[Halloween Side-Quest] 🎃 Calling All The Monsters 👻

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

    Group
    Administrator
    Posts
    5,203
    Location
    Nasuverse.

    Status
    Anonymous

    FmEpVoU

    Ore 22.30 del 31 Ottobre, l'evento di Salem, che ha riscosso un successo inaspettato, apre le sue porte al pubblico pronto ad offrire una festa di Halloween mozzafiato! L'insegna del locale campeggia sulla cima di un grosso edificio, un ex-magazzino a due piani, illuminando il cielo notturno di Tsukiji con la sua intermittente luce arancione. Entrata libera, musica, danze e bevande gratuite, sembra una vera occasione! Ma sarà davvero così? Nessuno sa chi siano i veri organizzatori del party, ma nessuno sembra nemmeno preoccuparsene: tutto lo staff ha ricevuto indicazioni da un simpatico ragazzo con i capelli verdi che girella per il locale vestito da infermiere, che a sua volta ha ricevuto indicazioni da qualcun altro... che ha ricevuto indicazioni da qualcun altro ancora! Eppure sembra tutto organizzato nei minimi dettagli e la festa si prospetta davvero ottima...

    Arrivando fuori dal locale, a dare il benvenuto agli invitati, c'è una lunga fila di persone in attesa del proprio turno per entrare. Appena dopo aver passato le porte d’ingresso, infatti, si trova la reception, presieduta da un ragazzo molto alto e ben piazzato, mascherato da vampiro, dai capelli scuri e l'aria molto scostante ed intimidatoria, che ha il compito di distribuire i braccialetti ai partecipanti: rossi per i maggiorenni ed arancioni per i minorenni. Con ogni probabilità vi chiederà i documenti, quindi mentite a vostro rischio e pericolo! Fortunatamente c'è anche la possibilità di lasciare le proprie cose al guardaroba.

    Superata la soglia e saliti un paio di gradini, gli ospiti potranno fare il loro ingresso nel cuore del locale: una grande pista da ballo che spiazza su tutto il piano terra, sul fondo della quale è possibile intravedere il palco, sopraelevato rispetto al pavimento con tanto di mega-schermo e postazione da DJ. Attualmente è ancora vuoto e come sottofondo si possono udire solamente le canzoni più in voga al momento. Decorazioni a tema, come ragnatele, zucche e pipistrelli sono state sparse un po' ovunque: anche alcuni drink segnati sui menù hanno nomi a tema Halloween. A partire dal soffitto pendono numerosi lampadari cristallini, in grado di cambiare colore in base alla musica che sta venendo riprodotta. Ai lati della sala ci sono invece due lunghi banconi da bar che offrono drink ai vari clienti, oltre che svariati snack. Per ordinare alcolici è obbligatorio mostrare il proprio braccialetto al barman. Il locale è appena aperto, ma ci sono già numerose persone in attesa di essere servite.
    Di fronte alla zona bar si trovano svariati divanetti o altre comode zone per sedersi e staccare un attimo, mentre vicino alla fiancata sinistra delle scale con i gradini decorati da neon luminescenti portano al piano superiore. Esso in realtà è costituito solamente da delle balconate in vetro e metallo che si affacciando sulla pista da ballo, dalle quali è possibile vedere il palco ed il piano inferiore. Anche qui si trova una piccola zona per ballare e numerosi tavoli e divanetti per rilassarsi lontano dall'affollamento del piano terra. Visto che al piano superiore non vi sono zone bar, solo qui passano i camerieri a prendere e portare ordinazioni, mentre altri addetti si occupano di sparecchiare e pulire i tavoli.

    Sul retro del palco si trova la zona dello staff: da qui è possibile accedere alla zona magazzini e ad un piccolo seminterrato nel quale è possibile trovare i vari ripostigli, spogliatoi, e zone frigo dove vengono tenuti gli alcolici di riserva ed il ghiaccio. Oltre a ciò, una cabina ascensore collega la zona al primo piano in modo che per il personale sia più facile fare rifornimento.
    I bagni si trovano ai lati dell’entrata, a sinistra quello femminile e a destra quello maschile.

    ✞ INFO & COSE DA SAPERE ✞

    ☾ Per muoversi all'interno del locale si prega di fare riferimento alle descrizioni fornite in questo post introduttivo, così da sapere cosa possono o devono fare i vari PG. Potete arrivare in un momento qualsiasi della serata. Le porte aprono alle 22.30, è molto probabile che i primi clienti ad arrivare dovranno fare le fila per ritirare il loro braccialetto ed entrare. Chi arriva più tardi, invece, potrebbe avere la fortuna di trovare meno affluenza all'ingresso. Ovviamente ciò non vale per barman, camerieri ed altri ospiti speciali, che devono necessariamente trovarsi all'interno del club prima che apra per motivi lavorativi.
    ☾ NB: Le immagini possono essere aperte in un'altra scheda, basta cliccarci sopra, tuttavia tenete presente che hanno solo scopo illustrativo.
    ☾ Ricordate che la maggiore età in Giappone è ancora 20 anni (sarà abbassata a 18 nel 2022) per cui bisogna tenerne conto per quanto riguarda ordinare alcolici.
    ☾ Ogni bevanda basic ordinata al bar è gratis, ciò non vale tuttavia per i cibi o per i superalcolici.
    ☾ TIMEGATE: per postare il primo turno avrete {5} cinque giorni di tempo, quindi fino al 7/11 a mezzanotte. Dovete rispondere in questa stessa discussione. L’ordine di post è libero, non dovete aspettare nessuno a meno che non vogliate accordarvi tra di voi in privato, inoltre è possibile postare più volte e anche di seguito (ad esempio se desiderate reagire ad un'azione di qualcuno che posta dopo di voi). Allo scadere del tempo interverrà il fato ad annunciare le coppie! Chi non ha postato verrà automaticamente escluso dalla loro formazione.
    ☾ Ricordate di formattare il testo con uno dei codici presenti in questa discussione.
    ☾ La role evento avrà la durata di un mese, quindi fino al 02/12 a mezzanotte, dopodiché sarà di nuovo il turno del fato che chiuderà il tutto con un post riassuntivo ed i relativi premi ai personaggi che se li sono guadagnati. Tuttavia, se vediamo che serve del tempo in più per concludere tutto al meglio, è possibile allungare la durata di alcuni giorni.
    ☾ Cronologicamente potete inserire la role dove volete, purché sia una scelta sensata: è inutile che la mettete nel 2018 se qui siamo nel 2021, come è inutile che la mettere prima del vostro addestramento se poi nella role stessa menzionate di essere già studenti della Yuuei.

    🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃👻🎃



    Edited by Ryuko - 6/11/2019, 12:43
    contattiwww
     
    .
  2. Haruko Sato
     
    .

    User deleted


    ~~~HARUKO SATO


    Aveva atteso quella serata con non poca ansia e non meno aspettative: arrivata da pochi giorni a Tokyo, aveva preso al balzo l'occasione per immergersi nella vita dei suoi coetanei, e non, locali partecipando a quella tanto attesa e altrettanto sbandierata festa per Halloween. Cosa che, personalmente, non avrebbe mai fatto ne le sarebbe passata mai per la testa: musica a volumi catastrofici, massa di gente affollata in pista o in fila ai banconi, sicuramente qualche idiota in agguato per combinare qualche pasticcio, o peggio.

    Scosse la testa, facendo dondolare una lunga cascata di capelli di tante tonalità di verde, e alcune lunghe foglie che le formavano come un caschetto sopra la chioma, adornata da un grande fiore rosso dall'aspetto regale e delicato. E quindi, perchè si trovava in fila per entrare, se aveva tutti quei dubbi sulla serata? Principalmente per curiosità, e per l'ostinata convinzione, di cui cominciava a dubitare fortemente, che avendo cambiato città e volendo cambiare drasticamente la propria vita, decisioni e scelte altrettanto drastiche, almeno dal suo punto di vista, erano d'obbligo.

    E siccome aveva pure il pallino della puntualità, non aveva pensato che arrivando anche solo con qualche minuto di anticipo avrebbe trovato la fila delle persone fuori dal "locale" ancora chiuso, seppur di locale era difficile parlare: anche dall'esterno, aveva tutta l'aria di un grande edificio commerciale, che avrebbe potuto essere un enorme magazzino, riadattato per la serata, rimesso a nuovo e modernizzato grazie a neon, luci e insegne varie. Sospirò, con lo sguardo rubino verso l'alto ad osservare l'insegna enorme che capeggiava in alto sopra l'ingresso, inarcando le sopracciglia con fare incuriosito: chi aveva organizzato l'evento, sicuramente, aveva speso un bel po' per una serata una tantum di festa in costume.

    E al suo costume, per l'appunto, riportò l'attenzione mentre intanto continuavano a sostare in fila: per adesso un piccolo cappotto bianco le copriva spalle, braccia e busto, ma sotto il suo "travestimento" già era ben intuibile: un lungo strascico irregolare formato di stoffa dalle tonalità di verde e marrone costitutiva una gonna lunga, intrecciata di finte foglie e ricami a tema naturali, ma aperta a spacco sul davanti, dove si intravedevano le sue gambe, altrettanto verdi data la pigmentazione inusuale della sua pelle, terminanti in due comode ma eleganti scarpe dal ballo, anch'esse marrone scuro. Arrossendo ferocemente sulle gote, Haruko scosse la testa, maledicendo il momento in cui aveva dato retta alla commessa del negozio di costume dove aveva preso a nolo il suo vestito per quella serata. Qualcuno, lungo la strada, aveva pure scambiato la sua pelle, le foglie dei capelli o il fiore per parte del costume o del trucco, riducendola a imbarazzanti risposte, sia per lei che per gli interlocutori.

    Le stava quasi balenando l'idea di darsi alla fuga, quando le porte del locale si aprirono e la fila cominciò a scorrere: piuttosto che fare l'ennesima figura e sfilare davanti a tutti i presenti mentre si dava alla fuga, si lasciò "trascinare" verso i portoni, mentre lanciava occhiate guardinghe un po' dappertutto, ma in buona sostanza verso i propri piedi, con fare impacciato. Tanto che quando arrivò il suo turno davanti alla reception, neanche se ne accorse subito, e il ragazzo-vampiro addetto alla distribuzione dei braccialetti attirò la sua attenzione con un colpo di tosse e uno sguardo tagliente e dubbio. La ragazza pianta sussultò, alzando le iridi rosse e realizzando, dopo un attimo di dubbio, che stava facendo aspettare tutti.

    "Ah! Oh....Minorenne, minorenne. Grazie."

    Confermò, impacciata, mentre indicava i braccialetti arancioni, e dandosi rapidamente all'ingresso dopo averne recuperato uno dall'addetto e indossato sul polso sinistro. Si fermò alla fila, fortunatamente più breve, del guardaroba, dove, con un po' di esitazione, si tolse il giubbottino bianco per lasciarlo agli addetti. La parte superiore del suo costume si sposava meravigliosamente con quella inferiore, un top smanicato dalla scollatura generosa e con un spacco sul ventre che le lasciava intravedere la zona dell'ombelico, mentre dalle spalle le ricadeva una sorta di piccola mantella, anch'essa formata ad arte da foglie di varie tonalità di verde e marrone, con ricami ricordanti rami di varia forma e natura. In combo con il suo naturale aspetto di ibrido umano-vegetale, la rendeva seriamente una sorta di apparizione da un libro di creature fantastiche, potendola scambiare per una ninfa o una fata degli alberi. Tutto sommato, poi, oltre all'aspetto peculiare, non era affatto male come aspetto e come forme, certo, solo se si sapeva andare oltre alle origini mutanti della giovane aspirante hero.

    Oltre l'ingresso, si soffermò ad ammirare il posto, decisamente più vasto di quello che si aspettava, e decorato ad hoc per l'occasione a tema Halloween. Il piano terra, con la relativa pista, si stava già affollando di persone: la musica, ancora ad un tono normale e in attesa probabilmente del DJ, la cui sopraelevata postazione era ancora vuota, riempiva l'aria, anche se molti, sicuramente cercando di evitare la fila al bancone che si sarebbe creata da lì a poco, ma di fatto cominciando a creare un altro serpente di persone, si erano già assiepati difronte ai banconi e ai baristi. Lanciando un'occhiata carica di aspettative di salvezza alle scale, Haruko optò per il piano superiore, cercando di evitarsi la calca della pista da ballo che si sarebbe creata da lì a pochi minuti.

    Sollevandosi i lembi della gonna per non inciampare negli scalini illuminati, giunse quindi ai tavolini allestiti al piano superiore, che girava tutto intorno, come un soppalco, alla pista da ballo. Prendendo poso ad un tavolino con spazio sufficiente per almeno altre due o tre persone, lontano per quanto possibile, dal bordo, ignorando che quella fosse la zona adibita al servizio dei camerieri, appoggiò le braccia nude sul tavolo, intrecciando le dita delle mani e sospirando pesantemente, ancora personalmente indecisa su come far proseguire quella serata del tutto azzardata.


