in piedi, star sopra un qualsiasi oggetto avrebbe avuto molti più margini per esser reattiva.

    « Posso prendere in prestito qualche minuto del tuo tempo? Ti assicuro che proverò a non dire o chiedere niente di stupido, tipo chi sei. »
    Tanto non me lo avrebbe detto, tanto valeva mettere in chiaro che mi sarei risparmiata almeno quella domanda.
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    Tremors annuì con tranquillità a quelle parole, considerandole come una richiesta che un ordine, mentre la bolla impercettibile semplicemente svaniva, come una foglia si staccava da un ramo durante l’autunno. Di certo gli sconosciuti non davano ordini agli altri, era alla base del comportarsi correttamente con uno che non si conosceva. Almeno secondo lei, avendo ricevuto un’educazione di tutto rispetto dai suoi genitori poliziotti. Il fatto che, lungo il percorso, si fosse ritrovata a darsi al vigilantismo, soprattutto dopo la morte delle due persone che l’avevano accolta nella loro casa, era sicuramente una situazione del tutto inaspettata ma si sapeva che nella vita non sempre tutto andasse come ci si aspetterebbe tra desideri e pianificazioni. La seguì, a passi tranquilli e delicati come quelli di un gatto, senza calpestare il mucchio di ciò che rimaneva della porta. Seppur celato per via della maschera antigas, lo sguardo cremisi della vigilante cadde sulla piccola stanza che si mostrava poco curata, come era prevedibile. Le orecchie tuttavia erano ben tese, si aspettava di sentire qualcosa che provenisse da sopra di loro, nonostante tutto quel caos provocato dalle farfalle. Stava cominciando ad apprendere come evitarle e, per quanto ci provasse nel suo piccolo, non sentì altro. Sfuggiva al suo raggio d'azione? Molto probabile. Riservò una semplice occhiata ad Evelynn, che aveva preso la scala a pioli, e ne approfittò del momento per prendere un po’ di tempo, riponendo il cellulare usa-e-getta all’interno del contenitore. Bastarono pochi minuti per perlustrare quel posto, sempre senza far rumore, piuttosto certa che esistesse un modo per rendere sicura un’area, liberandola dal pericoloso farmaco. Doveva solo trovarlo. Poi, quando sentì chiaramente la “partner” provare a spintonare la porta in ferro, che mandò a monte il loro piano per non farsi notare, provò ad immaginare una reazione che si sarebbe palesata dietro la sua maschera antigas. Magari un "diamine" o un "avrebbero dovuto darlo a me il trofeo Miss Furtività". Ciononostante, se le aveva detto di aspettare, Evelynn avrebbe dovuto escogitare un modo per distrarre il Fantasma di Ginza.
    Ed ecco che, con tutta probabilità, il farmaco si insinuava pure in quella piccola stanza, certa che, da un momento all’altro, le farfalle avrebbero invaso tutto quanto. Forse pure l’interno del Wako Ginza, complice la porta disintegrata, che probabilmente non si poteva più considerare un posto incontaminato. Evelynn doveva aver lasciato appositamente aperto il portone in ferro, per permettere alla vigilante mascherata di raggiungere il tetto senza far rumore. Era quello, il suo piano? Lasciar aperta la porta e provare a conquistare l'attenzione del Fantasma di Ginza, in modo che si focalizzasse su di lei piuttosto che sul passaggio? Sembrava uno degli scenari più plausibili, avrebbe fatto così se si fosse presentata al Ginza Wako con un collega, magari. Indubbiamente, con un collega, ci sarebbe stata più complicità di quanto poteva esserci con uno sconosciuto, in quel caso Evelynn. Si potevano organizzare dei piani elaborati, consci che entrambi avrebbero dato il meglio del meglio sfruttando i pro e i contro. La vigilante mascherata sperò solamente che andasse a buon fine per la “partner”, non poteva sentire abbastanza bene a quella distanza né tantomeno era nelle condizioni giuste per vedere cosa poteva succederle, essendo ancora nascosta. Dopotutto non conoscevano il Fantasma di Ginza, che rappresentava una grande incognita. Poteva essere uno squilibrato mentale che attaccava basandosi sulla propria impulsività, oppure un pericoloso stratega che agiva come un predatore e attendeva di scoprire i tasti dolenti dove toccare. O punzecchiare con molta forza.
    Passarono dei minuti ma non troppi, che sembravano venir decretati da quante farfalle riuscissero ad infiltrarsi all’interno della stanza, e Tremors appurò che fosse arrivato il momento di fare la propria "apparizione". Prese dunque la scala a pioli, con calma, e si ritrovò sul piano sovrastante, scorgendo altre farfalle blu acceso dall’apertura della porta. L’idea era di provare a passarci senza spintonarla ulteriormente, snella com’era, e verificare così in prima persona la situazione generale. Se ci fosse riuscita nel suo intento, prima avrebbe cercato di capire dove posizionarsi (sicuramente dalla parte opposta, cioè alle spalle del Fantasma di Ginza, se Evelynn avesse fatto il suo lavoro senza fallire) e poi sarebbe andata in quella direzione appena adocchiata, con lo sguardo che alternava dalla figura sconosciuta al macchinario che sembrava rappresentare l’origine della diffusione e viceversa. Era così che funzionava, dunque? Tutta Tokyo era piombata in quella situazione apocalittica per via dei macchinari posizionati strategicamente? Fu lecito chiedersi quanti fossero in totale, in maniera tale da capire quanto tempo avrebbe impiegato per sbarazzarsene. Restava solo da capire quanto fossero resistenti e complessi. Forse sarebbe riuscita a farlo “ballare” un po’, disattivando qualcosa o, nel peggior dei casi, rovinando dei pezzi che si trovavano dentro. Forse no. Poi come avrebbe reagito il Fantasma di Ginza? Il fatto che si trovasse proprio su quel tetto, con un macchinario molto pericoloso, non sembrava una coincidenza secondo gli occhi color rosso sangue della vigilante mascherata; poteva trovarsi lì solo per una ragione. Probabilmente l’avrebbe difeso con tutte le forze, in quel caso non c’era altra scelta se non quella di improvvisare una collaborazione con Evelynn. Oppure no, non aveva ancora chiare le intenzioni di lei, cosa volesse fare insomma. A parte appurarsi della presenza di quello “spettro”.
    In ogni caso, era lì come un’ombra silenziosa, con tutta probabilità alle spalle del Fantasma, ad ascoltare se era possibile, qualche minuto di troppo dopo l’ultima domanda da parte della “partner”. Chissà se lo spettro aveva un qualche modo per accorgersi della sua presenza, niente andava trascurato con tutte le Unicità che potevano esserci al mondo.
    22 y/o | VIGILANTE | SCHEDA
    FRZ 45 | QUI 120 | AGI 110 | NRG 240


