Late Night Fox Blues

AM di Gruppo ETERNIUM | Delin, DualSlayerBlade, Ace

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    DAISUKE OKADA
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    Erano tutti d'accordo su almeno una cosa. Attaccare - o anche solo confrontare - una persona come Kimura, senza alcuna prova definitiva per renderlo colpevole, era come fare bungee jumping senza corda.
    Un suicidio sociale, che sarebbe terminato con Eve in una cella, anche nel caso in cui avesse ragione. Non se lo poteva permettere lei, e non se lo poteva permettere ETERNIUM. Non erano un gruppo numeroso, non lo sarebbero mai diventato probabilmente, non era quello il modo di operare che Yami voleva per quella sua banda di non-così tanto criminali. Erano in sei… anche se forse è meglio dire cinque, la Luna non si era più fatta vedere, ma rimaneva comunque membro onorario del gruppo. La carta era rimasta in mano sua, quindi era anche una questione pratica.
    In ogni caso non avevano grandi dimensioni, non si potevano permettere pedoni sacrificabili o linee di sicurezza. Se volevano agire, si dovevano mettere in gioco direttamente, e probabilmente non erano ancora pronti a farlo come gruppo. Questa alla fine era la prima missione "importante" - cioè con più di due membri - che facevano dai tempi in cui ETERNIUM era in fase embrionale. Sì, c'era stato il viaggio punitivo di Yuya e Daisuke verso il sagrestano. O l'asta a cui Ryo aveva assistito. Oppure la notte in cui il Culto aveva colpito, dove sia il Carro che gli Amanti erano usciti - in modo individuale - per la loro personale missione. Nessuna di queste però riguardava quasi tutto il gruppo, a differenza di quest'ultima, che però sembrava decisamente la più tranquilla tra tutte le precedenti.
    I membri della MTF sembravano cordiali, nonostante un po' di fatica iniziale. Ed erano riusciti ad ottenere le informazioni che tanto desideravano, il tutto senza fare nemmeno fatica. La parte più difficile era stata vestirsi per occultare la propria identità, ma non era definibile pericolosa o altro.
    "Appena troveremo una prova eclatante, potremo pensare al confronto. Non ha senso fare castelli per aria quando non sappiamo nemmeno se Kimura possa essere dichiarato come colpevole." - disse il corvino appena Lidia finì di parlare. Come detto, andavano d'accordo sui quell'idea. Era stupido agire d'impulso, specialmente contro un poliziotto - "Per fortuna Eve, qui dentro nessuno è un semplice civile. Il tipo di confronto lo decide chi ha il coltello dalla parte del manico, e se troviamo indizi utili, potresti essere tu. Purtroppo avresti dovuto registrarlo, o fargli almeno una foto. Una faccia nei ricordi non è molto utile."
    Evelynn aveva ragione, in un confronto civile nessuno le avrebbe dato corda. Kimura era poliziotto, eroe e di famiglia importante, a nessuno fregava niente dell'immigrata americana che lo accusava in modo assurdo. Specialmente non quando l'eroe in questione era pronto a dare la sua versione dei fatti, che per il momento poteva falsificare quanto voleva.
    Dopo che gli Amanti finirono di descrivere la fantomatica ragazza, i membri della MTF ebbero una clamorosa reazione. Avevano fatto bingo, erano stati fortunati a trovarla al primo colpo, e avevano anche scoperto informazioni aggiuntive, che - seppur non richiesta - erano una bella sorpresa. Tremors, o qualunque fosse il suo nome vero, lavorava per 12th Division, un gruppo di vigilanti che Daisuke aveva conosciuto di "prima persona".
    Sia lui che Ryo erano stati salvati da Druid, ma non avevano più avuto occasione di ringraziarlo. Il corvino era abbastanza sicuro che non l'avesse fatto per salvarli, quanto più per proteggere la città, ma alla vista di chi è stato salvato non importa così tanto. Erano lì grazie a lui in quel momento. Ora che sapevano l'agenzia che "gestiva" - Möbius.- potevano avanzare su quella pista, e magari ringraziarlo anche. Probabilmente non si ricordava di due persone random che nemmeno aveva visto per bene in faccia, ma si meritava comunque il rispetto e l'educazione di un ringraziamento. Così la pensava il Carro perlomeno, magari il Folle aveva altri piani per la testa, chissà.
    Sicuramente la missione poteva procedere su quel lato però, avevano davvero una pista.
    Dopo quella frase quasi conclusiva di Lidia, Daisuke si alzò e si avvicinò ai vari membri della MTF ancora seduti, offrendo una stretta di mano di amicizia ad ognuno di essi. Non gli interessava che rispondessero, ma era semplicemente il suo modo di convalidare quella serata, per renderla più seria di una semplice discussione tra mezzi-ricercati.
    "Grazie ancora per averci accolto. Come possiamo contattarvi in futuro?" - era genuinamente curioso. ETERNIUM era un gruppo piccolo e senza alleati, sarebbe stato utile avere almeno un contatto con il mondo esterno, per quanto di misura limitata.
    Ⅶ I caught insomnia from looking at the moon Ⅶ

    Visti i problemi di salute di Delin, abbiamo deciso di scambiarci di posto nel turnaggio, così che possa aver più tempo per guarire (e recuperare i vari post persi)
     
