Guinea Quirks

AM per Dracon - Sapphire313 - Stan™ - Ð. × Ace - Why Bother.

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    Smile at Despair, in the name of Hope

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    Rimasi placidamente ad ascoltare ogni parola che veniva proferita dal professore, meno curiosa degli altri riguardo al suo quirk carico di braccia. Insomma, se stava compiendo quelle ricerche con così tanto impegno, voleva dire che la sua situazione non gli piaceva particolarmente. Sembrava particolarmente interessato invece al mio, di Quirk. Tch, il vecchio si sarebbe gonfiato come un pavone di fronte a simili affermazioni, pronto a offrire il suo braccio per prelievi e quant'altro nella speranza di salvare qualche vita. Quando non era stato neanche in grado di salvare me e mamma da sè stesso. Kekekekekek.

    Riguardo il quirk di Ayumi, probabilmente non volevo provarne una goccia.
    Anche se per certi versi, pensavo di vivere continuamente le mie paure, ogni volta che si chiudeva una porta. Era come uno strano eco nelle mie orecchie, che riverberava all'interno del mio cervello in una maniera crescentemente disastrosa. Per fortuna con un kek tutto veniva mitigato a livelli sopportabile.

    « Oooh, kekekekek. Dice che sono importante? Mi ha fatto tante domande, cercherò di rispondere a tutto. Allora, da piccola ho sviluppato una kekekek strana forma di dermatite a che mi raccontava mamma. Da lì abbiamo capito kekekekek c'era qualcosa di strano e il medico ha detto che si trattava semplicemente delle prime manifestazioni del mio quirk. Da adolescente ho avuto un sacco di acne e ho sempre avuto problemi a controllare il mio quirk sino a qualche anno fa. Adesso ho un discreto controllo su di kek esso. »

    Feci una pausa chiudendo gli occhi come per fare mente locale.
    Sapevo che il mio quirk aveva svariate altre applicazioni. Il potere di controllare la produzione di sostanze all'interno del mio corpo era probabilmente la carta vincente per ottenere tante cose nella vita. Dovevo solo capire come. Le mie scarse conoscenze scientifikek tuttavia non aiutavano nel processo. Ah, darmi un'unicità con qualcosa di inerente alla letteratura era troppo difficile, eh, vecchiaccio?

    « Si, devo mangiare molto, dopo aver usato la mia unicità. Ma visto il mio quirk, ho anche kek una linea invidiabile. Anche se non si vede sotto la tuta. Sono praticamente l'incubo di tutte le modelle, avrei vissuto benissimo nell'era Vittoriana. Kek. »

    Lasciai spazio agli altri, permettendo loro di parlare del proprio quirk senza interromperli o dargli fastidio. Beh, ovviamente sarei tornata a guardare Desmond con sguardo trasognato, mostrando i miei canini un pochino più appuntiti del solito. Che buffo che era. Chissà se il suo sangue era ferroso come tutti gli altri. Magari qualche strana roba messa lì dentro gli permetteva di controllarlo, quindi aveva un sapore diverso. Dovevo decisamente assaggiarlo. Magari anche i suoi occhi, avevano un sapore diverso. In genere non sanno di niente, tutti umidicci come delle olive.

    « La sua storia è la definizione del Survival of the Fittest secondo Charles Darwin. Ma sono sicura kek tanti in questa stanza sappiano di cosa sto parlando. Tuttavia è un processo che dovrebbe richiedere millenni per diventare reale, diventare visibile. La selezione naturale elimina ciò e chi non serve, lasciando soltanto quello che è necessario. Kekekekekeek. Non ricordo chi di preciso, ma si diceva che Might Makes Right. »

    Rimasi ancora in silenzio per un istante, visto che per dare questo discorso avevo dovuto smettere di guardare Desmond. Poverino, si sentiva trascurato magari. Mi voltai di nuovo verso di lui, senza motivo apparente. E gli sorrisi dolcemente. Come se non stessi parlando dell'orrore dell'evoluzione comparato all'insignificanza della vita di tutti i giorni di ognuno di noi.

    « Sebbene non sappiamo di preciso dell'origine dei kek quirk, sono un tratto evolutivo come un altro. I Nega-Quirk verranno soppiantati in qualche migliaio di anni. A meno che non vogliamo appoggiare le teorie Freudiane sull'argomento. E credetemi, non trovo Freud molto simpatico. Kek. »

    Ridacchiai silenziosamente per qualche istante, mentre scivolavamo velocemente verso il prossimo argomento. Non avevo esagerata familiarità con l'argomento che stavamo trattando, lasciando che fossero per ora gli altri a dare le loro opinioni, per permettermi di sviluppare un mio senso critico a riguardo. La risposta del tipo biondo era simile alla mia, ma probabilmente era sprovvisto delle conoscenze filosofiche a riguardo. Del resto, da qualche parte devono partire le opinioni colte, insomma.

    « Non ho motivo per ora di pensare che la 30kek industries abbia cattive intenzioni, kekekekek. Serve un poco di fiducia nella vita, altrimenti saremo consumati dall'odio. »

    Kek.
    Kek.
    Kek.
    No, non dare fiducia al prossimo.
    Hai visto cos'è successo l'ultima volta
    una storia già vista
    già sentita
    basta
    basta
    non di nuovo
    kekekekekekekekekekekekekekekekek

    Tornai a guardare verso Desmond. E gli sorrisi ancora una volta, un sorriso un poco più triste.

    Statistiche e Tecniche

    Livello: 2 // Peso Trasportabile: [4]

    Equipaggiamento:
    • Dreamweaver (Costume) - sotto la tuta
    • Diegesis (Maschera Antigas) - in tasca
    • Macbeth (Tirapugni) - in tasca

    Energia: 100 // Forza: 30+10 // Quirk: 15 // Agilità: 30

    Tecniche Usate n/a


    SCHEDA | VILLAIN (Aogiri) | CRONOLOGIA | #LIVELLO 2

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    Desmond Philip Archisorte
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    Exp: 100
    Livello: 2
    Energia: 100
    Forza: 10
    Quirk: 35
    Agilità: 30

    Peso Trasportabile: [4]
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    La sua mente impiegò qualche istante per elaborare tutte le informazioni ricevute, rendendosi conto troppo tardi di aver dato per scontato tante cose.
    Troppe.
    I consigli del medico agli altri pazienti, le teorie e le domande passarono in secondo piano, mentre la consapevolezza lo colpì come un tir in corsa in autostrada.
    Che figura di merda.
    Si era sempre reputato un uomo intelligente, al di sopra della media, ma in quel caso non solo aveva dimostrato di non riuscire ad andare oltre al proprio naso, a ciò che vedeva, ma aveva pure dato dimostrazione di una eclatante ed assoluta mancanza di tatto.
    Perché aveva pensato a innumerevoli teorie riguardo la natura del Nega-Quirk dell'uomo, ma mai gli sarebbe venuta in mente una storia del genere.
    Chinò il capo in quello che poteva essere interpretato come un lieve inchino di ringraziamento per aver condiviso con loro una faccenda tanto personale o, meglio ancora, di scuse, ringraziando che i capelli riuscissero a coprirgli parte del volto che aveva preso un paio di tonalità di colore per la vergogna.
    Che apocalittica figura di merda.
    Si concesse un attimo di silenzio e poi, dopo un breve sospiro, tornò ad alzare la testa, anche se evitando di guardare in faccia il medico.
    «Il mio sangue ha un lieve potere rigenerativo nei confronti di tagli e piccole ferite.»
    Quanto all'amica del medico, buon per lei, meno male che c'era qualcuno al mondo in grado di apprezzare un Quirk disgustoso come quello.
    "Poter agire direttamente sul corpo, tramite le cellule o il sangue...è impossibile scoprirlo fino a quando non si comincerà ad allentare la presa sulla sperimentazione sui Quirk."
    Era una sua impressione o c'era una nota d'accusa in quelle parole? Poteva immaginare che simili esperimenti fossero strettamente regolamentati da leggi e protocolli che assicuravano il benessere degli individui e tante altre cose importanti, ma che allungavano a dismisura i tempi e le modalità di azione... poteva dunque comprendere perché PL lavorasse circondato da tanta segretezza, ben lontano dalla legalità e dalle istituzioni.
    Tanto da ammettere di essere favorevole all'eutanasia degli individui dotati di Nega-Quirk.
    Erano indubbiamente parole forti, quelle, pur se in condizioni critiche e vite con innumerevoli disagi si stava comunque parlando di persone dotate di coscienza e capacità di intendere, per non parlare dei bambini... era una questione estremamente delicata e legata alla morale, era giusto far soffrire delle persone che non ritenevano dignitosa la propria vita? Era giusto togliere la possibilità di vivere ai piccoli che stavano cominciando a sviluppare un Nega-Quirk?
    Desmond portò una mano alla tasca della giacca, intenzionato a prendere un sigaro dal momento che non c'era niente di meglio che fumare parlando di cose serie, ma si rese conto che forse non era il caso, trovandosi in un luogo chiuso, assieme ad altre persone e soprattutto in uno studio medico.
    Che vita di stenti.
    Lasciata perdere l'intenzione di mettersi comodo disquisendo di moralità, ascoltò attento le risposte degli altri presenti, trovandosi in qualche modo d'accordo con loro.
    «Come hanno già detto, i Quirk sono diventati una parte integrante dell'umanità stessa, anche se non rispettando i tempi lunghissimi dell'evoluzione e dell'adattamento delle specie» Guardò il clown con una nota di perplessità, aveva davvero detto ad alta voce che le persone dotate di Nega-Quirk potevano essere paragonate ai disabili o ai menomati? Che poi per carità, erano quello che tutti quanti avevano almeno pensato una volta, ma dirlo così... da che pulpito «Credo che siano emersi in così poco tempo, integrandosi in modo più o meno efficiente alle attività umane, per una sorta di bug della natura.»
    Rimase un attimo in silenzio, sperando che i presenti riuscissero a cogliere la similitudine.
    «Uno di quei bug difficili da sistemare che potrebbero distruggere tutto ciò che è stato realizzato sino ad ora, chiaramente, eppure virus e sistema sono riusciti a trovare una coesistenza.»
    Era la spiegazione meno scientifica tra tutte quelle proposte, ma i suoi ricordi di genetica risalivano al liceo e non era mai stato un grande appassionato di materie scientifiche.
    «Per quel che riguarda la 30Minutes...» Si strinse nelle spalle, non che avesse chissà quali grandi teorie al riguardo, ne aveva lette tantissime che andavano dalla più fiduciosa nei confronti dell'azienda a quelle che gridavano al complotto, ma per quanto la faccenda lo incuriosisse, non riusciva a determinare cosa potesse essere vero e cosa una leggenda metropolitana «Il loro tempismo nell'intervenire può sembrare sospetto, sono riusciti a portare i primi soccorsi prima ancora delle autorità competenti, ma proprio la grande disponibilità di denaro e l'essere svincolati dalla burocrazia potrebbe essere la chiave.»
    Se la rossa millantava l'uso di un Quirk estremamente potente e le cattive intenzioni del gruppo e la ragazzina che stava continuando a fissarlo – meno male che non poteva leggere i suoi pensieri, o sarebbe scappato da lì prima di subito – era più propensa alla fiducia, lui si riteneva neutrale poiché senza ulteriori informazioni.
    E diamine, quella ragazzina svitata continuava a guardarlo, cominciava a sentirsi un po' tanto a disagio.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    #1: King's Gambit [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Guarigione di danni lievi → trasferimento, funziona solo sugli altri.

    #2: Artificial Castling [Livello 1]
    Costo: 10 + 5 di mantenimento.
    Danno/Effetto: Protezione da danno di tipo lieve.

    #3: Queen's Pawn Game [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio [massimo 5 metri] con danno lieve.


    • Equipaggiamento narrativo
    #1. Coltellino multiuso: piccolo e senza troppi accessori, potrebbe tornare utile per procurarsi una ferita e consentire l'attivazione del Quirk.
    #2. Sigari e accendino: già ha la tendenza a essere imprevedibile così, non lasciatelo troppo a lungo senza fumare.
    #3. Quaderno con penna: ci tiene molto, sono regali di una collega inglese.
    #4. Libro: usato in edizione economica, così non si sente in colpa se deve scriverci sopra il significato o la pronuncia dei termini che non conosce.

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    Sugar-fueled machine

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    GUINEA QUIRKS
    Ripresero tutti di nuovo a parlare a turno, riprendendo forse il clima di dibattito e di spirito di gruppo tipico di chi è in un luogo per risolvere lo stesso problema. Era piuttosto curioso come il medico amasse quasi parlare e ragionare sulle loro Unicità, ma dopotutto era quello il motivo per cui erano arrivati lì. Si erano aspettati qualcosa di diverso, forse uno scienziato pronto a vivisezionarli appena la porta si fosse chiusa? Probabilmente sì, a giudicare dai loro pensieri. Ancora una volta Ayumi espresse la sua confusione rispetto alla situazione, facendola guardare dal medico con un'aria di comprensione. Per PL, lei era una delle tante vittime dei Quirk che arrivavano da lui in cerca di una soluzione. Se a qualcuno poteva anche fare piacere sputare fuoco e controllare la polvere, erano in molti quelli che non erano soddisfatti di quel che la natura aveva donato loro. Cercando di dare la sua migliore impressione di medico calmo e posato, Hisahito informò la ragazza di quel poco che poteva sapere ed intuire.
    « Generalmente non si nasce direttamente con funzioni del genere, o comunque sono del tutto inattive. I Quirk sono un campo ricco di misteri, ma dalle poche testimonianze che abbiano è come se il corpo avesse sempre con sé queste informazioni dalla nascita. Se lei non ha mai attivato il Quirk verso i quattro anni, nemmeno per errore, potrebbe trattarsi di un problema genetico. » - Avrebbe cercato di spiegare la faccenda in maniera abbastanza semplice, visto che non aveva il tempo di scendere troppo in dettagli. Era piuttosto serio in volto, soprattutto considerata l'entità più psicologica che fisiologica del problema, ed inarcò un sopracciglio quando sentì la ragazza parlare della sua Unicità in modo così aggressivo. « Stia tranquilla. Ho trattato Unicità più pericolose. Si potrebbe dire che i veleni sono la mia specialità ormai. » - Avrebbe risposto rilassando il viso, tentando di essere rassicurante anche per gli altri presenti nella stanza che probabilmente non volevo finire in un'allucinazione collettiva.
    « Capisco. Un po' difficile da misurare, allora. Se la forza delle esplosioni non cambia, potrebbe concentrarsi di più sugli oggetti da far esplodere. Anche la più spessa delle corazze ha un punto debole dopotutto. » - PL fece nuovamente una faccia pensierosa quando sentì raccontare Hisoka, quasi un po' delusa dal sentire che non c'era un qualcosa di particolare che Hisoka potesse spiegare. Non aveva molto da commentare in quel momento e forse gli sarebbe servita una dimostrazione più pratica per svelare qualche mistero sul clown. Ascoltò con particolare interesse la ricca risposta di Shiisa, annuendo diverse volte in quel discorso che invece sembrava molto più fruttuoso rispetto al precedente. Sembrava un po' stranito dal suo modo di parlare, considerata l'intensità dei suoi kek che aumentava esponenzialmente ad ogni frase. Scrisse un po' più velocemente al PC, non avendo ancora riscontrato interferenze nel suo potere. La vicenda della ragazza sembrava appassionarlo e illuminargli il viso pallido.
    « Immaginavo. Personalmente una tale produzione di cellule la trovo decisamente pericolosa, ma per ora mi sembra abbastanza in salute. » - Commentò, mentre finiva di appuntare tutto quello che gli aveva detto. Era ora il turno di Desmond, che aveva posto quelle domande a cui Hisahito aveva tentato di dare una risposta sincera e senza troppi fronzoli. Provava visibile vergogna, anche se il discorso del medico era stato pronunciato con ben poca tristezza e più con la consapevolezza di vivere quella condizione. Sorrise a Desmond, smettendo per un attimo di scrivere e rivolgendosi a lui. « Non si preoccupi. Non è la prima persona che me lo chiede. » - Avrebbe semplicemente risposto, senza commentare i poteri di Desmond. PL sembrava più preoccupato nell'ascoltare le loro opinioni su quelle domande a tema etico e scientifico, oltre che personale. Non commentò subito tutto e, non dovendo più scrivere, disattivò il suo Quirk restando un uomo senza braccia. C'era chi preferiva parlare del fattore sociale di quest'ultimi, di come fossero ormai una parte integrante del corpo umano e di come fossero appunto una normalità. Hisahito si mostrò quasi imbarazzato al discorso di Shiisa (forse non amando essere confrontato con cose del genere), semplicemente aggrottando le sopracciglia come se stessero esagerando. Forse sarebbe parso difficile leggere il linguaggio corporeo di PL, visto che non aveva alcun modo di gesticolare o assumere comportamenti tipici delle conversazioni. Non poteva appoggiare le mani sulle gambe, incrociare le dita tra di loro o grattarsi la testa. Inoltre il suo torace era poggiato sulla sedia, cosa che rendeva abbastanza complicato all'uomo anche potersi imporre un po' o ritirarsi per mostrare un istintivo cambio d'umore. Forse in piedi sarebbe parso un po' più umano, ma in quel momento se non fosse stato per le sue espressioni che cambiavano spesso sarebbe potuto apparire apatico.
    « Opinioni interessanti. Forse un giorno finiremo tutti per avere un Nega-Quirk. Non so se conoscete la teoria della Quirk Singularity, ma ho osservato Unicità così complesse da avere un...fattore Nega-Quirk, potremmo dire. Visitai tempo fa una persona che poteva controllare le masse vegetali, ma per qualche motivo queste si coprivano di spine ed esplodevano poco dopo. Chissà perché... » - Il corvino partì con questa spiegazione, ma decise di interrompersi lì per ascoltare i loro pensieri su la 30MINDUSTRIES. Spalancò gli occhi quando sentì che Ayumi era stata coinvolta nell'incidente del SALEM, anche se non riprese a scrivere ma ascoltò la sua opinione negativa. Si fece pensieroso, guardando di lato per un attimo per poi rispondere a tutti.
    « Mi spiace per quello che le è successo. Almeno ho avuto una testimonianza diretta, la ringrazio. Scusate per la domanda personale, ma ero molto curioso di sapere cosa ne pensasse la gente. Spero che mi diano motivi per fidarmi di loro in futuro. » - Hisahito si sarebbe alzato quindi dalla sua sedia un po' a fatica, usando le proprie gambe per uscire dall'area della scrivania e dirigendosi verso il bancone pieno di provette del suo studio, mentre ricominciava a parlare. Attivò un'altra volta il suo Quirk, mentre tirava fuori dalla superficie un barattolo di vetro utilizzato solitamente nei laboratori. « Ora dovrei raccogliere dei campioni da ciascuno per la ricerca. Nulla di invasivo, ci vorranno un paio di minuti per ognuno. Dovreste uscire ed entrare a turno, per una questione di sicurezza. Cominciamo della signorina Emitter dei veleni. »

