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.SHINJIRO ARAGAKIEra forse la prima volta che rimanevano cosí vicini cosi a lungo. Ormai avevano passato diverso tempo insieme, c'erano state strette di mano, carezze,piccoli momenti di intimitá timidi per paura di non venire contraccambiati, perció ora che poteva semplicemente stringere Kalyani a sé senza preoccuparsi di sguardi e battutine (o Desmond che entrava improvvisamente in casa) voleva approfittarne il piú possibile. Prese un lungo respiro alle sue parole, cercando di tradurre in parole di un qualche senso compiuto ció che stava provando in quel momento.
« ... la cosa piú strana é che fino a qualche anno fa, dovermi privare del quirk non mi avrebbe fatto questo effetto. Avevo paura ad usarlo, e cercavo di comportami come se non ne avessi uno per quanto possibile... ed era molto piú debole di ora.
Poi ho dovuto usarlo per necessitá un paio di volte, ho iniziato a sperimentare e... ironicamente proprio l'averci preso confidenza lo ha fatto sviluppare al punto da renderlo distruttivo per il mio corpo.» confessó con un sorrisetto amaro, ripensando a ció che gli aveva detto a riguardo Matsumoto durante il ricovero in ospedale di circa un anno prima.
« E se... non fosse solo uno "standby"? Diventerei... un peso per il gruppo. Forse addirittura un punto debole.» confessó a bassa voce, prima di lasciarsi andare ad un altro lungo sospiro e scuotere la testa.
« Ma... non voglio pensarci ora. Non oggi, va bene?» chiese, il tono con una punta quasi di supplica.
Le sue parole successive aiutarono molto a distrarlo, strappandogli un sorriso genuinamente compiaciuto.
« Mi spiace di non avere il tempo o l'occasione di preparare qualcosa di piú raffinato, quando vieni al locale... » commentó, ma quelle parole gli avevano fatto piacere.
« ... hai capito cosa intendevo.» borbottó con una smorfia un pó imbarazzata. Ok, non si erano mai abbracciati a quel modo prima d'ora, ma avevano comunque passato molto tempo insieme, seduti vicini, si erano sfiorati, ed altro...
« No, anche tu no... a quello ci pensava giá Desmond.» sbuffó, prima di aggiungere con un sorrisetto.
« ... peró con te ammetto mi farebbe piú piacere.» Ora un pó meno, ma il primo inverno che avevano vissuto insieme Desmond aveva la tendenza a spalmarglisi addosso sul divano finché non alzava la temperatura abbastanza da costringerlo a sloggiare per non scortarsi.
« Non so come la prenderanno, onestamente... dipenderá anche da quanto tempo durerá la cosa.» rispose, prima di sorridere leggermente.
« Mi sembra corretto... e lo sai che prenderó il gelato piú grosso e esagerato che hanno per compensare tutti quelli persi, vero?» rispose, ricominciando a nuotare per seguire Kalyani verso la riva.
Dopo essersi asciugati si sarebbero avviati a cercare un luogo in cui mangiare che offrisse anche un gelato. Dopo aver preso posto, mentre sfogliava il menú prese il telefono e scrisse rapidamente un messaggio sul gruppo del Bloodpact. Meglio non pensare troppo su cosa scrivere e dire tutto in una volta.
« Ok, fatto.» inspiró profondamente, posando il telefono lontano da sé, sul tavolo.
« Tu cosa prendi?»
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.Shinjiro Aragaki
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.Kalya si aspettava sempre una rassicurazione da lui, involontariamente, forse sempre per quel timore che lui potesse… cambiare idea sul suo conto. Alla base di questo comportamento vi era un’insicurezza che lei, purtroppo, ancora non riusciva a superare e a lasciarsi alle spalle – il che era strano, per una donna che di fronte agli occhi degli altri si mostrava sempre orgogliosa e determinata.