    PARAMETRI
    ~Livello: 1
    ~Esperienza: 0

    ~Energia: 50

    ~Forza: 5
    ~Quirk: 10
    ~Agilità: 10
    LINKS
    STATO

    ///

    LEGENDA


    ~Narrato~

    ~Parlato~

    ~Quote: Tecniche e Equip~



     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    Vigilantes
    Posts
    31,913

    Status
    Anonymous


    SHINJIRO ARAGAKI




    Narrato - «Parlato» - "Pensato"



    Nei giorni precedenti ad Halloween pian piano le voci su una spettacolare festa a tema avevano iniziato a diffondersi un po' ovunque: sui social, nelle strade attraverso volantini sparsi un po' ovunque, ma il mezzo più efficace restava più o meno sempre il passaparola. Shinjiro aveva visto di sfuggita il volantino in mano a svariati ragazzi, ma non si era effettivamente interessato finché non gliene avevano parlato dei suoi vecchi compagni del liceo. Nonostante le loro strade si fossero ormai divise (chi aveva iniziato l'università, chi come lui lavorava, chi aveva addirittura lasciato la città per trasferirsi altrove), con molti aveva comunque mantenuto i contatti, e fu una sua vecchia compagna di classe ad arrivare al suo locale una sera sbandierandogli il volantino sotto il naso.
    "Sarà una cosa fighissima, altro che solite festicciole, e guarda! Cercano anche staff!" Aveva detto.
    Il luogo della festa lo aveva lasciato un po' perplesso, un grande magazzino nei pressi di Tsukiji, il che gli aveva fatto pensare che sarebbe stata una cosa organizzata un po' alla buona. A meno che non lo avessero ristrutturato e colto l'occasione di Halloween per aprire in grande stile?
    In ogni caso, sia per quello, sia per la semplice opportunità di fare qualcosa di diverso per una sera e arrotondare un po'(tanto nessuno si sarebbe filato il suo locale con la sua cucina tradizionale, quella sera), aveva offerto la sua collaborazione.
    Non sembrava nulla di troppo difficile, oltre al solito assicurarsi che qualche minorenne non cercasse di fare il furbo per ordinare alcolici.
    Un po' meno facile fu la scelta del costume quando venne a sapere che sì, anche lo staff avrebbe dovuto travestirsi.
    Non voleva niente di troppo ingombrante o elaborato; vero che stando dietro al bancone non doveva esattamente muoversi tantissimo, ma preferiva evitare qualsiasi cosa potesse intralciarlo nel recuperare se servivano altre bottiglie dal retro.
    Alla fine dopo svariate ricerche su internet in cerca di ispirazione aveva optato per un costume da vampiro.
    Non esattamente qualcosa che si trovava nel folklore giapponese in effetti, ma (dopo un altro paio di ore perse a informarsi meglio sulla mitologia europea a riguardo oltre al paio di cose che sapevano tutti perché ormai si era incuriosito e tanto valeva fare le cose per bene) a convincerlo era stata la relativa normalità dei vestiti associati alla figura. I vampiri stile '800 europeo si vestivano elegante, in teoria qualsiasi cosa in quello stile schiaffandoci un mantello sopra andava bene, no?
    Se n'era pentito cinque minuti dopo essere arrivato al locale per aiutare coi preparativi.
    Il problema non erano i vestiti, no.
    Per quelli erano bastati pantaloni neri, una camicia bianca e un panciotto color vinaccia, con un lungo mantello nero dal colletto alto foderato di rosso nella parte interna a completare il tutto.
    Per la carnagione non aveva dovuto fare molto, anche se la sua amica aveva insistito (ridacchiando tutto il tempo tra l'altro) a dargli una leggera passata di cerone sul viso per renderlo un po' più pallido e far sembrare le guance più incavate e gli occhi più scuri.
    I capelli erano stati legati in un codino, e poi era venuto il momento del dettaglio tanto piccolo quanto fondamentale.
    I canini. Quegli stupidi canini finti. Non sapeva se aveva sbagliato lui qualcosa nella misura in cui li aveva ordinati o nell'appliccarli, ma erano scomodissimi.
    Innanzitutto li sentiva continuamente premere contro le labbra e si trovava inconsciamente a sfiorarli di continuo con la lingua, un po'come quando da bambino tocchi continuamente il dente che traballa. E gli davano fastidio quando parlava, risultando in delle r un po' allungate.
    Il locale, doveva ammetterlo, era piuttosto ben organizzato: chiunque si fosse occupato di aggiustarlo(non era riuscito ad ottenere una risposta chiara sugli organizzatori dell'evento) aveva fatto decisamente un buon lavoro, sia dal punto di vista visivo(piuttosto d'impatto) che gestionale.
    Prima dell'apertura ufficiale aveva fatto un giro sommario per sapere esattamente dove si trovava ogni cosa, scambiato due parole con gli altri membri dello staff e studiato il menù dei drink per memorizzare bene o male cosa corrispondeva ad ogni nome a tema, e ora con l'arrivo ufficiale dei primi clienti si trovò ben presto occupato a gestire la prima ondata di ordinazioni.

    SCHEDA PG - LIVELLO 1

    Forza: 12
    Quirk: 4
    Agilità: 9
    Energia: 50
    Tecniche/Equipaggiamento usato
    CITAZIONE
    TECNICHE/EQUIP



     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    "Cat Burglar" 366,000,000 B

    Group
    Member
    Posts
    7,544
    Location
    Emilia-Romagna

    Status
    Anonymous
    AOI HOUOU
    Aoi-4
    Aoi stava correndo veloce come una lepre per raggiungere il posto che l'aveva assunta per una serata nel ruolo di barman, infatti la giovane stava cercando qualcosa da fare per la serata di Halloween e visto che non aveva voglia di stare a casa in panciolle aveva cercato qualche evento curioso a cui partecipare. La sua attenzione era stata catturata da un locale che si trovava a Tsukiji, il cui nome era Salem, che stava cercando del personale per la serata in varie mansione fra cui Barman e Cameriere. La ragazza ebano con gli occhi ambra aveva deciso di darsi al bar in quanto era piuttosto pratica nel mescolare i vari ingredienti e per un certo periodo aveva aiutato spesso suo padre a fare cocktails quando andava alle feste di distretto od alle feste dedicate al corpo della polizia. In ogni caso la ragazza sapeva quel che faceva ed aveva mandato una mail per farsi assumere ricevendo in tempo molto celere un si come risposta.

    Coraggio non devo fare tardi! Corri, corri! -Si ripeteva la ragazza che, per fare prima, si era già messa il suo costume per la serata di Halloween. Non era nulla di sfarzoso od esagerato visto che per la mansione per la quale era stata assunta doveva avere il minor impedimento possibile per non rischiare di fare danni.- Ok dovrei esserci, non manca molto... ah eccolo! -Pensò notando l'insegna del locale ed una discreta fila sebbene mancasse ancora molto all'apertura vera e propria. Nella mail c'era scritto che il personale doveva passare dal retro ove avrebbero trovato tutto ciò che poteva servire loro; ovvero si spaziava dalla dispensa coi vari alimenti/bevande, ai bagni e per finire ai vari camerini per potersi cambiare prima del turno. La ragazza dunque corse sul retro ed una volta dentro, con un po' di fiatone per via della corsa, avrebbe cominciato a guardarsi attorno per capire dove fosse tutto l'occorrente per il suo lavoro part time.- Bene faccio un rapidissimo check e poi vado di sopra a vedere le postazioni e tutto il resto... chissà se ci sarò solo io come barman...

    Aoi dunque avrebbe girato prima nel "retro bottega" per poi andare nel locale e controllare tutto. Voleva essere sicura di non sbagliare nulla, quindi avrebbe già impresso a fuoco nella mente ogni anfratto ed ogni ubicazione per essere efficiente non al 100%, ma al 200%!


    | Heroes | #Livello 3 | 18 | © |
    Energia: 175| Forza: 050 | Quirk: 040 | Agilità: 060
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Tales of loss, and fire, and faith

    Group
    Outlaws
    Posts
    3,544
    Location
    Iwatodai

    Status
    Offline
    HAMUKO USHIYAMA
    pAPketS
    Non era un segreto che lei stava attendendo con trepidazione quel giorno, aveva già sistemato la sua immagine profilo su twitter da giorni nonché tartassato la povera Aoi Kihara, sia di persona che sui social, affinché la accompagnasse alla festa. Non era il genere di ragazza che si fomentava all'idea di andare a feste, party o cose di questo tipo, però c'era qualcosa di Halloween che la riempiva di voglia di uscire e divertirsi, ragion per cui non ha esitato ad andare all'evento di Salem non appena vise quel fantomatico tweet. Non li aveva mai sentito nominare, però sembrava un sacco carina come idea dunque perché no? Era fiera del proprio vestito e poi ci teneva a far divertire anche Aoi che era praticamente il suo opposto, ovvero molto scettica della festa.
    C'è bisogno di specificare che quel costume non è fatto in casa, l'ha trovato per caso online e se ne è subito innamorata, non perché avesse un debole per le succubi, bensì perché era così diverso e particolare.
    Sua madre ovviamente era in disaccordo, ma alla fine ha dovuto arrendersi, sua figlia quando voleva era testarda come un mulo.
    Emanava un'energia completamente opposta al suo vestiario, almeno per una volta voleva osare ed indossare qualcosa che avrebbe fatto girare la testa di qualcuno anche se si sentiva comunque imbarazzata a lasciare scoperta così tanta pelle, in parte grazie al reggiseno. Le piacevano un sacco di colori, i dettagli e per l'occasione si era anche presa delle lenti per dare ai propri occhi una tonalità più simile al costume. C'era da dire che la coda, parte della gonna, a volta sapeva dare fastidio e le corna per quanto fighe a lungo andare pesavano, però tutto sommato si sentiva fiduciosa - quel Halloween avrebbe sicuramente fatto parte nella lista dei costumi più belli!

    Il posto si trovava in un magazzino in Tsukiji, un edificio di ben due piani con delle scritte al neon che nella notte attiravano le persone come se fosse un faro nel bel mezzo della nebbia. La scritta 'Salem' era evidente, solamente leggerla faceva emozionare la giovane Hamuko che era lì poco prima dell'orario di apertura trovandosi di fronte una fila pressoché infinita. Avevano fatto bene a venire prima, siccome il tempo d'attesa non faceva altro che aumentare con l'arrivo costante di clienti. Per lo meno non sarebbe stata sola, usando le sue migliori tecniche oratorie era riuscita a convincere Aoi, che da sirena stava stra bene anche se convincerla ad indossarlo non è stato per nulla facile - ne è valsa la pena! Il tridente poi era un tocco di classe, ma per quello doveva ringrazia sua madre. C'era da specificare che più che camminare insieme era meglio dire che Hamuko l'aveva trascinata fino a là, ripetendole che si sarebbero divertite ed altre parole rassicuranti; era sicura che alla minima opportunità sarebbe fuggita come un pesce.
    Quella notte faceva un po' freddo dunque si è portata con sé una giacca piuttosto calda, utile poi a coprire il costume mentre se era in giro per Tokyo, nonché una borsa a tracolla dove aveva messo tutti l'indispensabile. Chissà come avrebbero reagito al costume vero e proprio, già le corna stavano attraendo gli sguardi di parecchie persone, il mix di emozioni stava avendo uno strano effetto su di lei sopratutto imbarazzo e trepidazione. Passò un po' di tempo prima che potessero finalmente entrare all'interno della sala, una pista da ballo enorme piena di decorazioni con ai lati numerosi bar e posti dove riposarsi. Prima però doveva confermare la sua età con l'enorme individuo all'entrata, era così alto che le mise un pizzico in soggezione ma niente di grave. « Minorenne. Hm? Si, ecco qua, » gli porse la propria tessera d'identità giusto un po' scocciata, era infastidita del fatto che seppur avendo 18 anni rimaneva minorenne, in tutto il mondo lo era tranne che in giappone, bah. Poi era anche sicura che il suo aspetto era quello di una maggiorenne! Non che aveva in mente di bere alcolici, ok, ma non importava!
    Una volta dentro i suoi occhi brillarono, non sapeva dove andare però non fece in tempo ad ispezionare l'area con lo sguardo che Aoi la lasciò da sola, andando verso le poltrone. Magari l'avrebbe raggiunta dopo, per il momento voleva prendere qualcosa da bere dunque si avviò verso i bar sperando di non dover attendere troppo. Non voleva necessariamente ballare, ma sicuramente non rimanere seduta tutta la serata! Doveva convincere nuovamente la sua amica a seguirla, ma solo dopo essersi idratata.

    | Heroes | #Livello 1 | Età 18 | © |
    Energia: 050| Forza: 005 | Quirk: 011 | Agilità: 009
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.