    PL avrebbe proposto ad ognuno di loro un piccolo test per confermare i suoi dubbi o raccogliere dati. Con Ayumi non ci avrebbe messo troppo, considerato che era rimasta nella stanza con lui. Mentre gli altri uscivano, il medico indossò con l'aiuto della propria Unicità una mascherina coprendo parte del viso e del naso. Si sarebbe avvicinato con il contenitore nella mano fantasma, prima di sedersi e prenderle delicatamente il polso sinistro. Ayumi la avrebbe avvertita come fosse congelata, come se fosse un vetro particolarmente freddo al tatto. Nell'altra sembrava esserci un oggetto rettangolare di gomma azzurrina, come quelli che si fanno mordere ai pazienti vittima di operazioni dolorose. Le avrebbe controllato le unghie e, se avesse accettato, le avrebbe passato il contenitore di vetro assieme ad un tappo.
    « Usi il suo Quirk all'interno del recipiente e lo chiuda subito dopo. Se lo fai lei sono sicuro che eviterei di ricevere effetti negativi. Se lo deve iniettare invece mi faccia il favore di premere questo con le unghie. » - PL avrebbe aspettato a qualche metro di distanza osservando il metodo preferito di Ayumi, indicandogli l'oggetto di gomma che aveva appoggiato sulla scrivania. Raccolta una dose sufficiente di veleno l'avrebbe mandato ad aspettare nella sala d'attesa coi quadri inquietanti.
    « Attivi il suo Quirk. Vorrei provare ad incidere la sua ombra. » - Al turno di Evelynn le avrebbe semplicemente chiesto di attivare la sua Unicità, anche se aveva notato che era stata in silenzio prima. Forse per timore di aver toccato un nervo scoperto non aveva detto nulla, ma forse la ragazza aveva ancora da aggiungere al discorso di prima. Il medico avrebbe tenuto con mano ferma un bisturi in mano, provando a creare un'apertura all'interno dell'ombra di Evelynn per osservarne gli effetti. Avrebbe poi provato a recidere un'intera sezione per vedere la reazione del suo Quirk. Cosa sarebbe successo sarebbe dipeso dal fatto che la ragazza accettasse o meno. Dopo essere uscita, sarebbero passati circa 5 minuti prima che il prossimo fosse chiamato.
    Hisoka avrebbe visto PL con un paio di sfere di gomma tra le "mani", come se fosse un giocoliere. Non voleva di sicuro prendere in giro il clown, ma si avvicinò a lui e posizionò i due oggetti in un tavolino di legno bianco posizionato al centro della stanza per l'occasione. PL avrebbe disattivato momentaneamente il proprio Quirk, prima di cominciare a parlare al giovane.
    « Lei vorrei solo osservarla. Faccia scoppiare quelle sfere. Sono di gomma e quindi più resistenti di un oggetto comune. » - PL avrebbe semplicemente aspettato che l'enigmatico individuo si mettesse all'opera, osservando quello che era in grado di fare. Forse stava cercando di capire i limiti della sua Unicità o forse gli stava semplicemente offrendo una sfida. Con un Quirk così astratto, probabilmente stava riflettendo sulla sua azione sulla realtà. Avrebbe quindi mandato anche lui nella sala d'attesa, dopo aver registrato i risultati sul computer.
    Arrivato il turno di Shiisa, il medico si sarebbe presentato con uno strumento che ricordava una grossa penna, forse più tozza e spessa e con un pulsante nella estremità superiore. Era di colore bianco e la teneva in mano un po' tremolante, mentre chiedeva alla ragazza di avvicinarsi. Le avrebbe chiesto di sedersi accanto al tavolino pieno di apparecchiature mediche, in una sedia spostata dalla scrivania. PL ed il suo trio di braccia sembravano già preparare lo strumento per l'uso assieme a del cotone imbevuto di disinfettante.
    « Mi serve un campione della sua pelle. Sentirà un poco di dolore, ma durerà un attimo. Va bene sia l'addome che l'interno coscia, anche se le consiglierei il secondo per comodità. » - Con faccia neutrale avrebbe aspettato che Shiisa si togliesse i vestiti della parte che preferiva offrire. Avrebbe quindi disinfettato l'area scelta e, appoggiando lo strumento sulla pelle della criminale, lo avrebbe azionato con un suono di scatto. La ragazza avrebbe sentito una sensazione di bruciore e la forza dell'oggetto sulla sua pelle, anche se il medico avrebbe prontamente appoggiato il cotone per evitare fuoriuscite di sangue. Le avrebbe poi passato un cerotto e l'avrebbe invitata ad uscire, ringraziandola per il contributo. « Grazie. Spero che guarisca presto, anche se immagino che non ci vorrà molto col suo Quirk. » - Avrebbe detto, prima di far accomodare l'ultimo paziente.
    Anche Desmond doveva sedersi sulla stessa sedia di Shiisa, anche se a lui toccava probabilmente un esame totalmente ingrato per la sua persona. L'uomo dai lunghi capelli avrebbe notato come PL avesse cinque braccia fantasma questa volta, due che gli avrebbero dovuto reggere il braccio in posizione orizzontale e tre che manovravano diversi oggetti. Nel secondo paio si trovava tipico kit per un prelievo del sangue, una piccola farfalla trasparente con un ago. C'era già collegato un lungo tubicino mentre il quinto braccio teneva tra le dita tre provette da riempire.
    « Se le devo dire la verità, mi piacerebbe osservare come si comporta il suo sangue fuori dal corpo. Va benissimo un piccolo prelievo, immagino non sarebbe particolarmente piacevole. » - Dopo quella frase che aveva in sé un po' di inquietudine, avrebbe eseguito il prelievo su Desmond, sempre che accettasse. Che affrontasse la sua paura o meno, era l'ultimo di quei test.


    ©ART | ©CODE



    Dopo le varie risposte di PL, venite mandati tutti fuori per entrare a turno. Potete accettare o meno il test offerto dal medico e la mia descrizione si riferisce alla possibilità in cui accettate di eseguire il test. Potete usare il Quirk senza un particolare costo o tecnica per ora, tranne nel caso abbiate la necessità di usarle (es. Hisoka). Il risultato delle vostre azioni verrà narrato il prossimo turno. Naturalmente l'ordine in cui entrare è l'ordine del post :zizi:.
    Nota ordine: Ace torna a far parte del giro. L'ordine è quindi Master, Dracon, Ace, Stan, Why Bother, Sapphire.
    Per qualsiasi dubbio mandatemi un messaggio.
     
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    Ayumi Star




    amy-sorel-by-eonforgery


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    Ayumi ormai era totalmente in ansia tanto che neanche le parole del Clown che l'avevano schernita la toccarono ciò che l'uomo il medico la stavano portando ad una serie di enormi incertezze su bhe la sua intera vita ed ora che era un bivio non sapeva cosa scegliere o sapere qual'era la cosa migliore da scoprire.

    -Che genitori le avevano sempre mentito sulla sua unicità.

    -Oppure che aveva un problema genetico dovuto forse al fatto che i genitori non avevano Quirk.

    Ancora ora si stava domandando ed interrogando su quale fosse la cosa peggiore scoprire: la mia infanzia e l'affetto dei miei genitori e stato tutto finto io non lo so ora non sono quasi più sicura di niente oppure sono un difetto, un stupido inutile scarto! i-io non lo so cosa sono realmente una persona normale a cui gli hanno solo e sempre dato del finto affetto oppure semplicemente sono un difetto! Volevo liberarmi del mio Quirk.... ma ora sono intenzionata più che mai a scoprire la verità, su di me o sui miei genitori!

    Il medico sembrava apatico mentre gli altri raccontavano le loro storie sopratutto quando disattivava il suo quirk il viso lasciava trasparire poche emozioni ne assunse una quando AYumi rivelò di essere stata presente la sera dell'incidente al SALEM.

    Come detto non è stato il momento peggiore della mia vita. Tranne per quella terribile sensazione di strangolamento.

    il medico poi chiese a tutti tranne ad Ayumi visto che iniziava la raccolta dei campioni certo per chi volesse ovviamente prestarsi ad una raccolta certo erano tutti li per quel motivo, ma si poteva benissimo cambiare idea se qualcosa poteva anche solo solleticare qualcosa di strano, mentre Ayumi come poteva dire di no? Era ad un tiro di schioppo dallo scoprire la verità su di lei ora il suo desiderio di liberarsi del suo quirk era passato pure in secondo piano non era così importante come prima anzi aveva perso quasi completamente di significato. Se potesse comunque essere curata buono anzi perfetto, ma voleva sapere ne aveva bisogno di scoprire la verità per quanto scioccante e traumatizzante fosse.

    Non voglio vivere col pensiero fisso, ho avuto una buona infanzia ma devo sapere se era tutto falso oppure no, ma se si rivelasse vero sarei abbastanza forte da accettarlo. Non m'importa della storia del tipo che faceva esplodere le piante onestamente anche se immagino che ci siano molti casi singolari ed uno di questi c'è l'ho davanti agli occhi.

    Così la ragazza ed il medico rimasero soli nella stanza. Inutile dirlo o girarci intorno Ayumi era tesa diciamo non capendo che esami volesse fare.

    Voglio fare questi esami questi ultimi minuti mi hanno trascinato in un mare di incertezze sulla mia infanzia o sul mio essere, ora più che mai voglio la verità! non importa se sarà dolorosa. I miei genitori mi hanno sempre detto che ero Quirkless ora stando a quanto dite voi non è così o che almeno, la mia maledizione si doveva già manifestare a 4 anni cosa che non è mai accaduta visto che l'ho usata la prima volta a 14 anni, quindi voglio capire se mi hanno mentito... tuttavia il mio quirk ha detto che si sarebbe dovuto sviluppare a 4 anni è possibile che a causa dei miei genitori che erano quirkless anche lui abbia subito un rallentamento? la ragazza sospirò.Immagino ci sia solo un modo per scoprirlo fare questi test.

    Il medico prese due oggetti e prese con la sua mano artificiale, Ayumi la mano era fredda come se del vetro la stesse toccando il polso anche se tolta la sensazione che le dava il tatto del medico era a molto delicato mettendo la ragazza comunque a proprio agio anche se sperava che non usasse aghi... ne aveva sempre avuto il timore la ragazza fin da quando ne aveva memoria. La rossa poteva tirare un sospiro di sollievo quando vide un pezzo di gomma e un contenitore. Per poi essere detta dal medico cosa fare. Subito poteva fare una delle due cose, ma preferiva per dare un'idea più completa o più chiara della sua situazione fare entrambe le cose quindi decise di togliersi quella più fastidiosa. Prese il contenitore e poco con la mano destra libera dalla presa del medico mise il contenitore vicino al polso dove teneva la mano il medico , poi con estrema attenzione si apprestò a rilasciare il suo veleno non voleva uscisse fuori neanche una delle sue tossine. Così inizio ad emettere le sue tossine in forma gassosa fino a riempire buona parte del recipiente per poi velocemente mettere il tappo facendo attenzione a non far uscire nulla di quel gas. alla fine mise il recipiente con il contenuto violaceo sulla scrivania del medico.

    Datemi un attimo che le do un campione pure delle mie tossine in forma liquida. Non le ho mai rilasciate in questa quantità.

    la ragazza dal capello cremisi poi prese il pezzo di gomma azzurro per poi metterlo sulla mano bloccata rilascio il suo quirk in forma liquida impregnando il pezzo di gomma mettendo anche quello sul tavolo.

    Le mie tossine in forma liquida sono sono innocue finché non entrano nell'organismo, poi se vuole esaminare le tossine mentre svolgono il loro lavoro suggerirei il clown come cavia sarebbe divertente.

    Fatto e detto quello la ragazza uscì fuori dalla stanza tornò a prendere posto con l'ansia di sapere cosa succederà o di quale sarà alla fine la "verità" o se c'era una cura.
    poi mi rivolsi alla finta commessa. Aveva bisogno di parlare con qualcuno non che loro fossero inclini a parlare ovvio, ma sempre meglio di niente.

    Scusa finta commessa per diciamo averti mentito, ma come avrai capito... non vado particolarmente d'accordo con il mio quirk. Quindi faccio finta di non averlo, se vuoi che smetta di chiamarti finta commessa potresti anche dirmi il tuo nome se ti va.





