Vanitas

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    STEEL
    ● Vigilante ● Caporecluta Phantom ● Lv 4 ● SCHEDAPortfolioART


    Gli aghi luminosi del diplomatico brillavano dinanzi a lei, non completamente distanti ma neanche troppo vicini. La vigilante rivolse loro una rapida occhiata colma di sospetto. Quando si erano avvicinati, tanto da sfiorare lei e gli ostaggi, non aveva sentito nessun effetto particolare. L'occhio era però tornato immediatamente sul pericolo principale: Cutter.
    Ne aveva seguito i movimenti, lo aveva guardato (alternando lo sguardo sulle compagne per valutare eventuali cenni o segnali di sorta) e come un fulmine si era rivoltato contro la tipa di Deep Void. Non riuscì a capire del tutto della scena, sia per la velocità sia per la distanza sia per la maschera a cui era ancora poco abituata, ma udì il suono. Un suono di metallo contro metallo, familiare alle sue orecchie ma con una tonalità leggermente diversa. Il corpo della giovane sembrò vibrare, il sussulto le ricordò il colpo dato da un defibrillatore, e guardò/udì la katana cadere a terra in una poltriglia nerastra. Tutto avvenuto mezzo istante prima del suo sfogo.
    Non sapeva bene come agire. O meglio, non sapeva come agire per evitare eventuali feriti dal suo schieramento.
    Switchblade si stava premurando di togliere lo schifo sparato da Cutter da Hana.
    Il diplomatico le aveva dato un nome. [Watanabe Tetsuya] Ripetè tra sè e sè con la voce distorta. Le avevano dato un nome. Ora doveva liberare gli ostaggi.
    Eppure non osò fare una mossa. Primo perchè era stata chiamata signorina. Come faceva quel tale a saperlo? Era mascherata e gli indumenti che portava non facevano trasparire quel dettaglio. Però se davvero sapeva qualcosa di lei perchè non dirlo subito? Perchè non farla andare nel panico prima? Perchè non aggiungere qualcosa in più? Magari il nome? Il nome falso? Per quel che ne sapeva poteva avere un quirk che fiutava gli ormoni dalla pelle o qualcosa del genere. O magari sapeva? Questo fu il motivo per cui si bloccò sul momento. Il secondo motivo era: poteva fidarsi di quel nome? Insomma la situazione per Deep Void era precipitata con il voltafaccia di Cutter, quindi era logico volessero andarsene. E se liberati gli ostaggi avessero scoperto di essere stati presi in giro?
    E mentre pensava tutto ciò, allontanando lo shuriken dalla gola dell'ostaggio, Seiko tornò lucida e passò da parte a parte Cutter.
    Da dietro la maschera spalancò gli occhi dalla sorpresa. Credeva fosse priva di sensi. O comunque troppo stordita per farlo. Era avvenuto cosi in fretta che non era neanche riuscita a vedere il movimento.
    E in quell'istante, mentre guardava sangue sprizzare in stile tarantiniano, un terzo motivo le impedì di agire: la nebbia rossa.
    Credette all'inizio di vederla solo lei. Era ancora piuttosto incavolata e anche un po' spaventata. E tutto quel sangue uscito da Cutter doveva averle confuso la vista. Ma no, non era lei a immaginarsela. C'era veramente una nebbia rossa che piano piano saliva. [Lui...] Aveva una mezza idea del lui a cui si riferisse Switchblade e...beh, non sarebbe stato piacevole.
    Il trio, o meglio il duo di Deep Void, percependo chi stava arrivando (altro che Batman) si gettò verso di lei. Seiko arma in pugno, la katana ancora gocciolante rivolta verso di lei. In maniera istintiva lasciò che il busto si ricoprisse, che la pelle diventasse duro acciaio e che la carne diventasse impenetrabile, come un giubbotto anti-proiettile. Sarebbe bastato a proteggersi dal colpo della sadica? Non ne poteva essere sicura per cui si diede un leggero slancio verso destra e in avanti, in un movimento diagonale, spingendo a sua volta l'ostaggio di lato per darsi una spinta. E allo stesso tempo, sollevò il braccio sinistro. Questi mutò, non più un braccio ma dalla forma allungata e quasi appiattita rivolta in direzione dello stomaco della spadaccina. Il braccio mutò in una lama molto diversa dalla lama perfetta imbracciata dall'avversario. Il materiale anti-unicità la travolse con i suoi effetti. Sentì la pelle formicolare, piccolissimi punti della carne che bruciavano, e lo sentì sia sul busto che sul braccio.
    Non vide il gesto di Hana, troppo concentrata sull'avversario che le stava arrivando davanti.
    Semplicemente si difese. E tentò di contrattaccare.

    ❖ Steel true, blade straight ❖



    300 - 65 = 235

    Steel, the sharp claws of Justice [Livello 2] [30 PE]
    Concentrando il quirk nella zona degli arti superiori, dal gomito fino alla punta delle dita per essere precisi, Arabella è in grado di rendere la zona localizzata spessa e scura come fosse fatta di metallo e, a seconda della propria volontà, è in grado di modificarne temporaneamente la forma per rendere l'avambraccio affilato e tagliente come la lama di una spada o renderlo robusto come un martello/mazza di ferro in grado di sfondare le difese nemiche. In questo modo sarà in grado di sfruttare il proprio quirk per sferrare un singolo colpo ai danni dell'avversario.
    Tecnica Offensiva - Danni Medi

    Iron, never bent on injustice [Livello 2] [35 PE]
    Dinanzi ad un attacco avversario si potrà, con la dovuta concentrazione, sfruttare il proprio quirk per indurire una zona estesa, subendo l'attacco e riducendo gli eventuali danni. La zona prescelta diventerà di un colore grigiastro simile al metallo, diventando solida come la piastra di un'armatura medievale. Una corazza dura e resistente difficile da scalfire.
    Tecnica Difensiva - Danni Medi


    Edited by Miracle of Neverland - 22/9/2021, 13:17
     
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    Quando Seiko venne afferrata da Cutter, percepí per un attimo una curiosa assenza di sensazioni. Non sapeva bene come interpretare quella sensazione; sapeva che Cutter indossava qualcosa sulla mano, ma non poteva ovviamente sapere che si trattava di uno Shocker, e, (grazie al cielo), non era familiare con la sensazione di venire colpiti da un taser. Quello che peró aveva capito, anche se solo dopo ripensandosi a mente lucida, era che non c'era stata nessuna sensazione di dolore fisico come avrebbe potuto aspettarsi. Vero anche che poteva essere semplicemente perché, in qualitá di clone di Blank, la sua superiore non poteva provare dolore. In ogni caso, quei pensieri erano completamente superflui in quel momento.
    Aveva dato loro un nome, e udí Cutter ripeterlo come a chiedere conferma. Si limitó ad annuire seccamente, pregando bastasse. Potevano scoprire che aveva rifilato loro una fesseria anche tra cinque minuti per quanto gli importava, gli bastava che succedesse dopo che erano usciti di lí. La sensazione di nausea non faceva che aumentare; in parte era la sua genuina, a causa degli aghi che continuavano a colpire il materiale anti unicitá sparso tutt'attorno, in parte era dovuta a quella che percepiva da tutti gli altri presenti attorno.
    Improvvisamente, la nausea lasció il posto ad una stilettata di dolore al fianco; strinse i denti e si lasció sfuggire un gemito, che trattenne quando la sensazione si affievolí non appena l'impulso passó. Era venuto da... Cutter. A conferma della sua impressione, Seiko, liberatasi evidentemente dalla stretta del sicario, era tornata al suo fianco.
    Quindi aveva finto di essere stata colpita? Aveva un suo senso... essendo il prodotto di una unicitá, forse non poteva davvero percepire il dolore piú di quanto potessero farlo i suoi costrutti, qualsiasi forma desse loro.
    ... forse non era l'esempio piú adatto visto che i suoi impulsi effettivamente lo percepivano il dolore, ma in effetti piú che percepirlo lo trasmettevano semplicemente, ma non lo provavano di per se.
    Il fumo della smoke bomb lanciata dal sicario si stava diradando; se ne accorse dall'odore di fumo che andava pian piano diradandosi ma, invece di lasciare spazio all'odore di aria (relativamente) pulita, venne colpito da un odore quantomeno inaspettato.
    Odore ferroso, di metallo... impiegó un attimo a riconoscerlo come odore di sangue, anche perché (di nuovo, grazie al cielo) non ne aveva mai sentito cosí tanto.
    Cosa stava succedendo? Cutter era rimasto ferito, ma non poteva star perdendo cosí tanto sangue...
    Seiko gli strinse la mano in una morsa, di colpo il tono di voce concitato. Non poteva percepire l'ansia che stava provando, ma le sensazioni che stava ricevendo da lei si. La gola serrata, il cuore martellante, lo stomaco contratto come da crampi lo inondarono come un fiume in piena, ritrovandosi a sua volta con il fiato corto e il cuore che gli martellava in petto, riempiendolo di un senso acuto e viscerale di terrore primordiale. Non sapeva chi stava arrivando, ma sapeva che dovevano andarsene di lí. Assolutamente.
    Si lasció condurre dalla ragazza nuovamente verso gli ostaggi. Stringendo il bastone contro il fianco con il braccio, liberó per un attimo una mano e frugó in tasca alla ricerca del fumogeno, lanciandolo poi alle sue spalle, verso la porta.
    Non poteva sapere bene quanto fosse migliorata la visibilitá nella stanza - onestamente, anche se riceveva degli impulsi visivi dai presenti, giudicare quanto gli altri potessero vedere o meno in base a quelli andava ben oltre le sue capacitá. Non era fisicamente capace di capirlo-, perció nel dubbio, meglio ridurla di nuovo.
    Alle sue spalle, udí di nuovo dei colpi di pistola; ormai Cutter sembrava deciso a impedire loro di scappare, e l'uomo dava per appurato che fosse in combutta con PHANTOM. Non sapeva ancora cosa facessero quei proiettili, ma se stava mirando a loro non poteva comunque essere nulla di buono.
    Al primo colpo di pistola sussultó, ma al secondo agí d'istinto. Dal suo corpo avrebbe emesso una grande quantitá di aghi che si sarebbe consolidata a formare uno scudo, attaccato alle sue spalle come metá di un giubbotto antiproiettile.
    Ovviamente non poteva sapere dove stesse mirando Cutter, tra il fumo, la distanza e la brevitá degli impulsi ricevuti, perció per istinto aveva protetto la parte del corpo piú grande e potenzialmente piú facile da colpire. Seiko si mosse per colpire Steel; Norio, invece, si concentró sull'ostaggio.
    "Quello pallido", aveva detto. Che... ok, era meglio del dirgli un colore, ma impiegó comunque un attimo a collegarlo a chi intendeva. Pallido era...chiaro, no? A distinguere se qualcosa era in generale chiaro o scuro ci arrivava, anche solo perché, le poche volte che aveva usato il suo quirk su Seki per vedere il suo viso, gli era stato detto che era piuttosto chiaro di pelle. Tentennó, terrorizzato all'idea di rimanere bloccati li per una cosa cosí stupida come l'aver sbagliato ostaggio di una manciata di secondi.
    Poi si ricordó che Steel aveva puntato il coltello al collo di uno dei due in particolare; logica voleva che fosse Lapsus, quello piú... pericoloso dei due.
    Puntó verso Lapsus (... o almeno pregava fosse Lapsus); il bastone ancora stretto sotto braccio, gli mise poco cerimoniosamente le mani addosso, tastandolo alla ricerca del materiale anti-unicitá, sapendo di averlo trovato quando avrebbe sentito le forze calargli al tocco. Non sapeva se Lapsus avesse perso completamente i sensi o era solo sedato, ma dovevano riuscire a riscuoterlo.
    Se avesse trovato il materiale anti-unicitá legato addosso all'ostaggio, si sarebbe adoperato per rimuoverlo. Non aveva oggetti taglienti con sé, perció in preda alla fretta fece la prima cosa che gli veniva in mente. Puntó la mano sulle corde che legavano il materiale anti-unicitá ed evocó un grosso dardo appuntito, piú grande dei normali aghi, aghi che ritiró completamente nel suo corpo. Sentiva la testa girare e la nausea - ora al 100% sua-, piú forte che mai. Le gambe stavano per cedergli, in preda alle vertigini e all'ansia. Afferró il dardo con una mano anziché scagliarlo e inizió a cercare di usarlo per recidere le corde. Lo avrebbe anche conficcato nel braccio di Lapsus se necessario per svegliarlo.
    « Portaci fuori di qui, subito» ringhió.
    "You don't have to play well, you just have to play better than your opponent "
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    Deep Void
    Norio Toda