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    Ryo Tatsuki
    Era abbastanza ovvio che Evelynn non volesse veramente andare direttamente da Kimura ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di preoccuparsi un minimo che potesse farlo veramente. Alla fine come gruppo non erano certamente coesi come lo era la MTF a livello di obiettivi ma Ryo voleva bene loro come fratelli. Questo non gli impediva di pensare che a volte facessero azioni contro ogni logica e al limite del suicidio. Daisuke era stato ferito gravemente proprio per essere uscito in quei giorni infernali in cerca di una soluzione. Ma alla fine valeva di più la loro vita o fare la cosa "giusta"? Se il mondo fosse stato così semplice da seguire le regole delle persone giuste, probabilmente nessuno di loro sarebbe lì in quel momento, in quella situazione.
    Sospirò, ascoltando i consigli del Carro e le raccomandazioni severe di Lidia. Probabilmente era vero, era possibile fare qualcosa se si cercava nei posti giusti molto a fondo. In quel caso si chiedeva se la donna dorata e Daisuke intendessero la stessa cosa quando parlavano agli Amanti e se la prima avesse intenzione di immischiarsi in qualche modo nella faccenda. Come aveva detto anche Evelynn, solo il nome del poliziotto incuteva timore e rispetto a qualunque accusa avrebbero potuto lanciargli contro. In quel caso dava ragione a Lidia ma lo divertiva il ragionamento pratico dell'amico, che parlava di scattare una foto o altro. Pensare ai se o ai ma era abbastanza inutile in quelle situazioni dove probabilmente un errore avrebbe portato alla morte.
    « Pensarci ora è inutile, Janus. Avresti potuto farlo anche tu ai tempi, meglio pensare alla propria pelle. » Commentò con un minimo di divertimento nella voce. Più che intrattenuto era rassegnato al fatto che andando avanti così non avrebbero cavato un ragno dal buco. Perlomeno l'atmosfera tra gli altri sembrava molto migliore in quel momento, anche se gli dispiaceva non aver sentito tutte le voci dei membri della squadra composta da Mutant. Quasi si spaventò quando Shahar ebbe la sua illuminazione la quale aveva finalmente portato ad un progresso. Il resto della spiegazione però sembrava andare a Yori, che nella mente di Ryo si cementificò come quello che era bravo a spiegare e a ricordarsi le cose. I nomi in sé di questa Miss Ritcher Scale (particolarmente strani se poteva aggiungere) non gli dicevano nulla, era facile che le loro strade non si fossero incrociate nonostante i collegamenti tra loro. E questi fili invisibili gli sembrarono ancora più evidenti quando il ragazzo rivelò sia il nome di Druid sia dove si celasse l'uomo. L'idea su Yori cambiò un po' considerato che sembrava estremamente deluso da sé stesso per averlo detto, per fortuna non poteva vederlo sorridere da sotto la maschera. Anche gli altri sembravano piuttosto divertiti dalla faccenda, almeno avrebbero sdrammatizzato un po'. Se doveva dire la verità non si aspettava che proprio quel Vigilantes fosse invischiato nella faccenda, anche se non era poi così strano.
    « Beh...non abbiamo intenzione di spiattellarlo in giro ma è una sorpresa piacevole. » Appoggiò il dorso della mano sul mento mascherato, prima di proseguire. « Druid ci aiutò...ci salvò anni fa e dobbiamo a lui se possiamo essere qui. Non mi spiacerebbe ringraziarlo personalmente, anche se non pensavo si occupasse di queste cose. In realtà mi chiedo ancora come sapesse che eravamo lì...» In realtà sapeva poco e niente del network in sé, era abbastanza popolare da far girare qualche notizia tra le persone comuni. Perlomeno, si diceva che avessero una tale influenza da controllare l'intera città ma dubitava fosse quello il caso. Era abbastanza curioso di rivederlo e, al contrario di Daisuke, pensava che in qualche modo si ricordasse di loro considerato che avevano sventato una bomba assieme.
    Dopo essersi scambiati quelle informazioni (anche se quella più importante era stata rivelata per sbaglio) era abbastanza soddisfatto dell'incontro. In realtà non aveva molto da aggiungere o da dire ai membri della MTF. Era evidente che né lui né loro fossero particolarmente contenti di essersi incontrati quella sera, forse per quella faccenda delle maschere. Si mise a rimuginare un po', sentendosi leggermente in colpa. E si sentiva anche stupido a non aver dato loro la sua fiducia subito nonostante fossero dei ragazzi simili a loro. Guardo Daisuke stringere loro la mano e scambiarsi i contatti, chiedendosi come facesse ad essere così amichevole.
    « Grazie. E se avete bisogno ripassate pure in pasticceria. » Si sarebbe rivolto a Yori e Shahar con un inchino. Non sapeva nemmeno perché lo avesse detto. Si sentiva uno stupido ad averlo detto così dopo quella farsa ma...allo stesso tempo loro li avevano accolti in casa loro, avevano messo la faccia e lui aveva offerto in cambio quasi nulla. Non lo voleva ammettere ma Ryo sentiva un debito verso di loro tanto da farlo agire come una persona buona. Magari non avrebbero capito, magari avrebbero inteso altro. Magari avrebbero pensato ad un gemello malvagio coi capelli neri. Non poteva offrire molto se non la fiducia, si era detto.
    « ...There's a journey that awaits me. » / Narrato x Parlato x Pensato
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    SHAHAR KYOUKA
