[EVENT] Till Death Do Us Part 💍

Tokyo 2024

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    TILL DEATH DO US PART


    Il titolo di Madame di Tokyo è ormai vacante da quasi cinque anni, ma qualcuno sembra più che deciso a reclamarlo. Il tanto atteso Matrimonio dell'Eden si terrà al Garden Pool di Shibuya e gira voce che l'organizzazione abbia persino affittato l'intero albergo per l'occasione. La cerimonia e il conseguente banchetto si terranno proprio attorno alla piscina sull'attico, tra le decorazioni floreali di gentile cortesia del Paradise Lost. Alle nozze che uniranno Billie e Junko parteciperanno ovviamente tutti i membri dell'Eden - familiari e onorari - ma non solo: nei mesi precedenti l'evento infatti Billie ha fatto sì che tutti i più importanti criminali della città ricevettero un invito, così come una buona dose di politici fedeli alla famiglia. Per l'occasione i Figli dell'Eden hanno persino promesso di seppellire l'ascia di guerra con Deep Void, mandando un invito persino al suo fondatore Blank.
    I presenti all'evento verranno deliziati, dopo la cerimonia, da un classico spettacolo dell'Eden. I festeggiamenti proseguiranno fino a sera e saranno disponibili delle stanze nell'albergo per permettere a tutti gli invitati giunti da lontano di alloggiare lì per la notte. Lungo la giornata gli ospiti troveranno tutto ciò che non può mancare ad un matrimonio di simile calibro: oltre al rinfresco e allo spettacolo parliamo di musica dal vivo, la possibilità di utilizzare la piscina (sperando nel bel tempo!), karaoke e quant'altro.
    Probabilmente nessuno si aspettava l'avvento di una nuova Madame dopo la morte di Rika Kimura. Proprio per questo motivo, il Matrimonio si preannuncia come l'evento più scioccante in grado di scuotere le fondamenta del crimine organizzato della città di Tokyo. Per alcuni presenziare significa promettere fedeltà all'Eden e garantirsi un potente alleato, per altri è l'occasione di mettersi in mostra, per i rivali di sempre quella di non mostrarsi intimoriti. Quale che sia la motivazione, tutti i più importanti criminali della città vogliono senza dubbio far sentire la propria presenza. Nonostante questo, è nel migliore interesse di tutti che l'evento si svolga senza intoppi, e non solo a causa della presenza dell'intero Eden's Thorn e delle forze della yakuza pronti a massacrare qualsiasi fonte di disturbo.
    A tutti coloro che si comporteranno bene verrà donata, al momento di andarsene, la tradizionale bomboniera. Una volta lasciato l'hotel, è ancora in dubbio quale sarà la prima mossa di Billie e Junko in qualità di Madame e Monsieur di Tokyo, ma una cosa è certa: non sarà sicuramente nulla di piacevole, e molto probabilmente non lo sarà neppure per molti degli invitati al matrimonio stesso.

    PNG PRESENTI
    VIDAR
    VILLAIN
    Eden's Thorn
    TSUBAKI
    VILLAIN
    Eden's Thorn
    YUE WANG
    VILLAIN
    DEEP VOID
    XANDER
    VILLAIN
    AOGIRI TREE
    EMIL
    VILLAIN
    Eden's Thorn
    NARCISO
    VILLAIN
    Eden's Thorn

    ✧ Per interagire con i presenti NPC si prega di contattare lo staff.

    ✧ COME PARTECIPARE & INFO ✧

    Salve a tutti e benvenuti in questo nuovo evento? o meglio, coppia di eventi che speriamo siano di vostro gradimento! Come sempre, sopra trovate un accenno di trama mentre i luoghi sono ben conosciuti... le regole per partecipare sono poche e molto semplici, quindi rispettatele: patti chiari e amicizia lunga!

    ✧ Per prima cosa, come avrete notato, l'evento è diviso in due topic, questo perché è un esperimento sociale una role di gruppo! La partecipazione è facoltativa: NON è una quest, è un Evento, che avrà tuttavia un certo impatto sulla trama del GDR, essendo un avvenimento che intacca realmente la vita dei personaggi.
    ✧ L'evento è quindi a "entrata libera" fino alla sua chiusura, per cui potete partecipare quando volete e con tutti i PG che volete!
    ✧ Non c'è bisogno di avere uno slot role libero, quindi possono partecipare anche i personaggi che sono attualmente occupati.
    ✧ Per questa role evento è possibile ottenere {50 EXP} di partecipazione in totale. Si ottengono dopo aver postato almeno due (2) volte, ma verranno assegnati a tutti alla conclusione dell'evento!
    ✧ Partecipare all'evento è semplice, non dovete aprire nessun altro topic, basta rispondere nelle relative discussioni. L?ordine di post è libero, non dovete aspettare nessuno, a meno che non vogliate accordarvi tra di voi in privato, non avete la classica scadenza dei cinque giorni ed è possibile postare più volte e anche di seguito (ad esempio se desiderate reagire ad un'azione di qualcuno che posta dopo di voi). Per i veterani che ricordano la prima parte del famoso evento di Halloween complimenti, perché è proprio così.
    ✧ L'evento è eleggibile come Adventure Mode (AM) al fine delle missioni per salire di grado, classifica nelle organizzazioni e via dicendo per TUTTI i personaggi, anche se le loro organizzazioni non sono direttamente coinvolte nell'evento. Per essere considerata come valida tuttavia bisogna postare almeno cinque volte col personaggio in questione! Quindi non fate i forever alone e andateci con gli amici! In aggiunta, per gli Aspiranti Eroi in Tirocinio e i membri dell'Eden's Thorn l'attività potrà anche valere per aumentare la Trust con la propria organizzazione.
    ✧ L'evento ha durata fino al 23 dicembre (anche perché poi è Natale, anche basta), ma nessuno vi vieta di concludere prima, se lo desiderate.
    ✧ Ogni tanto un membro dello Staff potrebbe rispondere con questo o quel PNG. Essi potrebbero rivolgervi la parola e poi sparire nel nulla, forse per progredire ad una fase successiva dell'evento o forse semplicemente per aggiungere un po' di spice alle vostre interazioni. Buona fortuna ad accalappiarli!
    ✧ Per questione di omogeneità, per partecipare, siete pregati di usare il seguente codice, inserendo davanti a "SPEAKING TO" il nome del PG al quale ci si sta rivolgendo.

    NOME COGNOME
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    SPEAKING TO:NOME PG
    SCHEDAVIGILANTES


    Potete cambiare i colori, chiaramente. Dovrebbe essere facile, è a prova di scemo. Se non volete cambiare niente lasciatelo così com'è, il codice farà tutto da solo, è intelligente.

    CODICE
    <div class="eventfest" style="background: #COLORESFONDO; border: 4px solid #COLOREBORDO"><table><tr><td><div class="eventname" style="background: #COLORENOME">NOME COGNOME</div><div class="eventrole"><div style="overflow: auto; height: 200px;padding-right: 3px;">TESTO ROLE!<br></div></div></td><td><div class="eventbox" style="background: #COLORESFONDOBOX"><div class="eventline">SPEAKING TO:<span style="float: right; margin-right: 10px;"><span style="background: #111; padding:5px; text-align: center; color: #fff;">NOME PG</span></span></div><div class="eventline"><span style="background: #111; padding:5px; text-align: center; color: #fff;">SCHEDA</span><span style="float: right; margin-right: 10px">VIGILANTES</span></div></div><div class="eventimg" style="border: 5px solid #COLOREBORDOIMMAGINE">[IMG]https://via.placeholder.com/205x140[/IMG]</div></td></tr></table></div>

    ✧ REGOLE AGGIUNTIVE DI PARTECIPAZIONE ✧

    So già che cosa state pensando: avete letto le due ambientazioni e vi sembrano così esclusive che non sapete se il vostro personaggio X possa partecipare o meno, e dove. Se non lo stavate pensando male: dovreste, quindi tornate indietro e pensateci. Facciamo un po' di chiarezza su chi-cosa-perché può partecipare dove-quando-come:
    Cerimonia di Chiusura delle Olimpiadi: sembra veramente esclusivo, ma non lo è poi così tanto! Dovrebbe risultare ovvio dalla descrizione dell'evento ma possono partecipare a questa parte tutti gli Eroi e gli Aspiranti Eroi, in Tirocinio o meno. Alle prime due tipologie sarà assegnato il compito di sorveglianza e protezione dell'evento, e a quanto si dice i secondi riceveranno persino un premio! Gli ultimi, ovvero gli studenti ancora privi di licenza, potranno decidere liberamente se partecipare come sorveglianti o come semplici partecipanti alla cerimonia. Possono inoltre partecipare come spettatori anche i Villain e i Vigilantes! Insomma, la Cerimonia è aperta veramente a tutti, compresi i Civili... purché abbiano pagato il biglietto e si comportino bene. Insomma, non rovinate un evento in mondovisione, suvvia.
    Matrimonio della Madame: ecco, qui invece le cose si fanno veramente più esclusive. Partiamo da un'ovvietà: i membri dell'Eden possono e devono anzi partecipare, pena ripudio dalla famiglia. Come avrete letto, se si comportano molto bene sono "ben" accetti anche i membri di Deep Void, e lo stesso vale per i membri di Aogiri. Insomma, con un po' di buona condotta sono ben accetti tutti i Villain iscritti ad organizzazioni criminali. Sono accetti anche Villain in generale se sono riusciti ad ottenere notizia del matrimonio e ad intrufolarsi, ma vi consigliamo di tenere un basso profilo e non farvi beccare. La lista degli invitati all'evento termina ovviamente qui: vigilantes ed eroi non sono ovviamente ben accetti ad un matrimonio simile. Ho sentito dire che non fanno mai regali.
    Slot Evento: come avete sicuramente già letto, non c'è bisogno di alcuno Slot particolare per partecipare all'evento. Potete partecipare con tutti i PG che volete e bla bla bla. C'è una sola regola da seguire: se partecipate con un PG ad uno dei due scenari non potete partecipare, con lo stesso PG, all'altro. Al di là di questo, sparpagliatevi e divertitevi!
    ~ Buon divertimento!