    Tecniche, Equipaggiamento & Status
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    • Status: Illeso.
    • Tecniche usate:
    ⢃⠼/Hari [Livello 1] [15 + 5 mantenimento]
    L'uso più basilare del quirk. Vengono evocati un gran numero di piccoli costrutti a forma di aghi sottili che vengono inviati tutt'attorno all'utilizzatore, a raggio, ad una altezza di circa un metro e mezzo dal suolo fino ad un massimo di tre metri di distanza. Quando incontrano un bersaglio gli aghi ritrasmettono le sensazioni fisiche provate dal bersaglio all'utilizzatore sotto forma di impulso nervoso, permettendo in particolare all'utilizzatore di "vedere" per un istante attraverso gli occhi del bersaglio. Sono altrimenti assolutamente innocui ed indolori.
    Effetto: //
    Raggio: Tecnica ad area (360°), 3 metri

    ⡱⣾/Tate [Livello 2] [35]
    Un costrutto a forma di scudo contenente impulsi nervosi dell'utilizzatore viene emanato dal corpo e rapidamente solidificato. Ha forma e dimensione di un normale buckler, e può essere evocato a diverse altezze per tentare di proteggere svariate parti del corpo. Le dimensioni si aggirano intorno ai 50-60 cm di diametro.
    Se distrutto a distanza ravvicinata o tramite contatto fisico, lo scudo rilascia violentemente l'impulso nervoso che lo componeva contro chi lo ha distrutto, facendo provare per un attimo al responsabile il dolore delle stesse ferite presenti sul corpo dell'utilizzatore.
    La sensazione dura solo un istante e non infligge vere ferite, ma può essere utile per guadagnare un attimo di tempo e tentare di allontanarsi.
    Ovviamente, se lo scudo viene distrutto a lunga distanza o l'utilizzatore è illeso, si scomporrà semplicemente.
    Effetto: Protegge da danni Medi

    ⠷⣨⢆⡑⠌/Fukiya [Livello 2] [30]
    L'utilizzatore genera un piccolo dardo solido appuntito dal palmo della mano e lo spara in linea retta. Essendo solido, può infliggere danno e penetrare eventualmente superfici relativamente fragili. Il vantaggio maggiore è costituito dal mimetizzarsi facilmente con gli Hari che vengono continuamente emessi dall'utilizzatore, ma ad una occhiata più attenta risulta più grande.
    Effetto: Infligge danni Medi (taglio/perforazione)
    Raggio: Tecnica a distanza (linea retta), 3 metri

    • Energia: 120 - 5 - 35 - 30 = 50
    • Forza: 40
    • Quirk: 74
    • Agilitá: 36

    • Equipaggiamenti:
    - White Cane
    - Smoke Bomb: Turno 1/3
    • Peso Trasportabile: [2/4]

    Smette di usare Hari praticamente a fine turno, quindi per questo ho comunque scalato il mantenimento
     
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    Kardama Tsukiyo
    ● 40 yo ● Vigilantes ● PHANTOM ●
    L'unica conscia di chi o cosa si stava avvicinando, Switchblade sembrava essere l'unica paralizzata nella stanza mentre tutti gli altri cercavano di fare del loro meglio per sopravvivere e cercare di piegare quella situazione a proprio favore. Lui non doveva essere lì, come aveva fatto a trovarli? E quella situazione, a conti fatti, era un bel casino. Un omicida pluriricercato era in quella stanza e non si riusciva a capire da che parte stesse, i due ostaggi non erano più una merce di scambio ma delle prede dilaniate dalla lotta tra le due parti, aveva messo a rischio Hana (di Arabella in tutta onestà non si preoccupava) e come se non fosse abbastanza non era riuscita a svolgere il suo lavoro di lama, lanciando via i suoi coltelli alla prima reazione dei criminali, fallendo in tutto ciò che quell'uomo si aspettava da lei. Da quanto tempo si trovava lì? Quanto aveva osservato, quanto aveva sentito?
    Portandosi in posizione vantaggiosa, alle spalle del gruppo che si contendeva gli ostaggi e con a sua volta alle spalle l'unica via d'uscita, l'assassino di Aogiri doveva probabilmente sentirsi al sicuro. Mentre esplodeva i colpi della sua pistola modificata verso i suoi avversari, una botta alle spalle lo fece tentennare e sbagliare la mira di un paio di quegli spari. Non era un attacco, non avrebbe fatto male come la ferita che gli faceva sanguinare il fianco, molto semplicemente un urto per nulla dissimile a quando, camminando per strada, si è in mezzo alla camminata di qualcuno con molta fretta.
    Un'ombra oscura tra la nebbia rossa lo superò infatti con calma, rimanendo avvolta dalla nebbia che nei suoi pressi si faceva molto più densa, non prima di rivolgergli qualche parola.
    Sparisci, ora. - gli disse l'imponente figura, fermandosi per un paio di secondi - Presto toccherà a te, ma non oggi. - e, terminata quella frase, riprese a camminare verso il gruppo che si contendeva gli ostaggi. Nella mentalità di Kardama, in realtà, l'assassino era il primo obbiettivo da eliminare. Se il suo lavoro di pulizia si basava sulla meschinità e il male fatto era indubbio che fosse lui a meritarsi la morte più di chiunque altro in quella stanza, il motivo per cui aveva deciso di lasciarlo andare era proprio per evitare che gli altri pesci piccoli rischiassero di ammazzarsi prima del tempo e per mettere una toppa agli innumerevoli errori commessi dalla sua piccola aiutante... e, in tutta onestà, per saldare un conto con l'universo. Ciò non significava che perdonasse gli empi atti commessi da Zack o che li ritenesse meno importanti ma pensava che combattere in quella situazione non avrebbe portato nulla di buono. Anche se forse sarebbe stato in grado di eliminarlo con un sol colpo, Long Shadow non amava particolarmente sottovalutare i propri avversari, per cui non dava mai per scontata una propria vittoria. Forse era proprio quell'insegnamento il tassello mancante per la buona educazione di Switchblade, che gestiva le proprie operazioni seguendo il proprio ego.
    Rin strabuzzava gli occhi cercando di intravedere qualcosa in quella nebbia pesta. In una situazione normale avrebbe probabilmente tentato di afferrare una caviglia di Leap per impedirle di gettarsi nella mischia, conscia che probabilmente nessuno poteva contrastare un colpo di spada meglio di Arabella. Vero, il materiale anti-unicità avrebbe forse limitato la durezza del suo metallo ma lo stesso poteva dirsi per la katana generata da Seiko. In quel momento, però, era talmente preoccupata del poi da non riuscire a concentrarsi sull'ora. A differenza di Hana sapeva che forse era meglio la morte rispetto a ciò che l'avrebbe attesa dopo.
    La lama del clone di Deep Void impattò sulla suit e la carne mutata di Arabella, lasciando solamente un piccolo taglietto. Purtroppo per Leap non aveva ancora l'esperienza e la forza necessaria per buttare giù qualcuno come Seiko ma il suo colpo bastò a distrarla abbastanza per fare andare quasi a segno il colpo successivo della compagna. La lama di Arabella mancò solo per un centimetro l'addome di Seiko che si era piegata all'indietro. Nel frattempo Norio, che aveva protetto la propria schiena dai proiettili con uno scudo generato dalla sua unicità, si era avvicinato all'ostaggio e stava cercando, pur con scarsi risultati, di risvegliarlo. Se non altro, almeno il lavoro di neutralizzazione degli ostaggi Switchblade lo aveva fatto a dovere: l'uomo riuscì ad individuare il materiale anti-unicità ed allontanarlo dall'ostaggio ma il narcotico che la ragazza gli aveva somministrato era troppo forte perché si svegliasse nel prossimo paio d'ore. Il lato positivo, se lo si voleva vedere così, era che anche da sveglio non sarebbe stato particolarmente utile: la sua unicità necessitava di scambiare due o più oggetti di dimensioni simili e quindi la fuga dei tre di Deep Void sarebbe comunque fallita visto che nell'ampio giardino che circondava lo stabile difficilmente avrebbero trovato oggetti da spostare di dimensioni simili a tre persone.
    Tornando all'azione, Seiko era pronta a contrattaccare. La sua lama, dopo aver cozzato sul braccio di Arabella, si piegò in orizzontale pronta ad eseguire un fendente diretto al suo collo. Si fermò però a metà della traiettoria.
    Uscendo dalla nebbia come un proiettile, un poderoso braccio aveva afferrato la sua testa da dietro e la aveva sollevata ad almeno trenta centimetri da terra. Inutile dirlo, Rin sapeva benissimo di chi si trattava.
    Sparisci, Vetala. - una voce profonda tuonò nella stanza mentre Seiko muoveva le mani in direzione del proprio cranio nel tentativo di salvarsi - Hai infestato queste terre per sin troppo tempo. - aggiunse. Le particelle di sangue presenti nell'aria della stanza iniziarono a muoversi prima lentamente, poi in maniera più frenetica verso la mano dell'uomo. Nel giro di un paio di secondi non vi era più sangue nell'aria... ma tutto si era cristallizzato nel cranio di Seiko che, ora, era costellato di spuntoni color cremisi.
    DARKSTAR! Prendi il telefono! - La ragazzina corvina gridò, quasi più iraconda che in preda al dolore. Almeno da quanto avevano assistito, le copie di Blank non erano così sensibili alle sensazioni fisiche. La spada le cadde di nuovo a terra, mentre il braccio destro si contraeva senza rispondere ai suoi comandi. L'arto sinistro si mosse di scatto, pieno di rabbia, lanciando nella direzione dell'uomo un piccolo aggeggio elettronico. Era un cellulare a conchiglia bianco che sarebbe strisciato ruotando ai suoi piedi se non lo avesse preso per qualche miracolo al volo. I cristalli cominciarono a fare breccia nella forma di Seiko, che piano piano sembrava sciogliersi in una pozza di oscurità.
    Usa il tasto centrale e corri via. Fai rapporto a Blank e digli di non creare un altro mio clone. Ti prego. - Fu questa la sua ultima frase, prima che il suo ghigno superbo sparisse dal suo viso e gli occhi si chiudessero per sempre su quella scena. Durante la sua permanenza nell'organizzazione di cloni, quella era la prima ed ultima volta in cui la spadaccina si rivolgeva in modo gentile a qualcuno dei suoi commilitoni.
    Il clone si disciolse come tanti prima di lui, colando in una densa sostanza nera sul tatami della stanza, contorcendosi ai piedi della figura di Kardama che ora, sparita la nebbia, risultava visibile a tutti. Il sangue venne risucchiato dal tubo che presentava sul palmo nudo della mano. Liberatosi del turbine di sangue, l'uomo era alto circa un metro e ottanta e i suoi lunghi capelli neri vorticavano attorno alla sua figura, fermati sul posto da un bizzarro cappello appuntito. Il suo corpo relativamente muscoloso aveva le curve accentuate da una suit di colore nero con dettagli venati d'oro e alle cui spalle pendeva un lungo mantello consunto.
    Prenda Lapsus e se ne vada, non la seguiremo. - disse quindi puntando i suoi occhi a mandorla sul cieco, che pareva avere la sua età se non poco di più. Non aveva idea di chi fosse, non lo aveva mai visto in giro e si chiedeva cosa potesse portare un uomo di quell'età sulla via della criminalità. Al momento non aveva motivo di provare astio nei suoi confronti, sperava che dopo ciò che aveva visto quella sera sarebbe stato in grado di riflettere sul proprio operato ed allontanarsi da quel mondo oscuro. Se così non fosse stato, al loro prossimo incontro sarebbero stati nemici - Vi consegneremo l'altro uomo, sano e salvo, una volta verificate le vostre informazioni. Avete la mia parola. - e, sebbene quelle trattative non fossero andate nel migliore dei modi, era certo che la loro parola valesse ancora qualcosa considerato che nonostante fossero passati diversi mesi gli ostaggi erano ancora vivi e tutto sommato in buone condizioni se si escludeva la droga utilizzata per neutralizzarli.
    E porti via anche lei. - aggiunse poi, colpendo col tacco ciò che rimaneva di Seiko, una massa informe rantolante sul pavimento - Il suo capo è veramente meschino, un'armata di morti è quanto di più sbagliato si possa usare in guerra. - concluse, non avendo molto altro da dire all'uomo. I cloni di Blank non erano vivi, ma erano un'armata infinita e instancabile che non arrecava alcun rischio a colui che li guidava in battaglia... e chissà in quale modo venivano originati. Non gli interessava del cellulare che la donna aveva lanciato, fuggire era un diritto dell'uomo, ma trovava particolarmente bizzarre le sue ultime parole. Forse quella era solo una richiesta di rimanere unica ed insostituibile ma alle orecchie di Kardama suonava invece una conferma di quanto vivere una vita da vetala potesse essere orribile.
    Mentre attendeva che sia Norio che Zack accettassero la sua misericordia sparendo dalla sua vista, almeno sperava, i suoi occhi si posarono invece su Switchblade, che abbassò il mento non riuscendo a sostenere il suo sguardo. Seiko era morta quindi era probabile che i due giunti assieme sotto il vessillo di Deep Void non avessero molto da contendersi ora.
    We are the silence in the night


