Magical Singing Party - Absolutely not a business meeting

Kalya non colse minimamente l’imbarazzo di Shinjiro, quando lei gli chiese di poter studiare la sua suit: normalmente se ne sarebbe accorta in un attimo, visto che si poteva dire che erano abbastanza simili su quel fronte, ma in quel momento era troppo presa dall’entusiasmo al pensiero di studiare quella suit che sembrava fighissima. “Ottimo! Allora mi servirebbe vederla sia spenta, che in funzione… magari possiamo organizzarci nei prossimi giorni?” E le sfuggì un sorriso del tutto innocente, continuando a fissare il suo collega.
Insomma, quello che temeva Shinjiro era assolutamente vero e, purtroppo per lui, Kalyani neanche se ne rendeva conto. Probabilmente se ne sarebbe accorta sul momento, ma pazienza. Alla fine lei stava semplicemente lavorando, niente di strano o di ambiguo (?).
In ogni caso, anche se Shinjiro aveva detto che non c’era alcuna fretta nel cercare le informazioni su Hayato, Kalya si sentì in dovere di specificare subito una cosa che la premeva. “Cercherò comunque di reperire il materiale il prima possibile,” disse, annuendo con una certa sicurezza, prima di addentare un takoyaki. Non voleva assolutamente che, di punto in bianco, quella questione diventasse urgente e Starrysky rimanesse sprovveduto di strumentazione per poter lavorare. Senza contare che lei era una persona molto precisa - fin troppo - e odiava lavorare lentamente.
La richiesta che il suo compagno di gilda aveva rivolto al network parve spegnerla leggermente, portandola ad osservare con una certa attenzione l’espressione del ragazzo, che appariva pressoché neutrale e imperturbata. Nonostante ciò, sospettava che fosse una questione che gli stava particolarmente a cuore e, al pensiero, sentì che avrebbe voluto davvero aiutarlo: non poteva immaginare come ci si potesse sentire ad essere lontani da un proprio famigliare per così tanto tempo, sapendo che poteva essere davvero scomparso nel nulla. Aveva perso suo padre, molti anni fa, ma era certa del perché ciò fosse avvenuto: quella situazione era invece un salto nell’ignoto.
Ascoltò dunque le domande legittime di Shinjiro, prima di prendere un respiro profondo. “Ci sono già tracce? Una pista da seguire?” Chiese, inclinando leggermente la testa di lato. In realtà, per quanto volesse aiutarlo anche lei, non aveva nessuna competenza in ambito investigativo… e non aveva la più pallida idea di come fare la detective di casi irrisolti. Però era molto brava nella logica, poteva essere utile? Beh, in ogni caso, sicuramente Shinjiro ne capiva molto più di lei.
E riguardo la proposta di Starrysky di aiutarli nell’ambito informatico… lei era abbastanza favorevole, nonostante Shinji apparisse vagamente scettico - lei comunque si fidava del suo compagno di gilda. “Secondo me non è una cattiva idea,” disse, accodandosi al suo amico. “Nel mio caso, meno finisco nei guai e meglio è. Ho un’azienda da gestire e non posso permettere che gente come Aogiri lo venga a sapere…” O Deep Void. Questo nome la faceva ancora rabbrividire, dopo l’esperienza che aveva avuto mesi prima.
“... Ovviamente parlo per me. Non voglio decidere anche per Joule.” Specificò subito dopo, deviando appena lo sguardo, improvvisamente colta dalla sensazione di aver parlato anche per lui. Alla fine, per quanto potessero essere amici, lei non metteva bocca riguardo le scelte che Shinjiro prendeva per il Bloodpact. In fondo, neanche ancora sapeva se considerarsi ufficialmente parte di quel network… forse avrebbe dovuto essere chiara con lui e chiederglielo direttamente, almeno non si sarebbe fatta tremila problemi a riguardo.
« Fallen Angel...? Era questo tizio?»
Kalya corrucciò vistosamente le sopracciglia, quando Shinjiro intervenne nella richiesta che lei aveva rivolto a Starrysky, completamente colta alla sprovvista. E si sentì ancora più sbigottita quando lui le mostrò la foto di quel tipo, che lei riconobbe in un batter d’occhio. “... Lo conosci? Gabriel, no?” Fece, guardandolo con estrema confusione. Insomma… quante possibilità c’erano che i due si conoscessero? Avevano addirittura una storia lunga alle spalle…
Ora Kalya era curiosa di saperne di più. Sembravano due persone completamente opposte, per lei era davvero assurdo pensare che Shinjiro lo conoscesse così bene. Avrebbe voluto davvero chiedergli qualche dettaglio in più, ma non erano da soli dentro quella stanza e non voleva tediare Starrysky con discorsi che non lo riguardavano… anche se magari qualche dettaglio in più sul suo conto poteva essergli utile. Si limitò comunque a restare in silenzio, guardando Shinjiro con un’espressione indecifrabile, un misto di confusione e nervosismo.
Questi sentimenti, però, si ammorbidirono quando lui le chiese se le aveva fatto del male. Kalya sollevò il braccio con il livido, lasciandosi sfuggire un sospiro. “Puoi vederlo tu stesso,” fece, portando poi la mano all’orlo della sua camicetta e sollevandone un lembo, mostrando una piccola parte del suo fianco destro, che aveva un colore ancora livido. “Non so se ci fosse andato leggero secondo i suoi standard. Ha detto che voleva allenarmi a diventare più forte.” Borbottò, rimettendosi a posto la camicia.
In ogni caso, quel pensiero venne sostituito dalla consapevolezza che Shinjiro sembrava davvero preoccupato per lei, e ciò la portò a deviare il viso per nascondere un sorriso lusingato, appena accennato.
Finì anche lei il suo pasto, nel momento in cui Shinjiro parlò del pagamento, segno che molto probabilmente quell’incontro stava volgendo a termine. Kalya sollevò lo sguardo verso Starrysky, rivolgendogli un’espressione grata. “Grazie per aver accettato di incontrarci,” fece. Non era una cosa scontata, dal momento che la politica della gilda era quella che era, ma alla fine gli avevano offerto dei soldi… però qualcosa le diceva che, sotto sotto, anche lui avesse un suo senso della giustizia.