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    Tecniche, Equipaggiamento & Status
    • Status: Illeso, sì, ma ci tiene a diventare un'ombra, forse quella di Benedict.
    • Tecniche usate:
    • Peso Trasportabile: 3/4

    • Equipaggiamenti:

    〣 Vibe Suit N.00A1 [Costume]
    Il costume di Aya consiste in una suit nera molto elastica e resistente, fatta in microfibre di carbonio, in grado di aderire perfettamente al corpo della persona che la indossa. Il tessuto è antistrappo, rinforzato alla base del collo e sul petto. Poi sono presenti un fodero sul lato della coscia sinistra, che serve a contenere senza problemi la Fluid Gun, e un piccolo contenitore chiudibile con la zip sul lato della coscia destra, dove riporre eventuali oggetti; tutti e due sono stati realizzati in kevlar. Inoltre, Aya indossa una mezza maschera, realizzata in due diversi tessuti pensati per proteggere la pelle dall’attrito quando Aya deve spostarsi velocemente, sia a terra che a mezz’aria, con una zona traspirante compresa tra il naso e le labbra, unita ad una maschera da occhiali protettivi, pensata principalmente per celare le iridi rosse come il sangue cremisi della vigilante.
    Effetto: Resistenza contro danni lievi

    〣 Fluid Gun [Supporto]
    Una pistola, la cui peculiarità non è sparare proiettili, bensì, un concentrato particolare di un liquido nero, il quale a contatto con qualsivoglia superficie si indurisce all'istante, bloccando/rallentando movimenti di un eventuale avversario colpito. Può essere contenuto sino ad 2 litri di tale liquido, che è equivalente all'incirca a 10 colpi. Altresì tutto il contenuto della pistola può essere "scaricato" nella seconda forma, rilasciando tutto ciò che ne rimane in un'unica "onda" di liquido.
    Colpi: 10/10
    Effetto: Paralisi [5 turni]