    CITAZIONE
    Bene, direi che ci avviamo verso la conclusione. Arabella ha subito Danni Lievi al braccio utilizzato per parare. Zhen e Norio hanno l'occasione di fuggire, quest'ultimo con l'ostaggio. Ovviamente la decisione ultima su cosa fare spetta a voi per favore fateci concludere. Darei la palla proprio a loro due dato che in base alla loro scelta possono influenzare i post dei rimanenti. Se fuggite proseguirete nuovamente in Memento Mori dove la vostra avventura ha avuto inizio.
    Ordine post: Kekko, Sisthra, Nyuu, Miracle, Master.
     
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    Zhen Lubbock

    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato da altri



    Dopo essere stato colpito in pieno da quel fendete, Zhen non poteva più permettersi di effettuare errori perciò il suo ultimo piano doveva funzionare. Una volta chiuso la loro unica via di fuga, alzò il braccio destro e puntando la pistola contro i due bersaglio iniziò a sparare, ma improvvisamente qualcosa lo spinse a sinistra facendogli sbagliare la mira.
    Che cosa è stato?
    si domandò con aria disorientata mentre girando lo sguardo alla sua destra avrebbe visto una losca figura passargli velocemente davanti.
    Sparisci, ora.
    Eh?
    Presto toccherà a te, ma non oggi.
    forse aveva perso troppo sangue per via della ferita, oppure era quell’atmosfera che si era appena creata, ma fu colpito da un brivido che gli percorse tutto il sistema nervoso. Per qualche strana ragione il suo istinto gli diceva di andare al più presto da lì. Nemmeno quando aveva affrontato quel mostro grande 6 metri aveva avuto quella strana sensazione, era come se stesse avendo paura di morire.
    Cazzo!
    Era già pronto a scappare qualora le cose fossero andate male, ma per lo meno voleva vendicarsi in qualche modo su Seiko, in ogni caso non poteva più rimanere lì. Ora che era venuto quell’individuo non avrebbe saputo gli altri si sarebbero comportati, non sapeva da quale parte fosse e doveva evitare di avere tutti contro all’improvviso.
    Appena quell’uomo gli suggerì di andare via, Zhen non ci pensò per molto, era consapevole che la situazione sarebbe cambiata perciò si convinse ad andare ma prima, Lapus. Ormai aveva deciso la sua sorte, e sfruttando la situazione un po' confusa, mentre quel tizio si stava dirigendo dai due gruppetti e questi ultimi stavano cercando di ammazzarsi fra di loro, il sadico iniziò a sfruttare i proiettili che era riuscito a sparare all’inizio del combattimento. Dalla spalla di Lapus, quella sostanza gelatinosa avrebbe iniziato ad irrigidirsi attaccandosi completamente al corpo, 3 lame poco più grandi di un ago e lunghe 20 cm avrebbero perforato l’interno dell’uomo. Due aghi avrebbero trafitto il cuore mentre il terzo il polmone sinistro. Il proiettile si sarebbe attaccato al corpo, quindi nessuna evidente goccia di sangue sarebbe traboccata dalla ferita presente in superficie e forse, per via dei farmaci assunti nemmeno l’uomo avrebbe reagito immediatamente al colpo subito e per questo, probabilmente, gli altri non si sarebbero resi conto della gravità che stava passando il prigioniero.
    Sfruttando quel poco di fumo che era presente, senza nemmeno vedere che Seiko stesse per diventare una poltiglia di carne e sangue, Zhen si diede alla fuga. Le luci presenti in corridoio e sulle scale, una volta che il corvino le passava venivano distrutte, utilizzando il suo quirk avrebbe diviso in due il filamento di tungsteno, facendole così spegnere una ad una. Probabilmente, una volta che il fumo si sarebbe dissolto completamente, quelli rimasti lì sotto avrebbero visto il corridoio completamente al buio. Una volta uscito da quello che sembrava essere uno scantinato, Zhen avrebbe rotto la maniglia della porta, in questo modo avrebbero avuto più difficoltà ad aprirla, e per finire avrebbe buttato un’altra smoke bomb davanti l’ingresso dell’edificio in modo da disorientarli per qualche istante. Non era agitato, era stranamente calmo, e non sapeva se quello che stava facendo era troppo, ma voleva evitare di essere inseguito, soprattutto perché non sapeva quanti nemici aveva contro in quel momento.
    La missione principale che gli era stato affidato non era quello di recuperare i due ostaggi, bensì quella di prendere informazioni. Ai suoi superiori avrebbe raccontato della serata, sul fatto che Seiko e il suo compagno lo avevano attaccato alle spalle, sul nome reale del suo diplomatico “Norio” e il nome di chi si occupava degli equipaggiamenti “Watanabe Tetsuya”, anche se avrebbe specificato che non era sicuro della veridicità di queste due informazioni.


    Parametri

    Zhen Lubbock-lvl7
    Energia 530(745 -5 -60 -150 )
    Forza 207
    Quirk 160
    Agilità 358
    Stato: danni [Medi] all'addome + Sanguinamento

    Tencniche & Equipaggiamento


    Equipaggiamento
    Coltelli da lancio [12, peso [2], danno:lieve]
    Guanti (Effetto: +5 in Frz, Durata: 1)
    Shocker(Potenziamento 1, Peso [1], Effetto: Danni lievi + stordimento)
    Maschera Antigas (Potenziamento 2, Filtri: [1+1, D:2])
    Smoke Bombs (x1, Peso: [1], Peso Totale: [1], Durata: 1)
    C.L.O.S.E.T. 1°{ Kusarigama (peso[2], Danno: Medio, Effetto: Sanguinamento)}
    C.L.O.S.E.T. 2°{ Teruko's Blood (x1, Peso: [1], Durata: 1)}
    Pistola (sta ricaricando) (3 ricariche)
    Pistola leggera di piccole dimensioni, le sue munizioni non sono normali proiettili, ma sfere di mercurio che si trovano in stato solido. I proiettili vengono sparati ad alta velocità, come una comune pistola, ma a contatto con un corpo si sciolgono attaccandosi ad essi senza provocare nessun danno. La portata di questa pistola è di 10 metri e ogni carica contiene 5 proiettili.
    Danno: Nessuno
    Peso: [2]
    Cotta di maglia
    Parte superiore: E' spesso 0.5 mm, è formato dallo stesso tessuto di una cotta di maglia e in più, ai due avambracci è presente un secondo strato più uniforme sempre di metallo. Il costume copre tutta la parte superiore del corpo, compreso palmi e dorso delle mani, lasciando libere le dita.
    Ginocchiere e parastinchi : Sono delle normali ginocchiere e parastinchi, con la differenza che nella parte imbottita è presente uno strato di metallo.
    Resistenza: lieve
    Peso: [2]

    Tecniche
    CITAZIONE
    Fission LVL 1
    DESCRIZIONE: può dividere o unire oggetti metallici (entro 3 metri).
    COSTO (in Energia): 15

    Iron Maiden lvl 3
    DESCRIZIONE: Come dal nome (vergine di ferro), l'elemento di metallo bersagliato viene irrigidito e successivamente, spuntano da esso massimo 3 punte metalliche con lunghezza di 20 cm ciascuno, che lacerano qualsiasi ostacolo incontrano davanti.
    COSTO: 60 PE
    DANNO: medio-grave
    EFFETTO: Sanguinamento


    Abilità
    Zhen, è in grado di percepire in tempo reale tutti i materiali di metallo intorno a lui, entro un raggio di 10 metri. L'utilizzo di questa abilità richiede un turno di assoluto riposo (no azioni di attacco/difesa).