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    Chiaramente la situazione era complicata e probabilmente nessuno dei presenti nella stanza aveva la minima idea di quale potesse essere il metodo corretto di evidenziare il fatto che un membro delle forze dell'ordine fosse corrotto. Chissà quante storie simili erano giunte ad un passo dall'essere rivelate ma venivano insabbiate all'ultimo. Questo, ovviamente, non significava però neppure che tutte le forze dell'ordine della città, del paese o del mondo fossero corrotte: se il sistema si reggeva in piedi dovevano esserci anche una miriade di buoni poliziotti disposti a tutto per proteggere Tokyo. Eppure se molti di loro erano stati identificati ed eliminati una volta scoperto lo scandalo dopo la scomparsa del Sagrestano, se anche Kimura era coinvolto in quella storia, come aveva fatto ad uscirne indenne? Per quanto plausibile che si trattasse del prestigio collegato al suo cognome, si era detto quando era uscita la notizia della sua aggressione che era il fratello del capo della polizia di Tokyo, sembrava comunque una risposta un po' troppo ingenua. Per comprendere appieno tutto ciò che era successo era necessario comprendere il ruolo che aveva avuto in tutti quegli avvenimenti collegati all'attacco terroristico, cercando di comprendere quali fossero veramente importanti e quali no.
    Ha ragione il gufo. - prese la parola Lidia, che senza alcun tipo di offesa si era già scordata i loro nomignoli e aveva deciso di puntare su quella maschera simile al becco di un uccello - Foto, non foto, è storia vecchia ormai. La città in quei giorni è stata un terreno di guerra, probabilmente qualsiasi prova a riguardo avrebbe ben poco valore adesso. Ciò che bisogna fare è trovare dello sporco in ciò che ha fatto prima... o ciò che ha fatto dopo. In fondo quell'evento è già stato strumentalizzato da lui e cercare di ritorcerglielo contro sarebbe solo inutilmente difficile. - annuì da sola mentre esponeva la sua idea - ... E poi stava indossando una maschera, giusto? - si lasciò sfuggire quella riflessione a voce alta. Con il gas per la città e tutto, supponeva che quando Evelynn aveva parlato di faccia si riferisse più alle sue apparizioni in televisione e sui giornali dopo l'aggressione e non all'effettivo aver mostrato il volto sul momento, perché in quel caso non ci sarebbe dovuto neppure essere il dubbio che potesse non essere invischiato in quella storia. Ma anche se non avevano fatto chissà cosa e quindi non avevano fatto clamore anche la Task Force si era messa in moto in quei giorni infami e aveva fermato qualche rappresentante del Culto e tutti indossavano una maschera. Sembrava andare contro al loro obiettivo, in fondo, rendersi immuni a quel gas.
    Oh, ma dai. - Shahar sorrise teneramente al ricordo di Deathstalker riguardo Druid. Quell'uomo aveva salvato numerose persone quindi non c'era molto da stupirsi, solo... veniva da chiedersi quale fosse la posizione di quegli uomini nel mondo. Forse le definizioni erano semplicemente inutili, ma erano dei vigilantes come loro? Magari era stato proprio quell'incontro col Vigilante Verde a spronarli a cercare di aiutare le persone? L'idea di voler fermare quel poliziotto corrotto sembrava certamente positiva ma quell'idea sul liberare le unicità e quel messaggio mandato al Rising Sun... c'era qualcosa di più inquietante in quella prospettiva. Forse ora non era semplicemente il momento per pensare a quelle cose.
    Oh, certo, vi accompagno alla porta... e vi do l'indirizzo. - annuì sorridendo ad Evelynn, per poi muoversi verso la piccola cucina dell'appartamento per prendere un tovagliolo e una penna per dare loro le informazioni che avevano richiesto. Sembrava quindi che fosse giunto il momento di salutarsi.
    Ah, giusto. - alla domanda di Janus Yori si stiracchiò sulla sedia, per poi guardarlo - Evitate di usare il telefono di Mari, stiamo cercando di... riprendere le nostre vite normali, pian piano, se possibile. Scrivete invece a questo numero. - e avrebbe quindi dettato loro il numero di un telefono usa e getta che stavano utilizzando in quel momento.
    Beh, è stato un piacere conoscervi. - disse quindi Lidia, muovendosi verso i tre e porgendo loro la mano per un saluto - Fateci sapere come si evolve la questione, se vi serve qualcosa noi ci siamo. - annuì fortemente per confermare le proprie parole. Yori inarcò un sopracciglio con disappunto ascoltando il saluto del gufo. Aveva capito benissimo di cosa si trattasse, ma a quel punto il suo cervello era semplicemente confuso: dopo tutta quella pagliacciata della maschera era stato così stupido da rivelare con così tanta leggerezza una simile informazione cruciale o lo aveva fatto apposta? Oppure era un modo volontario di cercare di depistare eventuali idee sulla sua identità? Il pensiero lo avrebbe tenuto sveglio quella notte. A quel punto Shahar, che si era persa quell'ultima parte di conversazione, sarebbe uscita dalla cucinetta alle loro spalle, tovagliolo in mano, per accompagnarli fuori.
    Prima che tu dica qualsiasi cosa... - una volta sulle scale, scendendo verso l'androne, la ragazza dai capelli di pietre preziose iniziò a sussurrare qualcosa all'americana - Ci eravamo promessi di restare fuori da questa storia ma... Una volta abbiamo pagato un investigatore privato per seguire un uomo e stando al suo report quest'uomo pensava che fosse stato un tale "detective Kimura" a pagare l'investigatore per seguirlo. - proseguì con volto leggermente colpevole - E'... è un cognome molto comune, ma forse... I-in ogni caso, ora fa il professore in una scuola, ti ho scritto tutto qui se volessi provare ad indagare... N-nel caso potresti consegnargli questo? - dette quelle parole, porse alla ragazza due tovaglioli di carta con sopra delle scritte a penna, uno che riportava il nome di questo professore e della scuola in cui insegnava e con l'indirizzo dell'agenzia investigativa presso la quale lavorava Tremors e l'altro, ripiegato su sé stesso, impediva di leggere ciò che vi era scritto.
    E... - a quel punto mosse lo sguardo sui due volti mascherati, osservandoli entrambi - Po-potreste evitare di dire che vi abbiamo dato voi l'indirizzo di Druid? Non vorrei finire nei guai... - balbettò accarezzandosi la nuca, leggermente a disagio. Era evidente che avesse le proprie ragioni per voler mantenere l'anonimato su quella faccenda dell'indirizzo.
    ❖ I'm a mountain that has been moved I'm a river that is all dried up ❖
     
