[EVENT] Stand Up to Victory 🥇

Tokyo Olympics 2024

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    I could be so much worse and I don't get enough credit for that.

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    STAND UP TO VICTORY


    Le Olimpiadi di Tokyo 2024 si sono svolte senza intoppi e nel migliore dei modi nonostante la catastrofe che aveva colpito la città solo un paio di anni prima. Per l'occasione le migliori agenzie di eroi della città si sono prodigate per ripulire i quartieri ancora rimasti contaminati dall'attacco terroristico e il governo ha riversato una cifra stellare di denaro per la riqualificazione di tutte le zone della città, portando la situazione ad uno stato di benessere quasi uguale a quella dei primi anni '20.
    I numerosi palazzi e appartamenti rimasti liberi sono stati utili per accomodare turisti da ogni parte del mondo, così come le squadre di atleti di ogni nazione qualificata all'importante evento sportivo. Per l'evento è stato rimesso in funzione anche il secondo aeroporto della città di Tokyo, permettendo di annullare le limitazioni ai voli attive in precedenza e permettendo un nuovo flusso di persone verso la capitale. Nonostante il miraggio di un futuro fiorente per la città, molte delle persone che avevano abbandonato la città in precedenza hanno comunque deciso di non fare ritorno e la situazione abitativa della metropoli non si è ancora del tutto risanata. Ciononostante, il grande evento e l'afflusso di persone che ha portato sono riusciti a rilanciare un'economia ormai stagnante e a dare un nuovo volto alla città.
    I giochi olimpici sono stati vinti dagli Stati Uniti d'America con ben 37 medaglie d'oro mentre il Giappone, terzo sul podio, è riuscito a conquistarne ben 31. I giochi sono stati trasmessi sulle reti televisive di tutto il mondo lungo il mese di settembre: la data particolare e più tarda rispetto al solito è stata dovuta agli ultimi lavori di manutenzione necessari alla città e allo stadio per poter svolgere in pompa magna la cerimonia d'apertura. I giochi si sono ufficiosamente conclusi nei primi giorni di ottobre e si attende ora solamente il grande evento, la Cerimonia di Chiusura a cui parteciperanno le rappresentanze di tutti i paesi.
    Il Tokyo Dome è ufficialmente pronto: la Cerimonia seguirà il classico copione e dopo la parata delle bandiere e le ultime premiazioni avverrà la cerimonia del passaggio di consegne al sindaco della città ospitante i giochi olimpici del 2028, ovvero Stoccolma. Prima della cerimoniale chiusura dei giochi, l'Imperatore e il Primo Ministro hanno dichiarato di voler tenere una speciale premiazione per i giovani eroi in Tirocinio. L'Evento sarà tenuto sotto controllo, oltre che da questi ultimi, anche dai Pro-Hero più importanti della città e da una rappresentanza di giovani studenti delle più importanti scuole di Tokyo, sia di indirizzo eroistico che non. Per rallegrare l'evento con un Concerto per la Pace saranno inoltre presenti in veste di cantanti le eroine e idol Temple e Thelema. Si preannuncia un'occasione gioiosa per tutti i partecipanti, per concludere in bellezza un'evento così importante per la città di Tokyo e il Giappone.

    PNG PRESENTI
    BANANA SPLIT
    pro-hero
    sugar dandys
    RAIDEN MEI
    pro-hero
    dojo saotome
    ENDEAVOR
    pro-hero endeavor team
    TEMPLE
    pro-hero magic✩magic
    THELEMA
    pro-hero magic✩magic
    MAGASE AI
    ministro gestione eroi

    ✧ Per interagire con i presenti NPC si prega di contattare lo staff.

    ✧ COME PARTECIPARE & INFO ✧

    Salve a tutti e benvenuti in questo nuovo evento? o meglio, coppia di eventi che speriamo siano di vostro gradimento! Come sempre, sopra trovate un accenno di trama mentre i luoghi sono ben conosciuti... le regole per partecipare sono poche e molto semplici, quindi rispettatele: patti chiari e amicizia lunga!

    ✧ Per prima cosa, come avrete notato, l'evento è diviso in due topic, questo perché è un esperimento sociale una role di gruppo! La partecipazione è facoltativa: NON è una quest, è un Evento, che avrà tuttavia un certo impatto sulla trama del GDR, essendo un avvenimento che intacca realmente la vita dei personaggi.
    ✧ L'evento è quindi a "entrata libera" fino alla sua chiusura, per cui potete partecipare quando volete e con tutti i PG che volete!
    ✧ Non c'è bisogno di avere uno slot role libero, quindi possono partecipare anche i personaggi che sono attualmente occupati.
    ✧ Per questa role evento è possibile ottenere {50 EXP} di partecipazione in totale. Si ottengono dopo aver postato almeno due (2) volte, ma verranno assegnati a tutti alla conclusione dell'evento!
    ✧ Partecipare all'evento è semplice, non dovete aprire nessun altro topic, basta rispondere nelle relative discussioni. L?ordine di post è libero, non dovete aspettare nessuno, a meno che non vogliate accordarvi tra di voi in privato, non avete la classica scadenza dei cinque giorni ed è possibile postare più volte e anche di seguito (ad esempio se desiderate reagire ad un'azione di qualcuno che posta dopo di voi). Per i veterani che ricordano la prima parte del famoso evento di Halloween complimenti, perché è proprio così.
    ✧ L'evento è eleggibile come Adventure Mode (AM) al fine delle missioni per salire di grado, classifica nelle organizzazioni e via dicendo per TUTTI i personaggi, anche se le loro organizzazioni non sono direttamente coinvolte nell'evento. Per essere considerata come valida tuttavia bisogna postare almeno cinque volte col personaggio in questione! Quindi non fate i forever alone e andateci con gli amici! In aggiunta, per gli Aspiranti Eroi in Tirocinio e i membri dell'Eden's Thorn l'attività potrà anche valere per aumentare la Trust con la propria organizzazione.
    ✧ L'evento ha durata fino al 23 dicembre (anche perché poi è Natale, anche basta), ma nessuno vi vieta di concludere prima, se lo desiderate.
    ✧ Ogni tanto un membro dello Staff potrebbe rispondere con questo o quel PNG. Essi potrebbero rivolgervi la parola e poi sparire nel nulla, forse per progredire ad una fase successiva dell'evento o forse semplicemente per aggiungere un po' di spice alle vostre interazioni. Buona fortuna ad accalappiarli!
    ✧ Per questione di omogeneità, per partecipare, siete pregati di usare il seguente codice, inserendo davanti a "SPEAKING TO" il nome del PG al quale ci si sta rivolgendo.

    NOME COGNOME
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    SPEAKING TO:NOME PG
    SCHEDAVIGILANTES


    Potete cambiare i colori, chiaramente. Dovrebbe essere facile, è a prova di scemo. Se non volete cambiare niente lasciatelo così com'è, il codice farà tutto da solo, è intelligente.

    CODICE
    <div class="eventfest" style="background: #COLORESFONDO; border: 4px solid #COLOREBORDO"><table><tr><td><div class="eventname" style="background: #COLORENOME">NOME COGNOME</div><div class="eventrole"><div style="overflow: auto; height: 200px;padding-right: 3px;">TESTO ROLE!<br></div></div></td><td><div class="eventbox" style="background: #COLORESFONDOBOX"><div class="eventline">SPEAKING TO:<span style="float: right; margin-right: 10px;"><span style="background: #111; padding:5px; text-align: center; color: #fff;">NOME PG</span></span></div><div class="eventline"><span style="background: #111; padding:5px; text-align: center; color: #fff;">SCHEDA</span><span style="float: right; margin-right: 10px">VIGILANTES</span></div></div><div class="eventimg" style="border: 5px solid #COLOREBORDOIMMAGINE">[IMG]https://via.placeholder.com/205x140[/IMG]</div></td></tr></table></div>

    ✧ REGOLE AGGIUNTIVE DI PARTECIPAZIONE ✧

    So già che cosa state pensando: avete letto le due ambientazioni e vi sembrano così esclusive che non sapete se il vostro personaggio X possa partecipare o meno, e dove. Se non lo stavate pensando male: dovreste, quindi tornate indietro e pensateci. Facciamo un po' di chiarezza su chi-cosa-perché può partecipare dove-quando-come:
    Cerimonia di Chiusura delle Olimpiadi: sembra veramente esclusivo, ma non lo è poi così tanto! Dovrebbe risultare ovvio dalla descrizione dell'evento ma possono partecipare a questa parte tutti gli Eroi e gli Aspiranti Eroi, in Tirocinio o meno. Alle prime due tipologie sarà assegnato il compito di sorveglianza e protezione dell'evento, e a quanto si dice i secondi riceveranno persino un premio! Gli ultimi, ovvero gli studenti ancora privi di licenza, potranno decidere liberamente se partecipare come sorveglianti o come semplici partecipanti alla cerimonia. Possono inoltre partecipare come spettatori anche i Villain e i Vigilantes! Insomma, la Cerimonia è aperta veramente a tutti, compresi i Civili... purché abbiano pagato il biglietto e si comportino bene. Insomma, non rovinate un evento in mondovisione, suvvia.
    Matrimonio della Madame: ecco, qui invece le cose si fanno veramente più esclusive. Partiamo da un'ovvietà: i membri dell'Eden possono e devono anzi partecipare, pena ripudio dalla famiglia. Come avrete letto, se si comportano molto bene sono "ben" accetti anche i membri di Deep Void, e lo stesso vale per i membri di Aogiri. Insomma, con un po' di buona condotta sono ben accetti tutti i Villain iscritti ad organizzazioni criminali. Sono accetti anche Villain in generale se sono riusciti ad ottenere notizia del matrimonio e ad intrufolarsi, ma vi consigliamo di tenere un basso profilo e non farvi beccare. La lista degli invitati all'evento termina ovviamente qui: vigilantes ed eroi non sono ovviamente ben accetti ad un matrimonio simile. Ho sentito dire che non fanno mai regali.
    Slot Evento: come avete sicuramente già letto, non c'è bisogno di alcuno Slot particolare per partecipare all'evento. Potete partecipare con tutti i PG che volete e bla bla bla. C'è una sola regola da seguire: se partecipate con un PG ad uno dei due scenari non potete partecipare, con lo stesso PG, all'altro. Al di là di questo, sparpagliatevi e divertitevi!
    ~ Buon divertimento!