    Edited by Decadent Albatross - 2/11/2019, 16:19
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    a pile of "goo"

    Group
    Administrator
    Posts
    1,390

    Status
    Offline

    Tobi Fukuda


    30kFflN
    [SCHEDA-QUIRK-HISTORY]
    PARAMETRI:
    FORZA: 100
    QUIRK: 65
    AGILITÀ: 110
    ENERGIA: 300/300
    CONDIZIONE:
    ILLESO

    TECNICHE UTILIZZATE:
    NESSUNA

    Narrato. ; "Pensato." ; -Parlato Tobi.- ; -Parlato altri- ;

    A Tobi non piaceva fare le cose a metà. Certo, a quella festa non gli andava nemmeno troppo di partecipare, era stato trascinato, ma ciò non voleva dire che non avrebbe preso sul serio la creazione del suo costume. Tobi prendeva tutto sul serio. Aveva guardato fra i reparti delle coperte per il giusto pattern tigrato, ma nessuna gli sembrava abbastanza autentica. Ne aveva comunque acquistata una, ma andava bene a malapena come riempitivo, come strato da mettere sotto per proteggersi dal freddo ed al contempo fare sì che non vi fossero parti del costume non abbinate.
    Il pattern giusto, quello che avrebbe sfoggiato sugli strati più superficiali e visibili del costume, lo ritrovò sulla pelliccia di alcuni pupazzi di tigre particolarmente accurati. Purtroppo non erano enormi, quindi dovette acquistarne sei e scuoiarli uno a uno, per riuscire ad ottenere l'effetto che voleva. Alla fine, riuscì a creare un corredo di gonnellino e veste smanicata piuttosto realistico e soddisfacente: la prima parte del completo da Oni giapponese, che tradizionalmente indossava una pelliccia di tigre. Al costume mancavano ancora due parti, la mazza kanabō ed il piatto forte: la maschera. Per la mazza non fu troppo difficile trovarne una di plasticaccia abbastanza fedele, lunga circa un metro e venti, ma il suo aspetto giocattoloso non soddisfò minimamente Tobi. Passò ore ed ore a scartavetrarla completamente, per poi darci uno strato di primer grigio ed infine dipingerla nuovamente di varie tonalità di marrone, questa volta opaco, emulando alla perfezione il legno. Infine la ricoprì di piccole borchie d'ottone e ne avvolse il manico in una benda nera dall'aria consunta. La maschera fu forse la parte più laboriosa: la intagliò interamente in una tavoletta di legno, ne creò prima la base e la colorò di rosso (denti a parte), poi da un'altra tavoletta ricavò due lunghe corna ricurve e quattro zanne sporgenti. Infine usò una crespa ed enorme parrucca grigia per emulare la folta criniera associata agli esseri mitologici, contornando completamente la maschera in modo che fungesse anche da barba.
    Alla fine il costume fu pronto con un anticipo di due giorni rispetto alla festa.
    Quando Yumeru gli citofonò, la notte di Halloween, il ragazzo stava cucendo una vecchia coperta in pile sul secondo dei sei pupazzi dilaniati: ne aveva lasciato i resti in un sacchetto di plastica ma non aveva avuto il coraggio di buttarli, ed aveva infine deciso di sacrificare una coperta che non usava per dare di nuovo vita alle sei sfortunate tigri. Il risultato erano dei bizzarri felini caratterizzati da un pattern a gufetti multicolore.
    -Arrivo.- Aveva confermato, accantonando il suo laborioso progetto, afferrando la maschera e mettendosi la veste tigrata.

    Qualche decina di minuti più tardi, lui e Yumeru erano in fila per fare il biglietto. C'era qualche volto familiare in attesa con loro, ma nessuno dei due osò abbandonare il proprio posto per paura di dover rifare daccapo la fila, avrebbero potuto interagire con i loro amici all'interno del locale. Quantomeno, Tobi avrebbe potuto: Yumeru sembrava determinato a non far scoprire a nessuno la sua identità. Il ragazzo dai capelli neri era abbastanza scettico al riguardo, ma era pronto a reggergli il gioco: tuttavia il suo scetticismo aveva suscitato in Yumeru la voglia di fare una scommessa con lui. Non che a Tobi facessero impazzire le scommese, ma finché si trattava di cose innocenti come quella era disposto a dare corda al suo amico. Ad essere onesti, non ricordava nemmeno bene i termini dell'accordo, ma conoscendo Yumeru glieli avrebbe sicuramente fatti di nuovo presente prima di entrare: a quel memento, Tobi avrebbe semplicemente risposto alzando una mano con noncurante serenità.
    -Aye, aye.-
    Il ragazzone che lo accompagnava aveva un costume decisamente più semplice di quello di Tobiko, ma non per questo meno d'effetto: indossava dei pantaloni eleganti gessati grigi retti da due bretelle viola con fibbia dorata, una camicia bianca semplice con le maniche rimboccate, dei guanti del medesimo colore ed una bizzarra maschera prevalentemente bianca, ma con delle decorazioni scure raffinate ed un paio di corna da cervide. Aveva inoltre tinto i propri capelli di un brillante verde scuro e la propria pelle (le parti visibili, quantomeno) di un tenue grigio-viola. In questo aveva una cosa in comune con Tobi: anche questi aveva tinto la propria pelle quasi interamente: le uniche parti non colorate di rosso della sua cute erano i piedi, il viso e ciò che si celava sotto il gonnellino tigrato. Si era tinto anche il torso perché il costume vero e proprio non includeva quella specie di veste che si era creato, ma non era sicuro della temperatura del locale e quindi voleva essere preparato ad ogni evenienza. Se poi il clima lo avesse permesso, si sarebbe liberato del cappotto e sarebbe rimasto a torso nudo, esattamente com'erano raffigurati molti Oni nelle illustrazioni più tradizionali.
    Quando arrivò il loro turno, Tobi sfoderò la sua tessera di identità e la mostrò di sfuggita all'arcigno vampiro vestito di nero al banco, senza che questi gliela chiedesse espressamente ma dando per scontato che sarebbe servita.
    -Fukuda, quindici anni.- Comunicò, ricevendo in cambio della sua informazione un braccialetto arancione che gli avrebbe proibito di prendere alcolici. Il vampiro gli rivolse un'occhiataccia con i suoi occhi rossi e, dopo qualche istante di panico, il ragazzino capì che stava adocchiando la kanabō. -A-ah, ecco... è di plastica.- Rassicurò, sbattendosela un paio di volte in testa per sottolineare quanto fosse innocua, al ché il minaccioso individuo lo lasciò passare. Chissà se la sua aria arcigna era solo dovuta al suo eccessivo calarsi nel personaggio, o se aveva semplicemente avuto una brutta giornata e avrebbe voluto essere ovunque tranne lì? Forse anche lui aveva avuto uno Yumeru a trascinarlo a suo discapito all'evento, o forse aveva solo bisogno di soldi.
    Il locale era... piuttosto gradevole, a dire il vero. Tralasciando la musica a volume altissimo e le luci stroboscopiche, cose di cui Tobi non era un grande fan, era un luogo molto ampio (riducendo il rischio che si finisse tutti stipati l'uno contro l'altra) e la soffusa colorazione blu-viola fluorescente andava a creare un clima molto retrowave che Tobi adorava: chissà se avrebbero trasmesso qualcuno dei suoi pezzi synth preferiti o se era solo una scelta estetica. La temperatura all'interno del luogo, tra le luci ed il calore emanato dalle altre persone, era piuttosto mite: Tobi quindi si tolse la lunga veste tigrata e, dopo un altro paio di minuti di fila, riuscì a riporla nel guardaroba. A quel punto si calò la minacciosa maschera di legno sul volto e posò la mazza di plastica sulla propria spalla.
    "Ok, vediamo un po'." Pensò, guardandosi intorno in cerca di qualche viso familiare che lo facesse sentire meno fuori posto, dal momento che probabilmente Yumeru si sarebbe separato da lui per non farsi scoprire: è vero che anche lui era mascherato, ma non aveva particolare intenzione di celare la sua identità, quindi per Yumeru stare vicino a lui poteva significare essere smascherato.
    E poi il ragazzone avrebbe sicuramente sfruttato l'occasione per rimorchiare e, in tutta onestà, Tobi non voleva assistere.



    TECNICHE

    Furious Jie Gun LV2
    Tobi afferra il nunchaku vicino ad un'estremità e lo fa roteare furiosamente (grazie al suo Quirk riesce a farlo con maestria facendo rimanere sempre teso il cavo). Acquisita abbastanza velocità, Tobi colpisce il nemico con una raffica di colpi rapidissima con la sua arma. I colpi sono imprecisi ma incessanti, l'impeto dura almeno quindici-venti secondi in cui ogni superficie del nemico viene colpita. Essendosi allenato parecchio a portare a compimento questa tecnica con i Bolas, molto meno pratici per questo scopo, l'efficacia della tecnica utilizzando un'arma vera e propria come il nunchaku aumenta vistosamente.
    DANNO MEDIO
    COSTO (in Energia) 20

    Pull 'n' Kick
    Se l'avversario è a media distanza, Tobi lo afferra al lazo e lo trascina con forza verso di sé, colpendolo poi con un poderoso calcio kung fu. La forza del calcio si somma a quella dell'impeto del corpo trascinato nel senso opposto, amplificando il colpo.
    DANNO LIEVE
    COSTO (in Energia) 10

    Quat Quyen LV2
    Tobi, a corto raggio, esegue parte del Quyen (forma) del tradizionale ventaglio da combattimento, per poi sferrare un attacco a tradimento appena vede un'apertura. L'attacco risulta difficile da schivare, se a corto raggio, poiché le forme che Tobi esegue prima di attaccare risultano a tutti gli effetti delle finte e non si sa mai da che parte arriverà l'attacco. L'attacco in sé è un singolo taglio netto ma abbastanza profondo, che causa dolore intenso e, a seconda della zona colpita, può anche causare sanguinamento più o meno debilitante.
    DANNO: Medio
    COSTO (in energia): 20
    STATUS: Sanguinamento (potenziale)

    Up and Over
    (Contrattacco) Quando l'avversario tenta un colpo corpo a corpo, corre verso Tobi o per qualunque altro motivo gli si avvicina a velocità sostenuta, Tobi lo intercetta con lo scudo e, sfruttando la forza della sua stessa carica, lo fa rovesciare sopra la propria testa ed atterrare alle proprie spalle, supino. In un unico movimento, Tobi gira su sé stesso e colpisce possibilmente il volto o comunque la parte più raggiungibile del suo nemico con il lato sottile dello scudo.
    DANNO LIEVE
    COSTO (in Energia) 10

    Shield Trip
    Tobi scaglia a tutta forza il suo scudo contro le gambe dell'avversario, mirando a farlo inciampare. Quando il nemico è a terra, piomba su di lui con un attacco, di norma una gomitata kung-fu ma a seconda della situazione può scegliere un attacco diverso sempre di simile impatto. Perché lo scudo possa essere riutilizzato, Tobi deve dedicare un'azione esplicita al suo recupero.
    (Se la corda è disponibile e le tempistiche lo permettono, Tobi può agganciare lo scudo alla corda per recuperarlo dopo l'attacco. Lo scudo va poi sganciato manualmente, o si continuerà a considerare attaccato).
    DANNO LIEVE
    COSTO (in Energia) 10
    EQUIPAGGIAMENTO

    NESSUN EQUIPAGGIAMENTO

     
    .
  7.  
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    15,274

    Status
    Anonymous
    Gin Nakano

    Gin stava tornando dall'università a piedi quando un ragazzo con un lungo mantello nero in pessimo acrilico e un cappello appuntito da stregone gli allungò un piccolo flyer per le strade di Shijuku. Il giapponese era solito prendere qualsivoglia tipo di cartaccia gli allungassero in rispetto del lavoro altrui, anche se questo spesso lo coinvolgeva in palesi tentativi di truffa telefonica o elemosina mascherata da beneficenza. In ogni caso, pensava, sorridere gentilmente e afferrare un cartoncino non era nulla di troppo complicato o faticoso e poteva rendere felice o quantomeno soddisfatta un'altra persona, la quale probabilmente percepiva pure una pessima paga.
    Mancava circa una settimana ad Halloween, ma i negozi stavano già mettendo su i primi addobbi e la gente per strada - o anche sulle bacheche internet - si affrettava a pubblicizzare feste e feste e feste. Mosse il cartoncino tra l'indice e il medio sinistro, sfregandolo per un paio di passi prima di soffermarsi davvero ad osservarlo: sullo sfondo nero si affiancavano piccoli fantasmi bianchi e neri, con dei teschi intrappolati in ragnatele stilizzate mentre pipistrelli e scope galleggiavano nel vuoto. Con un contorto font arancione, il cartoncino recitava "Welcome to Salem!", con un paio di indicazioni in bianco. Il luogo, a Tsukiji, gli era sconosciuto. Doveva trattarsi di un'apertura recente, forse un vero e proprio pop-up destinato ad esaurirsi con la festa e sparire subito dopo. Si trattava di una classica festa di Halloween, con musica probabilmente becera e un premio per il miglior vestito. Eppure, per Gin, quella sembrava più che altro un'opportunità.
    I locali erano soliti avere dei dipendenti specializzati o affidarsi a ditte esterne, era quasi impossibile si affidassero a liberi professionisti. Eppure quella, a partire dal luogo in cui era tenuta, sembrava tutt'altro che una festa professionale: doveva per forza esserci un buco.
    Dopo aver cercato qualche informazione su internet e aver trovato il nominativo di un responsabile, Gin gli mandò una mail per proporsi come truccatore. Era disposto a farlo anche gratuitamente: quelle feste di solito finivano per fare molto scalpore - sebbene spesso per i motivi sbagliati - ed era un'esperienza che da curriculum non poteva farsi scappare. Nei suoi studi per lavorare nel negozio di suo padre, tra le altre cose, aveva anche imparato ad utilizzare i pigmenti su pelle e così via. Qualsiasi cosa fosse anche solo lontanamente legata ad un'espressione artistica, insomma, a Gin piaceva.
    Ricevette risposta un paio di giorni dopo, osservandola dallo schermo luminoso del suo smartphone durante la pausa pranzo: proposta accettata.