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    Evelynn Harcrow
    Lo sapevo benissimo pure io di non avere prove a riguardo, se mi fossi permessa di scattargliene una probabilmente non avrebbe battuto ciglio in quanto anche il detective era provvisto di maschera. Forse solo se lo avessi preso per tempo con il distintivo in bella vista avrebbe potuto dire la sua, ma non ne sono nemmeno troppo sicura: era stato talmente cauto e soprattutto calmo che ogni altro tentativo di fargli perdere la pazienza sarebbe andato a farsi benedire. Ci avevo provato, insomma a parole me la cavavo, e quel tentativo era stato secondo me abbastanza decente eppure lo aveva tirato indietro, respinto al mittente, facendomi sentire in colpa ed avendomi pure inizialmente convinta: quel tipo era bravo con i discorsi però ero decisamente, decisamente convinta di quello che pensavo.
    Ero pronta a giocarmi tutto sul fatto che quel tipo fosse un terrorista dato che ai miei occhi la sua scusa non reggeva: perché non mollare l'avamposto per tentare di rintracciare qualche collega e contattarlo in modo da riuscire a disarmare quella macchina? Potevano anche portarla via per provare a farla esaminare, si trattava di allontanarsi di un paio di isolati e se qualcuno avesse provato a spostare un marchingegno grande come quello se ne sarebbe sicuramente accorto anche dalla distanza. No, niente al mondo mi avrebbe convinta del contrario.
    Sospirai.
    « Lo so che sarebbe inutile, e chi ce la fa a toccare gli eroi o finti tali? La gente venera quelli con i poteri, figuriamoci se non portano sui palmi delle mani una persona senza quirk che ce l'ha fatta. Quasi ammirevole. » Era sempre più raro ormai vedere una persona sprovvista di poteri, erano comunque considerati in svantaggio rispetto ai Pro-Heroes che potevano fare molte cose con semplicità e vedere un individuo qualunque, una persona comune, riuscire a compiere qualcosa di apparentemente straordinario era motivo di orgoglio per tutti, causa di forte ammirazione.
    Lavorare su quello che aveva fatto prima era la cosa giusta da fare ed il fatto che la mia collega di quella notte lavorasse per un'agenzia investigativa rendeva le cose decisamente più facili.
    E quante cose non sapevo se apprendevo ora che i miei compagni erano stati salvati da un vigilante che oltretutto adesso stavo cercando? Il mondo era così tanto piccolo che a volte mi domandavo come facessero a starci così tante persone. Avere un numero di telefono leggermente più legale era molto comodo, a casa mi sarei premurata di cancellare ogni chiamata e messaggio, compreso il numero di Mari, dove poterli contattare in caso di progresso sulla vicenda nel caso in cui fossero stati interessati anche allora a fare uno scherzetto al detective. La conversazione col gruppo sembrava terminata dunque mi sarei alzata ed assieme ai compagni, strinsi la mano di Lidia. « Quando si muoverà qualcosa, lo saprete. » Qualche passetto indietro di fronte alle parole di Ryo, aveva fatto così tanto per non farsi riconoscere ed ora gli dava un grosso indizio sulla sua identità? Gli avrei dovuto chiedere come ragionasse, la cosa mi aveva incuriosita anche se la consideravo un po'...senza senso? Gliene avrei parlato dopo. « Grazie per ora. »
    Ed avrei seguito Shahar verso l'uscita: avrei voluto parlarci un paio di minuti da sola per farle un paio di domande, sembrava però che non ci fosse occasione e mi sarei dovuta limitare a sentire quello che avrebbe detto a tutti e tre. Magari potevo chiederle il numero di telefono per poterci conversare? O fissare un piccolo rendez-vous dato che alcune cose che volevo chiederle erano meglio se dette a voce senza lasciare quasi traccia. Chissà che fine aveva fatto quel professore, a proposito, dovevo ringraziarlo per avermi dato la soffiata su dove fosse la ragazza di cristallo che per fortuna ora stava bene.
    Come mai mi si era avvicinata, ora? Forse anche lei voleva parlare con me e...oh.
    Ooooh.
    Dunque aveva qualcos altro da dirmi ed erano informazioni relativamente interessanti: avevano già seguito qualcuno? Ed era un professore? Quante coincidenze potevano esserci in questa storia? Era stato proprio un...no no, aspetta. Mi stava quasi venendo da sorridere, anzi da ridere ma prima dovevo fare una domanda. « Dunque quell'uomo sapeva di essere stato seguito da un investigatore. » Rendeva le cose più facili, avrei potuto essere un po' più diretta ed al momento ero estremamente curiosa su come si chiamasse quel tipo. Diedi un'occhiata al nome dell'individuo e della scuola dove insegnasse: se si fosse chiamato Shimizu, sarei potuta quasi volare sulla luna dalla quantità di casualità che questa storia poteva avere. L'altro tovagliolo non l'avrei letto, anzi me lo sarei messo in tasca senza nemmeno guardarlo: di solito la vita privata delle persone era il mio lavoro, questo però non era il caso.
    « Sarà fatto, stellina, ed il vostro nome non verrà fuori da Druid. E prima di andare, però, mi voglio prendere una piccola soddisfazione. » Messo anche l'altro tovagliolo in tasca, feci una mezza piroetta rivolgendomi alla ragazza dai capelli rossi con un sorrisetto leggermente furbo ma anche intenerito come quando mi trovai a consolare quel ragazzino che il dottore, di lì a poco, avrebbe sedato per sempre: mi era stato detto che avevo avuto un bel volto, lì, chissà com'era questo. La vista di Shahar quasi smontata mi aveva tormentata per mesi, per tanti mesi, ma vederla ora in piedi, sana e salva, di fronte a me era stato un sollievo che non avrei creduto di vivere in nessun modo ma che al contempo mi dava una serenità che in questo periodo in particolare mi faceva davvero comodo.
    L'abbracciai di nuovo, sì, ma con meno foga rispetto a quando era entrata nella pasticceria: in quell'occasione ero stata quasi una bellissima palla di cannone, ora c'era solo sollievo in quel gesto. Ero anche vicina al suo orecchio nell'abbraccio, dunque mormorai qualcosa: non era fondamentale che mi sentisse solo lei ma era quello che volevo, in quel momento. « Per fortuna non tremi più. » Era stata così piccola in quell'auto...
    Distaccatami le avrei dato un rapido bacio sulla guancia prima di uscire dalla porta ed attendere i miei compagni - a meno che non fossero andati avanti e si fossero messi ad aspettarmi, considerando però il loro costume forse era meglio andassi avanti io - con i quali dovevo discutere sul percorso da intraprendere ora: paradossalmente c'erano due strade e potevamo anche dividerci ma sarebbe stato controproducente e se davvero il nome di quel professore fosse stato Shimizu allora era una questione della quale mi sarei voluta occupare personalmente.
    Da Druid era meglio venissi pure io per contattare questa Tremors - mi avrebbe riconosciuta e sarebbe stato più facile. Per l'altro pezzo quanto avrebbero sentito?
    Fuori dall'edificio e trovato un angolo un pochino più buio dove stare, avrei preso l'iniziativa con un... « Allora? Come volete procedere, colleghi? »
    Giusto per non perdere tempo, ora che avevo qualcosa in mano ero quasi impaziente.