Per questo motivo rivolse un sorriso sollevato a Shinjiro, quando lui le disse che stava molto bene, e arrossì a sua volta. “Magari al prossimo Tanabata… o quando ce ne sarà occasione.” E lei sperava nel profondo del cuore di trascorrere altre giornate simili in futuro… e vedere il prossimo Tanabata insieme a lui. Si sarebbe impegnata affinché il loro rapporto sarebbe rimasto sempre così bello, senza complicazioni, perché sentiva di averne bisogno.
Donò poi un'abbondante occhiata anche a lui, osservandolo con quei vestiti tradizionali che gli aveva visto addosso assai raramente. “Stai bene anche tu,” si accise a replicare e, nello studiare il suo outfit, intravide il bracciale che lei gli aveva regalato durante la scorsa Vigilia di Natale. Non era la prima volta che glielo vedeva indosso, ovviamente, ma era contenta che lui ci tenesse così tanto da tenerlo sempre al polso… come lei teneva sempre al collo la collana che le aveva regalato.
Lo seguì lungo le strade vive e colorate del Tanabata, che Kalya restò ad osservare con occhi luminosi – e anche con una leggera punta di disagio, visto che si sentiva lo sguardo addosso di alcuni passanti, forse per paura che la stessero giudicandosi fa sempre le paranoie as usual. Nonostante non sopportasse i luoghi troppo affollati, c’era qualcosa di suggestivo in quel posto: ormai era abituata all’aesthetic giapponese, decisamente diversa da quella del suo paese d’origine, ma non aveva ancora avuto modo di potersi godere appieno quella festività… per questo motivo rimase affascinata a guardare i rami di bambù già carichi di tanzaku svolazzanti e gli stand con giochi e cibo, che emanavano un profumo buonissimo.
Accolse volentieri l’offerta di Shinjiro e si appoggiò al suo braccio, arricciando le labbra in un’espressione fintamente stizzita. “Ma guarda che i tacchi sono semplicissimi da portare… i geta sono piatti, non sono abituata!” Poi, alta com’era, se camminava male sembrava un tirannosauro un po’ storto. Meglio usare l’altro come appoggio sicuro e prendere dimestichezza con il nuovo tipo di calzatura, per evitare di cadere e fare figuracce.
Alle parole di Shinjiro si voltò a guardarlo e, prima che potesse rispondere, si ritrovò trascinata di fronte a una bancarella di giochi – con una certa difficoltà, per citare nuovamente il suo passo incerto sui geta. Si ritrovò davanti al banchetto del tiro a segno, che offriva la possibilità di vincere tanti peluche molto carini. Kalya sbattè le palpebre, un po’ colta di sorpresa, prima di adocchiare un premio interessante.
Il suo viso si piegò in un sorrisetto.
“Facciamo così: giochiamo entrambi, e chi riesce a vincere quello…” indicò il peluche di uno Shiba Inu, molto simile a Ikiru. “... potrà chiedere all’altro di rivelargli un segreto imbarazzante.” Ok, questo gioco era pericoloso, visto che lei aveva tantissimi segreti awkward che aveva nascosto al mondo intero – e che, sinceramente, non aveva la minima voglia di ricordare. Però poteva essere uno stimolo a dare il meglio di sé.
“Ricordati che io ho una buona mira.” Lo provocò, facendo riferimento al fatto che si era allenata nel controllo del suo quirk emitter e che, probabilmente, poteva avere un vantaggio in più rispetto a lui… ma non era detto, visto che Shinjiro aveva alle sue spalle molta più esperienza di lei, anche in fatto di utilizzo di equipaggiamenti sul campo.
Ma voleva comunque tentarci.
“Allora, ci stai?” Gli domandò, con un sorrisetto. Aspettava solo la sua risposta positiva per dare i soldi all’uomo dietro al bancone e iniziare a sparare ai bersagli.
When I am with you
there's no place I'd rather beKalya Raji. -
.Shinjiro Aragaki
CITAZIONEPer me puoi tranquillamente decidere chi dei due vince, o possiamo lanciare un dado lol. -
.« Ma mentirei se dicessi che una piccola parte di me non spera che tu ci prenda la mano troppo presto...»