    Edited by Ryuko - 17/10/2022, 19:23
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    Quando Junko aveva avanzato le proprie pretese verso il titolo di Madame di Tokyo era dannatamente seria. Con altrettanta serietà, Billie aveva accettato la questione e aveva fatto del suo meglio per preparare una cerimonia degna di quel titolo: per proteggere il corretto svolgimento dell'evento aveva frammentato i compiti tra tutti i propri fratelli e sorelle, affidando a qualcuno la protezione dell'evento, a qualcun altro gli inviti, a qualcun altro ancora la preparazione e le decorazioni. Non aveva badato a spese, affittando l'intero grattacielo del Garden Pool per la cerimonia, assicurandosi ovviamente l'attico per l'effettivo matrimonio e il rinfresco. Nonostante l'inverno fosse ormai vicino, la giornata era calda e piacevole e avrebbe permesso senza problemi, ai più audaci, di utilizzare la proverbiale piscina che distingueva l'hotel.
    Gli inviti avevano raggiunto ogni angolo di Tokyo: non solo i membri delle più importanti organizzazioni criminali della città, ma anche politici e altre persone influenti con cui la Madame aveva stretto i contatti in vita. Billie non aveva risparmiato nessuno, permettendosi persino un provocatorio invito ai membri di Deep Void. Aveva anche messo in conto che le voci sarebbero girate e che probabilmente molti, pur non avendo ricevuto un invito formale, avrebbero cercato di intrufolarsi all'evento. A proteggere lui e la sua famiglia, però, oltre alla famiglia stessa, c'era anche il potere della politica. Nessuno avrebbe avuto il coraggio di rovinare quell'evento, di questo era più che certo. E più alto era il numero di invitati, maggiore il prestigio che la famiglia avrebbe avuto e la legittimità che il nuovo titolo di Madame avrebbe assunto.
    L'attico del Garden Pool era stato arredato per l'occasione dal direttore del Paradise Lost, con speciale attenzione verso gli ornamenti floreali. Un lunghissimo tavolo offriva un consistente buffet per i più affamati, ma ovviamente un'occasione simile prevedeva anche un vero e proprio banchetto di nozze dalle numerose portate: la decina di tavoli nell'attico era dedicata agli ospiti più importanti, mentre gli altri avrebbero dovuto mangiare al penultimo piano. Il prezzo da pagare per la presenza dell'enorme piscina, non ci si poteva fare molto in fondo.
    Era stato allestito anche un piccolo palco dove alcune sorelle avrebbero suonato e danzato musica dal vivo per intrattenere gli ospiti. Per il pomeriggio era previsto anche uno spettacolo dell'Eden, per la prima e probabilmente ultima volta in forma gratuita, se si escludeva ovviamente l'onere del regalo di nozze. La cerimonia avrebbe seguito il rito cristiano e occidentale, come da desiderio della Madame. Era stato chiamato un prete ed organizzato un piccolo ma sfarzosissimo palco simile alla guglia di una qualche cattedrale barocca da cui l'unione sarebbe stata visibile a tutti i presenti. La funzione era prevista per mezzogiorno così da permettere l'avvio del banchetto poco dopo, ma gli ospiti erano chiaramente stati invitati ad arrivare già di prima mattina. La yakuza Fujiwara era stata così gentile da offrire numerosi dei suoi uomini per agevolare il lavoro di sicurezza: si trattava di un regalo estremamente gradito nonostante la loro effettiva poca utilità. Detto questo, Billie era veramente convinto che al massimo avrebbero dovuto provare a prevenire qualche furto dal buffet piuttosto che un effettivo attacco di qualsivoglia tipo. Questo chiaramente non significava che pensasse tutta Tokyo avrebbe accettato la salita al potere di Junko, anzi, era ovvio che così non fosse. Molto semplicemente, rovinare quell'evento sarebbe stato stupido e rischioso. Riunire tutti i più importanti membri di Tokyo nello stesso posto era peraltro una difesa già di per sé: tutti avrebbero portato le proprie guardie personali e avrebbero cercato di fare andare tutto liscio.
    Nel corso della mattinata Billie e Junko - ovviamente lei più svogliatamente - avevano accolto personalmente gli invitati più importanti, dal vice di Aogiri sino dalla delegazione di Deep Void. Avevano offerto loro i vini più pregiati e chiacchierato del più e del meno, ovviamente con il tono passivo-aggressivo che tutti possono immaginare per simili vicissitudini tra criminali. Tra un calice di vino e l'altro e l'arrivo di numerosi invitati, tra strette di mano tra politici e criminali e discussioni coi propri fratelli e sorelle per la buona riuscita dell'evento, era giunta l'ora della funzione. Vista l'entità del matrimonio, probabilmente nessuno si sarebbe commosso o avrebbe sognato una storia d'amore come la loro, tutt'al più gli invitati sarebbero stati felici di poter passare finalmente al rinfresco senza seguire un rito così distante e noioso.
    La cerimonia era tutto ciò che la Madame avrebbe mai sognato, e chissà se avrebbe mai immaginato di vedere Junko sopra l'altare assieme a Billie. Lei portava al dito l'anello di fidanzamento che la stessa Kimura aveva donato a Billie, pur con l'intenzione di vederlo donato ad una sorella diversa. La sua enorme pietra nera contrastava col candore del suo abito da sposa, ma forse non più di quanto vi contrastasse Junko stessa. Billie, dal canto suo, era semplicemente elegante come al suo solito.
    Dopo aver pronunciato i voti, a siglare l'unione fu la stessa Junko: agitando in modo ipnotico le mani plasmò personalmente le due fedi grazie alla sua unicità. Mentre lei pareva essere ovviamente abituata, Billie non riuscì a mantenere il suo sguardo imperturbabile a causa del calore emanato dal metallo fuso sia mentre coronava il dito della sorella che mentre questa aveva infilato a lui l'altra fede. Avevano deciso che non poteva esserci nulla di più simbolicamente forte che vedere la nuova Madame produrre da sola i mezzi di quell'unione: la capacità di plasmare il suo destino era solamente sua e di nessun altro, e Tokyo lo avrebbe dovuto capire in fretta.
    Mentre stringeva il bouquet tra le mani attendendo le ultime parole del ministro, questo iniziò a prendere lentamente fuoco a causa del calore emanato dal metallo fuso delle fedi. La visione causò un generale sospiro di stupore tra i presenti ma Junko, ad eccezione di allontanare leggermente il mazzo di fiori dal vestito per evitare di rovinarlo, non parve dargli particolare attenzione. Al momento del solito lancio dei fiori al termine della cerimonia una pioggia di cenere investì le sorelle sedute in prima fila, mentre le ultime parole del prete sancivano la conclusione dell'unione: Vi dichiaro Madame e Monsieur, finché morte non vi separi.
    SPEAKING TO:INVITATI
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    First is wet and messy.
    Then, with time it becomes harder and harder.
    And finally, when it's too late, you realize you're stuck.

    -Anonimo Inglese-



    Il matrimonio della nuova Madàme di Tokyo uno degli eventi mondani più importanti degli ultimi anni.
    Era un evento di importanza epocale, alla presenza delle più grandi autorità del crimine locale.
    I signori dei bassifondi, le grandi famiglie del lato oscuro della capitale.
    Assassini, Politici, Mercanti di morte, Spacciatori, Camorristi, Villain e Criminali di ogni pasta.
    Chiunque contava qualcosa lontano dalla luce del sole sarebbe stato presente.
    Ed era per quello, che Rena Sakashima, non si sarebbe fatta sfuggire l'occasione.
    Certo, imbucarsi ad un matrimonio non era proprio il massimo come debutto nel mondo criminale, ma sarebbe dovuto bastare.
    Una idea audace, incosciente, e tremendamente sciocca.
    Proprio come il suo piano per entrare.
    Fu così infatti che la giovane ragazza, indossata una parrucca nera e abiti assolutamente normali da segretaria camminò fino alla entrata del Garden Pool...
    Ed entrò come se nulla fosse, dall'entrata principale.
    Nessuno la degnò di uno sguardo.
    Nè la sicurezza, nè i presenti.
    Fu come se non fosse mai esistita.
    Nessuno parve prestare attenzione a quella anonima figura con il volto coperto dagli occhiali e dai lunghi capelli neri dal taglio terribilmente tradizionale.
    Gli unici che avrebbero forse potuto riconoscere quella figura sarebbero stati gli avventori di un certo campeggio vicino Ibaraki...
    Ma anche per loro ben presto Yui Tanuma sarebbe diventata un ricordo sbiadito e indistinto fino a sparire.
    Fu così che passo dopo passo.
    Gradino dopo gradino, la fanciulla risalì sino ad arrivare al ricevimento.
    Sempre a capo chino, distratta, eterea e quasi intangibile, un pulcino di anatroccolo nero in mezzo a tanti cigni, si diresse verso uno dei bagni.
    Come una formichina, come un orrido insetto alla ricerca di un anfratto buio e umido.
    Con sollievo entrò rapidamente in una delle porte, e sollevò la sua borsa.
    In rapida successione, prima la parrucca e poi gli abiti sparirono al suo interno, come un gioco di prestigio, lasciandola solo vestita della biancheria, peraltro decisamente risquè e totalmente fuori luogo con gli abiti anonimi che prima aveva indossato .
    Dopodichè se prima aveva preso, la borsa restituì fuori a sua volta un lunghissimo abito di broccato scuro e scarpe col tacco slanciate e di design.
    Era incredibile tutto quello che stava all'interno di quel piccolo oggetto... era come se tutte le leggende sulle borse delle signorine avessero avuto un fondo di verità...
    Sorridendo come un gatto che si prepari a tendere un agguato ad un uccellino, Rena terminò rapidamente il suo look.
    Gioielli, trucco, una rapida acconciatura dei capelli.
    E quando finalmente la porta si riaprì la brutta e insignificante creatura aveva compiuto la sua metamorfosi ed era diventata una splendida farfalla dai colori sgargianti.

    ☙ ♡ ♥ ♡ ❧



    Io adoro i matrimoni sapete?
    Per me le promesse matrimoniali sono sacre, inviolabili, definitive.
    Il tradimento non si perdona.
    E' probabilmente per questo che il cuore dell'ultimo uomo che mi ha tradito riposa avvolto in un cubo di resina sopra la mia scrivania.
    C'è una sua giustizia, una sua incomprensibile bellezza, una sua assoluta perfezione nel siglare i voti.
    E' la purezza di un diamante e altrettanto infrangibile.
    Per questo sono così felice di essere qui.
    Sorrido soddisfatta, mentre bagno a malapena le labbra nel delicato champagne.
    Delizioso.
    Non posso che fare a meno di ammirare la mano che ha decorato questo salone.
    E chi ha scelto le pietanze, e i vini, e la scaletta per le musiche.
    Per non parlare poi del comparto d intrattenimento.
    Un esperto, una persona di gusto.
    Estasiata cammino ai bordi del salone, gli occhi persi ad ammirare tanto sfarzo.
    Questo, è quello che cerco.
    Questo, è quello che desidero.
    Questo, è tutto ciò che vorrei essere.
    E che, purtroppo, oggi non posso essere.
    Perchè i matrimoni, hanno questo piccolo difetto.
    Che non posso essere io la star, il centro, il fulcro attorno a cui ruota tutto.
    No, oggi è il giorno della sposa, della nuova màdame.
    E io, oggi, sono qui per lavoro.
    Eden, ovviamente.
    Deep Void.,
    Aogiri.
    La Yakuza.
    Tutti i vertici del mondo criminale oggi sono qui riuniti in un solo luogo.
    Tutti assieme per celebrare un lieto evento, o anche solo per mandare un messaggio.
    Ma comunque volenti o nolenti sono qui presenti.
    Così come lo sono io, per fare un po' di PR, per tastare le acque per sapere se qualcuno di loro fosse interessato ad usufruire delle mie capacità.
    Ed è così che tranquilla in un angolo della sala aspetto.
    Il delicato flùte colmo di champagne tra le dita guantate.
    Gli occhi puntati sui presenti, in attesa di iniziare una conversazione con qualcuno.
    In silenzio aspetto.
    La giornata è ancora giovane, e chissà cosa potrà mai succedere.
    D'altronde, non lo dicono forse tutti?
    Il posto migliore per incontrare persone nuove...è sempre ai matrimoni.