    Edited by Ryuko - 17/10/2022, 19:24
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    BANANA SPLIT
    Il giorno della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Tokyo 2024 era finalmente giunto. Era passata ormai più di una settimana dalla conclusione sia delle gare che prevedevano l'utilizzo delle unicità che da quelle più tradizionali, ma nonostante questo la cerimonia prevedeva moltissima carne al fuoco. Oltre alle ultime premiazioni ufficiali di qualche disciplina e il passaggio di consegne era previsto non solo un concerto delle eroine di Magic☆Magic, ma persino una premiazione simbolica per gli "eroi del futuro" e un misterioso annuncio importantissimo di cui però nessuno esclusi i più importanti politici sembrava conoscere il contenuto.
    Non accadeva spesso a Tokyo che un evento così importante come le Olimpiadi si concludesse senza intoppi di alcun genere, per cui quella giornata doveva essere perfetta e rappresentare la ciliegina sulla torta di tutta quell'organizzazione. Negli ultimi anni per forza di cose l'immagine internazionale della città aveva subito più di un duro colpo, ma tutti i lavori che avevano provato a renderla accogliente e tutto l'impegno devoluto in un'occasione così importante come la possibilità di svolgere la competizione sportiva più prestigiosa al mondo erano riusciti a mostrare ai visitatori da ogni parte del globo l'immagine di una città nuova, rinata, sicura. Proprio per fare sì che tutto si svolgesse al meglio, l'eroe numero due Banana Split era stato incaricato della sicurezza dell'evento.
    Per mostrare l'immagine di un paese sicuro di sé stesso e con uno sguardo rivolto al futuro - che sembrava poi essere il tema dell'intera manifestazione - il governo cittadino aveva deciso di impiegare per la protezione dell'evento non solo eroi professionisti ma anche giovani in tirocinio e persino studenti privi di licenza, ovviamente impiegati in semplici compiti di sorveglianza e non autorizzati ad utilizzare la propria unicità. In realtà, sebbene quella potesse sembrare un'occasione ghiotta vista la presenza dei più importanti membri della classe politica giapponese, tutte le ricerche dei giorni precedenti non avevano portato alla luce nulla di preoccupante. Sembrava che anche i soliti attaccabrighe e i criminali più importanti riconoscessero l'importanza di un evento simile agli occhi di tutto il mondo. Forse anche loro, in fondo in fondo, rispettavano il messaggio di profondo rispetto reciproco delle Olimpiadi.
    Banana Split aveva invitato tutti i membri del comitato di sicurezza - più di un centinaio - a raggiungerlo al Tokyo Dome qualche ora prima dell'inizio dell'evento per preparare il luogo e discutere un po'. Lo stadio di gestione di LIVE INC. era in realtà sin dall'inizio stato rivalutato proprio in vista delle future Olimpiadi. La capacità di adattamento del luogo garantita dall'azienda magnate della robotica permetteva di modificarne nel giro di qualche ora lo spazio per adibirlo ora ad effettivo stadio, ora a campo per gli addestramenti, ora ad enorme sala conferenze adatta ad un evento di tale magnificente portata.
    Siete stati tutti dotati di un auricolare e divisi in squadre da quattro. - il briefing dell'eroe numero due era ormai in procinto di concludersi. Tutti i discorsi precedenti riguardavano l'importanza di quella giornata, il peso che un eroe deve portare sulle proprie spalle, varie raccomandazioni riguardo l'eventuale utilizzo di unicità nel mezzo di una folla di civili ed altre questioni. Quella era probabilmente la prima volta in cui tutti i presenti esclusi i professionisti avevano incontrato Banana Split: pur essendo un uomo in grado di imporre la propria autorità, era solito spiegare tutto con una gentilezza senza pari e un tono mellifluo e rassicurante. L'esatto opposto dell'eroe numero uno, avrebbero probabilmente notato in molti.
    La linea due vi mette in comunicazione coi vostri compagni di squadra, mentre la linea uno vi metterà in contatto con uno dei miei. Utilizzatela solo in caso di effettiva emergenza. - aggiunse quindi, infilandosi a sua volta l'auricolare nell'orecchio destro - Mi raccomando, tenete gli occhi aperti, ma soprattutto sorridete e divertitevi: questo è un giorno di festa per tutti. - dopo aver rassicurato i presenti e aver lanciato un occhiolino speciale al gruppetto di tirocinanti, si incamminò lungo il piccolo corridoio rimasto libero in centro alla stanza, dirigendosi verso l'uscita della non troppo modesta sala conferenze che era stata adibita per quell'incontro. Spingendo il maniglione anti-panico della grossa porta in fronte a lui, aprì finalmente il varco per l'enorme padiglione centrale dello stadio e la sua roboante folla - Bene, andiamo in scena.

    L'enorme campo dello stadio era stato adibito ad un enorme padiglione per ospitare la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi. Le luci lo illuminavano dall'alto ed era pieno di telecamere ovunque, impegnate a trasmettere l'evento sulle più importanti reti televisive mondiali. La coda esterna per poter accedere all'evento era decisamente nutrita ma già migliaia di persone erano all'interno, tra chi era riuscito a procurarsi un ambito biglietto VIP e chi invece era accampato lì da ore, previdente e in attesa.
    Il gigantesco spazio era diviso principalmente in tre: vi era una zona parecchio ampia a circolazione libera dove si trovavano stand di ogni genere, una zona più tranquilla e formata da varie sedute che servivano a chi volesse presenziare meglio alle premiazioni e poi la zona dedicata al palco e gremita di telecamere, il cui accesso era ovviamente permesso solo agli addetti ai lavori. Lì si sarebbero svolte le ultime premiazioni, il passaggio di consegne, il concerto e così via. Dietro al palco, sugli spalti, si trovavano i posti dedicati ai vari politici provenienti da tutto il mondo, le delegazioni di atleti presenti in rappresentanza e così via. La squadra capitanata da Banana Split e composta dai suoi cinque migliori uomini era ovviamente assegnata a quel settore. Ai professionisti erano grossomodo assegnate le zone più a rischio mentre ai tirocinanti e gli studenti era stato assegnato il compito di tenere bene gli occhi aperti e guardarsi intorno ma erano liberi di gironzolare purché non battessero troppo la fiacca.
    Nella zona libera, quella sicuramente più frequentata dagli spettatori paganti, era possibile trovare banchetti di ogni genere: vi erano numerosi stand culinari a cui era affidato il compito di sfamare i presenti, un sacco di banchetti di varie squadre e federazioni sportive di tutto il Giappone alla ricerca di nuovi giovani possibili atleti, numerosi altri vendevano vari gadget, tra cui uno stand ufficiale dedito alla vendita di magliette, borse e pupazzi di Ryū-chan, la mascotte delle olimpiadi. Si trattava di un piccolo draghetto giapponese con il logo delle Olimpiadi di Tokyo 2024 ad ornargli le scaglie del petto.
    Oltre a qualche impiegato vestito proprio da Ryū-chan, era possibile incontrare passeggiando qui o là molti eroi professionisti o atleti (e spesso le due cose coincidevano). Alcuni erano lì di pattuglia, altri per fare foto ed autografi coi propri fan. Insomma, oltre che un importante evento sportivo la situazione aveva assunto i toni di una vera e propria convention a tema sportivo, nel tentativo di rallegrare gli animi di tutti e soprattutto porre la nota conclusiva alle Olimpiadi di Tokyo 2024 con un sorriso, tanta energia e bei ricordi per tutti i partecipanti.
    SPEAKING TO:EROI
    SUGAR DANDYSPRO-HERO
    TXRAFKQ
     