    Gin arrivò a SALEM circa alle nove di sera. Gli era stato suggerito (o forse ordinato) di recarsi lì prima dell'apertura per trovargli un posto adatto e, perché no, truccare anche qualcuno dell'entourage. Indossava un completo bianco con una camicia gessata di colore rosa intenso. I suoi occhi giallognoli, nonostante fosse buio, erano schermati da un paio di lenti da sole di colore arancio. Ai piedi portava dei mocassini in pelle e i suoi lunghissimi capelli, che ora ciondolavano raccolti in una coda alle sue spalle come al solito, di lì a poco si sarebbero trasformati nel più glorioso pompadour che Tokyo avesse mai visto al di fuori di un manga o un film demenziale. Il look sul quale aveva puntato era una sorta di strambo miscuglio tra uno yakuza e un bullo del liceo, ed era reso più realistico dalla spada da kendo che picchiettava sulla sua spalla sinistra ad ogni passo (ovviamente una replica in gommapiuma molto fedele), alla finta sigaretta consumata tra le sue labbra e alla valigetta in pelle che, stretta nella sua mano destra, ciondolava al suo fianco.
    Vedendolo camminare in quel modo, probabilmente la fantasia sarebbe potuta decollare come un caccia da guerra: cosa mai poteva trovarsi in quella valigia? Armi? Cocaina? Un'enorme quantità di denaro? No, semplicemente i trucchi e cosmetici che aveva portato per quella sera.
    Gin entrò dal retro, guidato da un buttafuori fino allo spogliatoio per lo staff. Si era già cambiato, però, quindi non fece altro che aprirsi la camicia come previsto sperando che il riscaldamento e la massa di gente fossero tali da impedirgli di diventare un ghiacciolo. Sbottonata lentamente la camicia rosa, quindi, il suo petto muscoloso e marchiato dal gigantesco tatuaggio di un dragone avvinghiato a un motivo floreale fecero capolino per essere visibili agli occhi di tutti (ovvero, per ora, praticamente a nessuno). Quello era il vero tocco di classe del suo costume, che gli avrebbe permesso di incutere simbolicamente ancora più terrore ed entrare meglio nel personaggio.
    La zona staff era delimitata dal palco, e Gin dovette attraversarlo per arrivare alla gigantesca "pista da ballo" (in realtà la struttura stessa del magazzino affittato per l'occasione). La musica era ancora assente mancando ancora un'ora all'inizio dell'evento, e tutta l'ampia sala era arredata a tema Halloween con finte ragnatele (o magari erano vere, chissà da quanto era in disuso quel posto), pipistrelli e fantasmini vari in plastica o cartone rigido.
    L'illuminazione era ancora soffusa ma era impossibile non notare i lampadari pendenti e due banconi da bar ai lati della stanza: in quello alla sinistra dall'entrata avevano predisposto un angolino per il suo servizio. Insomma, a vedere dalla qualità con cui era stato preparato il posto, chiunque avesse organizzato quella serata doveva avere dei grandi soldoni in tasca. Aveva quasi cambiato idea sul farsi pagare.
    Forse, pensò avvicinandosi alla sua postazione e poggiando la valigetta in pelle sul bancone, vestirsi da mafioso era stato quasi appropriato: che quella serata fosse solo un grosso modo per riciclare il denaro della malavita?
    Sedutosi al bancone, vide dopo un paio di minuti un ragazzo dai lunghi capelli verdi avvicinarsi a lui. Era vestito (o forse sarebbe meglio dire svestito) con quello che alla lontana sembrava un costume da crocerossina troppo, troppo, troppo sexy per essere indossato da un maschio e, soprattutto, dagli strambi colori viola e verde fluo. Inarcò un sopracciglio, perché gli sembrava di sapere chi fosse dentro di sé, ma non riusciva proprio a ricordarselo. Il ragazzo gli chiese un trucco da infermiera zombie o qualcosa di simile, una tematica particolarmente in voga in un particolare videogioco che Gin aveva completato da più piccolo. La zona era ancora chiusa al pubblico, quindi doveva trattarsi di qualcun dell'entourage che voleva prepararsi alla serata. Lavorando con trucco e pennelli sul suo volto, vista la tranquillità e l'assenza della musica, Gin non poté che fare un po' di conversazione. Non si aspettava di riuscire a farlo in futuro a causa della musica techno che probabilmente avrebbe invaso il salone e, comunque, non aveva neanche intenzione di metterci tutto quell'impegno e quella dedizione nel truccare gli avventori: ci stava mettendo tutto sé stesso solo perché era un suo collega. Parlando del più e del meno e domandando il suo nome e cosa facesse lì, Gin capì perché gli ricordava qualcuno di già visto. O, meglio, di già sentito.
    A-aspetta... - sbottò, spalancando gli occhi - Castiel QUEL Castiel?
    Non ne aveva mai fatto un mistero: era un grande fan del mondo idol. Principalmente delle idol, ma non disdegnava cantanti dalle spiccate sembianze bishōnen. Il che a dire il vero, nel mondo degli idol, indica più o meno chiunque. Gin era - diciamo - uno che non badava troppo a cosa una persona avesse o non avesse in mezzo alle gambe, a lui importava tutto il resto. Finché si trattava di qualcuno dalle sembianze spiccatamente femminili, e qualora queste rientrassero nei suoi gusti personali, era molto probabile questo qualcuno piacesse a Gin.
    M-mi faresti un autografo...? - domandò con la voce tremante e le gote leggermente arrossate: era la prima volta che si trovava di fronte ad un idol. Non aveva nulla dietro, quindi finì per intascarsi un autografo fatto su un tovagliolo del bar con un rossetto rosso scuro. Sembrava quasi il messaggio segreto di una cougar piuttosto che l'autografo di un idol, ma tant'è.
    Terminato il trucco all'(ormai ex) idol, iniziarono ad arrivare un po' più persone, e a colpire il suo occhio erano stati principalmente un tizio dai capelli rossi con un pessimo trucco sul volto per sposare un probabile costume da vampiro e una ragazza dalla pelle scura vestita da gatto, probabilmente la cosa più illegale in quel locale dopo il suo stesso costume.
    Prima dell'inizio ufficiale della serata, Gin si ritrovò a truccare un altro paio di membri dello Staff, mentre le luci iniziavano ad alzarsi e la martellante e ripetitiva musica presa da chissà quale playlist gratis su internet iniziava a risuonare all'interno del locale. Terminato il lavoro con l'entourage una decina di minuti prima dell'inizio della serata, si dedicò quindi al completamento del suo costume: con una gigantesca valanga di gel si mise di buona lena a trasformare quei capelli che gli pendevano dietro le spalle in un glorioso pompadour degno del miglior bullo del liceo, una torre nera che si ergesse per forse quasi un metro a partire dalla sua fronte, manipolata con cura sino alla massima estensione che la lunghezza delle sue braccia gli permetteva. Sembrava la fusione tra Marge Simpson e il protagonista di un film di Takeshi Kitano. Lo avrebbe costruito protruso in avanti, ma aveva imparato da Icaro: è meglio riconoscere i propri limiti, a volte.
    Buon lavoro, huh... Mi date una Coca? - chiese dunque ai colleghi dietro al bancone assegnatogli come postazione da truccatore, che si trattasse del vampiro, della gatta o di entrambi. Solo in quel momento, all'apertura delle porte, si ritrovò a riflettere su quanto sarebbe durata la doccia necessaria a lavare via tutto quel gel dal suo capo una volta tornato a casa.

     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    704
    Location
    Toscana - Italy

    Status
    Offline


    lemurpowerHALLOWEEN|| Amachi Jabar ||




    Narrato - Parlato - Pensato



    Finalmente era giunta la notte delle streghe, degli zombie e dei gattacci neri!
    Finalmente era giunta la sera in cui c’era la grande festa “Salem” che era stata organizzata a Tokyo, un’evento che alla nostra Lemure interessava particolarmente.. Era circa l’ora di cena quando Amachi aveva iniziato a prepararsi, facendosi una bella doccia per rinfrescarsi e rendere profumata la sua pelliccia con un sapone al gusto di magnolia. Adorava odori esotici e delicati, infatti per evitare di starnutire ogni poco, data la sensibilità del suo olfatto, puntava spesso a bagnoschiuma dall’odore delicato e quasi assente. Era super eccitata, non vedeva l’ora di arrivare alla festa, anche se aveva i suoi momenti di ansia e segh* mentali che le viaggiavano nella testolina “Ohw, forse sono ridicola? Una femmina incrociata con un lemure vestita da un personaggio tratto da un film…Mh…” Sospirava e si demoralizzava osservando la sua figura riflessa sullo specchio dell’armadio “Mpfh, Ma chissene!” Si impettiva tutta e cambiava velocemente il suo stato d’animo, mostrandosi a se stessa -grazie allo specchio- con un’espressione più convinta e fiera di se “Guardati, osserva come sei sinuosa, simpatica, dalla particolare ed esotica bellez-“ E di nuovo si afflosciava con le spalle su se stessa, sgonfiando il petto e puntando con le mani scure penzolanti verso il basso. Il viso tramutava in un’espressione delusa e stanca, il suo pensiero veniva ribaltato in tempo Zero “Gnè, al massimo posso dire di essere simpatica… Stravagante… Minuta e compatta, tascabile.. Devo giocare sulla simpatia e non sul fascino da ragazza straniera..” Si strinse nelle spalle ed autoabbracciò, posando le mani sulle spalle coperte dal tessuto a righe nere e bianco del costume da Beatlejuice femminile. Quel suo alternare di emozioni le aveva fatto fare pure tardi, ritardando infatti sulle manovre di trucco, parrucco e vestizione!

    «Oh ma porc.. Dove ho messo la borsetta!? Ho i documenti e portafoglio! Per non parlare delle chiavi di casa..»

    Casa…Loculo! Ecco cos’era, un piccolo monolocale per contenere lei, un letto, un mobile ed una misera scrivania! Doveva arrangiarsi così, ma alla fine non si lamentava per il piccolo posto dove viveva. Ma bando alle ciance, era il momento di andare! Ultima sistemata ai riccioli della parrucca verde ed un tocco di lucida labbra sulla boccuccia già tinta di nero in maniera naturale.. Almeno per quelli come lei.
    Finalmente era riuscita ad uscire di casa e prendere i mezzi pubblici per poter raggiungere il luogo della festa. Erano passate le 22.30 ormai da almeno venti minuti abbondanti, infatti Amachi -dopo essere scesa di fretta dall'autobus- stava camminando con passo spedito per cercare di raggiungere l’entrata e bruciò gli ultimi metri in una manciata di secondi. A quanto pare la fila si era un po’ accorciata, forse il maggior afflusso di clientela si era addentrata nel posto appena hanno aperto le porte d’ingresso.
    Il fiato era leggermente affannato, ma non era né sudata e né sfatta nella sua mascherata.. Era tutto perfetto, infatti aveva quel suo completo a righe nero e bianco in stile Lady Beatlejuice, con sopra una giacchetta stile frac del medesimo colore a righe e lasciato abbottonato sotto il seno -che questo era coperto dal vestitino a righe nero e bianco con le coppe color talco- calze collant color grigio fumo, un bel paio di anfibi neri con un tacco spesso, parrucca verde lunga con uno chignon scomposto e fermato con le forcine, un colletto da camicia bianco con appesa una cravattina color catrame e per concludere un trucco leggero con dell’ombretto colorato sugli occhi e lucida labbra. La sua lunga coda ad anelli e pellicciosa ondeggiava alle sue spalle, rimanendo alta per evitare che venisse pestata da qualcuno. A tracolla, sulla spalla sinistra, c’era la borsetta nera in eco pelle e borchiata che veniva tenuta dalla medesima mano, mentre la dritta cercava di avvicinarsi ad una ciocca verde della parrucca per scostarla dietro l’orecchio animalesco dello stesso lato. I suoi occhi neri e gialli si erano piantati sulla reception, attendendo il proprio turno per entrare. Ogni poco donava una sbirciata alla gente vicina, chi le stava dietro e chi davanti, cercava di capire come funzionava questa festa e cosa le dovevano dare appena lì all’entrata. Era curiosa, ma allo stesso tempo impaurita da quella folla di gente e da quel party così in voga e mega pubblicizzato in tutta la città e sui social “MMmmh, non si torna più indietro ora..Ma che fanno? Danno un bracciale? Diamine, speriamo non ci siano problemi..Chissà come sono questi giapponesi, forse sono bulli? Stronz*tti? Magari sono gentili.. Spero non come i cinesi, diamine.. Loro sono dei polli senza cuore!” Insomma, sembrava proprio che nei pensieri Amachi avesse diverse domande a cui non aveva ancora dato una risposta. Alla fine era da poco qui in Giappone e doveva ancora affrontare l’esame di ammissione per la scuola di Eroi. Finalmente era il suo turno e quell’omone alto e prestante la sovrastava con la sua ombra. Lei era decisamente più minuta e bassa, infatti si sentiva un pelino in difficoltà.. La sua voce era tesa ed un sorriso si era disegnato su quel musetto ferino per smorzare quello stato così ansioso:

    «S-Salve. Sono Amachi. Ecco, questo è il mio documento.»

