Coming home, coming home, I'm here waiting for your words

Role || Joshua e Sakiko

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    Sakiko Yumeno

    Narrato - «Parlato»





    Sakiko si lasciò un sospiro vagamente rassegnato – era evidente che in quel momento non sarebbe riuscita ad ottenere una risposta più rassicurante dall’amico. L’americano sembrava stoicamente determinato e convinto che quella “Silver Face” fosse l’unica sua opzione valida per appagare le proprie ambizioni e la giovane idol ormai era consapevole che piuttosto che riuscire a fargli cambiare idea sarebbe stato più semplice scolpire una statua da un blocco di marmo a mani nude.
    «Va bene, va bene – hai chiarito il concetto. Dai toni grandiosi con cui ne parli sembra che tu stia programmando di diventare il prossimo All Might. Cerca solo di non farti prendere troppo da questa frenesia da Messia o finirai per montarti la testa e poi toccherà a me fasciartela.» – lo avvertì con tono scherzoso ma con una vena di sincera apprensione. Il sospiro preoccupato e comprensivo della idol però si tramutò in uno sbuffo sprezzante accompagnato da occhiataccia quando l’americano la additò come “tsundere” e la ragazza rivolgendogli un occhiataccia e mostrandogli un pugno serrato «…e se mi dai di nuovo della tsundere ti darò un vero buon motivo per piangere.» – minacciò con fare risentito.

    In realtà non era tanto la parte della “tsundere” che l’aveva principalmente infastidita ma più il fatto che lui la vedesse come “allegra e spensierata”. Alle sue orecchie suonava troppo simile al modo in cui veniva definita dai media e i rotocalchi: la idol bionda e svampita senza una preoccupazione al mondo.
    Poteva comprendere che giornalisti e paparazzi la vedessero in quel modo ma il fatto che anche Joshua, il suo amico Joshua, la potesse vedere allo stesso modo la stizziva e preoccupava allo stesso tempo. Era questa l’immagine di se che dava anche quando era sotto i riflettori? Era questo quello che vedevano i suoi amici quando interagivano con lei? Una biondina snob troppo stupida e agiata per avere idea di cosa si provasse ad avere veri problemi?

    Forse avevano ragione. Forse tutti i problemi e le insicurezze che l’angosciavano non erano cosi terribili.

    Eppure lei li percepiva come tali.

    Poteva visualizzarli nella sua testa come fantasmi dai volti familiari che l’assillavano.

    Il volti di suo padre e sua madre.

    Il volto ammiccante di Eve.

    Il volto odioso di Yanagi.


    Ogni volto portava con se dubbi e incertezze. Sentiva che ognuna di queste persone risuonassero con spicchi diversi della sua persona. Sentiva che in qualche modo seppellita ognuna di questa angosce subconscie vi fosse uno scorcio, un indizio, una chiave per comprendere qualcosa di se – per capire meglio se stessa e cosa lei voleva davvero nella sua vita.

    …fugacemente si soffermò a contemplare un volto in particolare. Un volto incorniciato da una chioma di capelli color fiori di ciliegia. La idol però distolse lo sguardo. In qualche modo quel volto la intimoriva più degli altri.

    La ragazza però non volle far emergere più del dovuto questo suo cordoglio introspettivo – al contrario di Joshua lei non si sentiva ancora pronta a condividere i suoi crucci interiori. Avrebbe, almeno per il momento, lasciato che l’americano mantenesse l’immagine di ragazza “allegra e spensierata” che aveva di lei.
    «Ad ogni modo – direi che basta cosi con questi discorsi mogi e sentimentali. Direi abbiamo pianto abbastanza entrambi per oggi e io ho già passato abbastanza tempo a preoccuparmi e deprimermi durante questa quarantena. Adesso…” – annunciò la ragazza sollevando verticalmente un braccio sopra la testa e stendendo l’altro braccio orizzontalmente di fronte a se in una sorta di posa plastica improvvisata – «…ho voglia di sfogarmi un po!” – dichiarò enfaticamente. Dalla mano posizionata in alto emerse un controller da consolle per videogames. Si trattava del suo controller personalizzato – chiaramente di colore rosa.

    «Andiamo – ho voglia di farti mangiare la mia polvere su Bario Kart!” – lo sfidò con spavalderia ovviamente scegliendo un gioco non di lotta sapendo che l’americano l’avrebbe altrimenti surclassata.