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    Shinjiro Aragaki
    Mentre fissava le file e file di bancarelle che offrivano snack, street food e altro, Shinjiro non riuscí a non trattenere un borbottio un pó contrariato. Quando mesi prima erano state aperte le prenotazioni per accaparrarsi i posti disponibili, erano finiti prevedibilmente nel giro di un nanosecondo. Ma lui non poteva certo starsene ad aggiornare la pagina a mezzanotte esatta per compilare il form prima di tutti! E la cosa strana é che insomma, si aspettava che non avrebbero potuto farlo nemmeno gli altri, perché lavoravano a quell'ora, di solito. Ma evidentemente in qualche modo avevano fatto, perché quando solo qualche ora dopo aveva aperto la pagina lui, ad accoglierlo c'era stato solo il misero messaggio sulla riga di "Posti disponibili per stand culinari: 0".
    Seguito da: "Vuoi comprare i biglietti per la cerimonia di chiusura?"
    Era entrato con il proposito di guadagnarci qualcosina e soprattutto fare pubblicitá al locale e ne era uscito con i biglietti per tutti (sia mai andassero a ruba in due secondi pure quelli).
    Vabbé.
    Perlomeno avrebbe potuto godersi l'evento senza stress, e qualche giorno di riposo con il locale chiuso.
    Erano arrivati lí in gruppo, poi si erano separati un pó ovunque.
    Desmond era rimasto a casa a quanto sapeva, poiché, citazione sua: "Perché seguirla allo stadio quando posso farlo comodamente dal divano?", Masao era da qualche parte in giro a collezionare autografi, Starrysky... probabilmente a casa anche lui e Kalyani... era con lui, insieme a Satoshi e Makoto, i due cuginetti che erano venuti a trovarlo a Tokyo per l'evento.
    « Al prossimo evento metteró Starrysky a ricaricare automaticamente la pagina per prenotarmi» borbottó contrariato mentre superavano uno stand di un ramen shop di cui conosceva il proprietario, che lo salutó con un sorriso enorme e un fintissimo "Oooh, ma non sei riuscito ad avere uno stand??" dispiaciuto.
    Shinjiro finse di non vederlo, rivolgendosi ai due cugini piú piccoli, ormai di 12 e 10 anni. Con un sorrisetto arruffó i capelli a entrambi.
    « Va bene, non allontanatevi troppo, e se vedete un Pro-Hero non si urla e non si indic-»
    Venne interrotto dai due che partirono (con un urletto) verso uno stand che vendeva peluche della mascotte Ryu-chan.
    «... come non detto. Andiamo?» sospiró, rivolgendo un sorrisetto a Kalyani.
    SPEAKING TO:Kalyani Raji
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    Kalyani Raji
    Kalyani non era una grande fan dei luoghi affollati, per questo motivo, mentre camminava a fianco a Shinjiro lungo l’area stand del Tokyo Dome, aveva un’espressione vagamente scocciata – che si abbinava a quella del cuoco. In realtà, nonostante la sua repulsione nei confronti delle persone, Kalya era felice di essere lì: non aveva mai avuto la possibilità di poter vedere dal vivo la cerimonia di chiusura delle Olimpiadi e, nel sapere che Shinji era riuscito ad accaparrarsi i biglietti, aveva accettato senza la minima esitazione. Era un’occasione che capitava poche volte nella vita, in fondo.
    Quello che non si aspettava era di ritrovarsi con i cuginetti del cuoco, ma non si lamentò minimamente della loro presenza. Era carino vederlo alle prese con dei ragazzini, le dava vibes da fratellone maggiore ed era una cosa davvero adorabile.
    «Al prossimo evento metteró Starrysky a ricaricare automaticamente la pagina per prenotarmi»
    Kalya gli fece patpat sulla spalla. “Guarda il lato positivo, ti puoi godere l’evento come spettatore. Le Olimpiadi a Tokyo non capiteranno così spesso, mentre ci saranno molti altri eventi importanti a cui il tuo izakaya potrà partecipare.” Cercò di infondergli un po’ di ottimismo, con la sua classica razionalità che la contraddistingueva. Magari, con questa nuova consapevolezza, poteva godersi meglio la cerimonia senza tenere il muso… e anche lei doveva smettere di pensare a quanto fosse fastidiosa quella calca e godersi quella giornata diversa dal solito.
    Vide i due bimbi partire a razzo verso uno stand, ritrovandosi a emettere uno sbuffetto divertito di fronte a quella scena. Non aveva mai avuto molto a che fare con i bambini, suo nipote era decisamente molto più piccolo di quei due, ma doveva ammettere che era divertente vederli così entusiasti per ogni minima cosa.
    “Aspetta un attimo,” disse a Shinjiro, raggiungendo i due ragazzini allo stand. Allungò un paio di banconote al venditore. “Due Ryū-chan, grazie.” Disse, prima di guardare i due bambini con un’espressione eloquente, lasciando così loro la possibilità di scegliere due peluche dalla pila. Ovviamente, questo non fece altro che aumentare ancora di più l’entusiasmo dei due piccoli.
    Si riavvicinò a Shinjiro, con un sorrisetto. “Mi sto comprando la simpatia dei tuoi cuginetti, lo ammetto.” Commentò, mentre rimetteva il portafogli in borsa. In realtà non lo aveva fatto solo per risultare simpatica ai loro occhi, ma anche perché immaginava che fosse carino per quei due avere un ricordo di quel giorno. E in effetti anche lei avrebbe dovuto prendere qualcosa, magari una cartolina – non era tipa da peluche.
    “Ora possiamo andare.” E riprese a camminare, cercando di farsi spazio fra la folla di persone e di avvicinarsi per vedere gli stand da vicino. Peccato che non ci fosse quello dedicato al pattinaggio sul ghiaccio, visto che non si trattava di Olimpiadi Invernali… In mezzo alla calca notò anche la mascotte dell’evento, fissandola con un’espressione un po’ perplessa, prima di spostare lo sguardo verso Shinji.
    “Vai a farti una foto con Ryū-chan insieme ai tuoi cuginetti, te la scatto io!” Esclamò, stavolta frugando nella borsetta per prendere il telefono in mano. “Giuro che non la mando nella chat di gruppo. Forse.” E ridacchiò, pronta a immortalarlo vicino a quel pupazzo gigante.
    SPEAKING TO:SHINJIRO
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    Ryuga Kurowashi
    Molti potevano pensare che quella festa fosse dedicata alla chiusura dei giochi olimpici, ma non era così: Ryuga sapeva che quella celebrazione era solo e soltanto per lui. L'eroe numero 1 Endeavor, le pro-hero e idol Temple e Thelema, tutti i suoi obiettivi di vita riuniti nello stesso luogo: non poteva essere una coincidenza. Neppure nella festa di compleanno dei suoi sogni aveva osato tanto, eppure ora avrebbe avuto l'occasione di vederli tutti. Era così gasato che faticava a stare fermo, mentre lo sguardo estasiato correva di persona in persona, di volto in volto, tra le numerose file di innumerevoli persone.

    L'unica cosa di cui si dispiaceva, e per la quale non riusciva a darsi pace, era di non aver ricevuto alcun incarico di sicurezza o sorveglianza. Anzi, non aveva ricevuto alcun incarico in generale. Nulla che potesse sfruttare per avvicinarsi ai suoi idoli fregandosene della professionalità che tale incarico richiedeva. Forse era proprio per quello che era stato escluso: alla Yuuei non si fidavano di lui ? Insomma, non che avessero torto in quel caso, però la cosa lo infastidiva per principio.

    Ma non importava, avrebbe trovato un modo per chiedere l'autografo alle due cantanti. E anche Endeavor poteva scordarsi di dormire sonni tranquilli: lo avrebbe sfidato in diretta, davanti a tutto il mondo. Si, avrebbe lanciato la sua sfida all'eroe numero 1, annunciandosi con la promessa di superarlo in 3 anni. Anzi no, in 2. Già la sua mente iperattiva aveva visualizzato quel futuro, in cui perfino il potentissimo Endeavor avrebbe dovuto riconoscere la sua immensa forza. Si, tempo 2 anni e ci sarebbe stato lui al posto di Endeavor, sul palco di un grande evento internazionale, acclamato dalla folla di tutto il Giappone.

    Un sorriso idiota e compiaciuto si andava formando sul volto del giovane aspirante eroe, mentre si immaginava coperto di lodi e di elogi, ma fu presto rimpiazzato da uno sguardo dubbioso e pensieroso. Stava dimenticando qualcosa, ma cosa ... - TEMPLE E THELEMA ! - gridò di colpo nella propria testa. Giusto ! Una cosa per volta: prima le cose importanti. Prima l'autografo ! Endeavor avrebbe dovuto aspettare il suo turno.

    Si guardò attorno frenetico, faticando a trattenere l'entusiasmo. Quanto era difficile aspettare ...
    SPEAKING TO:--
    SCHEDAStudente Yuuei
    Sonic04


    Edited by :HART: - 20/10/2022, 11:34
     
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  6. Lady Seiros™
     
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    User deleted


    Abel Xavier Phantomhive
    Abel non aveva fatto altro che rimanere un po’ in ansia cioè nel senso era riuscito a prendere la licenza, e aveva già visto tanta gente all’ora chissà adesso che c’erano le cerimonie ufficiali quanto ce ne sarebbe sta?Parecchia e inoltre oltre alle persone, c’erano le alte cariche dello stato, i pro hero tra cui sicuramente Endeavor e persino il primo Ministro giapponese e l’ imperatore che in pratica avrebbero aderito alla cerimonia di premiazione soprattutto dei tirocinanti della scuola Yuuei. Infatti da notare come Abel si sia messo il suo costume bianco da Hero per l'occasione, e i suoi migliori occhiali.
    Ok Abel era abituato a tutto ciò , ma onestamente per lui in quella situazione, fin dalla mattina era comunque un pò agitato, anche se non si vedeva esternamente, l’inglese era un po’ emozionato di iniziare anche il suo primo incarico da tirocinante per Endavor, che aveva insistito molto che i suoi tirocinanti facessero la figura migliore e perfetta, non ci dovevano essere margini di errori e esitazioni.
    Abel quindi si fece coraggio , non doveva avere timore di nulla, sarebbe stato perfetto e avrebbe adempiuto ai suoi doveri, che quell’ oggi sarebbero stato quello di vigilare sulla sicurezza e sorvegliare l’evento dando una mano ai pro Hero presenti.
    Abel era in contatto con l'endevor team come d'accordo quasi costantemente, ma comunque era tutto a posto fin ora, vedeva solo un sacco di gente e gli altri studenti e tirocinanti che gironzolavano, ma niente di rilevante e si era messo nella zona dove sarebbe stata fatta la cerimonia di premiazione, visto che poi sarebbe stato anche un posto dove prima o poi sarebbe stato chiamato lui e non voleva di certo arrivare in ritardo avanti a tutti quei pezzi grossi , anche se prima di recarsi lì si era fatto un bel giro tra le bancarelle e anche se non era mica ancora così famoso, qualche ragazzino vedendo uno studente delle Yuuei volle farsi una foto con lui, che sarebbe diventato un “eroe del futuro” e trattenne si e no qualche accenno di conversazione formale trattenendo le battutacce che gli stavano venendo in mente in quel momento.
    Già meglio portare la dignità per ora anzi che farsi riconoscere subito come “il deficiente”, non era decisamente il caso , lo avrebbe potuto fare più tardi in fondo.
    Abel non vedeva l’ora di vedere che cosa quelle Olimpiadi avrebbero portato alla fine di quel casino , Beh sicuramente ci sarebbe stato un ottimo prestigio e pubblicità per la Yuuei e per le varie agenzie, quindi all’ora della fine si trattava in pratica di un evento per ottenere una valanga di soldi, come tutti gli eventi sportivi, ma c’era una cosa che lo preoccupava. Cioè capiva l’importanza dell’evento e tutto ,ma tutta quella sicurezza sembrava quasi che tutti si aspettassero qualcosa di brutto, ma era evidente che nessuno voleva rischiare come nell’attacco terroristico, quindi si non era “eccessiva” tutta quella sicurezza.
    Chissà cosa succederà adesso e soprattutto se avrebbe visto qualcuno che conosceva visto che per ora aveva intravisto solo uno studente vestito di viola che sembrava andare nella zona dove c’erano le pro hero idol Temple e Thelema … forse sarebbe stato il caso di vedere che non le disturbi visto che probabilmente erano lì per esibirsi, ma Abel non volle fare per adesso ancora la figura del “lo sceriffo rompiballe” di turno, quindi lasciò correre tenendolo d’occhio.
    °Beh in fondo hanno tanti fan quelle due. Ho sentito che cantano bene.°

    SPEAKING TO:///
    SCHEDAEroe Tirocinante
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    Edited by Lady Seiros™ - 21/10/2022, 23:17
     
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    Ricordo che faceva male. Guardarla stare male.