    E dalla borsetta tirò fuori il suo documento d’identità, rivelando che era minorenne. Aveva diciotto anni, ma in Giappone non era considerata maggiore età. Dopo che aveva mostrato al “vampiro” il suo tesserino, lo riposò in borsa ed allungò poco dopo il braccio destro verso di lui per farsi mettere il bracciale che rivelava essere una Minorenne. Era tesa, imbarazzata forse, infatti non riusciva per il momento a sostenere lo sguardo delle persone... Neanche ad attaccarci bottone! La coda spesso si muoveva fluente e lenta, creando disegni astratti ed invisibili nell’aria.
    Finalmente era ufficialmente entrata nel party più Horror e Figo di tutta Tokyo! Era arrivata alla festa chiamata Salem e fremeva dalla voglia di vedere come era vivere una serata cool e con persone di diverse età ed interessi. Con passi tranquilli si era incamminata verso la principale sala da ballo, quella bassa, rimanendo sul limitare della pista e guardando come era disposto il tutto. Gli occhi inizialmente faticarono a guardare, perché spesso aveva luci abbaglianti e forti colori che le accecavano la vista, ma pian, piano pareva che ci fosse riuscita ad abituarsi. Le orecchie da lemure erano tenute basse e sbucavano fuori tra i ciuffi verdi della parrucca. Con la mano destra si teneva il gomito sinistro, lasciando il braccio mancino disteso verso il basso. Gli occhi gialli e neri studiavano minuziosamente il luogo, cerava di capire chi c’era al bancone del bar del pian terreno, chi c’era come clientela, buttafuori, Dj e chi più ne ha più ne metta. Era tesa? Si, infatti aveva le spalle strette tra loro, mentre la mano destra accarezzava lentamente e con fare distratto il gomito del braccio opposto. Ogni tanto faceva qualche passeggiatina sul limitare della pista, così da curiosare e guardare cosa c’era nelle vicinanze.. O forse anche per evitare di apparire come uno stoccafisso lì impalata!



    AmDv8iE
    LIVELLO 1


    CITAZIONE
    Aspirante Hero
    Energia: 50
    Forza: 5
    Quirk: 12
    Agilità: 8
    -----
    TECNICHE/EQUIP



     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    190

    Status
    Offline
    ▪ Mizuki Kiyoshi ▪
    pGJgGXz
    Esperienza: //
    Livello: 3
    Energia: 175
    Forza: 30
    Quirk: 60
    Agilità: 50

    Peso Trasportabile: [4]

    Scheda

    Narrato - Parlato -

    Non era ben sicura di come Kameko l'avesse non solo convinta ad accompagnarla e seguirla ad una festa, o di come l'abbia convinta a creare un costume in un paio di giorni, ma in qualche modo ci era riuscita.
    A Mizuki non piacevano le feste, non le piaceva essere troppo a contatto con le persone, preferiva ammirarle da lontano ed eventualmente aggiungere il loro corpo alla sua collezione di disegni.
    Tutto quel rumore, la terribile musica che inquina i pensieri delle persone, il vociare e le risate dei partecipanti...
    Non era un ambiente esattamente piacevole per lei, così come non apprezzava dover attendere in fila per entrare in un evento che non le interessava realmente.
    Si guardò attorno, in cerca di qualcosa che la potesse salvare dalla noia più totale, qualche distrazione per ignorare le parole di sua sorella che le parlava alla sua destra.
    Sarebbe stata un ottima esperienza, le aveva detto, un ottima occasione per "conoscere nuove persone" e magari trovare qualcuno di speciale.
    Era troppo tardi per tornare indietro, specialmente dopo tutto il lavoro che aveva dovuto fare per creare un costume decente.
    Se non altro il suo costume era un punto positivo, dubitava della sua idea guardando i singoli pezzi, ma una volta indossato dovette ammettere che non le stava poi male.
    Aveva trovato una buona parrucca dal colore bianco che le allungava i capelli fino alle spalle, non poi tanto più lunghi, ma l'importante era il colore.
    Il lungo vestito, strappato strategicamente in alcuni punti, era di un blu scuro, le sue lunghe maniche bucate chiaramente troppo grandi per le piccole braccia di Mizuki.
    Anche la gonna, di colore grigio, presentava qualche buco per dare una chiara idea del tipo di creatura che la ragazza avesse scelto: uno spettro.
    Kameko si era occupata del trucco, era un esperta in queste cose ed aveva ricopiato lo sketch che la ragazza aveva fatto per darle un idea del "look" che voleva utilizzare.
    La sua pelle naturalmente pallida aveva assunto un colore quasi cadaverico, un intricato disegno violaceo occupava la sua fronte.
    Insomma, tutto sommato aveva potuto sfogasi un minimo nel creare un vestito realmente adatto all'occasione.
    Quello era l'unico punto positivo, però.
    Aspettavano in fila da quella che a lei sembrava una vera e propria eternità, quando in realtà erano passati poco più di dieci minuti.
    Il suo sguardo passò velocemente sulla fila in cui stava aspettando, così tanta gente, così tanti costumi...eppure nessuno riusciva ad attirare la sua attenzione.
    Questa cosa la preoccupava, agli occhi di tutti gli altri non sarebbe stata differente da tutte quelle persone, solo un altro volto in un oceano di volti.
    Continuava a negare che facesse tutte quelle cose semplicemente per dimostrarsi diversa, un semplice bisogno di dimostrare la sua individualità ad una società che aveva accettato la normalità delle cose.
    Ma queste ultime settimane l'avevano preoccupata parecchio, per la prima volta in anni non riusciva a concentrarsi sulle sue idee, era bloccata in questa stramba danza che la costringeva ad evitare di pensare troppo alle attività che aveva reso routine.
    Forse aveva accettato l'invito di sua sorella proprio per quel motivo, le serviva qualcosa che l'avrebbe realmente ispirata, qualche esperienza per calmare i demoni che affrontava nel sonno.
    Istintivamente passò la mano sinistra, priva dei suoi soliti guanti, vicino al suo occhio sinistro.
    Era chiuso per un motivo, continuava a ricordarsi, le conseguenze della sua apertura erano per lei catastrofiche e non avrebbe certamente rischiato di perdersi tra le voci e le facce dell'altro mondo.
    L'altro mondo...era qualche giorno che cercava di evitare il contatto con i suoi abitanti, forse per paura di qualche forma di punizione, forse perché avrebbe inconsciamente voluto separarsi da quella realtà, vivere una vita normale, trovare un marito.
    Il suo sguardo passò a Kameko, che pazientemente aspettava il proprio turno in fila.
    Vestita da strega, un vestito classico e anche abbastanza noioso, portava con se un grosso libro finto.
    Conoscendola avrebbe fatto finta di leggere qualche magia dal libro per ottenere drink extra dal barista o per convincere qualcuno a tenerle compagnia.
    Era come guardare in uno specchio, Mizuki era l'esatto opposto di sua sorella.
    Avrebbe voluto essere come lei, era gelosa della vita che aveva, dell'amore e ammirazione che aveva ottenuto dai loro genitori, forse proprio per questo tendeva a non frequentarla spesso, le ricordava di una vita che non sarebbe mai potuta appartenere alla piccola bambina rinchiusa in casa.
    Si chiedeva spesso cosa avesse spinto i loro genitori a riservarle un trattamento del genere, ma al momento non le importava.
    Era arrivato il loro turno.
    Ad attendere le due sorelle un ragazzo dal bell'aspetto, decisamente alto, travestito da vampiro.
    Aveva un aria da duro, chiaramente tutto parte di un qualche tipo di gioco che gli avevano ordinato di eseguire.
    Prima che potesse annunciarsi come maggiorenne, prendere quel braccialetto ed andarsene, sua sorella si intromise nel discorso, annunciando i nomi di entrambe e mostrando il suo documento.
    Con un sospiro mostrò anche lei il suo documento, tenendolo nelle sue mani con fare protettivo, rendendo il lavoro del "vampiro" un poco più complicato.
    Non le piaceva mostrare la sua identità così liberamente, ma se non altro nessuno l'avrebbe riconosciuta vestita in quel modo.
    Anche se la grande maggior parte delle sue conoscenze difficilmente sarebbe andata ad una festa del genere.
    Il ragazzo porse alle due il fantomatico braccialetto dal colore del sangue per poi farle entrare.
    Quel braccialetto avrebbe rovinato l'estetica del suo costume, decise quindi di metterlo nella sua borsetta.
    Dopo qualche gradino ecco che si ritrovò nella sala principale: un enorme pista da ballo.
    Decisamente non il luogo in cui sarebbe stata tutta la serata, troppo caotico, già la musica di sottofondo non le piaceva.
    Il DJ era assente, probabilmente aspettava che ci fossero più persone all'interno del locale.
    L'intera sala, e probabilmente anche il resto del locale, erano arredate con vari accessori adatti alla festività: pipistrelli, ragnatele, zucche.
    Tutto molto generico, questa festa le sembrava più una scusa per promuovere un qualche tipo di discoteca che un effettivo party a tema Halloween.
    Adocchiò la zona bar, senza alcun dubbio la zona dove sua sorella si sarebbe appollaiata, non le interessava neanche quella.
    Notò però delle scale che portavano ad un secondo piano, senza alcun dubbio più silenzioso e meno affollato, forse aveva trovato un posto decente dove passare del tempo.
    Tu...divertiti?Si, divertiti, ti manderò un messaggio quando me ne vado.
    Disse alla sorella con un cenno di mano, una specie di finto saluto che chiaramente non tentava di nascondere inutilmente il suo disinteresse.
    Non esagerare con gli alcolici.
    Senza aspettare una risposta sarebbe andata dritta verso quelle scale, il numero di persone nell'edificio era ancora relativamente basso, quindi arrivare non si rivelò un problema.
    Una pista da ballo, più piccola rispetto a quella del piano inferiore, qualche tavolo e dei divanetti per rilassarsi e le balconate che permettevano alla gente seduta a questi posti di osservare il piano inferiore.
    Quello sarebbe stato il suo posto, un tavolo vicino ad una di queste balconate, verso la metà della sala, così da poter osservare entrambe le piste da ballo senza interagire con esse.
    Inoltre con un poco di fortuna non ci sarebbe stato altrettanto rumore.
    Con un sospiro si sarebbe seduta sul divanetto del tavolo che aveva scelto, tirando fuori dalla borsetta il suo blocco note, forse disegnare i costumi più interessanti avrebbe risvegliato in lei lo spirito creativo che tanto cercava.

    ➤ TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO
    • Tecniche
    ---
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    965

    Status
    Anonymous
    ▪ Fuyuko Tanaka ▪
    8BVEhc2
    Esperienza: 275
    Livello: 3
    Fazione: Heroes
    Forza: 020
    Quirk: 070
    Agilità: 060

    Peso Trasportabile: [4]

    Scheda

    Narrato - Parlato - Pensato

    Alcune settimane prima le era capitato sott’occhio il lugubre manifesto di una festa in tema Halloween affissa nella bacheca del complesso residenziale della UA, Heights Alliance. Spesso venivano lasciati annunci e richieste di personale per quei studenti che avevano bisogno di yen per pagare la retta scolastica. Nonostante la Tanaka era riuscita ad ottenere una borsa di studio alla Yuuei Academy, che provava a mantenere con la già precaria media scolastica, si fermò a leggere il volantino in cui si annunciava non solo l’evento ma anche la ricerca di staff. Una ghiotta occasione per la studentessa per mettere qualche yen da parte e cercare una indipendenza dalla famiglia, ignara dalla sua decisione di seguire le orme del fratello. Non era mai stata una ragazza da festa, anzi era Emi-chan, la sua migliore amica, a trascinarla in locali o nei posti più esclusivi di Tokyo. L’idea d’indossare un abito a tema e lavorare l’intera serata tra folle di ragazzi e ragazze in cerca di divertimento nella notte più spaventosa dell’anno non la entusiasmava nemmeno un po'. Eppure aveva bisogno di quel compenso in denaro ed approfittando della pausa didattica del Weekend aveva deciso d’inviare via mail il suo curriculum. Non aveva ampie esperienze lavorative e non si sentì di rifiutare quando fu assunta come addetta alle pulizie.

    Con i mezzi pubblici era riuscita a raggiungere il remoto magazzino di Tsukiji, ripromettendosi a fine serata di chiamare un taxi per ritornare al complesso residenziale dell’Accademia per eroi. Furono vani i suoi timidi tentativi, più che altro espressi tra sé ed i suoi pensieri, di opporsi a quell’abbigliamento piuttosto spinto per i suoi gusti. Un abito da strega composto da un corpetto nero che lasciava il ventre e le spalle scoperte, un gonnellino che copriva solo in parte le cosce e dei vertiginosi tacchi. Oltre a mettere in mostra lembi di pelle che preferiva di solito coprire con pesanti maglioni o abiti di quei tempi, sia le calze a strisce che la cintura mostravano un gatto stilizzato con le stesse sfumature del plenilunio. Le mani fino a sopra i gomiti erano coperti da guanti neri ed una cravatta dorata con un gatto stilizzato le avvolgeva il collo. La chioma turchese era stata raccolta in due code, su cui era stato adagiato il tipico cappello da strega. Pensava che il fiocco dorato fosse davvero carino, ma di quell’abito c’era poco delle streghe cattive che infestavano i cieli con il calare della notte. Le era stato fornito un carrello ben accessoriato con stracci, secchi, detergenti per pavimenti ed una scopa per spazzare. Era molto simile a quelle che le streghe utilizzavano per solcare i cieli ad Halloween. Lei avrebbe dovuto cavalcarla per rendere lindo e pulito il pavimento ed i servizi igienici. Un lavoro ingrato, ma che qualcuno doveva fare.