    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 7

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    Ryo Tatsuki
    Sorrise quando la donna dorata lo paragonò ad un gufo, considerato il nemico che lo aveva rapito in quel bar anni prima. Si era sempre chiesto come quel vecchio fosse sparito dalla circolazione ma tutto sommato non era così difficile immaginare che quella strana storia della bomba avesse attirato attenzioni indesiderate sulla sua testa. Aveva volato basso mesi dopo l'evento traumatico ma si era stupito che nessuno lo fosse venuto a cercare, cosa che gli sarebbe piaciuto sapere prima per la paranoia. Magari qualcuno che aveva molto più ad interessi i suoi affari aveva deciso di mettere la parola fine a quelle azioni strane di cui non trovava più un senso.
    « Eh già. » Rispose distrattamente mentre con un inchino rivelava la propria identità. Gli sarebbe piaciuto chiarire, più che altro perché Yori lo stava osservando come se un qualche strano essere di laboratorio con troppi tentacoli avesse iniziato a parlare. Era una persona strana, va bene? Probabilmente a parole gli avrebbe risposto che era un Villain vecchio stile, più abituato ad andare ad uccidere qualcuno come lavoro piuttosto che fare serate diplomatiche in qualche casa studente e a mangiare pizza. Avrebbe lasciato Daisuke annotare il numero di telefono visto che alla fine lo aveva chiesto lui, a meno che il ragazzo non avesse dietro proprio nessun metodo per segnarlo.
    « Spero vi riesca al meglio. Anche per noi vale lo stesso.» Avrebbe augurato Ryo a tutto il gruppo e poco dopo rispondendo a Livia, dando allo stesso tempo un segnale di disponibilità da parte di ETERNIUM. Capiva benissimo come si sentivano quei ragazzi, anche se erano stati ricercati da individui differenti. Poter tornare alla società era qualcosa di spesso poco semplice ed immaginava che loro avessero vite ben più normali della sua prima di immischiarsi in quelle faccende. Un ultimo inchino e seguì Shahar ed il resto del gruppo fuori dalla stanza. Sperava che la ragazza dai capelli rossi non notasse che si sentiva molto più sollevato ora che quell'incontro era finito, tanto che gli sembrava di stare lì dentro da ore. Avevano solo confrontato quel poco che conoscevano e ricostruendo i vari puzzle stavano seguendo le tracce di vari uomini che forse avrebbero potuto dare loro qualche risposta. In ogni caso era contento che si fosse svolto il tutto nella maniera più pacifica e che non fosse finita male come era successo in tante altre trattative. Camminando fuori notò i discorsi tra Shahar e Eve e decise di non pensarci troppo perché alla fine aveva annunciato proprio di fronte a loro due di parlarne un attimo in privato. Considerati i gesti successivi che intravide dopo averle raggiunte sospettava che ci fosse qualcosa di più ma non era proprio quello che aveva immaginato. Oh beh.
    « Non pensavo fossero ragazzi così a posto. Mi spiace che sia sembrato che non ci fidassimo di loro. » Fu uno dei commenti un po' tristi di Ryo quando si misero in un posto leggermente più privato rispetto a prima. Scrollò le spalle, prima di rispondere alla domanda di Evelynn.
    « Personalmente vorrei mettermi sulle tracce di Druid, cercando di non far capire la nostra fonte. Penso che anche a Yami piacerebbe chiudere ogni conto rimasto in sospeso. » O così gli sembrava, per quanto non volessero entrambi guardare troppo al passato c'erano troppe domande aperte rispetto a quella notte. Guardo anche Daisuke, interrogando la sua opinione. Era pur vero che loro erano stati trattati da spettatori quasi di quella faccenda, ma si chiedeva spesso chi fosse il ragazzo imbattibile contro cui si erano scontrati e a cosa era servito il loro recarsi lì.
    « Immagino che tu voglia più che altro trovare questa Tremors, invece. » Avrebbe guardato Evelynn, ponendo invece lui questa volta la domanda. Era curioso se anche Daisuke fosse convinto a trovare il vigilantes che li aveva salvati anni prima.
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    Daisuke amava vivere nelle possibilità perse, era una cosa che faceva da sempre. Rimuginare su quello che poteva fare, ma non aveva fatto. Pensare a tutte le occasioni sprecate. Anche solo ragionare su tutte le ipotetiche possibilità che erano state distrutte da una sua semplice scelta. Ormai non ci pensava neanche quando lo faceva, una vera e propria abitudine.
    "Avete ragione entrambi, sì." - disse riferendosi sia a Ryo che a Lidia, effettivamente il suo cervello aveva parlato prima di pensare, come succedeva molto spesso quando pensava troppo - "Però dubito sia così stupido da lasciare tracce di sé. E' comunque un poliziotto, conoscerà i protocolli, specialmente se non si è mai fatto incriminare in tutti questi anni. L'opzione migliore sarebbe quella di coglierlo con le mani nel sacco quando meno se lo aspetta."
    Tutto ciò non importava però, erano solo elucubrazioni del corvino. Per il momento, la loro opzione migliore era quella di seguire la pista che la MTF gli aveva gentilmente fornito, che oltretutto sembrava anche la più sicura.
    Ma ritornando a quella fantomatica pista, il ricordo di Druid era agrodolce per Daisuke. Sì, li aveva salvati, ma era anche strettamente connesso a quelle memorie che avrebbe pagato pur di dimenticare. Sì, il Carro era eternamente grato al Vigilante Verde, specialmente ora che aveva una vita tranquilla. Ma non poteva neanche nascondere di aver avuto pensieri suicidi in passato, come l'idea che sarebbe stato meglio per tutti se a morire fosse stato lui, piuttosto che quell'altro vigilante. Aveva ucciso a sangue freddo un ragazzino, si sarebbe meritato una morte anche peggiore rispetto a quella. Nonostante la grande quantità di anni passati, le sue mani erano ancora sporche di sangue, e lo sarebbero rimaste per sempre. Non si sarebbe mai perdonato per quella cosa, ed era giusto così probabilmente.
    In ogni caso, andare da Druid ed il suo network li avrebbe aiutati. Potevano scoprire più informazioni su Kimura, potevano trovare un nuovo collaboratore, e Daisuke avrebbe anche potuto chiudere definitivamente un capitolo della sua vita passata. Mettere la parola fine, per quanto fosse più facile a dirsi che a farsi.
    "Grazie per l'informazione, useremo solo ed unicamente questo numero allora" - disse il corvino mentre aggiungeva quel numero sul suo telefono privato. Forse non era la mossa più intelligente del mondo sì, ma era l'unico modo che aveva per salvarlo, oltretutto lo avrebbe memorizzato come "Lidia", nonostante fosse stato Yori a darglielo, era un nome inusuale e quindi lo associava direttamente alla MTF.
    Dopo aver messo via il telefono ed essersi rimesso il guanto, visto che con esso non riusciva a digitare, avrebbe stretto con forza la mano di Lidia, gli sembrava una necessità quasi, d'altronde era abituato alla stretta di mano come un gesto di rispetto e amicizia.
    "Piacere nostro, e anche voi non abbiate problemi a chiamarci in caso di bisogno." - tra gruppi piccoli bisogna aiutarsi, specialmente quando ci sono amicizie in comune. ETERNIUM poi non spiccava come numero di seguaci, la possibilità di un'alleanza - in un futuro lontano - con la Mutant Task Force si poteva rivelare decisiva. D'altronde avevano già stabilito un primo contatto, e nonostante l'imbarazzo a causa delle loro maschere, era anche andato abbastanza bene.
    A proposito di maschere poi, non capiva se Ryo fosse coraggioso o incredibilmente stupido. Dopo tutta quella fatica nel nascondere la sua identità, aveva deciso di far capire a tutti di chi si trattasse, come se finalmente si fidasse abbastanza di quei ragazzi. Una parte del corvino era tentata a fare lo stesso poi, non gli piaceva essere l'unico membro misterioso, ma allo stesso tempo non pensava fosse necessario. Metterci la faccia può richiedere conseguenze molto più gravi di quelle che era disposto a sopportare. Per questo motivo preferì tenersi stretta quella sua maschera, tanto quanto voleva tenersi stretto il suo soprannome.
    Uscendo, Daisuke poté vedere chiaramente le due ragazze parlare tra di loro, a bassa voce, per quel motivo decise di ignorarle come forma di rispetto verso Eve. In una situazione diversa avrebbe origliato, ma non gli sembrava il caso, specialmente conoscendo quanto Gli Amanti ci tenessero.
    "Per caso tu hai un telefono privato per la pasticceria?" - disse quindi a Ryo per distrarsi, aveva un'idea in testa, e quella gli sembrava l'opzione più intelligente - "Stavo pensando che potrebbe essere utile avere un numero "generale" per ETERNIUM, ma non ha senso metterne uno alla base se nessuno può starci costantemente dietro. E' solo un'idea però, dovremmo parlarne con Yami."
    Il numero che gli aveva fornito Yori gli aveva fatto nascere questa idea in testa. D'altronde non potevano farsi contattare per sempre sui propri telefoni privati, non se volevano essere un'organizzazione seria perlomeno. Ma era forse un pensiero non necessario, d'altronde quasi nessuno doveva contattarli per ora, ad esclusione - volendo - della MTF.
    "Certamente, fingeremo di aver fatto un'investigazione privata non so. Non preoccuparti però." - quella della ragazza dai capelli cremisi era una domanda lecita, d'altronde aveva detto cose che forse era meglio non dire. Certo, lo aveva fatto senza cattive intenzioni, ma quando si lavora nel mondo del crimine non esistono nemmeno buone intenzioni per sfortuna. In ogni caso, non avevano motivo per tradire la fiducia che i ragazzi della MTF gli avevano dato.
    "Sono d'accordo con Ryo, sono parecchio curioso nei confronti di Druid. E poi voglio saperne anche io di più su questa Tremors, mi hai incuriosito abbastanza Eve." - ringraziare Druid era una motivazione importante certo, ma la missione per cui erano partiti lo era ancora di più, fortuna che andare dal Vigilante Verde avrebbe risolto entrambe le cose quindi - "Ryo, non preoccuparti comunque, è normale non fidarsi quando non si sa a chi si sta andando in contro. Ora che abbiamo scoperto che sono bravi ragazzi possiamo strare tranquilli."
    Aveva scelto di supportare Ryo anche perché sotto sotto si sentiva pure lui in colpa. Era il suo modo per tirarsi su di morale, potremmo dire. E poi non avevano fatto nulla di male dai, c'era decisamente di peggio.
    Ⅶ I caught insomnia from looking at the moon Ⅶ

    Scusate l'enorme ritardo ragazzi, però con l'orale di stamattina ho finalmente terminato sta benedetta maturità. Ora non dovrei più avere problemi.
     