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    Shoya Ishida
    Era stata scelta una sala conferenze per il briefing pre-evento, ma nonostante l’ampiezza dello spazio ci si trovava a pochi centimetri uno dall’altro, forse era stato sottostimato il numero di persone invitate o forse si era esagerato a chiamare tutti gli studenti delle scuole per eroi, insomma oggi si sarebbe tenuto un importante evento e la sicurezza sarebbe dovuta essere affidata solo a professionisti, ma ormai era andata così. Shoya si trovò a fare questi ragionamenti tra sé e sé mentre sistemava con accortezza l’auricolare nero sull’0recchio sinistro, affianco a lui aveva Ryo, Yoshito e Naru, i quali componevano la sua squadra, avrebbe comunicato con loro tramite il canale due, proprio come spiegato da Banana Split, il Pro-Hero che occupava il secondo gradino del podio.
    Prova, mi sentite?
    Disse a bassa voce e coprendosi la bocca con la mano per evitare che i compagni sentissero la sua voce uscire dalle labbra invece che dall’auricolare, non dubitava che i sistemi non funzionassero, ma era meglio accertarsene ora che erano vicini, presto si sarebbero dovuti sparpagliare all’interno del Tokyo Dome.
    Il Pro-Hero dai capelli neri oggi non era particolarmente contento e lo si poteva vedere dalla sua espressione, nonostante il suo progresso in classifica e nonostante avesse aperto un’agenzia che già stava migliorando la città non era stato interpellato come special guest, bensì aveva ricevuto una comunicazione identica a quella degli altri, persino a quella di uno studente del primo anno della U.A.
    Tutto si sarebbe aspettato, ma non una mancanza di rispetto così palese, avrebbe preferito ricevere una zona ben specifica oppure gestire una particolare sezione dell’evento, insomma le competenze le aveva altrimenti non gli avrebbero concesso l’apertura di un suo studio e non avrebbe così tanto lavoro commissionato.
    Ragazzi io proverò a parlare con Banana Split, teniamoci in contatto con questi. A dopo.
    Disse al suo trio di collaboratori mentre con la mano indicava l’auricolare. Il briefing si era appena concluso e il Pro-Hero numero due si stava dirigendo a passo svelto verso l’interno del Tokyo Dome, non sarebbe stato facile raggiungerlo subito con tutta la calca, ma Shoya sapeva a quale zona era stato assegnato, ovviamente agli spalti dietro il palco dove risiedevano le personalità più importanti della politica e probabilmente è lì che avrebbe trovato anche la signorina Magase.
    lo stadio era già gremito di persone, un esplosione di colori, di voci e di calore si riscontrava nell’aria, l’impatto fu evidente passare da una stanza riunioni sterile ad un luogo così colorato fu davvero sorprendente. Nonostante questa breve pausa Shoya riprese a camminare a passo svelto seguendo le orme di Bana Split e mantenendo gli occhi ben aperti osservando gli ospiti dell’evento per lo più civili innocui divertirsi alle bancarelle.
    Per qualche secondo Incrociò lo sguardo di una persona che conosceva, ma che non vedeva da anni, beh la sua memoria era ancora buona e si ricordava bene di Shinjiro Aragaki, ma soprattutto dei suoi due cuginetti conosciuti ad un Tanabata Festival di troppo tempo fa. Gli scappò quasi un mezzo sorriso, fu contento di vedere che i due ragazzini fossero cresciuti così bene sempre carichi di energie, ma non aveva tempo adesso di fermarsi, se l’avesse incontrato in un altro momento più che volentieri.
    Dopo qualche passaggio l’eroe dai capelli neri raggiunse il suo obiettivo, in zona palco fu fermato dagli uomini della squadra di Banana Split, probabilmente lo avrebbero riconosciuto e lo avrebbero fatto passare per poi arrivare a parlare direttamente con l’eroe numero due. Altrimenti si sarebbe rivolto direttamente a loro allo stesso modo. Con rispetto e riverenza.
    Banana Split-San posso parlarle un attimo? Sono Shoya Ishida Pro-Hero dell’agenzia O.P.F. immagino ne ha sentito parlare. Io e la mia squadra saremmo disponibili ad occuparci dell’evento, ha qualcosa di più specifico da poterci far fare?
    prese fiato sperando di essere stato ascoltato visto il vociare e il baccano.
    Inoltre lei conosce la signorina Magase Ai-San? Potrei occuparmi personalmente della sua sicurezza, mi può assegnare a lei?
    Shoya mostrò la sua sicurezza delle intenzioni, era una sua abilità quella di mostrarsi affidabile e sicuro, ma tenne bassa la cresta, non voleva di certo risultare presuntuoso o irriverente difronte al numero due.

    SPEAKING TO:BANANA SPLIT
    SCHEDAPRO-HERO
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    Miyasato Oshima
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    « Dialogo »< Interiore >
    ( Kaworu )
    — ❈ —
    L'ansia da folla è molto comune, ma stranamente su di me i grandi raggruppamenti sortiscono l'effetto opposto. Inaspettato da una persona nevrotica e solitaria come sono. Però dove altri percepiscono lo stress della frenesia, o si preoccupano di tutti gli occhi e giudizi che possono circondarli, io non trovo nascondiglio migliore delle masse.

    Dove altro si può scoprire un'anonimità tale? Si diventa una faccia tra tanti, una voce nel frastuono, una statistica. Dona uno strano senso di pace.

    Beh. Tutto cambierebbe se per disgrazia divina dovessero chiamarmi personalmente a ritirare qualcosa o – tocchiamo ferro – fare qualche discorso. Tutta scorsa notte sono stato perseguitato da incubi simili, oggi prego qualsiasi premio abbiano in mente di darci sia conferito ai Tirocinanti come blocco unico.

    Essere davanti ad una telecamera durante la Licenza Provvisoria è stato abbastanza per dissuadermi dalla luce dei riflettori.

    ( Nooooo guarda quanti sono!! Dobbiamo finire sul palco in qualche modo! Fai buona impressione e vedi come Abel lo lasci nella polvere sulla classifica, hah! )
    Siamo qua da poco ma Kaworu non ha ancora smesso di esultare tutto entusiasta per la minima cosa che nota, trascinandomi da una bancarella all'altra come un bimbo iperattivo. Da fuori – visto che nessun altro può vederlo o sentirlo – manco sembrerebbe che in teoria sarei qui a lavorare.

    A dispetto della sua natura cinica, l'albino non si perse una singola trasmissione delle gare. Era prevedibile quindi tutte le passioni dimostrate davanti al televisore sarebbero esplose nella sede vera e propria.

    Pensandoci non so perché fossi sorpreso. Penso di non conoscere nessuno competitivo quanto Kaworu, le Olimpiadi sono la formula perfetta per fomentare il suo lato hooligan. Più di una volta i coinquilini ci sgridarono per le urla ad ogni vittoria o sconfitta del Giappone, senza effetto.

    Dopo la coronazione a detta sua rubata degli Stati Uniti, ha giurato di boicottare qualsiasi prodotto Americano "fino alla nostra vendetta".

    ( Oi! Oi!! Lì lì lì TI PREGO ce ne servono almeno DUE– )
    Nonostante il decennio d'età che ci separa in questo momento sto vivendo la realtà da fratello maggiore che non ho mai davvero provato. Kaworu mi strattona e indica con disperazione uno stand di gadget. In particolare brama il poster di un Hero giapponese che più di ogni altro si è distinto durante le competizioni, infrangendo persino un record.

    L'atleta non può saperlo ma si è guadagnato un fan a vita. E infatti da quando abbiamo varcato l'entrata il coinquilino mentale non ha smesso di cercarlo da qualche parte lì in giro, per un autografo e/o un bacio (eterosessuale perché gli bacia il talento).

    Anch'io con qualche sguardo spero d'inquadrare qualcuno, o ancor meglio incrociarla: Raiden Mei. Da quando sono in Tirocinio non ho avuto l'opportunità di ringraziarla propriamente per l'opportunità, e farle sapere che sto facendo del mio meglio per non farla pentire della sua scelta.

    Se riceverò qualche premio è infondo solo grazie alla sua fiducia, oggi sono qui a rappresentarli, in un certo senso... E sarebbe anche il mio primo "vero" incarico, che non sia addestramento personale o shadowing di qualche tipo. Seppur sia ovvio che la sicurezza da parte dei Pro-Hero copra già ogni area sensibile, noi studenti siamo qui giusto per respirare un po' l'aria del lavoro reale.

    Ah– Questo mi ricorda:

    « P–... Pronto? C'è qualcuno? ​»

    Annuncio a basso tono attivando il microfono dell'auricolare. I membri della sicurezza si sono un po' sparpagliati per i fatti loro, ma io più di tutti sono stato sballonzolato qua e là dalle voglie di Kaworu.

    Non sarebbe una cattiva idea tenersi in contatto con gli altri membri della mia squadra. O almeno, sembrava una buona idea prima di confrontare la realtà di dover improvvisare una presentazione e un tono professionale, quando sono scemo e basta.

    « Sono Miya? Cioè. Sì. Sono Miya. Non so perché l'ho detto come una domanda... C–Comunque! Mi trovo nella zona di commercio, vicino ad una bancarella di poster... Anzi, penso vendano anche altro... No, scusate– ​»

    Preso dal panico più totale chiudo le comunicazioni... Quando sono nervoso risulto anche più incomprensibile della mia situazione base.

    Prendo un lunghissimo respiro.

    « ...Voi dove siete? Magari ci converrebbe condividere la stessa area per coordinarci...? ​»
    SPEAKING TO:Linea Due
    SCHEDAEroe Tirocinante
    MGiyQk6

    CITAZIONE
    Se qualche altro studente/tirocinante/eroe addetto alla security volesse fare team, basta rispondere alla chiamata :stare:
    Diamo per scontato Banana Split ci abbia randomicamente raggruppati assieme.