Kalyani, a quelle parole, sentì letteralmente il viso prendere fuoco. Rimase a fissare il sorrisetto di Shinji con occhi leggermente spalancati e guance scarlatte, colta alla sprovvista e per nulla abituata a ricevere dei flirt così palesi. Probabilmente non si sarebbe mai abituata, considerando il modo in cui arrossiva per una semplice frase che sarebbe stata assolutamente normale in qualsiasi coppia.
Forse ancora non realizzava il fatto che fossero, effettivamente, una coppia.
Non che ne avessero parlato esplicitamente, c’era stato solo quel bacio in spiaggia, l’abbraccio in mezzo al mare e tutta quella serie di sottili flirt che si erano scambiati… quello poteva considerarsi davvero l’inizio della loro relazione? Ne avrebbero dovuto sicuramente parlare, anche per chiarire come comportarsi di fronte agli altri membri del network. Ma quello, di certo, non era il momento adatto per affrontare questi argomenti.
Gli diede una piccola spallata, mentre un sorrisetto timido le increspava le labbra. “Ma dai... se vuoi che mi appoggio a te, basta chiederlo,” gli disse, prima di avvicinarsi a lui e abbassare il tono di voce in un sussurro. “Ormai dovresti averlo capito che trovo qualsiasi scusa per toccarti.” Kalya si sorprese del modo in cui aveva risposto al suo flirt, visto che lei solitamente era una vera e propria frana in queste cose. Ma era stato tutto assolutamente naturale, dal modo in cui aveva abbassato il suo tono di voce, fino allo sguardo intenso che gli aveva rivolto.
Forse non era così awkward come pensava di essere.
Per quanto riguardava la loro piccola competizione al tiro a segno, Kalya si ritrovò a stringere le spalle. “Sono parecchio competitiva, lo ammetto… soprattutto quando gioco online. O quando faccio scommesse così pericolose con qualcuno.” Effettivamente era molto motivata a vincere a quella sfida, sia perché non voleva rivelare il suo passato oscuro, sia perché fremeva all’idea di scoprire qualcosa di imbarazzante sul conto di Shinjiro. Lo aveva visto sempre molto posato e quasi stoico… conoscere quel suo lato un po’ più goffo poteva essere divertente.
Mentre Shinjiro pagava per entrambi, Kalya prese il suo fucile e trasse un profondo sospiro, cercando di calmarsi: anche se l’altro aveva una buona mira per via del basket e del suo allenamento con la kusarigama, non doveva dubitare delle sue capacità e non doveva lasciarsi assolutamente intimorire. Se si faceva prendere dall’ansia, avrebbe mancato tutti i bersagli, ne era certa.
Imitando la posizione assunta da Shinji, anche Kalya portò il fucile davanti al viso, assottigliando lo sguardo per prendere la mira sul bersaglio. A differenza dell’altro, lei puntò subito alla piramide di lattine, quella che dava molti più punti rispetto alla singola. Sparò, un colpo preciso e secco, che colpì il bersaglio alla base della piramide: le lattine ondeggiarono per qualche secondo, prima di cadere.
“AH!” Esclamò lei, voltandosi poi a guardarlo con un sorrisetto sornione. “Che dicevi sul segreto imbarazzante? Forse faresti meglio a pensarci tu.” Lo provocò, con una punta di strafottenza, prima di tornare a prendere la mira sui bersagli, ora motivata dall’alto punteggio ottenuto.
Ma la sua fortuna non durò ancora a lungo.
Kalya mancò qualche bersaglio, colpì altre lattine, ma non sembrava fosse in particolare vantaggio rispetto a Shinji: non appena lo sparo andò a vuoto, segno che era finita la sua munizione di palline, l’uomo dietro allo stand annunciò che entrambi avevano totalizzato 20 punti.
… beh, questo era piuttosto inaspettato.