    “Spero che la serata si concluda presto.” Perché protrarre la festa di Halloween fino a notte fonda significava dover ripulire il magazzino fino all’alba. Con una catena spostava il carrello delle pulizie, che emetteva uno sgradevole stridore in quanto alcune ruote sembravano traballanti ed una completamente bloccata. Si appostò accanto all’area adibita ai servizi igienici, separata in reparto maschile e femminile, ed appoggiando ambedue le mani sulla scopa perpendicolare al pavimento iniziò ad osservare con aria vagamente annoiata i presenti.
    ➤ STATUS & TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO
    • Status
    Energia: 175/175
    Danni: Illesa

    • Tecniche
    ---

    • Equipaggiamento
    ► Costume di Halloween: Witch
    ► Effetto: //

    ► Equipaggiamento 1: -
    ► Effetto: -
    ► Peso: [0]


    Edited by *Sybil* - 4/11/2019, 00:39
     
    .
  11.  
    .
    Avatar


    Group
    Yuuei Student
    Posts
    6,966
    Location
    Camp Halfblood

    Status
    Anonymous
    Sumire Murakami
    ✿✿✿

    Tra i corridoi di scuola, per le strade di Tokyo, sui social, si poteva percepire chiaramente l'eccitazione nell'aria, chi più e chi meno, erano tutti emozionati per l'arrivo di Halloween, da ormai un settimana non si parlava d'altro che di un particolare evento che si sarebbe svolto la sera del 31 ottobre. Tra i volantini per le strade, i banner sui social e il passaparola era letteralmente impossibile non essere a conoscenza della festa che si prospettava essere la più gettonata tra i giovani della grande metropoli giapponese.
    C'era un tempo in cui Sumire aveva amato Halloween, quando da piccola si era presa una fissa per le streghe ed ogni anno usciva di casa travestita con lo stesso identico costume, passando la serata a bussare alle porte dei suoi vicini, raccogliendo una marea di dolcetti. Per lei, ora adolescente, Halloween aveva perso senso e le risultava totalmente indifferente, tanto che quello sarebbe stato il primo anno dopo tanto tempo che la ragazza l'avrebbe festeggiato perchè se da una parte Halloween non le interessava, un party era esattamente ciò di cui aveva bisogno. Probabilmente nessuno lo avrebbe mai detto, ma le feste a Sumire piacevano, da quando si era trasferita a Tokyo non aveva ancora avuto la possibilità di partecipare ad una festa così grande come si prospettava essere quella del "evento si Salem", una festa aperta a tutti, a cui lei non poteva mancare.

    Se avesse potuto scegliere non si sarebbe vestita da niente, non sapendo però se fosse o meno obbligatorio optò per fare esattamente come tutti gli altri e non rischiare di venir buttata fuori solo per non essere più una bambina che gioca a travestirsi.
    Come soggetto per il costume scelse Daenerys, una delle protagoniste di una serie in voga, scelta non solo perchè si trattava del suo personaggio preferito, ―oltre al fatto che trovasse avessero caratterialmente cose molto simili―, ma anche per la varietà di meravigliosi outfits che avrebbe potuto creare.
    Il suo costume, o per meglio dire cosplay, non era affatto uno di quelli che si potevano trovare su internet, con della pessima qualità e incredibilmente deludente e diverso da quello che promettevano una volta arrivato a casa. Sumire faceva le cose in grande, o non le faceva proprio: aveva girato per parecchi quartieri di Ginza in cerca di una sartoria che potesse occuparsi di confezionare un vestito su misura per lei. Non si era limitata soltanto a prendere un povero sarto che ubbidisse ad ogni suo singolo capriccio, aveva speso interi pomeriggi nei vari shopping e mall anche per dedicarsi alla scelta della tela perfetta con cui realizzarlo.
    Il costume era composto quindi da un vestito color acquamarina con qualche schizzò dorato qua e là, una generosa scollatura a v si fermava poco sotto il diaframma, combaciando perfettamente col cinturino dorato che si ramificava attorno alla sua vita, esso era ampio e grande da giungerle fino ai fianchi, non era fatto di tela, piuttosto di un metallo leggero e nel mezzo delle diramazioni che lo formavano era ben visibile il vestitino azzurro sottostante. Lo stesso motivo del cinturino era posto anche sulle spalline e da esse nasceva un mantello dello stesso colore del vestito, che cadeva ai suoi piedi.
    Fortunatamente non ebbe necessità di ricorrere a parrucche per imitare i suoi capelli, avendoli del suo stesso colore per natura: li aveva lasciati sciolti, le sue crini, solitamente perfettamente lisce, le ricadevano ora sulle spalle in piccole onde bianche e due piccole trecce facevano capolino, partendo dalle tempie per poi unirsi in un unica treccia dietro il suo capo.
    Si trovava così davanti al locale, col suo abito incredibilmente caro, aspettando pazientemente in fila che arrivasse il suo turno. Dalla grandezza del luogo Sumire dedusse si dovesse trattare di una qualche ex fabbrica o magazzino in disuso che qualcuno si era preso la briga di rimodellare e trasformare in una sala per eventi, personalmente non ne aveva mai sentito parlare, quindi poteva trattarsi di un'inaugurazione, approfittando così di Halloween come scusa per far conoscere il posto. Notò parecchi volti conosciuti, sia dietro che davanti a lei, ma non osò rinunciare al proprio posto in fila, le persone arrivavano in massa ed era ormai da una quindicina di minuti che aspettava di giungere finalmente all'entrata.
    Quando fu il suo turno e scoprì che consegnavano braccialetti di colore diverso ai maggiorenni e ai minorenni, cercò di dissimulare al meglio l'espressione indignata che voleva assumere il suo viso: Non è giusto! Cioè... si, immagino che non sia proprio legale far bere i minorenni... ma non è comunque giusto!
    ‹ Minorenne. › disse, mostrando la carta d'identità al ragazzo addetto ai braccialetti, senza nemmeno degnarlo d'un occhiata. L'albina avrebbe sicuramente trovato il modo, più avanti, di procurarsi dell'alcol, nessun braccialetto arancione avrebbe potuto impedirglielo. La sua ostinatezza nel voler bere alcolici non si trattava solo nel voler apparire cool o ribelle, quanto per aver bisogno di disinibirsi: una Sumire astemia non era divertente e lei ne era consapevole.
    Una volta entrata nel locale, l'albina si fermò ad'ammirare l'estesa pista da ballo, illuminata da molteplici lampadari dai colori sgargianti, era ancora decisamente vuota, la concentrazione maggiore di persone in quel momento si trovava piuttosto ai lati di essa, nei banconi dove camerieri servivano da bere e da mangiare agli invitati. A quel punto la ragazza spostò lo sguardo attorno a sé, in cerca d'un volto conosciuto a cui potersi rivolgere.

    1ZgkDoR
    | Hero | #Livello 3 | 17 y.o. | |
    Energia: 175 | Frz: 21 | Qui: 70 | Agi: 59

    ✿✿✿


    | code © only for MHA GDR |
    contatti
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Advanced Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    3,505

    Status
    Offline


    Ayumi Star




    amy-sorel-by-eonforgery


    Narrato - Parlato - pensato



    Ed eccola la notte delle notti per Ayumi la sera di Halloween non era forse un segreto o almeno per chi l'ha conosceva che questa era la festa preferita di Ayumi quando era piccola adorava andare in giro a fare dolcetto o scherzetto certo ora era tutto diverso non aveva più l'età per dolcetto o scherzetto e la situazione di solitudine e di senza monete che aveva non le permetteva di festeggiarla a dovere una delle sue feste preferite... Però quando si esibiva in quel periodo dell'anno adorava vedere i bambini mascherati dai classici vampiri, licantropi, streghe o mummie. Era divertente e spesso Ayumi dava a loro qualche moneta di cioccolata che qualche spettatore le aveva dato. Halloween la divertiva e in quel periodo dell'anno aiutava a non considerare il suo quirk una maledizione infondo Halloween è la notte della paura. se usava il suo quirk per rendere reale qualche diciamo casa stregata amatoriale per Ayumi era solo tanto di guadagnato.almeno poco per la sua diciamo piccola autostima. Però le mancava andare in giro in maschera in quel giorno dell'anno.

    Quindi immaginate la sua emozione quando vide il manifesto messo in una delle piazze dove si stava esibendo di una festa in maschera in un locale chiamato Salem pensò per giorni interi al cosa poteva indossare per la festa in maschera. Quando all'Eden entrò nella stanza dove tenevano i costumi o gli accessori di scena di solito che riponeva il suo stocco e tutti sapevano che era il suo anche perché tra quelle spade finte la sua era l'unica autentica. lì però vide un paio di ali bianche piumate da angelo molto ben fatte e realizzate anche se molto impolverate forse a causa dello scarso utilizzo di questo accessorio e vicino ad esse un' aureola bianca anch'essa impolverata così pensò al cosa vestirsi per la festa.

    Potrei vestirmi da angelo caduto o oscuro non sarebbe male come idea devo trovare solo qualcosa di simile ad un'armatura.

    la ragazza uscì dalla stanza pensando successivamente a cosa poteva abbinare al suo vestito per lei che adorava mascherarsi ad Halloween e poterlo fare dopo tanto tempo l'abito doveva essere semplicemente perfetto così dopo la sua esibizione tornò a pensare al vestito non prima però di aver chiesto se poteva prendere quelle ali ed aureola e modificarle dissero "che non c'era nessun problema" visto che erano accessori che ormai non usava più nessuno.

    Alla fine la ragazza riuscì a procurarsi il suo vestito una simile ad un'armatura in plastica abbastanza resistente e flessibile formata da un top nero con dei cigni rossi ed un falda con gli stessi colori, e delle strisce in stoffa argentee e rosse i bracciali e guanti d'arme dello stesso colore e stessi cigni rossi ad adornare le braccia, gambali neri con un piccolo tacco con cigni rossi e un volto femminile con una colorazione che ricordava la pietra come se i cigni fossero l'elmo.

    Il costume era perfetto leggero da indossare ed elegante la sera della festa in maschera era pronta si era portato ciò che gli serviva in borsone per metterselo vicino alle ali a aureola pulite che il bianco ormai aveva lasciato il posto al nero l'ho spettacolo non era un problema visto che la fortuna dell'eden e della sua natura illegale non si facevano tanti spettacoli e quando era e il pubblico facoltoso era andato si chiudeva la parte del teatro. Così che la ragazza poteva prepararsi con il costume mise un body in latex nero che aiutava a renderla come un pezzo unico risaltando ancora di più il rosso e mimetizzando il nero dell'armatura ed infine Ayumi si mise le ali nere anche il filo mimetizzato e l'aureola e cosa ancora più incredibile decise di sciogliere i suoi codini rivelando una lunghezza di capelli che gli arrivava fino a metà della schiena. ed infine mise delle lenti a contatto nere. Per poi uscire dal teatro per andare al Salem.

    Una volta lì vide che per fortuna non c'era molta gente quindi era relativamente presto non era grandissimo alla rossa non importava anzi era solo un magazzino a fatto a mo di locale o discoteca però voleva solo divertirsi quindi era per la sua mente perfetto era la sua prima festa di Haloween ed era emozionata all'idea di entrare, mostro al buttafuori il suo documento perché non credeva che avesse i 20 anni previsti dalla legge Giapponese. Una volta riconosciuta l'effettiva età di Ayumi riuscì ad entrare nel locale scendendo le scale vide il locale all'interno ed era bellissimo con ragnatele e decorazioni di Halloween Ayumi era tornata bambina soprattutto nel vedere gli altri avventori in maschera soprattutto quando vide la barman e non poteva crederci era vestita con una felpa con il cappuccio con delle orecchie di gatto aperta mostrando il corpo e il bel torace arrossendo Ayumi, subito si avvicinò al bancone.