    Ogni cellula ha quattro membri quindi c'è posto fino a 3, non siate timidi :heart:
    (Vale anche per PNG, volendo)
     
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    Hitoshi Hayabusa
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    Partecipare a questo evento è stata una scelta tanto saggia quanto sciocca: grazie a questa opportunità ho potuto vedere Banana Split in persona a fare il briefing, mostrandosi effettivamente come al suo solito, ossia l'esatto contrario di Endeavor. La cosa mi ha fatto certamente piacere ed è riuscita a controbilanciare la sensazione di disagio che ho provato a stare in mezzo a tutti gli aspiranti eroi e tirocinanti. La tortura psicologica è durata un po' e alla fine Banana Split ci ha congedati raccomandandoci di sorridere e divertirci, un consiglio che cercherò di seguire per una metà durante i miei giri di sorveglianza.
    Ogni occasione è buona per lavorare e migliorarsi.
    Dato che non sono un grande amante dello sport, per non perdere tempo ho deciso di fare il sorvegliante così come tanti altri studenti e, in quanto sorveglianti, siamo stati dotati di auricolari e divisi poi in squadre da quattro, capitanate da un tirocinante. Ovviamente non conosco nessuno della mia squadra, ma questo non mi porterà a lavorare male o a non comunicare in caso di emergenza. Ovviamente essendo un normale studente senza licenza, non posso usare il quirk e l'auricolare sarà il mio unico strumento a disposizione. Nel mentre che rimugino su queste cose e anche su ciò che ha detto Banana Split, mi incammino verso il campo dello stadio per vedere com'è la situazione e... beh, è un inferno caotico. I miei nervi sono messi a dura prova per quella presenza massiccia di gente che va in giro a vedere gli stand, a farsi le foto con la mascotte dell'evento e a cercare di raggiungere le Idol che, ovviamente, anch'io apprezzo, ma non sono un fan sfegatato come buona parte della gente lì. Tra tutta la gente mi è sembrato di vedere per mezzo istante anche la figura di Shoya da lontano, ma non sono sicuro di avere le forze necessarie per andargli a chiedere un autografo e, inoltre, mi sembra l'azione meno professionale del mondo e quindi lo lascio andare, pensando che sicuramente ha dei giri da fare e non può fermarsi a dedicare la sua attenzione ad un semplice studente del primo anno.
    Ci sarà un'altra occasione, ora ci vuole professionalità.
    Scuoto la testa e continuo ad avanzare in mezzo alla folla, guardandomi intorno con attenzione per scorgere anche solo il minimo gesto sospetto, ma al momento non ho visto nulla di strano e quindi continuo a camminare. Ad un certo punto, superando un piccolo gruppetto di ragazzi, mi ritrovo davanti una figura che riconosco immediatamente: Ryuga Kurawashi.
    Scappa.
    La vocina è partita d'istinto a darmi tale suggerimento dato che ho beccato Ryuga in un momento decisamente sbagliato, in quanto sembra piuttosto frenetico ed entusiasta. Normalmente è già di per sé una mina vagante troppo energica per i miei standard, ma comunque ho visto che, nelle varie volte in cui ci siamo incontrati da dopo quel giorno alla mensa, è ancora gestibile. Qui forse no. Il ragazzo è in uno stato emotivo piuttosto alterato e può tranquillamente trasformarsi in un concentrato di energia capace di travolgere indiscriminatamente i presenti e quindi, da bravo futuro eroe che sono, cerco di fermare la potenziale minaccia e di contenerla.
    Buongiorno Kurawashi-san.
    Mi avvicino e comincio a parlare con tono pacato e normale. Sto lavorando sulla freddezza con cui solitamente mi esprimo con Ryuga e sono riuscito a fare dei progressi: sono riuscito a passare ad un tono normale in sua presenza, cosa non da poco.
    Immagino che sia un grande fan delle eroine di Magic☆Magic, ma le consiglio di non perdere la concentrazione: dopotutto lo stadio non si sorveglia da solo.
    Provo a fare una sorta di battutina, per quanto il tono non è il massimo in queste situazioni, cercando di portarlo nuovamente con i piedi a terra così da concentrarsi sulla sorveglianza, il nostro primissimo compito da quando ci siamo iscritti alla Yuuei.

    SPEAKING TO:RYUGA
    SCHEDASTUDENTE YUUEI
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    NARU NARUSAWA
    Quando Naru Narusawa era tranquilla, non era un buon segno. O le cose andavano davvero, ma davvero male... Oppure la giovane Hero dai capelli rosa era andata in overload per le troppe informazioni.
    Nelle nuovissime vesti di Exceed la ragazza camminava in silenzio cercando di sdipanare il groviglio di notizie, stimoli ed emozioni che dentro di sé continuava a crescere.

    Punto primo, il suo stato. Era una Heroine adesso, e con quella suit addosso non era più Naru Narusawa bensì Exceed, the Bubbly Heroine. Non male, decisamente non male... E quella era la prima attività importante del suo tirocinio presso l'Agenzia di Ishida-senpai, Ohpieffu o come si pronunciava, insomma. Partecipare ad un evento del genere come comitato di sicurezza, circondata da Heroes, atleti e professionisti con Quirk ultrapotenti era un qualcosa che qualche mese prima neanche avrebbe potuto ipotizzare.
    Il suo Hero costume era incredibilmente comodo magari funzionava pure, e altrettanto visibile grazie alle features cui aveva speso tanto tempo per progettare.
    Ah, e forse era merito del pinguino-backpack che si portava dietro la schiena. Non poteva non essere orgogliosa del suo P-Kun ♡
    Già un paio di persone le avevano chiesto una foto, pensando fosse una nuova e inedita mascotte dell'evento (lol).

    C'era poi l'evento in cui si trovava. Non era un concerto qualunque anche se già quello sarebbe stato fighissimo, era nientemeno che alla Cerimonia di Chiusura delle Olimpiadi. Per capirsi era uno dei più importanti eventi di quell'anno di tutto il Giappone!
    Visti i partecipanti non c'era da stupirsi che l'organizzazione non avesse badato a spese sulla sicurezza, ed il numero di Heroes coinvolti la diceva lunga a riguardo!
    L'essere coinvolta in un progetto che coinvolgeva addirittura lo Hero #2, Banana Split nonostante la sua poca (o nulla) esperienza sul campo era un onore e un privilegio per lei, ed avrebbe dovuto fare del suo meglio per essere all'altezza.
    Anche perché poco distante il suo datore di lavoro, Shoya Ishida, era lì ed effettivamente questa era la prima occasione per fargli vedere quanto lei valesse davvero.
    C'erto, c'era il piccolo problema di tutte quelle istrazioni, a cominciare da...

    « Awww... Ryū-chan »

    Uno dei motivi per cui aveva difficoltà a guardarsi troppo in giro era la presenza dell'adorabile mascotte di quell'evento.
    Dannato reparto Marketing, il draghetto simbolo delle Olimpiadi 2024 era così adorabile che -se fosse stato per Naru- avrebbe finito per depredare ogni stand e bancarella su cui si fosse trovata a posare gli occhi.
    Naru si distraeva facilmente e quel cosino carinoecoccoloso era una manifestazione fisica della tentazione di abbandonarsi all'estasi e lasciare che il lavoro di sorveglianza... lo facesse qualcun altro.
    Ma Naru era una professionista sort of e queste cose riusciva a superarle.
    Più o meno.

    Fu in quel momento e con tutti quei pensieri in testa che -a qualche decina di metri di distanza- le apparve una figura familiare.
    Una figura familiare in bikini, cosa che la faceva risaltare appena appena rispetto al resto della popolazione.
    E no, non era un'esibizionista. Era una ragazzina ammodino e non ne conosceva di persone del genere... Giusto?
    Rei Okazaki. Anzi, Rei-Oneesama come aveva deciso di considerarla unilateralmente quando si erano conosciute al Kura Sushi.
    Una Rei SSR in bikini tra l'altro, evidentemente nella sua nuova (?) veste di Hero.
    Aveva saputo che aveva superato meglio di lei l'esame per la Licenza Provvisoria e che aveva iniziato la sua attività in una famosa agenzia di cui non ricordava ovviamente il nome.
    Si ricordava però il nome della sua Onee-sama, ed era abbastanza chiaro che qui non si sarebbero potute dare della "Rei" o della "Naru".
    Ragion per cui era il caso di far brillare le sue mitiche doti in inglese.
    Seriamente... Perché dovevano tutti (Naru compresa!!!) scegliersi uno Hero Name non Giapponese?
    Era un attentato alla sua sanità mentale ogni volta che cercava di pronunciarli!
    Corse verso la oneesama amica collega agitando le braccia per la gioia, ma trattenendosi saggiamente dall'abbracciarla davanti a tutti i presenti.
    Qualcuno avrebbe potuto arrabbiarsi. E c'erano modi migliori per iniziare la giornata.

    « O-oneesam-...Err, volevo dire Robu-... »

    Incespicando tristemente con le parole l'eccellente Eroina si trovò ad affrontare il suo più terribile nemico.
    Per qualcuno erano le scale, per lei... l'Inglese.
    Eppure ce l'aveva lì pronto, quello scioglilingua con cui Rei-oneesama aveva scelto di farsi chiamare.
    Robukuraffuto... Dai non era troppo difficile! Poteva farcela pure lei senza mordersi la lingua.
    O senza farsi male alle dita cercando di digitarlo con i tasti sul cellulare.
    Non aveva fallito in entrambe le cose quando, saputo del suo ottenimento della licenza aveva provato a congratularsi con lei.

    « ...Robukuraffu--... Insomma, come stai!? »

    "Se incontri un Boss Umbrat giragli attorno" era una delle massime che aveva avuto modo di sentire nei suoi trascorsi a Heroes Against Evil e non c'era motivo per non impiegare qui una simile perla di saggezza.
    Liquidando la più totale capacità di pronunciarne il nome Naru decise tranquillamente di passare oltre la cosa, beandosi di quell'incontro inaspettato ma non per questo meno gradito.
    Ok, la oneesama era uno schianto vestita elegante, ma c'era da dire che vederla in quel bikini/Hero costume era comunque una gioia per gli occhi.
    C'era una quantità imbarazzante di cose che avrebbe voluto dirle, ma in quel momento erano lì per lavoro e doveva concentrare al massimo quel prezioso scambio.
    Quindi... Da dove cominciare?