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    SHAHAR KYOUKA
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    Molto probabilmente, più che per aiutare effettivamente Evelynn e i suoi amici quella era stata una mossa profondamente egoista da parte di Shahar. A differenza degli altri lei e Mari non erano ancora riuscite a superare il modo in cui la loro via e quella dell'uomo di cui aveva appena fornito il nome si erano separate. In qualche modo sentivano di dover ancora ricevere una spiegazione. Il non fornire alcun tipo di informazione a riguardo all'amica e liquidandolo solo come un semplice professore non faceva che aumentare il suo sfoggio di egoismo. In un certo senso, però, sperava che la ragazza avrebbe investigato e che magari le sarebbe giunta qualche parola da quell'uomo. Non aveva mentito, in fondo, e quella persona le sembrava la persona con più possibilità di avere qualche informazione o qualche metodo per incastrare quel detective, ammesso fosse nei suoi interessi.
    L'abbraccio e le conseguenti parole dell'americana incrinarono in un certo senso il suo cuore di pietra preziosa. Onestamente non ci riusciva a credere neppure lei che, pur pian piano, era riuscita a superare i fatti della notte in cui l'amica l'aveva salvata, sia nel fisico che soprattutto nello spirito. I suoi capelli e le sue unghie erano ricresciuti, le ferite si erano risanate, ma ciò che trovava più sorprendente e per cui era grata era l'essere riuscita a tornare a dormire senza avere incubi e senza vedere le immagini di quella sera ripetersi all'infinito. Lo doveva ai suoi amici ma soprattutto ad Evelynn, che l'aveva salvata. L'americana non avrebbe faticato a vedere i suoi occhi rossastri inumidirsi, il labbro inferiore si inarcò leggermente nel tentativo di trattenere le lacrime ed evitare di piangere lì davanti a tutti, specialmente di fronte a quei due sconosciuti la cui probabile identità le sarebbe stata svelata solo una volta ritornata dentro a finire di mangiare quelle pizze ormai probabilmente raffreddate.
    Il suo animo era effettivamente diviso in due: da una parte la realizzazione di aver superato tutto, di avercela fatta, di trovarsi ormai in un mondo dove i problemi erano altri, un mondo che probabilmente non si ricordava neppure di loro, dove avrebbero potuto recuperare le loro vite perdute molto presto ed evitare quegli incontri clandestini e quegli ingarbugliati metodi di contatto... dall'altro il desiderio di aiutare l'americana e perorare la sua causa pur sapendo che questo li avrebbe inevitabilmente costretti a continuare quella vita fuori dai radar. Avrebbero avuto molto da discutere, una volta tornati dentro. E chissà, forse Evelynn e i suoi compagni avrebbero potuto insegnargli una cosa o due su come mantenere l'anonimato in maniera efficace senza rinunciare alla propria vita civile.
    Sì... sì. - balbettò, tamponandosi gli occhi col dorso della mano destra - Spero che possiate trovare ciò che cercate... e che ci sentiremo più spesso, d'ora in poi. - cercando di trascinare via quella malinconia con un sorriso, Shahar si esibì in un rispettoso inchino verso i tre e si fiondò di nuovo all'interno del palazzo, incerta della propria capacità di trattenere le lacrime.
    ❖ I'm a mountain that has been moved I'm a river that is all dried up ❖


    CITAZIONE
    Allora ragazzi, intanto vi chiedo scusa, volevo postare ieri per risparmiare tempo ma proprio non ce l'ho fatta.
    Questo potrebbe essere l'ultimo turno dell'attività, la scelta è vostra, e mi spiego:
    L'incontro col professor Shinohara era tra i miei obbiettivi per questa AM, ma le chiacchiere con la MTF ci hanno preso davvero tanto tempo. Spero, a riguardo, che nonostante il lento ingranare iniziale possano esservi state utili non solo per la loro diretta conseguenza di offrirvi degli agganci in-game.
    La scelta quindi è tra proseguire l'AM con l'incontro con il professore ma svolgerlo velocemente e in un numero ridotto di post oppure concludere qui l'AM e trasformarlo in una role con PNG da effettuare quando volete e, in quel caso, poter svolgere chiaramente tutto con più calma. La scelta sta quindi a voi in base a cosa vorreste ricavare dall'esperienza e da quanto è gonfio il vostro portafoglio di Adeline.
    So che in ogni caso, se non erro e come anche espresso nel post, Ryo vorrebbe staccarsi per svolgere una role con PNG con Druid.
    Quale che sia la vostra decisione, ovviamente se Dual decide di proseguire richiederò massima precisione e rispetto delle tempistiche, ora non hai più scuse. :knife:
    Se decidete di concludere qui l'AM ed effettuare una role futura fate pure il post conclusivo, altrimenti fatemi sapere e proseguiamo. In quel caso vi suggerisco comunque di andare a dormire, il continuo si svolgerà in un giorno differente in quanto l'indirizzo fornitovi da Shahar è quello della scuola e non un indirizzo di casa.
    In ogni caso spero che l'AM, pur essendo interamente discorsiva, vi possa essere piaciuta (almeno fino a questo punto) e mi scuso per i ritardi e il suo prolungarsi. :neko: :**:
     