    Ayumi Star PG - LIVELLO PG[/URL]

    Forza: 15
    Quirk: 30
    Agilità: 30
    Energia: 100
    Tecniche/Equipaggiamento usato: SOLO TITOLO TECNICA E/O DELL'EQUIPAGGIAMENTO
    Danni: X
    CITAZIONE
    TECNICHE/EQUIP
    ...descrizione della tecnica/equipaggiamento





    Edited by Dracon - 21/2/2020, 19:34
     
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    [Scheda] [Quirk] Evelynn Harcrow
    « Ooh, are you lonely? I can help. »

    Era un gruppetto di persone con unicità particolari quello che si era riunito in quella stanza, tuttavia pensavo a qualcosa di più "unico". Tossine velenose, anche la mia stessa ombra, cose che esplodono, potenziamenti...erano cose abbastanza semplici se ci si pensava, forse l'unica abilità che poteva essere particolare poteva essere quella legata al sangue dato che aveva tutto sommato anche delle caratteristiche di attivazione ben specifiche e forse anche ovvie: come poteva fuoriuscire il sangue se non c'era nessun foro o taglio?
    Ma non era tanto quello ciò che mi interessava, quantopiù il fatto che potesse avere delle conseguenze sulla persona: da che avevo visto o sentito erano pochi, pochissimi i quirk che avevano degli effetti negativi in questa misura ed ammetto che probabilmente mi ero persa un po' troppo a guardarlo per cercare di capire un paio di cose riguardo quell'abilità dall'ignorare l'argomento della conversazione (del quale onestamente mi sarebbe interessato anche poco se solo l'avessi sentito, ma vabé) e tornai con la testa sul posto solo dopo tutte le varie considerazioni di PL su tutte le tematiche trattate. Però in un lampo di lucidità ero riuscita a cogliere il fatto che quelle braccia fossero parte del suo quirk anche se non riuscivo a capire se considerasse positiva o negativa quest'abilità: aveva perso l'uso degli arti inferiori per questa oppure questa era nata per sopperire ad una malattia che sarebbe stata irrimediabile ed ineluttabile? Cioé la domanda non si doveva nemmeno porre dato che lui stesso aveva risposto ma non volevo crederci fino in fondo. Che paradosso: non fidarsi di una persona che vuol fare degli esperimenti sulla tua unicità. Chissà con che faccia mi sarei presentata.
    Avrei risposto dopo alle sue domande, dato che avevo perso tempo e l'occasione per farlo me lo sarei ricamato dopo quando sarei stata da sola con lui e non perché avessi intenzione di far chissà cosa. Mi sembrava ingiusto che tutti gli facessero tante domande e non ricevesse risposta quando fosse il suo turno.
    Andai fuori assieme a tutti gli altri quando PL ci disse di farlo ed avrei voluto dire qualcosa anche a quella ragazzina lamentosa giusto per soddisfazione personale, tuttavia entrò praticamente subito e non ne ebbi modo. Oh beh, avrei aspettato che uscisse mettendomi a sedere dove prima dondolando una gamba e riprendendo a sfogliare con fare letteralmente disinteressato quella rivista che prima non avevo finito.
    Quando la sentii uscire mi alzai per dirigermi verso la porta ma poco prima di entrare lanciai giusto un'occhiata alla ragazza con i capelli strani. « Nessun Quirk è una maledizione. » Poi entrai scivolando velocemente dentro la stanza come, per l'appunto, un'ombra che sfuggiva alla luce di un faro.
    Entrare nella stanza del dottore da soli era strano, non è uno di quei luoghi dove entri sempre volentieri perché andare da un medico (di qualsiasi natura) significa che hai bisogno di qualche consulenza e le consulenze non arrivano mai dopo niente di buono: va bene che in questo caso era solo per un esperimento ma cos'avrebbe fatto con quei dati? Oh beh, niente che mi incuriosisse troppo: non ero di certo una bella persona.
    « Perdoni la scena muta di prima, mi ero distratta con qualche considerazione personale. Devo mettermi in qualche punto in particolare? »
    Mi sistemai la giacca ed il maglione, annuendo alla richiesta tutto sommato semplice dell'attivare la mia unicità: era per me come respirare, a casa usavo spesso il mio potere per raggiungere degli oggetti fuori portata ed avere la vita comoda e sempre altrettanto spesso lo usavo per coprirmi al posto degli asciugamani. Non che aiutasse molto ma era sempre meglio che non avere niente addosso, no?
    Ferma sul punto iniziai ad attingere alle mie energie ed al mio potere: l'ombra ai miei piedi iniziò lentamente a ribollire e quando vidi un inquietante ma per me classico fumo nero sottile sottile salire dalla stessa, potei rilassarmi e rispondere alla domanda del dottore. « Le devo una risposta. » Incrociai le braccia sotto il petto mentre iniziai a muovere la mia ombra allungandola, affusolandola per darle la forma di un sottile tentacolo nero dalla punta affilata simile a quella delle mie dita e lentamente lo feci muovere. Non mi andava di far avvicinare il dottore e dato che si trovava vicino, feci per raggiungerlo io. L'ombra sarebbe strisciata al suolo fino a poco davanti a lui, poi si sarebbe alzata come un piccolo ma lungo serpente nero che da terra si alzò e si avvicinò lui stesso alla mano che teneva il bisturi: mi andava di giocare un po'.
    « Non sono una persona filosofica, per me non è né un amico, né una maledizione, né un compagno di una vita, né tantomeno una benedizione. E' semplicemente una splendida parte di una splendida me. » Tante volte, per dire, mi aveva aiutato ma nonostante non lo considerassi come una cosa senziente penso che non averlo più sarebbe stato abbastanza traumatico ed avrei fatto davvero fatica ad abituarmi. L'ombra intanto si sarebbe avvicinata al bisturi come se lo stesse annusando, poi con il fare più innocuo del mondo avrebbe cercato di avvolgere con un paio di spire delicatamente l'arto del dottore come se stesse dimostrando di non aver brutte intenzioni e dargli il permesso per operare. Probabilmente dentro avrebbe avuto una consistenza liquida, non mi ero mai fermata a guardare nello specifico ma se quando la usavo, in parte ribolliva allora qualche capacità simile doveva avercela. « Se invece domandava nel caso generale, penso che i Quirk per l'uomo siano semplicemente dei bonus. Libero di smentirmi, ma credo anche che la classificazione in "buono o cattivo" dipenda anche dalla mentalità delle persone. Prenda la ragazzina lì fuori: per lei è una maledizione, altre persone sono convinta che lo considererebbero un dono dal cielo. Voglio anche pensare che tutti i Quirk siano più positivi che negativi e non voglio risultare insensibile ma...le fanno male quando le usa? » Avere un paio di braccia non umane lo trovavo estremamente vantaggioso: nessuna stanchezza dovuta ai nervi, nessun limite se non quello della coscienza, effetto sorpresa per determinate situazioni. Poi per il resto ciò che potevi fare con i tuoi arti lo potevi fare anche con quelli con la differenza che fossero diversi. « Il tutto penso dipenda solo dalla psiche. » Soprassedei volutamente sull'argomento della 30MINDUSTRIES, non mi sentivo sufficientemente informata a riguardo ed avrei rischiato di fare solo brutte figure.
    Nel mentre l'ombra si sarebbe fatta stagliuzzare e privare di una punta. Non avevo mai considerato quest'eventualità, cosa sarebbe successo? La parte tagliata sarebbe diventata fumo? Liquida? Si sarebbe lasciata dividere dal "corpo principale" o sarebbe tornata ad essere tutt'uno con lo stesso?
    Finiti gli esami richiamai silenziosamente l'ombra per tornare a farla essere come in origine, una macchia nera a terra innocua, poi salutai il dottore con un inchino e sarei uscita dalla stanza. Avevo stavolta in mente un luogo ben preciso, ovvero vicino a quel tizio che sapeva manipolare il suo sangue. Piano piano, lenta lenta, mani incrociate dietro la schiena e le code che ondeggiavano incrociandosi tra loro più e più volte mi sarei avvicinata a quel ragazzo appoggiandomi al muro di fianco a lui. Non troppo vicina, va bene, ma nemmeno troppo lontana. « Piacere, Eve. » Mi presentai allungandogli la mano nel più classico gesto di presentazione, mostrandogli il sorriso meno inquietante e più normale che avevo. « Ti assicuro che non mordo e non sono pericolosa, vengo in pace solo per scambiare due parole: ti secca? »
    Aspettare in silenzio poteva essere davvero noioso. Stetti attenta comunque a non tenere un tono di voce alto, si trattava sempre di una sala d'attesa e meno fastidio si causava, meglio era.

    ► Statistiche
    ● Livello: 2.
    ● Peso trasportabile: [4].
    ● Energia: 100.
    ● Forza: 10.
    ● Quirk: 37.
    ● Agilità: 28.
    ● Tecniche usate: //.
     
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    Hisoka Morow

    I tempi morti erano una piaga per la mente iperattiva di Hisoka. Pensava alle opportunità che Tokyo aveva da offrire, tutte le cose in cui avrebbe potuto immischiarsi se solo non fosse lì ad attendere... Letteralmente a buttar via tempo.

    Perché non divertirsi un po' per riempire quel vuoto?

    Red, la giovane traumatizzata dal proprio Quirk, fu la prima ad esser trattenuta per il test di PL, passando poi la staffetta alla sedicente demone Lust. Questo lasciava in attesta il Jester stesso, appoggiato alla parete davanti agli altri tre individui seduti, e Red affiancata da Kidd e Blank, i due individui più polarmente opposti lì in mezzo.

    I compagni avrebbero udito un acuto fischio provenire dal Prestigiatore, che sperava ne avrebbe catturato l'attenzione almeno per un istante. L'alto pallido giullare si tratteneva davanti al volto una singola carta, l'Asso di Cuori... Bastò un semplice colpetto dall'indice dell'altra mano, quella che teneva il resto del mazzo, a tramutarla sotto i loro stessi occhi, passando inspiegabilmente all'essere un Asso di Fiori.

    « Interesting, huh? ♥ »

    A sorriso inarcato, Hisoka prese dei larghi passi per avvicinarsi ai tre seduti spettatori, portandosi poi in uno squat che avrebbe messo i suoi occhi al loro stesso livello, se non più bassi.

    « Vi rivelo un segreto, mi raccomando non ditelo a nessuno~ ♠

    Lì dentro non ho detto al Dottore del mio secondo Quirk... Texture Surprise ♦ »


    Il Fiore veniva trattenuto tra il pollice e il medio, dai due angoli opposti, ed stava venendo leggermente ondulato sotto gli sguardi delle vittime.

    « Ovvero l'abilità di toccare qualsiasi superficie... E cambiarne l'aspetto ♣ »

    Sincronizzato a quell'ultimo stinger l'ondulazione della mano divenne un rapido scatto... Un solo istante dopo, la faccia della carta non era più quella di Fiori, ma dell'Asso di Picche.

    « E vi dirò di più, di recente ho cominciato ad allenarmi per usare la mia Unicità anche a distanza ♦ »

    Lanciò un'occhiata a Blank, sperando stesse prestando attenzione.

    « Potresti porgermi il palmo? ♣

    No, un po' più in alto... Perfetto~ ♥ »


    Questo dando per scontato che volesse cooperare. Se non fosse stato il palmo sarebbe stata la sua coscia, che lo volesse o meno Hisoka avrebbe posato l'Asso di Picche a faccia coperta su Blank.

    Poi, un attimo di concentrazione.

    « ...Yep, fatto! Girala pure ♠ »

    Ed effettivamente quel che si pensava fosse un Asso di Picche s'era tramutato in un Asso di Quadri... Ma se le supposizioni di Hisoka su Blank erano corrette, non era quello che sarebbe rimasto più impresso all'uomo dai capelli corvini. Una linea rossa spezzava la composizione design... La carta era tracciata con il sangue.

    Il Jester avrebbe osservato con molta attenzione la reazione a seguire.

    Nulla di ciò che faceva era mai come sembrava, sotto vi era sempre un secondo fine. Persino i trucchi di magia per lui non erano un modo di godersi la sorpresa altrui, ma una maniera egoistica di sentirsi vincitore nell'ingannarli.

    Certo la routine dimostrata era anche un modo per passare il tempo... Ma non il motivo principale. Voleva far abbassar la guardia al suo soggetto d'interesse, così da poterlo colpire impreparato con il suo piccolo test.

    Una particolare frase detta nell'ufficio aveva colto il suo orecchio.

    "Per quel che riguarda i problemi psicologici... Diciamo le cose come stanno, a nessuno piace veramente il sangue."

    Gli parve... Particolare. Forse delle piccole inflessioni nel tono di voce gli avevano fatto sospettare qualcosa, forse era solo strano che qualcuno con un Quirk del genere dopo quasi tre decenni ancora ritenesse tal cosa un "problema psicologico", forse era solo curiosità in come avrebbe reagito al sangue una persona che dovrebbe esserci abituata.

    Hisahito non era l'unico a vedere quelle persone come soggetti di studio. Parevano tutti potenzialmente interessanti, vi era l'imbarazzo della scelta su chi concentrarsi. Purtroppo per Blank, era stato il primo a portarsi i gialli occhi del Jester addosso.

    Anche da Red e Kidd sperava di ottenere qualcosa. Nella sua carriera aveva appreso che si potevano capire più di un paio di cose di qualcuno da come reagivano alla magia. Tra il cinismo puro e lo sbalordimento incontenuto c'erano innumerevoli sfumature che aiutavano ad inquadrare una persona.

    « Non preoccupatevi. Come potete vedere sembra vera, sia davanti che dietro ♣ »

    Riprese la carta tra le dita e continuò tranquillo, indipendentemente dalla reazione, e ne mostrò brevemente entrambi i lati.

    « ...Ma è solo un'illusione ♦ »

    Girandola ancora il sangue era sparito, l'Asso di Quadri con esso, al loro posto rimaneva solo un normalissimo Asso di Picche.

    Finalmente la porta dell'ufficio si aprì, ed era arrivato il turno di Hisoka. Scattò in piedi riponendosi il mazzo in tasca, mentre Lust andava ad affiancare Blank terminata la sua visita.

    Fece un occhiolino ai tre che gli avevano fatto da spettatori, alzando l'indice davanti alle labbra.

    « Mi raccomando, acqua in bocca~ ♥ »

    ♦ ♣ ♥ ♠

    Per quanto il trick potesse essere visualmente impressionante, era in verità semplice in concetto seppur difficile in esecuzione. L'intera performance comportava tre tecniche: uno Snap-Change, un Shake-Change, e due Top-Change.

    Il primissimo scambio sarebbe stato uno Snap-Change. Avrebbe trattenuto tra il pollice, l'indice, e il medio, quello che sarebbe sembrato un semplice Asso di Cuori, quando in realtà era sovrapposto ad un Asso di Fiori. Lo "schiocco" serviva a distrarre lo spettatore dal movimento del dito medio, che avrebbe trascinato la carta superiore al retro. Difficilmente veniva notato il dito mancante o il movimento, specialmente a quella distanza sarebbe risultato parecchio impegnativo per chi nemmeno se l'aspettava.

    L'avvicinamento di Hisoka avrebbe invece distratto dall'Asso di Cuori che discretamente sarebbe stato cacciato in mezzo al mazzo, rapidamente e con eleganza, ad un'angolazione tale da rimanere invisibile.

    Lo Shake-Change lavorava su un principio simile al precedente scambio. L'unica preparazione che richiedeva era il poggiare per un breve istante il Fiore a faccia in su in cima al mazzo, per poi raccoglierlo senza far notare si stesse trattenendo anche una seconda carta – un Asso di Picche posizionato lì prima dell'inizio della routine.

    Tra il medio e il pollice, le due carte si sarebbero scosse improvvisamente dopo un periodo di movimento costante, usando l'indice libero per rotare il paio di 180 gradi e mostrare l'altra faccia. Poggiando nuovamente il paio sul mazzo si poteva rialzare solamente il Picche, e il Fiore sarebbe rimasto nascosto a faccia coperta. Un trucchetto molto semplice ed egualmente efficace.

    Il terzo e ultimo scambio era il più difficoltoso, ma anni di lavoro come prestigiatore al circo avevano allenato le dita e la destrezza di Hisoka per eseguire le mosse più tecniche in maniera naturale e soprattutto insgamabile.

    Chiedendo la collaborazione di Blank nel porgli il palmo avrebbe avuto una breve finestra di tempo in cui l'attenzione non era rivolta verso di lui. Avrebbe colto l'occasione per affiancare la carta che teneva tra le dita, a faccia coperta, al mazzo. Lì avrebbe effettuato uno scambio repentino, posizionando l'Asso di Picche in cima al mazzo e recuperando invece la carta sotto il Fiore, posizionata lì anch'essa prima dell'inizio di tutto. Un unico fluido movimento, che dopo anni di pratica sarebbe passato inosservato. Agli occhi di tutti sarebbe parso come se quella carta non fosse mai uscita dalla presa di Hisoka.

    Il seme posato su Blank quindi sarebbe stato Quadri fin dall'inizio. Una volta recuperata avrebbe ripetuto lo stesso medesimo scambio mentre ne mostrava il retro, sfruttando il breve momento di sorpresa nel vedere il sangue che avrebbe ridotto la concentrazione degli spettatori.

    E il sangue in se? Come si spiegava? Nel mondo della magia la risposta più semplice era spesso quella corretta: La carta era già sporca di sangue prima di venir estratta.

    Lo schema malefico del Giullare cominciò a prender forma non appena Blank pronunciò la frase in questione, tanto che al momento d'alzarsi già aveva un'idea del test a cui sottoporlo. Restando alle spalle degli altri mentre uscivano si tolse un orecchino, pungendosi il dito anulare e sporcando la carta di rosso senza essere notato.

    Smise di sanguinare poco dopo anche se dovette tenersi la mano in tasca per non farlo notare. Durante l'atto invece quella mano avrebbe retto il deck, bloccando chiunque dall'osservare il dito troppo attentamente e rischiare di intravedere tracce residue di una ferita. La performance sarebbe cominciata solo una volta il sangue sui Quadri fosse rasseccato abbastanza da non sporcare altre carte, e non farsi notare sul palmo di Blank.