    « Mi sei mancata un sacco, e non riuscivo più a contattarti alla U.A. »

    Ok, aggiornamenti prima di tutto. In effetti Rei-Oneesama era sempre stata un piccolo e adorabile spiritello sfuggente alla U.A. ma da qualche mese a questa parte era diventata completamente invisibile.
    E no, non le aveva detto di avere questo specifico superpotere quando si erano conosciute.
    Quindi o le aveva mentito, oppure... Effettivamente non era presente alla U.A. ed aveva cose molto importanti da fare. Probabilmente legate al Tirocinio.
    La strada per ottenere quella benedetta licenza era ardua, davvero.
    Ma se c'era una persona in grado di ottenere quell'autorizzazione per inseguire i suoi sogni e contribuire alla società nel modo che più le si addiceva, quella era Rei Okazaki.
    Che -è bene ricordarlo- si trovava al Tokyo Dome in tardo autunno/inizio inverno in bikini.
    Bikini che le stava incredibilmente bene.

    « Dov'eri finita?? »


    SPEAKING TO:REI OKAZAKI
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    Ryuga Kurowashi
    Quando era sovreccitato, cioè praticamente sempre, Ryuga era un concentrato di impazienza. Aspettare l'inizio del concerto - perché poi era quello il motivo principale della sua presenza li - si stava rivelando un'impresa al di la delle sue capacità. Neanche abbuffarsi di dolci sembrava aiutarlo a passare il tempo: dopo aver fatto compere in tre stand diversi, ed aver divorato tanti dango da perdere il conto, si era accorto che erano passati solo 10 minuti.

    E dire che non poteva procedere a chiedere l'autografo a Temple e Thelema prima della fine del concerto. Figurarsi se quei maledetti incaricati della sorveglianza lo avrebbero lasciato avvicinare al camerino delle due pro-hero, nonché pop star. E poi c'era quel dannato professor Aizawa: di certo era colpa sua se non aveva ricevuto incarichi. Gli occhi sgranati e l'espressione folle, bisognosa. Per la rabbia addentò l'ennesimo spiedo, divorando con un singolo morso tutti i dango.

    Fu proprio in quel momento, mentre era impegnato a masticare con espressione seccata e rabbiosa che si sentì chiamare. Nella foga dei suoi pensieri - nei quali lanciava anatemi e promesse di vendetta nei confronti di coloro che riteneva responsabili del grave affronto - neanche riconobbe la voce, voltandosi semplicemente di scatto verso la provenienza del richiamo. Semmai Hitoshi aveva visto Ryuga in una faccia buffa, quella di questa volta di certo le batteva tutte: le guance gonfie per il boccone, le labbra contratte in una smorfia di seccatura: sembrava un palloncino sul quale era stata disegnata una faccia arrabbiata.

    La forma a palloncino non mutò, ma quando riconobbe il compagno di classe l'espressione passò da nervosa a sorpresa - Hi-hoshi-han ? - mugugnò, faticando ad articolare le parole con il boccone in bocca. Gli ci volle qualche secondo per mandare giù - e far tornare la faccia ad una forma normale - ma quando finalmente ci riuscì ... - HITOSHI-SAN !!! - gridò di nuovo, tutto contento, felice come un cucciolo che rivede il proprio padrone.

    Ora che c'era anche Hitoshi Hayabusa poteva pensare a qualche piano malvagio per portarsi avanti col lavoro e raggiungere i suoi idoli anche prima del concerto. Ora che c'era Hitoshi quell'obiettivo era finalmente raggiungibile. E dopo avrebbe potuto sfidare apertamente Endeavor in mondo-visione !

    Mentre se la rideva tra se e se, compiacendosi dei piani malvagi - e surreali - che elaborava per raggiungere il proprio scopo, sembrava che l'altro gli avesse dato a parlare. - Come ? Oh si, Temple e Thelema ! Le adoro ! Loro ce l'hanno fatta, capisci ? Sono delle pro-hero, ma anche delle pop-star ! Tutti le adorano ! Ah, e mi farò fare l'autografo ... guarda ! - fece, tutto esaltato - e dimenticandosi come al solito di usare il "lei". Mentre parlava aveva tirato fuori da una tasca quello che - all'inizio - sembrava un foglio di carta. Man mano che il giovane lo apriva, quell'apparenza veniva via via sempre meno, fino a rivelarsi un vero e proprio poster a grandezza naturale delle due cantanti. Come fosse riuscito a farlo entrare in una tasca, per altro senza rovinarlo, era un mistero che avrebbe fatto impazzire i più grandi esperti di compressione e miniaturizzazione.

    E dopo aver mostrato il suo tesoro all'amico, mentre con maniacale cura provvedeva a ripiegarlo per riportarlo a dimensioni tascabili, riprese il discorso - Ah e poi hai visto chi c'è ? Ci sono Endeavor ! Banana Split ! Raiden Mei ! I top-3 della Hero Billboard Chart ! Ah e poi ... e poi ... - quasi di colpo, quel concentrato di entusiasmo iniziò a svanire, come un'auto che aveva appena finito la benzina. - Hitoshi-san ... che vuol dire "lo stadio non si sorveglia da solo" ? - chiese, facendo caso solo in quel momento all'ultima parte del discorso dell'amico.

    Nonostante il frastuono e la confusione delle persone che si accalcavano tutte intorno, forse Hitoshi avrebbe potuto sentire il ticchettio di un orologio che scandiva i secondi durante i quali la mente di Ryuga faceva i suoi conti. Di colpo il ticchettio sarebbe cessato, sostituito dal trillo di una sveglia nello stesso momento in cui l'espressione di Ryuga mutò. Di nuovo gli occhi sgranati e l'espressione folle e bisognosa. Un'aura oscura e minacciosa lo avvolgeva e, in quel momento, forse sarebbe sembrato anche più alto. - Hitoshi-san ... che cos'ha all'orecchio ? - chiese infine, con una voce totalmente diversa dal solito, a metà tra un demone e un tossico in astinenza.
    SPEAKING TO:Hitoshi
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    Gabriel Daystar
    « Cheeeeeeese~ ♥ ​»

    Con un pizzico di fortuna Gabriel avrebbe azzeccato il tempismo, così che lo scatto inquadrasse il momento preciso della reazione di Shinjiro. L'azzurro sbucò da dietro il pupazzone, e strinse il cuoco per le spalle con ambe le braccia sfoggiando uno smagliante sorriso.

    Espressione che anche su di lui sarebbe durata poco... Una volta data un'occhiata più vicina a chi avesse il telefono in mano. E lei che ci faceva lì?

    Ovviamente loro si sarebbero fatti la stessa domanda, ma su di lui.

    Non si sarebbe mai fatto vivo per un'occasione noiosa come quella se non grazie allo zampino di Akahito. Dal niente gli porse due biglietti VIP per la cerimonia, pretendendo i due ci andassero.

    « Vacci da solo! ​»

    Esclamò lui dopo il ventesimo no in tre giorni, a cui il cinghiale continuava a reagire facendo il broncio, assillandolo ripetendo "ci vieni? ci vieni? ci vieni?" per minuti interi, o rinfacciandogli ogni cosa buona che Akahito gli avesse mai fatto senza chiedere nulla in cambio.

    Ma non gliela diede vinta. Era questione di principio. Se avesse ceduto adesso, in quante altre idiozie sarebbe stato trascinato dal coinquilino?

    « Cosa me ne frega a me di andarci da solo! Ho preso due biglietti perché voglio andarci con TE! Il sito ha scritto chiaramente "porta un amico"! ​»

    ...Era la cosa più stupida del mondo, ma proporgliela in quel modo riuscì a trovare un momento di debolezza nel cuore di Gabriel che ormai era assediato dalle emozioni. L'aveva sempre detto che l'umanità rendeva vulnerabili.

    SE SOLO AKAHITO SI FOSSE PRESENTATO.

    Dopo l'epopea attraversata per convincerlo aveva avuto l'audacia di messaggiare dieci minuti fa che avesse impegni. Era la volta buona che Hisoka risorgeva per smaterializzarlo.

    Si stava dirigendo a passo pesante verso l'uscita, determinato a trovare e vendicarsi sul cinghiale– ...Poi, lo vide. Il suo volto aprì uno squarcio tra la folla come le luci del paradiso sapevano diradare le nubi più oscure. Scorse i suoi lineamenti giusti un attimo, ma abbastanza da riconoscerlo. O lui o qualcuno che gli assomigliava fin troppo.

    Si fece spazio spingendo tra la gentaglia inutile pur di non perderlo e fortunatamente riuscì a seguire la sua sagoma in lontananza. Confermò che fosse davvero lui. Gli era stato donato dalla buona sorte per salvare una giornata che pareva irredimibile.

    Al suo fianco vi erano una donna e due bambini. Cercava di abbordare una madre? Se essere un uomo capace di cucinare non bastava, aveva l'asso nella manica di saperci fare coi bambini. Astuto seduttore.

    Sembrava quasi un segno dall'universo: Doveva ficcanasare negli affari suoi. Possibile non gli sarebbe mai capitata un'occasione simile, e sembrava un buon modo per pareggiare l'equilibrio cosmico. Shinjiro aveva scoperto sul suo conto più di quanto ogni altri essere umano conoscesse davvero (eccetto Akahito), perché non invertire i ruoli qualche volta?

    Li seguì per un po' aspettando il momento opportuno per rivelarsi. Silenzioso e protetto dall'anonimato della massa, gli ricordava i suoi giorni da predatore. Per loro fortuna Gabriel non era Hisoka, sarebbero esplosi ma soltanto di gioia nel vederlo.

    Una volta che i pargoli si separarono sembrò una buona opportunità. Chissà che infarto sarebbe venuto ad entrambi se si fossero girati un momento e poi li avessero ritrovati in sua compagnia. Cominciò anche a fare i preparativi per un trucchetto di magia, ma il gruppo si riunì troppo presto.