    SPEAKING TO:NOBODY
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    FUMIO MASAYOSHI
    "Non si può andare ad un matrimonio in tuta".
    E chi l'aveva deciso? Beh, Yorune.
    In realtà non aveva pronunciato quelle esatte parole, ma il sunto del discorso si era fatto capire. Stupide convenzioni sociali. Se fosse stato per lui sarebbe andato in tuta anche al suo di matrimoni - non che sognasse di sposarsi, era una metafora per far capire il livello di pigrizia.
    Fumio non era un grande fan dei luoghi affollati, per quel motivo stava cercando di non storcere il naso, circondato dalla gente com'era, mentre se ne stava lì ad osservare la funzione venir celebrata al fianco del collega. Non era un grande fan dei luoghi affollati, non era un grande fan degli abiti eleganti, e non era un grande fan dei luoghi affollati che andavano frequentati in abiti eleganti. Tutta quella situazione gli sembrava una provocazione bella e buona, e non riusciva a mettersi l'anima in pace.
    L'Eden che invitava Deep Void, i loro acerrimi nemici, a festeggiare la nascita della nuova Madame di Tokyo? Come poteva non essere una provocazione?
    Era chiaro che stessero mettendo nero su bianco se non una dichiarazione di guerra, qualcosa che ci andava molto vicino: il recupero del loro antico splendore o qualcosa del genere. A lui non interessavano un granché quei giochi di potere, quando si era svolta quella guerriglia era ancora troppo piccolo e - sebbene Eizan non avesse mancato in seguito di raccontargli cosa era avvenuto e come - ancora oggi non poteva vantare di avere tutti i tasselli per le mani. Però se la signorina Wang sosteneva che andarci fosse una buona idea lui di protestare non se lo sognava nemmeno. E questo ci riportava a come era finito ad accompagnare la delegazione di Deep Void al matrimonio dell'Eden's Thorn.
    Non che la giovane avesse bisogno di protezione, era per fare numero, e forse perché per una volta era meglio portarsi dietro delle persone in carne ed ossa piuttosto che una sequela di uomini in nero che di certo nessun membro dell'Eden avrebbe apprezzato. Destro e Sinistro esclusi dalla conta. Insomma, una valida tregua temporanea condita da false congratulazioni che sarebbe svanita nel nulla il giorno seguente.
    Questo ci riportava anche agli abiti eleganti: primo, Fumio non aveva la più pallida idea di che abiti bisognasse indossare ad un matrimonio; secondo, anche se la avesse avuta, con ogni probabilità non avrebbe potuto permettersi nemmeno un bottone di un vestito simile.
    Yorune, a dire il vero, avrebbe dovuto solo ringraziarlo e starsene zitto, visto che non solo gli aveva regalato la suit che attualmente indossava, ma anche perché lo aveva tirato a lucido riuscendo a non farlo sembrare ridicolo con quella roba addosso, che era un'impresa non da poco.
    Era solo nato per lamentarsi.
    «Non so come fate ad indossare questa roba per più di due ore al giorno.» bubbolò il ragazzo dai capelli turchini, con l'espressione di chi ne ha avuto abbastanza. Era appena passato mezzogiorno, e aveva davanti ancora tutto il pomeriggio. Era forse la terza volta che lo ripeteva, ma per uno che era abituato a vivere in officina con le mani sporche di olio e vapore era uguale a spararsi nei denti. Almeno, ora che la celebrazione era finita, poteva guardare di sgattaiolare da qualche parte e togliersi la cravatta, tutto sperando che il corvino non glielo impedisse.
    Yorune era, beh... un personaggio.
    Si erano conosciuti proprio grazie a Deep Void: quando ci aveva parlato la prima volta Fumio aveva pensato che fosse fuori di testa. E lo pensava ancora, solo un po' meno. Diciamo che averlo incontrato successivamente di persona aveva migliorato e peggiorato contemporaneamente la sua convinzione. Credeva fosse una sorta di quei geni universitari che si vedevano in giro; non ci aveva capito granché, ma a quanto pare aveva studiato informatica e ora lavorava "per hobby" in un'azienda importante. A rincuorarlo era il fatto che avessero quasi la stessa età, quindi parlarci era strano, ma non per quel motivo.
    Fumio si guardò intorno. Si erano separati un po' dal resto degli inviati di Deep Void, le gemelle avevano ordinato raccomandato a tutti di non fare nulla di azzardato ed erano poi sparite per i fatti propri, il che lo rendeva agitato, perché non aveva chiaro il concetto di azzardato delle due Ying, ma anche sollevato, perché tutte le volte che guardava la Ying originale aveva l'impressione che volesse ammazzare chiunque sul posto. Aveva anche visto Norio, che però aveva borbottato qualcosa a proposito di un tizio e un pianoforte(?) e quindi non aveva la più pallida idea di dove fosse adesso. In sintesi, quel matrimonio, era troppo caotico per i suoi gusti. Gliene fosse fregato qualcosa, poi.
    SPEAKING TO:YORUNE
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    nqB9ynD

    ⸻ ♕ ⸻


    YUYA MIROKUJI
    «Ma dai, secondo me non è una buona idea. Vorrei tornare a casa con ancora tutti e quattro gli arti attaccati al corpo.»
    Quella era più o meno stata la reazione di Yuya al ritrovarsi l'invito per il matrimonio dell'Eden's Thorn nella cassetta della posta. Non gli era parso proprio il classico invito che prendi e fai "inoltra a tutti i contatti" dal vivo, quindi si era più che altro stupito che qualcuno nell'Eden avesse ancora il suo contatto. Solo dopo si era ricordato di Robin, le cose avevano assunto una vaga sfumatura più sensata, l'invito era finito sul tavolo del salone a casa Eternium e se ne era discusso civilmente. Beh, quasi civilmente.
    Nessuna discussione in cui era presente il corvino era civile per definizione, compagna di quella sottesa e provocante ironia che non faceva capire se stesse scherzando o no.
    Ma per quanto lo riguardava, sdrammatizzare con ironia era l'unico modo per prendere sul serio la situazione: non gli interessava più se Junko giocava a freccette con le sue fotografie, ma era innegabile che per metà fosse ancora convinto di essere sulla personale lista nera della donna che a breve avrebbe reclamato il nuovo titolo di Madame di Tokyo. A dire il vero gli sembrava quasi irreale che Junko si sposasse - e con Billie, per giunta, che nell'unica volta in cui aveva avuto modo di parlarci gli era sembrato un uomo di tempra e interessi molto diversi da lei. L'amore a volte operava in modi davvero misteriosi, eh?
    Senza contare che un matrimonio importante, aveva di certo invitati importanti; Yuya non dubitava della presenza di Deep Void, per esempio, non che avesse qualcosa contro l'organizzazione in sé, ma era pur sempre lui che aveva rapito la moglie del loro capo qualche anno fa ed era sicuro che nessuno se lo fosse scordato. Insomma, per lui era un matrimonio pieno di gente che lo voleva più morto del reverendo Bolek, altroché.
    Stando a sentire Yami, invece, mancare ad un evento di tali proporzioni poteva esser visto come un'inaudita mancanza di rispetto, quindi era mandatario che ci andassero. Anche per fare pubblicità ad Eternium, chiaramente.
    Come no. Yuya sospettava che Yami avesse avanzato la proposta principalmente per il buffet, ma non aveva detto niente per chissà quale atto di pietà nei confronti della sua fidanzata. E quindi eccolo lì, smoking con tanto di fiore all'occhiello, ad osservare gli sposi nel suntuoso attico del Garden Pool. Il regalo di nozze? No, non ne aveva voluto sapere niente, era la svedese quella coi soldi, mica lui.
    Adesso lo faceva quasi ridere il pensiero che si fosse fatto tanti problemi per nulla: in fondo, se Junko Tomomi era su quel palco adesso era anche merito suo, no? Sembrava un buon modo per mettere la parola fine a quella storia che nella sua testa aveva tormentato la sua intramontabile poker face anche troppo a lungo. Non si poteva dire che riconoscesse facce familiari, l'Eden sembrava cambiato in modo estremamente massivo da quando ci aveva collaborato lui. Per il momento non aveva nemmeno visto il signor Allard, e da una parte era meglio così, visto che non sapeva esattamente come avrebbe fatto a presentargli Yami che era lì al suo fianco. Magari in qualità di figlia della precedente Madame godeva di privilegi ben più alti dei suoi e aveva il suo palchetto riservato da qualche parte. Yuya smise di applaudire in concomitanza con altri invitati.
    «Se non altro è stato scenico.» un commento labile, a seguito della pioggia di cenere che aveva invaso le prime file. Più che altro era sollevato che il bouquet non fosse stato lanciato, sia mai che poi lo prendesse Yami. La conosceva fin troppo bene quella tradizione.
    SPEAKING TO:YAMI
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    Yami Dødson
    Rimuginando e rimuginando, Yami era giunta ad un'epifania: si era resa conto che tutti i criminali che conosceva erano morti o in prigione, e che di conseguenza non aveva praticamente alcun vero contatto con la criminalità di Tokyo che ora contava qualcosa. Suo fratello le aveva insegnato, tra tante pessime lezioni, che le informazioni e le conoscenze erano di quanto più importante ci fosse in quel mondo. Che poi il suo fare il doppio e alle volte anche triplo gioco lo avesse portato alla morte era tutto un altro discorso, e Yami non aveva certo pianto la sua mancanza in tutti quegli anni.
    No, Yami non aveva insistito per andare a quel matrimonio per stringere quei rapporti. Non solo, perlomeno. Negli ultimi anni aveva cercato di approfittare di quella disconnessione per vivere quella vita che le era stata strappata via: aveva iniziato a frequentare una scuola serale, a cercarsi un lavoro, aveva poi sostenuto il suo migliore amico nell'apertura del suo business culinario... tutte le esperienze che le ragazze della sua età avrebbero dovuto vivere almeno una volta nella vita, insomma. C'erano però certe cose di cui non poteva farsi carico da sola, certe esperienze a cui aveva sempre voluto partecipare ma che non avevano mai trovato occasione di accadere nella sua vita. Insomma, tagliamo corto: Yami non era mai stata ad un matrimonio.
    Nonostante tutto non era mai stata molto brava a socializzare e quindi non aveva molti amici al di fuori di ETERNIUM. Viene da sé, a guardarli tutti insieme in una stanza all'ET-House, che quella sarebbe stata la sua unica occasione in chissà quanti anni di poter partecipare ad una simile cerimonia. Daisuke e Ryo sembravano decisamente indietro nella scala dei progressi per accasarsi ed Evelynn... insomma, non le sembrava molto interessata al sacro vincolo del matrimonio, mettiamola così.
    L'occasione sembrava ottima per prendere due o più piccioni con una singola fava: era un matrimonio, si sarebbe respirata un bel po' di sana aria di criminalità e chissà, magari avrebbe fatto nuove conoscenze. Per un po' aveva riflettuto sulla possibilità che il dottor Takashi o qualcuno dei suoi potessero presentarsi alla cerimonia in grande spolvero - erano l'unica presenza che temeva - ma la presenza dell'Albero e i loro screzi sembravano mitigare quella possibilità. E così, in men che non si dica, si era ritrovata con due enormi lacrimoni a inumidirle le guance mentre guardava quel bouquet polverizzarsi prima di toccare terra al termine della cerimonia.
    Ugh. - borbottò tra sé e sé mentre si punzecchiava gli occhi con un fazzolettino di stoffa, cercando di asciugarsi le lacrime di commozione - Guardali, sono così carini! - aggiunse picchiettando la spalla di Yuya con la testa e sospirando incessantemente. Al di là degli sposi, dei loro vestiti, delle decorazioni e della spettacolarità del tutto, la cerimonia titillava la cristianità interiore della svedese, smuovendo qualcosa di incomprensibile all'interno del suo animo. Yami in realtà era svedese solo di origini, perché era nata e cresciuta in Giappone, eppure tutto quello stimolava quella sorta di senso di appartenenza che tutti gli umani hanno un po' dentro di sé. Il fatto che quella cerimonia fosse così occidentale scatenava una sorta di orgoglio che molto spesso aveva represso perché... beh insomma, non c'erano molti preti e uomini di Chiesa a Tokyo e finora Yuya aveva scazzato con tutti loro, quindi... sperava che almeno questa volta l'uomo che aveva appena siglato quella sacra unione sarebbe tornato a casa intero.
    Yami aveva preferito non farsi attrarre troppo dall'idea della piscina e aveva quindi deciso, con la sua solita e totale assenza di sobrietà, di indossare un tubino nero dalle maniche in pizzo e una giacca elegante dello stesso colore, condendo il tutto con una borsa e delle scarpe in pelle e a tacco alto. Il costo totale era ovviamente decisamente alto. Forse il nero non era il colore migliore per una donna ad un matrimonio, ma difficilmente Yami si vestiva in altro modo. Tocco speciale, un crocifisso in oro bianco ben in vista sul collo perché... beh, era un regalo del battesimo, ne era entrata nuovamente in possesso da poco e le sembrava l'occasione giusta per indossarlo.
    E tu quando avresti intenzione di farmi la proposta??? - quella domanda, che probabilmente Yuya avrebbe sentito più come una minaccia da evitare a tutti i costi, giunse accompagnata da una bella serie di strattoni ben sferrata alla manica della giacca del suo fidanzato.
    Accompagnami al buffet, va. - aggiunse poi - Non ne posso più di aspettare il pranzo... e vorrei evitare di cadere. - proseguì borbottando ed arrossendo leggermente. Yami non era molto avvezza ad indossare i tacchi e anche se solitamente l'unicità di Yuya aiutava negli spostamenti quella non era certo l'occasione migliore per utilizzarla e le sarebbe decisamente piaciuto evitare di cadere nella piscina di fronte a tutti gli invitati.
    SPEAKING TO:yuya
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    SHION FUJIHARA
    Fiori freschissimi, abiti meravigliosi, invitati prestigiosi: bouquet in fiamme a parte (o forse faceva parte dello spettacolo ed era giusto che fosse andata così?), quel giorno era tutto perfetto.
    Perché c'era il suo zampino nell'organizzazione di quella festa grandiosa, ovvio.
    I mesi precedenti avevano visto un costante impegno da parte sua e dei suoi alleati e ora vedere tutto quello sfarzo, tutte quelle facce ipocritamente felici a nascondere antichi rancori e nuove inaspettate alleanze, lo rendeva... orgoglioso.
    Aveva fatto qualcosa di buono per sé e per la sua nuova famiglia.
    Per una volta in vita sua, era genuinamente felice.