    Se Zhen riesce a scappare secondo il suo piano di fuga, ho presupposto che incontra circa 9 lampadine + la maniglia della porta, quindi ho calcolato il costo di "Fission" x10. Ovviamente se sono presenti più illuminazioni il costo aumenta.
     
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    Aveva ritirato tutti i piccoli aghi lucenti che gli fluttuavano attorno al corpo in un tentativo istintivo di ridurre la nausea che provava, e forse fu un bene visto ció che altrimenti avrebbe percepito di lí a poco. Che Seiko percepisse effettivamente il dolore o meno, anche solo sentire qualcosa perforarti il cranio non doveva essere un esperienza piacevole. Per purissimo caso a Norio quell'esperienza venne risparmiata, ma il suono che accompagnó quel gesto era comunque carnoso abbastanza da dargli la spiacevole idea di quel che era successo. Lapsus non sembrava essere in grado di svegliarsi, perció dopo aver rimosso il materiale anti unicitá lasció perdere e si concentró sul liberarlo dalla sedia; voltó di scatto il capo in direzione di Seiko nel sentirsi chiamare. Un fruscio, un tonfo, qualcosa che strusciava contro il pavimento nella sua direzione; non poté prenderlo al volo, ma il rumore gli era abbastanza familiare, abituato al raschiare del bastone che sentiva tutti i giorni, da allungare rapido una mano e afferrarlo a colpo sicuro dopo aver fatto scomparire il dardo ormai inutile che aveva stretto tra le dita.
    Infiló subito la mano in tasca per nascondere l'oggetto, aprendolo con uno scatto ed esplorandolo al tatto. Supponeva lo schermo si sarebbe illuminato, e non sapendo cosa vi sarebbe apparso scritto sopra che qualcun altro avrebbe potuto leggere, preferiva evitare completamente fosse visibile, oltre a rendere piu difficile strapparglielo di mano.
    Il tasto centrale... doveva essere questo. Fortunatamente non era un touch screen. Premette il pulsante mentre rifletteva sulle ultime parole di Seiko. Non voleva che Blank creasse un altro suo clone...? Poi c'era stato l'appellativo con cui l'aveva chiamata l'uomo, "Vetala"... si chiese per un attimo che lingua era e cosa significasse, poi mise da parte quelle considerazioni al dopo essere uscito di lí vivo e vegeto.
    Opzione che diventava sempre piú improbabile di minuto in minuto. Era da solo, esausto, circondato da nemici. Cosa impediva loro di prendere in ostaggio lui e guadagnarne un altro con cui contrattare? Si rimise dritto dalla sua posizione accucciata di fianco alla sedia di Lapsus, tenendo stretto il bastone davanti a sé con entrambe la mani come un samurai che si appoggia alla spada, intenzionato a mantenere almeno un briciolo di compostezza. Aveva paura. Cosa avrebbe fatto Seki se non fosse tornato quella sera? Avrebbe chiamato la polizia e denunciato la sua scomparsa, ovviamente.
    E poi? La sua mente si era bloccata completamente su quello scenario, tanto che colse con un attimo di ritardo le parole di Long Shadow.
    Lo stava lasciando andare, addirittura promettendo di non seguirlo e di liberare il secondo ostaggio... cosa che probabilmente non sarebbe mai successa visto che aveva fornito loro informazioni false. Aveva probabilmente consegnato la vita del povero compagno di Lapsus nelle loro mani.
    Ma in quel momento, onestamente,non gli importava. Non sapeva nemmeno che quel tipo esistesse prima di questa sera; non ci aveva mai parlato; voleva solo uscire di lí vivo, tornare a casa e abbracciare sua figlia. Aveva recuperato un ostaggio su due ma perso Seiko; non stava a lui decidere se quell'incarico era considerabile un successo o meno.
    Ora, restava un piccolo problema: come portare l'ostaggio fuori di lí. Da solo. Con solo un bastone in mano.
    Onestamente considerava in quel momento tutti i presenti ma soprattutto Long Shadow alla stregua di un leone a cui si é miracolosamente sfuggiti perché distratto da un'altra preda piú facile. Non poteva esattamente chiedergli gentilmente aiuto a portare fuori Lapsus.
    Cutter?
    Ahah, no.
    L'uomo chiamó a raccolta le sue ultime forze; se con il suo quirk poteva creare uno scudo solido, poteva creare anche altro, di solido, no? Una miriade di piccoli aghi fuoriuscí da tutto il suo corpo compattandosi di fianco a lui. La figura era piú bassa di lui e solo vagamente umanoide, quanto poteva esserlo un manichino esposto nella vetrina di un negozio, senza viso o altre caratteristiche visibili. Perché avrebbero dovuto esserlo in fin dei conti, considerato chi lo aveva creato?
    Solo un dettaglio sembrava ben definito per qualche motivo, i capelli lunghi, in modo assolutamente inconscio.
    Era la prima volta che creava qualcosa di cosi grande, ma gli bastava che fosse in grado di muoversi al suo fianco e sostenere Lapsus.
    La figura guidata mentalmente dall'uomo, se nulla l'avesse bloccata, avrebbe afferrato Lapsus passandogli le braccia sotto le spalle e le ginocchia, per poi affiancarsi di nuovo a Norio e, nemmeno fosse lei la guida tra i due, iniziare a camminare verso l'uscita seguita dall'uomo, fermatosi solo un attimo a raccogliere -con un fazzoletto, non sapendo bene come altro fare- ció che restava di Seiko.
    Un armata di morti...? Sapeva che i cloni di Blank erano generati tutti a partire dalle poche stesse persone, ma aveva sempre supposto si trattasse di qualcuno ai piani alti. Un braccio destro, un compagno fidato, perfino un familiare... e forse era effettivamente cosí, ma aveva sempre dato per assunto fosse vivo e... come dire... consenziente a venire clonato. Dalle parole dell'uomo di fronte a lui la situazione sembrava diversa.
    Il primo pensiero del cieco tuttavia non andó alle implicazioni morali della cosa - era troppo stanco,troppo nauseato, e soprattutto non sarebbe di certo andare da Blank a fargli la predica a riguardo qualsiasi cosa ne pensasse-, ma a qualcosa di molto piú semplice e viscerale.
    Un fredda urna che gli veniva premuta tra le mani, e l'odore di incenso.
    Norio tremó visibilmente per un istante, appoggiato al bastone, poi riprese a camminare.
    « Buona serata.»
    Non lo era stata ma al diavolo, l'educazione impeccabile era praticamente l'unica cosa che gli era rimasta da sfoggiare in quel momento.
    "You don't have to play well, you just have to play better than your opponent "
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    Norio Toda

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    • Energia: 50
    • Forza: 40
    • Quirk: 74
    • Agilitá: 36

    • Equipaggiamenti:
    - White Cane
    - Smoke Bomb: Turno 1/3
    • Peso Trasportabile: [2/4]

    CITAZIONE
    Ummm allora spero che l'uso del quirk in quel modo mi venga passato, lo considero il prototipo di una tecnica di evocazione vera e propria che volevo dargli in futuro in ogni caso, altrimenti l'alternativa era davvero chiedere gentilmente aiuto a Kardama perché non ce lo vedo a riuscire a sollevare e portare Lapsus da solo
    :asd:
    Non ho giocato nulla sulla ferita di Lapsus e/o la porta rotta da Zhen perché avendo smesso di usare Hari non potrebbe percepire che ha qualcosa che non va in ogni caso e perché volevo restare in ipotetico.
     
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    HANA TACHIKAWA
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    Che la spadaccina a capo del trio duo di Deep Void non fosse un essere umano normale, Hana più o meno lo aveva intuìto: la melma scura nella quale prima si era sciolta la sua katana, le aveva ricordato quella degli uomini in nero che lei e Rin avevano combattuto la prima volta che si erano incontrate.

    Però vedere quella scena la turbò comunque moltissimo.

    Andiamo con ordine.

    Il rumore secco di nuovi spari giunse alle sue orecchie come se provenisse da un luogo lontano, tanto era concentrata sul cuore dell'azione tra lei, Arabella, la spadaccina e gli ostaggi.

    Il suo Airflare non aveva nemmeno scalfito la spadaccina. Onestamente, non ci aveva nemmeno sperato troppo: l'obiettivo principale era quello di creare un elemento di disturbo sufficiente per permettere a Steel di difendersi meglio, e in quello era riuscita.

    Già, peccato che non fosse stato solo merito suo.

    La minaccia in realtà era stata neutralizzata dalla figura sbucata fuori da quella nebbia rossa di sangue.
    Era un uomo alto, tutto in nero e dall'aria austera, che Hana non aveva mai visto e non aveva idea di chi potesse essere.

    Un Pro-Hero intervenuto per dare man forte ai vigilanti?
    Oppure... oppure un altro membro di qualche altra organizzazione criminale nemica di Deep Void?

    Nel primo caso: Urrà.
    Nel secondo: Siamo fottute.

    E Switchblade aveva proprio la faccia da siamo fottute.

    Merda.

    Quella montagna di uomo faceva paura anche perché era rimasto spaventosamente calmo, mentre sollevava per la testa la minuta spadaccina. La sua voce era un tuono fermo e irremovibile.

    Quello che venne dopo... beh.
    Diciamo che la lama che poco prima aveva trafitto da parte a parte Cutter era uno scherzetto in confronto alla fine che aveva fatto la ragazza-cosa.

    Perché non aveva distolto lo sguardo? Avrebbe dovuto distogliere lo sguardo.

    Perché non si stava dando alla pazza fuga come Cutter? Avrebbe dovuto darsi alla pazza fuga come Cutter.