    Poco male, era un'idea riciclabile... Ad esempio ora. Accostarono la mascot mentre lei frugava nella borsa, mentre la serpe azzurra strisciava tra le persone aggirandoli, in modo da poterli approcciare dalle loro spalle, allineandosi alla figura tozza del drago per non esser visto in avvicinamento dalla fotocamera.

    Ce la fece giusto in tempo.

    E riconobbe anche che una volta aveva fatto saltare in aria la fotografa.

    La riconobbe, lei certamente avrebbe riconosciuto lui... Ma Shinjiro quanto ne sapeva? Doveva essere così che si era sentito Shion quando Hisoka e Morrigan entrarono assieme nel suo negozio.

    « Aaah, Aragaki... E io che pensavo il nostro appuntamento ti fosse piaciuto! Invece ti sei già trovato qualcun altro da corteggiare. ​»

    Scherzò mollando la presa, poi toccandogli la spalla con un pugnetto.

    Sicuro dopo il loro ultimo incontro romantico avrebbero potuto discutere di tante cose. Tuttavia non in un luogo così pubblico, si sarebbe riservato per la prossima volta. C'era ben altro d'interessante su cui concentrare l'attenzione quel giorno.

    « Oh, wow! Chi sono questi due ometti? ​»

    Chiese con le mani in tasca, metà davvero curioso di una risposta dagli adulti e metà giusto per rompere il ghiaccio con i giovinastri. Si avvicinò di un passo e scese al loro livello con uno squat.

    « Chiamatemi pure zio Gabriel, io e Shinjiro siamo inseparabili. Piacere di conoscervi. ​»

    Sorrise. La prima volta che "Kala" avrebbe mai visto sul suo volto un sorriso che non sembrasse voler rubare loro l'anima, l'azzurro evitò d'inserire l'ingrediente segreto dell'inquietudine nella sua espressione. Aveva detonato studenti poco più grandi di loro eppure aveva anche lavorato da prestigiatore per diversi anni, sapeva come guadagnarsi le mance.

    Offrì ad entrambi una stretta di mano, ma prima che i due potessero toccarlo un brusco movimento di polso materializzò due carte strette tra le dita di ambe le mani. Una coppia di Joker gemelli.

    Trucchetti simili e inaspettati già erano abbastanza per strappare un sorriso ai bambini, ma un mago che si rispetti deve andare oltre al banale sorriso.

    « Woops, scusate, a volte non riesco a trattenere i miei poteri magici. Guardate cos'è successo l'ultima volta! ​»

    Mise in mostra le orripilanti cicatrici che solcavano il suo dorso destro. L'altra mano ora reggeva entrambe le carte, e convenientemente i due spettatori sarebbero stati troppo distratti a rabbrividire delle sue ferite per farci caso.

    « Ma non è sempre un male. Spesso infatti ho voglia di dolciumi, e... ​»

    I due Giullari erano sovrapposti, trattenuti al fondo dal pollice, e sopra da indice e medio. La mano destra, lentamente, ne oscurò la visione per poi andarsene piano piano... Svelando che magicamente fossero state rimpiazzate da una bustina. Kyoshin Mochi, cubetti zuccherati dai gusti assortiti.

    « Shhh. Non dite niente ad Aragaki, o vi fa la morale sulle carie! ​»

    Passò la merce con sussurri e fare sospetto, fingendo fosse uno scambio estremamente segreto. I due adulti non avrebbero potuto scacciarlo con la scusa dei bambini, se a loro stava simpatico.

    C'erano mille altri ottimi motivi per farlo, tuttavia.

    La mano destra, intanto, tornò alla tasca per nessun apparente motivo, nulla da vedere, il trucco è finito. Un po' si vergognava, quando ancora le dita gli funzionavano disponeva di un repertorio molto più ampio, e soprattutto mosse banali come quelle erano eseguibili in maniera meno cospicua. La cosa triste era che gli ci fosse voluto molto esercizio per raggiungere quel livello amatoriale.

    I suoi giorni da prestigiatore professionista erano probabilmente andati per sempre, ma sui bambini funzionava un po' tutto.
    SPEAKING TO:Shinji & Kalya
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    Io e Sis ci siamo chiariti, e assicuriamo che questo incontro non avrà risvolti paradossali sul combat che Gabriel e Shinjiro hanno in corso, avvenuto temporalmente prima dell'Evento. La linea spaziotemporale non sarà disturbata.
     
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    Hitoshi Hayabusa
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    Ryuga ancora non mi ha visto e mi affretto per placarlo anche solo un minimo, ma vengo interrotto da una chiamata: qualcuno del mio gruppo ha provato a usare l'auricolare per entrare in contatto con noi altri. Effettivamente sarebbe la prima cosa da fare prima di sparpagliarsi, ma a quanto pare gli auricolari funzionano bene quindi la questione si è risolta in modo autonomo. Mi sono immobilizzato per focalizzare la mente sull'auricolare e sentire se qualcuno vuole rispondere, ma non sento subito una risposta. Provo quindi ad avvicinare il dito al canale due per rispondere, ma il ragazzo riprende parola e prova a... comunicare? Dal tono e dalle pause sembra piuttosto nervoso, però ciò non gli impedisce di rivelare la sua posizione, proseguendo poi a domandarci la nostra di posizione e a chiedere se sia il caso di condividere la stessa area di sorveglianza. Sono stato in silenzio per tutto il tempo per formulare bene la risposta e soprattutto per prepararmi a rispondere effettivamente in modo professionale a dei ragazzi che non conosco, cosa piuttosto difficile. Quando è calato il silenzio, ho premuto il pulsante del canale in questione per rispondere con tono serio e professionale, come una sorta di automa.
    Qui Hitoshi. Mi trovo nella zona delle idol e la situazione sembra sotto controllo. Concordo con la sua proposta di unirci in un'area comune, ma prima completo qua il giro e poi mi dirigo nella vostra posizione, chiudo.
    Tolgo subito dopo il telefono dall'auricolare e rimugino sul nome del mio compagno di squadra. Miya... non mi sembra di conoscere nessuno con quel nome, ma entro oggi potrei conoscerlo. Per questa cosa sono sia felice che spaventato, dato che non ho alcuna informazione sul suo conto, ma ora devo pensare a Ryuga. Provo a chiamarlo mentre mi avvicino e, quando quest'ultimo si gira, rimango con un'espressione piuttosto confusa. Ho beccato il ragazzo con le guance da scoiattolo in quanto fino a pochi secondi prima stava divorando tanto cibo, ma la cosa preoccupante è che sembra di pessimo umore. Fortunatamente non ho il tempo per preoccuparmi che il ragazzo manda subito giù quella montagna di cibo e grida tutto contento il mio nome. Lì rimango con gli occhi un po' sbarrati dallo sbalzo improvviso appena mostrato, ma rimango soddisfatto per il suffisso corretto che ha usato per rivolgersi a me. Provo a parlargli e sembra talmente entusiasta da aver ascoltato solo la prima parte del mio intervento, esplodendo dalla felicità parlando di Temple e Thelema. A quanto pare Ryuga è un grandissimo fan di queste eroine e la cosa non mi sorprende: queste non sono solo delle eroine professioniste, ma sono anche delle pop-star, una combinazione che ha fatto colpo allo studente che probabilmente vuole seguire le loro orme. L'entusiasmo è tale da averlo spinto ancora una volta a darmi del tu, cosa di cui mi sono abituato ma che comunque ancora non accetto e quindi provo a correggerlo come al mio solito, ma rimango letteralmente spiazzato quando di punto in bianco tira fuori dalla tasca un poster a grandezza naturale delle due eroine.
    ...possibile che riesce ogni volta, in un modo o nell'altro, a sorprendermi?
    Rimango a fissarlo in silenzio mentre lo pone via e continua a emozionarsi come un bambino per la presenza dei top-3 in tutto il Giappone. Tutta la sua carica emotiva riesce in qualche modo a coinvolgermi, anche se non lo do a vedere. Infatti dall'esterno sembro neutro, ma dall'interno mi sento più felice ed emozionato, a tal punto che riesco con minor difficoltà a passare sopra il suo rompere le formalità... anche se prima o poi lo rimprovererò per questa storia. Improvvisamente succede qualcosa di inquietante: l'entusiasmo pian piano scompare e mi chiede cosa intendo dire nell'ultima parte. In quel momento incomincio a turbarmi mentre osservo Ryuga calare nel silenzio più totale.
    ...non mi piace questa quiete.
    Poco dopo mi viene data prova che devo effettivamente preoccuparmi: Ryuga si mostra con un'espressione decisamente poco contenta e percepisco immediatamente un'aura oscura e minacciosa. La situazione peggiora ultimamente quando, con un tono decisamente fuori dal personaggio, mi chiede cos'ho all'orecchio.
    Scappa!
    Tengo gli occhi un po' sbarrati nel vedere Ryuga in quello stato mentre dall'interno sento il cuore battere all'impazzata e la paura che cresce sempre di più. In situazioni come questa, ossia di vita o di morte, ho imparato a sfruttare una tecnica di sopravvivenza abbastanza efficace: il bluff. Provo quindi a tirare fuori la freddezza dal mio sguardo... potrebbe essere la normalità per la mia persona, ma quest'oggi la freddezza è maggiormente accentuata. Non mi piace tanto mentire, quindi provo a raccontargli semplicemente la verità parlando però con il tono più calmo e glaciale che mi è possibile esprimere, alzando quindi le difese al massimo.
    Un auricolare.
    Dovrebbe saperlo però, dato che è anche lui un sorvegliante... anche se ora stanno incominciando a sorgermi dei dubbi. Allora provo a fare una cosa: cerco di prendere tempo per capire meglio la situazione.
    Faccio parte della sorveglianza. Per entrarci sono andato da...
    E qui parte una spiegazione piuttosto sintetica ma comunque soddisfacente dove cito tutti i passaggi burocratici che ho dovuto seguire per farmi segnare nella lista dei sorveglianti di oggi, spiegando dove come e quando mi sono iscritto. Nel mentre che spiego, provo a poggiare lo sguardo prima su un suo orecchio, poi nell'altro, capendo definitivamente dove sta il problema.
    Oh...
    In quel momento sbarro leggermente gli occhi. Probabilmente Ryuga ha capito che ho appena compreso il motivo di tale domanda e... sinceramente non so cosa dire. Posso solo prendere un bel respiro, sfoggiare uno sguardo serio e cercare di mantenere il sangue freddo, pronto ad affrontare ciò che sta per succedere.