    «Non pensavo avresti accettato davvero il mio invito, Daddy.»
    Un sorriso sornione mentre si sistemava la cravatta di seta, accessorio esclusivo di un abito decisamente elegante anche per il suo personalissimo standard di persona che ama vestirsi bene: progettato e cucito su misura dalla Divinità degli Abiti e della Moda, la splendida Senka a cui aveva consegnato di persona uno degli inviti personali per gli esterni all'Organizzazione, si trattava di un completo da sera a tre pezzi con giacca e pantaloni malva chiaro con fili argentati che donavano una lucidità piacevole e tutt'altro che volgare, mentre il panciotto borgogna richiamava le sfumature delle punte dei capelli ora legati in una coda alta.
    L'elemento più particolare dell'insieme, in ogni caso, erano i fiori di Astro gigante bianchi dal cuore rosso che si inerpicavano sul bavero della giacca, ricamati, a partire dal fiore fresco che portava nel taschino della giacca e poi, come ad avvolgere l'eccentrico fioraio, gli decoravano i capelli, spuntando tra la chioma.
    «Spero ci farai sentire qualcosa al pianoforte, dopo, altrimenti non saprei come giustificare la tua presenza qui.»
    Una risata divertita ed un tocco gentile al braccio di Norio, invitandolo ad avvicinarsi e non farsi problemi a utilizzarlo come guida, vista la moltitudine di persone e di oggetti sulla sua strada.
    «Ci sono dei tuoi colleghi, stasera? Magari potresti farmeli conoscere.»
    Aveva fatto recapitare un invito in braille a Norio, chiedendogli la sua partecipazione come invitato e pianista d'eccezione, ma l'aveva fatto più per provocazione che con l'intento di ritrovarselo davanti davvero.
    Non che la cosa lo infastidisse, tutt'altro, anzi era piacevolmente sorpreso della sua presenza.
    Si erano congedati in modo brusco e il loro primo incontro era stato tutt'altro che tranquillo, ma era innegabile che si trovassero (circa) simpatici a vicenda.
    «No, niente lavoro stasera, godiamoci la festa.»
    Era un momento di tregua per tutti, dopotutto.
    SPEAKING TO:Norio
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    Moumoku Hizoku
    Certo che Billie-boy e Tsuby non badano proprio a spese. Gli sarà costato un BOTTO l'affitto di questo posto!
    Dal punto di vista di punto di Momo, eheh "vista", l'accaparrarsi un posto come l'attico del Garden Pool non era certo impresa da poco. l'intero grattacielo ad essere precisi. Sebbene non avesse mai visto certi posti coi propri occhi, chissà perché, la donna bazzicava spesso in luoghi del genere specie grazie ai suoi spettacoli e al suo lavoro da cantante solista, pertanto sapeva quanto costasse il solo prezzo di un tavolo in un posto simile, quindi poteva solo immaginare quanto avessero dovuto spendere per prenotare tutta la baracca. spoiler: un fracco di soldi.
    Ed ora eccola lì, tutta in ghingheri e sorridente per l'occasione. Indossava un elegante trench bianco ed un foulard scarlatto intorno al collo per far contrasto, con lunghi stivali e neri e neri anche gli eleganti guanti vellutati che le coprivano le mai. ma non le fa caldo? Era vestita decisamente di più rispetto al solito ma non poteva mica farsi trovare impreparata, con le sue solite pezze insomma, in un'occasione del genere! il vestito era molto importante e persino lei aveva degli standard da rispettare... E dopotutto era pur sempre ottobre. in realtà non vuole sorbirsi le critiche di shion, ma tanto arriveranno comunque.