    Invece se ne stava lì, congelata dalla punta dei piedi alla punta dei capelli, incapace di elaborare mezza parola.
    Poi osservò - sempre senza fare o dire niente - l'ultimo membro di Deep Void adoperarsi per liberare Lapsus.

    Aveva la sensazione di trovarsi in un sogno, senza la facoltà di poter intervenire sugli eventi: una mera spettatrice.

    Anche le conversazioni le giungevano lontane e ovattate, come se tutti i presenti si trovassero sott'acqua: il senso di alcune parole sfuggiva, i nessi tra le battute erano vaghi.

    Vetala? Cosa diamine era un Vetala?
    E perché quello stava permettendo a Darkstar di andarsene con Lapsus?
    E... perché parlava al plurale?
    "Vi consegneremo"...?

    E poi, il colmo:

    "BUONA SERATA"?

    Oh, quella serata era stata tante cose ma di sicuro NON era stata una BUONA SERATA. Ed era tardi per augurare un miglioramento.

    Quando Hana non parlava voleva dire che la situazione era proprio grave.

    Fortunatamente, quell'ultima uscita di Darkstar aveva spezzato un filo di tensione, provocandole uno sbuffo che non si capiva se fosse di divertimento o di esasperazione.
    Probabilmente tutte e due le cose.

    Era arrivata al punto in cui lo stress aveva raggiunto livelli tali da aver fatto il giro di boa ed essersi trasformato in profondo distacco.
    Tornò a respirare - non era sicurissima di averlo fatto negli ultimi quindici secondi.

    Cutter si era defilato, la spadaccina arrogante era stata letteralmente raccolta con un fazzolettino, Darkstar se ne stava andando con l'ostaggio più prezioso, e loro tre erano ancora vive.

    Certo, su di loro troneggiava ancora minacciosa la figura dell'uomo misterioso, ma aveva la sensazione che se le avesse volute morte, probabilmente lo sarebbero già state.

    Lo vide posare lo sguardo in particolare su Rin, e istintivamente le venne da affiancarsi alla compagna per... per cosa? Difenderla?
    Pff.

    Beh, almeno la buona notizia era che finalmente ora riusciva a muoversi.

    Parlare era ancora difficile - si sentiva la gola secchissima.
    Lo sguardo però era decisamente acceso e diceva molte cose, tipo:

    " Non so chi tu sia ma giuro che ti stacco le dita a morsi se ti avvicini a Rin. "



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    • Energia: 65/100
    • Forza: 019
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    • Agilità: 028

    • Status: illesa - ma molto turbata :zizi:
    • Tecniche usate: /



    • Equipaggiamento: Adaptive suit



    • Lista tecniche:

    HYPE [Livello 1]
    Costo: 15 PE
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio - 2 metri [spostamento]

    BREAKDANCE [Livello 1]
    Costo: 10 PE
    Danno/Effetto: Tecnica Offensiva - Danni Lievi

    DUBSTEP [Livello 1]
    Costo: 15 PE
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio - 2 metri [spostamento]

    AIRFLARE [Livello 1]
    Costo: 10 PE
    Danno/Effetto: Tecnica offensiva - Danni Lievi

    FREESTYLE [Livello 1]
    Costo: 60%*agilità PE [+2% PE mantenimento]
    Danno/Effetto: Power-Up [Agilità+10%]

     
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    Lui apparve.
    Un fantasma nella sua sanguinolenta apparizione, le parole perfette per descrivere l'entrata in scena di Kardama.
    All'uomo era bastata una frase per mettere in fuga Cutter. Arabella neanche se ne accorse lì per lì di quell'uscita, troppo concentrata sulla lama di Seiko che si avvicinava sempre di più, sempre di più. Uno stridio metallico risuonò nell'attimo in cui la katana e la pelle d'acciaio della Vigilante si scontrarono. Percepì la lama passare oltre le difese, non tanto da farle del male ma abbastanza la lasciarle un bel taglietto sanguinolento. Il sangue colò dalla ferita, sporcandole e macchiando i vestiti, e lei nemmeno se ne accorse. Rifilò il colpo, cercando di render pan per focaccia senza riuscirci. Era veloce e, per quanto la Vigilante si fosse mostrata pronta, Seiko era rapida di riflessi quel poco che bastava per sottrarsi all'attacco. [Uff] Grugnì, insoddisfatta di quel colpo andato a vuoto. Vide la lama piegarsi e si preparò, provando ad alzare il braccio per fermare l'avanzata e...non fu necessario.
    Se l'attacco di Arabella non era andato a segno, lo stesso non si potè dire di quello di Kardama. Purtroppo per Seiko, il capo di Phantom si frappose tra lei e la katana, afferrando il cranio del clone di Deep Void e alzandola da terra. Quella a cui assistette la Caporecluta fu la scena di un film dell'orrore. Una lunga ombra scura solleva una ragazza da terra senza il minimo sforzo. Con le parole degne di un esorcista Kardama attaccò come un demone. E trasformò il cranio di Seiko in un puntaspilli.
    Arabella assistette alla scena freezata. Il cervello le era andato momentaneamente in black out nell'istante in cui Kardama aveva attaccato.
    Le ultime parole di Seiko prima di sciogliersi in poltiglia le rivolse a Darkstar, il diplomatico.
    Il resto sembrò passare davanti ad Arabella come un film visto da dentro un acquario. Sentiva calma, stranamente calma, e i suoni le giungevano alle orecchie ovattati. Guardava con quei piccoli occhi gialli luminscenti il punto in cui Seiko si era squagliata. "Vi consegneremo l'altro uomo, sano e salvo, una volta verificate le vostre informazioni. Avete la mia parola." A quelle parole Arabella alzò il capo, guardando il boss.
    Poi guardò Hana e Switchblade.
    I pensieri stavano tornando a fluire nel cervello, il cortocircuito si stava pian piano riparando nella testa della ragazza d'acciaio. Si avvicinò ad Hana e le mise una mano sulla spalla. [Non è necessario] Le disse.
    Il diplomatico sparì assieme a Cutter eppure non si azzardò neanche in quell'istante di togliersi la maschera. Si rese conto, con sommo stupore, che non voleva togliersela ora. Aveva ancora il cuore che batteva nel petto, per l'adrenalina e un po' per lo shock di vedere Seiko squagliata per mano di Long Shadow. Abbassò lo sguardo in quel punto. Un secondo di pausa, poi alzò il capo in direzione del demone. [Long Shadow] Salutò quasi con un cenno. La mano ancora sulla spalla di Hana. A tranquillizzarla, forse, o forse per cercare sostegno lei stessa. [Non penso sia il luogo per discutere dei metodi di pianificazione ma avrei da ridire sull'organizzazione di questo scambio. Sopratutto sul fatto di non essere stata interpellata al riguardo.]
    Rivolse uno sguardo a Switchblade. Si, ancora un pochino ce l'aveva con lei per come aveva pianificato e organizzato il tutto senza di lei. Guardò l'altro ostaggio e, solo allora, si azzardò a togliere la mano da Hana. Un passo avanti, a frapporsi tra lei e Long Shadow. [Cosa ne facciamo dell'altro ostaggio? E cosa facciamo se l'informazione dovesse rivelarsi falsa?]
    Il braccio continuava a sanguinarle ma quella ferita era l'ultimo dei suoi pensieri al momento che neanche se ne accorse.
    ❖ Steel true, blade straight ❖



    235 PE
    Danni lievi braccio destro
     
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    Kardama Tsukiyo
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    Kardama avrebbe potuto o forse dovuto immaginare che l'assassino di Aogiri non avrebbe afferrato la possibilità che gli aveva offerto con tanta facilità. Era una delle pochissime volte in cui l'uomo non staccava direttamente la testa ad un criminale e onestamente l'impertinenza e la scorrettezza del ragazzo mascherato lo avrebbero probabilmente convinto a non ripetere l'esperienza mai più. Il materiale anti-unicità presente nella stanza non aveva certo cessato il suo effetto permettendo al fuggitivo sì di ferire l'ostaggio ma di certo non di ucciderlo. Kardama, dal canto suo, pur non essendone immune si era lentamente abituato alla sensazione di nausea e disorientamento che il materiale portava utilizzandolo ogni giorno al lavoro, un po' come chi assume piccolissime dosi di veleno ogni giorno per cercare di svilupparne un'immunità.
    Aspetti un attimo. - disse quindi con voce calma mentre osservava l'emissario di Deep Void impegnato nel tentativo di creare chissà cosa sfruttando la sua unicità luminescente - Il suo collega è ferito. - aggiunse, osservando poi Lapsus dare un paio di colpi di tosse e un rivolo di sangue iniziare a colare dalle sue labbra. Non aveva alcun potere sul sangue altrui ma, col tempo, aveva imparato a distinguerne l'odore acre quasi come si trattasse di un cane da caccia. A seguito di un teatrale gesto della mano mostrò a tutti una semplice boccetta di vetro contenente un liquido rosso come quello che fino a pochi secondi prima aveva invaso la stanza. Chissà da dove lo aveva tirato fuori per quel trucco quasi da prestigiatore... forse direttamente dall'interno del suo corpo. Le sue lunghe dita ossute si strinsero attorno a quel contenitore di vetro infrangendolo in mille pezzi mentre quel liquido rosso colava sul collo di Edward.
    E' molto probabile che abbia del metallo in corpo. - spiegò quindi, agitando la mano in aria per liberarsi dalle schegge di vetro ed il liquido rosso residuo - Il sangue lo terrà in vita per qualche ora, ma ha bisogno di cure immediate. Dica al suo capo di portarlo in ospedale il prima possibile. - aggiunse, per poi fermare le parole di Arabella con un cenno della mano destra. L'uomo di Deep Void sembrava decisamente in difficoltà nel tentativo di creare un supporto per portarsi dietro l'ostaggio: considerata la presenza del materiale anti-unicità non era probabilmente il momento adatto per tentare qualcosa di nuovo - Rin, accompagna il nostro gentile ospite all'uscita, per piacere. - disse quindi posando nuovamente il suo sguardo sulla ragazzina.
    S-sì! - rispose lei chinando il capo, per poi sfiorare il corpo dell'ostaggio e iniziare a trascinarlo dietro grazie alla sua unicità. Prima di dirigersi alla porta che dalla stanza portava sul corridoio ormai senza luce fece una tappa nella zona dove i suoi coltelli, lanciati all'inizio dell'alterco, si erano conficcati nel muro. Ne tirò fuori uno per portarselo dietro giusto per sicurezza, uscendo poi probabilmente dalla stanza assieme a Norio.
    Arabella. - disse quindi con voce profonda guardando la ragazza con la maschera, osservando poi l'altra - E voi dovete essere Hana. Rin mi ha parlato molto di voi. - aggiunse. Lo aveva fatto, ma in termini decisamente diversi rispetto a quelli rivolti ad Arabella. Una era volente o nolente una compagna d'armi mentre l'altra, almeno per ora, una semplice amica.
    No, è stato un disastro. - disse quindi secco, una volta rimasti solo in tre nella stanza, riferendosi alle parole precedenti della ragazza mascherata - Non avevo neppure idea che Rin avesse organizzato questo scambio per oggi, mi sono diretto qui non appena l'ho scoperto. - spiegò, per poi guardarsi attorno - E ha preso molto più materiale anti-unicità del dovuto, il che significa che dovrò rimanere a pulire se non voglio finire nei guai. - sentenziò infastidito - Mi risulta evidente che qui non si tratti più di un gioco per ragazzine, pertanto sembra che dovrò arrendermi all'idea di avere delle persone alle mie dipendenze. - aggiunse. Per quanto gli potesse dare fastidio ammetterlo, se tutto quel casino era iniziato era a causa della sua reticenza nei confronti di lavorare in gruppo, lasciando Switchblade libera di agire come voleva. Forse era il momento di farsi davvero avanti come leader per evitare incidenti simili in futuro... e questo significava anche conoscere i propri sottoposti ed instaurare dei rapporti.
    L'informazione è certamente falsa, signorina Zimmermann. - alzò lo sguardo al soffitto in risposta all'ultima domanda della donna - Che il nostro uomo conoscesse o meno l'ingegnere misterioso non c'è certezza, ma non esiste neppure una possibilità che Blank possa lasciare andare con così tanta leggerezza un membro così importante. - aggiunse - Il signor Lapsus ha un'unicità temibile, ma la verità è che a Deep Void delle unicità importa ben poco. I cloni di Blank ne sono privi, ma mantengono la personalità del proprio originale. Un'unicità gli è totalmente inutile, mentre le conoscenze o le capacità fisiche... Quelle sì che sono importanti. - spiegò quindi - Immaginatevi dieci o cento ingegneri altamente talentuosi, e chissà quante altre copie può farne... Lapsus e Asui non valgono lo scambio. - scosse fermamente la testa, pienamente convinto della sua supposizione - Del resto, il bilancio dell'operazione è positivo. Nessuna di voi è ferita gravemente e ora sappiamo che probabilmente Deep Void ha contatti con Aogiri e abbiamo persino eliminato la temibile Seiko. Pur non avendo raggiunto lo scopo, il risultato è ben oltre ciò che si poteva sperare. - annuì - Per quanto riguarda Asui, è completamente inutile ora. Non credo stia a noi giudicare il suo destino, forse possiamo consegnarlo all'Eden's Thorns per ritirare la taglia che pende sul suo cranio. - concluse, conscio che non avrebbe potuto continuare a sfamarlo senza motivo per sempre. Si trattava di un criminale ma il suo gesto più atroce, l'uccisione della Madame, era in fondo stato comunque un atto di giustizia. Non stava a lui giudicare le sue colpe.
    We are the silence in the night