Don't mess up
my programs of love

Beh… sospettava che lei sarebbe stata da garante sia per il suo compagno di gilda, che per il network. Alla fine aveva fatto da collegamento ad entrambi, offrendo lavoro a Starrysky e aiuto a Shinjiro nella ricerca di quella persona, quindi se qualcosa fosse andato storto fra i due lei ci sarebbe andata in mezzo con tutte le scarpe. Tuttavia si sentiva abbastanza tranquilla a riguardo, visto che si fidava sia di Starrysky che di Shinjiro, quindi la minaccia amichevole che le rivolse il primo non la spaventò molto. Anche perché non aveva niente di spaventoso.
“Basta che non siano pizze all’ananas,” commentò, provando a sdrammatizzare, con un sopracciglio sollevato. Alla fine, nonostante il suo paese natio non fosse rinomato per l’arte della pizza, lei aveva assaggiato quella all’ananas e le aveva fatto davvero schifo. Quindi poteva dire di capire abbastanza la battaglia che gli italiani avevano rivolto a quel piatto (?).
Notò chiaramente il disagio di Starrysky quando lei lo ringraziò, nonostante capelli gli coprissero la maggior parte del suo viso, e rimase a guardarlo con una punta di curiosità. Stava parlando di un certo FROST, che poi capì essere un’Intelligenza Artificiale, cosa che la incuriosì ancora di più. A differenza di Shinjiro, lei aveva un pochino più di esperienza nel campo e, anche se non era specializzata nella programmazione, non era completamente ignorante in materia. Senza contare che anche lei lavorava con quel genere di IA quando si trattava di costruire robot, anche se si occupava principalmente della sezione hardware. “Figurati. A quanto mi pare di capire, questa situazione giova praticamente a tutti.” Commentò, stringendosi appena le spalle.
E a lei giovava? Beh, l’aveva avvicinata alle questioni che riguardavano il network di Shinjiro e che andavano oltre a semplici ronde davanti al Café Fantasia… quindi sì, ne aveva giovato eccome. Al pensiero, si voltò a guardare di sottecchi il suddetto, sovrappensiero, decidendo infine di chiedergli in maniera diretta se si potesse sentire o meno un membro effettivo del Bloodpact. Ma lo avrebbe fatto dopo, una volta uscita da lì, da soli.
«... molto nobile da parte sua. Ovviamente non ha accettato "no" come risposta?»
“Certo che no,” Kalya sbuffò, roteando appena gli occhi. “Si era proprio impuntato, ma pazienza. Non sarà un livido a turbarmi così tanto.” Era stato altro a turbarla, come il fatto che si fosse scontrata con la consapevolezza di essere ancora molto vulnerabile e, soprattutto, di non essere invincibile. Quello le aveva fatto molto più male di qualsiasi altra esplosione che aveva subito sulla sua pelle.
Per questo motivo sentire che lui si era addirittura trattenuto la portò a innervosirsi nuovamente, abbassando lo sguardo verso la punta delle sue scarpe e non rivolgendo risposta a Shinjiro. La consapevolezza di ciò, ovviamente, la faceva sentire ancora più debole… se aveva avuto modo di scontrarsi con una persona così pericolosa, a cui non era riuscita a fare neanche un graffietto nonostante lui si fosse trattenuto.
Ma fu una voce artificiale a risvegliarla dai suoi cupi pensieri. Quando FROST parlò, addirittura salutandola, Kalya sollevò lo sguardo verso il computer di Starrysky con un’espressione sorpresa. “Oh… piacere.” Rispose a sua volta, dando poi un’occhiata a Shinjiro, che sembrava piuttosto confuso, e ritrovandosi a sorridere leggermente. Ok, doveva ammetterlo, certe volte lo trovava buffo, ma non in maniera negativa… anche se non glielo avrebbe mai detto. Non era sicura di come potesse prenderla.
Quando annunciò che quell’incontro era finito, Kalya a sua volta si alzò in piedi, rimettendosi il suo cappotto azzurro e rivolgendosi al suo compagno di gilda. “Allora ci teniamo in contatto… anche perché dopodomani dobbiamo giocare, no?” Gli ricordò, poggiando una mano sul fianco con un atteggiamento abbastanza rilassato. Nonostante tutto, Starrysky era comunque il suo compagno di gilda e si relazionava con lui principalmente in quel contesto… Anche se, dopo quell’incontro, poteva considerarlo un vero e proprio collaboratore del Bloodpact probabilmente. O forse un membro effettivo? Avrebbe dovuto chiedere delucidazioni a Shinjiro… insieme a molte altre domande a riguardo.
Ma, nonostante i dubbi che aveva, su una cosa era assolutamente certa: era più sicura che mai di voler collaborare attivamente con il Bloodpact.

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