    In ogni modo, la cerimonia era andata abbastanza liscia. Nonostante quel posto pullulasse di gente probabilmente in disaccordo con quel matrimonio le per prima ognuno per i propri motivi, non ci furono intoppi od obiezioni. Certo, fatta eccezione per singolo piccolo episodio che le fece storcere il naso...
    Per via delle sue capacità di visione leggermente differenti rispetto ad una persona normale, Moumoku le prime file come postazione da cui seguire la celebrazione perché altrimenti non c'avrebbe capito un ca***. Fu così che si ritrovò ad esser vittima di un "lancio del bouquet" che si trasformò in una pioggia di cenere. solitamente non sono gli invitati a lanciare roba agli sposi!? Occhi e labbra si strinsero e si allargarono diventando quasi delle line, mostrando una faccia più simile ad un'emoji che ad un'espressione facciale. una roba così. Completamente zuppa di cenere, susseguì con il più apatico e sarcastico "Omedeto" che potete immaginare, seguito da un applauso altrettanto vigoroso. s'è scazzata insomma.
    Escluso questo spiacevole episodio, il resto andò tutto bene. per ora. Si liberò della cenere proprio grazie al suo potere anche se qualche rimasuglio l'era probabilmente sfuggito. un po' come la sabbia che riappare sempre nei posti più "scomodi". Ora, con un bicchiere calice in una mano e un telefono parlante nell'altra a farle compagnia, se ne stava sulle sue.
    Non era per far l'associale o roba simile, forse, si stava semplicemente rilassando, studiando la situazione ed aspettando il momento giusto per parlare ed importunare qualcuno... Ma doveva essere il qualcuno giusto, altrimenti che divertimento ci sarebbe stato?
    SPEAKING TO:NOBODY
    SCHEDAVILLAIN
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    NORIO TODA
    Quando aveva sentito di quell'invito al matrimonio di Eden's Thorn rivolto a tutti i membri di Deep Void, la prima cosa a cui aveva pensato era di non partecipare. Perché avrebbe dovuto recarvicisi, dopotutto? C'erano sicuramente altri membri di Deep Void piú adatti di lui, soprattutto se si sarebbe rivelata una trappola di qualche tipo.
    C'era anche da dire peró che sarebbe stata fin troppo ovvia come trappola; no, quella era una dichiarazione. Di superioritá, di grandezza, di forza a tutte le altre organizzazioni criminali di Tokyo in generale, e ai vecchi rivali in particolare.
    Poi peró, oltre all'insistenza di Yue Wang, la cosa per lui era diventata personale. Kaede, il bellissimo "acero" incontrato qualche tempo prima, lo aveva ricontattato di persona al locale per consegnargli un invito appositamente per lui. Un cartoncino elegante e stampigliato in Braille, addirittura, dove veniva richiesta la sua presenza come pianista per l'evento. Ma che gentleman.
    Era stata una ovvia provocazione, un invito ironico, e quale modo migliore di rispondere se non presentandosi davvero?
    Era un professionista, dopotutto. Era arrivato insieme al resto della delegazione di Deep Void, e si era seduto tra le ultime file durante la cerimonia e lo scambio delle fedi. La cerimonia alla occidentale gli aveva riportato alla mente con una punta di nostalgia il proprio matrimonio. Namiko aveva voluto una doppia cerimonia, come facevano molti in Giappone ormai. Una prima "vera" cerimonia tradizionale, shintoista, e poi una seconda in una chiesa cristiana sconsacrata, puramente scenica, per i voti, le fedi, l'abito da sposa alla occidentale, e tutte quelle cose ormai romanticizzate dai film di Hollywood. Non era un caso che un famoso detto recitasse "i giapponesi nascono shintoisti, si sposano cattolici e muoiono buddisti", dopotutto.
    Perso nei ricordi, sovrappensiero sfioró la fede che portava al dito mentre la cerimonia si avviava alla sua conclusione, poi aggrottó le sopracciglia.
    ... era piuttosto sicuro che al suo, di matrimonio, non ci fosse stato nessun odore di cenere.
    Ovviamente, la prima cosa che aveva fatto dopo la cerimonia era stato cercare Kaede.
    « Dopo che si é disturbato a farmi recapitare un invito personale, non potevo certo rifiutare.» ribatté, aggiustandosi brevemente i polsini della camicia a turno con una mano prima di riprendere in mano il bastone. Nel sentirsi sfiorare il braccio ritiró deciso la mano, odiava la sensazione di sentirsi afferrato o strattonato, alzandola invece a tentare di posargliela fermamente sulla spalla, con una piccola smorfia di disappunto nel non sentire i lunghissimi capelli dell'altro sotto le dita.
    Si era preso tutto quel disturbo e nemmeno poteva godersi quei capelli setosi?
    « Si é legato i capelli...? Che peccato.» ribatté, un sorrisetto sornione sulle labbra.
    « Dipende se c'é posto per me nella scaletta dei musicisti, non vorrei certo causare confusione durante il ricevimento.» aggiunse.
    Se gli avessero chiesto di suonare, non si sarebbe certo opposto, e sarebbe stato professionale. Aveva vagamente considerato l'idea di suonare qualcosa dal titolo passivo aggressivo, o con qualche messaggio nascosto, ma... no. Il modo migliore per far fare bella figura a Deep Void in quell'occasione era dimostrarsi superiore a tutto ció, ed essere assolutamente impeccabili durante quella serata.
    Aveva perfino lasciato alla villa Destro e Sinistro, visto che i due cloni non sarebbero stati sicuramente ben visti. (Anche se aveva considerato per un attimo l'idea di dare loro cravattini abbinati e cercare di farseli accettare come "assistenti personali")
    E a proposito dell'assenza di Destro e Sinistro...
    « Oh sicuramente ci saranno miei colleghi, ma temo di non avere idea di dove siano finiti, con tutta questa gente...» sfoggió il suo miglior sorriso innocente mentre si lasciava condurre dall'altro in mezzo alla folla. "Niente lavoro stasera"? Gli stava proponendo una sorta di tregua momentanea? Doveva dire che trovava allettante l'idea di trovare un tavolino e far passare le ore che doveva stare lí in compagnia dell'altro.
    Magari con quel drink che si erano promessi originariamente.
    Sicuramente meglio lui che farsi strada tra la folla.
    E magari sarebbe riuscito a scucirgli qualcosa.
    « Godiamoci la festa, sí. Piuttosto... i miei due amici gemelli ovviamente non sono stati invitati, purtroppo...» una pausa mentre rimuoveva per un attimo la mano dalla spalla dell'altro per aggiustarsi una ciocca di capelli finita fuori posto, prima di tornare a posare le dita sulla giacca elegante, sfiorandogli per purissimo caso il collo con il dito indice. Kaede non era l'unico che poteva esercitare sull'altro un certo fascino.
    « ... perció temo di aver proprio bisogno di qualcuno che mi riempia qualche piatto dal buffett.» sogghignó, prendendo posto ad uno dei tavolini liberi lontani dal bordo piscina, posando il bastone su una sedia libera al suo fianco e, con tutta la sfacciataggine del mondo, si appoggió allo schienale a accavalló le gambe, posando il tallone sul ginocchio.
    Una pausa mentre incrociava le dita affusolate di entrambe le mani davanti al viso.
    « Non vorrá di certo mandare me in mezzo a quel vespaio?» fece un cenno secco del capo in direzione del lunghissimo tavolo del buffett, da dove sentiva provenire dall'istante che era finita la cerimonia un intensio brusio di conversazioni e tintinnare di piatti e posate mentre gli invitati, supponeva, lo avessero preso d'assalto. In modo piú elegante sicuramente, ma suonava comunque come una bella calca in cui non aveva intenzione di infilarsi.
    « Farebbe fare proprio brutta figura alla sua famiglia e agli sposi non rivolgendo questa cortesia ad un vostro ospite...» buttó lí.
    Altra pausa.
    « ... oh, e anche qualcosa da bere per brindare agli sposi, ovviamente.» aggiunse.
    Va bene la tregua, ma chi diceva che non poteva togliersi qualche soddisfazione personale? Si sarebbe divertito da morire ad avere Kaede come schiavetto assistente personale per tutto il ricevimento?
    Oh sí, un sacco.
    SPEAKING TO:Shion
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    EVELYNN HARCROW
    Ero sempre combattuta per quello che riguardava i matrimoni.
    Belle cerimonie, molto emotive, emozionanti e tutto quello che volete ma si celebrava il vero amore - credo - ed era una cosa in cui facevo difficoltà a credere: avevo una visione non proprio convenzionale su quel tipo di cerimonia e sono convinta che se l'avessi esposta sarebbe stato un argomento di conversazione per un gran bel po' di tempo. Una cosa però era certa: potevo vestirmi molto bene senza che nessuno mi giudicasse dato che era difficile trovare una persona, ad un matrimonio, che fosse vestita male. Persino i fotografi in genere lo erano solo che qui dubito ve ne fossero, considerando che non era una cerimonia del tutto normale e se una qualsiasi foto fosse circolata al di fuori di questa stanza, sarebbero stati grossi, grossissimi problemi per tutti quanti.
    Da un lato ero contenta solo perché mi ero potuta fare bionda per davvero - uno di quei biondi molto chiari da essere quasi cinerei, non molto differenti dal mio solito ma almeno la sfumatura era più chiara - e poter spacciare la scusa per la mia stupidità come effettiva e vera però c'era un modo abbastanza efficace per non passare come dei cretini: non dire quasi nulla.
    Anche perché qui era pieno di persone che non conoscevo, tolta Yami. Non dico nemmeno Yuuya perché alla fine non mi ero mai potuta nemmeno permettere un saluto diretto con lui e non perché il capo fosse estremamente gelosa, cioé era anche probabile, ma perché non si era mai presentata occasione per incontrarlo faccia a faccia senza nessuno intorno: anche quando la lettera dell'invito era stata messa sul tavolo della ETHouse non c'era stata chance. Oh beh, voglio pensare che la cosa importante intanto fosse andare d'accordo con tutti quanti, specialmente con il capo.
    Spesso gli uomini tendono un po' a piegarsi al volere della compagna, no? Meglio sempre essere amica della donna che altrimenti potrebbe essere gelosa.
    Comunque dicevo...?
    Ah sì, i matrimoni. Cerimonia per la quale non mi sentivo un granché di simpatizzare con tutte quelle che dicevano di volerne fare uno: in genere il desiderio saliva esponenzialmente facendo parte di uno di questi anche solo come invitato semplice - se solo avessi sentito la conversazione di Yami e Yuuya -, io potevo dire di aver partecipato solo per far parte di una piccola attività di gruppo e per mostrare un po' di rispetto a chi si impegnava a far fiorire la criminalità all'interno della città. Ci provava, ci riusciva, rispetto era il minimo che potessi concedere, no?
    L'unica cosa che avevo davvero apprezzato era stato il bouquet che si era incendiato, giuro che se fosse volato nella mia direzione probabilmente mi sarei scansata senza troppi complimenti causando un bel po' di invidia e probabilmente rischiando anche la mia salute. Poteva essere visto come un affronto quello? Non lo sapevo, non avevo intenzione di scoprirlo. Sarei dovuta andare a parlare con i due festeggiati per far loro dei complimenti? Ci avrebbero pensato di sicuro il capo ed il compagno a farlo per tutto il gruppo, io dovevo solo cercare di fare la brava, osservare un po' di volti "amici" e godermi qualcosa da bere standomene in disparte vicino ad una finestra. Non ero così male a socializzare, forse non oggi.
    Poi era un evento importante, non mi potevo permettere di far casini qui: non con chi era stato così gentile da invitarci.

    SPEAKING TO:NESSUNO
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    Jacqui13
     