    Un trucco di magia può sembrare così semplice, spesso si rimane sorpresi di tutto il lavoro e la pianificazione che ci sta dietro. D'altro canto però, ciò che può sembrare impossibile e veramente paranormale può venir smorzato per sempre scoprendo cosa si nasconde dietro il sipario.

    Per quanto riguardava Hisoka, non era il tipo da rivelare i segreti del mestiere.

    ♦ ♣ ♥ ♠

    Tornato nello studio del Dottore, faceva del suo meglio per fingere un'espressione credibile di concentrazione e impegno. Tempo di dar sfoggio alle sue capacità.

    O la parodia delle sue capacità che aveva intenzione di mostrare, perlomeno.

    Con il braccio teso e una palla appoggiata al palmo, rilasciò una versione ridicola di Crashing Embrace. Un'esplosione incolore, confermata nella sua esistenza solo dal vagamente percettibile movimento dell'aria e il suono come quello di un petardo. La sfera si lanciò verso il soffitto per una trentina di centimetri, ma rimase perfettamente illesa.

    « Phew~ ♥

    Oggi sono carico, quella era una delle mie migliori esplosioni ♦

    Con tutti questi bei Quirk attorno voglio fare anch'io la mia figura ♠ »


    Forse stava calcando un po' la mano sul teatrino dell'incapace. Certe volte non resisteva la tentazione di esagerare un po' per ridersela tra se e se, ma probabilmente sarebbe stato visto come umorismo auto deprecativo.

    « Mi sa che per oggi potrei aver dato ♣

    Quando abuso della mia Unicità mi viene sempre un doloroso intorpidimento delle braccia, che può durare anche ore ♦ »


    Quella era la piccola perla di verità nella menzogna. Soffriva davvero di questo limite, anche se in quel momento non ci era minimamente vicino. Con l'allenamento stava lentamente imparando a crescere la sua tolleranza, ma se Hisahito avesse avuto qualche consiglio da dargli, o un'illuminazione sul funzionamento delle sue esplosioni, l'avrebbe accolto a braccia aperte.

    Sicuramente però non avrebbe permesso le vere abilità di Tainted Love fossero registrate.

     
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    Smile at Despair, in the name of Hope

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    Mmmh? Rigonfiamenti strani? Ci pensai un pochino, determinata a dare la risposta migliore a quel quesito. Non ero mica come lo stregatto, che parlava per enigmi. Nonostante qualcuno, a qualche byte di distanza fosse convinto che si trattasse di storielle per bambini. Comunque, come al solito, sto divagando.

    « No, nulla di strano. Kekekekek. »

    O perlomeno non ricordavo di qualcosa di simile nel corso della mia vita. Non stetti a indagare più del dovuto sulla questione dei genitori di Ayumi; del resto mi aveva mentito una volta, in maniera spudorata. Aveva sicuramente avuto le sue ragioni per farlo, ma non avrei avuto motivo di credere a qualsivoglia altra parola sarebbe uscita dalle sue labbra. Tralaltro, kekekek, a pensarci bene aveva mentito senza motivo di farlo. Ma pensa te, guarda...

    Personalmente la scena di Hisahito senza le sue strane braccia ologrammose non mi suscitò particolare pena, oppure disagio. Era vero, eravamo vittima dell'evoluzione e coloro che non erano in grado di adattarsi sarebbero rimasti indietro. Una verità inevitabile nel concetto darwiniano di evoluzione della specie. Siamo diventati come siamo per un motivo preciso, che tuttavia gli scienziati non sono riusciti ad identificare agevolmente. La mia opinione era semplicemente quella di una persona letterata.

    Ad ogni modo, uscii pacatamente dallo studio, lasciandomi alle spalle la ragazza dai capelli rossi, che tanto ansiosa sembrava di liberarsi del suo Quirk. Un'abilità del genere, probabilmente, sarebbe potuta tornare utile sotto infiniti aspetti. Magari poteva avere una carriera come psicologa, oppure come Villain. Tch, un simile potere, con così poco controllo.

    ---

    All'infuori, il clown ci intrattenne con un simpatico trucco di magia.
    Inclinai appena la testa di lato, cercando di capire cosa stava succedendo.
    Un doppio Quirk? Ooooh. Incredibile, era così interessante. Rapita come una bambina, iniziai a dondolare le gambe sotto la mia sedia visibilmente interessata. Sebbene non fossi una fanatica dei clown e fossi ancora dell'idea che i prestigiatori fossero qualcosa di terribilmente noioso, una piccolissima parte di me era ancora affascinata dal mistero, dal capire come era successo.

    Voltai lo sguardo.
    Se si trattava di un Quirk non era divertente però.
    Umpf. Che noia. Avrei osservato placidamente la reazione di Desmond - che avevo smesso di osservare, come se fossi offesa - per poi notare l'arrivo della ragazza dai capelli rossi. Ah, ora voleva sapere il mio nome. Inclinai appena la testa, smettendo di dondolare le gambe palesemente annoiata da tutta la situazione. Era un attimo, ero passata da un umore all'altro incredibilmente in fretta. Kekekekekek.

    Ad ogni modo, regalai all'uomo che si era impegnato per intrattenerci un piccolo e cortese applauso, mentre andava via per prendere parte all'analisi da parte di Hisahito. A quel punto, registrai davvero la domanda della ragazza, che era tanto ansiosa di liberarsi del suo Quirk.

    « No, no, che diciamo. Mi hai proprio mentito.
    Ma non importa, del resto non ci conosciamo. Kekekekekek. »


    Feci una piccola smorfia, a metà tra il beffardo e il divertito.

    « Se un albero cade in una foresta e nessuno lo sente...
    ... è come se non fosse mai caduto. Kekek.»


    Si, va bene, stavo faecendo un pochino lo stregatto. Ma era a fin di bene. E in fondo non avevo detto niente di cattivo, con la dovuta attenzione. C'era da capire cosa intendevo con quella frase, ma non avevo mica intenzione di stare a spiegarlo. Non sono mica una strutturalista, che sente il bisogno di imprigionare tutto in schemi precisi e ordinati. Quindi, gentilmente, diedi la mia ultima risposta alla... tipa che si era spacciata per Quirkless. Kekek.

    « Non mi sembra il caso di condividere il mio nome. Per quanto ne so, domani la signorina in viola, qui, potrebbe andare a rapinare una banca domani. E quel genere di persone kekekek non ama quando il suo nome viene diffuso.

    Oh, senza offesa, cara.
    Trovo che tu abbia una skincare routine incredibile. Kekek.»


    Mi voltai a quel punto verso Eve, regalando anche a lei un sorrisone enorme.

    ---

    Il mio turno era arrivato, subito dopo il clown. Che tralaltro secondo me aveva pessimo gusto nel vestire, kekek.
    Quando PL mi propose di scegliere da dove avrei dovuto offrirgli un campione di pelle, quasi mi vennero le lacrime agli occhi. Ma come, avrei dovuto spogliarmi? Spostai lo sguardo, le gote appena rosse. N-Non volevo!

    « M-ma dottore, io mi stavo conservando... per ...
    il matrimonio... non c'è altro modo..? »


    Spostai lo sguardo nervosamente.
    Guardai a destra e sinistra. Come se stessi cercando una via di fuga. Subito dopo, in brevi istanti, avrei offerto al dottore un altro sorriso, scoprendo ancora di più i canini, prima di ridacchiare divertita. Una risatina frivola, probabilmente lontana da quelle che facevo di solito.

    « Kekek sto scherzando. »

    Con due rapidi gesti, avrei tolto la cerniera della tuta, rivelando al di sotto parte della mia suit tattica. Con un altro movimento, avrei slacciato i numerosi legacci che le tenevano insieme, per farla cadere a terra con un terzo e ultimo movimento. La mia pelle candida sarebbe rimasta esposta alla vista di PL, come la mia biancheria sportiva che non mi rendeva affatto giustizia. Il mio corpo presentava numerosissime cicatrici sulla spalla, sulla schiena, ne fuoriuscivano un'infinità dalla zona del petto, parzialmente nascoste dal reggiseno sportivo.

    Le cicatrici erano particolari, come se fossero state generate da violenti traumi - la pelle che le componeva era di un colore brutto, come se fosse materiale di scarto. Come se il mio corpo avesse finito i mattoni per ricrearla. kekekekekekekekekekeek.

    Ancora una volta, gli sorrisi.
    Come lui sorrideva a me, a volte.
    Questo ero riuscito a riprendermelo.

    « Faccia quel che deve fare, kekekek.
    Ma non guardi troppo. »


    Lasciai che l'uomo si occupasse di recuperare un campione di pelle, facendo una piccola smorifa di dolore al suo prelievo. Quindi, con il cerotto in posizione avrei reindosato la tutina tattica e la tuta, coprendomi nuovamente prima di uscire. Alla sua affermazione finale, alzai semplicemente un pollice.

    Come fargli capire che non importa quanto, quanto in fretta ci si può curare... c'è sempre un limite?
    Ma probabilmente non intendeva niente di cattivo con quello che mi aveva detto.
    A ben dire. La prossima volta gli avrei affondato il bisturi in mezzo agli occhi.

    Ke-kek.
    Chissà se anche quelle braccia, sanguinavano?
    E... chissà che sapore avevano. Avrei dovuto scoprirlo, in qualche maniera.
    Uscii placidamente, prendendo nuovamente posto vicino a Desmond.

    « C'è stato un sacco di sangue. Se prende il martello a percussione, kekekek
    scappa. Lo dico per te. »


    Serissima.
    Tutto senza guardarlo.
    Come se fossi ancora offesa con lui.


    Statistiche e Tecniche

    Livello: 2 // Peso Trasportabile: [4]

    Equipaggiamento:
    • Dreamweaver (Costume) - sotto la tuta
    • Diegesis (Maschera Antigas) - in tasca
    • Macbeth (Tirapugni) - in tasca

    Energia: 100 // Forza: 30+10 // Quirk: 15 // Agilità: 30

    Tecniche Usate n/a


    SCHEDA | VILLAIN (Aogiri) | CRONOLOGIA | #LIVELLO 2

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    Una volta fuori dalla stanza, tornò a sedersi nel posto che aveva occupato in precedenza dando le spalle a quei quadri disgustosi dal colore del sangue, in silenzio e perso nei propri pensieri.
    Le parole del medico gli avevano dato parecchio su cui riflettere e-- tornò con i piedi per terra sentendo una presenza non troppo distante da sé e si trovò a posare lo sguardo, sorpreso, sulla donna dall'aspetto mutato.
    Gli aveva appena... rivolto la parola?
    Rimase per qualche attimo in silenzio, sentendosi fuori posto come un nerd a cui la reginetta della scuola ha appena chiesto un ballo e, diciamo le cose come stanno, lui era un nerd e quella donna era troppo bella per uno come lui. Nemmeno nei suoi sogni migliori una donna del genere gli aveva mai rivolto la parola.
    Poi insomma, nulla da togliere alle due disgraziate meglio note come le sue ex, ma non riuscivano ad eguagliare nemmeno un quinto della bellezza della donna che, guarda un po', aveva pure due code.
    "Piacere, Eve."
    Ah.
    Parlava proprio con lui, sì.
    Le tese la mano di rimando, stringendogliela con garbo, elaborando quanto più velocemente possibile un... qualcosa, qualsiasi cosa, aveva un nome troppo particolare per poterglielo rivelare così alla leggera e visto l'ambiente non del tutto legale e gli individui non del tutto raccomandabili (riferimenti a clown o persone sono puramente casuali) era meglio rivelare il meno possibile.
    «Mi chiami Daichi.»
    Probabilmente avrebbe compreso che era per metà straniero, ma non era una prospettiva così assurda che avesse un nome giapponese.
    «Assolutamente non mi secca, anzi mi fa piacere poter scambiare qualche parola.»
    Tono basso come quello della donna, si adattò al registro linguistico dell'interlocutrice, passando ad un tono meno informale e più rilassato.
    Non ebbe il tempo di elaborare un qualsiasi argomento di discussione che il terzo incomodo la ragazzina che l'aveva fissato tanto intensamente durante la visita collettiva prese posto sulla sedia accanto alla sua, rivolgendogli la parola.
    «Uh, allora devo elaborare un piano di fuga e al più presto.»
    Parlò con serietà, come se davvero avesse preso sul serio quella prospettiva e la faccenda lo preoccupasse in modo particolare, poi si rivolse ad Eve, includendola in quel susseguirsi di nonsense.
    «La sua visita com'è andata, invece? Ha preso le tenaglie? Una sega circolare?»
    Già che era in ballo tanto valeva ballare e, per quanto assurdo, la ragazzina gli aveva offerto uno spunto per includere entrambe nella discussione.
    «Spero solo che--»
    Si zittì sentendo le parole del clown, ma che volevano tutti quanti, quel giorno? Non potevano starsene zitti e buoni come appena arrivati nello studio? Si sentiva un po'... sotto pressione nell'essere così al centro dell'attenzione, perché erano tutti così interessati a lui? Era una persona normalissima e noiosissima, con un Quirk tutt'altro che spettacolare e ben lontano dall'eccezionalità.
    Non era meglio attaccare bottone con la rossa con evidenti problemi legati al suo Quirk? Ne sarebbe uscita una bella seduta psicologica, poco ma sicuro. Uno dei presenti non avrebbe fatto meglio a tentare di rimorchiare Eve? O perché no farsi intrattenere con quella seconda unicità appena annunciata dal jester.
    E invece no, tutti attorno a lui.
    In ogni caso, vedendosi avvicinato pure dall'altro uomo (Solo tu ci mancavi, lasciatemi in pace, vi prego) tese la mano ancora coperta dal guanto in modo che si potesse dare il via a quell'improvvisato spettacolino di magia.
    Per essere bravo era bravo, non si poteva negare, solo lo trovava un po'... inquietante.
    E non era solo questione di aspetto fisico, lungi da lui giudicare gli altri per come si vestivano, era la sua figura nel complesso a metterlo vagamente a disagio in una sorta di sesto senso a cui non riusciva a dare una spiegazione razionale.
    Quando sul suo palmo comparve la carta insanguinata, Desmond non si scompose più di tanto, scambiando inizialmente quel rosso per vernice sbavata data dalla cattiva fattura della stessa perché insomma, quale persona sana di mente collegherebbe il sangue ad una carta di colore rosso? In ogni caso, una volta prestata più attenzione a ciò che aveva in mano e realizzando cosa fosse, il volto dell'uomo perse appena una nota di colore e quell'ormai familiare senso di nausea tornò a farsi sentire.
    Visto che però "sanità mentale" e "Desmond" non suonano troppo bene nella stessa frase, l'uomo voltò la testa in direzione dei quadri dall'aspetto tanto discutibile appesi alle sue spalle: avevano davvero cominciato a sanguinare? Se tutti quanti gli si erano radunati attorno era perché avevano capito che qualcosa stava per accadere dando il via a quella che si preannunciava una avventura horror in pieno stile RPG.
    O magari no.
    Vagamente rigido, lasciò che l'uomo si riprendesse la carta e si unì al breve applauso della ragazza che aveva accanto, ignaro di come quel ragionamento contorto e del tutto improbabile da parte di una persona esterna al clown lo avesse portato a essere soggetto di un esperimento tanto elaborato: medici, infermieri e persone legate alla sanità con il passare del tempo si abituano alla vista del sangue e, seguendo la stessa logica, altrettanto avrebbe potuto fare un adulto con Quirk legato ad esso, no? L'interpretazione più sensata delle parole che aveva pronunciato al cospetto di PL era che gli altri non apprezzassero le dimostrazioni di forza eseguite con il suo Quirk proprio perché in primis richiedeva una ferita e poi un più o meno ampio spargimento di sangue.
    Chiamatelo istinto primordiale di autoconservazione o come preferite, ma agli esseri umani di solito la faccenda proprio non va tanto a genio.
    Però insomma, il jester era palesemente ben diverso dalla massa.
    «È stato uno spettacolo... interessante.»
    Un sorriso di cortesia, poi si concesse un attimo per riprendere fiato – proprio o altrui non gli faceva mai piacere avere a che fare col sangue – e infine si alzò.
    «Con permesso.»
    Un lieve inchino per congedarsi momentaneamente dai presenti e poi varcò la porta dello studio.