    Ma tu pensa allora è vero che Giappone e proprio piccolo non ti vedo da quella sera al luna park Aoi.


    https://myheroacademia.forumfree.it/?t=76728781SCHEDA PG - LIVELLO PG[/URL]

    Forza: 15
    Quirk: 30
    Agilità: 30
    Energia: 100
    Tecniche/Equipaggiamento usato: SOLO TITOLO TECNICA E/O DELL'EQUIPAGGIAMENTO
    Danni: X
    CITAZIONE
    TECNICHE/EQUIP
    ...descrizione della tecnica/equipaggiamento



     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Moderatore
    Posts
    900

    Status
    Offline
    Narrato
    Parlato
    Halloween, uno dei periodi più amati nei trecentosessantacinque giorni che compongono l'anno. Forse perché ci si può travestire, forse perché porta allegria per le strade, fatto sta che, qualunque sia il motivo, le persone amano questa festività di origine celtica. Infatti basta fare un giro per strada per trovare decine e decine di volantini diversi. Feste in maschera per adulti e per bambini, gare di costumi, eventi vari che vanno a braccetto con il tema della festa, alcune catene di ristornati che decidono di fare uscire dei piatti a tema e così via. Bastano davvero dieci minuti di passeggiata per trovarne centinaia, e solitamente in qualsiasi forma di pubblicità. Chi appende i volantini sui muri, chi li lascia dentro ai bar, e chi ancora li distribuisce a mano, tra tutti i passanti.
    Ed è stato proprio quello il metodo con il quale Daisuke è venuto a conoscenza di questo classico evento in stile Halloween. Stava tornando a casa dopo una lunga giornata, passata a cercare dei pezzi di arredamento per la sua nuova dimora, tutto ciò inutilmente. Aveva quasi finito il budget, doveva darsi una calmata con le spese non necessarie. Però, a dire il vero, era proprio per una questione di soldi che nella serata "più spaventosa di tutto l'anno" non sarebbe stato a casa inutilmente, ma avrebbe lavorato in un locale. Infatti, nel volantino che gli avevano passato, che recitava la scritta SALEM come titolo a caratteri cubitali, era indicata anche la richiesta di staff, una cosa a dir poco piacevole per il corvino. Era tornato da poco in città, dopo un lungo viaggio durato due anni, in alcuni momenti si sentiva quasi fuori posto, in altri invece, gli sembrava di non essere mai partito, ciò non cambiava la situazione però, aveva bisogno di soldi per tirare avanti, soprattutto ora che aveva trovato una dimora reale. Perciò, con mite motivazione, decise di ringraziare la ragazza che gli aveva passato quel foglietto di carta colorata, che aveva lo sfondo coperto di piccoli disegni in stile cartoon, tutti inerenti alle classiche decorazioni di Halloween: ragni, teschi, fantasmi, e così via.
    Quindi, si mise il piccolo volantino nella tasca dei pantaloni, non lo avrebbe certamente letto in strada, considerando il "traffico" umano di Shinjuku. Una volta ritornato al suo umile ma accogliente appartamento - nel quale mancavano ancora alcuni mobili necessari, come il tavolo della cucina e il forno - crollò sul letto, estraendo il voglio dalla tasca e iniziando a leggerne il contenuto.
    Non era nulla di troppo complicato, richiedevano vari ruoli, e l'unico che poteva ricoprire senza problemi, e con relativa facilità, era quello del cameriere, a suo malincuore. Gli sarebbe piaciuto occuparsi dei drink, ma aveva assolutamente zero esperienza a riguardo, perciò non sarebbe stata esattamente l'idea migliore. Non avrebbe avuto troppi problemi nemmeno ad arrivare fino al locale in questione, o forse sarebbe meglio definirlo magazzino? Non aveva la minima idea di come fosse stato gestito, magari i proprietari avevano ristrutturato l'intera struttura, così da poter ospitare un party con i fiocchi, oppure si sarebbe rivelato molto più simile ad un rave illegale. Non che gli importasse davvero, gli bastava sapere come lo avrebbero pagato e quanto, per il resto potevano anche essere cinque gatti in una catapecchia.
    Cercando il nome dell'evento su internet, ci mise poco a trovare anche un contatto a cui mandare il "curriculum", non che ne avesse uno. Si era limitato a fare richiesta per il lavoro, inserendo alcune esperienze fatte fuori dall'arcipelago nipponico, nulla di totalmente legale ed ufficializzato dai documenti però. Non aveva troppe speranze a riguardo, a dire il vero, e considerando che si sarebbe anche dovuto fare un costume, in caso positivo, immaginava che la risposta sarebbe arrivata a breve, con due o tre giorni di attesa al massimo.
    Ed il ragazzo dai capelli corvini immaginava bene, in giro di due giorni trovò la mail di risposta sullo schermo del suo notebook, e con estrema sorpresa, notò che lo avevano accettato. Forse era davvero un lavoro di poco conto, per davvero poche persone, chi altro avrebbe accettato una persona senza la minima referenza? Beh, in ogni caso, ormai avevano detto di sì, non potevano tirarsi indietro. Nell'attesa però, Daisuke non era stato con le mani in mano, ma aveva pensato a che costume potesse indossare a questo evento in maschera, ci voleva qualcosa di poco ingombrante, ma che allo stesso tempo fosse abbastanza carino da vedere. Non gli fregava molto di fare bella figura, ma dal momento che lo avevano assunto voleva portare rispetto per l'evento e per i suoi partecipanti. Aveva scelto un personaggio di un libro famoso, dal quale avevano tratto svariate opere, il conosciutissimo fantasma dell'Opera. La sua scelta non avvenne per piacere o per altro, semplicemente sarebbe stato facile da realizzare, e sarebbe sicuramente bastato come costume.
    Perciò, dopo una breve ricerca, decise di comprare un costume online, non avrebbe fatto fatica a trovarne uno carino, e probabilmente non avrebbe neanche speso troppo. Soprattutto considerando che non avrebbe avuto bisogno di comprare un completo, ne aveva ancora un paio, conservati nell'armadio per le occasioni importanti. Sicché, le uniche cose da comprare furono la maschera, che doveva essere ben attillata al viso, ed aveva una sopracciglio disegnato sul materiale stesso, il mantello, che probabilmente si sarebbe tolto in giro di poco, ma che gli sarebbe stato certamente utile per girare all'esterno del locale, ed un cappello a tesa larga, che avrebbe avuto lo stesso scopo del mantello. E così il suo costume era finito, semplice da realizzare e rapido da indossare. Sarebbe stato anche estremamente in linea con il suo ruolo di cameriere, elegante ma non pacchiano.

    E così, dopo poco tempo, la tanto attesa giornata arrivo, il ragazzo dai capelli corvini doveva andare a Tsukiji, in una zona non proprio abituale per i locali, anzi, per nulla abituale per i locali. Gli avevano fornito delle istruzioni via mail, come l'ora di inizio e le indicazioni stradali. Non era difficile arrivare in quella zona del quartiere, infatti erano presenti vari treni, ma anche varie stazioni. Ovvio, in alcuni casi avresti dovuto camminare, ma era un piccolo prezzo da pagare per arrivare lì puntualmente, soprattutto considerando che non tutti avevano a disposizione una veicolo privato. Una volta arrivato vicino all'indirizzo che gli avevano indicato, notò il suo anticipo, era arrivato dieci minuti prima del dovuto, tutta colpa della sua fretta e della sua paura di arrivare in ritardo, ma ormai che era lì gli conveniva entrare, ci sarà stato comunque qualcuno, no?
    E così fu, dentro al locale era presente un ragazzo dai capelli verdi, tenuti lunghi, e con un vestito da infermiere che lo lasciava abbastanza scoperto. Che fosse uno degli organizzatori? Probabile, considerato l'anticipo, ma magari era solamente un suo collega arrivato prima del dovuto. Una cosa che lasciò visibilmente stupito Daisuke però, fu il lusso del locale, si vedeva che chiunque avesse gestito l'evento aveva scelto di spenderci parecchi soldi. Lampadari di cristallo, divanetti e tavoli, una zona bar, un gran palco. Non erano certamente cose comuni in un semplice magazzino, che fosse l'evento di lancio di un nuovo locale? Poteva essere, sicuramente però sarebbe rimasto sulla bocca delle persone per un po' di tempo. Il ragazzo dai capelli verde poi, gli andò in contro per spiegarli meglio la situazione. In breve, il lavoro del corvino non sarebbe stato tanto difficile, doveva prendere gli ordini e servirli, però solamente quelli provenienti dal piano superiore. E probabilmente avrebbe avuto anche dei colleghi, tutto tranquillo quindi.
    Dopo un po' di tempo, Daisuke si fece anche truccare da un ragazzo che era lì apposta, probabilmente assunto per truccare clienti e staff.
    Ehi, ciao, mi potresti impallidire leggermente? Lo volevo fare io, però non sono decisamente in grado. Mi faresti un piacere! Disse il corvino al ragazzo vestito da Yakuza, o simili. A dire il vero all'inizio non aveva capito se fosse un costume o meno, ma una volta visti gli strumenti nella valigetta di pelle aveva compreso, anzi, era persino un costume ben fatto. La sigaretta fumata per metà, gli occhiali da sole, un grande tatuaggio di un drago sul petto, tutti elementi molto carini, seppur probabilmente tutti finti. Sempre che non stesse con gli occhiali da sole all'interno di un locale, cosa possibile seppur strana. Una volta che il ragazzo dai lunghi capelli neri ebbe finito, Daisuke si specchiò, ritrovandosi ben più pallido di quanto fosse abituato a vedersi.
    Grazie mille per il trucco! Fu questa la risposta di Daisuke, seguita da un mezzo-inchino per pura formalità. Il ragazzo corvino ora aveva decisamente un aspetto più adatto al personaggio che stava "interpretando", il quale era ben più bianco di quanto il giapponese potesse mai sperare di essere.
    Da quel momento in poi, il corvino si sarebbe insediato nel piano superiore, aspettando le dieci e mezza, con l'ingresso dei primi clienti, non aveva nemmeno guardato i baristi, avrebbe avuto tempo di farlo per tutta la serata alla fine, ed essa sarebbe stata decisamente lunga.
    Come immaginava inoltre, mantello e cappello furono decisamente di troppo. Tra il calore emesso dalle luci, e quello emesso dalle persone, la temperatura non avrebbe tardato a salire, per questo quindi, rimase solamente in completo, con un piccolo papillon sotto il collo e un paio di guanti bianchi, che si accoppiavano al colore della camicia. Una cosa che poteva renderlo decisamente meno professionale però, erano i capelli, l'utilità del cappello era anche quella infatti, nascondere quel disastro di ciuffi sparpagliati che il ragazzo aveva in testa.
    Se uno avesse guardato il ragazzo, inoltre, avrebbe potuto notare come il suo sguardo era fisso sulle scale, d'altronde doveva prendere gli ordini di tutti quelli arrivati lì sopra, o perlomeno chiedere, perciò era comprensibile un certo interesse.
    Daisuke Okada | Livello 7
    Quirk: 255
    Forza: 205
    Agilità: 260
    Energia: 750


    Condizione Fisica

    XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX




    Equipaggiamento e Tecniche

    XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX





    Edited by DualSlayerBlade - 2/11/2019, 22:44
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Sugar-fueled machine