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    YING YUE WANG
    «Se combinate casini vi spedirò sotto la villa per il resto dei vostri giorni.» - Erano state queste le lapidarie parole della figlia di Blank alla su scorta per quell'evento, oltre che agli altri membri di Deep Void arrivati lì.
    La ragazza dalla pelle d'ossidiana era sicura che al suo arrivo tutti gli ospiti dell'Eden avrebbero pensato a quanto inopportuna sarebbe stata la sua presenza. A Ying Yue Wang però le sciocchezze, le quali includevano un enorme numero di cose tra cui i pensieri degli altri, non tangevano più di tanto nonostante fosse ben consapevole della loro esistenza. L'invito all'incoronazione della nuova Madame era la sua occasione per farsi conoscere dalla crème de la crème di Tokyo, usando il nome di suo padre per far vedere che anche Deep Void puntava al futuro. L'idea iniziale di Blank era evitare di partecipare per vari motivi sia personali che sociali. Innanzitutto né lui né Ahmya volevano rivedere i membri dell'Eden e passare una brutta giornata, poiché sapeva benissimo che quello era un invito per intimidirli. Soprattutto la seconda aveva tagliato la stragrande maggioranza dei rapporti coi suoi vecchi fratelli e non voleva farla soffrire in alcun modo. Però allo stesso tempo sapeva che non partecipare sarebbe passato come un segnale di debolezza, di timore rispetto all'Eden ed aveva quindi programmato di passare per la cerimonia vera e propria per poi dileguarsi.
    In suo aiuto, come succedeva spesso di recente, era accorsa sua figlia Ying Yue la quale era ormai solita dare la sua opinione su ogni operazione di Deep Void, l'organizzazione che non passava il suo migliore periodo ultimamente. Si era proposta per rappresentarlo e dimostrare che loro non avevano di certo paura di mostrarsi nemmeno ad un evento così importante per i loro avversari storici. Il padre aveva accettato alla condizione di portarsi una buona scorta di membri, per sicurezza e per rappresentanza. Per quanto l'idea originale della gemella fosse di andarci da sola (tralasciando l'odiosa compagnia della sorella) non poteva negare che sarebbe stato ben più strano rimanere in mezzo a decine di sconosciuti senza alcun tipo di guardia personale, quindi aveva accettato.
    Era ora seduta al tavolo riservato a Deep Void, passando la festa vera e propria a presentarsi a quel membro dell'Eden e quell'altro amico della vecchia Madame o di suo padre. Aveva seguito la cerimonia con interesse, anche perché era il primo matrimonio in stile occidentale a cui assisteva. Anzi, era il primo matrimonio a cui partecipava da "adulta" ed aveva assunto infatti una personale truccatrice oltre che una stilista per essere una pietra preziosa in mezzo agli invitati. Truccarsi con la sua carnagione non era di certo facile ma fu piacevolmente sorpresa della capacità della donna che aveva assunto, che a detta sua era persino specializzata in tali cose.
    Il vestito che la gemella originale portava era color viola pallido, il quale assumeva le sfumature della pelle d'ossidiana della cinese. Non particolarmente stretto o scollato ma semplice e decorato da un semplice motivo floreale ricamato, donandole un'aria graziosa. Non era suo solito indossare quel tipo di abito ma sicuramente non era luogo in cui poteva andare in camicia e jeans. Gli orecchini e i braccialetti, semplici quasi dall'aria grezza, erano rigorosamente bianchi quasi come stelle sulla sua pelle scura. I capelli bianchi erano stati pettinati in un liscio ciuffo che pendeva sul lato destro del viso.
    «Sono proprio belli assieme.» - Sognante, il clone di Ying Yue Wang aveva ammirato i due sposi tutto il tempo con aria di adorazione. Alla ragazza fantasma era stato donato un abito color salmone ed un trucco semplice adornava il suo viso bianco, per darle un po' di vita. I capelli invece di essere spettinati erano invece ben ordinati in un taglio che le arrivava appena al mento. Le era stato permesso di partecipare con la sorella alla condizione di comportarsi in maniera ligia e non provocare incidenti diplomatici. La pena sarebbe stato l'esilio negli angoli più reconditi della mente dell'originale la quale avrebbe usato tutta la sua forza di volontà per tenerla li dentro. Ying Yue sapeva bene che non poteva controllare il suo Quirk per tutta la festa, quindi tanto valeva andarci d'accordo. Era stancante come al solito averci a che fare ma proprio quel giorno sembrava più calma del solito. Forse era una romanticona e non lo sapeva nemmeno lei.
    «Strano a dirsi, visto che mi sembrano tutt'altro che innamorati, ma hai ragione per una volta.» - Concordò mentre l'alto bicchiere si svuotava dopo un breve sorso di alcool. Ying Yue sapeva che nel suo clone non esisteva una briciola di ostilità nei confronti dei padroni di casa, riusciva ad avvertirlo. In un certo senso lei stessa era venuta come una faccia nuova, quasi per riallacciare i rapporti con l'Eden. Sapeva bene che si sarebbero fatti la guerra il giorno dopo, ma isolarsi come voleva far suo padre non aveva alcun senso logico. Più che altro, forse non poteva capire i suoi sentimenti riguardo alla ormai defunta Madame.
    «Andiamo a conoscere qualche ospite. Fai quello che vuoi.» - Prese il calice vuoto, quasi una scusa per alzarsi considerato che potevano pensarci benissimo i camerieri, cominciando a gravitare attorno al buffet sperando che Ying la lasciasse in pace. Si mise a curiosare con gli occhi per la sala. Era sempre stata curiosa di partecipare ad uno degli spettacoli dell'Eden come Blank aveva fatto innumerevoli volte in passato e il loro gusto in decorazioni non aveva nulla da invidiare ai più eleganti ricevimenti. Lo sguardo era tranquillo, più rilassato rispetto alla sua faccia media da omicidio, ed anzi piuttosto incuriosito dallo sfarzo della sala. La sua scorta si era un po' dileguata per la struttura, anche perché lei stessa preferiva essere libera di muoversi piuttosto che ronzarle attorno in maniera fastidiosa. La Ying originale salutò qualche panciuto ospite, mentre si faceva versare del dolce vino bianco nel bicchiere restando nella zona del buffet.
    La Ying clone non avendo bisogno di mangiare era piuttosto annoiata. Più che altro era come se in quel momento gli adulti stessero fumando dopo la cena e lei fosse costretta ad andare nella sua stanza a fare altro. Non vedeva l'appeal di mangiare e semplicemente cominciò anche lei a guardarsi attorno, più che altro le persone. Aveva con sé ancora il bicchiere pieno di champagne e notò in un angolo una ragazza che sembrava essere nella sua stessa situazione. Il vestito elegante la colpì, considerato che se ne stava tutta sola. Incuriosita, si avvicinò.
    «Anche t- lei non beve?» - Si corresse quasi subito, con un sorrisetto puro rivolto a Rena e al suo bicchiere. «Deep Void. Molto piacere. Sa per caso chi ha decorato la sala? E' davvero stupenda.» - Neanche dicendo il suo nome, indicò semplicemente a chi appartenesse. Magari era pure dell'Eden questa e le stava facendo i complimenti indirettamente.
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    Ovviamente per chi desidera può parlare con una Ying separatamente :neko:
     
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    RENA SAKASHIMA

    “You cannot really not care about what other people think of you and still wear a perfume or cologne.”

    -Brian McGee-


    Io sono il tipo che adora essere al centro dell'attenzione, questo lo sapete.
    Allo stesso modo sono rare le occasioni in cui preferisco venire ignorata, cioè, siamo chiari, preferirei morire piuttosto che passare la vita nell'anonimato.
    Eppure quando decido di farlo, beh.
    L'espressione passare sotto il radar nel mio caso si rivela piuttosto accurata.
    E non solo, faccio un lavoro molto migliore degli aerei oggigiorno!
    Letteralmente intendo.
    Quindi potete immaginare la mia sorpresa, quando mi sento apostrofare.
    Hmmmm?!
    Un brivido lungo la schiena.
    Un flare sensoriale di puro terrore.
    Mi hanno scoperta?
    Mi hanno vista?
    Per un attimo il mio pensiero va a MoMo-senpai.
    Ma la mia sorpresa non fa che aumentare, quando porto i miei occhi su di lei.
    E' una ragazza.
    Una fanciulla, bianca come la neve.
    Una Yuki-onna fuoriuscita dalle favole.
    E per un istante il mio cuore sobbalza nel petto.
    Non di paura, ma di interesse.
    Perchè oramai è cosa nota che come una gazza ladra è attratta dagli oggetti luccicanti io non posso fare a meno di essere attratta dalle persone interessanti.
    E la creatura che ho davanti non fa eccezione.
    Il mio cervello impiega un momento a distrarsi dalla sua contemplazione.
    Ed è come se un bagliore attraversasse il mio sguardo.
    Gli occhi diventano più lucidi, si riempiono di energia come una adolescente.
    Diventano limpidi e onesti quanto quelli della mia interlocutrice.
    E come fossi una studentessa qualunque che parla con una compagna di scuola del loro Idol preferito, esclamo a mia volta.
    Un sorriso stampato sul volto.
    Vero?! Si deve trattare di qualcuno che ha veramente buon gusto!
    Credevo di essere l'unica ad essersi distratta con le decorazioni...

    Annuisco energeticamente.
    Mentre istintivamente faccio incetta di informazioni.
    L'abito rosa salmone, il bicchiere pieno.
    I delicati lineamenti candidi e i corti capelli ordinati.
    Quella espressione innocente.
    Di solito sono gli sposi ad attirare l'attenzione il più delle volte!
    E infine, quel nome.
    Deep void.
    Curioso vero?
    Un nome che viene sin troppo spesso associato con il nero.
    Quasi nessuno lo assocerebbe al bianco.
    Eccezion fatta per qualcuno con un minimo di conoscenze di arte contemporanea, o perchè no, interessato agli eventi degli ultimi tempi.
    O al limite un qualche fanatico di eroi particolarmente appassionato di Syamantaka su Babel.
    Perchè allora, una volta appurata la presenza di una persona identica in tutto fuorchè il colore...
    Verrebbe facile l'associazione con lo Yang...e lo Ying.
    Invero sì, adoro le persone interessanti.
    Ma quando questo non solo è una occasione di divertimento, bensì diventa anche lavoro...
    Oh, che sbadata, dimenticavo.
    Allora non è solo una chance, un incontro fortuito.
    No, è anche una opportunità.
    Con un movimento esageratamente lento e palese, avvicino una mano alla borsetta, e da una tasca laterale estraggo un minuscolo oggetto rosa confetto e rettangolare.
    Un veloce movimento del polso, e ne esce un delicato rettangolo di cartoncino.
    Lo afferro con entrambe le mani, e tenedolo fermo con i pollici lo porgo in avanti, inchinandomi di circa 30°.
    Nella più perfetta e elegante presentazione possibile di un qualcuno davanti ad un possibile cliente.
    Sono Fox.
    Aggiungo, profferendo in avanti un biglietto da visita aspettando che lo prenda.
    Non specifico se si tratta di uno pseudonimo, del nome di una organizzazione o di una agenzia.
    Meglio rimanere sul vago.
    D'altronde, chi di anonimato colpisce, di anonimato perisce.
    png
    Sapevo che avrei fatto bene a stamparne già una trentina.
    Certo, non sono assolutamente il massimo.
    Avrei voluto una carta migliore.
    Un design più elegante.
    Magari lavorare di più sul font.
    Ma è stato un lavoro fatto troppo veloce.
    E Kyousuke mi ha assicurato che i design minimalisti sono quelli che vanno per la maggiore.
    Quindi mi dovrò accontentare, se questo deve essere il mio debutto in società.
    Inclino la testa di lato sorridendo amabilmente.
    Soluzioni su misura per problemi particolari: dallo spionaggio industriale alle campagne pubblicitarie, ci chiamate e ci pensiamo noi!
    Ripeto.
    Con la tranquillità e la presenza di spirito di una venditrice porta a porta.
    Il tutto però, senza cercare di perdere quella innocenza e freschezza che trasmettono sicurezza.
    So quello che faccio.
    So che posso farlo.
    E le mie non sono promesse a vuoto.
    Dopodichè, è il momento di completare la sales pitch.
    Sollevo l'indice alle labbra, come per richiedere il silenzio.
    Ma nel farlo, lascio che sia l'occhiolino che facico a parlare.
    Mentre le lunghe ciglia carezzano l'aria come ventagli.
    Per rispondere alla domanda di prima, sfortunatamente per adesso lo ignoro.
    Comunque non ho dubbi che potrei procurarle l'informazione che cerca senza troppi problemi.