    SPEAKING TO:LINEA 2/RYUGA
    SCHEDASTUDENTE YUUEI
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    Arabella Zimmermann

    Le Olimpiadi erano un evento non particolarmente caro ad Arabella.
    Non le dispiaceva guardarle in televisione, sul divano con Morte al suo fianco, ma per quest'anno aveva deciso diversamente. Per quale motivo? Nessuno in particolare. Non aveva una ragione logica per essere lì, aveva soltanto la voglia di esserci. Tutto qua.
    Camminava per gli stand, molto molto attenta al portafogli che teneva in tasca, fermandosi di tanto in tanto a guardare ciò che avevano da offrire.
    Il primo stand a conquistarsi la strada per il portafogli di Arabella era stato quello degli accessori di Ryu-chan, la mascotte delle Olimpiadi. Mentre si trovava dinanzi a quello stand pensò che il modo migliore per confondersi nella folla, senza apparire, fosse quello di comprare uno o due accessori così da sembrare del tutto invisibile. Si comprò quindi nell'ordine: un cappellino, un pupazzetto portachiavi, un peluche per i combattimenti all'ultima cucitura di Morte ed una maglietta. Aveva pensato di comprare qualcosina in più ma il portafogli piangeva e il suo stomaco brontolava per cui decise di evitare e cambiare strada, peluche sistemato rigorosamente sulla sua spalla, le zampine chiuse a fermaglio così da non correre il rischio di cadere. Passava decisamente inosservato.
    Il secondo stand a cui Arabella si fermò era uno stand di Ramen. Perfetto per il suo stomaco che protestava. Ne prese una porzione e si mise a mangiarla con calma mentre guardava la folla attorno a lei. Mentre camminava aveva notato la presenza di un paio di eroi famosi, più alcuni atleti, ma la calca le aveva impedito di avvicinarsi troppo e in breve tempo aveva perso di vista i "bersagli".
    Dubitava ci sarebbero stati disordini da parte dei Villain. O almeno sperava che fosse così. L'attacco terroristico era passato ma il ricordo era ancora vivido nella sua testa. Sperava sinceramente che tutto filasse liscio. Tuttavia si preparava ad ogni evenienza. In tasca portava una mascherina, giusto in caso avesse avuto bisogno di coprirsi la faccia. Non le era sembrato saggio portarsi la tuta o l'helmet, anche perchè doveva apporvi ancora una o due modifiche...senza contare il rischio di essere perquisita. Nah, troppi rischi.
    "Goditi il ramen e non ci pensare" si rimproverò e tornò a godersi la ciotola di ramen.
    Davvero delizioso!
    « Va bene, non allontanatevi troppo, e se vedete un Pro-Hero non si urla e non si indic-» Un genitore che rimproverava i figli. Ne aveva sentiti parecchi mentre camminava tra gli stand. Eppure il suo cervello pizzicò. Ad un livello conscio non seppe dire cosa le fece rizzare la schiena e voltare in direzione della voce. Si ritrovò quasi confusa mentre controllava con lo sguardo le persone attorno a lei. Quella voce le era familiare. Le pareva di averla già sentita in passato. La sensazione che provava sulla sua pelle in quell'istante era bizzarra. Era come quando senti nella testa il motivetto di una canzoncina e non hai idea di che canzone sia, o di come continui, sai solo ripetere in testa quel motivetto con il cervello pieno di crampi nello sforzo di ricordare.
    Finì il suo ramen con fare pensieroso. Ringraziò il proprietario dello stand, facendogli i complimenti per il piatto delizioso. E poi si mise a camminare, guardando attentamente la gente attorno a lei. Forse sperava in un indizio, in qualcosa che le facesse accendere una lampadina. Quella voce era sicura di averla già sentita. Perchè ci pensasse tanto neanche lei lo sapeva, ma il cervello funziona in modo imprevedibile alle volte.
    E poi lo vide. Sulle prime neanche ci fece caso, troppo pensierosa, ma poi mise a fuoco. Quel tipo lo conosceva. Oddio, conoscere era una parola grossa. Si erano visti una volta sola, almeno faccia a faccia, e lui le aveva sventolato con fare minacciosa (circa) uno straccio e criticando i suoi gusti culinari.
    Si, ora se lo ricordava. Lavorava al Kagejikan. Era uno dei membri di quel network di Vigilantes che conosceva Masao. Il ricordo la folgorò come un fulmine a ciel sereno. Si era pure messa in contatto con il capo di quel posto. Dovevano pure organizzare una cena ma la cosa era passata in secondo piano.
    Era da allora che non aveva visto più nè Desmond nè quel cuoco strano.
    Da qui partì una domanda nella sua testa: perchè è qui?
    Solo per puro svago?
    C'era una donna lì con lui. La moglie? E i bambini potevano essere i figli?
    Oppure era lì come Vigilantes e stava utilizzando i bambini e la donna come copertura?
    Tirò il cappellino di Ryu-chan, abbassandoselo sulla testa per coprirsi, e si mise in disparte per osservare le mosse del cuoco.
    Cerco di apparire interessata ad uno stand, senza palesarsi, seguendo le mosse di Shinjiro e la donna da lontano. Un terzo figuro fece il suo ingresso. Anche lui le era familiare ma non era sicura di dove lo avesse visto. Non al Kagejikan, questo le era chiaro. Ma era sicura di aver visto un volto simile al suo in precedenza. Dove?


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    Ryo Sasaki
    Se Ryo avesse dovuto utilizzare una sola parola per descrivere la cerimonia di chiusura delle olimpiadi di Tokyo, avrebbe scelto senza esitazione: ansia.
    Mentre ascoltava il discorso di Banana Split, l'eroe numero due in classifica, non poteva fare a meno di guardarsi intorno e notare che era forse la prima volta che vedeva così tanti eroi o aspiranti tali riuniti in un unico luogo. Neanche in occasione dell'esame di licenza Ryo aveva visto un simile schieramento al Tokyo Dome, che ora era stato miracolosamente trasformato per l'evento. Probabilmente, visto che veniva trasmesso in mondovisione e visto che un sacco di personalità illustri erano riuniti in quel luogo per l'occasione, si voleva dare la sensazione che non era stato risparmiato alcuno sforzo riguardo la sicurezza.
    A fianco a lui c'erano coloro che componevano il team a cui era stato assegnato, così come spiegato da Banana Split, che includeva al suo interno Shoya Ishida, una certa ragazza di nome Naru che frequentava come loro il corso per eroi alla UA e Yoshito. Quest'ultimo era stato accolto da Ryo con un gemito di rassegnazione. Nonostante fosse riuscito ad evitarlo a lungo alla fine le loro strade erano tornate ad incrociarsi.
    Forse è il caso di rinnovare la preghiera che avevo fatto al tempio per l'inizio dell'anno nuovo.
    In ogni caso le istruzioni che ricevettero dal numero 2 non erano molto precise e sembravano più qualcosa di relativo all'immagine da mantenere in pubblico che volte a garantire l'effettiva sicurezza dell'evento. Da parte sua Ryo ricordava bene l'unica volta in cui era stato coinvolto in qualcosa di simile, ossia la mostra al Mori Art Museum svolta durante il suo primo anno in accademia. Anche allora gli era stato detto che sarebbe bastato farsi vedere e sorridere alle persone, ma il tutto era finito con l'invasione di cloni di Deep Void ed il furto del quadro più importante della mostra.
    Seriamente, dovrebbero prendere più seriamente questi eventi... Sembra quasi che vogliano fare sfoggio degli eroi più che farci fare il nostro lavoro... Nonostante mantenesse la solita espressione neutrale, Ryo non riusciva a non provare un po' di disappunto per le istruzioni che erano state fornite ad un simile assortimento di professionisti o aspiranti tali. E poi... non mi piace l'idea di essere ripreso da qualche telecamera che trasmette in tutto il mondo... Sembra così imbarazzante....
    Ryo ovviamente evitò di esprimere ad alta voce i propri dubbi, ma evidentemente non era il solo a pensarla in questo modo. Ishida infatti sembrava seriamente intenzionato, forse anche più di lui, a non prendere sotto gamba l'incarico di quel giorno. Una volta tanto era contento di avere qualcuno di così severo su cui fare affidamento.
    Si sente forte e chiaro, Ishida-senpai... Ehm scusa, intendevo The Judge, vedrò di ricordarlo.
    Dopodiché si separarono, con l'accordo di sentirsi nel corso della giornata tramite gli appositi auricolari. Così, seguendo il flusso degli altri eroi che sciamavano fuori dalla sala conferenze, Ryo si separò dagli altri e si diresse verso il luogo che sembrava più affollato, quello dove i vari spettatori erano liberi di circolare tra le bancarelle, colme di robe da mangiare e di gadget a tema. In particolare vi erano molti riferimenti alla mascotte dell'edizione di quell'anno, Ryu-chan. Un sacco di persone, bambini e non, sembrava stravedessero per quel drago. Ryo, da parte sua, era solo infastidito dalla somiglianza del proprio nome con quello della mascotte. Evitando di infilarsi proprio in mezzo alla folla, il corvino rimase un po' in disparte osservando lo svolgersi della fiera. Neanche a dirlo, non stava neanche provando a sorridere e sembrare cordiale come suggerito da Banana Split.
    Guarda un po' se mi sono impegnato tanto solo per fare attività simili... Non era questo il tipo di eroe che volevo diventare.
    Pensò di comunicare la sua posizione al resto del team, nell'eventualità che potesse servire raggiungersi tra loro.
    Qui Breakdown, sto sorvegliando vicino la zona degli stand, per ora tutto tranquillo... Ci pensò un attimo, poi aggiunse una sua considerazione. Judge-senpai, per favore dicci che hai trovato qualcosa di più serio da fare...

    SPEAKING TO:TEAM SHOYA
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