Sbatté un paio di volte le palpebre, perplessa, prima di voltarsi verso Shinjiro con un’espressione indecifrabile. Non era delusa, ma neanche soddisfatta del risultato… ed era confusa su come gestire la loro scommessa con quell’esito. Si toccò il mento, mentre l’uomo porgeva a loro il peluche di Ikiru. “Beh, visto che abbiamo vinto entrambi, nessuno dei due dovrebbe rivelare il segreto imbarazzante…” Le sue sopracciglia si aggrottarono. Forse stava per proporre qualcosa di ancora più stupido, considerando che fino a poco prima non voleva assolutamente rivelargli il suo passato oscuro.
Sospirò. “Però così non c’è gusto. Che ne dici se lo riveliamo entrambi?” Propose, cercando di non pentirsene. Come già detto prima, fremeva all’idea di sapere cose imbarazzanti sul conto di Shinjiro e sarebbe arrivata a quel compromesso, a costo di doversi esporre a sua volta davanti a lui.
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.Shinjiro Aragaki
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.Kalya prese in mano il peluche di Ikiru, rimirandolo con un sorriso divertito, soprattutto nel constatare che fosse uguale in tutto e per tutto al cagnetto di Shinjiro. Si chiese come avrebbe reagito il piccolino a vedersi davanti un suo clone, se si fosse incuriosito o spaventato dalla sorprendente somiglianza. Si ripromise di portarlo a casa del suo padrone, un giorno, per divertirsi a vedere la sua reazione.
In ogni caso, la vittoria condivisa del premio significava, infine, un pareggio… e le conseguenze sarebbero state imbarazzanti per entrambi, vista la soluzione finale proposta da Kalya. Lei lo stava guardando con un pizzico di aspettativa, mentre lui sgranava leggermente gli occhi e si guardava nervosamente intorno, prima di darle il suo consenso a rivelare il famoso segreto imbarazzante. Giustamente le propose di allontanarsi di lì: anche lei avrebbe fatto lo stesso, visto quanto era riservata sulle sue cose personali e poteva rivelarle solo a una persona fidata com’era lui.
“Sì, meglio spostarci.” E lo seguì, appoggiandosi nuovamente al suo braccio. Mentre avanzavano nella folla, in cerca di un posticino appartato dove non potevano essere uditi da nessuno, entrambi erano rimasti in silenzio… intenti a pensare a cosa diamine rivelare all’altro sul proprio conto. Kalya sembrava particolarmente corrucciata, intenta a passare in rassegna tutte le figuracce che aveva fatto nel corso della sua vita: doveva raccontargli del suo primo bacio alle medie, quando il suo apparecchio era rimasto incastrato a quello dell’altro ragazzino, che aveva tentato di infilarle la lingua in bocca con scarsi risultati? No, quello era imbarazzante e disgustoso. Oppure poteva parlargli della sua passione per l’oroscopo, ma non era un segreto così recondito, né tanto cringe.
Si fermarono dietro a una bancarella di cibo, sotto un albero, e fu Shinjiro il primo a parlare. Kalya rimase a guardarlo con occhietti luminosi, carichi di aspettativa, in attesa di sapere qualcosa di più sul suo conto, magari una sua strana fissa, un aneddoto della sua infanzia… oppure scoprire che in realtà fosse un campione di Cooking Mama.
Rimase a guardarlo per qualche secondo con un’espressione un po’ sbigottita, mentre lui continuava a spiegarle la sua passione per quel gioco carino di cucina, descrivendo nel dettaglio i suoi traguardi e i motivi per cui gli piacesse così tanto. Poi si immaginò lui, alto un metro e novanta e con la perenne espressione corrucciata, intento a giocare a quel videogioco pastelloso con uno sguardo concentratissimo e la vocina di Mama di sottofondo a congratularsi con lui. Le uscì uno snort un po’ altino, prima di tossicchiare e riprendersi, cercando di non scoppiare a ridere.
Non voleva ferire i suoi sentimenti (?).
“Ma è una cosa carinissima. Cooking Mama è un gioco un sacco rilassante.” Provò a essere diplomatica, anche se non riusciva a trattenere quel moto di ilarità che continuava a uscire fuori ogni volta che ripensava a quell’immagine. “Però se non ti vedo giocare non ci credo che sei così bravo, quindi… una volta devi farmi vedere mentre fai una speedrun.” Oh, ora che sapeva questo segreto doveva assolutamente vederlo all’opera, non c’erano scuse. Shinjiro non poteva sfuggire al suo destino (?).