    Sorrido sorniona.
    Uff.
    Che fatica.
    Può sembrare banale, ma mantenere la faccia di bronzo davanti ad una degli Echelon più alti di quella che forse è probabilmente l'organizzazione più pericolosa di Tokyo, non è affatto facile.
    E' un camminare su un filo di rasoio.
    Un delicatissimo gioco di equilibrio, che non posso permettermi di sbagliare.
    Per quanto riguarda invece il bere, beh, che dire...
    Non posso mostrarmi debole.
    Ma non devo mostrarmi arrogante.
    Non posso essere informale, ma non posso neanche essere rigida.
    E' un complicato gioco di inganni e finzioni.
    E soprattutto una roulette russa con in ballo il mio stesso futuro.
    Solitamente tengo a bere unicamente quando il mio partner di conversazione tende ad essere particolarmente noioso.
    Quindi no, non credo che al momento bere rientri nei miei piani.

    Concludo con l'ennesimo sorriso.
    Stavolta un giocoso inarcarsi delle labbra.
    Sono una ragazzina spigliata e solare ad un matrimonio.
    Niente di più e niente di meno.
    Ma sono qui con la sicurezza di essere dove dovrei essere.
    E infine chioso.
    Prima volta?
    Ancora una volta una domanda vaga, ma dalle molteplici sfaccettature.
    Quello sguardo di meraviglia e così puro, rivela da solo molte, moltissime cose.
    Il primo matrimonio?
    La prima volta ad un evento ufficiale in veste di Deep Void?
    O ancora, la prima volta a parlare da sola con qualcuno?
    Infinite possibili risposte.
    Ma ognuna di queste, è merce vera e propria per quelli come me.
    Knowledge is power, dicono.
    Hoard it well.

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    YORUNE FUKAGE
    Prendere parte a un'occasione del genere non era certamente quello che Yorune aveva in mente nella sua "presunta formazione" come villain, considerando anche quel poco che sapeva dell'accesa rivalità tra Deep Void ed Eden's Thorn e che trovava conferma anche nelle parole di Fumio. Lo capiva, insomma. Ma faceva anche parte della delegazione di Deep Void (c'era anche Toda-sama!), aveva "fatto" tesoro della ramanzina, non che avrebbe palesato comunque comportamenti maleducati o peggio. Per assurdo, lui era stato educato nel migliore dei modi. La sua curiosità, per una volta, avrebbe trovato un freno.
    Un mezzo sorriso, di chi sembra trovarsi un po' a suo agio – perché, insomma, ai matrimoni imponenti e importanti c'era andato abbastanza con la sua famiglia, dipinse il volto del corvino prima della funzione, durante la funzione e dopo la funzione. Erano lì per "seppellire" l'ascia, no? Per dimostrare che nonostante tutto, si potesse essere amici per un giorno salvo poi pugnalarsi in un momento non troppo lontano? D'altronde, andarci lo aveva aiutato a veicolare altrove i pensieri, impegnato com'era con la sua ambizione e il dovere di mostrare a sua nonna quanto si stesse impegnando per farsi un nome in quel di Tokyo.
    « Lei è interessante. » proferì in un momento, le iridi fisse sul volto del caporecluta mentre gli riservava il medesimo sorriso. Interessante come persona, interessante come personalità, interessante come mente? Non era importante arrivarci adesso, la risposta poteva essere tutte o due o solo una. Forse era un tentativo di sviare la conversazione, distogliere altrove l'attenzione dell'altro di modo che non pensasse più al fastidio. « Io mi trovo comodo, spesso è questione di postura, portamento. Anche di abitudine, ovvio. – Se posso suggerirle, potrebbe provare a raddrizzare la schiena. » aggiunse in un secondo momento, dando un'occhiata attenta a sé stesso, non sia mai che potesse esserci qualcosa di fuori posto. Il fiorellino color lilla era ancora lì, sembrava una piccola farfalla per come erano disposti i petali; non c'era nessuna piega sulla giacca bianca con i bordi del medesimo colore degli occhi, affinché non cadesse nel significato di lutto. La camicia e i pantaloni neri erano ancora ben rigati. Forse c'era un messaggio nel suo look, forse era stato scelto per una ragione, forse no. Fatto sta che si sentiva abbastanza piccolo in mezzo a tutta quella criminalità, era ancora un pulcino e forse la giacca poteva rappresentare l'ultimo passaggio che gli mancava ancora da compiere. Era forse legittimo considerarsi tale, non aveva mosso chissà che grandi passi in quell'ambiente. Forse per questo non avrebbe strafatto, forse per questo avrebbe mantenuto un certo decoro non perché avesse paura ma perché volesse inserirsi in una maniera naturale se possibile. Un pezzo del puzzle che veniva tirato fuori dalla scatola e andava a completare quello che si pensava fosse difficile da trovare.
    « Che ne dice di prendere qualcosa da bere? » avrebbe poi chiesto, sfoggiando uno sguardo di incoraggiamento e tendendo una mano in direzione di Fumio, un gesto indubbiamente di galanteria, di altri tempi. « Probabilmente conoscerà di fama o di viso alcune di queste persone, qualcosa che sfugge al sottoscritto. » avrebbe proposto lì per lì, aveva tenuto in conto che potesse esserci l'imbarazzo della scelta ma si sarebbe potuto rivelare un'ottima distrazione, oltre che un ottimo tentativo per mostrare di essere partecipi al matrimonio, al di là di cosa si pensasse effettivamente.
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    Senka Itou

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    Non era da poi così tanto tempo che Shion si era presentato al negozio della corvina chiedendo di partecipare ai preparativi del matrimonio facendo vestiti su vestiti per gli invitati e ora, dopo aver portato puntualmente a termine la sua consegna, credeva di potersi liberare da tutti i pensieri che concernevano quell’evento… invece no, quasi le era passato di mente l’invito che aveva ricevuto proprio dal suo fioraio preferito, ora al matrimonio doveva anche andarci.
    Partecipare a eventi del genere non era certamente l’attività preferita di Senka, che però trovava più ragioni per andarci piuttosto di restare a casa: in primis, per l’appunto, era giusto presenziare in quanto stilista che aveva vestito una buona parte degli invitati Shion compreso, poi vista la scala dell’evento sicuramente era un peccato non provare a spulciare tra i presenti per fare qualche nuova conoscenza interessante, insomma, se la coppia di sposi aveva abbastanza budget da permettersi così tanti capi K9 si aspettava che anche le sue conoscenze potessero essere spendaccioni del genere, guarda caso proprio il tipo di gente che piaceva a Senka.
    Come vestirsi in un contesto simile? Beh, sicuramente uno degli stabili dei matrimoni o più in generale di tutte le celebrazioni sia occidentali sia orientali è la semplice accortezza di non vestirsi meglio dei festeggiati, essendo i protagonisti della festa non è carino rubare l’attenzione che gli spetta. Inutile dire che, come in realtà molte altre persone in questo mondo crudele, di solito la corvina si sforzava sempre per fare l’esatto opposto di ciò che questa semplice regola suggeriva, questo principalmente per farsi pubblicità piuttosto che per essere antipatica di proposito, ma non volendo far fare brutta figura a chi l’aveva invitata questa volta sembrava giusto volare moderatamente basso con qualcosa di particolare ma non necessariamente troppo appariscente.
    I colori del suo outfit andavano dal bordeaux scuro al cremisi d’Alizarina, il pezzo principale del suo vestiario era… difficile da descrivere, per quanto relativamente semplice e pulito nelle sue forme: si trattava di dei pantaloni a sigaretta uniti a un corsetto che, piuttosto di limitarsi a cingere i suoi fianchi, avvolgeva anche il suo braccio sinistro in una sorta di manica rossa che vicino alla spalla mostrava delle decorazioni floreali, non le solite rose o gigli dei suoi vestiti, ma aggressive e appuntite forme di steli senza testa e cardi scorpione riproposte anche sul suo cappello, inutile dire che quest’ultimo lo portava fieramente ripensando alla principessa che si era presentata sul suo set quell’estate. Aveva in oltre deciso di non indossare gioielli oltre al suo solito set di bracciali in acciaio nero, questo perché una catena d’oro o d’argento potesse rendere la combinazione di tutti i vari colori un po’ troppo decisa, aveva dunque optato piuttosto di incollare alcune pietre scarlatte direttamente alla sua pelle sulla parte esposta del suo petto e sul suo avanbraccio destro disponendole come brillanti di catene inesistenti, finte chiaramente, non di meno stilose e ravvivate da una semplice camicia bianca di un cotone non troppo lucente.
    A stento riusciva ad applaudire dopo quell’incidente con il bouquet, un po’ per lo stupore e un po’ per le silenziose risate che questo le provocava, ci voleva un po’ di brio in mezzo alla noia di quella cerimonia, chiaro, una donna di classe non ride mai delle disgrazie degli altri ma… suvvia, a volte è davvero difficile, soprattutto facendo cadere lo sguardo sulle poverette in prima fila.
    Cringe…” - Diceva tra se e se dopo aver sentito le ultime parole del prete, girandosi e scrutando la situazione: come c’era da aspettarsi gli invitati avevano cominciato a formare i canonici gruppetti di conoscenti più o meno grandi tra chi restava in piedi a parlare o chi mandava i propri conoscenti a prendere qualcosa al buffet mandandolo in pasto agli altri avvoltoi che circondavano quella porzione di sala, il suo obiettivo in quel momento era trovare il fioraio che l’aveva invitata, ma il prospetto di dover vagare come una cretina per minuti e minuti senza riuscire a trovarlo non la faceva impazzire. Gli sposi avevano deciso di mostrare la loro modestia affittando un palazzo intero come location per l’evento e Shion poteva essere letteralmente ovunque li in mezzo, anzi, poteva anche non essere ancora arrivato e non avendo idea di chi fossero le amicizie di quell’uomo la corvina non poteva nemmeno aggregarsi a una compagnia di visi familiari per attenderlo. Ma lui aveva organizzato praticamente tutto no? Conoscendolo Senka poteva percepire il suo zampino ovunque, quindi sicuramente era una persona vagamente importante li in mezzo, era molto probabile che semplicemente chiedendo a qualcuno sarebbe riuscita a rintracciarlo.
    “Mi scusi, ha per caso visto il wedding planner?” - Chiedeva alla persona più apparentemente sola e sfaccendata nelle sue prossimità, una signorina dall’aspetto cupo che mostrava dei capelli di una deliziosa tinta cenere, un’ottima scelta per complimentare la sua pelle color morte
    “Si chiama Shion, è un tizio con i capelli bianchi e un abito malva con dei fiori bianchi e rossi ricamati sopra” - una descrizione più diretta e esplicativa non poteva tirarla fuori, se non l’avesse riconosciuto così probabilmente era la persona sbagliata a cui rivolgersi. Dopo questa parte verbale di discorso probabilmente il resto dei suoi pensieri sarebbe riuscita a trasmetterlo con il suo linguaggio corporeo: era rimasta quasi ipnotizzata dai suoi occhi, ma non con il tipo piacevole di ipnosi di quando si rimane incantati di fronte a una bellezza che per qualche istante sembra essere senza pari, piuttosto con il tipo di sguardo fisso che si da a una strana forma nell’oscurità poco prima di andare a dormire, quando immobilizzando ogni muscolo del proprio corpo sembra impossibile muoversi senza prima identificare se ciò che la propria vista ha percepito è un effettivo pericolo o solo un falso allarme. Senka non era il tipo di persona che si faceva intimorire da un semplice sguardo, attribuiva quella strana sensazione al fatto che gli occhi della donna davanti a lei sembravano quelli di un gatto, non era la prima volta che qualche istinto dato dai suoi geni canini la rendeva tesa nelle prossimità di un altro animale, che si trattasse di una vera e propria bestia o di un umano dall’aspetto mutato. Anche se generalmente non si notava molto sperava che il suo atteggiamento non la facesse sembrare troppo ostile nei confronti di quell’individuo, in fondo non era esattamente li per farsi dei nemici.