    Group
    Administrator
    Posts
    3,071

    Status
    Offline
    DADI TANAKA PUREIS
    6GP8Bns
    Dadi non poteva negare che l'emozione di quei giorni si era quasi trasformata in ansia, più che altro perché aveva attraversato diverse fasi di crisi nell'ultima settimana prima di Halloween. La notizia che una festa a cui chiunque sarebbe andato era una tentazione troppo forte per la ragazza, a cui sembrava un'occasione divertente per ambientarsi meglio tra i nuovi compagni e per entrare nella vita notturna di Tokyo. Era venuta a conoscenza della festa alla domanda di una conoscente a dire il vero, che le aveva chiesto se sarebbe venuta. Dadi aveva risposto con un "non lo so" a tutti, anche perché non aveva avuto idea fino all'ultimo cosa mettersi. Non aveva mai festeggiato Halloween nel senso americano del termine, quello strano evento in cui bambini travestiti se ne andavano a chiedere dolcetti a sconosciuti. Sembrava così irreale per gli standard della società giapponese, ora che ci pensava. Una festa però era qualcosa di ancora più sconosciuto per lei, non essendo la tipica persona che si interessa di quelle cose. Forse era troppo seria e le riteneva un po' una perdita di tempo, ma in verità la spaventava un po' uscire da sola per Tokyo. Forse però quello era un modo per uscire dal guscio in cui entrava ogni volta che tornava a casa.
    Non era stato facile convincere i genitori, non particolarmente abituati a vederla uscire a quegli orari decisamente mai proposti da Dadi. Le avevano fatto mille domande, scatenando tutta la loro natura apprensiva in un'ora sola e concentrandola in milioni di dubbi e raccomandazioni. Alla fine avevano accettato che andasse, forse grazie alla natura più permissiva della madre. Dopotutto lei proveniva dalla più libera e particolare Europa e quelle tradizioni non erano così strane per lei. Avevano chiesto pure se avesse bisogno di comprare un costume, ma molto fieramente la ragazza aveva detto che se ne sarebbe occupata da sola. Aveva avuto in mente moltissimi travestimenti, ma alla fine fece una scelta un po' particolare rispetto a quel che aveva pensato inizialmente.
    Aveva scelto di vestirsi da soldato, ma anche grazie a qualche consiglio e consultazione con la madre, era andata per qualcosa di più fine ed antico e non barbosamente moderno. Forse era una scelta per ricollegarsi alle sue origini, ma alla fine lo aveva indossato perché il risultato le sembrava dannatamente cool. Il primo "strato" del costume consisteva in una camicia bianca abbottonata quasi completamente, corredata da un semplice paio di pantaloni bianchi larghi sulle caviglie. Quelle erano parti di vestiario che aveva trovato in negozi, ma la parte più difficile ed impegnativa era risultata nella giacca. Aveva girato numerosi negozi di vestiti normali (andando per quelli più economici, non volendo spendere una fortuna per qualcosa che doveva modificare), ma non aveva trovato un risultato che la soddisfacesse. Alla fine però, aveva deciso di riciclare una vecchia giacca chiara della madre che sembrava abbastanza vecchia per passare per l'uniforme di un soldato francese, nonostante lei dicesse che ai suoi tempi fosse l'ultima moda. Le aveva comunque detto che poteva farci quello che voleva, visto che ormai era nell'armadio da anni senza vedere la luce del sole. Le maniche erano leggermente lunghe, ma non aveva affrontato quel corso per nulla. Aveva il colletto ed i bottoni adatti per essere una degna base, ma le mancavano le varie decorazioni. Aveva deciso così di affidarsi un po' alla sua fantasia ed utilizzando la colla adatta aveva attaccato numerose strisce dorate, che facevano tutto il giro da un lato all'altro del capo. Si era poi affidata ad un grande fornitore di accessori per Halloween per trovare le spalline adatte a creare l'effetto da soldato, oltre che ad un cravattino nero ed un cappello bianco da indossare quella sera. Aveva inoltre trovato un finto stocco di gomma, compreso di cinturino da avvolgere per tenerlo al proprio fianco. Sperava che nessuno la richiamasse, ma alla fine era troppo finto per attirare le attenzione di qualcuno la notte di Halloween. Montato il tutto e corredando l'outfit con un paio di stivaletti neri ed una borsa del medesimo colore, era piuttosto soddisfatta del risultato. C'era qualche imperfezione qui e la, ma per essere il suo primo costume non era proprio male.
    La sera di Halloween era quindi pronta ad uscire e non aveva pensato ad altro quella giornata, più che altro con chi andarci. Alla fine non aveva dato alcuna conferma, più che altro perché fino all'ultimo era insicura se andare. Le sembrava un po' brutto mandare un messaggio ora a quelle poche persone che potevano avere uno straccio di possibilità di accettare la sua presenza, ma si era impegnata così tanto per fare quel costume che decise che ci sarebbe andata da sola piuttosto. Magari avrebbe incontrato qualcuno nel frattempo e sarebbe andata meglio, ma alla fine poteva solo passare e poi andarsene. Arrivata quindi di fronte al locale (ringraziando di avere un costume più o meno coperto dal freddo), armata di stocco di gomma e cappello da militare, aveva subito notato l'insegna e la grande confusione che si era generata di fronte al locale già a qualche minuto dall'apertura. Si era sistemata i lunghi capelli in una coda per la serata, potendo così indossare il cappello senza problemi, che sistemò un'ultima volta. Avrebbe potuto osservare cosa doveva fare per entrare, pensò mettendosi in fila. Passarono diversi minuti prima che la fila cominciasse a scorrere, ma per fortuna non sembrava particolarmente lenta. Sbirciò quelli in testa al marasma di gente, notando che ognuno di loro stava mostrando la carta d'identità al buttafuori. Arrivò anche il suo turno e, con il documento già pronto, rivolse la parola al minaccioso buttafuori.
    « Dadi Pureis, sedici anni. » - Dichiarò timida al vampiro, sperando che accettasse velocemente quel che gli aveva detto. Le sembrava di trovarsi di fronte ad un mostro vero, considerata l'inquietudine che le trasmetteva quell'uomo. Avrebbe poi mostrato la piccola arma bianca in gomma che si era portata dietro, afferrandola con la mano e piegandola per mostrargli che fosse finta. Avrebbe poi accettato il braccialetto arancione offerto, entrando poi finalmente all'interno del locale.
    Questo si presentava come la tipica discoteca, come se la era immaginata nel suo immaginario personale delle discoteche. Le decorazioni di Halloween erano molto carine e le ricordavano quelle che aveva provato a fare qualche giorno prima a scuola. Vedere già quel gran numero di gente che era tutta vestita la faceva un po' ridere, ma allo stesso tempo rendeva l'atmosfera più leggera. Non voleva però aver esagerato con la serietà del costume, ma già vedendo la bellezza di alcuni scacciò quel pensiero, che venne sostituito da un pizzico di invidia. Non era di certo una gara, ma avrebbe potuto fare meglio probabilmente. Avrebbe dovuto solo godersi la festa e non voleva pensare a quelle cose, quindi cominciò a camminare timidamente tra la gente. Le sembrava di vedere numerosi ragazzi della sua età, cosa che la rassicurava un poco. Notando i lampadari che cambiavano colore a ritmo di musica ne fu genuinamente meravigliata: le sarebbe piaciuto avere un sistema del genere per camera sua. Si guardò attorno, passeggiando ed ogni tanto mettendosi a posto il cappello bianco, osservando i vari tipi di costumi. Non le sembrava di riconoscere nessuno per ora, od almeno non aveva trovato nessuno tra la folla. Si perse tra gli sguardi in mezzo alla sala, quasi marciando rigidamente e migliorando inconsciamente l'imitazione di un serio soldato. Non era particolarmente abituata a quel tipo di festa, cosa si faceva? Si aspettava la musica per ballare? Ma l'unica esperienza che aveva era quella da piccola con la danza classica, decisamente non adatto a quel contesto. La cosa più logica da fare era cominciare ad avanzare verso il bar, provando qualcosa mentre cercava qualcuno. Ma avrebbe mai trovato qualcosa di simile ad un conoscente in mezzo a quel mare? Cambiò quindi direzione, andando verso le scale illuminate per osservare meglio la zona. La gente già seduta ai tavolini la inquietava un po', considerato che c'era gente di tutti i tipi che faceva le più disparate cose. Chi parlava, chi già beveva, chi disegnava a quanto pare. Una specie di spettro sembrava infatti osservare i presenti, come una presenza morta anni prima che giudicava i mortali. Non poteva negare che quel costume fosse fatto molto bene, ma evitò di parlare con quella tizia. Scalando ancora il regno dei morti, avrebbe potuto osservare ancora meglio e con più calma il party. Aguzzando gli occhi, avrebbe notato qualche suo compagno di classe, con i quali però non aveva ancora avuto grandi occasioni di parlare. Aveva notato più che altro una ragazza bionda di cui non ricordava il nome, ma che le sembrava particolarmente bella quella sera, vestita da un personaggio che non conosceva nel dettaglio ma che riconosceva vagamente. Gettava ogni tanto lo sguardo sul fantasma che disegnava, notando anche un mafioso seduto ad un tavolo che aveva deciso di ricreare la tour Eiffel coi propri capelli e che truccava i presenti.
    « Uff... » - Decise però di muoversi da lì, non le piaceva rimanere ferma in un luogo e deprimersi. Con la sua fidata spada al suo fianco, la Generale Dadi Tanaka Pureis si sarebbe diretta al bancone del bar cercando di richiamare l'attenzione del barista non appena questo si fosse liberato dagli altri ordini. « Scusi...avete limonata, per caso? » Ricevuta una risposta positiva si sarebbe fatta servire, tenendo il lungo bicchiere in mano e sorseggiando ogni tanto per fingere di essere occupata. Resistette alla tentazione di prendere il cellulare e cercò nuovamente la figura di Sumire, pur non conoscendola in pratica. Le tornò in mente il nome e, superato questo possibile ostacolo ad una conversazione, avrebbe cercato il suo sguardo salutandola da lontano. Sperava che la notasse, più che altro perché sembrava anche lei venuta da sola. Forse avrebbe potuto parlare con lei, nel frattempo?

    | Studentessa | #Livello 2 | 16 anni | © |
    Energia: 100| Forza: 20 | Quirk: 30 | Agilità: 25
    - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
    Scheda: Link.


    Edited by Dëlin - 4/11/2019, 08:39
     
    .
  15.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Outlaws
    Posts
    722

    Status
    Offline
    Darius WILD
    JE4rQ4y
    Status: Illeso
    Livello: 7
    Energia: 750
    Forza: 175
    Quirk: 250
    Agilità: 300

    Peso Trasportabile: [4]

    Scheda

    Narrato - Parlato - Pensato



    Ormai era tornata da qualche tempo dal suo periodo di riflessione in America, dove pensava di essersi lasciato alle spalle molte delle feste "tradizionali", ma non aveva fatto i conti con la globalizzazione e la popolarità della più pittoresca e commercializzata di tutti, Halloween. Volantini sparso un pò ovunque sponsorizzavano un locale nel quartiere di Tsukiji che aveva in serbo una festa a tema che sentendo le voci per strada ma anche all'interno della stesa UA, aveva riscosso una più che decente approvazione. Ovviamente per chi proveniva come lui dalla patria di quel tipo di festa, le aspettative erano alte, anche se non era mai stato un grandissimo fan della festività in se, semplicemente si univa alla massa per poter passare un pò di tempo lontano da quella che era la sua vita familiare ai tempi, ma crescendo aveva dato sempre meno importanza al travestimento da utilizzare, tanto che in alcune occasioni si era vestito da perfetto ragazzo normale. Stranezza tra le bizzarre figure che erano presenti in quel tipo di festa.
    Ma dopo gli avvenimenti all'albergo abbandonato, il tempo passato in America per cercare di rimettersi in carreggiata mentalmente , il ritorno alla solita routine tra scuola e tirocinio, un salto a quella festa che era stata così tanto pubblicizzata e che sembrava aver riscosso un buon successo, si fece forza e decise di prendere un volantino per poter essere sicuro di avere tutte le informazioni necessarie per raggiungere il locale e tutte le altre eventuali specifiche presenti. Impiegò qualche giorno per la scelta del costume da indossare, per qualche volta i pensieri balenarono in direzione del costume che utilizzava per le ronde o durante le missioni, ma sarebbe risultato probabilmente eccessivamente fuori luogo ed in contraddizione con la rilassatezza che gli altri clienti avrebbero voluto o cercato in una festa. In un paio di giorni riuscì a reperire tutto il materiale necessario: non che fosse molto, non che fosse qualcosa di troppo particolare, non che fosse particolarmente difficile trovare qualcosa vista l'ampia scelta di negozi e servizi che offriva la città. Il trentuno del mese giunse senza particolari intoppi e quindi dopo aver fatto le ricerche necessarie per trovare la strada più rapida per poter raggiungere il locale si mise in marcia in direzione della metro, già li iniziò a ricevere le prime occhiate per la scelta dell'abito o per via della faccia, ma non ci diede tanto peso, visti gli avvenimenti recenti ci aveva fatto quasi il callo. Le fermate in direzione della Ginza station sembrarono volare, mentre la gente vestita e spesso anche svestita nei modi più stravaganti affollava la metro in viaggio per le loro rispettive destinazioni, lasciandogli modo di uscire alla sua fermata e arrivare così alla fermata dell'autobus che l'avrebbe condotto ad una decina di minuti a piedi dal locale. Durante quella passeggiata si trovò costretto ad evitare bambini e ragazzini che travestiti da personaggi famosi appartenenti ai più svariati ambiti si rincorressero lungo i marciapiedi o prendessero d'assedio le porte delle abitazioni in cerca di zuccheri, ma alla fine giunse in vista del locale e della fila che lo fece sospirare e sollevare gli occhi al cielo notturno, illuminato dalle insegne luminose, comprese quella del Salem.
    Cercò di buttare un occhio sulla fila alla ricerca di volti noti, ma tra maschere, protesi, trucco e altro riconoscere qualcuno era qualcosa di difficile se non impossibile. E fila sia... Si disse mentalmente mettendosi in coda, attento a non urtare nessuno nel processo, rischiando di rovinare così qualche costume più elaborato o delicato del suo. Ci vollero quasi dieci minuti prima che riuscisse ad arrivare davanti al bancone della reception dove sostava il vampiro di turno intento a controllare i documenti che gli vennero mostrati senza troppe esitazioni, tirati fuori dalla tasca destra del pantalone che indossava Darius Wild, maggiorenne Fece quel riconoscimento, intascò di nuovo i documenti e prese dall'addetto il braccialetto rosso che si rigirò tra le dita per qualche attimo con fare meditabondo, prima che qualche mormorio dal retro della fila lo riportasse alla realtà facendolo muovere in direzione dell'interno del locale.
    Lo sguardo vagò sul circondario con attenzione, sempre alla ricerca di volti familiari, ma anche per controllare le varie aree del locale e decidere dove dirigersi Non si sono fatti mancare nulla Un pensiero mentre osservava le varie decorazioni, l'allestimento dei banconi e dell'illuminazione oltre che del Dj set. Con l'indice della destra, avvolta come la gemella da un paio di guanti in cuoio marroni, colpì la tesa del cappello da cowboy che indossava, in vero stile film western, mentre scendendo verso il basso era possibile trovare un bavero rosso che gli avvolgeva il collo e che sormontava una comoda ma basilare camiciona marrone che si infilava a sua volta in un paio di pantaloni di colore beige. Al di sopra del pantalone c'era il cinturone, ovviamente posizionato in obliquo dal quale pendevano due fondine, che contenevano una pistola giocattolo ognuna e sul quale calcio era poggiata la mano sinistra. A completare il suo abbigliamento c'erano un paio di stivali marroni con tanto di frange laterali e incisioni ad abbellirli, ed ovviamente non potevano mancare gli speroni che tintinnavano ad ogni passo che facevano, non che facesse una grande differenza con la musica, ma completavano il suo vestito per quella serata.
    Superati i gradini di ingresso, si avvicinò alla pista da ballo e cominciò a scandagliare la zona e solo dopo alcuni minuti buoni passati li impalato, gli sembrò di notare tra quella quantità di persone in costume un volto familiare, appartenente ad una ragazza della sua stessa sezione. Fece un cenno con il capo, facendo ondeggiare il capello in direzione della ragazza dal vestito azzurro e il volto appartenente probabilmente a Sumire, facendo qualche passo nella sua direzione Anche tu da queste parti, mh Le disse arrivato ormai a portata di voce, senza essere costretto ad urlare, finendo per spostare l'attenzione sul resto della pista da ballo e la zona circostante, soffermandosi per alcuni attimi su Lady Beatlejuice, aka Amachi, per il suo curiosare in giro associato al suo costume ed ovviamente al suo aspetto, che gli fecero inclinare leggermente il capo sulla destra, lasciando che il cappello ondeggiasse appena a quel suo movimento.


    ➤ TECNICHE & EQUIPAGGIAMENTO
    • Tecniche
    ---
    • Equipaggiamento
    ► Costume: Cowboy
    ► Effetto: (Farlo sembrare più Americano di quanto non sia)

    ► Equipaggiamento 1: Pistola di plastica x2.
    ► Effetto: (Farlo sembrare più Americano di quanto non sia)

    ► Peso: [0]

     
    .
48 replies since 2/11/2019, 00:05   3028 views
  Share  
.
Top
Top