    Una volta rientrato al cospetto del medico gli si avvicinò con calma e, messo a fuoco ciò che l'uomo stringeva tra le mani fantasma, si bloccò di colpo.
    Si erano messi tutti d'accordo per farlo uscire di testa, quel giorno? Prima una donna troppo bella gli rivolgeva la parola, poi una ragazzina tornava a scocciarlo senza un vero motivo, era stato il turno dell'assurdo spettacolino di magia del clown inquietante e ora un medico senza braccia voleva prelevare il suo sangue.
    Perché non era rimasto a casa a dormire?
    «Lei non si avvicinerà a me con quello
    Un sibilo con una nota di panico e non che ci volesse un grande intuito per capire a cosa si riferisse, né come la prospettiva di un prelievo di sangue lo avesse messo in crisi.
    Ma più che altro, dal momento che quelle braccia fantasma sembravano muoversi in modo così... grossolano e impreciso, l'uomo sarebbe stato in grado di non ridurlo a un colabrodo? Se prima non aveva intenzione di farsi avvicinare da una siringa, ora aveva un'ottima motivazione in più per mettere quanto più spazio tra lui e il medico.
    Oh sì, niente prelievo! L'esame non era obbligatorio e poteva benissimo interrompere la seduta, quindi non gli rimaneva che girare i tacchi e... cosa avrebbe detto la splendida Eve, vedendolo scappare così? Di fronte alla prospettiva di una cosa così sciocca come un esame del sangue, peraltro.
    Non era mai stato uno dallo spiccato orgoglio virile e anzi gli importava ben poco di dimostrare il suo essere un esemplare alfa, ma l'idea del giudizio della donna che gli aveva rivolto la parola era... si lasciò scappare un profondo sospiro e poi, con l'aria che potrebbe avere un condannato a morte, si avvicinò piano piano all'uomo.
    «Non nutro particolare simpatia per i prelievi di sangue.»
    Tranquillo, non si era notato.
    Poi il medico poteva attribuirlo ad un tentativo dell'organismo di salvaguardare ciò che gli era più prezioso per sopravvivere e combattere, ma in ogni caso che facesse ciò che doveva in fretta e senza fargli male.
    Un nuovo sospiro e poi alzò la manica del maglione scuro, si tolse il guanto sinistro e con la morte sul volto si sedette alla postazione prefissata; Hisahito avrebbe potuto notare che la mano dell'uomo era coperta da piccole cicatrici e che invece alcuni tagli più profondi, anche se oramai pure quelli cicatrizzati, gli fendevano il polso ed il palmo della mano.
    «Vecchie sperimentazioni con il Quirk fallite.»
    Un borbottio laconico ed infelice atto a prevenire ogni domanda al riguardo, poi voltò il viso in direzione opposta a quella degli strumenti.
    Non voleva vedere nemmeno una goccia di sangue.
    Assumendo un colorito sempre più terreo a ogni provetta riempita e con la nausea sempre più forte, il supplizio finalmente terminò e comunque Desmond rimase lì, immobile.
    «Mi conceda un attimo, la prego.»
    Si lasciò scivolare appena sulla sedia, inspirando ed espirando con calma, poi chiuse gli occhi e mosse appena la mano scoperta. All'interno delle provette, il sangue appena estratto si mosse appena, come se qualcuno avesse scosso il tavolo.
    «Un medico mi ha detto che l'attivazione del Quirk dipende dall'azione di enzimi» Senza muoversi, parlò con tono appena udibile, portandosi l'altra mano allo stomaco «Non esiste, non so, un medicinale che li inattiva e che potrebbe funzionare anche sui Nega-Quirk?»
    Sembrava uno che prova a parlare d'altro per riprendersi da ciò che ha appena subito e se da una parte era assolutamente corrispondente al vero, dall'altra cominciava a raccogliere informazioni riguardo il vero motivo per cui si era presentato lì.
    «Anche se potrebbe portare a fenomeni di... resistenza? No, assuefazione ed è un problema.»
    Un nuovo respiro e poi aprì gli occhi, tornando a riprendere una posizione consona sulla sedia pur senza perdere il colore terreo.
    «Di nuovo, perdoni le mie domande, ma conosco molto poco al riguardo e credo che sia un... qualcosa che la società non può e non deve ignorare.»
    Guardò l'uomo negli occhi, sincero, se prima d'allora aveva pensato ai Nega-Quirk come a un qualcosa di astratto e ben distante dalla realtà, avere di fronte a sé la dimostrazione vivente di ciò che poteva accadere per colpa di quelle abilità ancora così misteriose gli stava dando parecchio da pensare.
    Attese l'eventuale risposta dell'uomo e poi gli avrebbe dato le spalle, tornando nella sala d'attesa.
    Appena chiusa la porta, il sangue all'interno delle provette avrebbe tremato un'altra volta.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    #1: King's Gambit [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Guarigione di danni lievi → trasferimento, funziona solo sugli altri.

    #2: Artificial Castling [Livello 1]
    Costo: 10 + 5 di mantenimento.
    Danno/Effetto: Protezione da danno di tipo lieve.

    #3: Queen's Pawn Game [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio [massimo 5 metri] con danno lieve.


    • Equipaggiamento narrativo
    #1. Coltellino multiuso: piccolo e senza troppi accessori, potrebbe tornare utile per procurarsi una ferita e consentire l'attivazione del Quirk.
    #2. Sigari e accendino: già ha la tendenza a essere imprevedibile così, non lasciatelo troppo a lungo senza fumare.
    #3. Quaderno con penna: ci tiene molto, sono regali di una collega inglese.
    #4. Libro: usato in edizione economica, così non si sente in colpa se deve scriverci sopra il significato o la pronuncia dei termini che non conosce.

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    GUINEA QUIRKS
    Se qualcuno avesse avuto l'incarico di descrivere la situazione attuale, avrebbe sicuramente trovato un ottimo spunto per un libro comico. I test del dottore senza braccia erano infatti cominciati e ciascuno degli ospiti del medico cercava di collaborare con Hisahito seguendo l'approccio suggerito. Era forse strano per un adulto compiere test che probabilmente si svolgevano solo da bambini quando appena si può ricordare qualcosa, per poi doversi rivolgere a costosi specialisti se qualcosa non andava. La sala d'aspetto non offriva molto altro che la porta da dove erano appena usciti, qualche quadro macabro ed il televisore spento.
    Le prove a cui era stata sottoposta Ayumi erano state precedute da una serie di domande lunga quanto un monologo, avendo appena ricevuto notizie a cui stentava a credere. Chiunque quando la propria realtà viene fatta a pezzi non può che rimanere accecato dalla verità, cercando un appiglio o un panno per coprirsi gli occhi di nuovo. Hisahito si era dimostrato nei minuti precedenti una persona decisamente paziente, tanto da non sembrare nemmeno infastidito per le domande rivolte da Desmond che avrebbero reso muta la sala se si fosse trattata di un'altra persona. Se inizialmente riuscì a tenere il suo solito sguardo stanco ma attento, mentre la velenosa donna parlava il suo viso si incrinò per la prima volta da quando erano entrati lì dentro. E non era una smorfia interrogativa o pensierosa, come prima. PL fece un profondo respiro col naso, allargando le narici per un istante e aggrottando le sopracciglia. Ora che era in piedi, Ayumi avrebbe notato uno scatto col piede, generando un passo più pesante del solito mentre questa parlava. L'uomo, che stava ancora prendendo il materiale necessario per il suo esame, si girò verso di lei.
    « Capisco il suo panico. Ma direi di analizzare questo problema all'origine: non le hanno mai fatto l'esame del mignolo? I Quirkless hanno sempre due articolazioni, potrebbe controllarlo chiunque. Inoltre... » - Avrebbe detto, prima di posare con delicatezza gli oggetti sul tavolo, i capelli neri che scendevano sulla fronte e la coprivano come un velo. « Potrebbe evitare di chiamare la sua Unicità "maledizione"? Ci sono persone con NegaQuirk che impediscono di vivere una vita normale. Se posso permettermi, mi sembra un po' esagerato per un potere che potrebbe anche non usare. » - Avrebbe concluso il medico, prima di continuare con le istruzioni rivolte alla ragazza. Avrebbe osservato da lontano la donna agire, un po' preoccupato che quella stesse usando il suo Quirk in quella forma. Con un po' di fortuna, la quantità di gas allucinogeno sembrò abbastanza minuscola da non mettere in allarme il medico ma abbastanza da comandare subito ad una delle sue braccia di aprire la finestrella nell'angolo in alto della stanza, poco sopra la pila di roba.
    « Grazie per l'informazione, può uscire. » - Avrebbe detto secco, raccogliendo i campioni dal tavolo e chiamando qualche minuto dopo la donna dall'aspetto mutato.
    « Può venire...va bene lì, grazie. » - Evelynn era stata in silenzio prima, perdendosi in pensieri offuscati come la sua stessa ombra. Scivolando all'interno dello studio, aveva accolto la richiesta del dottore senza più mascherina , mentre usava la sua Unicità per rendere la proiezione scura una vera e propria massa ribollente e quasi dotata di vita propria. Il dottore aveva apprezzato che avesse portato il soggetto degli esperimenti fin lì, ma fu in quel momento colto dalle parole di Evelynn. La donna demone parlò con voce gentile e convinta riguardo i Quirk, trattando sia del proprio caso personale che più in generale. L'uomo rimase lì ad ascoltare i pensieri esposti con così tanto ordine, sorridendo alla sua visione riguardo il suo splendido potere. Puntò le iridi chiare poi sulle braccia, quando Eve avvolse uno di questi in un fascio che assomigliava ad una sciarpa creata con sconosciuta tecnologia. Il dottore, ancor prima di rispondere, provò a fare un'incisione nella superficie semi-solida dell'Unicità ottenendo però solo un vago cambiamento di forma. Girò poi il bisturi come se stesse utilizzando un arto meccanico da angolare, cercando di raccogliere un campione come se si trattasse del tentacolo di un mollusco. Un gesto rapido ed indolore, che però portò solo al suo dissolvimento. Sul suo volto apparve un'espressione un po' amareggiata e delusa, prima di rispondere alla breve conversazione che avevano avuto.
    « Capisco. Ci sono molte persone che la pensano come lei, non si preoccupi. Sono sicuramente qualcosa di aggiunto, ma non sempre è desiderato. » - Avrebbe dichiarato, prima di alzarsi pure lui. Purtroppo, non era riuscito ad ottenere nulla di quanto sperato da quell'esperimento. « E no, non mi fanno male. Ma richiedono una concentrazione costante, altrimenti scompaiono nel nulla. Diventa molto stancante utilizzarle per tutto il giorno. Può uscire, la ringrazio. » - Avrebbe ricambiato l'inchino inclinando la testa in avanti, accogliendo il prossimo interessato.
    Probabilmente quello che era stato di più messo alla prova era Hisoka. Dopotutto, se non conosci in alcun modo il trigger del tuo Quirk è molto complicato poter stilare una diagnosi. Quello che voleva fare PL era capire come il Quirk funzionasse, anche se era estremamente difficile senza un'attrezzatura scientifica adeguata. L'uomo dai capelli corvini era pur sempre un medico e c'era un limite all'attrezzatura che poteva utilizzare e sostenere. Con espressione concentrata, osservò il clown farsi strada all'interno della stanza e prendere in mano la palla di gomma, aspettando che attivasse la sua Unicità. I suoi occhi avrebbero fatto un salto in verticale, guardando l'oggetto compiere quella traiettoria senza essere nemmeno scalfito. L'espressione del medico parve confusa per un istante, per poi mostrare la guancia destra al clown mentre sembrava ragionare tra sé e sé. Sembrava abbastanza interdetto da quel che il prestigiatore gli aveva mostrato, ma non andò oltre. Forse perché riusciva in qualche modo il problema delle braccia, forse perché non aveva idee su quanto potesse essergli d'aiuto quel Quirk.
    « Mmmh...dolore alle braccia, capisco. Potrebbe essere proprio il suo corpo il problema, allora. » - Avrebbe ragionato, appoggiandosi alla scrivania. Lo avrebbe guardato un attimo con aria interrogativa, come se volesse chiedergli qualcosa di sgradito. Con una delle braccia fantasma avrebbe semplicemente rimosso gli oggetti di gomma, prima di incamminarsi verso il tavolino che avrebbe presto utilizzato. « Ho visto quel che dovevo vedere, la ringrazio. Può uscire. »
    Toccava quindi a Shiisa, la stramba ragazzina che possedeva quell'Unicità così interessante. Alle sue deboli proteste, anche il dottore ebbe una reazione un po' imbarazzata. Anche se la sua pelle si poteva quasi paragonare alla carta, quando si imbarazzava anche il suo viso si colorava di una certa sfumatura rosa come se fosse una pesca pronta da raccogliere dai rami.
    « Ah...se vuoi...se vuole possiamo usare altre parti... » - Avrebbe risposto, con gli arti fantasma che tremolavano un po' e si agitavano come vere e proprie braccia, come se scossi da un vento leggero. I suoi occhi erano quasi...malinconici nel guardarla, come se stesse parlando con un'amica di vecchia data. Quando la ragazzina mostrò il suo vero volto, i suoi occhi verdi rimasero confusi come quando poco prima era stato preso in giro dal clown. « Ah...va bene.» - Cercò di fare la faccia più divertita che poteva in quella circostanza emettendo un verso che probabilmente corrispondeva ad una risata morta, prima di osservare la ragazza spogliarsi. Dopotutto era un medico e non avrebbe dovuto stupirsi così tanto dal vedere un po' di pelle nuda o pelle nuda emaciata in questo caso. Guardò le cicatrici di Shiisa con aria afflitta, passando poi al suo volto e poi solamente alle gambe. L'uomo non sembrava in vena di commentare la situazione del corpo dell'albina, che era così differente dal poco che si poteva osservare da fuori. Se ad Hisahito era parso che fosse una donna decisamente delicata e bella, chissà come avrebbe cambiato la sua opinione questa scoperta. Dopo aver applicato con un gesto veloce lo strumento alla pelle, avrebbe consegnato alla ragazza il cerotto ed avrebbe fatto un veloce inchino con la testa prima di congedarla. « Grazie...mille. » - La penultima era uscita, facendo mancare all'appello solo lo studioso dai capelli lunghi.
    « Oh? » - Avrebbe esclamato interrogativo Hisahito, piegando la testa ed ulteriormente confuso dal comportamento di chi era appena entrato. Aveva ritirato le braccia come se volesse lasciargli un po' di spazio, seguito da un sospiro mentre guardava l'ago puntato verso l'alto. PL rimase in silenzio, guardando con la mascella irrigidita quell'uomo adulto schifare i prelievi del sangue. Forse lo stava giudicando? Forse lo impietosiva? Il corvino rimase fermo ad aspettare, come se la sua empatia fosse decisamente calata dopo quegli episodi. Era un silenzio quasi comico, come se l'unica scelta possibile fosse quella di accettare. Desmond aveva deciso fortunatamente di non demordere, cosa che fece risollevare l'umore e l'espressione del medico. Osservando le ulteriori ferite di un suo paziente, fece un'espressione quasi sconsolata rispetto alle cicatrici.
    « Non guardi. Sarò veloce. » - Nonostante il tremolio iniziale, la procedura sarebbe stata quasi indolore per Desmond, tralasciando il forte senso di nausea che probabilmente provava. PL avrebbe osservato il sangue muoversi, prima di depositarlo in un porta-provette posto sul tavolino. Il medico era occupato a sistemare le delicate provette mentre Desmond cominciava a sciogliersi sulla sedia. Non si girò verso di lui, ma continuò a lavorare. Messo tutto in ordine, avrebbe finalmente rilasciato le braccia fantasma, facendo cadere la testa in avanti come se avesse trattenuto il fiato per tutto il tempo. Avrebbe poi rivolto il viso verso Desmond, parlando più liberamente.
    « Ho sentito che la 30MINDUSTRIES ha sviluppato un farmaco del genere, anche se possiede i difetti che ha elencato. Il fondatore, Matsumoto, è un uomo di scienza come me. Anche se probabilmente è ancora troppo disilluso. » - Avrebbe mormorato, prima di dirigersi lentamente verso la porta. Si sarebbe poi girato, aspettando che Desmond si rialzasse, per poi andare verso la scrivania. Un quintetto di braccia fantasma, trasparenti e flebili, avrebbero afferrato rispettivamente 5 buste da lettere immacolate. « Non mi spiace parlarne. Si sa poco perché...ancora non c'è stata una scossa per risvegliare la società. Andiamo fuori. » - Avrebbe seguito l'archeologo nel suo uscire, mentre si portava dietro quella corona di braccia biancastre.
    Arrivato quindi nello stanzino dove tutti erano seduti, avrebbe fatto levitare i prodotti della sua Unicità verso di loro, consegnando a ciascuno una busta. Questa conteneva la cifra di 800 yen ciascuno in contanti, donati a tutti per il loro contributo nella ricerca. Hisahito si sforzò nel fare un ultimo sorriso convincente, considerata la tarda ora che si era fatta. Se tutti avessero preso in mano le buste e si fossero ritenuti soddisfatti, l'uomo li avrebbe salutati. Sembrava sul punto di crollare dal sonno ed anche lui aveva bisogno di fare una pausa.
    « Vi ringrazio per la collaborazione. Spero che i soldi bastino per compensare l'aiuto che mi avete fornito. Grazie di aver condiviso le vostre opinioni e spero di avervi dato qualche informazione utile. Avete il mio numero, se riscontrate problemi col- » - Il medico avrebbe voluto terminare così la serata, mandando tutti a casa e lasciando le brutte sensazioni alle spalle. Un battere forte sulla porta sarebbe risuonato nello stanzino come un tuono, facendo ammutolire colui che stava parlando. Un lamento e la porta si aprì di scatto, facendo spuntare una figura del tutto nuova.