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    Non era fastidioso avere un codice di vestiario per occasioni come queste?
    La regola non scritta era di non vestirsi meglio della sposa - per quel che riguardava le donne - mentre per lo sposo...beh, gli uomini ai matrimoni potevano essere facilmente riuniti nella stessa stanza ed a parte per i volti, nessuno si sarebbe quasi distinto: era la prassi presentarsi per loro in giacca e cravatta, la cosa che li differenziava era il viso e magari qualche dettaglio sul vestito ma per noi donne era un incubo.
    Dovevamo scegliere qualcosa di bello, di elegante, un bel trucco, una bella capigliatura, dei bei tacchi ma in tutto questo non dovevamo essere più belle della sposa. Posso andare contro corrente e dire che era facile essere più belle di una donna con un lungo vestito bianco che difficile avesse qualche decorazione? Non mi diletterò su commenti specifici a quest'occasione per non captare nelle ire di qualcuno capace di leggere la mente, sia mai che esista qualche quirk che permetta questo e con una parolina di troppo andare a finire in fondo alla baia di Tokyo. Per quanto mi ritenessi confidente ormai nelle mie abilità senza motivo specifico, scappare da una sala come questa incolume era un'impresa che mi avrebbe consentito di fare solo Daisuke con la sua abilità particolare.
    A tal proposito posso dire che mi sento effettivamente offesa perché nessuno degli altri due ragazzi si sia offerto di farmi da cavaliere per la serata e non lasciarmi completamente sola? Ero l'unica che aveva pensato che presentarsi a questa cerimonia - oltre Yami intendo - poteva servire un po' a costruire qualche tipo di relazione con il resto dei gruppi della città? La loro fortuna era che domani fosse il mio giorno libero e dunque non avessi modo di vedere nessuno dei due perché altrimenti sarei stata letteralmente intrattabile e---forse sono un po' desiderosa di attenzioni? Certo che sì, immaginate essere me e non desiderarne, di attenzioni, anche in minima parte nonostante fossi solo una macchiolina nera a lato della sala.
    Più che nera, letteralmente cinerea.
    Anche il vestito che avevo scelto per l'occasione si intonava alla pelle ed al colore dei capelli, optando per un grigio cinereo lucido molto lungo che copriva tutto il corpo e spalle comprese con dei piccoli merletti lungo tutta l'estremità superiore. Guanti lunghi fin sopra il gomito, gli occhi dalle lenti a contatto rosse e gli orecchini del medesimo colore erano quasi un pugno in un occhio ma posso dire che bene o male avessi scelto delle tonalità che andavano molto vicine al mio stato d'animo attuale. Abbastanza annoiata.
    Davvero non c'era nessuno che avevo mai incontrato qui dentro? Anche solo per sbaglio da qualche parte a bordo strada, in un bar, o chissà dove? Il posto era grande, le persone erano tante e non esisteva che non ci fosse una mia conoscenza. Se non fosse stata in compagnia, penso che sarei stata un'ottima bodyguard per Yami ma sarei una folle se mi mettessi a seguire una coppia invitata ad un matrimonio: avrei avuto i brividi ogni molti pochi secondi. Stavo quasi per andare verso il bar per prendere qualcosa ma mi parve di sentire qualcosa: stavano davvero parlando a me? « Mh? » Mi voltai abbastanza incuriosita per trovarmi davanti una ragazzina...oddio, ragazzina: se non avessi avuto i tacchi, probabilmente sarebbe stata più alta di me ed anzi, forse lo era già. Capelli scuri, lunghi, volto un po' marcato e ruvido ma in compenso si teneva in forma e...erano delle orecchie da cane quelle che aveva in testa? Non erano un accessorio, vero? Diamine, volevo farle <i>pat sulla testa ora solo che non era occasione e dato che ero stata brava a mantenere una parvenza di serietà, perché non provare a continuare e passare per persona affidabile? Fermai le code dietro la schiena incrociandole a formare un visibile otto, riflettendo. Di tutte le persone che avevo visto, c'era qualcuno che somigliava a quello che mi era stato descritto? Lungo indice affusolato a picchettare il mento un paio di volte, poi scossi il capo.
    « No, mi spiace, purtroppo non ho visto nessuno di simile. Essendo il wedding planner, però, potrebbe essere facile trovarlo: credo sarà davvero impegnato a far andare tutto per il verso giusto. » Per il suo bene, pensai, dato che far andare qualcosa di storto ad una cerimonia come questa significava mettere un piede nella fossa. Sorrisi appena, forse avevo trovato cosa fare per il momento. « Potrei aiutarti a cercarlo, sarei curiosa di vedere quanto siano grandi le sue spalle e fargli i complimenti. Sempre se non ti dispiace. » Sembrava tesa, non capivo perché: probabilmente questo era il posto più sicuro di tutta Tokyo in questo momento ed o aveva qualcosa da nascondere, o c'era qualcosa che non riuscivo a cogliere e che spero mi sarebbe arrivato come un'illuminazione divina che ti cambia la giornata.
    Forse comunque se non stavo cogliendo dei segnali particolari o delle tensioni speciali era perché sapevo che qui dentro nessuno avrebbe potuto far casino, dunque perché non rilassarsi un po'?

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    Jacqui13


    Edited by Ð. × Ace - 5/11/2022, 22:19
     
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    YING YUE WANG
    Gli occhi grigi di Ying si posarono sull'ospite dai capelli rosa, la quale le sembrò quasi sorpresa che qualcuno le rivolgesse la parola. Era sempre incuriosita dalle persone che avevano tali reazioni alla sua presenza considerato che solitamente le sue interazioni si limitava alla sorella o ai cloni di Blank. La ragazza era comunque contenta che Rena avesse deciso di rivolgerle la parola, considerato quanto si sentiva giudicata dal resto degli invitati. Pensava un po' per il suo appartenere a Deep Void, un po' presumeva che la sua giovane età la facesse sembrare quasi arrogante vestita così. Per sua fortuna la donna che aveva di fronte non sembrava fare parte dell'Eden o perlomeno non dimostrava un aperto rancore nei suoi confronti. Meglio così.
    «No no, pure io. Mi sembrano molto più interessanti che degli abiti degli altri ospiti.» - Rispose, continuando a sorridere e facendo vorticare il liquido nel bicchiere con la mano. L'accento cinese si sentiva particolarmente in quel momento. Le sembrava quasi un'anima affine, considerate le espressioni degli ospiti nei confronti degli sposi, almeno non aveva fatto dei commenti sgarbati sottovoce come molti altri. «Li ho trovati molto carini assieme. Si vede che sono vicini tra di loro.» - Riprese un attimo il discorso degli sposi, sicuramente trattato dietro le sue lenti rosa-romantico rispetto alla verità dei fatti. C'era una leggera ingenuità in quelle parole ma le piaceva pensare che in realtà si amassero tanto per organizzare una cerimonia del genere.
    «Non c'è bisogno di queste formalità, uhm...» - Affermò timidamente, vedendo Rena che si china col capo per fin troppo tempo. Ying non si aspettava era che la sua interlocutrice avesse una tale reazione alla sua presentazione. Forse lo doveva prevedere in fondo, per quanto sua sorella dicesse molte cattiverie sulla gente era pur vero che quel nome a Tokyo incuteva un certo timore e reverenza. Avrebbe visto la mano della ragazza allungarsi verso la borsetta successivamente, tirando fuori un curioso cartellino rosa. Per non fare restare la ragazza appesa lì lo avrebbe preso tra le mani delicatamente, osservando la carta e scoprendo il nome della persona con cui sta parlando.
    «Mi piacciono molto le volpi. » - Il cartellino era carino e se lo tenne tra le mani. Nonostante i dubbi di Rena, probabilmente Ying clone era la persona che più poteva apprezzare quell'animaletto scarabocchiato sul foglio. «Così magiche da poter diventare umane se vogliono. E molto furbe secondo alcuni.» - Un sorrisetto socchiuse gli occhi della pallida ragazza, senza malizia dietro ma comunque cautamente curiosa. Anche se quella ragazza era solo in cerca di un lavoro, Ying si divertiva ad assecondarla. Doveva fare sicuramente attenzione a chi dava le sue attenzioni ma allo stesso tempo sapeva che per trovare conversazioni interessanti doveva scavare più a fondo della superficie. Di sicuro Fox cercava di esserle simpatica, perlomeno.
    «Non mi dispiacerebbe saperlo. Potrei assumerlo per il compleanno della mia sorellina. » - Si guardò attorno quasi per individuare chi potesse essere l'organizzatore, per poi tornare su Rena. Le partì una risatina in seguito a quel commento sul bere. Nessuno le aveva mai risposto in maniera così lusinghiera. Era divertente avere a che fare con gente del genere. In seguitò alla domanda infine piegò leggermente la testa quasi per pensarci su, prima di risponderle guardando la sala.
    «Sì, è il primo matrimonio a cui partecipiamo. Anche se non mi sarei mai immaginata sarebbe stato di tale calibro...e di due membri dell'Eden.» - Non specificò se intendesse il fiore o le spine del giardino, per lei non c'era alcuna differenza. «E' anche molto curioso abbiano invitato anche noi, i loro acerrimi nemici...cosa ne pensa, Fox-sama?» - Chiese alla ragazza dai capelli rosa. Più che il punto di vista di Rena in sé, era curiosa di cosa ne pensasse la gente esterna della faccenda. A lei della politica in sé non interessava molto ma di cosa pensassero le persone comuni sì.
    «E mi può chiamare Ying, se le va.» - Concluse, mentre guardava il bicchiere freddo ancora pieno.
    SPEAKING TO:RENA
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