Ora toccava a lei. Oh no.
Poteva esimersi? Assolutamente no, visto che era stata lei a proporlo.
Prese dunque un respiro profondo, cercando di mantenere un certo contegno, mentre stava per rivelargli il suo segreto – per quanto stesse già iniziando ad arrossire violentemente. “Ehm… ti ricordi quando sei venuto la prima volta a casa mia? Prima che suonassi alla porta, stavo leggendo un manga.” Iniziò, cercando di temporeggiare. “Si trattava di uno shoujo, uno dei miei generi preferiti… ma non è questo il segreto, anche perché l’ho rivelato mezza ubriaca davanti a tutto il gruppo.” E si ritrovò a sollevare gli occhi al pensiero, cringiando con la forza di mille soli (?).
“La verità è che… adoro qualsiasi tipo di storia romantica.” Disse, deviando lo sguardo e ritrovandosi ad avvampare vistosamente. “N-non sembrerà così imbarazzante, ma ti dico che ho un’intera collezione di DVD con commedie romantiche anni 2000, film di Bollywood, romanzi rosa e manga shoujo… e adoro leggerli quando sono a casa, dopo essere tornata da lavoro. La sera vedo anche quei film e mi metto a piangere nelle scene più drammatiche…” Se Shinji aveva l’impressione che Kalya si stesse abbassando, era perché si stava letteralmente scavando una fossa nel terriccio per scomparire dalla sua vista (?).
Sospirò, cercando di far defluire il sangue dalle sue guance. “I-insomma, dico sempre che odio le cose romantiche, ma non è vero. E non dirlo a nessuno, ti prego.” Gli rivolse un’occhiata intensa, quasi implorante. Forse non era un segreto così imbarazzante, ma lei si vergognava tantissimo di quella sua passione e l’aveva sempre nascosta a tutti – forse perché da piccola i suoi fratelli l’avevano spesso presa in giro per quel motivo e le avevano fatto venire i complessi.
Subito dopo, Kalya tossicchiò rumorosamente. “B-beh, siamo pari! P-perché non andiamo a scrivere i nostri desideri sui tanzaku?” Gli propose, con un sorriso tiratissimo e le guance scarlatte, cercando improvvisamente di cambiare discorso. Meglio evitare un possibile commento di Shinjiro a riguardo (???).
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.Shinjiro Aragaki
CITAZIONEHo avvisato ma scusa comunque per il ritardo. -
.Forse si stava un po’ pentendo di aver proposto quella penitenza. Ma giusto un po’, eh.
Non aveva minimamente il coraggio di sollevare lo sguardo per vedere la reazione di Shinjiro, troppo in imbarazzo anche solo per poter sopportare l’idea che lui trovasse la cosa divertente o fosse sul punto di prenderla in giro… Senza contare che ora era terrorizzata all’idea che potesse sfuggirgli questa informazione davanti agli altri membri del Bloodpact. Kalya non poteva sopportare l’idea che Desmond, o peggio Masao, venisse a conoscenza di questo segreto: l’avrebbe presa in giro in eterno, come minimo.
Nel sentire l’aww di risposta dell’altro, Kalya affossò leggermente il collo nelle spalle e arrossì ancora di più, sentendosi letteralmente il volto in fiamme. La situazione parve peggiorare alla sua proposta di vedere un film romantico insieme. “M-ma no, s-sicuramente ti annoieresti!” Esclamò, con un certo trasporto. “Insomma, non penso che sia il tuo genere di film… e non devi essere costretto a guardarli solo per farmi compagnia… o forse vuoi farlo per vedere come sono quando mi commuovo?” E, nel realizzare ciò, assottigliò appena lo sguardo, fissandolo con fare sospettoso.
Non le balenava nella testa il pensiero che forse lui avesse proposto quella cosa per passare del tempo con lei, ammucchiati sul divano… insomma, Kalya era talmente abituata a non vivere momenti di intimità con qualcuno che neanche pensava a questa prospettiva.