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    GUINEA QUIRKS
    Quello che era un corpo estraneo, alieno alla piccola ma strana civiltà che avevano creato quei sei si era mostrato ai loro occhi. Una figura magra e consumata, grigia come lo smog se non per una tonalità di azzurro che gli ricopriva la testa. Si reggeva alla maniglia debolmente, come se avesse malapena la forza in corpo per resistere tutta intera. I capelli, impiastricciati con quelli che sembravano brillantini, coprivano parte del viso a causa della loro lunghezza e del disordine. Gli occhi spuntavano come piccoli gioielli spenti, come monili polverosi di una civiltà ormai perduta. A parte quello però, il suo corpo sembrava già un disastro. Il viso era rigato non solo dalle lacrime, ma era macchiato da sangue ormai secco che si espandeva sul tutto il viso, come se un vampiro si fosse divertito a dipingergli la faccia. Sul lato sinistro del volto inoltre c'erano delle formazioni cristalline acuminate, simili a quelle che sembravano stare tra i suoi capelli. Era un ragazzo piuttosto giovane, probabilmente ancora di più di Shiisa. Avrebbero potuto poi notare come la mano sinistra fosse completamente coperta anch'essa da quei cristalli azzurrini, assieme ad alcune parti della gamba dello stesso lato visibili poiché i pantaloni erano stati squarciati dal materiale.
    « Dottor Hinata! È successo un'altra volta! » - Il ragazzo senza nome cacciò un urlo, tentando di reggersi sulla sinistra ma perdendo l'appoggio e cominciando a cadere rovinosamente. Anche senza girarsi verso Hinata Hisahito, tutti avrebbero potuto vedere gli arti fantasmi materializzarsi sotto il disperato per prenderlo al volo, se non per sparire come ologrammi difettosi e facendosi trapassare dal corpo. Quest'ultimo avrebbe sbattuto con la fronte per terra, emettendo un mugolio di dolore, seguito dai passi pesanti del dottore. Correndo verso di lui, PL si sarebbe piegato verso di lui, agitandosi come se volesse prenderlo tra le braccia. Solo la sua espressione impotente verso la situazione però veniva materializzata nel mondo fisico. Era solo un verme che poteva strisciare, in quel momento.
    « ...dovete aiutarmi. Questa persona sta morendo, giratela subito. Chiudete la porta, presto! » - Il palazzo dove lo studio si trovava era pur sempre un luogo pubblico ed erano ben visibili sulla porta bianca una serie di gocce di sangue che partivano dall'alto per segnare la loro corsa fino alla base. Non sembrava ci fosse qualcuno di particolare la fuori o che avesse seguito il ragazzino, per fortuna. Quest'ultimo si gettava come un peso morto e privo di coscienza, anche se respirava seppur debolmente. PL cercava di dare ordini mentre si stava sforzando eccessivamente sul ricreare le proprie braccia, senza troppo successo. Osservò il nuovo arrivato, che nel frattempo stava cominciando a cristallizzarsi sempre di più nel punto dove aveva battuto il capo. Quasi come un ornamento maledetto, una serie di piccoli cristalli appuntiti cresceva lentamente ma in modo costante sulla sua fronte. « Di là ci sono delle pezze ed il disinfettante. È tutto nelle scatole, mi sarebbero di grande aiuto. » - Avrebbe chiesto grave, prima di tornare sul suo nuovo paziente. Avrebbe in caso aspettato che qualcuno fosse andato a prendere il materiale, ma avrebbe cominciato a parlare in ogni caso.
    « Avete mai sentito parlare della malattia di Münchmeyer? » - Avrebbe cominciato il medico, rivolgendosi ai presenti. Era quasi una domanda retorica, come se stesse analizzando la situazione. Il ragazzo dai capelli azzurrini respirava piano, muovendosi poco e producendo un rumore di vetri che stridevano tra di loro ad ogni movimento. Per ogni respiro, c'era un lamento leggero provenire dal suo fiato.
    « Consiste nel sostituire i tessuti muscolari e i legamenti del corpo umano con tessuto osseo, quando il corpo si danneggia. Il NegaQuirk di Hisashi si comporta in modo simile, cercando di riparare il suo corpo con questi cristalli. Il problema è che la loro struttura è difettosa ed aprono sempre più ferite nel suo corpo e cercare di rimuoverli non fa che peggiorare tutto. » - Hisahito avrebbe quindi guardato il gruppo rimasto, guardandoli nuovamente con una vera espressione di sconfitta. « Ho bisogno di un paio di braccia in più, letteralmente. Posso aggiungere un altro extra al pagamento, se volete ed eviteremo che le autorità arrivino qui. Posso...risolvere la sua condizione, ma il mio Quirk non si sta attivando. Questa sarà la nostra ultima collaborazione. » - PL in quel momento sembrava disposto a tutto pur di salvare il ragazzo chiamato Hisashi. A quelle parole pronunciate in ginocchio, cosa avrebbero risposto i cinque?

    ©ART | ©CODE

    III



    Rieccoci qui. Scusate per il ritardo innanzitutto. Avete potuto tutti osservare la scena appena successa di fronte ai vostri occhi (cliccate i numeri in giallo per cambiare pagina). Potete rispondere come preferite a PL: ogni risposta è ben accetta, sia positiva che negativa. Chi vuole, può aiutare PL nei piccoli compiti che vi ha chiesto per ora.
    Ordine: Master, Dracon, Ace, Stan, Why Bother, Sapphire.
    Per qualsiasi dubbio o domanda sapete dove trovarmi.
     
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    Narrato - Parlato - pensato



    La ragazza era titubante e venne redarguita dal medico sul continuo abuso della parola maledizione il che stava rendendo la ragazza indelicata verso altre persone affette da patologie del genere... tuttavia Ayumi non avrebbe cambiato idea sul cosa pensava sul suo quirk non l'avrebbe detto sicuro, ma l'avrebbe pensato la solitudine che il quirk le ha fatto provare in questi anni non era facile da cancellare. Ma ora realmente il suo quirk o cosa le aveva meno importanza ora più che mai quando PL menzionò questo test del mignolo. Era pensierosa al riguardo o semplicemente stava facendo uno sforzo amnemonico

    Mi scuso per i miei toni dispregiativi verso il mio quirk sono fuori luogo, solo che come detto con quello che mi ha fatto passare usarlo o meno... non ci vedo nulla di positivo in esso, cercherò di contenermi... riguardo al test non ho mai fatto caso al mio mignolo del piede ma ora che ci penso esso non si muove con le altre dita... però posso assicurarle che i miei genitori erano quirkless i loro si muovevano normalmente.
    Non riesco a capire mi hanno mentito oppure anche loro non ne sapevano nulla.

    Quindi sembra ufficiale mi hanno sempre mentito perché mi volevano Quirkless? Oppure mi sto facendo dei castelli in aria scusi ma di questa storia non riesco a capire più nulla. Tipo possibile che anche loro non se ne siano accorti neanche loro?Anche se mi sfugge il motivo.. anche se mi sembra piuttosto chiaro il uno dei perché, erano Quirkless e non accettavano che la loro figlia avesse un'unicità. Devo r-rimanere concentrata... Come non me ne sono accorta io neanche loro potevano accorgersene quindi... mi hanno mentito o ne sapevano quanto me erano quirkless quindi come potevano saperne di questo fatto.

    Ora più che mai nella mente della ragazza si era concretizzata la certezza del tradimento e l'inganno oppure aveva solo ingigantito una mancanza sua e dei suoi genitori. Voleva far finta che la notizia se confermata non l'avesse colpita più di tanto mentre invece dentro la ragazza poco a poco stava morendo dalle scoperte che aveva fatto quella sera.

    Parlando del mio quirk, ci potrebbe essere la possibilità che io possa sintetizzare altre tipologie di tossine oppure questa ghiandola di cui parla potrebbe rilasciare è diciamo focalizzata sul tipo che sta producendo attualmente? scusi dopo gli ultimi avvenimenti e scoperte di oggi... non riesco a pensare lucidamente.

    al di fuori della stanza mentre usciva venne redarguita dalla succube. dicendole la solita frase che gli avevano ripetuto all'eden fino alla sfinimento "nessun Quirk è una maledizione" l'hanno ripetuto tutti fino alla sfinimento ora per Ayumi esse erano solo parole vuote senza senso in una situazione normale ovvio, ma in quel momento dove tutto era stato rimesso in discussione sulla sua infanzia, su ciò che gli avevano sempre detto il quirk che aveva era un problema minimo. Pero volle risponderle a bassa voce.

    Forse, ma ho smesso di crederci molto tempo fa in un suo scopo.

    Provò ad attaccare bottone con la finta commessa una volta seduta, ma non capiva cosa volesse intendere con quella frase, ma anche se c'è l'avesse con lei poteva capirlo quella sera le aveva mentito due volte una per il quirk l'altra per lo stocco solo che non credo che si sarà occasione di sguainarlo. Rivelando che la lama era autentica considerando che l'aveva portato dietro perché ad Ayumi questo quartiere non piaceva molto. Almeno la situazione nella sala d'attesa era migliore visto che il clown aveva iniziato a fare trucchi di magia. Normalmente Ayumi sarebbe stata la prima ad applaudire anche in maniera peggiore di quanto non faceva la finta commessa però nella mente aveva fin troppi pensieri sul suo passato per godersi qualche trucco di magia o pensare al secondo quirk del clown. per poi osservare senza reale interesse come tutti presero di mira il tipo che aveva paura del sangue. Un po gli dispiaceva, poi pensando al secondo quirk del pagliaccio gli venne in mente il suo stocco.

    meno male che non ho portato il mio stocco non volevo che il tipo l'ho modificasse... per poi sgranare gli occhi come se l'avesse colpito ora qualcosa ripensando allo stocco.Lui ora cos'è cosa deve essere? prima pensavo fosse il simbolo di quando la vita andava meglio ora invece come posso guardarlo e non pensare solo alle bugie che mi hanno detto era solo una menzogna. ci tengo ma se tutto si rivelasse esatto o vero, io vorrei mandarlo in frantumi, ma come potrei ho passato in questi anni tanti momenti felici con lui... COSA DEVO FARE!!!

    la ragazza dai capelli cremisi aveva un disperato bisogno di parlare con qualcuno doveva e voleva parlare di questa situazione solo che come hanno ribadito tutti almeno una volta e nelle intenzioni nessuno si conosceva e neanche volevano conoscersi. Così rimase in silenzio a pensare e ripensare allo stocco che teneva vicino a lei cosa dovette farne. Per poi coi pensieri tornare ai genitori.

    Perché mi hanno mentito da quel che ricordo erano quirkless, ma non odiavano i quirk anzi allora perché fare di tutto per nascondere la mia unicità? Ne avevano paura? Avevano paura di me se avessi scoperto che potevo fare quello che riesco a fare? Che sia per questo che quando l'ho manifestato la prima volta mi hanno cacciata? Non capisco perché è tutto così complicato!! Oppure veramente non ne sapevano nulla. IO NON CI STO CAPENDO PIù NULLA MALEDIZIONE!

    Con la mano la ragazza accarezzo lo stocco senza farsi vedere dagli altri non voleva dare spiegazioni sullo stocco non oggi, non quando uno dei suoi desideri era distruggerlo lo stava pensando ma con il viso si poteva notare un certo disgusto nel farlo o nel ricordare quello che ora probabilmente simboleggiava: le menzogne dei genitori. Non voleva parlare con nessuno anche perché se avessero preso di mira lei come stanno facendo col ragazzo non sapeva come avrebbe reagito.

    La serata passava tutti fecero il loro controllo e Ayumi prese i soldi di PL era pronta ad andarsene ed una volta a casa era pronta a meditare sul cosa fare del suo stocco. Quando entrò un ragazzo con in viso dei cristalli cadere a terra il medico ci ha raccontato cosa aveva il ragazzo ed ha chiesto il nostro aiuto normalmente Ayumi avrebbe detto di no, se ne sarebbe semplicemente andata, ma ora forse agire fare qualcosa qualsiasi cosa sarebbe stato meglio che continuare a torturarsi di pensieri. Così senza pensarci due volte la ragazza corse a prendere le pezze ed il disinfettante che erano nelle scatole. Per poi riportarle subito in sala d'attesa.

    Bende e disinfettanti sono qui, se serve che le bende vengano tagliate mi indichi l'oggetto adatto. Ditemi se devo fare altro e soprattutto cosa fare con esse.


    Ayumi Star PG - LIVELLO PG[/URL]

    Forza: 15
    Quirk: 30
    Agilità: 30
    Energia: 100
    Tecniche/Equipaggiamento usato: SOLO TITOLO TECNICA E/O DELL'EQUIPAGGIAMENTO
    Danni: X
    CITAZIONE
    TECNICHE/EQUIP
    ...descrizione della tecnica/equipaggiamento





    Edited by Dracon - 6/3/2020, 12:35
     
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    [Scheda] [Quirk] Evelynn Harcrow
    « Ooh, are you lonely? I can help. »