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    Evelynn Harcrow
    Non era mia prerogativa conoscere ogni singolo dettaglio della sua vita né era mio diritto, ognuno aveva i suoi segreti ed era giusto che anche Shahar ne possedesse qualcuno. Potevo essere curiosa alla fine ed aprire quel fazzolettino quando fossi stata a casa da sola eppure la regola del farmi i fatti miei e non indagare troppo sui clienti lasciandoli sfogare da soli pulsava nella mia testa e mi diceva che non sarebbe stato corretto.
    Se avesse voluto svelarmi qualcosa, lo avrebbe già fatto e probabilmente aveva già rivelato anche troppo considerando che aveva aspettato di andare ad accompagnarci sulla porta per farlo. Quel bigliettino sarebbe rimasto chiuso fino a quando la persona che ne doveva essere il destinatario sarebbe stato a portata di mano e solo lui ne avrebbe letto il contenuto. Non io, non Ryo, non Daisuke né nessun altro. Un giorno, forse, me ne avrebbe parlato lei stessa.
    Quello della ragazza dai cristallini capelli rossi non era un pianto che avevo intenzione di vedere immediatamente, la fatica fatta per non sentirmi coinvolta troppo in quella corrente emotiva che io stesso avevo causato era stata tanta ma ne era valsa la pena perché ero riuscita a trattenere una certa aridità nei miei occhi. Nel puro senso che non avevo la minima intenzione di piangere, poi che figura ci facevo con gli altri due?
    E da un lato mi dispiaceva non vedere Mari qui, chissà se avevano in mente un piano per liberarla: in fondo se avevo conosciuto Shahar e l'avevo tirata fuori da un buco dal quale probabilmente non sarebbe più uscita era merito suo che mi aveva chiesto di trovarla. Poi chiaro, ero stata eccezionale nell'ottenere informazioni ma era stato un risultato scontato: uomo in un locale da abbordare, molto facile. Avrei potuto scrivere un libro sul come farlo, chissà quanto avrebbe venduto.
    « Beh, grazie a voi abbiamo qualche mezzo in più per trovarle queste persone. Dunque grazie e... »
    Una rapida occhiata agli altri due, avrei dovuto fare una domanda a Ryo più avanti e lontani da orecchie indiscrete ma intanto meglio salutare la ragazza che avevo davanti a me. « Sapete dove trovarmi, passate ogni tanto. »
    E niente, era tornata dentro. Che carina, era sembrata davvero una padrona di casa che lascia uscire gli ospiti con un saluto. Una volta però terminati i convenevoli, era il momento di parlare di cose serie e decidere come procedere con il nostro piano di azione: a quanto pareva avevamo un po' tutti una strada un po' personale da seguire e questa sembrava tanto una di quelle storie appartenenti al loro passato di cui io non sapevo assolutamente niente: avevano un "conto in sospeso" con Druid? Chi ero io per interromperli e mettermi nel mezzo? Li avevo già trascinati dentro la mia piccola crociata personale, perché fare la persona invadente fino a questo punto ed impedire loro di saldare i conti?
    Cioé ero abbastanza sicura che li avrei potuti seguire e loro non se ne sarebbero nemmeno accorti, non era però una cosa carina da fare con dei colleghi di lavoro - forse qualcosina in più rispetto a colleghi - che andavano ad intercorrere una strada che andava sul personale. Almeno Ryo sembrava dispiaciuto di aver usato la maschera.
    A tal proposito...
    « Poi mi spiegherai perché ti sei rovinato la copertura sul finale. Un po' scorretto da parte vostra, ma comunque all is well... »
    Comunque Ryo non sbagliava, volevo trovare Tremors ma stranamente ora che avevo informazioni su di lei, o almeno su dove lavorasse, non sentivo tutta questa frenesia in quanto era...lì, a portata di mano, mentre invece avevo una richiesta in sospeso alla quale non me la sentivo proprio di dire di no. Insomma, sembrava una cosa abbastanza importante per Shahar e chi altri stesse rappresentando dunque dovevo soppesare le cose: essere un pochino egoista e posticipare la faccenda oppure darci un po' di priorità e temporeggiare.
    Uhm...
    Almeno qui i ragazzi sembravano essere sulla stessa linea di pensiero e volevano tornare a fare qualcosa assieme come ai vecchi tempi: eccolo, mi sarei sentita davvero un terzo incomodo metaforicamente parlando, ero abbastanza sicura che almeno Daisuke dei due non avesse propriamente quel tipo di gusti. « Io lo sapevo che erano bravi ragazzi, siete voi che siete malfidati. » Li redarguii scherzosamente alludendo al fatto che non c'era tutto questo bisogno di segretezza però se era servito a loro due per essere un po' più sicuri sulla faccenda, tanto valeva averli lasciati fare: speravo solo che da parte della MTF non ci fosse un vacillamento di fiducia che non sentivo proprio necessario adesso.
    « Fra che andate da Druid, potete anche chiedere di lei, no? Magari fargli presente che vorrei incontrarla, altrimenti farò da sola in maniera - » Schiarii la gola, alzando la mano destra a mo' di giuramento. « - assolutamente sicura e priva di rischi, per niente diretta ma sottotraccia. »
    ...come no.
    Riabbassai la mano portandola in tasca dove tenevo quel bigliettino. Lo strinsi appena. « Io ho da fare sbrigare una faccenda prima di incontrare questa ragazza, roba da poco però. Non so se lei ha qualcosa per le mani ma credo di no: potreste anche chiedere a Druid, nel caso, se fosse interessato a scagionare la sua piccola amica. Le accuse su di lei, anche se non dirette dato che non ci sono state descrizioni precise, sono abbastanza pesanti. » Chissà come aveva preso la notizia che una delle sue collaboratrici, chiamiamola così, era stata ingiustamente accusata da un terrorista che non aveva avuto difficoltà a mantenere la copertura. Mi sfuggiva solo come avesse fatto a finire in quelle condizioni critiche in modo da dover essere operato d'urgenza all'ospedale ma se avessi avuto tutte le risposte, avrei probabilmente anche i mezzi per poter agire contro di lui dunque per il momento dovevo accontentarmi di non aver la mia curiosità completamente soddisfatta. Incrociai le braccia al petto assimilando le loro volontà.
    Annuii, lasciando ai due un sorriso.
    « Basta che poi mi fate sapere che sia andato tutto bene. Intanto per stasera... » Avrei zompettato rapidamente e leggera come una gatta che salta tra i tetti lasciando un bacio sulle guance di tutti e due. Avevano assecondato la mia richiesta lasciandosi coinvolgere in una faccenda che non li riguardava, questo era il minimo che potessi fare. Che poi di base non era niente, almeno per me era un gesto naturale. « ...grazie ad entrambi. Ci vediamo domani al solito? »

    Keep them longing,
    make them plead.

    SCHEDA | VILLAIN | CRONOLOGIA | #LIVELLO 7

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    Ryo Tatsuki
    Si chiese ancora una volta cosa ci guadagnasse nell'entrare all'interno della vita degli altri per aiutarli o farsi puramente gli affari loro. Non che sapesse rispondere, se lo chiedeva da anni. Era molto più facile farsi gli affari propri nella vita e lasciare perdere quello che gli altri cercavano, andando solo per la propria strada. Ed eppure aveva rotto quel principio di nuovo, quella sera. Sospirò e semplicemente fece un gesto verso la ragazza dai capelli rossi quando Eve la rassicurò, cercando di non sembrare troppo sgarbato nell'osservare quel pianto. L'albino si sentiva molto a disagio vedendo gli adulti piangere per i propri problemi e tentava di non essere presente in occasioni del genere. Alla fine se succedeva per un film particolarmente triste era facile capirli, le stesse emozioni attraversavano anche lui, ma quando non aveva tutta sta grande connessione emotiva con l'altro...era molto imbarazzante.
    « Chissà. Forse perché ho ricevuto troppo senza avere nulla in cambio...ci hanno messo la faccia e io mi sono presentato così. Anche io ho dei sentimenti ogni tanto. » Tentò di giustificarsi con la donna che aveva decisamente ragione su quel punto, ma Ryo era decisamente fin troppo stupido per pianificare le cose e soprattutto seguire i suoi piani. Il suo tono di voce era leggero ma nascondeva una certa ansia riguardo quel futuro ormai incerto. « Teoricamente no, uso il mio cellulare per le comunicazioni. Forse dovrei installare una linea fissa però. » - Si rivolse poi verso Daisuke, anche lui più coinvolto nella faccenda di Druid che altro. Un po' gli dispiaceva che gli Amanti di ETERNIUM si sentissero un po' esclusi da quella faccenda, o perlomeno così pensava il pasticcere. Non sapeva quanto il corvino conoscesse Evelynn (le parole di entrambi verso l'altro erano sempre strane e piene di doppi sensi) ma da quella serata al Patisseryo sapeva che l'americana ci teneva a fare parte di quel gruppo. Ci teneva a loro e a volte Ryo pensava che le sue dimostrazioni di sentimenti fossero fin troppo vaghe e nascoste dietro l'aria di distanza che metteva tra lui e gli altri. Sì, si riteneva gentile con tutti loro, ma gli altri pensavano che fossero davvero amici o forse che lui avesse qualche secondo fine? Come al solito i rapporti con gli altri erano estremamente complicati, ancora di più quando ci si avvicinava.
    « Lo so, lo so... » Iniziò mettendo la mano sul collo, o meglio sul cappuccio, riferendosi ai membri della MTF. « Ho problemi a fidarmi della gente che si sente rivoluzionaria... » - Era decisamente ipocrita da parte sua ma non indugiò oltre in quel discorso perché non voleva essere criticato dai due. Lo sapeva benissimo che quello che facevano era pericoloso e ciò che perseguivano era praticamente impossibile, ma ci credevano comunque. Ascoltò semplicemente Evelynn proporre di dividersi un po' i compiti, facendogli pensare che alla fine ETERNIUM era un gruppo dove c'erano davvero tanti obiettivi e punti di vista diversi. Forse si stavano più trasformando in attivisti di quanto avevano previsto?
    « Ci pensiamo noi. Meglio. » - Rispose quasi scherzosamente, prima di annuire. « Immagino che gli interesserà un minimo il suo coinvolgimento. O magari non gli ha detto nulla e faremo i guastafeste noi. In ogni caso ti daremo notizie appena sapremo qualcosa. » - Guardò un attimo Daisuke o perlomeno la sua seconda identità, per confermare che anche lui fosse d'accordo. La donna poi li ringraziò nella maniera meno giapponese possibile e Ryo rimase immobile qualche secondo per assimilare quello che era successo. I modi degli americani ogni volta lo stupivano e lo facevano pietrificare da quanto fossero espansivi. Da quel che sapeva, gli europei erano ancora peggio e per fortuna Yami era cresciuta in Giappone.
    « Non fate tardi domani. Si lavora come al solito! » - Rispose, questa volta nella maniera più giapponese possibile. Che tipo di sviluppo avrebbe portato riavvicinarsi a quel passato che tanto avevano temuto? Cosa ne avrebbe pensato la svedese? Erano tutte domande a cui voleva risposta ormai da tempo e si chiedeva se fosse giunto proprio il momento di affrontarle.
    « ...There's a journey that awaits me. » / Narrato x Parlato x Pensato
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    Giusto per confermare sì, preferirei proseguire con una role con PNG con Druid :zizi:
     