    CITAZIONE
    Bene, ci avviamo ufficialmente alla conclusione! Come anticipato, Zhen e Norio andranno a concludere in Memento Mori. Abbiamo deciso di non accettare la proposta del costrutto di Norio per evitare problemi qualora la proposta non dovesse essere accettata in Laboratorio, giustificandolo comunque senza problemi visto il materiale anti-unicità. Edward Lapsus ha danni Lievi come dichiarato all'inizio ma essendo ferite interne al corpo è comunque potenzialmente in una situazione grave.
    Per quanto riguarda noi, ho deciso di non avviare immediatamente l'ultimo giro di post per permettervi di reagire a piacimento a quanto accade, considerato anche che è la prima volta che vi trovate di fronte a Kardama. Giudicherò come concludere dopo i vostri post.
    Ordine post: Nyuu, Miracle, Master.
     
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    HANA TACHIKAWA
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    Pur non avendo ancora spiccicato mezza parola per lo shock, la testolina di Hana si stava lentamente riprendendo, ed era giunta alla conclusione che c'era decisamente qualcosa che non quadrava.

    Lo sguardo - ancora abbastanza ostile nei confronti della figura apparsa dalla nebbia rossa - ora si spostava sistematicamente da lui a Rin, da Rin ad Arabella, da Arabella all'ostaggio, e poi di nuovo sull'uomo misterioso, e poi su Rin che si allontava per aiutare Darkstar (???).

    Yep: non ci stava capendo una mazza.

    Fortunatamente, appena prima di esordire in un sonoro e poco elegante "checcacchiosuccede", venne fermata da una piacevole sensazione di contatto sulla spalla.

    UH.

    Era la mano di Arabella. La mano di Arabella era sulla sua spalla.

    Contegno, sù sù.
    Quello non era decisamente il contesto giusto per ricordarsi di quanto erano morbide ma forti ma anche femminili e sexy le mani di Arabella.
    Non era decisamente il momento di ricordare certi dettagli.

    Comunque, grazie a quel gesto, buona parte della tensione che l'aveva irrigidita come uno stoccafisso fino a quel momento se ne andò, come per magia. Rilassò la schiena, finalmente prendendo un vero respiro.

    Non c'erano più pericoli. Se Arabella agiva e parlava così, voleva dire che andava tutto bene.

    Long Shadow, eh?

    Mai sentito.
    Invece lui, al contrario di Hana, sembrava conoscerla già.

    Annuì lentamente, abbastanza confusa da quel modo di parlare estremamente rispettoso e pacato: era un contrasto abissale rispetto alla scena avvenuta solo pochi attimi prima.

    « Rin invece non mi ha mai parlato di voi. » E nemmeno Arabella in realtà, ma a lei si poteva perdonare tutto, finché avesse continuato a tenerle la mano sulla spalla.

    Ascoltando quello che disse Long Shadow, si sentì stranamente sollevata e compresa nel sentirlo parlare di quella serata come di "un disastro".

    Allora non era normale che Rin se ne uscisse all'ultimo minuto con gli scambi clandestini e il materiale anti-unicità reperito chissà dove e come, giusto?
    Graziealcielo.

    Sicuramente la ragazzina aveva molte qualità, ma la logistica dei piani d'azione e l'organizzazione del personale non rientravano tra queste.

    Buffo: lei e Long Shadow, ad una primissima impressione, sembravano essere ai poli opposti.

    Di tutti i ragionamenti su Deep Voi i cloni Aogiri Blank e Seiko eccetera non aveva capito granché - probabilmente se lo sarebbe fatto rispiegare meglio da Arabella sulla via del ritorno - ma aveva apprezzato il velato elogio al bilancio - tutto sommato positivo per loro - della serata.

    Solo una cosa non le tornava: che voleva dire che nessuna di loro era ferita "gravemente"?
    Ma che? Ma nessuna di loro era ferita e basta. Giusto? Giusto, senpai?

    « !! » Se ne accorse solo allora, guardando bene il suo braccio dal quale scorreva un rivoletto di sangue. Cercò di prenderlo delicatamente tra le sue mani, se lei glielo avesse permesso, per osservare meglio l'entità della ferita.

    « Ah, senpai, non va bene... Dobbiamo medicare questa ferita. » Tutto quello che aveva detto Long Shadow passò in secondo piano.

    Preoccupata? Sì.
    E si sentiva anche inutile: non aveva assolutamente pensato di portarsi dietro un kit di pronto soccorso, non aveva neanche un maledetto cerottino.

    Ecco, era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.

    Sollevò lo sguardo, ora colmo di frustrazione: sembrava voler implorare di poter andare a casa insieme ad Arabella.

    L'altro ostaggio, per quanto gliene importasse in quel momento, potevano benissimo dimenticarselo lì per sempre.



    Tecniche, Equipaggiamento & Status
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    • Energia: 65/100
    • Forza: 019
    • Quirk: 028
    • Agilità: 028

    • Status: illesa - ma molto turbata :zizi:
    • Tecniche usate: /



    • Equipaggiamento: Adaptive suit



    • Lista tecniche:

    HYPE [Livello 1]
    Costo: 15 PE
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio - 2 metri [spostamento]

    BREAKDANCE [Livello 1]
    Costo: 10 PE
    Danno/Effetto: Tecnica Offensiva - Danni Lievi

    DUBSTEP [Livello 1]
    Costo: 15 PE
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio - 2 metri [spostamento]

    AIRFLARE [Livello 1]
    Costo: 10 PE
    Danno/Effetto: Tecnica offensiva - Danni Lievi

    FREESTYLE [Livello 1]
    Costo: 60%*agilità PE [+2% PE mantenimento]
    Danno/Effetto: Power-Up [Agilità+10%]



    Chiedo scusa per il mega ritardo ç_ç Vi farò una torta.
     