    Il dialogo con il dottore non aveva portato a niente di particolare ma il tentativo di esperimento mi diede tutto sommato una risposta su una domanda che mi facevo anch'io da un po' ma alla quale non avevo mai provato a dar risposta: la mia ombra si poteva tagliare? Responso: no, non si poteva. Il bisturi ci passò nel mezzo e non riuscì nemmeno contorcendosi a prendere qualcosa per la delusione del mio interlocutore che mi rivelò che le braccia non gli facessero male. Perché lamentarsi allora di un quirk che non portava dolore ma solo qualcosina in più? Anche se forse la controindicazione della stanchezza mentale era...davvero pesante da affrontare al lungo termine, ecco, e forse era sempre meglio non averla che averla.
    Comunque l'esperimento era finito, ora dovevo solo aspettare fuori ed avevo anche trovato il modo di farlo, solo che c'erano tanti "ostacoli" nel mezzo che mi avrebbero impedito di scambiare delle parole con relativa calma con l'unica persona che aveva un potere più o meno interessante del quale volessi sapere qualcosa in più. A partire da quel mezzo clown che mi inquietava non poco, come fui contenta di sapere che non ero io che dovesse partecipare al suo gioco penso non se ne sia reso conto nessuno. Onestamente speravo che nessuno di quei poteri venisse usato su di me, davvero.
    « ...quel tizio è inquietante. » Riferendomi ad Hisoka solo una volta entrato. Che poi parlava quella che aveva gli occhi gialli e due canini più lunghi, però questo mi permise di concentrarmi sul ragazzo dal potere del sangue, Daichi, che sembrava abbastanza teso: posso capirlo, trovarsi in un posto del genere e sia doversi presentare con persone poco raccomandabili, sia parlare con loro poteva mettere un pochino sul chi va là. Per sua fortuna non avevo la minima intenzione di fargli del male, anzi: ero solo spinta da un sacco di curiosità. Strinsi la mano con fermezza quando l'allungò di nuovo e gli sorrisi il più affabilmente possibile cercando di essere anche rassicurante. « Capisco che dai dottori siamo sempre nervosi ma dammi pure del tu. »
    E quella ragazzina cosa voleva?
    Prima mi dava della poco di buono - che lo ero in fondo anche se insomma fatti i fatti tuoi - e poi si veniva a mettere in mezzo. Dico io ma che modi, non le hanno insegnato che intromettersi in un dialogo era davvero rude? Le lanciai un'occhiata curiosa apprezzando però il fatto che avesse riconosciuto che mi trattavo bene dal punto di vista estetico: mi lisciai una guancia con una coda, in fondo i complimenti con me funzionavano sempre. « Grazie cara, non ho nessun prodotto con me ma se vuoi posso darti qualche consiglio. » Poi però toccò a lei ed io ebbi modo di rimanere ancora con Daichi ferma dove stavo: appoggiai le mani dietro il fondoschiena al muro, rivolgendo il capo verso di lui.
    « Ciò che più mi ha incuriosito di te è la tua abilità. » Principiai tenendo comunque un tono non troppo alto, si trattava comunque di una sala d'attesa. « Non perché abbia in mente chissà cosa, solo che se paragono tutte quelle sentite, la mia compresa, alla tua le reputo davvero noiose e semplici. La tua è l'unica che mi ha fatto nascere domande del tipo...fa male, quando la usi? Cosa si prova? »
    Avevo anche un tono vagamente preoccupato perché sentir uscire il sangue dalle vene per trovarselo davanti doveva fare un effetto davvero strano, effetto che mi auguravo di non sentire mai in grandi quantità: poteva succedere che mi dovessi fare delle analisi del sangue (anzi grazie al mio lavoro lo dovevo fare molto spesso) ma la cosa terminava lì, con una fialetta mentre quella di Daichi doveva essere una sensazione davvero terrificante sul lungo andare. E poi c'era una certa curiosità da parte mia per un esperimento in particolare ma per il momento dovevo fare la brava, mica era successo chissà cosa.
    Tranne quel ragazzino che entrò quasi sfondando la porta dopo l'analisi che lo stesso Daichi aveva concluso e dopo che PL era uscito per tentare di congedarsi. Povero, non scherzava quando parlava di sforzo mentale da sostenere e lo si vedeva dagli occhi. Sicuramente si doveva esser sforzato parecchio anche prima comunque perché per così poco come aveva fatto con noi quella stanchezza sembrava eccessiva quasi. Ammetto che il modo brusco con cui era entrato quel ragazzino mi fece fare un mezzo salto sul posto e mi mise in guardia non poco - anche perché chissà che tipo di gente poteva presentarsi qui - ma dopo aver capito che quella non fosse una persona pericolosa il grado d'allarme si abbassò se non per il fatto che quei dettagli che aveva sul volto non fecero altro che farmi tornare in mente dei brutti ricordi. Altri cristalli, un'altra persona affetta da questi ed ancora una volta di fronte a me: rividi Shahar, a pezzi, priva di vita negli occhi. Come lui, quel ragazzino stanco che si era spinto fin qui praticamente con la forza della disperazione: la stessa che aveva mosso lei a difendersi in quel modo nonostante tutto quello passato. Mi spinsi con la schiena al muro il più possibile come se cercassi un appoggio od un punto di fuga, fu solo la voce del dottore che mi richiamò alla realtà spiegandomi il caso.
    Ancora cristalli, ancora una persona che soffriva. Mi guardai intorno nervosamente, spostai lo sguardo su Daichi - era l'unica persona che non mi inquietasse lì dentro - e gli indicai la porta. « Chiudi la porta, per favore. »
    E poi mi mossi verso il ragazzino togliendomi la giacca rimanendo solo con il maglione ma non faceva così freddo, potevo sopportare. Chiamatela vanità, chiamatela arroganza ma sentivo di esser l'unica persona in grado di calmare quella persona in questo preciso momento: chi poteva riuscirci sennò, la "ragazza maledetta"? Il clown che giocava con le carte? La ragazzina che parlava strana? Una persona normale ma nervosa? Non sarò di sicuro l'esemplare più rassicurante del mondo agli occhi di un ragazzino ma il mio aspetto mi ha aperto tante occasioni, mi ha avvicinato a tante persone...poteva aiutarmi anche adesso, no? Mi misi in ginocchio vicino alla sua testa, piegandomi la giacca per metterla sulle gambe: sarei stata il suo cuscino.
    Come con Shahar.
    « Va tutto bene, va tutto bene adesso. » Le persone in difficoltà hanno bisogno di sentire questo ed hanno anche bisogno di provarlo, di qualcosa che gli dia pure quella sensazione: gli avrei sorriso davvero sperando di non tradire il mio nervosismo e gli avrei appoggiato la mano sulla fronte, provando ad accarezzargli i capelli piano piano. « Sei stato eccezionale ad arrivare fino a qui, ora ci pensa il dottore a te. Prova a fare dei respiri profondi adesso, non hai bisogno di agitarti e continua a guardarmi, va bene? Se senti tanto dolore... » Avrei allungato una coda fino a sfiorargli la una mano in modo che potesse provare ad afferrarla: era un punto delicato quello per me ma per una volta potevo anche stringere i denti. « Stringi appena, fammelo sapere. Io mi chiamo Eve, tu? »
    Probabilmente lo stavo trattando come una persona davvero troppo piccola ma non mi interessava, chiunque in un momento di difficoltà vuol venire cullato. Feci una domanda al dottore nel mentre, giusto perché fu la prima cosa che mi venne in mente. « Dottore, ha qualcosa che lo aiuti a respirare? Dell'ossigeno? »
    Quell'ometto doveva solo resistere e sarebbe andato tutto bene.
    PotevoDovevo solo continuare ad accarezzargli i capelli.

    ► Statistiche
    ● Livello: 2.
    ● Peso trasportabile: [4].
    ● Energia: 100.
    ● Forza: 10.
    ● Quirk: 37.
    ● Agilità: 28.
    ● Tecniche usate: //.
     
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    Hisoka Morow

    Ben 800¥ intascati dopo un paio d'ore d'attesa e un breve questionario. In fin dei conti non poteva dire fosse stato tempo sprecato, i soldi tornavano sempre utili per finanziare i propri progetti... E si era trovato in mezzo a individui decisamente interessanti che avrebbe voluto conoscere meglio.

    La reazione di Blank al trucchetto delle carte era stata particolarmente stuzzicante. Si chiedeva in che modo impiegasse il suo Quirk quando una sola goccia di sangue lo mandava in agitazione. Come placava le proprie avversioni? Dove finiva la sua tolleranza? Forse avrebbe dovuto metterlo alla prova personalmente per spingerlo ai suoi limiti. Niente meglio di un duello illegale tra Unicità per sgranchirsi dopo una giornata così statica.

    Ma quella non era la situazione giusta per far mosse avventate. Con Lust che già aveva fatto gli occhi dolci e Kidd che sembrava anch'essa avere un suo certo interesse per quell'uomo, non sarebbe stato sorpreso se si fosse trovato uno contro tre. Senza considerare poi Red che poteva unirsi solo per la soddisfazione di picchiarlo.

    Pazienza. Una volta dissolto il gruppo avrebbe avuto occasione di incrociarlo faccia a faccia. E lì ci sarebbe stato da divertirsi, senza interruzioni.

    Proprio finito di concretizzare quell'itinerario, ecco che capitò l'inaspettato. Ormai da quand'era atterrato a Tokyo avrebbe dovuto abituarsi al fatto che i piani non andavano mai a segno senza mille ostacoli imprevedibili. In quel caso nella forma di un ragazzino sanguinante che irruppe nella sala d'attesa mezzo morto.

    Malattia di Münchmeyer, spiegava il dottore in ginocchio, incapace per qualche motivo di aiutare il giovane che sembrava stargli tanto a cuore. Probabile avesse terminato le energie per la giornata, e sicuramente l'urgenza della situazione non lo aiutava a concentrarsi.

    La prima a scattare all'azione dopo la richiesta del Dottore, pronta ad aiutare senza la minima esitazione, fu Red. Seguita a ruota da Lust che cominciò a confortare il morente come un'ottima madre. La reazione della bassotta dai capelli rossi non era dopotutto sorprendente... Ma non si sarebbe aspettato un comportamento simile dalla succubus del gruppo. Da come s'era atteggiata in giornata non dava l'impressione della buona samaritana. Che ci fosse qualcosa di più sotto quel gesto altruistico?

    Ma la cosa più strana doveva forse ancora arrivare.

    « Doctor... ♦ »

    PL avrebbe sentito le lunghe sottili dita del Jester appoggiate sulla spalla.

    « Le mie braccia sono al suo servizio ♣

    Sono abbastanza allenato da disporre di mani abbastanza precise e delicate ♠

    Mi dica come posso aiutare ♥ »


    Un'uscita parecchio fuori personaggio per come si era fatto percepire quel giorno... O forse no. Come solito, ogni azione di Hisoka era al servizio del suo personale divertimento e null'altro.

    Gli si era presentata una situazione interessante e ci si era intromesso. Poter trattare in prima linea un Nega-Quirk del genere era un'esperienza unica che voleva nel proprio arsenale, oltre al poter apprendere come chiudere bene una ferita da un vero e proprio medico. Molta gente doveva pagare per lezioni del genere, e invece eccolo ad essere pagato per il suo tempo.

    Inoltre era curioso... Sarebbe stato capace di operare un paziente, o gli sarebbe scappata la mano uccidendolo? Era una sfida che affrontava più che volentieri. La vita e la morte di quel ragazzo non erano priorità all'infuori della funzione di feedback che gli avrebbe dato.

    Tempo di mettersi al lavoro.

     
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    Smile at Despair, in the name of Hope

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    Sembrava che il dottore non apprezzasse il mio pungente umorismo. Poco male, non era necessario che io fossi simpatica al dottor Hisahito. Era stato gentile però, dovevo riconoscerglielo. Gli regalai un piccolo sorriso, come ricompensa per i suoi modi gentili, prima di andare via verso l'uscita.

    Gli ottocento yen sarebbero stati un ottimo punto di partenza per comprare quello che mi sarebbe servito di qui in poi. Potevo finalmente iniziare a scialacquare in qualche libro e magari accumulare soldi. Erano davvero tanti, per una persona come me che fino a qualche settimana prima non aveva nulla.

    « Kekek. Si senta libera di cercarmi di nuovo, dottore. »

    Non sapeva come mi chiamassi, però. Poteva essere un certo ostacolo, ma ad Aogiri avrebbe fatto piacere sapere che c'era qualcuno che lavorava nel campo dei nega-quirk. In tutta sincerità, non mi sentivo di venderlo alla nostra organizzazione, però - non sembrava una cattiva persona, di quelle che avrebbero dovuto comprendere che non ci si comportava in questa maniera e che c'erano delle conseguenze. Kekekek.

    « Quind--uh? »

    La nostra calma venne interrotta brutalmente dalla presenza di un ragazzino in difficoltà. La sua situazione era palesemente disastrosa ma per fortuna il dottore sembrava essere in grado di... no. No, no. Sembrava proprio di no. Il suo quirk era difettoso. Ecco perché diceva di avere problemi a riguardo, era tutto molto più chiaro. Chiaro, certo, ma non rassicurante per la nostra situazione.

    Se quel ragazzino fosse schiattato sul pavimento, non si sarebbe più trattato di qualcosa di semplice e privo di conseguenze. La polizia sarebbe finita in mezzo, chiedendoci che ci facevamo lì e magari prendendo i nostri dati. Qualcosa che non potevo permettere in nessun caso. Inspirai a fondo, quindi, guardando verso il ragazzino.

    Lui non c'entrava niente.
    Aveva avuto la sfortuna di nascere in una situazione disagiata. La sfortuna di essere nato con un quirk simile.
    Seguendo le teorie sull'evoluzione che avevo condiviso prima, non ci sarebbero state persone come lui nel futuro, destinate a perire a causa della loro mancanza di adattabilità - kekekek. Aveva avuto fortuna a riuscire ad arrivare qui. O sfortuna, se spostavo lo sguardo in direzione del clown.

    « Certamente, dottore. Kekekek.
    Se servono muscoli, ci sono. Altrimenti, sono ai suoi ordini. »


    Adesso, parlando di cose interessanti.
    Il mio prossimo obiettivo sarebbe stato cercare di intascarmi un pezzo di quelle escrescenze non appena fossero state divise dal corpo principale. Era probabile che sarebbe accaduto, visto che erano così dannosi per l'organismo del ragazzino. Mi inginocchiai poco lontano dalla ragazza viola, provando a sfoggiare un sorriso. Andiamo, caruccio. Non morire adesso, aspetta almeno di uscire dallo studio medico, prima.

    Rimasi in silenzio senza aggiungere altro, pronta a rendermi disponibile come sarebbe stato necessario. Ragazzino, non provare neanche a trasformare questa cosa in un finale di una tragedia Shakespeariana. Non è proprio aria.

    Statistiche e Tecniche

    Livello: 2 // Peso Trasportabile: [4]

    Equipaggiamento:
    • Dreamweaver (Costume) - sotto la tuta
    • Diegesis (Maschera Antigas) - in tasca
    • Macbeth (Tirapugni) - in tasca

    Energia: 100 // Forza: 30+10 // Quirk: 15 // Agilità: 30

    Tecniche Usate n/a


    SCHEDA | VILLAIN (Aogiri) | CRONOLOGIA | #LIVELLO 2

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    Livello: 2
    Energia: 100
    Forza: 10
    Quirk: 35
    Agilità: 30