    Combat & Status Data



    Liv. 3 | Exp 270| Età 25 | 👗 | |
    Status: Normale | Peso 0/4 | Energia 175 |
    Forza 45 | Quirk 50 | Agilità 55



    I enjoy killing trasgressors. Be WARNED. | CODICE ROLE © dominionpf


    SPOILER (click to view)
    Thank you for the role :sparks:

    ...e sorry again per tutti i ritardi = w ="
     
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    Joshua Morgan Grant
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    Sapeva che Saki stava scherzando quando commentò la sua passione e desiderio di cimentarsi in questa nuova carriera, però non poté fare a meno di sentirsi un tantino orgoglioso. Non sarebbe mai potuto raggiungere i picchi di gente come All Might, ma perché negarsi quel desiderio? Se ragionava così si negava anche quella percentuale infinitesimamente piccola che ci sarebbe riuscito, che forse per molti era una perdita insignificante però lui preferiva vederla diversamente. In un mondo così vasto e pieno di possibilità e miracoli che si avverano ogni giorno, chissà se il suo non si sarebbe avverato? « Hey man, che ti devo dire? Reach for the stars and land on the Moon, non si sa mai se non sia io quello predestinato, » rispose con una risata spensierata, leggera ma decisamente che non aiutava ad alleviare i dubbi e preoccupazioni dell'amica. Forse doveva fare qualcosa a riguardo, decisamente. « Tranquilla, comunque, non ho intenzione di cambiare - non che me lo permetteresti, » fra tutte le cose che Saki aveva fatto per lui, non avrebbe mai detto che lei sarebbe stata quella ad ancorare i suoi piedi per terra.
    « Ayo, relax! Ho capito, ho capito, my bad, » si sentiva un po' una merda avendo visto quella reazione, però come poteva sapere che quello era un tasto dolente? O una delle cose che aveva detto, anche se era abbastanza sicuro pensare che fosse proprio la parola tsundere però continuava a non saperne il perché. Ora che ci pensava non sapeva moltissimo del passato ed altro di Saki, giusto il minimo indispensabile però non aveva ancora una visuale completa, ecco. Non che lei sapesse molto sul suo passato, quell'estate gli era partita la voglia di dirle tutto ma lei ha negato e da allora non gli è mai capitata di nuovo quell'occasione. Gli dispiaceva di non saperne molto dell'altra? Beh, circa, non poteva dire che era indifferente, lo voleva sapere ma si rendeva conto che non poteva pretendere molto quando si tratta di argomento così delicati. Ad ogni modo, si fece una nota mentale sulla parola tsundere ed andò avanti.
    Sorseggiò la sua soda con fare tranquillo, a quel punto non era più bella fredda e non avendo del ghiaccio gli toccava berla così com'era. Rimaneva buona, però, soprattutto dopo il casino che era successo una bibita gassata era quello che ci voleva per sentirsi nuovi di zecca. « Davvero, oh, che palle, a saperlo ti avrei invitata da qualche altre parte, » o avrebbe preparato qualcosa di più elegante, oppure un discorso più serio con meno lacrime. Insomma, come la bionda pure lui si voleva lasciare alle spalle quell teatrino triste e depresso. « Hell yeah! Bring that ass here, in cosa vuoi che ti stracci? » si alzò di scatto dalla sedia, condividendo a pieno l'entusiasmo dell'amica fino a quando non sentì il gioco che l'altra voleva provare. Davvero? Quello?! Sperava in qualcosa di più... beh, onestamente sperava in un picchia-duro però forse non voleva passare la serata a perdere contro uno dei Quattro Re di Tokyo (nota: titolo inventato sul momento). Ad ogni modo, si tolse di dosso la delusione dal viso e fece ritornare l'aria da sbruffone di poco fa. « Fammi tirare fuori il coso, và, te sistemati di lì... ah, aspetta, fammi mettere apposto, » come per il bagno, non si sa mai.
    Non sapeva cosa aveva in serbo per lui il futuro, ma grazie a quella serata aveva capito un paio di cose. Voleva dire di aver internalizzato delle lezioni importanti che avrebbe seguito per tutta la sua vita, però ammetteva che forse pensarla in quella maniera era da sciocchi. Rimaneva, comunque, un momento importante ed anche fra mesi, anni o chissà quanto, voleva pensare che si sarebbe sempre ricordato di quella giornata d'inverno dove ha scoperto che, nonostante tutto, la persona che lui considerava una sorella ci sarebbe sempre stata per lui.
    schedaquirkcronologia ● outfit: [X] ◈
     
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    Eccoci qui. Beh, lo sapete già. Lo devo dire? Lo dico e lo ribadisco: I still ship it.
    Occhio Leo che ultimamente ci siamo incattiviti e penalizziamo chi fa troppi ritardi, sebbene tu sia ancora comodamente nel range di accettabilità te lo segnalo lo stesso :3

    Joshua: 50exp
    Saki: 50exp

    Chiudo :sparks:
     
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