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    DAISUKE OKADA
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    Era l'unico del trio di ETERNIUM ad aver mantenuto la propria identità segreta. Ed onestamente non se ne pentiva troppo. Certo, gli sarebbe spiaciuto rovinare un possibile rapporto di amicizia per una cosa del genere, ma la colpa non sarebbe ricaduta sulle sue spalle, era questa la sua semplice convinzione. Sarebbero stati loro troppo chiusi mentalmente, e non lui troppo misterioso, perlomeno lui la vedeva così.
    "Lo sappiamo Ryo, non c'è bisogno di dare una motivazione a ciò che fai." - era ovvio che avesse dei sentimenti, specialmente negli ultimi tempi. Il ragazzo era cambiato così tanto, ed onestamente gli sembrava quasi una persona diversa talvolta - "Sono orgoglioso di te però, un tempo non avresti mai fatto una cosa del genere. Bravo."
    Giudicava le azioni del Folle come positive? No. Ma questo non voleva dire che erano sbagliate. La riteneva una mossa forse stupida, ma se il ragazzo pensava che fosse la scelta migliore, allora probabilmente lo era. Non c'era nemmeno bisogno di motivarla tanto si fidava del suo istinto.
    "Credevo fosse abbastanza normale mantenere un certo livello di segretezza, specialmente quando si parla tra criminali possibilmente ricercati. Non doveva essere qualcosa di scortese." - non gli sembrava un comportamento scorretto, solo una difesa in più. Anni di crimini rendevano difficile fidarsi del primo sconosciuto che si vede per strada. Anche se Daisuke non era il miglior esempio di questa retorica - "Ovviamente mi fido di te, Eve, però ora come ora non si è mai troppo sicuri".
    Detto ciò, ora che erano al sicuro, il corvino si tolse la maschera, mettendola poi nella tasca grande della giacca, che avrebbe a sua volta rimosso. Voleva essere difficile da riconoscere, metti caso che i membri della MTF avessero curiosato fuori di casa, giusto per coglierli di sorpresa. Fortunatamente l'interno della giacca era completamente nero, quindi difficile da riconoscere rispetto ad altri vestiti più normali. Intanto che si spogliava, stava ascoltando la richiesta degli Amanti, e la rapida ed inevitabile risposta del Folle. I due albini erano sulla stessa linea d'onda fortunatamente.
    Quando finalmente Ryo lo guardò, aspettando una risposta anche da Daisuke, il corvino fece un breve cenno con la testa.
    "Sì, non è un problema, ci pensiamo noi. Non dovrebbe essere troppo difficile però, a meno che questa Tremors non sia più in contatto con Druid." - come al solito, la sua mente aveva vagato fino all'opzione peggiore per quella missione. Anche se forse la peggiore era una reazione furibonda da parte del Vigilante, che per qualche motivo li odiava. Ma quest'ultima era anche abbastanza impossibile - "Che strano pensare che dopo così tanti anni, possiamo rivedere quella persona però."
    Dopo il saluto molto americano - ed invasivo - di Eve, che fece arrossire leggermente le guance del Carro, passò il turno a Ryo, che invece sembrava un lavoratore giapponese di mezz'età. Era davvero cambiato tanto, che strano pensarci. Quasi involontariamente quindi, gli diede due colpetti - o forse è meglio dire carezze - in testa.
    "Va bene vecchiaccio, cerca di non lavorare troppo però che poi diventi pelato" - era strano pensare che fino a cinque anni fa, lo stesso ragazzo era capace di uccidere persone, quasi come se fosse la cosa più normale del mondo.
    Ⅶ I caught insomnia from looking at the moon Ⅶ


    Come per Delin, preferirei anche io proseguire in una role con PNG con Druid
     
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    Ok ragazzi,

    Chiedo scusa per averci messo così tanto a chiudere ma sono stato un po' occupato. Ho detto molto nello scorso post, quindi non ho molto altro da aggiungere. Spero che nonostante i ritardi e la lentezza ad ingranare vi siate divertiti e che abbiate tutti trovato qualcosa di utile per i vostri personaggi alla fine. Se il mio piano era connettervi col professore e con Aya non avevo pensato alla possibile connessione con Druid, ma le vie del signore sono infinite. :asd:
    Mi sembra corretto penalizzare Dual per i ripetuti ritardi nonostante la buona motivazione: spero che ora che ti sei diplomato tu possa tornare con noi a tempo pieno (e invece no perché l'università ti distruggerà).
    Dal mio canto, questa è stata la prima AM su richiesta da lungo tempo (nonché la prima dall'inserimento del modo ufficiale per richiederla e della ormai non più tanto "nuova" gestione) ed è stata decisamente utile, nel suo piccolo, per capire cosa fare e cosa non fare in futuro. Quindi vi ringrazio di aver partecipato a questo "esperimento" nella speranza di rivedervi prendervi parte in futuro!

    Evelynn: +50 exp +50 exp bonus livello +1000 yen
    Ryo: +50 exp +25 exp bonus livello +1000 yen
    Daisuke: +30 exp +75 exp bonus livello +500 yen

    Passo e chiudo! :**:
     
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