    Peso Trasportabile: [4]
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    Stando alle parole del medico la 30Minutes aveva effettivamente sviluppato un farmaco in grado di bloccare gli enzimi Quirk, ma come previsto gli effetti positivi non erano tali da permetterne un utilizzo immediato su quella parte di popolazione dotata di Nega-Quirk.
    In qualche modo, però, il composto era riuscito a sfuggire dai loro laboratori arrivando tra le mani della malavita... che ci fosse un lavoratore poco fedele? Oppure il gas che aveva impedito a Rin di usare la propria unicità era stato prodotto in qualche altro laboratorio? Qualsiasi fosse la verità, al momento non aveva modo di saperlo.
    Una volta finita la visita si ritrovò a guardare la busta bianca datagli dal medico, così tanti soldi per un aiuto così misero gli sembravano sin eccessivi, ma da bravo poveraccio squattrinato non fece obiezioni e la infilò in una delle tasche interne della giacca.
    Era giunto il momento di congedarsi? Non prima di aver soddisfatto la voglia di chiacchierare di Eve e la cosa, in qualche modo, lo rendeva felice: non era mai stato un mostro nelle relazioni sociali e dopo essersi trasferito in Giappone, la sola idea di buttarsi in un bar a caso per conoscere qualcuno lo gettava in una sorta di agitazione vicina al panico, facendolo chiudere in se stesso più che mai. Le poche interazioni umane non intramezzate da uno schermo che aveva, dunque, le doveva ai coniugi Nishimura, a Shinjiro e a coloro con cui lavorava, clienti o momentanei colleghi che fossero.
    "Ciò che più mi ha incuriosito di te è la tua abilità. "
    Ah.
    Qualcosa dentro di lui era appena morto.
    La sua voglia di vivere, probabilmente, perché sapere che la donna si era interessata a lui solo a causa di quel Quirk che tanto odiava e non sapeva utilizzare era... avvilente. Non che pretendesse di risultare interessante per altro, soprattutto perché non si erano mai parlati prima d'allora, ma... ma... quello sì che era un colpo basso al suo (ben poco) orgoglio virile.
    «Non vorrei rovinare il tuo entusiasmo, ma in realtà è un'unicità non così rara e nemmeno così straordinaria» L'uomo si strinse appena nelle spalle, reputando invece quella della propria interlocutrice decisamente più interessante «Lo si può considerare un controllo dei fluidi estremamente specifico.»
    Posò lo sguardo sulla donna, per poi abbassarlo nuovamente e tornare a guardarsi le mai coperte dai guanti scuri.
    «L'utilizzo di per sé non è doloroso, se non per il fatto che deriva da una ferita, solo non bisogna esagerare e... cosa si prova?»
    Rimase un attimo in silenzio, pensieroso, cercando di tradurre a parole le sensazioni che provava in quei rari casi in cui faceva uso del proprio Quirk.
    Nausea, la nausea era ciò che percepiva alla sola idea del sangue e una ben familiare morsa allo stomaco ancora lo attanagliava dopo che il clown aveva avuto la bella pensata di proporgli quel trucchetto da quattro soldi.
    Giramenti di testa quando lo sentiva colare dalla propria ferita, prima di raccogliersi in grosse gocce simili a sfere – o proiettili – e cominciare a galleggiare nell'aria in quel modo tanto simile al controllo dei fluidi posseduto da sua madre.
    La disgustosa consapevolezza che il sangue era lì, pronto a seguire i suoi ordini o, come più spesso accadeva, a reagire al suo inconscio.
    «Non saprei dirtelo con precisione, mi spiace, a te dà qualche percezione particolare l'utilizzo del--»
    Non riuscì a terminare la frase che la comparsa improvvisa di una figura monopolizzò l'interesse di tutti: un ragazzino ferito.
    Sguardo fisso sul giovane ora a terra, Desmond rimase un attimo immobile, incapace di ragionare, agire, reagire.
    "Chiudi la porta, per favore."
    Si alzò senza fiatare in risposta alle parole della donna, obbedendo alla sua richiesta dopo aver controllato che sul pianerottolo non vi fossero altre persone, poi si concesse un profondo respiro.
    Non di nuovo.
    Prima Rin, ora lui, perché la sua vita in Giappone sembrava costellata di continui trigger al suo problema mai risolto con l'incidente di Lucy?
    Un altro profondo respiro.
    La ragazza dai capelli rossi era andata a prendere il kit di primo soccorso, affermando di avere lo strumento giusto per tagliare le bende (Non bastano delle forbici? Cos'ha in tasca, una spada laser sterile?), il clown e la ragazzina strana avevano dato la loro disponibilità ad agire senza però rendersi effettivamente utili, mentre Eve... vederla lì, inginocchiata a sussurrare parole di conforto al giovane ferito, gli fece mancare qualche battito.
    Era... splendida.
    Poi sapeva che una donna come lei, pericolosa come una mantide religiosa con i propri simili di sesso maschile, non avrebbe mai perso le proprie abitudini, però vederla così vulnerabile, umana al di là di quell'aura irraggiungibile, era uno spettacolo non da poco.
    Ascoltò le parole di PL senza sentirle veramente, bloccato dalla moltitudine di pensieri e sensazioni che affollavano la sua mente, poi il sangue... il sangue! Desmond si voltò verso il medico, finalmente lucido.
    «Si comporta in modo anomalo, ma tecnicamente è una ferita.»
    Portò lo sguardo dall'uomo al ragazzino e viceversa, poi sulla porta che conduceva allo studio medico.
    «Il mio sangue è in grado di far rimarginare le ferite, se non ci sono... effetti secondari negativi su...» Un attimo di indecisione mentre il suo cervello rielaborava ciò che aveva ascoltato in modo un po' passivo in precedenza «Hisashi, si potrebbe provare.»
    Dopotutto nell'altra stanza c'erano tre provette piene, no? Aveva i suoi dubbi sul funzionamento del sangue vecchio, già ossidato e rappreso, ma quello gli era stato appena prelevato ed era sicuro che fosse ancora attivo.
    «Mi farò fare un ulteriore prelievo per rimpiazzare i campioni persi.»
    In ogni caso, che potesse servire o meno, aveva bisogno di mettere una barriera tra sé e il sangue che ricopriva il giovane: aprì le scatole del primo soccorso e cercò dei guanti monouso, sperando che ve ne fossero nonostante la natura fantasma degli arti del medico (Hanno delle impronte digitali? Necessitano di guanti?) e per sua fortuna ne trovò una scatola. Non voleva toccare il ragazzo a mani nude, non sarebbe stato igienico e si rischiava di peggiorare la situazione, senza contare che odiava stare senza guanti – qualsiasi fosse la loro natura – di fronte agli sconosciuti.
    «Ce la faremo.»
    Un modo per rincuorare sé stesso più che gli altri, era onestamente preoccupato per quel ragazzino e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di aiutarlo, anche fronteggiare il proprio stesso sangue prendendo le provette dall'altra stanza e... la sola idea di prendere in mano quei piccoli contenitori pieni di fluido denso e rosso gli faceva salire la nausea, sapere di doverli aprire e versare sulle ferite del giovane, poi, era inconcepibile... ma doveva farlo.
    Aveva preso la sua decisione, l'aveva capito durante il primo incontro con Shinjiro, doveva fare qualcosa e smetterla di trincerarsi dietro alla propria paura.
    Se il medico gli avesse dato il via libera, se secondo lui l'azione del Quirk non avrebbe peggiorato la situazione, si sarebbe messo al lavoro.
    Non sarebbe stato facile, ma almeno doveva provare.

    TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO [Click!]
    • Tecniche
    #1: King's Gambit [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Guarigione di danni lievi → trasferimento, funziona solo sugli altri.

    #2: Artificial Castling [Livello 1]
    Costo: 10 + 5 di mantenimento.
    Danno/Effetto: Protezione da danno di tipo lieve.

    #3: Queen's Pawn Game [Livello 1]
    Costo: 10
    Danno/Effetto: Tecnica ad ampio raggio [massimo 5 metri] con danno lieve.


    • Equipaggiamento narrativo
    #1. Coltellino multiuso: piccolo e senza troppi accessori, potrebbe tornare utile per procurarsi una ferita e consentire l'attivazione del Quirk.
    #2. Sigari e accendino: già ha la tendenza a essere imprevedibile così, non lasciatelo troppo a lungo senza fumare.
    #3. Quaderno con penna: ci tiene molto, sono regali di una collega inglese.
    #4. Libro: usato in edizione economica, così non si sente in colpa se deve scriverci sopra il significato o la pronuncia dei termini che non conosce.

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    GUINEA QUIRKS
    Uno strambo gruppo di persone che non aveva niente in comune se non quello di trovarsi lì di loro spontanea volontà. Nonostante ognuno di loro possedesse le proprie particolarità, allo stesso tempo c'era qualcosa che li faceva brillare rispetto alla moltitudine di criminali e civili disinteressati che si recavano fin lì, come persone coinvolte in un pellegrinaggio in cui non credevano. Lo spirito umano di voler aiutare i propri simili, nonostante le circostanze e le situazioni, prese il sopravvento in quel momento. Nessuno di loro conosceva Hisashi o poteva capire appieno la sua situazione, ma la loro umanità illuminò brevemente il viso del medico senza braccia. In quel momento poteva avere dalla sua parte solo i suoi studi e la propria mente, ma un medico che non aveva alcun potere sui corpi dei pazienti era solo uno studioso.
    « Vi ringrazio. Non c'è tempo da perdere. » - A colpire particolarmente Hinata furono le azioni di Evelynn, che si propose come una madre amorevole per il ragazzo. I suoi occhi verdi fecero trasparire una forte tristezza per un istante, guardando gli spazi vuoti dove un tempo c'erano i suoi arti. La donna demone aveva abbracciato il ragazzino quando lui, in quel momento, non poteva. Il volto pallido dell'uomo si sarebbe poi girato verso Hisoka, quando questo accettò di collaborare con lui, quasi sorpreso. Forse non si aspettava che volesse collaborare o semplicemente non sembrava un'azione da lui. Avrebbe poi annuito verso gli altri che accettarono, l'espressione che si alleggeriva quando vide che tutti avevano deciso di salvare la vita del ragazzo fragile come il vetro. Fece un sorriso, prima di rivolgersi a Shiisa e ad Hisoka. Non era un sorriso di felicità o contentezza, ma il medico sembrava più che deciso a non mollare.
    « Dobbiamo metterlo su una superficie piana. Voi due portatelo sulla scrivania, mettete pure il computer per terra. » - Avrebbe richiesto, spostandosi via dal ragazzo usando le ginocchia. Avrebbe permesso ai due di prenderlo, visto che sembravano i più prestanti fisicamente lì dentro. Hisashi non era particolarmente grosso o robusto fisicamente, quindi tralasciando il fatto che fosse privo di coscienza e quindi un peso morto, non sarebbe risultato particolarmente pesante alla coppia incaricata di usare la loro forza per salvarlo. Avrebbero potuto appoggiare la sua testa azzurrina sulla scrivania nera, facendolo uscire solo di poco con le scarpe. Dal lato che era coperto di cristallo avrebbero potuto sentire una sensazione pungente poiché, come spiegato da PL, questi erano innaturalmente appuntiti. Il materiale non era particolarmente solido e piccoli frammenti, come se se si fosse appena rotta una bottiglia dentro i vestiti del giovane, cadevano tintinnando. Il medico si sarebbe spostato di là con loro, aspettandosi che il resto del gruppo facesse lo stesso.
    « Signorina, lei può usare le forbici nella valigetta di pronto soccorso. Prenda solo il cotone che c'è lì e lo imbeva di disinfettante, cercando di pulire le ferite del viso. Dovrebbe notare delle aperture sulla fronte e molto probabilmente anche vicino al collo. Se non fosse svenuto avrei potuto capire come si è fatto male ma... » - Disse ad Ayumi, un po' dubbioso sulle ultime cose che aveva detto. Guardò nuovamente Evelynn, come se fosse dispiaciuto di averglielo tolto dalla sua dolce stretta. Prima, anche se aveva offerto una consolazione al suo dolore, il ragazzo non era stato abbastanza sveglio per risponderle. Forse però aveva sentito le sue dolci parole. « Gli può spostare i capelli dalla fronte? E se...se può, potrebbe tenergli la mano? Io... » - Avrebbe interrotto a metà la frase, lasciando in sospeso quello che voleva dire, ma sempre sorridendo come per incoraggiarla. O, in quel momento, quel che non voleva dire. Sulla fronte di Hisashi, tolti i ciuffi azzurri, c'era un sottile ma sempre più ampio strato di cristallo appuntito che sembrava diffondersi a vista d'occhio di fronte a loro, creando in continuazione striature rosse e facendo fuoriuscire vari rivoli di sangue. Analizzata la situazione, spostò le sue attenzioni su Desmond, ascoltando la sua proposta di utilizzare il suo sangue. L'uomo avrebbe spalancato gli occhi per un attimo, come se avesse ricordato al medico di aver effettuato quei prelievi poco prima. Si girò verso la stanza attrezzata dello studio medico, riflettendo su quello che Archisorte aveva appena proposto. L'uomo sembrava immobile in uno stato meditativo, ma girò gli occhi verdi sul corvino molto velocemente.
    « Si potrebbe provare. Il problema principale non è tanto chiudere le ferite, ma il danno al sistema cardiovascolare. Microferite del genere potrebbero diminuire di troppo la sua aspettativa di vita, se raggiungono vasi sanguigni importanti. Togliere direttamente i cristalli inoltre causerebbe un'esplosione del fenomeno nel suo corpo. » - Forse parlare di sangue e di ferite in quel modo a Desmond non era la scelta più delicata possibile, ma Hisahito sembrava in preda ad un processo di brainstorming per tentare di trovare una soluzione. Avrebbe sospirato, prima di proseguire. « Perlomeno chiudere quelle del viso sarebbe l'ideale. Faccia pure. » - Spostato quindi il ragazzo e sistemato in modo più consono possibile, il medico avrebbe osservato ciascuno di loro operare come aveva indicato, sempre osservando da vicino la situazione di Hisashi. Pulito il suo viso e con un minimo di supporto psicologico, Desmond avrebbe provato a versare direttamente il suo fluido ematico sulla fronte e sul viso del giovane che si colorò di nuovo di rosso. I cristalli rimasero al loro posto, ma la ferita sembrò fermare la sua espansione. Per qualche secondo la situazione sembrò migliorarsi, ma il cristallo riprese a crescere nuovamente, anche se a ritmo molto meno accelerato.
    « Non funziona... » -Avrebbe commentato il medico ad occhi bassi, mentre ogni tanto qualche breve apparizione del suo Quirk poteva manifestarsi nell'aria. Sembrava sforzarsi ogni tanto di attivarlo, ma il suo corpo non poteva reggere ancora l'abuso che ne aveva fatto. Si morse il labbro, prima di osservare che il ragazzo in seguito all'operazione sembrava aver ripreso conoscenza. Spalancò gli occhi del medesimo colore dei capelli, guardandosi attorno confuso. Mosse debolmente il braccio non coperto da cristalli, probabilmente quello tenuto da Evelynn. Ai lati degli occhi, avrebbero potuto tutti notare delle piccolissime formazioni di cristallo che esaltavano delicati e rossi vasi sanguigni sulla superficie bianca. Il medico non perse tempo e cominciò a parlargli serio.
    « Hisashi-kun. Sono il dottor Hinata, ho bisogno di sapere cosa è successo per guarirti. » - Il medico si mise di fronte a lui camminando accanto alla donna succube, in attesa di una risposta da parte del malato. Non c'era emozione nella sua voce, né le note di tristezza che aveva con i presenti. Lo studente avrebbe mosso la bocca lievemente per qualche istante, come se parlare per lui fosse un grave sforzo, prima di guardare Hisahito sollevato.
    « Dottore...lo so che mi aveva detto di stare a letto ma...stavo solo tornando a casa in bici e sono caduto. » - Il ragazzino avrebbe sorriso come se stesse rivelando un'innocente marachella al proprio genitore. L'uomo sospirò e se avesse avuto delle mani, probabilmente se le sarebbe passate sul viso.
    « I-Iza-san non è più qui, vero? Lei..lei sa cosa fare, dottore. » - L'uomo avrebbe aggrottato le sopracciglia, allontanandosi per un attimo dalla scrivania. Non aveva cambiato espressione quando Hisashi aveva pronunciato quel famoso nome, ma era come se quell'ordine lo avesse inquietato. Non potendo fare nulla in quel momento, l'uomo si sarebbe girato di nuovo verso Hisashi, rimanendo a qualche metro questa volta.
    « No...Iza non è più qui. Va bene, Hisashi. Signor...clown, potrebbe aprire il primo cassetto della mia scrivania? » - Avrebbe annunciato il medico, sorridendo. Sembrava voler dare l'aria di una persona sollevata, ma allo stesso tempo era visibilmente preoccupato. I capelli scuri ormai cadevano sulla sua fronte, non potendo più sistemarli da solo. Aprendo quel cassetto, Hisoka avrebbe trovato un singolo porta pillole bianco, trovando al suo interno solo tre pillole colorate di viola e di bianco.
    « La prego di somministrarla ad Hisashi. Si tratta di un farmaco sperimentale...per l'inibizione totale del Quirk. » - Se avesse seguito gli ordini di PL, Hisoka avrebbe dovuto mettere nella bocca del ragazzo una delle pillole, ottenendo la sua completa collaborazione. Il ragazzino lo avrebbe osservato incuriosito, come se si chiedesse cosa ci facesse un pagliaccio all'interno di quella stanza. Poco dopo aver preso il farmaco, avrebbe invece nuovamente perso conoscenza, ma in modo dolce e lento come se si fosse addormentato. I cristalli cominciarono, mano a mano, a colorarsi di un rosso brillante e sgretolarsi in polvere. Sembrava funzionare, considerato lo stato in cui era prima il paziente, partendo innanzitutto dal viso. Il materiale si lasciava dietro delle grosse piaghe, ma oltre ad essere visivamente sgradevoli, non sembravano sanguinare particolarmente, anche se andavano disinfettate. L'uomo sembrava più tranquillo di prima, riavvicinandosi mentre lo guardava recuperare piano piano il suo stato umano.
    « Cè un enorme fattore di rischio nell'utilizzarlo. Tra un quarto d'ora vedremo come proseguirà. » - Avrebbe detto il medico, prima di restare in silenzio, vigile a guardare il suo paziente. « Avete mai sentito di droghe che potenziano il Quirk? Questo farmaco è l'opposto di tutto ciò. È molto potente, ma ogni Unicità è così particolare che è difficile capire cosa succederà. È stato sintetizzato dal sangue di un famoso killer artista. Hebenon, di cui avrete sentito il Quirk immagino. Una capacità totale di controllare il corpo umano, il sogno di ogni ricercatore. » - Avrebbe dichiarato il medico, prima di allontanarsi ed appoggiarsi al muro per riposarsi in silenzio. I minuti per ora passavano ed il ragazzo si liberava mano a mano dai cristalli. Il suo colorito però, per ora non accennava a migliorare.

    ©ART | ©CODE



    Ottimi post, mi è piaciuto come avete reagito alla situazione. Come prima, seguite le indicazioni del dottore. Come al solito spero sia tutto chiaro e se avete un qualsiasi dubbio, potete contattarmi.
    Ordine: Master, Dracon, Ace, Stan, Why Bother, Sapphire.
    Nota per Dracon: Non hai descritto in alcun modo lo stocco nei post precedenti della role e quindi presuppongo che Ayumi non lo abbia portato. Ti invito a modificare il post precedente quando puoi visto che sarebbe alquanto assurdo se nessuno lo avesse notato finora :zizi:.
     
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47 replies since 15/1/2020, 19:56   1767 views
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