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    In silenzio aspettò che Darkstar se ne andasse.
    Era rimasta sorpresa dall'udire delle ferite di Lapsus, non le era parso di aver notato ferite di sorta nè che qualcuno si fosse avvicinato abbastanza da poterlo fare senza passare oltre la sua guardia. Riflettè su quello, e su come avesse fatto Kardama ad avvertirlo, e ipotizzò centrasse l'unicità di Cutter. Metallo in corpo diceva Long Shadow.
    Effettivamente aveva visto della roba grigia...la stessa che si era appiccicata ad Hana tra l'altro.
    Osservò rapidamente il corpo dell'allieva. Switchblade si era premunita di togliere la maggior parte della sostanza. E non vedeva ferite evidenti.
    Emise un lieve sospiro sempre modificato dalla maschera in un respiro alla Darth Vader.
    Rin sparì assieme a Darkstar e rimase sola. In compagnia di Long Shadow.
    Il primo incontro con il capo del Network, il primo incontro vero e proprio. Ed era dopo averlo visto fracassare il cranio di una Villain.
    Quell'incontro era stato un disastro, su quello erano completamente d'accordo, ma per lo meno erano riuscite ad ottenere una piccola vittoria. O meglio, Long Shadow aveva ottenuto una piccola vittoria. Loro si erano limitate a portare Deep Void lì, nell'effettivo non avevano fatto molto. Evitò di dirlo ad alta voce, limitando a tenerlo come un pensiero molto fastidioso. Le dava sui nervi di non aver fatto qualcosa, di non aver ottenuto dei risultati. Il nome ottenuto era falso, quasi sicuramente, avevano sprecato materiale anti-unicità (anche se quella era colpa di Rin principalmente) e avevano rischiato di farsi male.
    Si trovava in una di quelle situazioni fastidiose, una di quelle dove non sapeva cosa dire. Conosceva Kardama troppo poco per esordire con un discorso o altro. La "Senpai" si ritrovava ad ascoltare con attenzione le parole di Long Shadow, informazioni riguardanti gli Uomini in nero e le loro caratteristiche.
    Un esercito di cloni, ognuno dotato di capacità individuali precise, quirkless (a detta del capo di Phantom) e comunque un pericolo nelle mani di Blank. [Un esercito di cloni...si, potrebbero procurare non pochi problemi] Osservò ripensando al ventre squarciato dalla katana di Seiko. [Ogni unicità ha i suoi limiti, però. Ho...abbiamo affrontato gli Uomini in nero di Blank. Non ne conosco completamente le caratteristiche. Sapevo tornassero dal proprietario una volta ridotti in quella sostanza di cui sembrano composti.] Voleva fare più domande. Voleva saperne di più. Stava per farlo quando Hana le prese il braccio, facendole notare che stava sanguinando e aveva un taglio ancora aperto. [Oh] Non se ne era accorta. Il dolore era attenuato dall'unicità, l'unica cosa che sentiva era un formicolio dovuto probabilmente al materiale anti-unicità ancora sparso nell'aria. Sorrise dietro la maschera per quella preoccupazione. Il cuore stretto per il rischio a cui l'aveva esposta.
    Che pessima senpai.
    [Non c'è bisogno, tranquilla.] La tranquillizzò, prendendole la mano e tirando via il braccio ferito. Questi si colorò di grigio, la pelle e la carne diventarono acciaio e quello squarcio sparì, guarendo. La pelle tornò rosea e la ferita era sparita. Neanche l'ombra di una cicatrice. Per quella ferita almeno. Il tessuto si era strappato, e si era sporcato di sangue, e sulla pelle della Vigilante si potevano notare delle cicatrici. Numerose cicatrici. Forse se ne ricordò perchè abbassò di scatto il braccio, portandolo sul fianco, non in bella mostra. [Non è la prima volta che vengo ferita] Si limitò a dire.
    Che serata pesante. Sentiva il peso di quella serata sulle spalle. E se lei si sentiva così Hana doveva sentirsi ancora peggio. Slacciò la maschera, tornando ad indossare il volto di Arabella e non quello di Steel. Si passò una mano sul viso, sistemandosi i capelli. "Long Shadow, vorrei riportare Hana a casa. Se ha bisogno posso tornare a darle una mano a ripulire una volta fatto." Domandava implicitamente se avesse bisogno di lei per quell'incarico o meno. Tenne la maschera in una mano mentre con l'altra cercava di prendere quella di Hana in quello che voleva essere un gesto rassicurante. "Per quanto riguarda l'ostaggio se posso dire la mia, credo dovremmo riscuotere la taglia. Restituirlo a Deep Void è fuori questione e consegnarlo alle autorità non porterà a nulla." Nessun guadagno per loro. Se consegnavano il membro di Deep Void alle autorità quando ci avrebbe messo Blank a tirarlo fuori? Un paio di avvocati, un paio di paroline giuste all'orecchio giusto e sarebbero tornato fuori in decisamente poco tempo, probabilmente. Meglio andar sul sicuro.

    ❖ Steel true, blade straight ❖



    235 PE - 35 (Zinc) = 200 PE
    Zinc, cauterize my wounds [Livello 2] [Costo: 35 PE]
    Abituata a riadattare la temperatura per mutare forma, Arabella ha imparato a sfruttare questo potere anche in piccole zone per aumentare il processo di guarigione. Utilizzando il quirk su una porzione di pelle lacerata o danneggiata da un colpo si potrà aumentare il calore corporeo e cauterizzare la ferita.
    Tecnica di cura
    Cura danni medi
     
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    Kardama Tsukiyo
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    Tanto meglio. - rispose con assoluta pacatezza all'unica risposta che la ragazza dai capelli arancioni gli aveva rivolto. In tutta onestà gli sembrava quasi impossibile che Rin, impetuosa com'era, non avesse parlato di lui a quella ragazza, ma se davvero non lo aveva fatto non poteva onestamente chiedere di meglio. Almeno un microscopico barlume di speranza nella crescita della ragazzina con le corna che, anche alla luce di ciò che era successo quella sera, sembrava in grado di combinare solamente disastri. Una parte di lui sentiva quasi di doverle delle scuse, una ragazza così giovane che era stata trascinata in un affare decisamente più grande di lei dalla sua pupilla disobbediente. D'altro canto, era stata lei a decidere di andare lì e non sembrava neppure essersela cavata male a parte qualche macchia di mercurio sulla giacca. Forse più che chiederle scusa l'avrebbe dovuta ringraziare: non era arrivato nei dintorni da molto ma, chissà, magari senza il suo apporto fondamentale quello scambio sarebbe andato infinitamente peggio. Come al solito, invece, decise di non fare né l'una né l'altra cosa, rimanendo semplicemente in silenzio fino a questioni più pressanti ed importanti.
    Normalmente quello sembra il naturale corso delle cose. - riprese quindi a parlare in risposta alle parole ancora camuffate di Arabella, guardandosi intorno per cercare di quantificare il materiale anti-unicità sparso in quella stanza - E' possibile che Seiko fosse un caso particolare. Il suo aspetto è diverso da quello di tutti gli altri uomini in nero, le sue attestazioni sono numerose... è possibile che si trattasse di un esemplare unico. - spiegò dunque, come se si trattasse di una sorta di bambola in edizione limitata o qualche tipo di robot un po' troppo umanoide - Chissà, forse ha vissuto lontano da Blank per così tanto tempo da non poter tornare indietro da sola. - abbassò lo sguardo quasi commiserandola. Vetala, così la aveva chiamata: uno spirito che infesta i cadaveri tornando a calcare la terra, un vampiro o uno zombi si potrebbe quasi dire. Più che disprezzo, Kardama provava pietà per Seiko: era stata portata in quel mondo senza scelta, obbligata a servire il suo signore instancabilmente senza riposo, senza cibo, senza più nulla di umano. Senza alcun tipo di esagerazione, l'uomo la considerava estremamente affine a sé stesso... pur con la presunzione di essere un'infestazione necessaria a differenza di quel clone.
    Questa è l'ipotesi meno spaventosa. - riprese a parlare dopo un paio di secondi di pausa - La verità è che gli uomini in nero si comportano in modo strano ultimamente. - proseguì - Rin ha detto che dopo averne estirpati alcuni questi si sono uniti assieme in un essere ben più grosso... - aggiunse, spostando lo sguardo sulla ragazza dai capelli arancioni che, sapeva, era stata testimone ella stessa quel giorno - Un comportamento mai visto. Chissà, forse il vecchio Blank è fuori controllo, o forse è colpa di sua figlia. - rifletté quindi quasi come stesse parlando da solo. La ragazza era stata vista durante il furto di un quadro molto famoso ormai un anno prima e, visto quanto si era messa in mostra, era probabile fosse a Tokyo per restare - In ogni caso non possiamo più considerare le nostre informazioni come affidabili. Bisogna prepararsi al peggio. - e, con quelle parole, si mosse verso il lato sinistro della stanza per iniziare a tirare su il materiale anti-unicità, ma non prima di essersi infilato i guanti neri in pelle che portava sempre... tranne quando doveva combattere come successo poco prima.
    No, la ragazza ha ragione. - riprese la parola quando venne direttamente interpellato, qualche minuto dopo e con ormai già quattro o cinque sbarre di materiale anti-unicità sotto braccio - Un qualche ladruncolo che è stato aggredito da lui ha riportato una grave debilitazione dopo uno scontro con Cutter, è probabile che utilizzi un qualche tipo di veleno. - spiegò - Una ferita guarita non è per questo meno mortale. Andate a casa e se possibile passate la notte assieme per sicurezza. Se dovesse sentirsi male si rechi alla clinica Nyorai's Blessed Hand a Roppongi, è di... un'amica. - suggerì, dicendo quindi ad Arabella di non tornare ad aiutare lui e Rin.
    Una sola cosa... - riprese a parlare un paio di secondi dopo, tirandosi su dritto con la schiena - Lei è ormai parte integrante del gruppo signorina Zimmermann, e Rin pare aver reclutato anche un altro ragazzo. - sospirò. Non sembrava particolarmente contento dell'idea, ma ormai le cose stavano così - Il nostro... quartier generale vicino all'Aereoporto è invaso dal gas. Posso per caso assegnarle il compito di trovare un nuovo punto di incontro? - le chiese alzando lo sguardo al soffitto - Per quanto non mi piaccia l'idea siamo un gruppo ormai.
    Rin era nel frattempo tornata, sentendo quelle parole sull'uscio della porta scorrevole che portava al seminterrato dove si trovavano i tre. Osservando Kardama con quell'aria sconsolata e sentendo quelle parole un naturalissimo sorriso colpevole sbocciò sulle sue labbra come un fiore in primavera. Forse qualcosa stava cambiando.
    Vi manderò una parte della taglia del signor Asui... ad entrambe. - concluse quindi scuotendo la testa - Grazie per il vostro aiuto questa sera.
    We are the silence in the night


    CITAZIONE
    Scusate il ritardo ma abbiamo concluso quest'avventura!
    Spero che l'attività vi sia piaciuta, è l'inizio di un cambiamento importante per PHANTOM. Grazie mille per aver partecipato. Potete effettuare il post conclusivo liberamente, direi di far andare prima Arabella per quest'ultimo giro che ha un po' più di informazioni da Kardama così può lei a sua volta dare più attenzione ad Hana. Ovviamente se volete potete anche interagire con Rin, se dovesse esserci qualcosa di importante vi manderò la risposta via MP. Grazie anche ai ragazzi dell'altra AM per essersi intrufolati da noi e scusate ancora i piccoli errori che sono capitati. :**:

    Ordine post: Arabella, Hana.

    Arabella: +50 exp, +800 yen.
    Hana: +50 exp, +800 yen.