    〣 Maschera Antigas [Difensivo]
    Dispositivo di protezione delle vie respiratorie da agenti inquinanti dell'atmosfera. Le maschere antigas moderne sono composte da un facciale di gomma o silicone che garantisce la perfetta aderenza al viso; inoltre sono dotate di linguette e fibbie per fissare la maschera antigas dietro la testa. Sono anche dotate di un grande visore trasparente di policarbonato o vetro stratificato che offre un'ampia visibilità. All'interno è presente una seconda maschera che copre la zona naso-bocca. In questa maschera interna sono presenti due aperture: una per l'inspirazione e una per l'espirazione, fornite delle apposite valvole per condizionare il flusso dell'aria. La valvola d'inspirazione è collegata a un filtro che impiega sostanze a base di carbone attivo opportunamente trattate per filtrare e fissare i gas nocivi, mentre la valvola d'espirazione espelle l'aria respirata senza far appannare il visore. L'utilizzo della maschera in ambienti inquinati è possibile solo con un'adeguata presenza di ossigeno.
    Effetto: Filtra l'aria e la purifica da qualsiasi genere di scorie [Annulla danni lievi provenienti da Gas Soporiferi/Velenosi]

    • Lista tecniche:

    #1: Tremor Radius [Livello 2]
    L’utilizzatore rilascia le vibrazioni di media intensità dal palmo di una mano per sferrare un attacco contro l’obiettivo, il quale prenderà forma di un raggio cilindrico di pura forza concussiva dal diametro di trenta centimetri e allungabile fino ad un massimo di tre metri, colpendolo per scaraventarlo via e causandogli danni da contusione, o nel terreno circostante per provocare una scossa sismica (raggio: tre metri), sufficiente a far perdere l’equilibrio a tutti quelli che si trovano sopra, ad eccezione dell’utilizzatore.
     
    Danno: Medio
    Costo: 30 PE
    #2: Earth Rotation [Livello 2]
    L’utilizzatore irrigidisce le vibrazioni intorno a sé a tal punto da formare un campo di forza a 360° fatto di energia vibrazionale, il quale lo proteggerà dagli attacchi di livello medio. Inoltre, gli oggetti che entrano in contatto con il suddetto campo di forza verranno fatti balzare in una direzione casuale.
     
    Resistenza: Media
    Costo: 35 PE
    #3: Sky's The Limit [Livello 2]
    L’utilizzatore sfrutta le vibrazioni per agevolarsi gli spostamenti rilasciandole dalle mani e dai piedi, che sia per spostarsi più velocemente in una direzione e raggiungere così un obiettivo o per compiere salti che normalmente non sarebbe in grado di fare, oltre che per addolcire gli atterraggi da altezze considerevoli. Qualora qualcuno si trovasse nei suoi paraggi, subirebbe l’effetto collaterale che comporta il venir spinti via.
     
    Effetto: Fornisce un aumento temporaneo (2 turni) di un punto agilità ogni dieci punti quirk
    Costo: 40 PE
    #4: Deterioration Internal [Livello 2]
    L’utilizzatore si avvolge di un’aura di energia vibrazionale diventando a tratti irriconoscibile, il cui scopo è quello di stordire l’obiettivo mediante il contatto fisico, che sia un pugno o un semplice tocco, in quanto le vibrazioni si insinueranno nel corpo scuotendo sensibilmente la struttura fisiologica.
     
    Danno: Stordimento [Medio]
    Costo: 40 PE - 10 PE
    #5: Pressure Damage [Livello 2]
    L’utilizzatore attinge al vero potere dell’energia vibrazionale, rilasciando dalle mani un’ondata distruttiva a 180° (raggio: tre metri) per spintonare violentemente e/o rispedire al mittente qualunque tipo di attacco, che sia energetico (come una palla infuocata) o materiale (come una lancia di terra); purché funzioni il parametro Quirk dovrà essere superiore a quello dell’avversario e la potenza verrà dimezzata (mortali > molto gravi > gravi > medio gravi e così via). Inoltre, nella direzione in cui viene lanciato l’attacco, causerà un tremolio di entità media e si andrà a creare una discreta spaccatura sul terreno, sollevando eventuali detriti per spedirli contro.
     
    Danno: Medio
    Costo: 40 PE
    #6: Shattering World [Livello 2]
    Giacché ogni cosa nell’universo vibra a una propria frequenza naturale, l'Unicità permette all'utilizzatore di sfruttare le vibrazioni esistenti e accentuarle a tal punto da sbriciolare - o al massimo danneggiare - la materia, come ad esempio gli oggetti o i costrutti creati dalle Unicità. Tuttavia, a causa della complessità di cui sono fatti i loro corpi, non avrà effetto sugli esseri umani. La tecnica si presenta sotto forma di una "bolla" appena impercettibile attorno all'utilizzatore, dentro cui avrà il controllo su quali e quanti bersagli colpire.
     
    Nota: In caso di costrutti creati dalle Unicità altrui, il parametro Quirk di Aya dovrà essere superiore a quello degli avversari.
    Costo: 20 PE (Attivazione - Mantenimento), più 40 PE per ogni bersaglio

     
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30 replies since 26/10/2020, 21:00   1102 views
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