Shinjiro accolse senza ulteriori indugi la sua proposta, spostando il discorso su qualcosa di meno imbarazzante per entrambi. Appoggiata al suo braccio, si recò insieme a lui agli stand dove acquistare i foglietti su cui scrivere il proprio desiderio, prima di fissare il bigliettino per un lunghissimo istante. Normalmente avrebbe desiderato di avere una carriera di successo, di fare in modo che l’azienda di famiglia non avesse mai crisi, di riuscire ad avere un rapporto un po’ più sano con sua madre… ma sentiva che non era davvero quello che desiderava in quel momento della sua vita.
“Voglio continuare a essere felice come lo sono in questo preciso istante.”
Scrisse questo su quel foglio, fissandolo per qualche secondo con un’espressione un po’ mesta. Lo legò al ramo di bambù, prima di portare lo sguardo al desiderio di Shinjiro e sorridere dolcemente. Qualcosa le diceva che quel desiderio riguardasse anche lei in qualche modo, che rientrasse anche lei fra le persone che lui amava.
Si riscosse alla proposta di Shinjiro, sollevando lo sguardo verso di lui, per poi riprendere a sorridere. “Sì, andiamo… ma prima, prendiamo qualcosa da mangiare.” Propose, appoggiandosi al suo braccio e riprendendo a passeggiare, insieme, fra le stradine del festival.
Seduta su un telo fra la morbida sabbia del mare, Kalya riusciva ancora ad avvertire sulle labbra il sapore dolce dei dorayaki che aveva acquistato poco prima. Non era l’unica sensazione che avvertiva, però: sentiva il rumore rilassante del mare, il brusio delle persone in lontananza, il profumo della salsedine… e la presenza di Shinjiro al suo fianco, seduto vicino a lei. Stavano aspettando l’inizio dei fuochi d’artificio, dopo aver trovato posto in un angoletto appartato della spiaggia, dove potevano ammirare la vista della luna che si specchiava nell’acqua e delle luci della costa in lontananza. Era un’atmosfera molto suggestiva, da film romantico, se si poteva definire a parole di Kalya.
Mancava ancora qualche minuto allo scoppio dei fuochi d’artificio e si sentiva nervosa, non tanto per l’evento imminente, quanto per quella improvvisa solitudine fra lei e Shinjiro. Era il silenzio, intenta a giocherellare con il peluche di Ikiru che aveva vinto poco prima, ma la sua testa era carica di pensieri. Era da prima che voleva parlargli riguardo loro due, nonostante non ne avesse mai avuto l’occasione. Sentiva che era il momento giusto, quello.
“Senti… riguardo oggi…” Iniziò, sottovoce. C’erano alcune persone vicino a loro, ma non abbastanza da udire le loro parole: nonostante ciò si chinò verso di lui, in modo che nessuno potesse sentirla, a parte Shinjiro. “Tu, ecco… q-quel bacio cosa significa per te?” Chiese, tutto d’un fiato, con una punta di imbarazzo. Avrebbe voluto chiedergli se aveva intenzioni serie con lei, se voleva mettersi con lei ufficialmente o volesse nasconderlo agli altri… ma era difficile iniziare un discorso così tanto intimo, soprattutto per lei.
Trasse un sospiro. “P-perché noi, insomma, facciamo parte di un gruppo. Se le cose dovessero andare male, parlando per ipotesi, potrebbero risentirne anche gli altri.” Disse d’impulso, lasciando emergere il suo lato pessimista. Non voleva pensare che le cose sarebbero andate male, la sola idea bastava a farla soffrire, ma al tempo stesso aveva paura di come si sarebbero evolute le cose da quel momento in poi.
D’altro canto, era stato quel pensiero ad averla sempre fermata da fare un passo in più verso Shinjiro.
When I am with you
there's no place I'd rather beKalya RajiSPOILER (clicca per visualizzare)Stavolta tocca a me chiedere scusa per il ritardo.