    Trust Arabella: +1 Switchblade, +1 Long Shadow
    Trust Hana: +1 Switchblade
     
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    [E ora che Blank ha perso una delle sue pedine più importanti potrebbe decidere di trovare un sostituto] Era più una considerazione fatta a voce alta che un vero e proprio interrogativo. Non sapeva ancora come funzionava il quirk di Blank. Creava copie di persone, alcuni erano deboli ed erano i più numerosi, altri erano più raffinati ed erano unici, alcuni tornavano al proprietario altri no. C'erano troppe informazioni e troppi interrogativi per avere un quadro chiaro della faccenda. Senza contare che, a detta di Long Shadow, gli uomini in nero si stavano comportando in modo insolito nell'ultimo periodo. [Blank ha una figlia?] Non ne era al corrente. Anche quell'informazione le era sfuggita, e la cosa non le piacque. Nell'ultimo periodo, cercando di cavarsela tra lavoro e lavoro notturno stava andando alla deriva. Doveva trovare una soluzione o sarebbe finita per far schifo in entrambe le cose, ed era l'ultima cosa che voleva. Bisognava prepararsi al peggio, diceva Long Shadow. Annuì con un cenno del capo, pensierosa.
    [Anche se le informazioni potrebbero non essere affidabili, mi piacerebbe saperle. Non sono stata messa completamente al corrente, anche se queste possano essere sbagliate allo stato attuale, conoscerle potrebbe essere utile per me]
    Occorreva indagare sulla faccenda. Aveva in mente un'idea o due su come proseguire, o perlomeno come iniziare, sul come continuare avrebbe dovuto pensarsi di più. Magari avrebbe potuto... "No, la ragazza ha ragione." Alzò il capo a quel dire. Cutter usava del veleno sulle armi, veleno che anche dopo aver guarito la ferita poteva debilitare la persona. Lei non era stata ferita da Cutter ma da Seiko, eppure non poteva dar per scontato che la lama non fosse avvelenata. Cutter si era dimostrato instabile, per quel che ne sapeva aveva avvelenato la lama della katana per assicurarsi morissero tutti. Si era presentato assieme a Deep Void, aveva attaccato per primo, si era rivoltato contro Deep Void, aveva attaccato Hana, si era fatto sventrare ed era scappato via. Per quanto ne sapeva l'obiettivo di Cutter poteva essere stato quello di prendere quante più persone con lui, in un attacco omicida-suicida. Si guardò il braccio e si passò una mano sulla ex-ferita. C'era veleno nel suo sangue?
    Non ne sentiva gli effetti se era cosi. Clinica Nyorai's Blessed Hand, in caso di problemi dirigersi lì. "Va bene, se dovesse succedermi qualcosa glielo comunicherò" Avrebbe passato la notte in bianco, a quanto pare. Guardò Hana, chiedendole con lo sguardo se volesse, cercando insomma un cenno di assenso o di diniego a quella proposta.
    La serata aveva terminato o c'erano nuove sorprese in arrivo?
    "Una sola cosa..." Ed eccola là una nuova bomba. Di nuovo Arabella incontrò lo sguardo di Long Shadow. L'espressione neutra si ruppe e apparve un'emozione alle sue parole: stupore. Incredulità. Oltre al fatto che c'era un nuovo membro (di cui non sapeva nulla), Arabella era stata definita parte integrante del gruppo e in quanto tale le veniva data una missione.
    Phantom le stava dando un compito importante: trovare un nuovo quartier generale. Si rese conto di non aver risposto alla domanda, era stata presa in maniera completamente inaspettata. Chiuse la bocca e annuì mostrando un cenno di incertezza. "Posso provare a dare un'occhiata. Se ha qualche suggerimento che possa facilitarmi in questo compito è ben accetto" Trovare un punto dove potersi riunire, dove trasferire il quartier generale di Phantom. Cavoli, quello era un compito bello pesante. Le rotelle nella testa di Arabella già giravano. "Le auguro buona serata"
    No, Rin non la salutò. Le rifilò un'occhiata ed un cenno ma niente di più.
    Si passò una mano nei capelli sistemandoseli e lanciò un'occhiata ad Hana. Era stata una serata movimentata ma Hana se l'era cavata bene. Si, provava un pizzico d'orgoglio per quello. Erano state fortunate, quello si, e senza Long Shadow sarebbe finita male, vero anche quello, però Hana si era mossa tutto sommato bene.
    Zaino in spalla, armi ed elmetto conversati all'interno, si incamminò assieme ad Hana fuori dalla casa di Cube.
    Silenzio per buoni dieci secondi. Una camminata pesante quanto quella fatta per arrivare da Rin.
    "Mi spiace per la serata" Disse infine. "Non pensavo potesse rivelarsi così..." Pericolosa? Quasi mortale? Sanguinaria? Macabra? Pericolosa? "...movimentata"
    Era ancora agitata, teneva lo zaino in una presa ferrea, e l'idea che potesse essere avvelenata non contribuiva a metterla a suo agio.
    Grazie al cielo era buio e il sangue sul lato della manica non era troppo evidente. Una piccola cucitura, del limone e avrebbe potuto metterla a nuovo, magari. O forse era solo il caso di buttarla in un cestino. Stava pensando ad altro per distrarsi? Si.
    "Ti sei mossa bene, comunque." Diede un'occhiata alla sua allieva e le sorrise, cercando di sembrare incoraggiante e calma. Notò le piccole macchie sulla felpa, i piccoli rimasugli di mercurio, del metallo di Cutter. Il sorriso si smorzò un poco. "Credo sia il caso di buttare quella felpa" Non sapeva quanto potesse essere pericoloso Cutter e i proiettili, le ci volle una buona forza di volontà per non mettersi le mani nei capelli. "A casa ne ho un paio che posso prestarti in caso"
    Certo, poteva dire qualcosa del tipo: Ehi, non c'è bisogno che stai a casa mia per la notte, starò sveglia e ti scrivo ogni tot minuti per tranquillizzarti che sono viva.
    Peccato ci fosse un piccolo problema: non voleva dirlo. Non voleva stare da sola a casa sua, sveglia, sempre controllando i suoi parametri vitali, stando attenta a non mostrare sintomi di sorta che potessero farla correre in clinica. Non voleva starsene sola.
    Dirlo ad alta voce le pareva impossibile. Dire esplicitamente: ho bisogno di aiuto, semplicemente non le riusciva.
    Aprì bocca. La richiuse.
    Magari Hana aveva delle domande da farle. Domande riguardo Deep Void, riguardo Phantom, riguardo il mondo Vigilante in generale. Sperava ne avesse, così avrebbe potuto passare quel tragitto verso casa a rispondere e a distrarsi dai pensieri nella propria testa.
    ❖ Steel true, blade straight ❖



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    [Non è la prima volta che vengo ferita]


    « Sì sì lo so, ma comunque ! »

    Ribattè senza smettere di preoccuparsi.
    Sapeva benissimo che il loro hobbyquasilavoro comportava dei rischi, e non si era mai scandalizzata per un graffio o un'ammaccatura sulla propria pelle.
    Quella di Ara-senpai però era tutto un altro discorso.
    Perché sì.

    Un po' amareggiata, lasciò andare il suo braccio e osservò il processo di auto-guarigione tramite l'uso del quirk.
    Figo. A volte invidiava un pochino i quirk di trasformazione: così versatili!

    Tirò un sospiro di sollievo, anche se non era ancora del tutto tranquilla. Ogni volta che notava quelle cicatrici - di cui non aveva mai saputo la provenienza - si sentiva impotente e inadeguata.

    Era una brutta sensazione, che però venne parzialmente scalzata dal calore della mano di Arabella che era andata a stringere la sua.

    Vedere di nuovo il suo viso e sentire la sua vera voce era bello e rassicurante.
    Sì, voleva andare a casa.

    Ne aveva abbastanza di quella serata, di Cutter, di Deep Void e di tutti quei discorsi sull'esercito di cloni e del loro burattinaio Blank.
    Aveva come la sensazione di essere l'ultima arrivata in classe.
    Tutto quello di cui avevano parlato Long Shadow e Arabella erano sì cose di cui era più o meno a conoscenza, ma... come dire: era come se lei avesse letto solo la prima pagina di un lungo capitolo, mentre loro discutevano e facevano teorie come due veri esperti.

    Non aveva più nemmeno le forze per cercare di non dare l'impressione di sentirsi totalmente incapace ad apportare un qualsivoglia contributo costruttivo a quella specie di rapporto di fine missione.

    Solo una cosa detta da Long Shadow la ridestò, facendole sobbalzare il cuoricino.

    Arabella, avvelenata?

    Suoni di sirene nella sua testa.

    « Uuuh- » La guardò come a volerla passare ai raggi-x, in cerca di qualsiasi sintomo potesse presagire qualcosa di grave.

    Che fare? Che fare??
    Chiamare l'elisoccorso
    Manovra di Heimlich
    Bere quattro litri di acqua

    No, la soluzione ce l'aveva Long Shadow.

    Dormire insieme.

    Per un attimo si congelò sul posto come un blocchetto di ghiaccio, anche se sentiva che la faccia stava raggiungendo la temperatura della lava.

    Non poteva dire che non fosse da un po' di tempo desiderosa di essere invitata a casa della senpai e, magari, fare un bel pigiama party tra ragazze.
    Solo non pensava sarebbe successo così.

    « Sìssignore. » Rispose forse un po' troppo in fretta, poi si schiarì la voce. « Ah-ehm, voglio dire, mi sembra una buona idea. » Incrociò e ricambiò lo sguardo di Arabella, assicurandola al milleventi per cento di accettare la proposta.

    « Nyorai's Blessed Hand a Roppongi, capito. Se dovesse essercene bisogno, la porterò lì. » Si mise quasi sull'attenti. Dopo quell'ultima uscita, la figura di Long Shadow aveva acquisito un bel po' di punti stima.

    « E grazie a lei per essere intervenuto. Uhm, sì, buona serata. Ciao Rin. »

    Salutò tutti non senza una certa fretta, poi riacchiappò il proprio zaino e le crocs - non dimentichiamoci le crocs - e infine tornò accanto ad Arabella, uscendo insieme a lei.

    Di nuovo quel silenzio.

    Probabilmente la senpai aveva troppe cose a cui pensare, perciò questa volta decise di rispettare quel momento di raccoglimento fino a che non fosse stata lei ad aprire bocca.
    E così fece.

    « Uh? Ma no, non è mica colpa tua... E' di quella matta di Rin. » Cercò di sorridere per sdrammatizzare come suo solito, anche se un velo di tensione era ancora palpabile.

    Arrossì un pochino a quel complimento, stringendosi nelle spalle.
    Poi abbassò lo sguardo per valutare le condizioni della sua felpa. Le macchie di liquido metallico erano ancora ben visibili, e c'erano dei rimasugli densi.

    Arabella aveva ragione: era da buttare.
    Fortunatamente era stata abbastanza intelligente da scegliere una delle sue peggiori felpe, per cui non le importava più di tanto.
    Se la sfilò e la appallottolò per bene: l'avrebbe buttata nel primo cestino.

    « Non ti preoccupare comunque, avevo già detto ai miei che avrei dormito fuori. Così, a parte questa scappatella con Deep Void, è come se fossi una brava figlia che non dice le bugie. Giusto? »

    Occhiolino e boccaccia accompagnarono quelle parole.

    Anche se si stava impegnando per sembrare la solita Hana scherzosa e sicura di sè, in realtà trasudava imbarazzo e agitazione.
    Era combattuta tra la felicità dovuta al fatto di stare davvero andando a casa di Arabella, e la preoccupazione del possibile avvelenamento.

    Il monitoraggio dei parametri vitali ogni quindici minuti non era esattamente il pigiama party che avrebbe sognato, ma hey: still something.

    E no, in realtà non aveva mille domande da farle su tutto quello che era appena successo.
    O meglio, le aveva, ne aveva un sacco, ma non le avrebbe fatte quella sera.

    L'idea di prendere in prestito una felpa di Arabella era mille volte più elettrizzante degli affari di qualsiasi cricca di villains.




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